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ARTE COME FORMA DI PROPAGANDA

La propaganda un sistema di informazione parziale volto a plasmare le opinioni ed i comportamenti delle


masse. La propaganda nazista spesso associata alla retorica dei discorsi di Hitler o con i ben noti film
nazisti come il Trionfo della Volont (1934) di Leni Riefenstahl.
Ma sono le immagini che pi di un discorso, pi di una parata, pi di un documentario celebrativo hanno un
forte impatto perch emergono dalla pagina stampata ed attraggono lattenzione, sono dirette, sono
memorizzabili ,possono essere riprodotte facilmente e fatte circolare dai Mass Media.
Sotto linstancabile guida di Joseph Goebbels dunque, il Ministero della Propaganda e la Camera della
Cultura del Reich (Reichskulturkammer,1933) riusc nell impresa di controllare lespressione pi libera
dell animo umano, l ARTE. In ogni sua forma e declinazione: dalle arti classiche figurative (pittura e
scultura), allarchitettura, alla musica, fino alle moderne espressioni del cinema e dei Mass Media.
Gi Hitler in persona aveva capito il potere ed il richiamo dellarte come un tipo di scorciatoia
propagandistica. Nel Mein Kampf (1925) dichiarava: La propaganda unarma terribile in mani esperte.
Tutta la propaganda deve essere popolare ed il suo livello intellettuale deve essere regolato
sullintelligenza pi limitata tra coloro verso cui diretta
-Gleichschaltung (SINCRONIZZAZIONE)
Il Nazional Socialismo rifiutava ed attaccava tutto ci che aveva formato la scena artistica prima del 1933,
per screditare la cultura della Repubblica di Weimar. Questultima veniva identificata con un
internazionalismo e una politica progressista che esso voleva contrastare, il regime Nazista criticava larte
moderna come intellettuale ed elitaria, straniera ed ebraica, simbolo delle forze che avevano umiliato la
Germania nel dopo guerra. Artisti ebrei, stranieri e moderni, vennero cos etichettati come degenerati,
messi sulla lista nera ed additati come nemici dello stato, considerati una sfida alla salute della nazione
Tedesca. Iniziarono cos gli attacchi sistematici e istituzionalizzati allarte moderna. Lala moderna della
Galleria Nazionale di Berlino e la Bauhaus vennero chiuse.

In concomitanza con leliminazione delle avanguardie molto, molte delle quali proprio nate in Germania,
occorreva, tuttavia, che una nuova arte occupasse il posto lasciato vacante, una pittura che portasse alla
luce l'idea che aveva di se stesso uno stato guidato da un partito nazionalsocialista. Non si pu affermare
che il fascismo abbia fatto spuntar fuori dal suolo come per magia una propria arte e pittura; esso non ha
fatto altro che riattivare personalit soppiantate dallevoluzione dellarte moderna e che dopo il 1933,
rimasto libero il campo in seguito alla liquidazione dellarte moderna, erano semplicemente sul posto e
ritrovavano tutte le loro possibilit di emergere. Era il modo della messa in scena che dava limpressione del
nuovo, del mai esistito, unimpressione che doveva suggerire il rinnovamento spirituale. Hitler stesso nei
suoi discorsi auspicava unarte dignitosa, diligente, quindi docile e facilmente strumentalizzabile: il regime
poteva sopportare di fatto soltanto una cultura comune, vincolante e totale, che realizzasse lidentit
tedesca.

Hitler si considerava un artista e quindi si innalz a teorico della nuova arte nazista che rivalorizzava la
bellezza neoclassica, a discapito di quelle forme darte che facevano delluso antinaturalistico del colore il
loro segno di distinzione, attraverso la quale veniva proposto un uomo nuovo, modello della razza ariana,
incorruttibile ed eroico.
<<Larte deve proclamare imponenza e bellezza e quindi rappresentare purezza e benessere. Se questa
tale, allora nessunofferta per essa troppo grande. E se essa tale non , allora peccato sprecarvi un
solo marco. Perch allora essa non un elemento di benessere, e quindi del progetto del futuro, ma un
segno di degenerazione e decadenza. Ci che si rivela il "culto del primitivo" non espressione di
unanima naif, ma di un futuro del tutto corrotto e malato.
() Chiunque ad esempio volesse giustificare i disegni o le sculture dei nostri dadaisti, cubisti, futuristi o
di quei malati espressionisti, sostenendo lo stile primitivista, non capisce che il compito dellarte non
quello di richiamare segni di degenerazione, ma quello di trasmettere benessere e bellezza. Se tale sorta
di rovina artistica pretende di portare allespressione del "primitivo" nel sentimento del popolo, allora il
nostro popolo cresciuto oltre la primitivit di tali "barbari">>. A.Hitler Discorso durante il congresso
sulla cultura, 1935
Storpi deformi e cretini, donne ripugnanti e uomini che somigliano pi a degli animali che a degli umani,
bambini, che se davvero vivessero in quello stato, sarebbero visti come maledizione di Dio (...), e quello
che certi dilettanti contemporanei considerano come arte del nostro tempo
Durante lassemblea del Partito del 1935 a Norimberga (durante la quale furono elaborate le leggi di
Norimberga) Hitler dichiara: Noi dobbiamo creare lUomo Nuovo cos che la nostra razza non soccomba
alla degenerazione dei tempi moderni.
Fritz Alexander Kauffmann cos descrive questi fini e questi temi nel suo libro Die neue deutsche Malerei
(La nuova pittura tedesca, 1941) :
Gli artisti non dipingono pi bevitori di assenzio e giocatori di roulette, n tisiche cavallerizze da circo,
n ballerine dallapparenza di marionette, n maschere profondamente vuote, e neppure donne di
piacere dal viso imbellettato. I nuovi artisti volevano essere propugnatori della vita intesa positivamente
*+,ad essi nulla importa della fatale uniformit dei quartieri poveri, dei deserti delle grandi citt e delle
bettole malfamate.[...] Luomo tedesco si pone da s al centro dellinteresse.
Nellestate del 1937 Goebbels eman un decreto che affidava a Adolf Ziegler e ad una commissione di
cinque persone il compito di passare al setaccio i musei della Germania e le collezioni pubbliche,
confiscando ogni opera da considerarsi come arte degenerata. In tutto confisc un totale di oltre 16000
opere in pi di 32 musei e collezioni.
650 di esse (di 112 artisti) furono utilizzate per una mostra educativa voluta dallo stato, intitolata
Entartete Kunst, Arte Degenerata. Aperta nellHofgarten della Residenza di Monaco il 18 Luglio 1937, la
mostra fu visitata, nellarco di quattro anni, da 3 milioni di visitatori: una cifra sicuramente degna di nota.
Lobiettivo della mostra era di accrescere il senso di repulsione del pubblico verso larte moderna,
incoraggiando il pubblico a mobilitarsi in una campagna di epurazione della cultura Germanica da influenze
e contaminazioni.
Strategicamente, la Grosse Deutsche Kunstaussellung (La grande mostra dellArte Tedesca) apr il giorno
prima e dallaltro lato della strada, di fronte alla mostra dellArte Degenerata, funzionando come immagine
di contrasto. Collocata nella Haus der Deutschen Kunst, casa dellArte Tedesca appena completata, fu la
prima di 8 mostre annuali che esponevano quello che il Terzo Reich considerava il meglio dellarte tedesca.
Monumentale, neoclassica, alla cerimonia di apertura dei lavori di costruzione, nellottobre del 1933 Hitler
lo defin il tempio di una nuova arte Tedesca.

I NAZISTI E LA MUSICA
La Germania stata sempre considerata da tutti come la casa della musica, poteva vantare tra i suoi registri
anagrafici musicisti del calibro di Bach, Beethoven, Shumann, Wagner (solo per citare i pi famosi).
La grande capacit delle alte sfere del partito (Goering, Goebbels e Hitler in primis) fu quella di capire come
la musica potesse essere sfruttata come veicolo di propaganda, gli stessi modelli che nella nuova arte
nazista erano stati proposti, potevano essere riscontrati nei personaggi delle grandi tragedie wagneriane,
ogni volta che la Nona o l Eroica di Beethoven venivano suonate, il fiero spirito tedesco ruggiva nell animo
degli ascoltatori.
La pi grande figura musicale della Germania nazista, forse di tutto il mondo, fu il direttore dorchestra
Wilhelm Furtwngler. Era inevitabile che una figura di cos alto spicco non venisse sfruttata dall ideologia
nazista.
Furtwngler nasce a Berlino il 25 Gennaio 1886 e come solito in questi grandi artisti si approccia alla
musica fin dalla tenerissima et.
Nel 1906 avviene il debutto sul podio a Monaco.
Nel 1922 diventa il direttore dei Berliener Philarmonisches Orchester . E il Miracolo Furtwngler.
30 gennaio 1933 Hindenburg da i poteri di cancelliere ad Adolf Hitler: Wilhelm il suo direttore
dorchestra .
Con un regime infame non si deve collaborare, questo ovvio. Ma svolgere unattivit artistica equivale
a collaborare? Per qualcuno s, perch si contribuisce a dare unimmagine positiva di un Paese che invece
marcio. Per qualcun altro per no: se mostri larte e la bellezza ai tuoi concittadini per quanto oppressi,
aiuti a tener vivo in loro qualcosa che un giorno potrebbe aiutarli a riprendersi Masolino D Amico.
La paura di essere strumentalizzato a scopo propagandistico venne cancellata da una preoccupazione
ancora pi grande, quella di preservare la musica tedesca fino a quando fosse possibile Non potevo
lasciare la Germania nel suo stato di massima infelicit. Andarsene sarebbe stato una fuga vergognosa.
Dopo tutto, sono un tedesco, qualunque cosa si possa pensare di questo allestero, e non rimpiango di
aver fatto questo per il popolo tedesco
Esibizioni compromettenti (la pi grave la direzione della Nona per il compleanno di Hitler) e alcune foto
con i gerarchi nazisti rendono agli occhi dell opinione pubblica mondiale la pi grande bacchetta tedesca
come un fantoccio nelle mani del potere, tanto che quando Toscanini ne 1936 lo propone come suo
successore alla guida della Filarmonica di New York il <<New York Times>> titola: NAZISTA, RIMANI A
CASA TUA
In effetti le sue scelte furono guidate: Edwin von der Null scrive Miracolo Karajan. La paura di essere
soppiantato pi forte di qualunque ideologia.
Il suo credo era che l Arte e la politica dovessero essere due sfere totalmente separate.
Difese strenuamente la libert della sua orchestra dalle leggi razziali tanto che Goebbels scrive in una nota
manoscritta circolata nel suo Ministero: Non esiste pi uno sporco ebreo in Germania che non sia stato
aiutato da Furtwngler
Subisce due processi di denazificazione: il primo brevissimo a Vienna, il secondo pi lungo e complesso nel
1946.

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