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Naturalismo e Verismo

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Introduzione

Nella seconda met dellOttocento si diffondono in Europa le teorie positiviste che esaltano il
valore della scienza e del progresso. I testi di Comte, Spencer, Bernard, Taine pongono un
modello di conoscenza che quello delle scienze naturali. LOttocento il secolo della
scienza e dellindustria in cui luomo raggiunge la liberazione dai pregiudizi e dalla fatica.

In campo letterario il naturalismo francese e il verismo italiano rappresentano due
esperienze attraverso le quali si ripropone la validit del metodo sperimentale anche nelle
discipline umanistiche, ritenendo che tra uomo e natura non vi sia nessuna frattura
significativa.

Le opere di Zola, per esempio, fotografano con la puntualit di un entomologo la societ
francese del secondo impero e ne rivelano lo scontro tra i nuovi soggetti emergenti e le
classi emarginate.

Lo scenario di molti romanzi di Zola la Parigi degli anni Sessanta dellOttocento, un luogo
emblematico di grandi trasformazioni e vitalit dove la lotta di tutti contro tutti assume i
tratti pi crudeli. Il Romanzo sperimentale il testo in cui Zola elabora la sua poetica
naturalista.

Nel romanzo Lopera viene descritto il movimentato ambiente degli impressionisti e gli
scontri su che cosa arte.

In Italia, intorno a Capuana e Verga, nasce una corrente letteraria che si propone di
rinnovare la narrativa e di produrre testi che abbiano il valore di verit di unopera al tempo
stesso storica e scientifica.

I Malavoglia si svolge nella profonda Sicilia di Aci Trezza e affronta la lotta per la
sopravvivenza di unintera famiglia. Sullo sfondo si collocano i grandi eventi della Storia che
la popolazione di Aci vede come riflessi di una realt estranea che ha il malefico potere di
sfruttare e di distruggere tradizioni e risorse locali.

Il percorso contiene al suo interno una riflessione filosofica sul positivismo e sul suo
significato nella cultura ottocentesca, una analisi della poetica di Zola e del suo romanzo
Lopera. Quindi viene analizzato, in campo artistico, limpressionismo francese e la corrente
dei macchiaioli. Per quanto riguarda la letteratura italiana lindagine prende in esame I
Malavoglia di Verga e li colloca nel contesto storico di riferimento (la terza guerra di
indipendenza) e geografico sociale (le condizioni della Sicilia negli anni Settanta).
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1. LETTERATURA



1.1. Zola: Il romanzo sperimentale
Artista un osservatore e uno sperimentatore
Zola cita lopera di Claude Bernard, medico e filosofo, e
applica le sue conclusioni allambito del romanzo.
Losservatore registra i dati della realt senza modificarli. Lo
sperimentatore colui che manipola le variabili secondo
piani prestabiliti. Passando dalla scienza alla narrativa, lo
scrittore, in quanto osservatore, fotografa una realt che ha
studiato e della quale ha acquisito una profonda conoscenza
documentaria; in quanto sperimentatore formula unipotesi
che potr essere verificata dai fatti narrati.
Lartista , quindi, scienziato a tutti gli effetti. Ha il compito
di riprodurre esattamente i fenomeni e di cercarne le cause.
La natura retta da leggi universali e necessarie. Dice Zola:
Un identico determinismo deve reggere il ciottolo della
strada e il cervello delluomo. Il romanziere deve conoscere
queste leggi, deve raccogliere dati e interpretarli. Zola
stesso, prima di ogni sua nuova opera, compiva un vasto
lavoro di ricerca che comportava la visita a luoghi, interviste
a persone, lo studio di saggi storici. I Carnets di Zola sono
stati conservati e rappresentano un eccezionale documento del suo metodo di lavoro.
La genialit dellartista, secondo Zola, non consiste nellinventare, ma nel rivelare le
concatenazioni causali che spiegano i fatti reali.
Il nesso tra arte e natura
La scuola naturalista poggia
comunque su basi indistruttibili:
essa non nasce dal capriccio di
un uomo, dal delirio improvviso
di un gruppo, bens dal fondo
eterno delle cose, dalla necessit
in cui ogni scrittore si trova di
prendere come fondamento la
natura
(da Il romanzo sperimentale).
Se lartista scienziato, loggetto
dellarte lo stesso oggetto della
scienza: la natura. Lopera letteraria
acquisisce un suo fondamento
indistruttibile che le deriva dalla
struttura oggettiva della realt. Lo
scrittore, potremmo dire oggi, un antropologo che indaga con i suoi strumenti luomo e
lambiente in cui egli vive. Luomo analizzato luomo fisiologico, fatto di passioni e
douard Manet, Ritratto di
Emile Zola, 1868
Illustrazione tratta da Luomo criminale, di
Cesare Lombroso
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carnalit; mentre lambiente costituito dalle condizioni materiali in cui il soggetto si trova a
vivere.
Giocano un ruolo importante, nelle opere di Zola, i caratteri ereditari le cui leggi devono
essere note allartista/scienziato. Ritengo che il fattore ereditario abbia una grande
influenza sulle manifestazioni intellettuali e passionali delluomo. Ma in nessun caso si
dovr dimenticare lazione dellambiente sullindividuo.
I romanzi naturalisti cercheranno di mostrare la dialettica individuo-ambiente, e di ricondurla
alla regolarit delle leggi naturali.
Il naturalismo si inscrive, cos, nel pi ampio contesto della cultura positivista che ispira
grande parte dellOttocento.
1.2 Zola: Lopera (1886), un manifesto del naturalismo
Lopera uno dei romanzi in cui Zola esprime pi chiaramente la sua poetica. Il personaggio
che pi si identifica con lo stesso autore Sandoz, un amico del protagonista Claude.
Sandoz uno scrittore. E dice:
Studiare luomo cos com, non pi il fantoccio metafisico, ma luomo
fisiologico, determinato dal suo ambiente naturale, operante sotto la spinta di
tutti i suoi organi. Non ridicolo questo studio continuo ed esclusivo della
funzione del cervello, col pretesto che il cervello lorgano nobile? ... Il pensiero,
il pensiero, eh maledizione! Il pensiero il prodotto dellintero corpo Daltra
parte, fisiologia, psicologia, non significano niente: luna parte dellaltra, tutte e
due non sono che questa cosa elementare: il meccanismo delluomo che conduce
alla somma totale delle sue funzioni.
Queste righe sembrano una sintesi del Romanzo sperimentale.
Lo studio delluomo lo studio della sua
materialit e dellambiente naturale in cui egli
si muove. Ancora pi esplicitamente Sandoz
dice:
Prender una famiglia e ne studier i
membri, uno per uno, da dove vengono,
dove vanno, come reagiscono, gli uni
rispetto agli altri; infine unumanit in
piccolo, la maniera in cui lumanit
preme e si comporta Daltra parte
metter i miei pupazzi in un periodo
storico determinato, per disporre
dellambiente e delle circostanze, un
brano di storia Eh? Capisci, una serie di
libretti, quindici, venti episodi che
saranno connessi pur avendo ciascuno
una propria autonomia, una serie di
romanzi che mi procureranno una casa
per la vecchiaia, sempre che non mi distruggano.
Qui presente lintero progetto di Zola sui Rougon-Macquart, ciclo di venti romanzi, che
narra le vicende di una famiglia ai tempi di Napoleone III. Ed indicato, in concreto, cosa
significa fare un esperimento in letteratura (vedi Il romanzo sperimentale).
Albero genealogico dei Rougon-Macquart,
con annotazioni (1892)
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Zola studia i componenti di una famiglia come se essi fossero, in piccolo, ci che in grande
lumanit. Questi personaggi che Sandoz chiama pupazzi vengono calati in un ambiente
storico determinato. I romanzi si costituiscono come una interazione controllata e verificata
tra personaggi e milieu (ambiente). Scrivere romanzi , allora, anche fare storia e fare
scienza.

La storia di Claude Lantier

Claude dai genitori ha preso caratteristiche ereditarie che condizionano la sua vita personale
e artistica: Ci perdeva la testa, rimaneva sbalordito davanti a quellenigma ereditario che
talvolta lo rendeva cos felicemente creativo, talaltra lo rimbecilliva di sterilit al punto che
dimenticava i primi rudimenti del disegno. Claude un pittore che vuole creare unarte
nuova e rivoluzionaria, ma si scontra con la pittura accademica. Ma le sue opere, e
specialmente lOpera pi importante a cui lavora, rimangono spesso incompiute, come se la
sua creativit venisse spezzata improvvisamente.

Per un fenomeno costante, il bisogno di creare correva tanto pi veloce delle
dita e non lavorava mai a una tela senza ideare la prossima. Lo pungolava
sempre la stessa fretta, sbarazzarsi del lavoro in corso, su cui agonizzava
Davanti alla terribile impresa di rappresentare la vita nella sua ricchezza, lartista
abbandona continuamente le opere iniziate cercando in una nuova opera di
cogliere ci che prima gli era sfuggito. il dramma di Claude.

Il pittore si immerge totalmente nel suo lavoro, ma non ne mai soddisfatto. Riuscir a far
esporre al Salon des Refuss la sua opera Plein air, ma verr ferocemente attaccato. Pi
tardi dipinger Lenfant mort che andr alla grande mostra nel Palais de lIndustrie. Anche
questa volta laccoglienza pessima: E i giovani sfottevano la grossa testa, una scimmia
crepata per avere inghiottito una zucca, evidentemente. Il quadro di Claude rappresenta il
proprio figlio, Jacques, che era morto a nove anni e il cui cadavere era stato utilizzato come
modello per la tela. Larte non mai aliena dal dolore e dalla sofferenza. ribellione e
protesta. Claude si uccider la sera stessa dellesposizione del suo quadro.

Il romanzo si chiude col funerale di Claude, in una giornata di pioggia, al cimitero di Saint-
Ouen. Bongrand, un amico, cos conclude:

Adesso felice [Claude] non ha quadri da fare, nella terra dove dorme Tanto
vale andarsene piuttosto che accanirsi come noi a fare creature malate, cui
manca sempre qualche pezzo, le gambe o la testa, e che non vivono. Lartista
cerca di cogliere la vita della natura, ma il suo compito impossibile. La sua
opera sempre imperfetta. Occorre, dunque, rinunciare alla creazione? Risponde
Sandoz: S, bisogna abbandonare lorgoglio, rassegnarsi allapprossimativo Io
che porto i miei libri fino alla fine, io mi disprezzo di sentirli incompleti e
menzogneri, malgrado i miei sforzi.

Non cessare di produrre, ma confrontarsi continuamente con la natura. Le opere darte
saranno approssimative, ma questo il massimo che un uomo pu compiere. Le ultime
parole che pongono fine al testo sono di Sandoz: Andiamo a lavorare. Cio continuiamo a
vivere e dedichiamoci a quello che sappiamo fare cercando di farlo nel miglior modo
possibile.


La Parigi del secondo impero

I romanzi naturalisti hanno come loro peculiarit quella di essere ambientati, per lo pi, in
realt urbane. Zola privilegia Parigi, che sar lo sfondo di gran parte dei suoi lavori. La
grande citt il milieu ideale per rappresentare le passioni umane e le loro complicazioni.
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Zola un attento osservatore dei cambiamenti sociali e le sue opere sono dei significativi
documenti storici sullet del secondo impero. Lindustrializzazione del paese ha cambiato
profondamente la vita degli uomini e il loro ambiente naturale ormai diventato la citt in
cui risiedono.

Parigi la citt che deve essere conquistata:

Erano le quattro, e la bella giornata finiva in un glorioso pulviscolo dorato. A
destra e a sinistra, verso la Madeleine e verso il Corps lgislatif, le facciate degli
edifici si allineavano in lontane prospettive, stagliandosi nettamente sul limite del
cielo, mentre il giardino delle Tuileries innalzava le cime rotonde dei suoi grandi
castagni. E fra le strisce verdi dei controviali, lavenue degli Champs-Elyses
saliva verso lalto, a perdita docchio, chiusa dalla porta colossale dellArc de
Triomphe, spalancata sullinfinito.

Claude dir: Ah! Questa Parigi!... tutta per noi, non dobbiamo far altro che prenderla!
La citt, nella sua grandezza e magnificenza, il teatro dove si giocano le ambizioni umane,
siano esse quelle di artisti, Claude o Sandoz, siano quelle dei nuovi ricchi e dei politicanti che
tanto spazio avranno nei romanzi del ciclo dei Rougon-Macquart.

La citt non solo lambiente fisico fatto di palazzi, viali, ristoranti, teatri, ma anche e
soprattutto la folla che lattraversa: Una doppia corrente di folla, un doppio flusso scorreva,
coi risucchi animati dei tiri, le ondate fuggenti delle carrozze che il riflesso dun cartellone, la
scintilla dun vetro di lanterna rendevano biancheggianti di una sorta di spuma. La piazza
laggi, coi marciapiedi immensi e la carreggiata vasta come un lago, si colmava di questo
flusso continuo, solcata in tutti i sensi dal brillio delle ruote, popolata di puntini neri che
erano uomini: e le due fontane zampillavano ed esalavano un senso di fresco in quellardore
di vita. questa stessa folla che Zola descrive nel romanzo Al paradiso delle signore, dove
si narra dellapertura del primo grande magazzino a Parigi, e nel Ventre di Parigi, dove il
vero protagonista il mercato delle Halles con la sua massa di gente che vende e acquista.

La folla delle grandi citt pu fare paura e pu essere
crudele. Allinaugurazione del Salon des Rfuss in cui
Claude espone Plein air, la gente che si accalca ride
senza piet: Ma Claude, rimasto indietro, udiva
sempre salire le risate, un clamore crescente, come il
rombo duna marea al suo culmine. E quando riusc
finalmente a entrare nella sala vide una massa
enorme, brulicante, confusa, ammucchiata, che
saccalcava davanti al quadro.

La citt attrae e respinge. Attraverso gli occhi di
Claude Parigi si distende davanti al lettore nella sua
bellezza struggente; il luogo del suo amore per
Christine, il luogo di passeggiate lunghissime. Prima
di uccidersi Claude fa un ultimo desolato giro della
citt e giunge davanti allle de la Cit che quel
cuore di Parigi di cui si portava dietro lossessione, dovunque.

Ma la citt anche sofferenza. Cos Claude e Christine sceglieranno di vivere una vacanza a
Bennecourt, sulla riva destra della Senna, a contatto con la natura. La loro vita di
monotona felicit. In quei mesi Claude non riuscir a dipingere. Parigi sembra rivelarsi
come indispensabile allestro creativo; essa tormenta, ma larte stessa tormento. Quando
ci sar il funerale di Claude, di nuovo Parigi che assiste al doloroso evento. Una Parigi
periferica evocata dal fischiare dei treni che passano. La citt osserva inerte, in un giorno di
pioggia, e continua i suoi ritmi incessanti: Una grossa locomotiva era arrivata sbuffando, e
Camille Pissarro, Boulevard
Montmartre, 1897
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faceva manovra proprio sopra il luogo della cerimonia. Questa aveva una voce enorme e
grassa, un fischio gutturale, di una malinconia immane. Andava, veniva, si fermava, col suo
profilo di mostro massiccio. Bruscamente lanci il suo vapore in un soffio tremendo di
tempesta. Requiescat in pace, diceva il prete.

La vita dei pittori impressionisti
A Parigi dal 1860 al 1870 vi un grande fermento artistico. Si crea una frattura nei confronti
della pittura accademica e nuovi pittori sfidano lestablishment culturale. Fanno la loro
comparsa gli impressionisti e lo stesso Claude una incarnazione di Manet e di Czanne.
Zola rievoca nel romanzo vicende a cui lui partecip in
prima persona. Czanne era un suo amico dinfanzia, si
erano conosciuti ad Aix-en-Provence e si erano incontrati
di nuovo a Parigi. Tramite lui conobbe gli ambienti
dellavanguardia artistica parigina e anche Manet, che gli
fece un famoso ritratto.
Nel romanzo descritta con molta attenzione latmosfera
che si viveva nei circoli artistici. Le discussioni tra Claude
e Sandoz riportano spesso i termini in cui si sviluppava il
dibattito. Claude esprime unestetica che pu essere
riassunta cos: Doveva arrivare il giorno in cui una sola
carota originale sarebbe stata gravida di rivoluzione.
Basta con larte lontana dalla vita e dalla natura, essa
doveva riscoprire la realt in tutta la sua forza brutale.
La pittura en plein air, che era il manifesto
dellimpressionismo, diventa la vera e unica pittura:
capisci, forse ci vuole sole, aria pura, una pittura
luminosa e giovane, le cose e le persone cos come si
muovono nella luce vera. Lo studio della luce aveva
caratterizzato la pittura impressionista e aveva spinto verso unarte che scoprisse le pieghe
della realt:
Ah! Vedere tutto e tutto dipingere. Avere chilometri di muri da ricoprire, poter
dipingere negli atri delle stazioni, nei mercati, nei municipi S, la vita come
scorre nelle strade ; e tutta la ridda di mestieri; e tutte le passioni sciorinate
alla luce del sole ... S, tutta la vita moderna.
Larte esce dal chiuso dei musei per riversarsi nelle strade e diventare realt. Affreschi
grandi quanto il Pantheon vuole Claude e chilometri di muri da dipingere. Lintera citt
diventa opera darte. Gli impressionisti cercavano lo scandalo rappresentando la dura realt.
Le critiche feroci che le loro opere ricevettero sono quelle che vengono tributate a Claude nel
romanzo. E Claude aveva voluto solo riprodurre la natura, ma con tale forza da risultare
scandalosa. Ecco com lEnfant mort, il quadro composto da Claude per il Salon: Era un
cranio, era un ventre, quella testa abnorme, ridondante e biancastra, e quelle povere mani
contorte sulle lenzuola, come zampe rattrappite duccello ucciso dal freddo.
Questa la realt senza abbellimenti e tanto pi cruda sar nellultima opera a cui Claude
lavora prima di morire:
Col pennello intriso di colore plasmava a gran colpi forme carnose col gesto
smarrito di una carezza...: una confusione enorme e nera, lavvinghiarsi di
membra avviluppate in un accoppiamento brutale. Era la Donna nuda, che stava
dipingendo.
Paul Cezanne,
Autoritratto, 1875
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1.3. Verga: I Malavoglia
Il verismo la versione italiana del naturalismo. Verga conobbe
lopera di Zola e da essa fu profondamente influenzato.
La Prefazione il luogo in cui pi chiare sono le indicazioni di
poetica di Verga: Questo racconto lo studio sincero e
spassionato del come probabilmente devono nascere e
svilupparsi nelle pi umili condizioni le prime irrequietudini pel
benessere. Il romanzo si presenta come uno studio della realt
e, come tale, deve mantenere un distacco ideale da quanto
descrive:
Chi osserva questo spettacolo non ha il diritto di
giudicarlo; gi molto se riesce a trarsi un istante fuori del
campo della lotta per studiarla senza passione, e rendere la
scena nettamente, coi colori adatti, tale da dare la
rappresentazione della realt com stata, o come avrebbe
dovuto essere.
Queste parole sembrano riecheggiare lo spirito di Zola quando immaginava il romanzo come
un esperimento scientifico.
Famoso lasserto di Verga nella Prefazione allAmante di Gramigna: lopera darte
sembrer essersi fatta da s, aver maturato ed esser sorta spontanea come un fatto
naturale, senza serbare alcun punto di contatto col suo autore. Secondo Verga, come
secondo Zola, la letteratura deve studiare luomo come la scienza studia la natura perch,
nella sostanza, luomo natura. Verga, parlando della fiumana del progresso, interpreta al
modo di Darwin la lenta e dolorosa lotta che gli uomini compiono per vivere:

Solo losservatore ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via, ai fiacchi che
si lasciano sorpassare dallonda per finire pi presto, ai vinti che levano le braccia
disperate.
Impersonalit e oggettivit
Per trattare in modo impersonale e oggettivo la materia, secondo i canoni del verismo, Verga
usa particolari tecniche narrative: discorso indiretto libero, regressione del punto di vista,
straniamento, lingua e costrutti sintattici che riprendono i modi di dire dei personaggi:
- il discorso indiretto libero: consiste nellinserire direttamente nel testo le parole e i modi di
dire del personaggio stesso, senza distinzione rispetto alla voce del narratore;
- la regressione del punto di vista: i fatti vengono narrati e giudicati secondo il punto di vista
e i valori espressi dai personaggi, non secondo la visione dellautore;
- il meccanismo di straniamento: consiste nel proporre in modo neutro la spiegazione di
determinati fatti secondo la logica dei personaggi, rendendone manifesta linfondatezza;
- la struttura paratattica: consiste nel prevalere della coordinazione sulla subordinazione; i
periodi sono di struttura semplice e breve, riprendendo il modo di esprimersi dei parlanti
popolari; esempio: si noti la frequenza di nessi sintattici formati da punto e virgola e dalla
congiunzione coordinante e;
- luso di espressioni dialettali e/o gergali: introduzione frequente di modi di dire proverbiali,
espressioni popolari, termini del dialetto siciliano e del gergo dei vari ambienti, soprannomi
ecc.
Giovanni Verga
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Per rappresentare realisticamente gli uomini che agiscono nel loro ambiente Verga usa la
loro lingua come elemento di realismo. Riproduce il modo di esprimersi dei personaggi.
Sempre nella Prefazione, Verga dice parlando dei romanzi che dovevano seguire I
Malavoglia: Persino il linguaggio tende ad individualizzarsi, ad arricchirsi di tutte le mezze
tinte dei mezzi sentimenti, di tutti gli artifici della parola onde dar rilievo allidea. Il
linguaggio dei Malavoglia semplice e immediato, mentre quello delle classi colte esprime
sfumature e ambiguit.
Due ideologie a confronto: padron Ntoni e il nipote
Un tempo i Malavoglia erano stati numerosi come i sassi della strada vecchia di Trezza.
Cos inizia il romanzo che storia di una famiglia (i Malavoglia) e di un paese (Aci Trezza).
La metafora della mano per indicare la compattezza e lordine gerarchico della famiglia
indica come i Malavoglia siano, nella loro globalit, il protagonista del testo narrativo:
E la famigliola di padron Ntoni era realmente disposta come le dita della mano. Prima
veniva lui, il dito grosso, che comandava , poi suo figlio Bastiano Poi veniva la Longa ;
infine i nipoti in ordine di anzianit.
I singoli contano poco, purch rimanga lunit del nucleo.
A rappresentare la famiglia padron Ntoni, il patriarca che rappresenta i valori del focolare
domestico. Quando malato e sembra che gli resti poco da vivere dice alla famiglia riunita:
Finch vi aiuterete lun laltro i guai vi parranno meno gravi.
Nella contrapposizione tra padron Ntoni e il nipote Ntoni sono a confronto due diverse
concezioni: una quella della famiglia e del lavoro per la famiglia, della continuit con le
tradizioni del passato, laltra quella della fuga verso la citt e la ricchezza, della novit e
della ribellione.
Ntoni dice:
Io non sono una passera. Io non sono una bestia come loro. Io non voglio vivere
come un cane alla catena, come lasino di compare Alfio, o come un mulo da
bindolo, sempre a girare la ruota; io non voglio morir di fame in un cantuccio, o
finire in bocca ai pescicani.
Dalla parte di padron Ntoni si schierano Bastiano (che morir durante una tempesta in
mare), la Longa (sua moglie, che morir di colera), Luca (che morir nella battaglia di
Lissa), Mena (che sceglie la solitudine per senso di responsabilit), Alessi (che diventer il
capo della famiglia e colui che ridar la casa dei lupini ai Malavoglia). Dalla parte di Ntoni si
schiera Lia, la figlia pi piccola di Bastiano. La sua storia tragica come quella di Ntoni.
Entrambi finiranno male, Ntoni in carcere e Lia scapper in citt verso una vita a cui si
accenna soltanto con una sorta di pudore. Ma sar proprio Ntoni il personaggio pi
sfaccettato, quello che pi si caratterizza rispetto agli altri che manterranno una loro identit
nel loro riferirsi alla famiglia. Ntoni tenta di diventare ricco in citt, si ribella e precipita nel
delitto.
a lui, comunque, che Verga affida il compito di chiudere il romanzo:
E se ne and con la sua sporta sotto il braccio Soltanto il mare gli brontolava
la solita storia l sotto, in mezzo ai fariglioni, perch il mare non ha paese
nemmen lui, ed di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di l dove
nasce e muore il sole.
' Ntoni un personaggio mobile che forse pi degli altri appartiene alla categoria dei vinti.
Se padron Ntoni un vinto perch rappresenta un mondo che va scomparendo, Ntoni un
vinto perch cerca di uscire da quel mondo ma viene umiliato e distrutto. il personaggio
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che pi si avvicina ai personaggi di Zola e di essi mantiene limpulso a rompere barriere e a
emergere.

Potremmo considerare come ultimo componente dei Malavoglia anche la Provvidenza, la
barca con cui la famiglia va a pescare. Verga, quando la descrive, usa spesso tratti
antropomorfi per sottolinearne lappartenenza allambito familiare:
La Provvidenza lavevano rimorchiata a riva tutta sconquassata, cos come
lavevano trovata di l dal Capo dei Mulini, col naso tra gli scogli, e la schiena in
aria.
I Malavoglia vivono in una realt in cui persone, cose, ambiente si fondono in un tuttuno ed
essi stessi sono una identit inestricabile, mentre i personaggi di Zola hanno una spiccata
individualit bench pesino tare ereditarie e condizionamenti ambientali.
Aci Trezza
Verga sceglie di narrare la sua storia
collocandola in un piccolo paese siciliano di
pescatori. Non potrebbe essere maggiore il
distacco rispetto alle ambientazioni dei romanzi
di Zola. Questi, pur inserendo alcune sue
narrazioni nella provincia francese, predilige i
grandi scenari parigini dove si rivela con estrema
chiarezza la lotta per il potere, la ricchezza, gli
onori e la fama.
La societ francese che descrive molto
complessa. LItalia dei Malavoglia invece lItalia
di un Sud profondo, ancorato a valori
preindustriali. La scelta di Verga esplicitata
nella prefazione al romanzo: Il meccanismo delle passioni che la [le attivit umane]
determinano in quelle basse sfere meno complicato. Aci Trezza e gli uomini che vi abitano
offrono al narratore una semplicit originaria che meglio ci pu fare capire gli impulsi
fondamentali delluomo.

In Eros Verga aveva detto: Tutta la scienza della vita sta nel semplificare le umane passioni
e nel ridurle alle proporzioni naturali. E ancora in Fantasticheria: Bisogna farsi piccini
chiudere tutto lorizzonte fra due zolle, e guardare col microscopio le piccole cause che fanno
battere i piccoli cuori. Verga aveva previsto per i romanzi successivi ai Malavoglia realt
sempre pi complesse, ma linizio doveva essere nellambiente pi vicino a quello naturale.
Faceva parte di un progetto scientifico e letterario, andare alle radici di ci che umano cos
come avviene nellesperimento che neutralizza i fattori di disturbo.
Non , quindi, la scelta di Verga soltanto un riflesso del diverso sviluppo economico e politico
dellItalia, ma una precisa rivendicazione di poetica verista.
La societ meridionale nellItalia Unita
La storia entra nel romanzo, ma una storia che rimane lontana finch non colpisce con la
sua brutalit gli equilibri di Aci Trezza.
LItalia si unificata, ma il governo (che si identifica anche con la citt) visto come
vessatore sia quando chiama a fare il soldato (Ntoni e Luca), sia quando impone le tasse
( una vera porcheria esclamava donna Rosolina, la sorella del curato, rossa come un
tacchino, e facendosi vento col fazzoletto; e se la prendeva con Garibaldi che metteva le
tasse, e al giorno doggi non si poteva pi vivere, e nessuno si maritava pi).
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Levento che maggiormente segna la vita dei
Malavoglia la battaglia di Lissa (1866) in cui
muore Luca. La battaglia descritta nel
capitolo IX. Il racconto arriva attraverso due
marinai che tornavano in congedo:
Raccontavano che si era combattuta
una gran battaglia in mare, e si erano
annegati dei bastimenti grandi come Aci
Trezza, carichi di soldati; insomma un
mondo di cose che parevano quelli che
raccontano la storia dOrlando e dei
paladini di Francia alla Marina di Catania,
e la gente stava ad ascoltare colle
orecchie tese, fitta come le mosche.
Il fatto storico acquista immediatamente i connotati di favola e di mito.
Il giorno successivo larrivo dei due soldati, nel paese tutto un parlare della battaglia di cui
nessuno per conosce in modo preciso il contesto in cui si verificata:
Il giorno dopo cominci a correre la voce che nel mare verso Trieste cera stato
un combattimento tra i bastimenti nostri e quelli dei nemici, che nessuno sapeva
nemmeno chi fossero, ed era morta molta gente.
Gli abitanti di Aci Trezza non sanno con precisione dove si trovi Trieste n chi sono i loro
nemici. La Longa sapr che si trattava della battaglia di Lissa solo quando va a Catania a
chiedere informazioni sul figlio e le viene detto: Son pi di quaranta giorni [che morto].
Fu a Lissa; che non lo sapevate ancora?.
Zola aveva posto i suoi personaggi a lottare dentro e contro la storia. Verga considera la
storia estranea ai Malavoglia. I Malavoglia vivono la storia solo come riflesso diretto sulla
propria vita materiale.
Eduard Nezbeda,
La battaglia di Lissa, 1911
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2. FILOSOFIA



2.1. Il positivismo
Il valore della scienza
Il termine positivismo designa, in una accezione ampia, tutte quelle concezioni del 1800 che
sono accomunate da un rapporto positivo nei confronti della scienza.
Tra il 1600 e il 1700 il termine positivo assume il significato di preciso, certo, reale, utile
che ritroviamo nel termine positivismo.
Comte forn le basi del positivismo con il Corso di filosofia
positiva (1830-42).
Dalla met del secolo il positivismo si diffuse in tutta Europa.
Zola, in senso generale, fu un positivista. I positivisti che pi
lo influenzarono furono Claude Bernard, un medico, la cui
Introduction ltude de la mdecine experimentale (1865)
sar il testo base per Il romanzo sperimentale, e Hippolyte
Taine, un intellettuale che si occupava di letteratura, storia,
filosofia e che Zola conobbe di persona.
Il positivismo divide le affermazioni che luomo fa in due
categorie: scientifiche e non scientifiche. Sono scientifiche le
affermazioni che si fondano sullosservazione, formulazione
di leggi e spiegazioni dei fenomeni, verifica delle leggi: Il
metodo sperimentale, in quanto metodo scientifico, poggia
interamente sulla verifica sperimentale duna ipotesi scientifica. Questa verifica pu essere
ottenuta sia con laiuto di una nuova osservazione sia con laiuto di unesperienza
(Introduction ltude de la mdecine experimentale).
La posizione positivista antimetafisica, considerando metafisico tutto ci che non pu
essere osservato e verificato.
Il positivismo afferma lunitariet del metodo scientifico e quindi la possibilit di assoggettare
alle stesse regole ogni tipo di fenomeno. Taine dir nel Saggio sulle favole di La Fontaine:
Si pu considerare luomo come un animale di specie superiore che produce filosofie e
poemi pressa poco come i bachi da seta fanno i loro bozzoli e le api i loro alveari. Questa
affermazione bene si adatta a spiegare la poetica naturalista. Zola sar molto influenzato da
Taine.
La fiducia nel progresso
La scienza svolge un ruolo fondamentale per migliorare la societ: Scienza, donde
previsione; previsione donde azione: tale la formula semplicissima che esprime in modo
esatto la relazione generale tra la scienza e larte, prendendo questi due termini nella loro
accezione totale (Corso di filosofia positiva). Le azioni umane, quando seguono le previsioni
che possibile compiere grazie alle scienza, raggiungono sempre gli obiettivi per cui sono
state intraprese. La scienza libera dai falsi timori e permette alluomo di raggiungere il
benessere e la felicit.
Auguste Comte
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Il progresso, secondo Comte, il risultato necessario del
precedente e il motore indispensabile del seguente,
secondo il luminoso assioma del grande Leibniz: il
presente gravido dellavvenire (Corso di filosofia
positiva). Si realizza un perfezionamento incessante che
segna la preponderanza crescente delle tendenze pi
nobili della nostra natura (Corso di filosofia positiva).
Nella legge dei tre stadi Comte formula la sua teoria in
base alla quale lumanit storicamente passa per tre stadi:
teologico, metafisico e positivo. Nello stadio teologico i
fenomeni sono spiegati facendo ricorso a potenze
sovrannaturali. Nello stadio metafisico le potenze spirituali
sono sostituite da principi astratti. Infine nello stadio
positivo si ricercano leggi, ovvero relazioni tra fenomeni. Domina il metodo scientifico che
unisce esperienza e ragione.
Questa concezione ottimistica non condivisa n da Zola n da Verga. Entrambi esprimono
giudizi fortemente negativi nei confronti della realt a loro contemporanea. La ripresa di
tematiche evoluzioniste non mette in primo piano un futuro migliore rispetto al passato. La
societ di Zola e di Verga dilaniata da una lotta di tutti contro tutti in cui non vince il
migliore ma il pi spietato.
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3. STORIA DELLARTE



3.1. Limpressionismo
Il termine impressionismo compare a partire dal 1874 quando Monet espose una sua tela
dal titolo Impression: soleil levant. Un critico che aveva visto la mostra trov ridicolo il
quadro e chiam Monet e il suo gruppo impressionisti.

Claude Monet, Impression. Soleil levant (Impressione al levar del sole), 1872

Nel 1863 i pittori accademici rifiutarono i lavori di Eduard Manet. Ne nacque una famosa
disputa che port allapertura di un Salon alternativo a quello ufficiale: il Salon des Refuss.
Questa data pu essere considerata la data di nascita dellimpressionismo. Lo stesso Zola
cita il Salon des Refuss nellOpera e mostra una evidente simpatia per gli artisti innovatori.
Il pittore intorno a cui si riunir la scuola impressionista fu Eduard Manet. Su di lui Zola
pubblicher uno studio nel 1867. Al gruppo aderir episodicamente anche Czanne.
La luce e il movimento
Zola scrive su Le Voltaire (18-22 giugno 1880) parlando dellimpressionismo: una ricerca
esatta delle cause e degli effetti della luce, che influisce sia sul disegno che sul colore. Zola
offre dellimpressionismo una interpretazione personale che ne sottolinea il carattere
trasgressivo pi nella forma che non nei temi. In altri momenti entra in polemica con gli
impressionisti, di cui era amico, perch notava la loro estraneit ai problemi sociali pi
scottanti e il loro disinteresse per un lavoro di denuncia.
Gli impressionisti si fecero assertori di una pittura en plen air, cio allaria aperta. Simbolo di
questo tipo di pittura sar Le djeuner sur lherbe di Manet (esposto nel 1866 al Salon des
Refuss). La tela presenta forti somiglianze col quadro di Claude Lantier Plein air e anche le
reazioni al quadro di Lantier sono simili alle reazioni suscitate dallopera di Manet. Dice
Gombrich: In realt, per, allaria aperta e in piena luce le forme rotonde appaiono talvolta
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piatte, come semplici macchie di colore: Manet voleva approfondire proprio questi effetti
(La storia dellarte raccontata da E.H. Gombrich).

douard Manet, Le djeuner sur lherbe (La colazione sullerba), 1863

Molti impressionisti rappresenteranno in modo quasi ossessivo gli stessi paesaggi al variare
delle ore del giorno per studiare la luce e tutti i suoi effetti. Famose a questo riguardo sono
le cattedrali di Rouen e le ninfee di Monet.
Le nuove tecniche dovevano servire per rendere la realt nei suoi aspetti. Per la pittura
risultava particolarmente difficile rendere il movimento. Manet ne Le corse di Longchamp
produce unopera che a un primo sguardo sembra una macchia informe, ma poi essa appare
come una corsa di cavalli dove per rendere la velocit si ricorre a forme sconnesse. I cavalli,
per esempio, non hanno quattro zampe perch noi non le vedremmo assistendo a una corsa.
E anche la folla tumultuante che assiste ununica massa indefinita. La pittura
impressionista vuole introdurre lo sguardo dello spettatore dentro la scena rappresentata
mettendone in rilievo la confusione e la mobilit.

douard Manet, Le corse di Longchamp, 1867

Soggetti tratti dalla realt quotidiana
Dai pittori ha dapprima preso il gusto del mondo contemporaneo. Egli [Zola] ha trattato gli
stessi soggetti: scene di strada, di caff, di teatro, folle, ferrovie e stazioni, architetture di
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ferro e vetro, operai al lavoro, paesaggi di Parigi e del mondo moderno di cui egli assapora
la poesia, periferie della grande citt, scene di plein air, bordi della Senna o del mare,
paesaggi di alberi e dacqua, bagnanti e canottieri (Dictionnaire dEmile Zola, Lafont, Parigi
1993). Il quadro di Monet La stazione Saint Lazare venne considerato una vera impudenza
perch trattava un aspetto troppo quotidiano.

Claude Monet, La stazione Saint Lazare, 1877

Gli impressionisti amavano cogliere i paesaggi nella loro naturalit: Il nuovo senso di libert
e di potenza che questi artisti provavano doveva essere inebriante Allimprovviso il mondo
intero offriva soggetti al pennello del pittore (La storia dellarte raccontata da E. H.
Gombrich).

3.2. I macchiaioli
Un movimento come quello degli impressionisti non ha un corrispettivo dello stesso peso al
di fuori della Francia. In Toscana si viene a manifestare, nello stesso periodo, una corrente
pittorica che con gli impressionisti ha qualche nesso e delle analogie quanto a poetica. Il
movimento innovativo ha alla base la macchia (da cui deriva il termine ironico che affibbia
ai nuovi artisti il critico dun giornale nel 1862). Secondo questa tecnica, il colore steso con
compatte campiture crea effetti di profondit e di chiaroscuro, senza lo sfumato o il disegno,
ma con il calcolato accostamento di tinte dai toni diversi.

Giovanni Fattori, Barrocci romani, 1873
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La cerchia dei macchiaioli, che ha il suo teorico e critico in Diego Martelli e il pittore pi
rappresentativo in Giovanni Fattori, si ritrova per le sue discussioni al caff Michelangelo di
Firenze, ma ama riprendere scorci di campagna e marine soprattutto in Maremma. Ha
unimpronta spiccatamente regionale, anche se attrae artisti da altre parti dItalia. un
movimento che si discosta dalla tradizione accademica e si batte per una pittura che
riproduce, per usare le parole di Fattori, limpressione dal vero.
Si abbandonano temi storici o comunque alti per indirizzarsi verso la realt sociale. Famosi
sono di Fattori i contadini, i butteri, i carrettieri; e quando si rivolge ai temi militari o
guerreschi predilige il momento di stanchezza, di abbandono, di ripiegamento. Dei campi di
battaglia preferisce mostrare la carretta dei feriti piuttosto che i clamorosi eroismi, le sue
ronde sono in sella a ronzini, desolatamente nella polvere e vicine a muri scalcinati.
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4. STORIA




4.1. LItalia dopo lUnit
Nellambito degli anni Sessanta e Settanta del 1800, quelli che fanno da sfondo alle
narrazioni di Verga, si evidenziano diversi ordini di temi storici:
sul piano degli eventi si ha, a livello nazionale, la terza guerra dindipendenza, lannessione
di Roma, episodi di sollevazioni popolari (particolarmente grave quella del 1866 a Palermo) e
strascichi di fenomeni di banditismo (di questi ultimi si ha traccia, per esempio, in Lamante
di Gramigna) e il declino della Destra e della sua politica;
sul piano della situazione sociale pi particolarmente siciliana si hanno documenti, di
natura ufficiale, che si prestano a essere studiati in parallelo con il quadro che ci presenta
lautore dei Malavoglia. Con il titolo La Sicilia nel 1876, sono raccolte le relazioni che una
commissione parlamentare stese al termine di un viaggio di indagine svolto fra il 1875 e il
1876. I due giovani studiosi toscani Franchetti e Sonnino partono dal nucleo della questione
agraria per arrivare a evidenziare rapporti fra individui e classi che denotano nellisola un
mondo con caratteri ancora semifeudali.
Si presentano alcuni cenni sulla guerra del 1866 e stralci della Relazione Franchetti Sonnino.
La terza guerra dindipendenza
Nel 1866 scoppia la terza guerra dindipendenza quando la Prussia attacca lAustria. il 17
giugno. La guerra si presta al progetto dei governanti italiani di completare il processo di
unificazione.
Due erano le potenze europee contro cui lItalia avrebbe dovuto scontrarsi per conquistare le
terre irredente: la Francia, che proteggeva lintegrit dello Stato pontificio, e lAustria, che
dominava i territori del Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige. Il governo italiano stipul con la
Prussia unalleanza segreta che prevedeva lintervento militare italiano se la Prussia entrava
in guerra contro lAustria. Secondo le clausole del trattato lItalia avrebbe ottenuto
dallAustria il Veneto e altri territori.
Gli italiani furono sconfitti sulla terraferma nella battaglia di Custoza e vinsero con Garibaldi
in Trentino e successivamente nella battaglia di Bezzecca.

Giovanni Fattori, Battaglia di Custoza 1866
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Cos vengono sintetizzati i motivi della sconfitta italiana:
La guerra era stata decisa in tempi brevissimi, senza unadeguata preparazione
Mancava unit di comando e lesercito era diviso in due tronconi: il maggiore
sul Mincio, comandato da La Marmora, laltro sul basso Po, comandato dal
generale Enrico Cialdini (Storia dItalia, De Agostini).
Sul mare la sconfitta pi grave fu quella nella battaglia di Lissa (20 luglio).
La mancanza di addestramento e di capacit di comando furono duramente
pagate nella battaglia di Lissa, quando nonostante la sua inferiorit numerica
(sette corazzate e sette navi di legno) la flotta austriaca pot affondare, senza
subire danni rilevanti, una corazzata e la nave ammiraglia italiana (Storia
dItalia, De Agostini).
La situazione politico-sociale della Sicilia
Nella Relazione Franchetti si fa luce sul modo con cui esercitato il potere
politico. Un brano significativo:
... in Sicilia ... i deputati si adoperano per procurare ai loro elettori favori pi o
meno conciliabili con la legge ... In un paese dove niuno crede che le leggi siano
superiori a tutti e per tutti uguali, e dove convinzione generale che la loro
applicazione dipenda dalla autorit dei potentati locali, ogni concessione che
venga a questi fatta ribadisce luniversale credenza ... Le intercessioni hanno gli
argomenti i pi vari. Si intercede per risparmiare lammonizione a qualche
mafioso di bassa sfera, come per ottenere la traslocazione di qualche alto
impiegato che sia incorso nella disgrazia dei maggiorenti locali. Si potrebbe dire
che i deputati siciliani hanno dai loro elettori il mandato, pi che di far nuove
leggi, di procurare che siano fatte eccezioni a quelle in vigore...
(da Il Sud nella storia dItalia. Antologia della questione meridionale, a cura di R.
Villari).

La Relazione Sonnino ha un incipit esemplare per chiarezza e si adegua bene al quadro che
in forma letteraria ci fornisce il verismo di Capuana e Verga.
Nelle relazioni tra il contadino e il proprietario, o in genere tra il contadino e il
cosiddetto galantuomo, ossia la persona civile, molto rimasto ancora dei
costumi feudali...
Constata lo studioso che, anche se formalmente e legalmente abolito il potere feudale:
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... rimase come potenza o prepotenza di fatto, e il contadino, dichiarato
cittadino dalla legge, rimase servo e oppresso. Il latifondista rest sempre
barone, e non soltanto di nome ... Vi poi la classe della borghesia, non molto
numerosa, e l come dappertutto avida di guadagno e imitatrice della classe
aristocratica soltanto nelle sue stolte vanit e nella sua smania di prepotenza.
La propriet vi ancora considerata come una vera e propria dignit. Il
proprietario siciliano sdegna di vendere la sua terra, anche quando ridotto
allestremo dai debiti o dalla sventura... (Il Sud nella storia dItalia).
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BIBLIOGRAFIA


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vol. I, Laterza, Bari 1961.

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