You are on page 1of 119

FISICA/MENTE

FISICA/ MENTE
SULLE ORIGINI DELLA SCIENZA ELETTRICA E MAGNETICA PARTE 1:DA TALETE A DESCARTES
Roberto Renzetti

PRIMI FENOMENI Alcuni curiosi e divertenti fenomeni elettrici e magnetici erano noti fin dall'antichit. E' difficile andare a ricavare le prime scoperte in tal senso ma qualcosa si pu dire. Intanto la stessa parola elettricit di derivazione greca, deriva cio da (1) (leggi: electron) che vuol dire ambra. L'ambra una resina fossile che mostrava particolari propriet: se strofinata con un panno attira a s piccoli corpuscoli posti nelle sue vicinanze. Fenomeni analoghi erano di particolari minerali ferrosi noti come pietra di Magnesia ( ; leggi: e litos Magnetis, dal nome della citt che si trovava alle falde del monte Sipilo, nell'Asia Minore) che presentavano la propriet di attrarre a s pezzettini di ferro. E' quindi evidente che da ambra e Magnesia discendono i nomi di due branche della fisica che per iniziare ad essere minimamente comprese richiederanno centinaia e centinaia di anni. Sembra che, nel VI secolo prima di Cristo, sia stato Talete di Mileto (e Mileto era citt, anch'essa, dell'Asia Minore al centro di imponenti traffici, anche culturali, tra l'Oriente, l'Egitto e la Grecia) il primo ad occuparsi di elettricit. Egli riteneva che il magnete fosse vivo perch in grado di far muovere le cose e che avesse un'anima. Questi primi fenomeni osservati dovettero attendere, a quanto se ne sa, circa 1900 anni prima che si potesse realizzare una qualche applicazione pratica (le possibili prime

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (1 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

teorie dei fenomeni elettrici e magnetici avrebbero invece richiesto all'incirca 2400 anni).

LA BUSSOLA Le notizie che riporto sono in gran parte incerte, vaghe ed a volte contraddittorie, come sempre quando non si dispone di documenti. Fornisco quindi solo alcuni cenni per seguire alcune tracce della storia della vicenda. Una delle propriet che venne scoperta (?) era quella per cui i magneti di forma allungata, barrette o aghi magnetici, se sistemati in condizioni di orientarsi liberamente su di un piano orizzontale si disponevano spontaneamente dirigendo sempre una delle due estremit (per questo chiamata nord dell'ago) verso il nord geografico mentre laltra risultava diretta verso il sud geografico (sud dellago). Tale propriet risulta sia stata sfruttata in Cina intorno al IV secolo d. C. con la realizzazione di bussole (dal greco che in latino diventa buxis e che, nelle due lingue, vuol dire "scatola di legno di bosso") per orientarsi nella navigazione (fatto che permetteva il superamento del bordeggiare per inoltrarsi in mare aperto anche in condizioni di non visibilit del cielo ma SOLO con mare calmo). Esse erano in genere costituite da un recipiente contenente acqua, sulla quale galleggiava un piccolo oggettino di legno (una canna cava), spesso forgiato artisticamente con la forma di un drago, di un pesce, ..., vincolato a ruotare liberamente intorno allasse verticale centrale del recipiente. All'interno di tale oggetto era disposto un ago magnetico che, orientandosi come accennato, orientava anche l'oggetto, che quindi si disponeva indicando la direzione del nord. Tale scoperta sembra sia arrivata in Europa, con l'intermediazione araba, tra l'XI ed il XII secolo (occorre per osservare che furono ancora gli stessi arabi a trasferire la bussola europea, da poter usare anche con mare mosso, in Oriente e probabilmente nella stessa Cina) (2). Sull'introduzione della bussola in Europa vi molta leggenda che occorre ridimensionare ad evitare errori clamorosi. Fu probabilmente nel XVI secolo che tali leggende si affermarono (3) a seguito dell'errata interpretazione di un testo, scritto nel 1543 da Flavio Biondo, storico di Positano, vicino ad Amalfi, secondo il quale sembrava che marinai amalfitani fossero stati i primi a usare e anche a perfezionare la bussola dei Cinesi. La tradizione popolare, con una strana deformazione del nome, attribu a questo Flavio l'invenzione della bussola. Una prima notizia certa, e non in ordine cronologico, che due commentatori della Divina Commedia del XIV secolo, Francesco da Buti e Giovanni da Ferravalle, spiegavano il verso 29 del canto XII del Paradiso in tal modo: "Hanno li naviganti uno bussolo che in mezzo imperniato una rotella di carta leggera, la quale gira su detto perno; e la detta rotella ha molte punte, et ad una di quelle che vi dipinta una stella, fitta una punta d'ago; la quale punta li naviganti quando vogliono vedere dove sia la tramontana, imbriacano con la calamita"

E' la prima descrizione nota di una bussola che si avvicina a quella moderna ed in uso in Italia: l'ago magnetico, imperniato al centro della scatola che lo contiene, gira solidale con la rosa dei venti (la sospensione cardanica, che permette che l'ago mantenga sempre il medesimo piano di rotazione, qualunque sia l'oscillazione della nave, sar introdotta nel XVI secolo)(4).
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (2 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Altre notizie certe sulluso della bussola magnetica, nei mari del Nord Europa allinizio del XII secolo, provengono da Alexander Neckam (1157-1217), un monaco inglese che scrisse varie opere tra cui il De naturis rerum ed il De utensilibus in cui si parla anche della bussola magnetica(5). Lo scienziato francese Pierre de Maricourt (mago ed alchimista nato in Picardie, Francia settentrionale, ammirato da Ruggero Bacone e sceso in Italia con Carlo D'Angi), pi noto con la sua denominazione latina di Petrus Peregrinus (presumibilmente per essersi recato in pellegrinaggio a Roma), nel 1269 scrisse Epistula ad Sygerum de Foucaucourt militem, de magnete, un compendio di quello che allora si sapeva sul magnetismo in generale e sul magnetismo terrestre in particolare, che, nellinevitabile forma manoscritta, ebbe subito larga diffusione tra gli scienziati (fu passato a stampa soltanto nel 1558). Nella sua opera viene descritta una bussola ad ago imperniato con le seguenti parole: In questo capitolo ti discoprir la costruzione di una ruota che si muove costantemente in modo meraviglioso... Se vuoi costruire una simile ruota, prendi una coppa d'argento, come quella degli specchi concavi, che sia dotata nell'interno di incisioni e trafori, non solo per motivi di bellezza, ma anche allo scopo di diminuirne il peso; poich quanto pi essa leggera, tanto pi rapidamente pu esser posta in movimento. Devi per ben badare che l'occhio dell'inesperto non si accorga di quanto in essa abilmente predisposto. All'interno della coppa devono essere fissate delle liste di ferro e dei denti di ugual peso, che siano posti in direzione obliqua sull'orlo della coppa, uno dopo l'altro, in modo che la loro distanza non sia maggiore dello spessore di un fagiuolo o di un pisello. La ruota stessa deve avere ugual peso in ogni sua parte. Fissa il centro dell'asse, attorno al quale gira la ruota, in modo che esso resti immobile. Disponi sull'asse un'asta d'argento, alla cui estremit sia fissata, tra due capsule, una pietra magnetica, che deve essere stata preparata nel modo seguente. Quando essa sia stata arrotondata e si siano individuati i suoi poli, come indicato prima, le si deve dar forma d'uovo. Mentre i poli vengono lasciati come sono, si limiti la parte compresa fra di essi, cosicch venga ridotta ed occupi meno posto. In tal modo essa non toccher le pareti delle capsule, quando la ruota gira. Quando ci sia fatto, fissa la pietra sull'asta metallica, cosi come si incastona una pietra preziosa. Si diriga il polo nord verso le liste e i denti della ruota, ma leggermente inclinato, in modo che la forza della pietra non agisca direttamente, ma sotto un certo angolo sui denti di ferro. A seguito di ci un dente che si avvicini al polo nord e, in virt del moto della ruota, lo superi, viene ad avvicinarsi al polo sud, dal quale esso ora pi respinto che non attratto, come manifestamente avviene secondo la legge che ho esposto nel precedente capitolo. Un tale dente viene quindi di continuo attratto e respinto. Al fine che pi velocemente compia la ruota il suo lavoro, si ponga nella coppa un piccolo peso rotondo di bronzo o argento, di grandezza tale da poter essere facilmente nascosto fra ogni coppia di denti. Quando ora la ruota sale, il piccolo peso cade dalla parte opposta. Poi che per il moto della ruota sempre di salita per l'una delle due parti, parimenti incessante il cadere del piccolo peso fra due denti qualsiasi, poich esso tende per il suo peso al centro della terra. Con ci esso appoggia il moto dei denti ed impedisce che questi si fermino quando vengono a cadere esattamente davanti alla pietra magnetica. Fa' di larghezza opportuna lo spazio fra i denti, cos che il piccolo peso resti nascosto durante la caduta, come illustrato dal disegno.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (3 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Addio ! Terminato nel campo dell'assedio di Lucera(6) l'8 agosto anno Domini 1269 .

pietro da maricourt Ma Pierre de Maricourt, le cui opere sono andate quasi completamente perdute, fece anche importanti studi sul magnetismo: le attrazioni e repulsioni tra poli magnetici, il magnetismo indotto mantenendo un magnete naturale vicino ad un pezzo di ferro, la riproduzione dei magneti allo spezzarli successivamente (se si dispone di una barra magnetica e la si spezza, i due pezzi diventano due magneti indipendenti; continuando a spezzare i magneti si ottengono sempre dei magneti "autonomi", fatto che mostra che i due poli magnetici risultano inseparabili), come realizzare un buon magnete.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (4 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Frontespizio del De Magnete di Pierre de Maricourt, passato a stampa

Una importante scoperta di Pierre de Maricourt la seguente. Si lavori un pezzo di magnetite (il minerale di ferro che ha le propriet magnetiche naturali) in modo da dargli la forma di un globo. Si disponga poi un ago magnetico su questo globo e si marchi con una linea la sua posizione. Si prosegua sistemando l'ago in posizioni diverse sull'intero globo. Si scopre che le linee segnate sulla magnetite sono dei cerchi che circondano il minerale allo stesso modo dei meridiani sul globo terrestre, cerchi che hanno due punti da parti opposte in cui tutti i cerchi si incontrano allo stesso modo che i punti di incontro dei meridiani sulla Terra indicano il polo Nord ed il Polo Sud della Terra medesima. Colpito da tale analogia, Pierre de Maricourt propose di chiamare i due punti sulla magnetite, individuati come riassunto, poli del magnete. Tali poli godevano di particolari propriet poich l'interazione di due magneti dipende solo dalla posizione dei rispettivi poli come se in essi risiedesse l'intera potenza dei magneti. La scoperta dei poli alla base degli sviluppi successivi di diverse teorie: essi per moltissimi anni hanno giocato un grande ruolo nella filosofia della natura. Risalgono a questa epoca le prime teorie sul funzionamento della bussola. Una delle pi diffuse partiva dalla constatazione sperimentale che un ago magnetico deviava verso una vicina massa ferrosa e giungeva a spiegare il funzionamento della bussola come dovuto alla presenza di grandi masse di rocce ferrose (si parlava di montagne di ferro) nella zona del polo nord geografico: una supposizione che ben saccordava con la nota esistenza di ricche miniere di ferro nella penisola scandinava, allestremo nord dellEuropa. Fu Ruggero Bacone che confut una parte di tale teoria: dall'osservazione che l'ago magnetico punta a Nord ma anche verso il basso, la supposta grande massa ferrosa che attirava lago si sarebbe trovata in una imprecisabile regione delle profondit terrestri, sia pure verso il nord, e non in

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (5 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

montagne scandinave. Ma vi erano altri teorie che volevano l'intera Terra come se fosse, essa stessa, un gigantesco magnete. Non mi occuper della cosa, osservando solo che la circostanza di una Terra "magnetica" fu falsificata da Pierre Curie che mostr che tutti i magneti perdono le loro propriet magnetiche al di sopra di una temperatura di circa 760 C (temperatura di Curie) che abbondantemente superata immediatamente sotto la crosta terrestre.(7)

IL PRIMO TRATTATO ITALIANO DI MAGNETISMO

Durante il periodo rinascimentale, la magia la faceva da padrona, ed un praticante ed appassionato di ogni fenomeno arcano era il napoletano Giovan Battista DellaPorta. Il magnetismo si prestava in modo eccellente ad

G.B. Della Porta

interpretazioni magiche. E Della Porta and proprio sulla strada dell'immaginazione, della fantasia, della demonologia, della chiromanzia, dell'astrologia, della magia per discutere di quei fatti straordinari. Al di l dei singoli temi di cui si detto, importante ricordare che nelle sue opere Della Porta esalta la magia naturale, considerandola una scienza suprema, il complemento e la parte pratica della filosofia della natura. Il suo compito consiste infatti nel far conoscere le forze occulte del mondo naturale, e nell'insegnare, per mezzo della loro applicazione, a compiere quelle opere che i profani ritengono prodigiose, ma che invece sono soltanto il mezzo attraverso cui l'uomo aiuta il compimento dei processi della natura. Secondo Della Porta, non bisogna confondere la magia naturale con quella "diabolica", basata su incantesimi ed evocatrice di fantasmi e demoni. Per ci che ci interessa egli scrisse un libro (al quale collabor Paolo Sarpi) in quattro tomi e venti libri, Magia naturalis sive de miraculis rerum naturalium (1558). Il settimo libro di quest'opera il primo trattato italiano di magnetismo o scienza magnetica, che una mera compilazione di fatti noti con delle integrazioni originali e d'interesse. Tra di esse va ricordata la descrizione che Della Porta diede delle "barbe" che la limatura di ferro costruisce sui poli dei magneti e dei primi spettri magnetici che si originano quando si dispone della limatura di ferro su di un foglio di carta disposto immediatamente al di sopra di
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (6 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

un magnete. Di interesse anche la scoperta della smagnetizzazione che una lastra di ferro subisce se scaldata (la cosa fu studiata e compresa da Pierre Curie sul finire dell'Ottocento, come ho gi accennato) e quella di una lastra di ferro che agisce come uno schermo magnetico. Per completezza occorre dire che l'ultimo capitolo della Magia, il 59, pieno delle maggiori sciocchezze tramandate nei secoli sui poteri magici della calamita.

LA PRIMA OPERA ORGANICA SUL MAGNETISMO: WILLIAM GILBERT

Nell'anno 1600 vide la luce a Londra l'opera De magnete magneticisque corporibus et de magno magnete Tellure Physiologia Nova del filosofo naturale inglese William Gilbert (1544-1603), contemporaneo di Giordano Bruno e di circa vent'anni pi vecchio di Galileo (1564-1642) e di Francis Bacon (1561-1626). Gilbert era un copernicano a met, ammetteva cio la rotazione della Terra su se stessa ma, per il resto, non si esprimeva. E' uno di quei rappresentanti dell'epoca di transizione, uno di quelli che si fa interprete del mondo della manifattura, delle tecniche che si fanno scienza e che ne racconta in modo non strettamente tecnico e per addetti ai lavori (come nei manuali che si erano succeduti dal Quattrocento), ad un pubblico pi vasto. Vi dietro la conoscenza di tutti i marchingegni che si venivano perfezionando per l'arte della navigazione ma anche le problematiche che nascevano dall'industria dell'estrazione mineraria dei metalli e della loro lavorazione in fonderie. E in Bacon sembra si possa intravedere una certa influenza di Gilbert (culto dell'esperienza pratica, entusiasmo per la ricerca, stile energico e franco, nemico della cultura accademica ufficiale, scarso interesse per la matematica) anche perch vi fu una comune frequentazione (Bruno, Bacon, Gilbert) della corte di Elisabetta a vario titolo (ma Bacon non apprezzava le intemperanze di Gilbert). La sua disposizione d'animo emerge nella prefazione del De magnete: Perch mai io dovrei sottomettere questa nobile filosofia, che per le cose mai dette prima nuova e quasi inammissibile, al giudizio di uomini che giurano sulle altrui opinioni, agli insulsi corruttori delle arti, ai letterati buffoni, a grammatici, sofisti e declamatori, e alla caparbia plebe, affinch essi la condannino e la colpiscano dei loro vituperi? A voi soli, veri filosofi, uomini sinceri, che cercate il sapere non nei libri soltanto, ma nelle cose stesse, io dedico questi fondamenti della scienza del magnetismo, trattati secondo un nuovo modo di filosofare .

E qui si sentono addirittura gli influssi di Bruno nell'attacco alla cultura libresca, ampollosa e vuota degli ambienti accademici, cristianamente formati e aristotelicamente conservati, ambienti presenti, a quanto pare, in tutta l'Europa colta. Ma l'influenza del filosofo nolano ancora pi profonda se si legge l'intero corpo delle opere di Gilbert. Valga un solo esempio, riguardante il valore relativo da assegnare alla gravit. Bruno, nella Cena delle Ceneri (Londra 1584 ) aveva sostenuto: Sappi che n la terra, n altro corpo assolutamente grave o lieve... Queste differenze... convengono a le parti che son divise dal tutto e ... si forzano verso il loco della conservazione come il ferro verso la calamit, il quale va a ritrovarla
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (7 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

non determinatamente al basso, o sopra, o a destra, ma ovunque sia ... Perci cosa assurda il chiamar corpo alcuno naturalmente grave, o lieve. Gilbert scrive nella sua De mundo nostro sublunari Philosophia Nova (pubblicata postuma nel 1651) quanto segue: Non il luogo che agisce o opera nella natura delle cose, giacch esso in s non n un essere, n una causa efficiente. Sono piuttosto i corpi che, in virt delle forze ad essi insite, determinano la loro posizione reciproca. Il luogo in s non niente: non esiste, e non esercita forza alcuna; ogni forza di natura , invece, contenuta e radicata negli stessi corpi.

William Gilbert

E fu proprio la capacit di assumere posizioni tanto coraggiose, che possono nascere nel clima pi tollerante dell'Inghilterra elisabettiana rispetto alle corti papali, a permettere a Gilbert di comprendere in una sola chiave interpretativa i minuscoli effetti attrattivi dell'ambra strofinata, quelli di un magnete e quelli giganteschi della gravitazione. Oggi si direbbe che la sua una teoria unificata dei fenomeni elettrici, magnetici e gravitazionali in campi di forza veicolati da un materiale fluido sottile disposto intorno ai corpi in tanti strati concentrici a densit decrescente. Per poter sostenere queste cose, Gilbert si serv di una gran mole di esperienze (circa 600), guidandosi con le analogie (per ci che riguarda tutti i fenomeni d'attrazione) che in epoca rinascimentale ebbero grande fortuna(8). L'idea guida era quella che la Terra, nel suo insieme, si comporta come un gigantesco magnete e, per poter sperimentare, si fabbrica un magnete a forma di globo, che egli chiama terrella, come aveva fatto de Maricourt. Agendo con un ago magnetico sulla terrella, si accorge che le propriet magnetiche di tale oggetto sono le stesse della gran calamita, la Terra. Al di l della eccellente scoperta e dell'ardire di proporla, come osservano Gliozzi e Forti, vi una sorta di grande balzo in avanti nel modo di conoscere nelle operazioni di Gilbert. Si spezza il mito della separazione aristotelica dei mondi (mondo sublunare e cieli) mostrando che si possono sperimentare sulla Terra fenomeni cosmici e, fatto rivoluzionario, che le leggi trovate qui valgono l, anche se l, la gran parte degli eruditi lo affidava alla sola rivelazione. Le cose sono ancora empiriche e l'osservazione ingenua. Le esperienze sono qualitative non vi compare mai n la misura, n la matematica, n qualcosa della scienza che avanzava con impeto, la meccanica.
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (8 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Per il resto Gilbert riscrive in forma pi accurata i fenomeni magnetici noti come quello del magnete spezzato e ne trova di nuovi: martellando un filo di ferro

Esperienza del magnete spezzato. Illustrazione dal De magnete.

e disponendolo lungo un meridiano magnetico, esso acquista polarit magnetiche; si possono migliorare le "potenze" delle calamite con opportuna lavorazione dei poli (la cosa sar portata al suo massimo dall'introduzione dell'ncora fatta da Galileo). E fin qui per ci che riguarda il magnetismo, e non poco ... salvo la conclusione profondamente deludente. Quando si tratta di dare una spiegazione

Una figura che correda il De magnete.

del fenomeno, dopo discussioni incomprensibili, Gilbert ritorna alle posizioni di Talete: i magneti hanno un'anima! e quest'anima ha addirittura propriet superiori all'anima umana poich non ha la ventura di essere fuorviata dai sensi agendo costantemente allo stesso modo.

Una figura che correda il De magnete.

Come accennato, nel De Magnete viene anche ripresa l'indagine sulle propriet dell'ambra che avevamo lasciato 2200 anni prima. E fu proprio Gilbert a parlare per primo di
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (9 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

forza elettrica (vis electrica) in relazione ai fenomeni in oggetto (furono poi Thomas Browne nel suo Pseudoxia epidemica del 1646 e quindi Boyle a introdurre il sostantivo electricitas nel 1694). Per sperimentare con deboli fenomeni, appunto, elettrici egli si serv di una specie di elettroscopio (chiamato versorium non magneticum) costituito da un sottilissimo e leggerissimo

Girolamo Fracastoro

ago girevole sopra un sostegno a punta, descritto da Fracastoro (1483-1553) nella sua opera De sympathia et antipathia rerum del 1550: Affinch tu possa chiaramente esperimentare come avvenga tale attrazione e quali siano le sostanze che attraggono in tal modo altri corpi, costruisciti un aghetto di metallo qualsiasi, abbastanza leggero, della lunghezza di tre o quattro dita, imperniato come un ago magnetico, sulla punta [di un sostegno]. Il versorio girer immediatamente su s stesso, se ad una sua estremit avvicinerai lambra, o una pietruzza, leggermente strofinata.

Una bacchetta avvicinata ad un versorio per cercarne effetti elettrici. Se la bacchetta elettrizzata l'ago ruoter.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (10 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Come fa notare lo stesso Gilbert, con questo strumento possibile mettere in evidenza lattrazione anche per quei corpi, nei quali la virt elettrica cosi debole da non essere in grado di sollevare anche leggerissime pagliuzze. Scopr cos che non solo l'ambra gode di propriet elettriche a seguito di strofinio (triboelettricit) ma anche molte altre sostanze (pietre preziose, salgemma, allume di rocca, vetro, zolfo. varie resine). Non conoscendo ancora nulla delle propriet di conduzione ed isolamento, gli sembrarono del tutto indifferenti ai fenomeni elettrici sia i metalli che i legni ed alcune pietre. Altre cose di rilievo da assegnare ai lavori di Gilbert sono: l'affermazione che i magneti si respingono quando si avvicinano poli identici e si attraggono avvicinando poli opposti e la scoperta che una sbarra di ferro dolce si magnetizza se si dispone nelle vicinanze di un magnete.

Una figura che correda il De magnete.

Una osservazione di interesse viene fatta da Gilbert: i corpi umidi non si elettrizzano mentre un magnete umido continua ad esercitare i suoi poteri. Anche la Terra per Gilbert un oggetto elettrizzabile e, di conseguenza manifesta attrazione rispetto agli altri oggetti. Ma la Terra anche un magnete e perci mantiene il suo asse con orientazione costante rispetto alla sfera celeste. La rotazione della Terra intorno al suo asse poi dovuta ad una azione congiunta di raggi solari e magnetismo. La stessa compattezza della Terra dovuta al suo magnetismo anche se, in modo che a questo punto stupisce, l'origine della cosa elettrica. Insomma, in modo certamente confuso, Gilbert tenta di mettere insieme in modo unitario elettricit e magnetismo che in qualche modo sono
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (11 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

responsabili della gravitazione e del moto della Terra sul suo asse. E' d'interesse accennare anche alla teoria di elettricit e magnetismo che Gilbert sviluppa. Tutti i corpi deriverebbero da due elementi primi, l'acqua e la terra. Gli elementi derivanti dall'acqua hanno propriet attrattive che discendono da effluvii che come delle braccia distese si protendono dall'acqua ed afferrano il corpo e lo attirano, finch la potenza dell'azione non si illanguidisce fino a sparire. La cosa specificata meglio nel seguito. Quando l'ambra attrae delle pagliuzze l'azione univoca, solo l'ambra che agisce. Nel caso di un magnete ed un pezzo di ferro si ha invece un avvicinarsi reciproco dei due oggetti (una coitio, come la chima Gilbert) ed il magnete sembra creare delle modificazioni nel ferro nelle sue parti pi interne di modo che anche il ferro acquista la forza per avvicinarsi al magnete. La spiegazione, la teoria che Gilbert ne ricava analoga a quella di molti filosofi naturali del Rinascimento. Vi uno slancio innovatore di grandissimo spessore ma, nel contempo, vi una sorta di palude in cui si impantanati. La mancanza di strumenti accessori ai meri fatti in studio, chiude il tutto in spirali che non escono da spiegazioni che non spiegano. Come ricorda Dijksterhuis, la spiegazione di Gilbert: Non si deve minimamente pensare [analoga] alla causa formalis della filosofia aristotelica o a concetti come quelli di simpatia, influenza celeste, o qualit occulta. Quando il ferro e la calamita aspirano a unirsi, questa non un'inclinazione violenta di un corpo verso un altro, n una confluenza accidentale e furiosa, n il risultato di una coercizione, di una lotta, o di una discordia, ma una manifestazione dell'armonia senza la quale il mondo andrebbe in disfacimento, un risultato dell'essenziale identit delle parti col tutto. Quest'accumulazione di descrizioni inefficaci tipica della situazione imbarazzante a cui si riduceva un fisico del Cinquecento o del Seicento, se aveva gi abbandonato i princpi esplicativi della scienza aristotelica, ma sentiva ancora quel desiderio di una spiegazione che era stato soddisfatto da tali princpi nel Medioevo. Una diffusa concezione scolastica dell'attrazione magnetica era stata quella secondo cui la calamita, in virt di una species magnetica che si diffonde sfericamente, risveglia nel ferro una qualit in virt della quale quest'ultimo tende a unirsi alla calamita, e questa tendenza produce per accidens un moto locale. In un tempo in cui non si sentisse pi parlare di Aristotele, una spiegazione del genere sarebbe stata considerata come un puro giuoco verbale (come effettivamente ); ma la spiegazione che la sostituiva non era molto migliore, n avrebbe potuto esserlo, giacch mirava allo stesso obiettivo irraggiungibile, ossia la conoscenza della natura nascosta delle cose.

Si pu facilmente osservare che siamo in completo alto mare: i ragionamenti di tipo aristotelico, infarciti di misticismo, di animismo e di magia sono padroni del campo. Senza una separazione tra queste interpretazione ed i fatti sperimentali sostenuti da misure, non sar possibile fare passi in avanti, anche se l'ambiente va rapidamente maturando. Non bastava la negazione delle spiegazione attraverso l'autorit dei classici, nella fattispecie Aristotele. Occorreva un cambiamento radicale che doveva prevedere, tra l'altro, l'intersezione di Platone con Aristotele, dei metodi matematici applicati ai fenomeni naturali. Il mero empirismo con spiegazioni nominaliste era arrivato al suo limite, non si poteva andare oltre, ogni ulteriore operazione con i medesimi strumenti non avrebbe fatto che ripetere stancamente l'osservazione di quanto ormai era ben noto.

GALILEO GALILEI
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (12 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Galileo ammira Gilbert per la rottura con gli schemi aristotelici dell'introduzione al De Magnete, ed i suoi interessi per i problemi connessi al magnetismo sono concomitanti alla pubblicazione, nel 1600, del De Magnete di William Gilbert che esercit subito una grande influenza. Ma il metodo di Gilbert, il suo rifiuto della matematica non lo convincono ed ha cos modo di dire(9): "quello che avrei desiderato nel Gilberti, che fosse stato un poco maggior matematico". In un'epoca di dotte ed inconcludenti disquisizioni si richiede qualcosa di pi preciso di una teoria alla Gilbert. Quest'ultimo certamente ha dei fatti (o, meglio, della analogie) da portare a testimonio, ma nessuna teoria matematica, nessun dato quantitativo (oltre ad una mole smisurata di fatti straordinari, magici e fantastici non riferibili a nessun dato dell'esperienza comune). E qui,credo, esca bene il criterio di scientificit per una teoria fisica che Galileo fornisce: l'osservazione di fatti senza un apparato formale, quantitativo, che li sostenga non pu di per s costituire una teoria fisica. Keplero, nell'Astronomia nova, fond sul magnetismo la spiegazione fisica dei moti planetari. Per Keplero il Sole era un corpo magnetico e il moto dei pianeti derivava dall'azione del vortice magnetico prodotto dal moto di rotazione del Sole. E perch, allora, Kepler aderisce alla teoria di Gilbert? Ecco, appunto, qui pu trovarsi una prima parziale risposta al perch Galileo si rifiut di prendere in considerazione alcuni risultati di Kepler (ad esempio le orbite ellittiche, ma, pi in particolare, la spiegazione delle maree attraverso l'azione della Luna, una prima 'azione a distanza' che assumeva agli occhi di Galileo un carattere metafisico riferibile a qualit occulte). Tutta l'elaborazione kepleriana imbevuta di un tal misticismo che sembra impossibile riuscirne a distinguere il contributo positivo al pensiero scientifico. La metafisica dei solidi regolari incastonati l'uno dentro l'altro, la melodia che i pianeti van suonando (la Terra, ad esempio, suona le note mi, fa, mi, cosicch, osserva Kepler, non possiamo stupirci se su questo pianeta regnino la MIseria, la FAme e la MIseria),... tutt'altra cosa rispetto alla razionale, metodica ed a volte dubbiosa discussione delle cose della natura che si pu leggere in Galileo. E neanche a dire che l'adesione di Kepler alla teoria di Gilbert avesse un qualche fine all'interno del suo lavoro : essa risultava un mero accessorio.

Galileo Galilei

Tuttavia, Galileo comp esperienze sugli aghi calamitati, sulla declinazione magnetica e sull'armatura delle calamite, sia durante il periodo padovano (insieme a Paolo Sarpi e a
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (13 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Giovanfrancesco Sagredo), sia dopo il ritorno in Toscana. Testimoniano l'interesse di Galileo per i fenomeni magnetici, le pagine che egli vi dedica nella giornata III del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. Alla gran ripugnanza che afferma Simplicio avere nell'ammettere i vari moti della Terra, il Salviati-Galileo argomenta diffusamente, affermando tra l'altro: SALV. [...] ma che dir il Sig. Simplicio se [...] aggiungeremo una mirabile virt intrinseca del globo terrestre, di riguardar con sue determinate parti verso determinate parti del firmamento ? parlo della virt magnetica participata costantissimamente da qualsivoglia pezzo di calamita. E se ogni minima particella di tal pietra ha in s tal virt, chi vorr dubitare, la medesima pi altamente risedere in tutto questo globo terreno, abbondante di tal materia, e che forse egli stesso, quanto alla sua interna e primaria sustanza, altro non che un' immensa mole di calamit ? SIMP. Adunque voi sete di quelli che aderiscono alla magnetica filosofia di Guglielmo Gilberto ? SALV. Sono per certo, e credo d'aver per compagni tutti quelli che attentamente avranno letto il suo libro e riscontrate le sue esperienze; n sarei fuor di speranza che quello che intervenuto a me in questo caso, potesse accadere a voi ancora, tuttavolta che una curiosit simile alla mia ed un conoscere che infinite cose restano in natura incognite a gl' intelletti umani, con liberarvi dalla schiavitudine di questo o di quel particolare scrittore delle cose naturali, allentasse il freno al vostro discorso e rammorbidisse la contumacia e renitenza del vostro senso, si che ei non negasse tal ora di dare orecchio a voci non pi sentite. Ma (siami permesso d' usar questo termine) la pusillanimit de gl' ingegni comuni giunta a segno, che non solamente alla cieca fanno dono, anzi tributo, del proprio assenso a tutto quello che trovano scritto da quelli autori che nella prima infanzia de' loro studii gli furono accreditati da i lor precettori, ma recusano di ascoltare, non che di esaminare, qual si sia nuova proposizione o problema, bench non solamente non sia stato confutato, ma n pure esaminato n considerato, da i loro autori: de' quali uno questo, di investigare qual sia la vera, propria, primaria, interna e general materia e sustanza di questo nostro globo terrestre; che, bench n ad Aristotile n ad altri, prima che al Gilberto, sia caduto in mente di pensare se possa esser calamita, non che n Aristotile n altri abbiano confutata una tale opinione, tuttavia mi son io incontrato in molti che al primo motto di questo, quasi cavallo che adombri, si sono ritirati in dietro e sfuggito di trattarne, spacciando un tal concetto per una vana chimera, anzi per una solenne pazzia: e forse il libro del Gilberto non mi sarebbe venuto nelle mani, se un filosofo peripatetico di gran nome, credo per assicurar la sua libreria dal contagio, non me n' avesse fatto dono.

Ritroviamo qui, pi argomentata, l'invettiva contro il conformismo, la piattezza, l'inerzia, la consuetudine e la piaggeria degli intelletti che usano adeguarsi a qualcuno che ha sostenuto tale cosa, invettiva che era stata di Gilbert nella prefazione al De magnete. L'ultima frase che vuole un filosofo aristotelico "di gran nome" che si disf del libro di Gilbert perch poteva contaminare la biblioteca tutto un programma. E Salviati prosegue ad illustrare la filosofia magnetica del Gilberti, dilungandosi in una conversazione con Simplicio(10) della quale merita distaccare un brano. Intanto Galileo mostra qui ancora una volta di non essere disponibile a speculazioni nuove senza disporre di studi specifici. Egli dice infatti che Delle ragioni che concludentemente provino, de facto, questo nostro globo esser di calamita, io non ve ne ho prodotte nessuna, n questo tempo di produrle, e massimo che con vostra comodit le potrete vedere nel Gilberto
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (14 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

ed aggiunge: SALV. Io sommamente laudo ammiro ed invidio questo autore, per essergli caduto in mente concetto tanto stupendo circa a cosa maneggiata da infiniti ingegni sublimi, n da alcuno avvertita; parmi anco degno di grandissima laude per le molte nuove e vere osservazioni fatte da lui, in vergogna di tanti autori mendaci e vani, che scrivono non sol quel che sanno, ma tutto quello che senton dire dal vulgo sciocco, senza cercare di assicurarsene con esperienza, forse per non diminuire i lor libri: quello che avrei desiderato nel Gilberti, che fusse stato un poco maggior matematico, ed in particolare ben fondato nella geometria, la pratica della quale 1' avrebbe reso men risoluto nell' accettare per concludenti dimostrazioni quelle ragioni ch' ei produce per vere cause delle vere conclusioni da s osservate; le quali ragioni (liberamente parlando) non annodano e stringono con quella forza che indubitabilmente debbon fare quelle che di conclusioni naturali, necessarie ed eterne, si possono addurre: e io non dubito che co '1 progresso del tempo si abbia a perfezionar questa nuova scienza, con altre nuove osservazioni, e pi con vere e necessarie dimostrazioni. N per ci deve diminuirsi la gloria del primo osservatore. Galileo continua ad illustrare altre propriet magnetiche e fenomeni sostenendo, tra l'altro, che: SALV. Nell'investigar le ragioni delle conclusioni a noi ignote, bisogna aver ventura d'indirizzar da principio il discorso verso la strada del vero; per la quale quando altri si incammina, agevolmente accade che s'incontrino altre ed altre proposizioni conosciute per vere, o per discorsi o per esperienze, dalla certezza delle quali la verit della nostra acquisti forza ed evidenza, come appunto accaduto a me del presente problema Alle argomentazioni di Galileo, Simplicio risponde: SIMP. Parmi veramente che il Sig. Salviati con bel circuito di parole abbia s chiaramente spiegata la causa di quest' effetto, che qualsivoglia mediocre ingegno, ancorch non scienziato, ne potrebbe restar capace: ma noi, contenendoci dentro a' termini dell' arte, riduchiamo la causa di questi e simili altri effetti naturali alla simpatia, che certa convenienza e scambievole appetito che nasce tra le cose che sono tra di loro simiglianti di qualit; s come, all'incontro, quell'odio e inimicizia per la quale altre cose naturalmente si fuggono e si hanno in orrore, noi addimandiamo antipatia. E qui interviene Sagredo con pesante ironia, dopo aver ascoltato parole come simpatia ed antipatia che sono bandite dal vocabolario scientifico di Salviati-Galileo: SAGR. E cos con questi due nomi si vengono a render ragioni di un numero grande di accidenti ed effetti, che noi veggiamo, non senza maraviglia, prodursi in natura. Ma questo modo di filosofare mi par che abbia gran simpatia con certa maniera di dipignere che aveva un amico mio, il quale sopra la tela scriveva con gesso : Qui vo-glio che sia il fonte, con Diana e sue ninfe; qua, alcuni levrieri: in questo canto voglio che sia un cacciatore, con testa di cervio; il resto, campagna, bosco e collinette; il rimanente poi lasciava con colori figurare al pittore: e cos si persuadeva d' avere egli stesso dipinto so il caso d'Atteone, non ci avendo messo di suo altro
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (15 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

che i nomi. A parte altre piccole cose, che non investiga, e ad altre di chiaro sapore tecnico (quanto riesce a sollevare un magnete e come realizzare un magnete che abbia maggiore potenza), Galileo termina qui. Ma il fatto che egli avesse una grande fama rese le questioni poste da Gilbert al centro delle future ricerche con il suo metodo di sensate esperienze e dimostrazioni supportate da matematica e geometria.

REN DESCARTES

Sar Descartes che, in nome del razionalismo, riporter le cose in un ambito puramente descrittivo, addirittura rifacendosi ai 4 elementi di Aristotele.

Ren Descartes

Ma prima utile ripassare brevissimamente la concezione del mondo di Descartes. La concezione cartesiana del mondo cerca di dare una ragione pi compiuta al sistema copernicano per inserirlo in una visione pi generale di cui esso stesso risultasse conseguenza. Egli cominci con il considerare un solo corpuscolo infinitesimo nel vuoto e quindi come il moto di questo primitivo corpuscolo fosse modificato da un secondo corpuscolo (nel far questo Descartes introduce la conservazione della quantit di moto, in forma non del tutto corretta poich al pensatore francese mancava il concetto di massa, ed il principio d'inerzia, ricavato per da ragioni metafisiche; "Dio immutabile e, agendo sempre allo stesso modo, produce sempre lo stesso effetto"). In modo induttivo Descartes aggiunse via via altri corpuscoli che si urtavano indefinitamente tra loro. Egli riteneva che le variazioni sensibili del nostro universo fossero originate proprio da questi urti innumerevoli; sono proprio gli scambi di quantit di moto che rendono conto delle diverse azioni meccaniche tra i corpi. Conseguenza di ci 1'impossibilit di azione a distanza: ogni azione di un corpo su di un altro avviene per contatto. Nel nostro universo quindi impossibile l'esistenza di vuoto (e quindi di atomi). Nell'universo cartesiano c' il tutto pieno eternamente in moto: un primo corpuscolo ne spinge un secondo che, a sua volta, ne spinge un terzo e cosi via finch l'ultimo corpuscolo spinto va a spingere il primo che avevamo preso in considerazione. Ne consegue una struttura a vortici che alla base dell'intero universo. Ed anche laddove non vi materia
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (16 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

sensibile vi 1'etere, elemento sottile che riempie di s tutto lo spazio risultando intimamente mescolato con tutte le sostanze. proprio un gigantesco vertice di etere quello che pone in circolazione i pianeti intorno al Sole.

I vortici di Descartes. Quello che al centro ha una S il sistema solare. La linea che s'intrufola tra i vortici la traiettoria di una cometa (da: Il mondo. L'uomo)

I motivi che portarono Descartes a teorizzare un tutto pieno erano molteplici, di natura filosofica e tali da coinvolgere la sua concezione di materia e spazio. Il vuoto inammissibile principalmente perch sarebbe una contraddizione completa, un nulla esistente. Lo spazio per conseguenza non pu essere un'entit distinta dalla materia che lo riempie. Spazio e materia non sono altro che la medesima cosa. E veniamo alla concezione magnetica di Descartes. Riporto alcuni passi di Descartes dai suoi Principia Philosophiae del 1644 (Amsterdam). Al paragrafo 133 della parte IV, Descartes inizia con il definire un magnete e la cosa d'interesse perch la fantasia davvero va per conto suo, costruendo mondi fantastici ritornando, come gi accennato, alla teoria aristotelica dei quattro elementi, ormai completamente superata da tutti coloro che si definivano copernicani, come lo stesso Descartes)(11): 133- Spiegazione della natura del magnete

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (17 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Fin qui ho cercato di spiegare la natura e tutte le principali (propriet) dell'aria, dell'acqua, delle terre, e del fuoco, (poich sono i corpi che si trovano pi generalmente ovunque) in questa regione (sublunare) che abitiamo, e che sono chiamati i suoi quattro elementi; ma c' ancora un altro corpo, ossia il magnete, (che si pu dire abbia un'estensione maggiore di uno qualsiasi di quei quattro, poich anche tutta la massa della Terra un magnete, e non potremmo andare in) nessun luogo dove non se ne noti la virt. Per questo, desiderando non dimenticare nulla di ci che c' di pi generale in questa Terra, c' bisogno ora che io lo spieghi. Nella Terra, a conseguenza dei vortici con differenti velocit, vi sarebbero dei canali striati (le parti scanalate del primo elemento) in forma elicoidale (a chiocciola). Debbo osservare che questa la semplificazione di un lunghissimo discorso in gran parte incomprensibile. Ma segue Descartes: pensiamo che ci siano nella regione media [della Terra] diversi pori (o piccoli condotti) paralleli al suo asse, attraverso i quali le parti scanalate passino liberamente da un polo verso l'altro; e che quei condotti siano in tal modo incavati e adattati alla figura di quelle parti scanalate, che quelli che ricevono le parti provenienti dal polo australe, non potrebbero ricevere quelle provenienti dal polo boreale, e che, reciprocamente, i condotti che ricevono le parti provenienti dal polo settentrionale, non siano adatti a ricevere quelle provenienti dal polo australe, poich sono girate a vite le une all'inverso delle altre. (Pensiamo anche che) quelle parti scanalate possano bene entrare per un lato nei pori (adatti a riceverle), ma che non possano ritornare dall'altro lato (degli stessi pori), poich vi sono (dei piccoli peli o) dei rametti sottilissimi, che nelle pieghe di quei condotti sporgono in maniera tale, da non impedire per nulla il corso delle parti scanalate, quando vi vengono dal lato per cui sono solite entrare, ma che si voltano dall'altra parte e raddrizzano (un po' le loro estremit, quando quelle parti scanalate si presentano per entrarvi dall'altro lato, e) cos ostruiscono loro (il passaggio...). Per questo, dopo che hanno attraversato tutta la Terra da una (met) all'altra, seguendo linee parallele al suo asse, ce ne sono molte che ritornano, attraverso (l'aria) circostante, verso la stessa (met) di dove erano entrate, e passando cos (reciprocamente dalla terra nell'aria, e dall'aria nella terra), ci compongono una specie di vortice .... Non proseguo anche se Descartes riempie di questa prosa un centinaio di pagine. Quanto riportato mi serviva per dare un'idea della concezione magnetica del nostro. Egli pensa i magneti come solcati da scanalature attraverso le quali passa un flusso di particelle sottilissime che si avvitano in esse (le particelle, in origine, sarebbero state scagliate dal Sole lungo il piano equatoriale dove la forza centrifuga pi intensa). Le particelle, fuoriuscite dal magnete ed entrate nell'aria, ritornano al magnete proprio a causa del loro moto a vortice. Quando queste particelle che fuoriescono dal magnete a forma di cavatappi incontrano un pezzo di ferro penetrano nei suoi pori come appunto dei cavatappi che lo attirano al magnete. Ma, se avete avuto la forza di leggere il brano riportato, vi sarete accorti che le scanalature nei canali possono essere sinistrorse o destrorse. Questa eventualit serve a dar conto di attrazione o repulsioni tra magneti (per medesimi

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (18 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

La Terra-magnete come teorizzata da Descartes. I poli sono situati in corrispondenza delle lettere A (polo australe) e B (polo boreale).

avvitamenti si ha attrazione, altrimenti repulsione). Con questo apparato, lo stesso Descartes ci fornisce il disegno del magnete-Terra che viene descritta nel paragrafo 146 (le piccole sfere I, K, L, M, disegnate intorno alla Terra, stanno per spiegare la diversa inclinazione che subiscono gli aghi magnetici sotto l'azione del magnete Terra, un qualcosa di analogo alle figure che ci aveva fornito Gilbert). A Descartes si ispir Padre Grimaldi (1618-1663) che nel suo De lumine (1665) dedic una trentina di pagine al fenomeno magnetico. La novit rispetto a

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (19 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Padre Grimaldi Descartes l'ammissione di un fluido magnetico unico, in luogo dei due individuati dalla diversa rotazione dei "cavatappi", e l'assenza di ipotesi sulle presunte particelle che costituirebbero il fluido. Newton, per parte sua, dedicher poco spazio al magnetismo e lo far nella Query n 22 della sua Optics del 1704. La cosa insignificante e gli serve per illustrare l'estrema rarefazione del presunto etere. Poche parole ma significative le troviamo invece nei Principia (1687) dove Newton afferma (Libro III, Proposizione VI, Teorema VI, Corollario 5, pag 629): La forza di gravit di genere diverso dalla forza magnetica. Infatti l'attrazione magnetica non sta come la quantit di materia attratta. Alcuni corpi sono attratti di pi, altri di meno, moltissimi non sono attratti. E la forza magnetica di un medesimo corpo pu essere aumentata e diminuita, e talvolta, in relazione alla quantit di materia, molto pi grande della forza di gravit, e nell'allontanarsi dalla calamita decresce non nella proporzione del quadrato dalla distanza, ma quasi nella proporzione del cubo, come potei accorgermi da certe grossolane osservazioni.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (20 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Newton in un ritratto del 1702

Altri contributi vennero da alcuni gesuiti come Nicol Cabeo (1586-1650),

Frontespizio della Philosophia Magnetica (1629) di N. Cabeo

Athanasious Kircher (1602-1680; un personaggio davvero invasato e dedito allo studio di ogni magia) un personaggio e Vincentius Lotaud. Questi personaggi,

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (21 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Athanasious Kircher

mentre sembravano muoversi sulle orme di Gilbert, si preoccupavano di riportare ogni cosa alla spiegazione aristotelica contestando sul presunto piano delle esperienze lo stesso Gilbert (il Collegio Romano a Roma, quello che contribu grandemente alla condanna di Galileo, era maestro di tali comportamenti dei gesuiti). Cabeo, nella sua Philosophia Magnetica (1629), tenta di smontare l'edea di fondo di Gilbert,quella che vuole essere la Terra un gigantesco magnete partendo dalla negazione di una qualche identit tra terrella e Terra. Secondo Cabeo anche i ferri (come i cardini delle porte) disposti verticalmente rispetto al meridiano terrestre si magnetizzano con il sud verso l'alto ed il nord verso il basso. Nel tentativo di screditare Cabeo trova una cosa d'interesse che per non pu ancora capire: non vero che l'ambra attiri soltanto dei minuscoli corpiccioli infatti, se sistemiamo un pezzo d'ambra strofinato vicino a della segatura, prima questo attira i pezzettini di segatura ma, dopo un poco, questi ultimi schizzano via con un chiaro effetto repulsivo dell'ambra (fenomeno che oggi sappiamo spiegare con il fenomeno dell'elettrizzazione per contatto e che si sperimenta agilmente con una bacchetta di plastica strofinata ed una pallina di sambuco sospesa ad un filino di nylon). Una disposizione positiva rispetto ai lavori di Gilbert fu di Padre Benedetto Castelli (1577-1643), l'allievo ed amico di Galileo, che scrisse un Discorso sulla calamita che purtroppo rimase inedito fino al 1883. Egli prese le mosse dalla oggi

Benedetto Castelli nota esperienza dello spettro magnetico che si ottiene disponendo della limatura di ferro su di un foglio di carta sotto il quale disposto un magnete. Castelli dispose, anzich limatura di ferro, limatura di un magnete. Da questa esperienza egli costru una teoria che in pratica prevede che il magnete sia costituito da tanti magneti elementari (come diremmo oggi) che in origine sono disordinati ed in particolari condizioni si orientano tutti in un unico verso dando l'effetto magnetico (si confrontino queste ipotesi teoriche, che possano essere assimilate addirittura all'ipotesi di Ampre sul magnetismo, con le contemporanee teorie di Ewing e di Weiss).

PARTE 2: DA GRAY A FRANKLIN

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (22 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

LA SCIENZA ELETTRICA NEL SETTECENTO: GRAY E DU FAY

Il Settecento un secolo spesso definito di transizione. Secolo nel quale si deve digerire la grandezza dell'opera di Newton, si devono fare i conti con il metodo sperimentale che Galileo aveva inaugurato e si devono sistematizzare la gran mole di fenomeni provenienti dai pi diversi campi di ricerca che continuavano ad accumularsi. Tutto ci deve avvenire con strappi molto forti rispetto alle spiegazioni ingenue, all'animismo, alla magia, ai fluidi misteriosi (che coster molto cacciare via dalla spiegazione scientifica se ancora nel 1905 Einstein deve vedersela con l'etere). Diceva Hooke agli inizi del secolo che i filosofi naturali si contentano di qualcosa che possa divertirli e preferiscono costruirsi belle concezioni e storie immaginate piuttosto che sforzarsi di cercare pi oltre con nuove esperienze e ricerche e ragionamenti precisi. E, relativamente all'elettricit e magnetismo, mancava proprio l'accrescimento della fenomenologia che veniva anche come conseguenza della mancanza di strumenti adeguati e ad amplificare i fenomei e a misurarli. A fronte delle molte difficolt vi era almeno una cosa che aiutava lo sviluppo della scienza elettrica e magnetica. L'esplosione della meccanica, con Newton, aveva creato una sorta di paralisi in ricerche ulteriori nella ricerche che erano state oggetto dello stesso Newton. Sembrava fosse impossibile andare al di l di quanto egli aveva fatto. Ma in quei campi, come l'elettricit ed il magnetismo, campi nei quali Newton non aveva lavorato, sarebbe stato possibile iniziare ad indagare con metodo e via via applicando i metodi della matematica che, come abbiamo visto, ancora tardavano. Una scoperta di rilievo, che andava nel senso di quegli strumenti che esaltano i fenomeni, fu quella dello scienziato tedesco Otto von Guericke (1602-1686) che, nel 1660, realizz la prima macchina elettrostatica, una macchina in grado cio di produrre elettricit statica (non in movimento ma localizzata nel luogo dove la si genera) in quantit importanti (Ottone De Guericke, Experimenta nova, Mastelodami, apud J. Janssonnium, Waesbergee, 1672). Abbiamo fino ad ora visto che l'elettricit statica si produce mediante strofinio di un panno, una pelle, un qualcosa su dei materiali in grado di partecipare al fenomeno (non tutti infatti sono in grado di presentare il fenomeno dell'elettrizzazione per strofinio). Guericke esalt il fenomeno con una macchina

Otto von Guericke

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (23 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

che produceva grandi quantit di elettricit statica. La figura seguente riporta la macchina elettrostatica per strofinio di Guericke. Si tratta di una grande sfera di

Macchina elettrostatica a strofinio di Gueriche (la sfera di zolfo quella a destra)

zolfo grande come la testa di un bambino (magnitudine ut caput infantis) che viene fatta ruotare su di un asse di legno che la attraversa. Mentre la sfera ruota viene elettrizzata mediante lo strofinio di una foglia di palma sufficientemente essiccata (palma satis sicca). Da un certo punto, con l'accortezza di mantenere sempre l'insieme assolutamente asciutto ( una delle difficolt dell'elettrostatica le cui esperienze che funzionano in un luogo, non lo fanno in un altro), si osserva il crepitio e la luminescenza che accompagnano lelettrizzazione del globo. Guericke chiam il fenomeno fuoco elettrico. Altro fatto di grande interesse che Guericke mostr la possibilit di tale fenomeno di essere trasportato ad una certa (breve) distanza mediante dei fili di lino: Questo globo di solfo, eccitato prima con la frizione, pu esercitare la sua virt anche attraverso un filo di lino lungo un'ulna o anche pi e all'estremit attrarre ancora qualcosa. Fatto il primo passo si iniziarono a costruire macchine elettriche sempre pi sofisticate. Il primo che segu Guericke fu l'inglese Francis Hauksbee (1660-1713) che sostitu alla sfera di zolfo un globo di vetro, come descritto nella sua

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (24 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

La macchina elettrostatica di Hauksbee

Physico-Mechanical Experiments on Various Subjects. Containing an Account of Several Surprising Phenomena Touching Light and Electricity del 1706 (si osservi che tale opera fu anche tradotta in italiano a Firenze nel 1716: Esperienze fisico meccaniche sopra vari soggetti ...). In tal modo gli effetti della macchina si

Frontespizio dell'opera di Hauksbee tradotta in italiano

resero molto pi evidenti. Con questa sua macchina egli rifece esperienze gi note, riportandole all'attenzione dopo molti anni di obsolescenza ed osserv che avvicinando al viso al globo o altro corpo da questo elettrizzato, si avverte come un soffio (vento o soffio elettrico): [Un tubo di vetro strofinato fortemente] applicato vicino al viso o ad alcun'altra tenera parte, poteva essere sensibilmente sentito, come se la parte fosse sollecitata con le punte di un considerevole numero di deboli peli (Hauksbee,
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (25 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

The Philosophical Transactions of the Royal Society of London, Vol. V, pag. 329)(12). Dovevano comunque passare altri 20 anni prima che emergessero novit di rilievo ad opera di Stephen Gray (1666-1736) in Inghilterra e Charles Franois de Cisternay Du Fay (1698-1739) in Francia che riuscirono a mettere un poco d'ordine in quella scienza emergente facendone intravedere le prospettive per il futuro. Il punto di partenza delle ricerche di Gray fu un episodio casuale accadutogli mentre faceva esperimenti di trasmissione dell'elettricit statica cos come aveva realizzato per brevissime distanze Hauksbee (si osservi che questi furono i primi passi sulla strada della realizzazione del telegrafo elettrico). Egli utilizzava una corda, lunga pi di 700 piedi, sospesa con sottili cordicelle di seta o con dei sostegni isolanti come mostrato nella figura seguente. Durante tale operazione una cordicella si ruppe e Gray lo sostitu con un filo sottile di ottone. La trasmissione di elettricit si interrompeva alla posizione del filo di ottone, mostrando che lisolamento dipendeva dal fatto che i fili erano di seta e non che erano sottili. Scrive Gray: Quando la linea che trasportava la virt elettrica era sostenuta da fili metallici l'effluvio arrivava ai fili di sospensione, passava attraverso questi fili alle travi e cos non andava oltre lungo la linea che doveva condurlo alla palla d'avorio. Nella figura vi l'apparato utilizzato da Gray: dal lato A vi la macchina elettrostatica che trasferisce i segnali elettrici lungo la corda, sospesa da cordicelle isolanti tirate su dei travi di legno C e D, fino a B. In B vi una sfera d'avorio sospesa a poca distanza da dei pezzettini di paglia. La sfera attira la paglia finch tra C e D vi una cordicella isolante. Se questa cordicella viene sostituita con un filo d'ottone si interrompe il flusso di virt elettrica che arrivava alla sfera d'avorio che smette di attrarre la paglia. Da queste e varie altre esperienze Gray

L'apparato sperimentale di Gray

cap che vi erano materiali in grado di trasportare la virt elettrica o il fluido elettrico o l'elettricit (tali materiali furono chiamati da J. T. Desaguliers nel 1739 non elettrici o conduttori) ed altri che invece lo mantenevano localizzato l dove era stato originato (non conduttori o isolanti)(13). Nel 1732 Gray comunic alla Royal Society che nel 1729 aveva realizzato le esperienze suddette come aveva comunicato a due membri della stessa societ(Cromwell e Mortimer, come documentato dalla memoria di Gray "Two letters from Gray to Mortimer, containing a farther account of his experiments concerning electricity", in Philosophical Transactions of the Royal Society 37,

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (26 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

La memoria di Gray alla Royal Society

1731 - 32) i suoi risultati e cio che la "virt elettrica" di un tubo di vetro strofinato da una macchina elettrostatica, poteva essere trasmessa ad altri corpi, sia per contatto diretto, sia collegando il corpo carico con un altro scarico mediante un filo metallico. Altre cose fece Gray che occorre citare non tanto per il valore che hanno, quanto perch concentrarono sull'elettricit molto interesse in tutti i salotti aristocratici del Settecento. Egli riusc ad elettrizzare delle persone mantenute sollevate per aria come mostrato nelle figure che seguono.

Una ragazza, sospesa su un seggiolino, viene elettrizzata con una macchina elettrostatica

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (27 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Un giovanetto, sospeso con una corda, viene elettrizzato attraverso i piedi e, con la mano, in grado di attrarre piccoli pezzetti di carta

Il giovanetto di figura precedente,, sospeso con una corda, dopo essere stato elettrizzato attraverso i piedi, disponendo nella mano di barrette di vetro, produce differenti fenomeni elettrici

Ultima importante scoperta di Gray quella che per elettrizzare un corpo non necessario strofinarlo ma possibile ottenere la cosa mediante l'avvicinamento al corpo da elettrizzare di un corpo elettrizzato (elettrizzazione per induzione o per influsso): Data una massa di piombo sospesa al soffitto per una cordicella, quando un tubo di vetro strofinato veniva avvicinato dal basso alla corda ma senza toccarla, la massa di piombo attraeva, poi respingeva della limatura di ottone. Cos la virt elettrica pu essere trasportata senza contatto dal tubo alla corda di comunicazione. Il francese Charles Francois de Cisternay Du Fay, venuto a conoscenza dei lavori di Gray, si mise a studiarli a ripeterli e a realizzarne di nuovi. I risultati delle

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (28 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Charles Francois de Cisternay Du Fay

sue ricerche furono pubblicati nel 1733 sulle Philosophical Transactions con il titolo A Discourse concerning Electricity e in Memoires de lAcadmie Royale des Sciences, Paris 1733, pag 464. I suoi lavori spiegarono molti dei fenomeni

Il passo della memoria di Du Fay in cui si parla dell'esistenza di due tipi di elettricit

che erano stati scoperti e relativi all'elettricit e chiarirono alcuni fatti importanti: - Tutti i corpi si possono elettrizzare scaldandoli e strofinandoli (eccetto i metalli, i liquidi ed i corpi blandi) - Tutti i corpi, compresi i metalli ed i liquidi, possono essere caricati per induzione - Il vetro un isolante buono come la seta - I fili conducono meglio se sono umidi - Ci sono due tipi di elettricit, la resinosa (quella che successivamente sar indicata con il segno -) e la vetrosa (che sar indicata con il segno +) - I corpi elettrizzati di elettricit vetrosa attraggono corpi elettrizzati con elettricit resinosa e respingono gli altri corpi elettrizzati con elettricit vetrosa (e ci dice in breve che corpi elettrizzati dello stesso segno si respingono e corpi elettrizzati di segno opposto si attraggono). Seguiamo la storia della scoperta delle due elettricit. Egli aveva dedotto dalla discussione di tutte le esperienze conosciute un'ipotesi su cui lavorare:

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (29 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Ho immaginato che il corpo elettrico attirasse forse tutti quelli che non lo sono e respingesse tutti quelli che lo sono divenuti per la sua vicinanza e per la trasmissione della sua virt. Ma allora ci che mi disorient in maniera straordinaria fu la seguente esperienza: dopo aver fatto sollevare nell'aria una foglia d'oro per mezzo del tubo (di vetro elettrizzato che la respingeva dopo averla attratta e la faceva ondeggiare nell'aria), avvicinai un pezzo di gomma coppale strofinato e reso elettrico; la foglia venne ad attaccarvisi immediatamente. Confesso che mi aspettavo un risultato del tutto opposto perch, secondo il mio ragionamento, il coppale, che era elettrico, doveva respingere la foglia che lo era essa pure. Lo stesso risultato con l'ambra e la cera di Spagna. Ma poi avvicinai alla foglia respinta dal tubo un globo di cristallo di rocca strofinato e reso elettrico: esso respinse quella foglia in maniera analoga al tubo (di vetro)... Infine non potei dubitare che il vetro e il cristallo di rocca non fossero esattamente il contrario della gomma coppale, dell'ambra e della cera di Spagna di modo che la foglia respinta dagli uni a causa dell'elettricit che essa aveva, era attratta dagli altri; ci mi fece pensare che vi erano forse due tipi diversi di elettricit ... A questo punto Du Fay pensa ed esegue una serie di esperienze per confermare o falsificare la sua ipotesi. Ecco dunque costantemente due elettricit di natura completamente diversa, cio quella dei corpi trasparenti e solidi come il vetro, il cristallo, ecc., e quella dei corpi bitumosi o resinosi, come l'ambra, la gomma coppale, la cera di Spagna, ecc. Gli uni e gli altri respin-gono i corpi che hanno acquistato un'elettricit della stessa natura della loro e attraggono invece quelli la cui elettricit di natura diversa... I corpi che attualmente non sono elettrici possono acquisire (se sono isolati) ciascuna di queste due elettricit e allora i loro effetti sono simili a quelli dei corpi che gliel'hanno trasmessa... Ecco dunque due elettricit ben dimostrate... Chiamer l'una elettricit resinosa, l'altra elettricit vitrea. Du Fay prende anche in considerazione l'esistenza di altri tipi di elettricit ma presto respinge questa ipotesi come improbabile concludendo: Che cosa non dobbiamo attenderci da un campo cos vasto che si apre alla fisica; e quante esperienze singolari pu esso fornirci che ci riveleranno forse nuove propriet della materia? (Storia dell'Accademia Reale delle Scienze, 1733). Per realizzare le misure che gli erano necessarie, Du Fay aveva realizzato degli strumenti come perfezionamento del versorium di Gilbert. Si trattava di di elettrometri a palline di sambuco, a foglie d'oro pendenti e a fili Si vedranno i due capi che pendono liberamente allontanarsi l'uno dall'altro con maggiore forza e formare un angolo pi o meno grande ... e ci far conoscere in maniera certissima il grado di forza dell'elettricit.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (30 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Elettrometro a palline di sambuco

Elettrometro a foglie d'oro pendenti

Tali strumenti vennero successivamente perfezionati in elettroscopi, elettrometri, bilance di torsione, ...

Elettroscopio a foglie d'oro

Elettrometro

Bilancia di torsione

Dopo queste brillanti considerazioni ed esperienze, anche Du Fay tenta una spiegazione la quale ci riporta al nulla delle spiegazioni cartesiane, non dissimili dalle qualit occulte aristoteliche, mediante vortici. Secondo du Fay, strofinare un corpo per elettrizzarlo vuol dire creargli intorno un vortice. Due corpi elettrizzati allo stesso modo avranno vortici che ruotano nello stesso verso e, come tali, si devono respingere. Se due corpi sono elttrizzati in modo diverso, i vortici ruoteranno in verso opposto e potranno cos attrarsi. Se un corpo neutro entra nel vortice di un corpo elettrizzato aspirato da esso fino ad arrivare a contatto con la superficie del corpo. Questo contatto lo elettrizza e quindi gli crea un vortice intorno dello stesso tipo del corpo che ha elettrizzato con la conseguenza che si ha repulsione.
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (31 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Allo stesso modo il divulgatore (Leons de Physique Exprimentale, 1771) abate Jean Antoine Nollet (1700-1770). Egli riprese la teoria dei due fluidi di Du

L'abate Nollet

Fay che espose nelle Lettres sur l'lectricit pubblicate nel 1753, in contrapposizione a quella elaborata nel 1747 dallo statunitense Benjamin Franklin. Quando pass a spiegare questi fenomeni, in accordo con la materia ed il moto

Una delle esperienze spettacolari di Nollet: una dama carica di elettricit (per contatto con la macchina elettrostatica) sta per trasmettere la scossa al suo spasimante sospeso (isolato) da terra.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (32 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

La macchina elettrica a sfera di vetro utilizzata da Nollet

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (33 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Esperimenti elettrici proposti nei testi di Nollet

che Descartes prevedeva per la spiegazione di ogni fenomeno, riteneva che lelettricit fosse dovuta allazione di una materia fluida in movimento, simile alla materia del fuoco e della luce (Essai sur l'lectricit des corps, 1746). Con Bonera(14), "quando si strofina un corpo elettrico si mette in movimento il fluido che nel suo interno. Questo allora esce per piccoli fori abbastanza distanti tra loro, divergendo subito dopo luscita (materia effluente). La materia effluente, uscendo dal corpo richiama altra materia simile dai corpi vicini (materia affluente) che entra nel corpo attraverso fori distinti pi numerosi di quelli dai quali esce la materia effluente. Dovendo mantenersi costante la quantit di fluido elettrico presente nei corpi, la velocit della materia effluente maggiore di quella affluente, la quale tuttavia presente nello spazio circostante il corpo elettrizzato con un maggior numero di raggi, in modo che un corpuscolo ha pi probabilit di essere attratto che respinto dai flussi della materia elettrica". A poco a poco, come visto e vedremo, gli apparecchi per produrre l'elettricit si perfezionarono, senza che le conoscenze sui fenomeni in gioco progredissero in modo significativo. Servivano dei passi avanti concettuali che faticosamente si sarebbero fatti. Intanto passarono altri anni proprio a perfezionare gli apparati di cui si disponeva fino ad arrivare al 1745 quando si aprirono importanti vie di comprensione mediante decisive scoperte.

MACCHINE ELETTRICHE E BOTTIGLIA DI LEYDA

Le macchine elettriche di Guericke ed Hauksbee avevano rappresentato un grande passo in avanti ma erano ancora poca cosa, come poca cosa erano i tubi di vetro strofinati di Gray ed i bastoni di vetro di Du Fay. Tra il 1743 ed il 1745 vari lavori, soprattutto in Germania, perfezionarono la macchina elettrica(15) per renderla pi funzionale alla ricerca. Successivi miglioramenti vennero da: Georg Mattias Bose (1710-1761), nel 1744, che faceva ruotare una sfera di vetro (per mezzo di una trasmissione mediante un cavo con una grande ruota di legno) che veniva strofinata prima dalla mano dell'operatore con i piedi a terra, quindi con un cuscinetto di cuoio ( da notare che Bose fece esperienze per provare che i corpi elettrizzati non variano di peso); quindi dal benedettino Andreas Gordon (1712-1751) che sostitu la sfera con un tubo di vetro; ancora ad opera di Johann Heinrich Winkler (1703-1770), sempre nel 1744 (adott per primo come strofinatore un cuscino di crini coperto di seta e quindi dei

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (34 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Particolare della macchina di J.H.Winkler del 1744: a sinistra la sfera, ruotando, si elettrizza sfregando sui cuscinetti di cuoio (la trasmissione del moto la stessa che nelle macchine di Bose e Gordon)

cuscinetti di sfregamento in cuoio che aumentarono di molto l'efficienza della macchina) (16). Winkler fece anche delle osservazioni di estremo interesse. Nel 1746 scriveva: Pare adunque che la scintilla elettrica, destata artificialmente, secondo materia, lessenza e le apparenze, sia della stessa natura del baleno dei lampi e del tuono, la differenza sta solo nella potenza o nella debolezza delle loro azioni. (J.H. Winkler, Die Strke der elektrischen Kraft des Wassers in glsernen Gefen, welche durch den Musschenbroekschen Versuch bekannt geworden. Breitkopf, Leipzig 1746). e, come vedremo, la cosa sar sviluppata e compresa da Franklin. Un'altra fondamentale scoperta doveva aggiungersi ai successivi perfezionamenti delle macchine elettrostatiche, quella della bottiglia di Leida. Sia Gray che Du Fay avevano mostrato che era possibile elettrizzare l'acqua purch fosse sistemata in una ciotolina isolante. Il fatto che tale elettricit venisse perduta con il tempo veniva attribuito all'evaporazione di fluido elettrico. Ma, avevano pensato, se chiudiamo l'acqua in una bottiglia, non potr pi esservi evaporazione. La cosa, rimasta qui, venne ripresa in modo del tutto indipendente dal tedesco Ewald Jrgen von Kleist (1700-1748)(17), un pastore protestante e dilettante, nel 1745 e dall'olandese Pieter van Musschenbroek (1692-1761), professore di fisica ed astronomo a Leida, nel 1746. Quest'ultimo sembra abbia

Pieter van Musschenbroek

conosciuto Newton e certamente a lui si deve il merito di aver diffuso nel continente europeo,
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (35 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

il newtonianismo contro il dominante cartesianesimo, e il metodo sperimentale nell'insegnamento della fisica. In una lettera della fine del 1745 indirizzata al fisico R. A. de Raumur, a Parigi, Musschenbroek racconta un episodio che alla base della realizzazione dell'apparato che prende il nome di bottiglia di Leida (questo nome fu successivamente dato dall'Abate Nollet). Egli studiava, con i suoi assistenti Allmand e Cunaeus, l'elettrizzazione dell'acqua tenendo in mano una bottiglia parzialmente riempita nella quale era immersa un'asticciola d'ottone collegata a una macchina elettrostatica in funzione. Ad un certo punto occorreva terminare tale collegamento e, per farlo, egli prese in mano l'asticciola. Nel far ci ricevette una scossa elettrica cos violenta che la bottiglia cadde a terra in frantumi con un grande spavento da parte dello stesso Musschenbroek(18). Con l'intensit di tale scarica i giochi mondani, particolarmente quelli di Nollet, ebbero nuova linfa: fece sentire la scossa dopo una catena di diversi frati che si tenevano per mano; uccise vari uccellini avvertendo il pubblico che occorreva avere prudenza per non fare irritare la nuova entit. Altri, ciarlatani, iniziarono a curare la gente, che crede sempre a queste novit salvifiche, mediante le scariche elettriche(19).

Musschenbroek elettrizza l'acqua di una bottiglia

L'apparato, gi l'anno successivo, veniva migliorato. In luogo dell'acqua, nella bottiglia si sistem un foglio di stagnola o piombo aderente al vetro della superficie interna (fin quasi al collo) e del fondo. Su questo fondo fa contatto una

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (36 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

catenella metallica collegata ad un'asta che passa attraverso il tappo di sughero che tappa la bottiglia. L'apparato veniva poi rivestito anche all'esterno di stagnola o

piombo, fino alla stessa altezza del rivestimento interno. Le superfici metalliche

interna ed esterna sono le armature dello strumento mentre il vetro fa da isolante (si trattava del primo condensatore). Naturalmente le analogie con la capacit di una bottiglia proseguirono e si cap che pi bottiglie hanno maggiore capacit di una. Si collegarono quindi pi bottiglie di Leida (oggi diremmo in serie) tra loro e si ottennero sistemi in grado di immagazzinare pi elettricit.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (37 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Serie di bottiglie di Leida

Le migliorie nascevano da successive osservazioni sperimentali fatte nelle realizzazioni di bottiglie in differenti laboratori.Cos nel 1746 fu Benjamin Wilson (1721-1788) a far notare (An essay towards an explication of the Phaenomena of electricity, deduced from the aether of Sir Isaac Newton contained in three papers which were read before the Royal Society) che: l'accumularsi della materia elettrica nella bottiglia sempre in proporzione alla sottigliezza del vetro ed alla superficie dei corpi non elettrici (conduttori) in contatto con le superfici interne ed esterne. Si cominciava a capire qualcosa ma sempre in modo empirico, cambiando questo arrangiamento, sostituendo questo con quello, allungando, stringendo, ... Non vi erano ancora teorie in grado di fornire una qualche spiegazione. E, proprio continuando in tal modo, si capirono e realizzarono varie cose oltre al fatto che era possibile avere lo stesso effetto di una bottiglia con una geometria differente. L. G. Le Monnier nel 1746, proprio per evitare quei fastidiosi effetti fisiologici delle scariche elettriche, realizz uno scaricatore (al quale negli anni ne seguirono di pi perfezionati) del tipo mostrato in figura. E' un semplice apparato

Scaricatore

costituito da una specie di compasso (per variare la distanza a cui applicarlo)conduttore sostenuto da due manici isolanti. Con questo elementare strumento Le Monnier si dedic allo studio della scarica elettrica (una corrente elettrica transitoria) fino ad arrivare ad un tentativo di misura della sua velocit. L'impresa era all'epoca impossibile ma Le Monnier non lo sapeva. Riusc qualitativamente a dire che tale velocit era certamente superiore a 30 volte quella del suono. Egli trov altra cosa di interesse e cio che l'elettricit si comunica nei corpi della stessa specie in ragione della loro superficie piuttosto che della loro massa.
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (38 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Mettendo insieme le cognizioni che si avevano si riuscirono via via a costruire degli strumenti tipo bottiglia di Leida (che da ora in breve chiamer condensatori) sempre pi efficienti. Tra di essi merita di essere ricordato quello a

Condensatore di Aepinus in un modellino ottocentesco

dischi piani e paralleli (tra i quali vi un isolante) di Franz Maria Ulrich Theodor Aepinus (1724-1802) del 1759 (Tentamen theoriae electricitatis et magnetismi) per il pregio che ebbe di sganciare l'accumulo di elettricit dalla presenza di una bottiglia (o bicchiere) fatto che era in accordo con la teoria di elettricit intesa come un fluido (seguirono poi condensatori cilindrici, sferici, ...).

Ulrich Theodor Aepinus

E' da notare che Aepinus fu il primo a tentare l'applicazione della matematica ai fenomeni elettrici e magnetici muovendo dall'ipotesi di elettricit costituita da un unico fluido come riteneva, e come vedremo, Franklin (il quale, per sua stessa ammissione, non amava la matematica, scienza nella quale non era mai andato lontano). Egli era anche un sostenitore dell'azione a distanza alla Newton ed allo stesso modo pensava si propagasse l'azione elettrica. L'azione doveva poi essere sempre alla Newton e senza bisogno di particolari effluvi, doveva cio essere o attrattiva (carica di elettricit di diverso tipo) o repulsiva (medesimo tipo di carica di elettricit) con una forza proporzionale alla quantit di elettricit. Solo nel 1767 la legge dell'inverso del quadrato della distanza fu proposta da Priestley e pi tardi da Cavendish (1771). Restava aperta la questione della natura dell'elettricit ben riassunta dallo stesso Le Monnier che scrisse questa voce nell'Enciclopedie di D'Alembert e Diderot: I pareri dei fisici sono divisi sulla causa dell'elettricit: tutti nondimeno convengono dell'esistenza di una materia elettrica pi o meno ammassata attorno ai corpi elettrizzati e che produce con i suoi movimenti gli effetti elettrici
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (39 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

di cui noi ci accorgiamo, ma essi spiegano ciascuno in maniera diversa le cause e le direzioni di questi diversi movimenti ... Poich ancora non si conosce l'essenza della materia elettrica, impossibile definirla altrimenti che con le sue principali propriet. Un primo passo avanti e nell'uso delle parole e nell'iniziare a spiegare fu fatto da Franklin che introdusse il concetto di carica elettrica. Ma le cose erano complesse e restavano appese a teorie poco confortate da esperienze, come quella dell'elettrone di Lorentz. I passi importanti furono comunque: la scoperta della Pila e di varie leggi che riguardavano l'elettricit, le misure di Coulomb che iniziarono a fornire dati quantitativi, i lavori di Ampre e Faraday, quello dello stesso Lorentz, la scoperta dell'elettone di J.J. Thompson.

BENJAMIN FRANKLIN

Personaggio davvero versatile, impegnato su pi fronti di studio, lavoro e ricerca, mi piace ricordarlo innanzitutto come difensore dei diritti dell'uomo nel continente americano che iniziava il suo cammino verso la rivoluzione democratica in sintonia con la Rivoluzione Francese. E Franklin fu proprio ambasciatore in Francia durante la Rivoluzione (dal 1776 al 1785). Qui conobbe Linneo, Lavoisier, Buffon, ... assist alla prima salita dei palloni aerostatici, a varie sedute dell'Acadmie, si entusiasm alla scienza e divenne sostenitore della collaborazione tra i poli e della guerra come cosa pazzesca. Ma fu anche commerciante ed industriale della carta, fu giornalista e fond il Saturday Evening Post (tuttora in attivit), fu inventore e scienziato, oltre ad essere uomo politico impegnato nelle pi nobili battaglie per i diritti civili e per la libert. In ambito scientifico si occup di ogni ramo del sapere e realizz varie invenzioni. A chi gli proponeva brevetti, rifiutava con garbo affermando che noi usiamo abbondantemente delle cose fatte da altri, lasciamo che gli altri usino qualcosa fatta da noi.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (40 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Benjamin Franklin

Franklin (1706-1790) fu uno dei primi scienziati americani(20) ed inizi la sua attivit, avanti negli anni, solo nel 1747, due anni dopo la scoperta della Bottiglia di Leida colpito, sembra, dall'analogia della scarica elettrica della bottiglia con quella dei fulmini. Da questo momento la ricerca divent la sua principale occupazione anche se non abbandon mai la passione per la libert e la cultura. Proprio come messo del governo americano a Londra, riusc a prendere contatti con la Royal Society, contatti che, insieme a quelli con l'Acadmie, gli saranno proficui negli anni.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (41 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Ritratto di Franklin alle prese con i fulmini.

L'esperienza (probabilmente pensata e basta) di Franklin, con un aquilone dotato di una punta, per catturare fulmini

Delle analogie con i fulmini alle quali ho accennato, Franklin scrisse in una lettera del 1748 dopo aver messo insieme una batteria di bottiglie di Leida. C' da osservare che correttamente Franklin aveva capito che le armature (fu lui a chiamarle in tal modo) di un condensatore hanno elettricit di due tipi differenti (per capire la cosa occorreva si chiarisse il concetto di induzione) ma che la scossa risiedeva nel vetro. Inoltre fu lo stesso Franklin a costruire il primo condensatore piano che chiam quadro di Leida (Leyden's pane o Franklin's pane: un sostegno isolante h sorregge una lastra di vetro g coperta in gran parte da ambo i lati da stagnola - la parte oscura al centro. Per caricare il pane si collega la stagnola posta da un lato alla macchina elettrica e quella dall'altro lato a terra).
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (42 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Il condensatore di Franklin (Franklin's pane)

Infine a Franklin si deve molta della nomeclatura ancora in uso: batteria, conduttore, condensatore, carica, scarica elettrica, scarico, carica negativa, carica positiva ...

La batteria di bottiglie di Leida approntata da Franklin

Ma non era solo questa l'analogia che muoveva la curiosit di Franklin. Nella stessa lettera egli parla anche dell'analogia con la possibilit di incendiare sostanze combustibili, di fondere piccole masse di metallo, ... Fu Franklin che ipotizz il trasporto di elettricit da parte delle nubi e la cosa fu provata quando, su suo suggerimento, nel 1752 fu messo in azione il primo parafulmine (un'asta a punta collegata a terra): la scarica di un fulmine e di una bottiglia di Leida erano della stessa natura. In queste sue ricerche egli scopr il potere delle punte, il meraviglioso effetto dei corpi a punta tanto per attirare che per respingere il fuoco elettrico, e, con opportuno uso di esse, realizz il parafulmine. Queste osservazioni lo portarono a elaborare una teoria elettrica secondo la quale la medesima elettricit costituita da un fluido unico (teoria monistica) che poteva accumularsi ed essere in eccesso sui conduttori (cariche positive) o essere in difetto (cariche negative). La somma totale delle cariche doveva comunque annullarsi. Il ragionamento di Franklin per teorizzare un fluido elettrico unico era il seguente. 1 Due persone ritte su uno strato di cera, l'una (A) strofinando il tubo (di vetro), l'altra (B) traendone il fuoco, appariranno (se non si toccano) come elettrizzate in rapporto a una terza (C), posta sul suolo, cio essa ne trarr delle scintille, se avviciner loro un dito. 2 Ma, se esse si toccano mentre il tubo eccitato, nessuna di esse apparir come elettrizzata. 3 Se esse si toccano dopo l'eccitazione del tubo, vi sar tra loro una scintilla pi forte di quelle causate dalla persona al suolo.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (43 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

4 Dopo questa scintilla n l'una n l'altra manifesta alcuna traccia di elettricit.

E ci si spiega ammettendo che B elettrizzata positivamente, A negativamente; oppure che A elettrizzata pi e B elettrizzata meno. Ci suggerisce a Franklin la non creazione della carica ma la sola sua trasmissione. Insomma i corpi sono neutri ma se ne strofiniamo uno esso pu ricevere un eccesso di fluido che, allo stesso tempo, viene perso dal panno che strofina. I due corpi risultano allora elettrizzati, uno per difetto ed uno per eccesso di fluido. Se poi rimettiamo in contatto i due corpi, la comparsa della scintilla rimette il fluido al suo posto ed i corpi tornano neutri. L'attrazione poi tra fluido elettrico e materia, la repulsione invece tra fluidi elettrici. Franklin introduce nei suoi ragionamenti, come accennato, un vocabolario che ancora oggi usiamo: elettricit positiva quando si ha un eccesso di fluido ed elettricit negativa quando si ha una mancanza di fluido. La teoria presenta una difficolt: quando si hanno oggetti con eccesso di fluido, sono oggetti con lo stesso tipo di elettricit positiva e si capisce che si respingano. Ma perch due oggetti che hanno mancanza di fluido, anch'essi con lo stesso tipo di elettricit negativa, dovrebbero respingersi ? qui non vi sono fluidi in azione ma solo mancanza di fluido ! Era forse il caso di prendere in considerazione la teoria dei due fluidi sviluppata da Du Fay ?(21) La cosa era presente a Franklin e, nonostante ci non abbracci la teoria dei due fluidi: C' ancora un'esperienza che ci sorprende e per la quale non abbiamo spiegazioni soddisfacenti... I corpi, quando hanno una quantit di elettricit minore di quella loro normale, si respingono gli uni con gli altri cos come quelli che ne hanno una quantit maggiore.

In ogni caso, nel 1751, egli precisa la sua teoria del fluido unico nel modo seguente: 1. La materia elettrica consiste in particelle estremamente sottili, poich essa pu penetrare la materia ordinaria, anche i metalli pi densi, con tanta facilit e libert che essa non subisce alcuna resistenza percepibile... .

3. Ci che differenzia la materia elettrica dalla materia ordinaria il fatto che le particelle di quest'ultima si attraggono reciprocamente, quelle della prima si respingono....

4. Ma, per quanto le particelle di materia elettrica si respingano, esse sono fortemente attratte da ogni altra materia.... .

6. Cos la materia ordinaria una specie di spugna per il fluido elettrico. Una spugna non potrebbe assorbire acqua se le particelle di questa non fossero pi piccole dei pori della spugna, e lo farebbe solo lentamente se non ci fosse attrazione reciproca tra queste particelle e quelle della spugna... Essa lo farebbe ancor pi velocemente, se invece di una attrazione vi fosse tra queste particelle d'acqua una repulsione reciproca, che agirebbe congiuntamente con l'attrazione della spugna. Questo appunto accade tra la materia elettrica e la materia ordinaria. 7. Ma la materia contiene in generale quanta materia elettrica le possibile. Se se ne aggiunge ancora, questa si porta sulla superficie e forma ci che noi chiamiamo una atmo-sfera elettrica: il corpo allora elettrizzato.... .
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (44 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

9. Sappiamo che il fluido si trova nella materia ordinaria, perch possiamo attrarlo dal di sopra con l'aiuto del globo (della macchina) o del tubo... . 15. La forma dell'atmosfera quella del corpo che essa circonda. Essa pu esser resa visibile nell'aria calma per mezzo del fumo di resina... che attratto e si spande ugualmente in ogni parte, coprendo e nascondendo i corpi... .

18. Queste spiegazioni mi parvero perfettamente soddisfacenti quando all'improvviso mi vennero in mente e mi tentarono assai: ma ora... devo confessare che ho qualche dubbio... 19. Ma non importantissimo per noi sapere in qual modo la natura osservi le sue leggi: ci basta conoscere queste leggi stesse. Ci che ci veramente utile sapere che la porcellana lasciata senza sostegno nell'aria cade e si spezza; ma sapere come essa arrivi a cadere e perch essa si spezzi d'interesse speculativo. un piacere per noi, ma possiamo anche senza ci proteggere la nostra porcellana .

Le teorie di Franklin furono da egli stesso comunicate al suo amico Peter Collison (16941768) della Royal Society (Lettere a Collison, 1747) che le fece conoscere pubblicando a Londra Experiments and observations on electricity, made at Philadelphia in America, by Benjamin Franklin, and communicated in several letters to P. Collinson of London. London, Printed and sold by E. Cave, 1751-54 (con successive edizioni per il grande successo che il libro ebbe in tutta Europa).

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (45 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

notare che i membri della Royal Society si comportarono con le scoperte di Franklin in modo tipico della boria coloniale: sembrava impossibile che il centro delle ricerche scientifiche dovesse abbandonare Londra per trasferirsi in un territorio selvaggio. Rifiutarono quindi la pubblicazione della gran parte dei suoi lavori di Franklin sulle Philosophical Transactions. Successivamente (1753) tent di riparare riconoscendogli la medaglia Copley (una specie di Nobel dell'epoca). Prima di passare oltre vorrei dire che Franklin era anche un giocherellone che si divertiva molto con l'elettricit. Egli descrive nel modo seguente alcuni esperimenti fatti con i suoi collaboratori di Filadelfia: Poich arrivava il caldo che rende pochissimo piacevoli gli esperimenti sull'elettricit, si decise [...] di fare una scampagnata sulle rive dello Schuylkill e di incendiare degli alcolici con scintille trasmesse da una riva all'altra con nient'altro per conduttore che l'acqua del fiume, [...] di uccidere un tacchino per la nostra cena con la scossa elettrica e di farlo arrostire su uno spiedo elettrico con un fuoco acceso da una bottiglia di Leida e di bere in coppe elettrificate, tra le salve dei fucili innescati dalla batteria elettrica [di condensatori], alla salute di tutti i famosi studiosi di elettricit di Inghilterra, di Olanda, di Francia e di Germania. Degno successore di Franklin sar Joseph Priestley.

PARTE 3: DA BECCARIA A VOLTA

GIAMBATTISTA BECCARIA

Mentre Franklin faceva le sue ricerche negli Stati Uniti, in Italia (Piemonte)lavorava Francesco Beccaria (1716-1781), che assunse il nome di Giambattista quando prese i voti. Egli fu chiamato nel 1748 ad insegnare Fisica Sperimentale a Torino, con il preciso compito di sradicare l'aristotelismo ancora imperante insieme al filosofeggiare inconcludente alla Descartes. Con uno spirito che si pu definire illuminista e che segn la ripresa della ricerca
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (46 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

in Italia dopo la cappa caduta con il Processo a Galileo, mise su un corso di fisica in cui entrarono sia Galileo (con la sua cinematica) che Newton (con la meccanica e l'ottica) e che rappresent una vera rivoluzione alla quale attinsero scienziati del calibro di Lagrange e crearono un clima dal quale sarebbero venute le importanti ricerche dei Volta e dei Galvani.

Giambattista Beccaria

Gli studi di Beccaria riguardano un poco tutta la scienza elettrica allora conosciuta e molti risultati dei suoi lavori si trovano in un suo trattato del 1753, Dell'elettricismo naturale e artificiale libri due e nei successivi lavori:

Frontespizio della prima opera di Beccaria

Dell'elettricismo (1758), Experimenta atque observationes quibus electricitatis vindex late constituitur atque explicatur (1769), opera nella quale introdusse la teoria dell'elettricit vindice (sibi vindicat locum suum) per spiegare l'elettricit che pareva nuovamente apparire da un isolante caricato precedentemente e scaricato da una lamina metallica, teoria che fu falsificata immediatamente (1769) dal giovane Volta mediante una spiegazione basata sull'induzione, Elettricismo artificiale di G.B. Beccaria (1772), che nel 1774 fu tradotto in inglese, e Dell'elettricit terrestre atmosferica (1775). Beccaria, amico ed estimatore di Franklin, con cui mantenne una relazione epistolare trentennale, fu tra i primi ad affrontare il problema della resistenza che l'elettricit incontra nel passaggio attraverso dei materiali stabilendo che essa proporzionale alla lunghezza dei conduttori (i metalli comunque pi conduttori d'ogni altro corpo apportano pure alcuna resistenza proporzionata alla lunghezza del sentiero che la scintilla dee in essi trascorrere, 1772). Scopr che i materiali isolanti, se scaldati, diventano conduttori (che sar problema incomprensibile fino all'introduzione della fisica dei quanti ed alla teoria delle bande di energia negli anni Trenta del secolo scorso). Dedic vari suoi studi anche ai condensatori, dopo il lavoro di Aepinus del 1756, soffermandosi sulle propriet degli isolanti interposti tra le armature. Inizi a mettere in relazione elettricit e magnetismo (si chiede: se non sia il fluido elettrico che con alcuna
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (47 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

determinazione universale, impercettibile, perpetua, periodica circolazione ... universalmente ogni magnetica direzione producesse e conservasse). Stabil, sviluppando concetti introdotti da Franklin e Priestley, il fatto notevole che l'elettricit risiede solo nella superficie dei conduttori. A tale proposito realizz uno strumento per provare l'assunto, il pozzo di Beccaria.

Pozzo di Beccaria

Lo strumento consiste in una sfera cava di ottone poggiata su di un sostegno isolante (es: vetro). Alla sua sommit presenta un'apertura circolare. Caricata la sfera, se con un elettroscopio collegato opportunamente (il saggiatore, costituito da due pezzetti di carta penduli da un piccolo bastoncino di ceralacca) si va ad ispezionare l'interno di essa, si scopre che non vi carica che invece tutta sulla superficie esterna (ogni elettricit si riduce alla superficie libera dei corpi, senza diffondersi punto nell'interiore sostanza loro).

L'ELETTROFORO

Ci avviciniamo alla fine del Settecento. Da pi parti ormai si fanno ricerche sull'elettricit e sempre maggiori contributi si hanno. E' quindi pi difficile seguire le varie scoperte in una sorta di successione cronologica. Molte cose si fanno simultaneamente in Paesi diversi o anche nello stesso Paese. Molte ricerche aprono strade apparentemente diverse. Occorre trovare dei momenti che rappresentano un vero balzo conoscitivo che ha avuto poi ricadute sulle osservazioni empiriche, sui dati sperimentali e sulle elaborazioni teoriche. In questo senso la realizzazione dell'elettroforo un momento importante per quanto ha successivamente prodotto e per l'impianto di conoscenze che c' dietro. La realizzazione di questo apparecchio discende da un esperimento che viene descritto da Aepinus nel 1759. Se si avvicina ad una estremit di una barretta metallica il tubo di vetro elettrizzato, la parte del regolo pi vicina al vetro si elettrizza di segno contrario a quello del vetro e la parte pi lontana dello stesso segno. Era una evidenza dirimente rispetto a quanto si
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (48 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

sosteneva e cio: un corpo avvicinato ad un altro corpo elettrizzato assumeva l'elettrizzazione del corpo elettrizzato. Sembrava quasi si dovesse dare ragione ai due fluidi elettrici ... Nel 1766 un allievo di Beccaria (Cigna) tent una spiegazione ed anche lo stesso Beccaria che tent la teoria vindice, alla quale ho gi accennato. Contro la teoria di Beccaria si schier in modo deciso Alessandro Volta (1745-1827) nel suo primo lavoro, De vi attractiva ignis electrici ac phaenomenis inde pendentibus Alexandri Voltae patricii novo-comensis ad Joannem Baptistam Beccariam (1769). Tale lavoro una sorta di programma di

Frontespizio del primo lavoro di Volta

Volta. In esso si pu intravedere l'evolvere del pensiero di Volta negli anni successivi. In particolare, in questo lavoro, si sostiene che la carica elettrica fornita ad un isolante resta localizzata nel luogo dove viene fornita e che i vari fenomeni studiati da Franklin erano tutti facilmente spiegabili con la teoria dell'induzione o influenza elettrostatica. Ma Volta dedic molte pagine di questo suo lavoro proprio nell'indagine dell'induzione elettrica. Conseguenza di tali studi fu la Lettera al Signor Dottore Giuseppe Priestley del 10 giugno 1775, lettera nella quale annunciava la sua scoperta: Io vi presento un corpo che una volta solo elettrizzato per brevissim'ora, n fortemente, non perde mai pi l'elettricit sua, conservando ostinatamente la forza vivace de' segni a dispetto di toccamenti replicati senza fine. Voi tosto indovinate che siffatto corpo vuol essere una lastra isolante vestita e snudata a vicenda della sua armatura ... Volta passa a descrivere il suo apparecchio, che chiama elettroforo perpetuo, in modo molto esteso. Ed alla fine della lettera, in una Aggiunta spiega in dettaglio il suo funzionamento, servendosi delle seguenti figure:

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (49 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Elettroforo di Volta 1 Scrive Volta: ho pensato di far cosa grata esponendo nelle seguenti figure sotto diversi aspetti e combinazioni tutto ci che compone uno de' miei comodi apparati portatili, e quanto esso offre su due piedi a vedere di singolare. AA (Fig. 1.) il Piatto, o sia una lastra d'ottone lavorata al torno con l'orlo ben ritondato prominente nella faccia superiore una mezza linea all'incirca, in cui contenuta la stiacciata di ceralacca o mastice B, nella inferiore sporgente una buona linea o pi pell'uopo che si dir. CC lo Scudo di legno dorato o d'ottone cavo, senz'angoli e ben forbito, che si apre a foggia di scatola, e contiene i vari pezzi che hanno da venire ad uso. E il manico isolante, cio un bastoncino di vetro intonacato di ceralacca, armato nell'estremit di due cappelletti d'ottone ff (Fig. 2.), uno fatto a vite con cui si ferma a un bottone lavorato per questo nel centro della faccia superiore dello scudo CC, e l'altro che termina in un anello, per cui si regge alzandolo (Fig. 2.,3.). Nella Figura 1. sta il Piatto AA, o meglio il mastice armato del suo Scudo CC ricevendo l'elettricit o sia la carica dalla catena O di una macchina ordinaria: indi se ne eccita la scarica dalla mano A D che tocca congiuntamente il Piatto e lo Scudo. (Fig. 2.). Una mano alza per mezzo dell'anello f del manico E lo scudo CC; e l'altra mano X ne trae una lunga scintilla: e ci ognora che si leva lo scudo dopo averlo posato e poi toccato. La stessa Fig. 2. mostra come elettrizzato una volta un solo apparato, se ne possa avvivar un altro, o quanti altri ne aggrada: dando cio replicatamente le scintille dello scudo alzato ad un filo od uncino d'ottone K sporgente da un altro scudo, che posa sul suo mastice. Fatto ci e mutando mano voi potete con questo secondo e collo stesso processo rinvigorir la forza nel primo, e cos via via reciprocamente.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (50 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Elettroforo di Volta 2 Le figure che seguono illustrano altre applicazioni della macchina, in combinazione con la Bottiglia di Leida. Aggiungo che l'elettroforo sar illustrato da Volta, insieme ad altre scoperte, in alcune lettere del 1787 al poeta e scienziato tedesco Georg Christoph Lichtenberg (Lettere sulla metrologia elettrica). L'efficienza dell'apparecchio che aveva prestazioni molto migliori dello strofinio per elettrizzare, lo fece presto diffondere in tutta Europa dove si costruirono elettrofori con armatura del diametro di due metri, per spostare la quale servivano addirittura sistemi di carrucole. Nella figura che segue vi l'elettroforo fatto costruire da Caterina di Russia per l'Accademia delle Scienze di Pietroburgo.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (51 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Elettroforo dell'Accademia delle Scienze di Pietroburgo

La maggiore efficienza di questa macchina dovuta al fatto che si sfrutta un sistema di elettrizzazione diverso dallo strofinio, l'induzione. Capito questo fatto, si iniziarono a costruire in tutta Europa macchine elettrostatiche ad induzione di vari tipi e mole. Nel 1831 il fisico Giuseppe Belli (1791-1860) realizz la prima

Giuseppe Belli macchina a induzione a disco rotante (duplicatore), ma solamente nella seconda met dell'Ottocento che, grazie a fisici quali Wilhelm Holtz (1836-1913), August

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (52 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Macchina di Holtz Toepler (1836-1912), James Wimshurst (1832-1903), questo tipo di generatori

Macchina di Toepler soppiantarono quasi completamente le vecchie macchine a strofinio. Le macchine

Macchina di Wimshurst elettrostatiche a induzione vennero ampiamente utilizzate, sin dall'inizio del XX secolo, per generare scariche elettriche e per caricare condensatori. L'elettroforo alla base dei lavori di Volta sui condensatori e sulla loro capacit. A lui, tra l'altro, si devono i concetti di capacit e di potenziale (che egli chiamava tensione), la relazione quantitativa tra capacit, carica e tensione di un conduttore isolato, costru elettrometri sempre pi precisi, inizi a definire unit di tensione di modo che Volta il fondatore della metrologia elettrica (tutto questo nella Lettera al Signor De Saussure sulla
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (53 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

capacit dei conduttori elettrici del 20 agosto 1778 ed in scritti successivi). Questi studi su condensatori e strumenti di misura si conclusero con la realizzazione di uno strumento che assemblava i due oggetti, l'elettroscopio condensatore (Del modo di rendere sensibile la pi debole elettricit, sia naturale, sia artificiale, letta alla Royal Society il 14 marzo 1782). Si trattava di un apparato in grado di rilevare anche debolissime cariche elettriche non rilevate dai pi sofisticati elettrometri. Volta sostitu alla pallina metallica, generalmente

Disegno originale dell'elettroscopio condensatore di Volta

Elettroscopio condensatore di Volta presente sulla sommit di un elettroscopio, un condensatore piano con l'armatura inferiore (sulla quale sistemato uno strato isolante) a sostituire la pallina e quella superiore mobile dotata di un manico isolante. Con questo arrangiamento la capacit viene enormemente aumentata appoggiando sul piattello fisso il piattello mobile e mettendo quest'ultimo a terra. Si mette ora a contatto dell'armatura inferiore l'oggetto debolmente carico che trasferisce la sua poca carica al sistema condensatore che ha elevata capacit. A questo punto si toglie l'armatura superiore con l'effetto di ridurre di molto la capacit del sistema. La carica elettrica che si trova sull'armatura inferiore si ridistribuisce (diminuisce la capacit del sistema fa aumentare la tensione) e una parte di essa passa alle foglioline dell'elettroscopio che divergono cos in modo apprezzabile. In questa memoria sul condensatore alla Royal Society, Volta scrisse: Non vi vuol molto a comprendere, che ivi maggior capacit, dove una data quantit di elettricit sorge a minor intensit, o che lo stesso, quando maggior dose di elettricit richiesta a portare l'azione a un dato grado d'intensit: a dir breve, la capacit e azione o tensione elettrica sono in ragione inversa. Far qui osservare sul principio ch'io denoto col termine di tensione (che volentieri sostituisco a quello d'intensit) lo sforzo che fa ciascun punto del corpo elettrizzato per disfarsi della sua elettricit, e comunicarla ad altri corpi: al quale sforzo corrispondono generalmente in energia i segni di attrazione, repulsione, ecc. e particolarmente il grado a cui vien teso l'elettrometro.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (54 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

che la ben nota legge che lega carica elettrica, capacit e tensione dei condensatori. Su Volta. che gioc un ruolo fondamentale nella nascita della scienza elettrica e nella sua comprensione, torner pi oltre, dopo aver discusso dei lavori di altri ricercatori.

CHARLES AUGUSTIN COULOMB

Sul finire del Settecento altri scienziati davano loro contributi alla scienza elettrica ed anche magnetica che sembrava ancora ferma a vaghe formulazioni. Tra questi merita un posto di rilievo il geologo ed astronomo britannico John Michell (1724-1793) che realizz una speciale bilancia (bilancia di torsione)(1) che divenne famosa solo dopo che fu inventata di nuovo da Coulomb, per studiare le forze magnetiche (A Treatise of Artificial Magnets, 1750. In questo lavoro vi sono varie accurate osservazioni sul magnetismo ed un metodo facile e celere per realizzare magneti artificiali attraverso il meccanismo dell'induzione magnetica). Michell era un fervente newtoniano e and a scoprire ci che voleva scoprire, il fatto cio che le forze agenti tra poli magnetici vanno come l'inverso del quadrato della distanza, come la legge regina di Newton, quella di gravitazione universale: Ogni polo magnetico attira o respinge esattamente a distanze uguali in ogni direzione ... Attrazioni o repulsioni diminuiscono in proporzione all'aumento dei quadrati delle distanze dai rispettivi poli. E' inutile dire che tale legge non ha retto a successive e rigorose verifiche sperimentali anche se ha avuto il pregio di indicare una strada per rendere la scienza elettrica e magnetica quantitativa(2). E' a questo punto che si inseriscono i lavori di Charles-Augustin de Coulomb (17361806)(3).

Charles-Augustin de Coulomb

Siamo ad un punto in cui: la strumentazione permette delle misure, si sono scalzati i freni alla scienza rappresentati dall'aristotelismo e dal cartesianesimo, la fenomenologia

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (55 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

sperimentale e le elaborazioni teoriche sono consistenti, la fisica newtoniana entrata con l'Illuminismo in tutta Europa. Fu Coulomb a mettere ordine in tutto ci che si sapeva di elettricit imponendo in modo definitivo il metodo della misura quantitativa alle analisi qualitative. Come abbiamo visto, gi in passato si era tentato di fare qualcosa in tal senso, ma mancava sempre un qualcosa. Ora sembrava che tutto fosse a punto. Coulomb inizia ad interessarsi di questioni magnetiche ed elettriche in una memoria del 1777, Recherches sur la meilleure manire de fabriquer des aiguilles aimantes, nella quale, contrariamente a quanto annunciato dal titolo, non si occupa di questioni pratiche ma della comprensione dei fenomeni che sono alla base dell'orientamento di un ago magnetico sospeso ad un filo sottile. Si pongono qui il problema della torsione del filo e della sua linearit. Nel discutere tale fenomeno Coulomb si sbarazza dei vortici metafisici di Descartes affermando la necessit di introdurre forze attrattive e repulsive della natura di quelle di cui si obbligati a servirsi per spiegare la pesantezza dei corpi e la fisica celeste. E' una scelta drastica che getta via Descartes per aderire alla gravitazione universale di Newton. Su questa strada diventa importante per Coulomb trovarsi l'equazione del moto di un ago magnetico, sotto l'azione del campo magnetico terrestre, sospeso ad un filo. Nasce qui il problema delle piccole oscillazioni e di come da esse si possa risalire al momentum della forza magnetica. Risolta la questione Coulomb passa a studiarsi il momentum di vari magneti attraverso la misura delle loro oscillazioni. Dalla preoccupazione di Coulomb dell'eventuale errore introdotto dallo studio della torsione, egli moltiplica gli esperimenti, sbarazzandosi dei dubbi e scoprendo che la forza di torsione di un filo dipende dalla sua natura, che proporzionale all'angolo di torsione ed alla quarta potenza del suo diametro e che risulta inversamente proporzionale alla sua lunghezza.. In pratica Coulomb sta mettendo a punto la sua bilancia di torsione che simile concettualmente a quella di Cavendish ma di ben pi piccole dimensioni. La

Schema della bilancia di torsione di Coulomb da una memoria di Coulomb del 1785

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (56 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Bilancia di torsione di Coulomb misura dell'azione elettrica tra due sferette cariche, una mobile e una fissa, viene eseguita misurando la torsione del filo di sospensione, di seta, al quale sospeso il giogo della bilancia, terminante da una parte con la sferetta mobile, dall'altra con un contrappeso (l'angolo di torsione proporzionale al momento della forza torcente). Questi studi si compiranno in una successiva memoria del 1784, Recherches thoriques et exprimentales sur la force de torsion et sur l'elasticit des fils de mtal. Con lo strumento bilancia di torsione messo a punto e con una sensibilit che inizialmente permetteva di misurare il milionesimo di grammo-peso (sensibilit successivamente migliorata), Coulomb pu passare a studiare quantitativamente i fenomeni elettrici sotto la guida del pregiudizio newtoniano e, nel 1785, vede la luce la sua prima memoria (delle sette che scrisse dal 1785 al 1789)(4) nella quale vengono studiati quantitativamente i fenomeni elettrici: Construction et usage d'une balance lectrique fonde sur la proprit quont les fils de mtal davoir une force proportionnelle langle de torsion. Dtermination exprimentale de la loi suivant laquelle les lments des corps lectriss du mme genre dlectricit se repoussent mutuellement. A questa memoria ne segu subito una seconda nella quale Coulomb precis alcune questioni, estese alcuni risultati ed effettu altri esperimenti delicati soprattutto per il fatto che, quando si aveva a che fare con cariche di segno opposto, vi era la tendenza all'attrazione ed all'annullarsi delle cariche
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (57 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

medesime. E' da notare che nell'indagare le azioni tra corpi carichi Coulomb presuppone la conservazione della carica. In queste due memorie Coulomb stabil sperimentalmente la prima legge quantitativa tra cariche elettriche. Esse si attraggono o si respingono (a seconda dei loro segni) con una legge del tipo di quella di Newton di gravitazione universale. In particolare con la famosa legge dell'inverso del quadrato della distanza (nel nostro caso: tra le sferette cariche). Va detto, a questo punto, che egli non prov mai la proporzionalit con il prodotto delle cariche elettriche o delle intensit dei poli magnetici al numeratore della formula che porta oggi il suo nome. Se indichiamo con F la forza (attrattiva o repulsiva), con d la distanza tra le sferette cariche e con K una costante di proporzionalit, si trova: 2 F=K/d dove il stanno ad indicare attrazione (segno -) o repulsione (segno +). In tale formula Coulomb stabil il denominatore e non il numeratore (il noto prodotto tra le cariche che oggi conosciamo). Inoltre egli non defin mai l'unit di carica elettrica (parla di una indefinita massa elettrica, ancora in analogia con Newton, e si schiera con la teoria dei due fluidi) o di intensit di polo magnetico. Ma quanto ora detto non deve sembrare una svalutazione dell'opera di Coulomb che resta fondamentale (intanto egli stato capace di legare grandezze elettriche a grandezze meccaniche note e misurabili, come forze ed angoli). Serve solo per fare giustizia di troppe semplificazioni storiche. Coulomb, anche in tutti i suoi altri lavori elettrici e magnetici, gett le basi, indic la strada, sugger ricerche che negli anni successivi permisero la completa matematizzazione dei fenomeni elettrici (per ora elettrici) a partire da Poisson (con l'estensione ai fenomeni elettrici della teoria del potenziale che Euler aveva sviluppato -1756 - per la meccanica) per arrivare a Lagrange e quindi a tutti gli altri fisici matematici. E questo un merito fondamentale.

UNA DISCONTINUITA' NELLA STORIA DELL'ELETTRICITA'

Gli accadimenti politici in Francia alla fine del Settecento ebbero grande influenza sullo sviluppo della scienza nell'intera Europa. E' utile riportare le pagine utilizzate da D'Agostino per discutere dei rivolgimenti che si ebbero nell'intera Europa. Quello che avvenne in Francia a cavallo dell'inizio dell'Ottocento avr profonde ripercussioni sullo sviluppo della scienza ottocentesca non soltanto in Francia, ma, per un verso o per l'altro, anche in Germania ed in Inghilterra. Gli eventi francesi possono sintetizzarsi, com' noto, nelle due parole: Rivoluzione Francese e opera di Napoleone Bonaparte. Per quanto si riferisce alla Storia delle Scienze un riferimento a questi eventi indispensabile per comprendere le caratteristiche dell'opera di scienziati come Lagrange, Laplace, Monge, Berthollet, Lavoisier, Couvier, tutti appartenenti alla prima generazione di scienziati che passarono quasi tutti attraverso le vicende della Rivoluzione e dell'Impero, ed anche della seconda generazione degli Ampre, Arag, Fresnel, Cauchy, Poisson, Fourier, Carnot, Gay Lussac, Dulong e Petit. Nel periodo dell'Impero e durante la Restaurazione, vennero a Parigi e furono a contatto con i colleghi francesi (intorno al 1820) gli scienziati tedeschi Humboldt (naturalista), Justus von Liebig (1803-73) (chimico), Henry Gustav Magnus (1802-1870) (fisico e naturalista), l'inglese Davy, l'italiano Volta, per non menzionare che i principali.
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (58 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

E' una tesi di storici recenti che, per quanto riguarda la concezione della scienza e il suo ruolo nella societ la Rivoluzione Francese - cio gli uomini che in essa operarono - aveva, per cos dire, due anime, non sempre apparentemente conciliabili. I due aspetti possono riassumersi, in poche parole A. Concezione umanitarista associata all'idea di una scienza popolare (che si riallaccia certamente alla tradizione illuminista dell'Enciclopedia). B. Concezione razionalista come proiezione nella concezione del mondo e nell'azione umana della Scienza "razionale" (D'Alembert e Lagrange). Vediamo di caratterizzare i due punti, compatibilmente con il taglio, e con i limiti che ci siamo proposti. La "Enciclopedia o Dizionario ragionato delle Scienze, Arti e Commerci", compilato dalla Societ degli Uomini di Lettere - vi contribuirono Diderot e D'Alembert - si proponeva fra l'altro di elevare il lavoro degli artigiani, di portarlo ad una consapevolezza maggiore. Esso era considerato la base della vera scienza. Per Diderot questo programma rappresentava una ripresa dello spirito baconiano ed egli si vantava di avere insegnato ai francesi a leggere Bacone. L'articolo "Chimica" dell'Enciclopedia fu scritto da Rouelle: egli invocava un nuovo Paracelso, dotato di un acuto senso tecnico per penetrare al di l della fisica - (si ricordi la contrapposizione fra tecnica e scienza ad es. nell'opera dell'occhialaio Dolland), ma con uno spirito ed un'immaginazione uguale a quella dei filosofi pre-newtoniani. Secondo questo modo di vedere, la chimica aveva dentro di s la doppia lingua, la popolare e la scientifica; la fisica superficiale, la chimica profonda, il fisico che nega esistenza ad entit come il giallo (riferimento alla teoria newtoniana dei colori) e il fuoco (riferimento alla nascente teoria cinetica del calore) semplicemente presuntuoso, egli brutalmente polverizza, incendia, distrugge, il chimico non analizza (il chimico pre-Lavoisier, intende), ma "indovina". Nella sua "Interpretazione della Natura", Diderot richiama l'attenzione su Franklin e il suo metodo che faceva poco ricorso alla matematica: la matematica pi che inumana, arrogante, "orgogliosa", la pratica manuale invece d un potere di divinazione, cio l'abilit di subodorare come devono andare le cose in natura; l'arma della scienza non l'astrazione matematica ma la penetrazione morale della natura. Diderot frequenta corsi di chimica, legge il naturalista Buffon, studia la natura solo per conoscere se stesso. Egli capovolge il tema di Descartes di arrivare alla natura partendo dall'io. Non sorprende che questa componente sfoci nell'anti intellettualismo e nell'opposizione alla scienza ufficiale, la scienza matematizzante, con larga accezione del termine, contro la scienza newtoniana: l'opposizione arriv sino alle forme pi esasperate nel periodo Giacobino (1792-94). La chiusura dell'Accademia delle Scienze (1793) e l'esecuzione di Lavoisier (1794) non possono attribuirsi solamente a questa componente: l'Accademia era l'espressione del potere reale e del ministro del re, alcuni dei suoi soci erano nobili e Lavoisier oltre ad essere grande scienziato ricopriva anche l'ufficio di esattore delle tasse, inviso al popolo. Ma qualche autore sostiene che quella componente serv, se non a determinare alcuni d questi passi, quanto meno a cercare di giustificarli nel periodo pi tragico del terrore. L'atteggiamento della Rivoluzione verso la scienza era, come accennato, ambivalente: se da una parte era anti intellettualista perch sosteneva uno spirito popolare comunitario e temeva l'affermarsi di una lite scientifica, dall'altra esaltava la ragione e la scienza e chiedeva agli scienziati l'aiuto tecnologico necessario alla vittoria nella guerra e allo sviluppo della Repubblica nella pace. E con ci veniamo alla seconda componente. La Rivoluzione nel complesso influenz profondamente lo stato

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (59 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

dell'intellettuale scientifico, gli confer sia prestigio politico che responsabilit amministrativa innalzandolo con ci nella considerazione sociale della comunit. Inoltre la Rivoluzione aveva spianato il cammino dell'educazione scientifica per un gran numero di componenti della piccola borghesia. Nel settembre 1793 il Comitato di Salute Pubblica nomina la Commissione dei Pesi e delle Misure incaricata di introdurre il sistema decimale, di cui fanno parte Monge, Borda, Lagrange, Laplace, Delambre, Coulomb, Berthollet, Lavoisier. Nel 1972 Condorcet, amico di D'Alembert e suo biografo, trasmise all'Assemblea legislativa l'eredit degli enciclopedisti nel famoso rapporto e progetto di decreto per l'organizzazione dell'istruzione pubblica: "Tutti gli errori di governo e sociali si basano su errori filosofici i quali, a loro volta, derivano da errori nelle scienze naturali". "... In generale qualsiasi autorit di qualsiasi natura in qualunque modo acquisita e da chiunque posseduta diventa un nemico naturale dell'istruzione" Egli venne bandito dalla Convenzione e si rifugi in una soffitta di Parigi, dove scrisse il Saggio sul Progresso Intellettuale del Genere Umano, ma pare che il suo rapporto, per quanto per certi aspetti non troppo gradito a Napoleone, divenne un documento base nella ricostruzione del sistema educativo francese intrapreso da Napoleone. Monge (con Fourcroy ) compil i progetti dell'cole Polytechnique, la celebre scuola destinata alla formazione dello stato maggiore dell'esercito e della burocrazia. Monge segue Napoleone nel 1796 nella Campagna d'Italia e Berthollet, Monge, Fourier seguono, assieme ad altri scienziati, Napoleone nella campagna d'Egitto. Al posto dell'Accademia fu fondato l'Institute de France, nella cui prima classe delle scienze erano rappresentati, con Napoleone, tutti i pi illustri scienziati di Francia, Cuvier, come segretario dell'Institute indirizz a Napoleone il Rapporto Storico sul progresso delle Scienze Naturali dopo il 1789 e loro stato attuale, Laplace gli dedic un volume della Meccanica Celeste e il Trattato del Calcolo della Probabilit. Ed infine un cenno alle pi importanti fra le istituzioni e scuole scientifiche che furono istituite in Francia in questo periodo. In esse insegnavano gli scienziati e ricevevano in compenso un salario. Ci comportava un rapporto differente con la ricerca; si pu parlare in questo senso di professionalizzazione dell'attivit scientifica, avvenuta in Francia (e poi negli altri paesi europei) all'inizio di secolo XIX. La "cole Polytechnique", fu fondata nel 1794, per dare una formazione comune agli ingegneri civili e militari. Monge fu uno dei suoi fondatori. Fra le materie insegnate si dava il nome di "Fsica", allo studio della materia, ed era suddivisa in fisica generale e chimica. A quest'ultima veniva dedicata, in numero di ore, lo stesso tempo dedicato alla meccanica, geometria analitica e architettura. Dall' cole Polytechnique si poteva accedere alle scuole specializzate di Artigliera, Ingegneria militare, Miniere. Nel 1802 Berthollet vi tenne un corso di chimica teorica applicato all'industria. Vi erano esami di ammissione, su programma di matematica, meccanica etc. gli studenti ricevevano un piccolo salario sino al 1805, anno in cui gli statuti richiedevano un pagamento di 800 franchi. Nel 1804 fu riorganizzata da Napoleone, con una forte militarzzazione. Altre istituzioni: l'cole Normale per l'aggiornamento degli nsegnanti, il "Boureau des Longtudes", il "College de France" fondato nel 1530, la Facolt di Scienze dell'Universit di Parigi. Quest'ultima fu fondata da Napoleone nel 1808, per cercare di centralizzare il sistema scolastico, dall'universit alle scuole primarie, modello esportato poi nel Lombardo Veneto ed in Toscana. Altre facolt d Scienze dell'Universit furono fondate a Bruxelles, Pisa, Torino, Ginevra, Strasbourg, Toulouse etc. Napoleone cerc di incoraggiare in vari modi l'agricoltura, la chimica,
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (60 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

anche mediante elargizione di notevoli somme in denaro, ad es. all'industria della seta a Lione; alla manifattura dello zucchero, alla ceramica, alla produzione della soda, ....... In questo nuovo clima, che prevedeva anche la vittoria della ragione sulla metafisica e sulla superstizione, si situano le nuove ricerche in tutti i campi della scienza e, in particolare, nell'elettricit e nel magnetismo.

LA NATURA ANIMALE DELL'ELETTRICITA': LUIGI GALVANI

Nel 1791 fu pubblicata una memoria del medico anatomista bolognese Luigi

Luigi Galvani

Galvani (1737-1798), De viribus electricitatis in motu musculari commentarius. In tale memoria, che segna la nascita dell'elettrofisiologia, Galvani esponeva la teoria dell'elettricit animale, frutto di una lunga indagine sperimentale iniziata nel 1780 dopo una fortuita osservazione. Cos nel 1791, egli racconta l'episodio: Disseccai una rana, la preparai come indicato nella figura [seguente] e la collocai sopra una tavola sulla quale c'era una

macchina elettrica, dal cui conduttore era completamente separata e collocata a non breve distanza; mentre uno dei miei assistenti toccava per caso leggermente con la punta di uno scalpello gli interni nervi crurali di questa rana, a un tratto furono visti contrarsi tutti i muscoli degli arti come se fossero stati presi dalle
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (61 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

pi veementi convulsioni tossiche. A un altro dei miei assistenti che mi era pi vicino, mentre stavo tentando altre nuove esperienze elettriche, parve di avvertire che il fenomeno succedesse proprio quando si faceva scoccare una scintilla dal conduttore della macchina. Ammirato della novit della cosa, subito avvert me che ero completamente assorto e meco stesso d'altre cose ragionavo. Mi accese subito un incredibile desiderio di ripetere l'esperienza e di portare in luce ci che di occulto c'era ancora nel fenomeno. Galvani ripet pi volte l'esperienza e trov che, senza dubbio, ogni volta che dalla macchina scoccava una scintilla, i nervi della rana, toccati con un conduttore, si

La contrazione dei muscoli di una rana quando un arco metallico tocca simultaneamente i nervi lombari ed i muscoli della zampa contraevano (stessi risultati per differenti animali sia a sangue freddo che a sangue caldo e per la macchina elettrostatica sostituita con una bottiglia di Leida). Era l'indizio di una scoperta che poteva rivelarsi importante. Vi era una sorta di rivelatore di elettricit con caratteristiche del tutto diverse da quelli fino ad allora conosciuti (basati su strofinio ed induzione). Galvani si propose di verificare se lo stesso effetto era provocato anche dall'elettricit atmosferica e per farlo fiss, con un gancio di rame, i muscoli delle zampe di una rana ad un lungo conduttore disteso sulla sua terrazza (con una estremit sollevata verso il cielo e con l'altra immersa nell'acqua del pozzo). Ebbe cos modo di osservare che quante volte erompeva la folgore tante volte, nello stesso momento, tutti i muscoli erano

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (62 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Esperienza di Galvani sugli effetti dell'elettricit atmosferica presi da veementi e molteplici contrazioni. Galvani osserv molte altre cose nel suo ripetere esperienze in tutti i modi possibili ed in tutte le condizioni (appese

Varie esperienze di Galvani

Altre esperienze di Galvani molte rane con dei gancetti di rame alla ringhiera di ferro della sua terrazza per osservare gli effetti dei fulmini ma anche del ciel sereno). Una delle sue osservazioni, a posteriori, risulter estremamente importante: ogni volta che l'arco di scarica toccava simultaneamente i nervi lombari ed i muscoli della coscia si avevano contrazioni ma queste erano molto pi
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (63 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

accentuate se l'arco di scarica, anzich essere di un solo metallo, era bimetallico (ferro e rame o, meglio, ferro e argento): se l'arco fosse stato di ferro e di ferro l'uncino, molto spesso le contrazioni mancavano o erano eccezionalmente esigue. Se invece uno di essi fosse stato, per esempio, di ferro e l'altro di rame o, molto meglio d'argento (l'argento infatti ci apparve pi idoneo tra gli altri metalli a trasportare l'elettricit animale) si producevano contrazioni assai pi evidenti e assai pi a lungo. Dall'insieme delle sue osservazioni, Galvani ricav alcune conclusioni in analogia alla scarica di un condensatore: da un lato vi sono le armature del condensatore che nel nostro caso sono il nervo lombare ed il muscolo della rana; l'arco di scarica il metallo conduttore che ha la propriet di trasferire il fluido elettrico da un'armatura all'altra provocando la contrazione del muscolo. In questo senso si parla di elettricit animale: l'animale che fornisce il fluido elettrico che agisce in modo fisiologico. Questi fatti mi procurarono non lieve ammirazione, e incominci a sorgermi qualche dubbio circa un'elettricit inerente allo stesso animale. Mi sembr che, durante il fenomeno, il fluido scorresse dai nervi ai muscoli e si formasse il circuito come in una bottiglia i Leida. ... Dalle cose finora conosciute ed esplorate, stimo che risulti abbastanza chiaramente che risiede negli animali un'elettricit che mi sar permesso di chiamare con Bertholonio [l'abate Bertholon che scrisse un libro dal titolo L'elettricit del corpo umano, ndr] ed altri col termine generale di elettricit animale(5). Galvani pass quindi a mostrare che l'elettricit animale ha le stesse caratteristiche di quella delle macchine elettrostatiche. Sulla cosa torn in un'altra memoria del 1795 ma pubblicata nel 1797, e redatta in forma di lettera a Spallanzani, ma non aggiunse cose di rilievo.

L'INIZIO DI UNA NUOVA ERA: ALESSANDRO VOLTA

Alessandro Volta (1745-1827), che abbiamo gi incontrato, era venuto a

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (64 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Alessandro Volta conoscenza del lavoro di Galvani ma era molto scettico sull'idea dell'elettricit animale. A parte alcuni pesci che, come la torpedine erano dotati di elettricit, l'idea non lo convinceva. Su sollecitazione dei suoi colleghi dell'Universit di Pavia, inizi a ripetere gli esperimenti di Galvani il 24 marzo del 1792. Solo pochi giorni dopo, il 3 aprile, scrisse a Galvani queste parole: Eccomi convertito, dacch cominciai ad essere testimonio oculare e spettatore io stesso dei miracoli, e passato forse dall'incredulit al fanatismo. Qualche giorno dopo (5 maggio) in una conferenza all'Universit (poi riportata in Memoria prima sull'elettricit animale. Discorso recitato nell'aula dell'Universit di Pavia in occasione di una promozione), nell'illustrare le scoperte di Galvani, esaltandole, avanza qualche dubbio legato principalmente all'insoddisfazione per la mancanza di misure: che mai pu farsi di buono se le cose non si riducono a gradi e misure, in fisica particolarmente ? Come si valuteranno le cause se non si determina la qualit non solo, ma la quantit e l'intensione degli effetti ? ed a ci aggiunge una osservazione d'interesse relativa al fatto che le rane possono essere al pi degli elettroscopi molto sensibili ... con ci negando di fatto l'assunto di Galvani che assegnava alle rane l'origine del fenomeno elettrico. Sembra quasi che l'osservazione sia nata in Volta mentre pronunciava la conferenza. Sta di fatto che Volta comincia di nuovo a sperimentare soffermandosi su quel particolare importante al quale abbiamo accennato: gli effetti di contrazione delle rane sono molto pi evidenti quando l'arco scaricatore bimetallico. Egli realizza le pi varie esperienze mescolando rane e lamine metalliche di diversi materiali e piano piano

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (65 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Alcuni degli arrangiamenti sperimentali di Volta con rane e lamine metalliche simili e dissimili. Un filo metallico chiude il circuito va chiarendosi le idee di un problema che lo assillava: Quello ... di cui non ho potuto ancora trovare una ragione, che mi soddisfi neppur mezzanamente, si la necessit dette armature dissimili (...) mi nasce talvolta il dubbio, se veramente i conduttori metallici, diversi, od applicati in differente maniera a due luoghi dell'animale altro non facciano dal canto loro, allorch si viene a stabilire fra essi una comunicazione, che prestar la via al
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (66 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

fluido elettrico che naturalmente tende a trasportarsi dall'uno all'altro luogo, come pare si debba credere; se in una parola siano meramente passivi, o non anzi agenti positivi che muovano cio di lor posta il fluido elettrico dell'animale, e da quieto ed equilibrato che era, lo determinano, rompendo essi tal equilibrio, ad entrare quinci in un'armatura di tal foggia, ed a sortire per l'altra di tal altra foggia. Qualche giorno dopo, il 14 maggio, nella sua Memoria seconda sull'elettricit animale Volta stabilisce che la fisiologia dei muscoli non ha nulla a che vedere con la loro contrazioni: il fenomeno avviene come reazione secondaria dell'eccitazione dei nervi. E, discutendo di queste cose, ci racconta di una esperienza che ha realizzato e che sar una importante guida per le elaborazioni successive. In qualche modo si sostituito alla rana. Sistemata in mezzo alla lingua una moneta d'oro o d'argento, ha provato a toccare con la punta della lingua le lamine metalliche di cui dispone e, racconta, di aver percepito un sapore acidulo quando ha fatto arco tra le due parti metalliche con un conduttore. Egli descrive la cosa cos: si sente lo stesso sapore che si percepisce quando si avvicina la lingua al tenue fiocco e venticello di un conduttore elettrizzato artificialmente a tale distanza che non iscocchino scintille ( esattamente ci che accade oggi quando sistemiamo la lingua tra i due poli di una pila per vedere se carica o meno). Invertendo poi le parti metalliche il sapore da acidulo diventa alcalino. Volta ha in mano un utile strumento rivelatore di elettricit (ma comunque assai pi facile di sentire il sapore acido nella prima maniera, che questo sapore acre ed urente in quest'altra). In ogni caso, i due diversi sapori gli fanno ipotizzare un verso diverso di percorrenza del fluido elettrico, anche se non in grado di stabilire quando entra e quando esce. La memoria chiude con dei dubbi che Volta si ripropone di risolvere con ulteriori esperienze. Nel giugno dello stesso anno, Volta ritorna ancora sull'argomento per sbarazzarsi dell'elettricit animale e per assegnare i fenomeni elettrici ai metalli: Son dunque i metalli non solo Conduttori perfetti, ma motori dell'elettricit; non solo prestano la via facilissima al passaggio del fluido elettrico, che trovandosi gi sbilanciato tende a portarsi dal luogo in cui sovrabbonda a quello che rispettivamente ne scarseggia; ma van producendo essi stessi e provocando un tal quale sbilancio con estrarre di codesto fluido ed introdurne, dove pur trovasi in giusta dose ripartito, non altrimenti che avvieni con lo stropicciamento degli idioelettrici ... Ella questa una nuova virt de' metalli, da nessuno ancora sospettata, che le mie sperienze mi hanno condotto ad iscoprire. Si intravede nello sbilanciamento di cui parla Volta, quella che noi oggi chiamiamo differenza di potenziale. Ma il principio dello spostamento di fluido elettrico dovuto al contatto di due metalli diversi lo porta subito ad ideare tutta un'altra serie di esperienze con i pi diversi materiali arrangiati in modo diverso tra loro. Il fine, per ora, era quello di costruirsi una sorta di graduatoria o scala di coppie di metalli che dessero migliori risultati. A queste esperienze Galvani rispose con un'altra del 1794: dissezionata una rana egli la pieg in modo che i nervi crurali toccassero direttamente i muscoli delle cosce (si eliminava l'intermediazione metallica dell'arco scaricatore); ebbene, anche in questo caso vi erano le contrazioni dei muscoli. Volta ampli allora la sua teoria del contatto e dello sbilanciamento: non solo i conduttori metallici ma anche quelli non metallici, presentano lo sbilanciamento. Per fare chiarezza Volta chiam i primi conduttori di prima classe ed i secondi conduttori di seconda classe. Come osserva Gliozzi, qui vi una operazione dogmatica di Volta che inverte i termini del problema: egli dice infatti che ogni volta che compare uno sbilancio elettrico,
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (67 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

deve esservi il contatto tra conduttori eterogenei. La posizione non sarebbe stata sostenibile se Volta non avesse scoperto qualche tempo dopo la possibilit di avere elettricit di contatto con mezzi puramente fisici, servendosi del duplicatore che William Nicholson (1753-1815) aveva realizzato nel 1788 (che nasceva come macchina elettrostatica ma che era in realt un sensibilissimo strumento in grado di rilevare piccole quantit di elettricit)(6). A questo punto Volta inizi a concentrarsi sul come rendere pi evidente, sul come moltiplicare, il fenomeno elettrico originato dallo sbilancio di due soli metalli (conduttori di prima classe) messi a contatto. Inizia cos una lunga serie di esperienze con le catene di conduttori di prima classe, di seconda classe e di prima e seconda classe. Nel 1796-1797 scopre che una catena aperta (quando la catena costituita da differenti metalli ed ha agli estremi due metalli differenti) di

Varie sistemazioni in catene di conduttori realizzate da Volta e riportate in una sua Lettera al Professore Gren di Halla (1 agosto 1796) conduttori di prima classe si ha uno sbilanciamento pari a quello che si avrebbe mettendo direttamente in contatto il primo e l'ultimo metallo. Conseguenza di ci che in una catena chiusa (quando agli estremi si ha lo stesso metallo) non si ha alcuno sbilanciamento.
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (68 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Il contatto di conduttori diversi, soprattutto metallici..., che chiamerei conduttori secchi o di prima classe, con dei conduttori umidi o di seconda classe, risveglia il fluido elettrico e gli imprime un certo impulso o incitamento. Non saprei ancora spiegare in che modo ci avviene, ma basta che ci sia un fatto ed un fatto generale. Questo incitamento, sia esso un'attrazione, una repulsione o un impulso qualunque, diverso e disuguale, sia rispetto alla differenza dei metalli che ai diversi conduttori umidi... Cosi ogni volta che in un cerchio completo di conduttori si pone uno della seconda classe fra due della prima, differenti fra loro, oppure uno della prima classe fra due, anch'essi diversi, della seconda classe, si stabilir, secondo la forza predominante, a destra o a sinistra, una corrente elettrica, una circolazione di quel fluido che cessa solo rompendo il cerchio e si ristabilisce non appena il cerchio si ricostruisce ogni volta (Lettera a Gren del 1796). Queste cose risultano insuccessi a Volta perch mostrano che dai conduttori di prima classe non si trae fuori che un piccolo effetto. Nello stesso 1796, il fisico fiorentino Giovanni Fabbroni (1752-1822) scopre un effetto chimico legato all'elettricit: immergendo in acqua due lamine di metalli differenti a contatto tra loro, una di esse si ossida. E' invece sul finire del 1799 che Volta scopre la sistemazione sperimentale che lo porter al grande successo: collegando tra loro opportunamente (in un sistema a colonna) delle coppie bimetalliche, ripetute pi volte e disposte nello stesso senso, con l'accortezza di disporre tra una coppia bimetallica e la successiva un disco di panno inumidito, lo sbilanciamento agli estremi della colonna proporzionale al numero di coppie bimetalliche. E' la pila, un qualcosa di sensazionale che Volta sa subito rendere oggetto d'uso. Il 20 marzo del 1800, proprio a chiusura dell'Ottocento, Volta comunica la sua scoperta con la sua memoria On the Electricity excited by the mere contact of conducting substances of different kind in a letter from Mr. Alexander Volta to the Sir Joseph Banks. Egli proprio in apertura dice: Dopo un lungo silenzio del quale non cercher di scusarmi, ho il piacere di comunicarvi, Signore, e, per mezzo vostro, di comunicare alla Royal Society alcuni stupendi risultati ai quali sono arrivato, facendo molte esperienze sull'elettricit eccitata dal semplice mutuo contatto di metalli di differenti tipi ed anche tra quello di altri conduttori, anche differenti tra loro, sia liquidi, sia contenenti un qualche umore, al quale essi devono propriamente il loro potere conduttore. Il principale di questi risultati, e che comprende presso a poco tutti gli altri, la costruzione di un apparecchio che per gli effetti, cio per la commozione che capace di far risentire nelle braccia, ecc. rassomiglia alla bottiglia di Leida e meglio ancora alle batterie elettriche debolmente caricate, che agiscono per senza posa, ossia la cui carica dopo ciascuna esplosione, si ristabilisce da se stessa, in una parola, che fruisce di una carica indefettibile, d'un'azione o impulso perpetuo sul fluido elettrico. Era nato l'organo elettrico artificiale (o apparato elettromotore o apparato a colonna), come lo chiam all'inizio volta, la pila come sappiamo noi (con un nome di provenienza francese, pilire, che si rifaceva alla forma del primo modello di pila). La coppia bimetallica era costituita da rame e zinco a contatto diretto; ogni coppia era separata dall'altra da un disco umido di cartone. In questa memoria vi era anche la dimostrazione, mediante l'elettroforo, che una lamina di rame ed una lamina di zinco che siano a contatto, assumono, al loro essere separate, carica negativa il rame e carica positiva lo zinco. Nel seguito di questo lavoro far il panegirico della pila per tutto ci che ha comportato,
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (69 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

paragonabile alla pila di Fermi. Ora propongo alcuni disegni che lo stesso Volta ci presenta nella sua memoria di vari arrangiamenti della sua pila.

Il primo disegno in alto ci presenta una pila a corona di tazze, pila in cui il panno inumidito (per il fatto che facilmente si seccava impedendo il funzionamento dell'apparato) sostituito da tazze con all'interno il liquido conduttore di seconda specie. Gli altri disegni sono di pile a colonna con qualche tazza.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (70 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Particolari dei disegni precedenti Abbiamo a questo punto un apparato che, detto in modo moderno, fornisce corrente in modo continuo e non pi a scintille episodiche. Nasce qui un enorme campo di ricerca che riguarder correnti, resistenze, potenziali, differenze di potenziale, circuiti, reti, maglie, leggi, .... Quindi con Oersted si potr scoprire che il magnetismo un effetto che pu essere prodotto dall'elettricit in moto. E da questo nasceranno asimmetrie che saranno punto di partenza per i lavori di Einstein. Ma anche tutto l'elettromagnetismo, con i lavori di Faraday e Maxwell, con la corrente industriale per illuminazione, con il telegrafo e la radio. E' proprio un intero mondo che cambia ad una data legata alla Rivoluzione Francese ed all'inizio dell'Ottocento. Ma anche gli schemi dell'Illuminismo erano ormai vecchi, si avanza il Romanticismo, una diversa organizzazione sociale, nasce la classe operaia, le fabbriche, il taylorismo, ... E' un'era che si avvicina di pi alla nostra e che vede nella pila una sorta di spartiacque.

PARTE 4: DALL'INTRODUZIONE DEL POTENZIALE AD OHM


INTRODUZIONE
(0)

Nel mese di novembre del 1801, Volta illustr il funzionamento della sua pila all'Istituto di Francia, alla presenza di Napoleone Bonaparte che lo insign di una medaglia d'oro. Nella sua memoria che riporta il discorso all'Istituto, Memoria sull'identit del fluido elettrico col fluido galvanico, Volta parla di alcune delle cose che si fanno con la pila come la decomposizione dell'acqua e le ossidazioni di metalli ed introduce una terminologia di grande interesse. Parlando di un metallo carico egli introduce il concetto di tensione elettrica che tale metallo possiederebbe e, parlando di due metalli diversi, come la sua coppia bimetallica, dice che tra di essi vi una differenza di tensione. Viene cos superato lo sbilanciamento del quale fino ad ora aveva parlato. Non c' solo questo ma molte altre osservazioni d'interesse che Volta continuer a fare fino alla sua scomparsa.
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (71 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

E' giusto dire che Volta ha realizzato la prima fonte energetica in oltre 2000 anni. L'energia chimica diveniva disponibile all'uomo. Che fino a circa il 1860, la sua stata l'unica fonte energetica di origine chimica a disposizione dell'umanit. Che la corrente elettrica divenne un veicolo di distribuzione delle energie da acqua in caduta e dalla combustione di combustibili fossili. Volta ha riportato ad un prestigio internazionale la fisica italiana che era stata mortificata dal processo a Galileo di oltre 150 anni prima. Come sanno tutti coloro che si occupano di questi problemi, la distruzione di una scuola di pensiero pu avvenire in pochissimo tempo; la sua ricostruzione pu richiedere, nell'ipotesi ci si riesca, anche centinaia di anni. Vi erano le condizioni per una rinascita della scuola di fisica in Italia al tempo di Volta ? quale era, cio, la situazione in Italia all'alba del 1800 ? Il Paese era diviso in una miriade di statarelli in gran parte sotto dominio straniero. Con i Paesi dominanti che trasferivano influenze su determinati territori, dipendenti da piccoli tiranni volubili o da governanti fantoccio ma sempre con la supervisione incontrastata della Chiesa di Roma. L'apertura del nuovo secolo vede l'astro napoleonico che si impadronisce di gran parte dell'Italia e che, per molti versi, la modernizza. E neanche a dire che in Italia possano nascere quei movimenti nazionalisti che, pur simpatizzando per l'Illuminismo, non sopportano che esso sia importato con le armate napoleoniche e reagiscono con movimenti di unit nazionale. Solo pochi aristocratici colgono il breve periodo per tentare di scacciare i piccoli tiranni locali e dare al Paese un respiro unitario. Sta di fatto che

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (72 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

un Paese cos diviso, con una enorme ipoteca ecclesiastica, non avrebbe mai potuto dotarsi di una scienza, di una scuola, di una sua ricerca. Il genio di Volta un'anomalia. E' un lampo che si esaurisce in se stesso. Le enormi potenzialit della sua scoperta non saranno sviluppate e sfruttate in Italia. La mano passer di nuovo a Francia, Gran Bretagna, Olanda e intraprendente Prussia. Dalle parti nostre vedremo il fiorire di geniali inventori, di persone che, in mancanza di finanziamenti, dovranno rendere produttiva la scienza con la realizzazione di prodotti che si possono vendere (strumenti di misura). In compenso gli scienziati italiani erano ben coscienti di questo stato di handicap e furono tra quelli che in gran parte aderirono al movimento risorgimentale, anche in armi, quando se ne present la necessit. La loro prima organizzazione, la Societ Italiana per il Progresso delle Scienze (SIPS), si riun per la prima volta a Pisa nel 1839(2). Nel sito della SIPS si legge: Ci che costitu, fin da principio, un'importante caratteristica delle Riunioni degli scienziati italiani, fu la larga partecipazione del pubblico colto, a fianco dei pi illustri scienziati. Sebbene - a causa dei tempi avversi e dell'ostilit dei governi che allora tiranneggiavano l'Italia - non si potesse costituire un sodalizio nazionale, stabile e legalmente riconosciuto, pure, con il ripetersi di quei congressi, si riusc a formare quell'unit spirituale della Nazione, che fu premessa e fondamento della successiva unit politica. E di ci danno conferma gli Atti delle Riunioni, e le testimonianze degli scrittori, italiani e stranieri del tempo.(3) Tornando alla pila c' da dire che essa poneva vari problemi legati alla comprensione dei meccanismi che sono alla sua base. Molte furono le teorie avanzate ma poco si otteneva perch mancava la conoscenza della struttura della materia. Fu anche questo il motivo per il quale occorse molto tempo prima di avere delle pile di uso pratico e comunque di concezione diversa da quella di Volta. Va certamente ricordato Giuseppe Zamboni (1776-1846) che per primo costru una pila a secco. Quindi vi fu Gaston Plant (1834-1879) che nel 1859

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (73 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Accumulatore Plant (piombo + acido) ad un elemento

Accumulatore Plant a molti elementi realizz l'accumulatore al piombo (con acido) migliorato da Camille Faure (1840-1898) nel 1881(4). Negli anni si realizzarono diverse decomposizione di sostanze. Dopo l'acqua, Wilhelm Henry decompose l'ammoniaca, Cruickshank decompose sali metallici, Luigi Valentino Brugnatelli ottenne le prime ramature, argentature, zincature galvaniche, Davy che disponeva di importanti finanziamenti, tanto da potersi far

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (74 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

La batteria di 2000 pile che nel 1813 Davy si fece sistemare nei sotterranei della Royal Institution di Londra.

... e la batteria di pile che Napoleone(5) fece realizzare a l'cole Polytechnique nello stesso anno.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (75 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

costruire una batteria di pile impressionante, dimostr che l'acqua non si separa direttamente ma attraverso l'intervento dell'acido solforico, scompose la potassa scoprendo due nuovi metalli e mise in funzione un gigantesco arco voltaico, Wollaston inizi a fornire una qualche teoria seguito da Theodor Grotthus, ... Questi fatti fecero interessare alla pila i chimici che iniziarono a fornire spiegazioni sul suo funzionamento (De la Rive nel 1825, Berzelius nel 1812, ...). A lato di questa frenetica attivit che apriva innumerevoli e non pensabili campi di ricerca, vi fu necessit di accrescere il vocabolario. William Whewell (1833) introdusse il termine elettrodo. Fu Faraday ad introdurre i termini: elettrolisi, anodo e catodo. S. Robertson introdusse il termine galvanometro al quale Ampre dette il significato che oggi accettiamo (alla scomparsa di Ampre, l'unit di misura dell'intensit di corrente fu a lui dedicata, l'ampere, e lo strumento di misura delle correnti divenne l'amperomentro). Altri fenomeni particolari che ampliavano le fenomenologie della pila furono quelli scoperti da Seebeck nel 1822 e da Peltier nel 1834. Il primo scopr l'effetto termoelettrico (scaldando la saldatura tra due metalli diversi si pu ottenere una differenza di tensione elettrica; l'apparato utilizzabile come un sensibilissimo termometro) il secondo l'effetto inverso (una corrente pu scaldare o raffreddare una saldatura bimetallica). Ed anche l'industria si accorse immediatamente della possibilit di sfruttare la pila di Volta. Ormai fuori dalla nostra immediata immaginazione ma la scintilla che si poteva far scoccare a piacere mediante una pila ebbe applicazione per produrre esplosioni sotterranee nelle miniere. Ci si poneva a distanza e, come

Un semplice detonatore: collegando i due estremi del filo ad una pila si ottiene una scintilla tra A e B. Se il rettangolo di figura immerso in una sostanza esplosiva si ottiene l'effetto esplosivo diremmo oggi, si chiudeva il circuito ... Ma qui intervenne una difficolt che fece avanzare ancora la conoscenza: i cavi utilizzati erano dei semplici conduttori che avevano collocazioni varie ma tutte soggette ad umidit, a bagnarsi, con la conseguenza che il sistema non
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (76 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

funzionava. Fu allora che si pens di isolare i cavi conduttori mediante fasciature che piano piano divennero le guaine isolanti che oggi conosciamo. Cos che ai primi dell'Ottocento era nato il filo elettrico ancora oggi in uso. Ma qui una rapida osservazione pui essere fatta tra scienza, uso della scienza e tecnologia. Credo che questo esempio sia emblematico del come le cose funzionano. Ad evitare l'uso esplosivo della pila cosa si sarebbe dovuto fare ? Impedire le ricerche di Volta ? e poi, che dire della ricaduta del filo elettrico come prodotto tecnologico di una applicazione scientifica ?

LA TEORIA DEL POTENZIALE

Come afferma D'Agostino, "l'importanza della matematizzazione della scienza elettrica che avvenne a cavallo del secolo va al di l della semplice introduzione di metodi quantitativi che si era gi avuta, come abbiamo visto, nella seconda met del '700 - misura delle forze, determinazione di unit di misura, confronto con forze diverse - metodi pur essi abbastanza importanti nel costituirsi di una scienza. Ma l'interesse maggiore della matematizzazione sta qui nell'introduzione, nel campo dei fenomeni elettrici e magnetici, di un modello matematico-fisico, quello delle forze centrali e del calcolo. Questo processo avvenne in Francia intorno al 1820 ed ebbe come massimi rappresentanti Ampre e Poisson". E' cio il modello newtoniano, cos come si era sviluppato durante tutto il Settecento ad opera dei fisici matematici-francesi, che si afferma attraverso l'affermazione delle forze centrali a distanza come regolatrici di ogni fenomeno ed attraverso la trattazione con l'analisi matematica di tali fenomeni. La legge dell'inverso del quadrato era stata introdotta da Newton e Coulomb l'aveva estesa all'elettricit (mentre Michell lo aveva fatto con il magnetismo). Nessun intermediario nelle azioni. I terminali erano i due oggetti che producevano il fenomeno ed il mezzo interposto era indifferente. Relativamente alla meccanica, il primo passo era stato fatto da Giuseppe Luigi Lagrange (1736-1813) nel 1777. Egli aveva modellizzato lo spazio, le masse e le forze in modo che la teoria dell'attrazione gravitazionale potesse essere

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (77 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Giuseppe Luigi Lagrange descritta punto per punto, punto al quale si poteva associare una funzione somma di tutte le masse attrattive, divise ciascuna per la distanza da quel punto. Questa operazione matematica definisce il potenziale newtoniano (indicato con V, funzione delle coordinate dello spazio x, y, z) ed sufficiente per calcolare le forze in gioco punto per punto. Nel 1782 il potenziale lagrangiano venne ripreso da Pierre Simon de Laplace (1749 1827), il quale dimostr che V(x,y,z), potenziale gravitazionale

Pierre Simon de Laplace newtoniano generato da una massa m nello spazio vuoto circostante, una funzione scalare che soddisfa ad una equazione alle derivate parziali, nota come equazione di Laplace:

Simon Denis Poisson (1781-1840) si occup del problema principalmente in due memorie una del 1812 e l'altra del 1824. Nell'introduzione alla prima egli afferma:

La teoria dell'elettricit pi generalmente accettata quella che attribuisce i fenomeni a due fluidi differenti che sono contenuti in tutti i corpi materiali. Si suppone che molecole dello stesso fluido si respingono reciprocamente ed attraggono le molecole dell'altro fluido, queste forze di attrazione e repulsione
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (78 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

obbediscono alle leggi del quadrato inverso della distanza; e alla stessa distanza il potere attrattivo uguale al potere repulsivo, da cui segue che quando tutte le parti del corpo contengono uguali quantit dei due fluidi, questo non esercita alcuna influenza sui fluidi contenuti nei corpi circostanti e di conseguenza non sono discernibili effetti elettrici

Poisson continua definendo uno stato naturale come equilibrio dei due fluidi, lo stato metallico come quello in cui i fluidi possono muoversi liberamente mentre sono impediti in altri, non conduttori, come aria molto secca etc. Da queste condizioni Poisson deriva i teoremi sulla distribuzione delle cariche; se ad esempio un eccesso di fluido viene comunicato ad un corpo

Simon Denis Poisson (1781 - 1840) metallico, questa carica si distribuisce sulla superficie formando uno strato il cui spessore dipende dalla curvatura della superficie, a forza risultante dovuta alla repulsione di tutte le particelle dello strato deve essere nulla in un punto qualsiasi interno del conduttore (ma non sulla superficie), per la condizione di equilibrio precedente. In una memoria del 1813 (Bulletin de la Societ Philomatique) egli estende l'uso dell'equazione di Laplace al caso elettrico. L'equazione di Poisson :

dove V(x,y,z), in analogia con quanto visto per il caso gravitazionale, rappresenta la somma di tutte le cariche del sistema esterno, divise ciascuna per la distanza da quel punto ed ognuna diversa per la sua distanza dal punto in cui la laplaciana si calcola. L'equazione non pi omogenea (cio eguagliata a zero) ma dipende dalla densit r della carica elettrica presente nel punto preso in considerazione. Nella stessa memoria Poisson richiama l'attenzione sul fatto che V una funzione utile nelle ricerche elettriche e che il suo valore sulla superficie dei conduttori deve essere costante. Il ricondurre l'elettricit ed il magnetismo (come lo stesso Poisson far in una memoria successiva, quella del 1824: Memoire sur la thorie du magnetisme) sotto l'ala rassicurante del calcolo, dar a queste discipline la dignit scientifica che all'epoca si richiedeva ed aprir a speculazioni sempre pi approfondite e raffinate. Sullo stesso argomento intervennero anche Gauss (1777-1855) nel 1839-1840,

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (79 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Johan Carl Friedrich Gauss Green (Essay on the Application of Mathematical Analysis to Theory of

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (80 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

George Green Electricity and Magnetism) nel 1828, Mossotti (1791-1863) nel 1847.

Ottaviano Fabrizio Mossotti

NATURA ELETTRICA DEL MAGNETISMO

L'Ottocento il secolo del Romanticismo, ed in particolare di Schelling, il fondatore della Naturphilosophie.

Friedrich Wilhelm Joseph Schelling 1775 -1854 Secondo Schelling il meccanicismo fisico non rende ragione dell'esistenza della natura. La concezione meccanicista di materia come un qualcosa di inerte fino a che su di essa non agiscono forze, entit diverse e separate dalla materia , secondo Schelling, l'ammissione di una discontinuit tra materia e spirito (tra natura e uomo) che non corrisponde alla unit originaria di queste due entit, per esempio, nell'organismo vivente. Schelling sostiene (tra il
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (81 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

1797 ed il 1799) che lo spirito (le forze) che si organizza in materia e pone quindi le forze, agenti tra punti inestesi (alla Boscovich), con i loro "conflitti e trasformazioni" alla base dell'esistenza del mondo (dinamismo fisico). Non c' pi materia allora ma c' una particolare modificazione di una determinata zona dello spazio dovuta appunto ai conflitti ed alle trasformazioni delle forze (spirito) eterne e preesistenti. Questo rifiuto netto del meccanicismo, e pi in generale del metodo scientifico, non nasce casualmente in questo periodo. Le differenti scoperte in ambito elettrico e magnetico, che il meccanicismo non aveva ancora spiegato esaurientemente, avevano aperto campi di indagine e di polemica in cui si inserirono efficacemente le speculazioni romantiche nella loro offensiva generale contro il meccanicismo. Certamente al culmine del meccanicismo, quando l'azione istantanea a distanza lungo la congiungente gli oggetti era alla base di tutte le teorie fisiche, nessuno avrebbe pensato di ottenere un qualche risultato progettando esperienze che si ponevano a priori in contrasto con le premesse di principio ed in particolare con quel tipo di azione. quindi proprio sotto l'influenza ideologica della Naturphilosophie che il fisico danese Hans Christian ersted (1777-1851) progett ed effettu una memorabile esperienza che scosse profondamente l'edificio meccanicista.

Hans Christian ersted Per la prima volta, dopo pi di 130 anni di rassicuranti azioni 'rettilinee a distanza', veniva evidenziata una azione totalmente differente: un filo conduttore, se disposto parallelamente ad un ago magnetico, vede l'ago ruotare di 90 e disporsi perpendicolarmente al filo, quando in esso viene fatta circolare corrente.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (82 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Esperienza di Oersted Questo tipo di azione si svolge su di un piano perpendicolare alla congiungente filo ago e consiste in una rotazione dell'ago medesimo risultando, come dice Oersted, 'circolare'. Oersted, nel condurre l'esperienza, muove l'ago nello spazio circostante il filo e si accorge che, se la rotazione avviene in un senso con l'ago disposto sotto il filo, essa avviene in senso opposto se si dispone l'ago sopra il filo. Per Oersted quindi, le forze magnetiche sono distribuite nello spazio che circonda il filo e, data la simmetria degli spostamenti dell'ago, conclude che le forze magnetiche sono costituite da cerchi "poich nella natura dei cerchi che movimenti da parti opposte debbano avere opposte direzioni" (oggi diremmo che le linee di forza del campo magnetico intorno ad un filo rettilineo percorso da corrente, sezionando il filo con un piano ad esso perpendicolare, hanno la forma di circonferenze concentriche al filo). Questo tipo di azione non pi riconducibile alle forze centrali. Sono proprio le forze secondo un moderno modo di vedere, che riempiono tutto lo spazio e quindi che esistono sia lungo la congiungente filo-ago sia lungo la normale a questa congiungente che rendono possibile la deviazione dell'ago. Lo stesso ersted sostiene: ... Il conflitto elettrico non racchiuso nel conduttore ma, come abbiamo gi detto, al medesimo tempo disperso nello spazio circostante, e ci ampiamente dimostrato da tutte le osservazioni fin qui fatte... . Riferendosi poi all'effetto di simmetria da lui riscontrato nel disporre l'ago magnetico al di sopra o al di sotto del filo percorso da corrente dice: ... In maniera simile possibile dedurre da quanto abbiamo osservato che questo conflitto agisce circolarmente perch questa sembra essere una condizione senza la quale impossibile che la medesima parte del filo di congiunzione, che quando sta sotto il polo magnetico lo fa spostare ad est, lo fa spostare invece ad ovest quando posta sopra di esso. Perch nella natura dei cerchi che moti in parti opposte abbiano direzioni opposte... . La Naturphilosophie aveva la sua base sperimentale e l'esperienza di ersted se da una parte si opponeva alle teorie meccaniciste, dall'altra affermava l'esigenza del metodo scientifico (negata da Shelling): le forze o chi per esse preesistono nella natura solo se,
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (83 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

andandole a cercare, le troviamo. Comunque questa osservazione non fu fatta all'epoca e l'esperienza di Oersted suscit un interesse ed un fermento di ricerca che tanti risultati avrebbero dato allo sviluppo della scienza. Il quadro concettuale nel quale questa esperienza irrompeva era quello newtoniano che si era affermato a partire dalla scoperta della gravitazione universale (Newton, 1685). Al di l dell'aspetto matematico (proporzionalit tra masse che interagiscono e dipendenza dall'inverso del quadrato della distanza tra i loro centri), questa legge

sottintende che: 1) l'azione tra le due masse rettilinea, avviene cio lungo la retta che unisce i centri delle stesse; 2) l'azione a distanza, non ha cio bisogno di intermediari per agire tra le due masse; 3) l'azione istantanea, non richiede cio tempo per propagarsi (essa si propaga quindi con velocit infinita). Tutto il Settecento visse sotto l'autorevole influsso di Newton e quindi alla ricerca di azioni del tipo di quelle descritte. Cos John Michell nel 1750 prov a dare una stessa legge per le forze che si esercitano tra poli magnetici trovando un qualcosa di simile (a parte la definizione dei poli con p):

(proporzionalit tra 'poli' che interagiscono e dipendenza dall'inverso del quadrato della loro 'distanza'), legge che non funziona e Coulomb ricav (1785) la legge di forza tra cariche elettriche (a parte la definizione della definizione di carica con q):

(proporzionalit tra cariche che interagiscono e dipendenza dall'inverso del quadrato della distanza tra i loro centri), legge che funziona solo a certe condizioni: cariche puntiformi, a grande distanza, . Insomma tutti i fisici tentavano di trovare leggi alla Newton e nel far ci avrebbero certamente disposto i loro strumenti di misura 'tra' i due oggetti che andavano ad interagire. Questo quadro interpretativo, per la verit poco fecondo, viene sconvolto dall'esperienza di Oersted che, come gi detto, era un convinto sostenitore di Schelling che in particolare riteneva le forze sparpagliate dappertutto con i loro conflitti e trasmutazioni che creano il mondo.

SEGUITO DELLA STORIA

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (84 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Questi argomenti sono stati gi da me trattati e non mi ripeto oltre rimandando ad essi(6). Voglio invece sottolineare un paio di cose per capire meglio dove siamo e dove andiamo. Disponendo di un generatore di corrente continua, come una pila, possibile mostrare effetti altrimenti impensabili. Naturalmente non bastano gli apparati sperimentali, occorre anche essere guidati da un pregiudizio, in questo caso dal conflitto di forze. Oersted mostra, in linguaggio moderno, che una corrente elettrica provoca effetti magnetici e Faraday mostrer che il magnetismo produce elettricit. Da questo momento il magnetismo diventa un capitolo della pi generale scienza elettromagnetica (resta sempre lo studio dei fenomeni legati ai materiali magnetici ma sar piuttosto un problema di struttura della materia). Finch la luce non sar inglobata nel pi generale elettromagnetismo, rendendo l'ottica un suo capitolo. E la misura della sua velocit ci riporter a vicende meccaniche con conseguenze impensabili ancora alla fine dell'Ottocento. Il campo di indagine diventa immenso e sar occupato successivamente dai grandi fisici dell'Ottocento e dei primi del Novecento, tra i quali giganteggiano Ampre, Ohm che formuler le leggi della corrente fornita da una pila, Faraday, Maxwell, Hertz, W. Thomson, Lorentz, Einstein.

L'INTERVENTO DI AMPRE

Tra i primi ad iniziare ricerche per trovare correlazioni tra fenomeni elettrici e magnetici che in qualche modo rendessero meglio conto dell'esperienza di Oersted per cercare di ricondurla nell'ambito delle forze centrali, furono i meccanicisti (Biot, Arago, Ampre ed altri). La memoria di ersted fu comunicata all'Acadmie des Sciences di Parigi nel settembre del 1820 da Arago. Subito, in settembre, partirono le prime ricerche sperimentali degli scienziati francesi. In quello stesso mese ed in quelli immediatamente successivi Ampre lesse all'Acadmie una serie di note in cui riusc in un impresa da tutti ritenuta impossibile: quella di ricondurre le forze del tipo di quelle osservate da Oersted al caso delle forze centrali. Prima di passare ad un qualche approfondimento sull'opera di Ampre bene osservare che, fra le comunicazioni all'Acadmie ve ne furono due di una certa importanza fatte da Jean Baptiste Biot (1774-1862) e Felix Savart (1791-1841). Anche se non c' una precisa documentazione scritta, risalente all'epoca

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (85 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Jean Baptiste Biot delle comunicazioni all'Acadmie, sulle ipotesi e sugli esperimenti da cui mossero Biot e Savart, che permetta un giudizio critico sul loro contributo alla spiegazione

Felix Savart delle forze di Oersted , i due fisici riuscirono a fornire una determinazione molto accurata della legge di forza tra corrente ed ago magnetico. Alla determinazione di questa legge, nella sua forma integrale definitiva, contribu anche Laplace come ricorda Biot: ... Egli(Laplace) ha dedotto matematicamente dalle nostre osservazioni la legge della forza esercitata singolarmente da ogni tratto di filo su ogni molecola magnetica ad esso esposta. Questa forza diretta, come l'azione totale, perpendicolarmente al piano formato dall'elemento longitudinale di filo e dalla pi breve distanza tra questo elemento e la molecola magnetica sollecitata. La sua intensit, come nelle altre azioni magnetiche inversamente proporzionale al quadrato di questa stessa distanza Come si vede, anche questa una legge che ha una grande analogia formale con quella di Coulomb e quella di Newton: l'andamento con l'inverso del quadrato della distanza ed il riconoscimento stesso di un'azione a distanza bastano per ora a far intravedere la presenza rassicurante di Newton e ad allontanare lo spettro delle forze disordinate ed in permanente conflitto . Il contributo di Ampre (1775-1836), come stato gi detto, fu pi preciso e determinante. Egli nella sua prima nota del 18 settembre all'Acadmie annunci la scoperta delle azioni ponderomotrici tra correnti elettriche, nelle immediatamente
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (86 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Andr Marie Ampre successive illustr meglio il fenomeno con dovizia di particolari, di sperimentazioni diverse, di interpretazioni teoriche. Seguiamo con un poco di attenzione l'opera di Ampre. Egli studiando l'azione che si esercita tra due correnti (43) scrive (44): ... I due conduttori si trovano cos paralleli e vicini l'un l'altro su di un piano orizzontale; uno di essi pu oscillare intorno alla linea orizzontale passante per le estremit dei due punti di acciaio, e, in questo movimento, esso resta necessariamente parallelo all'altro conduttore (che ) fisso... Ampre inizia a studiare due conduttori rettilinei disposti parallelamente ed in grado di muoversi parallelamente l'uno rispetto all'altro. In questo caso si ha attrazione o repulsione (a seconda del verso delle correnti nei due fili). Il problema che Ampre aveva bene in mente era per quello della rotazione dell'ago magnetico di ersted ed allora egli monta l'esperienza in modo da avere un filo rettilineo fisso ed un altro in grado di ruotare su di un piano parallelo al primo (44): ... Se il conduttore mobile, invece di essere costretto a muoversi parallelamente a quello fisso, libero soltanto di girare su di un piano parallelo a questo conduttore fisso, intorno ad una perpendicolare comune passante per i loro centri, chiaro che, secondo la legge che abbiamo appena ammesso per le attrazioni e repulsioni delle correnti elettriche, le due met di ogni conduttore attireranno e respingeranno quelle dell'altro, secondo che le correnti siano concordi o discordi; per conseguenza il conduttore mobile girer fino a quando esso arriva in una situazione in cui si trovi parallelo a quello fisso, e in cui le correnti siano dirette nello stesso senso: da cui segue che nell'azione mutua di due correnti elettriche l'azione direttrice e l'azione attrattiva o repulsiva dipendono da uno stesso principio e non sono che effetti differenti di una sola e medesima azione. Nel caso quindi in cui uno dei due conduttori in esame libero di ruotare esso tende a disporsi parallelamente al primo. In definitiva, secondo Ampre, due correnti non parallele tendono a disporsi parallelamente. Questo primo ragionamento, confortato dall'esperienza, il nocciolo su cui si impernia tutta l'ulteriore discussione che porter Ampre ad ammettere una sostanziale identit tra correnti e magneti. Egli dice: Non pi allora necessario stabilire tra questi due effetti la distinzione che cos importante fare, come vedremo fra poco, quando si tratta dell'azione mutua
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (87 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

di una corrente elettrica e di un magnete considerato come si fa ordinariamente in rapporto al suo asse, perch, in questo tipo di azione, i due oggetti tendono a sistemarsi in direzioni perpendicolari tra loro. L'ipotesi riduzionista di Ampre non pu per prescindere da una teoria che vada ad interpretare il magnetismo come, appunto, originato da particolari correnti. Ed allora un magnete, ed in particolare un ago magnetico, viene concepito come circondato da correnti che si avvolgono attorno al suo asse risultando perpendicolari a quest'ultimo. Ampre passa quindi a sottoporre all'esperienza questa ipotesi cominciando a studiare le azioni mutue tra correnti e magneti e tra magneti e magneti: Esaminer... l'azione mutua tra una corrente elettrica ed il globo terrestre o un magnete e l'azione mutua di due magneti l'uno sull'altro e mostrer che esse rientrano l'una e l'altra nella legge dell'azione mutua di due correnti elettriche che ho appena annunciato, concependo sulla superficie e all'interno di un magnete tante correnti elettriche, in piani perpendicolari all'asse di questo magnete, quante si possono concepire linee formanti, senza intersecarsi mutuamente, delle curve chiuse; in modo che non mi sembra molto possibile, dopo il semplice raffronto dei fatti dubitare che non vi siano realmente queste correnti intorno all'asse dei magneti, o piuttosto che la magnetizzazione non consiste che nella operazione per la quale si fornisce alle particelle d'acciaio la propriet di produrre, nel senso delle correnti di cui abbiamo appena parlato, la stessa azione elettromotrice che si trova nella pila voltaica... . E questa azione elettromotrice non rilevabile perch, come osserva Ampre: ... Solamente, poich questa azione elettromotrice si sviluppa nel caso del magnete tra le differenti particelle di uno stesso corpo buon conduttore essa non pu mai... produrre alcuna tensione elettrica, ma solamente una corrente continua rassomigliante a quella che avrebbe luogo in una pila voltaica rientrante su se stessa in modo da formare una curva chiusa (45): abbastanza evidente... che una tale pila non potrebbe produrre in alcuno dei suoi punti n tensione n attrazioni o repulsioni elettriche ordinarie...; ma la corrente che si stabilirebbe immediatamente in questa pila agirebbe, per orientarla, attirarla o respingerla, sia su un'altra corrente elettrica, sia su un magnete che viene allora considerato come un insieme di correnti elettriche. E con queste ultime esperienze in connessione con i termini teorici (le ipotesi aggiuntive) Ampre riesce a portare a compimento un'operazione che soltanto un mese prima sarebbe sembrata impossibile: la spiegazione in termini newtoniani dell'esperienza di ersted. Nel portare a compimento questo programma Ampre arriva anche ad una importante conclusione che trascende gli scopi per cui aveva iniziato a lavorare: E' cosi che si arriva a questo risultato inatteso, che i fenomeni magnetici sono unicamente prodotti dalla elettricit.... Ecco allora su quali ipotesi Ampre trova la legge di forza tra correnti: il magnete pensato come un insieme di correnti elettriche nei piani perpendicolari alla linea che unisce i poli. Questa ipotesi dunque necessaria ad Ampre, e non accessoria come sembra dalla lettura di qualche testo od articolo, per ricavare l'azione ponderomotrice tra correnti, per rendere conto dell'esperienza di ersted e, infine, per ricondurre le forze in conflitto all'ordine newtoniano.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (88 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

L'introduzione di questa ipotesi spiega bene il perch, contrariamente a due fili percorsi da corrente che tendono a sistemarsi parallelamente, un ago magnetico tende a disporsi perpendicolarmente ad un filo percorso da corrente. Quest'ultimo fenomeno in realt analogo a quello dei due fili: sono le correnti che circolano perpendicolarmente al filo e nel far questo portano l'asse del magnete ad essere perpendicolare al filo stesso come mostrato in figura:

L'esperienza di Oersted nell'interpretazione di Ampre Ampre si rende subito conto per che non possibile ricavare la legge di forza tra due correnti se non passando attraverso elementi infinitesimi di circuito ed infatti egli trova che: ... L'azione di quelle [correnti] delle quali si possono misurare gli effetti, la somma delle azioni infinitamente piccole dei loro elementi, somma che si pu ottenere con due integrazioni successive, l'una da farsi su tutta la lunghezza di una delle correnti relativamente ad uno stesso punto dell'altra, la seconda da eseguirsi sul risultato della prima integrazione ... su tutta l'estensione della seconda corrente... Anche qui quindi l'espressione della legge che regola l'azione che si esercita tra due correnti elettriche ha il carattere di azione istantanea a distanza tipico della fisica newtoniana. questo un trionfo di Ampre. I fluidi imponderabili stessi, che la Naturphilosophie con ersted aveva allontanato dall'indagine fisica rientrano ora di prepotenza sulla scena impregnando di s non solo la spiegazione dei fenomeni elettrici ma la costituzione stessa della materia. Da un punto di vista analitico la formula che ci presenta Ampre un capolavoro di "imbroglio fisico-matematico" che, in nome dell'eleganza e semplicit newtoniana ci spaccia come azione centrale quella descritta da:

Nella relazione scritta i1 ed i2 sono le correnti che circolano nei due fili, ds1 e ds2 sono gli elementi infinitesimi dei circuiti 1 e 2, r il raggio vettore da ds1 a ds2

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (89 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Due circuiti e gli elementi che determinano le attrazioni (in questo caso) tra correnti (questa legge, nella semplificazione di correnti rettilinee, parallele e complanari, quella nota come azione elettrodinamica tra correnti di Ampre che si studia in ogni corso elementare di fisica: la forza che si esercita su un tratto di filo di

lunghezza s del conduttore proporzionale, oltre che a tale lunghezza, alle intensit i1 ed i2 delle correnti che fluiscono nei fili ed inversamente proporzionale alla loro distanza r). Provo a spiegare l'imbroglio di Ampre. Nella relazione figura il prodotto tra due correnti e, a meno di costanti, la cosa formalmente identica a tutte le relazioni che si richiamano alla gravitazione di Newton. Osservando ancora, in modo superficiale, sembrerebbe che l'r che compare al numeratore si debba semplificare con l'r3 che compare al denominatore, di modo che si avrebbe ancora la legge dell'inverso del quadrato. In realt al numeratore vi un doppio prodotto vettoriale e vi sono due integrazioni circolari. A conti fatti la relazione non c'entra nulla con quella di Newton, soprattutto perch lo svolgimento dei prodotti vettoriali origina grandezze dipendenti da angoli. E' facile convincersi che mai Newton avrebbe pensato a forze dipendenti da angoli. Il fatto che vi era una sorta di religione: non si riusciva a tagliare il cordone con Newton. Solo Faraday, probabilmente perch outsider, proveniente non da ambienti accademici, riusc nell'impresa e demol ogni interpretazione newtoniana nell'interpretazione dei fenomeni elettromagnetici.

NECESSITA' DI INTERPRETAZIONI MICROSCOPICHE: LA MOLECOLA ELETTRODINAMICA DI AMPRE

In verit la prima spiegazione che Ampre d della costituzione elettrica dei magneti, e che abbiamo appena visto, sar rivista criticamente un paio di mesi dopo dallo stesso Ampre. Nella seduta dell'Acadmie del 15 gennaio 1821 Ampre lesse una memoria in cui compare per la prima volta, a fianco delle correnti macroscopiche che si muovono perpendicolarmente su linee chiuse intorno all'asse del magnete, l'ipotesi delle correnti particellari. Ecco quello che Ampre testualmente sostenne: ... Si tratta di sapere se le curve chiuse secondo le quali hanno luogo le correnti
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (90 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

elettriche che forniscono all'acciaio magnetizzato le propriet che lo caratterizzano, sono situate concentricamente intorno alla linea che unisce i due poli del magnete, o se queste correnti sono ripartite in tutta la sua massa intorno a ciascuna delle sue particelle, sempre nei piani perpendicolari a questa linea... . C'era dunque da decidere quale di queste due ipotesi fosse quella esatta. Lo stesso Ampre disse che per fare ci occorreva attendere finch dei nuovi calcoli e delle nuove esperienze abbiano fornito tutti i dati necessari alla sua soluzione. A questo punto interviene Agustin Fresnel (1788-1827) con due lettere private ad Ampre per suggerire la soluzione al problema. Fresnel nella prima lettera

Agustin Fresnel confronta, su base sperimentale, le due ipotesi di correnti intorno all'asse del magnete e di correnti intorno a ciascuna molecola ed arriva alla conclusione che pi verosimile quest'ultima ipotesi. Nella seconda lettera precisa ulteriormente questo concetto sostenendo: ... facile vedere che, supponendo le correnti di uguale intensit intorno a tutte le particelle che si trovano lungo una barra magnetizzata, l'azione dovr emanare solo dalla superficie che delimita la barra a ciascuna delle sue estremit, perch le azioni laterali di tutte le particelle costituenti la barra si neutralizzeranno dappertutto tranne che nei lati esterni delle particelle che si trovano alla estremit... . Riporto, in figura, una sezione di un magnete cilindrico inteso costituito da molecole di Ampre:

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (91 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

L'ipotesi del magnetismo di Ampre

E' da notare che Ampre svilupp anche una teoria sul magnetismo terrestre basata sul fatto che dovevano esservi delle correnti circolanti da Est ad Ovest sulla Terra.

Da questo punto in poi Ampre user sempre l'ipotesi di molecola circondata da una corrente elettrica. Questa molecola elettrodinamica di Ampre d'importanza fondamentale: la prima volta che si passa dalla concezione di correnti infinitesime, senza realt fisica, che servono solo per ricavare relazioni matematiche, a correnti reali, anche se ipotetiche, che circondano le molecole costituenti il magnete. Questa concezione riduzionista di Ampre in linea con i tempi e risulter di estrema importanza per gli sviluppi futuri delle teorie sulla costituzione degli atomi e dei magneti. A margine della discussione dei fondamenti della scienza elettromagnetica vi erano altre questioni che si ponevano a seguito della scoperta della pila e dell'esperienza di Oersted. La prima questione riguarda questa nuova grandezza che la pila originava, il passaggio con continuit del fluido elettrico o di quel che si vuole attraverso dei conduttore e, di conseguenza, la necessit di trovare qualcosa connesso a tale passaggio da misurare ed il relativo strumento di misura. A quest'ultima esigenza veniva incontro in modo indiretto l'esperienza di Oersted. Conosciuta l'esperienza furono Ampre e Laplace che si accorsero di un effetto notevole che si ricavava da essa: se un filo percorso dal fluido elettrico passa sopra e poi sotto l'ago, si ha un effetto somma della corrente nel senso che si moltiplica la sua azione sull'ago. Tale eventualit fa si che anche debolissimi fluidi elettrici transitanti in un filo possono essere rilevati dallo spostamento di un ago magnetico. Si tratta delle scoperta del principio che porter alla costruzione dei primi galvanometri (misuratori di deboli correnti) e dei primi, come successivamente furono chiamati, amperometri (misuratori di correnti qualunque). Osservo tra parentesi che al fisico francese sono dovuti molti neologismi elettrici tra cui: galvanometro, elettrostatica, elettrodinamica, solenoide, ... In particolare, anche il termine corrente elettrica dovuto a lui. Quando infatti present la sua legge sulle azioni elettrodinamiche, prima si espresse in termini di attrazioni e repulsioni voltaiche e successivamente in termini di attrazioni e repulsioni tra correnti elettriche. Fu il fisico tedesco Johann S. Schweigger (1779-1857) che in quello stesso

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (92 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Johann S. Schweigger anno realizz uno strumento che moltiplicava ancora di pi gli effetti di debolissimi flussi di fluido elettrico facendo passare il filo pi volte intorno all'ago mediante il suo arrotolamento su un telaietto rettangolare.

Moltiplicatore di Schweigger L'apparato fu ulteriormente migliorato l'anno successivo dallo stesso Ampre che riusc a togliere gli effetti di orientamento dell'ago sotto il campo magnetico terrestre con il sistema statico (due aghi magnetici collegati rigidamente e disposti con le polarit invertite). Ma il migliore strumento dell'epoca (1825) fu realizzato dal modenese Leopoldo Nobili (17841835) che ebbe l'idea di sospendere il

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (93 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

dispositivo astatico ad un filo sottile (anzich mantenerlo poggiato su una punta),

Galvanometro di Nobili da www.ct.infn.it/~museo/NOBILI.HTM

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (94 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Sistema astatico utilizzato da Nobili aggiunse una campana di vetro per proteggere l'apparato da eventuale aria e sistem al di sotto dell'ago una scala graduata(7).

GEORG SIMON OHM

Con Volta era stato introdotto il concetto di differenza di tensione. Con Ampre quello di intensit di corrente addirittura con una definizione operativa che permetteva di risalire alla sua misura attraverso quella di una forza ed alcune lunghezze. Cavendish aveva iniziato a definire il grado di elettrizzazione di un conduttore e subito Poisson aveva legato questo concetto a quello di potenziale di Lagrange e Laplace. Restava da capire la relazione esistente tra differenza di tensione o differenza di potenziale ed intensit di corrente. Intendo dire una precisa relazione, perch alcune dipendenze erano state trovate: Priestley nel 1767 aveva tentato di realizzare esperienze per evidenziare le differenze, come diremmo oggi, di conducibilit per diversi metalli; Davy, in modo indiretto, aveva mostrato che la conducibilit di un filo indipendente dalla sua forma e proporzionale al quoziente della sua sezione per la sua lunghezza; Stefano Marianini (1790-1866) aveva osservato che aumentando il numero degli elementi di una pila a colonna non si accresce sensibilmente l'effetto elettromagnetico sull'ago e ne aveva dedotto che ogni elemento bimetallico della pila deve rappresentare un ostacolo al passaggio della corrente. Non si conosceva altro agli inizi degli anni Venti dell'Ottocento. Inoltre, come osserva Gliozzi, vi era un atteggiamento strano verso gli elementi conduttori: tentare di studiarli perdere del tempo su elementi passivi, con astruserie senza scopo; e gli scienziati non se ne occupavano. Inoltre, vi erano seri problemi nelle determinazioni quantitative che nascevano dall'inaffidabilit di caratteristiche delle pile, che ancora soffrivano di fenomeni come l'ossidazione degli elettrodi che ne variavano le caratteristiche con il tempo e dalla mancanza di affidabili strumenti di misura ma anche dalla comprensione complessiva dei fenomeni. Da un lato si procedeva quindi al perfezionamento ed alla creazione di strumenti sempre pi affidabili (come gi visto) e dall'altro si apr alle ricerche su pile con caratteristiche diverse (anche qui come gi visto). Un tipo speciale di pila che non sfruttava la presenza di conduttori di seconda specie (l'acqua acidulata), quelli che creavano i problemi, fu realizzata, come accennato, dal fisico di origine estone Thomas Johann Seebeck nel 1821, 1823 e 1826 (Ueber den magnetismus

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (95 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Seebeck der galvenische kette, Abh. K. Akad. Wiss., Berlin, 289, 1821; Magnetische polarisation der metalle und erze durck temperatur-differenz, Abh. K. Akad. Wiss., Berlin, 265, 1823; Ann. Phys., - Leipzig - [2], 6, 1, 1826). Seebeck scopr che se in un circuito aperto composto da due conduttori diversi (ferro e platino o bismuto ed antimonio) si portano i punti di contatto a differenti temperature, alle estremit libere dei conduttori si osserva un tensione elettrica che quasi proporzionale alla differenza di temperatura tra i punti di contatto. Se tali estremit libere si uniscono con un conduttore vi il passaggio di una corrente elettrica che fa muovere un ago magnetico (osservo che tale apparato ha avuto ed ha importanti applicazioni utilizzato alla rovescia, come un termometro sensibilissimo)

Con questo appartato si disponeva di una pila che fornisse una corrente costante. Georg Simon Ohm (1787-1854) inizi ad occuparsi di elettricit nel 1825. Le sue ricerche furono guidate dall'opera di Jean Baptiste Joseph Fourier (1768file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (96 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Joseph Fourier 1830) La thorie analytique de la chaleur (1822). Egli si muove sviluppando l'analogia tra flusso di elettricit e flusso di calore, in un'epoca nella quale ancora, l'elettricit era intesa come un fluido allo stesso modo del calore. E come nel caso del calore, il suo flusso determinato da differenze di temperatura, nel caso elettrico, il flusso di corrente determinato da differenza di forza elettroscopica (o elettromotrice), come Ohm chiama la differenza di tensione o di potenziale. Nel suo primo lavoro (Schweiggers Journal fr Chemie und Physik, Vol. 44, 1825), in cui si serv di una pila di Volta, della quale denunci l'incostanza (e che l'anno successivo, su suggerimento di Poggendorf, sostitu con pile sfruttanti l'effetto Seebeck ed utilizzanti la coppia metallica rame bismuto) egli cerc una relazione fra la "perdita di forza" riscontrabile nei conduttori e la loro lunghezza, proponendo una scala della conducibilit che inizia con il rame e termina con il piombo. Le sue esperienze sono classiche: inseriva tra due punti di un circuito elettrico dei fili conduttori di medesimo diametro e sostanze diverse; dato un determinato materiale conduttore egli ne variava la lunghezza fino ad ottenere il passaggio della medesima corrente. La pila che si polarizzava gli fece trovare una legge logaritmica, diversa da quella oggi nota. Ripetendo le esperienze con una pila

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (97 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Georg Simon Ohm termoelettrica e con uno strumento di misura del tipo bilancia di torsione di Coulomb (vedi figura), l'anno successivo (Schweiggers Journal fr Chemie und

Physik, Vol. 46, 1826), Ohm stabil una delle sue leggi che ci offr nella formulazione seguente:
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (98 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

dove X indica l'intensit dell'effetto magnetico sul conduttore di lunghezza x, a e b sono costanti che dipendono rispettivamente dalla forza eccitatrice e dalla resistenza delle altre parti del circuito. Ohm era un metodico sperimentatore e ripet pi volte le sue esperienze variando tutti i parametri disponibili (la coppia termoelettrica ed i fili conduttori che oggi chiameremmo resistenze come proprio Ohm inizi a fare). La legge era quella appena fornita e, se in essa consideriamo che X rappresenta l'intensit della corrente, a la forza elettromotrice e b + x la resistenza complessiva del circuito (resistenza interna pi esterna), riconosciamo subito la legge di Ohm che oggi conosciamo. Abbiamo cos una legge quantitativa molto precisa ed una nuova nomeclatura non equivoca: si definisce resistenza, resistivit, conducibilit, ... Questa memoria di carattere eminentemente sperimentale pass quasi del tutto inosservata (come del resto la successiva di carattere molto pi teorico). In una memoria del 1827 "Die galvanische Kette, mathematisch bearbeitet" (Teoria matematica del circuito galvanico), Ohm ripresenta, in modo organizzato, tutti i dati empirici da lui raccolti basandosi su tre "principi fondamentali" che identifica nel passaggio dell'elettricit da un corpo all'altro, nella perdita dell'elettricit attraverso superfici infinitesime di conduttori e nella differenza di potenziale nei contatti fra corpi diversi, giungendo ad equazioni per fortemente generalizzate. In questa memoria Ohm definisce la tensione o forza elettromotrice nel modo seguente: quando due corpi si toccano si stabilisce nel punto di contatto una differenza costante fra le loro forze elettroscopiche (sembrerebbe che con il termine forza elettroscopica Ohm si riferisse alla densit di carica elettrica). La sua formula ricavata in forma differenziale ma resa comprensibile ai pi attraverso la sua semplificazione in termini finiti su particolari circuiti esemplificativi. Osservo tra parentesi che l'unit di misura di resistenza divenne l'ohm, cos, come accennato, quello di corrente, l'ampere e quello di differenza di potenziale volt. Ci vollero dieci anni perch questi fondamentali lavori non fossero pi derisi e venissero presi sul serio (Poggendorf, Fechner che la verific nel 1829, Pouillet che la verific nel 1837, Lenz, Wheatstone, Henry, Matteucci). Solo nel 1845, Kirchoff identific la forza elettroscopica di Ohm con il potenziale elettrico di Poisson e Green. Si apr poi un grande filone di ricerca con lo studio delle reti e delle sue leggi.

CONCLUSIONE

A lato della gran mole di risultati sperimentali e delle speculazioni teoriche che necessariamente entreranno in questioni relative alla costituzione della materia, ad iniziare dalla molecola elettrodinamica di Ampre fino ad arrivare alla scoperta dei componenti dell'atomo che si comp, per ci che qui interessa, con la scoperta dell'elettrone fatta da J. J. Thomson nel 1897, vi saranno imponenti ricadute tecnologiche che sono alla base del mondo in cui oggi viviamo (dai processi industriali, alla corrente, all'illuminazione, alla radio, all'elettrochimica che trov in Faraday il primo sistematore, ad ogni dispositivo elettrico che entrato nelle case di ciascuno). Ma vi dell'altro da sottolineare ed questione di primaria importanza. Con la pila a
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (99 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

disposizione degli scienziati uno strumento che trasforma, oggi diremmo, energia. E' un altro strumento a disposizione a fianco di varie macchine, di processi chimici e di calore. Proprio la trasformabilit di elettricit in calore o in lavoro meccanico aiuter alla comprensione del fondamentale principio della fisica che il principio di conservazione dell'energia che Helmholtz enunci in forma chiara nel 1847. Fu lo stesso Volta a mostrare delle perplessit quando aveva sostenuto: cette circulation sans fin du fluide lectrique (ce mouvement perpetuel), peut paroitre paradoxe, peut n'tre pas explicable: mais elle n'en est pas moins vraie et relle, et on la touche, pour ainsi dire, des mains. Insomma sembrava paradossale che una pila fornisse energia senza che qualche altra cosa venisse meno, ma il fatto era l tanto che gi Sadi Carnot (1796-1832) aveva detto cose di grande rilievo a chi parlava della pila come di un apparato in grado di dare della "forza" con continuit (Rflexions sur la puissance motrice du feu et sur les machines propres a developper cette puissance, 1824). Diceva Carnot che impossibile: non seulement le mouvement perpetuel, mais une cration indfinie de force motrice sans consommation ni de calorique ni de quelque autre agent que ce soit qualcosa da qualche parte doveva consumarsi per far funzionare la pila. Aggiungendo: L'on a regard quelquefois l'appareil lectromoteur (la pile de Volta) comme capable de produire le mouvement perpetuel; on a cherch a raliser cette ide en construisant des piles sches, prtendues inaltrables. Mais, quoi que l'on ait pu faire, l'appareil a toujours prouv des dtriorations sensibles, lorsque son action a t soutenue pendant un certain temps avec quelque nergie e quindi l'esperienza giocava sempre nel senso delle pile che, dopo un poco, si deterioravano. Vi erano molti aspetti da riguardare, ad esempio sulla natura elettrochimica o fisica dei fenomeni con l'aggancio alla scienza del calore in auge per la sua applicazione alle macchine della rivoluzione industriale, problemi giganteschi alla soluzione dei quali troviamo tutti i fisici dell'Ottocento. Ed anche la chimica, che si attardava su posizione antiche quando non addirittura sull'alchimia, trasse dalla pila l'opportunit reclamata da Kant di divenire scienza proprio perch finalmente aveva spazio l'analisi matematica. Insomma vi un convergere di molte ricerche che nascono da campi apparentemente diversi. E, mentre si scoprono delle unit, si aprono molti campi d'indagine su argomenti insospettati. E' la scienza che procede in modo non lineare, per provocazioni successive, per errori e negazioni, per stimoli sociali e per esigenze produttive. Certamente senza bavagli di sorta come qualcuno, ancor oggi, tenta di fare in Italia.

NOTE
(1) La trascrizione delle parole greche risulter in gran parte priva di accenti e spiriti perch il computer non mi permette queste opzioni. (2) Si sa per certo che i cinesi, nel VII secolo, abbiano viaggiato da Canton all'Eufrate, viaggio che appare impossibile senza l'uso della bussola. Verso il 1190 Guyot de Provins descrive una bussola (di

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (100 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

quelle a galleggiamento dell'ago magnetico) usata dai cinesi nel 1111. (3) Il fatto che quella di Flavio Gioia fosse una leggenda fu stabilito in un Congresso di Storia che si tenne a Roma nel 1903. Si noti che non fu data in Italia soverchia importanza alla bussola almeno fino al XV secolo per il fatto straordinario che essa era ritenuta uno strumento della magia nera. Per parte sua il cardinale di Cusa (Niccol Cusano) assegnava a questa "azione a distanza" propriet mistiche che diventavano teologiche. Marsilio Ficino, alla pari di Talete, assegnava un'anima al magnete. Fracastoro individuava una simpatia tra affini. Cardano la rivelazione della vita nell'inerte mondo minerale. Gli occultisti, come Agrippa, individuavano nel magnetismo la presenza di potenze misteriose, di spiriti, ... (4) Anche Brunetto Latini, nel suo Tesoro del 1260/1266, parla della bussola. Osservo che una sospensione alla Cardano era gi nota tra i meccanici alessandrini, particolarmente in Filone. (5) Altri autori che scrissero sulla bussola all'epoca furono: Vincenzo di Beauvais e Alberto Magno. Dall'osservazione che i due scrissero sotto l'influenza di Gherardo da Cremona che era stato uno dei massimi traduttori di scritti dall'arabo tra cui il Libro del tesoro dei mercanti sopra la conoscenza delle pietre (di Baylak al-Qabagaqi del 1292) nel quale vi la prima descrizione nota della bussola per navigazione (un sughero galleggiante con infilzato un ago di ferro magnetizzato per induzione). (6) Lucera dei Pagani, in provincia di Foggia. (7) Tra il secolo XV ed il XVII vi furono molti perfezionamenti legati alla navigazione e particolarmente agli strumenti della navigazione, con particolare riferimento alla bussola. Gi nel viaggio verso le Indie Colombo di rese conto di un fenomeno gi osservato in terra da costruttori di meridiane solari (e certamente noto ai marinai che erano molto pi interessati alla cosa), la declinazione magnetica (l'angolo formato dal meridiano magnetico con quello geografico nel luogo d'osservazione, angolo che varia proprio da luogo a luogo e rende complessa l'individuazione del Nord). Il fenomeno era certamente noto perch verso la met del XV sec. a Norimberga venivano fabbricati dei quadranti solari portatili, che si orientavano mediante l'uso di una bussola e sui quali erano segnate le correzioni dovute alla declinazione. Colombo ebbe modo di notare queste variazioni ed addirittura l'inversione delle correzioni che si conoscevano, poich nella sua rotta aveva attraversato l'Equatore. Gliozzi osserva che la vicenda delle declinazione non fu osservata dall'ottimo sperimentatore Pierre de Maricourt solo perch all'epoca non doveva esistere in Italia. Infatti, e la cosa fu scoperta dopo lunghe osservazioni in un medesimo luogo da Henry Gellibrand nel 1634, la declinazione magnetica varia anche nel tempo in un medesimo luogo. Ignorando quest'ultimo fatto i navigatori credettero fino a tutto il XVIII secolo di aver risolto con la conoscenza della declinazione magnetica in ogni luogo il problema della determinazione della longitudine di quel luogo. Da questa credenza totalmente errata fu elaborata la prima carta magnetica da parte del missionario gesuita Cristoforo Borri e pubblicata nell'opera perduta De arte navigandi. Noi conosciamo tale carta perch riportata da A. Kircher nella sua Magnes sive de Arte Magnetica del 1643. La prima carta magnetica in originale che conosciamo quella redatta dal famoso astronomo inglese Edmund Halley nel 1701. G. Hartmann (1544) e poi, pi correttamente, R. Norman (The New Attractive, 1576), scoprirono l'inclinazione magnetica, sospendendo un ago magnetico a un asse orizzontale passante per il suo centro di gravit, si accorsero che l'ago punta, con vari angoli, a seconda del luogo, verso il suolo. E' doveroso notare che questa scoperta richiede osservazioni molto accurate poich la piccola inclinazione che subisce l'ago in una normale bussola pu essere facilmente attribuita ad una dissimmetria della sospensione dell'ago sul suo asse. Per osservare con precisione il fenomeno occorre avere un ago non magnetizzato e sospenderlo sull'asse orizzontale in modo che risulti perfettamente in equilibrio. A questo punto si magnetizza e si osserva l'angolo di inclinazione che comunque piccolo (intorno ai 10). (8) Mary B. Hesse ricorda molte delle analogie cui fa espressamente riferimento Gilbert in apertura del suo lavoro. Non si pensi per di trovare le analogie della fisica ottocentesca. Riporto il brano di Hesse che riporta le analogie di Gilbert:

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (101 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Gilbert inizia compendiando le opinioni degli antichi e dei suoi predecessori immediati, gli autori del Rinascimento, a proposito delle qualit attrattive dei corpi elettrici e della magnetite. Egli cita varie similitudini per l'attrazione: negli inni orfici si dice che "il ferro attratto dalla magnetite come dalle braccia dello sposo attratta la sposa"; Aristotele pensava che la calamita fosse animata; tra gli autori del Rinascimento, Marsilio Ficino, Paracelso e altri attribuiscono il magnetismo al potere delle stelle e in particolare le propriet della bussola alle stelle che sono in prossimit del polo celeste, "nello stesso modo in cui talune piante seguono il sole, come fa l'eliotropio"; Cornelio Gemma ritiene che la magnetite attragga per mezzo di raggi insensibili, "alla quale opinione egli aggiunge una storia di un pesce succhiatore e un'altra su un'antilope"; Giambattista Porta parla di una lotta, nella magnetite, tra il ferro e la pietra: "il ferro, che potrebbe non essere soggiogato dalla pietra, desidera la forza e la compagnia del ferro, che non essendo in grado di resistere da solo, pu riuscire a difendersi se riceve un aiuto maggiore"; cosi la magnetite attrae il ferro o un altro pezzo di magnetite a causa del suo ferro, mentre non attrae le pietre prive di ferro. Cardano spiega l'attrazione dell'ambra come quella di una sostanza secca imbevuta di un umore untuoso, ma Gilbert gli obietta che non c' un accrescimento nell'ambra n una diminuzione nel corpo attratto. Altri autori parlano semplicemente di un'attrazione derivante dalla "natura essenziale" della magnetite, affermando che essa muove il ferro verso la sua "perfezione" come i corpi si muovono verso la terra, e asserendo che "il ferro trasportato da una brama miracolosa ... a unirsi col proprio principio." Gilbert ha qualche rispetto per l'opinione di Tommaso d'Aquino, il quale suggerisce che la magnetite dia una certa qualit al ferro. "Col suo divino e chiaro intelletto," dice Gilbert, "egli ci avrebbe insegnato molto di pi se avesse avuto pratica di esperimenti magnetici" [davanti alla fede si perde la ragione, ndr]. Gilbert oppone alla teoria tradizionale dell'attrazione del simile per il simile le obiezioni ovvie. Non vero che il simile attragga il simile, "come la pietra la pietra, la carne la carne n qualsiasi altra cosa al di fuori della classe del magnetismo e dell'elettricit." D'altra parte, tutti i tipi di corpi sono attratti dall'ambra. vero che la magnetite attrae la magnetite e che il ferro eccitato attrae il ferro, ma erroneo ricorrere a questi fenomeni, come fanno alcuni medici, per dimostrare la validit della teoria di Galeno secondo cui i purganti e i medicamenti usati per tirare fuori i veleni agiscono in virt della somiglianza tra sostanze. L'azione dei farmaci del tutto diversa da quella dei corpi magnetici. Gilbert dedica per la massima attenzione alle spiegazioni meccanicistiche dei Greci. Egli in disaccordo nei loro confronti ma ritiene che siano degni di una confutazione esplicita, talvolta per mezzo di esperimenti progettati con accuratezza. Egli cita la teoria degli ippocratici secondo cui l'attrazione avrebbe luogo a opera del calore e dimostra sperimentalmente che non ha alcun fondamento. Se ci si limita a riscaldare l'ambra col fuoco, o se addirittura le si fa prender fuoco, essa non attrae pagliuzze, ma le attrae soltanto se viene strofinata. Molti altri corpi non attraggono affatto, n quando vengano riscaldati dal fuoco n quando siano strofinati, bench una fiaccola accesa o un ferro o un carbone incandescenti attraggano e consumino aria. L'attrazione delle coppette mediche non dovuta al calore ma alla rarefazione dell'aria all'interno di esse. N il sole attrae umori dalla terra, limitandosi invece a rarefarli e a convertirli in aria, la quale si solleva al di sopra dell'aria circostante, pi densa. Inoltre varie teorie atomistiche implicano che le attrazioni elettriche e magnetiche abbiano luogo mediante il moto dell'aria e l'aspirazione che ne risulta. Nel caso del magnetismo, Gilbert rifiuta questa spiegazione dimostrando che nulla di corporeo passa tra il magnete e il ferro; e nel caso dell'attrazione elettrica la confuta ricorrendo a un esperimento con una fiamma di candela, la quale non disturbata dalla presenza di un pezzo d'ambra dotato di un forte potere attrattivo, come avverrebbe invece se l'ambra producesse una forte corrente d'aria. Plutarco e altri avevano suggerito che l'ambra emette un sottile effluvio che rarefa l'atmosfera nelle sue vicinanze, cosicch altri corpi sono spinti verso di essa dall'aria pi densa. Gilbert obietta per che in questo caso ci si dovrebbe attendere il trascorrere di un po' di tempo prima dell'inizio del moto, e che questo dovrebbe rallentare al diminuire della distanza tra i corpi, che un corpo non sarebbe attratto verso l'alto da questa forza e che il potere di attrarre scomparirebbe ben presto dopo lo strofinamento. Nessuno di questi effetti stato osservato: il moto comincia subito, pi rapido quanto pi i corpi sono reciprocamente vicini e un corpo elettrizzato conserva per molto tempo dopo essere stato strofinato il potere di attrarre corpi leggeri. Infine, egli dice, "lasciamo ai tarli e ai vermi" le opinioni degli aristotelici che attribuiscono il magnetismo "ai quattro elementi e alle qualit prime." L'esposizione che Gilbert fa delle teorie dei suoi predecessori indica la variet di argomentazioni che era corrente all'inizio del secolo, e i suoi propri commenti in proposito
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (102 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

sono buoni esempi del metodo di ipotesi e sperimentazione che si sarebbe imposto ben presto. Le teorie da lui suggerite attestano la stessa accurata attenzione all'esperimento e dimostrano ugualmente che non era ancora giunto il tempo di mutamenti radicali nel tipo di ipotesi; egli continua infatti a spiegare l'attrazione elettrica in termini di effluvi e di una tendenza naturale di tutte le cose a unirsi, e il magnetismo in categorie animistiche ancora pi antiche. Dimostrato che l'attrazione elettrica non dovuta al moto dell'aria, Gilbert asserisce che qualcosa deve nondimeno passare tra i corpi, e parla in proposito di un "respiro" emanante dal corpo che esercita l'attrazione; questo respiro raggiunge un corpo che si [trovi all'interno del raggio d'azione degli effluvi e unisce i due. La tendenza naturale di tutte le cose a unirsi un principio da lui attribuito a Pitagora, e pare che secondo lui sia questa una spiegazione sufficiente della coesione tra corpi e del moto verso un corpo dotato del potere di attrarre, una volta che i suoi effluvi [vengono percepiti. Ma tra gli effluvi dev'esserci un contatto reale: "Poich, dal momento che nessuna azione pu aver luogo per mezzo di materia se non attraverso un contatto, se questi corpi elettrici non si toccano, inevitabile che qualcosa passi dall'uno l'altro, qualcosa che possa esercitare uno stretto contatto ed essere l'inizio di tale eccitazione. (9) E' solo un mio sospetto ma lo riporto lo stesso. Probabilmente influ in Galileo la conoscenza e l'ammirazione per Bruno di Gilbert. Non occorre dimenticare che Galileo lavorava vicino agli Stati Pontifici in una Italia che viveva gi sotto il terrore della repressione dell'Inquisizione. (10) Si veda l'Edizione Nazionale delle opere di Galileo, pagg. 426-441. (11) Non far un discorso lungo, anche se la cosa lo meriterebbe, ma devo almeno accennare allo sciovinismo degli storici francesi che assegnano a Descartes ogni merito nella rivoluzione scientifica dell'et barocca (in proposito rimando ad un mio articolo che si pu trovare nel sito: Alcuni elementi di giudizio su Galileo). E' davvero insopportabile leggere queste cose e vedersi spacciare Descartes come il padre del razionalismo. Io non concordo in alcun modo. A parte il suo essere un bigotto conservatore, Descartes orecchia qua e l (Marsenne) e non ne azzecca una nell'ambito della Filosofia della natura. Si cerchino divagazioni fantasiose come quelle che propongo nel testo in Galileo, si cerchi ad esempio una qualche influenza divina nei fatti naturali. Non si trover nulla! Ci che dispiace che i filosofi che seguirono, in nome di Galileo, tradirono di molto il suo spirito. Solo in Huygens si ritrover un vero galileiano, lo stesso Newton (anch'egli mago, bigotto ed alchimista) metter Dio all'interno del mondo a regolare il moto dei pianeti con spintarelle adeguate quando qualcuno di essi ne avesse avuto bisogno. (12) Hauksbee si occup anche di uno strano fenomeno che era stato scoperto nel 1675 dall'abate Picard in Parigi. Questi trasportava al buio un barometro e, ad ogni scossone del mercurio nel vetro che lo conteneva, aveva notato una luce azzurrognola proveniente dall'apparecchio. Non vi furono spiegazioni possibili ad un fenomeno che anticipava di molto la scarica nei gas rarefatti. (13) La terminologia in uso a quei tempi era molto varia. In particolare si parlava di corpi coibenti o coercenti (in quanto la parte elettrizzata rimane confinata alla zona strofinata), idroelettrici (nel senso di elettrici per s stessi) o elettrici per origine o semplicemente elettrici. Comune era anche il termine non conduttori. Si parlava anche di corpi simperielettrici (elettrizzati da altri), deferenti, propagatori o semplicemente non elettrici. Questa variet di espressioni creava anche non poche confusioni. (14) Gianni Bonera, Il caso dell'elettricit: dalle origini a Volta, Dipartimento di Fisica A. Volta, Universit di Pavia in: http://ppp.unipv.it/PagesIt/6Dif/6Videoconf/2VideoC.htm. (15) Le foto di molte macchine elettriche originali o ricostruite si possono trovare in http://www. sparkmuseum.com/FRICTION.HTM http://www.sparkmuseum.com/FRICTION_HIST.HTM http:// brunelleschi.imss.fi.it/museum/isim.asp?c=500080 (16) Altre macchine furono realizzate in quel periodo, come quella di Martinus van Marum (17501837) del 1784, con dischi in vetro di 165 cm di diametro (con un condensatore di 21 metri quadrati costituito da una batteria di bottiglie di Leida, in grado di produrre 300 scariche al minuto (circa 60kV) e scintille lunghe 60 cm e larghe fino a 40 cm. Ma quella di maggior successo fu costruita nel
file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (103 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

1766 da Jesse Ramsden (1735-1800). Egli sostitu al cilindro di vetro un disco della stessa sostanza strofinato da quattro cuscinetti. Da allora la macchina di Ramsden rimase in voga per circa un secolo, perfezionata da John Cuthbertson (1743-1806), e fu la prima macchina elettrica largamente conosciuta ed utilizzata. Fra due sostegni di legno, si trova un disco, P, di vetro (diametro 0,5 m), fissato per il suo centro ad un asse che si fa ruotare per mezzo di una manovella M. Questo disco compreso fra quattro strofinatori o cuscinetti di stoffa, fissi, impregnati di amalgama di Zinco e Solfuro di stagno. Nella direzione del suo diametro orizzontale il disco passa fra due tubi di ottone, curvati a ferro di cavallo, detti pettini, dotati di punte collocate ai lati e dirimpetto al disco. Questi pettini sono connessi a voluminosi tubi di ottone, C , di elevata capacit, detti conduttori, collegati per mezzo di un tubo di ottone di diametro minore.

Schema della macchina elettrica di Ramsden

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (104 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Foto della macchina elettrica di Ramsden Il disco di vetro, messo in rotazione, si elettrizza positivamente per strofinio nella zona di contatto delle due coppie di cuscinetti. Questi ultimi, collegati con il suolo, D, perdono immediatamente la loro carica negativa. L elettricit positiva del disco agisce per induzione sui conduttori ed attrae le cariche negative che, attraverso i pettini, vanno a combinarsi con lelettricit positiva del vetro e la neutralizzano. I conduttori, nelle loro parti pi lontane, restano carichi positivamente e possono trasmettere la propria carica ad altri conduttori per mezzo di eccitatori o collegamenti metallici. L'ultima della serie di macchine elettrostatiche quella di James Wimshurt (1832 - 1903) del 1893.

Macchina elettrostatica di Wimshurt


file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (105 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

La macchina consta di dischi eguali, di ebanite o di vetro ricoperto di gomma lacca, paralleli e vicini, girevoli sullo stesso asse in senso contrario, e muniti sulle facce esterne di strisce o vettori di stagnola, radiali ed equidistanti. I dischi sono a contatto, in un piano orizzontale, con due collettori A e B della elettricit di induzione, piegati ad U, armati di punte (pettini) e comunicanti coi poli della macchina. Essi sono costruiti mediante due aste metalliche terminanti con due sferette C e D, la cui distanza pu essere variata a volont (spinterometro). Vi sono poi due bracci conduttori, disposti diametralmente ai dischi e fissati al centro, inclinati di 45 e 60 sulla linea dei pettini (i quali poggiano leggermente sulle strisce di stagnola mediante pennellini che, per strofinio, danno elettrizzazione alle superfici di stagnola). Questa macchina la pi atta pi atta per ottenere elettricit ad alto potenziale, mediante strofinio ed induzione. Durante la rotazione dei dischi, le strisce radiali, che vengono debolmente elettrizzate per strofinio, inducono sui pettini con i settori di stagnola grandi quantit di cariche elettriche, le quali, tramite i conduttori, creano tra le sferette dello spinterometro una notevole d.d.p. (20000 volt). Vengono accoppiati alla macchina condensatori cilindrici che servono ad aumentare la capacit della macchina. Aumentando il numero dei dischi si possono raggiungere d.d.p. di 250000 volt e scintille di 40 cm. Le macchine elettrostatiche di Whimshurst sono sorgenti di elettricit ad alto potenziale, s, ma con piccole intensit di corrente. (17) Von Kleist, sembra per curarsi, stava elettrizzando dell'acqua. Per far ci aveva immerso nell'acqua di una bottiglia un chiodo che attraversava il tappo. Teneva la bottiglia in mano facendo toccare il chiodo alla sua macchina elettrica. Staccata la bottiglia dalla macchina, si accorse che, passando vicino ad un oggetto non isolato, scocc una grande scintilla. Allora egli prese in mano l'oggetto non isolato per osservarlo e, nel far questo, sub una violenta scossa. Il fatto che egli manteneva la bottiglia nella mano gli fece ipotizzare una qualche influenza del corpo nell'insorgere del fenomeno. Fu poi Musschenbroek che mostr l'indipendenza del fenomeno dal corpo umano. (18) Appena la notizia si diffuse vi furono varie altre persone che rivendicarono la scoperta del fenomeno. Nel 1744 il fisico tedesco Georg Matthias Bose, nel Wittenberg aveva descritto un fuoco proveniente da acqua elettrizzata in una bottiglia e fu questo lesperimento specifico che van Musschenbroek tent di imitare. E ancora, il fisico e sismologo svizzero Jean Nicolas Sebastien Allamand, nel 1745, aveva ricevuto una forte scossa elettrica in una situazione simile (la cosa risulta da una lettera del 4 febbraio del 1745 di Mr. Trembley alle Philosophical Transactions; da tale lettera risulta che quell'effetto era noto nel laboratorio di Musschenbroek almeno da un anno) e cos pure, nello stesso anno, era arrivato in modo del tutto indipendente anche il canonico Ewald Jrgen von Kleist, decano della cattedrale di Cammin in Pomerania. Jean-Antoine Nollet, che diffuse la notizia, forse per non essere implicato in polemiche di priorit, chiama il dispositivo descritto da Musschenbroek Bottiglia di Leida. (19) Si pass da libri come quello di Cristian Kratzenstein, Trattato dell'utilit dell'Elettricismo nella scienza medica (Pietroburgo 1745), fino ad arrivare alle pratiche

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (106 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Cura dei denti con l'elettricit

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (107 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Un paralitico spera nel miracolo elettrico. barbare dell'elettroschock inventato dall'italiano Ugo Cerletti nel 1938. Oltre alle cure elettriche erano diffuse cure magnetiche tra le quali la pranoterapia ed altre cose inenarrabili. La cosa straordinaria, che purtroppo ho vissuto da ragazzo, fino alla fine degli anni Cinquanta, stata la cura con le acque minerali da tavola che avevano la prodigiosa propriet di essere radioattive alla sorgente! Ma con l'elettricit si tentavano anche cose pi divertenti, come il bacio elettrico che una signorina elettrizzata dispensava (forse a pagamento).

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (108 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Il bacio elettrico (20) E' doveroso notare che, indipendentemente, molte delle cose elaborate da Franklin furono studiate da William Wilson (1715-1787) che dimostr il fatto che la forza elettrica descrive sempre un circuito (A sequel to the experiments and observations tending to illustrate the nature and properties of electricity: wherein it is presumed, by a series of experiments expresly for that purpose, that the source of the electrical power, and its manner of acting are demonstrated. Addressed to the Royal Society. By William Watson. London, Printed for C. Davis, 1746): Ho tentato di provare con l'esperienza che viene messa in circolazione dal non elettrico pi vicino una quantit di elettricit uguale a quella accumulata nei corpi eccitati ... Il fuoco elettrico perduto da un uomo viene immediatamente supplito dal suolo. (21) Sostenitore della teoria di Du Fay divenne Robert Symmer (1707-1763) della Royal Society (New Experiments and Observations Concerning Electricity) che si imbatt in uno strano episodio che ha a che fare con le sue calze bianche e nere (indossava due paia di calze, le bianche sotto e le nere sopra). Una sera del 1759, si sfil la calza nera che era

Calze di Symmer

sulla bianca. Nel farlo sent un crepito di piccole scintille ed osserv che le calze erano elettrizzate di elettricit opposta (si attraevano). Dice Symmer:

Entrambe le calze [bianche e nere] quando sono tenute a distanza luna dallaltra appaiono gonfie a tal punto che formano lintera figura della gamba []. Quando le due bianche o le due nere sono tenute insieme alle estremit, si respingono tra loro. Quando una calza nera ed una bianca vengono avvicinate esse si attraggono e [..] nellavvicinarsi, il loro rigonfiamento si abbassa gradualmente; quando si incontrano, si appiattiscono e si stringono insieme. A questo punto le palline dellelettroscopio non sono pi sensibili [...] quando le calze vengono di nuovo separate e portate a distanza sufficiente [esse si rigonfiano] e la loro elettricit non sembra essersi minimamente indebolita dalla scarica che hanno avuto nellincontrarsi.
Dopo questo primo episodio che lo sconcert, Symmer not che un foglio di carta attraversato da scariche elettriche presenta fori che hanno i bordi sporgenti sia in un verso che in un altro (e la cosa oggi chiara in quanto sappiamo che la scarica elettrica ha carattere oscillante e quindi entra alternativamente dai due lati del foglio).

NOTE DELLA PARTE 3


(1) Con questa bilancia Henry Cavendish (1731-1810) misur la densit della Terra e la

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (109 of 119)28/02/2009 20.54.30

FISICA/MENTE

Henry Cavendish

Schema della bilancia di torsione

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (110 of 119)28/02/2009 20.54.31

FISICA/MENTE

Esperimento di Cavendish

costante di gravitazione universale nel 1798 (H. Cavendish Philosophical Transactions of the Royal Society 17, 469). E' lo stesso Cavendish che, nell'introduzione al suo lavoro, assegna tutti i meriti della scoperta di tale bilancia a Michell: Many years ago, the late Rev. John Mitchell of this Society, contrived a method of determining the density of the Earth, by rendering sensible the attraction of small quantities of matter; but, as he was engaged in other pursuits, he did not complete the apparatus till a short time before his death, and did not live to make any experiments with it. After his death, the apparatus came to the Rev. Francis John Hyde Wollaston, Jacksonian professor at Cambridge, who, not having conveniences for making experiments with it, in the manner he could wish, was so good as to give it to me. Cavendish studi anche fenomeni elettrici scoprendo varie cose d'interesse ed introducendo con chiarezza il concetto di potenziale elettrico e quello di carica elettrica (in uno scritto del 1771 sulle Philosophical Transactions). Malauguratamente, a parte lo scritto citato, lasci quasi l'intero complesso delle sue ricerche non pubblicato (tali scritti furono ritrovati da Maxwell che li pubblic nel 1879). In tali scritti egli aveva stabilito sperimentalmente la legge dell'inverso del quadrato per le azioni elettriche (1772-1773), aveva definito correttamente la capacit elettrica, aveva stabilito che la carica si trova sulla superficie esterna dei conduttori, introdusse il concetto e misur le costanti dielettriche, confronto delle conduttivit elettriche di diversi corpi. (2) L'intuizione che l'attrazione tra magneti avvenisse con una legge regolata dall'inverso del quadrato della distanza risale addirittura al Cardinale Cusano (1401-1464) che la propose nel 1450. (3) Le pi importanti memorie di Coulomb sull'elettricit e magnetismo sono pubblicate nel sito all'indirizzo: http://www.fisicamente.net/FISICA/index-1096.htm . (4) Le memorie di Coulomb sono raccolte in un tomo (Tome 1) del 1884: Socit franaise de Physique. Mmoires relatifs la Physique, tome 1: Mmoires de Coulomb. Paris: Gauthier-Villars, 1884. Di seguito riporto il frontespizio del tomo e l'indice delle memorie ivi contenute (le prime 5 delle 7 che Coulomb scrisse sui fenomeni elettrici). Le ultime

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (111 of 119)28/02/2009 20.54.31

FISICA/MENTE

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (112 of 119)28/02/2009 20.54.31

FISICA/MENTE

due memorie sull'argomento pubblicate sul medesimo tomo sono: Sixime Mmoire. - Suite des recherches sur la distribution du fluide lectrique entre plusieurs conducteurs. Dtermination de la densit lectrique dans les diffrents points de la surface de ces corps (1788). Septime Mmoire. - Du magntisme (1789). (Extrait des Mmoires de l'Acadmie royale des Sciences). A queste, le pi importanti, seguirono altre memorie che allo stesso modo hanno trovato posto nel tomo di cui sopra: Dtermination thorique et exprimentale des forces qui ramnent diffrentes aiguilles, aimantes saturation, leur mridien magntique. [Extrait du t. III des Mmoires de l'Institut, an IX (1801).] Expriences destines dterminer la cohrence des fluides et des lois de leur rsistance dans les mouvements trs lents. [Extrait du t. III des Mmoires de l'Institut, an IX (1801.] Rsultat des diffrentes mthodes employes pour donner aux lames et aux barreaux d'acier le plus grand degr de magntisme. [Extrait du t. VI des Mmoires de l'Institut (1806).] Influence de la temprature sur le magntisme de l'acier. (Extrait, d'aprs Biot, d'un Mmoire indit). ADDITION. Sur la distribution la surface de deux sphres conductrices lectrises, et l'attraction de ces sphres, d'aprs Poisson et Sir W. Thomson. Approfitto di questa nota per dire che Coulomb, agli inizi della Rivoluzione Francese, si dimise da tutte le cariche pubbliche che aveva (Soprintendente delle Acque e delle Fontane del Re). Si ritir nel paesino di Blois e non torner a Parigi che agli inizi dell'Ottocento, quando fu nominato Ispettore Generale della Pubblica Istruzione. Da questo posto egli ebbe un ruolo importante nella realizzazione del sistema dei licei di Francia. (5) Una osservazione a questo punto utile. Sul Galvani influirono certamente le concezioni del fisiologo svizzero Albert von Haller (1708-1777) secondo il quale nei corpi viventi esiste un fluido o spirito animale o forza vitale diffusa nel sistema nervoso, da cui, per un'irritazione esterna, pu scorrere verso i muscoli. Come sempre la cosa veniva letta in ambienti cristiani come la prova dell'esistenza dell'anima. Quando inizi la controversia con Volta, sembr che la cosa diventasse una specie di guerra di religione tra chi riteneva che esistesse (Galvani) e chi no (Volta). Naturalmente tutta questa diatriba era indipendente dagli effettivi credi dei due scienziati.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (113 of 119)28/02/2009 20.54.31

FISICA/MENTE

(6) La polemica tra i sostenitori di Galvani e Volta continu fino al 1844 quando Carlo Matteucci (1811-1868) dimostr che esiste una elettricit animale della stessa natura dell'ordinaria elettricit.

NOTE DELLA PARTE 4

(0) Per leggere le biografie dei vari scienziati dell'elettricit che ho citato, alcune delle loro opere, bibliografie, glossario e cronologia si vada al sito: http://www.webalice.it/sergio.arienti/sommario/ home.htm ) (1) La decomposizione dell'acqua o elettrolisi fu realizzata, mediante la pila di Volta, dai britannici William Nicholson (1753-1815) e Anthony Carlisle (1768-1840) nell'aprile del 1800. (2) Un breve sunto della situazione lo si trova nel sito della Sips: Lo sviluppo tecnologico seguito in Europa alla prima rivoluzione industriale, come pure l'interesse per la scienza manifestatosi negli ultimi anni dell'impero napoleonico, influiscono profondamente sulla societ europea negli anni dopo la Restaurazione in ogni campo della scienza: dalla matematica alla fisica, dalla chimica alla biologia. Figure rappresentative di questa epoca sono Alexander von Humboldt, Karl Friedrich Gauss, Justus von Liebig in Germania, Jns Jacob Berzelius in Svezia, Andr-Marie Ampre, Augustin Louis Cauchy, Louis Joseph Gay-Lussac e Dominique Arago in Francia, Friedrich Wilhelm Herschel e Michael Faraday in Inghilterra, Hans Christian Oersted in Danimarca, Amedeo Avogadro e Giovanni Battista Amici in Italia. Le universit ed i politecnici formano giovani sulla base della nuova acquisizione della scienza: si forma cos un gruppo sempre pi efficiente di tecnici, da un lato, e dall'altro, di docenti ad ogni livello. Alcuni rimangono presso le universit attratti dal piacere e dalla curiosit della ricerca. L'interesse per dibattere e confrontare i risultati scientifici spinge gli studiosi ad unirsi in associazioni scientifiche, come la Chemische Gesellschaft in Germania, la Physical Society in Gran Bretagna e la Socit Chimique in Francia. Esse gestiscono prevalentemente la stampa di periodici per la pubblicazione dei lavori e delle ricerche contribuendo cos alla diffusione della scienza nel mondo. Le accademie, di solito sotto la protezione munifica dei sovrani, nei secoli XVII e XVIII, accolgono scienziati di varie discipline, consentendo loro di realizzare esperienze e soprattutto di discutere i risultati anche tra specialisti di varie aree della scienza. Alla loro azione di promozione della ricerca e di tutela dell'immagine del ricercatore scienziato, si deve il progresso scientifico e tecnologico esploso al principio del XIX secolo. I cultori delle scienze sono ormai troppo numerosi per esporre e dibattere i propri risultati nell'ambito delle accademie e delle societ scientifiche. Sono queste condizioni a suscitare in Germania un movimento che porter a realizzare delle riunioni annuali di professori e cultori di scienze naturali, a cominciare dal 1822 per iniziativa del naturalista Lorenz Oken e con l'appoggio dei Principi tedeschi. Segue la Gran Bretagna, ove la Association for the Advancement of Sciences, tiene la sua prima riunione a York, nel 1832, sotto la presidenza del fisico David Brewster. L'Italia, dal punto di vista politico, si pu paragonare in quegli anni alla Germania, dove pur non esistendo, come in Francia e in Inghilterra, un forte stato unitario, vi per una forte coscienza nazionale. In Italia, dove coesistono il Regno di Sardegna, il Regno Lombardo Veneto-Trento e Trieste, il Regno delle due Sicilie, gli Stati della Chiesa, il Granducato di Toscana, il Ducato di Modena, il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, gli interessi stranieri non permettono nemmeno una forma associativa tra i vari Stati. Tuttavia, un gruppo di eminenti uomini di Scienza e di Lettere, di fronte ai risultati cos promettenti delle riunioni degli scienziati tedeschi, aperte anche agli ospiti stranieri, prende l'iniziativa di seguire questo esempio e convoca a Pisa, per l'autunno 1839, la prima Riunione degli scienziati italiani, celebrata anche dal Giusti, nei noti versi: Di s nobile congresso/ Si rallegra con s stesso/ Tutto l'uman genere.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (114 of 119)28/02/2009 20.54.31

FISICA/MENTE

(3) Niente di nuovo nella storia d'Italia. Piccole minoranze si pongono alla testa di movimenti, pagano in proprio, riescono a raddrizzare qualcosa e poi tutto viene fagocitato dal mostro della quotidianit, dell'ipocrisia, dell'opportunismo e dell'indifferenza. Passeranno altri 100 anni per riavere un Fermi, frutto di cinquant'anni di laicit dello Stato Unitario ed ecco pronto un Mussolini che di nuovo distrugger tutto con il Concordato e con le Leggi Razziali. Poi Amaldi che ricostruisce nel dopoguerra e di nuovo la routine di tutti i governi che sembra abbiano in odio la ricerca scientifica in un Paese in cui occorre essere accondiscendenti con il potere della Chiesa che controlla tanti piccoli personaggi che neppure sanno cosa ricerca scientifica, ma che hanno il potere di decidere. Ho gi accennato in nota (1) che, scoperta la pila, l'elettrolisi fu realizzata in Gran Bretagna. Come in Gran Bretagna si svilupparono gli studi di Davy, di Faraday e di Maxwell; in Olanda quelli di Lorentz; in Danimarca quelli di Oersted; in Francia quelli di Ampre; in Prussia quelli di Ohm, di Hertz; .... solo per citare alcuni scienziati che si occuparono di fenomeni elettrici, tutti da localizzare fuori d'Italia (ma anche fuori da Spagna e Portogallo, Paesi con analoga influenza religiosa). Vi un fatto che deve far rendere conto del nostro provincialismo culturale e delle sue origini. Mentre in Europa lavoravano Kant, Hegel, Marx, Fichte, Schopenauer, Schelling, Saint Simon, Comte, Stuart Mill, Owen, Malthus, Ricardo, Bentham, Lamarck, Darwin, Spencer, ... in Italia discutevamo di libera chiesa in libero stato con Rosmini e Gioberti ! (4) Svariatissime furono le pile che vennero realizzate, ciascuno con un suo proprio merito ed una sua particolare funzione. Riporto di seguito alcune di esse:

Pila Bunsen (1840)

Pila Daniell (1836)

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (115 of 119)28/02/2009 20.54.31

FISICA/MENTE

Pila Grove (1838)

Pila Wollaston (1816)

Pila a secco Leclanch (1868)

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (116 of 119)28/02/2009 20.54.31

FISICA/MENTE

Pila a secco Zamboni (1910-12)

Pila Grenet (1856) (5) Napoleone fu un vero e grande "protettore" delle scienze e non solo a parole. Destin una gran quantit di fondi per la ricerca, potenzi le scuole politecniche nate dalla Rivoluzione, fond dei premi importanti, promosse contatti tra scienziati di vari Paesi e dimostr anche capacit non scioviniste assegnando, nel 1808, il premio del galvanismo a Humprey Davy, cittadino di quel Paese, l'Inghilterra, contro cui la Francia era in guerra. La grande pila di figura, che Napoleone fece costruire, fu messa a disposizione di giovani promesse della scienza francese, come Gay Lussac e Thnard. Dalla politica di sostegno alla scienza di Napoleone, vennero fuori importantissimi scienziati, come Malus, Biot, Fresnel, Arago, Dulong che seppero dare il primato scientifico alla Francia. Con la Restaurazione le cose cambiarono e la Francia cedette il passo alla Gran Bretagna. ed alla nascente Germania. (6) - Concezioni particellari nel XVII e XVIII secolo. La "crisi" dell'azione a distanza. Si riassume la disputa continuit-discontinuit che riprese vigore sul finire del Rinascimento. Si passa poi a studiare il ruolo dell'azione a distanza fino alla sua "completa affermazione" - La nascita della teoria di campo. I lavori di Faraday e Maxwell - La "verifica" sperimentale della teoria di Maxwell. I lavori di Hertz - La Relativit da Newton ad Einstein (Cap 3). L'Ottocento: la nascita dell'elettromagnetismo, l'ottica dei corpi in movimento, la termodinamica. La "crisi" della visione newtoniana del mondo e, dopo quest'ultimo articolo (in realt il capitolo di un libro), si deve proseguire fino alla fine del libro che tratta la Relativit di Einstein.

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (117 of 119)28/02/2009 20.54.31

FISICA/MENTE

(7) E' inutile che dica che, anche qui, vi fu un fiorire incredibile di strumentazione per la misura di correnti, sulla quale non mi soffermo.

BIBLIOGRAFIA
(1) U. Eco, G. B. Zorzoli (a cura di) - Storia figurata delle invenzioni - Bompiani 1961 (2) U. Forti - Storia della scienza - Dall'Oglio 1968 (3) R. Pitoni - Storia della fisica - Societ Tipografico Editrice Nazionale 1913 (4) E. Whittaker - A History of the Theories of Aether and Electricity - Thomas Nelson & Sons 1951/1953 (5) Maurice Daumas (a cura di) - Storia della scienza: le scienze del mondo fisico - Laterza 1976 (6) Mario Gliozzi, Michele Giua - Storia delle scienze (Vol. II) - UTET 1965 (7) Antonio Favaro (a cura di) - Edizione Nazionale delle Opere di Galileo Galilei (20 voll.), Giunti Barbera, 1890-1909; ristampa 1968 (8) E. J. Dijksterhuis - Il meccanicismo e l'immagine del mondo - Feltrinelli 1971 (9) Stephen Gaukroger - Descartes, an intellectual biography - Clarendon Press Oxford 1995 (10) R. Descartes - I principi della filosofia - Bollati Boringhieri 1992 (11) R. Descartes - Il mondo. L'uomo - Laterza 1969 (12) I. Newton - Optics - in Newton, Huygens, Encyclopedia Britannica 1952 (13) Mary B. Hesse - Forze e campi - Feltrinelli 1974 (14) E. Bellone - Le congetture settecentesche su elettricit e magnetismo - in La Scienza vol. 12, UTET, De Agostini, La Repubblica 2005 (15) F. Sebastiani - I fluidi imponderabili - Dedalo 1990 (16) Felip Cid - Historia de la ciencia - Planeta, Barcelona 1979 (17) Isaac Newton - Philosophiae Naturalis Principia Mathematica - UTET 1965 (18) L.S. De Camp, C.C. De Camp - The Story of Science in America - Scribners Library Binding 1967 (19) Beniamino Franklin - Vita, scritta da s medesimo - G. Barbra 1885. (20) Jacques Ahrweiller - Franklin - Accademia 1973

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (118 of 119)28/02/2009 20.54.31

FISICA/MENTE

(21) Associazione Elettrotecnica Italiana (a cura della) - L'opera di Alessandro Volta nel 1 centenario della morte - Ulrico Hoepli 1927 (22) Salvo D'Agostino - Introduzione alla scienza dell'Ottocento e Elettricit e magnetismo fino all'introduzione del potenziale in Dispense di Storia della Fisica - Istituto di Fisica Universit di Roma (a. a. 1973/1974) (23) Luigi Galvani - Opere scelte - UTET 1967 (24) Alessandro Volta - Opere scelte - UTET 1967 (25) A. Gigli Berzolari - 1795-1796; gli anni decisivi della sperimentazione voltianasulle propriet elettriche delle catene di conduttori; l'invenzione della pila, le prime discussioni sul suo funzionamento, le sue prime conseguenze, tra verit ed errori - Quaderno di Storia della Fisica (SIF), 1, 1997 (26) E. A. Giannetto - La relazione tra teoria ed esperimento nella fisica di Alessandro Volta - Quaderno di Storia della Fisica (SIF), 5, 1999 (27) Donald S. L. Carwell - Tecnologia, scienza e storia - Il Mulino 1976 (28) Andr Marie Ampre - Opere - UTET 1969 (29) Georg Simon Ohm - Comunicazione provvisoria della legge secondo la quale i metalli conducono l'elettricit di contatto (1825) - - in Quaderno n.14; La Fisica nella Scuola XXXV, 2002 (30) Georg Simon Ohm - Determinazione della legge secondo la quale i metalli conducono lelettricit di contatto, insieme ad un abbozzo di una teoria dellapparato di Volta e del moltiplicatore di Schweigger (1826) - in Quaderno n.14; La Fisica nella Scuola XXXV, 2002 (31) Edward Tatnall Canby - Storia dell'elettricit - Mursia 1965

Torna alla pagina principale

file:///C|/$A_WEB/STORIA_ELETTRICITA_MAGNETISMO.htm (119 of 119)28/02/2009 20.54.31

You might also like