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IL PADRE SPODESTATO

CAP. 1: Nella natura, nella societ, nellania.


1. Dalla preistoria ai padri della Bibbia e del Corano
Laffermazione del ruolo del padre nella famiglia pare sia stato il risultato di unevoluzione lenta e tuttaltro
che semplice. Sostanzialmente la Preistoria non conosceva la figura del padre n il modello della famiglia,
sostituiti i primi dalle donne-madri e la seconda da modelli associativi organizzati sul matriarcato, dove la
donna esercitava una grande autorit mentre luomo non aveva alcun potere n diritto n dovere sui figli. La
comparsa della famiglia patrilineare (ovvero quella che segue la discendenza paterna ! stata ricollegata alla
sco!erta "ella !aternit, risalente a circa "###-$### anni fa, che gradualmente attri%u& alla figura padre e al
modello della famiglia una posizione sempre pi' assoluta. ( cos& che la famiglia da matriarcale diventa
patriarcale e che il padre diventa il capo assoluto di questultima) alla madre rimaneva solo il compito di
accudire i figli.
#. Padri e polis
Licur$o, legislatore di Sparta nonch primo artefice della costituzione spartana, pretendeva che i figli non
appartenessero ai genitori, ma allo Stato, tanto da non riconoscere ai padri il diritto di allevarli li%eramente e
autonomamente. * neonati, infatti, su%ito dopo la nascita, dovevano essere presentati in un luogo detto
Lesc%e (luogo adi%ito a convegni, riunioni, ecc. dove sedevano i capi delle tri%' per essere osservati, di
modo che se erano %en fatti se ne predisponeva leducazione, altrimenti se malati se ne predisponeva la
morte gettandoli gi' di una rupe, perch tanto inutili sia per loro stessi che per gli altri. Per coloro che invece
si salvavano, Licurgo predispose che allet di sette anni dovevano essere potati in delle compagnie, affinch
vivessero insieme secondo le stesse regole. +ale modello per, e per fortuna non riscosse molto successo.
-ella .recia classica, invece, pare che i figli a%%iano goduto di una certa autonomia, in quanto li%eri di
a%%andonare la propria casa, di fondarne una nuova, di gestire il patrimonio personale, di fare testamento,
ecc. /a se da un lato Platone analizzando lorganizzazione familiare, riconosce tale autonomia dallaltro
riconosce unautorit del padre di potere eventualmente scacciare il figlio a seguito di un giudizio preso con
la partecipazione della moglie e dei parenti. 0nche 0ristotele pose la sua attenzione sulla famiglia, e in
particolare sui poteri domestici diretti principalmente alleducazione dei figli, quale componente essenziale
di un assetto politico.
&. Il mito dellonnipotenza del padre romano
1ionigi di 0licarnasso (detto anche 1ionisio, fu un famoso storico ed insegnante di greco antico, che visse
durante il principato di 0ugusto raccontava limportanza fondamentale della patria potest romana nella vita
familiare e sociale. *n particolar modo la citt di 2oma aveva affidato al padre ogni potere sul figlio per
lintero arco della sua vita, li%ero di poterlo incarcerare, frustare, uccidere, pure se avesse ricoperto cariche
pu%%liche, e lo stesso 2omolo (il primo re nonch fondatore di 2oma ritenne infatti che valorizzare il
patriarcato avre%%e conferito alla citt fondamenta pi' solide e affida%ili. ( allora quale miglior rimedio se
non delegare ai padri il controllo disciplinare dei figli maschi3 4n compito che incontrava per, il limite di
non potere uccidere i figli minori di 5 anni a meno che non fossero affetti da deformazioni gravi, la cui
verifica di tale stato ricordiamo spettava a $ vicini prossimi. 1unque una figura domestica patriarcale e d
autoritaria fu il fondamento dellordine sociale e politico romano, nonch esclusivo come lo defin& .aio,
visto che in nessun altro popolo si ammetteva sui figli un tale potere disciplinare.
*noltre la patria potest romana si segnalava soprattutto per una caratteristica, la permanenza nella vita del
figlio sino alla morte del padre, salvo volontaria emancipazione) di qui la singolare figura del figlio in et
matura, sposato con figli, ancora soggetto ai poteri paterni. (cco perch il voca%olo 'ailia, i giuristi lo
identificarono nella comune soggezione di un certo numero di individui ad un unico soggetto ed un unico
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potere patriarcale, il quale aveva il dominio esclusivo sulla casa e un rapporto di durezza e intransigenza nei
confronti dei figli, nipoti, ecc.. 7icerone affermava che il figlio temeva il padre come fosse un 1io.
-onostante nel tempo i costumi romani, nelle relazioni domestiche, si andavano evolvendo, larcaismo
patriarcale non fu mai a%%andonato e il padre rimase ancora per molto il sim%olo del potere.
(. Un potere unitario e molteplice
( infatti nellesperienza romana la potest si sostanziava in una variet di poteri, patrimoniali e personali8
- il potere maritale (mano, manus sulla moglie)
- il potere paterno (patria potest, patria potestas sui figli e sui loro discendenti)
- il potere padronale (dominica potestas sugli schiavi.
*l potere paterno si sostanziava poi in tutta una serie di diritti che il padre vantava sui figli come quelli di
seguito elencati
(.1 Diritto di vita e di morte
1. *l diritto di vita e di morte sui figli, rientrante tra i poteri patriarcali, serviva a configurare una patria
potest fondamentalmente illimitata, anche se 1ionigi di 0licarnasso testimoni, che, sin dalla prima et
monarchica, le cose sare%%ero iniziate a cam%iare con il divieto di uccidere la figlia primogenita e i figli
maschi inferiori ai tre anni, cos& come anche lo stesso 2omolo aveva sta%ilito. 0nche i successivi re di 2oma
come 0ugusto, +raiano, 0driano, ecc. si dimostrarono poco accondiscendenti alluccisione di un figlio, sia
pure in presenza di motivi gravi. 9u per, con la costituzione degli imperatori :alentiniano, :alente e
.raziano, che si sanc& definitivamente che ai padri competesse un mero potere correzionale, su%ordinato al
controllo pu%%lico, e non di vita e di morte.
(.# Diritto di soppressione e di esposizione
#. Linfanticidio arcaico prevedeva la soppressione fisica dei nati, sia maschi che femmine, o il loro
allontanamento) si spiegava cos& il sacrificio mediante lannegamento dei gemelli e l;uccisione della madre,
in quanto il parto plurimo era considerato un crimine.
5. 0ltro era invece il diritto paterno d;esposizione, del quale 1ionigi di 0licarnasso ricorda laccertamento
della deformit o della mostruosit, secondo cui il padre poteva mostrare il neonato solo dopo averlo esposto
ai $ vicini e avere ottenuto il loro consenso, in merito allassenza di deformit. L;esposizione non
necessariamente poteva sfociare in infanticidio, giacch una parte degli esposti poteva essere raccolta e fatta
confluire nel mercato degli schiavi. 7ostantino al riguardo, sanc& che chi avesse raccolto e allevato a sue
spese linfante a%%andonato poteva conservarlo presso di s come figlio o come schiavo senza che il padre
naturale avesse pi' alcuna azione per recuperarlo. Successivamente invece lesposizione dellinfante divenne
reato.
Significative sono poi le convenzioni sociali intorno al lutto per la morte dei figli che aveva una durata, in
mesi, pari agli anni che essi avevano vissuto) invece per i %am%ini di et inferiore, il lutto comporta meno
o%%lighi) infine se si trattava di %am%ini di et inferiore ad un anno, non si pratica affatto.
(.& Diritto di accettazione dellinfante
&. 7aratteristica ulteriore del diritto di esposizione era poi la facolt tollere li)eros , che significava afferrare
i figli per riconoscerli come propri. *l neonato era depositato ai piedi del padre, che poteva raccoglierlo o
meno, e quindi rifiutarlo o ammetterlo nella propria famiglia, dargli il proprio nome e sottoporlo alla propria
patria potest, impegnandosi nel contempo ad allevarlo e mantenerlo.
(.( Diritto di abbandono nossale del figlio, diritto di vendita dellinfante
<
(. *l diritto di a%%andono nossale consisteva nel diritto di cedere alla parte lesa il figlio, come pure lo
schiavo, che avesse compiuto qualche atto illecito, estinguendo cos& qualsiasi ulteriore responsa%ilit paterna.
+ale pratica fu vietata dal diritto del tardo impero.
*.*l diritto di vendita dell;infante era consuetudine piuttosto diffusa, e al padre permaneva comunque il diritto
di riscattare il figlio venduto, restituendo la somma ricevuta o offrendo uno schiavo. 1iversa era invece
l;antica vendita effettuata nelle forme della eanci!a+ione (istituto giuridico del diritto romano che regolava
il trasferimento del dominio su persone o cose, che non sottoponeva il figlio al diritto di propriet di un altro
paterfamilias ma lo poneva in una condizione simile a quella dello schiavo) tale vendita per emancipazione
prevedeva 5 vendite fittizie, eseguite con il formalismo proprio del diritto romano, con le quali il padre
li%erava il figlio da s. Per la figlia invece era prevista una sola vendita=mancipatio= anuissio (nel diritto
romano ! latto con cui il proprietario li%era un servo dalla schiavit'.
(.* Imposizione e assenso matrimoniale
*l matrimonio era materia ricca di contenziosi tra padri e figli, visto che questultimi per potersi sposare
dovevano avere anche il consenso degli aventi potest. *l figlio che sare%%e infatti nato dal matrimonio privo
di consenso diveniva nipote dellavente potest contro la sua volont.
(., Diritti patrimoniali
*l figlio mancava di capacit giuridica e su%iva fortissime limitazioni anche nella capacit di agire) da questo
punto di vista, infatti, non si distaccava molto dalla posizione della moglie in manu e dallo schiavo. *l
principio generale era che quello ci, che il figlio acquistava, lo acquistava per il padre. Successivamente
per, si fece strada l;istituto del !eculio (piccolo patrimonio, che consisteva nellinsieme dei %eni che il
padre assegnava al figlio. 1i fatto, per,, i %eni restavano nel patrimonio e nella titolarit del padre, dal punto
di vista sociale erano invece considerati patrimonio filiale ed erano quindi validi gli atti dispositivi eseguiti
dal figlio. 7on lavvento dellimpero e con lintento di incentivare il servizio militare si introdusse il
cosiddetto !eculio castrense8 il patrimonio direttamente acquisito dal figlio con l;esercizio delle armi, di cui
poteva disporre li%eramente per testamento e per atti inter vivos) ad esso venne progressivamente affiancato
il !eculio a--enti+io8 patrimonio proveniente dalleredit materna (linsieme dei %eni appartenenti alla
madre, di cui il figlio poteva disporre li%eramente ma di cui il padre conservava lusufrutto) e
successivamente ancora venne introdotto il !eculio .uasi castrense8 il patrimonio che il figlio si procurava
tramite l;esercizio d;uffici pu%%lici .
6. La lesa maest dellautorit paterna
Laddove il figlio fosse venuto meno al rispetto dellautorit paterna la sanzione, a prescindere dalla morte,
poteva essere la cosiddetta a)"icatio, ovvero la rottura del legame familiare, la diseredazione, lespulsione
dal casato e la perdita del nome. 9urono molti i casi di a%dicatio.
!. Comunit e famiglia" il primo cristianesimo
*l primo cristianesimo influenz, levoluzione della patria potest, distaccandosi per un verso dalla figura
tipica della patria potest romana e attri%uendo alla madre un ruolo e uno spazio pi' ampio, mentre dallaltro
mantenendo alcuni tratti essenziali tipici. La patria potest romana era dunque la cornice, ma i suoi contenuti
erano diversi.
#. $igli venduti per debiti, figli oblati ai monasteri
La -en"ita "ei 'i$li !er "e)iti e i 'i$li o''erti ai onasteri furono due fenomeni significativi e paralleli tra
la patria potest romana e la patria potest cristiana. * figli potevano essere venduti sia dal padre romano per
de%iti contratti che dal padre cristiano) questultimo fu il caso degli o)lati, i figli offerti ai monasteri per
essere cresciuti e resi monaci, talvolta per reali convinzioni religiose, talvolta per opportunit economiche e
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spesso senza che i figli fossero minimamente daccordo. La pratica dei figli o%lati fu di%attuta durante il
medioevo dalla stessa 7hiesa, che fin& per condannarla almeno formalmente. Lo%lazione incominciava
quando la mano del fanciullo veniva avvolta nel tessuto dell;altare e venivano vestiti con la tunica e con la
cocolla (veste tipica degli ordini religiosi, infine dopo la tosatura dei capelli, venivano consegnati alla
disciplina della ascesi (2egola di vita tesa a raggiungere, attraverso il distacco dalle cose terrene, quella
purificazione dell;anima che consente di dedicarsi alla vita spirituale fino all;unione con la divinit. -el
frattempo i genitori si impegnavano a non offrire mai loccasione per farli uscire dal monastero.
%. Come le a&uile" i padri germanici ed il mundio
*n .ermania il pater familias era titolare di un potere chiamato unt/un"iu, una sorta di tutela glo%ale
sulle persone e sui %eni domestici, idoneo a rappresentare la moglie, le figlie non sposate, i figli minorenni, i
semi li%eri e i servi.
* maschi si svincolavano da tale potere una volta divenuti idonei alle armi) il raggiungimento della maggiore
et venne talvolta determinato con il compimento dei 6> anni, talvolta con il compimento dei 6< anni, altre
volte ancora con il compimento dei 6$ anni ed in ogni caso con la maggiore et i figli maschi acquistavano la
capacit giuridica e divenivano li%eri di lasciare la casa paterna andando incontro al proprio destino, magari
con una quota del patrimonio di famiglia, ripartito in %ase al numero dei figli pi' il padre) erano inoltre li%eri
nella scelta matrimoniale mentre per le figlie femmine fu sempre necessario il consenso del titolare del
mundio.
CAP. #: Della casa il re 0lantico re$ie "ei !a"ri1
1. 'ducare i figli per formare i padri
*nsieme ad un patrimonio materiale il padre medievale trasmetteva ai figli un patrimonio sim%olico, il nome
e poi il cognome, ma anche la somiglianza fisica e mentale. Pandolfini sosteneva infatti che compito del
padre non era soltanto quello di riempire granaio e cantina ma di impartire unadeguata educazione ai propri
figli. *l compito dell;educazione finch i figli erano pi' piccoli era rimesso alla madre, poi la gestione
passava pienamente al padre.
#. (eli&uie d)ristotele" la scienza medievale dei padri di famiglia
4na testimonianza di 0ristotele ci dice che nella civilt europea del %asso medioevo esisteva una specifica
scienza della casa, detta econoia) cos& come luomo si riconosce e sindividua nelletica, la societ nella
politica, la casa si riconosceva nelleconomia. *l governo della casa, secondo 0ristotele si ripartiva in tre
diverse categorie, a secondo dei destinatari domestici8
econoia "is!otica "el !a"rone sul ser-o, col potere di un tiranno secondo il proprio comodo)
econoia !aterna "el !a"re suo 'i$lio, con potere di un re secondo amore)
econoia nu+iale "el arito sulla o$lie, con potere di un governatore di citt.
*l fatto che il maschio potesse e dovesse comandare la femmina e il padre potesse e dovesse comandare il
figlio era una regola %en radicata, potendo il marito essere anteposto alla moglie perch appunto maschio e il
padre essere anteposto al figlio perch pi' vecchio) dunque il perfetto rispetto allimperfetto.
+ommaso d0quino riconosceva che il padre in qualche misura fosse il re in casa propria, per questo si
affiancava la figura del padre-marito rispetto alla casa a quella del principe rispetto alla civitas.
&. Padre e principe
1alle idee di 0ristotele e di +ommaso d0quino, la relazione tra principato paterno e principato politico era
ormai divenuta la comune opinione, anche se coloro che vi prestarono particolare attenzione sottolinearono
le dovute differenze, in quanto il principe imperatore era un soggetto superiore a tutti non su%ordinato a
"
nessuno, mentre il padre se era superiore ai destinatari domestici, sopra elencati, era comunque sottoposto al
controllo e potere pu%%lico.
/a ancora dalla comparazione=confronto tra governo della famiglia e governo della citt i giuristi trassero
delle conclusioni dottrinali8
- intorno all;o%%edienza si di%atteva se, in caso di contrasto, il figlio dovesse attenersi all;ordine del
padre oppure a quello delle autorit. Premettendo che l;uomo nasce anzitutto per 1io, poi per il padre
e poi per la patria, quanto allo%%edienza do%%iamo o%%edire pi' alla patria che ai genitori)
- cos& come sui poteri del padre, anche sui poteri del principe dovevano incom%ere degli o%%lighi
come assicurare ai propri sudditi le migliori condizioni di vita e far fronte alle necessit dei pi'
de%oli)
- in materia di reati, vennero posti sullo stesso piano il crimine della lesa maest e il parricidi.
*l confine tra padre e principe si fiss, nella massima per cui ?ciascuno ! re in casa propria@, e .uglielmo da
AcBman scriveva infatti che nel nome di ?2e@ potevano rientrare non solo gli imperatori, i sovrani, i conti, i
duchi, %aroni,ecc. ma anche il padre.
(La differenza tra sovrano e imperatore ! che il primo ha un potere assoluto, indipendente e indivisi%ile)
mentre il secondo ha il potere di comando su pi' territori che ne costituiscono il suo impero.
(. Padri umanisti al crocevia rinascimentale
-el rinascimento europeo, in merito ai poteri paterni, da un lato si rimarcava il rafforzamento della patria
potest nel quadro dell;assolutismo familista=della famiglia (quale vincolo di solidariet che lega i mem%ri di
una stessa famiglia tipico dell;antico regime, dallaltro la cultura rinascimentale tendeva a proporre modelli
pi' mor%idi in campo educativo, con particolare riguardo ai metodi scolastici. 9ondamentale nel di%attito
rinascimentale europeo fu lo scritto di Eraso "a Rotter"a. Punto di partenza era il doppio significato del
termine latino li)er, figlio o li%ero, dal quale il padre doveva augurare l;emancipazione del figlio e trattarlo
in modo confacente alla dignit di un li%ero cittadino. 0l riguardo (rasmo sosteneva che i genitori non
potevano %en educare i figli se questultimi li temessero, avessero terrore di loro) dovevano quindi, prima
essere amati e poi educati, cos& da non mostrare terrore ma rispetto. 2ievocando il caso del cavaliere romano
0ussone che, per aver ucciso il figlio a frustate, fu quasi linciato nel foro da Attaviano 0ugusto, (rasmo ne
trasse spunto per criticare con asprezza l;a%uso dei castighi fisici.
0lle riflessioni di (rasmo si congiunse poi il pensiero di 2ontai$ne che condannava le punizioni corporali
che i padri infliggevano ai figli per fini educativi, in quanto non era sulla violenza e sulla freddezza che il
rapporto tra padri e figli doveva impostarsi, dovendolo cos& da rigido e rigoroso trasformare in affettuoso.
1unque /ontaigne, come altri, prediligeva un ammor%idimento della patria potest ed evidenziava il
naturale sentimento che doveva legare il generante al generato, tanto che in un dialogo con il maresciallo
/ontluc, testimoni, come questultimo fosse profondamente dispiaciuto e rammaricato=amareggiato per non
avere saputo esprimere tutto il suo affetto al figlio, morto prematuramente, per non avergli dato la giusta
confidenza e avere posto sempre una certa distanza, per non averlo conosciuto veramente, per avergli
mostrato solo durezza e disprezzo. 1a qui infatti lintellettuale francese rifletteva sullirragionevolezza di
una patria potest praticata sui figli senza alcuna naturale affettuosit. 7ome potevano questi padri non
provare affetto e amore per i propri figli3 1el resto lamore ! un sentimento intimo che non deve sottostare
ad alcun regola e deve anzi essere espresso come meglio si crede, senza per questo temere di perdere il
rispetto, lo%%edienza e la credi%ilit dei figli.
Sulla stessa linea di pensiero si schierarono anche altri esponenti della vita quotidiana del C$##, e non solo,
dai quali emergeva un modello di padre sensi%ile e responsa%ile) come anche 2assio "A+e$lio che pi'
tardi, durante la 2estaurazione, individuer una figura intermedia del padre, capace sia di tenere conto dei
diritti dei figli e allo stesso tempo di impartire unadeguata disciplina educativa.
$
/a al contrario non manc, chi sosteneva invece la durezza e la rigorosit dei rapporti tra genitori e figli, tra
cui T%oas 2ore, secondo cui lu%%idienza e la soggezione nei confronti del padre dovevano essere
assolute e le trasgressioni prevedevano il rimprovero e la frusta.
*. Padri cattolici, padri protestanti
7on lavanzare del secolo anche un movimento religioso invogliava ad un ammor%idimento della patria
potest8
- nella riforma cattolica San .iuseppe divent, licona del padre perfetto, padre umile, responsa%ile,
educatore, proteso verso il %ene del figlio ma su%ordinato al dettato religioso e al superiore Padre
celeste. La comune opinione nella trattatistica cattolica da un lato criticava i padri prepotenti e
ra%%iosi che per niente usavano violenze e castighi troppo duri sui figli) ma dallaltro criticava anche
i padri permissivi, altrettanto pericolosi di quelli eccessivamente severi, soprattutto presenti tra no%ili
e ricchi, perch talmente indulgenti sui figli da crescere senza regole e rispetto.
- 1iversa era invece limpostazione in campo protestante. Lutero richiese lintervento statale
dell;educazione dei figli, laddove i genitori non avessero rispettato i loro doveri educativi, potendo
cos& la comunit su%entrare al loro posto. .enitori e tutori dovevano infatti mandare i loro %am%ini a
scuola in modo che nella loro prima infanzia imparassero a pregare e a conoscere 1io e acquisissero
disciplina, decoro e capacit oneste. 1unque i genitori avevano un o%%ligo di o%%edienza che
secondo Lutero era di fondamentale importanza, in quanto era lo%%edienza a tenere in ordine il
mondo, scopo persegui%ile solo se si interveniva sugli essere umani fin dalla loro infanzia,
preparando loro a sottomissioni pi' lievi per essere poi in grado nella vita di saper resistere a
sottomissioni pi' difficili. Duesta preparazione avveniva appunto attraverso unadeguata educazione,
mista tra durezza e permissivit. 1a qui la consapevolezza che la famiglia si presentasse sempre e
comunque come modello dellintera societ, ci, che andava cam%iando era il modo con cui tale
modello si attuava.
-ella giurisprudenza francese del C$## qualcosa infatti iniziava a muoversi, le denunce dei figli maltrattati
dal padre trovarono accoglienza presso i tri%unali, il pro%lema che invece rimaneva quello delle coazioni
matrimoniali. *l consolidamento del matrimonio nel C$## confer& al padre un ruolo essenziale al centro della
famiglia, delineando una sorta di monarchia paterna sulle scelte matrimoniali dei figli. (cco che allora il
controllo paterno sul matrimonio dei figli e sulla devoluzione del patrimonio divenne una colonna portante
dell;ordine sociale, anche se la 7hiesa cattolica, a dispetto di ci, dispose la validit del matrimonio anche
senza il consenso paterno, pur riconoscendone la disonest, al fine di salvaguardare il principio della
consensualit. 0d ogni modo lautorit paterna in campo matrimoniale rimarr vigente fino allarrivo delle
teorie illuministiche.
,. Lesasperazione di un padre filosofo" *irolamo Cardano 0es!erien+e1
*l pavese .irolamo 7ardano fu protagonista sia come padre che come trattatista=autore in una storia dei
poteri paterni. *l 7ardano e%%e tre figli e con tutti e tre dovette affrontare gravissimi pro%lemi che cerc, di
alleviare con la scrittura. /a i suoi pro%lemi in realt cominciarono fin da piccolo, come se gi da allora si
lasciava presagire qualcosa di davvero %rutto. La madre di .irolamo infatti, dopo la perdita di altri suoi 5
figli a causa della peste, durante la gestazione, in preda alla depressione, aveva tentato di ucciderlo. Duando
poi .irolamo, cre%%e, si spos, e a sua volta divenne padre, i guai iniziarono gi dal primogenito .iovanni
Eattista, il quale si innamor, di una donna di mala fama e spos, nonostante l;opposizione paterna) presto
per, sfinito dalla condotta di vita della moglie, pens, %ene di li%erarsene, ma la donna non mori) venne
allora arrestato e reo confesso, fu decapitato. 1ella figlia 7hiara, .irolamo si lament, invece della sua
incapacit di avere figli perch sterile, mentre del piccolo - 0ldo, perch colpevole di avere sperperato una
grande quantit di denaro e di avergli mancato di rispetto rivolgendogli gravi calunnie, ingiurie e infamie..
tanto da decidere con atto notarile di diseredarlo. .irolamo rettific, infatti molte volte le sue idee sui vari
F
figli e sul testamento, alla fine, in quello definitivo, decise di istituire erede universale il sedicenne nipote,
figlio del primogenito.
*l 7ardano, come trattatista, proclamava invece la necessit di una educazione mite e diligente che variasse
in ordine ai vizi dei figli) per i vizi pi' lievi il padre poteva fingere di nulla, i vizi piccoli potevano essere
oggetto di rimproveri e sgridate, quelli medi oggetto di qualche minaccia, mentre i vizi pi' gravi dovevano
punirsi con la frusta, e quelli gravissimi con la privazione del ci%o. +uttavia, se queste erano le sue
considerazioni sui rapporti tra padre e figli, le sue vicende personali lo indussero a rimpiangere la genuina
patria potest romana e a condannare lammor%idimento dei suoi tempi, di cui finora a%%iamo parlato.
3. Le asprezze di un padre poeta, Battista *uarini 0es!erien+e1
Eattista .uarini fu un padre duro e intransigente, tanto da essere addirittura scontento di non potere disporre
con li%ero ar%itrio sulla vita dei figli. +utto cominci, quando il .uarini sta%il&, con autorit paterna, che il
figlio 0lessandro sposasse una no%ile e ricca francese) dapprima 0lessandro si oppose, poi per paura di
essere disconosciuto acconsent&. La conseguenza, cos& come lantico regime voleva, fu che il padre del
marito, quindi il .uarini, ottenesse il mandato ad amministrare i %eni della nuora, con lo%%ligo di mantenere
gli sposi. /a quando 0lessandro richiese maggiori diritti al padre, non solo questultimo lo cacci, insieme
alla moglie, ma i %eni di questultima divennero automaticamente di sua propriet. *l figlio allora chiam, in
giudizio il padre e lallora duca 1(ste tent, una riconciliazione, che per, dur, poco. *n realt la storia si
sussegu& in una serie di liti e riconciliazioni, fino alla morte dello stesso Eattista.
7on le altre $ figlie, le cose non andarono certo meglio, anzi.. < di esse finirono in convento, di una non si
seppe nulla e le altre < si sposarono, ma poi una di esse venne uccisa dal marito.
4. Una patria potest antica e moderna
/a la patria potest come si costituiva3
- Per via del matrimonio legittimamente contratto)
- per via di una sentenza definitiva che deli%erava che quello fosse figlio di..)
- per via di unadozione)
( quali erano gli effetti della patria potest3
- 4no riguardava gli acquisti)
- un altro lamministrazione dei %eni avventizi)
- un altro ancora nellimpossi%ilit di citare in giudizio il padre.
*nfine la patria potest come si scioglieva3 Per emancipazione.
Lemancipazione altro non era che il venire meno della patria potest, nel momento in cui il figlio si poneva
fuori della potest del padre. 1oveva necessariamente dichiararsi presso il giudice ordinario o straordinario
competente, oppure presso colui al quale ci, competeva per consuetudine, e doveva necessariamente
concorrere la volont sia del padre che del figlio, visto che il padre poteva emancipare il proprio figlio ma
non vi era costretto e il figlio veniva emancipato solo con la sua volont, non senza. Per questo tale atto di
emancipazione si diceva consistere in una giurisdizione volontaria non contenziosa, e sem%rava essere
o%%ligatoria la forma scritta. 1unque la materia dellemancipazione rivest& particolare importanza perch
rappresentava una vera e propria limitazione alla patria potest e nellesperienza italiana non fu la sola, visto
che la patria potest ne cono%%e altre di limitazioni normative e consuetudinarie, %asate su diversi fattori8
let del figlio)
lesercizio della mercatura=attivit commerciale da parte del figlio)
la condizione di separata economia, nel caso il figlio avesse lasciato la casa paterna per andare a
vivere a proprie spese)
laver contratto matrimonio, anche se ci, valeva comunemente pi' per la figlia, che per il figlio)
lemancipazione volontaria o coatta per a%uso della patria potest)
G
ulteriori modi di estinzione della patria potest quali la morte naturale o morte civile del padre, gli
uffici ricoperti del figlio risultanti incompati%ili con la soggezione al padre, ecc.
/a fondamentalmente a chi giovava lemancipazione3 -ella maggior parte dei casi si diceva giovasse al
figlio ma spesse volte anche al padre) a tal proposito il pro%lema che nasceva riguardava il cosiddetto premio
dell;emancipazione, ovvero sorgeva il du%%io se doveva essere assegnato dal padre al figlio o se doveva
essere invece assegnato dal figlio al padre. 5artolo non aveva du%%i, era al padre che spettava uneventuale
compenso per la perdita di un potere come la patria potest, visto che di suo il padre dava gi come
compenso al figlio leseguire latto di li%eralit. Lemancipazione doveva considerarsi insomma una sorta di
manomissione, diretta al conseguimento della li%ert, con la presenza della volont di entram%i le parti)
infatti lemancipazione come pena, non condivisa cio! dal figlio, andava a coincidere con la%dicatio o la
cacciata dal casato. 7os& come era necessario un atto scritto e solenne, allo stesso modo era per, possi%ile
che la patria potest potesse anche cessare tacitamente, per fatti concludenti, indice della concorde volont
delle parti, come il caso della cosiddetta emancipazione sassone, consistente nellallontanamento del figlio
dalla casa paterna per sposarsi e per vivere in separata economia. *nfatti se il figlio viveva e lavorava
separatamente dal padre, si presumeva emancipato perch ormai in grado di divenire adulto e formarsi una
famiglia propria) in realt sempre una presunzione rimaneva, visto che nonostante tali elementi di
separazione e indipendenza il figlio e il resto della sua famiglia potevano comunque rimanere soggetti al
potere del padre=suocero=nonno. Per questo i giuristi lessero tale prassi come una presunzione, posto il
decorso di un certo lasso di tempo, varia%ile dai 6# ai <# anni.
Premesso che la patria potest doveva considerarsi concepita nellinteresse del padre, quale capo della
famiglia, definito tale perch dotato di un potere largamente autonomo e privo di oneri e condizioni, in che
cosa consisteva giuridicamente la potest dei genitori3 La possi%ilit paterna di rivendicare il figlio, oltre che
i suoi diritti personali e patrimoniali, induceva verso lidea di una sorta di diritto reale, e si discuteva se il
padre avesse il figlio in propriet o in possesso) Rosini ad esempio defin& la patria potest come linsieme
di quei diritti, sui figli, tipici della propriet esistenti per il semplice fatto di essere genitori, ovvero autori dei
figli generati e dunque proprietari del frutto creato. A ancora 6ant che defin& la patria potest come una sorta
di possesso e che vedremo meglio pi' avanti. * trattatisti in ogni caso si soffermarono ad individuare gli
effetti giuridici ricollega%ili alla paternit8
la vendita dei figli per necessita di fame)
lamministrazione dei %eni dei figli)
i diritti sui peculii (castrense, quasi castrense, avventizio, ecc.)
il diritto del padre di agire per l;ingiuria recata al figlio, visto che lingiuria al figlio era uningiuria al
padre)
il diritto del padre di uccidere la figlia colta in adulterio)
lo%%ligo per il figlio di seguire la religione paterna)
lo%%ligo di educare e mantenere i figli)
lo%%ligo di istituire il figlio come erede)
lo%%ligo di dotare la figlia)
il divieto di imporre il matrimonio ai figli con violenza) ecc..
Le ragioni dellaffetto
4na domanda spesso comune era8 ma i figli dovevano preferire pi' il padre o la madre3 Toaso
"A.uino, che si era gi posto il pro%lema, opt, per una soluzione pragmatica=concreta=pratica da valutare
caso per caso, anche se la preferenza sem%rava doveva andare al padre. * giuristi %asso medievali italiani
esaltavano invece l;amore materno, cos& come nella scuola giuridica tedesca dell4sus /odernus
Pandectarum non fu difficile rintracciare dissertazioni=esposizioni, trattazioni che ipotizzassero una potest
>
materna, riconoscendo ad entram%i i genitori il potere di correggere e di esigere certe opere, ed in taluni casi
(educazione delle figlie facendo prevalere il parere della madre.
La comune opinione, tuttavia, considerava la madre assolutamente inidonea alle necessit dei figli, il che per
automatica esclusione attri%uiva tutti i poteri al padre) anche nel caso fosse divenuta vedova la madre non
diveniva titolare di patria potest sui figli, solo titolare di una tutela comunque divisa con un tutore scelto tra
alcuni parenti maschi del defunto. Per questo si riteneva che la soggezione verso la madre fondamentalmente
non fosse temuta e che il rapporto tra madre e figli era nella maggior parte dei casi simile a quello di <
estranei. (ra dunque chiaro che leducazione del padre fosse indu%%iamente pi' affida%ile. 1i esso era inoltre
chiaro che lamore verso i suoi figli superasse ogni altro, ma non pareva equamente distri%uito fra la prole8
secondo una presunzione giuridica, infatti, il padre avre%%e prediletto i figli maschi perch era attraverso loro
che avre%%e tramandato la dignit e il casato per generazioni.
7. Le ragioni della forza
*n merito alla patria potest paterna significativo fu inoltre il dettato di Al'onso 8.
*n tale saggio 0lfonso H deline, un potere correzionale moderato inquadrato nel dovere di educazione, che
consisteva nel correggere, istruire ed ammonire) da come il castigo veniva impartito si poteva %en intuire se
venisse erogato per istruire o per delinquere, ovvero per correggere o per far del male. 1a qui diversi erano i
criteri per giudicare se il castigo rientrasse nelluna o nellaltra ipotesi) ad ogni modo fuori dai casi di
uccisione e di eccessiva ferocia, considerati gravissimi, tutti gli altri casi erano ritenuti di lieve correzione.
Per le punizioni appena pi' gravi erano poi necessarie due condizioni8
- una oggettiva , che il figlio ri%elle venisse comunque punito con moderazione,
- una soggettiva , che venisse punito con la sola volont di emendare e correggere al fine di insegnare i
%uoni costumi al figlio.
(rano allora due i metodi che se ne deducevano, per educare i propri figli8
- quello meno severo %asato sui rimproveri, sulle ammonizioni, sugli avvertimenti, ecc.)
- quello pi' severo %asato sui castighi e punizioni.
/a la correzione poteva assumere anche altre forme8
- affidare i figli al governatore di navi cos& che venissero sottoposti alla dura disciplina nautica per < o
5 anni)
- rintanare i figli scostumati ed impertinenti=maleducati in degli sta%ilimenti per fare la fame ed essere
sottoposti a duri lavori)
- lespulsione del figlio dal casato.
:enivano invece sempre e comunque esclusi le eccessive punizioni e violenze che mettessero in pericolo la
vita stessa del figlio) anche se al padre era pur sempre riconosciuto il diritto di uccidere la figlia, colta in
adulterio, insieme allamante) cos& come gli era riconosciuto il diritto di uccidere il figlio maschio colto in
adulterio con la matrigna. 4na alternativa, a tali metodi correzionali, era poi individuata nellistituto del
"iscolato, per il quale i figli ri%elli erano ricondotti nella pi' generica categoria dei
discoli=indisciplinati=diso%%edienti, distur%atori dellordine pu%%lico e inquinatori del %uon costume) il
discolato si sostanziava in una sorta di arruolamento militare coatto, dietro denuncia dei padri, sacerdoti o
ufficiali di polizia, il cui fine era quello di imporre un regime duro e inquadrato come quello militare, pi'
efficace rispetto allinsufficiente regime familiare. Spesso erano anche i parenti del discolo a richiedere
larruolamento forzato.
1i fronte a tutte queste varie alternative educative e correzionali il figlio non doveva mai permettersi di
difendersi n di reagire e ci, perch ?se lecita era loffesa illecita era la difesa@) ad ogni modo leccessivo
potere paterno, lingiuria intollera%ile o il castigo disumano a%ilitavano, il figlio, rimasto comunque inattivo
di fronte al padre, a pretendere dal giudice lemancipazione coatta.
I
0nche nellesperienza spagnola fu possi%ile notare esempi interessanti di patriarcato. 0nche qui il padre
aveva il diritto e il dovere di correzione verso i figli e verso tutti coloro vivevano nella sua casa, da esercitare
con misura e piet. * figli potevano solo in casi particolari essere legittimati a diso%%edire8
- quando ci, che gli veniva comandato dal padre era peccato)
- quando il padre infliggeva un danno grave alla loro vita)
- quando venivano castigati senza piet dal padre)
- quando il padre induceva la figlia a prostituirsi.
:alevano anche qui le diverse forme di educazione e correzione prima visti.
19. +uando il figlio si sposa
Superata una certa soglia det (<$ anni per le femmine, 5# anni per i maschi i figli divenivano legalmente
emancipati con la li%ert matrimoniale, il cui unico dovere rimaneva quello di informare i genitori sui propri
progetti nuziali. Limportanza del tema della li%ert matrimoniale dei figli di famiglia nelle societ dantico
regime era evidente, il matrimonio era infatti uno strumento patrimoniale, uno strumento di visi%ilit cetuale,
uno strumento di alleanze ecc.. Lintento dellautorit pu%%lica, in merito alle uguaglianze e disuguaglianze
cetuali, fu quello di intervenire per limitare ed eventualmente sanzionare i matrimoni di disparit fra no%ili e
non no%ili. Duesta concezione laica della parit cetuale contrastava con quella canonistica della li%ert
matrimoniale, che privilegiava non la posizione sociale per fini contrattualistici - individualistici quanto il
matrimonio come sacramento, come li%era convinzione di unirsi per amore ad unaaltra.
0d ogni modo il contrasto tra necessario consenso paterno e li%ert matrimoniale del figlio termin, con
lapprovazione da parte del 7oncilio di +rento del canone che formalizzava la liceit del matrimonio senza il
consenso, fermo restando il dovere di chiederlo) se poi il figlio non lo riceveva e si sposava contro il volere
del padre, il matrimonio cos& cele%rato=sine consensu patris rimaneva comunque valido. :ediamo tale aspetto
nel dettaglio.
- La conclusione "i un atrionio sen+a il consenso "el !a"re:
*l figlio era tenuto a richiedere lautorizzazione paterna, e poi avre%%e potuto convolare a nozze
anche in caso di disaccordo) si trattava di garantire quel minimo di rispetto filiale (del figlio verso il
padre che permettesse di conciliare li%ert matrimoniale e rispetto dellautorevolezza paterna. (
allora un famoso teologo Sanc%e+ alla domanda8 ?che scopo aveva richiedere il parere del padre, e
non il consenso, se poi il figlio poteva disattenderlo e sposarsi comunque3@rispondeva che tale
richiesta di parere aveva al contrario grande rilievo) perch! alla notizia appresa il padre avre%%e
eventualmente potuto mettere in guardia il figlio da possi%ili raggiri, ed inoltre che il figlio avre%%e
dovuto comunque rispettare il parere paterno nel caso in cui il suo progetto nuziale violasse il ceto
dappartenenza o producesse scandalo, ecc. 1unque lonere informativo non era solo un atto di
rispetto ma era soprattutto uno strumento concreto che permetteva sostanzialmente lapplicazione di
una potest civile paterna.
- Il ri'iuto "i un atrionio i!osto o $i !roesso "al !a"re:
diverso era il pro%lema se i figli fossero tenuti oppure no a contrarre matrimonio promesso dai
genitori, gi in tenera et. 0 tal proposito cera chi sosteneva che il figlio una volta giunto allet
legale (per contrarre matrimonio avre%%e dovuto adempiere alla promessa paterna, a patto che per,
non si trattasse di matrimonio tra ceti diversi (disparaggio) mentre cera chi sosteneva al contrario la
li%ert matrimoniale e dunque che il figlio avre%%e potuto disattendere la promessa paterna. Secondo
questultimi, infatti, il padre peccava irrepara%ilmente se imponeva al figlio un certo matrimonio, cui
conseguiva la nullit dello stesso, ci, che invece si riteneva ammissi%ile era solo una
moderata=controllata coazione=imposizione, a patto per, che il figlio avesse li%eramente manifestato
lintenzione di sposarsi.
*l teologo e canonista 5ossi, nel favorire la li%ert matrimoniale sosteneva che, nonostante ai genitori
spettasse provvedere alle nozze dei figli, questultimi nella scelta matrimoniale non erano o%%ligati
6#
ad o%%edire alla volont genitoriale, ma dovevano rispettarla evitando di recare grave ingiuria alla
famiglia. *nsomma Eossi riteneva che non era necessario il consenso paterno per potersi sposare ma
solo il suo parere, sufficiente ad escludere irriverenza=mancanza di rispetto e disprezzo. *n questa
prospettiva era quindi il diritto canonico a fissare i requisiti di validit del matrimonio e i giuristi
esperti e%%ero parecchie difficolt nel seguire lo schema rigido canonististico-tridentino, perch se
da un lato il concilio tridentino dichiarava efficace e valido il matrimonio contratto senza consenso
paterno dallaltro consentiva comunque al padre di poterne impedire la conclusione ritenendo che,
seppur il matrimonio era un grande sacramento, sacrificarlo era meno grave che denigrare=offendere
lautorit paterna. *l padre, allora, una volta impedite le nozze inopportune avre%%e poi dovuto
impegnasi per predisporne altre. 0nche la 2ota %olognese fu sottoposta ad una delicata controversia
domestica, i cui protagonisti furono una moglie, il marito e il padre della moglie che la figlia cit, in
giudizio per averle negato la dote a causa di un matrimonio non consentito. -ellemanazione della
sentenza il giudice evidenzi, tre diversi elementi8
il riconoscimento della patria podest, ovvero che i coniugi, prima di sposarsi, avevano
informato il padre della loro intenzione, compiendo cos& latto di dovuto rispetto e onest)
il favor matrimonii, ovvero che i figli una volta giunti i <$ anni potevano sposarsi a prescindere
dalla volont del padre, ci, anche per rimediare ad una eventuale negligenza di esso a far
sistemare la figlia o figlio)
la tutela dellonore cetuale, ovvero che il matrimonio in questione era del tutto degno, avendo il
marito una casa di propriet, un %uon lavoro, un modesto patrimonio e una %uona fama.
1alla cui valutazione complessiva dichiararono legittima la richiesta della figlia e fissarono a carico
del padre lo%%ligo di assegnare la dote alla figlia. (ra quindi evidente come il giudice avesse da un
lato rispettato il principio canonistico della li%ert matrimoniale ma dallaltro avesse accertato anche
il dovuto riconoscimento allautorit paterna. Punizioni patrimoniali e successorie potevano poi
disporsi dal padre nei soli casi in cui non fosse stato interpellato prima delle nozze.
11. La condizione dei servi di famiglia
La servit' domestica fra medioevo ed et moderna perse un %el po del suo spessore sociale, anche se
nellantico regime i servi di casa erano sempre considerati una colonna portante della famiglia. *l ser-o
"oestico si diceva fosse 'aulus:'ai$lio, ovvero parte integrante della famiglia, ma la sua posizione
resta %en distinta sia da quella della moglie che da quella dei figli. * servi dei no%ili erano poi considerati dal
diritto comune di migliore condizione rispetto ai servi dei ple%ei ed erano anche gratificati da una maggiore
tutela giuridica.
*l famulus o famiglio o servo era colui che viveva a spese e nella casa di un altro, prestando quotidianamente
una piena disponi%ilit di servizio) un uomo li%ero insomma, che per povert e %isogno era costretto a farsi
servitore di altri. *l rapporto erile=padronale (ovvero di servit' e di signoria era caratterizzato dallassenza di
un impegno reciproco (sinallagma, di una causa che giustificasse lassunzione di un o%%ligo tanto grande di
fedelt e di una assoluta disponi%ilit di servizio, i cui limiti erano vagamente individuati e i cui doveri erano
altrettanto genericamente fissati (potendo quindi comprendere la qualsiasi cosa. 4n profilo decisivo a
qualificare il rapporto erile = padronale fu poi quello del diritto del servo domestico a ricevere la mercede,
che Tasso come prima detto individu, quale elemento essenziale del rapporto, e che i giuristi discutevano se
fosse un diritto sempre dovuto o solo in casi particolari, come in quello di malattia. ( ancora se il padrone in
uno scatto dire avesse cacciato fuori di casa il servo, il salario gli spettava pi'3 .li spettava ma a patto che
ritornasse alle solite faccende domestiche. Si discuteva poi se il pagamento del salario fosse un o%%ligo
inevita%ile per il padrone oppure no) se nulla era stato tacitamente o espressamente sta%ilito la comune
opinione riteneva che al servo non spettasse nulla, secondo altri %isognava invece operare per presunzione e
valutare se solitamente il padrone pagava il servo oppure no, secondo altri ancora il salario era invece
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dovuto. 0d ogni modo ne era ammessa la fungi%ilit con vitto e alloggio, mentre i vestiti dovevano
considerarsi in usufrutto.
7irca invece la scelta del servo, il padrone poteva effettuare una sorta di selezione prendendo informazioni,
facendo fare un periodo di prova, sottoponendoli a prove fisiche, ecc.) cera chi riteneva che i giovani fossero
pi' idonei, in quanto pi' facili da gestire. 0ltri pro%lemi riguardavano le serve domestiche, nei cui confronti
la dottrina giuridica arrivava ad ammettere parzialmente gli eventuali commerci carnali pi' o meno imposti
dal padrone, sulla presunzione che solitamente le domestiche sono meretrici=prostitute) i manuali per il %uon
padre di famiglia esortava infatti le donne nu%ili a non servire in casa di uno scapolo. 4n ultimo profilo del
rapporto tra servo e padrone era quello del potere punitivo di questultimo, per il quale +asso era contrario ad
ogni castigo corporale, mentre la dottrina giuridica era invece assai meno drastica, giustificandosi spesso
dietro il confine di ?una certa moderazione@.
CAP &: ;nita, asc%ie++a, !ro!riet, !er!etuit
1. Lapoteosi del padre" Louis de Bonald
Louis "e 5onal", il pi' attento pensatore sui poteri domestici, scriveva8 ?la societ ! tutta quanta paternit e
dipendenza@) la triade pade-madre-figli si concretizzava nella seguente maniera8
- relativamente alla struttura "ella 'ai$lia ,
il padre esprimeva la causa
la madre rappresentava il mezzo
i figli rappresentavano leffetto,
- relativamente alle rela+ioni interne
il padre esprimeva il potere,
la madre rappresentava il ministro,
i figli rappresentavano la soggezione.
1unque nella famiglia il padre era la causa e il potere, il cui compito principale consisteva nella difesa della
famiglia e nellimposizione di vere e proprie leggi. La madre rappresentava invece il mezzo e il ministro,
ovvero lo strumento necessario per lesercizio del potere domestico del padre) era insomma autorit anche la
madre ma non per virt' quanto perch autorizzata dal marito. * figli rappresentavano infine leffetto della
famiglia e la soggezione) tali rimanevano finch viveva il padre costretti ad onorare, o%%edire ed adempiere
ai doveri di casa. Si evinceva chiaramente come tutti i componenti della famiglia dovessero sottostare al
padre.
#. Perplessit concettuali nella cultura italiana preunitaria
1urante la 2estaurazione si esalt, lanalogia fra potere paterno e potere politico, in un di%attito che coinvolse
molti intellettuali, e tra essi uno dei pi' moderati fu Pietro 5aroli, il quale riprendeva e accentuava la
corrispondenza delluniverso domestico con quello statale, definendo8
- il fine, rappresentato dai figli di famiglia per il padre e il popolo per lo Stato)
- i mezzi, rappresentati dalla patria podest per il padre e dalla sovranit per lo Stato)
- il principio direttivo, rappresentato dal padre per la famiglia e dal principe per il popolo)
la cui caratteristica comune di tale corrispondenza era la su%ordinazione del soggetto inferiore a quello
superiore, cos& il figlio soggiace al padre, la moglie al marito, i sudditi al sovrano, il cattolico alla 7hiesa,
ecc.
&. In&uiete anticipazioni" &ualc,e appunto sfogliando -ant ed .egel
6<
- 6ant8
dedic, alla famiglia e alle sue dinamiche unattenzione minore rispetto ad Jegel, anche se i suoi commenti
rimasero comunque memora%ili. Kant persegu& lidea di ela%orare per il contesto dei rapporti domestici una
autonoma categoria di diritti, che denomin, ?diritti personali di natura reale@, consistenti nell;avere, oltre a
se, unaltra persona come propria, o meglio di usarla come una persona e nel possederla come cosa. (cco
che, secondo Kant, la particolarit della famiglia domestica risiedeva nella procreazione come fatto
produttivo di rapporti giuridici, da cui ne conseguiva il possesso del padre sui figli.
- <e$el:
riteneva che al vertice della famiglia ci fosse il padre e che i figli per avere la pienezza dei loro diritti, anche
se emancipati, dovevano attendere la morte del padre. (rroneamente i genitori pensavano di potere fare dei
figli ci, che volevano ma soltanto la societ poteva avere una visione tanto ampia per un compito cos&
delicato, tanto che se i genitori non avessero potuto provvedere alleducazione dei figli, non potendo
insegnare loro come ci si inseriva in societ, era la societ stessa che interveniva. (ra questo il nodo centrale
del pensiero di Jegel8 la necessaria tutela da parte della societ e dunque dello Stato nei confronti dei
%am%ini, che o%%ligava i genitori allistruzione e alla disciplina dei loro figli (pensiero anticipato da Lutero.
*l minorenne secondo Jegel, allintero della famiglia, aveva il diritto di esigere unistruzione che gli
permettesse di guadagnarsi da vivere. *n questa chiave Jegel condannava la tradizionale patria potest
romana, rigida e rigorosa. 1a questo punto di vista la distanza da Kant, che sosteneva lidea di un possesso
sui figli, era evidente. Jegel infatti imputava ai figli la posizione di mem%ri allinterno della famiglia e come
tali il diritto ad essere educati e nutriti, senza alcun diritto invece per il padre di considerarli come cose o
come schiavi (come avveniva nel diritto romano) leventuale punizione del padre doveva essere di natura
morale incentrata sulleducazione del figlio (dunque a fin di %ene e rappresentata o attraverso la
dimostrazione di %uone maniere.
(. Uno /tato per i padri di famiglia" il Ducato di 0odena
1urante la 2esaturazione nel 1ucato di /odena dell>## =rancesco I> "Austria / Este ((ste o estense fu
una famiglia ducale di 9errara riprese la disciplina dantico regime e si prospettava con durezza un contesto
politico-sociale su cui avviare la ripresa della patria podest classica. ( alcuni suoi memoriali ne furono la
testimonianza.
Ardine e su%ordinazione sare%%ero nuovamente comparsi nelle case e nella domestica societ. Agni ceto poi
doveva usufruire di uneducazione specifica8 ai figli della no%ilt doveva offrirsi una cultura pi' raffinata) i
figli della classe media dovevano formarsi in una preparazione tecnica utile per le attivit professionali) i
figli degli artigiani avre%%ero dovuto godere di una limitatissima istruzione, tanto quanto %astava per
soddisfare i loro %isogni.
*. Il Duca padre supplente
-ella restaurazione sar dunque il duca a farsi carico dei compiti paterni mal praticati. *nfatti casi di soggetti
schedati, controllati e talvolta internati ce ne furono a%%astanza, come quello dei figli discoli=ri%elli
indisciplinati e disu%%idienti ai padri, o dei matrimoni contrastati dalle famiglie che spesso sfociavano in liti
e scandali) gli amanti che fossero stati costretti a stare lontano, rinchiusi in luoghi diversi per non vedersi,
potevano essere condotti dalla polizia in carcere, finch questultima non avesse accertato le motivazioni di
fondo.
,. Un laboratorio culturale per la restaurazione del patriarcato
1unque il piano strategico per la ricostruzione di una societ statica e patriarcale era quello di riproporre il
modello della famiglia quale monarchia naturale accentrata nel padre e lo%iettivo era fondamentalmente
quello di evitare una qualsiasi riforma, che appariva in quel momento molto pericolosa, perch si temeva
listituzione di una ?repu%%lica familiare@ dove i figli venivano equiparati ai padri, o ancora la pi' temi%ile
65
?repu%%lica rossa@ dove i assoggettano i padre scam%iandosene i ruoli, trascinando cos& la famiglia e la
societ nel disordine e nellanarchia=ingoverna%ilit. (mergeva dunque un forte segnale dinvadenza dello
Stato in am%ito della societ tanto che tutte le politiche del ducato furono allora coinvolte in azioni a favore
della famiglia patriarcale.
CAP. (: La ri-olu+ione "ei 'i$li e la$onia "el !atriarca
1. Una patria potest naturale
*l modello patriarcale e medievale della famiglia inizi, ad esser messo in discussione dal giusnaturalismo che
lo sottopose ad unintensa revisione razionale. La critica alla tradizionale idea della famiglia, e dei rapporti
tra genitori e figli, presupponeva una riconsiderazione della societ e dello Stato8
- uno Stato non pi' fondato su un monarca per diritto divino, ma sul li%ero contratto fra individui, e
- una famiglia non pi' fondata su un padre investito di un potere naturale, ma su un accordo con equa
ripartizione di diritti e doveri.
+re furono le aree tematiche enucleate dai giusnaturalisti intorno ai poteri paterni8
- 'on"aenta, intesa come legittimazione della patria potest, dove il giusnaturalismo and, a
confrontarsi su tre tesi
quella gerarchica , che giustificava la superiorit del padre sulla %ase dellatto di generazione,
cio! sul diritto di chi donava a vita, o sulla %ase del principio giuridico delloccupazione, per cui
il figlio era considerato cosa di nessuno e dunque di appropriazione del padre che lo faceva
proprio)
quella contrattualistica , che legittimava il potere paterno sul tacito consenso dei figli)
quella funzionale-utilitaria , che prevalse tra le 5 per la quale il potere del padre si giustificava
con lincapacit dei figli di gestirsi autonomamente e con la conseguente necessit di ricevere
uneducazione per inserirsi in societ.
*l padre insomma riceveva un potere indispensa%ile per lassolvimento della funzione sociale con il
conseguente venir meno del carattere della perpetuit della patria potest, in quanto al
raggiungimento della maturit dei figli, il potere del padre doveva scomparire)
- titolarit, le scuole giusnaturalistiche furono concordi nellattri%uzione a entram%i genitori della
patria potest, oscillando tra una effettiva potest congiunta e una potest pendente pi' verso il
padre)
- estensione dellautorit paterna, il giusnaturalismo trasform, la concezione dei genitori considerati
dei quasi in posizioni sempre pi' garantiste in favore dei figli.

#. La svolta democratica" da Loc1e a (ousseau
Lidea dellanalogia fra potere paterno e potere regio si connetteva a concezioni autoritarie e assolutistiche
che ?o%n Loc@e critic, duramente, in quanto il potere politico doveva fondarsi sul consenso mentre quello
paterno da intendersi come naturale e il suo saggio fu un pilastro fondamentale per la costruzione di una
societ orientata sul %am%ino. +ale saggio consisteva in una serie di lettere ad un gentiluomo che gli aveva
chiesto consiglio sulleducazione del figlio, proponendogli una concezione moderata vicina a quella
umanistica ma staccandosene rispetto alle punizioni corporali. *n unaltra sua opera, LocBe inve&=offese
contro la patria potest, persino contro il suo nome, sostituendolo con il termine di potere parentale o
parental poLer. 4n potere parentale che presupponeva una titolarit comune al padre e dalla madre e una
durata minore degli anni in cui la prole era incapace di gestirsi e il padre tenuto ad imporsi, superati questi
confini tutto era da considerarsi un irragionevole a%uso. (ra insomma un idea di potest temporanea dove
una cosa era il dovere, il rispetto, la gratitudine, e unaltra era invece lassoluta o%%edienza e sottomissione.
LocBe infatti si chiedeva come era possi%ile che i genitori trasformassero la naturale cura dei figli in assoluto
6"
dominio del padre, e la risposta era proprio la loro incapacit di distinguere fra il ?governo temporaneo@
ristretto allet minore di figli e il diritto perpetuo al rispetto, allaiuto e allu%%idienza) i genitori dovevano
insomma esercitare un potere fondato sullamore come 1io aveva insegnato.
Le nuove idee suscitarono per, reazioni di segno opposto. *n sintonia, invece, con lidea di LocBe, fu
Rousseau che nella sua opera il 7ontratto sociale, partiva dal presupposto che la pi' antica di tutte le societ
fosse proprio la famiglia, nella quale i figli restano legati al padre per quel tempo che hanno %isogno di lui,
non appena tale %isogno cessa il legame naturale si scioglie.
La sua opera segn, il pieno riconoscimento dei diritti del %am%ino, distinguendo 5 differenti modelli della
considerazione del %am%ino8
vi era chi lo riteneva cattivo per natura, e quindi di essere sottoporre a una severa disciplina)
chi lo considerava %uono per natura, e quindi di essere difeso dalle cattive influenze del mondo)
chi lo riteneva una ta%ula rasa, sulla quale si sare%%ero impresse le esperienze che avre%%e vissuto,
questa fu la posizione diffusa tra gli intellettuali.
Per 2ousseau insomma il %uon adulto sare%%e stato chi da %am%ino fosse cresciuto secondo natura e senza
limposizione di insegnamenti e regole, formando cos& il nesso %am%ino M natura, ma soprattutto slegando
leducazione dallegocentrismo=egoismo verso una prospettiva sociale dove luomo non ! pi' ?uno@ ma una
unit della societ.
&. Il padre di famiglia di Diderot e &uello di *oldoni
Sia lopera di Di"erot che di Aol"oni, erano incentrate sul conflitto tra padri e figli intorno alle scelte
matrimoniali rappresentando entram%e la ra%%ia e linsofferenza causate ai figli da tale tirannia domestica) la
societ dei giovani ne era infatti ferita nel profondo producendo appunto le consuetudini pi' singolari.
(. Linconciliabilit del patriarcato con la democrazia" Cesare Beccaria
*n tale cornice possono %en inquadrarsi le vicende umane e personali di Cesare 5eccaria, che culminarono
nel rifiuto del padre al suo matrimonio con +eresa Elasco e del suo provvedimento di arresto di 7esare
perch figlio riottoso che gli disu%%idiva. La nuora apparteneva ad una famiglia no%ile ma non ricca, dunque
non allaltezza delle aspettative che Saverio Eeccaria (padre di 7esare nutriva per il figlio. 1i qui la
richiesta darresto del figlio, internato per %en 5 mesi, e il conseguente ricorso del padre di +eresa per
inadempimento della promessa di matrimonio) nonostante la detenzione e le tecniche di persuasione ad
a%%andonare tale progetto nuziale, 7esare rimase fermo nelle sue posizioni e non appena li%ero, si spos,. *l
padre per,, non li accolse in casa e si limit, solo a prestare loro scarsi alimenti, mentre la madre dispose che
lintera famiglia si vestisse di nero perch era come se 7esare fosse morto. 9u necessario lintervento di
Pietro :erri per far riappacificare padre e figlio e gli sposi essere accolti in casa. /a evidentemente
lesperienza personale di 7esare non gli serv& molto se poi, diventato a sua volta, padre non esit, a
condizionare la li%ert matrimoniale della figlia .iulia, imponendole il matrimonio con Pietro /anzoni.
Lo%iettivo principale del Eeccaria fu quello di inquadrare la famiglia patriarcale come organismo politico
allinterno di uno Stato dispotico o di uno Stato democratico. -ello Stato dispotico, quale aggregato di
famiglie, la ragion di famiglia finiva per prevalere sulla ragione di Stato e il padre appariva come una sorta di
despota. :iceversa nello Stato democratico il padre aveva poteri limitati e comunque circoscritti alla minore
et. *nsomma per il Eeccaria la famiglia doveva recuperare le sue caratteristiche naturali, allontanando quelle
valenze=valori politiche prettamente medievali. Sullo spirito della famiglia doveva dunque prevalere quello
dello Stato e ci, divenne unopinione piuttosto diffusa tra gli illuministi, che contrastava per, con quella che
una ventina danni prima aveva avanzato /ontesquieu, sostenendo che allinterno di uno Stato democratico
necessitava una patria potest monarchica che sapesse compensare le scarse capacit di coazione tipiche
della forma repu%%licana, mentre allinterno di uno Stato dispotico poteva anche andar %ene una patria
potest democratica visto che il regime monarchico aveva di per s quel carattere assolutistico.
6$
*. La polemica illuminista per una patria potest minima e temperata
Aggetto di di%attito tra gli illuministi fu la questione riguardante i poteri domestici e leducazione da
impartire ai figli, e proprio il pensiero di Eeccaria ne cre, lo spunto. *l nocciolo della questione era
incentrato sul contratto sociale e sui limiti e sugli effetti che esso causasse al potere paterno) premettendo che
solo dal contratto sociale potevano scaturire le relazioni familiari, si soleva attri%uire al padre unautorit
naturale sugli altri e una superiorit fisica piuttosto limitata, che non consisteva in una rigida ed assoluta
gestione delleducazione, come finora apparsa, ma in una pu%%lica gestione delleducazione tramite pu%%lici
catechismi. 1a qui il pensiero utopistico (che immagina un modello di governo, di sistema, di societ, ideale
in cui tutti vivono in perfetta armonia e felicit che concepiva limmagine della famiglia ideale fondata
proprio sul contratto sociale il cui richiamo alla natura rappresentava un limite ai poteri paterni. *l concetto di
natura, verso la met del CG##, inizi, per, a perseguitare anche i legislatori, tanto che una delle prime
testimonianze in tal senso fu il progetto di codice ela%orato (da 7occeNi per 9ederico ** di Prussia, che
sfocer poi nel codice prussiano del 6GI". *l progetto in questione, nella parte dedicata alla famiglia, per i
continui richiami che faceva alla ragione si scontrava con limpostazione conservatrice e romanistica) un
esempio fu quello di indicare chiaramente e minuziosamente le ragioni su cui ! fondata la potest del padre,
ovvero che il diritto sui figli nasce perch essi sono dai genitori concepiti, sono una porzione di essi, fin in
minore et necessitano di essere accuditi, educati e nutriti) sempre nella ragione e dunque nella natura si
fondava anche il rapporto con la moglie, che lasciava la propria casa per entrare volontariamente in quella
del marito di cui ne era il padrone e quindi il capo e insieme dare vita ai figli, che divenivano strumenti dati
al padre dalla natura. 1a queste ragioni la considerazione del padre come capo e padrone della famiglia e
della casa, e lidea di una patria potest perpetua. 0nche il potere correzionale appariva diviso tra esigenze
patriarcali e moderazione illuminata, tra ordine e tutela dei diritti della persona, perch se da un lato i
dovevano o%%edienza al padre, in quanto capo della famiglia e autore della loro esistenza, sottomettendosi ai
suoi ordini, dallaltro il potere del padre non poteva sfociare in un contrasto con le leggi naturali e divine,
potendo dunque si punirli ma con moderazione e razionalit (rimproveri, sgridate, ecc. senza forme di
violenza e cattiveria. *nsomma la famiglia continuava sempre a mutare nel corso del tempo.
,. La (ivoluzione e labbattimento della paterna tirannide
*n merito alla patria potest francese, Pot%ier sosteneva che fosse pi' somigliante a quella di un tutore che a
quella di un padrone, riducendosi cos& al solo diritto dei genitori di governare con autorit la persona e i %eni
dei loro figli, ed essendo poi sta%ilita pi' a favore dei figli che a vantaggio loro, finiva quando i figli si
reputavano in grado di governarsi da soli, ovvero al raggiungimento della maggiore et. *noltre i poteri
correzionali del padre si andarono rafforzando con la presenza di Ardonnances regie, in particolare
accresciuti furono il potere dincarcerazione del figlio, di giustizia domestica, di scelta matrimoniale, ecc.
0llepoca della rivoluzione francese, nel 6G>I, la patria potest negli am%ienti acculturati e illuminati godeva
di pessima fama, in quanto incoerente e dispotica e sostenuta da una legge innaturale, lalternativa era infatti
quella della democratizzazione della patria potest, intesa in maniera pi' moderata e sottoposta alle leggi
ordinarie, le quali dovevano svolgere una funzione pedagogica=educativa per rimodellare la morale quale
maggiore valore sociale. 7i, nonostante i primi progetti di riforma furono tuttaltro che originali, perch la
loro unica preoccupazione fu solamente quella di riconoscere una qualche garanzia ai figli mantenendo
comunque un solido potere paterno) le posizioni pi' influenti di quel momento si spostarono poi verso la
prospettiva di una vera e propria a%rogazione della patria potest e di una rigenerazione della famiglia, ma si
dovette attendere lemanazione del codice civile del 6>#" per una pi' articolata disciplina legislativa del
potere paterno. Si iniziava cos& a fissare per legge i contenuti delleducazione, la cui inosservanza
comportava la somministrazione degli alimenti in favore dei figli per lintera loro vita.
3. 2radizione e moderazione nel modello austriaco
6F
-ellesperienza familiare austriaca il primo punto di arrivo in tema di patria potest si pot evidenziare nel
codice di Aiuse!!e II del 6G>G, dove trasparivano chiaramente due norme concernenti il rapporto dei figli
col padre e con la madre8
- i figli erano o%%ligati a portare al padre rispetto, u%%idienza e di rassegnarsi pienamente alla sua
volont)
- i figli erano o%%ligati a prestare alla madre lo stesso rispetto e anchessa aveva il diritto di dare
consiglio ai figli e di educarli con moderate punizioni.
+ale concezione austriaca della patria potest si sta%ilizz, poi nella versione finale del codice civile del 6>66
(0E.E, nel primo li%ro dedicato alla famiglia. * diritti esercitati dal padre, in quanto capo famiglia,
andavano a costituire la patria potest che per, rappresentava solo un tassello del rapporto con i figli,
essendo principalmente o%%ligato a mantenerli sino a che essi non potessero provvedervi da se, mentre la
cura incom%eva principalmente alla madre) la patria potest cessava poi con la maggiore et, e venne
comunque data la possi%ilit di chiedere una deroga a questo principio giustificata dallincapacit del proprio
figlio, o di condotta passata che richiedeva ancora una sua soggezione alla potest paterna. +assativi o meno
che fossero, i principi sanciti nel codice erano comunque elastici anche se si avvertivano negativamente le
soluzioni adottate internamente alla famiglia che sfuggivano ad un controllo pu%%lico, cos& come si diffidava
dallemancipazione rimessa al padre in quanto essa poteva essere sancita solo tramite autorit civile che ne
fissava la maggiore et secondo i rapporti locali.
4. Il radicalismo tradizionalista degli stati italiani preunitari
+re modelli in particolare attirarono lattenzione del di%attito preunitario italiano sulla patria potest8
- quello romano, il cui modello di famiglia si sostanziava nell;ordine del padre di famiglia)
- quello napoleonico, il cui modello di famiglia seppur ormai sconfitto continuava a diffondere
disgregazione e disordine)
- quello austriaco, il cui modello di famiglia appariva pi' moderato di quello francese.
4n p, in tutta l*talia del primo C>## iniziava a farsi strada lidea di togliere una volta per tutte lo scettro di
ferro dalle mani del padre di famiglia, idea che si scontrava con quella di chi invece volesse mantenerlo
ancora %en saldo, ma tra contraddizioni e am%iguit ci si avviava davvero verso la crisi di unistituzione
tanto discussa. /a seguiamone le varie fasi.
La patria potest del tardo CG## italiano restava rigorosamente agnatizia (per discendenza paterna e
perpetua) il figlio formalmente non cresceva mai finch il padre era vivo mentre questultimo padre poteva
contare sugli antichi poteri di incarcerazione, di controllo matrimoniale duramente sanzionato e di
diseredazione. 1unque il peso della tradizione erano ancor %en evidenti nonostante i tentativi di
codificazione nazionale dellet napoleonica.
7on la 2estaurazione, prima preoccupazione dei sovrani legittimi fu il recupero dellordine patriarcale, con
una notevole diversit di soluzioni) ad esempio 2oma, +orino, 9irenze, Parma e /odena sancirono la patria
potest agnatizia (discendenza dellavo paterno e penalizzarono il ruolo della madre. 0 tal proposito si
distinguevano < forme di autorit paterna8
- la patria potest naturale, la cui titolarit spettava ad entram%i i genitori, di durata perpetua, con
contenuti generici ovvero il generico o%%ligo di rispetto e o%%edienza da parte dei figli)
- la patria potest civile, la cui titolarit spettava solo al padre o meglio al primo ascendente maschio
in linea paterna, di durata fino alla maggiore et, con contenuti fissati e disciplinati dal codice.
*n tal contesto lelemento della perpetuit rappresentava il sim%olo di distinzione della patria potest rispetto
alla tutela, limitata alla minore et la prima, illimitata la seconda.
0l riguardo significativa fu lesperienza della commissione sa%auda nellela%orazione del codice civile di
7arlo 0l%erto, se prevedere la cessazione della patria potest ad unet prefissata o se incidere sugli specifici
poteri paterni) un pro%lema insomma sia ideologico, che formale, che politico, in quanto gli effetti di fondo
erano analoghi ma la perpetuit faceva la differenza. ( cos& fu, si opt, per la perpetuit della patria potest,
6G
perch fondamentalmente un insostitui%ile elemento della tradizione, ma se ne limitarono nel tempo gran
parte degli effetti tanto da parlarsi di perpetuit solo formale, in quanto di fatto, in sostanza, la potest del
padre piemontese cessava al compimento del <$Oanno di et del figlio. 0naloghe considerazioni si
riscontrarono anche nell*talia restaurata, seppur con qualche variante, dove evidente fu lopzione di scelta
tra perpetuit o cessazione della patria potest al compimento della maggiore et) scelta che si ricollegava
alla distinzione tra potest e tutela. 0d ogni modo se gi nel periodo della restaurazione si oscillava tra
queste < opzioni, dopo la met dell>## quella della perpetuit venne ancor pi' vacillando fino alla
scomparsa allindomani dell4nit d*talia.
7. /c,ematizzazione comparatistica delle leggi civili della prima meta dell#33 0le$$ere1
- Co"ice ci-ile na!oleonico 0149(1
titolarit8 padre, su%ordinati e limitati diritti della madre)
<6 anni8 maggiore et generica)
<6 anni8 emancipazione legale dalla patria potest)
<6 anni8 amministrazione legale paterna dei %eni del figlio)
<6 anni8 potere d;arresto per un massimo di sei mesi su iniziativa paterna e vaglio giudiziale)
<6 anni per i maschi e <$ anni per le femmine8 potere di consenso al matrimonio dei figli)
- Co"ice ci-ile austriaco
titolarit8 padre, su%ordinati e limitati diritti della madre)
<" anni8 maggiore et generica)
<" anni8 emancipazione legale dalla patria potest, salvo proroga su istanza del padre)
<" anni8 amministrazione legale paterna dei %eni del figlio)
<" anni8 potere d;arresto per un massimo di sei mesi su iniziativa paterna e vaglio giudiziale)
<" anni8 potere di consenso al matrimonio dei figli)
- Co"ice ci-ile !er $li Stati Estensi
titolarit8 padre o ascendente paterno, su%ordinati e limitati diritti della madre)
<6 anni8 maggiore et generica)
<$ anni8 emancipazione legale dalla patria potest)
<6 anni8 amministrazione legale paterna dei %eni del figlio)
<$ anni8 potere d;arresto per un massimo di sei mesi su iniziativa paterna e vaglio giudiziale)
<$ anni8 potere di consenso al matrimonio dei figli)
19. Correzione e garanzie domestic,e in $rancia
Sempre in 9rancia i pu%%lici poteri fornivano ai padri un valido ausilio consentendo loro il potere di
incarcerare i loro figli per diverse ragioni e in particolare per le scelte matrimoniali non condivise) i delegati
del re concedevano alloccorrenza lautorizzazione su richiesta della famiglia ma a spese di questultima, si
diceva infatti che chi avesse voluto punire un parente prima avre%%e dovuto supplire il re spiegandogli le
proprie ragioni e convincerlo cos& a farsi concedere lautorizzazione e poi avre%%e dovuto finanziare il re per
le spese di detenzione. -egli anni della 2ivoluzione sistema venne sempre meno praticato e poi col preciso
intento di contenere il potere dei padri e di democratizzare le relazioni familiari, fu valorizzata unantica
istituzione francese, quella dei tri%unali di famiglia, cui i genitori o i parenti di un soggetto potevano
rivolgersi per denunciarne la condotta riottosa, ormai ingesti%ile. *l tri%unale domestico avre%%e dovuto
assolvere una funzione correzionale e garantista accanto a quella del padre, controllandone cos& eventuali
irregolarit al fine di tutelare moglie e figli. .li uomini di legge furono cos& chiamati ad integrare i tri%unali
di famiglia, anche se di fatto operarono pi' per questioni successorie che non per il potere correzionale
paterno, che rimaneva spesso occultato dallomert della famiglia. *l codice civile napoleonico ricono%%e il
potere paterno di far arrestare i figli, ma lo circoscrisse in un am%ito piuttosto rigido, nel quale si prevedeva
6>
che linternamento fosse limitato ad un periodo massimo di uno o sei mesi secondo let del figlio, e
preceduto da un necessario controllo giudiziario. *nteressante era invece quello che il codice non diceva,
ovvero mentre esso a%%ondantemente disciplinava il potere correzionale dei padri, nulla prevedeva in merito
ai modici castighi corporali, pro%a%ilmente perch essendo unanimemente riconosciuti ed ammessi, erano
talmente ovvi da non riconoscerne la necessit di una previsione espressa, per questo la relativa disciplina si
estrapolava dalle interpretazioni dottrinali. /a ancora pi' em%lematico fu lassenza di previsione degli a%usi
dei poteri potestativi, pro%a%ilmente per la visione che i codificatori e%%ero del padre ideale, tale da non
esserne altrettanto necessaria una specifica disciplina. *n realt per, non era cos& e i casi di a%uso erano
infatti piuttosto frequenti) le uniche disposizioni erano contenute in pochi articoli che prevedevano la
decadenza della patria potest nel caso i genitori avessero incoraggiato i figli a prendere %rutte strade, anche
se pi' che norme a tutela dei figli erano norme di disciplinamento per i genitori. 1i qui lintento e limpegno
dei giuristi di colmare tali lacune anche se le disposizioni a cui potevano appigliarsi rimaneva comunque
scarne. 1unque per la piena previsione del caso di a%uso della patria potest sare%%e stata necessaria una
riforma legislativa e fu infatti con una legge del 6>>I che il diritto francese introdusse la decadenza della
patria potest per a%uso, ma il potere paterno di incarcerazione del figlio fu definitivamente a%rogato solo pi'
tardi con un decreto legge del 6I5$.
11. Lesperienza austriaca" garantismo e statalismo
*l codice civile austriaco (0E.E accolse al contrario, unarticolata nozione di a%uso della patria potest,
definendolo e disciplinandolo secondo comportamenti omissivi e positivi. *nfatti il padre che a%usava del
potere potestativo o pregiudicando i diritti dei figli o omettendo di eseguire i doveri imposti, i figli e non
solo, potevano richiedere lassistenza del giudice al fine di applicare le dovute tutele e sanzioni. Lo Stato si
preoccupava dunque di salvaguardare gli interessi dei figli minori, infatti la denunzia degli a%usi poteva
essere effettuata da chiunque ne avesse avuto notizia. La stessa procedura era poi applicato ad un altro
frequente caso, quello in cui i padri erano impossi%ilitatati a gestire la disciplina domestica richiedendo
lausilio delle pu%%liche autorit e la cui ratio era quella di assicurare il riequili%rio familiare.
1#. 4estigia della tirannia domestica nellItalia della (estaurazione
1opo la parentesi napoleonica, i pro%lemi dei poteri correzionali divennero nuovamente di attualit durante
la 2estaurazione, infatti mentre i codici preunitari pi' legati al modello francese non accolsero una
definizione del potere di castigo domestico, dandolo per scontato, adesso necessitava darne maggiore
attenzione. 1i massima la normativa francese in materia e%%e comunque un %uon successo in *talia fino a
quando un movimento didee ostile prese forma soltanto e quando divent, una sorta di sim%olo di dittatura
domestica. Sono le premesse della definitiva estinzione dellistituto nel codice civile del 6>F$. 0l di l di
queste prospettive, nel frattempo la tutela della societ domestica iniziava ad acquistare rilevanza anche per
il diritto penale che prestava attenzione alle questioni familiari contrarie allordine pu%%lico e al %uon
costume e solo la legislazione al%ertina sanzion, penalmente la%uso della patria potest. *l pro%lema si
poneva in relazione alleffettivit di tale tutela, la cui via poliziesca sem%rava essere quella migliore e
diffusa) nell*talia preunitaria al riguardo divennero fondamentali i regolamenti di polizia.
1&. 0atrimoni alla francese e matrimoni allaustriaca
La 2ivoluzione ag& in maniera piuttosto incisiva sulla secolare questione della li%ert matrimoniale nel
contesto delle relazioni domestiche. 4na legge del 6GI< aveva fissato let matrimoniale ai <6 anni, i
matrimoni dei minorenni senza il consenso degli aventi potest erano nulli, mentre dal maggiorenne
nullaltro era dovuto se non la sua li%era volont. 0 protezione dei padri il codice prevedeva per, tre
strumenti8
- la sanzione civile della nullit del matrimonio del minore,
- la sanzione penale dellammenda a carico del negligente ufficiale di stato civile,
6I
- lazione preventiva del diritto dopposizione, che doveva per, fondarsi su impedimenti concludenti,
che risolvessero effettivamente la questione.
*n realt lo strumento dellopposizione non fu tanto utilizzato per evidenziare un ostacolo normativo al
matrimonio (come ad esempio poteva esserlo la presenza di un vincolo di parentela, quanto come strumento
classico di esercizio della patria potest. Si cercava insomma con le opposizioni di mantenere permanente
larma della potest, anche se il tentativo fu vano, visto che nel codice napoleonico non venne riproposta.
1(. 4ecc,io e nuovo nei modelli matrimoniali italiani preunitari
-ell*talia della 2estaurazione il rafforzamento della patria potest e la predisposizione di deterrenti=freni
contro i matrimoni diseguali restarono ancora presenti. 0%rogato il matrimonio civile, i sovrani che lo
legittimavano ammisero la validit del matrimonio del minore senza consenso parentale occupandosi
esclusivamente degli effetti civili. 4n p, in tutte le esperienze codicistiche si pot poi notare un forte
inasprimento della patria potest autoritaria, in partcolar modo in merito al matrimonio e sim%olo principale
di ci, ne fu il codice 0l%ertino) nellesperienza sa%auda infatti il regime previsto per il lassenso agnatizio
(del padre prevedeva diseredazioni e sanzioni patrimoniali, riprendendo aspetti dellantico regime, tanto che
nel distinguere le 5 figure di matrimonio sanzionato, ovvero8
- il matrimonio senza consenso paterno,
- il matrimonio disonorante,
- il matrimonio capriccioso,
la normativa prevista opt, per la conservazione dellautorit patriarcale.
0d ogni modo non tutte le motivazioni del dissenso paterno potevano essere giustifica%ili di impedimento al
matrimonio, nei domini sa%audi infatti il %ruto carattere o la minore et o la differenza di stato sociale non
potevano essere sufficienti.
1*. Il fatale declino del ricatto successorio
Le strategie domestiche del padre proprietario contavano principalmente sul potere sanzionatorio
riconosciutogli dal diritto successorio, con riferimento alla diseredazione ed alla quota disponi%ile per
testamento) di fatto il condizionamento testamentario restava una delle armi paterne pi' efficaci, anche se nel
tempo andavano inde%olendosi. 0l riguardo vi furono comunque diverse tesi. Se fin dai primi anni della
rivoluzione di optava per la%olizione della diseredazione come ricatto matrimoniale, -apoleone sostenne
invece personalmente tale strumento successorio a vantaggio della potest paterna) anche il diritto comune
dantico regime ammetteva la diseredazione nelle ipotesi elencate da una novella giustinianea, anche se non
tassative. +assative erano invece le ipotesi di diseredazione contemplate nel codice austriaco , secondo il
quale si poteva diseredare un figlio se8
- a%%ia rinnegato la religione cristiana)
- a%%ia lasciato il testatore in stato di miseria senza soccorso)
- sia stato condannato per delitto al carcere a vita o per ventanni)
- tenga ripetutamente una condotta contraria alla pu%%lica moralit.
*n *talia il potere di testare e di diseredare non fu mai messo seriamente in discussione e la pi' importante
novit si e%%e con i codici preunitari che imposero la tassativit delle cause di diseredazione (prima ammesse
anche al di fuori delle cause espressamente previste. 9u con il progetto di codice civile di Pisanelli e
lentrata in vigore poi del codice nel 6>F$ che si segnava la definitiva scomparsa della diseredazione)
Pisanelli diede insomma voce a tempi nuovi che avre%%ero offuscato limmagine regale=maestosa del padre
di famiglia, privo ormai del potere di nomina del proprio successore. *l padre di famiglia, re della casa stava
per essere per sempre spodestato=cacciato.
CAP *: La !atria !otest !oliticaente scorretta
1. 5ovecento" il secolo del bambino
<#
0 partire dagli anni F# e CG# del <#O secolo, nell(uropa occidentale si avviarono una serie di riforme sullo
stato giuridico della famiglia. -elle democrazie li%erali, ma anche nelle esperienze totalitarie, la struttura dei
diritti e dei doveri dei codici ottocenteschi era ancora evidente, sia pure con alcuni temperamenti, quali una
maggiore repressione degli a%usi domestici. Le relazioni domestiche mantennero infatti una fisionomia ma
con uninvadenza dello Stato che entra sempre pi' nelle famiglie in nome del figlio. *nsomma i poteri
domestici tra C>## e CI## andavano letti allinterno di un contesto sempre pi' dominato dallo Stato. *l CI## fu
inoltre definito il secolo del %am%ino o meglio il secolo del !uerocentriso, (ovvero quella teoria
pedagogica che pone il %am%ino al centro dellazione educativa e didattica, rivendicandone il valore come
persona e quindi il diritto a uno sviluppo armonico e integrale, fondato sul rispetto della sua autonomia e
li%ert promosso dallo Stato nellinteresse che ciascun %am%ino=a diventasse un onesto=a cittadino=a. *nfatti
mentre precedentemente il genitore-educatore era spinto a rendere il fanciullo adulto il prima possi%ile,
facendolo lavorare per contri%uire alleconomia della famiglia, adesso ci si concentra a garantirgli un
infanzia adeguata in quanto tale. 7i, non solo cam%i, la posizione dei %am%ini, ma alter, soprattutto la
percezione dei genitore verso i figli che dovettero fare meno di loro. /a a cam%iare fu anche il rapporto
genitori-figli, soprattutto nelle famiglie povere o disagiate, prevedendo lintervento di terzi soggetti, come
medici, uomini di Stato, ecc
#. Istituto di diritto pubblico6 Lopinione di )ntonio Cicu
*l di%attito circa la collocazione del diritto di famiglia nel diritto pu%%lico o nel diritto privato apparve uno
dei pi' significativi degli ultimi < secoli, anche se la pro%lematica non era del tutto nuova, presente gi nel
diritto comune medievale. 7erto non poteva rivestire la stessa importanza visto che di per s lo Stato non
aveva ancora quella spinta di diffusione che acquister solo dopo la rivoluzione francese. *n tal contesto la
figura maggiormente di spicco fu quella del giurista 0ntonio 7icu culturalmente cattolico e nazionalista, che
propugnava una concezione organicistica della famiglia e unindividuazione del relativo diritto come terzo
genere tra il diritto pu%%lico e il diritto privato. *l 7icu sosteneva che la volont del padre esprimesse la
volont della famiglia in quanto istituzione organica e che la patria potest attestasse un organizzazione di
potere finalizzata ad uno scopo %en preciso) non a caso tale potere ! tutto incentrato sulladempimento di un
dovere piuttosto che sullidea di diritto. Linteresse familiare ! unico come lo ! quello dello Stato, cos& come
il rapporto tra cittadino e Stato si riconnette a quello tra padre e figlio, sovranit e potest sono il prodotto di
organi e funzioni tipico di ogni organismo. *n fin dei conti la famiglia disegnata dal 7icu era una famiglia
che assomigliava alla Stato, ma non faceva parte dello stesso.
&. Padri fascisti" per un figlio soldato e produttore
1i fatto lincidenza dei regimi totalitari sui poteri domestici fu modesta) le loro relative politiche rimasero
pi' implicite che esplicite, in quanto prodotte come conseguenza di altri interventi. ( pensare che i
precedenti familiari e domestici dei leader furono piuttosto significativi e diversi8
- il padre di Stalin fu violento e picchiava spesso sia lui che la madre)
- il padre di Jitler fu invece disinteressato e assente)
- il padre di /ussolini fu piuttosto severo ma nonostante ci, erano piuttosto legati.
Premesso ci, le politiche dei regimi di destra, ovvero *talia, .ermania e Spagna, proposero dei modelli di
famiglia patriarcale cui si contrapponeva il @olc%o+ sovietico (economia collettiva agricola, cooperative
agricole. +utti comunque svolsero una politica fortemente incentrata sul natalismo, per incentivare lo
sviluppo delle nascite, in quanto gli ideologi della destra lamentavano la crisi della famiglia italiana, le sue
dimensioni sempre pi' piccole, la perdita di autorit da parte del padre, il malcontento delle casalinghe, ecc.
7he il potere paterno su figli venisse declinato dipendeva, in realt, da molteplici fattori socio-economici,
quali il lavoro femminile, lindustrializzazione, ecc. che venivano affermandosi anche in *talia. /a il
momento che evidenzi, quelli che erano gli animi e gli umori interni al fascismo fu quello che nato dal
di%attito e dal contrasto tra desiderio di modernit da un lato e desiderio di restaurazione del tradizionalismo
<6
dallaltro. 1unque se lo Stato riconosceva la famiglia come sacrosanta ed indivisi%ile dallaltro consentiva
ogni forma di ingerenza da parte della dittatura e le opinioni di quanti scrissero relativamente a questo
argomento furono ampiamente discordanti, a ulteriore dimostrazione delle diverse idee del movimento
fascista, ma si trattava di un pro%lema ideologico comune anche ad altri totalitarismi) in .ermania ad
esempio analoghe contraddizioni caratterizzarono lideologia nazionalsocialista e la sua politica, il cui
o%%ligo di fedelt verso il fuhrer metteva in discussione i vincoli familiari e lautorit dei genitori. Proprio in
materia di politica della famiglia il nazismo muoveva dal principio per cui il corpo delle persone non
apparteneva alle stesse ma alla loro stirpe e al loro popolo, tanto che la pedagogia di quegli anni prevedeva la
sottrazione dei figli ai genitori per farli crescere in appositi istituti e secondo quella specifica ideologia. -el
quadro del fascismo italiano il modello di famiglia che rimase invece pi' condiviso fu quello della famiglia
patriarcale, condito da un forte maschilismo. Principio gerarchico e principio razziale dovevano disegnare la
geometria della famiglia fascista, la famiglia era il necessario veicolo dellidentit razziale, in quanto ! dalla
famiglia che si ereditava il cognome, i connotati fisici e caratteriali, il passato, ecc. e proprio il passato, tanto
pi' lontano era tanto pi' forte era il senso della razza. Si diceva infatti che pi' la famiglia era sana, tanto pi'
sana era la razza) dunque razza e gerarchia familiari trovarono un alleato naturale della famiglia rurale
(mezzadria, tradizionalista ed estesa, uno dei grandi modelli della propaganda e dell;etica fascista.
(. Il regime fascista alla prova dei codici
La politica fascista della famiglia si espresse in pi' parti del codice penale del 6I5# (detto anche codice
2occo, il quale prevedeva un allargamento e un potenziamento dellintervento statale sulla societ) lo Stato
doveva infatti rivolgere costantemente la sua attenzione allistituto della famiglia che era centro di diffusione
di ogni civile convivenza, al fine di tenerla pi' compatta possi%ile ed evitare disgregazioni. (mergeva
insomma unimpostazione anti individualista e familista che considerava i maltrattamenti familiari reati
contro la famiglia e non contro la persona) al codice penale si affiancava poi lautorit della polizia per
adempire ad ordini di pu%%lica sicurezza. *l codice civile fascista del 6I"< invece non modific, molto il
vecchio assetto li%erale post-napoleonico del codice del 6>F$. 0 consolidare lunit domestica fu poi
lintroduzione del patrimonio familiare che consisteva in %eni immo%ili o titoli di credito.
4n momento importante venne poi rappresentato da una norma che prevedeva lo%%ligo per i genitori di
educare i figli secondo la morale e il sentimento nazionale fascista, e uneducazione in contrasto con tale
ideologia del regime determinava la perdita della patria potest sui figli e il loro affidamento ad altri. Pi'
specificatamente la trasgressione degli o%%lighi in questione configurava non soltanto un illecito civile ma
anche un reato penale di violazione degli o%%lighi di assistenza familiare. *noltre lo Stato considerava la
protezione dellinfanzia e della giovinezza come unalta funzione pu%%lica che poteva assolvere attraverso i
suoi organi ed istituti, attraverso lintervento nelle attivit educative familiari, attraverso la protezione dei
figli illegittimi e attraverso lassistenza dei minori a%%andonati. 1i fronte a ci, il padre si configurava come
un delegato dello Stato nelleducazione dei figli ed in quanto tale sottoposto al controllo di questultimo. Pi'
dettagliatamente chi esercitava la patria potest veniva considerato cooperatore essenziale dello Stato ma non
poteva essere lasciato li%ero di educare come credesse la prole. *l legislatore prevedeva infatti, la decadenza
della patria potest se il genitore avesse violato il dovere giuridico ad essa inerente e a%usato sia in senso
positivo che negativo della stessa. La caduta del regime fascista non determin, la conseguente caduta sei
codici fascisti ma soltanto una loro ripulitura.
*. Padri comunisti" da 0ar7 allUnione sovietica
La rivoluzione comunista in 2ussia si era proposta come una sorta di ri%ellione dellistituzione familiare,
sulla %ase della riflessione marPista. Prima di /arP il socialismo aveva assunto nei confronti della famiglia
atteggiamenti critici ma non demolitori, limitandosi a proporre riforme in senso egualitario dei rapporti
domestici. 1al pensiero marPiano i costumi familiari furono riletti quali ornamenti inutili e la famiglia
diventava un evento storico. 4na visione negativa della famiglia, in quanto luogo di assolutismo e mezzo di
<<
trasmissione dei valori tradizionali promossi dal potere politico, fu la %ase fondante della posteriore
riflessione marPista. 1i massima, il pensiero marPista si venne svolgendo fra 6IO e <#O secolo in direzione
del superamento non della famiglia in quanto tale, %ens& della famiglia %orghese. Lassetto dei rapporti
domestici che la rivoluzione %olscevica si trov, dinnanzi era strettamente connesso al diritto imperiale
zarista, nel quale vi era delineata una famiglia fortemente patriarcale incentrata su una illimitata e perpetua
potest paterna, salve le limitazioni poste dalla comunit di villaggio. Si trattava comunque di un sistema
povero di norme e plasmato dalla prassi giudiziaria. *l giovane Stalin ne aveva %en conosciuto le asprezze,
essendo suo padre un uomo rozzo e violento che picchiava continuamente sia la moglie che lui stesso, e che
per questo divenne altrettanto duro e crudele, anche pi' del padre. La riforma pi' importante della
rivoluzione fu lo scorporo del diritto di famiglia dal diritto privato, una separazione che sopravvivr alla
seconda guerra mondiale e che sar accolta nei paesi darea sovietica. Pi' in generale nel periodo
rivoluzionario si afferm, la tendenza alla giuspu%%licizzazione di tutto il diritto privato, tanto che Lenin
stesso si chiedeva se un diritto privato potesse effettivamente mai esistere nel sistema di governo sovietico. *l
codice sovietico della famiglia del 6I6> escluse il termine di patria potest e introdusse un controllo
giudiziale sui rapporti domestici, riformando i poteri della famiglia russa verso una con-titolarit degli stessi
ed una costante sorveglianza pu%%lica. 1a qui liniziare di una diffidenza verso il patriarcato e la sua
incompati%ilit con la societ sovietica, e il considerare la donna una possi%ile %uona madre. *nfatti negli
anni C5# si rappresentava la famiglia come unorganizzazione li%era da qualsiasi traccia di supremazia
paterna che poneva al centro lattenzione per il %ene del %am%ino e dunque per il puerocentrismo, partendo
dal fatto che i proprio i %am%ini rappresentavano il futuro. Per questo lo Stato si sent& autorizzato a
programmare e realizzare lintero processo educativo di ogni cittadino.
,. 0icrocosmi" la zadruga slava e il 1anun albanese 0in $enerale1
-onostante quanto concluso nel precedente paragrafo, fra 6IO e <#O secolo, nell;(uropa proiettata verso il
puerocentrismo e lo Stato paterno sopravvivevano microcosmi patriarcali, che spesso furono oggetto di
riflessione culturale. 9u il caso della +a"ru$a sla-a, quale comunit domestica patriarcale, che rappresentava
il passaggio dalla famiglia matriarcale (matrimonio di gruppo alla famiglia monogamica (matrimonio tra un
solo uomo e una sola donna moderna) in realt non fu molto agevole delineare tale linea continuativa
dallalto medioevo allet moderna. (ssa fu inoltre un istituto consuetudinario, che nell>## divenne oggetto
di disciplina normativa e tipica degli slavi del sud, si conserv, anche sotto la dominazione turca. Duando la
Ser%ia si guadagn, lindipendenza, la zadruga disciplinata dal diritto consuetudinario, rappresentava la forma
pi' usuale dellorganizzazione familiare) consisteva poi in un modello di famiglia complessa (anche pi' di
6## componenti, cui il codice ser%o poneva come suoi requisiti la parentela, la comunione dei %eni, la vita e
lattivit lavorativa in comune, era insomma unassociazione di parenti, di lavoro, di patrimonio, organizzata
sul fondamento delleguaglianza di diritti e doveri dei maschi maggiorenni a fronte di una netta inferiorit
dei mem%ri femminili, uninferiorit che si andava attenuando con i codici ottocenteschi. *l governo della
famiglia era poi esercitato da un 7onsiglio, composto dai mem%ri maschi maggiorenni e guidato dallo
starBc%ina, che aveva la rappresentanza della zadruga verso lesterno oltre che poteri incisivi sul piano
patrimoniale e personale e tutore di tutti i minorenni e gli incapaci) sua colla%oratrice era la starBc%it+a,
ovvero la moglie priva di poteri. /olto cam%i, nel <O dopo guerra con il nuovo regime comunista.
0ltro esempio di localismo pi' crudo e ferrigno fu quello presente in certe consuetudini al%anesi, lantica
organizzazione familiare al%anese si sviluppava dalla famiglia alla tri%', il modello era quello della famiglia
complessa patriarcale, caratterizzata dalla coa%itazione di pi' coppie imparentate. 7apo di casa era il
maschio pi' vecchio, a lui competevano poteri coercitivi che arrivavano alla possi%ilit di erogare pene
corporali, e tutti gli dovevano o%%edienza) la raccolta delle consuetudini locali, dette @anun, elencava tali
diritti ed o%%lighi. +ra i diritti il capo della famiglia al%anese aveva8
- il diritto al posto donore)
<5
- il diritto di disporre li%eramente delle armi, dei cavalli, dei guadagni della famiglia, dei %eni di
propriet)
- il diritto di punire i mem%ri della famiglia nel caso avessero agito contro il %enessere della stessa)
ecc.
+ra gli o%%lighi del capo, vi era invece8
- lo%%ligo di curare e mantenere la ricchezza della famiglia)
- lo%%ligo di recarsi a lavoro)
- agire con saggezza e prudenza) ecc.
La donna in quanto tale era priva di poteri e diritti patrimoniali) doveva occuparsi della casa e dei
componenti della famiglia. Per quanto riguardava invece gli altri mem%ri, avevano solo compiti di
colla%orazione e controllo, limitati e sottoposti al controllo del capo. 0llinterno di tale tipologia di famiglia
si respirava insomma aria di famiglia patriarcale.

3. La responsabilit genitoriale nel tardo 5ovecento
La Seconda .uerra /ondiale acceler, notevolmente il processo di a%%attimento delle ultime tracce
patriarcali. Puerocentrismo, eguaglianza dei genitori, scomparsa del capofamiglia, rigida divisione dei ruoli,
aumento dellintervento giudiziale per linteresse del minore, annullamento dello ius corrigendi,
privatizzazione del matrimonio e delle relazioni familiari, nella seconda met del CI##, sono i profili
concomitanti=contemporanei di una comune evoluzione europea. 0ppare em%lematica in tale contesto, la
vicenda del cognome, sim%olo della supremazia paterna, in diversi paesi si era affermata la possi%ilit di
permettere la scelta del nome di famiglia, tra quello del padre e quello della madre. .li anni CG# segnarono in
*talia, come in 9rancia, la crisi definitiva del modello ottocentesco. 4n esempio del trend=tendenza europeo=a
fu la riforma italiana del diritto di famiglia del 6IG$, grazie alla quale la potest diventava rigorosamente
parentale con una piena %i-titolarit del padre e della madre, oltre che pi' strettamente finalizzata
allinteresse dei figli, scompariva il dovere di onorare i genitori e restava il riferimento a un generico rispetto,
che pareva indicare un apporto paritario e non di soggezione-su%ordinazione tipico dellidea dellonore.
Lo%%iettivo era insomma quello di cancellare lormai falso mito della patria potestas assolutistica che
concentrava tutti i poteri nel capo maschile, escludeva da essi la moglie e creava rivalit tra i figli per attirare
lattenzione del capo) unico criterio rimaneva quello che imponeva di tener conto soltanto delle capacit,
dellinclinazione naturale e delle aspirazioni del figlio. Leventuale conflitto tra li%ert del figlio e autorit
del padre doveva essere risolto con una soluzione compati%ile tra interessi del minore e unit della famiglia.
(ra cos& che ogni residua traccia dellantico potere veniva definitivamente cancellato. *noltre qualsiasi forma
di a%uso, qualsiasi disagio del figlio poteva essere denunciato al giudice, oltre che da un genitore, da parte
dei parenti o dello stesso figlio ultraquattordicenne, ma anche su iniziativa del pu%%lico ministero o
dellufficio di pu%%lico tutore. -el contesto familiare lo Stato va a insomma porsi quale garante
delleguaglianza formale e sostanziale, quale tutore dellindividuo de%ole e dei suoi diritti) il rapporto era
tutto tra pu%%lica autorit e singolo cittadino. *l puerocentrismo diveniva linteresse predominante, la cui
educazione del minore doveva essere coordinata con il potere-dovere del genitore) definitivamente morto e
sepolto appariva cos& il potere correzionale, pur modico, sul piano fisico, tanto cha la 7assazione penale
italiana ha sta%ilito che con il termine ?correzione@ altro non deve intendersi che ?educazione@, impartita
rispettando i principi e i diritti del fanciullo fissati nella convenzione dellA-4 del 6I>I, che esclude
qualsiasi forma di violenza.
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