Professional Documents
Culture Documents
PERSONALITÀ
Lo scultore bergamasco Mario Toffetti ci
racconta la sua idea dell’arte. E dell’arte sacra.
«D
ire di un artista
che è allievo di questo o quell’altro, è un
paravento. Bisogna usare come paragone
le capacità di ognuno: perché ciascuno, bravo o meno,
ha la sua personalità». E di personalità, lo scultore
bergamasco Mario Toffetti, ne ha davvero tanta. Sincero
fino alla ruvidezza, usa le parole come i suoi scalpelli:
lasciano sempre un segno forte e chiaro, privo di
ambiguità. Schiette e inequivocabili come sono pure le
sue opere in marmo, bronzo, legno, alabastro. Nette,
come lo è la sua scelta espressiva: quella dell’arte sacra,
eminentemente figurativa. Ma con un’applicazione
poliedrica, che abbraccia anche l’architettura e la
pittura. Tra le sue opere più famose vanno ricordate il
fonte battesimale per la Cappella Sistina e le tre anfore
per gli oli utilizzati nella Messa crismale in Vaticano.
Ci sono poi le grandi sculture, come il bronzo di papa
Giovanni XXIII a Camaitino di Sotto il Monte o il
gruppo in marmo rosa del Portogallo per la chiesa
parrocchiale di Tabaka (Kenya). Moltissimi gli
altari e gli amboni, tratti fuori da blocchi
monolitici e levigati fino ad assumere la
morbidezza e la dinamicità di un organismo
vivente, entro cui s’iscrivono scene bibliche
o storie di santi: si vedano la chiesa del
Policlinico Gemelli di Roma o la basilica di
Mario Toffetti con la moglie Caterina e i figli
Michelangelo e Fidia davanti alla Porta del Giubileo
realizzata dall’artista per la Basilica di Santa Maria
Maggiore. A fianco: bozzetto per il monumento
commissionato dal Patriarcato di Damasco.
FOTO M. TOFFETTI
Sant’Alessandro in Colonna (Bg). stanco della compravendita. Ed è superato i limiti e che resteranno
E infine ecco i maestosi portali in anche per questo che Mario Toffetti per sempre! Una volta il cardinale
bronzo per le chiese di Cortenova, non sopporta di venire paragonato ad Ruini mi disse che erano due nomi
Aprilia, Vigevano, Bariano, per la altri artisti contemporanei, fossero molto impegnativi. “Per forza! – ho
Basilica bramantesca di Crema... pure i più affermati. A lui interessa risposto. – Proprio come voi, che vi
e soprattutto la Porta del Giubileo essere Mario Toffetti, e nessun altro. chiamate come san Giovanni, san
realizzata per la Basilica di Santa E se proprio bisogna avere dei Giuseppe, san Pietro… così anch’io
Maria Maggiore in Roma. modelli, meglio puntare in alto. ho voluto onorare gli artisti, che sono
«Guarda i due pulpiti dell’Amadeo nel santi anche loro”».
La vera scuola e i veri maestri duomo di Cremona, scolpiti prima di
Toffetti i suoi figli non li ha mandati Michelangelo: è allo stesso tempo Ma come nascono le tue opere?
a studiare all’Accademia. Ai titoli di moderno e anche classico! Uno così da dove parti?
studio non hai mai creduto: non ti porterà mai fuori strada. «Mi devono dare carta bianca.
«Mi dicevano che senza il diploma Se uno deve “peccare”, che pecchi lì. E poi uno crea, e basta, senza ascoltare
non avrei fatto niente, e invece... Ma seguire il mercato o lo stile in voga tanti consigli o suggerimenti. L’artista
io scolpisco, mentre quelli che stavano al momento... è sbagliatissimo. Invece deve sentire l’opera, la deve fare sua,
dietro al professore sono finiti tutti a devi trovare i tuoi tasti e seguire la tua in modo da metterne in primo piano
insegnare». Li ha cresciuti alle sue strada. Io ho sempre fatto così». le qualità essenziali... oppure nascono
maestranze, “in bottega”, come si opere fatte solo di ornamenti...
faceva un tempo. Perché è in una A proposito di modelli, foglie, spighe di frumento... che sono
bottega di marmorari, ci racconta, hai dato ai tuoi figli due piacevoli, ma non dicono niente.
che lui ha imparato tutto: non presso nomi molto significativi: Bisogna essere originali, invece, sia
artisti, ma alla scuola di semplici Michelangelo e Fidia… nella scelta del tema che nella sua
artigiani che conoscevano però il «Sì, perché questi maestri esecuzione. Ma non si tratta
segreto dello scegliere il giusto blocco della scultura sono i veri d’inventare: uno vede com’è
di pietra, di come tagliarlo e di come miti della la chiesa, quali sono i suoi spazi,
scolpirlo. «In Accademia – continua storia, quelli e gli deve nascere spontaneo come
Toffetti – ci sono che hanno è più adatto completarlo».
andato per qualche
anno, alla buona. Mi sembra che
Ci ho imparato ci sia un soggetto
poco: qualcosa di ricorrente a cui sei
architettura, qualcosa di molto affezionato,
anatomia, di scultura cioè san Paolo…
niente. T’insegnano «Ne ho realizzati
troppo a copiare e poi sicuramente dieci o quindici, per
quest’abitudine ti resta non parlare dei tantissimi schizzi
addosso per tutta la vita. e bozzetti. Perché san Paolo mi
Durante gli esercizi con entusiasma. A me piacciono i santi
l’argilla, ad esempio, io così, vigorosi, aggressivi anche,
facevo la gamba della che hanno fede ma sono pratici
modella in certo modo e e realizzano... non quelli
il professore ne tagliava “mollicci” che s’inchinano.
sempre un pezzo. E io E poi nella sua storia c’è
poi lo rimettevo al suo movimento, dramma, energia,
posto. Ci sono momenti c’è l’uomo con tutta la sua
in cui l’artista non può responsabilità... insomma, lui
sottomettersi, altrimenti aveva qualcosa di speciale e lo
non crea. E alla fine tutto sento molto vicino, anche nel suo
diventa solo un commercio». atteggiamento religioso». Tra i tanti
Questo è un punto fermo, per “San Paolo” creati da Toffetti va
l’artista bergamasco: il Grande sicuramente menzionato il
Peccato è non essere se stessi. monumento posto davanti la
Guai a copiare da altri, per moda basilica dell’Apostolo
o per comodo: allora a Damasco,
l’anima dell’arte è commissionatogli dal
smarrita per Patriarcato: un’opera
sempre, e rimane maestosa di bronzo e
soltanto il gioco marmo, alta ben sette metri.