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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)

1. La popolazione e le strutture familiari.


Primi studi demografici si devono a Malthus (1766-1834): la sua teoria assume ch
e la popolazione cresca se incontrollata in progressione geometrica, mentre le r
isorse in progressione aritmetica. Ci che attenua la sproporzione, dato che lo sv
iluppo tecnologico considerato insufficiente per la risoluzione del problema, so
no i freni (1) repressivi - carestie, epidemie, guerre - e (2) freni preventivi
come limitazione dei matrimoni e quindi della riproduzione, soprattutto delle cl
assi pi povere. Tra '600 e '700 studi degli aritmetici politici (William Petty) d
i statistica. Inoltre altre fonti sono quelle dei registri ecclesiastici e dei p
rimi catasti, quello fiorentino del 1427 per esempio, poi dal XVIII secolo regis
tri pi moderni.
Popolazione dellet moderna: nelle americhe ricorda catastrofe demografica tra 1500
e 1600 e correlata stasi demografica deH'africa a causa della deportazione dal
1700 in poi.
In europa 3 fasi: (1) crescita costante tra '400 e inizi '600; (2) rallentamento
del XVII sec a causa di comportamenti demografici; (3) ricrescita nel '700 fino
al secolo successivo.
Trasmissione del patrimonio nelle famiglie determinava comportamenti demografici
: se avveniva spartizione tra figli maschi, veniva favorita la formazione di fam
iglie nucleari (quindi crescita demografica e polverizzazione propriet); se si fa
voriva solo un figlio si formava famiglia ceppo, che rimaneva nello stesso luogo
. Fedecommesso: disposizione di ultima volont mediante cui chi fa testamento obbl
iga l'erede o gli eredi a trasmettere beni sottoposti a vincolo agli ulteriori c
hiamati, di solito per discendenza maschile. Assieme a primogenitura evitava dis
persione patrimonio.
2. L'economia dell'europa preindustriale.
Innovazioni tecnologie agricole dopo l'anno mille: aratro pesante, ferratura deg
li zoccoli dei cavalli, rotazione triennale dei campi (frumento o segale - orzo
o avena - riposo). Nei paesi mediterranei poca innovazione ma nuove culture arbo
ree tra cui olivi e viti. Aumento demografico del 1500 comporta aumento domanda
alimentare, soddisfatta soprattutto con cereali, legumi e verdure. Risposta este
nsiva: allargamento delle zone coltivate, soprattutto nel sec XVI. Risposta inte
nsiva: miglioramento delle tecniche di sfruttamento del suolo che aumenta produt
tivit. Nel '400 diminuzione temperature (piccola glaciazione) ostacol agricoltura.
Nonostante ci nell'europa centro settentrionale (Paesi Bassi e Inghilterra) si r
iusc a mantenere alti i rendimenti agricoli: (1) messa in pratica di idraulica ne
llirrigazione (2) piante foraggiere assicurano fertilit del terreno e aumento rend
imenti anche deH'allevamento.
Europa centro-occidentale: il sistema feudario era andato disgregandosi, la prop
riet del signore era frazionata in piccoli appezzamenti affidati alle famiglie co
loniche in piccoli affitti; le corves non erano impegnative. Il potere del signor
e rimaneva nella giustizia civile e nella sicurezza, anche se molte volte era so
ggetto di abusi verso i contadini. Gli aumenti demografici per portarono ad una c
rescente proletarizzazione delle campagne, soprattutto dei piccoli proprietari e
dei contadini autosufficienti, il tutto a favore dei grandi proprietari che com
prarono le terre e costrinsero i contadini ad affitti e lavori gravosi. Inoltre
vigevano forti imposte statali e persisteva la decima ecclesiastica.
Europa orientale: grandi terreni fertili scarsamente abitati erano coltivati anc
ora dalla servit della gleba che rispondeva alle ingenti richieste dell'aristocra
zia proprietaria interessata ad entrare nell'economia di mercato per soddisfare
le proprie spese di lusso. Situazione di sfruttamento delle famiglie contadine d
a parte del signore era incentivata dallo stato sia ufficialmente sia per il suo
scarso peso politico, (in russia contadini venivano addirittura venduti assime
alla terra). Solo dalla seconda met del '700 venne frenato il potere dellaristocra
zia e dal '800 iniza abolizione servit della gleba. Nel '500 e nel '700 per rispo
sta a pressione, i contadini si mossero in vere e proprie rivolte sparse nell'eu
ropa.
Economia urbana: citt erano centri di 2000/3000 abitanti, caratterizzati da una p
i o meno forte presenza di ceto artigiano e mercantile. Ci si rivolgeva al mercat

o urbano solo per manufatti di


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fattura pi complessa, per il resto le famiglie provvedevano da s al proprio fabbis
ogno di beni. Contadini potevano abitare anche la citt e occuparsi delle terre ap
pena fuori o addirittura all'interno delle mura. All'interno delle citt si produc
evano manufatti di pellami, legname, tessili, anche se quest'ultima vedr dal XV s
ecolo uno sviluppo al di fuori delle mura con la protoindustria a domicilio (il
lavoro veniva commissionato dal proprietario ad una famiglia che veniva pagata a
cottimo e lavorava nella propria abitazione). Prima del 1800 li sviluppo tecnol
ogico vedr una crescita ma non una vera e propria rivoluzione industriale, comunq
ue lo sfruttamento di energia idraulica favorisce il trasporto e la tecnologia d
'estrazione di metalli e lavorazione assieme all'invenzione di altifomi.
Economia monetaria: gi dal XIII secolo si affermava economia monetaria, con diver
si coni dei vari paesi, accanto alle forme di autoconsumo molto diffuse. Tra il
quattrocento e il settecento i vari paesi procedettero a svilire i propri coni (
riduzione della quantit di metallo prezioso), con ci si accompagn una svalutazione
sul mercato della moneta e il conseguente aumento dei prezzi, favorito anche dal
l'aumento demografico e quindi della domanda.
Mercato: espansione dei traffici a causa dell'aumento della domanda, si preferis
ce ancora il trasporto navale, migliorato da costruzione di nuove navi (es. cara
vella). Mediterraneo ancora centro degli scambi africa-europa. Rapporti commerci
ali fra asia e europa caratterizzati da colonizzazione di portoghesi, olandesi e
inglesi delle indie orientali, da cui si importava soprattutto spezie e tessuti
. Concezione mercantilista della ricchezza: la ricchezza una quantit statica, non
se ne crea nuova, ma si sottrae ai competitori. La ricchezza viene identificata
nei metalli preziosi. Dal settecento in poi mercantilismo verr superato dalle te
orie liberiste e fisiocratiche.
3.
Ceti e gruppi sociali
Prima deirilluminismo settecentesco l'individuo non aveva diritti in quanto sing
olo, ma in quanto membro di un determinato gruppo sociale, sia esso famiglia, co
rporazione o comunit. Solo ai gruppi sociali erano riconosciute delle libert - privi
legi o immunit. Tra i pi antichi macrogruppi sociali abbiamo oratores (chi prega,
il clero), bellatores (chi fa la guerra, i nobili), lavoratores (chi lavora). Co
rrisponde anche alla divisione dell'assemblea francese, gli stati generali, fino
alla rivoluzione. Ceti o classi sociali? Ceto= rango sociale determinato da ori
gine, funzione nella vita pubblica, prestigio e privilegi. Classe= rango sociale
determinato da posizione occupata nel processo economico. Denominazione di ceto
pi adatta a et moderna. Parallelismo tra concezione gerarchica della natura (scal
a naturae) e gerarchie sociali.
Nobilt: oltre agli aspetti culturali (richiamo alla tradizione classica, tradizio
ne cavalleresca) si identifica con ricchezza data dal possesso della terra e dai
poteri giuridici e di polizia sui possessi e gli abitanti della signoria. Inolt
re proventi della terra oltre che agricoli sono minerari e finanziari (interessi
su prestiti). Sottocategorie meno ricche: hidalgos e caballeros villanos in Spa
gna, gentry in inghilterra, hoberaux in francia. Rapporto fra nobilt e politica c
ambia con il rafforzamento dell'apparato statale, la rivoluzione dei prezzi e il
rafforzamento delle classi mercantili e borghesi (tra XV e XVII). Titolo nobili
are poteva essere acquisito tramite sistemi di cooptazione (italia), nomina regi
a per merito o per sanzione sociale di status economico (francia).
Borghesia: non vera e propria classe sociale autocosciente, meglio parlare di ce
to civile o cittadinesco. Si indicano quindi tutti i membri di certe professioni
(alto artigianato, mercanti, banchieri, proprietari non nobili ecc) che godono
di una certa sicurezza economica ma che aspirano sempre alla rendita.
Marginali: distinzione tra poveri strutturali - chi vive di elemosina; poveri co
ngiunturali - chi lavora ma guadagna pochissimo, instabili economicamente. Pover
i strutturali: nel medioevo considerati controfigura del cristo, nell'et moderna
percezione sociale cambia: appare minaccia per salute e sicurezza pubblica come

potenziale delinquente. Citt prima, stati poi prendono provvedimenti severissimi


come espulsione e pi tardi la reclusione in ospizi e nel peggiore dei casi
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nelle workhouses in inghilterra. Ad ingrossare numero dei poveri strutturali fu
proletarizzazione in seguito a ingresso di sistemi di fabbrica tra sette/ottocen
to.
4. Forme di organizzazione del potere
In et moderna affermazione di potere statale, di solito incarnato o in un individ
uo (monarca) o in ceto ristretto (soprattutto dopo rivoluzione francese con la b
orghesia). Sovranit tra 5-600 riconosciuta con potere assoluto, cio sciolto da lim
iti di tempo e di legge. Stato moderno quindi si riconosce con (1) territorio de
finito esclusivo ambito di dominio, (2) popolo come insieme di perssone legate d
a sentimento di appartenza, (3) potere sovrano che ha monopolio della forza fisi
ca ed indipendente giuridicamente da altre istanze, (teoria di Reihnard). Vi son
o per limiti: il sovrano deve rispettare la legge divina e le leggi naturali, qua
li il rispetto di patti e propriet, e le leggi fondamentali del regno per quanto
riguarda la successione e l'inalienabilit del demanio territoriale. All'inizio de
ll'et moderna il sovrano solo un gradino sopra le signorie, e ha la funzione di t
rattenere le spinte centrifughe. Fra XIII e XIV sec si configura lo stato per cet
i, dove periodicamente si organizzano assemblee (es. diete, o stati generali) dov
e tre camere rappresentanti dei tre ceti discutono sostanzialmente sulle imposte
. Se in trancia soprattutto decadono fino alla rivoluzione francese persistono i
n europa centrale e in inghilterra e Svezia sono all'origine dei parlamenti. In
italia giusto parlare non di monarchie o stati moderni ma di stai rinascimentali
, date dimensioni e centralit della citt. In et moderna parlare di nazione impropri
o, concetto che prender forma nel romanticismo, gli stati dell'et moderna sono pri
ma di tutto stati come organizzazione politica pi che insieme di persone che cond
ividono appartenenza e identit culturale. Il potere statale consisteva solo nella
difesa e nella regolazione della giustizia (che consisteva nella legislazione e
nell'applicazione della legislazione stessa). Il resto dei servizi era compito
di privati o della chiesa. Centro del potere statale era la CORTE. Essa radunava
nobili, funzionari e intellettuali, che circondavano il re il quale elargiva fa
vori per assicurarsene la fedelt. Dal 5-600 entra nella direzione politica dello
stato la figura del ministro.
5. Religione mentalit, cultura.
Nella vita degli europei centrale la presenza della religione e del sacro. La pa
rrocchia diventa il centro della vita sociale e il sacerdote il punto di contatt
o con il mondo. La caratteristica del sentimento religioso del tardo medioevo fi
no a prima dell'et industriale era l'ossessione della morte e quindi della vita d
opo di essa (pensa al successo della vendita delle indulgenze da parte della chi
esa cattolica), e non secondario l'elemento del magico e della superstizione (pe
nsa agli untori accusati di diffondere la peste e alla condanna delle streghe tr
a il 1580 e il 1660). La diffusione del protestantesimo segn un distacco dalla me
ntalit superstiziosa nei paesi in cui ebbe successo.
La stampa della bibbia ebbe nei paesi protestanti leffetto di contribuire all'alf
abetizzazione del popolo. Il resto della cultura popolare era orale, consisteva
in rituali sociali come festivit pi o meno legate alla religione; la vita di un vi
llaggio poteva ruotare attorno due poli opposti: la parrocchia e l'osteria. Di g
rande importanza per la cultura scritta l'invenzione della stampa a caratteri mo
bili e la pubblicazione della bibbia da parte di Gutenberg. La stampa fu sfrutta
ta dagli stati per la promulgazione di leggi e informazioni, e usata naturalment
e per linsegnamento. Tra 6 e 700 inizia la diffusione di periodici. L'educazione
era controllata sia da stato che da chiesa. Le universit create nel medioevo si m
oltiplicarono, ma rimasero come custodi di un sapere tradizionale almeno fino al
1700, dove ci fu una ripresa della ricerca. Rampolli di famiglie nobili si affi
davano a precettori, mentre si registra una domanda di istruzione per i figli ma

schi delle famiglie cittadine. Attorno alle corti regali iniziano a crearsi dei
circoli di alta cultura (come la royal society di londra).
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6.
Monarchie e imperi tra XV e XVI secolo.
FRANCIA: Carlo Vili (1483-1498) - Luigi XII (1498-1515) - Francesco I (1515-1547
)
Si continua opera di accentramento del potere iniziata da Carlo VII e Luigi XI:
(1) rafforzano amministrazione finanziaria con imposta della taglia (sui redditi
del terzo stato) e la suddivisione del paese in circoscrizioni fiscali - gnralits.
(2) aumento importanza del Consiglio del re a scapito degli stati generali che
si riuniscono sempre pi di rado. (3) in ambito giudiziario si creano organismi pr
esieduti da funzionari borghesi che riescono a comprare cariche dal re (ufficial
mente dal 1522). Inizio della rivalit tra nobilt di toga (comprata) e nobilt di spa
da (tradizionale). Rapporti con la chiesa: Francesco I stipul concordato a Bologn
a con Leone X: il papa conserva superiorit sul concilio dei vescovi ma il re di f
rancia pu nominare vescovi, arcivescovi, abati e priori nel suo territorio.
Il re di francia in questo periodo non ha ancora autorit assoluta su tutto il ter
ritorio: prevalgono ancora autorit locali dei grandi feudatari e in molte zone le
assemblee trattavano con il re l'ammontare delle imposte e la riscossione. Anch
e alcune citt conservavano forme di autogoverno. SPAGNA, nel 1469 matrimonio tra
Isabella di Castiglia e Ferdinando d1 Aragona. Il loro regno inizia nel 1479 dop
o delle guerre civili. I sovrani risiedono nella pi popolosa regione della Castig
lia: riorganizzano controllo politico istituendo un'unione di citt chiamata Santa
Fratellanza che aveva compiti di polizia, le citt erano controllate da nomine re
gie e le cortes (tipo stati generali) si riunivano poco ed erano sottomessi alla
corona. Ferdinando rafforza il suo potere ottenendo benefici ecclesiastici e pr
oteggendo l'ordine degli allevatori di capre controllati dall'aristocrazia. Nomi
na giuristi borghesi nel consiglio di castiglia. In Aragona le cortes erano pi or
gogliose, si nomina quindi consiglio di aragona e si istituisce un vicere come n
ei possedimenti italiani. L'unione spagnola era fondata soprattutto sull'unit rel
igiosa cattolica, di cui la tradizione della reconquista ne era l'espressione. N
el 1492 viene riconquistato il regno di Granada (ultima citt musulmana) da dove v
engono scacciati gli ultimi arabi, ebrei e mori che non si volevano convertire.
1504 muore Isabella e la figlia Giovanna si sposa con Filippo d'Asburgo: questo
muore giovane e Giovanna impazzisce. Ci consente a Ferdinando di regnare fino all
a morte (1516) e di annettere il regno pirenaico di Navarra (1512).
INGHILTERRA: Enrico VII Tudor vincitore della guerra delle due Rose (tra Lancast
er e York, 1455-1485), consolida proprio potere riuscendo a sventare congiure no
biliari, occupandosi della riscossione fiscale che aumenta di tre volte, rafforz
ando gli organi di governo come il Consiglio della Corona (formato da non nobili
fidati al re), consigli territoriali, il tribunale della Camera Stellata per re
ati politici. Il parlamento viene convocato sempre pi di rado.
Il figlio Enrico Vili (1509-1547) lascia il governo interno al cancelliere Wosle
y e si occupa di politica estera per i primi venti anni, ma le guerre intraprese
non portano vantaggi. Con l'atto di supremazia si segna il distacco da chiesa d
i Roma (1534) e si rafforzano gli organi di governo, tra cui proprio il parlamen
to come portavoce della nazione.
IMPERO GERMANICO: nel 1493 Federico III d'Asburgo lascia alla sua morte l'impero
in un caos politico, l'impero era un insieme di stati, principati ecclesiastici
, citt, feudi con lingue diverse e sviluppi squilibrati (regioni meridionali ricc
he e sviluppate, la parte centrale ancora medievale). Il sovrano era sia erede d
ei territori d'Asburgo, sia designato da una Dieta ristretta composta da sette g
randi elettori (Boemia, Sassonia, Brandeburgo, Palatinato e i vescovi di Magonza
, Treviri e Colonia). Massimiliano I (1493-1519) sposa Maria di Borgogna e firma
la pace di Senlis con la Francia, ottenendo il controllo di paesi bassi, artois
e della franca contea. I suoi progetti erano una crociata antiturca e consolida
mento del potere in italia a danno della francia, ma non riesce a causa della di
visione interna all'impero (Dieta imperiale di Worms del 1495 ha scarso successo
). Nel 1499 perde una battaglia che sancisce indipendenza della Svizzera dall'im

pero.
GUERRE D'ITALIA - PRIMA FASE DA 1494 A1516. Pace di Lodi (1454) dura sostanzialm
ente fino alla scomparsa nel 1492 di due uomini chiave: papa Innocenzo Vili (a c
ui succede Rodrigo
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Borgia con il nome di Alessandro VI, guidato da interessi personali) e Lorenzo d
e' Medici. Sia Ludovico Sforza detto il Moro signore di Milano, sia Venezia che
Borgia per alimentare i propri interessi erano pronti a chiamare in causa i gran
di stati europei, ma il problema era la fragilit degli stati italiani e la grande
potenza politico-militare di francia e Spagna.
Carlo Vili rivendica diritto sul regno di Napoli (discendenza Angioina) e, avend
o ceduto all'impero territori di confine nel 1493 (pace di Senlis), con l'incora
ggiamento di Sforza e Venezia (che volevano Ferrante d'Aragona re di Napoli umil
iato) varca le alpi con un forte esercito di mercenari e artiglieria nel 1494. N
el febbraio 1495 entra a Napoli senza resistenza. Gli stati italiani si rendono
conto del pericolo e formano a Venezia una Lega formata dalla Serenissima, Milan
o, Firenze, Stato pontificio, Spagna e Impero. L'esercito della lega cerca di fe
rmare Carlo Vili sulla via del ritorno ma non riesce, nel frattempo Ferdinando I
I d'Aragona riesce con l'aiuto dei veneziani a riprendere il regno di Napoli. L'
impresa di Carlo si conclude con un nulla di fatto per la Francia ma apre alla c
risi degli stati Italiani.
A firenze viene cacciato il successore di Lorenzo il Magnifico, Piero; la citt de
ve subire le ribellioni dei comuni sudditi come Pisa, che acquista indipendenza
nel 1509. nel frattempo a firenze c' la rivolta dei piagnoni guidati dal frate do
menicano Gerolamo Savonarola, che predicava contro la corruzione della chiesa e
puntava a fare di firenze una nuova gerusalemme. Nel 1497 il papa scomunica il s
avonarola e il consiglio cittadino istituito dalla rivolta viene sciolto. Il tut
to si conclude con la condanna di savonarola (1498) e la ripresa del potere da p
arte delle famiglie nobili. Venezia conclude nel 1498 un trattato d'alleanza con
la francia di luigi XII, che le garantiva cremona e ghiara d'adda in cambio del
l'appoggio alla conquista francese di Milano. Nel 1499 milano capitola in mano f
rancese e Ludovico il moro viene fatto prigioniero in francia.
La guida del Regno di Napoli venne decisa definitivamente da uno scontro nel 150
3 fra francia e Spagna che vide la vittoria di quest'ultima.
Il figlio di alessandro VI, Cesare Borgia tenta di appropriarsi di alcuni ducati
romagnoli, ma fallisce a causa della morte del padre nel 1503.
Nuovo papa giulio II (1503-1512) ha mire espansionistiche: spedizioni militari n
elle terre di perugia e bologna; a rimini e a faenza intima alla serenissima di
ritirarsene. Al rifiuto di Venezia il papa organizza lega anti veneziana (Cambra
i, 1508) coinvolgendo re di francia, di spagna e imperatore massimiliano. 1509 d
isfatta dell'esercito veneziano a Agnadello. Giulio II ritira scomunica a Venezi
a, e impaurito dalla potenza francese organizza una lega antifrancese detta Sant
a, coinvolgendo inghilterra, Spagna, svizzera (1511). 1512: conseguenze delle al
leanze sono il ritorno dei medici a firenze grazie agli spagnoli, occupazione di
milano degli svizzeri. La francia fa pace con Venezia e l'aiuta a cacciare gli
svizzeri da milano.
1515: Francesco I re di francia prepara spedizione per l'italia. Ad agosto passa
le alpi con esercito di gran parte lanzichenecca e scaccia gli svizzeri fino al
canton ricino.
1516 pace di Noyon stabilizza possedimenti francia/spagna in italia (milano/regn
o di napoli).
CARLO V. discendenza:
Spagna Impero
Ferdinando d'Aragona +1516 + Isabella di Castiglia tl504
Massimiliano I +
1519
detto il Cattolico
Giovanna la Pazza + Filippo d'Asburgo +1506 Carlo V d'Asburgo (nato 1500)

Eredita la corona di Spagna a causa della pazzia della madre. Eletto nel 1519 im
peratore dalla Dieta grazie a elettori tedeschi che lo preferiscono all'altro pr
etendente Francesco I re di Francia appoggiato da Leone X e grazie ai voti compr
ati dal denaro dei banchieri Fugger e Welser.
Cresce imparando cultura aristocratica e cavalleresca dalla corte della zia Marg
herita e senso
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religioso profondo.
Soggiorna in Spagna dal 1517 al 1520 dove provoca scontento dei nobili locali ch
e non ricevono cariche e alla sua partenza organizzano rivolta che si riverbera
nel popolo diventando antifeudale.
La rivolta viene sedata da esercito aristocratico nel '21. Successivamente cario
impara la lezione e trascorre pi tempo in Spagna (14/40 anni di regno), elegge s
pagnoli come consiglieri e capitani, sposa Isabella infanta del Portogallo nel 1
526 e la lascia reggente in sua assenza.
Dal 1520 riemerge questione italiana: la Francia impaurita dal accerchiamento as
burgico, mentre germania voleva appropriarsi dei possedimenti milanesi e borgogn
oni. 1521 francesi evacuano ducato di milano; 1522 diventa papa Adriano VI ex pr
ecettore di cario, enrico Vili e Venezia passano ad appoggiare l'impero. 1524 Fr
ancesco primo raduna esercito per met svizzero per riprendere milano, ma nel '25
viene sconfitto dai rinforzi tedeschi e condotto prigioniero in Spagna, dove nel
'26 costretto a firmare trattato di Madrid che consegna a Carlo sia Milano che
Borgogna, riottenendo la libert.
Nello stesso anno 1526 Francesco I, papa Clemente VII (dei Medici), Firenze e Ve
nezia stipulano lega difensiva a Cognac; mentre i turchi appoggiano la Francia e
avanzano in Ungheria.
1527 Carlo V fa scendere esercito di Lanzichenecchi in Italia, i quali arrivano
a Roma e la saccheggiano costringendo il papa a rifugiarsi a Castel sant'angelo
per diversi mesi. Approfittando di ci a Firenze si scacciano i Medici e si instau
ra una repubblica. Nel '28 i francesi decidono di scendere nel mezzogiorno ma An
drea Doria volta le spalle a Francesco I, lo lascia senza navi e ritorna a Genov
a per instaurare un'oligarchia.
1529 si decide di cessare le ostilit. Carlo V preoccupato per le sue finanze e pe
r gli Ottomani, firma a Barcellona una pace con il papa, un mese dopo a Cambrai
con Francesco I: milano a Carlo e Borgogna a Francesco. Nuovo incontro tra imper
atore e papa a Bologna, si decide per Francesco II di Sforza a Milano e dopo il
suo decesso ducato annesso all'impero. Per l'ultima volta in italia il papa inco
rona un imperatore. Clemente VII ottiene appoggio per riconsegnare Firenze ai Me
dici (1530). Francesco I ritenta di accendere le ostilit prima nei paesi bassi po
i a milano ma la situazione territoriale rimane stabile (1535-'37 e 1542-44).
IMPERO OTTOMANO. Dinastia Ottomana (o degli Osmanli) nasce nel XIV secolo dall'e
miro Osman I. Dal nucleo situato in Anatolia, i suoi successori (dal 1388 sultani)
ampliano i loro territori nei balcani, asia minore fino a far cadere Costantino
poli nel 1453. Maometto II la ribattezza Istanbul e ne fa la capitale dell'imper
o ottomano. A est gli ottomani devono scontrarsi dal XVI secolo con la dinastia
safawide (sciiti) che tenta di ricostruire l'impero persiano. Nel 1514 Selim I s
configge a Cialdiran il capo safawide Ismail e annette all'impero ottomano armen
ia e curdistan. Sempre Selim I tra 1516-T7 sottomette Siria ed Egitto sconfiggen
do i mammelucchi, conquistando vantaggi commerciali e religiosi viene riconosciu
to capo dell'islam avendo in potere la Mecca e Medina. 1526 Solimano il Magnific
o risale il Danubio, affronta il sovrano ungherese Luigi II Jagellone, lo sconfi
gge e uccide. Inizia scontro per l'eredit dello stato ungherese rivendicato dall'
arciduca Ferdinando - fratello minore di Carlo V e cognato di Luigi. Nel 1529 gl
i ottomani arrivano alle porte di Vienna, ma nel '32 Solimano conclude una pace
con Ferdinando che divide l'ungheria in parte imperiale a nord-ovest, in mano a
Ferdinando; stato di Buda in mano a principe della transilvania, vassallo degli

ottomani. Tra 1534-'38 lotta fra Carlo V e Khayr-al-Din il Barbarossa signore di


Algeri per dominio su mediterraneo - '34 Barbarossa prende Algeri, '35 Carlo V
la riconquista, '38 Barbarossa sconfigge flotta francospagnola a prevesa.
Nel 1530 impero ottomano conta 30 milioni di abitanti, gran parte cristiani di d
ifferenti chiese. Caratteristica era convivenza pacifica, coipo dei Giannizzeri
erano i figli dei cristiani allevati come musulmani, lo stato era meno pesante a
l livello fiscale e giuridico di quanto lo fossero gli stati europei, non esiste
va servit della gleba.
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7.
Nuovi orizzonti geografici Alla fine del medioevo la conoscenza della ge
ografia del mondo era di un globo tondo (vd. Tolomeo) il cui emisfero settentrio
nale ospitava tre continenti.
Oltre l'europa, dell'asia si sapeva grazie ai resoconti di viaggiatori come Marc
o Polo, ma dopo espansione ottomana e della dinastia ming (1364) il contatto dir
etto si era fatto difficile.
Dell'africa si aveva un'idea di continente senza storia ed era rappresentata sul
le cartine rinascimentali come una fascia di terra obliqua tendente a sud-est. I
n realt in africa vivevano tra i 40 e i 50 milioni di persone alla fine del XV se
colo, distribuiti irregolarmente sul territorio, era varia anche l'economia (da
forme primitive a produzione agricola e artigianale - utensili e tessuti). Con l
a penetrazione araba all'interno del continente si assiste ad una fioritura tra
XIV e XVI secolo di formazioni statali complesse tra cui spicca l'impero etiopic
o. Importanza come snodo commerciale e culturale era Timbuct che contava forse 10
0.000 abitanti.
AMERICA PRECOLOMBIANA. Civilt in america si sviluppano nel millennio precedente a
lla conquista, nell'america centrale e lungo la catena delle Ande, praticando la
coltura del mais, tuberi, pomodori, peperoni, fagioli e cacao; l'allevamento di
lama soprattutto per la soma e per la lana, e tacchini. Non si conosceva la ruo
ta e il ferro, ma la produzione artigianale era varia, da tessuti a utensili. Di
ffusione di opere pubbliche soprattutto sulle ande e di luoghi di culto come zig
gurat.
Gli spagnoli trovarono la civilt pi fiorita al livello culturale e politico, i may
a, da tempo decaduta: tra il X-XII secolo le popolaizoni guerriere dei toltechi,
poi degli aztechi avevano preso il suo posto fondando nel XIV secolo la capital
e Tenochtitln sulle rive del lago Texoco, e estendendo il loro dominio fino alla
penisola dello Yucatan. Nel 1519 l'impero azteco contava 25 milioni di abitanti
ancora in aumento. Religione azteca era fondata sulla precariet del mondo e richi
edeva sacrifici umani. L'impero inca si estendeva lungo la cordigliere delle and
e, la capitale era Cuzco, situata nell'attuale per. Il sovrano-semidio, l'Inca, a
veva poteri politici, militari e religiosi, era circondato da nobilt e figli dei
capi sottomessi tenuti a corte come ostaggi. L'impero aveva raggiunto una forte
organizzazione politica: in ogni territorio era mandato un governatore, le comun
it contadine si incaricavano di amministrare la giustizia, si erano istituiti gra
ndi magazzini pubblici alimentati dai contadini per sfamare lavoratori che in un
a sorta di corve erano impiegati nella ostruzione di infrastrutture. Nella religi
one erano meno importanti i sacrifici umani, si adorava il dio sole e Viracocha,
il creatore del mondo, di cui si attendeva il ritorno e fu identificato nei con
quistadores di Pizarro.
LE ESPLORAZIONI. Il Portogallo fu il primo ad intraprendere esplorazioni nell'at
lantico nel XV secolo, grazie alla posizione, alla volont del sovrano Enrico il N
avigatore (1394-1460) e all'abilit dei marinai e alla costruzione di nuove navi d
ette caravelle, piccoli e agili velieri. Nel 1415 i portoghesi conquistano Ceuta
, fra il 20- 30 proseguono impadronendosi di Madera e delle Azzorre, nel 1456 con
il veneziano Cadamosto scoprono le isole di Capo Verde e il golfo di Guinea nel
'72; tornando a casa con le navi piene d'oro e di schiavi. Sotto il regno di Gi
ovanni II, Bartolomeo Diaz doppia nel 1487 l'estremit meridionale dell'africa, ri
battezzandola Capo di Buona Speranza e aprendo cos la strada per una nuova spediz
ione verso l'asia, che comunque viene rimandata a causa di problemi tra cui dell
a morte di Giovanni II, al quale nel frattempo Cristoforo Colombo si era rivolto

per una spedizione verso occidente per raggiungere l'asia (alimentato dalle ide
e dell'umanista fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli). Rifiutato dal Portogallo
, colombo si rivolge alla corona spagnola che, esaltata dalla Reconquista, gli c
oncesse una parte del denaro, privilegi di vicer delle terre scoperte e titolo no
biliare trasmissibile. 3 agosto 1492: Colombo parte con due caravelle (la Nina e
la Pinta), un veliero pi grande (la Santa Maria) e 120 uomini dal porto di Palos
. Dopo un mese di sosta alle Canarie, il 12 ottobre approda probabilmente nell'i
sola di Watling, nelle Bahamas, che Colombo battezza San Salvador. Colombo ritor
na in Spagna il 14 marzo 1493, portando con s oro, pappagalli e indiani, credendo d
i essere giunto in Giappone (in realt aveva esplorato Cuba) afferma la validit del
la sua teoria e Isabella gli finanzia una ben pi grande
II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
spedizione. Ma il secondo viaggio e quelli seguenti sono pi fallimentari in termi
ni di guadagno, anche se avviano l'esplorazione dell'america centrale e danno fi
ato a viaggi di altri esploratori: Giovanni Caboto porta a termine due spedizion
i a Terranova (1497) e Labrador (1498) per conto della corona inglese. Soprattut
to Amerigo Vespucci compir una ricognizione dell'america meridionale che gli far c
apire di non trovarsi in asia ma in una nuova terra (spedizioni per conto sia di
spagna fra 1499 e 1500, sia di Portogallo fra 1501-02). i viaggi di colombo cre
ano una disputa fra Spagna e Portogallo sulla propriet delle terre scoperte: la m
ediazione del papa Alessandro VI fallisce, quindi Giovanni II stipula con la cor
te spagnola il trattato di Tordesillas (1494) che fissa una linea divisoria imma
ginaria fra parte portoghese (da Capo Verde fino a 370 leghe a ovest) e parte sp
agnola. Nel 1497 proprio i portoghesi guidati da Vasco da Gama decidono di doppi
are il Capo di Buona Speranza e grazie ad un pilota musulmano approdano a Calicu
t (India) nel 1498, tornando a casa nel 1499 carichi di spezie e pietre preziose
solo dopo aver subito scorbuto e tempeste che dimezzarono i membri della spediz
ione. Nel 1500 il Portogallo organizza una spedizione verso le americhe, affidat
a a Pedro Alves Cabrai, che approda nell'attuale Brasile rivendicandone la propr
iet per il re (rientra nei confini del trattato di Tordesillas). Nello stesso ann
o cabrai ripete la rotta di Gama e riesce a stabilire relazioni commerciali con
il sovrano di Cochin, lungo la costa del Malabar (India meridionale). Successiva
mente il compito degli esploratori fu quello di cercare un passaggio a sud o a n
ord oltre le americhe verso le indie. Nel 1513 lo spagnolo Nunez de Balboa attra
vers l'istmo di Darien (Panama). Il portoghese Ferdinando Magellano (al servizio
della spagna) parte da siviglia nel 1519 e nel '20 scavalca la patagonia passand
o in uno stretto che prende il suo nome. Perse due navi, con le restanti tre att
raversa il pacifico e dopo tre mesi approda nelle filippine che proclama possess
o spagnolo. Nel '21 Magellano muore in uno scontro con gli indigeni. Prende il c
omando Sebastiano del Cano che con soli 25 uomini e 2 navi ritorna in spagna cir
cumnavigando l'africa nel 1522.
PORTOGALLO. Primariamente, il Portogallo si concentr sulla rotta africana per le
indie e al relativo sfruttamento a fini commerciali. Andata e ritorno durava un
anno e mezzo, la rotta era percorsa a cadenza annuale, ma circa 7mila portoghesi
soltanto si stabilirono tra mozambico e macao, rendendo impossibile la conquist
a. La strategia fu quella di (1) costruire fortezze lungo la rotta, (2) stipular
e trattati commerciali con i sovrani locali, fornendo prove di forza se necessar
ie,
(3) combattere i concorrenti. Nuovi possedimenti portoghesi nei decenni successi
vi: Celyon, Molucche, Macao in Cina (concessione di un emporio), visite in Giapp
one. Importazione di spezie, cotone, sete, e prodotti cinesi. La corona portoghe
se istitu la Casa da India che prelevava il 30% delle importazioni. Ma il commercio
delle indie continu attraverso il mar rosso, il che avvantaggi Venezia neH'import
azione dei prodotti indiani; inoltre il Portogallo non monopolizz il commercio co
me fecero inglesi e olandesi tra XVII e XVIII secolo.
SPAGNA. Gli indigeni dei caraibi, scoperte da colombo, furono decimati nel giro
di vent'anni. Questo e la ricerca dell'oro spinsero solo dal 1517 all'esplorazio
ne dell'entroterra, ad opera dei conquistadores. Nel 1519 Cortes con un piccolis
simo esercito attraversa l'impero azteco e arriva a tenochtidn accolto dal sovran
o Montezuma II credendolo la reincarnazione di un dio. Cortes lo imprigiona e lo

costringe ad un riscatto enorme, che viene evitato da una rivolta: gli spagnoli
vengono messi in fuga ma Montezuma rimane ucciso. Nel '21 cortes ritorna nella
capitale, massacra gli abitanti e rade al suolo la citt, fondandone una nuova spa
gnola che chiama Mexico (Citt del messico). Nel '22 Carlo V lo nomina governatore
e capitano della nuova spagna. Francisco Pizarro e Diego Almagro partono nel '3
1 da Panama (citt fondata dagli spagnoli nel 19) con pochi uomini alla volta di un
favoloso regno detto Per. A Cajamarca, nel 1532, gli spagnoli incontrano l'esercit
o inca guidato da Atahualpa, che viene sconfitto, fatto prigioniero, costretto a
pagare un riscatto in oro, ma lo stesso strangolato (1533). la capitale Cuzco f
u saccheggiata. Nel '35 pizarro fonda Lima, destinata a essere la capitale del v
icereame spagnolo del Per (1544). Nel corso del '500 la spagna occupa anche la fl
orida e la califomia. L'emigrazione verso le terre conquistate
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raggiunse nello stesso periodo 220mila unit, soprattutto maschi castigliani e 30m
ila schiavi africani. Iniziano le unioni miste (meticci=uomo bianco+donna indige
na; mulatto=bianco+nero; zambos=neri+indiani). Si fondarono nuove citt; si conces
sero territori con encomienda ai conquistadores con il compito di amministrare e
convertire - in pratica era il nulla osta allo sfruttamento indigeno. Vcereami d
i nuova Spagna e per vennero divisi in province di cui i funzionari (clero compre
so) veniva nominato direttamente dal re su proposta del consiglio delle indie. Nel
1542 Carlo V promulga le Nuove Leggi che impongono un regolamento al comportame
nto degli encomenderos (ricorda pubblicazioni di las casas a favore degli indige
ni), denunciato dagli ordini dei frati. Dopo la fase della ricerca dell'oro, si
inizi a coltivare canna da zucchero (caraibi), che richiese ingenti quantit di sch
iavi africani. Nel per si insedia allevamento di animali europei e la coltura acc
anto al mais di frumento, viti e olivi. La scoperta di miniere d'argento peruvia
ne fece s che si esportassero 2000 quintali all'anno solo a Siviglia (dopo il 158
0).
8.
Rinascimento e Riforma Rinascimento: termine coniato da Jules Michelet e
Jakob Burckhardt verso la met del XIX secolo, indica rinascita come ritorno ai v
alori e alla cultura dell'et classica, e un nuovo modello culturale che pone al c
entro del mondo l'uomo, e guarda positivamente alla natura. Rinascimento include
concetto di Umanesimo come studio delle Humanae litterae. Grosso modo rinascime
nto va da Petrarca a Erasmo da Rotterdam (da met 1300 a met del 1500).
RIFORMA. In generale cultura rinascimentale laica, talvolta anticlericale, ma so
prattutto in Europa centro settentrionale un approcio umanistico alla lettura de
i testi sacri e sulla scia delle polemiche (scisma d'occidente 1378-1415) sulla
corruzione della chiesa romana - sempre pi concentrata su mire politiche - porta
alla creazione di un movimento detto protestantesimo. Fra gli intellettuali prot
estanti spicca erasmo da rotterdam, educato in convento agostiniano, lo abbandon
a e intraprende vita da intellettuale tipico dell'et moderna. Fra opere principal
i educazione del principe cristiano dove concilia classicismo e cristianesimo puro
privo di superstizioni. Importante anche edizione critica del Nuovo testamento,
base della rivoluzione protestante.
Martino Lutero. Nato da padre piccolo imprenditore, nel 1505 decide di farsi mon
aco tormentato da una crisi interiore e dalla concezione di Dio come buono e all
o stesso tempo severo giudice. Intraprende studi teologici e nello studio dell'e
pistola ai romani di san paolo matura una nuova concezione della grazia, della g
iustizia divina e della fede: essendo la natura umana malefica per peccato origi
nale, la giustizia divina non deve essere intesa come giudizio di dio, ma come g
iustificazione, ovvero dono della grazia offerto dal dio misericordioso al pecca
tore (inevitabile il peccato per l'uomo) che per fede si penta dei suoi peccati
e si affidi alla misericordia. La sua visione dell'uomo viene esposta nello scri
tto de servo arbitrio (programmaticamente contrapposto a de libero arbitrio di e
rasmo da rotterdam). Lutero sostiene quindi linterpretazione personale del testo
biblico senza fare affidamento alle speculazioni teologiche tradizionali: la Riv
elazione non era pi esclusiva della Chiesa, ma allo stesso tempo si acquisiva gra

zie alla Lettura, senza scorciatoie mistiche. Per di pi Lutero ammise solo due de
i sette sacramenti (battesimo e eucarestia), e annull l'ordinamento sacerdotale.
La rottura con Roma avvenne con diversi strappi: (1) nel 1517Lutero affigge il p
ortone della chiesa di Wittemberg 95 tesi contro l'appalto delle indulgenze ad A
lberto di Hohenzollem da parte di Leone X, che stava raccogliendo fondi per la c
ostruzione della basilica di San Pietro. Le tesi furono stampate ed ebbero un en
orme successo in germania. Il papa solo nel 1520 emana contro Lutero la bolla Ex
urge Domine, invitandolo a ritrattare entro sessanta giorni le sue posizioni, pe
na la scomunica. La scomunica vera e propria avvenne nel 1521, ma il neoeletto C
arlo V convoca a corte Lutero per giustificarsi almeno all'imperatore. Lutero no
n tratta e Carlo lo mette al bando: rischia l'uccisione quando viene messo in sa
lvo dall'elettore di sassonia nel castello di Wartburg. L traduce il nuovo testam
ento in tedesco. Nel frattempo gli scritti luterani riscuotono sempre pi successo
facendo venire a galla un grosso risentimento verso la chiesa romana, sia da
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
parte del popolo, sia da parte dell'aristocrazia (Filippo d'Assia per esempio co
glie l'occasione per appropriarsi dei beni della chiesa e rafforzare i suoi poss
edimenti). Gi dal 1520 si formano i primi gruppi ribelli di predicatori che seguo
no le idee di Lutero. Il movimento prende una forma violenta che punta anche all
a riforma sociale oltre che religiosa, atta a instaurare un regno divino basato
sulla fratellanza. Thomas Muntzer arringa la folla e nel '25 prende il controllo
della citt di Muhlhausen. Dal '24 anche le campagne si sollevano e cercano di ri
prendersi dai soprusi feudali.
Nel '25 principi e prelati affrontano i ribelli in battaglia dove catturano e uc
cidono anche Muntzer. Lo stesso luter si scaglia contro le rivolte violente chied
endo ai principi di opprimere i ribelli. Ma ai gruppi ribelli sopravvive una fra
ngia comunque radicale, quella degli anabattisti, che dalla regione della svizze
ra si diffondono in regioni della germania e olanda. Essi formano comunit incentr
ate su fratellanza e solidariet, disconoscendo le autorit tradizionali, inoltre so
mministrano battesimo agli adulti. Intanto Carlo V tenta di risolvere la questio
ne luterana: nel 1530 convoca una dieta ad Augusta. Qui Filippo Melantone (bracc
io destro di luter) presenta una professione di fede - Confessio Augustana - a cu
i aderiscono la maggior parte delle citt e dei principi che, alle minacce di Carl
o V, rispondono formando la Lega di Samalcanda. Nel 1541, dopo un ultimo tentati
vo verbale, si passa allo scontro armato. Nel 1547 Carlo V sconfigge la lega a M
uhlberg, ma il re di francia Enrico II si allea con i protestanti e con il sulta
no turco. Nel 1551 Enrico II si assicura l'acquisto di tre vescovati in cambio d
ell'appoggio diplomatico e militare; intanto l'esercito protestante avanza e Car
lo V costretto alla fuga da Innsbruk (1552). dato che i principi tedeschi non vo
levano la vittoria francese, le ostilit scemano e nel 1555 dopo le trattative si
giunge ad una pace firmata ad Augusta: si riconosce l'esistenza di due fedi in g
ermania, nelle citt convivono, nei territori vengono imposte dal principe; si con
fermano le secolarizzazioni dei beni ecclesiastici fino al 1552. conseguenze son
o (1) scissione religiosa (2) indebolimento autorit imperiale a favore dei princi
pi. Carlo V abdica fra 1555 e '56: il fratello Ferdinando diventa imperatore del
Sacro Romano Impero, il figlio Filippo II re di Spagna.
Zwingli e Calvino. Zwingli ha esperienza parallela a quella di Lutero: cappellan
o a Zurigo dal 1518, tra il 1523 e il 1525 riesce a far abolire la messa, riform
are liturgia, imporre la bibbia come unica fonte sacra e abolire le immagini sac
re. La riforma da Zurigo si estende in parte della Svizzera. Nel '29 Lutero e Zw
ingli si incontrano a Marburgo per unire le forze, ma a causa di una disputa teo
logica sull'eucarestia non trovano accordo. Zwingli muore in battaglia contro es
ercito cattolico nel 1531. Calvino coglie l'eredit del predecessore. Studia in fr
ancia e pubblica nel '36 l'Institutio christianae religionis, una guida allo stu
dio della Bibbia. Calvino condivide molti punti assieme a Lutero, ma la sua conc
ezione di Dio pi vicina al vecchio testamento, che combina predestinazione e colp
a; il cristiano non pu fare altro che glorificare Dio soprattutto nel pubblico pa
rtecipando alle celebrazioni. Importante nel calvinismo il concetto di vocazione c
ome attuazione della volont divina e la conseguente attribuzione di grande import

anza al lavoro. Inoltre il potere temporale ha il compito di promuovere la dottr


ina e la purezza dello spirito. Tra il '36 e il '38 e dal '41 fino alla morte Ca
lvino a Ginevra, dove riorganizza la chiesa suddividendo i vari compiti fra past
ori, dottori, diaconi e presbiteri; costituisce il Concistoro, organo supremo de
lla chiesa. Crea una chiesa dalla disciplina e dal controllo di questa ferrei, v
ietando svaghi e bandendo chi non rispettava la morale.
Enrico Vili Tudor (1509-1547), infatuatosi di una dama di nome Anna Bolena e sco
ntento di non aver avuto un figlio maschio da sua moglie Caterina d'Aragona, dom
anda al papa Clemente VII il permesso di annullare il matrimonio. Poich questi pr
eferisce non concederglielo, nel 1529 Enrico convoca il Parlamento, che non solo
legittima il divorzio, ma proclama un Supremacy Act che svincola le dipendenze
dalla chiesa di Roma e proclama il re capo supremo della chiesa d'Inghilterra. D
al 1536 i beni della chiesa furono confiscati e venduti, facendo nascere una nuo
va classe di proprietari terrieri (geny). Il figlio di Enrico e della terza mogli
e, Edoardo VI introduce in inghilterra la dottrina calvinista, mentre Maria Tudo
r (Bloody Mary), succedutagli, invano cerca di
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far ritornare l'Inghilterra al cattolicesimo con condanne e persecuzioni.
Nei paesi scandinavi il luteranesimo diventa religione di stato.
9.
Controriforma e Italia nel tardo '500. termine Controriforma da intendere
sia come un movimento di rinnovamento intemo alla chiesa cattolica alla luce del
l'ideale di vita cristiano, sia la risposta autoaffermativa della chiesa cattoli
ca alla luce della diffusione del protestantesimo. Tra il '400 e il '500 in ital
ia molti predicatori (Savonarola a Firenze, Contarini cardinale veneziano, Gilbe
rti vescovo di Verona) si muovono verso un rinnovamento morale della chiesa catt
olica, dato anche il momento storico di continue guerre, di spirito anticlerical
e, e di profezie di apocalisse. Lo stesso fanno lo spagnolo Valds e l'inglese Pol
e. Solo papa Paolo III farnese (1534-'49) asseconda lo spirito di rinnovamento,
nomina Contarini, Gilberti e Pole cardinali e organizza una commissione per una
riforma della chiesa, le cui produzioni per non verranno messe in atto. Nello spi
rito della Controriforma rientrano nuovi ordini religiosi quali cappuccini, e so
pratutto la Compagnia di Ges (gesuiti) fondati da Ignazio di Loyola: questi, che
faceva parte del ceto cavalleresco degli hidalgos, ferito nell'assedio di Pamplo
na, si converte e nel 1534 fa voto di castit e povert consacrando la propria vita
alla difesa della Terra Santa. Nel '40 la Compagnia di Ges viene approvata da pap
a Paolo III e Ignazio eletto primo generale del pontefice: i membri giurano obbe
dienza e fedelt alle direttive del pontefice. L'ordine si caratterizz per discipli
na, energia, tenacia e abnegazione, e si specializz nell'educazione soprattutto d
el ceto aristocratico e altoborghese. Importante inoltre la loro attivit di missi
onari nell'evangelizzazione dell'america spagnola e nell'introduzione del cattol
icesimo in Giappone (1549) e Cina (1583-1610).
CONCILIO DI TRENTO. [1540: approvazione regola gesuita; '41: fallisce accordo fr
a cattolici e protestanti a Ratisbona; '42: istituzione a Roma della Congregazio
ne del Sant'Uffizio o dell'Inquisizione]. Il livello di intolleranza in Italia e
ra altissimo: o ci si autoesiliava o si partecipava alle celebrazioni ufficiali
professando interiormente altra fede (NICODEMISMO). Nel 1542 papa Paolo III chia
ma concilio ecumenico a Trento (vescovado dell'impero) - che in realt viene effet
tuato nel '45 per gli attriti tra francia e germania: si discutono dogmi proclam
ando cos il definitivo distacco con i culti protestanti. Proseguito dal Giulio II
I e interrotto dalle tensioni europee fra impero e francia, alla fine Paolo VI,
ostile all'imperatore e al concilio estese i poteri dell'inquisizione e nel '59
promulg l'indice dei libri proibiti. L'esperienza del concilio si conclude con pa
pa Pio IV fra il '62 e il '63: ne esce un rafforzamento dell'autorit papale anche
sopra il concilio stesso, e al livello dogmatico si afferma il valore delle ope
re al fine della salvezza, l'autorit della Chiesa in materia di verit di fede acca
nto alla Scrittura, la natura dei sacramenti in particolare all'eucarestia, l'or
dine superiore del sacerdote rispetto ai fedeli; inoltre si approva la validit de

lle indulgenze e dellesistenza del Purgatorio, e infine il culto dei santi. Il sa


cerdozio si ottiene obbligatoriamente frequentando i seminari; si vieta il cumul
o di benefici e si impone castit e abito, si obbliga il vescovo a risiedere nella
propria diocesi, visitarla, tenerne registri e di rimanere in costante contatto
con la curia romana.
Anche se le riforme dovettero incontrare l'ostilit dei sovrani europei a cedere i
l controllo sulle diocesi, la chiesa romana riesce nel suo intento di riaffermar
e la sua autorit sia in campo religioso che politico-sociale. Infatti i successiv
i papi riuscirono a imporre la loro autorit con scomuniche (per esempio Pio V con
Elisabetta I di Inghilterra nel '70), ispirando massacri e promuovendo fortemen
te evangelizzazioni anche in europa (es. in Polonia con Sisto V). sempre Sisto V
riorganizza le strutture politiche della chiesa aumentando il numero dei cardin
ali e delle congregazioni, diventando strumento del potere papale. Ferrara viene
annessa allo Stato Pontificio e si completa l'abbellimento architettonico di Ro
ma. Non solo i papi ma anche i vescovi si fanno protagonisti dello spirito contr
oriformista: per esempio grande importanza ha la figura del cardinale Carlo Borr
omeo che nel '65 viene nominato arcivescovo di Milano, esempio di grande zelo e
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impegno nella predicazione e nella gestione sia politica che religiosa della sua
diocesi.
GLI SPAGNOLI IN ITALIA. Con la pace di Cateau-Cambresis fra Francia e Spagna nel
1559, nel nord italia si avvia l'egemonia iberica che durer fino al XVIII secolo
: la Spagna controlla, oltre al regno di napoli, il ducato di milano il piccolo
stato dei presidi. Inoltre genova rimane legata alla Spagna per interessi commer
ciali, Savoia e toscana lo stesso ma per dovere politico. Solo Venezia conserva
una sua indipendenza. I territori spagnoli erano presidiati da dei vicer che avev
a poteri militari, ma le autorit giudiziarie e finanziarie rimanevano autoctone.
La Spagna quindi aveva il dovere di difendere militarmente i territori e il diri
tto di prelevarne le risorse economiche, ma lamministrazione della giustizia e de
lla finanza (prelievo e gestione delle imposte) era affidata al territorio stess
o: per esempio a Napoli era prestigioso il Consiglio Collaterale, a Milano il Se
nato, entrambi composti da laureati in legge. La legge spagnola riusc a contrasta
re i peggiori abusi che avvenivano nel mezzogiorno feudale.
FIRENZE: dopo la risalita dei Medici che ottengono il titolo di granduchi di tos
cana dagli spagnoli, il governo prende una piega assolutistica, prima sottoponen
do le istituzioni repubblicane a due assemblee composte da famiglie nobiliari, p
oi con Cosimo I svuotando queste istituzioni di qualsiasi valore politico e crea
ndo un consiglio informale di segretari che assistono il governo del principe. F
irenze annette siena nel 1557.
STATO SABAUDO: dopo cateau-cambresis si ricostituisce il ducato sotto Emanuele F
iliberto (1553-1580), il quale sposta la capitale a Torino e accentra il potere
soprattutto fiscale istituendo la Camera dei conti. Lo stato acquista compattezz
a e crescita grazie alla costituzione di un esercito permanente. Carlo Emanuele
I cerca di sottomettere Ginevra nel '89 ma riesce solo a fare uno scambio di ter
ritori con la francia ottenendo il marchesato di Saluzzo.
REPUBBLICHE: a Genova nel 1575 si scatena uno scontro fra vecchia e nuova nobilt:
la prima costretta ad abbandonare la citt. Accanto all'emergere del nuovo ceto,
lo strato popolare chiede meno tasse e protezione per le arti.
A Venezia aumenta la differenziazione economica fra patriziato e nobilt povera. A
nche qui la nobilt prende il potere e trasforma le istituzioni creando il consigl
io dei dieci e un organo di polizia di stato. Nel '83 l'opposizione dei giovani
ristabilisce la situazione e spinge per una politica estera indipendente.
10.
L'Europa nell'et di Filippo II dopo l'abdicazione di Carlo V tra il 1555
e '56, al figlio Filippo toccano la Spagna e i possedimenti in europa e nel nuov
o mondo. Enrico II, il nuovo re di Francia tenta ancora una volta di sconfiggere
la Spagna, ma invano: la pace si firma a Cateau-cambresis nel 1559, e segna il

dominio spagnolo. Filippo II fu sovrano dal forte sentimento religioso: cerc di r


icomporre unit religiosa nel territorio spagnolo: tra il '58 e il '60 rafforza lIn
quisizione, proibisce viaggi all'estero degli studenti e l'entrata di libri stra
nieri, stermina comunit protestanti e 10 anni dopo anche i moriscos formalmente c
onvertiti. Questi ribellatisi verranno cacciati dal regno nel 1609. nonostante c
i non rimane dipendente dalla chiesa di rama: pubblica due anni dopo i decreti de
l concilio di trento. L'unit religiosa viene vista da filippo come base dell'unit
politica del regno. Nello stesso periodo la Spagna conosce un'et d'oro per la let
teratura e le arti. Nel '59 dopo essere tornato dai paesi bassi sposta la sede d
ella corte a madrid, scelta per la sua posizione al centro della Spagna. Le deci
sioni vengono accentrate nella sua persona, ma si mantiene la caratteristica del
regno spagnolo di autonomia territoriale dei possedimenti: i vicer infatti dialo
gavano con le assemblee e le autorit locali. Nel 1580 il Portogallo viene annesso
alla Spagna a causa dell'estinzione della dinastia regnante.
Il sistema tributario spagnolo penalizzava le rendite produttive a favore di que
lle parassitane, per di pi i soldi della corona venivano spesi nelle campagne mil
itari o nell'importazione di manufatti esteri, andando ad arricchire prevalentem
ente gli altri stati europei: nella castiglia infatti il re
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dovette fronteggiare una rivolta, culmine della sua caduta di popolarit proprio a
causa delle imposte (da cui la nobilt era esente).
CONFLITTI NEL MEDITERRANEO. L'isola di Cipro nel 1570 venne assaltata e conquist
ata dal sovrano ottomano Selim II (1566-74). per iniziativa del papa Pio V (1566
-72) si forma una santa lega composta da Venezia (che aveva in mano Cipro prima
dell'assalto), Spagna (nemico numero 1 degli ottomani nel mediterraneo), Genova,
Savoia e l'ordine di Malta. Il 7 ottobre 1571 la flotta cristiana affronta a Le
panto, neHimboccatura del golfo di corinto, la flotta ottomana composta da 250 ga
lere comprate dai veneziani. La battaglia di Lepanto - l'ultima combattuta con l
a tecnica dell'abbordaggio - si risolse con un massacro e la vittoria cristiana,
ma non risolse il problema della sicurezza nella navigazione nel mediterraneo;
tra l'altro Venezia rinunci lo stesso a Cipro e firm una pace separata con gli ott
omani per assicurarsi un vicinato pi o meno pacifico con i turchi. I sovrani di S
pagna e turchia firmarono una pace nel '78 che dur fino alla fine del secolo perc
h impegnati entrambi ad affrontare i problemi il primo in nord europa, il secondo
con la persia. I commerci nel mediterraneo si svolsero con molto vigore in tutt
o il cinquecento, anche se l'attivit piratesca si faceva sempre pi aggressiva, sop
rattutto con la guerra di corsa (pirati ingaggiati o protetti da sovrani per att
accare le navi degli avversari). Alla fine del XVI secolo si assiste all'entrata
nei commerci mediterranei di inglesi e olandesi, che si assicurarono una grossa
fetta dei commerci.
LA RIVOLTA NEI PAESI BASSI. All'origine della rivolta ci sono tre fattori:
. Religioso: nei paesi bassi trova terreno fertile la riforma protestante, soprat
utto nella forma del calvinismo. Ci contrasta con la forte fede cattolica militan
te del sovrano spagnolo.
2. Politico: il governo dei paesi bassi era stato affidato alla sorellastra di F
ilippo, margherita, affiancata dal cardinale di Granvelle, che si mostr poco toll
erante per le tradizioni locali e soprattutto per le questioni religiose, tanto
da rafforzare l'operato e il potere dell'Inquisizione. Il cardinale viene allont
ato nel 1564, ma due anni dopo i nobili fiamminghi invasero il palazzo della gov
ematrice chiedendo abolizione dell'inquisizione e delle leggi antiprotestanti.
3. Economico: i paesi bassi caddero in profonda crisi economica a causa della ch
iusura dei traffici nel baltico (per una guerra tra danimarca e Svezia) e per il
trasferimento ad amburgo del centro di raccolta dei tessuti inglesi.
Nel 1566 i calvinisti distrussero le chiese cattoliche e le immagini sacre. Nel
1567 Filippo II invi un grosso esercito nelle Fiandre comandato dal duca d'Alba,
il quale a Bruxelles fece arrestare i capi dell'opposizione. In pochi mesi oltre

un migliaio di persone furono condannate a morte.


Nel 1569 scoppia una nuova rivolta a causa della nuova pressione fiscale, in par
ticolare per l'imposta contro le transazioni commerciali. Approfittando di ci il
principe Guglielmo di Orange-Nassau, rifugiatosi prima allestero per sfuggire al
duca d'Alba, mette insieme una flotta e nel 1572 riesce ad impadronirsi delle pr
ovince di Olanda e Zelanda, facendosi proclamare statolder (governatore militare).
I ribelli riuscirono a difendersi dai tentativi spagnoli, sfruttando i territor
i acquitrinosi e potendo contare sull'aiuto di protestanti inglesi, tedeschi, e
sugli ugonotti. La manica divenne impraticabile per la flotta spagnola, la via d
i terra fu troppo costosa e filippo and in bancarotta. I soldati spagnoli rimasti
non pagati nel '76 saccheggiarono terribilmente Anversa.
La rivolta prosegu e la prepotenza dei calvinisti caus nel '79 la scissione del pa
ese: le province dell'attuale belgio si riconciliarono con la Spagna cattolica,
ma le province settentrionali, rafforzati dai calvinisti meridionali emigrati, c
ontinuarono la ribellione anche dopo l'assassinio di Guglielmo nel 1584, che pia
n piano conquistarono l'indipendenza.
INGHILTERRA NELL'ET' ELISABETTIANA. Elisabetta, figlia dichiarata illegittima di
Enrico Vili e la seconda moglie Anna Bolena, sale al trono nel 1558.
Si dimostr abile nel calcolo politico: riusc a tenere buoni rapporti con il parlam
ento nonostante concentr il potere decisionale nel consiglio privato della corona
, trov un compromesso nella
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
delineazione della chiesa anglicana riaffermando la supremazia del sovrano, pubb
licando il Libro delle preghiere comuni, conformi alla liturgia tradizionale, e
i Trentanove articoli di fede, che accolgono la teologia calvinista. Nonostante
ci e la generale tolleranza religiosa, Elisabetta dovette affrontare nel '69 una
rivolta cattolica dei "conti del nord.
In campo finanziario nel '63 stabilizza la moneta e modera la pressione fiscale,
rinunciando cos a far fronte alle spese straordinarie con l'aumento di tributi,
ma vendendo i beni residuali della corona e partecipando dei profitti delle guer
re di corsa. Conseguenza fu un'espansione dell'economia e quindi della societ ing
lese: la popolazione raddoppi nel giro di un secolo e si rafforz la classe media d
ella propriet terriera - la gentry, i ceti mercantili, gli uomini di legge. Il tu
tto a spese della nobilt tradizionale. I nuovi proprietari terrieri accumularono
vari appezzamenti di terra che recintarono, eliminando la gestione comune contad
ina, e dedicarono alla produzione per i mercati. Questo provoc l'impoverimento de
l ceto contadino che, senza pi lavoro, dovette darsi al vagabondaggio: per argina
re questi fenomeni Elisabetta dovette promulgare le prime leggi sui poveri. Alte
rnativa al lavoro agricolo furono le prime proto-aziende tessili, oltre che il l
avoro come minatori. Ma l'attivit pi importante nell'et elisabettiana il commercio
navale: si istituiscono vere e proprie societ per azioni che ottengono dalla coro
na il monopolio dei commerci in certe zone del mondo, in cambio di prestiti e co
mpartecipazione degli utili: la pi importante la Compagnia delle Indie Orientali,
istituita nel 1600. negli stessi anni si contano le imprese di navigatori singo
li quali Francis Drake che saccheggi le coste sudamericane, e Walter Raleigh, che
approd in nord america nel 1585 battezzando la terra Virginia in onore della regin
a vergine. Elisabetta entra in guerra con la Spagna quando nell'85 decide di app
oggiare la rivolta dei Paesi Bassi, ma la goccia che fa traboccare il vaso la co
ndanna a morte nell'87 di Maria Stuart, nobile scozzese discendente di Enrico VI
I e soprattutto cattolica. Nel 1588 l'invincibile armada di filippo viene sconfitt
a nella manica dalla piccola ma veloce flotta inglese.
GUERRE DI RELIGIONE IN FRANCIA. Il calvinismo in francia fa proseliti nell'est e
nel sud del paese, nelle zone insoddisfatte dalla monarchia dei Valois e nella
nobilt stretta fra l'ascesa dei borghesi e l'inflazione. A capo delle fazioni nob
iliari ugonotte troviamo le famiglie: Borbone e Montmorency-Chatillon, mentre a
capo dei cattolici ci sono i Guisa. La regina Caterina de medici per arginare il
potere dei guisa con l'editto di san germano fa concessioni agli ugonotti, ma i
seguaci del duca di guisa massacrano a Vassy i partecipanti di una riunione pro
testante (1562). Si apre la prima fase di guerre che si conclude nel 1570 con la

pace di san germano che ribadisce il contenuto dell'editto. La seconda fase si


apre con il matrimonio tra l'ammiraglio Coligny, dei Montmorency-Chatillon, e Ma
rgherita di Valois, sorella del re Carlo IX. Caterina, preoccupata dall'influenz
a dell'ammiraglio sul figlio (il re) d piede libero ai Guisa e alla plebaglia par
igina antiugonotta, che nella notte tra 23 e 24 agosto 1572 massacrano pi di 2000
ugonotti. Le violenze poi si espandono nelle province, costringendo i calvinist
i ad emigrare. Ma enrico di borbone si mette a capo delle province protestanti e
affronta la lega santa capeggiata dai guisa. Nella battaglia muore l'ultimo fig
lio di enrico II: a questo punto si trovano come pretendenti al trono Enrico di
Borbone, e Enrico di Guisa, capo della lega cattolica; che decidono di sfidare i
l re Enrico III. La cosiddetta guerra dei tre enrichi: il Guisa con l'appoggio spa
gnolo riesce a sostituire la propria autorit a quella del monarca. La risposta de
l re fu quella di attirarlo con un tranello a Blois dove si era rifugiato e farl
o assassinare. Il re si allea con il borbone e stringe d'assedio Parigi, ma vien
e ucciso da un frate fanatico, e in punto di morte disegna il borbone come erede
al trono. Enrico di Borbone sale al trono di francia come Enrico IV. La spagna
preoccupata dal prestigio di Enrico, e appoggiando la lega cattolica tenta di po
rre sul trono una figlia di Federico II, Isabella. Ma questo d ad enrico il prete
sto per trasformare la guerra civile in guerra contro lo straniero e i traditori
, facendosi paladino dell'unit della francia. Inoltre enrico viene appoggiato dal
partito dei politiques, cattolici che hanno a cuore lo stato al di l della fazio
ne religiosa. Nel '93 enrico si converte pubblicamente, nel '94 entra trionfalme
nte a parigi, nel '95 il papa Clemente Vili pronuncia la sua assoluzione. Nel '9
8 un
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Filippo II infermo costretto a firmare la pace di Vervins. Con l'editto di Nante
s Enrico IV proclama cattolicesimo religione di stato, lasciando libert di culto
agli ugonotti (con eccezione di Parigi e pochi altri luoghi) e il diritto di pre
sidiare alcune piazzeforti per difendere la loro libert religiosa.
POLONIA E RUSSIA. La Polonia accoglieva molti popoli e molte fedi religiose: pri
ncipalmente a ovest cattolici e a est ortodossi, si aggiungono a questi luterani
, calvinisti, anabattisti e gran numero di ebrei. Dopo un periodo nero di offens
iva gesuita, dal 1573 si proclama la tolleranza religiosa. Il gran numero di ide
ntit e il forte orgoglio nobiliare non permetteva l'affermazione di un'autorit sta
tale. Proprio la nobilt fu protagonista di una fioritura intellettuale (vedi Cope
rnico) ed economica (esportazioni di cereali). Con la morte dell'ultimo re Jagel
lone la monarchia decade definitivamente, i nobili nominano un sovrano estero, m
a di fatto sono loro a reggere lo stato.
La Russia vanta un vasto territorio, ma scarsamente abitato, basato ancora su un
'agricoltura signorile e lo sfruttamento della gleba. Ma la nobilt si dimostrava
asservita allo zar, figura comunque sacra, a cui davano obbedienza incondizionat
a. Dopo che la Moscovia si liber dai mongoli e inizi la sua espansione territorial
e, viene incoronato zar Ivan IV (1533-1584) che nel '47 rafforza la monarchia le
gando con i ceti inferiori in funzione anti-nobiliare. Nel 1550 convoca un'assem
blea nazionale, concorrente alla Duma, e crea un esercito professionale, inoltre
combatte la corruzione e riordina l'amministrazione. Ivan intrattiene rapporti
commerciali sopratutto con l'Inghilterra e intraprende campagne militari allarga
ndosi nel bacino del volga fino al mar caspio. La morte della moglie porta Ivan
in uno stato di squilibrio psicologico che raggiunge il culmine nel '70 con il m
assacro dei Novgorod. Si espande il terrore nella popolazione che si sente costr
etta a fuggire. A Ivan succede il figlio Fedor (1584-1598) anche lui infermo di
mente. Il potere tenuto dal cognato boris Godunov che riusc a farsi riconoscere z
ar. Continua la politica antinobiliare e promuove l'esplorazione della Siberia.
Alla sua morte la russi sprofonda nell'anarchia (epoca dei torbidi) fin quando n
el 1613 l'assemblea elegge zar Michele Romanov, dinastia che durer fino al 1917.
11.
L'Europa nella guerra dei Trent'anni.
Il Seicento europeo era prima considerato un secolo di crisi: in realt dal 1620 a

l '50 si pu parlare di vera e propria recessione solo per la germania (territorio


della guerra dei trent'anni) e per i paesi mediterranei colpiti da pestilenze.
L'europa nord occidentale e orientale, invece, continuano a crescere in popolazi
one. Si assiste inoltre ad un abbassamento dei prezzi a causa della diminuzione
di domanda (per la popolazione) e della diminuzione dei metalli preziosi importa
ti dalle americhe. Alla recessione delle manifatture tessili italiane e fiamming
he, si accompagna il successo di quelle olandesi e inglesi: si sposta cos il bari
centro dal mediterraneo ai paesi atlantici. L'agricoltura vide un ulteriore svil
uppo solo in inghilterra, nel resto d'europa si aggravano invece i prelievi feud
ali (rifeudalizzazione), in francia un generale appesantimento fiscale.
Al livello culturale la fine del secolo d'oro spagnolo lascia spazio ad un fiori
re scientifico e filosofico in francia, spinta dalle idee che circolavano in ing
hilterra e olanda che rispetto alla prima avevano rinunciato ad un regime oscura
ntista.
OLANDA. I paesi bassi si scoprono nel Seicento la potenza economica pi importante
d'europa:
1. a differenza delle Fiandre, rimaste sotto il giogo spagnolo, conoscono l'indi
pendenza politica;
2. si trovano in una posizione strategica per i commerci: di fronte alle isole b
ritanniche, a met strada tra atlantico e baltico, allo sbocco delle principali vi
e fluviali europee;
3. oltre che commercialmente, i paesi bassi sostituiscono le fiandre come centro
finanziario, da anversa ad amsterdam.
Tutto ci spinge gli impreditori a trasferirsi l, trovando un luogo sicuro e strate
gico per gli affari; anche la pesca olandese si sviluppa, soprattutto in quella
delle aringhe che trovano una grossa fetta
15
II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
di mercato nei ceti popolari dell'europa orientale e meridionale. Durante il sei
cento mettono assieme la flotta pi grossa dell'europa, dominando i mari europei s
oprattutto a nord, ma spingendosi anche nell'oceano indiano impadronendosi dei p
ossedimenti portoghesi (appartenenti alla corona spagnola): Ceylon, Molucche, Gi
ava, Sud Africa e addirittura Brasile (fino a met seicento). Sono loro che fondan
o Nuova Amsterdam, destinata a diventare New York con la conquista inglese nel 1
664. queste conquiste vengono portate avanti dalle compagnie olandesi delle indi
e orientali (fondata nel 1602) e delle indie occidentali (1621): queste societ pe
r azioni arrivarono a distribuire dividendi altissimi e acquisire prestigio oltr
e che economico militare. Oltre a trasportare le merciin europa come facevano i
portoghesi, gli olandesi si inserirono nella produzione stessa delle merci riduc
endo in schiavit i popoli, inoltre si inserirono nel commercio fra i popoli orien
tali, aggiungendo questi profitti a quelli della vendita in europa. In questa co
ndizione scoprono l'australia e la nuova Zelanda nel 1606 e nel 1642.
l'ingegneria idraulica all'avanguardia permise nuove tecniche di irrigazione e u
n conseguente sviluppo dell'orticultura; le manifatture si svilupparono oltre ch
e nel tessile, nella distillazione, lavorazione dei prodotti orientali, vetro, a
rmi ed editoria; Amsterdam diventa centro finanziario europeo, nel 1609 viene fo
ndata la banca sul modello dei banchi italiani, la Borsa, luogo di contrattazion
e di merci e azioni. Nonostante la religione ufficiale era il calvinismo, gli af
fari imponevano un generale rispetto di tutti i culti, consentendo una vita faci
le alle minoranze cattoliche ed ebree. Le Province unite erano una repubblica co
nfederale, ciascuna delle province era governata dal consiglio cittadino dove se
devano esponenti delle famiglie mercantili; gli stati generali si riunivano all'
Aja: dato che i deputati dovevano prendere decisioni all'unanimit, di grande impo
rtanza fu la figura dello statolder della provincia di Olanda, la pi ricca delle
province, ed esponente della famiglia d'Orange.
FRANCIA. Con Enrico IV di Borbone la Francia si riprende dalle guerre di religio
ne: ritorna dominante sulla scena europea, d fiato all'agricoltura grazie a sgrav
i fiscali e la costruzione di una rete stradale. La nobilt venne tenuta mansueta
grazie a favori, ma anche con condanne esemplari. Inoltre l'ereditariet delle car
iche venali venne riconosciuta nel 1604 dietro pagamento di una tassa annua, pau

lette: dalla terza generazione gli si conferiva inoltre la nobilt di toga, in cos
tante rivalit con quella di spada. Enrico che preparava una guerra contro gli asb
urgo d'austria e di Spagna, venne assassinato a parigi nel 1610. L'erede al tron
o, Luigi XIII (1610-'43), era troppo piccolo per governare e fu quindi affiancat
o dalla madre Maria de' Medici, che inaugur una politica filospagnola. Ci innesc la
reazione orgogliosa della nobilt che ambiva a riacquistare potere politico. Tra
il 1614 e il '15 vengono convocati gli stati generali ma con scarsi risultati: l
'assemblea non verr pi convocata fino al 1789. Il re fa assassinare il Contini, fi
orentino a cui Maria aveva affidato il governo: come mediatore nei contrasti fra
la madre e il re, si impose un portavoce del clero agli stati generali, il duca
di Richelieu. Acquisendo la fiducia del re, il Richelieu ottiene la nomina a ca
rdinale, nel '24 viene inserito nel consiglio della corona, accentrando su di s l
e decisioni interne ed estere della francia. Il cardinale decise di contrastare
la potenza asburgica, mettendo in secondo piano le esigenze interne, deludendo l
e mire del partito della regina madre, che aspirava alla restaurazione cattolica
in francia per non avere problemi militari con la Spagna. Il rafforzamento inte
rno della francia era indispensabile prima di intraprendere campagne militari: f
urono condannati a morte decine di nobili, fu assediata la roccaforte calvinista
di la Rochelle (1628) e agli ugonotti furono tolte le garanzie politiche e mili
tari, lasciando solo la libert di culti nei limiti dell'editto di nantes. Per sos
tenere le campagne militari lo stato aument la pressione fiscale sul popolo: la s
ituazione insostenibile sfoci nel '25 in una ondata di rivolte popolari, estenden
dosi nel 36- 37 nel nord-ovest e nel '40 in Normandia. Per tutta risposta si invi
arono nelle varie regioni dei commissari regi che diventarono la mano della volo
nt del re. Un grande lavoro di accentramento politico attorno al richelieu, ma an
che culturale (nel '35 si fonda l'accademia di francia) ed economico, con la pen
etrazione della francia nell'espansione coloniale nelle antille,
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Canada e senegai.
SPAGNA. Gli eredi di Filippo II si mostrarono inetti, tanto da delegare loro ste
ssi il comando a dei favoriti, detti provados o validos. Il favorito di Filippo
III (1598-1621), Fancisco Gomez de Sandoval duca di Lerma, riusi soltanto ad arr
icchire s e i parenti alle spese della corona. Fu lui a stipulare la pace con l'I
nghilterra (1604) e la tregua dei dodici anni con le Province Unite (1609). espu
lse inoltre i moriscos, gli arabi convertiti, che nella zona di valencia erano u
n'importante manodopera agricola e industriale, segnando cos il declino economico
dell'intera spagna.
Il favorito di Filippo IV (1621-1665) fu Gaspar de Guzman conte di Olivarez e du
ca di San Lucar. Il conte-duca era pi interessato allo stato del predecessore, e al
trettanto sensibile ai conflitti religiosi in europa: decise cos di appoggiare gl
i asburgo d'austria contro la rivolta boema, e di non rinnovare con l'olanda la
tregua dei dodici anni. Per sostenere le spese militari, present al re nel 1626 u
n programma di reclutamento a spese delle province chiamato Union de las armas.
In un primo momento fu un'operazione di successo, e grazie ad una nuova bancarot
ta nel '27 i debiti della corona si alleggerirono, ma nel '28 l'apertura di un n
uovo fronte per la successione di Mantova e la cattura da parte degli olandesi d
ella flotta spagnola carica di argento americano fu il colpo di grazia per la mo
narchia spagnola, che dovette affrontare l'opposizione per l'union de las armas
e in generale varie rivolte delle province.
IMPERO GERMANICO. Con la morte di Ferdinando I (1564), la corona - che comprende
quelle di Ungheria, boemia e i ducati austriaci, passa prima al figlio Massimil
iano II (1564-1576) poi a Rodolfo II (1576-1612), rigido cattolico che deve vede
rsela con la grossa diffusione di luteranesimo e calvinismo anche fra i nobili o
ltre che come scelta religiosa, come presa di posizione politica in favore delle
assemblee, gli Stati, in opposizione all'assolutismo. Rodolfo sposta la residen
za a praga circondandosi di scienziati e artisti. Approfittando della sua pazzia
in tarda et, i nobili boemi lo costringono a firmare nel 1609 una Lettera di mae

st che gli concede libert religiosa. Nel 1611 viene deposto e la corona di Boemia
passa al fratello Mattia, che nel '12 viene proclamato imperatore. Nel frattempo
i contrasti tra cattolici e protestanti si acuirono: oltre ai luterani, i calvi
nisti potevano contare sull'appoggio del principe elettore del Palatinato Federi
co IV e l'elettore del Brandeburgo Giovanni Sigismondo. Nel 1608 in risposta all
a Controriforma creano un'alleanza difensiva, l'Unione evangelica, assieme a mol
te citt imperiali. A questa si contrappone la Lega cattolica del potente duca di
Baviera Massimiliano di Wittelsbach.
SVEZIA. Sigismondo Vasa, eletto nel 1587 re di Polonia, eredit nel '92 la corona
di Svezia. Lo zio Carlo si mette a capo di un movimento aristocratico e riesce a
deporre il nipote, assumendo nel 1604 il titolo di imperatore come Carlo IX. Po
ne subito il suo sguardo ad espandere i territori in direzione della Polonia e d
ella Danimarca di Cristiano IV, ma i conflitti aperti verranno risolti trionfalm
ente nel giro di vent'anni dal successore Gustavo Adolfo (1611-1632). le ragioni
del successo furono i grossi giacimenti svedesi di ferro e rame, che vennero sf
ruttati da imprenditori olandesi, il che garantiva l'esportazione e la fabbricaz
ione intema di armi. Le campagne erano gestite da piccoli proprietari che avevan
o addirittura un rappresentante nella Dieta. L'aristocrazia non era in opposizio
ne con il sovrano e nel 1612 si giunge anche a firmare una sorta di carta costit
uzionale. Gustavo Adolfo con il cancelliere Axel Oxenstiema riform l'esercito e i
ntrodusse un sistema di coscrizione obbligatoria: le prime prove militari furono
contro la Russia, che nel 1617 con la pace di Stolbova cede alla Svezia l'Ingri
a e la Carelia orientale, permettendo il completo dominio del golfo di finlandia
. Nel '21 conquista il porto di Riga approfittando delle ostilit tra polonia e tu
rchia, ma la questione del dominio sul baltico verr ripresa con la guerra dei Tre
nt'anni. GUERRA DEI TRENT'ANNI (1618-1648). successore di Mattia al trono imperi
ale, Ferdinando duca di Stiria, ottenne nel 1617 la corona dalla Dieta nonostant
e la sua educazione gesuita. I ceti boemi si indignarono per le sue misure contr
oriformiste e si autoconvocarono l'anno successivo. Il 23 maggio del 1618 una fo
lla di delegati della nobilt invase il palazzo reale a Praga e defenestr due regge
nti cattolici e il loro segretario, formarono un governo provvisorio e iniziaron
o a reclutare
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un esercito in previsione della reazione degli asburgo. Lo stesso accadde succes
sivamente nelle province della Moravia, Salesia, Lusazia e dai ceti dell'alta e
bassa Austria. Nel 1619 la stessa Vienna viene invasa dalle truppe della confede
razione evangelica. Con la morte di Mattia nello stesso anno, la Dieta elegge Fe
rdinando II (1619-1637); la confederazione invece aveva gi offerto la corona al c
alvinista Federico V, genero di Giacomo I di Inghilterra, con la speranza di un
ampio appoggio dei protestanti. L'imperatore di tutta risposta chiede aiuto alla
Spagna e alla lega cattolica tedesca. Nel 1620 l'esercito imperiale sottomette
prima alta e bassa austria, poi la boemia, nell'invemo sbaraglia anche i ribelli
attorno Praga. Segu un periodo di repressione: Federico fu privato dei suoi domi
ni e del titolo di elettore, in Austria e Boemia luterani e calvinisti furono es
pulsi e i capi ribelli giustiziati. Chi non si convertiva era costretto ad emigr
are e le sue terre venivano date a fedeli cattolici, spesso stranieri. Alla boem
ia si impose lereditariet della famiglia Asburgo. Nel 1621 ripresero le ostilit fra
Spagna e Province unite, con la novit fra il 24- 25 dell'appoggio francese ai pae
si bassi in funzione antiasburgica e la discesa in campo del sovrano di danimarc
a Cristiano IV. Sia la francia che la danimarca fallirono nei loro intenti. Sopr
attutto Cristiano se la dovette vedere con il ceco Albrecht von Wallenstein, nob
ile che si era arricchito con le terre confiscate ai ribelli boemi nel '24. Ques
to respinse l'esercito danese e invase vari territori fino allo Jutland. Nel 162
9 viene firmata la pace: Cristiano riottiene i territori perduti a patto di non
interferire negli affari imperiali, dove in realt il Wallenstein diventava dirett
o rivale degli asburgo. Lo stesso anno viene pubblicato l'Editto di restituzione
, con cui si imponeva la restituzione dei beni secolarizzati dopo il 1552. nei p
aesi bassi la fortezza di Breda nel 1625 veniva conquistata dagli spagnoli, dand
o un grosso vantaggio e la vittoria quasi in mano degli asburgo.

Tra il 1628 e il '30 l'attenzione si sposta nell'italia settentrionale: morto il


duca di Mantova Vincenzo II Gonzaga, il successore designato fu il francese Car
lo duca di Nevers. Ma questo scontenta gli asburgo, che rivendicano la dipendenz
a del ducato di mantova e monferrato all'impero: scendono con un esercito in ita
lia e saccheggiano mantova, mentre la guarnigione francese riesce a resistere ag
li spagnoli nella fortezza di Casale Monferrato. A causa di problemi interni di
francia e Spagna, e ad una forte epidemia di peste, nel 1631 si firma una pace a
Cherasco: Mantova rimane ai Gonzaga-Nevers ma si riconoscono sudditi dell'imper
o, mentre alla francia rimane Pinerolo. Sempre nel '31 il sovrano di Svezia Gust
avo Adolfo entra in guerra finanziato dalla Francia per difendere la causa prote
stante e rafforzare il dominio sul Baltico. Con la schiacciante vittoria di Brei
tenfeld, Gustavo si apr la strada per la germania meridionale: mentre gli alleati
Sassoni si impadronivano di Praga e della Boemia, si diresse verso la Baveria c
he, dopo l'inverno passato in Magonza, invase nel '32 saccheggiandola. Nel fratt
empo Wallenstein si era ritirato nel suo ducato di Friedland e dopo aver radunat
o un grosso esercito espulse prima i sassoni dalla boemia, poi affront gli svedes
i che risalivano verso nord. Nella battaglia di Lutzen questi ultimi hanno il so
pravvento, ma Gustavo Adolfo lascia la vita in battaglia. Nel '34 Wallenstein ve
nne ucciso da alcuni sicari per conto di Ferdinando, che lo accusava di trattare
con il nemico. La sconfitta degli svedesi avvenne nel 1634 da parte di un eserc
ito composto da spagnoli e imperiali a Nordlingen: i principi protestanti si aff
rettano quindi a concludere una pace con l'imperatore nel '35. anche la Svezia s
i preparava a ritirarsi dalle ostilit, ma la discesa in campo della francia riapr
la quesione: Richelieu infatti voleva a tutti i costi arginare la potenza asburg
ica e decise di scendere in campo al fianco dei protestanti. L'intervento france
se rianim le mire della Svezia e la resistenza delle Province Unite che volevano
riconosciuta l'indipendenza e i domini coloniali. A questo si aggiunga che la Sp
agna iniziava a subire delle rivolte interne nel 1640. la flotta spagnola venne
distrutta dagli olandesi nella battaglia delle Dune nel '39, nel frattempo gli s
vedesi ricominciarono a devastare la germania, mentre nel 1643 la francia ottenn
e una sorprendente vittoria sull'esercito spagnolo nella battaglia di Rocroi. La
pace inizi a essere trattata dal '41, ma solo nel '48 si stipularono singoli tra
ttati fra le nazioni noti come pace di Vestfalia: le Province Unite ottennero lin
dipendenza; la Francia ottenne il possesso dei vescovati di Metz, Toul, Verdun,
gran parte dell'Alsazia, piazzeforti sul Reno e
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Piemonte; la Svezia, che nel 1643-45 aveva sconfitto ancora la Danimarca, rimane
va padrona della Pomerania occidentale e della provincia di Haland. L'elettore d
i Brandeburgo invece acquisiva la pomerania orientale, Magdeburgo, Minden e Halb
erstadt: Federico Guglielmo poneva cos le basi per l'ascesa della Prussia. All'in
terno dell'impero venne riconosciuta la libert di culto dei calvinisti e l'anno n
ormale per la secolarizzazione dei beni ecclesiastici fu spostato al 1624. La gu
erra fra Francia e Spagna si concluse solo nel '59 con la pace dei Pirenei.
La guerra dei Trent'anni rimane nella storia europea come una delle pi sanguinose
e violente, seconda solo alle atrocit del XX secolo.
12.
Rivoluzioni e rivolte.
INGHILTERRA. Alla regina Elisabetta, rimasta nubile e senza eredi diretti, succe
de il re di Scozia Giacomo I Stuart, con il nome di Giacomo VI (1603-1625). ci no
n comport l'unione delle due corone, anzi, il sovrano non era visto di buon occhi
o dagli inglesi: era scozzese, con inclinazioni omosessuali, i favori alle perso
ne sbagliate e una condotta pedante e volubile. I rapporti con il parlamento era
no difficoltosi per le solite questioni religiose e finanziarie: nel 1605 viene
sventato un attentato al parlamento noto come Congiura delle polveri, a causa di
ci venne inasprita la legislazione contro i cattolici; ma allo stesso tempo le r
ichieste puritane di pulire la chiesa anglicana dei residui di papismo con la di
minuzione di vescovi e maggiore autonomia locale non venne soddisfatta. Nei prim
i decenni del seicento il puritanesimo era una condotta di vita estremizzata del

calvinismo, senza nuove basi teologiche nuove, diffuso soprattutto nella gentry
e nei ceti mercantili e artigianali delle citt, che rifiutava ogni sfarzo o vizi
o della corte. Inoltre si faceva sempre pi frequente l'emigrazione in america set
tentrionale: nel 1620 i cosiddetti padri pellegrini a bordo della Mayflower attr
aversarono l'atlantico e fondarono la colonia del Massachusetts. La situazione f
inanziaria era stata aggravata con la guerra contro la Spagna: le entrate della
corona erano insufficienti a coprire le spese, una soluzione sarebbe stata quell
a di tassare le rendite fondiarie ma il Parlamento vi si opponeva fermamente. In
oltre l'inghilterra in particolare conosce fino al 1650 un grosso aumento della
popolazione (la popolazione di Londra diventa pi del doppio), ma parallelamente n
on si assiste ad un aumento delle attivit produttive, n l'esportazione conosce un
periodo fortunato a causa della guerra in europa. Durante il regno del successor
e Carlo I aumenta inoltre il divario fra ceti ricchi e poveri a causa di cattive
annate agricole e l'espandersi del fenomeno delle recinzioni. Giacomo I cerca d
i risolvere il problema finanziario convocando quattro Parlamenti durante il suo
regno, ma questo si rifiutava di soddisfare le richieste della corte denunciand
o invece gli sprechi e la corruzione di essa e del governo: da finanziario il pr
oblema diventa politico. La monarchia non ha gli strumenti per aumentare le sue
casse, n il denaro per procurarseli. Inoltre la monarchia continuava a elargire f
avori alla corte, tanto che il numero dei lord raddoppi nel giro di dieci anni, v
enne persino creato il titolo di baronetto, apposta per essere venduto.
Carlo I (1625-1649) si vede negare dal Parlamento la tradizionale riscossione de
i dazi su vino e altri articoli. Per guadagnare popolarit tra i puritani dichiara
guerra alla Spagna e invia una spedizione navale per soccorrere gli ugonotti as
sediati a La Rochelle. Fallisce su entrambi i fronti guadagnandosi definitivamen
te l'impopolarit: il parlamento del 1628 gli impone di accettare una Petizione di
diritto dove si dichiarano illegali le tasse imposte senza il consenso del parlam
ento, gli arresti arbitrari, il ricorso alla legge marziale e l'acquartieramento
forzoso di soldati in case private. Successivamente viene assassinato il duca d
i Buckingham, favorito di Giacomo I e simbolo della degenerazione della corte in
glese: il popolo festeggia e il parlamento continua ad ostruire l'operato del re
. Carlo, stanco della situazione, decide di sciogliere il parlamento (1629). fin
o al 1640 il re si appoggia al consiglio privato e ai tribunali regi per governa
re e mantenere l'ordine, d'altro canto Carlo si mostra capace di riforme che pon
gono termine ad alcune inefficienze dello stato e con le paci stipulate con Spag
na e francia alleggeriscono il peso sulle casse della corona,
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assieme ad alcuni tributi quali la ship money che permise la costruzione di port
i da guerra. Nel frattempo William Laud, dal '33 arcivescovo di Canterbury, rifo
rma la chiesa anglicana escludendo i calvinisti dai seggi vescovili e rimettendo
in onore le pratiche pi vicine alla chiesa cattolica: tutto ci alimenta lo sconte
nto puritano, gi molto forte per il comportamento della regina Enrichetta, france
se e cattolica. La corona inglese sembra avviata ad un consolidarsi assolutistic
o, ma non avendo un forte esercito, n un'efficiente burocrazia, non riesce a cont
rastare l'opposizione dei sudditi. Nel 1638 scoppia una rivolta in Scozia, che c
ostringe Carlo a convocare un nuovo parlamento nel '40 per ottenere i mezzi mili
tari e sedare la rivolta. Anche se sciolto dopo poche settimane (Breve Parlamento)
, Carlo mette insieme un esercito, che viene messo in rotta per dai ribelli scozz
esi: la crisi scoppia quando i banchieri londinesi decidono di non concedere pre
stiti alla corona. Carlo apre sempre nel '40 un nuovo parlamento, questa volta Lu
ngo, che rimane in carica fino al '53. La Camera dei Comuni, guidata da abili pol
itici come Pym e Hampden, riusc ad impaurire la Camera dei Lord e smantellare i p
rincipali capisaldi del potere regio: viene abolita la Camera stellata e altri t
ribunali sotto il potere regio, sia Laud viene imprigionato e condannato a morte
assieme a Strafford (nobile fervido sostenitore dell'assolutismo), si aboliscon
o le tasse come la ship money e altre recenti, i vescovi non possono pi sedere ne

lla camera dei Lord e il Parlamento non pu essere sciolto senza il consenso del p
arlamento stesso. Nel 1641 scoppia una rivolta cattolica in Irlanda: il Parlamen
to chiede al re il comando dell'esercito, ma questo di tutta risposta decide di
arrestare i capi dell'opposizione. Il colpo fallisce grazie ad una soffiata: nel
'42 il parlamento si riunisce a Londra, mentre il re prepara la reazione fuori
dalla capitale.
La guerra civile vera e propria scoppia in estate: dopo un primario successo rea
lista (la fazione del re), grazie al sostegno finanziario della City e ad una al
leanza con la scozia nel '43 (patto solenne chiamato Covenant) la fazione del pa
rlamento guidata da Oliver Cromwell sconfigge i realisti a Marston Moor nel '44.
costituito un nuovo esercito chiamato New Model Army, Cromwell pone fine alla g
uerra con le vittorie nel '45 a Naseby e Langport. Carlo I si arrende agli scozz
esi, che lo consegnano al parlamento di Londra, dove cerca comunque di dividere
gli alleati. Le divisioni non arrivano al livello politico (tutti non volevano f
are a meno del monarca), ma sul piano religioso: la maggioranza presbiteriana vo
leva riformare la chiesa anglicana per dargli una piega calvinista, mentre gli i
ndipendenti, soprattutto soldati dell'esercito, erano per la tolleranza delle fe
di - ad eccezione di quella cattolica. A complicare il quadro era il fervore di
nuove tendenze eterodosse che si accompagnavano a forme di estremismo politico:
fra questi vi erano i livellatori, chiamati cos perch accusati di voler cancellare l
e distinzioni sociali e la propriet privata, che in realt chiedono una semplificaz
ione legislativa, un'istruzione, abolizione dei privilegi e diritto di voto per
i maschi non salariati (quindi artigiani e piccoli proprietari). I livellatori h
anno successo nel nuovo esercito; il parlamento ne ha paura e nel '47 dichiara l
a volont di scioglierlo: i soldato nominano dei rappresentanti (agiatori) per tra
ttare con il parlamento, ma lo stesso anno fanno irruzione a londra e rapiscono
il re. Cromwell vede nell'esercito un pericolo per le gerarchie sociali e quando
il re scappa grazie all'aiuto degli scozzesi tentando di riaccendere la guerra,
dopo averlo sconfitto, epura il parlamento delle forze pi moderate e nel '48 nom
ina un tribunale di alta giustizia che processa il re e lo condanna a morte nel
'49.
Nonostante il popolo non approv l'uccisione del re, Cromwell prosegu per la sua st
rada: sempre nel '49 sostituisce il consiglio privato della corona con un nuovo
Consiglio di Stato, sopprime la camera dei Lord e proclama la Repubblica unita d
i inghilterra, Scozia e Irlanda (Commonwealth). Permangono per i conflitti fra mo
derati, capi dell'esercito e livellatori. Nel frattempo il figlio di Carlo I si
rifugia nei Paesi Bassi, assume il titolo di Carlo II e viene riconosciuto sia d
agli scozzesi, sia dagli irlandesi, che non avevano deposto le armi dal '41. Cro
mwell per unire l'esercito fa arrestare i capi livellatori e reprime duramente u
n ammutinamento a Burford; poi si mette a capo dell'esercito e fra il '49 e il '
50 compie un vero e proprio genocidio dei cattolici ribelli in irlanda, quasi di
mezzando la popolazione e confiscando le loro terre per darle ai soldati. Dopo e
ssersi
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sbarazzato rapidamente anche dei ribelli scozzesi e quindi unito politicamente l
e isole britanniche, Cromwell volge la sua attenzione all'estero: promulga l'att
o di navigazione che riserva alla Repubblica il commercio con le colonie nordame
ricane, escludendo sia dai traffici sia dai porti le navi straniere. Ci colpisce
direttamente il commercio olandese e inaugura una serie di guerre navali anglo-o
landesi (1652-1654 questa, poi 65-67 e 72-74) che vedranno sorgere la supremazia
inglese. Nel '55 Cromwell entra in guerra con la Spagna cui strappa l'isola di
Giamaica, fulcro della tratta degli schiavi. In politica interna, Cromwell sciog
lie il lungo parlamento nel '53 e ne convoca uno nuovo formato solo dai capi del
l'esercito (Barebone Parliament), ma non dura pi di cinque mesi: decide di procla
marsi Lord protettore del Commonwealth, formando un consiglio di stato di soli c
api militari, unendo cos potere politico e quello della forza. Il territorio vien
e diviso in undici distretti e amministrato da maggiori generali. Tutto ci per esc
lude dal potere politico la gentry, gi colpita da una tassazione per sostenere le
spese militari. Cromwell muore nel '58: gli succede il figlio Richard che per si

mostra incapace. La dittatura militare finisce con la sua abdicazione e il rich


iamo in patria nel 1660 di Carlo II. Con la dichiarazione di Breda, il sovrano s
i impegna a governare assieme al Parlamento, di concedere una larga amnistia e u
na certa libert religiosa. FRANCIA. La tassazione imposta da Richelieu provoc per
la maggior parte delle rivolte spontanee e circoscritte anche se a intere region
i. Ma i disordini della Fronda (francese per fionda) coinvolse le classi dirigenti
e si svolsero oltre che nella capitale nel resto del paese. Richelieu e Luigi X
III muoiono fra il 42 e il 43; la reggenza, non potendo passare nelle mani del t
roppo piccolo Luigi XIV, viene affidata alla regina madre Anna d'Austria che a s
ua volta incarica un uomo vicino al Richelieu, il cardinale Mazzarino (1602-1661
), il quale prosegue la politica del predecessore con pi diplomazia, lo stesso gu
adagnandosi impopolarit. Come al solito i nobili iniziano a muoversi per guadagna
re potere; chi deteneva uffici venali (officiers) protestava per la creazione di
altre cariche che deprezzavano le proprie; i rentiers, ovvero detentori di cart
elle statali, lamentavano il ritardo dei pagamenti; tutti accusavano la corte di
arricchire a sproposito finanzieri e appaltatori delle imposte. Nel 1648, per p
rotesta contro nuove misure fiscali, il Parlamento di Parigi si mette alla testa
di un movimento di opposizione: fra giugno e luglio presentarono 27 articoli al
re (analoghi a quelli presentati dal Parlamento inglese) che chiedevano la sopp
ressione degli intendenti, diminuzione di imposte e abolizione degli appalti tri
butari, invalidit delle tasse imposte senza il consenso, invalidit degli arresti a
rbitrari. Regina e Mazzarino decretano l'arresto di Pierre Broussel, autorevole
magistrato parigino, ma il popolo risponde alzando le barricate e costringendo l
a corte a lasciare la capitale e piegarsi alle richieste del Parlamento (Dichiar
azione regia del 22 ottobre). Nel 49 si firma una pace a Saint-Germain, decretan
do una apparente sconfitta della monarchia e la vittoria della Fronda Parlamenta
re. Ma dal 50 al 53 si apre una nuova protesta, la Fronda dei principi, tra tutt
i il principe di Cond, spinti dall'odio per la regina e per Mazzarino. Vere vitti
me di questa rivolta sono le campagne, che subiscono fra 50 e 51 estorsioni e vi
olenze. La fronda si risolve per stanchezza e nel 53 regina e cardinale rientran
o trionfalmente a parigi: l'autorit monarchica si dimostra la sola che possa tene
re a bada l'anarchia feudale. Intanto il paese ancora in guerra con la Spagna, p
rovata anch'essa da rivolte: grazie all'intervento di Cromwell, il conflitto si
conclude con la pace dei Pirenei nel 1659: oltre all'annessione di Artois, Rossi
glione e parte di Cerdagna, la francia si assicura il matrimonio di Luigi XIV co
n la figlia di Filippo IV,
Maria Teresa.
SPAGNA. Tra il 37 e il 43, mentre la guerra volge a favore delle Province Unite,
in Portogallo e Catalogna scoppiano rivolte. La Catalogna si considera (tuttora
) una nazione a parte, sia al livello linguistico-culturale sia al livello polit
ico: nel 1640 chiese l'appoggio della Francia in opposizione ai voleri del duca
di Olivares e l'anno seguente la monarchia Borbonica ammette la Catalogna nella
sua corona, pur concedendogli il mantenimento di istituzioni e leggi. Il Portoga
llo alla fine del 40 rifiuta la chiamata alle armi di Madrid e con una rivolta o
rganizzata pone sul trono il duca Giovanni di Braganza col nome di Giovanni IV.
Filippo IV licenzia l'Olivares per il suo fallimento nel 43; nel
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47 scoppia una rivolta anche nel regno di Napoli, e mentre anche in Aragona pren
dono vigore intenti separatisti, la corona spagnola dichiara bancarotta. Nel 49,
infine, una gravissima pestilenza riduce di un terzo la popolazione della Casti
glia. La riconquista della Catalogna resa possibile dalle rivolte della Fronda i
n Francia, e dal cambiamento di faccia della rivolta separatista: infatti da mov
imento per la separazione si stava trasformando in una guerra poveri contro ricc
hi. L'esercito spagnolo entra a Barcellona nel 1652. Il Portogallo invece resist
e alla guerra contro la Spagna e si vede riconoscere l'indipendenza nel 1668.
13.
L'Italia del Seicento.
Nel corso del Seicento l'economia italiana, basata soprattutto su prodotti di lu

sso (tessile laniero e serico) destinati all'esportazione, sperimenta una fase r


ecessiva anche se in alcuni casi non grave. Questo anche perch le manifatture con
tinuarono a produrre le merci tradizionali, con notevole vantaggio delle new dra
peries inglesi, che producevano beni a prezzo contenuto; e naturalmente per effe
tto sia della guerra dei trent'anni, sia per una grave epidemia di peste che col
p l'italia settentrionale (30-31; 56-57 il sud e genova), che alla fine del seice
nto viene demograficamente recuperata. L'agricoltura - nonostante carestie - res
se pi dell'industria: alle colture di grano (che diminuirono per calo di domanda)
si aggiunsero quelle di vite, riso, gelso e nel veneto mais. Il gelso era impor
tante per lallevamento dei bachi da seta, che costitu il settore tessile meno cont
agiato dalla crisi anche grazie alle nuove tecniche di filatura con mulini e alt
re macchine. Il mezzogiorno invece sar soffocato sia dalle tasse spagnole, sia da
lla pressione baronale.
Al livello sociale si marca sempre pi il distacco dalla classe aristocratica, pro
prietaria terriera, e il ceto dei lavoratori agricoli e artigianali. Tradizional
mente le famiglie arricchite investono i loro guadagni in rendite fondiarie - se
gno di prestigio per una famiglia - o di titoli di stato, ma dal seicento nessun
o prende pi il posto lasciato vuoto da queste, mentre le famiglie aristocratiche
cercano di consolidare i propri averi e affermare la loro superiorit sociale. Acc
anto alla nobilt anche il clero ormai aveva assunto un notevole ruolo politico ed
economico: lo stato pontificio era uno dei pi importanti della penisola, nelle c
itt il clero poteva costituire il 10% della popolazione; inoltre i beni immobili
erano intoccabili senza autorizzazione pontificia (cosiddetta manomorta), il cle
ro si sentiva suddito politico del papa ed erano esenti sia da imposte che dalla
giustizia civilie (immunit reale e personale), i luoghi di culto erano indipende
nti dall'autorit statale (immunit locale) tanto che le chiese erano usate dai malf
attori come rifugio politico (diritto d'asilo). Anche l'istruzione, la morale, l
'assistenza e i registri anagrafici erano sotto controllo della chiesa.
L'adesione all'autorit temporale della chiesa era un fatto squisitamente cultural
e per la popolazione italiana, mentre per l'autorit politica il clero svolgeva fu
nzioni di ordine sociale oltre che essere uno sbocco per i figli dei nobili non
destinati al matrimonio. Effetto del massiccio controllo morale ecclesiastico lim
poverimento culturale dopo la grande stagione umanista-rinascimentale: in questo
secolo le condanne di Galilei, Bruno e Campanella; il resto degli intellettuali
dovette conformarsi oltre che al livello religioso a quello filosofico, dove l'
autorit aristotelico-scolastica imperava.
ITALIA SPAGNOLA: MILANO E REGNO DI NAPOLI. Se inizialmente il dominio spagnolo c
ontribu a rafforzare l'autorit statale e un riequilibrio fiscale, dal 1620 con l'a
vvio della guerra dei Trent'anni la pressione fiscale divenne via via insostenib
ile, accompagnata anche dal peggioramento economico e le epidemie di peste attor
no al '30 in lombardia. Ad approfittarne furono le classi dominanti locali (patr
iziato milanese e il baronaggio a napoli) che rafforzarono la loro posizione pol
itica all'interno della societ. Milano per, nonostante divenne spesso campo di bat
taglia fra le varie potenze europee e la pressione fiscale fosse comunque alta,
per la sua posizione strategica venne trattata di riguardo dalla corona spagnola
, facendo affluire grandi somme per il mantenimento delle truppe in stanza nel c
apoluogo. Ci spiega la pronta ripresa economica dopo la pace dei Pirenei e la man
canza di vere e proprie rivolte come nel mezzogiorno. Napoli era la pi grossa
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
metropoli del seicento dopo londra e parigi, con 300mila abitanti; in essa afflu
iva tutta la ricchezza proveniente dalle campagne, l'olio delle puglie e la seta
delle Calabrie, oltre alle rendite dei baroni che risiedevano in citt. La campag
na non era assoggettata direttamente alla citt, ma l'autorit feudale dei baroni er
a molto pi radicata dei tribunali provinciali, laddove il territorio non era sott
o diretto controllo dell'autorit regia. I baroni si fecero via via pi forti, si fe
cero riconoscere sempre pi potere dalle autorit spagnole che di fatto legalizzaron
o le loro scorribande e le estorsioni feudali. A napoli il ceto aristocratico er
a in forte concorrenza con quello dei togati, laureati in legge di origine borgh
ese che aspiravano a diventare nuova classe dirigente, spesso sfruttando il malc

ontento del popolo fomentandolo. In Sicilia il potere era esercitato da un Param


ento, composto da un braccio feudale, uno ecclesiastico e l'altro demaniale (reg
io). Anche qui dal '20 il fenomeno del baronaggio crebbe fino a danneggiare il c
eto contadino; la poco popolata Sardegna invece, dopo un timido sviluppo aiutato
dall'istituzione di due universit una a Cagliari, l'altra a sassari, inizi una fa
se di decadimento a causa dei tributi, delle carestie e della peste.
Le rivolte nel regno di napoli scoppiarono nel 1647: a maggio a Palermo, una car
estia e il fiscalismo fecero esplodere il malcontento: saccheggi e incendi costr
insero il vicer ad abolire le gabelle e a consegnare i poteri di polizia alle mae
stranze. Il tutto per fu ritirato e i capi della rivolta condannati a morte. Semp
re nel '47 la rivolta scoppia a Napoli a causa di una gabella sulla frutta: un p
escivendolo di nome Tommaso Aniello (Masaniello) prese in mano la sommossa, appo
ggiato silenziosamente anche dai togati. Anche se Masaniello fu ucciso dai suoi
stessi seguaci, la rivolta si estese nelle campagne: mentre a napoli si teneva s
otto scacco il vicer, nelle campagne si dava la caccia ai baroni. Dopo qualche me
se i napoletani proclamano la repubblica: chiedono aiuto alla francia, ma mazzar
ino non volendosi impegnare, invia Enrico duca di Guisa il quale cerca di approp
riarsi della repubblica chiedendo aiuto alla nobilt locale. La situazione si riso
lve quando la flotta spagnola si riprende Napoli nel '48, mentre i baroni si ven
dicano nelle campagne della rivolta contadina. Dopo uriiniziale crisi, Napoli si
riprese dando vita ad uno dei pi importanti centri culturali fra sei e settecent
o, anche grazie al contrasto del baronaggio e al favoreggiamento dei nuovi ceti
civili ad opera del governo spagnolo. A Messina prima nel 72 poi nel 74 una rivo
lta pi organizzata della precedente si accese in favore della repubblica. Nonosta
nte l'aiuto di una squadra navale francese inviata da Luigi XIV, il tutto si ris
olse nel '78 con una dura repressione anche grazie alla lealt del resto dell'isol
a alla monarchia spagnola.
DUCATO DI SAVOIA. Carlo Emanuele I (1580-1630) prese le redini del Ducato sabaud
o restaurato dal padre Emanuele Filiberto. Le campagne di espansione intraprese,
per quanto costose, rafforzarono il piccolo stato con l'istituzione di un notev
ole apparato militare e fiscale. Nel 1601 Carlo Emanuele deve cedere alcuni terr
itori alpini al re di Francia in cambio del marchesato di Saluzzo (trattato di L
ione). Successivamente l'attenzione si spost ad est verso il Monferrato: la prima
guerra (14-15) fu un nulla di fatto; la seconda (28-30) vide lalleanza Savoia-Sp
agna in funzione antifrancese: col trattato di Cherasco del 31 firmato dal nuovo
duca Vittorio Amedeo vide lo scambio del Pinerolo (alla Francia) con delle terr
e del Monferrato. Pestilenza del 30 e spese militari gettarono il Piemonte in un
a crisi economico-sociale, a cui si aggiunse con la morte di Vittorio Amedeo nel
37 quella politica. Solo con Carlo Emanuele II si ripristiner la situazione, ria
ccentrando i poteri feudali sorsi durante la crisi.
GRANDUCATO DI TOSCANA. Dopo i progressi con Cosimo I e i figli Francesco e Ferdi
nando, la situazione politica ristagna, appoggiandosi alle vecchie famiglie nobi
li e ai legami con il papa. Le manifatture declinano e le campagne entrano in un
o stato di semi feudalesimo, troncando sul nascere possibilit di rinnovo tecnolog
ico. Unica eccezione fu Pisa, con la sua fiorente universit in opposizione al big
ottismo aristocratico e Livorno, perno dei traffici nel mediterraneo. REPUBBLICH
E OLIGARCHICHE E STATO DELLA CHIESA. Venezia conosce la politica del partito dei
giovani, che determina una crescente tensione con la Santa Sede a causa di una le
gge che proibiva la costruzione di chiese senza l'autorizzazione della Repubblic
a. Il tutto culmina con
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l'arresto di due prelati nel 1605, che provoca la reazione di papa Paolo V: prim
a la scomunica ai governanti, poi l'interdetto nel 1606, ovvero il divieto di ce
lebrare messa. A parte i gesuiti il clero non ubbidisce al divieto papale, cui s
egue proprio l'espulsione dei gesuiti. Il frate Paolo Sarpi difende strenuamente
la posizione di Venezia e dopo l'intervento di Francia e Spagna la repubblica p
u uscire dalla questione a testa alta. In politica estera si registrano la guerra

di Gradisca (15-17) contro l'austria per levare l'appoggio asburgico a dei pira
ti slavi; tra il 45 e il 69 la guerra di Candia (Creta) a difesa dell'avamposto
mediterraneo contro i turchi, risolto con l'evacuazione dellisola. Venezia si avv
ia ad un declino politico ed economico in favore di altre citt adriatiche come an
cona e ragusa (dubrovnik), anche se vi sopravvive un rinomato artigianato.
Lo Stato Pontificio, dopo aver conosciuto le annessioni di Ferrara (1598) e Urbi
no (1631), si avvia ad un periodo di decentramento politico: il versante adriati
co rimaneva amministrativamente ed economicamente indipendente e differente dal
resto dello stato, caratterizzato dal sistema mezzadrile. A tutto ci si contrappo
neva lo splendore artistico e architettonico di Roma.
14.
Imperi e civilt dell'Asia tra XVI e XVIII secolo.
CINA. Attorno al 1600 il continente asiatico ospitava due terzi della popolazion
e mondiale (stimata sui 550 milioni). Fra le fiorenti e evolute civilt la pi impor
tante quella del Celeste Impero cinese che in questi anni raggiunge la massima e
stensione: 160 milioni di abitanti, una avanzatissima coltura del riso soprattut
to nelle aree maggiormente dense di abitanti (regioni meridionali bagnate dai fu
m giallo e fiume azzurro) che rendeva assieme a frumento e soia e piante da t l'ag
ricoltura come settore economico fondante dell'impero. Nel periodo del medioevo
europeo la Cina conobbe molte nuove scoperte come la bussola magnetica, carta, l
a stampa e la polvere da sparo; inoltre erano artigiani migliori degli europei,
soprattutto nella porcellana, nel ferro e nella tessitura serica. Durante la din
astia Ming (1368-1644) l'economia cinese si espande verso il Giappone, l'Indones
ia e lIndia; al livello politico la capitale viene trasferita da Nanchino a Pechi
no, il governo era incentrato nelle mani dell'imperatore (detto figlio del Cielo
) e il confucianesimo rimesso in voga dai Ming esaltava soprattutto la virt dell'
obbedienza e della sottomissione. Pi concretamente la Cina era divisa in 15 provi
nce, affidate ad una classe di letterati-burocrati reclutati per concorsi in cui
non erano infrequenti casi di corruzione; gli eunuchi di corte riuscirono ad ac
cumulare enormi ricchezze influenzando molto la politica e costituendo una sorta
di polizia segreta. Dal XVII le condizioni dei contadini peggiorarono in seguit
o ad una carestia e all'elevata pressione fiscale: fra i '30 e i '40 innescarono
una serie di rivolte di cui approfittarono i manci della Manciuria, noti per una
solida organizzazione statale, i quali invasero Pechino nel 1644 e dopo il suic
idio dell'ultimo imperatore ming, il governo passa alla dinastia Q'ing che regne
r fino al 1911 quando crolla l'intero impero. Dopo un primo momento di discrimina
zione da parte dei manci ai cinesi, i primi si accorsero di non poter fare a meno
dell'apparato burocratico cinese e dal 1656 ripristinano sia i concorsi che il
confucianesimo nel 1669 con l'editto sacro promulgato da K'ang-tsi. Ci inaugura u
na nuova crescita economica e demografica, dovuta anche all'introduzione di mais
e patata. Con Ch'ieng-lung (1736-1796) l'impero giunge alla sua massima espansi
one sottomettendo alcune regioni dell'asia centrale tra cui il Tibet.
GIAPPONE. Costituitosi nel VII secolo sul modello statale cinese e sulla fusione
tra buddhismo e scintoismo, il Giappone conosce un lungo periodo medievale dove l
'autorit statale viene soppiantata da quella dei grandi signori fondiari (daimyo)
che si avvalevano dei samurai per mantenere l'ordine. In questo periodo sono in
cessanti le guerre tra i vari signori per determinare i rapporti di forza e vass
allaggio. Dalla fine del XII secolo entra accanto all'imperatore (mikado) la fig
ura dello shogun, il generalissimo, signore di una delle pi importanti case feudali
, il quale detiene di fatto il potere. Da qui una serie di violente guerre intes
tine che videro nel 1603 vittorioso Tokugawa Ieyasu, che detiene il titolo di sh
ogun trasmettendolo per via ereditaria fino al 1867 (era Tokugawa, o Edo - cio To
kyo). Nell'era Tokugawa si assiste ad un forte accentramento anche se i
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
Tokugawa controllavano solamente un terzo del paese e il resto era diviso tra gl
i oltre 250 daimyo, la cui obbedienza era garantita dal fatto che i loro familia
ri residievano a Edo in qualit di ostaggi. Era anche vietata l'esportazione e di

lasciare il Giappone tanto che i missionari europei che vi entravano erano frequ
entemente messi a morte. Solo agli olandesi dal 1640 avevano diritto ad una picc
ola colonia a Deshima. Nonostante l'economia fosse esclusivamente interna, il Gi
appone riusc a crescere, sviluppando soprattutto una grossa borghesia affarista(n
onostante il ceto mercantile fosse all'ultimo posto della gerarchia sociale). Ci
aprir nellottocento inoltrato, al crollo del regime feudale, all'acquisizione dire
tta di un'economia capitalistica.
INDIA. Caratterizzata da un territorio esteso, enorme popolazione (arriva nel 17
00 a 160 milioni) e crogiolo di razze, lingue e religioni. Dall'VIII secolo a no
rd-ovest si diffonde l'islam arrivando a diffondersi alle porte del cinquecento
ad un quarto degli abitanti, che si emancipano dalla societ a caste ind, mentre in
izia ad affermarsi il movimento sikh, monoteista e militante, e nei porti mercan
tili alcuni si convertono al cristianesimo. A questo quadro religioso corrispond
e una frammentazione politica: alla fine del XII secolo un sultano musulmano si
insedia a Delhi, ma viene contrastato dall'aristocrazia guerriera dei rajput; ne
lla penisola meridionale del Deccan domina limpero di Vjayanagar (nome della capit
ale) e fra questo e il sultanato una dozzina di stati indipendenti. Il precario
equilibrio viene rotto tra il 1526 e il 1530 da un capo militare afgano, Babur,
che getta le basi per la formazione dell'impero Moghul (fino al XVIII secolo). S
oprattutto Akbar il grande (1556-1605) sottomise l'india centro-settentrionale,
la un politicamente e si sforz di abolire la discriminazione che veniva fatta nei
confronti degli ind, cercando di creare un nuovo culto che fondeva le due religio
ni incentrato sulla figura del monarca. La societ rimaneva fondata sul villaggio
autosufficiente ed essenzialmente povero a causa delle frequenti inondazioni e d
el prelievo fiscale, le uniche terre ad avanzare tecnologicamente furono quelle
dell'aristocrazia, che sfruttava il lavoro salariato per produrre piante pregiat
e. Sviluppata e ricca la produzione manifatturiera soprattutto tessile. Con il r
egno di Aurangzeb (1658-1707) si assiste allapogeo dei Mogul, che unisce politica
mente quasi tutto il subcontinente indiano, ma dopo la morte del sovrano limpero
decade e comincia a diventare teatro di invasioni, prima arabe, poi europee.
PERSIA. La fragilit della persia era determinata da una frontiera poco definita e
la lotta intestina tra sciiti e sunniti. Lo sci Abbas il Grande cerc di dare un n
uovo impulso al paese: oltre alla conquista della Georgia e dell'Arzebaigian, in
coraggi alla produzione di tessuti pregiati destinati all'esportazione, ma l'econ
omia di gran parte della popolazione rimase nomade-pastorale. Dopo la conquista
da parte dell'afgano Nadir Shah nel 1722 la persia si getta in un periodo di lot
te intestine. IMPERO OTTOMANO. Con la chiusura del fronte occidentale contro l'A
ustria nel 1606 determin una crisi politica, dovuta proprio alla fine dell'espans
ione e della guerra santa. La fedelt dei giannizzeri si incrina sempre pi e la cor
ruzione dilaga. Cambia anche il metodo di successione del sultano: se prima tocc
ava al figlio pi forte e capace (che costava la vita dei suoi fratelli uccisi per
sua stessa mano), il potere passa ai fratelli del sultano per ordine di et. Per
di pi inetti, la direzione del governo passa di fatto al Gran Visir, sorta di pri
mo ministro-consigliere del sultano. L'autorit morale-giuridica era in mano degli
ulema, che amministravano la sharia. Il conservatorismo di questi e il notevole
indebolimento politico saranno la causa dello sfaldarsi dell'impero.
15.
Apogeo dell'assolutismo: Francia di Luigi XIV.
Figlio di Luigi XIII e Anna d'Austria sale al trono a 5 anni (1643), assume pers
onalmente il potere alla morte di Mazzarino nel '61. Mor nel 1715.
Amministrazione: Decide di non delegare a nessuno il potere e nomina ministri di
nascita modesta per assicurarsene la fedelt: il ministro delle finanze Colbert p
er esempio figlio di mercante. Importanti al livello politico sono il Consiglio
che si articolava in pi forme (superiore, dei dispacci, delle parti e delle finan
ze), e gli intendenti che governano le gnralits in cui suddivisa la francia, nominati
dal re, che costituiscono sia il prolungamento del braccio del re in termini po
litici
25
II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
e di amministrazione, sia rappresentano le esigenze delle elite locali. Sotto la
dinastia Borbone la Francia fu campione nella vendita delle cariche pubbliche:

gli officers divennero un vero e proprio ceto intermedio tra societ e Stato, e la
monarchia dovette assicurarsi la loro fedelt per non destabilizzare il sistema.
Il limite della monarchia francese stava nel fatto che persistevano i privilegi
feudali e corporativi, mentre la monarchia non aveva il diretto controllo di ogn
i aspetto del paese (per esempio la giustizia locale, affidata a giudici che dip
endevano dal signore del luogo o da tribunali di diritto canonico): il re si con
figurava come figura carismatica, in questo senso il Re Sole diceva: lo Stato son
o io.
Il Paese: Solo negli anni '80 la corte abbandona la vita itinerante per trasferi
rsi a Versailles: la vita di 10.000 persone ruotava intorno alla figura del Re,
di cui si cercava il riconoscimento o solamente la vicinanza, mentre fra cortigi
ani regna la dissimulazione e la manipolazione. La prigione d'oro di Versailles
separa la corte dal resto del paese: 20 milioni di persone, di cui l'80% contadi
na. Le tecniche agricole erano quelle del basso medioevo (nord, sud ancora con r
otazione biennale), mentre il rapporto sfavorevole fra agricoltura e allevamento
non garantiva la quantit necessaria di concime. Met del suolo agricolo era gestit
o con la solita mezzadria o con l'affitto, l'altra met era propriet dei contadini
stessi: questi dovevano comunque integrare con lavori salariati sia agricoli che
industriali (tessiture) per sopravvivere. I proprietari nobili o ecclesiastici
esercitavano una pressione tributaria che poteva arrivare al 60% delle rendite,
a cui si aggiungevano le tasse statali. Economia: Colbert punta alla diminuzione
del debito pubbhco: istituisce una Camera di giustizia straordinaria contro gli
arricchimenti illeciti degli appaltatori delle imposte, che produssero una note
vole entrata; si introdussero imposte indirette che permisero di diminuire quell
e dirette a favore dehe campagne. L'obbiettivo del ministro era l'esportazione d
i manufatti a basso costo, in modo da aumentare la massa di denaro in circolazio
ne e quindi aumentare la grandezza della francia. Questo comport: un rigido regolam
ento che le manifatture dovevano rispettare, il quale interessava anche la manod
opera; reclusione dei mendicanti nelle case di lavoro; possibilit di creare manifa
tture regie ovvero imprese private con capitale pubbhco; protezionismo doganale a
scoraggiare le importazioni; costituzione di compagnie commerciali; aumento e s
viluppo della flotta e dehe infrastrutture.
Le campagne militari peggiorarono le condizioni dell'erario, diminuendo i vantag
gi dehe politiche di Colbert (che muore nel '83), politiche (soprattutto infrast
rutture e colonie) che si riveleranno azzeccate nel lungo termine.
Direzione delle coscienze: Giansenismo: seguaci del vescovo Giansenio (1585-1638
) ponevano laccento suh'interiorit della fede in contrasto con l'esteriorit della C
ontroriforma; diffuso a Parigi e con centro culturale nel monastero di Pori Roya
l, che vede come inquilino anche Blaise Pascal. Nel 1711 con la bolla Unigenitus
viene definitivamente condannato, ma la corrente era ormai diffusa nel medio-ba
sso clero e fra la borghesia e nobilt di toga, opposto al centralismo papale. Rgai
e (stabilito nel 1516 nel concordato di bologna): si tratta del diritto regio di
percepire le rendite dei seggi vescovili vacanti e di conferire i benefici da e
ssi dipendenti fino all'arrivo del successore. Il re estende questo diritto nel
1673 a tutte le nuove diocesi, e nel '82 il concilio francese afferma la propria
superiorit rispetto al pontefice. Questa controversia con rama si risolve con il
riconoscimento della regale e ha come effetto un allentamento della pressione v
erso i giansenisti. Questione ugonotta: nel 1685 viene di fatto negato l'editto
di Nantes con l'editto di Fontainebleau che obbligava al culto cattolico. Molti
ugonotti (che erano soprattutto artigiani e mercanti) scelsero l'esilio all'abiu
ra.
Guerre di Luigi XIV: il re si impegn a riorganizzare l'esercito, i cui componenti
salirono a 400.000 unit, e istituendo nel 1688 una milizia a difesa locale costitu
ita da celibi sorteggiati nelle parrocchie. La prima campagna militare fu la guer
ra di devoluzione contro la Spagna: Luigi occupa la parte meridionale dei paesi b
assi suscitando l'allarme da parte di Olanda e Inghilterra.
II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
Con la pace di Aquisgrana si riconosce alla francia i vantaggi sui territori occ
upati.
Luigi poi nel '72 si allea con Inghilterra e Svezia contro le province unite che

gli facevano concorrenza commerciale. All'invasione militare le province rispon


dono con l'apertura delle dighe trasformando l'olanda in un'isola inaccessibile.
L'entrata in guerra di Spagna e impero, la sconfitta della Svezia, la pace fra
inghilterra e olanda costringono Luigi a firmare la pace di Nimega, da cui ottie
ne territori nelle fiandre a scapito della spagna. Luigi non si ferma, occupa St
rasburgo e Casale Monferrato, e tra 83-84 bombarda dal mare genova alleata della
Spagna. Tutto ci preoccupa le potenze europee e nel 86 stipulano una lega ad Aug
usta (Spagna, Impero, Olanda e Svezia). Scatena le ostilit l'invasione dell'88 de
l Palatinato ordinata da Luigi. L'anno seguente entrano in scena l'Inghilterra d
i Guglielmo d'Orange e il duca di Savoia Vittorio Amedeo. Prima i francesi aiuta
no lo sbarco in irlanda dello spodestato Giacomo II Stuart, ma viene costretto a
d abbandonare l'isola nel 1690 dopo la battaglia di Boyne. Nel 92 la flotta fran
cese viene distrutta da quella inglese, nel 96 Luigi stipula una pace separata c
on il duca di Savoia a cui cede il Pinerolo. La pace generale viene firmata nel
97 a Ryswick ristabilisce la situazione a prima del conflitto annullando anche l
e acquisizioni francesi degli anni 80.
16.
Nuovi equilibri europei tra sei e settecento.
INGHILTERRA. Nel 1660 si restaura la monarchia Stuart: Carlo II (1660-1685) pote
va contare sulle entrate derivate da un aumento dei consumi e su quelle garantit
e da un accordo segreto con il re di Francia, il quale attraverso un sussidio an
nuo si garantiva l'appoggio inglese contro l'Olanda e per la restaurazione del c
attolicesimo. L'inclinazione cattolica del re comunque fu sensibile per l'opinio
ne pubblica e nel 73 il parlamento approva il Test Act: l'assunzione di cariche
civili o militari subordinata ad una professione di fede angbcana. A ci si aggiun
ge il problema dinastico dato che Carlo era privo di figli maschi e il fratello
erede al trono Giacomo era un fervente cattolico. Inoltre in questi anni nasce l
a contrapposizione politica dei partiti storici inglesi, i tories e i whigs. Salito
al trono Giacomo II (1685-1688), dopo aver influenzato in senso assolutistico il
fratello prima della morte, si occupa di rafforzare l'esercito con uomini catto
lici. Nel 87 annulla il test act, mentre la nascita di un figlio maschio preoccu
pa i suoi oppositori. Questo spinge sia i tories che i whigs di contattare lo st
atolder d'olanda Guglielmo III che aveva sposato una figlia di Giacomo II, Maria
Stuart. Nell'88 Guglielmo sbarca a Torbay: Giacomo si sente costretto alla fuga
rifugiandosi in Francia dopo qualche mese (1689). il Parlamento offre il trono
a Guglielmo e Maria, i quali firmano una dichiarazione di diritti a favore del P
arlamento: autorizza i provvedimenti sulle imposte e sugli arruolamenti e garant
isce libert delle elezioni e indipendenza dei giudici. Con il triennal act si imp
ongono elezioni triennaU per il parlamento, mentre con l'act of settlement si es
cludono i cattolici dalla successione (1694 e 1701). si apre cos la strada per un
governo monarchico-parlamentare, escludendo l'inghilterra dai paesi assolutisti
. Le campagne militari imposero nuovi prelievi fiscali con l'introduzione dell'a
ccisa sui consumi e con la fondazione nel 1694 della Banca d'Inghilterra autoriz
zata ad emettere buoni del tesoro con valore di cartamoneta. Nel frattempo la st
asi demografica e l'aumento della produzione determinarono l'espansione delle ma
nifatture e l'aumento del potere d'acquisto dei ceti inferiori: ci pose le basi p
er la seguente rivoluzione industriale.
AUSTRIA. I territori austriaci godevano di una forte compattezza culturale basat
a sul sentimento della Controriforma, a cui si aggiunse una clamorosa vittoria c
ontro gli ottomani nel 1664. esclusa da ci risultava l'ungheria imperiale (l'altr
a parte era sotto il controllo ottomano o del principe della transilvania). La n
obilt rivendicava lo ius resistendi sul monarca austriaco: nel 78 scoppi la ribell
ione, Leopoldo I (1658-1705) cerca di sedarla sospendendo le libert costituzional
i e punendo i protestanti. I rivoltosi chiesero aiuto agli ottomani, che si appr
estarono ad assediare Vienna: in difesa della cristianit si schier solo il re pola
cco Jan Sobieski. Nel 1683 austriaci e polacchi respinsero l'avanzata turca e l'
austria riprese possesso dell'intera Ungheria. Nel 97 a Senta Eugenio
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di Savoia sconfigge l'ultimo grande esercito ottomano. Nel 99 la pace di Carlowi


tz vede i turchi costretti a cedere l'Ungheria all'austria e il Peloponneso a Ve
nezia. Con la guerra di successione spagnola l'austria si conferma una delle pot
enze europee con l'acquisizione dei possedimenti spagnoli in italia e belgio, e
dei territori del Banato. La debolezza dell'impero austriaco stava per nella sua
economia poco sviluppata e nella fragilit politica del rapporto fra sovrano e die
ta. GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA. L'1 novembre del 1700 muore senza eredi Carl
o II re di Spagna. A ci le potenze europee si erano preparate stipulando un'accor
do sula successione, che prevedeva la spartizione dell'eredit fra Carlo, figlio d
i Leopoldo d'Austria, e Filippo d'Angi, nipote di Luigi XIV. Ma la spartizione no
n era gradita a Madrid, e un testamento del re legittima il duca d'Angi a salire
al trono col nome di Filippo V, a condizione della sua rinuncia perpetua alle pr
etese sul trono di francia. La francia per non sembra rispettosa di questa divisi
one: linvio di guarnigioni francesi a Milano e nei paesi bassi, e i diritti comme
rciali delle compagnie francesi con le colonie americane, provocano la reazione
di Austria, Inghilterra e Olanda che nel 1701 stipulano una Grande alleanza. La
guerra si apre ufficialmente nel 1702, con l'entrata di principi tedeschi e dell
a danimarca. Nel 1703 il duca di Savoia e il re del Portogallo abbandonano Filip
po e Luigi per unirsi all'alleanza. Dopo alcuni successi francesi le capacit mili
tari dell'alleanza permettono di collezionare svariati successi arrivando nel 17
08 a minacciare addirittura parigi con l'esercito angloolandese. Ma nel 1710 il
governo inglese whig cade e viene sostituito da uno toiy, pi sensibile alle lamen
tele popolari contro le tasse per la guerra; nel frattempo nel 1711, dopo la sco
mparsa di Leopoldo, viene a mancare il suo successore Giuseppe I, fratello dell'
arciduca Carlo che a Barcellona si era fatto proclamare re di Spagna. Si viene a
configurare quindi lo stesso rischio causa del conflitto per l'equilibrio europ
eo, ma in una nuova veste. Nel 1713 quindi inglesi e olandesi stipulano con la f
rancia la pace a Utrecht, mentre l'austria ceder l'anno seguente con la pace a Ra
statt.
Spagna senza pretese su Francia: Filippo V d'Angi; Austria+possedimenti spagnoli
in italia e paesi bassi: Carlo VI d'Asburgo; Sicilia+Monferrato, Alessandria, Va
lenza e Lomellina: Vittorio Amedeo II; allOlanda piazzeforti sulla frontiera fran
co-belga; Minorca, Gibilterra+ Terranova, nuova scozia, e privilegi d'asiento e v
ascello di permissione: Inghilterra.
Filippo V si fa autore di un rinnovamento al livello politico-finanziario sull'i
mpronta francese. Sotto l'influenza della moglie Elisabetta Farnese e dell'uomo
di fiducia Giulio Alberoni, cerca di riprendere possesso dei domini in Italia. I
l conflitto contro la quadruplice alleanza composta dal Inghilterra, Olanda, Aus
tria e Francia si risolve con la pace dell'Aja del 1720, che decide solamente lo
scambio fra austria e Savoia di Sardegna e Sicilia.
RUSSIA DI PIETRO IL GRANDE E DECLINO DELLA SVEZIA. La dinastia dei Romanov ripre
se l'andamento assolutista con Michele (1613-1645); con Alessio (1645-1676) cono
sce una notevole espansione territoriale: consolidamento della Siberia, conquist
a dello Smolensk e annessione dell'Ucraina. La gravissima pressione fiscale aggr
av la condizione dei contadini servi della gleba, inoltre nel 1654 scoppi una pest
ilenza cui si aggiunse il fermento popolare per uno scisma religioso negli anni
Sessanta, derivato dal cambiamento delle liturgie da parte del patriarca di Mosc
a Nikon. In questo clima si succedettero una serie di rivolte sociali tra cui qu
ella di Sten'ka Razin tra il 67 e il 71 fra il Don e il basso Volga. Dopo una cr
isi dinastica nel 1689 sale al trono un figlio di Alessio, Pietro, il quale era
deciso di modernizzare il paese sul modello dell'occidente europeo. Fra il 97 e
il 98 compie un viaggio in olanda, inghilterra e germania dove apprende le tecni
che relative agli armamenti e alla costruzione navale. Tornato in patria per aff
rontare una ribellione, si dimostra sanguinario nella repressione arrivando a de
capitare di persona alcuni responsabili. Il programma di Pietro viene portato av
anti con risultati anche sulla cultura: vengono abbandonate le cerimonie religio
se tradizionali, i giovani aristocratici venivano mandati in europa a studiare l
e scienze e i costumi europei, vennero chiamati in Russia tecnici olandesi tedes
chi e italiani, fu addirittura imposto di radersi il viso. Deciso a conquistare
uno sbocco sul mar baltico,

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Il H 0S !
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Pietro entra in guerra nel 1700 contro la Svezia, a fianco di Danimarca e Poloni
a. La Guerra del Nord (1700-1721) si apre a favore del sovrano Svedese Carlo XII
. Nel 1703 Pietro si impadronisce di una striscia di costa orientale del Baltico
, ordina la costruzione di una nuova capitale,
Pietroburgo. Nel 1707 Carlo XII avanza, ma Pietro decide di indietreggiare e con
la tattica della terra bruciata taglia i rifornimenti al nemico. Preso dall'inv
erno Russo, il sovrano di Svezia muove verso sud in cerca di appoggio e di viver
i in terre ucraine, ma nel 1709 viene accerchiato e distrutto a Poltava, permett
endo a Pietro di impadronirsi delle coste baltiche. Con la pace di Nystadt del 1
721 lo zar si assicura la Livonia, l'Estonia, l'Ingria e parte della Carelia. La
sconfitta determin in Svezia la fine dell'assolutismo e l'inizio di una monarchi
a costituzionale, con un parlamento e il consiglio di stato. La guerra invece av
eva spinto l'industria russa a provvedere all'armamento dell'esercito: le impres
e erano o sovvenzionate dallo stato o interamente statali; inoltre l'apertura de
i porti sul baltico diede uno slancio agli scambi con gli altri paesi. Tutto ci c
omunque non cambi l'economia russa che rimase prevalentemente agricola volta all'
autoconsumo. L'organizzazione statale sent di pi le riforme di Pietro: vennero abo
liti il patriarca di Mosca e il consiglio della Duma, al loro posto si istituiro
no le assemblee del Santo Sinodo e del Senato, l'ultimo a nomina regia. La nobil
t venne invece inquadrata nella Tabella dei ranghi: pi il nobile saliva di grado n
ell'esercito o nella marina, maggior prestigio aveva nell'incarico burocratico,
arrivando al massimo con il titolo nobiliare ereditario. Ultima mossa dello zar
fu l'istituzione dell'accademia delle scienze di Pietroburgo, che arriv solo dopo
la sua morte nel 1725. risultato del regno di Pietro fu l'ingresso della russia
nello scacchiere delle potenze europee.
NASCITA DELLO STATO PRUSSIANO. L'elettore Federico Guglielmo di Hohenzollem (164
0-1688) dopo una trattativa con la Dieta riesce ad ottenere prima la formazione
di un esercito permanente, poi, dopo le sconfitte inflitte a Polonia e Svezia, c
on la pace di Olivia del 1660 acquisisce la piena sovranit sulla Prussia. Gli Jun
ker, proprietari terrieri di Brandeburgo e Prussia, concessero laccentramento del
potere in cambio di rafforzamento di privilegi e impieghi al servizio del re so
prattutto militari. Con un esercito ormai a 30.000 uomini, il figlio di Federico
Guglielmo ottenne il titolo di imperatore con il nome di Federico I nel 1701, p
artecipando alla guerra di successione spagnola. Le premesse per l'ascesa della
prussia si devono per al figlio, Federico Guglielmo I (1713-1740) detto il re serg
ente. Ridusse al minimo le spese della corte e si dedic con zelo alla formazione d
ell'esercito, che arriv a contare 80.000 uomini reclutati non pi solo fra mercenar
i, ma anche con coscrizione obbligatoria su base territoriale (dal '33). L'eserc
ito era mantenuto dalla rendita del demanio statale, e dalla ridistribuzione del
le tasse sulla terra e le accise sui consumi. Le citt vennero amministrate da Com
missari locali, mentre le campagne rimasero al controllo dei junker. Questi ammi
nistratori erano sotto il controllo della Camere provinciale della guerra e del
demanio. Al vertice dell'amministrazione dal 23 vi era un Direttorio della guerr
a, delle finanze e del demanio. Quindi una forte impronta burocratico-militare c
he caratterizza la Prussia fino all'annessione alla Germania nel 1870.
17.
Una nuova epoca di espansione.
L'espansione settecentesca si differenzia da quella del cinquecento per il suo c
arattere di irreversibilit, non essendo stata seguita da un arresto ma da una suc
cessiva espansione. Europa e Asia conoscono un aumento demografico di quasi tre
quinti, mentre nelle americhe la popolazione raddoppia.
Se da un lato all'aumento demografico si accompagnata una rivoluzione economica,
dall'altro gli aumenti decisamente superiori si hanno nelle zone a bassa densit
di popolazione. Le cause possono essere il miglioramento delle condizioni sanita
rie e di immunizzazione; minore incidenza di epidemie+guerre+carestie; l'aumento
della natalit, dovuto forse alla diffusione del lavoro salariato che garantiva m

atrimoni precoci; nuove colture e quindi nuova alimentazione (per esempio il cas
o della patata in Irlanda, accompagnato dall'aumento della popolazione di tre vo
lte nel giro di un
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
secolo).
Prima ancora della patata incisive sono state le coltivazioni di nuovi cereali:
mais a sud e granturco a nord. A ci si aggiunge un aumento del suolo coltivato e
nuove tecniche di rotazione che eliminano il maggese e di fertilizzazione con er
be o con la tecnica del marcite, messe a punto per intensificare il lavoro e aum
entare la rendita; si inizia inoltre ad associare strettamente la pratica agrico
la con quella dell'allevamento. Per mettere a punto queste nuove pratiche si pre
suppone l'esistenza di aziende agricole di grandi dimensioni, con capitali, affi
tti a imprenditori e lavoro salariato.
In inghilterra si assiste al fenomeno delle enclosures, le recinzioni: se fra ci
nque e seicento riguardavano i villaggi con uno o pochi proprietari terrieri, ne
l settecento il fenomeno si estese. Se il fenomeno avvantaggi i grandi proprietar
i, le recinzioni andarono a svantaggio dei piccoli proprietari, cui la spesa per
la recinzione gravava in modo maggiore e cui venivano sottratte terre per l'all
evamento: essi erano costretti a vendere e trovare lavoro salariato o come fitta
voli. A lungo andare i piccoli proprietari si trovarono senza lavoro; questo ass
ieme alla crescente produzione di materie prime e manufatti danno un forte contr
ibuto alla rivoluzione industriale inglese.
Altro fattore che spinse l'industrializzazione fu l'aumento dei profitti, genera
to da un aumento dei prezzi dovuto all'aumento demografico (quindi della domanda
) e dall'incremento della quantit di metalli preziosi in circolazione. Nel settec
ento si assiste all'uso diffuso di nuovi mezzi di pagamento come le cambiali, o
le banconote emesse dalla banca di inghilterra. Importante anche il migliorament
o delle infrastrutture per i trasporti: il caso di colbert in francia o la costr
uzione di canali in inghilterra (a basso costo per la corona che si avvalse dell
a corve).
Si assiste ad un boom del commercio: con un ridimensionamento dell'Olanda, che c
onservava Amsterdam come polo finanziario, a vantaggio di Inghilterra e Amburgo;
con una riapertura dei traffici mediterranei a beneficio di Marsiglia, Livorno
e Trieste (porto franco dal 1719). Pi importanti per sono i traffici dell'oceano I
ndiano e Atlantico.
Nella situazione delle colonie sud americane si registra l'espansione della spag
na a nord del messico e a sud verso le ande, e qualche inserimento inglese e fra
ncese. Leconomia era diversificata in base alla latitudine. La catastrofe demogra
fica degli indios del cinquecento permette la diffusione di vasti latifondi (est
ancias) destinati alla coltura intensiva e all'allevamento. Gli indios e i metic
ci erano sfruttati sia qui che nelle manifatture cittadine. Nel brasile portoghe
se la principale produzione era quella dello zucchero di canna, a cui si affianc
ava l'estrazione mineraria e la vendita di schiavi.
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE. Complesso di trasformazioni nel modo di produrre manufa
tti che determin a sua volta un profondo e irreversibile cambiamento nei consumi,
nella vita e nei rapporti sociali. Le trasformazioni sono la diffusione di macc
hine azionate da energia inanimata, la concentrazione del lavoro nelle fabbriche
, l'incremento della produttivit che arriva ad essere in serie e a rivolgersi ad
un mercato pi vasto. Culla della rivoluzione industriale l'inghilterra del settec
ento.
Le manifatture, o industria a domicilio, o protoindustria, consistevano nel recl
utamento dei lavoratori nelle compagne a cui si consegnava la materia prima per
raccogliere il prodotto finito. Questa forma aveva dei limiti quando si doveva a
umentare la produzione, o quando avvenivano dei furti. La spinta a superare ques
to tipo di produzione fu dato dall'aumento della domanda, dalla scarsit di manodo
pera specializzata, la fantasia tecnica per la messa a punto di macchinari, il c
osto e la disponibilit di energia, la disponibilit di capitale, la fiducia nell'as
setto politico e legislativo per la tutela della propriet anche intellettuale dei
brevetti. A ci rispondeva solo un pese, l'Inghilterra.

Il primo settore a decollare fu quello del cotone: la materia prima veniva impor
tata a basso costo dagli stati uniti, dove l'invenzione della sgranatrice meccan
ica aveva facilitato la selezione delle fibre; inoltre la fibra del cotone si mo
strava pi resistente alla lavorazione a macchina della lana che fino a met settece
nto venne difesa limitando le importazioni di altri tessuti. Il progredire del t
essile
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spinse anche il settore chimico per la lavorazione dei tessuti; inoltre si cerca
rono nuovo combustibili per sostituire il carbone di legna durante la fase di fu
sione dei metalli: il carbonfossile raffinato coke assieme ad un nuovo forno che p
ermetteva di scartare le impurit che si legavano al metallo. L'inghilterra divenn
e da nazione importatrice a primo produttore ed esportatore europeo. L'uso dell'
energia del vapore si perfezion grazie all'invenzione della macchina a vapore di
James Watt brevettata nel 1769.
L'impatto sociale dell'industrializzazione non fu immediato: le industrie si col
locarono nell'inghilterra centro-settentrionale e occidentale, nella vicinanza d
i fiumi e dei giacimenti. Proprio queste zone furono teatro di un gran increment
o demografico, con la nascita di citt industriali; inoltre, dato che il lavoro co
n le macchine non richiedeva specializzazione, furono impiegati anche donne e ba
mbini. Questi venivano reclutati fra le parrocchie e gli orfanotrofi, bisogna as
pettare il 1820 per una regolamentazione del lavoro minorile e femminile. Se da
un lato i lavoratori erano sottoposti a ritmi di 14/24 h e 6/7 giorni rigidament
e regolamentati, dall'altro non raramente si assisteva a scioperi o boicottaggi,
anche petizioni al parlamento. Da notare anche il movimento luddista, protagoni
sta tra il 1810 e 20 di retate contro i macchinari accusati di provocare la diso
ccupazione. Per la creazione delle trade unions il processo fu pi complicato a ca
usa della legislazione che le ostacolava, emessa in concomitanza con la rivoluzi
one francese. L'industrializzazione cre due nuove classi: il proletariato e gli i
mprenditori. Gli ultimi, spesso di origini modeste, costituivano i nuovi ricchi
ed erano guardati con sufficienza sia dall'aristocrazia terriera, sia dai grossi
mercanti e finanzieri.
18. La civilt del Lumi
19. Francia e Inghilterra nel Settecento.
FRANCIA. Il successore del re sole, Luigi XV, quando sale al trono nel 1715 ha s
olo 5 anni. Il parlamento di Parigi decide cos di affidare a Filippo d'Orleans la
Reggenza, ottenendo il diritto di avanzare rimostranze prima di registrare gli
editti regi. Filippo accoglie le rivendicazioni della nobilt, emarginata da Luigi
XIV, che voleva ritornare a coprire incarichi di prestigio, ma dopo i primi tem
pi decide di ritornare al sistema dei ministri segretari di Stato. In questi ann
i la francia conosce un clima pi disteso, come dimostrano le pubblicazioni satiri
che di Montesquieu e Voltaire. Il problema principale per la Francia erano le fi
nanze. Il reggente decide di affidarsi allo scozzese John Law, il quale propone
il suo sistema consistente nello stampare nuova cartamoneta per stimolare il merca
to interno e consentire alla corona di ripagare i suoi debiti. Tra il 16 e il 19
Law crea una banca con diritto esclusivo di emettere banconote, e una Compagnia
delle Indie che assorb tutte le compagnie precedenti. Le azioni della compagnia an
darono a ruba. Nel 20 viene nominato controllore generale delle finanze, ma nell
o stesso anno la Compagnia si rivel un fallimento, gettando panico fra gli azioni
sti. Law fugge all'estero. Solo il Tesoro esce vittorioso, saldando gran parte d
ei debiti con la nuova cartamoneta. Morto Filippo nel 23 gli succede il duca di
Borbone, ma Luigi XV nel 26 affida il governo al suo precettore, l'ecclesiastico
Fleury (1652-1743), il quale guid la francia per un periodo di pace (esclusa la
guerra di successione polacca che frutt la Lorena) e stabilit economica.
INGHILTERRA. Con l'atto di successione del 1701, alla morte della regina Anna, s
ale al trono inglese il principe elettore di Hannover Giorgio I (1714-1727). I s
ostenitori degli Stuart, detti giacobiti, tentarono nel 15 e nel 45 di reimpadro
nirsi del trono, ma con l'unione politica della gran bretagna (1707) trovarono s

empre meno appoggio nelle terre scozzesi. Giorgio I e suo figlio II si interessa
vano pi delle vicende tedesche, lasciando l'inghilterra in mano a un governo di g
abinetto formato da un primo ministro e i collaboratori. Il governo influenzava
le elezioni del parlamento per ottenere la maggioranza, il che risultava facile
dato i pochi elettori dei boroughs che eleggevano tre quarti della camera dei comu
ni.
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Il Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
Tra 1721-1742 il primo ministro fu Robert Walpole il quale con buone capacit negl
i affari avvi una politica di buone relazioni con la Francia, di riduzione del de
bito pubblico e di protezione del commercio e deirindustria.
Tre quarti delle campagne inglesi erano gestite dei grandi proprietari terrieri,
non pi di 30.000 famiglie (gentry), di cui 200 erano Lord. Essi controllavano la
politica inglese attraverso il Parlamento, oltre alla giustizia locale. A quest
a aristocrazia terriera, di cui faceva parte anche il clero pi benestante, aspira
va integrarsi i mercanti pi ricchi, finanzieri e banchieri Londinesi, i quali cos
tituivano il vertice sociale della popolazione urbana, costituita da artigiani e
piccoli commercianti e, pi sotto, salariati, vagabondi e poveri.
Nonostante queste forti differenze fra ceti, non ci furono sommosse sovvertitric
i dell'ordine, ma solo rivendicanti quei piccoli diritti come il basso prezzo de
l pane. Per il resto l'inghilterra era famosa in europa per la sua monarchia cos
tituzionale, le garanzie legali, le libert di opinione e di credo, una burocrazia
efficiente.
CONFLITTI. La guerra di successione polacca (1733-38) vide l'austria e la russia
fronteggiarsi contro la francia per il trono polacco. I francesi si coalizzaron
o con il regno di Sardegna e gli spagnoli. Nel 33 i franco-piemontesi invasero M
ilano, mentre l'esercito spagnolo nel 34 si impadroniva del regno di Napoli. Nel
38 la pace di Vienna garantiva all'Austria il ducato di Milano, con la concessi
one al Piemonte di Novara e Tortona, e alla Spagna Napoli e la Sicilia. La Tosca
na orfana dei Medici venne assegnata al marito di Maria Teresa d'Asburgo, il duc
a di Lorena Francesco Stefano, mentre la Lorena and in mano a Stanislao Leszczyns
ki, col patto che alla sua morte sarebbe stata annessa alla Francia.
I mercanti inglesi, dopo il diritto all'asiento e al vascello di permissione, in
iziarono a praticare il contrabbando lungo le coste deH'america spagnola. Quando
il contrasto a questa attivit si fece pi duro, Walpole decise di muovere guerra a
lla Spagna (1739). Questo conflitto conflu nella guerra di successione austriaca
(1740-48). Maria Teresa era salita sul trono nello stesso anno, ma dovette fare
i conti con le pretese degli elettori di Baviera e di Sassonia, a cui si aggiuns
ero i Borbone di Francia e Spagna da tempo nemici degli Asburgo. Iniziata con l'
aggressione del re di Prussia Federico II alla Slesia, il conflitto mut proprio c
on il ritiro di quest'ultimo, pago del territorio conquistato.
AH'austria si affiancarono il re di Sardegna che chiese territori lombardi in ca
mbio dell'appoggio, e linghilterra, che alla morte di Walpole nel 42 entr in guerr
a. Nel 44 Luigi XV di Francia dichiara guerra agli inglesi: riesce a batterli su
lla terra ma non pu sovrastare la flotta inglese. La pace di Aquisgrana del 48 vi
ene firmata da tutte le potenze in guerra: il re di Prussia si vede riconosciuta
la Slesia, Maria Teresa d'Austria deve concedere a Filippo di Borbone i ducati
di Parma e Piacenza.
Un trattato di alleanza tra Inghilterra e Prussia del 56, la diplomazia del canc
elliere austriaco Kaunitz, deciso a strappare la Slesia a Federico II, determin i
l rovesciamento delle alleanze rispetto alla guerra precedente e diede inizio alla
Guerra dei Sette anni (1756-63). Austria+Francia+Russia+Svezia+Polonia contro I
nghilterra+Prussia. Con l'entrata in scena di William Pitt, ministro degli ester
i inglese nel 57, la guerra mut faccia: conquist le colonie francesi sia in nord a
merica che in india. Nel 61 neanche l'entrata in guerra della Spagna ferm l'avanz
ata inglese, che arrivarono nelle Antille e nelle Filippine. Con le dimissioni d
i Pitt, si avviarono le trattative di pace, concluse a Parigi nel 1763. La Franc
ia dovette riconoscere all'inghilterra sia l'america settentrionale, sia l'india

, mentre la Spagna dovette cedere la florida in cambio di territori pi a est. Sem


pre nel 63 la pace di Hubertusburg conferm a Federico II la Slesia.
FRANCIA. Uscita umiliata dalla guerra dei sette anni, nonostante l'annessione de
lla Lorena e della Corsica nel 66 e nel 68, la politica francese conosceva un pe
riodo di crisi. Il Parlamento si opponeva duramente contro la monarchia soprattu
tto in questioni religiose (ottennero l'espulsione dei gesuiti nel 64) e fiscali
, arrivando a mettere in discussione la legittimit del sovrano. Nel frattempo l'a
pplicazione delle teorie fisiocratiche fallirono in seguito ad un cattivo raccol
to dei cereali, che determin un innalzamento dei prezzo. Si arriv addirittura ad u
n colpo di stato da parte
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del cancelliere de Maupeou, che fall e determin l'abolizione del Parlamento da par
te del re, sostitutito da consigli superiori a nomina regia. Il triumvirato Aigu
illon, Maupeou, Terray riusc a ridurre il deficit pubblico. Luigi XV muore nel 17
74, gli succede il nipote Luigi XVI, che ristabil i Parlamenti e nomin ministro de
lle finanze Turgot, illuminista. Turgot eman un editto di libert di commercio dei
grani nel 74, ma coincise ancora una volta con un cattivo raccolto, a cui segu un
aumento dei prezzi. Turgot sciolse le corporazioni, elimin la corvee sostituendo
la con una tassa sui proprietari terrieri. Ci and contro gli interessi del Parlame
nto e dei finanzieri, Luigi tolse l'appoggio al ministro che si dimise nel 76.
INGHILTERRA. Dopo la guerra l'inghilterra esce da padrona: prima nei commerci e
nelle colonie e lanciata verso la rivoluzione industriale. Dall'altro lato la po
litica intema conosce tensione per tre ragioni: il nuovo re Giorgio III (1760-18
20), nato ed educato in Inghilterra, mostra l'intenzione di agire in prima perso
na sulla politica intema suscitando l'opposizione di parlamento e opinione pubbl
ica; una nuova corrente pi radicale dei whigs contesta duramente l'ordine politic
o del postrivoluzione, chiedendo la ridistribuzione dei seggi parlamentari, un a
llargamento del suffragio e un'estensione delle libert civili e religiose; la dis
astrosa conduzione della rivoluzione americana da parte del governo di lord Nort
h, che dopo la vittoria dei coloni, alimenta le spinte autonomistiche dell'irlan
da, che chiedeva l'indipendenza del suo parlamento e il voto per i cattolici.
Dopo i disordini di Londra del 1780, Giorgio III si convince nell'83 ad affidare
un nuovo governo al figlio omonimo di William Pitt. Pitt il giovane intraprese
una serie di riforme, accogliendo le richieste degli irlandesi, combattendo la c
orruzione, introducendo nel 97 un'imposta proporzionale al reddito. D'altra part
e si dimostra molto duro nei confronti delle agitazioni operaie, per timore che
lo spirito della rivoluzione francese si espandesse in inghilterra.
20.
Assolutismo illuminato e riforme.
Assolutismo illuminato un termine degli storici tedeschi dell'ottocento, che indic
a la stessa cosa di dispotismo illuminato gi in voga alla fine del settecento: sovr
ani europei che dichiaravano di operare per il bene dei loro sudditi, giustifica
ndo il loro molo come unico capace di combattere i privilegi e attuare le riform
e, ispirandosi alle idee dei philosophes di cui erano amici o discepoli. FEDERIC
O II DI PRUSSIA (1740-1786). Scrittore, musicista, irreligioso, amico di Voltair
e, mecenate di altri philosophes che ospitava nell'accademia delle scienze di Be
rlino. Considerava il suo ruolo come primo servitore dello Stato, con il compito d
i operare con onest e saggezza. Nonostante ci prosegu la politica del padre di raff
orzamento militare-burocratico, mantenne la servit della gleba, prefer la nobilt pe
r cariche militari e civili. Il suo genio militare riusc a difendere la Slesia an
che contro la coalizione della Guerra dei Sette anni. Nel 72 riesce a collegare
la Prussia orientale a quella occidentale con la prima spartizione della Polonia
, segnando un raddoppio di superficie per la Prussia. A questo si aggiunge la tr
iplicazione della popolazione, aiutata dal popolamento delle terre orientali e l
a politica di tolleranza religiosa. Sul piano interno la burocrazia era la pi eff
iciente e onesta d'europa; fu abolita la tortura e limitata la pena di morte; il
codice civile prussiano promulgato dopo la morte di Federico II mischia lo spir

ito garantista con quello conservatore (divisione giuridica dei ceti). Inoltre e
ra garantita la libert di stampa e obbligatoria l'istruzione elementare.
MARIATERESA (1740-1780) E GIUSEPPE II (1765-1790) DAUSTRIA. Maria Teresa con dure
sconfitte militari in europa, decide di avviare assieme i suoi collaboratori un
a serie di riforme dell'esercito per concorrere con le altre potenze. Nel 48 cos
tringe i ceti di ciascun Land (alta e piccola nobilt, clero, citt) a votare le imp
oste per un decennio e non pi annualmente, affidando a organi di governo il ripar
to e l'esazione. Nel 49 le cancellerie austriaca e boema vengono sostituite da u
n unico Direttorio con funzioni amministrative e finanziarie. Per non scontentar
e la nobilt, essa viene preferita per le cariche militari e civili, a cui per vien
e formata attraverso dei collegi statali. Dopo questa politica di accentramento
statale per i territori dell'austria-boemia, il cancelliere di
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
corte e Stato dal 1753 von Kaunitz-Rittberg diventa l'artefice di una politica v
olta alla pubblica felicit. KR, a cui si deve il rovesciamento delle alleanze per l
a guerra dei Sette anni, approfitta dell'emergenza bellica per imporre l'istituz
ione di un consiglio di stato che diventa influente anche per la politica intern
a.
Nel 1765 muore Francesco Stefano, marito di Maria Teresa e imperatore del Sacro
Romano Impero dal 45 come Francesco I. Gli succede Giuseppe II, primogenito dell
a coppia, nominato co-reggente dalla madre. Dall80 al 90 affronta il suo compito da
solo, mantenendo lo stesso indirizzo precedente, ma mutando i metodi, che diven
tano pi dispotici e pi frequenti. La politica religiosa del giuseppinismo confluisco
no istanze cattoliche sia di giurisdizionalismo, cio di prevalenza dello Stato su
l clero, a cui spettava il benessere morale e civile della societ. Nell'81 viene
emanata la patente di tolleranza per protestanti e greco-ortodossi, e vengono comb
attute le manifestazioni antisemite. Circa 700 monasteri vennero soppressi e i b
eni incamerati dallo Stato e usati per scuole e attivit assistenziali. Per rispon
dere all'ideale giuseppino vengono costituiti seminari statali per la formazione
dei parroci. Dal 74 viene introdotto l'obbligo scolastico, e gli studi superior
i furono riordinati. Alla riforma delle campagne, che prevedeva l'abolizione del
la schiavit personale e la sostituzione delle corve con tasse in denaro, si oppong
ono i nobili e non pu entrare in vigore anche per la morte del sovrano nel 1790.
Nell'87 viene promulgato il codice penale giuseppino, che accoglie la legalit del
la pena e non la sua arbitrariet e la parit dei sudditi di fronte alla legge.
Le riforme provocarono rivolte nei territori del belgio e in Ungheria. Il primo
proclam l'indipendenza nell'89.
A Giuseppe II succede il fratello minore Pietro Leopoldo con il nome di Leopoldo
II, il quale tenta di calmare le rivolte con alcune concessioni, ma muore nel 9
2 prima di proseguire con le riforme. Gli succede Francesco II, il figlio. Con l
o scoppio delle ostilit con la Francia rivoluzionaria, l'Austria si trasforma in
uno stato immobile e poliziesco che sar soprannominato prigione dei popoli per met d
ellOttocento.
CATERINA II DI RUSSIA. Dopo Pietro il Grande, la figlia Elisabetta (1741-1762) p
rosegue la politica di avanzamento culturale (Universit di Mosca nel 55), rafforz
amento militare e partecipazione nella politica europea. Il successore Pietro II
I viene deposto nel 62 con un colpo di stato organizzato dalla stessa moglie, Ca
terina, una principessa tedesca che si fa proclamare autocrate di tutte le Russie.
Caterina II (1762-1796), amica dei philosophes, fa di tutto per aprire la russi
a alla cultura europea. Fino al 90 la russia conosce una notevole libert d'espres
sione e di critica. Nel 64 viene decretata la confisca delle propriet ecclesiasti
che, vengono soppressi buona parte dei conventi e ai sacerdoti viene assegnato u
no stipendio. I contadini che erano sotto la propriet ecclesiastica, passando sot
to il demanio regio, migliorarono le proprie condizioni. Nel 67 la zarina convoc
una commissione legislativa formata dai rappresentanti dei nobili, cittadini, co
ntadini e nazionalit non russe, con il compito di stilare un nuovo codice di legg
i seguendo le indicazioni della stessa Caterina, ispirate a Montesquieu e Beccar
ia. Sorsero per dei contrasti nella commissione e con la scusa della guerra nel 6
8 Caterina la sciolse. La guerra fece crescere il malcontento nelle campagne, e

nel 1773 Pugacev cominci a raccogliere seguaci spacciandosi per Pietro III, denun
ciando l'oppressione dei nobili. Raccolti attorno a s cosacchi, baskiri, servi, o
perai, e vecchi credenti. L'insurrezione venne domata solo nel 74, e l'anno succes
sivo Pugacev viene processato e giustiziato. Il timore di nuove rivolte spinse C
aterina a non prendere provvedimenti a favore delle campagne, anzi si inaspriron
o le condizioni dei contadini. Nel frattempo portava a termine la riforma dell'a
mministrazione interna, e migliorava le condizioni delle manifatture, delle mini
ere e del commercio con l'estero.
La guerra contro gli Ottomani scoppia nel 68: la flotta russa circumnaviga l'eur
opa e distrugge quella turca a Cesm. La russia conclude la guerra nel 74 a condiz
ioni vantaggiose, ottenendo l'accesso al mar Nero e il passaggio libero nel Bosf
oro. Con la spartizione della Polonia si garantisce l'annessione della Bieloruss
ia e successivamente (93 e 95) il resto del territorio polacco.
II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
Per l'annessione definitiva della Crimea bisogna aspettare la seconda guerra con
tro i turchi combattuta a fianco dell'austria.
SPARTIZIONI DELLA POLONIA. La grande guerra del Nord aveva avuto gravi conseguen
ze in termini economici e demografici, e aveva segnato il rafforzamento delle fa
miglie magnatizie.
D'altra parte ogni tentativo assolutistico veniva fermato sul nascere dal Parlam
enti, dove i nobili si avvalevano continuamente del liberum veto. Alla morte di Au
gusto III (1733-1764) la Russia appoggi l'ascesa di Poniatowski (1764-1795) che s
i apprest a introdurre nuove riforme e a sopprimere il liberum veto. In questo cl
ima scoppi il conflitto fra la Russia e la nobilt polacca riunita nella confederaz
ione di bar, ostili alla Russia e alle riforme. Nel 72 dopo le lotte, le grandi
potenze si accordano per la spartizione del regno (prima spartizione della Polon
ia): alla Russia la Bielorussia, all'Austria la Galizia e la Lodomiria, alla Pru
ssia la saldatura dei domini Occiddentali e Orientali. Nonostante ci Poniatowski
riusc a far approvare nel 91 una costituzione che prevedeva una monarchia eredita
ria e la soppressione del liberum veto. Ancora una volta sub l'invasione russa e
questa volta nel 91 il regno venne diviso fra Russia e Prussia. Con la terza spa
rtizione del 95, a seguito della rivolta nazional-liberale di un polacco che ave
va partecipato alla rivoluzione americana, scompare dalle cartine il regno polac
co.
RIFORME IN SCANDINAVIA. Dopo Carlo XII la Svezia conosce un periodo noto come era
della libert (1720-1772). Il successore tedesco Federico I d'Assia-Cassel dovette
riconoscere una costituzione che affidava alla Dieta, composta da nobili, clero
, borghesi e contadini, compiti in precedenza sostenuti dal monarca. Se le guerr
e per riprendersi il Baltico furono fallimentari, la Svezia progred economicament
e e socialmente, tanto da poter vantare un tasso d'analfabetismo quasi a zero. N
el 72 il colpo di stato di Gustavo III cancell la costituzione del 20 e restaur l'
assolutismo, anche se port avanti riforme arrivando a cancellare i privilegi dei
nobili.
In Danimarca l'assolutismo era legge dal 1665.1 nobili anche se senza peso polit
ico, portavano avanti un regime signorile nelle campagne, dove vigeva ancora la
servit della gleba. Solo con Cristiano VII (1766-1808) viene abolita la servit, da
ndo la possibilit di riscattare la propria terra e, di conseguenza, dando una for
te spinta allagricoltura.
CRISI DEL PAPATO. La Chiesa Romana fu duramente attaccata dalla cultura del temp
o, per la sua struttura sovranazionale a cui competevano non soltanto questioni
spirituali, ma anche matrimoni, stampa e pubblica assistenza. Obbiettivo erano s
oprattutto i privilegi come l'immunit, il diritto d'asilo, l'esenzione da tasse.
La manomorta, ovvero i beni agricoli del clero protetti, costituivano dal 10 al 30
% del territorio.
Con i pontificati di Clemente XII e Benedetto XIV, si assiste ad un'apertura all
e correnti politiche e culturali allinsegna di un cristianesimo ragionevole. Trat
tano con Sardegna, Napoli e Spagna sui principali problemi quale la tassazione.
Con Clemente XIII la rotta si inverte e i rapporti peggiorano quando il clero si
dimostra poco generoso nel finanziare la guerra dei Sette anni contro gli stati
protestanti. Nel frattempo si inasprisce la polemica contro la Santa Sede, e in

molti stati vengono cacciati i gesuiti. I Borbone spingono Clemente XIV a sciog
liere la Compagnia di Ges (1773). A ci si accompagna un progressivo ridimensioname
nto del potere e delle ingerenze della Chiesa negli Stati europei.
REGNI IBERICI. Il Portogallo inizia il 700 come un paese arretrato e immobile, m
a sotto Giuseppe I (1750-1777) la situazione cambia radicalmente, anche grazie a
i suoi ministri. Tra essi il marchese Pombal si rese protagonista nella gestione
del dopo terremoto a Lisbona nel 1755. Guadagnatosi prestigio, avvi una serie di
epurazioni nell'aristocrazia sfruttando un attentato fallito al re, e una serie
di riforme dall'istruzione all'esercito all'economia delle colonie, facendo rip
rendere l'economia portoghese nonostante il declino dell'estrazione d'oro in Bra
sile.
Da Filippo V la Spagna aveva subito una svolta assolutistica, ma con Ferdinando
Vi e Carlo III si avviarono una serie di riforme. L'ultimo, ex re di Napoli, si
circond di ministri illuminati. Sue sono le risposte ai benefici ecclesiastici, l
a cacciata dei gesuiti, riforme economiche e dell'istruzione.
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La popolazione aument, ci fu un risveglio economico nelle periferie (cotone in ca
talogna e carbone nelle asturie). Le colonie si vedono riformate nell'amministra
zione, ma la corona dovette vedersela con le nascenti spinte autonomistiche dei
creoli, la classe dirigente locale di origine spagnola, embrione dei moti indipe
ndentisti dell'Ottocento.
21.
L'Italia del Settecento.
Con le guerre di successione i domini italiani subirono trasformazioni profonde,
a parte le repubbliche di Venezia, Genova, Lucca e lo Stato Pontificio. Alla fi
ne delle guerre, met del 700, litalia si configurava cos: i domini spagnoli (Milano
, Napoli, Sicilia, Sardegna), dopo essere passati in mano asburgica, ritornarono
ai borbone, i quali prima dovettero cedere la Sicilia ai Savoia, poi imposero l
o scambio con la Sardegna. Sorte simile per Parma e Piacenza che passano prima a
ll'austria e poi al fratello minore del re di Napoli. Il gran ducato di Toscana,
all'estinzione dei Medici pass agli Asburgo. [VEDI CARTINA PAG 288]
Nel frattempo si registrava l'indebolimento dello Stato della Chiesa nella sua i
nfluenza politica. Molti intellettuali presero posizione contro il papato, uno s
u tutti Muratori. L'anticurialismo fu il punto di incontro per il ceto intellett
uale del sud (fra cui Vico e Doria) e la monarchia asburgica. Ripreso lo scambio
intellettuale all'interno dell'europa, in Italia molti prendono coscienza dell'
arretratezza politica della penisola.
REGNO DI SARDEGNA. L'espansione dello stato Sabaudo fu accompagnato dalle riform
e di Vittorio Amedeo II (1682-1730), dal 20 re di Sardegna: nuovo catasto e cens
imento delle propriet fondiarie, che ebbe come conseguenza una nuova tassazione e
l'eliminazione dei privilegi dei signori e degli ecclesiastici. Nel 27 e nel 40
dei concordati limitarono le libert giuridiche dei ministri della Chiesa. Venne
rilanciata l'universit di Torino, e creata un sistema di scuole secondarie. L'acc
entramento si espresse con le Costituzioni del 27 e del 40; furono adottati prov
vedimenti mercantilisti che favorirono le industrie tessili. Con il successore C
arlo Emanuele III (1730-1773) si prosegu l'accentramento assolutistico; nel 71 si
abol il feudalesimo e con il ministero di Bogino la Sardegna fu oggetto di provv
edimenti per limitare il potere baronale e della Chiesa e diffondere l'istruzion
e.
REGNO DI NAPOLI E DI SICILIA. Dal 1734 con Carlo di Borbone Napoli venne regnata
da un re proprio, acquistando lindipendenza della corona. Le riforme limitarono le
giurisdizioni baronali, intrapresero una politica giurisdizionalista contro la
Chiesa, riformarono l'Universit, avviarono il catasto di terre e beni. L'ultimo p
er risult lento per larretrato impianto tecnico. La vita intellettuale in compenso
si mantenne molto vivace, con l'emergere delle nuove scienze naturali, delleconom
ia e degli studi statistici. Nelle province per la situazione era ancora catastro
fica, soprattutto per i contadini soffocati dal regime feudale. Carlo divenne re
di Spagna nel 59 e data la minore et del successore Ferdinando IV (dal 1816 al 2

5 re delle Due Sicilie) venne costituito un consiglio di reggenza, la cui figura


pi importante fu il toscano Tanucci. Intransigente contro la Chiesa (espelle i g
esuiti e promulga leggi sulle manimorte) affront la carestia del 63-65 con metodi
tradizionali senza incisive riforme contro i baroni. Ferdinando IV spos la figli
a di Maria Teresa d'Austria, Maria Carolina, che fece licenziare Tanucci, imprim
endo una politica filoaustriaca. Sulla spinta di intellettuali si arriv all'istit
uzione di un credito per i coltivatori, si fondarono manifatture regie e si eres
se con i beni sequestrati agli ecclesiastici una cassa per soccorrere la Calabri
a colpita nel 1783 da un terremoto. In Sicilia nel viceregno di Caracciolo (1781
-1785) si abol l'inquisizione, mentre fall il progetto di un catasto a cui erano c
ontrari i nobili. Sia nell'isola che nel regno di Napoli le riforme arrivarono a
d abolire il feudalesimo, vera scure sull'agricoltura.
ILLUMINISMO NELLA LOMBARDIA AUSTRIACA. Tra gli anni 40 e 50 lo stato di Milano c
onobbe una serie di riforme: riordino dell'amministrazione delle finanze, aboliz
ione della vendita delle cariche in favore del merito. In ambito finanziario si
costitu sia una Ferma generale unica
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per i dazi, sia un banco per la gestione del debito pubblico. Nel 1760 entr in vi
gore un nuovo sistema censuario, dopo anni di lavoro contro l'opposizione del pa
triziato fedele ai suoi privilegi: ridistribuzione proporzionale dellimposta fond
iaria, riduzione dell'imposta che gravava sui contadini, riforma amministrativa
che vedeva i rappresentanti dei fondiari sotto il controllo di funzionari regi.
Fiorente la vita culturale milanese che conobbe grandi nomi. Dal 59 il conte Car
lo di Firmian ristruttura le magistrature, separando gli affari giudiziari (al S
enato) da quelli amministrativi e finanziari (al Magistrato Camerale). Nel'86 Gi
useppe II abolisce il Senato per sostituirlo con un moderno sistema giudiziario
a tre istanze, mentre nelle province i consigli cittadini vennero sostituiti da
funzionari regi. Vantaggi economici derivarono dalle infrastrutture e dell'acces
so privilegiato all'economia austriaca. Nell'istruzione superiore si ricordano l
e scuole superiori di Milano e l'Universit di Pavia, mentre le scuole elementari
vennero introdotte solo nell'86.
TOSCANA. Francesco Stefano (37-65) risiedeva a Vienna, e si mostr interessato sol
o a garantirsi una consistente entrata dal suo granducato. Perci le riforme signi
ficative furono in materia finanziaria, come l'accentramento degli appalti in un
a Ferma generale, e il riordinamento del debito pubblico. Contro la Chiesa fu ri
badito il controllo statale della censura e la promulgazione di una legge sulle
manimorte. La carestia del 63-65 indusse il consiglio a promulgare leggi fisiocr
atiche liberalizzando il commercio del grano. Queste soluzioni si affermarono so
tto il governo di Pietro Leopoldo (65-90) figlio di FS. Sulla stessa scia venner
o eliminati le corporazioni e le dogane inteme. Altre iniziative di Leopoldo fur
ono la bonifica della Valdichiana e della Maremma senese, e di allivelare, cio di d
ividere in piccoli lotti le terre della corona e le manimorte per assegnarle a c
oltivatori diretti in cambio di un canone (livello) annuo fisso. Nel 1786 promulg u
n nuovo codice penale che per la prima volta in europa abolisce la pena di morte
(oltre alla tortura).
Fallirono i progetti della costituzione di un'assemblea rappresentativa per limi
tare i poteri del sovrano e una riforma potenzialmente scismatica della chiesa t
oscana sul programma del vescovo giansenista Scipione de' Ricci.
22.
Nascita degli Stati Uniti d'America.
Ai primi del Settecento le colonie inglesi nel nord America raggiunsero quota 13
: New Hampshire, Massachussets (fondata da puritani inglesi detti Padri Pellegrin
i fuggiti dall'Inghilterra nel 1620), Connecticut, Rhode Island, New York (ex-New
Amsterdam, strappata agli olandesi nelle guerre del Seicento), New Jersey, Penn
sylvania, Maiyland, Virginia (regalata dalla corona stessa alla Compagnia della
Virginia), Delaware, North Carolina, South Carolina e Georgia (fondata nel 1732
in onore di Giorgio I). Durante il Settecento la popolazione crebbe fino a due m

ilioni e mezzo sia per il maggior numero delle nascite sui decessi sia per le co
ntinue migrazioni di coloni provenienti da tutta europa. Gli schiavi neri supera
vano il mezzo milione, concentrati soprattutto nelle colonie meridionali, dove s
i form un'aristocrazia di grandi proprietari terrieri. Le colonie del nord erano
meno differenziate e ospitavano agricoltori, pescatori, mercanti e artigiani, i
quali vivevano soprattutto di esportazione. L'organizzazione politica era simile
in tutte le colonie: vi era un governatore, di solito di nomina regia, assistit
o da un consiglio che nominava assieme ai giudici.
Il potere legislativo, su cui aveva diritto di veto, era affidato da un'assemble
a eletta a suffragio che comprendeva dal 50 al 70% dei maschi adulti. Le citt e l
e campagne godevano di ampie autonomie.
I CONTRASTI TRA COLONIE E MADREPATRIA. Le colonie avevano combattuto a fianco de
lla madrepatria durante la Guerra dei Sette anni, prendendo coscienza della loro
forza. L'eliminazione della presenza francese a nord, inoltre, faceva apparire
meno indispensabile il sostegno dell'inghilterra; per di pi proprio la corona si
apprestava a chiedere il rimborso delle spese di guerra alle colonie. Questi fat
tori si aggiunsero allo scontento gi presente a causa dei divieti che gli impediv
ano di commerciare direttamente con altri paesi, e all'imposizione di pesanti da
zi per evitare
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
che facessero concorrenza alle esportazioni deH'inghilterra. Ci favor il contrabba
ndo. Sul piano politico il veto dei governatori era sentito come oppressivo. Olt
re a questi motivi, nei primi anni del settecento le colonie acquistarono coscie
nza della loro autonomia primariamente al livello culturale: Harvard e Yale sono
universit fondate prima dell'indipendenza; sul piano religioso fra gli anni 30 e
40 conobbero un periodo di grande risveglio, mentre la diversa provenienza dei co
loni aveva creato un effetto crogiuolo e una nuova cultura pragmatistica e individ
ualista.
L'inghilterra, oltre a imporre il divieto nel 63 di acquisto di nuove terre oltr
e i monti Appalachi (riservando quelle a est agli indiani, i quali resistevano c
on sempre pi forza), era decisa a sfruttare le colonie per rifinanziare le propri
e casse: repressione del contrabbando, imposizione di nuovi dazi e tasse sui doc
umenti e i periodici su carta colpirono i coloni. I delegati di nove colonie riu
niti a New York dichiararono incostituzionali le nuove tasse sul principio del no
taxation without representation, dato che erano state varate da un Parlamento ch
e non li rappresentava. Il governo inglese ritir la tassa di bollo nel 66, ma l'a
nno seguente introdusse nuovi dazi. I coloni decisero di boicottare le merci ing
lesi, riducendo le vendite di due terzi. Nel 1770 a Boston i soldati inglesi spa
rarono sulla folla uccidendo 5 persone; nel 1773 il Boston tea party: un gruppo di
patrioti travestiti da indiani sal su una nave della Compagnia delle Indie orien
tali in attesa di scaricare la merce, gettando in acqua le casse di t.
LA GUERRA DI INDIPENDENZA. Dopo gli episodi di Boston iniziano le ostilit aperte
fra colonie e madrepatria. Dopo la reazione del governo inglese, che chiuse il p
orto di Boston e modific l'autorit della costituzione del Massachussets, nelle col
onie si crearono organismi indipendenti che presero il posto delle autorit britan
niche. Nel 1774 si tenne a Filadelfia la prima di queste assemblee al livello ge
nerale, il primo Congresso continentale, che ribad il boicotaggio e il rifiuto dell
e tasse e delle leggi della madrepatria. Il secondo Congresso continentale nel 7
5 si chiuse con uno scontro armato tra coloni ed esercito britannico. Il 4 lugli
o 1776 venne approvata la Dichiarazione di Indipendenza, che proclamava il diritto
di autodeterminazione del popolo americano sulla base dei diritti dell'uomo di
uguaglianza, felicit e libert. Il comando delle forze armate fu assegnato a George
Washington (1732-1799) che a campo aperto riport alcune sconfitte, ma ridusse il
morale degli occupanti con azioni di guerriglia. Nella battaglia di Saratoga 17
77 un contingente britannico si arrese agli americani. Dopo questo evento e graz
ie alla mediazione dell'inviato americano a Versailles Benjamin Franklin, la Fra
ncia decise di appoggiare la causa americana. Assieme alla Spagna riusc a contras
tare la flotta britannica e interrompere i rifornimenti alle truppe in America.
Nel 1781 il generale inglese Comqallis, stretto fra la flotta francese e l'eserc

ito franco-americano, capitol a Yorktown. La guerra fin. Nel 1783 col trattato di
Versailles la Gran Bretagna riconosceva l'indipendenza delle tredici colonie, e
restituiva alla Francia i territori dei Caraibi e del Senegai, alla Spagna la Fl
orida e Minorca.
LA COSTITUZIONE. La guerra lasciava problemi irrisolti, come le conseguenze sull
a popolazione, sulla moneta deprezzata, la rivalit tra stati nell'occupazione a n
ord e i provvedimenti particolaristici delle assemblee degli stati. A ci il congr
esso continentale aveva posto una soluzione con gli Articoli di Confederazione n
el 77, ma entrarono in vigore solo nell'81 dopo la ratifica degli stati: al cong
resso degli stati uniti competevano la politica estera e la difesa, il resto era
lasciato a discrezione dei singoli stati. Alcuni politici per, come Madison e Ha
milton, vedevano nella confederazione una debolezza e spinsero per un governo ce
ntrale che gestisca i conflitti interni, la finanza e gli interessi all'estero d
egli stati. Su spinta dei federalisti, nel 1787 si riun una convenzione a Filadel
fia. Si decise per sostituire gli articoli con una nuova Costituzione federale,
che venne approvata nel 1788. Il nuovo Congresso era formato da Senato e Camera
dei rappresentanti, e deteneva il potere legislativo. Il potere esecutivo era af
fidato ad un presidente, eletto a doppio grado (elettori che eleggono elettori c
he eleggono il presidente). Al vertice del potere giudiziario stava la Corte sup
rema, nominata senza revoche dal presidente. Nel 91 vennero introdotti i primi 1
0 emendamenti che costituiscono una dichiarazione dei diritti del cittadino
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americano.
SVILUPPO DEGLI STATI UNITI. La popolazione crebbe, con essa anche l'espansione a
ovest, dove le nuove comunit che superavano i 60.000 abitanti avevano il diritto
di proclamarsi stato. Il sud degli stati uniti mantenne rapporti commerciali co
n la madrepatria, a cui vendeva cotone in cambio di manufatti a basso prezzo. Le
manifatture del centro-nord invece avevano da guadagnare con l'imposizione di d
azi protettivi, ed espansero la loro influenza sulla politica americana. Il prim
o presidente degli USA fu Washington, eletto prima nel 1789, poi nel 1793. Il su
o carisma gli permise di istituire nuovi dazi sulla popolazione e una Banca degl
i Stati Uniti. Ma quello che non piacque fu laccentramento dei poteri e la promoz
ione degli interessi centro-settentrionali, e nel 91 nacque il partito Repubblic
ano, che riusc a far eleggere nel 1800 il suo pi importante esponente Thomas Jeffe
rson e nel 1808 James Madison. Si ridussero le spese statali e si restitu il pote
re tolto agli stati. In politica estera gli Usa oscillarono dall'appoggio alla G
ran Bretagna durante la rivoluzione francese, ai rapporti con Napoleone, che ven
dette per 15 milioni di dollari la Louisiana, fino ad un'altra piccola guerra co
ntro la Gran Bretagna, in guerra con la Francia.
23.
Rivoluzione Francese.
Con l'ascesa di Luigi XVI (1774) la Francia conobbe un periodo di difficolt e mal
essere per la situazione economica. Se da mezzo secolo l'industria e il commerci
o erano cresciuti a ritmi paragonabili a quelli inglesi, la palla al piede della
Francia era la scarsit di carbone, il ritardo di meccanizzazione delle manifattu
re tessili, la mancanza di un moderno sistema di credito e l'arretratezza dell'a
gricoltura, che aveva grossi limiti produttivi. Ci si aggrava se fra imposte, dec
ime ecclesiastiche e diritti feudali, i contadini trovavano difficile vivere con
il ricavato dei propri campi. In pi l'aumento dei prezzi danneggi le classi lavor
atrici, che dovevano fare i conti con il raddoppiarsi dei prezzi e delle rendite
, mentre i salari aumentarono neanche di un quinto. A questi fattori economici s
i affiancarono altri motivi di disagio, quali il ripristino degli usi feudali, l
'aumento delle imposte, le misure fisiocratiche quali la privatizzazione dei ben
i comunali e labolizione degli usi collettivi (a cui seguirono le rivolte nel 75
contro Turgot). Il clima culturale si era diffuso in generale nella popolazione,
dove una scristianizzazione strisciante si tradusse anche con l'indebolimento del
rispetto per le gerarchie sociali. Questo nonostante il fatto che nel Terzo Sta
to confluivano una variet di condizioni non omogenee, che non poteva contrapporlo

direttamente alla nobilt visto che la stessa borghesia pi alta ambiva ancora all'
aristocratizzazione, frequentava gli stessi salotti e condivideva la stessa inso
fferenza verso l'arbitrio monarchico. Ma verso la fine del settecento l'aumento
spaventoso di persone n nobili n clericali rendeva difficile il salto di qualit soc
iale.
CRISI DELLA MONARCHIA. Per recuperare il divario tra spesa ed entrate i responsa
bili delle finanze tentarono prima come Turgot di spostare il peso fiscale sulla
propriet terriera, fidandosi dell'ascesa economica per l'aumento delle entrate;
poi Jacques Necker (1732-1804) nel 76 decise di puntare su tagli agli sprechi e
riduzione della spesa pubblica. Snell quindi l'apparato statale dagli organismi s
uperflui, abbass le spese della corona, riform la gestione del demanio regio e la
gestione delle imposte sui consumi che divenne responsabilit diretta dello stato.
Nell'81 venne licenziato dal re per la sua intenzione di pubblicare il bilancio
della corona, da sempre segreto di stato. Il suo successore de Calonne per si re
se conto che il deficit superava i 100 milioni e sul bilancio gravavano gli inte
ressi sul debito. L'unico modo per risanare le casse era l'istituzione di una nu
ova imposta proporzionale alla rendita (la sovvenzione territoriale) che gravava s
u tutti i proprietari, l'abolizione di dazi interni e la liberalizzazione dei ce
reali. Per ottenere il consenso, de Calonne chiese al re la convocazione dell'as
semblea di notabili (che era caduta in disuso), la quale venne convocata nell'87
a Versailles, ma che si espresse per esaminare la questione negli Stati General
i. Il re sostitu quindi il controllore con l'arcivescovo di Tolosa Lomnie de Brien
ne, il quale nonostante la sua influenza sull'assemblea non risolse la questione
e l'assemblea venne sciolta lo
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stesso anno. Il re doveva fare i conti anche con l'opinione pubblica: sui giorna
li si criticava il dispotismo monarchico e la condotta della regina Maria Antoni
etta; molti pi che una rivoluzione, invocavano una forma di rappresentanza sul mo
dello inglese che controbilanciasse il potere del re; inoltre l'eco della rivolu
zione americana fu potente. Le misure dei ministri venivano viste quindi pi come
imposizioni arbitrarie che come misure ragionevoli. Il Parlamento di Parigi assu
nse la guida dell'opposizione, rifiutandosi di registrare le riforme e ottenendo
dal governo misure temporanee. Intanto l'opinione pubblica vedeva negli Stati G
enerali il passaggio obbligato per una riforma non solo economica ma dell'intero
apparato statale. Nell'88 il responsabile delle finanze annunci a nome del re la
convocazione degli Stati Generali per il 1 maggio 89 prima di rassegnare le dim
issioni. Necker, richiamato dal re, si mostr irremovibile nella decisione di atte
ndere la riunione dell'assemblea. Il Parlamento di Parigi decise che dovevano es
sere rispettate le modalit dell'ultima convocazione (1614), con camere separate,
ma ci avrebbe previsto un maggior peso decisionale per gli Stati del clero e dell
a nobilt. Questo spacc il fronte assolutistico, dato che la nobilt conservatrice ap
poggi la decisione del Parlamento, mentre attraverso la stampa si chiedeva un'ass
emblea unica con voto a maggioranza.
1789, RIVOLUZIONE. In gennaio venne emanato il regolamento elettorale, che preve
deva il raddoppio dei rappresentanti del Terzo Stato, senza specificare se i vot
i contassero per testa o, come in precedenza, per ordine. Tutti i francesi dovev
ano far pervenire le loro richieste ai propri rappresentanti attraverso i cahier
s de dolances: questa consultazione effettuata fra marzo e aprile, arriv in concom
itanza con una grave carestia che aveva ridotto il raccolto dell'anno precedente
, colpendo allevatori e viticoltori, creando una grossa disoccupazione che aveva
spinto i senza lavoro a mendicare nelle citt. In questo clima gli Stati Generali
si riuniscono a Versailles il 5 maggio.
1165 deputati di cui la met del Terzo Stato fra legali, impiegati pubblici, intel
lettuali, imprenditori (assenti artigiani, contadini e salariati); 270 nobili di cui 90 si consideravano liberali, fra loro il marchese La Fayette che aveva par
tecipato alla rivoluzione americana; il resto rappresentanti del clero, che vede
vano fra le loro fila molti parroci simpatizzanti del terzo stato. Il TS propose
la riunione delle tre rappresentanze in una sola assemblea: dopo un primo rifiu
to, il voto del clero si dimostr favorevole. Il re decise quindi di chiudere la s

ala delle riunioni. Il TS si proclam il 17 giugno Assemblea Nazionale, e decise q


uindi il 20 di riunirsi nella sala della pallacorda e di non sciogliersi fino al
la redazione di una nuova Costituzione. Pi tardi le fazioni degli altri due Stati
simpatizzanti del Terzo si unirono all'assemblea, che dal 9 luglio si proclam Cos
tituente. La reazione del re fu silenziosa: mentre la costituente lavorava, fece
arrivare a Parigi reggimenti di mercenari stranieri. L'11 luglio Necker fu sosti
tuito dal reazionario barone Breteuil. Come risposta la municipalit semiclandesti
na di Parigi costituita dal TS deliber per la formazione di una milizia borghese.
Il clima del popolo per si riscald, e i ceti pi bassi iniziarono la rivolta il 12
(fino al giorno seguente) assaltando i caselli del dazio. Il 14 attaccarono la f
ortezza della Bastiglia. Il governatore della fortezza de Launay apr il fuoco con
tro la folla, ma nel pomeriggio armati addirittura di cannoni presero la fortezz
a e lo massacrarono assieme ai suoi soldati. Il re ritir i reggimenti e il 16 ric
hiam Necker. Nei giorni seguenti in tutta la Francia si costituirono nuove munici
palit fedeli all'Assemblea nazionale che armarono milizie nominate Guardia nazion
ale. Dal 20 luglio fino ad agosto presero a rivoltarsi disordinatamente anche le
campagne con un movimento denominato Grande Paura, assaltando i castelli dei sign
ori feudali. Il 4 agosto l'Assemblea decise di eliminare il regime feudale in no
me dell'uguaglianza dei diritti, anche se successivamente dichiararono che i ben
eficiari dei diritti di prelievo pecuniario dovevano essere rimborsati. I contad
ini rifiutarono le condizioni e continuarono l'agitazione fino al 92-93, quando
sarebbe stato abolito il feudalesimo incondizionatamente. Il 26 agosto l'Assembl
ea approv la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino in 17 articoli, ch
e affermava le libert fondamentali di pensiero, parola e stampa, l'uguaglianza de
i cittadini (maschi) di fronte alla legge, la divisione del potere e la sovranit
popolare. Naturalmente Luigi XVI non si mostr disposto a concedere un tale decret
o. Le
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fughe di nobili e membri della famiglia reale, e i nuovi movimenti delle truppe
al soldo del re fecero salire nuovamente la tensione, che arriv al culmine quando
si seppe l'I ottobre che alcuni ufficiali avevano calpestato a Versailles la co
ccarda tricolore dei rivoluzionari. Il 5 e il 6 ottobre una folla di donne che c
hiedeva pane, seguita dalla Guardia Nazionale guidata da La Fayette, si mise in
marcia per Versailles. Luigi XVI approv i decreti ma accett di trasferirsi a Parig
i solo dopo che i manifestanti invasero gli appartamenti reali insultando la reg
ina.
NUOVA UNIT NAZIONALE. L'atteggiamento ambiguo del re, che sperava nell'intervento
delle altre potenze europee, non incoraggi il sostegno degli aristocratici pi con
servatori e spense quello dei monarchici all'inglese. Per tutto il 1790 nell'Ass
emblea prevalsero i nobili liberali (come La Fayette e Mirabeau) e il triumvirato
di Lameth, Duport e Bamave, autore del corpo legislativo. A sinistra andava cres
cendo l'ala radicale di Robespierre sensibile alle rivendicazioni popolari.
Durante la rivoluzione sorsero numerosi i circoli o club: la Societ degli amici dell
a Costituzione del 1789, che si riuniva in un convento di domenicani, da cui il n
ome giacobini, che sarebbe diventato centrale nella vita politica francese; pi popo
lare il club dei cordiglieri datato 1790, tra cui spicca Danton. Centrali anche le
pubblicazioni periodiche, che contribuirono a politicizzare la vita dei parigin
i. Prese forma cos la figura del popolano, soprattutto con i contrasti sociali tr
a 91 e 92, denominato sanculotto: artigiano o piccolo commerciante, ferocemente at
taccato all'uguaglianza di diritti e quindi ostile ai nobili e ai ricchi, pronto
alla rivoluzione armata. L'Assemblea decise gi dall'89 per l'abolizione delle pr
atiche inumane del codice penale d'antico regime e per lo scioglimento dei Parla
menti. Nel 90 nuove regole per l'amministrazione della giustizia: giudice di pac
e per ogni cantone, tribunale civile e criminale per ogni distretto, tutti a nom
ina popolare, con un tribunale d'appello per ogni distretto. Il giudizio penale
era affidato ad una giuria popolare a sorteggio. Questo sistema garantiva la sep
arazione dei poteri e eliminava la venalit delle cariche.

Al livello finanziario dall'89 lAssemblea aveva confiscato i beni della Chiesa ed


emesso dei buoni del tesoro fruttiferi per acquistarli. L'ingente emissione di
questi assegnati di fatto la rese cartamoneta, inflazionandoli, a spese delle clas
si lavoratrici e a vantaggio degli speculatori. Tra il 90 e il 91 furono sostitu
ite le vecchie imposte con una contribuzione fondiaria proporzionale al valore d
ella propriet, una sulla ricchezza mobile, e una patente per l'esercizio delle pr
ofessioni.
In campo economico si abolirono le corporazioni, proclamando la libert di iniziat
iva. Nel 91 si proibivano le associazioni operaie. Per timore di agitazioni le c
ampagne furono risparmiate dalla politica liberista.
La chiesa francese fu riformata: furono ridisegnate le diocesi e i parroci diven
nero dei veri e propri pubblici funzionari con stipendio statale. Ci provoc il mal
contento del clero: molti rifiutarono il giuramento alla Rivoluzione e il pontef
ice si espresse contro la riforma. La conseguenza fu la perdita di stabilit e l'i
nquietudine delle campagne, dove spesso erano presenti un parroco rivoluzionario
e uno refrattario.
CADUTA DELLA MONARCHIA. La notte tra il 20 e il 21 giugno 1791 il re Luigi XVI c
on familiari e un piccolo seguito abbandon Parigi diretto verso oriente. La comit
iva venne fermata a Varennes, e obbligata a tornare indietro sotto scorta. Il 25
ritorn a Parigi sotto lo sguardo silenzioso della folla: il mito della regalit er
a definitivamente caduto. Il fronte rivoluzionario si divise: da un lato Robespi
erre e Marat chiedevano la deposizione, ma la maggioranza dell'Assemblea non vol
eva credere alla fuga. Il 17 luglio una manifestazione dei cordiglieri che invoc
avano la repubblica fu dispersa con i fucili dalla Guardia nazionale. Nel fratte
mpo l'ala moderata dei fogliami di La Fayette e del triumvirato si stacc dai giacob
ini. Il 4 settembre la nuova Costituzione (che incorporava la Dichiarazione) fu ap
provata: i cittadini furono divisi in attivi, chi pagava in imposte un equivalente
di almeno tre giornate di lavoro, e passivi. Solo i primi avevano diritto di voto
(equivaleva ai due terzi dei maschi adulti) e potevano eleggere amministratori,
giudici e rappresentanti nazionali. L'assemblea legislativa invece veniva elett
a con un doppio turno: i
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cittadini dovevano designare degli elettori dei deputati fra coloro che pagavano
di imposte l'equivalente di almeno dieci giornate lavorative. Alla monarchia ri
maneva il potere esecutivo, limitato alla nomina di ministri, diplomatici e gene
rali; il re doveva sottoporre inoltre all'Assemblea i trattati e le dichiarazion
i di pace e di guerra.
La prima Assemblea legislativa (a cui non potevano essere eletti i membri della
costituente) fu composta da 250 fogliami (destra moderata) e 136 giacobini su un
totale di 745 deputati. Nonostante ci la sinistra riusc a imporsi per tre ragioni
: 1) era pi organizzata e poteva contare su esponenti come Brissot, l'ex marchese
Condorcet (erede del movimento illuminista), e aveva lappoggio esterno nei club
dove trionfava la retorica di Robespierre; 2) riespolosero le rivolte popolari d
opo un nuovo rincaro dei viveri dovuto ad una rivolta degli schiavi a Santo Domi
ngo; 3) i brissottini perseguivano una politica intransigente contro il possibil
e intervento delle potenze straniere, appellandosi allo spirito patriottico dell
a rivoluzione.
Questa politica fu sfruttata dal re che, come avvertiva anche Robespierre, spera
va in una guerra condotta in fretta e furia per rovesciare le sue sorti. Luigi s
ostitu i ministri fogliami con dei brissottini e nel 1792 propose all'Assemblea d
i dichiarare guerra all'imperatore austroungarico Francesco II, che fu accolta a
ll'unanimit. Loffensiva nei Paesi Bassi fu fallimentare. Dopo una prima sommossa i
l 20 giugno, a luglio la situazione precipit, grazie anche al manifesto di Brunsw
ick che minacciava la distruzione di Parigi se fosse stata oltraggiata la famigl
ia reale. Il 10 agosto le sezioni parigine e i federati guidati dai sanculotti p
roclamarono la Comune insurrezionale, nuova municipalit di Parigi, e assaltarono il

palazzo reale. L'Assemblea legislativa vot la deposizione del re, il riconoscime


nto della Comune e la creazione di un Consiglio esecutivo provvisorio.
La fase della Rivoluzione che si apriva fu caratterizzata dal contrasto tra il p
otere legale e il potere esercitato di fatto dai sanculotti.
24.
Dalla Repubblica giacobina al Direttorio.
Il 10 agosto 1792 segna una svolta nella Rivoluzione: l'abbattimento della monar
chia, il prevalere della piazza sulla rappresentanza nazionale, l'abrogazione di
fatto della Costituzione del 91. A questo si aggiunse il panico per l'avanzata
dell'esercito prussiano a nord-ovest: questo costrinse l'Assemblea legislativa e
la Comune insurrezionale a promulgare misure straordinarie, come l'arresto dei
sospetti, l'espulsione dei preti refrattari, sequestro dei beni degli emigrati,
requisizione del grano, leve di soldati a Parigi e nei distretti circostanti. Il
culmine giunse tra il 2 e il 6 settembre 92, quando folle di sanculotti invaser
o le carceri e trucidarono detenuti ritenuti sospetti. Danton, ministro della gi
ustizia del consiglio esecutivo non intervenne.
Il 20 settembre l'artiglieria francese ferm l'esercito prussiano, spingendosi in
autunno in Belgio e a sud conquistando Nizza e la Savoia.
Il 21 la monarchia fu definitivamente abolita; la nuova assemblea eletta era net
tamente sbilanciata a sinistra: solo 200 erano i girondini (brissottini); un cen
tinaio quelli pi vicini ai sanculotti, detti la Montagna per il collocamento sulle
gradinate; il resto si collocava nella cosiddetta Pianura, nella parte bassa della
gradinata oscillante tra le due parti. Intanto si scoprirono gli intrighi segre
ti del re con le potenze straniere, e si inizi a dibattere sul trattamento da ris
ervare al monarca: i montagnardi Robespierre e Saint-Just consideravano il re co
me nemico della nazione, ma il 5 dicembre si decise per un processo di fronte al
la Convenzione. I girondini chiesero per l'appello al popolo, ma la condanna a m
orte pass lo stesso di misura. Il 21 gennaio 1793 Luigi XVI muore sotto la ghigli
ottina.
L'esecuzione e le annessioni del 92 a cui si aggiunse quella della riva sinistra
del Reno, risvegliarono le potenze europee, che diedero vita ad una coalizione
antifrancese, a cui aderirono Inghilterra, Olanda, Spagna e gli stati tedeschi e
italiani. La Convenzione in febbraio dichiara guerra alle prime due, in marzo a
nche alla Spagna. La disorganizzazione dell'esercito francese cost
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gravi sconfitte ai rivoluzionari, mentre l'Inghilterra occupava le Antille blocc
ando i commerci. I territori a sinistra del Reno furono evacuati. Nel 73 riprese
ro le sommosse interne guidate dagli arrabbiati per il carovita e la penuria di ge
neri coloniali. Nella Vandea, inoltre, esplose una rivolta contadina contro la l
eva: organizzati e motivati dalla difesa della religione tradizionale e l'odio v
erso la citt, occuparono Machecoul e fecero una strage.
La Convenzione decise di istituire il Tribunale rivoluzionario per il processo d
ei sospetti e promosse la creazione di Comitati di sorveglianza nei comuni; ad a
prile venne formato un Comitato di salute pubblica (di cui faceva parte Danton)
che doveva vigilare sull'esecutivo. La tensione sal quando si pass al voto sui pro
vvedimenti economici. I sanculotti fecero votare alla Convenzione, sotto minacci
a armata, una mozione che disponeva l'arresto dei deputati girondini e di due mi
nistri.
IL TERRORE. Intanto gli eserciti stranieri avanzavano sia a nord (austriaci) che
a sud (piemontesi); i vandeani assediavano Nantes e la sommossa delle province
si espanse, protestando contro la pesante influenza della capitale sui provvedim
enti nazionali. I sanculotti chiedevano misure sempre pi dure contro aristocratic
i e ricchi. La classe politica dell'89 per si dimostr capace di gestire l'anarchia
: il 25 giugno approvarono una nuova costituzione, a cui si aggiunse nella Dichi
arazione i diritti di sussistenza, lavoro, istruzione e insurrezione. I poteri l
egislativi vennero concentrati in un'unica assemblea eletta a suffragio universa
le con sistema uninominale, prevedendo il referendum per le leggi pi importanti.
Approvata a plebiscito, questa costituzione in realt non entrer mai in vigore. Il

comitato di salute pubblica venne ampliato con l'inserimento dei montagnardi Cou
thon, Saint-Just e Robespierre. Di fatto il comitato eserciter una sorta di ditta
tura fino alla fine del luglio 94: riorganizz l'esercito, diresse l'economia di g
uerra, intraprese una lotta senza quartiere contro i nemici intemi ed esterni. L
a contraddizione con la richiesta di democrazia da parte delle masse popolari e
l'appoggio borghese che venne meno quando l'emergenza si ristabil segnava gi la fi
ne della dittatura.
Dopo l'abolizione fra giugno e luglio 93 dei diritti signorili senza indennizzo,
le nuove proteste dei sanculotti furono gestite dai montagnardi con la creazion
e di un esercito rivoluzionario incaricato di requisire il grano nelle campagne, c
on una legge che consentiva l'arresto dei sospetti e con l'approvazione di un ma
ximum per i generi di prima necessit e per i salari. Il Tribunale rivoluzionario
ghigliottin centinaia di persone, tra cui Maria Antonietta e deputati girondini.
Nelle campagne dei movimenti estremisti avviarono una campagna di scristianizzai
zione, chiudendo chiese e sostituendo al culto dei santi quello dei martiri dell
a rivoluzione (Marat fu assassinato nella vasca da bagno nel luglio 93). Fu rifo
rmato anche il calendario in novembre, inaugurando la nuova era repubblicana dal
l'anno I. Ci provoc lo scontento delle campagne e anche di Robespierre, che cerc di
frenare questo processo. Il 1 agosto 93 fu introdotto il sistema metrico decima
le.
In autunno Marsiglia fu riconquistata, a dicembre Tolone fu ripresa anche grazie
al capitano Napoleone Bonaparte. I rivoltosi della Vandea furono massacrati. An
che grazie alla nuova leva imposta dal Comitato, furono cacciati dal Reno gli au
striaci, cos come spagnoli e piemontesi. All'inizio del 94 Robespierre, con Saint
-Just e Couthon si liber sia della sinistra estrema guidata da Herbert, che fu ar
restato e ghigliottinato assieme ai compagni, sia degli indulgenti capitanati da D
anton, che avrebbe voluto porre fine al Terrore, il quale fa la stessa fine di H
erbert. Questa mossa per allontan lappoggio del popolo e della Convenzione che teme
va di fare la stessa fine alla ghigliottina. Mentre le vittorie militari continu
avano, il Tribunale rivoluzionario fra il 93 e il 94 fece in tutta la Francia 50
.000 vittime. Tra l'8 e il 9 termidoro (luglio 94) Robespierre venne arrestato a
ssieme ai due compagni, e furono trascinati alla ghigliottina sotto lo sguardo i
ndifferente degli operai.
DA TERMIDORO A FRUTTIDORO. La caduta di Robespierre liber la vita della borghesia
pi ricca, e a Parigi si arriv a manifestazioni di violenza contro sanculotti e gi
acobini da parte della giovent dorata (giovani di buona famiglia armati di randello
), ma soprattutto nelle province meridionali si assistette ad un'ondata di Terror
e bianco che cont centinaia di vittime fra i
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giacobini. La Convenzione decise per l'abolizione del Tribunale rivoluzionario,
i poteri del Comitato di salute pubblica furono ridotti e vennero riammessi nell
a Convenzione i girondini superstiti. Il club dei giacobini chiuse nel novembre
94.
In campo economico furono eliminati i vincoli e definitivamente abolito il maxim
um, il che aggrav le condizioni dei ceti urbani pi bassi. Nel 93 sanculotti e donn
e invasero la Convenzione chiedendo pane e Costituzione del '93, e per risposta ot
tennero l'epurazione dei montagnardi.
Nel 95 fu approvata la Costituzione dell'anno III, che vedeva una snella dichiar
azione dei diritti e una nuova dichiarazione doveri (sottomissione alle leggi e
il rispetto delle autorit). Se il diritto di voto spettava a tutti i contribuenti
, per essere elettore dell'assemblea nazionale vigeva un restrittivo sbarramento
censuale. Erano previste due camere rinnovabili annualmente per un terzo: il Co
nsiglio dei 500 e il Consiglio degli Anziani. Gli anziani inoltre eleggevano un
esecutivo (il Direttorio) di 5 elementi fra 50 deputati dei 500. Per timore di u
n ritorno dei filomonarchici, venne approvata una legge secondo cui due terzi de
lle assemblee dovevano essere eletti tra i membri della convenzione. I filomonar
chici organizzarono quindi una rivolta che fu repressa dal generale Napoleone Bo
naparte a colpi di cannone.
Un episodio singolare fu la congiura degli eguali organizzata da Babeuf nell'inver

no 95-96, con la collaborazione del toscano Filippo Buonarroti e di alcuni ex mo


ntagnardi. Prevedeva una sorta di regime comunista con l'abolizione della propri
et privata e la comune dei beni. La congiura venne scoperta, Babeuf decapitato e
Buonarroti deportato.
Nel frattempo la situazione finanziaria divenne catastrofica: il deprezzamento d
egli assegnati costrinse nel 97 al ritorno alla moneta metallica, e il tutto si
concluse con la bancarotta. La dipendenza dai banchieri del Direttorio fu determ
inante per la vittoria dei filomonarchici nel 97 al rinnovo dei Consigli. Il Dir
ettorio si affid quindi all'esercito per un colpo di forza: nel mese di fruttidor
o (settembre) due Direttori furono destituiti e le ultime elezioni furono dichia
rate nulle. Seguirono arresti, deportazioni e chiusure dei circoli di destra.
LA RIVOLUZIONE E L'EUROPA. Nell'ambiente intellettuale europeo la Rivoluzione sc
aten reazioni contrastanti. Nei governi assoluti si rafforzarono le censure e le
persecuzioni contro i filogiacobini, soprattutto in quei territori gi in fermento
come il Belgio, l'Ungheria, l'Irlanda, la Polonia e la Sardegna.
Alcune potenze abbandonarono le armi contro la Francia: la Prussia riconobbe i t
erritori del Reno, le Province Unite accettarono di mantenere un esercito france
se di 25.000 uomini e di trasformarsi in repubblica (Repubblica di Batava, maggi
o 95), la Spagna cedette la parte occidentale dell'isola di Hispaniola. Rimaneva
no in armi Inghilterra, Austria e Piemonte. Il Direttorio decise di attaccare lAu
stria nel 76 con un doppio fronte: uno in Europa centrale, il principale, l'altr
o in Italia, con funzione diversiva. Le cose andarono all'opposto: in Germania l
e truppe francesi furono respinte al di qua del Reno, mentre in Italia il genera
le Bonaparte a capo dell'armata d'Italia collezionava successi. Battuti i piemon
tesi e gli austriaci, Bonaparte stipul con Vittorio Amedeo III l'armistizio di Ch
erasco (28 aprile 96). Decise poi di aggirare l'esercito austriaco passando il P
o a Piacenza e risalendo verso Lodi, dove sconfisse la retroguardia, mentre il r
esto dell'esercito si rifugiava a Mantova. Si ritrov quini la strada libera per M
ilano, dove entr il 15 maggio. Da luglio a gennaio del 97 Bonaparte avanz verso su
d, costringendo Parma, Roma e Napoli a tregue onerose; a febbraio capitol Mantova
, e Pio VI fu costretto con la pace di Tolentino a cedere Bologna, Ferrara e la
Romagna. A marzo Napoleone si preparava ad avanzare verso Vienna: i rappresentat
i austriaci per si garantirono una pace preliminare, riconoscendo le conquiste fr
ancesi in Italia. Il Direttorio voleva usare i territori italiani come moneta di
scambio per il riconoscimento delle frontiere naturali (a est le Alpi e il Reno
), ma Bonaparte proclam una repubblica indipendente.
1796-1799: TRIENNIO RIVOLUZIONARIO IN ITALIA. La venuta di Napoleone aveva esalt
ato il morale dei patrioti che celebravano gli ideali dell'89, si dedicarono alla
stampa di opuscoli e alla creazione di club popolari. Se molti intellettuali inv
ocavano un regime democratico, uguaglianza sia
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
giuridica che economica, e una rigenerazione morale dell'uomo, dall'altra Napole
one e il Direttorio sembravano preferire la parte illuminata dell'aristocrazia e
della borghesia che era per una Costituzione repubblicana a caratteri liberisti
. La prima delle repubbliche napoleoniche fondate su questa impronta fu la Repub
blica Cispadana, proclamata nel dicembre 1796 dalle citt di Bologna, Ferrara, Mod
ena e Reggio. Nel maggio 97 fu inglobata nella Repubblica Cisalpina, creata a Mi
lano comprendente anche Bergamo, Brescia, Crema e la Valtellina. Sempre nel 97 l
a repubblica di Genova fu ribattezzata Repubblica Ligure con ordinamento democra
tico. Intanto la repubblica di Venezia aveva conosciuto municipalit democratiche
sorse spontaneamente e la stessa Venezia aveva deposto il suo ultimo doge. Ma la
pace di Campoformio con l'Austria accordava a Napoleone il riconoscimento della
repubblica Cisalpina in cambio di Veneto, Istria e Dalmazia, deludendo le spera
nze degli italiani. Alla fine dell'anno Napoleone abbandona l'Italia, e nel 98 l
e truppe francesi invadono lo Stato pontificio, espellendo papa Pio VI che morir
prigioniero in Francia e proclamando la repubblica romana; lo stesso anno i fran
cesi invadono la neutrale svizzera facendo della nuova repubblica elvetica un pr

otettorato. Dopo una piccola offensiva del re Ferdinando IV i francesi proclaman


o la Repubblica anche a Napoli, costringendo il re a rifugiarsi in Sicilia. Stes
sa sorte per la famiglia Savoia, che si rifugia in Sardegna dopo lannessione del
Piemonte alla Francia. Con l'occupazione militare della Toscana, la Francia si a
ssicurava il controllo quasi totale della penisola attraverso i nuovi stati repu
bblicani, costituzionalmente ricalcati sul modello francese, ma in realt controll
ati quasi direttamente da Parigi. L'obbiettivo era lo sfruttamento finanziario d
el territorio, mascherato dalle dichiarazioni di libert civili fatte dalle autori
t, spesso apertamente violate. Le plebi rurali e urbane per erano attaccate sia al
le autonomie locali o alla fedelt al sovrano, sia alla religione: nel 1799 in coi
ncidenza dell'occupazione austro-russa di Milano e Torino scoppiarono molti moti
di ribellione in varie regioni italiane. Le repubbliche giacobine caddero come
castelli di carta. 11 pi sanguinoso fu l'episodio dell'Armata cristiana e reale n
ella Repubblica Napoletana: contadini e briganti guidati dal cardinale Ruffo las
co una scia di sangue nella sua marcia verso Napoli. L'ammiraglio inglese Nelson
consegn ai Borbone la citt e con lei il fior fior di intellettuali sostenitori de
lla repubblica, che vennero condannati a morte.
SECONDA COALIZIONE ANTIFRANCESE E COLPO DI STATO DI BRUMAIO. Unica nemica della
Francia rimaneva l'Inghilterra del governo Pitt il Giovane. Uno sbarco francese
oltremanica sarebbe stato azzardato, Napoleone opt quindi per un intervento in Eg
itto, da cui minacciare gli interessi inglesi in India. La flotta francese si im
padron prima di Malta, poi si present nel luglio 98 ad Alessandria. I mamelucchi f
urono sconfitti nella battaglia delle Piramidi, ma la flotta francese fu distrut
ta dagli inglesi guidati da Nelson. Nel frattempo il nuovo zar russo Paolo I acc
ett la proposta inglese di una coalizione antifrancese (seconda coalizione) sigla
ta nel 98, a cui si unirono Austria e Turchia. Al 1799 i francesi conservavano i
n italia solo la repubblica ligure, mentre conservavano sia la svizzera che il b
elgio. In patria, il Direttorio era sempre pi screditato dagli scandali e dalla c
orruzione. Le elezioni del 98 volsero dalla parte neogiacobina, ma furono annull
ati i risultati, mentre riprendevano terreno i monarchici e i Consigli osteggiav
ano sempre pi i direttori. Il colpo di scena lo fece Bonaparte, sbarcando miracol
osamente a Frjus nell'ottobre 99. Il direttore Sieys aveva in mente da tempo un co
lpo di forza e si accord con il generale. Il 18 brumaio anno Vili col pretesto di
una congiura giacobina i Consigli furono scortati fuori dalla capitale, mentre
tre direttori (Sieys, Ducos e Barras) rassegnarono le dimissioni. Dopo aver dispe
rso i deputati ostili con l'ausilio dei soldati, i pochi rimasti votarono per la
consegna dei poteri a tre consoli: Bonaparte, Sieys e Ducos.
25.
La Francia e l'Europa nell'et napoleonica.
La Costituzione dell'anno Vili, riveduta personalmente da Bonaparte e Sieys, entr
un vigore il 25 dicembre 1799: la Dichiarazione dei diritti venne sostituita da
una sommaria menzione delle libert fondamentali; il suffragio universale maschile
fu ripristinato, ma anche svuotato di contenuto, dato
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
che eleggeva solo i componenti di liste comunali, dipartimentali e nazionali, da
cui poi il governo sceglieva gli amministratori e i membri delle assemblee (Tri
bunato e Corpo legislativo). Il risultato era un forte accentramento dei poteri
nell'esecutivo, capeggiato da un primo console (Bonaparte) che nominava ministri
, ambasciatori e giudici, e che era fiancheggiato dagli altri due consoli e da u
n consiglio di Stato in cui si elaboravano le leggi. Accanto a questo potere sos
tanzialmente monarchico venivano ribaditi alcuni cardini della rivoluzione, come
l'abolizione dei privilegi feudali, luguaglianza dei cittadini davanti al fisco
e alla legge, carriere aperte ai talenti, libert di impresa, riconoscimento della
propriet terriera a chi l'aveva acquistata. Questi, assieme alla risposta che co
stituiva al decennio di instabilit, e la gloria di Bonaparte assicurarono al regi
me un larghissimo consenso, anche se censura e regime poliziesco non permettevan
o l'attivit d'opposizione. Anche localmente, l'accentramento del potere prevedeva

la nomina governativa di prefetti con ampi poteri, da cui dipendevano sottopref


etti e sindaci; vennero costituite delle corti d'appello e una corte di cassazio
ne che poteva annullare i giudizi dei tribunali inferiori; anche i giudici erano
di nomina governativa. Tutti questi funzionari furono scelti sia tra i filomona
rchici che tra i politici dell'89-99. Importanti furono le promulgazioni dei Cod
ici civili, di commercio, di procedura penale e civile e il codice penale. Il ri
baltamento delle imposte da dirette a indirette e i monopoli su sale e tabacco,
e la riscossione statale delle imposte fecero raggiungere nel 1802 il pareggio d
i bilancio. Nel 1800 venne creata la Banca di Francia e venne coniato il nuovo f
ranco germinale.
Sempre nel 1800 la Russia si ritir dalla coalizione antifrancese; Bonaparte spost
la sua attenzione verso l'Austria: valicato il Gran San Bernardo prese di spalle
l'esercito austriaco, occup per la seconda volta Milano e ottenne la decisiva vi
ttoria di Marengo a giugno. L'Austria firm la pace a Lunville nel 1801 che concess
e i territori del Reno alla Francia e l'allargamento dei confini della repubblic
a cisalpina. Dopo lunghe trattative nel 1802 si raggiunse la pace anche con l'In
ghilterra, ad Amiens, che restituiva alla Francia le colonie americane e l'isola
di Malta ai cavalieri di San Giovanni, mentre l'Egitto ritornava Turco. Col con
cordato stipulato assieme papa Pio VII il cattolicesimo veniva riconosciuto relig
ione della grande maggioranza dei francesi, si assicurava la libert di culto e il
mantenimento degli ecclesiastici a spese dello stato, in cambio della nomina gov
ernativa dei vescovi e la rinuncia ai beni confiscati.
L'IMPERO E 3A E 4A COALIZIONE ANTIFRANCESE. Napoleone sfrutt i suoi successi mili
tari per accrescere i suoi poteri all'interno: con un plebiscito fu nominato pri
mo console a vita, e il Senato modific la costituzione accrescendo i suoi poteri,
fino a nominarlo nel 1804 imperatore dei francesi. Con l'ereditariet della carica
e la creazione di una corte sul modello borbonico complet la svolta monarchica. I
l 2 dicembre Napoleone si incoron con le proprie mani a Notre Dame con la corona
offerta dal pontefice, giurando il rispetto ai valori della Rivoluzione. L'inghi
lterra aveva ripreso dal 1803 le ostilit contro la Francia e nel 1805 entr a far p
arte della terza coalizione con Austria, Russia, Svezia e Regno di Napoli. La Sp
agna si schier a fianco di Napoleone. Il 21 ottobre la flotta franco-spagnola fu
distrutta a Trafalgar dagli inglesi di Nelson, ma Bonaparte sconfisse gli eserci
ti austriaci e russi ad Austerlitz a dicembre. Priva di difese l'Austria dovette
cedere alle condizioni del trattato di Presburgo, che la obbligava a concedere
al Regno d'Italia (ex-repubblica cisalpina) il Veneto, l'Istria, la Dalmazia, lag
gregazione del Tiralo alla Baviera e il pagamento di una ingente indennit di guer
ra. All'inizio del 1806 il regno di Napoli fu occupato dai francesi e il fratell
o di Napoleone, Giuseppe Bonaparte, fu messo sul trono, mentre i Borbone si rifu
giarono a Palermo. A luglio in germania venne creata la Confederazione del Reno,
associazione filo-francese degli stati tedeschi. Federico Guglielmo III, re di
Prussia, intimorito dalla confederazione, promosse la quarta coalizione formata
assieme all'Inghilterra e alla Russia. L'imbattibilit sul campo terrestre di Napo
leone valse lo smembramento dello stato prussiano dopo le vittorie a Jena e Auer
staedt. Nel 1803 la campagna contro la Russia si concluse con l'accordo di Tilsi
t. Venne creato il regno di Vestfalia annettendo parte occidentale della Prussia
con Hannover,
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Il Capretta - Stona Moderna (1492-1848)
mentre al re di Sassonia fu dato il nuovo granducato di Varsavia, che comprendev
a le vecchie province polacche occupate.
BLOCCO CONTINENTALE, GUERRA DI SPAGNA, QUINTA COALIZIONE. Riconoscendo la superi
orit navale inglese, Napoleone tent di piegare l'inghilterra dichiarando il blocco
dei commerci con le isole britanniche; successivamente al blocco aderirono Russ
ia (obbligata ad aiutare la Francia dall'accordo di Ulsit), Prussia, Danimarca e
Spagna. Anche se l'attivit di contrabbando era gi presente proprio per opera degl
i inglesi, e nonostante alcune eccezioni alle importazioni indispensabili alla F
rancia come il cotone, l'Inghilterra (guidata dal ministro della guerra Robert S
tewart) fu colpita da una grave crisi. Fu per capace di resistere fino a quando l
a penisola iberica si rivolt contro Napoleone e i Russi riaprirono i commerci.

Napoleone tent dapprima a impadronirsi del Portogallo fra il 1807 e il 1808, fall
endo, poi riusc a spodestare il re di Spagna Carlo IV, proclamando al suo posto s
uo fratello Giuseppe. Il popolo spagnolo rispose insorgendo, e inizi una forte ca
mpagna di guerriglia contro l'esercito francese, organizzata da clero e nobilt. E
ssi fecero leva sul sentimento religioso, dato che lo Stato pontificio era stato
occupato dai francesi con la scusa di imporre l'applicazione del blocco nel 180
8, e annesso all'Impero francese l'anno seguente, mentre papa Pio VII venne port
ato prigioniero a Savona dopo aver scomunicato Napoleone.
Mentre le violenze in Spagna non si placavano, l'Austria decise di vendicare l'u
miliazione subita.
Alleata con l'Inghilterra nella quinta coalizione, invase la Baviera alleata del
la Francia. Napoleone rispose, ed entr a Vienna a maggio, mentre due mesi dopo sc
onfisse a Wagram l'arciduca Carlo.
Con la pace di Vienna firmata ad ottobre, l'Austria perdeva la Galizia settentri
onale, annessa al granducato di Varsavia, mentre la Carinzia, la Camiola, Triest
e e Fiume formarono le province Illiriche assieme Istria e Dalmazia, parte del'I
mpero. Per acquietare il vincitore, il cancelliere austriaco conte di Mettemich
offr in sposa a Napoleone (divorziato dalla prima moglie) una figlia di Francesco
I, Maria Luigia, che gli diede il primo erede, Napoleone Francesco Carlo Giusep
pe Bonaparte, che ebbe il titolo di re di Roma.
SOCIET FRANCESE ALL'APOGEO DELL'IMPERO. L'impero raggiunse la massima espansione
con le annessioni dei 09-10, arrivando a comprendere 44 milioni di abitanti, di
cui 30 solo in Francia.
Al vertice della societ c'era la corte imperiale, sempre pi simile a quella dell'a
ntico regime. Oltre alla Legione d'onore composta dai meritevoli servitori dello
stato, venne creata una nuova nobilt imperiale, composta in maggioranza da borgh
esi, ma anche da una parte consistente di antichi nobili e popolari, avanzati so
cialmente grazie all'esercito. I nobili imperiali percepivano una rendita gradua
ta secondo il titolo. L'elite sociale era quindi composta da persone che ricopri
vano una carica pubblica e che erano proprietari di un fondo.
Le camere erano sostanzialmente delle casse di risonanza della volont di Napoleon
e, cos come i suoi ministri ne erano esecutori. Tra di essi c'era Talleyrand, min
istro degli esteri, forte personalit che Napoleone pens bene di sostituire assieme
ad altri ministri brillanti, per far posto a persone pi incolori.
Il controllo della stampa fu completato nel 10, quando si limitarono i giornali
ad uno per dipartimento (quattro per Parigi), e l'istituzione della Direzione di
stampa e libreria, che aveva il compito di impedire l'uscita di notizie sgradev
oli al regime e promuovere una propaganda attiva attraverso gli organi di stampa
. Anche l'istruzione fu controllata attraverso delle leggi che riorganizzavano l
e scuole e le Universit. Altro ruolo cardine era quello della religione, stabilit
o con il concordato del 1801, dove un catechismo imperiale imponeva al clero l'o
bbedienza. L'occupazione dello stato pontificio nel 1809 per ne min le basi, grazi
e anche al rifiuto del deportato Pio VII di consacrare i nuovi vescovi.
A minare ulteriormente la popolarit dell'imperatore fu la crisi economica del 1012: la congiunzione di una crisi del tessile a causa della scarsit di materie pri
me e di un cattivo raccolto
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
che fece alzare i prezzi, determin un aumento della disoccupazione e un peggioram
ento della condizione dei ceti pi bassi. Al livello finanziario, per far fronte a
l venir meno delle indennit di guerra, si alzarono i dazi e le imposte sui consum
i che, assieme alla continua leva militare per far fronte alla situazione spagno
la e alla campagna di Russia, non fecero altro che aumentare il malcontento.
RIORGANIZZAZIONE DELLA PENISOLA ITALIANA. Al livello politico Napoleone riusc a c
reare un sistema continentale composto da tre situazioni diverse: territori dirett
amente annessi all'impero (Reno, Belgio, Olanda, Province Illiriche, parte dell'
Italia centrosettentrionale); Stati separati dalla Francia, ma con a capo un par
ente (Spagna, Regno di Napoli) o sovrani amici (Vestfalia, Baviera, Sassonia); S

tati separati ma posti sotto l'autorita di Napoleone (regno d'Italia). Dovunque


furono imposti sistemi amministrativi e giudiziari affini a quello francesi, sub
ordinazione in campo economico, finanziario e militare.
L'Italia vedeva contrapposti il regno d'Italia al regno di Napoli, mentre il res
to della penisola veniva man mano annesso direttamente all'impero francese. Solo
la Sicilia, rifugio dei Borbone, e la Sardegna, rifugio dei Savoia, rimanevano
fuori dall'influenza francese.
La Repubblica Cisalpina venne trasformata in Repubblica Italiana, con Napoleone
come presidente. Le istituzioni repubblicane vennero modellate su quelle frances
i, cos come gli interventi sulleconomia, l'istruzione ecc. Dal 1805 si trasforma i
n Regno d'Italia, sempre con Napoleone re, il quale nomina come vicer il figliast
ro Eugenio di Beauharnais. Il Regno d'Italia, nonostante le poche libert, conosce
un periodo di ammodernamento con l'adozione di Codici francesi e con la realizz
azione di opere pubbliche (come la strada del Sempione), mentre Milano diventa c
apitale culturale. L'agricoltura era l'attivit principale e, nonostante la tassaz
ione eccessiva fu stimolata dalla richiesta del mercato francese, sia per le ind
ustrie che per l'esercito.
Pi forte l'incidenza napoleonica nel Regno di Napoli, a causa dell'arretratezza d
i cui soffriva il Mezzogiorno. Dopo Giuseppe Bonaparte, la corona di Napoli fu i
ndossata da Gioacchino Murat, cognato di Napoleone. Una nuova divisione delle am
ministrazioni provinciali fecero emergere centri come Salerno e Bari. Oltre ai n
uovi ordinamenti a stampo francese, dal 2 agosto 1806 fu abolito il sistema feud
ale, ma la ridistribuzione dei terreni non favor i contadini, ma i galantuomini, ov
vero i benestanti locali. Inoltre sempre forte era il fenomeno di brigantaggio,
alimentato dagli inglesi, che cost l'intervento dell'esercito francese in Calabri
a. Dalla nuovo esercito costituito, si form una nuova classe borghese che sar deci
siva per il fenomeno risorgimentale.
EUROPA CENTRO-SETTENTRIONALE. L'impero napoleonico impresse profondi cambiamenti
nei territori tedeschi. La riorganizzazione fu varata nel 1803, le piccole auto
nomie furono posti sotto l'autorit degli stati pi grandi; il Sacro Romano Impero v
eniva sciolto ufficialmente nel 1806, mentre nello stesso anno veniva istituita
la Confederazione del Reno sotto il protettorato dell'imperatore, il quale dirig
eva la politica estera e vi reclutava un piccolo esercito.
Degli altri stati tedeschi, l'Austria si manteneva apparentemente fedele alla Fr
ancia, e vedeva l'ascesa del ministro degli esteri il principe di Metternich. Il
re di Prussia Federico Guglielmo III (dal 1797) intraprende dopo la sconfitta d
i Jena una serie di prudenti riforme, tra cui l'abolizione della servit della gle
ba anche nelle propriet private e l'abbattimento di vincoli alliniziativa economic
a. Con l'attivit di intellettuali come Fichte (con i Discorsi sulla nazione tedesc
a) la Prussia si preparava a diventare la guida politica e morale dell'intera Ger
mania.
La ricostituzione della Polonia non avvi grosse modernizzazioni al livello statal
e, ma catalizz la formazione di un movimento nazionale che sarebbe stata la base
per l'indipendenza dalla Russia nel 1831. Stati come Danimarca e Svezia, che orb
itavano attorno alla Francia, fecero venir meno il loro appoggio dopo la sconfit
ta di Napoleone in Russia.
Il dominio Napoleonico in europa segn un profondo cambiamento delle strutture pol
itiche e giudiziarie in senso ugualitario, d'altra parte il giogo fiscale e il t
ributo in soldati non poteva far
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
altro che generare malcontento e sentimenti di rivalsa, che non sempre presero l
a forma delle rivolte spagnole, anzi si espressero attraverso campagne di unific
azione e indipendenza nazionale. CAMPAGNA DI RUSSIA E CROLLO DELLIMPERO. Il giova
ne zar Alessandro I (1801-1825) educato da precettori francesi, diede inizio a u
na serie di riforme tra cui il rafforzamento dei poteri del Senato e una forte s
pinta all'istruzione. Dal 1809 intraprese una campagna di espansione, conquistan
do la Finlandia. Dal 1806 al 1812 le operazioni contro la Turchia e la Persia fr
uttarono la conquista di Bessarabia, Georgia e Azerbaigian. Questo, oltre alla r
ipresa dei commerci con l'Inghilterra dal 1810, raffredd i rapporti con Napoleone

che nel 12 si alle con la Svezia. Nello stesso anno Napoleone radun 700.000 uomin
i da una ventina di paesi diversi fra i fiumi Older e Vistola; pi tardi varc il fi
ume Niemen, mentre i generali russi ritiravano ordinatamente le proprie truppe s
enza scontrarsi con Napoleone, lasciando alle spalle terra bruciata in modo da t
agliare i rifornimenti al nemico. Il primo scontro dall'inizio in primavera si e
bbe a settembre, dove i russi cercarono di sbarrare la strada per Mosca. I franc
esi ebbero la meglio a prezzo di gravi perdite; Napoleone entr al Cremlino, ma pe
rse settimane in attesa dei messaggeri di Alessandro. Ormai in ottobre Napoleone
diede l'ordine di ritirata, procedendo verso sud, ma i russi gli chiusero il pa
sso obbligandolo a ripercorrere la campagna devastata. Con la venuta deH'invemo
e i continui attacchi russi, la ritirata divenne letale: l'esercito francese era
senza rifornimenti, mutilato della cavalleria e dell'artiglieria, con meno dell
a met degli uomini.
Al ritorno di Napoleone a Parigi, la situazione in Europa si stava ribaltando: n
el 1813 Federico Guglielmo III strinse alleanza con lo zar, proclamando una guerr
a di liberazione; Mettemich entr segretamente nella sesta coalizione. Gli inglesi av
evano occupato l'Andalusia, mentre a Cadice gli insorti approvavano una Costituz
ione liberale; lo stesso accadeva in Sicilia. Napoleone riusc a reclutare un mili
one di uomini entro la primavera. La battaglia delle nazioni si svolse a Lipsia tr
a il 16 e il 19 ottobre 1813 e determin la sconfitta di Napoleone, dopo che non s
opraggiunsero i rinforzi sperati e i soldati tedeschi disertarono passando al ne
mico. Mentre si Napoleone si ritirava sul Reno, Svizzera, Germania e Olanda si r
ibellavano; la Spagna veniva evacuata dai francesi e Murat trattava con l'Austri
a. Il popolo francese non rispondeva pi agli appelli del primo console, che fu sc
onfitto nel marzo 1814 ad Arcis-sur-Aube, dopo gli alleati erano entrati in fran
cia. Il 31 marzo gli invasori entrano a Parigi. Il senato francese, manovrato da
Talleyrand, proclam la decadenza dell'imperatore. Il 6 aprile Napoleone abdic, ch
iedendo la sovranit dell'isola d'Elba e un lauto appannaggio. Nel frattempo la Fr
ancia chiedeva a Luigi XVIII, fratello di Luigi XVI, di ritornare sul trono con
una Costituzione alla inglese, ma costui si appell al principio di legittimit mona
rchica e promulg un giugno una diversa costituzione definita graziosa concessione.
I confini della Francia ritornavano quelli del 1789, con l'aggiunta di Avignone
e Savoia. Il resto veniva rimandato al congresso intemazionale di Vienna. Il reg
no d'Italia veniva tenuto dal vicer Eugenio grazie ad un trattato con l'Austria,
ma durante una sommossa popolare venne linciato dalla folla. Decise cos di abband
onare l'Italia e in nome dell'imperatore d'Austria si insediava il maresciallo A
nnibaie Sommariva. Anche Pio VII e Vittorio Emanuele I e il granduca di Toscana
Ferdinando III riprendevano possesso dei rispettivi stati.
Mentre nel 1815 si svolgeva il congresso di Vienna, in Francia ritornava il malc
ontento per le cariche date ai nobili, la disoccupazione e i timori per la resta
urazione. Napoleone decise di sfruttare tutto ci: sbarcato a Cannes, l'esercito i
nviato per arrestarlo pass dalla sua parte ed entr a Parigi. Nel frattempo si form
ava la settima coalizione antifrancese, che Napoleone affront in Belgio a Waterlo
o, il 18 giugno 1815, subendo una dura sconfitta. Ritornato a Parigi abdic. I Cent
o giorni si conclusero con l'entrata a Parigi di Luigi XVIII. L'ex imperatore si
consegn agli inglesi che lo deportarono nellisola di Sant'Elena, dove morir in soli
tudine il 5 maggio 1821.
Murat tent un'impresa simile, dichiarando guerra all'Austria nel 1815 temendo di
essere spodestato. Lappello all'indipendenza dei napoletani valse a poco, come la
concessione di una Costituzione liberale. Sconfitto a Tolentino, Murat firm la c
onvenzione di Casa Lanza che sanciva
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)
il ritorno dei Borbone. Dopo il rifugio in Corsica, Murat tent il colpo di mano s
barcando in Calabria, ma venne immediatamente fucilato.
26.
L'et della Restaurazione.
IL CONGRESSO DI VIENNA. Le grandi potenze europee dovettero ricostruire un nuovo
ordine che soffocasse nuovi moti rivoluzionari o egemonici e garantisse un cert

o equilibrio politico.
Russia, Austria, Prussia e Inghilterra accolsero con loro la Francia, consideran
do la monarchia vittima deH'esperienza napoleonica; questo anche grazie alla dip
lomazia di Talleyrand, ministro degli esteri con esperienze rivoluzionarie e nap
oleoniche, interlocutore degli omologhi austriaco Mettemich e inglese Castlereag
h. Il congresso inizi nel novembre 1814 e si concluse a ridosso di Waterloo nel g
iugno 1815. Le potenze operarono in nome del principio di legittimit delle monarc
hie, cio sul modello anteriore alla rivoluzione francese.
Francia: venne riportata ai confini del 1792, quindi con Avignone e parte della
Savoia, mentre ai confini orientali vennero rafforzati gli stati cuscinetto per ar
ginare eventuali espansioni.
Belgio: unito all'Olanda form il Regno dei Paesi Bassi sotto dinastia Orange.
Regno di Sardegna: venne ricostruito, e ampliato con l'annessione della Liguria.
Prussia: a lei tocca la maggior parte del regno napoleonico di Vestfalia e, assi
eme alla Baviera (ingrandita con il Palatinato), difende la riva sinistra del Re
no.
Al posto del Sacro Romano Impero venne istituita la Confederazione germanica, co
mposta da 39 stati e presieduta dall'Austra.
Danimarca: perde la Norvegia a vantaggio della Svezia.
Russia: si annette il regno di Polonia, Lituania, Bielorussia e Ucraina, conserv
ando Finlandia e Bessarabia.
Austria: rinuncia al Belgio, ma conserva Lombardia, Veneto, Istria, Dalmazia e P
rovince Illiriche, mentre tramite parentele si assicurava l'egemonia su tutta l'
Italia centrale.
Il regno di Napoli si trasformava in Regno delle Due Sicilie con Ferdinando IV c
he prese il nome di Ferdinando E
Gran Bretagna: si assicura Gibilterra, Minorca, Malta, Isole Ionie; nei Caraibi
Tobago, Santa Lucia e altra isole; in Africa la colonia del Capo; in Asia Ceylon
, Singapore oltre all'India.
Si formarono due nuove alleanza: la Santa Alleanza promossa dalla Russia a cui a
derirono Prussia e Austria, in seguito anche la Francia; la Quadruplice Alleanza
promossa dall'Inghilterra con Russia, Prussia e Austria, con l'intento di vigil
are sullequilibrio europeo. Si tennero frequenti congressi fra le potenze per man
tenere la situazione di pace, ma inevitabilmente si andava a scontrare con le as
pirazioni alla libert e all'indipendenza dei popoli e con le forze storiche che a
ndavano configurandosi (nazionalismo, socialismo e liberalismo).
SVILUPPO ECONOMICO E QUESTIONE SOCIALE. Dopo una frenata, dal 1820 circa riprese
la crescita demografica, che a met secolo risulta il doppio del secolo anteceden
te, nonostante nuove malattie come il colera: ci dato da un progressivo aumento d
ella natalit e un aumento delle condizioni igieniche. L'agricoltura assorbiva la
maggior parte della manodopera, solo a met del secolo iniziano a diffondersi fert
ilizzanti chimici e nuove macchine. In inghilterra la Rivoluzione industriale en
tr in una nuova fase, e vide l'applicazione delle macchine a vapore ai trasporti
su rotaia, mentre su acqua tardavano a svilupparsi. Iniziano a costruirsi le pri
me reti ferroviarie in europa, anche se in inghilterra sono molto pi capillari.
Fino al 1870 in Gran Bretagna si producono la met dei manufatti in circolazione s
ul pianeta. A seguire l'Inghilterra nell'industrializzazione furono il Belgio, l
a Germania e la Francia, dove lo Stato incentiv il processo. Si accompagnavano a
ci i fenomeni sociali di migrazione dalle campagne alle citt, la formazione della
classe operaia, in condizioni di vita pessime, che spesso si organizz in scioperi
e boicottaggi contro limprenditore. In francia la questione sociale viene affron
tata con una serie di progetti di socialismo utopico, che ripensavano l'organizzaz
ione sociale e produttiva.
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QUESTIONE NAZIONALE E MOTI PER LIBERT E INDIPENDENZA. A differenza dei grandi sta
ti nazionali come Francia, Inghilterra... nelle zone dell'attuale Germania e Ita

lia non esisteva unit politica, ma era presente un sentimento di identit culturale
fin dal Medioevo, soprattutto sentito dagli intellettuali. Dai primi anni dell'
Ottocento questo sentimento inizi a spargersi anche nella popolazione come gi era
successo nelle rivoluzioni americana e francese, dove in nome della nazione sovr
ana si erano costituiti nuovi stati o ordini sociali. La diffusione in europa si
deve all'esportazione compiuta da Napoleone delle promesse della rivoluzione, m
a anche ai processi di modernizzazione che non isolavano pi le comunit locali mett
endo in contatto gli individui, e il lavoro degli intellettuali romantici. Quest
i movimenti causarono le prime scosse aHequilibrio della restaurazione.
Primariamente, la Spagna di Ferdinando VII sprofond nel malcontento quando il sov
rano abol la Costituzione di Cadice e ripristin l'Inquisizione e i gesuiti (resusc
itati da Pio VII nel 1814) e i privilegi di nobilt e clero. Nel 1820 alcuni repar
ti militari si ribellarono: la rapida diffusione del movimento convinse il sovra
no a ristabilire la Costituzione e indire elezioni per le Cortes. Dopo poco le f
orze assolutistiche organizzarono una controrivoluzione e la Santa Alleanza deci
se di appoggiarla. Luigi XVIII varc i pirenei nel 23 e spezz la resistenza liberal
e. Dopo la morte del sovrano in Spagna scoppi la guerra civile fra liberali e car
listi, i fedeli al monarca (1833-1840).
In Portogallo il secondogenito del re Giovanni VI, don Miguel, con i suoi seguac
i (miguelisti) rovesci il regime costituzionale instaurato dal padre nel 21, appr
ofittando della lontananza del fratello don Pedro che decise di sistemarsi in Br
asile. Quest'ultimo impose una nuova costituzione, ma non venne rispettato, e il
Portogallo sprofond in un periodo di lotte fino al 1851.
Nei Balcani, Serbia e Montenegro avevano di fatto gi ottenuto un'indipendenza dal
l'impero ottomano, ormai in decadenza, e si governavano con dinastie proprie. Pi
risonanza ebbe la lotta intrapresa dalla Grecia, che insorse contro i Turchi nel
21 e l'anno seguente un'assemblea panellenica proclam l'indipendenza. La repress
ione sanguinosa dell'esercito ottomano guidato da Mehemet Al (pasci d'egitto) susc
it un'ondata di indignazione in Europa: gente come Byron e Santorre di Santarosa
lasciarono la vita in Grecia combattendo a fianco degli indipendentisti. Nel 27
Francia, Inghilterra e Russia (che al tempo si era proclamata protettrice degli
stati di religione ortodossa) intervenirono con i propri eserciti. Nel 29 la pac
e di Adrianopoli sanc l'indipendenza della Grecia (anche se in parte era ancora s
otto gli ottomani). L'esperienza repubblicana fin nel 32 quando le tre potenze vi
ncitrici imposero un monarca nella persona del principe bavarese Ottone di Witte
lsbach.
EMANCIPAZIONE DELLE COLONIE LATINO-AMERICANE E SVILUPPO DEGLI USA. La popolazion
e deH'america latina era allinizio del XIX secolo composta da 3 milioni di creoli
(spagnoli nati nel nuovo mondo), 2 milioni di schiavi neri, 4/5 milioni di meti
cci, 10 milioni di indios immersi nella miseria. Con l'invasione napoleonica del
la Spagna, si formarono nelle colonie delle Giunte che di fatto interruppero le
dipendenze dalla madrepatria, soddisfacendo cos il desiderio dell'aristocrazia cr
eola di potere, fino ad allora escluso dalle cariche pubbliche. Ma parallelament
e sorsero anche moti di indipendenza popolari, come nel 1810 a Caracas, in Messi
co e nel Rio de la Piata; assieme ad essi nacquero nuovi conflitti fra le provin
ce dei vicereami per il controllo del territorio. Una dopo l'altra proclamarono
l'indipendenza, anche grazie alle determinanti personalit dell'argentino Jos de Sa
n Martin e del venezuelano Simon Bolivar, che assieme sconfissero tra il 18 e il
24 le ultime roccaforti spagnole. Bolivar voleva riunire le ex colonie spagnole
in una federazione sul modello statunitense, come aveva iniziato a fare assumen
do la presidenza della Repubblica della Grande Colombia nel 19. Ma il suo proget
to fall, lasciando le ex colonie frazionate in una dozzina di stati o repubblican
i o monarchici, ma in ogni caso fortemente autoritari.
Caso a parte per il Brasile, la cui indipendenza si deve alla dinastia di Bragan
za. Nel 1815 Giovanni VI proclam l'autonomia del Brasile e nel 21 lasci la reggenz
a al figlio don Pedro che si proclam
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imperatore Pedro I del Brasile. A causa dell'andamento assolutistico della sua p


olitica e l'insuccesso militare contro l'Argentina per impedire la Secessione de
ll'Uruguay, l'imperatore fu costretto ad abdicare nel 1831 in favore del figlio
Pedro II, ancora bambino, il quale inizi a regnare dal 47 assicurando un periodo
di pace dopo le lotte interne.
Gli Stati Uniti quadruplicarono la propria popolazione in quarant'anni raggiunge
ndo nel 1850 quota 31 milioni. L'espansione verso ovest frutt la creazione di nuo
vi stati come Michigan, Wisconsin, Florida e Louisiana. Lannessione del Texas del
1845 port la guerra contro il Messico, che fin con l'accorpamento di Nuovo Messic
o, Arizona, Colorado e California. In tutto ci le popolazioni indie furono stermi
nate. Nel frattempo crescevano i contrasti tra il sud agricolo e schiavista e il
centro nord mercantile e industriale. Dopo un duplice mandato presidenziale del
repubblicano Monroe (1817-1825) coniatore dello slogan l'America agli Americani;
segu Quincy Adams del partito opposto. Dal 29 al 37, la presidenza tocca ad Andre
w Johnson, uno dei padri del partito democratico, eletto grazie al crescente pes
o dei ceti popolari. I governi democratici introdussero l'istruzione elementare
obbligatoria e gratuita, l'allargamento del suffragio, riconoscimento dei diritt
i sindacali. Dopo la Guerra di Secessione tra Nord e Sud (1861-1865) gli Stati U
niti si preparavano a diventare una delle maggiori potenze mondiali.
27.
Maggiori Paesi europei tra 1815 e 1848 GRAN BRETAGNA. Non tanto nel peri
odo di guerra con la francia, quanto nel dopoguerra la Gran Bretagna conobbe un
periodo di tensioni sociali. La disoccupazione sal bruscamente anche per gli effe
tti dell'industrializzazione, a cui si aggiunsero cattivi raccolti e prezzi alti
a causa delle leggi protezionistiche. Sorsero le prime unioni sindacali, anche
se illegali fino al 24, crebbero le petizioni al Parlamento e le adunanze in mas
sa. Nel 1819 una di queste venne dispersa a St. Peter's Field, Manchester, con u
na carica di cavalleria che cost 11 morti (massacro di Peterloo). Negli anni Venti
il potenziale conflitto sociale fu disinnescato dalla politica dei tory con il g
overno Liverpool (1812-1827). Col suicidio di Castlereagh nel 22, si fece spazio
al liberale Canning nel ministero degli esteri, mentre agli interni segu Peel, i
l quale riform il diritto penale rendendolo pi umano, costitu un corpo di polizia,
emancip i cattolici dalle discriminazioni giuridiche, consentendo agli irlandesi
rappresentanza nel Parlamento unito dal 1800. Il partito radicale per pose l'atte
nzione sulla riforma del Parlamento e sull'abolizione della schiavit. In sei mesi
tra il 1830 e 31, pi di 3000 petizioni furono presentate per la ridistribuzione
dei seggi parlamentari. Nel 1830 alla morte di Giorgio IV sal al trono Guglielmo
IV (fino al 37), accompagnato dalla formazione dal governo whig di lord Grey. So
lo nel 32 dopo la dura opposizione della camera dei Lord pass la riforma parlamen
tare, riuscendo a sanare le ingiustizie senza per applicare un criterio proporzio
nale, n un suffragio esteso (solo un quinto dei maschi, uno dei pi larghi d'Europa
). L'anno seguente venne abolita la schiavit nelle colonie, dopo che nel 1807 era
stata interrotta la tratta degli schiavi. Nel 34 per far fronte alle condizioni
sociali in peggioramento, fu votata una legge di assistenza che prevedeva la re
clusione forzosa dei poveri in case di lavoro, tenute in condizioni bassissime p
er fungere da deterrente. Oltre alle numerose organizzazioni sindacali, sorse il
movimento cartista, una lega popolare-operaia che si basava sulle rivendicazion
i della Carta come il suffragio universale maschile, voto segreto, parlamenti annu
ali, l'eliminazione dei requisiti di censo per i deputati e l'introduzione per l
oro di uno stipendio; inoltre prese corpo la Lega contro le leggi sul grano.
Questo, a differenza del primo, riusc a far valere le proprie richieste nel 46, d
opo aver messo in cattiva luce l'egoismo dell'aristocrazia terriera. Tra il 30 e
il 51 la politica estera fu guidata da Palmerston, che nascose dietro la difesa
delle istanze libertarie dei popoli gli obbiettivi imperialistici: nel 38 invas
e l'Afghanistan, mentre con la Cina intraprese la guerra dell'oppio proprio per ap
rire i commerci alla Compagnia delle Indie, che frutt l'affitto di Hong Kong. L'a
vvento della regina Vittoria (1837-1901) inaugur un lungo periodo di crescita, ri
forme e di supremazia mondiale, oltre che perpetuare un modello etico di culto d
ella rispettabilit, del lavoro,
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II Capretta - Storia Moderna (1492-1848)

del fare da s e del decoro, che si incarnarono in tutta la societ inglese non senz
a ipocrisie. FRANCIA. La nuova monarchia di Luigi XVIII (1814-1824) si accompagn
ava con una carta costituzionale promulgata dal monarca che, con l'istituzione d
i due camere una di nomina regia e l'altra a suffragio ristrettissimo, tentava u
n compromesso con la Rivoluzione. Si lasciavano intatte le libert di opinione e d
i stampa e i codici napoleonici assieme all'uguaglianza di fronte alla legge. Le
elezioni del 15 premiarono il partito realista che dopo una piccola parentesi d
istensiva, si abbandon a politiche reazionarie, come lintervento in Spagna promoss
o dal governo Vllle (1822-1827), rafforzate dalla successione al trono di Carlo X
(1824-1830). La nomina del 29 del governo Polignac suscit vaste proteste che dopo
la sospensione della carta costituzionale e della camera dei deputati si trasfo
rmarono in una rivolta armata a Parigi tra il 27 e il 29 luglio 1830. Carlo X si
rifugi in Inghilterra e nonostante le richieste per la repubblica, si opt per ced
ere la corona al principe Luigi Filippo d'Orleans, membro della famiglia reale c
on idee pi moderate. Una nuova costituzione monarchica liberale eliminava il catt
olicesimo come religione ufficiale, trasferiva il potere legislativo alle camere
, aboliva censure e tribunali straordinari, mentre il re si dichiarava dei france
si, adottando il tricolore come bandiera; nel 31 si allargava anche il suffragio
e si istituiva la Guardia Nazionale. I moti del 30 ispirarono i sollevamenti in
Belgio, che si nomin indipendente dai Paesi Bassi dandosi una costituzione monarc
hica liberale affidando la corona a Leopoldo I di Sassonia-Coburgo. La monarchia
orleanista si fece espressione degli interessi di borghesia bancaria e finanzia
ria, mentre i moti popolari subirono una dura repressione. La politica estera ve
deva la Francia alleata agli inglesi, e l'inizio di una nuova espansione colonia
le come in Algeria. Successivamente si riaccost all'Austria irritando l'ala liber
ale. Gli altri schieramenti politici erano i bonapartisti, i legittimisti e a si
nistra repubblicani e socialisti di Louis Blanc. Scontri politici e sociali culm
ineranno con i moti rivoluzionari del 48.
PRUSSIA. Grazie alle riforme dopo Jena, al prestigio dell'apparato militare e bu
rocratico e delle sue istituzioni culturali, la Prussia diventava la prima rival
e dell'Austria per il primato sulla Confederazione germanica. Primo passo per l'
unione politica della confederazione fu l'unione doganale che per escluse le prov
ince austriache. Questo diede un forte impulso al mercato intemo e all'industria
lizzazione. Insoddisfatto era il ceto intellettuale che chiedeva una costituzion
e liberale come quella degli stati meridionali, soprattutto dopo le notizie degl
i avvenimenti francesi nel 30. Le illusorie speranze riposte nel re Federico Gug
lielmo IV (1840-1861) provocarono un fermento nel popolo che crebbe fino al 48.
IMPERO AUSTRIACO. Un clima di sospetto e repressione per paura della rivoluzione
anim il periodo politico austriaco guidato dal cancelliere Mettemich. L'immobili
smo politico poggiava sulle salde basi della monarchia, e fu accentuato dalla su
ccessione al trono di Ferdinando nel 1835, minorato mentale. L'economia dava seg
ni di ripresa, anche se nelle campagne persisteva la servit della gleba, mentre V
ienna rimaneva centro letterario-musicale. La debolezza e la minaccia alla monar
chia era il gran numero di nazionalit che ospitava al suo intemo, tra cui l'itali
ana e l'ungherese, la quale non teneva conto le altre minoranze serbe, croate e
rumene.
RUSSIA. Il secondo decennio di regno di Alessandro I vide l'abbandono delle tend
enze riformatrici. La popolazione era prevalentemente contadina, in misura maggi
ore servi della gleba nelle mani dei signori proprietari; si assisteva per ad una
certa industrializzazione. Con la morte dello zar nel 25, alcuni reparti dell'e
sercito vicini ad ambienti liberali si ammutinarono: i decabristi (era dicembre)
intendevano imporre al successore Nicola I (1825-1855) una Costituzione e l'abo
lizione della servit della gleba. La ribellione fu subito repressa, il che accent
u il contrasto tra aristocrazia illuminata e governo zarista dedito a politiche p
oliziesche e censorie. Nel 1831 venne repressa una ribellione polacca, Nicola I
abrog la costituzione e russific il paese; l'intervento in Grecia a fianco degli ind
ipendentisti si spiega con la volont di presentarsi come protettori degli stati b
alcanici di religione ortodossa in funzione anti-turca.
QUESTIONE D'ORIENTE. Tradizionalismo religioso e corruzione avevano indebolito l
'impero

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ottomano, risvegliando l'interesse delle potenze europee e le volont indipendenti
ste di popoli cristiani e prinicipati musulmani. Indipendenza greca e la perdita
dell'Algeria furono i primi sintomi della crisi denominata questione d'oriente, c
he raggiunse una fase acuta quando il pasci d'egitto Mehmet Ali attacc direttament
e il sultano. Nicola I intervenne preoccupato a fianco dei turchi, ottenendo da
questi il passaggio delle sue navi negli stretti fra mar nero e mediterraneo. Le
potenze europee, allarmate dal legame russo-ottomano, imposero un compromesso c
he imponeva la restituzione dei territori occupati dal pasci, che diventava sulta
no nominale del sultano, e la chiusura degli stretti alle navi da guerra (1841).
28.
L'Italia dalla Restaurazione al Risorgimento.
REGNO LOMBARDO-VENETO. Unito sotto la persona del vicer arciduca Ranieri, era div
iso in due giurisdizioni separate dal Mincio che facevano capo ai governi di Mil
ano una e di Venezia l'altra. Dal 29 il governatore affiancato da Senato amminis
trativo e Senato finanziario; all'accentramento faceva da contrappeso l'autonomi
a concessa ai comuni e la rete di congregazioni provinciali: tutto ci faceva dell
'amministrazione asburgica una delle pi moderne in italia. La polizia era autonom
a e soggetta a Vienna. Lagricoltura era avanzata, mentre si avviavano le industri
e tessili e metallurgiche. Le proteste contro il forte prelievo tributario a dir
etto favore dell'impero era destinato ad unirsi con le istanze liberali e patrio
ttiche delle societ segrete.
REGNO DI SARDEGNA. Riusc a compiere la politica pi restauratrice degli stati itali
ani: ristabil l'assolutismo con le costituzioni del 1770, ripristin i privilegi ar
istocratici e del clero, riaccolse anche i gesuiti, riassegn le cariche pubbliche
ai nobili. Con la crisi del 21 Vittorio Emanuele I abdic a favore del fratello C
arlo Felice continuando la politica assolutistica. Nel 31 succede Carlo Alberto
che abol il feudalesimo in Sardegna, promulg codici moderni, liberalizz l'economia.
Al livello economico lo Stato Sabaudo prometteva un'agricoltura avanzata assiem
e alla nascente industria laniera e cotoniera, e vedeva la ripresa del porto gen
oano. Solo dal 48 si assistette ad una svolta politica.
DUCATI PADANI E ITALIA CENTRALE. Se il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla ben
efici di un nuovo codice avanzatissimo con il governo di Maria Luigia d'Asburgo L
orena (1815-1847), nel regno di Modena e Reggio il duca Francesco IV d'Austria-E
ste cancell ogni traccia del regime napoleonico, ripristinando i privilegi, richi
amando i gesuiti, richiudendo gli ebrei nei ghetti, ripristinando i vecchi codic
i estensi e soffocando la vita culturale. Il granduca di Toscana Ferdinando III
d'Asburgo-Lorena, condusse una politica moderata ispirata al padre Pietro Leopol
do, liberalizzando i cereali e tollerando tutte le espressioni culturali come di
mostra una delle pi importanti riviste italiane, l'Antologia, stampata a Firenze. L
o stesso fece il figlio e successore Leopoldo II (1824-1859), che ospit in Toscan
a molti esuli liberali. Nonostante la mezzadria, una gestione illuminata delle cam
pagne miglior le rese di vino e olio; buoni i risultati delle industrie laniere e
cartiere. Nello Stato Pontificio, papa Pio VII (1800-1823) aiutato dal segretar
io di stato Ercole Consalvi riform l'organizzazione territoriale con la divisione
in diciassette province di cui cinque rette da cardinali. I diritti feudali ven
nero aboliti o ammessi con restrizioni.
REGNO DELLE DUE SICILIE. La parte peninsulare del regno fu quello che mantenne i
legami con le istituzioni napoleoniche. Con la Costituzione del 12 infatti la S
icilia non era pi indipendente e governata da un luogotenente generale e non pi da
un vicer. Responsabile del governo moderato del regno fu Luigi de' Medici, che i
nser nel governo ex collaboratori di Murat e conserv la divisione amministrativa n
apoleonica, addirittura introducendo in Sicilia i Codici francesi; le finanze fu
rono rifocillate con tagli alla spesa pubblica e all'istruzione. Un irrigidiment
o assolutistico nella politica dei successori al trono Francesco I e Ferdinando
II portarono ai moti del 20-21. In campo economico, l'agricoltura da un lato si
specializzava con nuove culture, dall'altro rest fedele ai metodi arcaici di sfru
ttamento a danno della condizione dei contadini, mentre lindustria vedeva il nasc

ere delle prime iniziative. In Sicilia l'abolizione del feudalesimo non cambi mol
to le gerarchie
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