Innanzitutto vorrei porre in evidenza che, parlare di semiotica dellimmagine fondamentale poich questa branca della filosofia, nata con lintento di porre le basi di unanalisi del linguaggio, in realt applicata a tutti i mezzi di comunicazione per mezzo di essa si studiano i fondamenti delle interrelazioni tra struttura del linguaggio, pensiero logico e significato. Dato atto che la fotografia uno dei mezzi di comunicazione tra i pi importanti, e in particolare, con malcelato orgoglio, io penso che il reportage ne rappresenti una delle espressioni pi alte, occorre inevitabilmente prendere confidenza con questo ramo della filosofia, per introiettare i molteplici aspetti della comunicazione nellambito sia dellimmagine in generale, sia ancora di pi nello specifico della fotografia di reportage. Per cercare di essere pi semplice possibile, far riferimento alla scuola semiologica di Pierce di cui mi limiter a trattare solo due aspetti fondamentali di questa teoria: il segno (o indice) e licona e la visione semantica di Floch, che superando Pierce, ci apre nuovi orizzonti interpretativi. 2 Cito dalle parole di Pierce una definizione di segno o indice: Deve esserci una relazione duale diretta del segno con il suo oggetto indipendentemente dalla mente che usa il segno. Il segno significa il suo oggetto solamente in virt del suo essere realmente connesso a esso.. In buona sostanza lautore ci dice che il segno o lindice corrisponde n pi n meno che alla realt oggettiva, cio, per rimanere in campo fotografico, a quello che ripreso dalla nostra camera in modo asettico e senza interventi di alcun genere. Sempre dello stesso autore di riporto ora la citazione riguardante la sua definizione dicona: Unicona un rappresentamen di ci che rappresenta, e per la mente che lo interpreta come tale, in virt del suo essere unimmagine immediata, cio in virt di caratteri che appartengono a essa in se stessa giacch oggetto sensibile, e che possiederebbe esattamente uguali anche se non ci fosse alcun oggetto in natura a cui somigliasse e non fosse mai stata interpretata come segno.. In parole povere questa definizione esprimere semplicemente il concetto che unicona una rappresentazione, una somiglianza di un indice, cio richiama alla mente semplicemente qualcosa di reale pur in se stessa non essendo di per s la reale rappresentazione 3 oggettiva. Sintroduce il concetto di somiglianza quale rappresentazione di qualcosaltro. Floch, nel suo libro Forme dellimpronta ci apre un mondo nuovo di intendere lanalisi semiologica dellimmagine fotografica. Il suo libro si pone in contrapposizione rispetto alla proliferazione di saggi dei primi anni 80 sulla fotografia contrastando derive ontologizzanti delle teorie semiotiche non solo di stampo peirciano ma anche barthesiano. Floch si pone contro laccanimento tassonomico e parla di feroci dibattiti sulla natura del segno fotografico che mirano ad avere lultima parola sulla fotografia tout court come fu ad esempio in Dubois. Floch nota nellintroduzione che i testi finora disponibili sulla fotografia la trattano o come linguaggio a s, o come mezzo o come segno, spesso e volentieri non distinguendo fra queste tre concezioni. Se la fotografia fosse un linguaggio a s (di cui evidentemente lalfabeto sarebbe costituito dagli oggetti del mondo) non si potrebbe metterla in relazione n ipotizzare traduzioni con le altre immagini della tradizione pittorica n cinematografica, n con quella letteraria, etc. Se la considerassimo solo come un mezzo, cio come un medium a s, incorreremmo ancora 4 nellintraducibilit e nellonto-logizzazione della genesi, e se la considerassimo un segno ricadremmo nellidea della fotografia come sostituto del reale limitandoci a inventariare gli oggetti raffigurati (icona), o come indice o come simbolo e non renderemmo conto delle trasformazioni plastiche e valoriali allinterno del testo capaci di costruire un racconto - come dimostra Floch nellanalisi del Nudo n. 53 di Brandt. Floch al contrario si propone: Una ricerca su una tipologia di discorsi non-verbali, ma anche verbali, che integrerebbe la storia interiore delle forme della fotografia, e, pi generalmente, dellimmagine, a quella di tutti i linguaggi, di tutte le semiotiche. Un simile progetto di integrazione daltronde tipico della semiotica strutturale, e conferma una volta di pi lantinomia tra questultima e la semiologia dei segni e la loro rispettiva specificit. Secondo noi, il miglior servizio che si possa rendere oggi alla fotografia di integrarla al mondo delle immagini in generale, e di insistere sul fatto che essa attraversata da numerose estetiche o forme semiotiche che si estendono anche alla pittura, al disegno o al cinema.. Questa integrazione egli la esprime molto bene nel confronto tra la fotografia di Brandt e i dipinti di Matisse e Cranach dove traspare evidente come in Brandt e Matisse 5 la figura umana perda i suoi connotati indicali e divenga una mera impronta idetica che pone laccento sul componente plastico dellimmagine. Il procedimento fotografico sostiene Floch- non implica alcuna particolare forma plastica [che si possa intendere come specifica della fotografia] pertanto i dipinti di Matisse e di Cranach, come il Nudo di Brandt, si basano su unestetica del ritaglio, sullesaltazione del contorno, sulle rigidit e sinuosit del barocco di Cranach. A questo punto emere chiaramente che la fotografia la possiamo contenere nellanalisi di due aspetti semiotici: 1) foto in quanto documento per la testimonianza storica o sociologica 2) foto in quanto opera darte. Quindi la foto va considerata sia sul piano figurativo: documento, prova, testimonianza, che plastico: bellezza, conciliazione mitica. Tuttavia il reportage non pu racchiudere la sua semiologia in unanalisi delle immagini come autoreferenziali, ma deve tenere conto che il suo significato pi profondo comporta lanalisi semiologica di pi fotografie. Esse sono legate le une alle altre, come le parole in un libro e quindi assurgono a sintagmi. 6 A questo punto dovremmo parlare di rapporti sintagmatici dei referenti presentati nelle fotografie di reportage. Essi trovano la loro espressione unicamente sul piano figurativo, cos da consentire al fotografo di conferire un senso compiuto della sua visione della problematica sociale che sta analizzando. qui che il reportage trova la sua specificit semantica, nella divisione netta tra fotografia come figurazione del reale, ovvero la sua indicalit tanto cara a Dubois: il documento per eccellenza, e il suo contenuto plastico, o se vogliamo, estetico. Cos, mentre nel primo caso le immagini vanno prese nella loro totalit e analizzate in funzione dei legami referenziali che le uniscono, nel secondo caso, cio leggendole secondo laspetto puramente estetico, possono trovare una loro autoreferenzialit. Lanalisi dellutilizzo plastico va applicato della singola immagine e, ritornando alla visione pierciana, possiamo anche verificare come indice e icona a volte vengono a confondersi, a unirsi, cio unimmagine pu superare laspetto indicale, incamerare una vita propria e assumere 7 lefficacia di una somiglianza o di assimilazione di molti concetti in ununica immagine. In questo caso la fotografia diviene Icona e assume una vita propria, anche estrapolata dal reportage. Come ad esempio lo sono diventate molte fotografie di guerra, dal miliziano di Capa, alla bimba ustionata ripresa da Ut durante il conflitto del Vietnam, fino alla bambina afgana ripresa da McCurry.