Coltivazione di papavero da oppio in Helmand, Afghanistan orientale
afghanistan, oppio, papavero, economia illegale, mazar-i-sharif, unodc, areu, balkh, badakhshan AfghanistanLa superficie coltivata a papavero aumenta, anche nelle zone dove era stato eradicato. In tempi di incertezze e di recessione, l'oppio resta un'assicurazione per tanti piccoli agricoltori. Ma rafforza un'economia illegale destabilizzante Facile dire economia illegale. Ma cosa succede nei distretti rurali dell'Afghanistan, dove la coltivazione del papavero da oppio parte del reddito di molte famiglie? Consideriamo i fatti.
La coltivazione di papavero da oppio in Afghanistan aumentata nel 2013 per il terzo anno consecutivo, secondo l'ultimo rapporto diffuso dall'agenzia dell'Onu specializzata in droghe e economie criminali, Unodp. aumentata la superficie coltivata a livelli nazionale, ed aumentata in particolare in alcune province che erano state classificate poppy free, libere da papavero. Ora tutto lascia pensare che il trend continuer nella prossima stagione, ed una previsione fin troppo facile: questo l'anno di una difficile transizione. Entro la fine dell'anno i contingenti militari occidentali avranno completato il ritiro, l'elezione di un nuovo presidente in corso (un voto di ballottaggio sar presumibilmente in giugno), resta sospeso un negoziato politico con i Taleban, e l'incertezza generale trascina con s anche le sorti dell'economia: anche perch assistenza e investimenti occidentali hanno gi cominciato a prosciugarsi in vista del ritiro delle truppe.
L'economia dell'oppio invece prospera. Il traffico di oppio (e di eroina) produce grandi ricchezze e potere, risaputo. L'economia dell'oppio un elemento destabilizzante per l'Afghanistan, perch perpetua corruzione, potere delle armi, ingiustizia. Sul terreno per la prospettiva diversa. Prendiamo ad esempio la provincia di Balkh, nel nord del paese (con capoluogo la citt di Mazar-i-Sharif): era stata dichiarata libera da oppio nel 2007, ora tornata a produrne. Oppure il Badakhshan, all'estremo nord-est del paese: qui l'area coltivata a papavero aumentata del 23 per cento anche se, dai dati ufficiali, questa anche la provincia con la pi alta superficie di eradicazione ( dal 2002 che le Nazioni unite finanziano gigantesche campagne per eradicare il papavero e convincere gli agricoltori a coltivare altro). Una ricerca appena pubblicata dall'istituto Areu (Afghanistan Research and Evaluation Unit) a Kabul rivela che nel Balkh la coltivazione dell'oppio concentrata nelle zone pi insicure (cio, sotto l'influenza e controllo di ribelli armati). Nel Badakhshan l'oppio non concentrato in zone particolari ma diffuso.
Il fatto che l'oppio rende bene, mentre le alternative sono pi incerte o comunque non garantiscono lo stesso reddito. Nel Balkh per esempio l'eradicazione era riuscita anche perch la situazione economica era migliorata, i raccolti di grano e altri prodotti rendevano bene ed erano aumentate anche le possibilit di lavoro non agricolo. Ora invece il prezzo dei prodotti agricoli tornato a scendere, gli sbocchi di mercato difficili, i costi di trasporto aumentano perch l'autostrada di Salang quella che unisce Mazar-i-Sharif a Kabul spesso bloccata. In citt l'edilizia ha smesso di tirare e gli uomini che scendevano a Mazar-i-Sharif per cercare lavoro ora restano lungo tempo senza trovare un ingaggio, e se lo trovano pagato meno.
Tutto riporta all'oppio. In un mercato di villaggio normale parlarne, anche in presenza di pubblici ufficiali. Lo sanno tutti: si coltivano mais, patate, grano e anche un po' di papavero quello che da alla famiglia quel margine che permette di pagare i debiti o il matrimonio del figlio. Bastano 70 chili di oppio in pani per fare 9.000 dollari come guadagno annuale, una bella sicurezza. perch gli altri prodotti non hanno mercato, spiegano degli agricoltori di Lashkar Gah, nell'Afghanistan orientale, a un reporter della National Public Radio statunitense. Prima coltivavano cotone che il governo comprava a buon prezzo (parte integrante dei programmi di eradicazione era offrire prezzi sovvenzionati per altre colture), ma l'ultimo anno gli addetti pubblici non si sono presentati a comprare il cotone e loro hanno deciso di riprendere anche il papavero.
Anche chi ne produce poche decine di chili sa che arrivano gli intermediari a comprarlo. Arrivano anche i Taleban per riscuotere la loro tassa, ma che fare? Se non sono loro, il warlord di turno. Il rischio alto, ma anche la remunerazione. Il prezzo dell'oppio resta buono: dipende tutto da questo.