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Arte e Cultura

Villa Massone gi DAmico: le origini di una residenza patrizia di Sestri Levante


di Ester Pasqualoni

Da novantanni sede dellOpera Madonnina del Grappa, la villa Massone gi DAmico riscopre la sua antica storia.
Linedita vicenda di questa dimora si inserisce nel ricco panorama delle residenze patrizie sorte a Sestri Levante a partire dal XVII secolo e nate dallesigenza del patriziato genovese di avere dimore fuori citt nella quali dedicarsi allotium. Tale fenomeno, gi molto esteso a Genova, vide nella favorevole conformazione geograca di Sestri Levante una congeniale continuazione con sviluppi legati allagricoltura 2. La prima datazione certa relativa alle origini della villa si legge in un contratto di locazione per un terreno denominato Teca, stipulato fra il nobile genovese Nicol DAmico e una famiglia del luogo. Latto datato 20 maggio 1635 e vi si indica come luogo di stesura Palatio del Magnico Nicolai De Amico situm in villa c de Ferrari2. La zona corrisponde allattuale via Nazionale dove, no ai primi anni del 900, era collocata lentrata principale della propriet. Il primo documento iconograco della villa un progetto per una facciata dipinta conservato al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Ufzi che reca la scritta Fazzata del Palazzo del Sig. Nicol DAmigo a Sestri Levante nel Genovese3. Il foglio, datato XVII secolo, fa parte di una piccola raccolta di disegni darchitettura relativi ad alcuni palazzi della nobilt genovese e riprende motivi molto diffusi nella prassi decorativa ligure del Seicento4. Lautore anonimo ma nella raccolta esso collocato vicino a progetti di Galeazzo Alessi al quale, come vedremo in seguito, si rif fedelmente limpianto della dimora. Oggi, in seguito ai cambiamenti duso subiti dal palazzo, la facciata dipinta non pi visibile ma una foto dei primi del Novecento ne documenta lesistenza. La pianta della villa viene invece descritta in una cartograa del 1716 ca, conservata allArchivio di Stato di Genova, relativa ad un progetto per i nuovi argini del ume GromoA fronte La facciata attuale di Villa Massone Damico, Sestri Levante (Genova).

lo5. Il primo nucleo era composto da un unico blocco dal quale cominciava un viale che, attraverso un ponte sul Gromolo, conduceva allattuale via Nazionale terminando con un cancello afancato da pilastri. Facevano parte della propriet, oltre ai terreni, anche alcuni caseggiati collocati lungo la strada. Nella cartograa non viene tracciata la zona della Teca sopra citata ma possiamo supporre che tale omissione sia dettata dalla necessit di segnalare nel progetto solo i terreni connanti con il ume Gromolo. Il Nicol DAmico citato in questa mappa il nipote dellomonimo che edic il palazzo nella prima met del Seicento. Questi, sposato a Geronima Giustiniani e dalla quale non ebbe gli, fu lultimo discendente della famiglia6. Possiamo con ragionevolezza ipotizzare che fu questa interruzione dellasse ereditario dei DAmico a determinare il passaggio della propriet alla famiglia della moglie visto che nel Cabreo di Domenico Fieschi del 1749 troviamo indicato come proprietario gi il Magnico Carlo Giustiniano7. Questo prezioso documento del Vinzoni descrive un momento in cui la propriet venne divisa fra le due famiglie. Nel disegno, infatti, si distinguono dai colori giallo e rosso gli edici dei Giustiniani da quelli dei Fieschi. Mentre i primi sono fedeli alla pianta precedentemente citata, quelli in rosso descrivono due nuovi corpi edicati a nord dellantica strada pubblica, un edicio posto lungo il viale e un ninfeo. Non stato possibile no ad ora precisare il perch di questa momentanea divisione della propriet e se effettivamente questi edici fossero preesistenti ai Fieschi o da essi edicati. La citazione successiva risale al 1789 quando troviamo indicati come nuovi proprietari gli eredi del fu Francesco Massone 8. Anche qui possiamo ipotizzare con una certa probabilit un passaggio ereditario visto che i Massone erano una famiglia nobile genovese ascritta allalbergo dei Giustiniani 9. Da questa data le due parti della propriet sub-

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iranno nuovamente un susseguirsi di spartizioni fra i vari eredi della famiglia Massone e solo nel 1826 vedranno il loro ricongiungimento sotto la persona di Carlo Federico Massone fu Giovanni Battista di Genova10. sicuramente in questo momento che il palazzo verr unito, attraverso una volta ad arco, ai due edici a barchessa posti a nord. Questo intervento ottocentesco ha dettato il singolare aspetto odierno del palazzo che vede cos inglobato al suo interno lantica strada pubblica un cui tratto oggi visibile davanti al tempio fatto edicare da Padre Enrico Mauri nel 1929. Materiali preziosi per descrivere laspetto ottocentesco del palazzo e lingente patrimonio nel quale questo era inserito, sono gli inventari redatti dopo la morte, qui avvenuta nel dicembre 1894, di Leopoldo Alerame Massone fu Carlo Federico11. Nel 1899 leredit di questultimo venne divisa fra i suoi due gli; Egisto Adolfo Federico e Amelia Angelica alla quale spett la villa e tutti i beni riguardanti Sestri Levante12. Fu questultima che nel 1921 vendette a padre Enrico Mauri la porzione di propriet che conosciamo oggi13. Del ninfeo rimane solo un rudere lungo lattuale via Liguria mentre i fabbricati posti su via Nazionale sono oggi ravvisabili in edici privati14. Nella visita pastorale del 1723 del vescovo Lomellini, troviamo inoltre la notizia che la villa aveva una cappella padronale intitolata al SS. Crocisso15 che gi nel 1795, come scrive il sacerdote Lambruschini, serve a tuttaltro uso fuorch al sacro16. Nonostante i vari passaggi, divisioni e riadattamenti che hanno segnato profondamente la storia di questa dimora possiamo ancora oggi goderne le caratteristiche principali in quello che pu esserne considerato il cuore, ossia il palazzo padronale. Questo chiaramente improntato al modello che

larchitetto Galeazzo Alessi inaugur nel Cinquecento e che fu poi reiterato per tutto il secolo successivo. Il modello alessiano, infatti, prevedeva la villa concepita come un unico blocco cubico terminante con tetto piramidale e dotato di facciata tripartita. Allinterno era previsto un atrio centrale dal quale si accedeva ai vari ambienti e allo scalone che conduceva ai piani nobili17. Coincidente con lo stile delle ville seicentesche anche la decorazione pittorica degli interni dove ne sono sopravvissuti piccoli ma notevoli esempi originali. Nel salotto affacciato sullatrio infatti dipinta, campeggiante nel softto ripartito da quadrature bianche e dorate decorate con gure a grottesche, lallegoria dellAurora circondata dalle Virt teologali. Laccostamento di temi di carattere sacro con iconograe tratte dallantico rientra esatSopra Fazzata del Palazzo del Sig. Nicol DAmigo a Sestri Levante nel Genovesato, Firenze, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Ufzi. A anco Genova, Archivio di Stato, Raccolta Cartograca, c. 02.370.962, Pietro Morettini, 1716 ca, (particolare). A fronte Laffresco del salotto con lAurora e le virt teologali.

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tamente nella prassi decorativa cinque-seicentesca che considerava le mitologie non pi solo historie di gioia e di allegrezza18, ma cose appartenenti alle virt morali... sotto il velame di favole19. A completare coerentemente limpianto pittorico delle ville suburbane compaiono sulle pareti paesaggi in cui sono riconoscibili luoghi esistenti nei dintorni della villa alternati a paesaggi dinvenzioni con rovine. Ad oggi non stato possibile reperire, data lesiguit delle fonti, notizie certe sui possibili autori degli affreschi che possiamo ipotizzare, analizzando le corrispondenze stilistiche, riconducibili alla cerchia di Bernardo Castello. Sulla base degli elementi nora descritti sulle origini della villa Massone gi dAmico, ci auguriamo di delineare in un futuro studio gli aspetti rimasti ora incompleti inquadrandoli nei legami storici e culturali esistenti fra Sestri Levante e Genova. Note
Si veda la tesi di; M. ANTOLA, Le ville storiche di Sestri Levante, Universit degli Studi di Genova, Facolt di Lettere e Filosoa, aa. 2005/2006. 2 Sestri Levante, Chiesa di Santo Stefano del Ponte, Archivio Parrocchiale, cartella n. 2. Ringrazio, per il ritrovamento e la segnalazione di questo importante documento, la Dott.ssa Giuliana Algeri. 3 Genua Picta. Proposte per la scoperta e il recupero delle facciate dipin1

te, catalogo della mostra, Genova 1982, pp. 271-272. 4 Idem, p. 272. 5 A.S.G., Raccolta Cartograca, c.02.370.962. 6 Repertorio di fonti sul Patriziato genovese, a cura di A. LERCARI, Soprintendenza Archivistica per la Liguria, scheda n. 14. 7 D. ROSCELLI, Bargone: storia e nobilt, Casarza Ligure 1982, p. 229. Il documento stato da me rintracciato in un Archivio Privato di Genova. 8 A.S.G., Camera Finanze 2791, carta non numerata. 9 Famiglie nobili e Casi notabili seguiti in Genova in tempi diversi, Chiavari, Biblioteca della Societ Economica, ms XVII secolo, c. 511. La corrispondenza dellarma della famiglia Massone ascritta allalbergo Giustiniani stata individuata da me nel sigillo di un testamento di Leopoldo Alerame Massone depositato a Trieste (Archivio di Stato). 10 Sestri Levante, Archivio Storico Comunale, Catasti, cartella n. 23. 11 Genova, Archivio Notarile Distrettuale (dora in avanti A.N.D.), Notaio Leopoldo Bo, Inventari Successione Leopoldo Alerame Massone, 8 Gennaio 1895 e segg. 12 A.N.D, Notaio Gian Carlo Besio, Successione Leopoldo Alerame Massone, 12 Aprile 1899. Fino ad oggi il nome della villa stato erroneamente legato al cognome del marito di Amelia Angelica Massone, il generale prussiano Sigismondo Glauer. 13 A.N.D, Notaio Giovanni Mario Copello, Vendita, 27 novembre 1921. 14 Del Ninfeo esiste una foto di Alfred Noack segnalatami dalla dott.ssa M. Antola; Genova, Archivio Fotograco del Comune, n. 17087. 15 L antica diocesi di Brugnato nelle visite pastorali dei vescovi Lomellini e Tatis, Sarzana 2006, p. 59. 16 Sarzana, Archivio Vescovile, Sez. Parrocchiale, lza 10/1, doc. 44, c. 2 v. 17 AA.VV., Le ville genovesi, Genova 1967, pp. 40-41. 18 G.P. LOMAZZO, Trattato dellarte della pittura, scoltura et architettura, Milano 1585, p. 192. 19 G.B. ARMENINI, De veri precetti della pittura, Ravenna 1586, pp. 210-213.

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