INCONTRI CON LA STORIA Ciclo di conferenze tenute dal dott. Dario Pedrazzini. La Chiesa e la trasmissione della cultura tra civilt classica e medioevo. Dopo la caduta dell'Impero Romano la grande eredit della cultura classica fu raccolta e perpetuata dalla Chiesa, che utilizz per la diffusione del messaggio cristiano ai popoli europei. ! marzo "##$ La cultura classica dopo l'Impero Romano Le antiche e ricchissime biblioteche di Roma cominciarono a decadere quando gli imperatori, sotto la minaccia delle invasioni barbariche, trasferirono nelle nuove capitali dell'Impero la maggior parte dei testi. Gi nel IV secolo le biblioteche di Roma erano abbandonate e deserte. Il declino dell'insegnamento e delle citt, l'eliminazione o la sostituzione dell'elite romana da parte dei capi barbari, la frammentazione dell'Impero finirono per condurre alla progressiva perdita della civilt classica. Infatti il livello culturale della popolazione dellepoca, eliminata la classe dirigente romana e crollate le istituzioni che alimentavano la vita pubblica, era di generalizzato analfabetismo. !el passaggio repentino dal mondo classico estesamente alfabetizzato a una nuova realt in cui si affermava un modo di vivere pi" elementare e privo di esigenze culturali, in solo due ambiti rimanevano persone che padroneggiavano il latino e la scrittura# gli ecclesiastici e gli uomini di legge. $ comunque tra queste due categorie erano soprattutto gli ecclesiastici a parlare e scrivere il latino a un livello equiparabile a quello degli antichi, perch% il latino era considerato una lingua sacra e la scrittura un mezzo per conservare e trasmettere i libri sacri. &olti tra gli uomini di legge invece utilizzavano spesso un latino pi" scadente e approssimativo, in quanto in buona parte basato su frasi fatte prese dai formulari. La conoscenza del greco, che nel mondo classico era utilizzata come lingua internazionale e di cultura superiore, scomparve nel resto dell$uropa occidentale con la fine della classe dirigente romana che la utilizzava. 'ino al ()* +piena et longobarda, il latino classico - ancora compreso dalla popolazione, anche se i letterati del tempo tendono ad usare strutture grammaticali pi" semplici e un certo numero di termini presi dal linguaggio comune. .ra il ()* e il /)* per farsi comprendere dalla gente in latino - necessario utilizzare una lingua ormai imbastardita, a met tra le forme grammaticali classiche e le forme del linguaggio volgare. 0opo il /)* il latino non - pi" comprensibile dalla gente comune e diventa una lingua dotta utilizzata dai letterati. Cassiodoro 1assiodoro +23)4)35, - stato un politico, letterato e storico romano, che visse sotto il regno degli 6strogoti e successivamente sotto il dominio bizantino. 7roveniente da una famiglia di alta condizione, originaria dell6riente, nacque in 1alabria intorno al 23). Ricevuta una vasta educazione percorse la sua carriera fino a diventare segretario personale +magister officiorum, del re .eodorico. Rivest8 alte cariche anche sotto i successori del re goto e in questa carriera serv8 lealmente e con buon fiuto politico il governo dei Goti adoperandosi con abilit alla buona riuscita del progetto di .eodorico di avvicinare fra loro Goti e Romani. Lasci9 la vita politica allo scoppio della guerra tra Goti e bizantini, evento che rappresentava il crollo di tutti gli ideali per cui aveva cos8 alacremente lavorato, cio- la creazione di una sintesi fra la tradizione romano4cristiana e la cultura gotica. :i ritir9 allora nella natia 1alabria, dove fond9 il monastero di Vivario. In questo monastero, situato presso :quillace, trascorse il resto dei suoi anni, dedicandosi allo studio e alla scrittura. ;ui istitu8 uno scriptorium per la riproduzione dei manoscritti e una biblioteca per la conservazione dei testi, modello a cui successivamente si ispirarono i monasteri medievali. 1onsapevole della necessit di non lasciare svanire tutto il patrimonio umano accumulato per secoli dal mondo classico, 1assiodoro si convinse della provvidenzialit del movimento monastico, che si andava affermando anche nei territori d'6ccidente. 1oncep8 lidea di affidare proprio ai monaci il compito di recuperare, conservare e trasmettere ai posteri limmenso patrimonio culturale degli antichi, perch% non andasse perduto. !ella sua Regola, chiamata Institutiones, diede disposizioni per il lavoro spirituale e intellettuale. .ra le altre cose dispose che anche i monaci che non avevano una formazione intellettuale, non dovevano occuparsi solo del lavoro manuale e dell'agricoltura, ma anche trascrivere manoscritti e cos8 aiutare nel trasmettere la grande cultura alle future generazioni. Il cristianesimo, pur rifiutando la religione dell'antichit pagana, tuttavia si appropria del suo sistema dottrinale ed educativo# il trivium della grammatica, della retorica e della dialettica e il %uadrivium dell'aritmetica, della geometria, dell'astronomia e della musica. Benedetto da Norcia <enedetto nasce intorno al 23* d.1., a !orcia, dalla nobile famiglia =nicia. = >? anni +secondo alcuni, fu mandato con la sorella a Roma a compiere i suoi studi, ma, sconvolto dalla vita dissoluta della citt, decise di andarsene e di abbandonare gli studi. =lcuni anni dopo inizi9 la vita monastica. 0urante il V secolo si era diffuso in 6ccidente il modello di vita monastico. <enedetto si ritir9 dal mondo, ma non era favorevole alle posizioni di estremismo ascetico tipiche degli eremiti orientali. 0ecise invece di fondare una comunit spirituale incentrata sul motto @ora et la&oraA. !el )?B fond9 l'abbazia di &ontecassino, dove fiss9 la sua Regola, che in origine conteneva la sola prescrizione della lettura dei testi sacri, nessun accenno alle lettere classiche, n% alla conservazione e alla copia di libri come dovere monastico. 0urante la rinascita culturale carolingia le Institutiones di 1assiodoro furono adottate dai <enedettini e anche nei loro monasteri si inizi9 a praticare la faticosa attivit di ricopiatura dei testi antichi per la quale sarebbero poi diventati famosi. La trascrittura dei testi permetteva di accedere al pensiero dei 7adri della 1hiesa e di quegli autori classici che, anche se appartenenti al passato pagano, costituivano i pilastri indiscussi della sapienza e della scienza del tempo. 6ltre ai libri sacri +Vangeli, <ibbia e 7adri della 1hiesa, il cristianesimo conservava alcune autorit dell'antichit pagana# 7latone, che il neoplatonismo avvicina al cristianesimo, =ristotele e le sue tecniche intellettuali, 1icerone e ;uintiliano per la dialettica e l'insegnamento. In 6riente gi :an <asilio +55*45/B, aveva scritto il C0iscorsoC ai giovani, un testo in cui parla del modo di trarre profitto dalle opere della letteratura grecaD un opuscolo importantissimo per i rapporti tra cristianesimo e cultura classica, che :an <asilio non disprezza n% proibisce, ma raccomanda di utilizzare dove se ne possano trarre insegnamenti morali utili all'educazione. :i tratta di un processo di cristianizzazione del sapere antico. Lattivit di ricopiatura dei manoscritti era molto faticosa, si scriveva infatti su scomodi leggii inclinati, con la scarsa illuminazione dellepoca, tendendo collo e schiena# lamanuense > la considerava una forma di ascesi pro remedio animae suae, cio- per acquisire meriti per la propria anima. :i scriveva con il calamo, una canna palustre appuntita con un taglio pi" o meno obliquo# a seconda dellinclinazione di taglio si otteneva una scrittura pi" o meno sottile. :olo a partire dal VI secolo, in concomitanza con luso della pergamena, sinizi9 ad usare anche la penna doca con punta indurita nella sabbia bollente. Linchiostro era una miscela +gi nota agli egizi, di acqua, nerofumo e gomma, a volte arricchita con noce di galla e perfezionata dai monaci medievali, che ne conservavano gelosamente le ricette. :i fabbricava anche un inchiostro rosso a base di minio +da cui il termine @miniaturaA, per le iniziali e le decorazioni, per le quali si usarono anche altri inchiostri doro, di porpora o di vari colori. Linchiostro +dal greco en'auston, in latino atramentum, era conservato nellatramentarium, mentre i calami erano tenuti nel calamaio. =ltri strumenti dello scrittore medievale erano una spugna +spongia deletilis(, usata per cancellare lo scritto lavando la pergamena, e la pomice, che serviva sia per levigare la pergamena prima delluso, sia per rendere liscia la punta del calamo. 7er quanto riguarda il supporto scrittorio, mentre i Romano4bizantini e la cancelleria papale continuavano luso romano del papiro, nellItalia longobarda, non pi" in contatto con l$gitto ? che lo produceva, si dovette ripiegare su un supporto pi" facilmente reperibile, cio- la pergamena. La pergamena - una pelle di animale, per lo pi" ovina, conciata e preparata per la scrittura. I fogli di carta di papiro venivano arrotolati a formare il volumen. 7er leggere si svolgeva il rotolo orizzontalmente. = partire dal IV secolo il volumen di papiro venne sostituito dal codice di pergamena +cio- avente la forma del nostro libro,. Gli stili scrittori in uso in Italia tra V e VIII secolo erano soprattutto lonciale, la semionciale e la corsiva. .utti e tre sono stili scrittori nati durante il tardo Impero Romano e rimasti in uso anche dopo la sua caduta# il predominio di popolazioni barbariche non favor8 lo sviluppo delle lettere, che furono prevalentemente coltivate nei monasteri, dove si continuava la tradizione scrittoria romana. Lonciale - una scrittura maiuscola dalle forme spiccatamente rotonde, regolari ed eleganti. La semionciale - il tipo intermedio tra le forme solenni della capitale onciale e quelle pi" modeste della minuscola corsiva. E unevoluzione della minuscola corsiva verso forme pi" calligrafiche. La corsiva era la scrittura pratica di tutti i giorniD il suo uso nella scrittura veloce venne favorito dallutilizzo della penna doca al posto del calamo. I monaci irlandesi La diffusione del cristianesimo in Irlanda - avvenuta nel corso del V secolo, principalmente ad opera di san 7atrizio +53/42(>,. 7rima del suo arrivo l'isola era rimasta isolata dal resto dell'$uropa e conservava ancora usanze e modelli culturali tipici dell'et del ferro. La missione di 7atrizio cre9 le premesse per la fioritura di studi classici in Irlanda, perch% era convinto che il cristianesimo, pur non essendo indissolubilmente romano, non poteva sopravvivere nell'isola senza l'istruzione romana. =gli inizi del VII secolo, precisamente nel (>5, giunse in Italia attraversando le =lpi un grande esponente del monachesimo irlandese# il monaco 1olombano +)2*4(>),, la cui opera produsse risultati notevoli per la conservazione e la diffusione della cultura nellItalia altomedievale, anche se a quei tempi la cultura rimaneva di fatto circoscritta agli ambiti ecclesiastici. 0opo aver fondato diversi monasteri in 'rancia, al termine della sua lunga peregrinazione egli giunse infine a <obbio, sull=ppennino piacentino, dove alla veneranda et di settanta anni lavor9 alledificazione del primo monastero irlandese in Italia. La regina longobarda .eodolinda, fervente cristiana, convinse suo marito re =gilulfo +)B>4(>), a donare a 1olombano il territorio in cui edificare il monastero. I numerosi monasteri da lui fondati operavano come centri di irradiazione religiosa e insieme culturale. 1olombano era nato in Irlanda, nella provincia di > &onaco che si occupava della trascrizione dei testi antichi. ? L$gitto era una provincia dellImpero Romano4<izantino. Leinster, intorno al )2*, proprio mentre in Italia veniva a mancare :an <enedetto +)25,. !elle usanze del monachesimo irlandese era consuetudine partire dal proprio monastero dorigine, abbandonare la propria patria e andare in una terra lontana sull'esempio di quanto 0io aveva ordinato un tempo ad =bramo +Genesi >?, >,. $ra anche questa una forma di ascetismo. La Regola che 1olombano imponeva ai suoi monaci era molto pi" rigida di quella di <enedetto, tuttavia il suo monastero divenne un attivo centro di cultura nel cui scriptorium venivano ricopiati centinaia di testi antichi e dove, in un mondo calato nel buio della cultura, la tradizione del latino era mantenuta viva. I monaci irlandesi conoscevano e coltivavano, unici in questo nell$uropa barbarica, anche il greco antico e portarono labitudine di arricchire i testi copiati con note e commenti di analisi. <en presto si form9 una vasta biblioteca, sia di volumi portati dai monaci che copiati, mentre lo scriptorium fu nei secoli VII e VIII il pi" attivo ed efficiente dellItalia settentrionale. &olti esemplari unici di autori dellantichit classica, non conservati altrove, sono stati salvati solamente grazie alla scrupolosa conservazione dei monaci bibliotecari di <obbio. :criptorium del monastero di =lcobaFa. 7ortogallo. 1opia dell'$ditto di Rotari, copia trascritta a <obbio tra il (/* e il (3*.