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SCHEMA DI RELAZIONE

Tirocinio attivo
con lo sviluppo dell’Unità Didattica
“La civiltà araba”

Specializzando Matteo Branconi

Istituzione Scolastica Aosta 4, scuola secondaria di primo grado, Quartiere Cogne

Tutor Mondardini Anna

Classe 1ª A

Durata 1 modulo osservativo


5 moduli attivi di storia
4 moduli di programmazione

Materia Storia ed Educazione Civica

Contenuti L’Alto Medioevo: la civiltà araba (dall’Arabia prima di


Maometto al confronto tra musulmani e cristiani in
Occidente)

Strumenti G. GHIOZZI, A. RUATA PIAZZA, S. NICOLA, I tempi e le


idee. Il Medioevo, Torino, Petrini Editore, 2004.

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Presentazione dell’attività

• Contesto di riferimento:
La classe IA, della scuola secondaria di primo grado, Aosta 4, è composta da 21 alunni, 11 maschi e
10 femmine. Parlando con la professoressa Mondardini Anna, ho saputo che il gruppo classe non
presenta particolari problemi di ordine disciplinare e in genere dimostra interesse per le attività
proposte dagli insegnanti. Come tutte le classi prime, anche questa è caratterizzata da una forte
diversificazione della preparazione degli alunni ed una pressoché generale lentezza
nell’esecuzione delle attività. Inoltre tre allievi presentano problematiche che talvolta
compromettono la comprensione dei contenuti o l’esecuzione delle attività e che necessitano quindi
della presenza costante dell’educatrice e di una individualizzazione del percorso scolastico.
Grazie al modulo di tirocinio osservativo che ho fatto, ho potuto trovare la conferma delle
valutazioni sulla classe fatte dall’insegnante di storia.

• Quadro disciplinare:
Il mio intervento didattico sulla civiltà araba si inserisce all’interno della programmazione del I
quadrimestre della professoressa Mondardini. Nel periodo tra settembre e gennaio, l’insegnante di
storia ha previsto un lavoro di riflessione sulla storia, sul lavoro dello storico e sul tempo della
storia per poi passare ad un ripasso attraverso un breve excursus sulla Preistoria, le prime civiltà, la
civiltà greca ed infine quella romana. A questo punto la Mondardini passa ad affrontare la caduta
dell’Impero romano d’Occidente e la conseguente nascita dei regni romano-barbarici. Giunti quindi
a dicembre l’insegnante concentra l’attenzione degli alunni su quanto è accaduto in Occidente nel
V e VI secolo d.C. e nei secoli successivi, parlando infine dei Franchi e della nascita della società
feudale. La fine del quadrimestre é dedicata alla spiegazione del feudalesimo e della rinascita dopo
l’anno Mille.

• Argomento disciplinare:
Le mie lezioni, invece, portano i ragazzi a rivolgere la loro attenzione verso quanto è successo
nello stesso periodo in Oriente dal VII secolo d.C., con la nascita dell’Islam e della civiltà
araba, attraverso un’Unità Didattica disciplinare, che assume una valenza interdisciplinare perché
vengono richieste ai ragazzi varie abilità (ad esempio per utilizzare una carta geografica o per
affrontare una comprensione scritta) che si sviluppano in Geografia e in Italiano.

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• Asse di intervento:
Come stile di intervento, ho cercato di ridurre i momenti di lezione frontale per impiegare il mio
tempo in attività nelle quali gli alunni potessero avere un ruolo diverso nel processo di
apprendimento, rispetto a quello tradizionale di soggetti passivi. Per questo motivo non ho
introdotto l’argomento, la civiltà araba, attraverso una lezione frontale, ma attraverso una
comprensione scritta, che ha messo gli alunni davanti a qualcosa di sconosciuto e li ha costretti a
recuperare le informazioni autonomamente. Quindi sono passato ad una fase più tradizionale di
lezione frontale, accompagnata da delle schede, che gli alunni dovevano completare,
ascoltandomi. Per la mia ultima lezione ho messo in campo un’attività di cooperative learning
sulle invenzione e sulle scoperte degli arabi.
Durante le lezioni gli alunni hanno svolto degli esercizi che ho utilizzato come verifiche formative,
al fine di valutare il processo di apprendimento della classe, per intervenire nel caso in cui
emergessero delle incomprensioni e per sviluppare la mia attività di insegnamento nei moduli
successivi.

• Finalità
Sulla base del POF la scuola secondaria di primo grado Quartiere Cogne, in una prospettiva di
continuità didattica all’interno dell’Istituzione Scolastica “Aosta 4”, che comprende anche la scuola
dell’infanzia e quella primaria, si propone di promuovere l’arricchimento culturale e la crescita
personale di ogni alunno in un clima di collaborazione, fiducia e rispetto reciproci. Inoltre é
compito e dovere della scuola valorizzare le diversità e fare in modo che non si trasformino in
difficoltà di apprendimento ed in problemi di comportamento, questo per evitare fenomeni di
insuccesso scolastico e disuguaglianze sul piano sociale e civile.

• Obiettivi formativi disciplinari


Il piano di lavoro di Storia ed Educazione Civica della professoressa Mondardini prevede come
obiettivi cognitivi disciplinari:
1. conoscenza degli eventi storici (conoscere e memorizzare i dati fondamentali di un
argomento, riconoscere i fattori di un evento storico, collocare gli eventi nel tempo e nello
spazio, conoscere gli aspetti caratteristici di un periodo storico);
2. capacità di stabilire relazioni tra fatti storici (selezionare le informazioni essenziali,
stabilire rapporti di causa-effetto, confrontare i fatti cogliendo analogie e differenze,
utilizzare in un nuovo contesto concetti acquisiti in precedenza);

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3. comprensione dei fondamenti e delle istituzioni della vita sociale, civile e politica
(riflettere sul rapporto tra individuo ed istituzioni, abituarsi ad uno “sguardo” aperto,
tollerante, sensibile al rispetto dei diritti umani);
4. comprensione ed uso dei linguaggi e degli strumenti specifici (leggere ed interpretare
schemi, tabelle, grafici, tavole cronologiche, riconoscere ed utilizzare i termini del
linguaggio specifico).

• Obiettivi specifici dell’Unità Didattica:


 Obiettivi cognitivi:
A. gli alunni devono acquisire la conoscenza degli eventi storici trattati, con particolare
attenzione alla memorizzazione dei dati fondamentali e al riconoscimento dei fattori di
un evento storico, che deve essere collocato correttamente nel tempo e nello spazio;
B. gli alunni devono essere in grado di definire i rapporti causa-effetto, azioni-conseguenze;
C. gli alunni devono appropriarsi progressivamente del linguaggio della ricerca storica.
 Obiettivi operativi:
I. gli alunni devono potenziare la capacità di individuare le informazioni più importanti di
un testo letto;
II. gli alunni devono potenziare la capacità di ascoltare con attenzione per comprendere e
selezionare le informazioni più importanti;
III. gli alunni devono potenziare le capacità necessarie per leggere ed utilizzare
correttamente delle carte geografiche, a partire dall’individuazione dei punti cardinali.
 Obiettivi socio-affettivi:
1. gli alunni devono imparare a collaborare con i compagni e devono acquisire le capacità
necessarie per lavorare in gruppo in un clima di fiducia e di rispetto reciproci;

• Paradigma di riferimento:
Per lo sviluppo di questa Unità Didattica ho assunto un approccio socioculturale, facendo
riferimento alla community of learners.

• Prerequisiti:
Per il corretto svolgimento dell’Unità Didattica, non è richiesto, come prerequisito, agli alunni la
conoscenza puntuale di quanto è accaduto in Occidente nei secoli che hanno preceduto la nascita di
Maometto. Dal punto di vista disciplinare gli allievi non devono avere quindi particolari
conoscenze. Gli alunni devono però essere in grado di leggere un testo breve ed individuare le

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informazioni più importanti in esso contenute, devono essere in grado di ascoltare con
attenzione una spiegazione, selezionando le informazioni più importanti ed infine devono aver già
lavorato in passato con delle cartine geografiche per essere in grado di individuare l’orientamento
Nord-Sud, i confini naturali dei territori. Inoltre questi prerequisiti vengono potenziati attraverso
questa Unità Didattica.

• Contenuti:
I temi che vengono trattati all’interno di questa Unità Didattica riguardano la civiltà araba, a
partire dalla sua origine con la predicazione di Maometto fino al raggiungimento della sua
massima espansione territoriale, con la conquista della Spagna e delle principali isole del
Mediterraneo nella prima metà del IX secolo.
Nel dettaglio gli argomenti affrontati sono:
- la situazione della penisola araba prima della nascita di Maometto;
- la vita di Maometto e la nascita dell’Islam;
- la formazione dell’Impero arabo e la sua espansione sulle coste del
Mediterraneo attraverso le guerre;
- il patrimonio culturale trasmesso dagli arabi in Occidente.

• Fasi:
L’articolazione in quattro fasi di questa Unità Didattica dipende da due fattori fondamentali: i temi
e le modalità con le quali questi vengono trattati in classe. Infatti, la civiltà araba viene affrontata
approfondendo quattro temi (l’Arabia prima di Maometto, la vita di Maometto, la nascita e
l’espansione dell’Impero arabo, il sapere arabo e le grandi invenzioni), variando le attività svolte in
classe. La prima fase, infatti, prevede una comprensione scritta, mentre la seconda e la terza una
lezione frontale per arrivare infine all’ultima fase che è strutturata come un momento di
apprendimento cooperativo.

• Metodologie e format:
Le metodologie adottate in questa Unità Didattica sono la lezione frontale, l’analisi di documenti
da parte degli alunni ed un’attività di cooperative learning (il Jigsaw), prevedendo quindi come
format il lavoro individuale, quello di gruppo, le esercitazioni a casa e la messa in comune in
seguito a lavori individuali o collettivi.

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• Strumenti:
Come strumenti questa Unità Didattica non si avvale di mezzi tecnologici, perché ricorre solo
all’utilizzo del testo adottato dalla classe ( G. GHIOZZI, A. RUATA PIAZZA, S. NICOLA, I tempi
e le idee. Il Medioevo, Torino, Petrini Editore, 2004), che viene integrato con delle fotocopie
fornite dall’insegnante e la visione delle fotografie del testo H. STIERLIN, Islam. Da Bagdad a
Cordova. Architettura delle origini dal VII al XIII secolo, Köln, Taschen, 1997.

• Verifica formativa e sommativa:


Ogni fase dell’Unità Didattica prevede una verifica formativa per capire se gli alunni hanno
raggiunto gli obiettivi specifici, se sia necessario da parte dell’insegnante organizzare un percorso di
recupero e per avere informazioni utili per strutturare al meglio le fasi successive. L’attività si
conclude infine con una verifica sommativa volta ad accertare il raggiungimento degli obiettivi
cognitivi ed operativi individuati con la presente Unità Didattica.

Declinazione del percorso didattico (sequenza di apprendimento)


L’Unità Didattica è articolata in quattro fasi, senza un brainstorming iniziale sulla parte precedente
del programma perché, secondo me, la conoscenza puntuale di quanto sia accaduto in Occidente nel
V e VI secolo d.C., per gli alunni di una prima, non è di fondamentale importanza per capire la
nascita della civiltà araba. Comunque durante le lezioni, in particolare in quella frontale
sull’espansione dell’Impero musulmano sulle coste del Mare Mediterraneo, ci sono dei richiami alle
conoscenze pregresse degli alunni sui regni romano-barbarici che, nel caso siano lacunose, possono
essere facilmente rafforzate sul momento.

 Prima fase “LA VITA DI MAOMETTO”


(1 modulo da 50 minuti)

Obiettivi specifici: a. gli alunni devono acquisire la conoscenza delle tappe fondamentali della vita
di Maometto che hanno portato alla nascita di una nuova religione monoteista,
l’Islam;
b. gli alunni si devono impossessare dei termini del linguaggio specifico della
religione islamica.
Obiettivi operativi: gli alunni devono potenziare la capacità di leggere e saper estrarre informazioni
da documenti.
Contenuti: i fatti storici (riassumibili attraverso le seguenti date 570 d.C., 610 d.C.,
622 d.C. e 632 d.C.).
Metodologia: a. la comprensione scritta di una fonte narrativa, guidata da più esercizi: tre
domande a risposta multipla, un vero e falso ed uno schema da completare
(ALLEGATO A);
b. un esercizio di completamento di definizioni, che una volta corrette
devono essere riscritte nel glossario (ALLEGATO B).

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Situazione didattica 1. attività del docente: presentazione alla classe dell’attività da svolgere e
spiegazione della comprensione scritta.
2. attività degli alunni: come attività individuale ogni alunno deve svolgere al
meglio la comprensione scritta.
Strumenti: la comprensione scritta fornita in fotocopia dall’insegnante e la fotocopia con gli
esercizi (le tre domande a risposta multipla, il vero e falso e lo schema da
completare).
Verifica formativa: a. correzione della comprensione scritta che viene svolta dall’insegnante a casa,
per poi essere restituita ai ragazzi nel modulo successivo (ovviamente sarebbe
stato meglio svolgere una correzione collettiva per favorire lo sviluppo di un
processo di autovalutazione nei ragazzi, ma per motivi di tempo non è stato
possibile);
b. correzione dell’esercizio di completamento delle definizioni, che viene
svolta dall’insegnante a casa.
Tempo: i primi 5 minuti sono impiegati per presentare alla classe l’attività sulla civiltà
araba ed introdurre la comprensione scritta per la quale gli alunni hanno 45
minuti a disposizione. Alla fine del modulo l’insegnante ritira i lavori degli
alunni per correggerli.
Format: attività individuale.

 Seconda fase “L’ARABIA PRIMA DI MAOMETTO”


(1 modulo da 50 minuti)

Obiettivi specifici: a.gli alunni devono acquisire le conoscenze relative alla conformazione
geografica della penisola araba e alle genti che la popolavano (si tratta di un
obiettivo che ha una valenza interdisciplinare, chiamando in causa anche
Geografia).
Obiettivi trasversali: gli alunni devono potenziare la loro capacità di ascolto per comprendere e
trarre informazioni.
Obiettivi operativi: gli alunni devono potenziare la capacità di lettura di una carta, riconoscendo i
punti cardinali ed i confini naturali (si tratta di un obiettivo che ha una valenza
interdisciplinare, chiamando in causa anche Geografia).
Contenuti: esaltazione delle differenze geografiche tra il nord ed il sud della penisola
araba e delle conseguenti differenze di popolamento.
Metodologia: una lezione frontale che gli alunni devono seguire per poter completare la
cartina con lo schema (ALLEGATO C).
Situazione didattica 1. attività del docente: l’insegnante distribuisce la fotocopia e spiega l’attività
che la classe deve svolgere, quindi passa alla lezione
frontale per spiegare le differenze geografiche e di
popolamento della penisola araba.
2. attività degli alunni: gli alunni, attraverso un ascolto attento e selettivo,
devono recuperare le informazioni più importanti da
inserire nella fotocopia.
Strumenti: una fotocopia con la cartina della penisola araba e il testo H. STIERLIN, Islam.
Da Bagdad a Cordova. Architettura delle origini dal VII al XIII secolo, Köln,
Taschen, 1997.
Verifica formativa: a. correzione immediata della fotocopia, svolta collettivamente per dare la
possibilità agli alunni di autovalutarsi.
Tempo: i primi 10 minuti del modulo sono utilizzati per la restituzione della
comprensione scritta e dell’esercizio sulle definizioni, con l’assegnazione come

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compito a casa di trascrivere le definizioni correte sul glossario.
35 minuti di lezione frontale, durante la quale gli alunni completano lo schema
con la cartina, e 5 minuti di correzione collettiva della fotocopia.
Format: attività individuale e correzione collettiva.

 Terza fase: “LA NASCITA E L’ESPANSIONE DELL’IMPERO ARABO”


(1 modulo da 50 minuti)

Obiettivi specifici: a. gli alunni devono acquisire le conoscenze relative alle differenti fasi di
formazione ed espansione dell’impero arabo.
Obiettivi trasversali: gli alunni devono potenziare la capacità di ascolto per comprendere e trarre
informazioni.
Obiettivi operativi: gli alunni devono acquisire dimestichezza con gli strumenti degli storici,
come le carte tematiche.
Contenuti: presentazione delle differenti fasi di formazione e crescita dell’Impero arabo
attraverso la conquista dell’Impero persiano, le guerre contro l’Impero romano
d’Oriente, che portano ad esempio alla conquista dell’Egitto, la sconfitta
dei Visigoti, la conquista della Spagna e delle più importanti isole del Mare
Mediterraneo.
Metodologia: una lezione frontale che gli alunni devono seguire per poter completare la carta
tematica (ALLEGATO D).
Situazione didattica 1. attività del docente: l’insegnante distribuisce e spiega la carta tematica da
completare, poi passa alla lezione frontale
sull’espansione islamica sulle coste del Mare
Mediterraneo.
2. attività degli alunni: gli alunni, ascoltando, devono essere in grado di
completare la cartina e la legenda, individuando i
periodi e le aree di espansione e di conquista dei
musulmani, dalla morte di Maometto alla conquista
della Sicilia nella prima metà del IX secolo.
Strumenti: la fotocopia fornita dall’insegnante con la cartina e la legenda da completare.
Verifica formativa: a. correzione immediata della fotocopia, svolta collettivamente.
Tempo: 30 minuti di lezione frontale, durante la quale gli alunni completano la cartina
e la legenda, e 10 minuti di correzione della fotocopia.

 Quarta fase: “IL SAPERE ARABO E LE GRANDI INVENZIONI”


(1 modulo da 50 minuti)

Obiettivi specifici: a. gli alunni devono acquisire la conoscenza delle invenzioni e delle
innovazioni che si sono diffuse in Occidente grazie agli arabi;
Obiettivi trasversali: gli alunni devono socializzare e potenziare le capacità necessarie per
lavorare in gruppo, collaborando positivamente con i compagni per
raggiungere l’obiettivo dell’attività.
Contenuti: trasmissione al mondo occidentale del sistema numerico di origine indiana
(0,1,2,3,4,5,6,7,8,9) e della tecnica di fabbricazione della carta di invenzione
cinese, diffusione nel Mare Mediterraneo delle imbarcazioni a vela triangolare
e trasmissione della tecnica araba di raffinazione dello zucchero.
Metodologia: la lezione è articolata secondo la tecnica di cooperative learning, conosciuta
come Jigsaw. Ad ogni alunno é distribuita una scheda (ALLEGATO E). Gli
allievi vengono quindi organizzati in cinque gruppi base, dove ogni singolo

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ragazzino svolge un lavoro individuale sull’argomento che deve approfondire
(i
numeri arabi, la carta, la raffinazione dello zucchero, le innovazioni marinare).
Gli alunni sono successivamente divisi per formare gruppi di esperti per
approfondire l’argomento, con l’aiuto di domande, e per preparare la
spiegazione da tenere agli altri membri del gruppo base. Infine vengono
ricomposti i gruppi base, all’interno dei quali a turno ogni allievo spiega la
propria lezione, su una diversa invenzione od innovazione araba, agli altri
compagni del gruppo.
L’efficacia di questa attività è stata verificata attraverso il completamento di
schemi riassuntivi dei quattro argomenti trattati nei gruppi (ALLEGATO F).
Situazione didattica 1. attività del docente: l’insegnante presenta l’attività, distribuisce le fotocopie
e spiega agli alunni come formare i diversi gruppi,
vigila sul rispetto dei tempi e dei ruoli all’interno di
ogni gruppo.
2. attività degli alunni: gli alunni si organizzano nei gruppi base (a seconda del
numero presente nel riquadro della fotocopia in alto a
destra) dove ogni singolo allievo svolge il lavoro
individuale sull’argomento che deve approfondire. Poi i
ragazzi di riorganizzano per formare i gruppi degli
esperti (a seconda della lettera presente nel riquadro
della fotocopia in alto a destra) per approfondire
l’argomento, con l’aiuto di domande, e per preparare la
spiegazione da tenere agli altri membri del gruppo base.
Quindi gli alunni ricostituiscono i gruppi base, dove a
turno ogni allievo spiega la propria lezione su una
diversa invenzione od innovazione araba, agli altri
compagni del gruppo. Gli alunni completano infine gli
schemi riassuntivi.
Strumenti: le fotocopie fornite dall’insegnante.
Verifica formativa: a. correzione collettiva degli schemi riassuntivi dei quattro argomenti trattati
nei gruppi.
Tempo: 3 minuti per la presentazione alla classe dell’attività di cooperative learning e
la disposizione degli alunni nei gruppi base, 7 minuti per la lettura individuale
della scheda, 10 minuti per l’attività di approfondimento nei gruppi degli
esperti, 20 minuti per l’attività di esposizione all’interno dei gruppi base (5
minuti per ogni alunno, in gruppi di quattro alunni), 5 minuti per la
compilazione degli schemi riassuntivi e 5 minuti finali per la correzione degli
schemi riassuntivi.

• Verifica sommativa “LA CIVILTÀ ARABA”


Si tratta di una verifica strutturata volta ad accertare il raggiungimento degli obiettivi cognitivi
individuati con la presente Unità Didattica:
A: la conoscenza degli eventi storici trattati;
B: la definizione dei rapporti causa-effetto e azioni-conseguenze;
C: l’utilizzo del linguaggio specifico e degli strumenti della ricerca storica.

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Ovviamente di fronte alla presenza di tre alunni che sono seguiti dall’educatrice, ho ritenuto
opportuno elaborare per loro una prova differenziata. La differenziazione, ovviamente, non ha
riguardato gli obiettivi, ma le modalità di verifica. Gli esercizi sono stati modificati in minima
parte, con l’introduzione di facilitatori per gli esercizi B1 e A3 e l’eliminazione della richiesta di
motivare le risposte dell’esercizio B2. Solo l’esercizio C1 è stato profondamente modificato perché,
nella verifica differenziata, non è più un lavoro di completamento di definizioni, ma di
collegamento del termine con la definizione corretta. In entrambi i casi, verifica e verifica
differenziata, la durata prevista é di 50 minuti.

• Tempi: 5 moduli da 50 minuti.

• Riflessione conclusiva sull’attività svolta:


 clima della classe e relazione docente – alunni
Sin dall’inizio, la classe si è dimostrata interessata alle attività che proponevo ed in alcuni
momenti anche molto curiosa. In classe c’è sempre stato un clima sereno e disteso, senza la
presenza di elementi di disturbo o di contestazione. Solo durante l’attività di cooperative learning,
ci sono stati alcuni momenti di confusione, che dipendono da due fattori:
1. gli alunni non avevano mai svolto un’attività di questo tipo e non erano quindi abituati da
organizzarsi in gruppi, che si sciolgono e ricompongono più volte;
2. era la prima volta che mettevo in pratica questa tecnica, sperimentata però più volte durante
i corsi universitari.
La relazione docente-alunni è stata quindi positiva, anche se è emerso un piccolo problema nei
confronti di una ragazzina musulmana. Infatti, quest’ultima ha in parte criticato il testo della
comprensione scritta sulla vita di Maometto, affermando che, sulla base di quanto le aveva detto
suo padre, il Corano consegnato al profeta era stato direttamente scritto da Allah sulla pietra. Di
fronte a questa osservazione, io mi sono limitato a dire che i ragazzi dovevano rivolgere la loro
attenzione solo sugli avvenimenti storici (ad esempio che Maometto inizia a predicare la nuova
religione islamica a partire dal 610 d.C.) e che non era il momento giusto per affrontare il tema dal
punto di vista teologico.
 Unità Didattica
La buona riuscita nella verifica sommativa conferma l’interesse che la classe ha mostrato durante lo
svolgimento dell’attività, soprattutto durante le lezioni frontali, nelle quali gli alunni hanno avuto
spazio per intervenire, per avere un chiarimento o anche semplicemente per trovare risposta ad una
loro curiosità. Mi tocca precisare comunque che si tratta di alunni che sono stati felicemente ed
efficacemente interessati alla storia dalle lezioni della professoressa Mondardini, alle quali ho

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assistito, sia grazie al modulo di tirocinio attivo, sia attraverso l’ora di compresenza che ho con lei
nel primo quadrimestre in un’altra prima. Per quanto riguarda le diverse modalità di
insegnamento, mi sento di dire che:
I. Partire da una comprensione scritta per presentare l’argomento, rinunciando alla
tradizionale lezione frontale, nella quale l’insegnante introduce l’attività che i ragazzi
dovranno affrontare, non ha provocato smarrimento negli alunni. Inoltre questa prima
fase mi ha facilitato il prosieguo dell’attività, perché nelle lezioni successive mi sono
trovato di fronte ad alunni che avevano già delle conoscenze sul mondo arabo e che
riuscivano quindi a cogliere meglio alcuni aspetti o dinamiche, come il processo di
unificazione delle popolazioni della penisola araba. Inoltre questo tipo di attività ha una
valenza interdisciplinare (Italiano e Storia) perché richiede e allo stesso tempo potenzia le
abilità necessarie per leggere correttamente un testo ed individuare le informazioni più
importanti.
II. L’attività di cooperative learning ha divertito gli alunni che si sono trovati in una
situazione assolutamente nuova per loro, nella quale sono diventati insegnanti per i
compagni. Durante questa attività sono emersi però degli atteggiamenti da parte di alcuni
alunni che mi spingono a riflettere. Ho notato infatti come, sebbene si trattasse di una prima
all’inizio dell’anno e quindi i ragazzini non si conoscessero ancora molto, all’interno dei
gruppi molti allievi avevano dimostrato di aver già etichettato alcuni compagni come poco
affidabili. In questa situazione di apprendimento cooperativo, nella quale tutti sono
responsabili del successo del gruppo, questi ragazzi, giudicati “scansafatiche”, potevano
facilmente diventare il capro espiatorio dell’insuccesso del gruppo oppure potevano
essere privati del loro ruolo di insegnanti dell’argomento che hanno approfondito nel
gruppo degli esperti. La pratica di individuare un capro espiatorio viene in parte contrastata
dalla stessa organizzazione dell’attività, perché formando gruppi di base e gruppi di esperti,
che si riuniscono in momenti differenti, la responsabilità di un insuccesso finale non può
essere attribuita ad un singolo, perché è del gruppo, quello di base o quello degli esperti. La
tendenza invece da parte di alcuni alunni a privare i compagni del loro ruolo di insegnanti va
contrastata dal professore che, durante l’attività del Jigsaw, non deve più fornire
apprendimenti, ma deve garantire il corretto funzionamento dei gruppi attraverso controlli
ed interventi puntuali.
III. Infine lo svolgimento di questa Unità Didattica, nella quale ho lasciato ampio spazio
all’iniziativa degli alunni, mi ha portato a riflettere sulla lezione frontale. Si tratta di una
metodologia di insegnamento che dà indubbie sicurezze all’insegnante, che si sente più

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sicuro di controllare il processo di insegnamento e quindi pensa anche di essere più efficace
nel processo di apprendimento degli alunni. La verifica sommativa ha però evidenziato, in
questo caso, che gli alunni sono stati in grado di raggiungere gli obiettivi cognitivi fissati
nell’Unità Didattica anche attraverso attività diverse dalla lezione frontale, nelle quali erano
loro ad essere “i protagonisti” del processo di apprendimento ed il professore era messo un
po’ in secondo piano. La lezione frontale permette però agli alunni, a differenza ad
esempio del Jigsaw, di intervenire durante la spiegazione con domande, anche semplici
curiosità, che ritengo importanti anche per stabilire in classe un clima sereno e rilassato. Non
bisogna poi dimenticarsi che la lezione frontale è un utile allenamento per i ragazzi che si
mettono in una situazione di ascolto per comprendere informazioni e rielaborarle.
IV. Infine per quanto riguarda le correzioni delle verifiche formative, ho cercato di ritagliare ove
possibile dei momenti di correzione collettiva, in quanto li ritengo molto importanti sia
perché possono diventare un’attività di recupero delle conoscenze per gli alunni che non
hanno capito o memorizzato qualcosa, sia perché risultano utili per abituare gli alunni
all’autovalutazione. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, mi sono reso conto, anche
con il confronto con altri insegnanti, che è utile indicare i punteggio negli esercizi, anche
se non si tratta di una verifica sommativa, perché aiutano gli alunni nell’autovalutazione,
rendendo visibili le lacune o le incomprensioni.

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