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CAPITOLO 3: ESEMPI DI APPLICAZIONE

Ai fini di una completa esposizione delle modalit applicative della normativa sismica
emanata con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 marzo 2003 n.
3274/2003, all.2: primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica
del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica, in
particolare per quel che riguarda il capitolo 10 dellallegato 2, relativo agli edifici con
isolamento sismico, si espongono in questo capitolo due esempi di applicazione su di un
edificio reale, che permettono di illustrare e confrontare le procedure di progetto, ed i
relativi risultati, per strutture nuove e per ladeguamento delle strutture esistenti.
Nel primo esempio la struttura viene interamente riprogettata per essere protetta dal
sisma mediante isolamento alla base con isolatori elastomerici, mantenendo invariata la
configurazione architettonica delledificio. In questo modo vengono illustrate le
procedure di progetto e verifica valide per una nuova struttura.
Nel secondo esempio viene progettato un intervento di adeguamento sismico
delledificio, ancora mediante lapplicazione dellisolamento alla base con isolatori
elastomerici, facendo in modo di operare solamente al livello delle fondazioni, lasciando
sostanzialmente inalterata la struttura in elevazione.
La struttura considerata quella, in calcestruzzo armato, di un edificio destinato a civile
abitazione, situato nel Comune di Bonefro (CB), ricadente in zona 2 secondo la recente
classificazione sismica (Criteri per lindividuazione delle zone sismiche -
individuazione, formazione e aggiornamento degli elenchi delle medesime zone -
Allegato A). Ledificio stato realizzato nel 1982-83, per lI.A.C.P. della Provincia di
Campobasso, ed a pianta rettangolare, con quattro piani, di cui tre abitabili, per un totale
di n 6 alloggi, un sottotetto non abitatile e copertura a falde inclinate (v. Fig. 3.1a e b).


Fig. 3.1a Immagine delledificio
102 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
1
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2
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2
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2
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.9
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4.20
3.10
2.90
3
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4
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3
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6
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3.95
1
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2.30
1.55 2.75 4.30
4
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3
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3
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4.40 1.50 2.60
7.25 6.70 7.25
21.20
9.40 2.40 9.40
1.50
4
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8
5
4.40
1
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0
4
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2.40 2.40 2.30 1.50 4.40
0
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2.60 1.50 4.40 2.60 1.50 4.40
2.30
LETTO
W.C.
LETTO
LETTO
SOGGIORNO
CUCINA
1
.
7
0

Fig. 3.1b Pianta architettonica del piano tipo

La struttura, priva di particolari elementi irrigidenti, costituita da 3 telai piani in
direzione X, tutti con travi emergenti e 4 telai piani in direzione Y, di cui due con travi
emergenti e due con travi a spessore (v. Fig. 3.2-3-4-5-6-7). Inoltre presente un vano
scala in posizione eccentrica rispetto allasse longitudinale (situato tra i pilastri 3-4-9-10),
con struttura della scala a soletta rampante (v. Fig. 3.8).

3.45 3.15 2.50 2.70 2.50 3.15 3.45
3.80
2.70
5
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0
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17 18
4
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10 9
2
1
3.80
2.95
14 13 11 12
3.20
19
3.20
21 20
4 3 6 5
22 23
15 16
7 8
20.90
9
.
7
0
Y
X

Fig. 3.2 Posizione schematica dei pilastri in pianta

Capitolo 3. Esempi di applicazione 103
21.25
1.00 3.10 3.45 2.85 2.85 3.45 3.10 1.00
A
1.00
2.35 3.10 1.00
0.35
0.35
2.15 2.80
2.60
0.35
2.35
0.35
0.35
1.00
0.35 0.35
0.35 0.35
A
0.35
3.10 2.80 2.15
2.35
0.35 0.35
2.60
0.35 0.35
0.35 0.35 0.35
1.00
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6
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0.35
0.35
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7
5

Fig. 3.3 Pianta delle fondazioni
F
A
S
C
I
A

P
I
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A
30x50
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30x50 30x50
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80x20 80x20
30x50 30x50
30x50 30x50 30x50
80x20 80x20
30x50
80x20 80x20
30x50 30x50
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3.15 3.50 2.90 2.90 3.50 3.15
21.20
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0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30
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3.15 2.85 2.20 2.40 2.20 2.85 3.15
0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30
2.40 2.65 2.40 2.65 2.40
0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30
A
A
5
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2
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s
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p

+

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1
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n
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F
A
S
C
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I
E
N
A

Fig. 3.4 Pianta I piano

104 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
80x20
5
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2
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80x20
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80x20
80x20
80x20 80x20
30x50
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30x50 30x50
80x20
80x20 80x20
80x20 80x20
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2
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80x20 80x20
30x50 30x50 30x50
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0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30
21.20
3.50 3.15
0.30 0.30
2.90 3.50 3.15 2.90
2.85 2.20 3.15 2.40 2.85 3.15 2.20
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A
A
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+

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2

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+

2

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A

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I
E
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A
F
A
S
C
I
A

P
I
E
N
A

Fig. 3.5 Pianta II e III piano

30x50 30x50 30x50 30x50 30x50
3
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5
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2
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5
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x
2
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80x20
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x
5
0
80x20 80x20
30x50 30x50 30x50
5
0
x
2
0
80x20 80x20 80x20
5
0
x
2
0
30x50 30x50 30x50
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30
21.20
3.50 3.15
0.30 0.30
2.90 3.50 3.15 2.90
2.85 2.20 3.15 2.40 2.85 3.15 2.20
4
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7
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3
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0
.
3
0
0.30 0.30 0.30 0.30 0.30
A
A
30x50
30x50

Fig. 3.6 Pianta IV piano sottotetto
Capitolo 3. Esempi di applicazione 105
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
30x50 30x50 30x50 30x50 30x50 30x50
30x50
3
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x
5
0
30x50 30x50
30x50 30x50 30x50
30x50 30x50 30x50 30x50
30x50 30x50 30x50 30x50
3
0
x
5
0
0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30 0.30
21.90
3.50 3.15
0.30 0.30
2.90 3.50 3.15 2.90
2.85 2.20 3.15 2.40 2.85 3.15 2.20
4
.
7
0
1
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0
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3
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4
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3
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0
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3
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0.30 0.30 0.30 0.30 0.30
0.35 0.35
0
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3
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0
.
3
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A
A
1.65

Fig. 3.7 Pianta copertura

0.75 0.75 0.75
3.92 4.22
0.80 0.80
1
3
.
8
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6
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9
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0 1
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3
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5
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1
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5
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1
.
5
5
1
.
5
5
0.00

Fig. 3.8 Sezione A-A
106 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
I solai latero-cementizi hanno altezza di 20 cm (16+4), mentre le tamponature in
mattoni forati sono realizzate a doppia fodera con camera daria, per uno spessore di
12+10+8 cm.
A seguito delle scosse sismiche del 31.10.2002 e 1.11.2002, ledificio ha subito danni
significativi alle strutture portanti del piano terra, oltre che alle tamponature dello stesso
piano, evidenziando la sua insufficiente capacit di resistere allazione sismica, nonostante
fosse stato progettato per zona di seconda categoria, secondo la normativa sismica
vigente allepoca. Nella Fig. 3.9 sono riportate alcune immagini dei danni subiti, che
evidenziano lusuale inadeguatezza dei dettagli costruttivi (carenza di staffe nei pilastri in
vicinanza del nodo) e la pericolosa interazione con le tamponature.


Fig. 3.9 Danni subiti dalledificio a seguito delle scosse sismiche del 31.10.2002 e
1.11.2002.

3.1 PROGETTAZIONE DI UNA NUOVA STRUTTURA ISOLATA ALLA
BASE

La procedura di progettazione, coerentemente con quanto previsto dalla normativa,
segue lo schema a blocchi riportato in Fig. 3.1.1, valido per ladozione di sistemi
disolamento sia a comportamento elastico che a comportamento non lineare.
I blocchi 1, 2, 3 comprendono le operazioni propedeutiche al dimensionamento e alla
progettazione del sistema strutturale. Essi sono relativi alla fase di definizione della
struttura, nella sua geometria generale (fili fissi, posizione dei pilastri e delle travi, etc.) e
nei suoi materiali costitutivi e tipologia di dettagli costruttivi (caratteristiche di progetto
dei materiali, quantitativi minimi di armatura longitudinale e trasversale, etc.), nonch di
definizione dei carichi (destinazione duso per i carichi verticali, zona sismica e categoria
di suolo di fondazione per le azioni sismiche). Le operazioni svolte in questa fase fanno
riferimento essenzialmente ai capitoli 3-Azione Sismica e 4-Criteri Generali di
Progettazione.
Il blocco 4 si riferisce al predimensionamento degli elementi strutturali e alla
definizione delle caratteristiche fondamentali del sistema disolamento. La geometria degli
elementi strutturali viene definita essenzialmente sulla base delle sollecitazioni dovute ai
carichi verticali, mantenendo per i necessari margini per soddisfare le verifiche di
sicurezza anche in condizioni sismiche. Il sistema di isolamento viene definito, in questa
fase, in termini di propriet generali di rigidezza e smorzamento, in termini di entit
globale e di distribuzione tra i vari dispositivi, rimandando alla fase di verifica (blocco 7)
Capitolo 3. Esempi di applicazione 107
la progettazione di dettaglio dei dispositivi stessi. Nel caso in esame, il sistema realizza la
strategia dellincremento del periodo ed basato, come ipotesi progettuale, su dispositivi
elastomerici armati (punto 10.4.1-Isolatori elastomerici).

2. Materiali e Dettagli Costruttivi
3. Carichi e azioni sismiche
Struttura
Sistema disolamento
6. Verifiche struttura
SLU - sollecitazioni(S
e
) resistenza
SLD - drift (S
e
/2.5)

limite
7. Verifiche dispositivi
8. Giunti e connessioni non strutturali
1. Geometria
4. Predimensionamento
5. Modellazione e analisi strutturale

Fig. 3.1.1 - Diagramma a blocchi della procedura di progettazione della nuova
struttura con isolamento sismico

Il blocco 4 si riferisce al predimensionamento degli elementi strutturali e alla
definizione delle caratteristiche fondamentali del sistema disolamento. La geometria degli
elementi strutturali viene definita essenzialmente sulla base delle sollecitazioni dovute ai
carichi verticali, mantenendo per i necessari margini per soddisfare le verifiche di
sicurezza anche in condizioni sismiche. Il sistema di isolamento viene definito, in questa
fase, in termini di propriet generali di rigidezza e smorzamento, in termini di entit
108 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
globale e di distribuzione tra i vari dispositivi, rimandando alla fase di verifica (blocco 7)
la progettazione di dettaglio dei dispositivi stessi. Nel caso in esame, il sistema realizza la
strategia dellincremento del periodo ed basato, come ipotesi progettuale, su dispositivi
elastomerici armati (punto 10.4.1-Isolatori elastomerici).
La progettazione procede individuando innanzitutto la coppia periodo-smorzamento
(T
is
,
esi
) che permette di ottenere un soddisfacente abbattimento delle forze sismiche
rispetto alla configurazione di struttura a base fissa, spostamenti abbastanza contenuti, in
relazione allintensit e alle caratteristiche spettrali dellazione sismica (punti 3.2.1- Zone
sismiche, 3.2.2- Descrizione dellazione sismica, 3.2.3- Spettro di risposta elastico),
e una buona compatibilit con la produzione commerciale corrente, salvo esigenze
particolari.
Nel caso di sistemi a comportamento non lineare incrudente si pu procedere
approssimando il loro comportamento ancora in termini di periodo e smorzamento
equivalenti, e quindi adottare la procedura appena vista. Nel caso di sistemi a soglia
plastica e tratto post-elastico quasi orizzontale, che permettono di realizzare la strategia di
limitazione della forza, occorrer definire la soglia plastica pari alla massa della
sovrastruttura moltiplicata per laccelerazione spettrale, per poi determinare, mediante
analisi al passo delloscillatore elementare o appositi spettri elastoplastici, il massimo
spostamento. Con riferimento a questultimo, si proceder alla vera e propria
progettazione dei dispositivi.
Il blocco 5 si riferisce alla messa a punto del modello strutturale ed allesecuzione delle
analisi (statiche e, ove necessario, dinamiche) necessarie alla valutazione delle
sollecitazioni negli elementi strutturali e delle deformazioni, per le successive verifiche allo
SLD e allo SLU.
I blocchi 6, 7 e 8 si riferiscono allesecuzione delle procedure di progetto-verifica degli
elementi strutturali, rispetto alle sollecitazioni di progetto, dei dispositivi di isolamento,
rispetto alle sollecitazioni e alle deformazioni di progetto, dei giunti e delle connessioni
non strutturali (tubazioni, impianti, etc.), rispetto agli spostamenti di progetto.

3.1.1 Geometria (BLOCCO 1)

Le caratteristiche geometriche della struttura, quali posizione dei pilastri, orditura del
solaio e altezza (v. Fig. 3.1.1), sono fissate in base alla configurazione architettonica
delledificio esistente e tendono a realizzare una struttura intelaiata pi equilibrata nelle
due direzioni. Confrontando la pianta dei fili fissi dei pilastri nelle due differenti situazioni
mostrate nelle Fig. 3.1.1 e Fig. 3.2, si pu osservare come, nella nuova configurazione, i
pilastri siano in numero inferiore (1823) e allineati in entrambe le direzioni.
Il livello dimposta della fondazione collocato ad una profondit di 2.50 m rispetto al
primo solaio, per realizzare un piano interrato che permetta lispezione e la manutenzione
dei dispositivi, come richiesto al punto 10.9-Aspetti costruttivi, manutenzione,
sostituibilit. In alternativa, si potrebbe approfondire ulteriormente il livello di imposta
cos da utilizzare (come cantinato, garage ecc.) la volumetria del piano in cui vengono
posizionati gli isolatori, consentendo nel contempo laccesso, la manutenzione, lispezione
Capitolo 3. Esempi di applicazione 109
e la sostituzione dei dispositivi. Le altezze dei vari piani sono immutate rispetto a quelle
della struttura esistente: piano terra 2.90 m, interpiano tipo 3.10 m e trave di colmo a 1.65
m dal solaio di sottotetto, per unaltezza complessiva delledificio fuori terra di 13.85 m.
Le fondazioni sono realizzate con un grigliato di travi rovesce.
Rispetto alla situazione esistente la struttura stata regolarizzata con leliminazione di
un pilastro intermedio non appartenente ad alcun telaio trasversale, ottenendo cos una
maglia regolare in pianta, in cui ciascun pilastro fa parte di un telaio sia secondo X che
secondo Y. Si migliora, cos, anche la distribuzione dei carichi verticali sugli isolatori. Le
travi principali dei telai in direzione X sono tutte emergenti, comprese quelle interne, a
differenza della struttura esistente, che ha tutte travi a spessore nel telaio interno. Questa
scelta legata allaumento delle luci conseguente alleliminazione dei pilastri intermedi
detti. Le travi secondarie esterne in direzione Y sono emergenti, per irrigidire
torsionalmente la struttura, cos come sono emergenti quelle adiacenti al vano scala (3-9 e
4-10) e le travi di interpiano in direzione X. Quelle interne in direzione Y sono a spessore,
per esigenze architettoniche.
La nuova struttura simmetrica rispetto allasse Y e, di poco, non simmetrica rispetto
allasse X.

3.1.2 Materiali e Dettagli Costruttivi (BLOCCO 2)

3.1.2.1 Caratteristiche dei Materiali

Le caratteristiche dei materiali sono conformi al D.M.LL.PP. del 9/1/96 Norme
tecniche per il calcolo, lesecuzione e il collaudo delle strutture in cemento armato,
normale e precompresso e per le strutture metalliche. Sebbene non strettamente
necessario, esse soddisfano anche i requisiti riportati al punto 5.2-Caratteristiche dei
materiali, validi per le strutture non isolate:

acciaio FeB44K:

f
yk
= 430 N/mm
2

E = 206000 N/mm
2
f
sd
= f
yk
/
s
= 430/1.15 = 374 N/mm
2


calcestruzzo R
ck
= 25 N/mm
2
:

f
cd
= 0.85 f
ck
/
c
= 0.85 R
ck
0.83/1.6 = 11.0 N/mm
2
E = 5700 (R
ck
)
1/2
= 28500 N/mm
2

f
ctd
= 1.02 N/mm
2

= 24.00 kN/m
3

= 0.2

110 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Tali caratteristiche dovranno essere controllate su provini di materiale prelevati durante
lesecuzione dellopera, secondo quanto previsto nello stesso D.M. LL.PP. del 9/1/96.

13 14 15
17
16 18
1
7 8 9
2 3
11 10 12
5 4 6
3.45 5.65 2.70 5.65 3.45
20.90
5
.
0
0
4
.
7
0
9
.
7
0
vano
scala
Y
X

kiso, esi
3
.
1
0
3
.
1
0
2
.
9
0
3
.
1
0
1
3
.
8
5
1
.
6
5
2
.
0
0
kiso, esi
20.90
3.45 5.65 2.70 5.65 3.45 9.70
4.70 5.00

Fig. 3.1.1 Posizione dei pilastri (pianta fili fissi) e altezze delledificio

3.1.2.2 Dettagli Costruttivi

Essendo nulle o molto limitate le richieste di duttilit agli elementi strutturali, i dettagli
costruttivi potranno essere progettati con riferimento alle prescrizioni relative alle
strutture in zona sismica 4 (punto 10.3-Requisiti generali e criteri per il loro
soddisfacimento), rispettando le specifiche riportate nel punto 5.8-Edifici in zona 4,
ossia quelle valide per la progettazione non sismica delle strutture in c.a., con le
seguenti condizioni aggiuntive:
Capitolo 3. Esempi di applicazione 111
Le travi devono rispettare in entrambe le direzioni le prescrizioni di cui ai punti
5.5.2.2-Armature trasversali e 5.5.2.3-Armature longitudinali, limitatamente a
quanto previsto per la classe di duttilit B, con la deroga rispetto al punto
5.5.2.1-Limiti geometrici.
I pilastri devono rispettare le prescrizioni di cui al punto 5.5.3.3-Armature
trasversali, limitatamente a quanto previsto per la classe di duttilit B.
Nei nodi trave-pilastro non confinati, ai sensi del punto 5.4.3.1-Definizioni,
devono essere disposte staffe di contenimento in quantit almeno pari alla
maggiore prevista nelle zone del pilastro inferiore e superiore adiacenti al nodo.
Tali condizioni vengono applicate al caso in esame e mostrate nel seguito in maniera pi
dettagliata per le diverse tipologie di elemento.

3.1.3 Carichi ed Azioni (BLOCCO 3)

3.1.3.1 Analisi dei Carichi

Lanalisi dei carichi di seguito riportata svolta con riferimento al D.M.LL.PP. del
16/01/96 Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza
delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi.

Solaio

Il solaio ordito in direzione parallela allasse Y, ed il suo spessore pari a:
s = L /25 = 0.2m
dove L la luce pi grande, nel caso in esame pari a 5.00 m.

Peso del solaio del piano tipo:

carichi fissi

2.82 kN/m
2

soletta in c.a. (spessore di 4 cm)
0.04m25 kN/m
3
1m1m
1.00
travetti
2(0.100.16)m
2
25 kN/m
3
1m
0.80
laterizi
2(0.400.16)m
2
8 kN/m
3
1m
1.02
carichi permanenti

2.80 kN/m
2

massetto e pavimento 1.50
intonaco di calce (1.5 cm) 0.30
incidenza tramezzi 1.00
TOTALE
5.62 kN/m
2

sovraccarichi variabili
locali abitazione 2.00

balconi 4.00 kN/m
2

112 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Peso del solaio di sottotetto:

Peso del solaio di copertura:

Tamponature perimetrali

3.1.3.2 Azione Sismica

Lazione sismica definita nel Capitolo 3-Azione Sismica, considerando quanto
prescritto in modo specifico nel punto 10.6.1-Spettri di progetto. Lo spettro di progetto
allo SLU , perci, dato dallo spettro di risposta elastico della componente orizzontale,
definito dalle seguenti espressioni:

carichi fissi

2.82 kN/m
2

soletta in c.a. (spessore di 4 cm)
0.04m25 kN/m
3
1m1m 1.00
Travetti
2(0.100.16)m
2
25 kN/m
3
1m 0.80
Laterizi
2(0.400.16) m
2
8 kN/m
3
1m 1.02
carichi permanenti

0.30 kN/m
2

intonaco di calce (1.5 cm) 0.30
TOTALE

3.12 kN/m
2

sovraccarichi variabili
sottotetti accessibili
(per sola manutenzione)

1.00

kN/m
2

carichi fissi

3.25 kN/m
2

soletta in c.a. (spessore di 4 cm)
in proiezione orizzontale
0.04m25kN/m
3
1m1m/cos30

1.15
Travetti

2(0.100.16)m
2
25 kN/m
3
1m
/ cos30
0.92


Laterizi
2(0.400.16) m
2
8 kN/m
3
1m /
cos30
1.18


carichi permanenti

2.08 kN/m
2

massetto e coppi 1.50/ cos30 1.73
intonaco di calce (1.5 cm) 0.30/ cos30 0.35
TOTALE

5.33 kN/m
2

carico neve (Zona I - 620 m slm - = 30)
2.86 kN/m
2

Senza aperture (0.2m8 kN/m
3
+0.60 kN/m
2
)3m
6.60 kN/m
Con aperture (0.2m8 kN/m
3
+0.60 kN/m
2
)3m80%
5.28 kN/m
Capitolo 3. Esempi di applicazione 113
B
T T 0 <

( )

+ = 1 2.5
T
T
1 S a (T) S
B
g e

C B
T T T <
2.5 S a (T) S
g e
=
D C
T T T <

=
T
T
2.5 S a (T) S
C
g e
(3.1.1)
T T
D

=
2
D C
g e
T
T T
2.5 S a (T) S

4 sec T

=
16
T T
2.5 S a (T) S
D C
g e


Spettri di progetto - Suolo BCE - a
g
= 2.5 m/s
2
0
2
4
6
8
10
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3
Sd (m)
S
a

(
m
/
s
2
)
T=0.5 s T=1.0 s
T=2.0 s
T=1.5 s
T=3.0 s
T=2.5 s
T=4.0 s
=5%
=20%
=10%
28%

Fig. 3.1.2 Spettri nel piano ADRS per edifici isolati in zona sismica 2 e suolo di
fondazione B, C, E, per diversi valori di smorzamento.

nelle quali:
S fattore che tiene conto del profilo stratigrafico del suolo di fondazione;
0,55 ) 10/(5 + = fattore che tiene conto di un coefficiente di smorzamento
viscoso equivalente diverso da 5%, espresso in punti percentuali (=1 per =5):
T periodo di vibrazione;
T
B
, T
C
, periodi che separano i diversi rami dello spettro, dipendenti dal profilo
stratigrafico del suolo di fondazione.
T
D
=

2.5 sec. (punto 10.6.1-Spettri di progetto)

114 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Nel caso in esame, sulla base delle indagini geotecniche effettuate per determinare il
profilo stratigrafico e le principali caratteristiche del suolo del Comune di Bonefro, si
assumer lo spettro di risposta corrispondente al suolo tipo B, C, E (punto 3.1-
Categorie di suolo di fondazione), caratterizzato, per le componenti orizzontali
dellazione, da T
B
= 0.15 sec, T
C
= 0.5 sec, S = 1.25 (v. punto 3.2.3-Spettro di risposta
elastico). Si ottengono, cos, gli spettri di progetto rappresentati in Fig. 3.1.2 nel piano
ADRS (Acceleration-Displacement Response Spectrum), che riportano in ordinata la
pseudoaccelerazione spettrale, in ascissa lo spostamento spettrale e su rette diagonali i
periodi.
Lo spettro di progetto per lo SLD si ottiene riducendo le ordinate spettrali dello spettro
allo SLU di un fattore 2.5 (punto 3.2.6-Spettro di progetto per lo SLD e punto 10.6.1-
Spettri di progetto).

3.1.4 Predimensionamento (BLOCCO 4)

3.1.4.1 Vano Scala

La scala a soletta rampante con spessore della soletta s = 15 cm. Lo schema di calcolo
considerato per il suo predimensionamento quello di trave vincolata alle estremit con
asse inclinato nella parte centrale e carico variabile a tratti, come mostrato in Fig. 3.1.3.

B
A
1
.
5
5
1.20 2.70 0.80

Fig. 3.1.3 Schema di calcolo per il predimensionamento della soletta rampante.

I carichi verticali di progetto derivano dalla seguente analisi.

Le valutazioni eseguite rispetto ad un calcolo di massima delle sollecitazioni agenti per
effetto dei carichi verticali confermano la compatibilit dello spessore ipotizzato con le
sollecitazioni agenti.

Capitolo 3. Esempi di applicazione 115
Peso del pianerottolo

Peso della rampa


3.1.4.2 Pilastri

Larea minima della sezione dei pilastri valutata in modo che il pilastro lavori,
nellipotesi di compressione centrata ad una tensione media
m
, pari ad unaliquota della
resistenza di progetto f
cd
, per permettere al pilastro di sostenere anche gli incrementi di
sforzo assiale e i momenti flettenti derivanti dagli effetti del sisma. Nel caso in esame si
assume
m
= f
cd
/2 = 5.5 N/mm
2
, mentre la forza di compressione dovuta al carico
verticale calcolata sulla base dellarea dinfluenza dei solai.
Successivamente viene definita lorientazione dei pilastri, se di sezione rettangolare, ed
eventualmente vengono incrementate le loro dimensioni, compatibilmente con i vincoli
architettonici, in base a considerazioni sul comportamento dinamico globale della
struttura. Orientando opportunamente i pilastri si possono, infatti, ottenere modi di
vibrare puramente traslazionali e puramente torsionali della sovrastruttura considerata
fissa alla base, eliminando completamente gli effetti torsionali globali non derivanti da
eccentricit accidentali.
carichi fissi

3.75 kN/m
2

soletta in c.a. (spessore di 15 cm)
0.15m25 kN/m
3
1m1m
carichi permanenti

1.80 kN/m
2

massetto e pavimento in marmo 1.50
intonaco di calce (1.5 cm) 0.30
TOTALE

5.55 kN/m
2

sovraccarichi variabili
scale comuni
4.00 kN/m
2

carichi fissi
4.33 kN/m
2

soletta in c.a. (spessore di 15 cm)
in proiezione orizzontale
0.15m25 kN/m
3
1m1m
/cos30

4.33


carichi permanenti
4.02 kN/m
2

massetto e pavimento in marmo 1.50/cos30 1.73
intonaco di calce (1.5 cm) 0.30/cos30 0.35
gradini (cls alleggerito)
in proiezione orizzontale
0.08m21 kN/m
3
1m1m
/cos30

1.94

kN/m
2

TOTALE
8.35 kN/m
2

sovraccarichi variabili
scale comuni 4.00 kN/m
2

116 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Nel caso in esame possono essere individuate tre tipologie di pilastri, in funzione
dellarea dinfluenza, come mostrato in Fig. 3.1.4.

X
Y
vano
scala
9
.
7
0
4
.
7
0
5
.
0
0
20.90
3.45 5.65 2.70 5.65 3.45
6 4 5
12 10 11
3 2
9 8 7
1
18 16
17
15 14 13

Fig. 3.1.4 Aree dinfluenza delle tre tipologie di pilastri individuati nel caso in
esame

Prima tipologia Pilastri centrali (pilastro 8)

Larea di influenza:
A
inf
= (5/2 + 4.7/2) (3.45/2 + 5.65/2) = 22.07 m
2
considerando sia il carico del solaio tipo che quello dei solai di sottotetto e di copertura,
comprensivo di carichi permanenti e sovraccarichi variabili, si ottiene:
2
solaio
kN/m 7.62 q =
2
sottotetto
kN/m 4.12 q =
2
cop
kN/m 8.19 q =
si ha:
kN .52 04 5 3 22.07 7.62 n A q P
piani inf solaio solaio
= = =
kN 271.68 22.07 8.19) (4.12 A ) q (q P
inf
cop sottotetto cop
= + = + =
Considerando lo sforzo normale totale dato dalla somma dei due contributi, si ottiene:
2
f
A
N
cd


= =
2
2
cd
cm 1411.27
kN/cm 0.55
kN 776.20
/2 f
N
A

Si assume pertanto una sezione 30x50, con area pari a:
Capitolo 3. Esempi di applicazione 117
2
cm 1500 50 30 A = = .
Questa valutazione vale anche per i pilastri 9,10 e 11.

Seconda tipologia Pilastri perimetrali interni (Pilastro 17)

Larea di influenza:
A
inf
= (5/2) (3.45/2 + 5.65/2) = 11.38 m
2
considerando sia il carico del solaio tipo che quello dei solai di sottotetto e di copertura:
2
solaio
kN/m 7.62 q =
2
sottotetto
kN/m 4.12 q =
2
cop
kN/m 8.19 q =
inoltre, bisogna considerare anche la tamponatura, per cui si ha:
kN .15 260 3 .38 1 1 7.62 n A q P
piani inf solaio solaio
= = =
kN .09 40 1 .38 1 1 8.19) (4.12 A ) q (q P
inf
cop sottotetto cop
= + = + =
kN 72.07 3 5.65/2) (3.45/2 5.28 n L q P
piani
tamp tamp
= + = =
Considerando allora lo sforzo normale totale, dato dalla somma di questi contributi, si
ottiene:
2
f
A
N
cd

= =
2
2
cd
cm 858.74
kN/cm 0.55
kN 472.31
/2 f
N
A

Si assume pertanto una sezione minima 30x30, con area pari a:
2
cm 900 30 30 A = =
Questa valutazione vale anche per i pilastri 2, 3, 4, 5, 7, 12, 14, 15, 16.

Terza tipologia Pilastri dangolo (Pilastro 13)

Considerando che la terza tipologia di pilastri (pilastri dangolo) risulta essere
sicuramente meno caricata della seconda, si adottano le stesse dimensioni minime assunte
per la seconda tipologia (30x30 cm) anche per i rimanenti pilastri (1, 6, 13, 18).

3.1.4.3 Travi

Il predimensionamento delle travi effettuato con riferimento alla flessione. Nel caso
in esame le travi principali caricate direttamente dai solai sono tutte emergenti, mentre le
travi secondarie sono a spessore. In questa fase si individua una sola tipologia, relativa alla
trave pi caricata la 8-9 (v. Fig. 3.1.5).

118 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
13 14 15
17
16 18
1
7 8 9
2 3
11 10 12
5 4 6
3.45 5.65 2.70 5.65 3.45
20.90
5
.
0
0
4
.
7
0
9
.
7
0
vano
scala
Y
X

Fig. 3.1.5 Area di influenza della tipologia di trave individuata nel caso in esame.

Trave 8-9

Si considera come carico agente quello del solaio, comprensivo dei carichi permanenti e
sovraccarichi variabili, con lapplicazione dei coefficienti amplificativi dei carichi
g
e
q
:
2
solaio
kN/m 10.87 2.00 1.5 5.62 1.4 q = + =
su unarea di influenza di larghezza pari a:
l
inf
= 5/2 + 4.7/2 = 4.85 m.
Assumendo uno schema di calcolo intermedio tra trave doppiamente incastrata (M
-
=
ql
2
/12) e trave su due appoggi (M
+
= ql
2
/8), con carico uniformemente distribuito, si
ottiene:
m 168.29kN
10
5.65 4.85) (10.87
10
l q
M
2 2
d
=

=

=

Se si assume la presenza di armatura in zona
compressa e fissati i seguenti parametri:
-
0.6
A
A'
= =
;
-
0.07
d
d'
= =
;
- b = 30 cm;

si verifica facilmente che una sezione 30x50 soddisfa le condizioni di resistenza con
quantitativi di armatura compatibili con i massimi ammissibili. Essendo la trave in
A
A
d
d
b
Capitolo 3. Esempi di applicazione 119
questione quella con la luce maggiore, e quindi quella pi sollecitata, si adotta la sezione
trovata per tutte le travi portanti (longitudinali) e per quelle perimetrali trasversali.
Le travi secondarie a spessore sono dimensionate con la stessa procedura, considerando
una fascia di influenza di solaio pari a un metro. Si verifica facilmente che una sezione
trasversale pari a 50x20 cm pi che adeguata a sostenere i carichi di competenza.
Per quanto riguarda le travi emergenti 3-9 e 4-10, adiacenti al vano scala, caricate dal
peso dovuto ad una fascia di influenza di 50 cm e dalle tamponature, si utilizza, per
semplicit, ancora una sezione 30x50 cm.

3.1.4.4 Sottostruttura

Il predimensionamento della sottostruttura, descritto in questo paragrafo per
completezza di esposizione, non , in realt, essenziale in questa fase della progettazione e
richiede alcuni dati di progetto ricavati successivamente (come dimensioni e rigidezza
degli isolatori).
Per il predimensionamento della sottostruttura occorre seguire le indicazioni riportate al
punto 10.5-Indicazioni progettuali. Lalloggiamento dei dispositivi disolamento ed il
loro collegamento alla struttura devono essere concepiti in modo da assicurarne laccesso
e rendere i dispositivi stessi ispezionabili e sostituibili.
Le strutture del piano di posa degli isolatori e del piano su cui appoggia la
sovrastruttura devono essere dimensionate in modo da assicurare un comportamento
rigido nel piano suddetto, cos da limitare gli effetti di spostamenti sismici differenziali.
Tale condizione si considera soddisfatta se un diaframma rigido costituito da un solaio in
c.a. oppure da un grigliato di travi presente sia al di sopra che al di sotto del sistema di
isolamento e se i dispositivi del sistema di isolamento sono direttamente fissati ad
entrambi i diaframmi, oppure per il tramite di elementi verticali, il cui spostamento
orizzontale in condizioni sismiche sia minore di 1/40 dello spostamento del sistema di
isolamento, punto 10.5.3-Controllo degli spostamenti sismici differenziali del
terreno. Tali elementi dovranno essere progettati per rispondere in campo rigorosamente
elastico.
Nel caso in esame la sottostruttura, oltre ad un grigliato di travi rovesce di fondazione,
comprende elementi verticali (baggioli), uno sotto ciascun isolatore, la cui rigidezza allo
spostamento deve essere, per quanto detto, almeno 40 volte pi grande della rigidezza
orizzontale del sistema disolamento. Inoltre le loro dimensioni possono prevedere
lalloggiamento di martinetti da utilizzare in caso di sostituzione dei dispositivi. Le
dimensioni ed il numero di martinetti utili a tale operazione sono funzione dei carichi
verticali agenti sui dispositivi e quindi della portata dei martinetti stessi.
Considerando una rigidezza orizzontale del singolo dispositivo dellordine di 700 kN/m
(dato ricavato successivamente) si ottiene che la rigidezza minima degli elementi della
sottostruttura deve essere pari a 28000 kN/m. Considerando uno schema a mensola e
fissando laltezza l = 1.20 m e una dimensione b = 0.75 m, in relazione alla dimensione
del grigliato di fondazione e degli isolatori (dato ricavato successivamente), si ottiene
laltra dimensione minima h:
120 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
m 0.2
0.75 28500000
28000 1.2 4
b E
K l 4
h kN/m 28000
l
)
12
h b
( E 3
K
3
3
3
f
3
3
3
f
=


=


Considerando i carichi verticali agenti sui singoli isolatori, nel caso in esame possono
essere necessari due martinetti da 350 kN. In relazione al loro ingombro in pianta, i
baggioli in c.a. hanno dimensioni 75x95x120 cm (v. Fig. 3.1.6, e Fig. 3.1.12),
sovrabbondanti rispetto alle esigenze di rigidezza.

3.1.4.5 Configurazione strutturale finale

Per soddisfare pienamente i requisiti di regolarit della struttura ed aumentare la
rigidezza torsionale dinsieme, tutti i pilastri vengono uniformati alla sezione 30x50 cm,
senza effettuare alcuna rastremazione in elevazione, assumendo lorientamento in pianta
illustrato in Fig. 3.1.8. Tale orientamento stato ottimizzato in modo da ottenere i primi
due modi di vibrare di tipo puramente traslazionale, secondo le direzioni principali della
struttura, e il terzo puramente rotazionale. I modi di vibrare sono stati valutati mediante
lanalisi modale mostrata in seguito, sulla sovrastruttura ipotizzata a base fissa.

5
.
0
0
1
3
.
4
5
1
0
.
4
5
Intercapedine
A
Muro di sostegno
24.65
3.45
B
4
.
7
0
1.30
5.65 2.70 5.65
Scala in ferro
A
3.45
B
Canaletta di raccolta acqua

Fig. 3.1.6 Pianta fondazioni

Capitolo 3. Esempi di applicazione 121
1
.
2
5
1
.
2
5
24.65
4
.
1
5
3
.
6
5
Giunto
30x50
30x50
30x50
2.50
3
0
x
5
0
1
3
.
4
5
1.25 0.95
B
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
4.80 4.80
0.75
A
1.75
0.95 0.95
Scala in ferro
3
0
x
5
0
30x50
30x50
30x50
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
30x50
0.75
2.50
0.95
30x50
30x50
30x50
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
30x50
0
.
9
5
0
.
7
5
30x50
A
30x50 30x50
Muro di sostegno
30x50
0
.
9
5
B
Coprigiunto

Fig. 3.1.7 Pianta solaio di base

5
0
x
2
0
5
0
x
2
0
30x50 30x50 30x50 30x50 30x50
30x50 30x50 30x50 30x50 30x50
3
0
x
5
0
5
0
x
2
0
3
0
x
5
0
5
0
x
2
0
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
5
0
x
2
0
5
0
x
2
0
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
0.30
0.50 0.30 0.50 0.50
5.25 2.95 2.20 2.95 5.25
30x50 30x50 30x50 30x50
2.40 3.15
0.30 0.30
5.35 3.15 5.35
0.30 0.30
A
A
4
.
1
0
4
.
6
0
0
.
3
0
0
.
5
0
0
.
5
0
1
0
.
0
0
0.30 0.50
0.30 0.30
B B

Fig. 3.1.8 Pianta piano tipo

122 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
0.30 0.30
0.50 0.30
1
0
.
0
0
5
0
x
2
0
5
0
x
2
0
5.25 2.95 2.20 2.95 5.25
0.50 0.50 0.30 0.50
0.30
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
5
0
x
2
0
5
0
x
2
0
3
0
x
5
0
3
0
x
5
0
5
0
x
2
0
3
0
x
5
0
5
0
x
2
0
3
0
x
5
0
30x50 30x50 30x50 30x50 30x50
30x50 30x50 30x50 30x50 30x50
0
.
5
0
0
.
5
0
0
.
3
0
4
.
6
0
4
.
1
0
A
A
0.30 0.30
5.35 3.15 5.35
0.30 0.30
3.15 2.40
30x50 30x50 30x50 30x50 30x50
B B

Fig. 3.1.9 Pianta sottotetto

30x50 30x50 30x50 30x50 30x50
2.40 3.15
0.30 0.30
5.35 3.15 5.35
0.30 0.30
A
A
4
.
1
0
4
.
6
0
0
.
3
0
0
.
5
0
0
.
5
0
30x50 30x50 30x50 30x50 30x50
30x50 30x50 30x50 30x50 30x50
3
0
x
3
5
3
0
x
3
5
3
0
x
3
5
3
0
x
3
5
3
0
x
3
5
3
0
x
3
5
0.30
0.50 0.30 0.50 0.50
5.25 2.95 2.20 2.95 5.25
1
0
.
0
0
0.30 0.50
0.30 0.30
3
0
x
3
5
3
0
x
3
5
3
0
x
3
5
3
0
x
3
5
B B
1.65
3
0
x
3
5
3
0
x
3
5

Fig. 3.1.10 Pianta copertura

Capitolo 3. Esempi di applicazione 123
4.15
1.30
0.75
1
.2
0
0
.6
0
0
.7
5
0.95
B
1.30
0.95
1
3
.
8
5
1
.
3
5
0.25
0.00
2
.
9
0
2
.
5
5
3.65
3
.
1
0
3
.
1
0
1
.
6
5
3
.
1
0
B
1
.
5
5
1
.
5
5
1
.
5
5
1
.
5
5
1
.
5
5

0
.7
5
0
.6
0
1
.2
0
2
.
5
5
1.95
0.75 0.75
A
1
3
.
8
5
3
.
1
0
3
.
1
0
3
.
1
0
2
.
9
0
1
3
.
8
5
1
.
6
5
0.25
0.00
2.70 4.90
0.75
1.30
2.70
0.75
4.90
A
0.75 0.75

Fig. 3.1.11 Sezioni A-A e B-B

124 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Intercapedine
Sottostruttura
Solaio di base
Coprigiunto
Dispositivo
Fondazione
Muro di sostegno
0.00
Canaletta di
raccolta acqua
Giunto

Fig. 3.1.12 Particolare dellinsieme isolatori, fondazione e sottostruttura

Nel definire la geometria generale della struttura delledificio e delle strutture adiacenti
(muri di sostegno) si tenuto conto di quanto previsto al punto 10.5.4-Controllo degli
spostamenti relativi al terreno e alle costruzioni circostanti, in cui si richiede che
adeguato spazio sia previsto tra la sovrastruttura isolata e il terreno o le costruzioni
circostanti, per consentire gli spostamenti sismici della sovrastruttura in tutte le direzioni.
In fase di definizione dei dettagli architettonici e impiantistici, occorrer anche
progettare le eventuali connessioni, strutturali e non, fra la struttura isolata e il terreno o le
parti di strutture non isolate, in modo tale da assorbire, con ampio margine di sicurezza,
gli spostamenti relativi previsti dal calcolo.

3.1.4.6 Combinazione dellAzione Sismica con le altre Azioni

Le analisi di progetto e le successive verifiche agli Stati Limite Ultimo (SLU) e di Danno
(SLD) devono essere effettuate combinando gli effetti dellazione sismica con le altre
azioni con la seguente formula di combinazione (punto 3.3-Combinazione dellazione
sismica con le altre azioni):

+ + +
i
) Q ( P G E
Ki 2i K K I
(3.1.2)

dove:

I
fattore dimportanza, definito al punto 4.7- Fattori di importanza in funzione
della destinazione duso (pari a 1 nel caso in esame - edifici ordinari);
E azione sismica per lo stato limite in esame;
G
k
carichi permanenti al loro valore caratteristico, da considerare interamente presenti
sulla struttura in occasione dellevento sismico;
P
k
valore caratteristico dellazione di precompressione, a cadute di tensione avvenute,
da considerare per intero in occasione dellevento sismico (assenti nel caso in
esame);
Q
ki
valore caratteristico dellazione variabile Q
i
;

2i
coefficiente di combinazione che fornisce il valore quasi-permanente della azione
variabile Q
i
.

Capitolo 3. Esempi di applicazione 125
I coefficienti
2i
, riportati per il caso in esame in Tabella 3.1.1, sono definiti in funzione
della destinazione duso e tengono conto delle probabilit che durante levento sismico i
carichi variabili non siano interamente presenti (punto 3.3-Combinazione dellazione
sismica con le altre azioni).

3.1.4.7 Masse e Azione Sismica

Le masse da prendere in considerazione nellanalisi della struttura sono quelle associate
ai seguenti carichi gravitazionali (punto 3.3):

G
k
+
i
(
Ei
Q
ki
) (3.1.3)

Dove
Ei
=
2i
il coefficiente di combinazione del carico variabile i-esimo per tener
conto della probabilit che le masse associate ai carichi variabili siano presenti sulla
struttura durante il sisma (punto 3.3, tabelle 3.4 e 3.5). Nel caso in esame le masse legate
ai carichi gravitazionali sono ottenute mediante i coefficienti riassunti nella Tabella 3.1.2.
Con tali coefficienti, e facendo riferimento alle tabelle del par. 3.1.3.1 relative ai carichi
fissi, permanenti ed accidentali gravanti sui solai, si ottengono le masse riportate in
Tabella 3.1.3.


Tabella 3.1.1: coefficienti di combinazione dei carichi gravitazionali, da adottare
nel caso in esame.
Carichi

2i

Abitazioni 0.3
Tetti e copertura con neve 0.2
Scale 0.8
Vento, variazione termica 0.0


Tabella 3.1.2: coefficienti di combinazione delle masse allo SLD e allo SLU.

Ei

Carichi

2i

2i

Accidentali (Abitazioni) 0.3 0.8 0.24
Tetti e coperture con neve 0.2 1.0 0.20
Scale 0.8 0.8 0.64



126 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Tabella 3.1.3: valori dei pesi e delle masse.
peso massa
Piano W
[kN]

W/g
[t]
sottostruttura 384.6 39.2
base 2124.8 216.6
I piano 2211.2 225.4
II piano 2220.0 226.3
III piano 2215.1 225.8
Sottotetto 2038.3 207.8
copertura 833.1 84.9
Totale 12027.1 1226.0

3.1.4.8 Sistema disolamento

La fase di predimensionamento viene completata con la definizione delle caratteristiche
del sistema di isolamento, ossia della sua rigidezza e della sua capacit dissipativa, da cui
dipendono i periodi propri e lo smorzamento del sistema strutturale e, conseguentemente,
le grandezze fondamentali della sua risposta: forze sismiche, sintetizzate nella loro
risultante ovvero nel taglio alla base, e spostamenti del sistema di isolamento. Pi
precisamente, si definiscono innanzitutto i valori del periodo e dello smorzamento del
sistema che determinano un soddisfacente abbattimento degli effetti sismici sulla
sovrastruttura, successivamente vengono definite le caratteristiche di rigidezza del sistema
di isolamento nel suo insieme e quelle dei singoli isolatori. La progettazione definitiva
degli isolatori nei loro dettagli tecnologici verr effettuata contestualmente alle loro
verifiche allo SLU.

3.1.4.8.1 Scelta del periodo e dello smorzamento

Adottando modelli di comportamento semplificati, che fanno riferimento al
metodo definito al punto 10.7.4 Analisi statica lineare, possibile valutare in maniera
approssimata, ma immediata, sia i livelli di forza che gli spostamenti derivanti da scelte
diverse del sistema di isolamento, fermo restando che tale sistema verr realizzato con
isolatori elastomerici, e quindi avr un comportamento assimilabile a visco-elastico
lineare. inoltre possibile confrontare le forze sismiche di progetto della struttura isolata
con quelle della corrispondente struttura considerata a base fissa, ancora trattata con il
metodo semplificato (punto 4.5.2-Analisi statica lineare), cos da verificarne le
differenze.
Nel caso in esame, il confronto riguarda quattro diverse situazioni disolamento per la
struttura a base isolata (BI), caratterizzate da due valori dello smorzamento, = 10% e
= 20%, e da due periodi di isolamento, T
is
= 2.0 e T
is
= 2.5 sec, e la struttura a base fissa
Capitolo 3. Esempi di applicazione 127
(BF). Gli effetti dovuti al sisma vengono valutati in termini di risultante del taglio sui
pilastri del primo ordine e di spostamento alla base (solo per ledificio isolato).
Per confrontare le sollecitazioni di progetto della sovrastruttura, occorre fare
riferimento alle sollecitazioni calcolate con lo spettro di progetto allo SLU definito al par.
3.1.3.2 divise per il fattore q (punto 10.8.2-Stato limite ultimo). Conseguentemente, per
confrontare le forze sismiche o le loro risultanti, si far riferimento direttamente alle
ordinate spettrali gi divise per q, che per le strutture isolate dato dallespressione:

q = 1.15 *
u
/
1


in cui:

u
/
1
rapporto tra moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale si
verifica la formazione di un numero di cerniere plastiche tali da rendere la
struttura labile e moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale il
primo elemento strutturale raggiunge la sua resistenza flessionale, come
specificato nel punto 5.3.2-Fattori di struttura.

Nel caso in esame, essendo la sovrastruttura in c.a. a telaio con pi piani e pi campate,
il rapporto
u
/
1
vale 1.3 e quindi il fattore di struttura vale q = 1.495 1.5.
Per la struttura fissa alla base, progettata in classe di duttilit bassa, vale lo spettro di
progetto allo SLU definito al punto 3.2.5-Spettri di progetto per lo SLU, le cui
ordinate si ottengono dalle seguenti espressioni:

B
T T 0 <

+ = 1
q
2,5
T
T
1 S a (T) S
B
g
d

C B
T T T <
q
2,5
S a (T) S
g
d
= (3.1.4)
D C
T T T <

=
T
T
q
2,5
S a (T) S
C
g
d

T T
D

=
2
D C
g
d
T
T T
q
2,5
S a (T) S

Il fattore di struttura q definito, al punto 5.3.2-Fattori di struttura, come:

q = q
0
K
D
K
R

ed assume il seguente valore:

128 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
q = 4.5 1.3 0.7 1.0 = 4.095 4.1

essendo:
q
0
= 4.5
u
/
1
= 4.5 *1.3 per strutture a telaio legato alla tipologia strutturale;
K
D
=0.7 per strutture di classe di duttilit bassa (CDB);
K
R
=1.0 per edifici regolari in altezza.

Spettri di progetto allo SLU per la struttura
Zona 2 - Suolo B, C, E
0
1
2
3
4
5
0 1 2 3 4
Periodo (sec.)
S
a

(
m
/
s
e
c
2
)
Se(10%-20%)/1.5
Se(5%)/4.82
BF
BI
1
2
3
4
5
Tbf 2.5
=10%
=20%

Fig. 3.1.13 Spettri di progetto allo SLU per valutare i tagli alla base nei cinque casi
di configurazione considerati

Ovviamente in questa fase di predimensionamento e confronto, le componenti
dellazione sismica si considerano agenti separatamente secondo ciascuna direzione
principale della struttura, mentre in fase di verifica i valori massimi della risposta ottenuti
per ciascuna delle due componenti orizzontali verranno combinati sommando ai massimi
ottenuti per lazione applicata in una direzione il 30% dei massimi ottenuti per lazione
applicata nella direzione ortogonale, secondo quanto prescritto al punto 4.6-
Combinazione delle componenti dellazione sismica.
In Fig. 3.1.13 sono mostrati gli spettri di progetto che forniscono il valore
dellaccelerazione sulle masse, da considerare ai fini della valutazione delle sollecitazioni di
verifica sugli elementi strutturali. Le due curve relative alla struttura isolata forniscono le
accelerazioni massime gi divise per il coefficiente di struttura q=1.5. La curva relativa alla
struttura a base fissa data dallo spettro di progetto (per q=4.1) moltiplicato per il
coefficiente riduttivo pari a 0.85 (punto 4.5.2-Analisi statica lineare), per tener conto
della partecipazione modale del primo modo di vibrare, su cui basata lanalisi statica
lineare.
Capitolo 3. Esempi di applicazione 129

S
e
(5%) = S
e
(5%) / q = S
e
(5%) 0.85 / 4.1 = S
e
(5%) / 4.82

Una stima del taglio totale cui sono soggetti i pilastri del piano terra
(trascurando i possibili effetti torsionali dinsieme) si ricava facilmente moltiplicando
laccelerazione spettrale, corrispondente al periodo relativo alle diverse configurazioni, per
la massa della struttura sostenuta dagli stessi pilastri. Per la struttura a base fissa si
assunto un periodo proprio pari a T = 0.54 sec, ottenuto con la formula approssimata,
riportata nel punto 4.5.2-Analisi statica lineare.
In sintesi i tagli alla base delle diverse configurazioni sono stati calcolati con la seguente
equazione (essendo in tutti i casi il valore del periodo compreso tra T
C
e T
D
), variando i
parametri T, , q e :

= =
T
T
q
2,5
S a M (T) S M Taglio
C
g
1 d 1
(3.1.5)

in cui M
1
la massa totale della struttura dal primo livello alla copertura.
In Tabella 3.1.4 sono sintetizzati i valori dei parametri dellequazione (3.1.5) nei cinque
casi considerati.

Tabella 3.1.4: riepilogo dei casi esaminati.
Caso Configurazione T

M
1
a
g
S

q T
C


Taglio
[sec] [%] [t] [m/s
2
] [sec] [KN]
1 Base Fissa (BF) 0.54 5 970.2 2.45 1.25 1 4.1 0.5 0.85 1401
2 Base Isolata (BI) 2.00 10 970.2 2.45 1.25 0.82 1.5 0.5 1 998
3 Base Isolata (BI) 2.00 20 970.2 2.45 1.25 0.63 1.5 0.5 1 767
4 Base Isolata (BI) 2.50 10 970.2 2.45 1.25 0.82 1.5 0.5 1 798
5 Base Isolata (BI) 2.50 20 970.2 2.45 1.25 0.63 1.5 0.5 1 613

Nella Fig. 3.1.14 sono confrontate le risultanti dei tagli agenti sui pilastri di base, relativi
alle diverse configurazioni prese in esame. Si pu notare che, rispetto alla configurazione
a base fissa, si ha una riduzione che va dal 29% al 56%, in relazione alle caratteristiche del
sistema di isolamento. Tale riduzione aumenta al crescere del periodo T
is
e dello
smorzamento
esi
, come facilmente rilevabile anche in Fig. 3.1.13.
Ai fini della progettazione degli isolatori elastomerici si considera lo spettro di progetto
allo SLU maggiorato del 20%, che rappresenta un terremoto avente probabilit di arrivo
inferiori a quello di progetto allo SLU, come previsto al punto 10.8.2 Stato limite
ultimo (SLU).
In Fig. 3.1.15 sono riportati gli spettri rappresentati nel piano ADRS, gi riferiti a tale
terremoto, che forniscono direttamente i valori di progetto dello spostamento del centro
di rigidezza del sistema disolamento.
130 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Taglio alla base
0
400
800
1200
1600
Caso 1 Caso 2 Caso 3 Caso 4 Caso 5
(
k
N
)

Fig. 3.1.14 Risultante dei tagli nei pilastri di base

Spettri di Progetto
Zona 2 - Suolo BCE - =10%, 20%
0
2
4
6
8
10
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25
Sd * 1.2 (m)
S
a

*

1
.
2

(
m
/
s
2
)
T=2.0 s
T=2.5 s
=20%
=10%
3
2
5
4

Fig. 3.1.15 Spettri di progetto allo SLU nel piano ADRS per valutare gli
spostamenti alla base nei quattro casi di configurazione isolata considerati

Lo spostamento del centro di rigidezza del sistema di isolamento si ricava, essendo
sempre T
is
T
D
, con la seguente unica espressione (punto 10.7.4):

( )
2
C is
g 2
esi is e
dc dc2
2
T T
2.5 S a 1.2
) , (T S
1.2 d 1.2 d


= =
(3.1.6)
Capitolo 3. Esempi di applicazione 131
dove:
S
e
(T
is
,
esi
): accelerazione spettrale letta nello spettro di progetto allo SLU in
corrispondenza di T
is
;
= 2 / T
is
pulsazione della struttura isolata.

Nella Tabella 3.1.5 sono riportati i valori dei diversi parametri di progetto che entrano
nellequazione (3.1.6) e lo spostamento del centro di rigidezza del sistema disolamento.

Tabella 3.1.5: spostamento del sistema di isolamento.
Caso Configurazione T
is

M
iso
a
g
S

T
C 1.2S
e
(T, )
d
de

[sec] [%] [t] [m/s
2
] [sec] [m/s
2
] [mm]
2 Base Isolata (BI) 2.00 10 1186.8 2.45 1.25 0.82 0.5 1.88 190.8
3 Base Isolata (BI) 2.00 20 1186.8 2.45 1.25 0.63 0.5 1.45 146.6
4 Base Isolata (BI) 2.50 10 1186.8 2.45 1.25 0.82 0.5 1.50 238.5
5 Base Isolata (BI) 2.50 20 1186.8 2.45 1.25 0.63 0.5 1.16 183.3

Ovviamente i valori cos ottenuti non tengono conto n del fattore dimportanza
I

(punto 4.7-Fattori dimportanza), n della contemporaneit delle componenti
dellazione sismica nelle due direzioni (punto 4.6-Combinazione delle componenti
dellazione sismica), n degli effetti torsionali, anche dovuti ad eccentricit accidentali
(punto 4.4 Modellazione della struttura), che possono incrementare in maniera non
trascurabile le grandezze di progetto (sollecitazioni e spostamenti), particolarmente quelle
relative agli elementi pi periferici. In questa fase, una stima approssimativa degli
spostamenti per la verifica allo SLU dei singoli isolatori (d
2
), essendo
I
= 1, pu essere
ottenuta maggiorando del 20-30% lo spostamento d
dc2
.

3.1.4.8.2 Valutazione e distribuzione delle rigidezze

Fissato il periodo equivalente della struttura isolata, si procede alla determinazione della
rigidezza equivalente del sistema disolamento K
esi
, assumendo ancora che la
sovrastruttura sia un solido rigido che trasla vincolato al sistema di isolamento (punto
10.7.4-Analisi statica lineare). La rigidezza equivalente orizzontale del sistema di
isolamento vale pertanto:

M
T
2
K
2
is
esi


= (3.1.7)

dove:
M = M
iso
= la massa totale della sovrastruttura.

132 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Per le diverse configurazioni del caso in esame si ottengono i valori di K
esi
riportati
nella sesta colonna della Tabella 3.1.6. Ovviamente lo smorzamento non ha alcuna
influenza sul valore della rigidezza del sistema di isolamento.

Tabella 3.1.6: valori delle rigidezze dei dispositivi per i diversi casi in esame.
T
is

M
iso
K
esi

CASO Config.
[sec] [%] [t] [kN/m]
2 BI 2.00 10 1186.8 11713.2
3 BI 2.00 20 1186.8 11713.2
4 BI 2.50 10 1186.8 7496.5
5 BI 2.50 20 1186.8 7496.5

La rigidezza equivalente complessiva K
esi
deve essere ripartita tra i diversi dispositivi,
situati sotto ciascun pilastro. Ai fini di un buon comportamento del sistema e di una
favorevole progettazione dei dispositivi, tale ripartizione deve essere effettuata in modo
da ridurre al minimo leccentricit del centro di rigidezza del sistema disolamento rispetto
alla proiezione del baricentro delle masse delledificio sul piano degli isolatori. Per
lapplicabilit dellanalisi statica, tale eccentricit dovr risultare inferiore al 3% della
lunghezza massima delledificio nella stessa direzione delleccentricit considerata (punto
10.7.4-Analisi statica lineare).
In definitiva, le caratteristiche di rigidezza dei singoli isolatori devono soddisfare le
seguenti condizioni:

esi
i
i iso,
K K = (3.1.8)
eccentricit massa-rigidezza = d(K; G) < 3% della dimensione parallela

La rigidezza degli isolatori elastomerici armati (punto 10.4.1-Isolatori elastomerici),
funzione dellarea in pianta e dellaltezza complessiva di elastomero. Una maniera per
dimensionare il singolo isolatore, che garantisce il perfetto rispetto della seconda
condizione, sarebbe quella di assumere larea in pianta dellisolatore proporzionale al
carico verticale portato, di modo che la rigidezza dellisolatore risulterebbe proporzionale
al peso (e dunque alla massa) portato. Questo criterio, per, presenta due inconvenienti. Il
primo che ne risulterebbe un numero di tipologie praticamente pari, salvo situazioni di
simmetria, al numero di pilastri, con conseguenti sensibili incrementi del costo dei
dispositivi. Il secondo che la rigidezza torsionale del sistema risulterebbe bassa e tale da
determinare un periodo del modo torsionale di vibrazione uguale a quello dei due modi
traslazionali, con conseguente esaltazione degli effetti torsionali. Nel caso in esame, la
sostanziale simmetria della struttura nelle due direzioni principali suggerisce ladozione di
ununica tipologia disolatori. Cos facendo, la prima delle due condizioni (3.1.8) porta a
definire la rigidezza dei singoli isolatori come pari alla rigidezza complessiva divisa per il
numero totale degli isolatori, nel caso in esame 18, ottenendo:

Capitolo 3. Esempi di applicazione 133
per T
is
= 2.0 sec k
i
= 11713.2/18 = 650.7 kN/m
per T
is
= 2.5 sec k
i
= 7496.5/18 = 416.5 kN/m

Ovviamente tale possibilit va verificata rispetto alla condizione sulleccentricit massa-
rigidezza, comportando, in caso di esito positivo, sensibili vantaggi in termini di
semplicit costruttiva e rigidezza torsionale dinsieme.

La distanza fra la proiezione del baricentro delle masse della sovrastruttura sul piano
dellisolamento e il centro di rigidezza del sistema di isolamento deve rispettare, ai fini
della possibilit di effettuare lanalisi statica lineare, i seguenti limiti:

X: 3% 20.9 m = 0.627 m
d (K,G) < 3% della dimensione considerata delledificio
Y: 3% 9.7 m = 0.291 m

Le coordinate dei baricentri delle masse e delle rigidezze, rispetto ad un qualsiasi sistema
di riferimento, ad esempio quello mostrato in Fig. 3.1.1, sono, con ovvia notazione:


=
j
j j
G
j
j j
G
m
y m
y
m
x m
x
coordinate del baricentro delle masse;


=
i
i i
K
i
i i
K
k
y k
y
k
x k
x
coordinate del centro di rigidezza del sistema di isolamento.

Nel caso in esame le coordinate del baricentro delle masse, calcolate considerando i
baricentri dei singoli piani riportati nella Tabella 3.1.7, sono:

x
G
= 0.00 m; y
G
= -0.07 m.

Il centro di rigidezza del sistema disolamento, i cui isolatori hanno le posizioni
riportate in Fig. 3.1.16 e indicate in Tabella 3.1.8, ha le seguenti coordinate,
indipendentemente dalle rigidezze dei singoli isolatori (se tra loro uguali):
x
K
= 0.00 m; y
K
= -0.10 m.
134 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Tabella 3.1.7: posizione dei baricentri di piano della sovrastruttura.
Piano

x
G

[m]
y
G

[m]
base 0.00 -0.09
I piano 0.00 -0.07
II piano 0.00 -0.06
III piano 0.00 0.01
Sottotetto 0.00 -0.17
Copertura (*) 0.00 0.00
(*) considerato approssimativamente sulla linea di colmo della copertura

Tabella 3.1.8: coordinate e rigidezze teoriche degli isolatori.
CASI 2 e 3 CASI 4 e 5
Pilastro x
i
y
i
k
i
k
i

[m] [m] [kN/m] [kN/m]
1 -10.45 4.70 650.7 416.5
2 -7.00 4.70 650.7 416.5
3 -1.35 4.70 650.7 416.5
4 1.35 4.70 650.7 416.5
5 7.00 4.70 650.7 416.5
6 10.45 4.70 650.7 416.5
7 -10.45 0.00 650.7 416.5
8 -7.00 0.00 650.7 416.5
9 -1.35 0.00 650.7 416.5
10 1.35 0.00 650.7 416.5
11 7.00 0.00 650.7 416.5
12 10.45 0.00 650.7 416.5
13 -10.45 -5.00 650.7 416.5
14 -7.00 -5.00 650.7 416.5
15 -1.35 -5.00 650.7 416.5
16 1.35 -5.00 650.7 416.5
17 7.00 -5.00 650.7 416.5
18 10.45 -5.00 650.7 416.5
totale 11712.6 7497.0

Le eccentricit lungo X e Y valgono pertanto:

d (x
K
,x
G
) =|0.00 - 0.00|= 0.00 m < 0.627 m

d (y
K
,y
G
) =|-0.10 - (-0.07)|= 0.03 m < 0.291 m

Capitolo 3. Esempi di applicazione 135
20.90
2.70
3 2 1
3.45
9
.
7
0
4
.
7
0
5
.
0
0
7
13
5.65
8
14
9
15
6 4 5
18
5.65
10
16
3.45
11
17
12
Y
X

Fig. 3.1.16 Posizione in pianta degli isolatori uguali sotto tutti i pilastri

I valori T
is
= 2.00s, = 10% sono quelli pi frequentemente utilizzati nella applicazioni
correnti, in relazione sia al contenimento degli spostamenti del sistema di isolamento
(basso periodo) che al facile conseguimento, dal punto di vista tecnologico, dello
smorzamento. Pertanto lesempio di progettazione viene sviluppato in maniera completa,
con la verifica della struttura e degli isolatori, solo con riferimento al CASO 2.

3.1.5 Modellazione e analisi della struttura a base fissa (BLOCCO 5)

Ai fini della valutazione delle sollecitazioni di progetto sugli elementi strutturali e delle
relative verifiche, procedendo con lanalisi statica lineare, sarebbe sufficiente modellare la
sola sovrastruttura, considerandola fissa alla base. Tuttavia, per poter effettuare confronti
e procedere pi rapidamente nella progettazione della sovrastruttura, stato messo a
punto il modello illustrato in Fig. 3.1.17, che comprende anche la sottostruttura e il
sistema di isolamento. Questo stesso modello utilizzabile anche per lesecuzione delle
analisi sulla sovrastruttura considerata a base fissa, semplicemente bloccando tutti i gradi
di libert dei nodi del grigliato di base della sovrastruttura ed al di sotto di esso.
Una volta messo a punto il modello, immediato, anche se non strettamente necessario,
effettuare anche unanalisi dinamica modale sia sulla struttura a base fissa che su quella
isolata. Lanalisi modale sulla sovrastruttura a base fissa utile per verificare il
dimensionamento della struttura, in particolare per ci che riguarda la distribuzione delle
rigidezze dei pilastri in pianta, ottimizzandolo rispetto a possibili effetti torsionali
dinsieme. La determinazione accurata dei periodi fondamentali permette, inoltre, di
verificare con precisione il grado disolamento, ossia il rapporto tra i periodi della struttura
isolata e della struttura a base fissa, che, oltre a condizionare la possibilit desecuzione
136 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
dellanalisi statica equivalente, punto 10.7.4-Analisi statica lineare, ha influenza
sullefficacia dellisolamento stesso.
Per gli aspetti legati alla modellazione della struttura bisogna seguire i criteri e le regole
riportati al punto 4.4-Modellazione della struttura. Il software utilizzato pu essere un
programma commerciale agli elementi finiti di tipo generale, in grado di modellare
strutture elastiche a telaio.
Per la struttura si adottato un modello tridimensionale a comportamento elastico
lineare, utilizzando un elemento finito monodimensionale rettilineo con comportamento
a trave di Timoshenko, per modellare travi e pilastri. Ai suddetti elementi sono assegnate
caratteristiche meccaniche coerenti con le dimensioni ricavate dal predimensionamento.
Per simulare la maggiore rigidezza in corrispondenza del nodo dintersezione trave-
colonna, si assumono bracci rigidi di lunghezza pari ad 1/4 della larghezza dellelemento
ortogonale allelemento considerato. Per simulare la presenza del solaio, considerato
rigido nel proprio piano, viene assegnato ai nodi di ogni piano e di ogni pianerottolo di
riposo una condizione di vincolo, che costringe tutti i nodi dello stesso livello a spostarsi
in maniera coerente con lipotesi di diaframma infinitamente rigido, nelle traslazioni lungo
X e Y e nelle rotazioni intorno a Z (punto 4.4-Modellazione della struttura).
Il peso del solaio (permanenti e variabili) assegnato come carico a metro lineare
uniformemente distribuito sugli elementi che rappresentano le travi di piano principali in
funzione dellarea dinfluenza. Ai vari elementi vengono assegnati casi di carico differenti,
distinguendo tra carichi permanenti, sovraccarichi variabili, carico da neve.
La rigidezza nel proprio piano del solaio di copertura a falde inclinate, non essendo
utilizzabile la modellazione a diaframma rigido inclinato, viene modellata con delle bielle
rigide controventanti che collegano le estremit del sottotetto con la trave di colmo.
La scala a soletta rampante viene modellata ancora con elementi monodimensionali,
collegati ai pilastri adiacenti e al vano scala nei nodi di pianerottolo che dividono in due i
pilastri stessi.
Nel modello utilizzato, le masse sono assegnate direttamente agli elementi delle travi e
dei pilastri. Data lassunzione di diaframma rigido, si potrebbe, in alternativa, concentrare
tutta la massa di piano in un nodo posizionato in corrispondenza del baricentro delle
masse, la cui posizione sia stata preventivamente calcolata. Ad esso debbono essere
assegnati tre valori di massa traslazionale (uguali nelle due direzioni orizzontali ortogonali
e nullo nella direzione verticale) e tre valori di massa rotazionale (nulli quelli relativi ai due
assi orizzontali e pari al momento dinerzia delle masse intorno allasse verticale, quello
relativo a questultimo), anchessi preventivamente calcolati. La modellazione a masse
distribuite sugli elementi, oltre ad automatizzare il calcolo delle grandezze inerziali e dei
baricentri delle masse di piano, permette di variare facilmente le masse, modificando
solamente i coefficienti di combinazione
Ei
, e di valutare, con lo stesso modello, gli
effetti delle accelerazioni verticali sulle masse. comunque sempre opportuno effettuare
un controllo del valore complessivo della massa restituito dal programma,
confrontandolo con il valore calcolato manualmente, anche in maniera approssimata.

Capitolo 3. Esempi di applicazione 137
a)

b)

c)
Fig. 3.1.17 -a) Modello tridimensionale della struttura; -b) dettaglio della
modellazione della scala; - c) modellazione della copertura a falde

Della sottostruttura vengono modellati i soli baggioli, considerati incastrati alla base,
nellipotesi che le travi di fondazione possano fornire una condizione di vincolo perfetto.
Tutti gli elementi della sottostruttura e della sovrastruttura vengono modellati sempre
come elementi a comportamento elastico lineare (punto 10.7.2-Modellazione).
I singoli isolatori sono modellati con elementi molla puntiformi, disposti in
corrispondenza di ciascun pilastro tra sottostruttura e sovrastruttura. Nel caso in esame il
sistema di isolamento, essendo costituito unicamente da isolatori elastomerici, soddisfa
138 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
sicuramente le condizioni riportate al punto 10.7.2-Modellazione, cos da consentire
ladozione del legame costitutivo elastico lineare, mettendo in conto la sua capacit
dissipativa attraverso lo smorzamento e la conseguente riduzione dello spettro di
risposta.
Realizzato il modello e definite le masse, si procede ad una prima analisi del
comportamento della struttura a base fissa in modo da ricavare i primi modi di vibrare
caratteristici della struttura stessa in termini di periodi e direzioni principali.
Dallanalisi modale effettuata si ottengono i modi di vibrare ricapitolati nella Tabella
3.1.9, dove si riportano i periodi (in seconda colonna), i rapporti di massa partecipante
rispetto alla massa totale (in terza, quarta e quinta colonna), la somma progressiva dei
suddetti rapporti (in sesta, settima e ottava colonna).

Tabella 3.1.9: riassunto dei modi di vibrare propri della struttura in esame.





Il valore pi alto del periodo del modo in direzione Y indica che in quella direzione la
struttura pi deformabile. Si pu osservare, inoltre, che i periodi dei primi due modi
traslazionali (0.60 e 0.56 sec) si differenziano da quello ottenuto con la formula
approssimata, riportata nel punto 4.5.2-Analisi statica lineare, di meno del 10%, infatti:

T
1
= C
1
H
3/4
= 0.075 13.85 = 0.54 sec (3.1.9)

dove:
C
1
= 0.075, coefficiente da utilizzare per le strutture a telaio in calcestruzzo armato;
H = 13.85 m, altezza delledificio misurata a partire dal piano di fondazione.

Come si pu osservare dai rapporti di massa eccitata, i primi due modi propri di vibrare
sono puramente traslazionali, il primo lungo Y e il secondo lungo X, mentre il terzo
modo puramente rotazionale intorno a Z. Questo comportamento dovuto alla
perfetta regolarit strutturale di rigidezza e di massa ottenuta con la distribuzione delle
rigidezze dei pilastri nelle due direzioni.
interessante notare, a margine, come la considerazione dei soli primi 6 modi di
vibrare soddisfi pienamente il criterio di selezione del numero di modi da mettere in
Periodo UX UY RZ UX UY RZ
[sec] [%] [%] [%] [%] [%] [%]
Modo 1 0.60 0.000 0.822 0.000 0.000 0.822 0.000
Modo 2 0.56 0.841 0.000 0.003 0.841 0.822 0.003
Modo 3 0.55 0.003 0.000 0.835 0.844 0.822 0.838
Modo 4 0.18 0.099 0.000 0.006 0.943 0.822 0.844
Modo 5 0.17 0.000 0.115 0.000 0.943 0.937 0.844
Modo 6 0.16 0.006 0.000 0.103 0.949 0.937 0.947
Capitolo 3. Esempi di applicazione 139
conto nellanalisi, per il quale la massa partecipante totale deve essere superiore all85%
della massa totale, come prescritto nel punto 4.5.3-Analisi dinamica modale.

3.1.6 Verifiche

Anche per gli edifici isolati, cos come per le strutture convenzionali, sono previsti due
livelli di verifiche: allo Stato Limite di Danno e allo Stato Limite Ultimo (punto 10.8-
Verifiche e Capitolo 2-Requisiti di sicurezza e criteri di verifica). Le verifiche della
sovrastruttura, del sistema disolamento e della sottostruttura vengono effettuate con
riferimento ai risultati dellanalisi statica lineare, essendo possibile modellare elasticamente
il comportamento del sistema strutturale ed essendo soddisfatti i requisiti per
lapplicabilit di tale analisi, riportati nel punto 10.7.4-Analisi statica lineare. Infatti:
- La sovrastruttura rispetta i criteri di regolarit in pianta richiesti al punto 4.3.1-
Regolarit, in quanto:
la configurazione in pianta compatta e approssimativamente simmetrica
rispetto alle due direzioni principali (ortogonali), in relazione alla
distribuzione di masse e rigidezze;
il rapporto tra i lati del rettangolo in cui ledificio risulta inscritto 2.15
(inferiore a 4);
non ci sono rientranze o sporgenze;
i solai possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano
rispetto agli elementi verticali.
- La sovrastruttura ha altezza 14.60 m (< 20 m) e 4 piani (< 5 piani);
- La maggiore dimensione in pianta della sovrastruttura 20.9 m (< 50 m);
- Il sistema d'isolamento pu essere modellato come lineare, in accordo con il punto
10.7.2-Modellazione;
- Il periodo equivalente T
is
= 2.00 sec della costruzione isolata ha un valore
compreso fra 3T
bf
= 1.80s e 3.00 sec, in cui T
bf
il primo periodo proprio della
struttura a base fissa, stimato mediante analisi dinamica della struttura a base fissa
o, in mancanza di tale analisi, con lespressione approssimata (3.1.9);
- In ciascuna delle direzioni principali orizzontali leccentricit (esclusa quella
accidentale) tra il centro di rigidezza del sistema di isolamento e la proiezione
verticale del centro di massa non superiore al 3% della dimensione della
sovrastruttura trasversale alla direzione orizzontale considerata, come mostrato in
precedenza.
- la sottostruttura pu essere considerata infinitamente rigida (periodo proprio
largamente inferiore a 0.05 sec).

Inoltre, a valle dei calcoli strutturali si verificher che:
- Nessun isolatore risulti in trazione (V 0) per leffetto combinato dellazione
sismica e dei carichi verticali;
e gli isolatori elastomerici verranno progettati in modo che:
140 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
- La rigidezza verticale del sistema di isolamento K
v
sia pi di 800 volte pi grande
della rigidezza equivalente orizzontale del sistema di isolamento K
esi
;
- Il periodo in direzione verticale T
v
, calcolato come
v v
M/K 2 T = sia inferiore a
0.1 sec.

Lanalisi statica lineare viene svolta applicando a ciascun piano della sovrastruttura,
separatamente in ciascuna direzione orizzontale (v. Fig. 3.1.18), le forze sismiche
orizzontali prodotte dallaccelerazione ricavata dagli spettri di progetto (definiti al punto
10.6.1) allo SLU e allo SLD (v. Fig. 3.1.19), relativi ad uno smorzamento
esi
= 10%,
(CASO 2). Nel caso di strutture isolate, per le condizioni poste sul rapporto disolamento,
i primi periodi traslazionali sono pressoch uguali nelle due direzioni principali, per cui le
forze possono essere assunte uguali nelle due direzioni.

kiso
esi
kiso
esi
fS/n
fi
F0
fi
F0

Fig. 3.1.18 Applicazione statica delle forze sismiche sulla sovrastruttura e sulla
sottostruttura secondo le due direzioni principali orizzontali

Le forze orizzontali da applicare nel baricentro di ciascun piano della sovrastruttura (v.
Fig. 3.1.18), compreso il solaio di base, sono calcolate nellipotesi di accelerazione
costante lungo laltezza delledificio, mediante lespressione riportata nel punto 10.7.4-
Analisi statica lineare:

f
j
= m
j
S
e
(T
is
,
esi
) (3.1.10)

in cui:
m
j
la massa del piano j-esimo;
S
e
(T
is
,
esi
) laccelerazione spettrale di progetto definita a partire dallo spettro
elastico per la zona sismica e per la categoria di suolo di fondazione
appropriate, in relazione al tipo di verifica da effettuare e allo Stato
Limite considerato.
Capitolo 3. Esempi di applicazione 141


Spettri di progetto da utilizzare nel
CASO 2 (T
is
=2.00s; =10%)
0
1
2
3
4
5
6
7
0 1 2 3 4
Periodo (sec.)
S
a

(
m
/
s
e
c
2
)
SLU: Se(2.00s;10%)
SLD: Se(2.00s; 10%)/2.5

Fig. 3.1.19 Spettri di progetto per le verifiche allo SLU e allo SLD nel CASO 2

Quando il modello generale include anche la sottostruttura, sugli elementi della
sottostruttura bisogna applicare, separatamente nelle due direzioni, le forze dinerzia
orizzontali f
s,X
e f
s,Y
pari al prodotto delle masse della sottostruttura per laccelerazione del
terreno (punto 10.8.2-Stato Limite Ultimo (SLU)), secondo la seguente espressione:

f
s
= m
s
a
g
S (3.1.11)

essendo m
s
la massa della sottostruttura, a
g
e S i parametri che definiscono lazione
sismica, gi definiti in precedenza (punti 3.1-Categorie di suolo di fondazione e 3.2-
Calcolo dellazione sismica).

I valori massimi della risposta ottenuti da ciascuna delle due componenti orizzontali
dellazione sismica applicate separatamente vengono combinati sommando ai massimi
ottenuti per lazione applicata in una direzione il 30% dei massimi ottenuti per lazione
applicata nellaltra direzione, come prescritto nel punto 4.6-Combinazione delle
componenti dellazione sismica.
La combinazione delle sollecitazioni derivanti dalle suddette forze dinerzia agenti sulle
masse della sottostruttura con quelle derivanti dalle forze dinerzia agenti sulle masse della
sovrastruttura pu essere effettuata con la regola di combinazione della radice della
somma dei quadrati (punto 10.8.2-Stato Limite Ultimo (SLU)). In via semplificativa, e
a favore di sicurezza, nel caso in esame la combinazione avviene per somma diretta, ossia
applicando contemporaneamente le forze alla sovrastruttura e alla sottostruttura
(ovviamente nelle stesso verso) sullunico modello strutturale utilizzato.
142 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Gli effetti torsionali accidentali sulla sovrastruttura, di cui al punto 4.4-Modellazione
della struttura, ai fini della verifica degli elementi strutturali, saranno valutati come
specificato nel punto 4.5.2-Analisi statica lineare. Tali effetti possono essere messi in
conto in maniera semplificata amplificando le forze da applicare a ciascuna sottostruttura
verticale con il fattore amplificativo (), risultante dalla seguente espressione:

= 1 + 0.6 x / L
e
(3.1.12)

dove:
x la distanza dellelemento resistente verticale dal baricentro geometrico
delledificio, misurata perpendicolarmente alla direzione dellazione sismica
considerata;
L
e
la distanza tra i due elementi resistenti pi lontani, misurata allo stesso modo.

Nella progettazione e verifica degli isolatori elastomerici, una delle grandezze pi
influenti lo spostamento massimo che i singoli isolatori subiscono durante il terremoto.
Tale spostamento differisce da quello del centro di rigidezza del sistema disolamento per
gli effetti torsionali dovuti alleccentricit rispetto al centro di massa della sovrastruttura.
Sebbene tale eccentricit sia praticamente nulla nel caso in esame, occorre, comunque,
prendere in conto uneccentricit accidentale pari al 5% della dimensione corrispondente
(punto 4.4-Modellazione della struttura). Gli effetti della torsione dinsieme della
sovrastruttura sui singoli isolatori possono, allora, essere valutati amplificando in ciascuna
direzione gli spostamenti e le forze precedentemente definiti mediante i fattori
Xi
e
Yi
,
per le azioni in direzione X e Y (punto 10.7.4-Analisi statica lineare):

i
2
y
Y tot,
Xi
y'
r
e
1 + = ;
i
2
y
X tot,
Yi
x'
r
e
1 + = ; (3.1.13)

in cui:
(x
i
, y
i
) sono le coordinate dellisolatore rispetto al centro di rigidezza;
e
tot X, Y
valore assoluto delleccentricit effettiva tra centro di rigidezza del sistema di
isolamento e la proiezione del baricentro di massa sul piano degli isolatori in
direzione X e Y pi leccentricit accidentale ottenuta spostando il centro di
massa, in ogni direzione considerata, di una distanza pari al 5% della
dimensione massima delledificio in direzione perpendicolare allazione sismica
considerata (punto 4.4-Modellazione della struttura);

r
x, y
il raggio torsionale del sistema di isolamento, dato dalla seguente espressione:

+ =
yi xi
2
i yi
2
i
2
x
K / K y' K x' r
;

+ =
xi xi
2
i yi
2
i
2
y
K / K y' K x' r
;
Capitolo 3. Esempi di applicazione 143
dove:
K
xi
e K
yi
sono le rigidezze equivalenti del dispositivo i-esimo nella direzione x e y
rispettivamente.

3.1.6.1 Verifiche della Struttura (BLOCCO 6)

3.1.9.1.1 Stato Limite di Danno (SLD)

Il livello di protezione richiesto nei confronti dello SLD per la sottostruttura e le
fondazioni da ritenere conseguito se sono soddisfatte le relative verifiche nei confronti
dello SLU (punto 10.8.1-Stato limite di danno (SLD)).

Sulla sovrastruttura, la verifica si effettua, controllando che gli spostamenti di interpiano
(d
r
) ottenuti dallanalisi siano inferiori ai limiti indicati nel punto 4.11.2-Stato limite di
danno, ossia:

=
=
<
m 0.0155 3.1 0.005
m 0.0145 2.9 0.005
0.005h d
r
(3.1.14)
dove:
d
r
lo spostamento di interpiano, calcolato come descritto nel punto 4.8-
Valutazione degli spostamenti;
h laltezza del piano considerato.

Con il metodo dellanalisi statica lineare (punto 10.7.4-Analisi statica lineare) si
applicano alla sovrastruttura, a ciascun piano e separatamente nelle due direzioni, le forze
f
i,X
e f
i,Y
orizzontali dinerzia derivanti dalle accelerazioni spettrali corrispondenti al
periodo del primo modo di vibrare della struttura allo SLD.

Tabella 3.1.10: valori delle masse e delle forze da applicare ad ogni piano della
sovrastruttura allo SLD per il CASO 2.

massa a
g
= S
e
(2.00s, 10%)/2.5 Forza
Piano W/g [t]

[m/sec
2
] [kN]
base 216.6 135.2
I piano 225.4 140.6
II piano 226.3 141.2
III piano 225.8 140.9
sottotetto 207.8 129.7
Copertura 84.9
1.56/2.5
53.0
Totale 1186.8 740.6

In generale tale periodo potr essere diverso dal periodo calcolato allo SLU, essendo
funzione della rigidezza secante del sistema disolamento in corrispondenza dello
144 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
spostamento massimo prodotto dallazione sismica. In caso di comportamento
marcatamente non lineare, la rigidezza, e dunque, il periodo variano in funzione
dellintensit dellazione. Nel caso degli isolatori elastomerici con smorzamento 10% e
nelle usuali ipotesi progettuali (deformazioni tangenziali medie
s
di progetto allo SLU
dellordine del 100-150%) si osserva una buona costanza di rigidezza nellintervallo di
spostamento riscontrabile tra lo SLU e lo SLD. Pertanto si assume che il periodo allo
SLD sia lo stesso con cui si progettato allo SLU e pari a T
is
= 2.00 sec. Si ottengono
pertanto le forze sismiche riportate in Tabella 3.1.10.

Gli spostamenti dinterpiano d
r
da verificare si ottengono, come indicato nei punti
4.5.2-Analisi statica, 4.6-Combinazione delle componenti dellazione sismica e 4.7-
Fattori di importanza, dalle seguenti espressioni:

d
r x
=
I
*max{(
X
|d
r x,X
|+
Y
0.3|d
r x,Y
|); (
X
0.3|d
r x,X
|+
Y
|d
r x,Y
|)} (3.1.15)
d
r y
=
I
*max{(
X
0.3|d
r y,X
|+
Y
|d
r y,Y
|); (
X
|d
r y,X
|+
Y
0.3|d
r y,Y
|)} (3.1.16)

dove:
d
r x
; d
r y
sono gli spostamenti interpiano in direzione X ed in direzione Y da
verificare secondo la (3.1.14)
d
r x
,
X
, d
r y,X
sono gli spostamenti interpiano in direzione X ed in direzione Y dovuti al
sisma in direzione X, ottenuti dallanalisi;
d
r x
,
Y
, d
r y,Y
sono gli spostamenti interpiano in direzione X ed in direzione Y dovuti al
sisma in direzione Y, ottenuti dallanalisi;

X
,
Y
fattori amplificativi per tener conto degli effetti torsionali per eccentricit
accidentale nellanalisi della componente sismica in direzione X e Y;

I
il fattore dimportanza, dipendente dalla funzione dellopera, pari ad 1 nel
caso in esame (edificio dimportanza ordinaria).

Si noti, in particolare, come anche per la sovrastruttura gli effetti delleccentricit siano
messi in conto in maniera semplificata, mediante unamplificazione forfetaria ottenuta
applicando i coefficienti
X
e
Y
agli spostamenti ottenuti dallanalisi in cui le forze
sismiche sono applicate nei baricentri delle masse di piano. Nella Tabella 3.1.11 sono
riportati i coefficienti
X
e
Y
ricavati per i diversi allineamenti delle sottostrutture
verticali.
Gli spostamenti massimi si ottengono, ovviamente in corrispondenza degli spigoli
delledificio, e sono riassunti in Fig. 3.1.20. Essi sono abbondantemente al di sotto del
limite di norma (0.5% dellaltezza di interpiano), per cui la verifica allo SLD risulta
pienamente soddisfatta. Valori superiori si ritrovano in direzione Y, per la maggiore
deformabilit della sovrastruttura in questa direzione, gi evidenziata dallanalisi modale.

Capitolo 3. Esempi di applicazione 145
Tabella 3.1.11: fattori per il calcolo degli effetti torsionali accidentali sulla struttura.
Nodi di x
i
y
i

Y

X

intersezione
[m]
[m]
1 -10.45 4.85 1.30 1.30
2 -7.00 4.85 1.20 1.30
3 -1.35 4.85 1.04 1.30
4 1.35 4.85 1.04 1.30
5 7.00 4.85 1.20 1.30
6 10.45 4.85 1.30 1.30
7 -10.45 0.15 1.30 1.01
8 -7.00 0.15 1.20 1.01
9 -1.35 0.15 1.04 1.01
10 1.35 0.15 1.04 1.01
11 7.00 0.15 1.20 1.01
12 10.45 0.15 1.30 1.01
13 -10.45 -4.85 1.30 1.30
14 -7.00 -4.85 1.20 1.30
15 -1.35 -4.85 1.04 1.30
16 1.35 -4.85 1.04 1.30
17 7.00 -4.85 1.20 1.30
18 10.45 -4.85 1.30 1.30

Spostamenti Interpiano
0.0% 0.1% 0.2% 0.3% 0.4% 0.5%
I- 0
II- I
III- II
IV- III
spostamenti interpiano/altezza del piano (%)
Direzione Y
Direzione X

Fig. 3.1.20 Diagramma degli spostamenti interpiano massimi allo SLD, espressi in
percentuale dellaltezza interpiano

146 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
opportuno evidenziare come la procedura semplificata utilizzata fornisce una
valutazione approssimata degli spostamenti, tanto peggiore quanto pi allungata la
forma delledificio. Tuttavia, dati gli abbondanti margini di sicurezza ottenuti (peraltro
usuali nella verifica allo SLD delle strutture isolate) si ritenuto non necessario migliorare
il grado di approssimazione, procedendo con lapplicazione diretta dei momenti torcenti
globali (punto 4.5.2-Analisi statica).

Per quanto riguarda la sottostruttura e le fondazioni, il livello di protezione richiesto nei
confronti dello SLD da ritenere conseguito se sono soddisfatte le relative verifiche nei
confronti dello SLU (punto 10.8.1-Stato limite di danno (SLD)).

3.1.9.1.2 Stato Limite Ultimo (SLU)

In questo paragrafo vengono esaminate in dettaglio le procedure di verifica allo Stato
Limite Ultimo della sottostruttura e della sovrastruttura, tralasciando gli aspetti particolari
relativi alla verifica delle fondazioni, per le quali occorre seguire quanto prescritto al
punto 5.4.7-Elementi di fondazione in cemento armato dellall. 2.

Gli elementi strutturali della sottostruttura dovranno essere verificati rispetto alle
sollecitazioni ricavate dallanalisi, avendo incluso nel modello anche la sottostruttura
(punto 10.8.2-Stato Limite Ultimo (SLU)). Con il metodo dellanalisi statica lineare
(punto 10.7.4-Analisi statica lineare) bisogna applicare a ciascun piano della
sovrastruttura e agli elementi della sottostruttura (v. Fig. 3.1.18), separatamente nelle due
direzioni, le forze f
i,X
e f
i,Y
orizzontali riportate in Tabella 3.1.12.

Nel caso in esame la sottostruttura costituita da baggioli di dimensioni 75x95x120 cm
(v. Fig. 3.1.6 e Fig. 3.1.12) che collegano i dispositivi al grigliato di fondazione, assunto
infinitamente rigido. Le dimensioni e larmatura dei baggioli (v. Fig. 3.1.21) devono essere
tali da resistere, oltre alle azioni di calcolo, anche alle azioni concentrate trasmesse dai
martinetti, dovute nelleventuale operazione di sostituzione dei dispositivi (v. Fig. 3.1.22).
Le sollecitazioni di calcolo, ottenute direttamente dallanalisi statica lineare, sono dunque:

- Presso-flessione deviata ottenuta dalle seguenti combinazioni:

N
stat
(
X
N
X
+ 0.3
Y
N
Y
) = N

STATICO SISMA X: M
x,stat
(
X
M
xX
+ 0.3
Y
M
xY
) = M
x


M
y,stat
(
X
M
yX
+ 0.3
Y
M
yY
) = M
y


Capitolo 3. Esempi di applicazione 147
N
stat
(0.3
X
N
X
+
Y
N
Y
) = N

STATICO SISMA Y: M
x,stat
(0.3
X
M
xX
+
Y
M
xY
) = M
x


M
y,stat
(0.3
X
M
yX
+
Y
M
yY
) = M
y


- Taglio T
x
e T
y
ottenuti dalle seguenti combinazioni:

T
x,stat
(
X
T
xX
+ 0.3
Y
T
xY
) = T
x

STATICO SISMA X:
T
y,stat
(
X
T
yX
+ 0.3
Y
T
yY
) = T
y


T
x,stat
(0.3
X
T
xX
+
Y
T
xY
) = T
x

STATICO SISMA Y:
T
y,stat
(0.3
X
T
yX
+
Y
T
yY
) = T
y


dove i simboli indicati nelle formule vengono specificati in seguito.

Tabella 3.1.12: valori delle masse e delle forze da applicare ad ogni piano della
sovrastruttura e alla sottostruttura allo SLU per il CASO 2.

massa a
g
= S
d
(2.00s, 10%) Forza
Piano
W/g [t]

[m/sec
2
] [kN]
sottostruttura 39.2 3.07 120.3
base 216.6 337.9
I piano 225.4 351.6
II piano 226.3 353.0
III piano 225.8 352.2
sottotetto 207.8 324.2
Copertura 84.9
1.56
132.4
Totale 1226.0 1971.8

Le sollecitazioni agenti vanno confrontate con le capacit ultime della sezione per la
sollecitazione considerata, nel rispetto delle regole riportate al punto 5.4-
Dimensionamento e verifica degli elementi strutturali.
I coefficienti di sicurezza,
m
sono invariati rispetto a quelli previsti dalla normativa per
gli edifici non isolati (punto 10.8.2), ossia quelli applicabili alle situazioni non sismiche
(punto 5.4.1-Travi e punto 5.4.2-Pilastri).
Armando la sezione nel rispetto dei minimi di norma, per i quali si fa riferimento alle
condizioni non sismiche, come in zona 4 (v. punto 5.8-Edifici in zona 4), si ottengono
le armature mostrate in Fig. 3.1.21 e la verifica risulta soddisfatta, essendo le sollecitazioni
agenti in ogni sezione minori o uguali alle sollecitazioni resistenti.
148 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
5

1
4


[
s
v
:

1
.
4
9
m
]
40
40
69
Sezione A-A
414
S
t
a
f
f
e

e

l
e
g
a
t
u
r
e






8
/
1
5
1
.
8
0
0
.
6
0
1
.
8
0
1
.
2
0
Staffa 8 Legatura 8
5
0
5
0
A A A A
40 40
3+314
414
420 [sv: 1.69m]
89
5
0
5
0
5
0
5
0
3
3
7
3
+
3

1
4

[
s
v
:

4
.
3
7
m
]
4

1
4


[
s
v
:

4
.
3
7
m
]
3
3
7
3
3
7
4

1
4


[
s
v
:

4
.
3
7
m
]
5
0
5
0
3
3
7

Fig. 3.1.21 Carpenteria e armature degli elementi della sottostruttura

Nella Fig. 3.1.22 riportato un disegno schematico del posizionamento dei martinetti di
sollevamento da utilizzare nelleventualit di sostituzione degli isolatori.

travi del solaio
di base
Martinetto
Isolatore
Elemento della
sottostrutura
Trave di
fondazione
Isolatore
Martinetto
Pilastro
Solaio

Fig. 3.1.22 Ingombro dei martinetti nelleventuale operazione di sostituzione dei
dispositivi

Capitolo 3. Esempi di applicazione 149
Le condizioni di resistenza degli elementi della sovrastruttura (punto 10.8.2-Stato
Limite Ultimo) debbono essere soddisfatte considerando gli effetti dellazione sismica di
progetto allo SLU (v. Fig. 3.1.19) divisi dal fattore q = 1,15
u
/
1
, in cui il rapporto
u

/
1
specificato nel punto 5.3.2-Fattori di struttura, combinati con le altre azioni
secondo le regole del punto 3.3-Combinazione dellazione sismica con le altre
azioni. Con il metodo dellanalisi statica lineare (punto 10.7.4-Analisi statica lineare) si
applica alla sovrastruttura, nel baricentro di ciascun piano e separatamente nelle due
direzioni, le forze f
i,X
e f
i,Y
in direzione orizzontale descritte in precedenza, che nel caso in
esame assumono allo SLU i valori riportati in Tabella 3.1.12.
La combinazione dellazione sismica con le altre azioni (3.1.2), da considerare nel caso
di analisi statica lineare per la sovrastruttura, come indicato in precedenza, mostrata di
seguito.
Per i pilastri si considerano i seguenti stati di sollecitazione, ottenuti combinando gli
effetti dellazione sismica e delle altre azioni, secondo quanto previsto nel punto 4.6-
Combinazione delle componenti dellazione sismica, portando in conto anche gli
effetti torsionali accidentali:
- Presso-flessione deviata ottenuta dalle seguenti combinazioni:

N
stat
(
X
N
X
+ 0.3
Y
N
Y
)/q = N

STATICO SISMA X: M
x,stat
(
X
M
xX
+ 0.3
Y
M
xY
)/q = M
x


M
y,stat
(
X
M
yX
+ 0.3
Y
M
yY
)/q = M
y


N
stat
(0.3
X
N
X
+
Y
N
Y
)/q = N

STATICO SISMA Y: M
x,stat
(0.3
X
M
xX
+
Y
M
xY
)/q = M
x


M
y,stat
(0.3
X
M
yX
+
Y
M
yY
)/q = M
y


- Taglio Tx e Ty ottenuti dalle seguenti combinazioni:

T
x,stat
(
X
T
xX
+ 0.3
Y
T
xY
)/q = T
x

STATICO SISMA X:
T
y,stat
(
X
T
yX
+ 0.3
Y
T
yY
)/q = T
y


T
x,stat
(0.3
X
T
xX
+
Y
T
xY
)/q = T
x

STATICO SISMA Y:
T
y,stat
(0.3
X
T
yX
+
Y
T
yY
)/q = T
y



150 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Per le travi si considerano i seguenti stati di sollecitazione:
- Flessione semplice nel piano verticale

STATICO SISMA X: M
x,stat
(
X
M
xX
+ 0.3
Y
M
xY
) /q = M
x


STATICO SISMA Y M
x,stat
(0.3
X
M
xX
+
Y
M
xY
) /q = M
x


- Taglio nel piano verticale:

STATICO SISMA X: T
y,stat
(
X
T
yX
+ 0.3
Y
T
yY
) /q = T
y


STATICO SISMA Y: T
y,stat
(0.3
X
T
yX
+
Y
T
yY
) /q = T
y


dove:
x, y = pedici indicanti lasse del riferimento locale (gli assi x e y giacciono nel
piano della generica sezione normale dellelemento);
X, Y = pedici indicanti la direzione della componente (orizzontale) in esame
dellazione sismica;
N
stat
= sforzo normale derivante dallanalisi statica verticale considerando i soli
carichi gravitazionali, combinati con i coefficienti
2i
riportati nella Tabella
3.1.1;
M
x,stat
= momento flettente intorno allasse x del riferimento locale dellelemento
considerato, derivante dallanalisi statica verticale, ottenuta allo stesso
modo;
M
y,stat
= momento flettente intorno allasse y del riferimento locale dellelemento
considerato, derivante dallanalisi statica verticale, ottenuta allo stesso
modo;
T
x,stat
= taglio in direzione x del riferimento locale dellelemento considerato,
derivante dallanalisi statica verticale, ottenuta allo stesso modo;
T
y,stat
= taglio in direzione y del riferimento locale dellelemento considerato,
derivante dallanalisi statica verticale, ottenuta allo stesso modo;

N
X
= valore assoluto dello sforzo normale derivante dallanalisi statica
orizzontale in direzione X, ottenuto considerando le forze sismiche
orizzontali legate alle masse derivanti dai carichi gravitazionali secondo i
coefficienti riportati nella Tabella 3.1.2;
N
Y
= valore assoluto dello sforzo normale derivante dallanalisi statica
orizzontale in direzione Y, ottenuto allo stesso modo;
M
xX
= valore assoluto del momento flettente intorno allasse x del riferimento
locale dellelemento considerato, derivante dallanalisi statica orizzontale in
direzione X, ottenuto allo stesso modo;
Capitolo 3. Esempi di applicazione 151
M
xY
= valore assoluto del momento flettente intorno allasse x del riferimento
locale dellelemento considerato, derivante dallanalisi statica orizzontale in
direzione Y, ottenuto allo stesso modo;
M
yX
= valore assoluto del momento flettente intorno allasse y del riferimento
locale dellelemento considerato, derivante dallanalisi statica orizzontale in
direzione X, ottenuto allo stesso modo;
M
yY
= valore assoluto del momento flettente intorno allasse y del riferimento
locale dellelemento considerato, derivante dallanalisi statica orizzontale in
direzione Y, ottenuto allo stesso modo;
T
xX
= valore assoluto del taglio in direzione x del riferimento locale
dellelemento considerato, derivante dallanalisi statica orizzontale in
direzione X, ottenuto allo stesso modo;
T
xY
= valore assoluto del taglio in direzione x del riferimento locale
dellelemento considerato, derivante dallanalisi statica orizzontale in
direzione Y, ottenuto allo stesso modo;
T
yX
= valore assoluto del taglio in direzione y del riferimento locale
dellelemento considerato, derivante dallanalisi statica orizzontale in
direzione X, ottenuto allo stesso modo;
T
yY
= valore assoluto del taglio in direzione y del riferimento locale
dellelemento considerato, derivante dallanalisi statica orizzontale in
direzione Y, ottenuto allo stesso modo;

X
= fattore amplificativo delle sollecitazioni dellelemento in esame da
considerare nellanalisi della componente sismica orizzontale in direzione
X;

Y
= fattore amplificativo delle sollecitazioni dellelemento in esame da
considerare nellanalisi della componente sismica orizzontale in direzione
Y;
q = fattore di struttura.

I valori dei fattori amplificativi
X
e
Y
che portano in conto gli effetti torsionali
accidentali sulla sovrastruttura sono riportati nella Tabella 3.1.11, mentre il fattore di
struttura q, nel caso in esame, vale 1.15 1.3 1.5.
Nelle verifiche degli elementi della sovrastruttura, oltre alle combinazioni sismiche,
sopra descritte, va considerata anche lazione dei soli carichi verticali combinati con i
coefficienti maggiorativi
g
= 1.4 e
q
= 1.5 (condizione statica: 1.4G
k
+ 1.5Q
k
).
La verifica risulta soddisfatta se in ogni sezione le sollecitazioni agenti sono minori o
uguali alle sollecitazioni resistenti.
Vengono di seguito mostrati i risultati della progettazione e verifica allo SLU delle travi
appartenenti ai due allineamenti, ortogonali tra loro, del primo livello e dei pilastri
appartenenti allallineamento verticale intersecante i precedenti, individuati in Fig. 3.1.23.
Per le travi, si confrontano le sollecitazioni resistenti con il diagramma inviluppo delle
sollecitazioni flettenti e taglianti agenti (v. Fig. 3.1.24). Il diagramma dei momenti
traslato nel verso pi sfavorevole di una distanza pari a:
152 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
a = z/2 + s/2
dove:
z il braccio della coppia interna da assumere pari a 0.9 volte laltezza utile della
sezione trasversale della trave (d);
s passo delle staffe.

Per i pilastri la verifica a taglio si effettua allo stesso modo, mentre la verifica a presso
flessione deviata si effettua con lausilio dei domini di rottura (v. Fig. 3.1.25).
Per gli stessi elementi vengono inoltre mostrate le carpenterie riportate in Fig. 3.1.24,
Fig. 3.1.25 e Fig. 3.1.27.

109
209
309
1008
1008 1006 1007
109
9
309
209
1006 1007
1
0
5
6
9
1
0
5
5
1009 1010
1056
1009 1010
1055
9
9s

Fig. 3.1.23 Travi e pilastri considerati nel progetto

La geometria e i dettagli di armatura delle travi e dei pilastri debbono rispettare le
condizioni seguenti.

Travi

La larghezza della trave (b) non deve essere minore di 20 cm e, per le travi basse
comunemente denominate a spessore, non maggiore della larghezza del pilastro,
aumentata da ogni lato di met dell'altezza della sezione trasversale del pilastro stesso. Il
rapporto b/h non deve essere minore di 0.25, punto 5.5.2.1-Limiti geometrici.

Capitolo 3. Esempi di applicazione 153
0.50 0.70
8/10 8/35
0.50 4.35 0.50
8/10
staffe8/35
8/10 8/10
staffe8/35
8/10
0.50 2.15 0.50
414
835
835
Pil. 109
tr. 1008 trave 1007 trave 1006
Pil. 9
0.30
5.35 3.15 1.20
0.30 0.30
113 112
108
515
358
414 [sv: 5.10m]
414 [sv: 7.90m]
113
414 [sv: 7.90m]
112
108
515
358
414 [sv: 5.10m]
A
M

(
k
N
/
m
)
-160
-120
-80
-40
160
120
80
40
0
Sezione A-A
Staffa 8
414
114
214 214
Sezione B-B
114 [sv: 3.20m]
ferri di parete 14 [sv: 7.10m]
112
130 kNm
130 kNm
130 kNm
130 kNm
ferri di parete 14 [sv: 9.15m]
42
40
42
40
640
640
155 kNm
112 96 366 112
114 [sv: 5.90m]
112
414 [sv: 4.95m]
270
270
414 [sv: 4.95m]
112
Sollecitazioni di Progetto-Momenti Resistenti Travata X
155 kNm
A
B
B
130 kNm
Sezione Longitudinale
Distinta Armatura
Vista dall'alto
B A
0.30 0.30
1.20 3.15 5.35
0.30
A B
tr. 1056
tr. 1055
414 414
Nodo
Nodo
Statica
SismaX
Resistenza

154 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
414
414
214
Staffa 8
0
40
80
120
160
-40
-80
-120
-160
M

(
k
N
/
m
)
0.50
0.50
0.30
4.60 4.10
trave 1055 trave 1056
Pil. 109
A
A
B
B
4.20
staffe8/16
0.20
8/4
staffe8/35
8/10
4.35 0.50
8/10
0.50
0.20
8/4
116
112
ferri di parete 14 [sv: 5.60m]
314 [sv: 5.70m]
512
44
414 [sv: 5.20m]
482
44
114
112 51
114 [sv: 2.75m]
504
504
504
414 [sv: 6.00m]
512
314 [sv: 5.70m]
155 kNm
130 kNm
155 kNm
27 kNm
27 kNm
130 kNm
Staffa 8
414
214
Sezione Longitudinale
Sezione B-B
Sezione A-A
Distinta Armatura
Vista dall'alto
0.30 0.30 0.30
B
B
A
A
4.40 4.70
tr. 1008
tr. 1007
80
114 [sv: 2.40m]
Nodo
Nodo
Pil. 9
Sollecitazioni di Progetto-Momenti Resistenti Travata Y
44
44
Statica
SismaY
Resistenza

Fig. 3.1.24 Diagrammi inviluppo, carpenterie e armature delle travi progettate

Capitolo 3. Esempi di applicazione 155
In ogni sezione della trave, il rapporto d'armatura al bordo superiore e quello al bordo
inferiore deve essere compreso tra i limiti definiti al punto 5.5.2.2-Armature
longitudinali:
yk
comp
yk
f
3.5
f
1.4
+ < <

dove:
il rapporto geometrico di armatura = A
s
/(bh) oppure A
i
/(bh);

comp
il rapporto geometrico di armatura relativo allarmatura compressa;
A
s
e A
i
rappresentano l'area dell'armatura longitudinale, rispettivamente
superiore e inferiore;
f
yk
la tensione caratteristica di snervamento dell'acciaio (in N/mm
2
).

In corrispondenza degli appoggi della trave si deve disporre unarmatura inferiore in
grado di assorbire uno sforzo di trazione pari al taglio (D.M.LL.PP. 09/01/96).
Nelle zone di attacco con i pilastri, per un tratto pari a una volta l'altezza utile della
sezione trasversale, devono essere previste staffe di contenimento. La prima staffa di
contenimento deve distare non pi di 5 cm dalla sezione a filo pilastro; le successive
devono essere disposte ad un passo non maggiore della pi piccola delle grandezze
seguenti:
- un quarto dell'altezza utile della sezione trasversale;
- 15 cm;
Nelle rimanenti parti delle travi bisogna disporre le staffe ad un passo non superiore a
0.8 volte laltezza utile della sezione (D.M.LL.PP. 09/01/96).
Per staffa di contenimento si intende una staffa rettangolare, circolare o a spirale, di
diametro minimo 6 mm, con ganci a 135 prolungati per almeno 10 diametri alle due
estremit. I ganci devono essere assicurati alle barre longitudinali.

Pilastri

Per larmatura longitudinale valgono i limiti definiti per le strutture in zona non sismica
(D.M.LL.PP. 09/01/96); pertanto nei pilastri soggetti a compressione centrata od
eccentrica l'area minima di armatura longitudinale deve essere pari a:
yd
sd
f
N
0.15

dove:
N
sd
forza normale di calcolo (1.4G
k
+ 1.5Q
k
);
f
yd
valore di calcolo della tensione di snervamento dell'armatura ordinaria.

In ogni caso essa deve essere compresa tra lo 0.3% e il 6% della sezione effettiva e il
numero minimo di barre longitudinali pari a 4, con diametro non inferiore ai 12 mm.
156 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico

2
.
4
0
1
.
2
0
0
.
6
0
0
.
2
6
0
.
5
0
Pil. 9
0
.
5
0
2
.
5
6
2
.
9
0
3
.
1
0
3
.
1
0
0
.
5
0
2
.
6
0
2
.
6
0
0
.
5
0
3
.
1
0
2
.
6
0
1
.
6
5
0
.
5
0
Pil. 9
Pil. 109 Pil. 109
Pil. 209 Pil. 209
Pil. 309 Pil. 309
Pil. 409 Pil. 409
Pil. 9s Pil. 9s
S
t
a
f
f
e

e

l
e
g
a
t
u
r
e

8
/
7
.
5
1
.
0
0

8
/
7
.
5
1
.
5
0
s
t
a
f
f
e

8
/
2
0
1
.
4
0
4

1
4


[
s
v
:

6
.
0
0
m
]
3
3
7
1
1
3
1
1
3
3
3
7
4

1
4


[
s
v
:

6
.
0
0
m
]
Distinta Armatura
4

1
4


[
s
v
:

4
.
2
0
m
]
3
1
0
Sezioni Longitudinali Pilastrata
3
1
0
2

1
4


[
s
v
:

4
.
2
0
m
]
2

1
4


[
s
v
:

6
.
0
0
m
]
3
3
7
1
1
3
4

1
4


[
s
v
:

4
.
2
0
m
]
3
1
0
3
3
7
1
1
3
5
0
5
0
5
0
5
0
1
1
0
1
1
0
1
1
0
3
1
0
4

1
4


[
s
v
:

4
.
2
0
m
]
2

1
4


[
s
v
:

4
.
2
0
m
]
3
1
0
3
1
0
4

1
4


[
s
v
:

4
.
2
0
m
]
1
1
0
1
1
0
1
1
0
4
6
5
4

1
4


[
s
v
:

5
.
2
0
m
]
2

1
4


[
s
v
:

5
.
1
0
m
]
4
6
5
4
6
5
4

1
4


[
s
v
:

5
.
2
0
m
]
trave 1055 trave 1056 trave 1007 trave 1008
4
5
4
5
4
5
4
5
4
6
5
A A A A
1
.
6
0
s
t
a
f
f
e

8
/
2
0
s
t
a
f
f
e

8
/
2
0
1
.
6
0
1
.
6
0
s
t
a
f
f
e

8
/
2
0
1
.
0
0

8
/
7
.
5
0
.
1
5

8
/
1
5
1
.
5
0

8
/
7
.
5
1
.
5
0

8
/
7
.
5
1
.
5
0

8
/
7
.
5
B B B B

Capitolo 3. Esempi di applicazione 157
Legatura 8
Sezione A-A Sezione B-B
Staffa 8
414
314
314 314
314
414

Pil. 9 - 1 livello (Statica Vert.)
-150
-75
0
75
150
-300 -150 0 150 300
M
x
(kN m)
N = 1007 kN M
y
(kN m)
Pil. 9 - 1 livello (Sima X)
-150
-75
0
75
150
-300 -150 0 150 300
M
x
(kN m)
N = 490 kN M
y
(kN m)
Pil. 9 - 1 livello (Sima Y)
-150
-75
0
75
150
-300 -150 0 150 300
M
x
(kN m)
N = 770 kN M
y
(kN m)

Fig. 3.1.25 Carpenteria, armature dei pilastri progettati e domini di resistenza della
sezione di base del Pilastro del 1 livello

Alle due estremit del pilastro si devono disporre staffe di contenimento e legature per
una lunghezza, misurata a partire dalla sezione di estremit, pari alla maggiore delle
seguenti quantit (punto 5.5.3.3-Armature trasversali):
- il lato maggiore della sezione trasversale;
- un sesto dell'altezza netta del pilastro;
- 45 cm.
In ciascuna delle due zone di estremit del pilastro devono essere rispettate le
condizioni seguenti:
- le barre disposte sugli angoli della sezione devono essere contenute dalle staffe;
- almeno una barra ogni due, di quelle disposte sui lati, dovr essere trattenuta da staffe
interne o da legature;
- le barre non fissate devono trovarsi a meno di 15 cm da una barra fissata.
Il diametro delle staffe di contenimento e legature non deve essere inferiore a 8 mm.
Esse saranno disposte ad un passo pari alla pi piccola delle quantit seguenti:
- un quarto del lato minore della sezione trasversale;
- 15 cm.
Nelle rimanenti parti del pilastro bisogna disporre le staffe ad un interasse non
maggiore di 15 volte il diametro minimo delle barre di armatura longitudinale.
Nel caso in esame, essendo il lato minore di 30 cm, il passo delle staffe nelle zone
destremit sar pari a 30/4 = 7.5 cm.

158 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Pilastro
Martinetto
Isolatore
N
N/2 N/2
T
Trave del
solaio di base
Isolatore
Elemento della
base del pilastro
Martinetto
Sezione Vista dal basso
420
420
Elemento della
base del pilastro
Trave del
solaio di base

Fig. 3.1.26 Modello per il calcolo ad elemento tozzo della base del pilastro 9 nella
condizione di sostituzione del dispositivo di isolamento

Alla base dei pilastri, in corrispondenza del ringrosso su cui convergono le travi del
grigliato di base, va considerata leventuale condizione di sollevamento, o meglio di
decompressione dellisolatore e sostegno del carico verticale competente al singolo
pilastro, per la sostituzione dellisolatore stesso. Questa condizione richiede una verifica
del ringrosso allincrocio delle travi del grigliato, ad elemento tozzo, secondo uno schema
a traliccio (v. Fig. 3.1.26). Lo sforzo normale di progetto quello prodotto dal carico
permanente e dai sovraccarichi variabili (G
k
+ Q
k
) agenti allinterfaccia dispositivo-
sovrastruttura in corrispondenza del pilastro considerato (nellipotesi che la sostituzione
avvenga durante il pieno uso della struttura).
Gli sforzi di compressione nella biella di calcestruzzo e di trazione nellarmatura tesa
vengono calcolati considerando una diffusione degli sforzi a 45. Nel caso in esame, in
corrispondenza del pilastro considerato (Pil. 9), il valore di progetto di N, lo sforzo di
compressione nella biella compressa N
c
e lo sforzo di trazione nellasta tesa valgono T:

N = 878.51 kN;
kN 621.20 45 cos N/2 N
c
= = ;
kN 439.26 N/2 T = = .

Con tali valori si verifica la dimensione dellelemento in calcestruzzo e si calcola
larmatura inferiore aggiuntiva indicata in Fig. 3.1.26.

Nodo trave-pilastro

Si definisce nodo la zona del pilastro in cui sincrocia con le travi ad esso concorrenti.
Per gli edifici isolati valgono le prescrizioni per le strutture in zona non sismica, con
Capitolo 3. Esempi di applicazione 159
lobbligo di disporre, nei nodi trave-pilastro non confinati ai sensi del punto 5.4.3.1-
Definizioni, staffe di contenimento in quantit almeno pari alla maggiore prevista nelle
zone del pilastro inferiore e superiore adiacenti al nodo.
Il nodo considerato in esame un nodo non confinato, in quanto sulle coppie di
facce opposte del nodo le sezioni delle travi 1055 e 1056 (v. Fig. 3.1.27) non si ricoprono
per almeno i 3/4 dellaltezza. Pertanto sar necessario estendere le staffe presenti nel
pilastro con passo 7.5 cm.

Pil. 9
tr. 1007
tr. 1008
tr. 1056
tr. 1055
Pil. 109
tr. 1056
tr. 1055
Nodo trave-pilastro
Pil. 9
tr. 1008
Pil. 109
tr. 1007
tr. 1008
tr. 1007
tr. 1055
tr. 1056
Pil. 109
Pil. 9

Fig. 3.1.27 Carpenteria nodo dintersezione (non confinato)

3.1.6.2 Verifiche dei dispositivi (BLOCCO 7)

Fino a questo punto la progettazione dei dispositivi del sistema di isolamento stata
limitata alla determinazione dei due parametri comportamentali principali in maniera da
soddisfare le condizioni di progetto della struttura: la rigidezza e lo smorzamento. La
verifica allo SLU richiede, a questo punto, la precisa definizione delle caratteristiche
geometriche e meccaniche dei singoli isolatori con le quali si conseguono, da un lato, i
valori di progetto dei parametri suddetti (rigidezza e smorzamento), dallaltro, il
soddisfacimento delle verifiche di sicurezza. Nel caso particolare in cui i dispositivi siano
isolatori elastomerici armati, ossia costituiti da strati di elastomero alternati a lamierini di
acciaio, i principali parametri di progetto sono:
160 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
la rigidezza a taglio (orizzontale), funzione della geometria e del numero degli strati
di gomma e del tipo di elastomero (in particolare del modulo elastico tangenziale),
la rigidezza assiale (verticale), funzione degli stessi parametri che condizionano la
rigidezza a taglio.
lo smorzamento, funzione principalmente delle caratteristiche del materiale
elastomerico, nella sua composizione e nei suoi additivi.
La verifica analitica degli isolatori elastomerici armati, le cui modalit di esecuzione
sono specificate nell Allegato 10.A Verifica allo SLU degli isolatori elastomerici,
finalizzata a verificare la congruenza con i parametri di progetto detti, ad esclusione dello
smorzamento (verificabile solo sperimentalmente), e le condizioni di sicurezza rispetto a:
Tensione di trazione negli inserti in acciaio;
Deformazione tangenziale massima nella gomma;
Instabilit sotto carico assiale e in condizioni deformate a taglio (massimo
spostamento).
Alle verifiche analitiche, indispensabili ad un corretto dimensionamento dei dispositivi,
dovranno affiancarsi le verifiche sperimentali sui materiali e sui dispositivi, per questi
ultimi con prove di qualificazione e di accettazione, da svolgere conformemente a quanto
previsto nellAllegato 10.B-Modalit di prova dei dispositivi di isolamento.
Essendo numerose le condizioni da soddisfare, il dimensionamento degli isolatori in
gomma non pu che procedere per tentativi, attraverso un processo iterativo di progetto-
verifica, tendente ad ottimizzare le caratteristiche geometriche (forma e area in pianta,
numero e spessore degli strati, modulo elastico) in relazione ad eventuali vincoli tipo
tecnologico (spessore minimo degli strati, modulo elastico dellelastomero) e progettuali
(ingombro in pianta e in altezza degli isolatori) e con lobiettivo di minimizzare il costo, e
dunque le quantit dei materiali e delle lavorazioni. Spesso il processo dottimizzazione
viene effettuato dai produttori di dispositivi, che forniscono prodotti a catalogo con
predefinite caratteristiche di progetto (rigidezza orizzontale e verticale, smorzamento,
massimo carico verticale) o provvedono alla progettazione degli isolatori caso per caso.
per utile che anche il progettista sia in grado di governare il problema del progetto-
verifica degli isolatori elastomerici, sicuramente quelli ad oggi pi utilizzati nella
progettazione dellisolamento sismico degli edifici, per poter controllare la correttezza
dellintero procedimento di progettazione e la realizzabilit del sistema di isolamento.

3.1.9.2.1 Stato Limite di Danno (SLD)

Per gli isolatori elastomerici, il livello di protezione richiesto allo SLD da ritenere
conseguito se sono soddisfatte le verifiche nei confronti dello SLU (punto 10.8.1-Stato
limite di danno).

3.1.9.2.2 Stato Limite Ultimo (SLU)

Il parametro principale per lesecuzione delle verifiche allo Stato Limite Ultimo dei
dispositivi disolamento lo spostamento massimo d
2
. In particolare la norma richiede
Capitolo 3. Esempi di applicazione 161
che i dispositivi del sistema disolamento siano in grado di sostenere, senza rotture, gli
spostamenti d
2
valutati per un terremoto avente probabilit di arrivo inferiori a quello di
progetto allo SLU, ottenuto amplificando questultimo del 20%, punto 10.8.2-Stato
limite ultimo (SLU).

Tabella 3.1.13: valori dei fattori amplificativi degli spostamenti per portare in conto
gli effetti torsionali accidentali della sovrastruttura sugli isolatori.
N x
i
y
i
K
x,y i

Xi

Yi

[m] [m] [kN/m]
1 -10.45 4.80 650.7 1.04 1.16
2 -7.00 4.80 650.7 1.04 1.11
3 -1.35 4.80 650.7 1.04 1.02
4 1.35 4.80 650.7 1.04 1.02
5 7.00 4.80 650.7 1.04 1.11
6 10.45 4.80 650.7 1.04 1.16
7 -10.45 0.10 650.7 1.00 1.16
8 -7.00 0.10 650.7 1.00 1.11
9 -1.35 0.10 650.7 1.00 1.02
10 1.35 0.10 650.7 1.00 1.02
11 7.00 0.10 650.7 1.00 1.11
12 10.45 0.10 650.7 1.00 1.16
13 -10.45 -4.90 650.7 1.04 1.16
14 -7.00 -4.90 650.7 1.04 1.11
15 -1.35 -4.90 650.7 1.04 1.02
16 1.35 -4.90 650.7 1.04 1.02
17 7.00 -4.90 650.7 1.04 1.11
18 10.45 -4.90 650.7 1.04 1.16

Applicando lanalisi statica lineare, con le forze indicate in Tabella 3.1.12, gli
spostamenti massimi di progetto degli isolatori possono essere ricavati mediante le
formule analitiche riportate al punto 10.7.4-Analisi statica lineare, gi utilizzate per
determinare lo spostamento del centro di rigidezza del sistema disolamento.
Gli effetti della torsione dinsieme della sovrastruttura sui singoli isolatori, tenuto anche
conto delleccentricit accidentale, possono essere portati in conto amplificando in
ciascuna direzione gli spostamenti mediante i fattori amplificativi
Xi
e
Yi
per le azioni
sismiche in direzione X e Y definiti precedentemente mediante lequazione (3.1.13). Nel
caso in esame essi assumono i valori riportati in Tabella 3.1.13, calcolati considerando:

e
tot, X
= d (x
K
,x
G
) + 5% L
Y
= 0.00 + 0.05 * 9.7 = 0.00 + 1.045 = 1.045 m;
e
tot, Y
= d (y
K
,y
G
) + 5% L
X
= 0.03 + 0.05 * 20.9 = 0.03 + 0.485 = 0.515 m;
r
x,y
2

= 69.03 m
2
.
162 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Gli spostamenti ottenuti dallanalisi per sisma nelle singole direzioni saranno quindi
combinati secondo le regole del punto 4.6-Combinazione delle componenti
dellazione sismica:

Sisma X:
d
E-X x,i
=
I
* (
X i
|s
x,X i
|+
Y i
0.3 |s
x
,
Y i
|) 1.2 + d
rftx

d
E-X y,i
=
I
* (
X i
|s
y,X i
|+
Y i
0.3 |s
y,Y i
|) 1.2 + d
rfty


Sisma Y:
d
E-Y x,i
=
I
* (0.3
X i
|s
x,X i
| +
Y i
|s
x
,
Y i
|) 1.2 + d
rftx

d
E-Y y,i
=
I
* (0.3
X
i |s
y,X i
| +
Y i
|s
y,Y i
|) 1.2 + d
rfty


dove:

I
pari ad 1;
s
x,X i
,

s
x,Y i
sono gli spostamenti delli-esimo dispositivo in direzione X ottenuti dalle
analisi considerando il sisma nelle direzioni X e Y rispettivamente;
s
y,X i
,

s
y,Y i
sono gli spostamenti delli-esimo dispositivo in direzione Y ottenuti dalle
analisi considerando il sisma nelle direzioni X e Y rispettivamente;

Xi
fattore amplificativo degli spostamenti delli-esimo isolatore da considerare
nellanalisi della componente sismica orizzontale in direzione X;

Yi
fattore amplificativo degli spostamenti delli-esimo isolatore da considerare
nellanalisi della componente sismica orizzontale in direzione Y;
d
rftx
e d
rftx
spostamenti relativi tra le due facce (superiore ed inferiore) degli isolatori,
prodotti dalle azioni di ritiro, fluage e termiche (ridotte al 50%), ove
rilevanti.

Lo spostamento di progetto dato da:

d
Ed,i
= max{( d
E-X x,i
2

+ d
E-X y,i
2
)
1/2
; (d
E-Y x,i
2
+ d
E-Y y,i
2
)
1/2
} (3.1.17)

I risultati delle combinazioni degli spostamenti e quelli di progetto, nellipotesi che
siano nulli d
rftx
e d
rftx
, sono riassunti nella Tabella 3.1.14.
I principali parametri di progetto del complesso struttura-isolatori che influenzano il
dimensionamento degli isolatori elastomerici sono dati dalle seguenti equazioni:

e
din
iso
t
A G
k

= [kN/m]; rigidezza orizzontale dellisolatore (3.1.18)
e
c
v
t
A' E
k

= [kN/m]; rigidezza verticale dell isolatore (3.1.19)
in cui:
Capitolo 3. Esempi di applicazione 163
A: area della superficie dello strato di elastomero, depurata degli eventuali fori(se non
riempiti successivamente);
A: area della superficie comune alla singola piastra dacciaio e allo strato di elastomero
depurata degli eventuali fori (se non riempiti successivamente);
D: dimensione in pianta, misurata parallelamente allazione orizzontale, della singola
piastra di acciaio (diametro della singola piastra di acciaio negli isolatori circolari);
L: superficie laterale libera del singolo strato di elastomero per la parte confinata dalle
piastre in acciaio, maggiorata della superficie laterale degli eventuali fori (se non
riempiti successivamente);
t
e
: somma degli spessori dei singoli strati di elastomero valutata maggiorando lo
spessore dei due strati esterni, se maggiore di 3 mm, del fattore 1.4;
t
i
: spessore del singolo strato di elastomero;
G
din
: modulo di elasticit tangenziale;
1
b
2
1 din
c
3E
4
S 6G
1
E

+ =
[MPa]; modulo di compressibilit assiale (3.1.20)
E
b
: modulo di compressibilit volumetrica della gomma, assunto pari a 2000 MPa.

Tabella 3.1.14: spostamenti ottenuti dalle analisi e spostamento di progetto per i
dispositivi allo SLU.
SISMA X SISMA Y

N s
x,X
s
y,X
s
x,Y
s
y,Y
d
E-X x
d
E-X y
d
E-Y x
d
E-Y y
d
Ed

[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm]
1 159 1 0 159 199 67 60 221 229
2 159 1 0 159 199 64 60 211 220
3 159 0 0 159 199 58 60 194 207
4 159 0 0 159 199 58 60 194 207
5 159 -1 0 159 199 64 60 211 220
6 159 -1 0 159 199 67 60 221 229
7 159 1 0 159 190 67 57 221 228
8 159 1 0 159 190 64 57 211 219
9 159 0 0 159 190 58 57 194 202
10 159 0 0 159 190 58 57 194 202
11 159 -1 0 159 190 64 57 211 219
12 159 -1 0 159 190 67 57 221 228
13 158 1 0 159 198 67 59 221 229
14 158 1 0 159 198 64 59 211 220
15 158 0 0 159 198 58 59 194 206
16 158 0 0 159 198 58 59 194 206
17 158 -1 0 159 198 64 59 211 220
18 158 -1 0 159 198 67 59 221 229
164 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
In funzione delle caratteristiche geometriche dellisolatore, si definiscono due grandezze
che giocano un ruolo fondamentale sulla rigidezza e resistenza verticale e sulla stabilit
sotto carico verticale: i fattori di forma. Essi sono definiti dalle seguenti espressioni:

S
1
= A/L fattore di forma primario (3.1.21)
S
2
= D/t
e
fattore di forma secondario (3.1.22)

Nella pratica si consiglia di non far scendere i valori di S
1
ed S
2
al disotto di 12 e di 3
rispettivamente, per limitare, da un lato, la deformabilit verticale degli isolatori e,
dallaltro, il rischio di instabilit dellisolatore, potendo comunque derogare in relazione
agli esiti delle verifiche della rigidezza verticale e del carico critico. Inoltre il valore di G
din

deve essere compreso nellintervallo 0.351.40 MPa (Allegato 10.B.1-Isolatori in
materiale elastomerico ed acciaio).
Gli isolatori elastomerici oltre a possedere le caratteristiche di rigidezza di progetto,
devono soddisfare anche le verifiche di sicurezza allo SLU alla trazione nellacciaio, alla
deformazione tangenziale nella gomma, allinstabilit complessiva dellisolatore, riportate
nellAllegato 10.A-Verifica allo SLU degli isolatori elastomerici (punto 10.8.2), nel
quale si definiscono le seguenti grandezze:

a) la deformazione di taglio dellelastomero prodotta dalla compressione:
r
din 1
c
A G S
V 1.5


= (3.1.23)
dove:
V sforzo normale massimo sullisolatore, derivato dalla combinazione dellazione
sismica con le altre azioni, secondo il punto 3.3-Combinazione dellazione
sismica con le altre azioni;
A
r
area ridotta efficace dellisolatore calcolata, per isolatori circolari di diametro D,
come:
/4 )D sen ( A
2
r
= con = 2 arcos (d
Ed
/D); (3.1.24)

b) deformazione di taglio dellelastomero prodotta dallo spostamento sismico totale,
inclusi gli effetti torsionali:
e
Ed
s
t
d
= (3.1.25)
c) deformazione di taglio dovuta alla rotazione angolare:
e
i
2

t t 2
a

= (3.1.26)
dove:
a
2
= 3 D
2
/ 4 nel caso di isolatori circolari;
= (
x
2
+
y
2
)
1/2
;
Capitolo 3. Esempi di applicazione 165

x
e
y
sono le rotazioni rispettivamente attorno allasse x e y;

d) deformazione di taglio totale di progetto:

s c t
+ + = (3.1.27)

e) carico verticale critico:

V
cr
= G
din
A
r
S
1
D/t
e
(3.1.28)

Le verifiche da soddisfare sono le seguenti:
tensione negli inserti in acciaio:

s
=1.3 V (t
1
+ t
2
) / (A
r
t
s
) f
yk
(3.1.29)

dove:

s
tensione massima agente nella generica piastra in acciaio;
t
1
e t
2
sono gli spessori dei due strati di elastomero direttamente a contatto con la
piastra;
t
s
spessore della piastra ( 2 mm);
f
yk
tensione caratteristica di snervamento dellacciaio.

Deformazione di taglio massima degli isolatori:

t
5.5 (3.1.30)

s

*
/ 1.5 2 (3.1.31)

dove:

*
valore massimo della deformazione di taglio raggiunto nelle prove di
qualificazione relative allefficacia delladerenza elastomero acciaio, senza segni
di rottura.

Instabilit:

V = V
cr
/ 2.0 (3.1.32)

Nel caso specifico si assume che gli isolatori abbiano forma circolare, con sezione piena
e geometria compatibile con la normale produzione industriale. Inoltre si assume il valore
minimo previsto nelle norme del modulo elastico tangenziale G
din
= 0.35 MPa, in
relazione ai bassi valori di rigidezza orizzontale da conseguire e acciaio Fe430 per gli
inserti metallici.
166 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
La progettazione e la verifica degli isolatori viene effettuata per tutte e quattro le
configurazioni definite in precedenza (CASO 2, 3, 4, 5). Le caratteristiche geometriche e
meccaniche complessive, ricavate dalle precedenti espressioni, e gli esiti delle verifiche di
sicurezza secondo lAllegato 10.B.1-Isolatori in materiale elastomerico ed acciaio
sono riassunte nelle Tabella 3.1.15a e 3.1.15b rispettivamente.
Per il CASO 2, del quale stato sviluppato completamente il progetto della struttura,
sono riportati in Tabella 3.1.16 i risultati completi delle verifiche sui singoli isolatori,
disposti come illustrato in Fig. 3.1.16, mentre le caratteristiche geometriche sono
visualizzate in .

5
3
0
570
1
9
1
2
5
1
3
0
3
0
13 piastredi acciaio
s =3mm
14 strati di gomma
s =8mm
Bullone 8.8 16
Contropiastra
Piastra
Isolatore
foro17
490
570
Isolatore Isolatore
A
A
30
40 40
4
0
4
0
5
4
0
4
6
0
510
2
0
1
5
1
foro17
foro17 foro17
12foro 17

5
1
0

Fig. 3.1.28 Isolatore utilizzato per la configurazione del CASO 2.

Tabella 3.1.15a: caratteristiche degli isolatori da utilizzare nei diversi CASI.
CASO D
e
D t
i
n
ti
t
e
H
tot
G
din
K
iso
E
c
K
v

[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [MPa] [kN/m] [N/mm
2
] [KN/m]
2 530 510 8.0 14 118.4 151.0 0.35 652.17 393.78 679407
3 460 440 7.0 12 89.6 117.0 0.35 649.18 385.64 654441
4 520 500 4.5 39 179.1 289.5 0.35 415.02 779.31 854369
5 460 440 4.5 30 138.6 222.0 0.35 419.67 683.63 749981

Tabella 3.1.15b: esiti delle verifiche sugli isolatori da utilizzare nei diversi CASI.
CASO S1 S2 V
max

s

s

c


t

[kN]
K
v

K
iso

[N/mm
2
]


V
crit

V
max

2 15.95 4.31 1042 1042 72.50 1.93 2.81 0.17 4.73 2.30
3 15.72 4.91 1008 1008 70.17 1.96 3.15 0.13 5.05 2.34
4 27.79 2.79 2059 2059 53.56 1.61 2.12 0.14 3.78 2.00
5 24.46 3.17 1787 1787 52.88 1.60 2.38 0.11 3.92 2.00
N.B.: I valori di
s
,
c
,

e
t
sono i massimi su tutti i dispositivi, per cui, in generale,
t

s
+
c
+


Capitolo 3. Esempi di applicazione 167

Tabella 3.1.16: Risultati delle verifiche allo SLU dei dispositivi nel CASO 2.
N d
Ed
Ar t
e
S
1
S
2
V
max
V
min


c

s

t
V
cr

[mm] [mm
2
] [mm] [kN] [kN]

[kN]
1 229 2.21 91549 118.4 15.95 4.31 874.8 228.7 0.12 2.57 1.93 4.62 2200.8
2 220 2.25 95798 118.4 15.95 4.31 852.3 457.1 0.11 2.39 1.86 4.36 2302.9
3 207 2.31 101730 118.4 15.95 4.31 1063.7 237.8 0.17 2.81 1.75 4.73 2445.5
4 207 2.31 101730 118.4 15.95 4.31 1040.4 282.6 0.16 2.75 1.75 4.66 2445.5
5 220 2.25 95798 118.4 15.95 4.31 853.9 454.3 0.11 2.40 1.86 4.36 2302.9
6 229 2.21 91549 118.4 15.95 4.31 874.1 229.4 0.13 2.57 1.93 4.62 2200.8
7 228 2.21 91836 118.4 15.95 4.31 770.8 440.1 0.08 2.26 1.93 4.26 2207.7
8 219 2.25 96099 118.4 15.95 4.31 751.3 742.4 0.06 2.10 1.85 4.01 2310.2
9 202 2.33 103830 118.4 15.95 4.31 980.7 505.1 0.07 2.54 1.71 4.32 2496.0
10 202 2.33 103830 118.4 15.95 4.31 963.4 516.5 0.07 2.49 1.71 4.27 2496.0
11 219 2.25 96099 118.4 15.95 4.31 751.2 743.2 0.06 2.10 1.85 4.01 2310.2
12 228 2.21 91836 118.4 15.95 4.31 769.0 440.0 0.08 2.25 1.93 4.26 2207.7
13 229 2.21 91584 118.4 15.95 4.31 851.2 257.1 0.06 2.50 1.93 4.49 2201.6
14 220 2.25 95835 118.4 15.95 4.31 847.9 464.5 0.11 2.38 1.86 4.34 2303.8
15 206 2.31 102174 118.4 15.95 4.31 842.5 423.0 0.04 2.22 1.74 4.00 2456.2
16 206 2.31 102174 118.4 15.95 4.31 843.7 422.0 0.04 2.22 1.74 4.00 2456.2
17 220 2.25 95835 118.4 15.95 4.31 831.7 479.4 0.11 2.33 1.86 4.30 2303.8
18 229 2.21 91584 118.4 15.95 4.31 854.3 254.8 0.07 2.51 1.93 4.51 2201.6

Sulla base degli esiti delle analisi strutturali si altres verificato la condizione di assenza
di trazione, ossia V 0, per tutti gli isolatori, come richiesto al punto 10.8.2-Stato limite
ultimo (SLU). Questa stessa condizione, insieme a quella sul rapporto tra le rigidezze
verticale e orizzontale K
v
/K
iso
> 800, ampiamente rispettata in tutti i casi (v. Tabella
3.1.15a), e quella sul periodo di vibrazione in direzione verticale, calcolato come
s 0.05 M/K 2 T
v v
= = ( 0.1 sec), rendono valida lesecuzione dellanalisi statica lineare.

Lidoneit allimpiego dei dispositivi deve essere accertata mediante prove di accettazione
dei materiali, prove di qualificazione dei dispositivi e prove di accettazione sui dispositivi descritte
nellAllegato 10.B-Modalit di prova dei dispositivi di isolamento eseguite e
certificate da laboratori ufficiali, ai sensi dellart. 20 della legge 1086/71, dotati delle
necessarie attrezzature e della specifica competenza ed operanti in regime di qualit
(punto 10.4-Caratteristiche e criteri di accettazione dei dispositivi).

168 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
3.1.6.3 Giunti e connessioni non strutturali (BLOCCO 8)

Ai fini di un corretto funzionamento del sistema di isolamento e per evitare danni per
urto tra la sovrastruttura isolata e parti non isolate della stessa struttura o strutture
adiacenti, necessario che la struttura possa muoversi liberamente fino ai massimi
spostamenti previsti allo SLU. Inoltre gli ampi movimenti previsti alla base debbono
essere tali da non pregiudicare la funzionalit degli impianti, per rottura delle connessioni
tra la sovrastruttura, isolata, ed il terreno o la sottostruttura, per lazione sismica di verifica
dello SLD, o creare condizioni di pericolo per le tubazioni che trasportano fluidi
pericolosi, in particolare gas, per lazione sismica di verifica dello SLU.
Le prescrizioni della norma, contenute nei punti 10.8.1-Stato limite di danno e
10.8.2-Stato limite ultimo, si particolarizzano al caso in esame come di seguito descritto.

3.1.6.3.1 Stato limite di danno (SLD)

Gli spostamenti minimi che le connessioni degli impianti non pericolosi (acqua,
fognature, elettricit, coprigiunti, etc.) tra la sottostruttura o il terreno e la sovrastruttura
debbono essere in grado di sopportare senza danni potranno essere valutati con
riferimento allazione valida per lo SLD, a condizione che tali connessioni non siano in
grado di esercitare forze significative per spostamenti superiori a quelli di progetto. Essi,
inoltre, andrebbero valutati in corrispondenza della posizione in cui posta la specifica
connessione, tenendo conto degli effetti torsionali dinsieme. In mancanza di precise
informazione e in via semplificativa, gli spostamenti per la verifica allo SLD possono
ottenersi considerando lo spostamento massimo del sistema di isolamento prodotto
dallazione di progetto allo SLD, tenuto conto degli effetti torsionali globali. Tale calcolo
non stato esplicitamente svolto in precedenza, essendo la verifica del sistema di
isolamento svolta direttamente allo SLU. Tuttavia, tenuto conto che lazione allo SLD
definita semplicemente come quella allo SLU ridotta di un fattore 2.5, e che gli
spostamenti degli isolatori riportati in Tabella 3.1.14 sono amplificati del 20%, e
assumono nulli gli spostamenti d
rftx
e d
rftx
, si ottiene che lo spostamento massimo in una
direzione qualsiasi pari a d
Ed
/1.2 = 229/1.2/2.5 = 76 mm.
Peraltro, consigliabile sovradimensionare decisamente la capacit di spostamento delle
connessioni impiantistiche al livello di isolamento, almeno per quelle il cui sovraccosto
accettabile, portandole ai valori previsti per lo SLU (v. paragrafo successivo). Si ottiene
cos, la protezione integrale delledificio nella sua piena funzionalit (tenuto conto che
anche le verifiche allo SLD delle parti non strutturali danno esito abbondantemente
positivo) fino ad azioni sismiche di intensit pari a quelle normalmente previste per lo
stato limite ultimo delle strutture ordinarie.

3.1.6.3.2 Stato limite ultimo (SLU)

Nel caso in esame sono previsti giunti di separazione solamente tra la sovrastruttura ed
il terreno circostante (o meglio il muro di sostegno che circonda ledificio). Lampiezza
Capitolo 3. Esempi di applicazione 169
dei giunti di separazione dovr essere almeno pari al massimo spostamento ottenuto con
lo spettro di progetto allo SLU. Poich nel caso in esame gli isolatori sono quasi allineati
con i giunti, talch gli effetti torsionali non producono significative differenze, tale
spostamento pu essere ricavato dalla Tabella 3.1.14, tenendo conto che i valori ivi
riportati considerano gi lincremento del 20% previsto specificatamente per i dispositivi
e che si assunto che gli spostamenti d
rftx
e d
rftx
siano nulli. Pertanto, si ricava che la
minima ampiezza del giunto pari al valore massimo di d
Ed
di Tabella 3.1.14, diviso per
1.2, e dunque pari a 229/1.2 = 191mm. In definitiva, e per tener conto di quanto
premesso al par. 3.1.6.3, si pu assumere unampiezza pari a 250 mm.
Per quanto riguarda i tubi per la fornitura del gas o che trasportano altri fluidi
pericolosi, lo spostamento da considerare il massimo che si ottiene in una qualsiasi
direzione, e andrebbe valutato in corrispondenza dei punti di passaggio dalla struttura
fissa a quella isolata. In assenza di tale informazione sar opportuno porsi nella
condizione pi restrittiva, e pertanto si pu assumere il valore calcolato per i dispositivi.

3.1.7 Modellazione e Analisi dinamica della Struttura a Base Isolata

Lesecuzione dellanalisi dinamica non richiesta, qualora, essendo soddisfatte le
condizioni di applicabilit, si proceda con lanalisi statica lineare come nel caso in esame.
Tuttavia in questo paragrafo si riportano, a scopo sia esemplificativo che didascalico, i
risultati ottenuti con lanalisi modale, per verificare le caratteristiche dinamiche del sistema
strutturale a seguito della progettazione dei quattro diversi sistemi di isolamento. Si
sottolinea, peraltro, che il modello lo stesso utilizzato per lesecuzione dellanalisi statica
lineare, riportato in Fig. 3.1.17.
Lanalisi modale della struttura isolata con il sistema disolamento relativo al CASO 2,
esaminato in dettaglio, e agli altri CASI 3, 4, 5, per i quali stata solo svolta la
progettazione e verifica degli isolatori, fornisce i risultati riassunti nelle Tabella 3.1.17 e
nelle Tabella 3.1.18, Tabella 3.1.19 e Tabella 3.1.20. Esse mostrano i periodi dei primi sei
modi di vibrare e le relative masse partecipanti divise per la massa totale.

Tabella 3.1.17: primi sei modi di vibrare della struttura isolata alla base con i
dispositivi del CASO 2 (Tis=2.00s; =10%) e relativa massa partecipante.
Periodo UX UY RZ UX UY RZ
[sec] [%] [%] [%] [%] [%] [%]
Modo 1 2.08 0.000 0.983 0.000 0.000 0.983 0.000
Modo 2 2.06 0.983 0.000 0.000 0.983 0.983 0.000
Modo 3 1.90 0.000 0.000 0.980 0.983 0.983 0.980
Modo 4 0.36 0.000 0.002 0.000 0.983 0.985 0.980
Modo 5 0.32 0.002 0.000 0.000 0.985 0.985 0.980
Modo 6 0.31 0.000 0.000 0.002 0.985 0.985 0.982

170 Progetto di Edifici con Isolamento Sismico
Nel caso in esame lerrore che si commetterebbe considerando solo i primi 6 modi, ai
fini del calcolo della sottostruttura, sarebbe trascurabile, ma in situazioni in cui la massa
della sottostruttura significativa rispetto a quella della sovrastruttura, necessario
aumentare anche sensibilmente il numero di modi calcolati, per soddisfare la condizione
che una aliquota significativa della massa della sottostruttura sia messa in conto nellanalisi
dinamica (punto 10.7.5-Analisi dinamica lineare).

Tabella 3.1.18: primi sei modi di vibrare della struttura isolata alla base con i
dispositivi del CASO 3 (Tis=2.00s; =20%) e relativa massa partecipante.
Periodo UX UY RZ UX UY RZ
[sec] [%] [%] [%] [%] [%] [%]
Modo 1 2.08 0.000 0.983 0.000 0.000 0.983 0.000
Modo 2 2.07 0.983 0.000 0.000 0.983 0.983 0.000
Modo 3 1.90 0.000 0.000 0.980 0.983 0.983 0.980
Modo 4 0.36 0.000 0.002 0.000 0.983 0.985 0.980
Modo 5 0.32 0.002 0.000 0.000 0.985 0.985 0.980
Modo 6 0.31 0.000 0.000 0.002 0.985 0.985 0.982

Tabella 3.1.19: primi sei modi di vibrare della struttura isolata alla base con i
dispositivi del CASO 4 (Tis=2.50s; =10%) e relativa massa partecipante.
Periodo UX UY RZ UX UY RZ
[sec] [%] [%] [%] [%] [%] [%]
Modo 1 2.57 0.000 0.984 0.000 0.000 0.984 0.000
Modo 2 2.55 0.984 0.000 0.000 0.984 0.984 0.000
Modo 3 2.35 0.000 0.000 0.981 0.984 0.984 0.981
Modo 4 0.37 0.000 0.001 0.000 0.984 0.985 0.981
Modo 5 0.33 0.001 0.000 0.000 0.985 0.985 0.981
Modo 6 0.32 0.000 0.000 0.001 0.985 0.985 0.982

Tabella 3.1.20: primi sei modi di vibrare della struttura isolata alla base con i
dispositivi del CASO 5 (Tis=2.50s; =20%) e relativa massa partecipante.
Periodo UX UY RZ UX UY RZ
[sec] [%] [%] [%] [%] [%] [%]
Modo 1 2.55 0.000 0.984 0.000 0.000 0.984 0.000
Modo 2 2.54 0.984 0.000 0.000 0.984 0.984 0.000
Modo 3 2.34 0.000 0.000 0.981 0.984 0.984 0.981
Modo 4 0.37 0.000 0.001 0.000 0.984 0.985 0.981
Modo 5 0.33 0.001 0.000 0.000 0.985 0.985 0.981
Modo 6 0.32 0.000 0.000 0.001 0.985 0.985 0.982

Capitolo 3. Esempi di applicazione 171
Il confronto tra i vari casi permette di evidenziare la sostanziale uguaglianza dei risultati
relativi a casi con ugual periodo ma diverso smorzamento, non avendo questultimo
nessuna influenza sullanalisi modale, salvo differenze legate allapprossimazione delle
rigidezze di progetto degli isolatori nel loro dimensionamento finale.
Lanalisi dinamica in questo caso uno strumento utilissimo per una verifica
complessiva del modello e dei risultati della progettazione, cos come nel caso opposto,
ossia se lanalisi dinamica fosse utilizzata come strumento progettuale, lanalisi statica
sarebbe un ottimo e rapido strumento di verifica dei risultati del progetto.

3.2 ADEGUAMENTO ANTISISMICO DI UNA STRUTTURA ESISTENTE
MEDIANTE ISOLAMENTO SISMICO

La scelta del tipo di intervento di adeguamento o miglioramento sismico su di un
edificio esistente presenta problematiche complesse, che possono portare a soluzioni tra
loro totalmente diverse, da ottimizzare in relazione alle caratteristiche del singolo edificio
ed in particolare:
alla sua geometria (sviluppo planimetrico e altimetrico),
alle caratteristiche di resistenza dei materiali,
al livello di sicurezza della struttura esistente rispetto ai carichi verticali,
alla sua capacit resistente, pur se minima, alle azioni orizzontali,
alla distribuzione degli elementi non strutturali ed alla loro configurazione
geometrica (tamponature e tramezzature piene o con aperture),
ai dettagli costruttivi (armature trasversali in travi e colonne, lunghezze di
sovrapposizione e ancoraggio, armature nei nodi, per il c.a., ammorsamenti tra
pareti, collegamenti tra pareti e solai, etc. per la muratura).
La valutazione attenta di tutti questi elementi pu portare ad una scelta che vede la
strategia dellisolamento sismico vincente rispetto a soluzioni pi tradizionali, qualora
siano verificate alcune condizioni sulla resistenza e sulla geometria della struttura.
opportuno, infatti, ricordare che, a differenza di una costruzione tradizionale fissa alla
base, la protezione sismica mediante isolamento affidata alla capacit dellisolamento
stesso di ridurre drasticamente le accelerazioni, e quindi le forze dinerzia, sulla struttura.
Grazie allisolamento, una struttura con unopportuna resistenza alle azioni orizzontali,
anche significativamente inferiore a quella richiesta ad una struttura fissa alla base, potr
essere in grado di sostenere terremoti violenti mantenendosi sostanzialmente in campo
elastico, senza dover ricorrere, per evitare il collasso, alle sue capacit di deformazione
inelastica. Quasi sempre laspetto pi critico in una struttura esistente, pur se progettata
con le vecchie norme sismiche, proprio linadeguatezza dei dettagli costruttivi e la
mancanza di controllo dei meccanismi di danneggiamento (capacity design), e dunque
lincapacit di sostenere grandi deformazioni inelastiche. Occorre altres rilevare che
anche la presenza di irregolarit strutturali e non strutturali (ad esempio una distribuzione
sfavorevole delle tamponature), in pianta o in elevazione, che tipicamente comportano
concentrazione di richieste di duttilit in pochi elementi strutturali non in grado di

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