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Etica


In questo numero:

Etica
M. Muggeridge Acqua viva ...... 2

MitoSophia
L.I. Elliot La corona doro ............. 3

Poesia
F. Di Lieto Migrazioni ....... 7

Spigolature dalla stampa
A. Fierro I nuovi sensi della subnatura ..... 8

AcCORdo
M. Scaligero Il principio della salvezza .... 9

Il vostro spazio
Autori Vari Liriche e dipinti .... 10

Tripartizione
S. Ruoli Invocazione ........ 12

Spiritualit
R. Steiner Il Paradiso ....... 15

Mail da !ur"onia
A. di Furia G.W.B.@furboniauniversity.inf ... 24

Antroposo#ia
F. Pavisi LAtlantide ...... 26

Costume
Il Cronista Pinocchio metamorfosi . 29

Redazione
La posta dei lettori .... 30
R. Steiner Meditazioni per i defunti .... 31
Samhain, la Notte del Passaggio .......... 32



Direttore Responsabile: Fulvio Di Lieto
Cura redazionale: Marina Sagramora
Registrazione del Tribunale di Roma
N. 104/89 del 4.3.1989
Direzione e redazione:
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In copertina: Aurel Ionescu San Giorgio sconfigge il Drago,
dalloriginale icona di scuola cretese del secolo XVI.
ACQUA VIVA

un fatto curioso che oggi venga chiamato
pessimista chi dimostra un certo disprezzo per
le cose di questo mondo e osa riproporre quel-
le speranze straordinarie sul destino umano
che salvarono i primi cristiani quando, da un
punto di vista terreno, il loro Maestro li aveva
lasciati e la loro causa sembrava perduta.
Quale assurda deformazione del linguag-
gio! Mi chiedo come si possa considerare pes-
simismo il porre in dubbio le soddisfazioni
passeggere che si ottengono nella nostra esi-
stenza mortale, contrapponendovi quelle du-
revoli offerteci dai Vangeli e dalle Epistole.
Mi domando se mai nella storia di tutte le
civilt sia stata introdotta una concezione pi
follemente ottimistica di quella cristiana,
secondo la quale voi ed io, creature fragili e
mortali, possiamo persino aspirare, con la
grazia di Dio e laiuto di Cristo, a rinascere
nella gloriosa libert dei figli di Dio, per
ripetere le parole di san Paolo. O se ce ne fu
mai una pi abissalmente pessimistica di quel-
la moderna secondo la quale noi, che possiamo
giungere con il nostro intelletto e le nostre
aspirazioni sino alle stelle e oltre, dovremmo
vivere come se la nostra breve permanenza
in questo mondo esaudisse tutte le nostre
speranze e i nostri desideri.
Come possibile che la donna di Samaria,
dopo il suo incontro con Cristo cos finemen-
te narrato da san Giovanni non ricordasse,
ogni volta che attingeva acqua al pozzo di
Giacobbe, quellaltra acqua viva, di cui le
aveva parlato; quellacqua che, una volta
bevuta, lascia per sempre dissetati, una fonte
dentro ognuno di noi, che zampilla senza fine?
Allo stesso modo, colui che ha intravisto,
anche solo di sfuggita, quello che re Lear
chiama il mistero delle cose, quella vita
dellanima alla quale allude Isaia, come pu
ancora prendere in seria considerazione gli
scopi puramente mondani, cio la fama, la
soddisfazione sensuale e il denaro, anche se le
riviste a rotocalco e tutte le varie espressioni
di questo terribile Frankenstein che sono i mo-
derni mass-media tentano incessantemente di
persuaderci che soltanto questi scopi rendono
la vita meritevole di essere vissuta?

Malcolm Muggeridge

Da: Cristo riscoperto, Rusconi editore
Milano 1971, pp. 111-113


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MitoSophia

Le lingue parlate dai popoli antichi, tradotte nei segni e simboli che ne esprimevano i contenuti concet-
tuali, ideali e immaginativi, o semplicemente la valenza materiale e formale, hanno costituito per secoli
uno degli enigmi pi ardui da chiarire per gli studiosi, gli storici e gli antropologi.
Nucleo di tale enigma era la scrittura, cos come si era venuta formando nellmbito di particolari etnie e
in alcune regioni del mondo, dove si erano per primi accesi i barlumi della civilt. Nel tempo, e in seguito
alle vicissitudini belliche, migratorie, epidemiche e persino genetiche, che avevano riguardato le differenti
popolazioni, molte di quelle lingue si erano trasformate e persino estinte. uando i reperti si riaffacciavano
alla luce, spesso i caratteri semantici non facevano altro che ribadire lenigma, infittire il mistero di cui un
dato idioma era circonfuso. !oi, per caso fortuito, accadeva che il velo si squarciasse, e che lenigma e il mi-
stero venissero allora in parte o integralmente rivelati e interpretati nella loro vera essenza. "i# accadeva
soprattutto con il rinvenimento di epigrafi, stele, tavole, graffiti parietali che riportavano testi paralleli di
due o pi lingue, dando cos agli esperti la possibilit, attraverso il raffronto, della decifrazione della lingua.
!rima di essere $nostrum%, ovvero dei &omani, il 'are 'editerraneo fu per molti anni $mare punicum%,
ossia dominio dei (enici, in particolare dei "artaginesi. !recedentemente, e in epoche diverse, vi avevano
spadroneggiato i "retesi, i )ori di "orinto e 'egara, e i (ocesi. Lungo le coste mediterranee, ciascuna di
queste nazioni fondava colonie, porti ed empori* !alermo, +olunto, 'alta, 'ozia, "agliari, ,tica, "artagine,
'arsiglia, Napoli, +ulcis, +iracusa, !aestum, -aranto e .lalia, la moderna .leria, sulla costa orientale della
"orsica. Nelle acque antistanti questa citt, le flotte di "artagine e di /truria, alleate in una forte coalizione,
sconfissero i 0reci di (ocea. "orreva lanno 123 a."., e "artagine era allapice della sua potenza, specialmen-
te sul mare. "hi se la faceva alleata poteva dormire sonni tranquilli e godere di un ombrello protettivo con-
tro qualunque nemico, essendo &oma ancora agli inizi della sua storia e quasi colonia etrusca essa stessa.
)i fronte ad .lalia sulla costa tirrenica sorgeva "aere, lodierna "erveteri, ricca lucumonia etrusca,
posta sopra un rilievo collinare a una decina di chilometri dal mare. ui aveva il suo porto, !4rgi, oggi
+anta +evera, e qui i "eretani avevano fondato un santuario, votandolo alla dea ,ni, o 5no, identificata
con 0iunone o anche con la 'adre -erra. . questa si affidavano le sorti di chi, ricavando i prodotti del
suolo di cui l/truria era ricca, doveva poi prendere le vie del mare per distribuirli in tutti i porti mediter-
ranei, controllati in quegli anni, come si 6 detto, dalle navi e dai presdi militari di "artagine.
)opo la battaglia di .lalia, le navi e gli equipaggi superstiti approdarono al santuario di !4rgi dove, in
onore degli alleati punici, il reggente della lucumonia di "aere, -hefarie 7elianas, volle celebrare una
dedicatio, una dedica solenne, alla divinit punica che pi di ogni altra era assimilata, per attributi e ruolo,
alla dea ,ni* .starte, consorte del dio supremo punico 8aal. 7eniva perci# anche denominata 8aalat,
signora di 8aal, o anche -anit dai "artaginesi. La dedicatio era quasi un invito che la divinit residente
faceva a quella venuta dal mare, ospitandola con tutti gli onori. . tal fine un simulacro della dea ospite
fu collocato allinterno del tempio e venerato.
'a come siamo riusciti a conoscere i particolari di questa sto-
ria che data di 9.133 anni fa: "i voleva la visita di una dea fenicia
a una etrusca per farci avere un resoconto dellaccaduto e chiarire
in tal modo, finalmente, lenigma delletrusco ancora insoluto.
Nel ;<=2, durante gli scavi nellarea sacra di !4rgi, vennero alla
luce tre lamine doro che riportavano incise le formule della dedi-
catio. )ue erano scritte in lingua etrusca e una in fenicio.
0li archeologi 'assimo !allottino e 0iovanni 0arbini, della
,niversit di &oma, massimi esperti delle civilt protoitaliche,
assumendo come base il fenicio, lingua gi nota, dopo un raf-
fronto dei testi paralleli riuscirono finalmente a sciogliere il rebus
rimasto fino ad allora inestricabile. La traduzione pi atten-
dibile del testo etrusco diede questa versione finale* >.lla signora
.starte. uesto 6 il luogo sacro che ha fatto e che ha dedicato
-hefarie 7elianas, re di "aere, nel mese del sacrificio del +ole,
come dono del tempio. / lha fatto perch? .starte ha richiesto
ci# da me nellanno terzo del mio regno, nel mese di @erer, nel
giorno del seppellimento della divinit. / gli anni della statua
della divinit nel suo tempio siano tanti come queste stelleA.

Due delle tre lamine doro di Pyrgi:
a sinistra in etrusco, a destra in fenicio


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Bltre a chiarire lenigma linguistico, le lamine indicavano anche la data in cui la dedicatio aveva avuto
luogo, facendo riferimento a una ricorrenza liturgica. +i tratta con molta probabilit del culto di .done, un
altro dei nomi che si dava al dio supremo 8aal. Nel mese di @erer, il terzo del calendario fenicio corri-
spondente a novembre-dicembre, avvengono due sepolture* quella del seme nella terra e del +ole al suo
punto orbitale pi basso nel solstizio invernale. 5n quel periodo a 8iblo, in (enicia, le acque del fiume
Nahar, che attraversava la citt, si coloravano di rosso. 5l dio era morto, ucciso da un cinghiale nelle
foreste dell.ntilibano. 5niziavano allora i riti di cordoglio, le donne si radevano il capo e formavano
cortei funebri che attraversavano la citt levando alte e accorate lamentazioni. 0li stessi cortei, ma festosi
e giubilanti, si formavano alla resurrezione del dio, che avveniva con larrivo della primavera. /vento
segnalato dai primi germogli che spuntavano nei $giardinetti di .done%, i vasi dove erano stati posti dei
semi di grano e che venivano collocati sui tetti e terrazzi delle case. ,n rituale passato poi al cristiane-
simo* in molte localit d5talia le donne portano tuttora in chiesa vasi con germogli del primo grano, in
occasione della !asqua.
uanto alla lingua fenicia, che aveva consentito di svelare il mistero di quella etrusca, essa deve a
sua volta la propria decifrazione allegizia. !er secoli si era saputo che lalfabeto fenicio era composto
da segni con un valore essenzialmente fonetico, a differenza delle scritture cuneiformi e geroglifiche con-
temporanee, composte da caratteri con valore logografico-simbolico, espresso da figure e ideogrammi,
e raramente fonetico. 'ai si era potuto decifrare il significato di quei segni per ricavarne una completa
scrittura linguistica. (ino al ;<;=, quando legittologo .lan 0ardiner, studiando i segni di natura fonetica
tracciati da operai fenici in alcune grotte del +inai, un tempo miniere di turchesi, sia sulle pareti sia su
oggetti di uso comune o rituale, accanto a testi geroglifici paralleli, riusc a decrittare 99 lettere aventi
valore fonetico. 5 0reci ripresero poi lalfabeto fenicio, che arricchirono con le vocali, prima non indicate.
/ fu grazie alla lingua greca che si era riusciti a decifrare quella egizia un seco-
lo prima. Nel luglio del ;C<<, i genieri dellarmata napoleonica impegnata a
conquistare l/gitto, mentre eseguivano scavi archeologici a &ashid D&osettaE,
nel delta del Nilo, portarono alla luce una lastra di basalto nero, lunga tre me-
tri, che recava incise iscrizioni in tre lingue, con testi paralleli* il greco, il ge-
roglifico e legizio demotico, lidioma popolare espresso in caratteri misti
con fonemi e ideogrammi.
)opo alterne vicende e anni di studi, nel ;F99 legittologo francese Gean
(ranois "hampollion, usando il greco come base di raffronto dei testi, e
in parte il demotico, riusc finalmente a decifrare i caratteri geroglifici fino
ad allora non interpretati. 0iunse persino a compilare e pubblicare, nel
;FH9, una storia, una grammatica e un dizionario della lingua egizia.
/ nel ;<33 tocc# a +ir .rthur /vans I grazie alle tavolette votive e am-
ministrative rinvenute negli scavi del palazzo di "nosso I decifrare la co-
siddetta Lineare ., la lingua usata a "reta e nell/geo prima dei 0reci di 'i-
cene. uesta era composta da caratteri arcaici parzialmente
simbolici, ma in pi con caratteri sillabici complementari,
come quelli rilevati a (esto nel ;<3F dalla missione italiana
guidata dai professori Jalbherr e !ernier. La Lineare 8, successiva alla Lineare ., fu decifrata solo nel ;<19
da 'ichael 7entris, grazie a un corredo epigrafico in centinaia di tavolette rinvenute a !ilo, in .rgolide.
!artita dai graffiti rupestri tracciati con ingenuo stupore dagli uomini preistorici, la scrittura era
approdata ai pittogrammi, schematizzati e stilizzati poi in ideogrammi, coi quali si tentava di stabilire
una corrispondenza, la pi fedele possibile, tra immagine e oggetto, e ancor pi sottilmente tra concetto e
oggetto, e tra questi e il segno che li esprimeva foneticamente. +egu una combinazione di ideogrammi
e segni fonetici, come in /gitto, e finalmente si arriv# a un sillabismo essenziale e scarno con lalfabeto
fenicio. La parola venne smembrata in unit pi piccole di consonanti e vocali, stabilendo solo la correla-
zione tra segno grafico e il suono che esso intendeva esprimere. )iciamo allora che il linguaggio umano e
gli strumenti formali per significarlo allintendimento altrui sono stati il c#mpito pi arduo in cui si siano
cimentati, con pi o meno successo, i popoli della terra nelle diverse regioni ed epoche storiche. "i#
ha comportato difficolt tra i popoli a comprendersi e conoscersi nella loro vera essenza. "i sono stati, in
tempi recenti, tentativi per istituire un linguaggio comune a tutte le genti, come ad esempio il volapuK e
lesperanto, ma senza visibili e validi risultati. "i sta provando linglese a divenire idioma del mondo
globalizzato, ma anche in questo caso la riuscita finale 6 dubbia.

La stele di Rosetta (Rashid), recante le tre
iscrizioni in greco, geroglifico e demotico

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/ppure, non 6 stato sempre cos. 5n tempi che si perdono nelle nebbie atlantidee, gli uomini comunica-
vano tra loro senza difficolt. "ome avveniva questo portento: La 8ibbia, nella 0enesi, ce ne d una testi-
monianza* >Bra la -erra aveva una sola favella e un solo linguaggio. L/cco che questo 6 un solo popolo, ed
hanno tutti la stessa linguaM hanno principiato a fare tale impresa, e non desisteranno dai loro disegni.
L7enite dunque, scendiamo e confondiamo il loro linguaggio, sicch? luno non capisca il parlare del-
laltroA. ual era dunque questa lingua comune a tutte le razze e nazioni: )a quale ceppo antropologico
discendeva: .veva una scrittura, e se s, abbiamo reperti che lo provino: Bppure si trattava di nulla che
fosse materiale, niente segni n? testi, n? documenti stilati e gelosamente conservati in archivi, dissepolti poi
come la mitica biblioteca di .ssurbanipal a Ninive:
uello che le +acre scritture tacciono, o descrivono in termini allegorici,
viene invece chiarito dalla conoscenza esoterica. Nella conferenza Il nuovo
mito di IsideD;E, &udolf +teiner fa risalire allepoca arcaica, ai tempi primi-
geni, la nascita dei vari linguaggi da un solo ceppo comune. ueste le sue
parole* >7i era una volta tra gli uomini la possibilit di sperimentare il
divino nel suo ambiente naturale, in modo immediato, in ataviche imma-
ginazioni. uello era il tempo in cui dominava Bsiride. 'a le nuove con-
cezioni, le concezioni di -ifone, quelle concezioni che dalla pittografia ave-
vano derivato i caratteri della scrittura alfabetica, quelle concezioni che
dalle originarie lingue sacre che gli uomini avevano parlato in comune,
avevano derivato i differenti idiomiLA esprimevano le ataviche imma-
ginazioni, gli archetipi delle cose, dunque. 0li uomini dell6ra arcaica,
preesistente agli d6i, cos come li avevano configurati gli /gizi e i 0reci,
erano in grado di accedere alla corrente universale del Logos e l attingere
le facolt immaginative da tradurre in oggetti figurativi, s da renderli in-
telligibili agli altri uomini. 5 geroglifici, simboli ideativi, facevano parte di
un corredo sacro di segni che solo scribi e sacerdoti potevano ammini-
strare. /ra la lingua sacra di Bsiride, civilizzatore con il dio -oth, dio delle
arti e delle scienze, degli uomini primitivi. 'oglie-sorella di Bsiride era
5side, o Jathor, divinit lunare, che dellastro notturno, simbolo della co-
noscenza ermetica, portava sulla testa, a mo di diadema il crescente, e-
spresso a volte in forma di corna bovine stilizzate. 'a poi, dice +teiner,
venne l6ra di -ifone, o +eth, malvagio fratello di Bsiride, con un c#mpi-
to ben preciso* smembrare lunit sacrale del Logos. >uelle concezioni di
-ifone avevano ucciso ci# che nellumanit viveva come impulso di Bsiri-
deLA, privando cio6 luomo della comunione diretta, animica, con la di-
vinit. > Nei 'isteri, i sacerdoti spiegavano che lepoca antica di Bsiride
era tale che la primitiva chiaroveggenza collegava gli uomini allo spirito
della naturaA. )i conseguenza +teiner aggiunge che la parola si allontan#
>dalla scaturigine animica da cui la parola stessa 6 sorta originariamenteA.
N interessante notare come nel mito di Bsiride pu# essere individuato il
percorso degenerativo della parola, frutto delle ataviche immaginazioni,
segno del Logos primigenio, nella sua frammentazione nellesteriore, nel
materico. Bsiride viene ucciso dal fratello -ifone. 5l suo corpo, posto in
un sarcofago, naviga in bala del mare I che tra laltro gli /gizi ritene-
vano fosse stato creato dalla saliva dello stesso -ifone I e approda in (enicia, a 8iblo. / non casualmente.
5nfatti a 8iblo arrivavano dall/gitto le navi cariche delle piante di papiro. 0li industriosi (enici le face-
vano macerare, le pressavano, le setacciavano e ne facevano carta. (urono per secoli i fornitori di carta, ma-
teriale di base per i libri Dbiblos - bibbiaE per tutti i popoli del 'editerraneo e anche oltre. (urono essi che
portarono la parola primigenia al suo punto espressivo pi basso, attraverso un sillabismo stenografico in cui
soltanto le consonanti figuravano. Lingua pratica al massimo, essenziale, utilitaristica, adatta perci# ai traf-
fici mercantili, alle transazioni commerciali, agli scambi rapidi e proficui. 5l loro alfabeto 6 tuttavia una pie-
tra miliare nellestrema profanazione degli antichi 'isteri legati al 7erbo creatore, quello che aiutava gli
uomini a comunicare senza ricorrere allausilio di segni, caratteri e testi. ,na sorta di telepatia immaginati-
va creava lo scambio di idee, sentimenti e rappresentazioni interiori, e palesava i termini della realt fisica
e i rapporti che gli individui intendevano intrattenere tra loro in relazione a tale realt.
Iside ittura arietale dalla tom!a
di "efertari ad #!u $im!el, in %gitto



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'orendo Bsiride, anche 5side risult# coinvolta nella degradazione degli attributi misterici di cui, come
divinit iniziatica, essa era dotata. &udolf +teiner cos lo spiega* >Nel mito paleo-egizio 5side veniva col-
locata accanto a Bsiride. / nella concezione degli antichi /gizi 5side appariva non solo come una divinit
circonfusa di mistero, non solo come entit spirituale misterica che rimaneva in stretto rapporto con
lumanit, bens anche, vorrei dire, come personificazione di ogni profondit alla quale gli antichi /gizi
potevano pervenire riguardo alle forze primigenie, che operavano nellordine naturale cos come in
quello umano. uando l/gizio voleva comprendere ci# che rappresentavano i grandi misteri celati nel-
lambiente che lo circondava, doveva necessariamente volgersi a 5sideLA. Bsiride era un dio solare, e il
Logos era nel +ole, era perfetta luce. -ifone, il male, il dio malvagio che gli /gizi rappresentavano con una
testa dasino, incarnava laridit del deserto, il vento che porta siccit e more di animali e di uomini. "on
la morte del dio solare, cui doveva succedere nel tempo &a, e il suo smembramento, la !arola primeva si
scindeva, diventava lettera alfabetica, sillaba da ricomporre secondo schemi logici mentali e imprimere
sulla carta. Bsiride, resuscitato da 5side, non poteva ormai pi restituirle gli antichi poteri di chiave del-
locculto e dei segreti della natura. 5l dio stesso divenne sovrano del regno delloscurit e delle anime
morte. uanto a 5side, la dea lunare, maestra delle alte 5niziazioni, anche lei dovette chiudersi agli uomi-
ni, negando loro quella >primitiva chiaroveggenza che collegava gli uomini allo spirito della naturaA.
"os comera >quando Bsiride camminava ancora sulla terraA. +ulle statue che la raffiguravano come
Jathor allisola di (ile, e come 5side lunare a +ais, venne posta una scritta che diceva >5o sono il tutto, io
sono il passato il presente e il futuro. Nessun mortale ha finora sollevato il mio veloA. +ulla sua testa,
dice il mito, venne posta una corona di carta, simbolo del nuovo >profondo sapere in materia di scienze
naturaliA, che dalla terra dei (ilistei Dla !alestinaE, riferisce +teiner, complici Lucifero e .hrimane, venne
irradiato ai popoli alla ricerca di conoscenze razionali, speculative, intellettuali, lontane dai 'isteri.
Nascevano la filosofia aliena dal sacro e la conoscenza fondata sul sapere scientifico naturalistico.
+orse allora un nuovo essere, il nuovo -ifone, luomo che, usando il sapere avulso dal Logos e dalla
chiaroveggenza immaginativa, si illuse di poter possedere la 5side antica e diventare egli stesso un dio.
7olle ricomporre la parola perduta, ne ricolleg# i pezzi sparsi nel mondo, ma tutto ci# che gli riusc di
costruire fu un automa meccanico, una macchina incapace di adoperare quelle energie superiori di cui
luomo era stato gratificato dagli d6i, allorch? Bsiride camminava sulla terra e 5side lo amava.
'a poi, dice ancora +teiner, la nuova 5side si risvegli# e riprese la consapevolezza di ci# che essa era un
tempo. 7enne illuminata da una nuova chiaroveggenza che poggiava su inediti princpi spirituali*
>!ervenne alla pi profonda comprensione che quellepoca poteva raggiungere di ci# che nel 7angelo
di 0iovanni viene designato come LogosM pervenne cio6 al significato giovanneo del mistero del 0olgota.
0razie a tale comprensione, pot? assorbire lenergia delle corna bovine e mutare la corona di carta in
una vera corona doro, simbolo di pura saggezzaA e, pi oltre, >Lla forza della !arola che dovr
nuovamente essere conquistata per mezzo della +cienza dello +piritoA. uella parola che luomo ha
dimenticato, ma >questoblio durer fino al momento in cui la nuova umanit non superer la parola
astratta, il concetto astratto, lidea astrattaA. +olo allora sullimmagine della nuova 5side apparir la
rivelazione finale che dice* >5o sono l,omo, io sono il passato, il presente e il futuro. Bgni mortale
dovrebbe sollevare il mio veloA.
/ quale sar allora la scaturigine della lingua parlata dagli uomini che avranno finalmente sollevato il
velo della nuova 5side: /ssa verr dalla sede del $dio nell,omo%, il cuore, che gli /gizi definivano $nether
imy remet% la dimora profonda di )io, poich? essi ritenevano che >la visione degli occhi, laudizione delle
orecchie, la respirazione del naso, apportano informazioni al cuore. N lui che fa sgorgare ogni conoscenza,
ed 6 la lingua che ripete quel che il cuore ha pensato, seguendo quellordine che 6 stato proferito dalla
bocca, e che costituisce la natura di tutte le coseAD9E. / non dicevano la stessa cosa i (edeli d.more: ueste
infatti le rime del "avalcanti* >7oi che per li occhi mi passaste Ol core e destaste la mente che dormaADHE.
La mente dell,omo nuovo si risveglier dunque e riconquister lantica conoscenza >che dovr essere
nuovamente superata solo per mezzo di una rinnovata consapevolezzaA. )allatavica chiaroveggenza
immaginativa al pensiero libero da ogni legame materico e dalla pania del sensibile. La corona doro
che la nuova 5side-+ophia porr infine sul capo dell,omo realizzato spiritualmente.

Leonida I& %lliot
D;E &udolf +teiner, Il Nuovo Mito di Iside, B.B. n. ;F3, )ornach, = gennaio ;<;F.
D9E -esto della stele n. C<C conservata al 8ritish 'useum di Londra.
DHE 0uido "avalcanti, Rime, P555.



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Poesia
































Sulla dimora esposta alluragano
lo sgomento del tuono, poi la piuma
volitando discende lungo il muro
grondante pioggia. La tempesta falcia
creature inermi, repentina esplode,
e una furia magnetica divampa
fuori dei vetri opachi, rompe in schegge
il cristallo dellaria. Fustigata
si lascia andare lultima campanula
a una docile morte. Gi sannuncia
tra le foglie svenate il primo gelo,
e linganno di un glicine tardivo
con letereo turchino dei suoi pampini
rimemora laprile portentoso.
Di tutto il miele che don lestate
pochi grumi di cera a collegare
ali cos precarie ai nostri sogni.
A noi sostane effimere, sedotte
da vacue eternit dellimmanente,
come agli uccelli stretti lungo i fili
nel vuoto cinerino di novem!re,
per fronde e rami il vento viene e dice"
#Li!erate i pensieri, dipanateli
dai gomitoli oscuri, sollevateli
alla sovranit di chiari spai
perch$ siano vi!ranti arco!aleni%.
&olta a una levit che sa di cielo
ora tesse un ordito di parole
lanima pronta a ignote lontanane,
arcane coordinate le sue trame.
Le decifra, tracciandone per noi
invisi!ili rotte, stella a stella,
il soffio che ci sprona a ritrovare
oltre linverno il sole, e rifiorire.

Fulvio Di Lieto





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Spigolature dalla stampa


>+iamo nel 9399, 6 il ;< settembre. 5l mio sguardo ruota
lentamente intorno ad una tavola spoglia, di solido noce. +i
posa su ogni cavaliere. Janno cipiglio fermo, ma una luce
brilla negli occhi di tutti e ne rivela il segreto di un sogno. 5
tamburi martellano un giro in cinque colpi I tum-tum, tum-
tum-tum I lo fanno ormai da ore. 5l battito sale dalla corte
del castello, entra dalle finestre della torre ed invade la stanza.
"i avvolge e conduce alla nostra missione. "he adesso quelluomo
finalmente pronuncia* $.l 0raal, che ci attendeQ% e solleva il caliceA.
/sordisce cos 7ito )i 8ari su >5l +ole 92 oreA del ;< settembre
9331 De non 9399E per presentare con piglio brillante il recente rilascio
del brevetto a un ricercatore, -homas )aRson, e ne illustra sintetica-
mente le caratteristiche che in uno scenario fantascientifico assai pros-
simo potrebbero riguardarci* >)etto in parole molto povere, la tecnolo-
gia innovativa brevettata da )aRson realizza una trasmissione di in-
formazioni sensoriali al cervello, utilizzando impulsi ultrasonici di oppor-
tuna frequenza e diretti verso aree specifiche della corteccia cerebrale. 5n
pratica, sparer onde ad ultrasuoni nel cervello per creare lillusione
di esperienze reali. 'a senza passare attraverso i sensi, scaval-
candoliA.
/cco linciucio. "on la promessa miracolistica di ridare la
vista ai ciechi e ludito ai sordi, la scienza si gonfia il petto
con lavvento prossimo venturo di sorprendenti progressi tecnologici.
N vero che i nostri sensi pi comuni si stanno affievolendo* i disturbi della vista e delludito si
stanno diffondendo a macchia dolio e compaiono sempre pi precocementeM olfatto e gusto si
stanno ottundendo e il tatto viene sempre meno esercitato. 'a lattacco ai sensi si estende ben
oltre i sensi comuni* ne sono coinvolti anche il senso della vita, del movimento, dellequilibrio e
soprattutto il senso del calore, infiacchiti dallimperante tecnologia del freddo che si 6 insinuata
nelle nostre abitudini alimentari e dalluso-abuso di farmaci antipiretici.
N altres vero che tutto larco sensoriale 6 destinato ad unulteriore evoluzione, che si accom-
pagner ad unemersione dei fattori istintuali verso la luce della coscienzaM ma tale evoluzione
pu# decadere, con lutilizzo abnorme delle tecnologie Delettromagnetismo, ultrasuoni, nucleareE,
verso il regno della subnatura. "i ammonisce cos il )ottore nel suo ultimo scritto* >Luomo deve
trovare lenergia, la forza conoscitiva interiore, per non essere sopraffatto da .rimane nella
civilt tecnica. La subnatura deve venir capita come tale. !otr venir capita solo se luomo, nella
conoscenza spirituale, salir alla natura superiore eStraterrena per lo meno altrettanto quanto con
la tecnica 6 disceso nella subnaturaA.
/merge allora in me il ricordo dellesperienza narrata da Gacques Lusse4ran, diventato cieco
allet di otto anni, nel suo libro Lo sguardo diverso* >)io non crea mai per noi delle situazioni
nuove senza darci nello stesso tempo delle nuove armi per fronteggiarle. +ono grato alla cecit
di avermi impedito di dimenticarmene. ...La cecit ha mutato il mio sguardo, non lha spento.
...5o credo che tutti i sensi si riuniscano in un solo senso, sono le fasi successive di ununica
percezione, e questa percezione 6 sempre quella di un contattoA. ,n contatto che 6 una diversa
forma di attenzione, di risveglio della coscienza che, attraverso il suo affinarsi, sonda i campi
nuovi del senso immaginativo, ispirativo, intuitivo.
#ngelo 'ierro

9
AcCORdo

Occorre formare una schiera di esseri che riconoscano la Potenza che muove lintimo essere dellIo, e nellIo lo
attui, come centro dellAmore universo: che tanto pi se stesso, quanto pi individuale. Essendo
essenzialmente indipendente, supera il
limite soettivo: perci! il suo moto Amore.
Perci! lesperienza vivente dellIo ha inizio co"
me reinterazione dellAmore oriinario, o
dellAmore perduto, o del Paradiso terrestre: il
#raal, dunque.
$ tempo per una tale impresa: la redenzione
dellumana natura, per il potenziamento del"
lAmore celeste entro la oscurit% della natura ter"
restre.
Oltre il vortice di cose umane necessario
il rito che accompana la vita, la sostiene, la iu"
stifica oni iorno: alimento delleternit% il rito
che diviene realt% umana, il sim&olo che divie"
ne vita concreta. 'iviamo il tempo della decisione
risolutiva: le anime iunono al loro momento"
limite, nelle forme pi diverse. Ora, da oni
punto dellazione, ritrovare il (luoo) interiore
laiuto pi rande: quale che sia la distanza, il
colleamento con questo punto di riferimento assoluto la salvezza, oni volta, e il superamento. *itrovare oni
volta il &ene, il vero, il luminoso, il radiante Amore: essere aperti allinaspettato, a ci! che oltre, e che chiede essere
percepito, o conosciuto, o amato.
Procedendo e vincendo, una verit% chiara: che la vittoria connessa a una persuasione profonda, simile alla fe"
de assoluta: a un pensiero nitido e adamantino, di connessione con il +oos, al di fuori di tutto: a una forza plastica
e fulurea che non conosce &arriere psichiche e fisiche, e opera autoritariamente secondo il +oos. $ la forza del Pen"
siero 'ivente, ma in atto come forza del #raal. $ il principio della salvezza, la forza sicura, il punto dappoio cer"
to, il fondamento perenne, su cui si pu! costruire tutto illimitatamente.
Occorre preparare i cuori a essere intrepidi perch, dotati di inesauri&ile alimento di Amore: per trovare la so"
stanza che rende invinci&ili, respirarla, sentirla come circolazione della +uce. -uesto poi coniunto con le forze
creatrici del mondo: questo ritmo coniune con l.niverso: tolie le &arriere della piccola coscienza quotidiana.
Oni iorno v da ritrovare la vetta che domina il paesaio. -ui la 'erit%, la *ealt%/
' un Arcanelo lontanissimo e tuttavia presente, che custodisce questo sereto lavoro di dedizione e di volont%
e lo protee dalle correnti distruttive del mondo: eli riunisce le 0orze creatrici delle #erarchie in ununica corren"
te dintellienza che la fonte dellintellienza umana.
+uomo deve suscitare il vero, il &uono e il &ello, su oni piano, secondo la direzione dellIo superiore, o del +oos.
Acquisire la massima forza, per tradurla in corrente dAmore. Allora la forza pu! essere leittimamente chiesta: lascesi
pu! aspirare alla massima donazione della vita. $ possi&ile il capovolimento di tutta liniustizia, lazione del +oos
trionfante: possi&ile porre la donazione di s, come iustificazione della pi audace richiesta della forza. Essere,
per!, viili, perch, la dedizione sia assoluta, non a&&ia la minima alterazione. Allora il miracolo certo: si sa che si
pu! chiedere, perch, la risposta del 1ondo 2pirituale certa: occorre solo la fede assoluta, che dire il pensiero
puro assorto nellessere profondo del cuore.

1assimo 2caliero 1assimo 2caliero 1assimo 2caliero 1assimo 2caliero
3a una lettera del marzo 4567 a un discepolo.





10
Il vostro spazio

Sul lago che Catullo amava
dal ramo pi alto di un pino
una tortora invoca lo sposo.
Al finire del giorno
suona accorato il canto:
Vieni al tuo nido, amore!.
Giunge lamato infine:
nel vagabondo volare
ha udito dellamata il richiamo.
Poi, insieme, nel chiarore
attendono lombra.
A poco a poco
il crepuscolo ingrigia la terra.
In alto la luce indugia
fra nubi filanti
colorate di rosa:
a dire che il nuovo giorno
porter il sereno. Alda Gallerano

Parole, tondo canto di pensiero ( bianco e freddo come cotone
vive in se stesse in esatta misura il foglio vuoto che aspetta i segni
discendono da un luogo senza spazio
dove muovono libere le cose. le parole non suonano pi vive
forti damore e di dolore insieme
Bra qui sulla carta, congelate
come farfalle secche dietro il vetro nel buio sfugge limmagine vaga
rimandano nellombra un lieve suono cercata con fatica sempre nuova.
eco di un mondo di tempo diverso.
)amillo Righini

PRI*I P#$$I $+L $,L%
$i ferma il temo: io e te saliamo&
-ettiamo al largo la chia.e del mondo
e incontro allal!a .olgiamo il timone&
Raggiunto il sole scendiamo iano,
nelloro i/ uro immergiamo i iedi:
del fuoco il colore, dellac0ua il tremore,
il caldo e il freddo, due e0uili!risti,
s.aniscon sul filo dellorizzonte1
2i tengo la mano 0uando ci accoglie:
rima un inchino oi serge maestoso,
3 il cuore del cielo che ci are le orte
e i olsi ci adorna con raggi di luce&
$orridi e ti !acio, siam giunti al traguardo:
da soli restiamo a mirare leterno,
ronti a lasciare le nostre orme
di stella in stella&

#lice #zzini



11










































































































Cose turche
Alla ricerca di piaceri esotici sem-
pre pi sofisticati, gli italiani hanno
riscoperto il bagno turco, adat-
tandolo alle pi recenti tendenze
esoterapeutintellettualchic.

Siete persone sole?
Benvenuti e salaam!
Trattamenti con coccole
vi faranno allhammam.
Fra mosaici e fontane,
dopo un bagno e un massaggio,
come pasci e sultane
passerete a un assaggio
di t aromatizzati
nel Caf letterario.
E cos rinfrancati
scorderete lorario,
ma non lemolumento
di euro cento e passa
per lintrattenimento,
versato pronta cassa. Domenico Morelli Il bagno turco
Egidio Salimbeni
+ ++ +
+ ++ ++ ++ +e note della mutevolezza
disenano la commedia del destino
nei respiri di una danza.
$ principio di sorte
e terminazione dimmaine
nel seno chiaro del 8ammino.
$ respiro di 8oscienza
e ritmo silenzioso
nella mano del 3ivino.
#iuliana 9onell #iuliana 9onell #iuliana 9onell #iuliana 9onell
Scendeva
il silenio,
come un velario,
sulla scena immota.
'l sole roteante
tramontava,
e dalla terra,
come vapore nascosto,
saliva il !uio.
Gli occhi,
fatti vicini
al cuore,
divorando il silenio
immo!ile di (onda,
attendevano
il mistero,
che si posa.
Letizia Mancino
L
LLungo il cammino
che conduce alla Madre,
al sacro ruscello
dove ogni sorso ristora.

Lungo il cammino
tortuoso per lanima,
che nel dolore si forgia
e d forza al pensiero.

Lungo il cammino
nel nascere e morire,
nello sciogliere ogni vincolo,
nel ritrovare il Figlio. Raffaele Sganga




12
Tripartizione

La peggior cosa da fare sarebbe senza dubbio che, scegliendo un
tema come quello, diciamo Le grandi questioni del presente e la
Triarticolazione dellorganismo sociale, e tenendo per una setti-
mana in luoghi diversi una serie di discorsi su questo tema, si con-
tinuasse a ripetere lo stesso tema sempre con la stessa formulazione
imparata a memoria. Per ragioni obbiettive interiori, questo sarebbe
il metodo peggiore che si potrebbe scegliere.
*udolf 2teiner *udolf 2teiner *udolf 2teiner *udolf 2teiner

Da Come si opera per la Triarticolazione dellorganismo sociale,
O.O. 338, Ed. Antroposofica, p. 72.

La preghiera la mediazione umana per le variazioni del
karma collettivo: perci il suo contenuto ultimo ha a che fare con
le forze radicali della volont, mediante cui si esplica il karma
individuale.
Massimo Scaligero

Da Manuale pratico della meditazione, Ed. Teseo, Roma 1972, p. 74.

Cristo, Tu che sei presente
qui ed ora
nella vita della Terra
ascolta queste parole
che sgorgano dal mio cuore.

Fa che lEuropa sia unita
dal Portogallo al Baltico
da Capo Nord a Malta
dalla Groenlandia alla tundra sieriana.

Fa che questo immenso territorio
ospiti lEuropa!Cristianit"
intravista da Novalis
e #a che questa Europa
diventi sempre pi$ uno %tato
dove tutti si sentano #ratelli.

Fa soprattutto in modo
che i russi amino gli altri europei
e #a che gli europei
centrali ed occidentali
amino i russi
e lo %pirito che li anima.

Fa in modo
che tutti i popoli
di questa grande Europa
che sta nascendo
provino entusiasmo e simpatia
gli uni per gli altri.


13

Fa che questo immenso %tato
possa vivere la Triparti&ione
dell'rganismo %ociale
cos( come ) stata indicata
dal Mondo dello %pirito.

Fa che lo %tato Europeo che nascer",
diventi come un *o cosciente delluomo
di #ronte alle #acolt" del pensare!sentire!volere
e #a in modo che questo %tato Triarticolato,
governato da uomini retti ed ispirati,
aia di #ronte a s+
un mondo %pirituale,
un mondo Giuridico
ed un mondo Economico
indipendenti e cooperanti.

Fa che il Mondo %pirituale a##ermi
la liert" del pensiero, delleduca&ione e dei culti.
Fa che la millenaria cultura dei tuoi popoli
impregni di s+ i nuovi me&&i della comunica&ione
artistica e tecnologica.

Fa che la ararie che ha corrotto le arti,
i costumi e la cultura del mondo moderno,
sia espulsa da esso come gli organismi viventi
espellono le sostan&e nocive.

Fa che il mondo Giuridico sia chiamato a di#endere
leguaglian&a di tutti gli europei
e che i cittadini possano scegliere
lieramente e con coscien&a,
i loro giudici e i loro legislatori.

Fa che il mondo Economico
sia chiamato ad esprimere
una grande solidariet",
e che le valute di questa Europa
siano ordinate secondo il principio
del decumulo di valore monetario.

Che ci siano perci, monete
capaci di seguire il principio naturale
della nascita,
della crescita
e del declino
di ci, che ) vivente sulla terra.

Fa che una giusta parte
della ricche&&a che nascer"
dallinvecchiamento della moneta,
possa tras#ormarsi
in un reddito sociale di #ratellan&a.


14

Fa che la ricche&&a
delle terre europee,
non sia mai pi$ divorata
dallinsa&iaile capitalismo #inan&iario
che si annida nellEstremo 'ccidente,
e #a che queste nostre terre
vengano lierate da ogni tipo
di specula&ione #inan&iaria.

Con la stessa #or&a
con cui Tu cacciasti
i mercanti dal tempio
siano quindi cacciati i mercanti
dal Tempio dEuropa.

Fa che nascano uomini
in grado di reali&&are questi compiti
e che siano coscienti
della missione loro a##idata.

Fa che questi uomini
sappiano mantenere
lEuropa!Cristianit",
in equilirio rispetto ai ghiacci
del materialismo d'ccidente
e al #uoco di un #anatismo ancestrale
che giunge dall'riente.

Fa che quel ghiaccio e quel #uoco
una volta temperati e puri#icati
si mettano al servi&io
dellevolu&ione delluomo.

Fa che i Maestri di tutta lumanit",
le Gerarchie angeliche,
gli esseri spirituali
di questo e di altri mondi,
insieme agli esseri elementari
cooperino alla leggendaria edi#ica&ione
di questa Europa Tripartita.

Fa che questa mia preghiera
diventi ogni giorno pi$ meditata,
consapevole,
intensa.
Fa che io possa portarla
oltre le porte della morte
a##inch+ nel #uturo
si reali&&i quanto ti chiedo
nel nome di Michele -rcangelo.

%alvino .uoli




.udol# %teiner /0-rcangelo Michele1

15
Spiritualit


'n una posiione ugualmente difficile a )uella dellaltra volta, )uando di fronte a voi parlai del con*
cetto di +'nferno,, mi trovo oggi nel momento in cui devono venire riunite in una unica trattaione, sui
fondamenti del concetto di +-aradiso,, le diverse trattaioni ed esperiene del ciclo di conferene che ho
tenuto )uestinverno. Siamo proprio di fronte a un concetto che, nel suo vero significato, nella fede delle
diverse confessioni religiose, oggi . andato smarrito, anche )uando esse restano fedeli a )uesto concetto
stesso, con un istinto spirituale assolutamente giusto e indovinato. /ontemporaneamente, a!!iamo a che
fare con un concetto dileggiato, respinto nella maniera pi0 severa da coloro che non vogliono solo essere
influenti nelle odierne correnti spirituali, ma che anche tali vengono considerati, in vaste cerchie. 1el
concetto di +paradiso, per un enorme numero di uomini, oggi, vi . ancora racchiusa la m.ta ed il con*
tenuto del pi0 profondo anelito del cuore, e ci forma )uello che sta alla !ase di tale concetto stesso,
forma il contenuto della fede piena di dediione per molte anime, un )ualcosa che per )uesta moltitudi*
ne . consolaione, nelle occasioni pi0 difficili della vita. 1el contempo, )uesto stesso concetto viene con*
cepito da molti come un )ualcosa in cui si esprime la pi0 profonda superstiione, e a cui . legata la su*
perstiione umana. -roprio ai nostri giorni, !asta soltanto porre la nostra attenione alle appariioni spi*
rituali, molto discusse in certi circoli, e si vede su!ito )uali potenti ostacoli si contrappongono alla
comprensione degli uomini attuali, )uando si vuole giungere ad una chiara conceione, scevra da pre*
giudii, di ci di cui ci si deve occupare oggi. 1on c. !isogno che nessuno si meravigli, e meno di tutti
chi parla di )ueste cose come io ho intenione di parlarne oggi, se una grande parte di ci che verr det*
to oggi viene considerato come un modello di vuota fantasticheria e di un vuoto sognare mistico. 2al*
grado ci, la trattaione odierna ci mostrer come, proprio nel nostro tempo, . urgentemente necessa*
rio accennare ripetutamente, e nel modo pi0 forte possi!ile, ai fondamenti di )uesto concetto.
2olti di voi conosceranno un uomo al cui nome oggi alcuni collegano il concetto di reale informa*
ione, un uomo, le cui opere negli ultimi tempi hanno fatto un grande scalpore allinterno della cultura
spirituale tedesca. 1aturalmente, non mi aardo a voler neanche minimamente sminuire i grandi e
potenti meriti che )uestuomo ha ac)uisito nello stretto am!ito delle sciene naturali. Avete visto anche,
nelle altre conferene, come per me a!!ia rivestito importana solo il portare ad esposiione, )ui, la
ricerca scientifico*spirituale, assieme ai risultati delle sciene naturali del presente, e in piena armonia
con essi. Da pi0 parti . giunta voce, riguardo alla conferena di August Forel345, che !isogna raccoman*
dare di studiare approfonditamente, a chi vuole un po interrogare se stesso, come si possa profonda*
mente e)uivocare su ci che la Sciena dello Spirito deve esporre, riguardo a tali )uestioni. ' punti di vi*
sta dai )uali ci si pone nella prospettiva della Sciena dello Spirito, nei confronti di tali pu!!licaioni,
vengono spiegati nel mio periodico #Luifer*Gnosis%365, ove si pu trovare )ualcosa sul rapporto fra
Sciena dello Spirito e sciene naturali. -roprio ci che produce le relaioni e le sintonie, e che pone in
luce ci che la Sciena dello Spirito edifica sulla !ase delle sciene naturali, e porta ad elevate prospetti*
ve, . il compito che si pone il trentacin)uesimo )uaderno del periodico #Luifer*Gnosis%. Lintera confe*
rena di Forel su Vita e morte . piena di disapprovaione, proprio di una disapprovaione radicale per
)uesto concetto, che caratteria oggi il contenuto della nostra conferena.
/ome pream!olo, poniamo lattenione su come, chi vuole edificare a partire dai puri fatti delle
sciene naturali una conceione del mondo, possa giungere a tali pensieri. Si dice che #)ueste sciene
naturali hanno portato alluomo grandi e potenti progressi, per il fatto che egli . ora in grado di far luce,
nelledificio cosmico, fin oltre le stelle a noi pi0 vicine nello spaio. 'n che modo )uesta conceione sia
stata posta nella posiione di scrutare, per lo meno fino ad un certo grado, allinterno della regione delle
pi0 piccole componenti delle cellule dei corpi viventi. 'n che modo le sciene naturali siano riuscite, in
alcuni m!iti della tecnica, a superare in un certo grado spaio e tempo7 come nella telegrafia sena fili e
nella telefonia compiano le cose pi0 incredi!ili in tutti i continenti. 'n che modo le sciene naturali siano
riuscite a descrivere le diverse componenti del sole, della luna, delle stelle e cos via. 'n che modo siano
riuscite a condensare laria. 'n che modo siano riuscite ad indicare come colla!orino le singole parti
del cervello )uando luomo pensa, sente, e vuole%. 8utto ci . stato fatto fino ad un certo grado7 e a
ragione )uesto grado viene indicato come degno di ammiraione. 9ra per lautore di )uesta conferena
continua" #1onostante i suoi ammirevoli risultati, )ueste sciene naturali non hanno scoperto nulla di ci
che si chiama +paradiso,, non hanno scoperto nulla del mondo spirituale. Di tutto ci che lumanit, dalla
propria fantasia, ha sognato come +paradiso, ed +inferno,, le sciene naturali non hanno trovato nulla,
nonostante i loro ammirevoli risultati%. : cos viene tratta laudace conclusione che da molti viene citata"
siccome le sciene naturali non hanno trovato nulla di tutto ci, do!!iamo gettare a mare tutti )uesti
concetti. Do!!iamo renderci conto che nulla, che proprio nulla di ci di cui luomo ha per lungo tempo
sognato e anelato, possa esser vero, e che esista un immortale nucleo dellessere nelluomo, che soprav*
vive al decadimento che le sciene naturali sperimentano, in maniera tanto meravigliosa. : poi, ci viene
affi!!iata come unespressione sentimentale la consideraione che . pi0 !ello, grande e potente sapere
che luomo, prima di pervenire a )uestessere personale ed individuale, . interamente vissuto nei suoi
antenati fisici, e che poi vivr solamente nei suoi posteri fisici. Lessere, per intero, dovr venire impresso
Gustave Dor Dante and Beatrice davanti alla milizia
celeste in forma di candida rosa Paradiso, Canto XXXI

16
nel mondo fisico. Lautore si d ad una tale e
reale espressione sentimentale, dicendo" #2a
non . forse pi0 !ello che ci che luomo ha
fatto, dipenda dai suoi ascendenti fisici e pro*
segua nei suoi posteri fisici, che accettare ;
cosa che pu solo venire sognata ; che esista
un mondo attorno alluomo, che vi siano degli
esseri di tutti i tipi, un mondo in cui vi siano
cori angelici da ascoltare, e cos via<%. &iene
dato di capire che . indegno per un uomo che
pensa secondo le sciene naturali aderire ad
una conceione del mondo, che anche solo alla
lontana a!!ia a che fare con tali concetti.
=uesta conferena a )ualcuno pu ricor*
dare )uel che ho sentito dire una volta, molti
anni fa, da una delle guide del moderno movi*
mento illuministico. =uesta personalit disse
circa )uanto segue" #-erch$ gli uomini parlano
di un cosiddetto paradiso sovrasensi!ile, di un
)ualcosa che dovre!!e essere in cielo<%. : poi
chiarific che la nostra terra . una sfera che si
li!ra li!eramente nello spaio, e che esistono
altri pianeti, che lo spaio . il paradiso, e che
lanima non ha !isogno di essere in un altro
paradiso, poich$ gi siamo in paradiso. 8ali
uomini non capiscono molto di ci che in pro*
fondit viene percepito, motivo per cui Schiller
fece la fin troppo fondata enunciaione +Agli
astronomi,"

Non cianciatemi tanto di nebulose e di soli!
Vi solo quantit nella Natura per il fatto che vi d da contare?
Indubbiamente la vostra materia la pi sublime nello spazio,
ma, amici, nello spazio non abita il sublime.

Da tutte )ueste enunciaioni, ed a chi ha raccolto con tutta lanima anche solo una parte di ci che .
stato detto nel corso di )uesta serie di conferene invernali, pu divenire chiaro )uali profondi malintesi
stiano alla !ase di tali faccende. > un profondo malinteso, e )uesti profondi malintesi possiamo espri*
merli al meglio, dicendo" se la Sciena dello Spirito parlasse di ci che gli uomini descrivono come
superstiione, sogno e fantasticheria, tali uomini avre!!ero ragione. 2a il fatto . che la Sciena dello
Spirito nella sua veste moderna . giovane, e che i suoi insegnamenti non sono ancora penetrati in gran
parte dellumanit, soprattutto non in coloro che parlano come prima accennato. Gli uomini si formano
rappresentaioni dei mondi sovrasensi!ili che sono soltanto lo sfogo della loro fantasticheria e dei propri
sogni, e com!attono )uesti prodotti dei propri sogni e della loro fantasticheria. 1on sanno proprio nulla
di ci che ha da dire al riguardo la vera Sciena dello Spirito. 8ale . la !attaglia che viene condotta oggi
da una grande parte delle persone istruite, una !attaglia contro i mulini a vento da loro stessi creati"
una cosa alla Don /hisciotte. : chi lo comprende profondamente, trover in ci che viene detto da
)uesta parte, che sono solo parole, nientaltro che parole che vanno incontro, proprio incontro, alla lotta
contro lopera visionaria che )uesta gente ha negli occhi. /i non ha nulla a che fare con ci che ne
comprende la Sciena dello Spirito. 1el corso di )ueste conferene a!!iamo potuto dimostrare una logica
particolare, e soprattutto )ui, dove evidentemente, stando nel campo delle sciene naturali, si rifiuta la
teosofia, se!!ene non si sappia nulla del suo contenuto. 1e voglio soltanto comunicare )ualche cosa.
Sapete come io mi ponga in maniera profondamente riconoscente nei confronti di ci che ?aec@el ha
fatto per i fondamenti delle sciene naturali. -er, ci che egli adduce per rifiutare le rappresentaioni
che egli stesso ha formato su paradiso ed inferno, si regge su una de!ole logica. La cosa si presenta ai
nostri tempi per molti uomini che vogliono essere eruditi, in modo uguale a )uanto dice ?aec@el" #=ui
compare una fede da tempi antichi, accenna, indica verso il cielo, e dice" )ui a!ita DioA /hi parla cos,
non sa che lalto . del tutto diverso, )uando la terra gira, e )uando si . girata completamente si dovre!!e
indicare verso sotto invece che verso sopra%3B5. La )uestione si presenta proprio con precisione. Se tuttavia
volete un po approfondire con la logica, la sua conclusione si pone su altri piani di )uelli in cui si afferma
che con la testa si va in alto, o in !asso, )uando la terra gira. =uesti signori partono dallerrore che si tratti
di cose nello spaio e non di un accenno allo spirituale a partire dal fisico. 8utto ci lo do!!iamo ripetere,
perch$ proprio loggetto delle nostre consideraioni odierne ., naturalmente, )ualcosa di molto importante.


17


-ossiamo ricollegarci a ci che . stato detto nellultima conferena" se ci compenetriamo con il senti*
mento, con ci che sgorga dalla Sciena dello Spirito, e ci rivolgiamo a ci che progressivamente si forma
e si sviluppa da un !am!ino che cresce di fronte ai nostri occhi, a!!iamo la sensaione che sempre pi0
si avvicina a chiara, lucente e lampante conoscena, che nel divenire pi0 grande, nel trasformarsi, nel
tramutarsi del corpo infantile, viene alla luce )ualcosa che, uscendo dai mondi sovrasensi!ili, si crea la
proprio esistena in )uesto mondo. Giungiamo alla rappresentaione che, come a!!iamo visto, attra*
verso la Sciena dello Spirito pu venire elevato a piena certea che il nucleo esisteniale delluomo,
che entra nellesistena attraverso il concepimento e la nascita, era gi presente prima del concepi*
mento e della nascita, e che ci che vediamo nel corpo fisico . il rivestimento del nucleo esisteniale
sovrasensi!ile e spirituale.
=ui si giunge alla )uestione" dov. ci che entra nellesistena prima attraverso il concepimento e poi
con la nascita< A!!iamo esposto anche pi0 ampiamente lidea, e ci ci ha portati a riconoscere che )ue*
sta esistena fisica delluomo non . la prima, ma che do!!iamo parlare di ripetute vite terrene, e che
luomo ripetutamente, nel corso dellevoluione terrena, entra nella sua esistena fisica. Di conseguena
a!!iamo riconosciuto lidea che ci che luomo esperisce nella sua vita, ci che attraversa in pensare,
sentire, godere, in amore e gioia, in volere e fare, non . morto, ma ne rimane un frutto, che prosegue, e
che la prossima incarnaione raccoglie in s$ )uesto frutto della precedente vita terrena. 'l fatto che pro*
gressivamente il !am!ino porti ad esistena le proprie disposiioni, le proprie facolt ed i fatti, rappresenta
per noi il risultato della precedente vita trascorsa. Luomo ha superato, lottando fino a )ui, diversi gradini
dellesistena, e ci che ha attraversato nella vita precedente si . trasformato in seme ed . divenuto
contenuto, in modo tale che la sua nuova vita sia pi0 perfetta ed appaia pi0 piena di )uella precedente.
:ssenialmente, )uesto . il cammino in ascesa delluomo. 9ra, nella Sciena dello Spirito parliamo di
ci che entra nelluomo attraverso il concepimento e la nascita nellesistena fisica, e che lasciando il
corpo fisico con la morte si trova in un mondo spirituale sovrasensi!ile. A!!iamo affermato nellultima
conferena che +linferno, . un peo di tale mondo. Do!!iamo ancora parlarne oggi, per la parte che
riguarda il concetto di +paradiso,. 'n effetti nella Sciena dello Spirito il paradiso non . )ualcosa di
lontano, al di l, )ualcosa di sognato, ma . )ualcosa di presente, in cui siamo anche noi. /onseguente*
mente, do!!iamo rispondere alla domanda" come pu essere che ci che noi chiamiamo paradiso,
esistena sovrasensi!ile, sia presente )ui dove siamo anche noi, )uando gli uomini non lo percepiscono
con gli occhi fisici, )uando . vero che le sciene fisiche che hanno ac)uisito grandi e potenti risultati non
hanno potuto scoprire nulla di )uesto paradiso<
-er, pi0 spesso, . stata posta lattenione sul fatto che ogni uomo, ma realmente ogni uomo, pu per*
venire ad una piena visione del mondo sovrasensi!ile e del paradiso. 1el mio li!ro dal titolo !iniziazione
3C5, si pone lattenione sui metodi attraverso i )uali luomo entra nel mondo sovrasensi!ile. 9ggi si ac*
cenner !revemente da cosa ci dipende. Dovete solo avere sempre !en presente
cosa significa percepire attorno a voi )uesto mondo fisico*sensi!ile. Avrete cer*
tamente letto che ci che chiamiamo lorecchio umano pienamente sviluppato .
stato formato a partire, per dirla con Goethe, da un organo +dello stesso valore,.
9sservate gli organi primitivi negli animali, ponderate cos., attorno a )uesti
animali imperfetti, il mondo dei suoni, delle armonie fisiche, delle melodie ed il
mondo dei suoni normali e dei rumori. -ensate a cosa fu necessario per confi*
gurare finemente un organo umano sino ad arrivare alle altee attuali, affinch$
luomo potesse approfondirsi nel campo dei suoni, nel mondo a lui circostante.
'n maniera analoga, potete prendere in consideraione anche gli altri organi.
9sservate locchio come si . progressivamente e cos ampiamente sviluppato, in
modo che venga illuminato il mondo meraviglioso della luce e dei colori che una gran parte degli uomini
percepisce. 1el nostro am!iente si trova tutto )uanto gli organi sono capaci di percepire da )uesto stesso
am!iente. Se gli organi delluomo fossero ad un gradino imperfetto ; raffigura*
tevi lorgano uditivo a un gradino imperfetto ; che ne sare!!e di un mondo di
suoni, di armonie e melodie, per tali esseri, con un udito non sviluppato< Dn
mondo che non potre!!ero percepire, un mondo dellaldilA /ome )uesto sta
alluomo sensi!ile, tanto sta il mondo spirituale a ci che si chiama mondo alla
corrente maniera. : proprio come esseri imperfetti, con organi percettivi imper*
fetti, si sono sviluppati ad una pi0 ampia perfeione, e tramite ci sono giunti a
nuovi territori della perceione, cos . altrettanto capace di svilupparsi luomo attuale, come lo era luomo
nella preistoria. Sono dati alluomo i metodi in tutte le particolarit attraverso cui pu venire elevato ci
che ad un grado superiore luomo possiede come fore e capacit. A nessuno viene in mente di chiamare
+paradiso, ci che . stato rigettato da Forel. La Sciena dello Spirito dice solo )uesto" )uando luomo ha
la!negaione, lenergia, la costana di sviluppare le capacit che ora dormono in lui, che sono nel suo
petto, allora egli percepir i mondi spirituali. =uando egli forma gli organi, allora un contenuto del mon*
do dellaldil diviene un suo mondo circostante di perceione, come il mondo dei suoni . per lui mondo
di perceione, e )uesto accade in maniera sempre maggiore )uanto pi0 si perfeiona lorgano fisico.



18

1essuno pu farsi una rappresentaione di )uesta evoluione, sin )ui presa in consideraione, come
)ualcosa di analogo agli attuali metodi di sviluppo per la formaione di un senso fisico. Sare!!e un e)ui*
voco. Si pu facilmente chiedere ad un cultore di Sciena dello Spirito" come si forma )uesto senso< >
conse)ueniale che la gente se lo rappresenti come se dovesse crescere, fuori dallorganismo, un occhio.
' sensi superiori, sovrasensi!ili, non sono cos. Si pongono in tuttaltra maniera, da )uel che sono i nostri
sensi fisici. /aratteriiamo in !reve come si pongano )uesti sensi superiori ; la parola non rende !ene il
loro essere, ma non fa nulla ; in confronto agli altri sensi fisici. 'l modo e il sistema di sviluppo con cui
luomo si innala ai sensi superiori non . cosa esteriore, tur!olenta, . interiore, intima. : ci che luomo
deve attraversare, affinch$ il mondo spirituale lo illumini interiormente nellesistena presente, accade nei
suoi confronti in tutto silenio e delicatea. &i sono tre fore fondamentali dellanima che sono capaci di
un reale sviluppo verso il superiore" le fore fondamentali del pensare, del sentire e del volere. Se ci
domandiamo, in sintesi, cosa si deve intraprendere con il pensare, il sentire e il volere, se si vuole diven*
tare un cittadino del mondo sovrasensi!ile, del mondo dei cieli gi in )uesta esistena, ne riceviamo
come risposta" un fine e sottile lavoro. -otete andare a leggere nel mio giornale, a cominciare dal tredice*
simo )uaderno, che luomo, per il fatto di coltivare in una certa maniera il suo mondo del pensiero, del
sentimento e della volont, cresce allinterno in un mondo sovrasensi!ile. (icordiamoci ora di tutto ci
che, nei rapporti )uotidiani, dal mattino presto )uando ci svegliamo fino alla sera, )uando la nostra co*
sciena sprofonda in un !uio indeterminato, scorre attraverso la nostra anima, e concentriamo lattenione
su come in maniera del tutto diversa tutto ci apparire!!e alla nostra anima se noi, invece che in )uesto
periodo, in )uesto luogo dell:uropa centrale, vivessimo in un periodo antecedente di cento anni, e in un
altro posto di )uesta terra. /ome conseguena pu venirci in mente che ci che passa attraverso lanima
umana dalla mattina alla sera sia il puro risultato del mondo esteriore che cam!ia di continuo. -er una
volta, distoglietevi da ci che scorre attraverso lanima umana, tutto ci che . dato dal luogo e dal tempo,
cercate di allontanare tutti i pensieri dallanima che in )ualche modo si allacciano al luogo e al tempo, e
domandatevi cosa rimane di un tale contenuto. 8utti i pensieri, i sentimenti e tutte le aioni di volont
che ondeggiano attraverso lanima, e che sono determinati da luogo e tempo, che in altre parole affluiscono
alluomo dallesterno con la vita )uotidiana, non sono adatte allo sviluppo spirituale superiore, allo
sperimentare un mondo sovrasensi!ile. 1on intendete per le cose come se si dovesse dire )ualcosa
contro la vita delluomo nella localit in cui . stato posto. :gli deve !ens trovare molto tempo per
sollevarsi completamente, per periodi determinati, al di sopra di ci che cos giunge allanima nella vita
)uotidiana. :gli deve darsi, anche solo per alcuni minuti, a pensieri e sentimenti tali, che siano indipen*
denti da luogo e tempo, e che siano eterni. 8ali sentimenti e pensieri esistono gi. Sono )uelli che vengo*
no sviluppati in chi ha percorso la formaione verso una vita spirituale superiore. Se luomo, nella sua
anima, fa vivere ed agire di continuo tali verit eterne, )ueste diventano nellanima umana fore operanti
che, veramente, svegliano le capacit dormienti.
:d ora lasciate che vi venga descritto il potente cam!iamento che si attua nel momento in cui luomo
si dedica ai pensieri eterni, con metodi severamente prescritti, nel momento in cui egli capisce di vivere
in maniera sottile con tali idee eterne. /hi potre!!e negare che tali idee esistono< /he tipo di natura
particolare hanno le idee delluomo come sono oggi< Se sono di natura tale che luomo viva con loro nella
maniera pi0 intima, allora cosa vive pi0 intimamente nella nostra anima che le nostre idee< /on che
cosa noi siamo pi0 interiori, che con le nostre idee e rappresentaioni< 8utti )uesti pensieri, fintanto che
si riferiscono al mondo esterno, sono la cosa pi0 inefficace, la cosa pi0 passiva, in riferimento al mondo
+reale, delle piccole cose, del !anale. 2a si cela una profonda saggea nel fatto che, per esempio, si dice
che )ualcuno potre!!e non essere attaccato cos tanto ai suoi calcoli che esprimono il pensiero di un
ponte, dato che il pensiero di detto ponte potre!!e, s, esistere in tutte le particolarit, lidea . giusta, ma
il ponte non . presente. 'l pensiero . la cosa pi0 intima che al!erga in unanima. 8uttavia in )uesto
mondo, in cui noi trascorriamo lesistena fisica, il pensiero . la cosa meno attiva. :sso conduce ad
unesistena del tutto interiore. -er, nel momento in cui luomo comincia a dedicarsi ; deve cominciare
con paiena ; per lo meno per un lasso di tempo limitato, alle idee eterne, iniia a conoscere )ualcosa
che prima non si poteva neppure sognare. Se nel nostro mondo fisico il pensiero . la cosa pi0 intima e
contemporaneamente la meno efficace, cos attraverso una educaione ai pensieri eterni che noi facciamo
nella vita fisica, veniamo condotti in un mondo in cui il pensiero stesso . creativo. =uesto . lesseniale a
cui si giunge. : poi un altro mondo iniia a vivere attorno alluomo. /onseguentemente, egli impara a
conoscere dalla propria esperiena )uanto segue" )uando guardiamo nel mondo fisico, scorgiamo la luce7
essa viene gi0 dal sole7 vediamo che le piante, se togliamo loro la luce, diventano secche e muoiono7
vediamo che la luce agisce in maniera creativa sulle piante. Ad una tale fora che inonda lo spaio
cosmico, che . una realt, come solo un oggetto sensi!ile pu essere una realt, giunge il pensiero per chi
penetra, attraverso leducaione, nel mondo sovrasensi!ile. 'l pensiero, che porta nelloscurit dellintimo
unesistena interiore non attiva, viene riconosciuto, attraverso leducaione, come un )ualcosa che
inonda lo spaio cosmico in maniera creativa, ed . pi0 reale, pi0 vero che la luce del sole. 9ra, )uando
luomo scorge )uesta luce del pensiero di cui egli parla come di un mondo reale che gli si apre tutto
intorno, che scorre allinterno dellanima umana, egli nota che ci che . lanima viene, al pari dello
spaio che ci circonda, attraversato da una realt che luomo, )uando non possiede le facolt necessarie,
non pu percepire, come colui il cui orecchio non . formato non percepisce i suoni.


19
:sistono poi anche determinati sentimenti che possono venire educati nel mondo sovrasensi!ile,
attraverso uneducaione sovrasensi!ile, in un modo diverso dai sentimenti della!ituale vita )uotidiana.
/ome vengono )uesti educati< Luomo pone lattenione su un oggetto. Gli piace. 'l sentimento di gioia si
accresce in lui. 'l sentimento di gioia compare per meo delloggetto esterno. /i sentiamo elevati dal*
limpressione del !el mondo esterno, e ci vediamo colmi di ripugnana se veniamo posti di fronte a )ual*
cosa di odioso allesterno. /os ondeggiano su e gi0 i sentimenti nellanima delluomo. La Sciena dello
Spirito deve condurre luomo in maniera pi0 profonda al vero, al giusto, al reale. Se luomo vuole risve*
gliare le capacit interiori verso il mondo sovrasensi!ile, deve rendersi capace di sentimenti che non
sono stimolati dallesterno. :siste un metodo attraverso cui, sena che sia necessaria la sensi!ilit este*
riore, luomo pu vivere allinterno di un mondo di sentimenti, in cui i sentimenti stessi non ondeggiano
su e gi0. Sentimenti che vengono stimolati dallesterno, possono venire risvegliati dalla perceione degli
oggetti esterni. Se luomo impara a sviluppare in s$ determinati sentimenti, lo stimolo di tali sentimenti
agisce come una fora che risveglia capacit latenti. A )uesto punto, luomo ac)uisisce per esperiena
ci che l'niiato pu vedere" il mondo della luce . creativo tanto per lo spirituale )uanto per il fisico, si
differenia anche nello spirituale nei pi0 diversi colori come la luce fisica. :gli sa che esiste un mondo in
cui vive il colore spirituale, un mondo che chiamiamo mondo astrale. :sso si trova allinterno di )uesto
mondo fisico, per luomo che risveglia le fore e le capacit in lui latenti, )uando ; sena il pervenire di
un impulso esterno ; puramente si forma in s$, attraverso lesperiena spirituale, progressivamente, un
sentimento del tutto particolare, che non viene stimolato allinterno del mondo sensi!ile da un agente
esterno. /hi . capace di risvegliare )uesto sentimento di amore, una pura esperiena interiore, ha
ac)uisito il collegamento con il mondo spirituale.
'n aggiunta allelemento gi descritto, si aggiunge un altro mondo. Ai colori, si aggiunge un altro dato.
Lamore che viene provocato dagli oggetti fisici, non pu portare allo spirituale. =uellamore che viene
soddisfatto, anche se loggetto dellamore stesso . presente solamente nello spirituale, )uellamore che
rimane nel vivere interno e profondo, . una fora creativa per una specie superiore di elementi che per*
corrono lo spaio spirituale. =uesto amore . puro amore. 'l suo gradino inferiore . ci che lartista per*
cepisce nel creare. Lo possiede solo )uando produce opere spirituali, a partire dalla sua anima. =uel*
lamore trasforma lo spaio spirituale muto, attraversato da luci e colori, in un mondo di suoni, e si
esprime a noi un mondo in suoni spirituali.
/os vedete come, gradualmente, luomo
sviluppi in un altro mondo, nella maniera
che )ui . posta come !ase, nullaltro che una
pura continuaione di ci che . presente an*
che nellesistena naturale delluomo, negli
avvenimenti naturali. /ome dalle indifferenti
vesciche uditive sono derivati gli orecchi, e di
conseguena da indeterminate afonie scaturi*
sce il mondo dei suoni fisici, cos dallindeter*
minato fuoriesce il mondo prima descritto. Di
)uesti mondi che possono venire percepiti,
non parlano coloro che com!attono contro i
mulini a vento, come . stato descritto alliniio
di )uesta conferena. /hi dice che i cieli non
sono mai stati trovati, non sa che li deve cer*
care altrove7 perch$ il paradiso . dove ci tro*
viamo. 1on dipende solo dallaffermaione"
#/i che non posso percepire, non esiste, e se
)ualcun altro afferma che esiste )ualcosa che
io non posso percepire, o . un pao, o un so*
gnatore, oppure un im!roglione%. =uesta frase . la frase logicamente pi0 s!agliata che possa esistere, per*
ch$ nessuno pu affermare che il confine del suo percepire . anche il confine dellesistena. Altrimenti il
sordo potre!!e supporre come una fantasticheria lintero mondo dei suoni, delle armonie e delle melodie.
=uando la Sciena dello Spirito parla del paradiso, ne parla nel modo che a voi . stato descritto ora.
/os si parla di )uesto paradiso nella vera Sciena dello Spirito, e non se ne . parlato in maniera diversa
nelle fonti antiche delle conoscene religiose, )uando ancora le si comprendeva. 'n )uesto mondo
sensi!ile . presente un mondo non sensi!ile, come anche per i sordi esiste un mondo dei suoni. :d
ora domandiamoci" perch$ luomo non percepisce )uesto mondo sovrasensi!ile al momento della
sua attuale evoluione< 1on lo percepisce perch$ la perceione fisica, che . apparsa come una necessit
nello sviluppo dellumanit, si stende come una coperta, come un velo, sul mondo sovrasensi!ile. 1on
a!!iamo pensato diversamente )uando a!!iamo descritto ci che deve percorrere colui che anela al
mondo sovrasensi!ile. Deve elevarsi al di sopra del mondo sensi!ile, deve far tacere per un momento il
mondo sensi!ile. A )uesto punto, giunge a ci che sta dietro a )uesto mondo sensi!ile, poi percepisce
come )uesto mondo sensi!ile si stenda come una coperta su )uello sovrasensi!ile. /hi veramente si
eleva nel suo corpo al di sopra del suo corpo, pu percepire cosa sta dietro a )uesto velo.



20

Do!!iamo sapere che ci a cui vengono applicate le fore nella normale vita di tutti i giorni, pu dive*
nire facolt di entrare nel mondo sovrasensi!ile. 1on lo si pu intendere in maniera diversa se si consi*
dera )uesto fatto vero" cos. realmente il mondo fisico, cos. il pi0 imperfetto corpo fisico, cos. il perfetto
corpo fisico, che compare a noi )uale corpo umano< 8utte le entit fisiche sono creaioni, creaioni dello
spirito. Lo spirituale . alla !ase di tutto. Lo a!!iamo accennato nelle maniere pi0 diverse nel corso di
)ueste conferene. /ome il ghiaccio si indurisce dallac)ua, cos tutto ci che . fisico si indurisce dallo
spirituale. > contemporaneamente una condensaione dello spirito. /onsideriamo la forma dellorecchio
delluomo attuale. /osa ne sta alla !ase< 1e sta alla !ase la fora creatrice spirituale. 'l suono che vive
)uale suono fisico attorno a noi, e che . )ualcosa che appartiene al mondo fisico, ha dietro a s$ il suono
spirituale. 1ello stesso mondo in cui sentiamo il suono fisico affluire al nostro orecchio fisico, contempo*
raneamente )ui vive anche il sovrasensi!ile suono spirituale. /os. il suono spirituale< =uesto suono
spirituale . il creatore del nostro orecchio, nello stesso modo in cui ci che . nella luce fisica, la nascosta
luce spirituale, . il creatore del nostro occhio. -er )uesto motivo dice Goethe, che ha espresso molte
profonde verit spirituali" #Locchio . formato alla luce per la luce%. La fora che scorre a noi dal sole, e
che rende capace il nostro occhio di vedere nello spaio ripieno di luce gli oggetti nei loro confini, contie*
ne anche )uegli esseri che hanno formato la meravigliosa costruione dellocchio. /os, ci che locchio
fisico vede e lorecchio fisico ascolta, significhere!!e tanto )uanto un penetrare in ci che vi sta dietro,
unautoelevaione alle fore spirituali. 'n un caso particolare lo facciamo gi, cio. )uando volgiamo lo
sguardo al !am!ino che forma progressivamente le sue capacit nel corpo fisico umano. Scorgiamo
)ueste capacit provenire da un mondo nascosto dietro al mondo dei sensi, scorgiamo come esse s!oc*
cino allinterno della materia, come creino nella materia un aspetto dellesistena.
(itorniamo alla Sciena dello Spirito e domandiamoci" dovera )uesto essere prima di venire accettato
)uale essere fisico attraverso il concepimento e la nascita, dovera fra la sua ultima morte e lultima
nascita< 1on era in nessun mondo spirituale sognante, ma nello stesso mondo in cui anche noi siamo.
Lintera differena fra )uestessere prima di entrare nellesistena materiale attraverso il concepimento e
la nascita, e ci che poi diviene, sta in )uanto segue. -rima della nascita, )uestessere . formato da certi
elementi che si possono vedere )uando sono formate )uelle capacit, che sono gi state descritte come
spirituali. > invisi!ile fintanto che )ueste facolt non sono sviluppate. /ome )uando per )ualcuno
lac)ua non potre!!e essere visi!ile fintanto che . li)uida, ma diviene visi!ile nel momento in cui gela,
cos luomo . invisi!ile, e diviene visi!ile come lac)ua )uando gela, cio. )uando diviene fisico.
-arliamo )uindi di due aspetti delluomo" di un aspetto fra morte e nuova nascita, visi!ile solo ai sen*
si spirituali, e di un aspetto in cui ha tessuto attorno a s$ un vestito in modo da comparire in maniera
visi!ile ai sensi fisici. &ediamo dun)ue che luomo, nel periodo fra morte e nuova nascita, . legato alle
fore creative che scorrono nello spaio, e che colui che sviluppa le sue capacit sovrasensi!ili )ui impa*
ra a conoscere, come le fore del paradiso. Luomo . collegato a )ueste fore creative. =ui, nel mondo
fisico, esso vive con fore fisiche, con suoni fisici, con la luce fisica7 nel mondo spirituale vive in ci che .
spiritualmente creativo dietro il suono, dietro la luce. &ive in un mondo del tutto diverso dal mondo
fisico. =ui, nel mondo fisico, locchio vede attraverso la luce. 1el mondo spirituale luomo percepisce ci
che ha creato locchio. &ive nella luce spirituale, vive nel mondo dei suoni spirituali, vive in ci che edifi*
ca il suo corpo fisico con laiuto del concepimento e della nascita, vive con lessena cosmica produttiva e
creativa, dove il nostro mondo, )uesto mondo esterno che si distende come una coperta sul mondo
spirituale, viene edificato. =uesta coperta, dun)ue, si distende nel mondo spirituale. La cosciena
delluomo riluce in una condiione diversa. Lintera differena fra luomo incarnato e disincarnato consi*
ste nel fatto che luomo incarnato vive in uno stato di cosciena diverso e che percepisce le fore creatri*
ci. : con )uesto capiremo cosa significhi" luomo con la morte viene accolto in un mondo spirituale. 1on
. un mondo di sogno, un mondo di realt ristrette come il nostro mondo, . un mondo di intensit e
realt pi0 intensa e forte, in )uanto in esso vi sono gli esseri creatori del nostro mondo fisico. 9ra, pos*
siamo capire cosa agisce fra morte e nuova nascita.
Lultima volta, a!!iamo trattato delle fore ritardanti e a!!iamo visto che, )uando luomo oltrepassa
la porta della morte, compare dinani a lui un )uadro di memoria dellintera vita, e a!!iamo visto che
)uesto )uadro viene raccolto come una essena e che rimane unito alluomo nei tempi a venire7 a!!iamo
visto che egli passa attraverso il periodo del Eamalo@a, dove deve sostenere una specie di diveamento.
=uando lo ha sostenuto, poi, ci che ha preso con s$ dallultima vita diviene )ualcosa di particolare,
)ualcosa di nuovo. Sappiamo che luomo che passa attraverso la porta della morte entra in un mondo
spirituale, in un mondo sovrasensi!ile. Figuriamocelo come un campo, come un fruttuoso appea*
mento di terreno, e figuriamoci che ci che luomo porta con s$ come frutto del suo pensare, sentire e
volere, ci che si riassume come frutto dellultima vita, venga affondato nel terreno come un seme vege*
tale e s!occi. /os s!occia il frutto vitale dellultima vita nel campo spirituale, e la cosciena umana
osserva e percepisce )uesto germogliare, )uesto separarsi, )uesto divenire sviluppato del seme vitale che
. stato portato con s$ dallultima vita. 8utto ci che gli uomini hanno preso con s$ dalla vita del proprio
tempo, si impregna in )uestultimo frutto vitale, e ci che . giunto agli uomini dallesterno si diffonde e
nasce, come un seme. Diviene il mondo di perceione e cosciena fra morte e nuova nascita.

21

/i che lanima percorre, pu essere chiarito solo tramite un paragone, a chi non possiede la capacit
di percepire in maniera sovrasensi!ile. (iflettendo profondamente capirete il paragone. 1ello sviluppo di
)uesto ultimo seme vitale, luomo sente ci che, a ragione, viene descritto come !eatitudine, perch$ .
una !eatitudine. > il sentimento contrario di ci che luomo pu percepire )uando sente gli oggetti.
9ra li sente dispiegati, prima scorrono via7 ma ora scorre lessere, e nellallestimento del seme vitale lo
percorre il sentimento che si pu paragonare con ci che, ad un gradino inferiore ; con una riflessione
profonda vi apparir significante ; ha la gallina )uando cova luovo7 il !eato dischiudersi di una vita, la
!eatitudine del dischiudersi del germoglio. =uesta !eatitudine porta al fatto che luomo si immagina,
spiritualmente, ci che lo incatena al mondo fisico, e che lo porta allesistena fisica. Siccome ha raccolto
nuove esperiene, che egli imprime nel seme fondamentale, ogni vita diventa ; ad ecceione delle vie che
vanno su e gi0, che pure devono esserci ; pi0 perfetta.
/ome lultima volta a!!iamo visto, a!!iamo, nellinterea della vita, una salita verso una perfeione
sempre pi0 grande. &ediamo come ci che si vive dentro il mondo fisico, nella produione nel mondo
fisico, si mostra nuovamente creativo nel sentimento della !eatitudine. Do!!iamo renderci chiaro che la
condiione di cosciena delluomo . diversa da )uella nel mondo sovrasensi!ile. Attraverso un confronto,
possiamo chiarificare come lo stato di cosciena sia diverso nel mondo fisico e nel mondo sovrasensi!ile.
-ensate ad un uomo che ascolta una sinfonia. :gli fa penetrare in s$ il suono dallesterno. 1e gode.
'mmaginatevi ora che sia possi!ile che luomo, in maniera creativa, costruisca spiritualmente )uesta
sinfonia, sena toccare un tasto, sena intonare uno strumento, in modo tale da ordinare creativamente,
a partire da se stesso, nello spirito, i suoni uno accanto allaltro. /ome la perceione del primo sta a co*
lui in cui germoglia la sinfonia, cos il mondo fisico sta alla perceione del sovrasensi!ile. -erci do!!ia*
mo dire" per percepire il mondo dei cieli, luomo deve aver rinunciato al fatto che nel mondo fisico un
)ualcosa gli venga incontro spiritualmente. Fintanto che non ha rinunciato a ci, non pu vedere.
'l mondo spirituale non ci appare come un mondo al )uale non possiamo elevare anche il pensare
logico. Lo!ieione pi0 comune delluomo . )uella di non poter percepire. /os il concetto di +paradiso,
per luomo del futuro si riapproprier del suo significato. 1on un concetto di un mondo fantastico in
cui noi ci potremmo trovare. La cosciena nella creativit . pi0 chiara ed intensa che nel mondo fisico.
-er )uesto motivo do!!iamo rappresentarci la vita, la cosciena delluomo, nel mondo creativo, anche
pi0 intensa che nel mondo fisico.
'n che rapporto sta il mondo fisico con il mondo sovrasensi!ile< >
naturale che luomo si interessi per prima cosa a )uesta connes*
sione. Desidererei esprimere la controdomanda" sapr mai luomo del
mondo sovrasensi!ile, di coloro che per lui sono cari ed importanti<
Avr un )ualche seguito )uello che )ui si svolge< Lo avrA : lo si pu
facilmente capire se si riflette in piena chiarea su ci che prima .
stato detto nel rendere comprensi!ile che c. unintima connessione
fra )uesto mondo fisico ed il mondo sovrasensi!ile. Dn esempio ad
hoc" supponiamo che una madre sia attaccata con amore al suo
!am!ino. Dapprima )uesto amore, si potre!!e dire, si sviluppa su
!asi naturali. -oi, ad ogni nuovo istante, )uesto amore si trasforma
da un amore puramente naturale, condiionato da rapporti fisici, in
un amore spirituale. 1ella misura in cui lamore che . condiionato
su !asi naturali, viene metamorfosato in amore materno spirituale,
luomo cresce allinterno dellamore spirituale. =uesto amore diventa
un amore pi0 vero nello spirituale. /ome soltanto linvolucro terreno
a!!andona luomo, cos soltanto il fisico*terreno a!!andona lessere
spirituale. Lintera rete che si instaura fra anima umana e anima
umana, ci che vive di cuore in cuore, da spirito a spirito, esiste in
maniera invisi!ile anche nel mondo sovrasensi!ile. 8utto ci che )ui
. legato in maniera spirituale, si ritrova in piena cosciena, in chiara
cosciena nel mondo spirituale. =uando ci si ritrova, si riforma un
legame per una nuova vita, in modo tale che coloro che si ritrovano
con una simpatia spesso marcata, de!!ano avere dei chiarimenti
reciproci su ci che hanno intessuto nella vita precedente. /os ve*
diamo come il nostro mondo sensi!ile ci colloca nellinvisi!ile mondo
sovrasensi!ile. : come luomo . un cittadino nel mondo sensi!ile fra
nascita e morte, cos . un cittadino del mondo sovrasensi!ile dopo la
morte, cosa ai nostri tempi ignota fra nascita e morte.
1ellultima trattaione3F5 a!!iamo rappresentato il concetto di +inferno, ed oggi il concetto di +paradiso,,
che contiene tutto ci che esiste di influssi spirituali sulluomo. Lultima volta ci siamo occupati delle
fore che portano allindurimento, mentre ci che . stato descritto oggi appare come il suo contrario" il
principio di evoluione. La vita incede da esistena ad esistena, e tanto pi0 . stato trasformato dal*
lultima vita in fore creative, tanto pi0 elevata si sviluppa lesistena successiva. 1on volendo godere solo


22

di ci che accoglie in s$, ma anche di ci che riesce a penetrare, di ci che trasforma in fore spirituali,
luomo continua ci che si compie nel mondo celeste. 8utto ci che luomo pu far progredire . contenuto
dellelemento celestiale, tutto ci che ostacola il progresso, . contenuto dei mondi infernali. /hi vuole
portare )uesto concetto di paradiso in armonia con )uello che hanno ac)uisito le sciene naturali, lo
pu fare facilmente. Lo realier in piena armonia. ' nostri contemporanei non sono molto inclini ad
avere a che fare con la vita interiore di )uesti mondi superiori. La nostra epoca . stanca di trattaioni dei
mondi sovrasensi!ili, e perci . troppo propensa a credere a chi enuncia la proposiione" #/i che non
percepisco, non . vero, e se )ualcuno afferma esser vero allora o . pao, o . cretino%. 8roppi in
)uestepoca credono a )uesta opinione. /ome vediamo chiaramente )uali grandi e potenti progressi la
nostra epoca ha conseguito relativamente alle sciene fisiche, vediamo daltro canto come poco sia
incline, la parte di gran lunga maggiore dei nostri contemporanei, ad approfondire il mondo sovrasen*
si!ile. Si . dellopinione che approfondire il mondo sovrasensi!ile renda un uomo de!ole ed estraneo al
mondo sensi!ile. =uesto . un pregiudiio. Se )ualcuno che ha di fronte a s$ un peo di ferro, dice" #'n
)uesto ferro c. fora magnetica7 strofinalo con un altro ferro ed otterrai un magnete%, un altro potre!!e
venire e dire" #Sai cosa< 'l peo di ferro . !uono per conficcare chiodiA%. =uesti sono i veri fantasticatori,
che prendono il sensi!ile, ci che . pratico, come colui che prende un magnete solo per !attere chiodi. '
realisti, i monisti, gli utilitaristi e cos via dicendo, sono i veri fantasticatori. /onoscono solo le fore del
mondo fisico, ed esultano se vengono compiuti poderosi progressi solo portando alla luce le fore del
mondo fisico. 1ulla, ma proprio nulla, la Sciena dello Spirito ha da o!iettare contro )uesto mondo
fisico. 2a sa anche che . proprio il tempo che gli uomini imparino, di nuovo, che nel fisico si cela lo
spirituale, e che poi gli uomini diventano proprio sognanti, se chiudono il loro occhio spirituale al mondo
spirituale. &eraci realisti, apostoli di realt, oggi sono coloro che accennano alle fore spiritualiA /osa
vogliono )uesti veraci realisti< &ogliono che le fore reali che dormono allinterno del sensi!ile vengano
introdotte in )uesto mondo, che vivano allinterno dellintera evoluione, e che non introduciamo solo il
telegrafo, il telefono e la ferrovia, cio. le fore a!ituali, !ens anche le fore spirituali.
Se colui che d ascolto a )ueste cose, viene ancora oggi deriso, poco gliene importa di tale derisione.
:gli sa che come i grandi della sciena fisica hanno dapprima trovato dei sostenitori solo in una
piccola cerchia, anche coloro che hanno da dire )ualcosa dei mondi spirituali necessariamente non
possono trovare su!ito le proprie vie nel grande mondo. Anche se solo pochi possono fare telegrafi,
telefoni e locomotive, gli altri, per, possono !en utiliarli. 2a il mondo spirituale, ognuno deve rag*
giungerlo da s$. ' grandi fisici 8homson3G5, /lausius3H5, e cos via, hanno i loro seguaci, che sono in
grado di riconoscere le leggi fisiche. Dna delle pi0 grandi leggi fisiche ., al tempo stesso, )ualcosa in cui
luomo si im!atte nel mondo spirituale. -er )uelli che un po si sono occupati di fisica, non dico nulla di
sconosciuto se pongo lattenione sul fatto che esiste una legge di entropia, che proviene da /arnot3I5, lo
io del presidente francese. /osa afferma< Afferma uno dei pi0 certi enunciati fondamentali che a!!iamo
nel mondo fisico, propriamente su come le fore del mondo si trasformano, in rapporto al fisico. Afferma
come le fore nel fisico si trasformano come una fora passa in un altra. Jattete con la mano su un
tavolo e misurate con un termometro preciso laione sul piano. 8roverete che il punto in cui cadeva il
colpo . divenuto caldo. &edete come il calore della locomotiva si trasforma in movimento e )uesto vice*
versa in calore. Alla !ase di tutto ci sta una grande legge" la legge di entropia. Dalle consideraioni sul
mondo diventa chiaro che la trasformaione della fora indica una certa
linea direionale, un senso preciso. La legge di entropia ci indica che, alla
fine, tutte le fore si devono trasformare in calore, e che )uesto calore si
distri!uisce nello spaio cosmico. 9ggi si prova con leggi fisiche che la
8erra, il nostro mondo fisico, alla fine su!ir una morte per il calore. 'n
)uesto consiste tale legge. /hi . dellopinione che nel nostro mondo esi*
stono solo leggi fisiche, deve negare tale legge7 altrimenti )uesti, se accet*
tasse tale legge, dovre!!e dire" . tutto finito. -er )uesto motivo, ?aec@el .
dellopinione che )uesto principio di entropia . sena senso, perch$ con*
traddice la sua legge sulle sostane. > legge naturale che le cose si tra*
sformino in continuaione. Dn fisico russo ha dimostrato, in uno
scritto, come !en fondata sia tale legge, che ci indica la fine fisica
dellattuale stato del mondo. -roprio nello scritto di tale professor
/hKolson3L5 venne posto il +dodicesimo comandamento,. -otete vedere
come un fisico possa essere attivo sul piano fisico, e nello stesso modo
potete vedere come tali scieniati in campo spirituale siano ignoranti, su
ci che dice ?egel. 'nfatti il +dodicesimo comandamento, ." #1on devi scrivere nulla di ci che non capisci%.
/hKolson lo segue nel campo della fisica, ma non lo segue nel campo dello spirito. 8utto ci che dice
rispetto agli aspetti fisici . scontato7 ma ci che dice riguardo le )uestioni spirituali . di poca importana, e
contemporaneamente un grosso peccato contro la legge" #1on devi scrivere nulla di ci che non capisci%.
'n riferimento alle scoperte di Lavoisier, chi conosce anche un po la ricerca spirituale sa cosa significa
il fatto che si dimostri che, )uando le sostane si uniscono una allaltra chimicamente, il peso . uguale
alla somma delle parti. : )uando viene aggiunto" #=uesta legge non contiene niente altro che la vecchia

23
legge matematica" il tutto . uguale alla somma delle parti%, dovre!!e essere gi chiaro che si tratta solo
del peso del tutto, che . uguale alla somma del peso delle sue parti. Eossuth proprio dimentica che
)uando si passa allo spirito la legge non vale pi0. 'l signor Eossuth dovre!!e prendere il suo orologio
da tasca e distruggerlo in un mortaio7 poi potre!!e proprio vedere se il tutto . la somma delle parti.
Goethe ha gi espresso il pensiero che viene ripetuto pi0 volte"
#hi vuole riconoscere e descrivere il vivente,
tenta dapprima di estrarne lo spirito,
poi ha in mano le parti,
purtroppo manca solo il le$ame spirituale! 34M5
/he le sciene naturali non siano talvolta nientaltro che un trascurare il legame spirituale, lo sanno
)uei pochi che cos credono di essere sul terreno dei fatti sicuri. Daltro canto scorgiamo, se guardiamo
con sguardo panoramico la posiione di )uesta )uestione e la portiamo in rapporto con ci che nelle
nostre trattaioni a!!iamo posto in relaione al mondo spirituale, che in molti uomini vive lanelito di
penetrare nei mondi spirituali. Gli uomini du!itano soltanto di )uella cosa del tutto particolare, di
)uelle singolarit di cui deve parlare chi veramente sa di tali )uestioni. &ediamo ergersi lanelito verso
i mondi sovrasensi!ili7 non vediamo, per, secondo la direione della Sciena dello Spirito, penetrare
n$ la fora, n$ lenergia, nei mondi sovrasensi!ili. Daltro canto, vi sono i fatti del nostro tempo. A!!iamo
nel nostro tempo una sciena fisica attiva" i 8homson, i /lausius e i /arnot hanno trovato !uoni seguaci.
Se si proseguir levoluione nella Sciena dello Spirito con lo stesso spirito, allora i ricercatori nel
campo spirituale troveranno seguaci tanto sani come )uelli di 8homson, /lausius e /arnot. La conse*
guena sar che dallumanit che si esclude dal mondo dei cieli, dal mondo sovrasensi!ile, ne proverr
unaltra che porter la fora siderale dal mondo sovrasensi!ile a )uello sensi!ile. La Sciena dello Spirito
non deve alienare luomo dal mondo, !ens renderlo forte, energico e intraprendente per lesistena,
arricchendo la realt. 1on estraneo alla realt, ma ricco di realt, diviene il sentimento, per il fatto che
la conoscena viene trasmessa agli uomini dal mondo spirituale. A!!iamo !isogno di aggiungere anco*
ra due cose, e allora tutto sar connesso" nella stessa maniera severa come ora nella sciena fisica, una
grande parte degli uomini avr la possi!ilit di soddisfare il !isogno del cuore, a partire dal mondo spiri*
tuale. 'l fatto di congiungere )ueste due correnti spirituali, soddisfacimento delle esigene sensi!ili che
hanno come origine le sciene naturali, e soddisfacimento dellanelito del cuore che ha come origine lo
spirituale, . il compito della Sciena dello Spirito come corrente culturale.
=ueste conferene verranno continuate il prossimo inverno nello stesso senso. =uello che . rimasto a
livello di schio lo completeremo e lo approfondiremo. 'n conclusione, il concetto pi0 importante ed
esteso doveva formare loggetto dellultima conferena. (ealisticamente si . giunti al punto di dare una
saggea che da un canto pu essere religione, e che dallaltro pu soddisfare )uelle che sono le pi0
profonde esigene del cuore. Sorger una corrente spirituale che !aster per tutte le esigene del
pensare logico, cos come per lanelito verso la vita sovrasensi!ile. :siste )uesto anelito a cui la Sciena
dello Spirito rivolge le proprie parole. =uando verr trovata la via a ci che . presente in )uesta aspira*
ione, allora la sapiena che verr introdotta in )uesto mondo sovrasensi!ile affluir in un modo tale
nellanima umana che la cultura ; non si intenda ci in maniera retorica ; esperir una rinascita spiri*
tuale che collegher al fuoco che vive in molti e penetrer nei mondi sovrasensi!ili. Da )uesto fuoco, la
saggea scientifico*spirituale giunger nel mondo sovrasensi!ile, perch$ )uesto . il suo vero ideale.
Jisogna essere grati al grande ideale, che vuole infiammare verso il fuoco dellentusiasmo per il
sovrasensi!ile la saggea del sovrasensi!ile7 poi, il fatto che la luce della saggea si sviluppi dal fuoco
dellamore e dellentusiasmo, sar sempre il cammino della cultura spirituale.
Rudolf Steiner
(1) August Forel (1848-1931), neurologo, Vita e morte, conferenza, Monaco 1908 (le citazioni non sono letterali).
(2) Questioni vitali del movimento teosofico e Giudizi dalla scienza presunta tale, in Luzifer-Gnosis, raccolta di
articoli, O.O n 34.
(3) Ernst Haeckel (1834-1919), Coloro degni di vivere, studi generali sulla filosofia biologica, Stoccarda 1904, 5 Capi-
tolo (la citazione non letterale).
(4) Rudolf Steiner, Liniziazione, O.O. n 10.
(5) Rudolf Steiner, Linferno, O.O. 56, in LArchetipo 9, X, 2005.
(6) William Thomson, dal 1892 Lord Kelvin (1824-1907), fisico e matematico inglese, fece importanti scoperte nel
campo della termodinamica, introducendo la scala assoluta delle temperature, detta poi scala Kelvin.
(7) Rudolf Clausius (1822-1888), fisico tedesco studioso di termodinamica, in particolare di entropia, termine da lui coniato.
(8) Nicolas Lonard Sadi Carnot (1796-1832), fisico e ingegnere francese, port a termine ricerche per migliorare il
rendimento del motore a vapore.
(9) Orest Danilovitch Chwolson (1820-1911), professore allUniversit imperiale di San Pietroburgo, scrisse il saggio
critico Hegel, Haeckel, Kossuth ed il dodicesimo comandamento, Braunschweig 1906.
(10) Goethe. Faust , Studio, Scena dello Scolaro.

R. Steiner, Il Paradiso, conferenza tenuta a Berlino il 14 maggio 1908,
O.O. n 56, tratta dal ciclo La conoscenza dellanima e dello spirito. Traduzione di Paolo Perper.






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Mail da Furbonia
Dedicato a C.S. Lewis

Carissimo zio Malacoda,
stato un delirio dei sensi astrali. Tutor e colleghi si univano a me in una coreografia scomposta al suono di un
devastante strepito infernal-tribale, promosso dalla solita Vermilingua, che vedeva un depresso Ciriatto come primo
tamburo (al posto del solito recalcitrante e guizzante Ruttartiglio, prudentemente scomparso per un corridoio astrale
limitrofo) su cui far risuonare stecche e mazzate ad libitum. E tuttavia, stranamente, ero distratto, come sopra pensiero.
Mi tornava lampeggiando a tratti, ma con insistenza, la soddisfazione ferina di Sua Avversione cosmica nellelencare
sulla punta delle sue flbili cornine, e in ordine decrescente di importanza, i cosiddetti futuri megainvestitori che
realizzeranno la sua famigerata strategia usuraria legalizzata: fondo monetario internazionale, colossali banche
daffari, fondi pensione, Stati sovrani (sic!), fondi comuni, banche generaliste, e solo per ultimi i magnati privati. I
quali tuttavia (e qui mi accodo a Vermilingua che si stava dando un gran da fare con Ciriatto) devono essere sempre i
primi e odiatissimi parafulmini da dare in pasto alla frustratissima e scornata opinione pubblica... per continuare a
mantenerla nella beata ignoranza. Insomma, la strategia la conosco bene, e so perfettamente che oltre al taroccamento
inevitabile dei bilanci, reso legittimo dalle norme sulla trasparenza degli scambi a tutela (ri-sic!) del piccolo azionista
baluba, va attivata la ridda infernale delle acquisizioni e delle fusioni, sia integrative e coerenti rispetto al core busi-
ness, sia additive e incongruenti (tanto tutto fa brodo... come asseriva uno dei cavernicoli lombardi, quelli ossessionati
nei caroselli mediatici ispirati alla trib di Vermilingua). Non parliamo poi del poderoso effetto lifting sul corso delle
azioni di vecchia emissione che si pu ottenere col semplice annuncio di qualche centinaia, migliaia e decine di
migliaia di licenziamenti in tronco (con, in aggiunta, il notevole vantaggio di ritrovarsi un bilancio pi light e meno
colesterlico). Daccordo, zio, non c solo questo. Come faceva notare giustamente Ruttartiglio (mentre sbucando
inaspettato da una altro corridoio astrale si univa a me nel vigoroso e rilassante pestaggio di quel satanasso di Ciriatto),
possiamo anche creare e disfare simpatiche matriosche dimprese che controllano catene piramidali dimprese irrespon-
sabili. Cos per impadronirsi di un gruppo da migliaia di miliardi di unit di denaro corrente, baster possedere il
15/20% di una di esse e blindarlo in una micro-societ, posseduta al 100%, in cima alla piramide societaria. In mille
svariati modi si hanno cos le mani libere dai micro-azionisti baluba... ma si sempre in regola con il tenebroso
comandamento dettato dai codici: ossia che qualsiasi impresa esiste esclusivamente per massimizzare il valore del-
lazione nel breve termine per lazionista (pardon, zio, per il mega-investitore, visto che per necessaria conseguenza e
convenienza il micro-azionista viene sempre sportivamente buggerato!). Ma tutto ci, e noi della Furbonia Univer-
sity lo sappiamo bene, sempre e solo un modificare la disposizione delle suppellettili nella caverna... il loro
numero non cresce n diminuisce, nello spostamento! O, se preferisci zio, il solito paradosso stanto della coperta
corta: pi ti copri le corna, pi scopri la coda... e viceversa. Fiamme dellInferno, zio, le regole mica le abbiamo fatte
noi! Noi abbiamo solo dato un contributino, come ben sai, assieme ai colleghi della Fanatic University. Altrimenti il
mondo sarebbe di certo pi semplice, lineare, razionale e comprensibile... come ha sempre ribadito nonno Berlicche,
nel caso avessero affidato a lui e non a quel dilettante allo sbaraglio del Demiurgo, lappalto per la progettazione di
quellinsulso pianetino terracqueo. Infatti, drogato come dalle attese innaturali di una crescita senza fine del valore
dellazione, il nostro succulento olocausto non si accorger affatto, nei primi tempi, che dove c un pi c sempre un
meno. Ma in sguito? Ho il forte dubbio, dopo una certa dose di reiterazioni e dopo linevitabile eccesso di zelo canino
dei soliti grintosissimi financial pitbull sul libro paga animico di Sua Falsit urticante, che sia inevitabile accorgerse-
ne... per le nostre leccorne animiche. Magari sullonda di qualche simpaticissimo scandaletto che frusta contropelo
il mare magnum dei quruli azionisti baluba i quali, avendo investito ad esempio 1.000 unit di danaro corrente appena
poco tempo prima, si lamenteranno pochissimo tempo dopo al ritrovarsene in tasca, sopravvissute, solo 33! Considera
questo, zio: le profezie ufficiali dei nostri tutor affermano che ci sar un lungo periodo di vacche grasse finanziarie
allincrocio tra il secondo e il terzo millennio. Ad esempio nei due lustri finali del secondo millennio (approfittando di
spirali positive di rumors auto-validanti se stessi e profeticamente auto-avverantesi, perch fatti circolare ad hoc per
infinocchiare quei beccaccioni dei piccoli azionisti baluba) avremo imprese che si etero-diversificheranno, acquisendo
appunto societ che non hanno nulla a che fare col proprio core business. Una in particolare, nata pi di un secolo prima
nellarea della mia crociata medievale preferita, passer da alcune decine di societ a 325, di cui ben 249 internaziona-
li, in 36 paesi diversi. Il valore della singola azione per lazionista allinizio del terzo millennio si gonfier a dismisura
e varr 150 unit di danaro corrente. Un ottimo esempio di perfetta massimizzazione del valore dellazione nel breve
termine per gli azionisti... ci sottolineava in aula Sua Aridit insondabile. Un grande successo di cui essere fieri da
parte di tutte le Business School... ha mugolato a un certo punto, fono, Ciriatto. Nonostante le mazzate, zio, aveva
ancora una magnifica cera! Peccato che dalle mie contro-indagini profetiche abusive risultano essere operative
(accidenti alle regole bipartisan del gioco!) pure le spirali negative di rumors e cos si verificher qualche intoppo di
troppo alla gioiosa macchina da guerra finanziaria messa a punto da Sua Perversione meftica. Appena mezzo lustro
dopo (dcasi due anni e mezzo, tempo terrestre) quella stessa singola azione (da 150) varr appena 24,85 unit di
danaro corrente. Chi avr fiduciosamente investito 1.000 unit di danaro corrente se ne ritrover, superstiti in tasca,
appena 170. Sublime, zio! Unabissale distruzione accelerata del valore dellazione pari all83%. Ti! Una repentina e
colossale minimizzazione del valore dell'azione per lazionista nel brevissimo termine, drammaticamente spettacolare.
Hack! Ho pre-visto che per altri investitori baluba andr persino peggio. Vedranno unazienda da 20 miliardi di unit di
denaro corrente, su cui avevano puntato speranzosi i loro risparmi di una vita (naturalmente sul consiglio spassionato
della loro banca di fiducia) scendere a -1, dcasi meno uno, zio: uno di quei casi evidenti in cui il nominalismo imperante
a nostro vantaggio mostra, purtroppo, tutti i suoi limiti rispetto ad un sano realismo! Certo, come mi ha sottolineato
Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail,
capitatami accidentalmente tra le mani, che il giovane diavolo Giunior Dabliu
Berlicche, studente iscritto alla perversamente prestigiosa Furbonia University,
invia a suo zio Malacoda allindirizzo elettronico Malacoda@redimendi.pur.

Andrea di Furia

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Farfarello mentre con perfetto gioco di squadra si inseriva finemente tra le atletiche attenzioni che stavamo rivolgendo
in gruppo allodiato Ciriatto, i mega-azionisti investitori (perch si sempre fatto cos, perch lo fanno tutti, perch il
sistema s imperfetto, ma lunico possibile ecc.) saranno sempre tutelati: dalle anticipazioni illegali, dalle fughe di
notizie pilotate, dalle leggi ad hoc per renderli intoccabili, dai politici bipartisan nellessere conniventi o perch debbo-
no restituire favori, dai giudici e dai controllori compiacenti, dai cosiddetti poteri forti, dalluso dei media... propedeuti-
co alla perdizione dei milioni di micro-azionisti baluba su cui scaricare allegramente linevitabile disastro. S! S! S! Se
vogliamo che il gioco riesca e duri il pi possibile, gli investitori istituzionali, gli Stati azionisti e le loro istituzioni,
nellordine, debbono sempre restare indenni. Tanto in quella negativa, quanto pi lo sono in fase positiva. Quanto ai ma-
gnati privati, dipende dalle situazioni e dalle location: sono o non sono il fumo negli occhi preferito dalla trib di Vermi-
lingua per lopinione pubblica? Massacriamoli dunque! E poi (ha concluso il possente Ringhiotenebroso, effettuando
una spettacolare torsione ad S delle corna di Ciriatto) solamente in questo modo si possono scaricare impunemente
tutti i devastanti costi della spirale negativa. Ovviamente in primis sul mare nostrum dei milioni di piccoli e fiduciosi
pinocchietti azionisti, sempre pronti a bersi la storia dellalbero degli zecchini doro se raccontata da quei funzionari
volpini della propria banca o da quei gattoni dei promotori finanziari. Ovviamente in secundis, di rimbalzo, sulle
narcotizzate e sognanti comunit mondiali. Ne convengo, zio,il sistema finanziario mondiale sembra un meccanismo
oliato a regola darte. Ma dunque mai possibile che limpegno dei nostri cornutissimi cugini della Fanatic University
nel sostenere che la Borsa Valori serve a trovare capitali freschi per dare liquidit alle imprese sar a tal punto perfetto
che le nostre bramate vittime non giungeranno mai a constatare come questa attivit sia decisamente marginale... e come
viceversa la funzione preminente di qualsiasi Borsa Valori sia piuttosto quella di assicurare tale liquidit esclusivamente
ai mega-possessori dei titoli azionari, perch perptrino ad libitum i loro giochini socialmente devastanti? Meno male
che tra i mega-azionisti che contano e che sono da sempre legati a filo doppio nella speculazione usuraria legalizzata, ci
sono i miei grintosissimi Stati unitari democratici. Quanto mi piace, zio, luso pervertito di questa parola: democrazia!
Sempre alla faccia del mitico libero cittadino (in realt suddito-schiavo finch impediremo laffermarsi dei princpi
della Tripartizione dellorganismo sociale, per il cui esclusivo benessere tutti i nostri ingrifati politici affermano di
muoversi e di commuoversi! E non sar diabolically incorrect far proliferare virulentemente e a livello globale il para-
dosso sociale dello Stato unitario democratico che in ogni situazione continua a prendere per il naso i sudditi-schiavi,
affidando ogni controllo che proprio non si pu fare a meno di evitare... alle stesse istituzioni o persone che dovrebbero
essere controllate da terzi indipendenti?! Lass, al Luna Park di Tontolndia, le nostre prelibatezze animiche riescono
persino a far pensare seriamente che possano esistere terzi indipendenti nello Stato unitario onnipervasivo! Non fanno
tenerezza anche a te, zio? E in ultimo... possibile che quegli esserini di cui siamo i Malfici pastori non finiranno per
accorgersi che mirando alla speculazione nel breve termine il valore delle azioni deve di necessit diventare inconsi-
stente ed astratto? Ossia dovr inevitabilmente essere dissociato dal valore degli attivi tangibili (immobili, macchinari ecc.)
e intangibili (brevetti, marchio, qualit, ricerca e sviluppo, formazione, reputazione sociale ecc.) dellimpresa? I nostri
tutor prevedono addirittura che in un preciso lustro appena precedente la fine del secondo millennio, tempo terrestre, la
maggiore Borsa valori mondiale finanzier solo l1% del fabbisogno di liquidit delle imprese mediante lemissione di
nuove azioni sul mercato primario (dcasi luno per cento del fabbisogno di liquidit di tutte le imprese quotate!). Nello
stesso periodo, grazie al 99% di giochini finanziari sul mercato secondario dei titoli di vecchia emissione (con abbelli-
mento bilanci, pluri-acquisizioni, voci false e tendenziose di futuri conseguimenti, macro-licenziamenti ecc.), in presenza
di virulente spirali positive di rumors pilotati ad hoc, il valore dellazione posseduta in capo ai mega-azionisti aumen-
ter di oltre la met... senza oneri e senza dover distribuire dividendi ai soliti poveri micro-azionisti gabbati! Tu stesso,
zio, mi hai sempre sottolineato che sono le quantit del possesso che contano, non le quantit dei possessori... daccordo.
Ma dunque plausibile che quelle vittimucce tenerelle, pur cos attente alle futilit pazzesche dei reality show della trib
di Vermilingua, non si avvedranno del pericolo che il capitale, divenuto astratto, samministri concretamente da s... a loro
inevitabile scorno? Bah, se questo vero zio, che gusto abbiamo a pervertirli attraverso la leva finanziaria? Dimmi, perch
abbiamo bisogno di frequentare un durissimo e fetentissimo master in damnatio administration quando tutto ci in
sostanza possibile materia di studio a livello di asilo infernale sub-sensibile? Meno male che grazie alla politica in Estre-
mo Occidente ed alla religione in Estremo Oriente risolviamo tutte queste banalit finanziarie, di cui un pochino mi
vergogno. (Che dici, zio, forse per questa mia esternazione ad alta voce che ho attirato su di me lodio sordo e malvo-
lo di Sua Pedanteria mefistoflica?) In conclusione... forse nel colloquio gli ho detto proprio quello che non voleva
sentirsi dire, e non ho fatto proprio quello che voleva che facessi a tutti i costi. Ebbene, voleva bocciarmi seduta stante!
Allora ne ho parlato con Draghignazzo e con alcuni suoi colleghi della nostra tribale famiglia. L dove sei, zio, possibile
che non senti tutto il peso della nostalgia di Rubicante, Alichino, Scarmiglione e Calcabrina? Osservata anche dal loro
punto di vista la situazione in cui mi ha cacciato Sua Sgradevolezza corrosiva, non mi rimasta altra alternativa che
sottoporre il mio caso al Gran Giury universitario dei tutor. Come ben sai, rarissimo che si interpelli questorgano
collegiale, in quanto i docenti, tuttinsieme, divengono oggetto di una malfica e divoratrice coscienza superiore, e
questo li rende nervosi e guardinghi. Per loccasione ci saranno tutti, anche i tuoi vecchi sottoposti ancora in servizio nel
pattuglione di Malebranche, quando al massimo del tuo furore parassitario eri il capo-guardia della quinta bolgia inferna-
le. S, zio, ci saranno pure Cagnazzo, Barbariccia, Libicocco e Graffiacane. Certo davvero emozionante una caotica
riunione della nostra tribale famiglia, eppure il solo vedere come reagiva la mia nmesi didattica stato perversamente
impagabile. Come gli fumavano le orecchie e le narici belluine, come sbatteva epiletticamente gli zoccoli contorti luno
contro laltro, come faceva schioccare nervoso, qua e l, la sua goffa e pesante codona biforcuta! E immagina zio quel suo
sgraziato palchetto di cornine rachitiche, quanto era indecorosamente pendulo! Ebbene, in attesa del rituale giudizio del
satanico collegio... sghignazzo e ti saluto.
Il tuo tremendissimo nipote Giunior Dabliu

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Antroposofia

1. La terra di Posidone
Al di l dellantico confine del mondo segnato dalle colonne d:rcole che gli antichi avevano
un sacro terrore a varcare, dove oggi si estende per pi0 di duemila miglia marine l9ceano Atlantico,
sorgeva in tempi immemora!ili un grande continente, lAtlantide, culla e teatro di una fiorentissima
civilt. =uesto continente scomparve nel decimo millennio prima di /risto, per opera di )uel tremendo
cataclisma ac)ueo che la Ji!!ia ricorda con il nome di diluvio universale. -rima per che la terra*
ferma sina!issasse del tutto, una parte degli Atlantidi si trasfer su altri continenti. /os tanto lAfrica,
l:uropa, lAsia, )uanto le due Americhe, )uella del 1ord e )uella del Sud, furono la m.ta delle grandi
ondate migratorie atlantiche. 'n )uesti discendenti degli Atlantidi, ma soprattutto nei popoli che
posero piede in America, e le cui estreme propaggini sono costituite oggi dai cosiddetti -ellirosse,
rimase vivo per molto tempo il ricordo del diluvio e tramandato di generaione in generaione dalla
storia e dalla leggenda. (ivolgeremo perci oggi la nostra attenione )uasi esclusivamente ai -ellirosse,
perch$ le loro condiioni di vita sono una de!ole eco di )uella che fu la veramente grande civilt atlan*
tidea. Diciamo su!ito che i -ellirosse sono gli ultimissimi discendenti delle prime rae atlantiche.
/ome la nostra evoluione eurasiatica si svolge attraverso sette rae portatrici di cultura ; lindiana,
la persiana, la semitica, la greco*latina, la germanica, la russa e lamericana ; cos anche la remotis*
sima Atlantide vide fiorire successivamente sette culture, sette civilt, ciascuna delle )uali legata a
una singola raa. 1ella tradiione occulta, alle sette rae atlantiche si sogliono dare i seguenti nomi"
4. i Romohals
6. i Tlavatli
B. i Tolteki ; da )ueste prime tre rae atlantiche discendono gli odierni -ellirosse
C. i Turani ; da cui derivano i /inesi
F. i Protosemiti ; che furono i progenitori tanto dei Semiti che degli Ariani
G. gli Akkadi ; da cui discendono i /amiti 3popoli dellAfrica settentrionale da cui discendono :giiani,
Jer!eri, Somali, 1u!iani ed altri7 il nome, derivante dalla Ji!!ia indica i discendenti di /am,
figlio di 1o.5
H. i Protomongoli ; da cui derivano gli odierni mongoli asiatici ed europei.
9sserviamo che mentre le ultime rae si sono successivamente pi0 o meno ancora evolute, le
prime sono rimaste in posiione statica. -erci i -ellirosse, ed anche i /inesi, ricordano pi0 che gli altri
popoli le condiioni interiori di vita delluomo atlantideo.
-latone, nelle sue opere %imeo e #rizia, ha dato alla civilt occidentale la prima notiia sulla
esistena dellAtlantide. :gli dice di trarla da Solone, il )uale le!!e a sua volta dai sacerdoti di
Sais, citt posta sul delta del 1ilo. Dal #rizia ricaviamo una prima importante noione.
!&tlantide era la terra di 'osidone. -osidone . il nome greco di 1ettuno, il dio delle ac)ue. /i
ci fa comprendere che lac)ua era lelemento che per gli Atlantidi aveva la massima importana.
-latone ci descrive la citt capitale di un regno di -osidonia, lAtlantide da cui e!!e poi il nome
tutto il continente. La citt era completamente circondata da un triplice fossato pieno dac)ua. ' fos*
sati comunicavano tra loro per meo di canali a!!astana larghi per permettere il passaggio di una
nave, e i !astioni, che dividevano i fossati a loro volta, erano congiunti per meo di ponti. 8ra il fos*
sato esterno e il mare cera un grande canale artificiale lungo circa dieci chilometri, largo trecento
metri e profondo venti metri. 9gni citt atlantidea aveva pressa poco )uesto aspetto, perch$ gli Atlan*
tidi si davano cura di recingere le loro citt con un complicato sistema di anelli dac)ue. Dna colonia
atlantidea esisteva anticamente anche
nellAfrica occidentale, dove si estende
oggi il 2arocco. La regione era allora
amena e fiorente, e il lago 8ritonide era
pieno di ac)ue aurre. 1el centro del
lago, su palafitte, i progenitori dei Jer*
!eri avevano costruito la citt di /ernes,
congiungendola alla riva con tanti ponti,
a somigliana dei raggi di una ruota
che dal moo vanno al cerchio.
Lesploratore D$sir$ /harnaN descri*
ve le rovine di una gigantesca metropoli
ateca nello Stato messicano di 8a!asco.
:gli, nel suo li!ro e mie scoperte nel
(essico, dice che le rovine, resti di co*
lossali piramidi, di enormi palai, di Ricostruzione di una citt atlantidea



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8empli super!amente decorati, si estendono nella laguna di Jellota e raggiungono il mare su una
linea di venti chilometri. Anche la!ate Jrasseur de Jour!ourg, nella sua )toria del (essico, ci fa
sapere che le citt indiane erano poste sulle acque e che perci la valle dAnahuac, ricca di grandi
laghi e di corsi dac)ua, fu per molto tempo un fervido centro di vita.
Se dallarcheologia passiamo alla mitologia, troviamo su!ito riconfermato )uesto profondo lega*
me tra gli Atlantidi e lelemento ac)ueo. Le leggende e le favole che raccontano ancor oggi i -elliros*
se fumando la pipa allom!ra delle loro tende, hanno )uasi tutte per protagonista il colom!o mari*
no, il ga!!iano. 1el ga!!iano che erra su e gi0 lungo le coste e sorvola gli scogli flagellati dalle onde
gettando il suo rauco grido selvaggio, i -ellirosse credono di vedere la loro stessa anima che piange
per la scomparsa della terra dorigine. 1el ga!!iano che nidifica sugli scogli e remiga incessante*
mente sul mare, anche noi possiamo avere unimmaginaione verace dellanima atlantidea.
9ra chiediamoci" perch$ le citt atlantiche erano cos intimamente connesse con le ac)ue< 'l
pensiero materialistico ci suggerir su!ito una risposta" perch$ le ac)ue difendevano gli a!itanti
dalle fiere e dai nemici. Lasciamo da parte )uesti luoghi comuni della mentalit pseudoscientifica
e leggiamo invece una pagina dello scritto di (udolf Steiner I nostri pro$enitori dell!&tlantide.
#Gli Atlantidi erano in grado di servirsi di )uella che chiamiamo fora vitale. /ome oggi si trae
dal car!one la fora del calore, che si trasforma nellenergia dinamica dei nostri mei di loco*
moione, cos gli Atlantidi sapevano servirsi a scopi tecnici della fora germinatrice. OGli Atlantidi
avevano degli apparecchi che trasformavano la com!ustione coi germi delle piante, trasfor*
mando la fora vitale di )uesti germi in energia applica!ile alla tecnica. ...A )uellepoca
lac)ua era su tutta la 8erra assai pi0 fluida di ora7 e per )uesta sua fluidit lac)ua poteva,
merc$ la fora germinatrice di cui gli Atlantidi sapevano servirsi, essere diretta a usi tecnici tali
che oggi sare!!ero impossi!ili. -er il condensarsi dellac)ua, . divenuto impossi!ile guidarla e
dirigerla con larte mira!ile di allora. ...Luomo atlantico assor!iva unac)ua che la fora vitale
propria al suo corpo poteva ela!orare !en diversamente da come . possi!ile nel corpo fisico
doggi, e in virt0 di ci egli poteva servirsi volontariamente delle proprie fore fisiche altrimenti
che non luomo attuale. -ossedeva cio. il meo di aumentare in s$ le proprie fore fisiche )uando
ne aveva !isogno per le proprie occorrene%345.
Sena )uesta spiegaione di (udolf Steiner, molte cose che la sciena ufficiale riesce a scoprire
sul conto della civilt atlantidea e delle tracce lasciate da essa in :uropa e in America, rimarre!*
!ero completamente inesplica!ili. ' germi delle piante e lac)ua erano dun)ue le materie prime
fondamentali dellindustria atlantidea. Gli Atlantidi non usavano il fuoco. Lac)ua serviva per ogni
occorrena sia dellindustria, sia della vita casalinga )uotidiana.
Sui larghi !astioni che nelle citt atlantidee separavano i canali circolari dac)ua, sorgevano
grandiosi sta!ilimenti metallurgici, i )uali per avevano un aspetto del tutto diverso dalle nostre
fonderie, dalle nostre acciaierie, dai nostri altiforni. 1on il fuoco difatti alimentava gli immensi
sta!ilimenti metallurgici atlantici, ma lac)ua. A )uesto proposito si pu affermare che la
nostra industria, per )uanto poderosa e perfetta possa apparirci, . !en misera cosa se para*
gonata alla incredi!ile perfeione dellindustria dellAtlantide. Le testimoniane storiche,
numerosissime e concordi, non lasciano om!ra di du!!io in proposito. 1e sceglieremo soltanto
alcune.
. Le meraviglie della metallurgia atlantica

/ominciamo da -latone. :gli dice che i tre !astioni della capitale atlantidea erano intonacati per
tutta la loro estensione" il primo di rame, il secondo di stagno, il tero doricalco dai riflessi di fuoco.
Se voi mi chiedeste che cosa sia loricalco, io non vi saprei rispondere. > una lega di oro, allo
stesso modo che il peltro . una lega dargento, ma gli altri componenti ci sono ignoti. Gli Atlantidi,
venendo in :uropa, vi portarono la conoscena della fucinaione dei metalli, ma molte delle loro
noioni andarono perdute.
:nrico Schliemann, il cele!re archeologo scopritore di 8roia, lasci scritto daver trovato fra il
tesoro del re -riamo un vaso con la scritta in geroglifici fenici" #Dal re /hronos di Atlantide%. 'l vaso
era fatto di una lega di platino, alluminio e rame. : lo Schliemann annota" #=uesta specie di lega
non fu mai conosciuta dagli altri popoli antichi ed . sconosciuta oggi%.
=ueste testimoniane antiche forse non persuadono. /erchiamone perci delle altre, pi0 recenti
e lampanti, riportate da coloro che misero piede in America e che videro con i loro occhi. 1el diario
di /ristoforo /olom!o troviamo scritto che il navigatore genovese riport dallAmerica in :uropa,
come oggetto pi0 preioso, un rasoio di rame temperato. /ristoforo /olom!o ne era giustamente
s!alordito, e s!alorditi ne siamo anche noi. Da allora sono passati )uasi cin)ue secoli, ma la tecnica
moderna non ha trovato ancora il modo di rendere duro alcun metallo, fuorch$ il ferro, ottenendone
lacciaio. Lidea di un acciaio di rame, proprio della civilt atlantidea, sta per larte metallurgica
moderna al di l di ogni immediata o remota possi!ilit.
Montezuma II (c.1470-1520)




28
2onteuma regal a /orte alcuni specchi di platino incorniciati
doro, ci che prova che la fusione e la lavoraione del platino erano
!en note agli 'ndiani.
'l /arli, nelle sue ettere americane, dice che tanto per il matema*
tico )uanto per il tecnico rimane un pro!lema insolu!ile il fatto che i
popoli dAmerica siano riusciti a fondere statue doro e dargento, tutte
dun getto, vuote nellinterno, sottili e sena sostegni. :gli scrive" #?o
potuto ammirare dei piatti con otto ri)uadri, ciascuno dun metallo di*
verso, cio. alternati doro e dargento, sena alcuna apparente saldatu*
ra7 pesci ed uccelli dei )uali le scaglie e le pinne, ora doro, ora dar*
gento, si alternavano sena la minima traccia di saldatura artificiale%.
9viedo vide oggetti fatti di una lega di oro e rame ad altissima
tempera, e perci pi0 resistenti dellacciaio. /iea de Len ci lasci
una descriione addirittura fia!esca di /uco del -er0, citt reale
degli 'ncas !ar!aramente saccheggiata e distrutta dai con)uistatori
spagnoli. Su di unaltura dominante la citt sorgeva il grande tempio
del Sole, circondato da sei templi minori per gli altri pianeti. 1ello
spiao fra i templi si elevavano alte colonne metalliche, sulle )uali erano incise le osservaioni
dei sacerdoti astronomi sui movimenti degli astri. Davanti al tempio del Sole si estendeva un me*
raviglioso giardino a terrae, il )uale terminava a picco sul fiume ?uatanaN. =uesto veniva con
ragione chiamato il giardino metallico. 9gni sua terraa aveva per pavimento una lastra di oro
puro, dalla )uale si innalavano al!eri dargento e messi di spighe fatte doro. 1el giardino metal*
lico si vedevano inoltre farfalle posate sui fiori, uccelli nascosti tra le foglie, serpenti avvolti intor*
no ai rami, verdi lucertole, chiocciole, tutto in oro puro e in argento cesellato con arte mira!ile e
tempestato di gemme. 'l vento pi0 impetuoso non poteva sradicare il pi0 sottile stelo di )uel ma*
gico giardino, ma le soldataglie spagnole furono pi0 forti del vento.
1on credo che sia necessario spendere altre parole per mettere in rilievo la portentosa arte
metallurgica degli 'ndiani. -er )uanto meravigliosa ci possa apparire, ricordiamoci che essa non .
che una fievole eco di )uella che fu la tecnica e la sciena degli Atlantidi. Di fronte a tanta meravi*
glia la nostra sciena ufficiale si mostra perplessa ed impotente. 1on cos la Sciena dello Spirito.
=uesta cinsegna che gli Atlantidi e i loro discendenti lavoravano i metalli con le fore e i proce*
dimenti che si !asavano sullimpiego delle fore vitali e dellac)ua. 8utto ci . divenuto impossi*
!ile alluomo moderno, e da )uesta sua impotena nasce in lui il senso della meraviglia e del mi*
racolo. ' giardini metallici degli 'ncas e degli Atechi non sono per sorti per miracolo, ma per ope*
ra di una tecnica andata ormai perduta. Ani a )uesto proposito !isogna dire che gli Atechi e gli
'ncas non hanno costruito )uei meravigliosi giardini metallici, )uelle immense citt longitudinali
piene di piramidi, di templi e di palai, ma li hanno ricevuti in eredit e gelosamente conservati.
2onteuma disse a /orte )ueste testuali parole" #1oi non siamo oriundi
di )uesta terra. 1on . passato che un piccolo numero di secoli da )uando i
nostri avi, venuti dalle regioni del 1ord, si sono staniati in )uesto paese. 'o
non sono che un vicer$ e governo le genti che mi sono sottoposte in nome
di =uetalcoatl e secondo lautorit che da lui mi . stata conferita%.
Secondo lo storico 2ontesinos, gli 'ncas giunsero nel -er0 verso il 6CFM
prima dellera cristiana e vi trovarono gi il meraviglioso giardino metallico
di /uco e le gigantesche rovine della civilt preincaica. /i . confermato
anche dalla tradiione occulta. Le costruioni messicane e peruviane non
poterono essere edificate che da uomini che avevano ancora in s$, almeno
fino a un certo grado, fore e facolt proprie degli Atlantidi. Sono perci dun*
)ue antichissime e coeve della civilt egiia.
Jench$ ultimi e tardissimi discendenti degli Atlantidi, i popoli dellAme*
rica ne conservano ancora le principali )ualit interiori e i costumi. Gli At*
lantidi erano chiaroveggenti, )uesta facolt spirituale mancava )uasi del
tutto ai tardi popoli americani, ma tuttavia essi si sentivano in stretto contatto con la divinit.
=uando 2onteuma fece a /orte il nome di =uetalcoatl, lo Spagnolo gli chiese" #/hi . )uesto re
supremo in nome del )uale tu governi<%. 2onteuma rispose" #> un sacerdote vestito di nero che pas*
seggia lungo le rive del mare. 'l suo nome significa il serpente incoronato di piume. :gli . la perpetua
guida del nostro popolo%.#: tu sei in contatto con )uesto essere misterioso<% chiese allora /orte.
#'o non faccio nulla che non sia la sua volont%, rispose il re degli Atechi.
Fortunato Pavisi 31. continua5
D;E&. +teiner, Cronaca dellAkasha, /d. 8occa, 'ilano ;<23, pp. ;C-;<.

Trieste, ! settem"re !#$%& 'er gentile concessione del (ruppo Antroposo)ico di Trieste, depositario del Lascito di *ortunato 'avisi&

29
Costume

















Impariamo il mestiere della vita,
ogni giorno un segreto che ci renda
abili al gioco e ricchi di sapienza.
E quando avremo letto libri e tomi,
scalato monti, scandagliato abissi,
decifrato le stelle per conoscere
i futuri destini, ci alzeremo
un bel mattino diventati allegri
burattini di legno: la Fatina
color turchino, provvida e amorosa,
buona madrina, ci dar confetti
e panini imburrati. Poi contenta
ci abbraccer dicendo: Bravi, adesso
dopo tanta fatica ad esser uomini
e visti i risultati disastrosi
di tanta scienza volta a far del male,
luso perverso delleconomia
e quello anche peggiore della fede,
sarete marionette senza fili.
Vi conviene, credetemi, un affare.
Andrete in guerra e tornerete vivi,
ch i conflitti saranno scampagnate,
starete in pace e non vi annoierete.
Non vi consumeranno le passioni,
le tresche, i tradimenti, gli abbandoni.
Galleggerete in barba agli tsunami.
Al pi sarete vittime plagiate
dal Gatto e dalla Volpe, ma che importa?
Non vi potranno togliere che un vecchio
abbecedario, al massimo una mela,
mentre agli uomini veri in carne ed ossa,
se non hanno zecchini doro e beni



per onorare debiti e scadenze,
levano casa, macchina e tiv.
Botte, rapine, colpi di pugnale,
pallottole vaganti, investimenti
sulle strisce, vendette trasversali
non vi danneggeranno pi di tanto.
Ridotti in pezzi vi rincolleranno
in qualunque bottega dartigiano:
un chiodo, una piallata e tornerete
pi scattanti di prima, senza i rischi
che correte da umani se finite
malati nelle mani di un chirurgo,
che invece di asportarvi lappendice
vi amputer una gamba o qualcosaltro
cui tenete moltissimo. Fantocci
dordine vegetale, voi soltanto
vi salverete dagli eventi pazzi
di questa scombinata civilt
che chiama intraprendenza la rapina
e loltraggio al pudore libert.
Cos rassicurati sortiremo
per vivere in un mondo iperprotetto,
senza cloni, OGM e kamikaze,
OPA ruffiane come le tre carte,
niente consultazioni elettorali,
caro-petrolio e bombe intelligenti.
Un sogno questo, vero, ma chiss,
forse quei cervelloni che si affannano
a ricreare luomo artificiale
da una cellula madre staminale,
opereranno lultimo prodigio,
trasformandoci in pupi di ciliegio.

Il cronista


30
Redazione

Larticolo di Pavisi [del numero di settembre 2005] mi ha colpito per lanalisi esatta e circostanziata
degli eventi raccontati. Specialmente quando laccento cade sul Concilio costantinopolitano che nell869 sanci-
sce la bipartizione anima-corpo, eliminando lo Spirito quale dimensione essenziale dellessere umano. Ci
che ha originato conseguenze gravi in termini di separazione tra le comunit umane, le civilt e le culture
dOriente e dOccidente, come scrive Pavisi. E lallontanamento della dimensione spirituale dallimmediatezza
dellesperienza sensibile e della sua percezione, grazie allessenza a-duale, predialettica, dellatto pensante.
In altri termini, e la storia della filosofia cristiana lo dimostra, ci che diventa da allora indecifrabile lo
spirito, lessenza dellesperienza umana sulla Terra, nel suo perenne donarsi quale contenuto vivente dellIo, che
Cristo sposa con il Suo sangue. Potenza individuante dAmore che non conosce morte. A questultimo propo-
sito, resta inesplorata la sopravvivenza dellantica e autentica concezione cristiana originaria della tripartizione
dellente umano individuato, nellesperienza della pittura delle icone, o meglio della scrittura delle sante
immagini di Cristo, della Vergine e dei santi, che continuata sino almeno al secolo scorso. In particolare
quella dellantica scuola egeo-cretese, anima della solarit mediterranea, nel suo trasfondere il ritmo di vita
della Luce nellesecuzione delle sante immagini, movendo a meraviglia chi le sappia contemplare tuttocchi,
in totale attenzione sveglia e cosciente, e capaci di far vibrare la pi intima sorgente di forza dellIo, che
volont cristica dAmore: lampi di donazione che nella meraviglia dellesserci, del sentirsi presenti alle
radici di se stessi e del mondo, esprimono forse la possibilit o laugurio che il Mediterraneo torni ad essere
culla e luogo dincontro degli individui liberi, cos come delle civilt dOriente e dOccidente. La contempla-
zione delle icone, di queste in particolare, non dunque come sterile abbandono a un sentimentalismo nostalgico,
ma come evento attuale, di volitiva determinazione orante, per unevoluzione possibile della coscienza umana
europea di libert e damore in Cristo. Con questo augurio, invio licona di san Giorgio, scritta oggi da un
maestro isografo romeno, il quale osserva fedelmente il canone antico dellAthos e la scuola mediterranea
egeo-cretese.

Mario Michele La Floresta

Abbiamo molto gradito linvio, tanto che abbiamo pensato di mostrare anche ai nostri lettori licona di
San Giorgio, cos magistralmente eseguita, ponendola in copertina. Quanto allapprezzamento per gli scritti di
Fortunato Pavisi, condiviso da gran parte dei lettori, siamo molto grati al Gruppo antroposofico di Trieste per
averli messi a nostra disposizione. Essi conservano, a distanza di pi di mezzo secolo, una pregnante attualit
che li rende un efficace strumento di sviluppo spirituale .

Ho cominciato a frequentare degli incontri di gruppo. Nella mia citt ci sono due gruppi e ho avuto
occasione di partecipare a conferenze organizzate da entrambi. Sono appena i primi contatti con una realt che
non conoscevo, avendo coltivato lAntroposofia sempre in maniera molto personale, parlandone con pochi
amici (pochissimi!). Ultimamente per mi sorto il desiderio di scoprire loperato dei gruppi, di capire il lavoro
che viene fatto. Durante alcuni incontri si sono letti dei passi che sottolineano limportanza del lavoro di gruppo,
dellincontro, del confronto. Confronto necessario ad un proficuo lavoro. Non ho idea di come sia organizzata
la Societ, se ci sia una presidenza, quali organi al suo interno, chi ne fa parte, come ci si associ Sono sicuro
che lAntroposofia, dato il suo carattere pratico e concreto, viva fra gli uomini (penso alla questione sociale, alla
formazione delle scuole, alle comunit dei medici, alle associazioni biodinamiche) e che il lavoro interiore
serva a sviluppare le forze per lazione nel mondo. Per molti sono i discorsi che mi portano ad essere prudente.
Vorreste forse dirmi qualcosa in proposito?
Daniele

Gli incontri di gruppo sono importanti per coltivare insieme unatmosfera di dedizione e di impegno
spirituale. Camminare con ad altre persone lungo lo stesso sentiero fa sentire pi forti, pi saldi nella decisione
presa. Purch, per, non ci si senta parte di unanima di gruppo: il percorso, pur nella condivisione fraterna
di momenti di studio e di crescita, assolutamente individuale, secondo lindicazione contenuta in tutta lopera
di Rudolf Steiner, in particolare in Filosofia della Libert. Indicazione che non va mai dimenticata, e che
Massimo Scaligero non si stancava di sottolineare, consigliando sempre di conservare un livello di seriet e
sacralit negli incontri con gli altri condiscepoli. Questo per evitare il rischio di far scadere il rapporto a un
livello di banalit, poco consono ai seguaci della Scienza dello Spirito. Se diverse sono le modalit organizzative
dei vari gruppi, uguali sono le finalit. Lavorando seriamente, prima o poi le strade convergono e si finisce col
camminare insieme. Vorrei aggiungere che naturalmente non indispensabile coltivare lantroposofia allinterno
di un gruppo. C chi preferisce un percorso del tutto personale. Anche qui si tratta di libera scelta. Del sistema di
associazione sar in grado di parlare pi diffusamente il capo gruppo. Il pensiero su cui vorrei insistere che la
frequentazione delle riunioni senzaltro un valido aiuto, ma ancor pi lo la frequentazione dei cinque eser-
cizi: non c conferenza o lettura di gruppo che possa sostituirla. E il risultato che se ne trae ci che si porta
poi incontro al mondo, alla societ in cui si vive, nelle sue varie espressioni e secondo le proprie capacit.



31


Il mio amore sia con Te nella regione dello Spirito.
Lascia trovare la Tua anima
dalla mia anima che cerca.
Lascia mitigare il Tuo gelo
e mitigare il Tuo calore
dal mio pensiero del Tuo essere.
Cos saremo collegati,
Io con Te
e Tu con Me.
Meine Liebe sei Dir im Geistgebiet.
Lasse finden Deine Seele
Von meiner suchenden Seele.
Lasse lindern Deine Klte
Und lindern Deine Wrme
Von meinem Denken Deines Wesens.
So seien wir verbunden,
Ich mit Dir
Und Du mit mir.

Come anima io non sono sulla Terra,
ma piuttosto nellacqua, nellaria e nel fuoco;
nel mio fuoco io sono nei pianeti e nel Sole.
Nel mio essere solare
io sono il cielo delle stelle fisse.

Come anima io non sono sulla Terra,
bens nella Luce, nel Verbo e nella Vita.
Nella mia vita io sono allinterno
dellessere planetario e solare:
nello spirito della saggezza.

Nel mio essere di saggezza
io sono nello spirito dellamore.
Ich bin als Seele nicht auf der Erde,
sondern nur in Wasser, Luft und Feuer;
In meinem Feuer bin ich in den Planeten und der Sonne.
In meinem Sonnensein
bin ich der Fixsternhimmel.

Ich bin als Seele nicht auf der Erde,
sondern in Licht, Wort und Leben.
In meinem Leben bin ich im Innern
des planetarischen und Sonnenseins:
im Geiste der Weisheit.

In meinem Weisheitsein
bin ich in dem Geist der Liebe.

Nessuna barriera pu separare
ci che conserva uniti nello spirito
leterno legame delle anime
risplendente di luce
e irraggiante amore.
Cos sono io nella vostra memoria,
cos sii tu nella mia.
Trennen kann keine Schranke,
Was im Geist vereint bewahrt
Das lichterglnzende
Und liebestrahlende
Ewge Seelenband.
So bin ich in Eurem Gedenken,
So seid Ihr in meinem.

*editazione del )uore di )risto er i defunti

uesta meditazione fu data da &udof +teiner a 0iovanni "olazza.
)apprima si evoca limmagine della persona, o di pi persone,
con la maggiore chiarezza possibile. !oi:

Cuore di X (nome della persona), Cuore di Cristo
Cuore di Y (nome della persona), Cuore di Cristo
Cuore di Z (nome della persona), Cuore di Cristo
Cuore di me stesso, Cuore di Cristo
In Lui tutti i cuori sono uniti.



Hanno curato la traduzione Mark Willan, Marco Allasia e Alberto Cal.

























Il dolmen di Poulnabrone, nella contea di Clare, Irlanda


Samhain
la !otte del Passaggio

I Celti osservavano quattro grandi ricorrenze nel corso dellanno.
La prima era lImbolc, o Imbole, la Festa del Latte, che cadeva il 1 febbraio. Era dedicata alla dea
Brigid, assimilata poi col cristianesimo a Santa Brigida. Questa data segnava luscita dallinverno,
la nascita degli agnelli e dei piccoli degli altri animali da latte.
Con il 1 maggio si celebrava il Beltaine, il Grande Fuoco, che segnava linizio dellestate.
Il 1 di agosto si onorava il dio Lugh, con la festivit di Lughnasa, coincidente con la mietitura e
il raccolto.
Ma levento pi importante dal punto di vista religioso e misterico era Samhain, ossia la fine del-
lestate, che rappresentava per i Celti il Capodanno. Secondo lantica tradizione mitologica irlandese e
gaelica, durante la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre aveva luogo il mistico Tuatha D Danann,
letteralmente luscita dei figli di Dana, la dea primordiale, antenata di tutte le divinit celtiche. Dai
tumuli dei dolmen, i sidhe, considerati porte dellaldil, gli spiriti venivano ad incontrare i vivi,
poich in quella notte i confini tra il mondo materiale e quello soprannaturale si dissolvevano.
Narra una leggenda irlandese che di questa particolare condizione magica si serv leroe Neara
Mac Niadhain per compiere un viaggio in quel mondo sconosciuto, riuscendo poi a far ritorno.

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