METODI USATI PER RACCOGLIERE IL MATERIALE ETNOGRAFICO
-I risultati della ricerca scientifca devono essere presentati in modo assolutamente imparziale e sincero (esposizione di tali dati senza pregiudizi) -Si deve fornire un resoconto dettagliato di tutti i preparativi degli esperimenti e una descrizione esatta degli strumenti adoperati e del modo e tempo con cui sono state condotte le osservazioni PRINCIPI METODOLOGICI PER EFFETTUARE UNA BUONA RICERCA 1- lo studioso deve possedere reali obiettivi scientifci e conoscere i valori e i criteri della moderna etnografa. Avere una buona formazione in questo campo non signifca per essere carichi di idee preconcette le quali possono essere dannose in un lavoro scientifco. !etnografo deve essere capace di cambiare costantemente le sue opinioni e di modifcarle davanti all!evidenza. 2- deve mettersi in condizioni buone per lavorare: vivere senza altri uomini bianchi, e restare a contatto pi stretto possibile con gli indigeni, trasferendosi nei loro villaggi. "ssere in stretto contatto con gli indigeni signifca che la vita dell!etnografo nel villaggio# inizialmente spiacevole e vista come una strana avventura# presto prende un ritmo abbastanza naturale che $ in piena armonia con l!ambiente circostante. 3-deve applicare un certo numero di metodi particolari per raccogliere, elaborare e defnire le proprie testimonianze
%&'I"((I)I *" A)&+& "(,&-+A.I/& 1-Dare un proflo chiaro e solido della costituzione sociale e di individuare le leggi e le regolarit di tutti i fenomeni culturali 0uesto obiettivo impone l!obbligo di fornire un resoconto completo di tutti osservati non mettendo in rilievo solo quelli singolari o bizzarri. !etnografo ha il compito di registrare tutte le regole e le regolarit1 della vita tribale e di descrivere la costituzione della loro societ1. 0ui sorge il problema che qst cose non sono formulate# ovvero non vi $ un codice di leggi scritte o espresse esplicitamente . !intera struttura sociale $ incorporato dentro all!essere umano. -li indigeni obbediscono agli imperativi del codice tribale ma non li comprendono# allo stesso modo in cui obbediscono ai loro istinti e sono ancor meno in grado di fornire un resoconto della propria organizzazione. 2er qst $ inutile fargli domande astratte di carattere sociologico. Il mezzo per superare qst di3colt1 consiste nel raccogliere i dati concreti o4erti dall!esperienza e trarne da solo le conclusioni generali 5no dei punti metodologici fondamentali per il lavoro sul campo $ la raccolta di dati concreti che coprano una vasta gamma di fatti. !etmografo deve mostrare i dati in modo chiaro e coinciso e devono e essere disposti in una sorta di carta sinottica in modo tale da utilizzarli come strumenti di studio e per presentarli come documenti etnologici. 1 metodo della documentazione statistica mediante la prova concreta. Il lavoro di ricerca dell!etnografo deve concentrarsi sia sull!aspetto comunitario che su quello privato della vita dell!indigeno. Importante $ l!annotamento di piccoli avvenimenti che si verifcano pi6 volte nella vita quotidiana del villaggio. 0st perch7 certi piccoli particolari che impressione fnch$ costituiscono una novit1 per l!etnografo# non si notano pi6 appena diventano familiari. 8olto importante per qst motivo $ il *IA+I& "(,&-+A.I/& tenuto sistematicamente per tutto il corso del lavoro in un distretto. 9- A3anco allo studio della costituzione sociale della societ1 tribale $ necessaria la registrazione dello spirito# cio$ dei giudizi# opinioni ed espressione degli indigeni: in ogni azione della vita familiare vi $ la routine prescritta dal costume e dalla tradizione# quindi il modo in cui viene compiuta CAPITOLO 2: JEAN-PIERRE OLIVIER DE SARDEN , LA POLITICA DEL CAMPO,SULLA PRODUZIONE DI DATI IN ANTROPOLOGIA ;inchiesta di tipo antropologico vuole avvicinarsi il pi6 possibile alle situazioni naturali dei soggetti (vita quotidiana# conversazioni) attraverso un interazione prolungata tra il ricercatore stesso e la popolazione locale. 0uesto tipo di ricerca richiede formazione e competenza le quali si acquisiscono nell;apprendistato: non ci sono procedure standard da poter seguire# la ricerca sul campo richiede abilit1 e procede a colpi di intuizione. PRINCIPALI MODI DI PRODUZIONE DEI DATI PROPRI DELLA RICERCA SUL CAMPO: - Osservazi!e "ar#e$i"a!#e (permanenza prolungata nel luogo di residenza delle persone oggetto della sua ricerca) - I% $%%&'i (le interazioni discorsive deliberatamente sollecitate dal ricercatore) - Le "r$e('re (i $e!si)e!# (strumenti utilizzati per fare un indagine sistematica) - La ra$$%#a (i *!#i s$ri##e 1+ L,OSSER-EAZIONE PARTECIPANTE !"antropologo si scontra con la realt che intende studiare. 0uesta situazione di base si scompone in due situazioni distinte le quali rientrano in due campi di4erenti: a- CAMPO DELL,OSSER-AZIONE: il ricercatore $ testimone .- CAMPO DELL,INTERAZIONE: il ricercatore $ coattore In entrambi i casi# le informazioni acquisite possono: -essere registrate dal ricercatore stematicamente trasformandosi in dati e corpus -oppure rimanere informali o latenti ---< impegnazione I dati e corpus racco!ta e re"istra#io$e de!!e i$%or&a#io$i' Il ricercatore prende appunti attaverso un #a$$'i!# strumento professionale di base molto importante poich7 solo quello che viene scritto continuer1 a esistere sotto forma di dati# e far1 funzione di corpus. I dati non sono pezzi di realt1 riportati tali e quali come sono realmente# ma sono la trasformazione di pezzi di realt1 riportati come sono stati percepiti e e selezionati dal ricercatore. (ali informazioni godono comunque di una validit1 scientifca poich7 il desiderio di conoscenza del ricercatore e la sua formazione alla ricerca possono parzialmente avere la meglio su emozioni e pregiudizi. + L,i!#erazi!e "'/ )(i0$are i *e!)e!i sserva#i: - una parte dei comportamenti # modifcata solo in minima parte dalla presenza dell"antropologo poich7 la sua presenza prolungata riduce i fattori di disturbo indotti dalla sua presenza: ci si abitua a lui. - &'a!( %a s'a "rese!za )(i0$a i $)"r#a)e!#i $i s! 2 s%'zi!i ra(i$a%i: =. $digenizzazione: il ricercatore cerca di assimilarsi ad un indigeno non distinguibile dagli altri >. il ricercatore ne trae proftto: il processo stesso di qst modifcazione diventa oggetto di ricerca. a posizione adottata di solito $ a met1 strada tra questi due atteggiamenti estremi. L(i&pre"$a#io$e %conoscenza sensibile& Il ricercatore non si sente sempre in servizio e vivendo osserva e tali osservazioni vengono registrate nel suo inconscio. ,on si trasformano in corpus (in dati) poich$ nn vengono registrate nel quaderno di campo. Il ricercatore sul campo acquisisce cos? una conoscenza sensibile (per impregnazione). 2+ I COLLO1UI Sono la produzione di dati da parte del ricercatore sulla base di discorsi autoctoni che lui stesso avr1 sollecitati. A4ermare il p.d.v. dell;indigeno $ l;obiettivo principale dell;antropologia# e il colloquio resta il mezzo privilegiato per produrre dati che danno accesso alle rappresentazioni locali@indigene. Assi portanti della politica del collo'uio: Co$su!e$#a e racco$to Il colloquio oscilla tra qst due poli. (- consulenza: si consulta l;interlocutore# il quale viene invitato a dire ci che pensa rispetto a un determinato argomento. A la sua competenza sulla societ1 locale a essre sollecitata. )- racconto: l;interlocutore viene sollecitato riguardo alla sua esperienza personale. In qst occasione viene privilegiato il registro del racconto in prima persona. i! co!!o)uio co&e i$tera#io$e il colloquio di ricerca come interazione poich7 non pu essere inteso come una miniera per l;estrazione di informazioni. 'riggs sottolinea che il colloquio $ un incontro intercilturale imposto dal ricercatore# dove il dialogo avviene su norme metacomunicative diversi e talvolta incompatibili. i! co!!o)uio co&e co$*ersa#io$e $l ricercatore mira a ridurre al massimo l"arifcialit della situazione di collo'uio avviando il colloquio guidato in una situazione di banale interazione quotidiana# cio$ di conversazione. ;informatore dell;antropologo pu disporre cos? di una reale libert di parola senza sentirsi in una situazione di interrogatorio. a- guida al colloquio: le domande vengono preparate in anticipo b- canovaccio di colloquio: si fa ricorso a un promemoria personale che permette di non dimenticare gli argomenti importanti !a ricorsi*it+ de! co!!o)uio si tratta di basarsi su ci che $ stato detto per produrre nuove domande i! co!!o)uio co&e $e"o#ia#io$e i$*isi,i!e l;antropologo e l;interlocutore non hanno gli stessi interessi e n7 le stesse rappresentazioni di quel che $ il colloquio. /iascuno cerca di manipolare l;altro. ;informatore utilizza startegie miranti a trarre proftto dal colloquio o di difesa miranti a ridurre al minimo i rischi della parola. Il ricercatore dve mantenere il controllo del colloquio e allo stesB tempo lasciare che l;interlocutore si esprima a modo suo. i! rea!is&o si&,o!ico $e! co!!o)uio il ricercatore $ professionalmente tenuto ad accordare credito ai discorsi del suo interlocutore# ed $ partendo da ci che potr1 combattere i propri pregiudizi e preconcetti. Il concetto del realismo simbolico a4erma che la real che si deve accordare alle parole degli informatori # nel signifcato che costoro ci mettono. Il ricercatore deve stare per attento a non confondere i discorsi del suo interlocutore sulla realt1 con la realt1 stessa. 'isogna dunque partire da un pregiudizio favorelvole riguardo a ci che l;interlocutore dice e successivamente e4ettuare una decifrazione critica sulle a4ermazioni da lui espresse. i! co!!o)uio e !a durata *n collo'uio # sempre l"inizio di un ulteriore serei di collo'ui poich7 $ una pratica aperta che si pu sempre arricchire. In ciascun nuovo colloquio importante per il ricercatore $ il riconoscimento delle sue competenze da parte dell;indigeno# in modo tale che quest;ultimo sia scoraggiato dal racconatre aneddoti inventati. 2+ I PROCEDIMENTI DI CENSIMENTO 2ermettono di produrre sistematicamente dei dati intensivi in numero fnito (conteggi# inventari# genealogie ecc..) "; grazie a questa ricerca di dati empiri che il ricercatore assume il distacco necessario rispetto ai discorsi degli altri e alle proprie impressioni. $n 'st modo avviene la combinazioni tra la raccolta di dati emici %rappresentazioni autoctone& e 'uella di dati etici % interpretazine dello studioso + dati costruiti sulla base dell"osservazione&. !a ricerca diventa 'ualitativa e non pi 'ualitativa 3+ LE FONTI SCRITTE Alcune di qst fonti sn raccolte prima della ricerca sul campo# e permettono l;elaborazione di ipotesi e domande particolari. Altre sono raccolte sul campo e sono ad esse integrate. LA COMBINAZIONE DI 1UESTI DI-ERSI TIPI DI DATI L(ec!ettis&o dei dati 2ermette di tener conto dei molteplici registri e della stratifcazione della realt1 studiata dal ricercatore: l;osservazione partecipante permette di scegliere gli interlocutori appropriatiC i colloqui permettono di inserire meglio il ricercatore nella cultura locale e sono una buona forma di interazioneC i procedimento di censimento passano dal parlato(colloquio) al visuale (osservazione). Lo studio di casi intorno a una situazione sociale particolare l;antropologo far1 un confronto incrociato delle varie fonti. LA POLITICA DEL CAMPO La tria$"o!a#io$e: principi o di base di ogni inchiesta: le informazioni danno avere dei riscontri a- triangolazione semplice: il ricercatore fa un confronto incrociato tra le varie fonti per non essere prigioniero di un unica fonte. b- triangolazione complessa: intende far variare gli informatori in funzione del loro rapporto con il problema trattato:. ,uole incrociare i punti di vista 'uando ritiene che la loro di-erenza produca senso. .icerca le di-erenze signifcative. /oncetto di gruppo strategico: aggregazione di individui che hanno globalmente di fronte a uno stesso problema uno stesso atteggiamento, determinato da un rapporto sociale+politico+culturale+economico simile rispetto a questo problema. L(i$tera#io$e e interpretazioni e le riformulazioni dell;oggetto di ricerca si operano durante la produzione dei dati. +icorda i va e vieni di un ricercatore sul campo: la ricerca sul campo non $ lineare poich7 si adegua ai diversi circuiti sociali locali# alla loro complessit1 e ai loro intrecci. Ad esempio la scelte degli interlocutori si opera per ramifcazioni: ad ogni colloquio nascono nove piste e nuovi interlocutori possibili. Si crea cos? la dinamica dell;inchiesta# all;inizio imprevedivile ma dove si riDettono le reti reali dell;ambiente studiato. L(esp!icita#io$e i$terpretati*a Il campo prolungato presuppone una verbalizzazione# concettualizzazione e autovalutazione continua. 2roblema: per il ricercatore : lavoro solitario# dialogo con se stesso il quale non favorisce la verbalizzazione e la concettualizzazione stessa. 2ossibili soluzioni: -Il diario del campo ha un ruolo imp. 2oich7 permette di fare il punto relolarmente . "; anche un supporto dei processi di interpretazione legata alla produzione dei dati e un metodo di esplicazione solitaria. -dialogo con assistente di ricerca: persona sitruita proveniente dall;ambiente locale pu essere molto importate nella traduzione semiologica ovvero il passaggio tra il sistema li senso locale a quello del ricercatore -lavoro di s'uadra: la verbalizzazione e l;oggetivizzazione sono assicurate dalla presenza di un dibattito nel cuore stesso di ricerca empirica La costru#io$e di descrittori - u$ a!tro &odo per praticare !(esp!ica#io$e attra *erso !a ricerca di dati ad .oc c.e tras%or&a$o !e i$terpreta#io$i re$de$do!e osser*a,i!i/ Ta!i dati per&etto$o di s&e$tire 0 *eri1care o &odi1care u$ potesi La satura#io$e /i si accorge che l;inchiesta si sta dirigendo verso la fne quando decresce la produttivit1 delle osservazioni e dei colloqui. Saturazione signifca che non vengono trovati dati aggiuntivi con i quali il sociologico possa sviluppare la sua ricerca. 0uando vede e rivede casi simili il ricercatore acquisisce la sicurezza empirica che una categoria # satura. I! "ruppo socia!e testi&o$e luogo intensivo di ricerca.: pu essere di dimensioni diverse ma sempre ridotte (una famiglia# un villaggio# un citt1) . In qst spazio sociale si adopereranno tutti i metodi di raccolta dati. ;intensivit1 permette anche di e4ettuare in continuazione confronti tra le diverse fonti di informazioni. Il problema di molti $ quello di rinchiudersi in qst gruppo testimone. ,ecessario $ il passaggio a una ricerca pi6 intensiva. 2!i i$%or&atori pri*i!e"iati 0uesta strategia fa di un solo individuo considerato esperto# il depositario di un intera cutura--< strategia di ricerca pigra. (ipi di informatori privilegiati: -generalisti: danno comodamente accesso alle rappresentazioni usuali. -mediatori: aprono la strata ad altri informatori-chiave o verso scene culturali di di3cle accesso. -esperti: ruolo di consulenza LA GESTIONE DEI FATTORI DI DISTURBO L( i$c!i$a""io l;inserimento del ricercatore si fa attraverso dei gruppi particolari.--< problemi: =. rischio di vedere solo il punto di vista del gruppo d; adozione. >. vengono chiuse le porte ad altri gruppi. i! &o$opo!io de!!e %o$ti monopolio che il ricercatore esercita sui dati da lui prodotti pu chiudere l;accesso ad altri studiosi su tali informazioni. *ue soluzioni: =. pi6 antropologi lavorano su campi vicini o E. >. permettere un accesso almeno relativo alle proprie fonti rapprese$ta#io$e e rapprese$tati*it+ ,on si deve far dire all;inchiesta pi6 di quanto essa possa dire. ,on si deve parlare indebitamente il linguaggio della rappresentativit1: le testimonianze di alcune persone sono presentate come se riDettesero una cultura. 'isogna parlre solo delle rappresntazioni dei gruppi. !a so""etti*it+ de! ricercatore I dati raccolti incorporano inevitabilmente un fattore individuale: l;interpretazione soggettiva del ricercatore. 0st fattore di disturbo $ inevitabile ma pu essere controllato: - ad esempio attraverso il diario sul campo che pu aiutare il ricercatore a gestire le le sue impressioni soggettive.# - con il lavoro di s'uadra: la collaborazione vale anche come controllo reciproco della soggettivit1.
CONCLUSIONE: PLAUSIBILITA, E -ALIDITA, /riteri per verifcare la validit1 in etnografa: (in generale: verifcare la validit dei dati) =- in che misura le teorizzazioni dell;antropologo si fondano sui dati di campo forniti come proveF >- siamo informati sul Gpercorso del campoH# cio$ su chi sono gli informatori e su come sono state raccolte le loro informazioniF 9- le decisioni interpretative e4ettuate a mano a mano sul campo sono esplicateF (esplicare le decisioni teoriche che strutturano il lavoro sul campo) 'isogna verifcare che le a4ermazioni interpretative dell;antropologo siano fondate su dati a3dabili e pertinenti prodotti nel corso della ricerca. I la plausibilit1 $ in parte assicurata dalla presenza fnale di dati nel prodotto scritto del ricercatore: la presenza simultanea di descrizioni# citazioni# censimenti e casi riDette sul prodotto fnale dell;antropologo il lavoro empirico sul campo# ne garantisce la validit1 e ne consente la critica. CAPITOLO 2: LEONARDO PIASERE, L,ETNOGRAFIA COME ESPERIENZA Di4ere!ze #ra i "ri!$i"a%i a""r$$i a!#r"%5i$i: STRUTTURALISMO ETNOSCIENZA ERMENEUTICA Sguardo dall'alto Visione attraverso gli occhi del nativo Fusione degli orizzonti Questi 3 approcci non si distinguono per il contenuto delle conoscenze indagate ma per la posizione diversa che ognuna attribuisce all'osservatore in relazione all'osservato. ----> Questa relazione cambia i risultati finali dell'indagine. ---> Rappresenta l'approccio oggettivista. strettamente imparentata con lo strutturalismo ma ci che la distingue da esso il fatto che opera un abbassamento! dell'osservatore il "uale cerca di mettersi allo stesso livello dell'osservato e cerca di vedere il mondo dai suoi occhi. #rende in considerazione gli orizzonti di entrambi$ osservatore ed osservato$ cio la visione plasmata dalla propria cultura e da "uella dell'altro. %ttraverso l'analisi della parte condivisa si cerca di instaurare il dialogo interculturale. -#er definirla oggi viene usato il nome di antropologia cognitiva. -&orrente che nasce alla fine degli anni ''( )ari tipi di antropologie ermeneutiche* "uella critica/riflessiva la "uale sottolinea che vi sempre un orizzonte pi+ potente dell'altro$ per cui la loro fusione risulta sbilanciata in favore del pi+ potente , sostenitori dell' etnoscienza cercavano di studiare i modi per conoscere una popolazione$ partendo dalle categorie in cui essa si modellava$ e l'obiettivo era "uello di vedere il mondo con gli occhi del nativo. -a allora si fece una distinzione tra le conoscenze scientifiche della scienza occidentale da "uelle fol./popolari/indigene classificate con il termine etno!. &i a cui puntava #iasere era di dimostrare cm i rom vedevamo il mondo degli uomini. 0iasere sottolinea che la moda della scrittura etnografca ha portato a rischi di esagerazione# che sono quelli di credere che il lavoro si riduce alla redazione del resoconto etnografco. 1eertz: Gche cosa fa l;etnografoF Scrive.H ;etnografa $ prima di tutto esperienza# una pratica# un Gvivere- conH: es.risata degli zingari. Anche gli antropologi ridevano perch$ sapevano che in determinate situazioni gli zingari ridono. a conoscenza era stata incorporata non attraverso i loro scritti ma attraverso una praticata prolungata del vivere-con---< piasere la chiama co$osce$#a i$corporata de!!(esperie$#a et$o"ra1a0 conoscenza che l;antropologo non riuscir1 mai a trasmettere nei suoi scritti. I$ter$a!i#atio$--< $ il processo per cui le rappresentazioni culturali dientano una parte dell;individuo APPROCCIO OGGETI-ISTA: la realt # sempre 'uella che #, non muta al variare dell"osservatore. 2ta all"osservatore scoprirla e determinarne le leggi. ;approccio oggettivista prevede la sco&parsa de!!(osser*atore poich7 auspicava una conoscenza scientifca# quindi oggettiva# della realt1# a soggettivit1 degli osservatori non $ importante poich7 se la realt1 da osservare $ quella che $# anche se esaminata da soggetti diversi i risultati fnali non cambiano. "; per qst motivo che 2iasere nel raccontare la sua esperienza tra i rom non parla mai della sua attivit1 etnografca# poich7 pensava non fosse importante. "ra convinto di questa negazione del soggetto a tal punto che fece scomparire il soggetto oltre che nelle descrizioni anche in certe ra3gurazioni (es. ra3gurazione dell;accampamento rom: la posizione della sua tenda non $ segnata# poi si rese conto che se non ci fosse stato anche lui la ra3gurazione del campo sarebbe stata simile ma non uguale). +acconto esperienza di 2iasere tra i rom: -esperienza etnografca tra: =J G6ra6a!7H(e%%a 8'5s%avia (e% s'(: rom1 emigrati dalla eB Kugoslavia meridionale verso l;Italia alla fne degli anni ;LM. +appresentano la pi6 massiccia migrazione zingara dai 'alcani all;"uropa occidentale che sia mai avvenuta nella storia. In Italia non vivono nei campi forniti o accettai dai comuni. "rano in italia in modo illegale. Avevano dei problemi con la lingua. Avevano un gran bisogno di instaurare delle relazioni con gli italiani. )ievano nelle tende e non erano in possesso di macchine. >J r)9 s%ve!i: erano in uno stato di assoluto non-bisogno. -ruppo molto chiuso verso i gage# e non disponibili verso di loro# 2arlavano correttamente l;italiano essendo in qst paese presenti da 9 generazioni. "rano in uno stato di legalit1--< erano riconosciut i come cittadini italiani e avevano diritto di voto e dovere di servizio militare. )ivevano in rulot di lusso e si spostavano con le macchine di lusso -s$" (e%%a ri$er$a: scoprire le reti di relazioni e di conoscenza che la fam?lNa di +agip (capo rom) aveva instaurato con gli altri rom1 in Italia -i!'#i%i#9 (e% "rre ()a!(e: non tutti i gruppi di rom sono disponibili a rispondere. "ra impossibile osservare e basta# fare l;ichiesta e basta. .ra i rom1 si viveva perch$ loro erano troppo impegnati a vivere. Insegnamento ricevuto da loro: Piasere a*re,,e co$osciuto !a !oro *ita $o$ ru,a$do !oro de! te&po per c.iedere co&e %osse0 &a co$di*ide$do!a -(esi(eri (i i))ersi!e eva(e!#e---< causato dalle domande che il ricercatore si pone: Gcosa farebbero#direbbero se io non fossi quiFH. *esiderio della scomparsa del ricercatore per lasciare posto all;informatore -esperienza con il >J gruppo di rom1 studiati: assolutamente non disponibili nel rispondere alle domande del ricercatore. 8olto pi6 dei BoraBan$# insegnarono a 2iasere che le cose importanti# come la vita# non si insegnano# ma si imparano. CAPITOLO 2: L,OSSER-AZIONE, CARLA 3IANCO ;osservazione comprende i metodi usati dal rilevatore per ottenere dei dati mediante l;osservazione diretta dei fatti. 0uesto metodo non si limita a registrare gli aspetti visivi dei fenomeni osservati ma impegna tutti i sensi e il pensiero. e varie tecniche di osservazione aspirano tutte a porre il rilevatore in una condizione di contesto naturale# ossia non provocato# n7 riprodotto per la ricerca. A22+&//I& "8I/& Si ottengono risultati non validi se si applicano categorie inadatte alla conoscenza dei comportamenti di un dato gruppo sociale# in quanto si utilizzano le categorie del gruppo di appartenenza dei ricercatore. *evono essere utilizzate quelle operanti all;interno del gruppo sociale studiante. "22+&//I& "(I/& a4erma che i concetti e le categorie con i quali si osserva e si studia il gruppo sociali debbano essere quelle dell;osservatore scientifco L,OSSER-AZIONE PARTECIPANTE -CONTRADDIZIONI: da un l;alto l;osservazione implica implica guardare qualcosa che sta al di fuori di s7. *all;altro la partecipazione comporta un coinvolgimento proprio di s7# e la rinuncia alla posizione di osservatore. -CARATTERISTIC:E: =. il ricercatore fa ogni sforzo per entrare a far parte del gruppo da lui studiato condividendone la 'uotidianit---< obiettivo di tale metodo $ vedere la vita come la percepisce il nativo e arrivare a una comprensione non mediata dei fenomeni che si vogliono studiare >. $ necessario cancellare dalla coscienza delle persone l;idea di essere osservati dal ricercatore. 9.l;etnografo deve lasciare dietro di s7 ogni idea preconcetta e immergersi totalmente nella nuova esperienza osservativa e di vita. Il problema nello studio di qualsiasi tipo di societ1 rimarr1 sempre quello di riuscire a defnire i criteri precisi per l;attuazione scientifca del metodo: bisogna cercare di creare le condizioni per una verifca futura e per una descrizione chiara dei dati raccolti. 5n altro problema $ quello dell;impossibilit1 di registrazione dei fenomeni osservati la quale pu avvenire solo attraverso il deposito nella memoria. Infne vi $ l;impossibilit1 di diventare realmente un tutt;uno con l;indigeno poich7 non si riesce ad annullare totalmente la presenza dell;etnografo nella mente del gruppo studiato. A(+" .&+8" *I 2A+("/I2AOI&," -osservazione passiva@osservazione non partecipante: vantaggio $ quello di registrare in modo chiari i fenomeni osservati. Svantaggio: turbare la qualit1 dei fenomeni di piccola portata (in quelli grossi# come cerimonie ecc... la presenza del ricercatore $ irrilevante). -indigeno margina: oscillare tra il ruolo di indigeno e quello di indagine I /&,("S(I *";&SS"+)AOI&," ---< sono gli ambiti e le occasioni in cui si verifcano i fenomeni da studiare -contesti naturali: vantaggio $ quello di non inDuenzare il comportamento e la possibilit1 che esso o4re di cogliere nel loro attuarsi la relazione fra un fenomeno specifco e la situazione in cui esso si verifca. 2vantaggio: alcuni fenomeni possono scomparire nel tempo o verifcarsi Pin ambito domestico che in quello collettivo. -contesti costruiti@ non naturali: contesti che si verifca in parte al di fuori delle usuali condizioni. 2u capitare che un fenomeno non si verifchi e ma vi $ la necessit1 di documentarlo. &ccorre creare le condizioni nelle quali qst fenomeno si ri-verifchi. 2vantaggi: