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Capitolo 5

Integrazione delle funzioni di


pi variabili reali.
Abbiamo gi trattato nel capitolo precedente la misura secondo Peano-Jordan
per gli insiemi di punti dello spazio R
k
. Riportiamo, di seguito, per comodit
del lettore, le denizioni fondamentali.
Se I = [a
1
, b
1
] . . . [a
k
, b
k
] un rettangolo chiuso di R
k
, si chiama misura
[area se k = 2, volume se k = 3] di I il numero reale non negativo:

k
(I) = (b
1
a
1
) . . . (b
k
a
k
)
Un plurirettangolo chiuso di R
k
lunione di un numero nito di rettangoli
chiusi di R
k
a due a due privi di punti interni comuni.
Se I un plurirettangolo chiuso di R
k
e {I
1
, . . . , I
n
} una decomposizione
di I in rettangoli chiusi, si chiama misura [area se k = 2 volume se k = 3]
di I il numero reale non negativo:

k
(I) =
n

i=1

k
(I
i
)
Osservazione 52 Siano J un plurirettangolo chiuso di R
k
e [a, b] un inter-
vallo compatto di R.
Il prodotto cartesiano I = J [a, b] un plurirettangolo chiuso di R
k+1
e si
ha:

k+1
(I) =
k
(J) (b a)
Infatti detta {J
1
, . . . , J
n
} una decomposizione di J in rettangoli chiusi di R
k
e posto
I
i
= J
i
[a, b]
I
1
, . . . , I
n
sono rettangoli chiusi di R
k+1
, a due a due privi di punti interni
comuni
I = (J
1
. . . J
n
) [a, b] = (J
1
[a, b]) . . . (J
n
[a, b]) =
= I
1
. . . I
n
171
172 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
Quanto ora stabilito ci dice che I un plurirettangolo chiuso di R
k+1
e che

k+1
(I) =
n

i=1

k+1
(I
i
) =
n

i=1

k
(J
i
) (b a) =
k
(J) (b a)
Sia I un sottoinsieme limitato di R
k
. Denotiamo con A(I) [B(I)] lin-
sieme numerico costituito dalle misure dei plurirettangoli chiusi contenuti in
[contenenti] I.
I numeri reali non negativi:

i
k
= supA(I)
e
k
= inf B(I)
diconsi rispettivamente la misura interna e la misura esterna di I.
Si dice che I misurabile secondo PeanoJordan se i due insiemi
separati, A(I) e B(I) sono contigui.
In tal caso il numero reale non negativo

k
(I) =
i
k
(I) =
e
k
(I)
dicesi la misura [larea se k = 2, il volume se k = 3] di I.
Denotiamo con M
e
la famiglia di tutti i sottoinsiemi di R
k
limitati e mis-
urabili.
Sia I una parte di R
k
non limitata. Si dice che I misurabile secondo
PeanoJordan se per ogni J M
e
linsieme limitato I J misurabile.
Se I misurabile si chiama misura [area se k = 2, volume se k = 3] di
I lelemento di [0, +]:

k
(I) = sup
JM
e

k
(J I)
Se
k
(I) = + suol dirsi che I ha misura innita; in caso contrario dici-
amo che I ha misura nita.
Per ogni n N sia Q
m
= [n, n]
k
.
Se I una parte non limitata di R
k
si dimostra che I misurabile se e solo
se per ogni n N, I Q
n
misurabile e che, quando ci accade risulta:

k
(I) = lim
n+

k
(I Q
n
)
Rileviamo esplicitamente che R
k
misurabile e che

k
_
R
k
_
= +.
La propriet della misura in R
k
sono le stesse precisate in R
2
.
Osservazione 53 Quando non vi luogo ad equivoco, il simbolo
k
viene
sostituito con .
5.1 Cilindri. Solidi di rotazione. 173
5.1 Cilindri. Solidi di rotazione.
5.1.1 Cilindri.
Siano: A un compatto misurabile di R
k
, [a, b] un intervallo compatto di R.
Il prodotto cartesiano
C = A[a, b]
si chiama cilindro di base A e altezza (b a).
Figura 5.1: Rappresentazione geometrica, per k = 2 del cilindro di base A e
altezza (b a).
Teorema 5.1 Il cilindro C misurabile e si ha

k+1
(C) =
k
(A) (b a)
Dimostrazione Sia > 0. Essendo A un sottoinsieme di R
k
limitato e
misurabile, esistono due plurirettangoli chiusi di R
k
, J

e J

, tali che:
J

A J

,
k
_
J

k
_
J

_
<

b a
.
Posto I

= J

[a, b] e I

= J

[a, b], I

e I

sono plurirettangoli chiusi di


R
k+1
tali che:
I

C I

,
k+1
_
I

k+1
(I) =
k
_
J

_
(b a)
k
_
J

_
(b a) <
Quanto ora stabilito ci dice che C misurabile. Inoltre, dalle relazioni:

k+1
_
I

_

k+1
(C)
k+1
_
I

k+1
_
I

_

k
(A) (b a)
k+1
_
I

_
si deduce che
|
k+1
(C)
k
(A) (b a)|
k+1
_
I

k+1
_
I

_
<
da cui
k+1
(C) =
k
(A) (b a) a causa dellarbitrariet di > 0
Se a = b non c nulla da dimostrare. Abbiamo quindi supposto nella
dimostrazione a < b.
174 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
5.1.2 Solidi di rotazione.
Sia f (x) una funzione reale e non negativa denita in un intervallo (a, b) R.
Sia R
f
il rettangoloide di base (a, b) relativo a f del piano (O, x, y) dello
spazio (O, x, y, z).
Detto un angolo di [0, 2], indichiamo con A un sottoinsieme di R
3
che si
ottiene facendo ruotare dellangolo il rettangoloide R
f
attorno allasse x,
insieme che viene detto un solido di rotazione
Figura 5.2: Rappresentazione geometrica della costruzione di un solido di
rotazione.
Teorema 5.2 Il solido A misurabile secondo PeanoJordan e si ha:
vol A =

2
b
_
a
f
2
(x) dx
Dimostrazione Sia D(x
0
, x
1
, . . . , x
n
) una decomposizione di [a, b] in
intervalli compatti. Posto
m

i
= min
x[x
i
,x
i+1
]
f (x) , m

i
= max
x[x
i
,x
i+1
]
f (x)
R

i
= [x
i
, x
i+1
]
_
0, m

, R

i
= [x
i
, x
i+1
]
_
0, m

denotiamo con C

i
e C

i
i solidi descritti da R

i
e R

i
per eetto della rotazione:
C

i
[C

i
] il cilindro avente per base il settore circolare di raggio m

i
[m

i
] e
per altezza x
i+1
x
i
.
I cilindri
C

0
, C

1
, . . . , C

n1
sono a due a due privi di punti interni comuni. Sicch lunione:
C

D
=
n1
_
i=0
C

i
5.1 Cilindri. Solidi di rotazione. 175
un insieme misurabile incluso in A e si ha:
volC

D
=
n1

i=0
vol C

i
=
n1

i=0

2
m

2
i
(x
i+1
x
i
)
Analogamente lunione
C

D
=
n1
_
i=0
C

i
un insieme misurabile contenente A e si ha:
volC

D
=
n1

i=0
vol C

i
=
n1

i=0

2
m

2
i
(x
i+1
x
i
)
Ci premesso, consideriamo la funzione:
g (x) =

2
f
2
(x) x [a, b]
Rilevato che
min
x[x
i
,x
i+1
]
g (x) =

2
m

2
i
, max
x[x
i
,x
i+1
]
g (x) =

2
m

2
i
si ha:
vol C

D
= s
D
(g) vol C

D
= S
D
(g)
Pertanto, tenendo presente la denizione dintegrale denito di una funzione
continua in un intervallo compatto ed ivi non negativa, si ha:
sup
D
vol C

D
=

2
b
_
a
f
2
(x) dx = inf
D
vol C

D
(5.1.1)
Sia > 0. La (5.1.1) comporta lesistenza di una decomposizione D
i
di [a, b]
in intervalli compatti in modo che
vol C

vol C

< ;
ci implica che A misurabile. Dalle relazioni:
vol C

2
b
_
a
f
2
(x) dx vol C

vol C

vol A vol C

si deduce che

vol A

2
b
_
a
f
2
(x) dx

vol C

vol C

<
176 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
e di qui
vol A =

2
b
_
a
f
2
(x) dx
a causa dellarbitrariet di > 0.
Aggiungiamo, omettendone la dimostrazione, il
Teorema 5.3 Se f una funzione reale generalmente continua e non nega-
tiva in un intervallo (a, b), allora A(f) misurabile, ed ha misura nita se e
solo se f integrabile in (a, b) e si ha:

3
(A(f)) =

2
b
_
a
f
2
(x) dx
5.2 Integrazioni delle funzioni reali continue in un
compatto misurabile di R
k
.
5.2.1 Diametro di un sottoinsieme limitato di R
k
Ricordiamo che un sottoinsieme A di R
k
si dice limitato quando esiste almeno
un rettangolo di R
k
che lo contiene.
Denizione 56 Sia A un insieme limitato e non vuoto di R
k
. Si chiama
diametro dellinsieme A lestremo superiore dellinsieme di numeri reali
descritto dalla distanza P

quando P

e P

variano nellinsieme A, e i.e.


il numero
sup
(P

,P

)A
2

il quale certamente un numero nito perch abbiamo supposto che A


limitato.
Si noti che nel caso particolare che A un cerchio di R
k
, il diametro di A
ora denito, restituisce il diametro del cerchio A denito come il doppio del
raggio del cerchio.
5.2.2 Decomposizione di un insieme limitato di R
k
e diametro
di una decomposizione.
Denizione 57 Sia A un insieme limitato e non vuoto di R
k
.
Si chiama decomposizione dellinsieme A ogni insieme costituito da un
numero nito di parti non vuote di A, A
1
, A
2
, . . . , A
n
con n 2 a due a due
prive di punti interni comuni e tali che la loro unione sia eguale a A.
5.2 Integrazioni delle funzioni reali continue in un compatto
misurabile di R
k
. 177
Si noti che le partizioni niti di A sono particolari decomposizioni di A, e
che esistono decomposizioni di A che non sono partizioni.
Denizione 58 Si chiama diametro di una decomposizione D di A, e
si indica con , il pi grande dei diametri degli insiemi che costituiscono la
decomposizione D di A.
Teorema 5.4 Se A un compatto misurabile di R
k
, per ogni > 0 esiste
una decomposizione di A in compatti misurabili avente diametro minore di
.
Dimostrazione Riferiamoci, per semplicit, al caso k = 2.
Sia [a
1
, b
1
] [a
2
, b
2
] un rettangolo chiuso di R
2
contenente A. Fissato > 0,
siano D(x
0
, x
1
, . . . , x
m
) e D(y
0
, y
1
, . . . , y
n
) decomposizioni rispettivamente
di [a
1
, b
1
] e [a
2
, b
2
] in intervalli compatti aventi entrambi ampiezza minore di
/

2. Il generico rettangolo chiuso [x


i
, x
i+1
] [y
j
, y
j+1
] ha diametro minore
Figura 5.3: Rappresentazione geometrica della decomposizione del
rettangolo chiuso contenente A.
di .
Pertanto, indicati con I
1
, . . . , I
r
quelli, fra i suddetti rettangoli, aventi inter-
sezione non vuota con A, e posto:
A
i
= I
i
A
gli insiemi A
1
. . . , A
r
costituiscono una decomposizione di A in compatti
misurabili avente diametro minore di .
5.2.3 Parte non negativa [non positiva] di f.
Sia f una funzione reale denita in A R
k
.
178 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
Denizione 59 Si chiama parte non negativa di f la funzione
f
+
: P A
f (P) +|f (P)|
2
=
_
_
_
f (P) se f (P) 0
0 se f (P) < 0
Denizione 60 Si chiama parte non positiva di f la funzione
f

: P A
f (P) |f (P)|
2
=
_
_
_
0 se f (P) > 0
f (P) se f (P) 0
Evidentemente le funzioni f
+
e f

sono rispettivamente non negative e non


positive e si ha:
P A f
+
(P) +f

(P) = f (P) , f
+
(P) f

(P) = |f (P)|
Aggiungiamo che se f continua in un punto P
0
A, anche f
+
e f

sono
continue in P
0
.
5.3 Cilindroidi
Sia f una funzione reale continua nel compatto misurabile A di R
k
, ed ivi
non negativa [non positiva].
Il sottoinsieme di R
k+1
,
C =
_
(P, x
k+1
) R
k+1
: P = (x
1
, . . . , x
k
) A e 0 x
k+1
f (P)
_
[C =
_
(P, x
k+1
) R
k+1
: P = (x
1
, . . . , x
k
) A e f (P) x
k+1
0
_
]
si chiama cilindroide relativo ad f e di base A. Ammesso che f si a
Figura 5.4: Rappresentazione geometrica, per k = 2 del cilindroide di base
A.
5.3 Cilindroidi 179
non negativa consideriamo una decomposizione D(A
1
, . . . , A
n
) in compatti
misurabili e poniamo:
C

i
= A
i

_
0, m

i
= A
i

_
0, m

dove
m

i
= min
A
i
f , m

i
= max
A
i
f
Rilevato che i cilindri C

1
, . . . , C

m
[C

1
, . . . , C

n
] sono a due a due privi di punti
interni comuni, ponendo
C

D
=
_
i=1,...,n
C

i
, C

D
=
_
i=1,...,n
C

i
vengono individuati due sottoinsiemi misurabili di R
k+1
tali che:
C

D
C(f) C

k+1
_
C

D
_
=
n

i=1

k+1
_
C

i
_
=
n

i=1

k
(A
i
) m

i
= s
D

k+1
_
C

D
_
=
n

i=1

k+1
_
C

i
_
=
n

i=1

k
(A
i
) m

i
= S
D
Sussistono i teoremi seguenti:
Teorema 5.5 Se f una funzione reale continua e non negativa nel com-
patto misurabile A di R
k
, allora il cilindroide C relativo ad f e di base A
misurabile e si ha:

k+1
(C (f)) = sup
D
s
D
(f) = inf
D
S
D
(f)
Teorema 5.6 Se f una funzione reale continua e non positiva nel com-
patto misurabile di R
k
, allora il cilindroide C(f) relativo ad f e di base A
misurabile e si ha:

k+1
(C(f)) =
k+1
(C(f))
Teorema 5.7 Se f una funzione reale denita e continua nel compatto
misurabile A di R
k
, allora il suo graco misurabile ed ha misura nulla.
180 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
5.4 Integrali di una funzione reale continua in un
compatto misurabile di R
k
e sue propriet.
Sia f una funzione reale continua nel compatto misurabile A di R
k
. Detta
D(A
1
, . . . , A
n
) una decomposizione di A in compatti misurabili e scelti P
1

A
1
, . . . , P
n
A
n
, consideriamo la somma:

D
(f) =
n

i=1
f (P
i
)
k
(A
i
).
Si dimostra che nelle ipotesi fatte (f continua in A e A compatto mis-
urabile) esiste nito il
lim
0

D
nel senso che R che gode della propriet:
> 0,

> 0 :
_
_
decomposizione D con <

scelta di punti P
i
negli insiemi di D
_
_
|
D
| <
(5.4.1)
Orbene, il limite lim
0

D
si chiama lintegrale di f esteso ad A e viene
indicato con uno dei simboli:
_
A
fd
k
,
_
A
f (P) d
k
,
_
A
f (x
1
, . . . , x
k
) dx
1
, . . . , dx
k
,
_
A
f (P) dA
Nel caso k = 2 [k=3] si parla di integrale doppio [integrale triplo] e si
adopera anche la notazione:
__
A
f (x, y) dxdy [
___
A
f (x, y, z) dxdydz]
Osservazione 54 Quando non vi luogo ad equivoco,
k
viene sostituito
con .
Il fatto che lintegrale di f esteso ad A sa lunico numero reale a godere della
propriet (5.4.1) si esprime simbolicamente mediante la scrittura:
_
A
f (P) dA = lim
0
n

i=1
f (P
i
)
k
(A
i
)
essendo il diametro della decomposizione generica. Di facile dimostrazione
sono i teoremi seguenti.
5.4 Integrali di una funzione reale continua in un compatto
misurabile di R
k
e sue propriet. 181
Teorema 5.8 Se f una funzione reale costante nel compatto misurabile
A di R
k
, posto
f (P) = h P A
si ha:
_
A
hd = h(A)
in particolare
_
A
d = (A)
Teorema 5.9 Se f una funzione reale continua nel compatto misurabile
A di R
k
ivi non negativa [non positiva], vale lequivalenza:
(f identicamente nulla in A)
_
_
_
A
fd = 0
_
_
Teorema 5.10 (Propriet additiva) Sia f una funzione reale continua
nel compatto misurabile A di R
k
. Se D(A
1
, . . . , A
n
) una decomposizione
di A in compatti misurabili, si ha:
_
A
fd =
n

i=1
_
A
i
fd
k
Teorema 5.11 (Propriet di linearit) Se f e g sono funzioni reali con-
tinue nel compatto misurabile A di R
k
e se c una costante reale, si ha:
_
A
cfd = c
_
A
fd
_
A
[f +g] d =
_
A
fd +
_
A
gd
Teorema 5.12 (Propriet del modulo) Se f una funzione reale con-
tinua nel compatto misurabile A di R
k
, si ha:

_
A
fd

_
A
|f| d
Teorema 5.13 (Propriet di monotonia) Se f e g sono funzioni reali
continue nel compatto misurabile A di R
k
e se f (P) g (P) P A,
allora
_
A
f (P) d
_
A
g (P) d
182 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
Teorema 5.14 (Teorema della media) Se f una funzione reale contin-
ua nel dominio limitato misurabile ed internamente connesso A di R
k
, si
ha:
min
PA
f (P)
_
A
fd
(A)
max
PA
f (P)
Conseguentemente esiste un punto Q A tale che:
_
A
fd
(A)
= f (Q)
5.5 Insiemi normali del piano
Denizione 61 Siano (t) e (t) due funzioni reali continue in un inter-
vallo (a, b) R e tali che risulti:
(x) (x) x (a, b) .
Si chiama insieme normale rispetto allasse x [y], relativo alla coppia
di funzioni (, ) il compatto di R
2
:
A = {P = (x, y) : x [a, b] e (x) y (x)}
[A = {P = (x, y) : y [a, b] e (y) x (y)}]
Figura 5.5: Esempi di due insiemi normali rispetto allasse x [y] relativi alla
coppia di funzioni (, ).
Osservazione 55 Si noti che, se un insieme A del piano un insieme nor-
male rispetto a un asse coordinato, ogni retta normale a tale asse coordinato
interseca linsieme A in al pi un segmento, e vale anche il viceversa, purch
A sia connesso.
Conseguentemente un cerchio del piano (O, x, y) un insieme normale sia
rispetto allasse x, sia rispetto allasse y. Invece una corona circolare del
piano (O, x, y) non un insieme normale n rispetto allasse x, n rispetto
5.5 Insiemi normali del piano 183
allasse y.
Si osservi per che la retta orizzontale che passa per il centro della corona
divide la corona in due insiemi normali rispetto allasse x (e non normali
rispetto allasse y).
Rilevato che A misurabile, sussiste il
Teorema 5.15 Se f (x, y) una funzione reale di classe C
0
in A, la funzione
x [a, b]
(x)
_
(x)
f (x, y) dy
[y [c, b]
(y)
_
(y)
f (x, y) dy]
di classe C
0
in [a, b] e si ha
__
A
f (x, y) dxdy =
b
_
a
_
_
_
(x)
_
(x)
f (x, y) dy
_
_
_
dx (5.5.1)
[
__
A
f (x, y) dxdy =
b
_
a
_
_
_
(y)
_
(y)
f (x, y) dx
_
_
_
dy] (5.5.2)
Dimostrazione Omessa.
Osservazione 56 Le relazioni (5.5.1) e (5.5.2) si chiamano formule di
riduzione perch riducono il calcolo di un integrale doppio esteso a un in-
sieme normale al calcolo di due integrali semplici, i.e. di due integrali di fun-
zioni di una variabile; infatti a 2
o
membro delle formule (5.5.1) e (5.5.2) gura
un integrale semplice di un integrale semplice dipendente da un parametro.
I secondi membri delle formule (5.5.1) e (5.5.2) si chiamano integrali iterati
per ricordare che essi sono integrali semplici di un integrale semplice.
Considerato, per ssare le idee, lintegrale iterato
b
_
a
dx
(x)
_
(x)
f (x, y) dy,
lintegrale
(x)
_
(x)
f (x, y) dy
184 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
si chiama integrale interno dellintegrale iterato; lintegrale
b
_
a
dx
si chiama lintegrale esterno dellintegrale iterato.
Lintegrale iterato
b
_
a
dx
(x)
_
(x)
f (x, y) dy
si ricorda facilmente quando si osserva che esso rappresenta il numero che si
ottiene integrando prima la funzione f (x, f) lungo il segmento verticale s
x
di ascissa x dellinsieme A e poi integrando il numero cos ottenuto rispetto
a x da a a b.
Figura 5.6: Linsieme A: interpretazione geometrica dellintegrale iterato..
Teorema 5.16 (sul signicato geometrico di un integrale doppio) Sia
f (x, y) una funzione reale di due variabili continua in un insieme A com-
patto e misurabile del piano (O, x, y). Siano poi C, C
+
e C

i cilindroidi di
base A relativi a f, f
+
e f

. Risulta allora:
__
A
f (x, y) dxdy =
_
_
_
vol C se f (x, y) 0 in A
vol C se f (x, y) 0 in A
vol C
+
vol C

in generale
Esempio 37 Calcolare:
__
A
e
x+y
dxdy
A il dominio normale rispetto allasse x relativo alla coppia di funzioni
(x) = 0 x
_
0,

2
_
e (x) = x
_
0,

2
_
;
5.5 Insiemi normali del piano 185
Figura 5.7: Linsieme A.
__
A
e
x+y
dxdy =
/2
_
0
_
_

_
0
e
x+y
dy
_
_
dx =
/2
_
0
_
_
e
x

_
0
e
y
dy
_
_
dx =
= (e

1)
/2
_
0
e
x
dx = (e

1)
_
e
/2
1
_
Osservazione 57 Se linsieme A un rettangolo [a, b] [c, d] del piano
(O, x, y), poich A normale sia rispetto allasse x, sia rispetto allasse y, si
possono applicare entrambe le relazioni di riduzione (5.5.1) e (5.5.2) e si ha:
__
A
f (x, y) dxdy =
b
_
a
dx
d
_
c
f (x, y) dy =
d
_
c
dy
b
_
a
f (x, y) dx
Questa eguaglianza ci dice che, se linsieme A un rettangolo, nel calcolo
dellintegrale doppio di f (x, y) estesa ad A con le formule di riduzione,
lecito invertire lordine delle integrazioni.
Osservazione 58 Se linsieme A un rettangolo [a, b][c, d], e se la funzione
f (x, y) un prodotto del tipo
(x) (x)
i.e. il prodotto di una funzione della sola x per una funzione della sola y,
applicando, per esempio, la formula di riduzione (5.5.1), si ha:
__
A
(x) (x) dxdy =
b
_
a
dx
d
_
c
(x) (x) dy =
b
_
a
dx
_
_
(x)
d
_
c
(y) dy
_
_
=
=
d
_
c
(y) dy
b
_
a
(x) dx =
b
_
a
(x) dx
d
_
c
(y) dy
Questa eguaglianza ci dice che se A un rettangolo [a, b] [c, d] e se la
funzione f (x, y) un prodotto del tipo (x) (x), lintegrale doppio di
186 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
f (x, y) esteso ad A risulta eguale al prodotto di due integrali semplici.
Si noti che, se le due ipotesi fatte (A = rettangolo, f (x, y) = (x) (x))
non sono vericate entrambe, lintegrale iterato a 2
o
membro della (5.5.1)
(o della (5.5.2)) un integrale semplice di un integrale semplice, e non il
prodotto di due integrali semplici.
Esempio 38 Calcolare lintegrale doppio
__
A
x
2
1 +xy
dxdy,
essendo A il rettangolo rappresentato in gura 5.8.
Il triangolo A un insieme normale sia rispetto allasse x, sia rispetto allasse
Figura 5.8: Linsieme A : triangolo.
y. Come insieme normale rispetto allasse x, esso ha come base lintervallo
compatto [0, 1] ed relativo alle funzioni (x) e (x) = x. Pertanto si ha:
__
A
x
2
1 +xy
dxdy =
1
_
0
xdx
x
_
0
x
1 +xy
dy =
1
_
0
xdx
x
_
0
d (1 +xy)
1 +xy
=
=
1
_
0
x[log (1 +xy)]
y=x
y=0
dx =
1
_
0
xlog
_
1 +x
2
_
dx =
=
1
2
1
_
0
log
_
1 +x
2
_
d
_
1 +x
2
_
=
1
2
_
log
_
1 +x
2
_ _
1 +x
2
_
1
0
+

1
2
1
_
0
_
1 +x
2
_
2x
1 +x
2
dx =
= log 2
1
_
0
xdx = log 2
_
x
2
2
_
1
0
= log 2
1
2
5.5 Insiemi normali del piano 187
Dunque risulta:
__
A
x
2
1 + xy
dxdy = log 2
1
2
Poich la funzione integranda
Grafico della funzione
0
0.2
0.4
0.6
0.8
f(x,y)
0.2
0.4
0.6
0.8
1
y
0.2
0.4
0.6
0.8
1
x
Figura 5.9: Rappresentazione della funzione f (x, y).
x
2
1 +xy
sempre maggiore o pari a zero in A, lintegrale doppio calcolato rappresenta
il volume del cilindroide C di base A relativo alla funzione
f (x, y) =
x
2
1 +xy
.
Pertanto si ha:
vol C = log 2
1
2
.
Esempio 39 Calcolare:
__
A
xydxdy
A un dominio normale rispetto allasse y relativo alla coppia di funzioni:
(y) = y y
_
0,
1

2
_
e (y) =
_
1 y
2
y
_
0,
1

2
_
188 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
Figura 5.10: Il dominio A.
__
A
xydxdy =
1

2
_
0
dy

1y
2
_
y
xydx =
1

2
_
0
ydy

1y
2
_
y
xdx =
=
1

2
_
0
y
_
x
2
2
_

1y
2
y
dy =
1
2
1

2
_
0
y
_
1 2y
2
_
dy =
=
1
2
1

2
_
0
ydy
1

2
_
0
y
3
dy =
1
4
_
1
2
_

1
4
_
1
4
_
=
1
8

1
16
=
1
16
Esempio 40 Calcolare lintegrale doppio
__
A
xydxdy,
essendo A linsieme del piano (O, x, y) denito dalle limitazioni
_
_
_
x
2
4
+y
2
1
x 0
Osserviamo che la curva di equazione
x
2
4
+y
2
= 1
lellisse con centro nellorigine avente per assi (di simmetria) lasse x e
lasse y e intersecante lasse x nei punti (2, 0) e (2, 0) e lasse y nei punti
(0, 1) e (0, 1). Linsieme A quindi la parte del primo e quarto quadrante
dellellisse.
Si osservi che linsieme A simmetrico rispetto allasse y e che la funzione
5.5 Insiemi normali del piano 189
1
0.5
0
0.5
1
y
2 1 1 2
x
Figura 5.11: Ellisse di equazione
x
2
4
+ y
2
= 1.
integranda xy assume valori opposti in punti simmetrici rispetto allasse y.
Deve, pertanto, risultare:
__
A
xydxdy = 0
Infatti, considerato A come linsieme normale rispetto allasse x di base [0, 2]
relativo alle funzioni
(x) =
_
1
x
2
4
e (x) =
_
1
x
2
4
si ha:
__
A
xydxdy =
2
_
0
dx
+
_
1
x
2
4
_

_
1
x
2
4
xydy =
2
_
0
xdx
+
_
1
x
2
4
_

_
1
x
2
4
ydy =
=
2
_
0
x
_
y
2
2
_
y=+
_
1
x
2
4
y=
_
1
x
2
4
dx =
2
_
0
x 0dx = 0
Poich la funzione xy di segno variabile in A, lintegrale doppio calcolato
rappresenta la dierenza vol C
+
vol C

. Pertanto si ha:
vol C
+
vol C

= 0
Esempio 41 Calcolare lintegrale doppio
__
A
x
2
y
x
2
+y
2
dxdy
dove A il settore di corona circolare di gura 5.12.
190 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
Figura 5.12: Corona circolare: insieme A dintegrazione.
A un insieme normale sia rispetto allasse x, sia rispetto allasse y.
Lequazione della circonferenza di centro lorigine e raggio a x
2
+ y
2
= 1.
Tale equazione equivalente allequazione y =

1 x
2
. Lequazione della
circonferenza di centro lorigine e raggio 2 x
2
+ y
2
= 4. Tale equazione
equivalente allequazione y =

4 x
2
. Linsieme A coincide con linsieme
normale rispetto allasse x di base [0, 2] relativo alle funzioni
(x) =
_
_
_

1 x
2
se x [0, 1]
0 se x [1, 2]
e (x) =
_
4 x
2
Poich (x) ha due espressioni diverse negli intervalli [0, 1] e [1, 2], con-
viene dividere A nei due insiemi A
1
e A
2
in gura, i.e. negli insiemi:
A
1
=
_
(x, y) : x [0, 1]
_
1 x
2
y
_
4 x
2
_
A
2
=
_
(x, y) : x [1, 2] 0 y
_
4 x
2
_
Gli insiemi A
1
e A
2
sono anchessi normali rispetto allasse x. Si ha ora:
__
A
x
2
y
x
2
+y
2
dxdy =
__
A
1
x
2
y
x
2
+y
2
dxdy +
__
A
2
x
2
y
x
2
+y
2
dxdy.
Risultando :
__
A
1
x
2
y
x
2
+y
2
dxdy =
1
_
0
dx

4x
2
_

1x
2
x
2
y
x
2
+y
2
dy =
log 2
3
__
A
2
x
2
y
x
2
+y
2
dxdy =
2
_
1
dx

4x
2
_
0
x
2
y
x
2
+y
2
dy =
log 2
3
+
7
9
5.5 Insiemi normali del piano 191
si ha:
__
A
x
2
y
x
2
+y
2
dxdy =
7
9
Osservazione 59 Poich A una gura circolare, lintegrale doppio as-
segnato si pu anche calcolare passando dalle coordinate cartesiane alle
coordinate polari cos come si vedr in un numero seguente.

Allo scopo di enunciare il teorema di Fubini, premettiamo qualche denizione.
Anzitutto, ssato i {1, . . . , k}, linsieme dei punti di R
k
aventi la ima
coordinata nulla dicesi liperpiano di R
k
di equazione x
i
= 0.
Evidentemente:
gli iperpiani di R
2
sono i due assi coordinati, gli iperpiani di R
3
sono i tre
piani coordinati.
Siano: B un compatto misurabile di R
k1
, e funzioni reali continue in
B con .
Il compatto di R
k
:
A = {(x
1
, . . . , x
i
, . . . , x
k
) R
k
: (x
1
, . . . , x
i1
, x
i+1
, . . . , x
k
) B e
(x
1
, . . . , x
i1
, x
i+1
, . . . , x
k
) x
i
(x
1
, . . . , x
i1
, x
i+1
, . . . , x
k
)}
si chiama insieme normale rispetto alliperpiano x
i
= 0 relativo alla cop-
pia di funzioni (, ). Sussiste il teorema seguente di cui ammettiamo la
dimostrazione:
Teorema 5.17 (di Fubini) Si ha, indicando con
x
k1
= (x
1
, . . . , x
i1
, x
i+1
, . . . , x
k
) ,
quanto segue:
1. Linsieme (compatto) A misurabile e risulta:

k
(A) =
_
A
_

_
x
k1
_

_
x
k1
__
dx
k1
2. Se f
_
x
k1
_
una funzione reale continua in A allora
x
k1
B
(x
k1
)
_
(x
k1
)
f
_
x
k1
_
dx
k1
192 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
continua in B e risulta
(x
k1
)
_
(x
k1
)
f
_
x
k1
_
dx
k1
=
_
A
f (x
1
, . . . , x
i
, . . . , x
k
) dx
1
, . . . , dx
k
5.6 Integrali tripli
Particolariziamo quanto detto in precedenza per gli integrali tripli.
Siano (x, y) e (x, y) funzioni reali di classe C
0
nel compatto misurabile
B di classe R
2
con (x, y) (x, y) (x, y) B.
Il compatto di R
3
A = {P = (x, y, z) : (x, y) B e (x, y) z (x, y)}
si chiama insieme normale rispetto al piano xy relativo alla coppia
di funzioni (, ).
Se B un dominio limitato e misurabile di R
2
e se (x, y) e (x, y)
(x, y) B, allora A un dominio limitato di R
3
detto dominio normale
rispetto al piano xy relativo alla coppia di funzioni (, ). Rilevato
che A misurabile, sussiste il
Teorema 5.18 Se f (x, y, z) una funzione reale di classe C
0
in A la fun-
zione
(x, y) B
(x,y)
_
(x,y)
f (x, y, z) dz
di classe C
0
in B e si ha:
___
A
f (x, y, z) dxdydz =
__
B
_
_
_
(x,y)
_
(x,y)
f (x, y, z) dz
_
_
_
dxdy
In particolare, se
f (x, y, z) = 1 (x, y, x) A,
risulta:
vol A =
__
B
[ (x, y) (x, y)] dxdy
Dimostrazione Omessa.
5.7 Cambiamento di variabili negli integrarli multipli. 193
5.7 Cambiamento di variabili negli integrarli mul-
tipli.
Siano A e A
1
domini limitati di R
k
. Sia
g (t
1
, . . . , t
k
) = (g
1
(t
1
, . . . , t
k
) , . . . , g
k
(t
1
, . . . , t
k
))
una funzione vettoriale di classe C
1
in A
1
e soddisfacente alle condizioni
seguenti:
1. La restrizione di g allinterno di A
1
invertibile;
2. per ogni I
1
, . . . , I
k
Int (A),
(g
1
, . . . , g
k
)
(t
1
, . . . , t
k
)
(t
1
, . . . , t
k
) = 0
3. g (Int (A
1
)) =
0
A
e g (A
1
) = A
Sussiste il
Teorema 5.19 Si ha quanto segue:
1. A misurabile se e solo se lo A
1
;
2. se A misurabile e se f (x
1
, . . . , x
k
) una funzione reale continua in
A, allora
_
A
f (x
1
, . . . , x
k
) dx
1
, . . . , dx
k
=
=
_
A
1
f (g (t
1
, . . . , t
k
))

(g
1
, . . . , g
k
)
(t
1
, . . . , t
k
)
(t
1
, . . . , t
k
)

dt
1
. . . dt
k
In particolare per f = 1:

k
(A) =
_
A
1

(g
1
, . . . , g
k
)
(t
1
, . . . , t
k
)
(t
1
, . . . , t
k
)

dt
1
. . . dt
k
Dimostrazione Omessa.
194 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
5.7.1 Cambiamento delle variabili negli integrali doppi
Teorema 5.20 Sia f (x, y) una funzione reale continua in un dominio re-
golare A del piano (O, x, y), di moto che ha senso considerare lintegrale
doppio
__
A
f (x, y) dxdy.
Se il dominio regolare A del piano (O, x, y) immagine di un altro dominio re-
golare B del piano (O, u, v) mediante una trasformazione = (x(u, v) , y (u, v))
denita in B, di classe C
1
, biettiva tra B e A e tale che risulti
(x, y)
(u, v)
= 0 (u, v) B,
vale la seguente formula:
__
A
f (x, y) dxdy =
__
B
f (x(u, v) , y (u, v))

(x, y)
(u, v)

dudv (5.7.1)
detta formula per il cambiamento di variabili negli integrali doppi.
Figura 5.13: Schema trasformazione dellinsieme B in insieme A per mezzo
di .
Osservazione 60 Lelemento

(x, y)
(u, v)

il valore assoluto dello jacobiano delle funzioni x(u, v) e y (u, v) rispetto


alle nuove variabili u e v.
Osservazione 61 Si noti che la trasformazione (x(u, v) , y (u, v)) una
funzione vettoriale a due componenti e di due variabili reali. Si noti anche
che spesso la trasformazione (x(u, v) , y (u, v)) viene chiamata la trasfor-
mazione di equazioni
_
_
_
x = x(u, v)
y = y (u, v)
5.7 Cambiamento di variabili negli integrarli multipli. 195
e viene denotata con tali equazioni.
Osservazione 62 La formula (5.7.1), che, come abbiamo detto, si chia-
ma la formula per il cambiamento di variabili neglintegrali doppi,
serve o per semplicare la funzione integranda o per semplicare linsieme
dintegrazione o per semplicare entrambi.

Fissiamo nel piano un riferimento cartesiano monometrico ortogonale (O, x, y)
ed il riferimento polare avente come polo il punto P
0
= (x
0
, y
0
), come asse
polare la retta orientata passante per P
0
parallela ed equiversa allasse x,
come verso positivo delle rotazioni quello antiorario. Detto P un punto del
piano, le coordinate cartesiane (x, y) di P e quelle polari (, ) sono legate
dalle relazioni:
_
_
_
x = x
0
+ cos
y = y
0
+ sin
Siano
1
e
2
due curve del piano, la prima di equazione polare =
Figura 5.14: Cambiamento di variabili.
() con [
1
,
2
] e la seconda di equazione polare = () con
[
1
,
2
] .
Supponiamo:

1
2 , e continue in [
1
,
2
] ,
() 0 [
1
,
2
] , () < () ]
1
,
2
[
e denotiamo con A il dominio limitato di R
2
individuato dalle curve
1
e
2
e dalle semiretta di origine P
0
di anomalia rispettivamente
1
e
2
.
Denotiamo inoltre con A
1
il dominio del piano cartesiano (0, , ) normale
rispetto allasse e relativo alla coppia di funzioni (, ).
Introdotta la funzione vettoriale di C

in A
1
:
196 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
Figura 5.15: Cambiamento di variabili.
g : (, ) A
1
(x
0
+ cos , y
0
+ sin) ,
si ha:
la restrizione di g allinterno di A
1
invertibile;
(, ) Int A
1
(g
1
,g
2
)
(,)
(, ) = > 0
g (Int A
1
) = Int A
o
A
, g (A
1
) = A
Pertanto stante il teorema 5.19 si ha:
A misurabile;
se f (x, y) una funzione reale continua in A allora:
__
A
f (x, y) dxdy =
__
A
1
f (x
0
+ cos , y
0
+ sin) dd =
=

2
_

1
_
_
_
()
_
()
f (x
0
+ cos , y
0
+ sin) d
_
_
_
d,
in particolare, per f (x, y) = 1 (x, y) A:

2
(A) =
1
2

2
_

1
_
( ())
2
( ())
2
_
d
Esercizio Calcolare lintegrale doppio
__
A
r
e
(x
2
+y
2
)
dxdy
5.7 Cambiamento di variabili negli integrarli multipli. 197
dove A
r
la parte del cerchio di centro lorigine e raggio r contenuta nel 1
o
quadrante.
l Poich A
r
una gura circolare, conviene passare dalle coordinate carte-
siane alle polari. Lequazioni della trasformazione sono:
Figura 5.16: Cambiamento di variabili: cartesiani polari.
_
_
_
x = cos
y = sin
Quando il punto (x, y) descrive linsieme A
r
del piano (O, x, y), il punto
(, ) descrive linsieme B
r
del piano (O, , ) denito dalle limitazioni:
0 r e 0

2
Ricordiamo, anche, che risulta:
(x, y)
(, )
=

cos sin
sin cos

= cos
2
+ sin
2
=
Pertanto per la formula di cambiamento di variabili si ha:
__
A
r
e
(x
2
+y
2
)
dxdy =
__
B
r
e

2
dd =
r
_
0
d

2
_
0
e

2
d =
=
r
_
0
e

2
d

2
_
0
d =
1
2
r
_
0
e

2
d
_

2
_


2
=
=

4
_
e

2
_
r
0
=

4
_
e
r
2
1
_
=

4
_
1 e
r
2
_
.

198 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.


Osservazione 63 Abbiamo visto che risulta
__
A
r
e
(x
2
+y
2
)
dxdy =

4
_
1 e
r
2
_
. (5.7.2)
Utilizzando la (5.7.2) possibile calcolare lintegrale
+
_
0
e
x
2
dx.
Infatti geometricamente evidente che risulta:
Figura 5.17: Geometricamente risulta: A
r
[0, r] [0, r] A

2r
A
r
[0, r] [0, r] A

2r
Pertanto si ha:
__
A
r
e
(x
2
+y
2
)
dxdy <
__
[0,r]
2
e
(x
2
+y
2
)
dxdy <
__
A
r

2
e
(x
2
+y
2
)
dxdy (5.7.3)
Si osservi ora che risulta:
__
[0,r]
2
e
(x
2
+y
2
)
dxdy =
r
_
0
dx
r
_
0
e
(x
2
+y
2
)
dxdy =
r
_
0
e
x
2
dx
r
_
0
e
y
2
dy =
=
_
_
r
_
0
e
y
2
dy
_
_
2
Pertanto le disuguaglianze (5.7.3), tenendo presente la (5.7.2), si riscrivono
come segue:

4
_
1 e
r
2
_

_
_
r
_
0
e
y
2
dy
_
_
2
<

4
_
1 e
2r
2
_
5.7 Cambiamento di variabili negli integrarli multipli. 199
Passando al limite per r +, e tenendo presente il teorema dei due
carabinieri, si ha:
_
_
+
_
0
e
y
2
dy
_
_
2
=

4
, e quindi
+
_
0
e
y
2
dy =

2
Linteresse di questa formula risiede nel fatto che la funzione e
x
2
non
elementarmente integrabile.
Si noti ancora che in base al calcolo fatto, abbiamo visto che esiste nito il
lim
r+
r
_
0
e
y
2
dy,
e cio che lintegrale
+
_
0
e
y
2
dy ha senso; ma ci si poteva prevedere anche
osservando che la funzione e
x
2
continua in [0, +[ ed innitesima per
x + di ordine innitamente grande, e quindi sommabile in [0, +[.
Dalleguaglianza
+
_
0
e
y
2
dy =

2
,
tenendo presente che la funzione e
x
2
pari, si deduce leguaglianza:
+
_

e
y
2
dy =

Esempio 42 Calcolare larea del cerchio A di raggio r.


Scelto come polo lorigine si ha:
Figura 5.18: Cerchio di raggio r
200 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
= r (equazione di )
A = {P = (, ) : 0 2, 0 r}
sicch risulta:
__
A
dxdy =
2
(A) =
2
_
0
_
_
r
_
0
d
_
_
d =
2
_
0
r
2
2
d = r
2
Esempio 43 Calcolare
__
B
ydxdy
Assumiamo come polo lorigine, sicch:
Figura 5.19: Dominio dintegrazione.
x = cos y = sin;

1
ha equazione cartesiana
_
x
1
4
_
2
+y
2
=
1
16
x
2

x
2
+ y
2
= 0
e quindi equazione polare:
=
cos
2
con 0

2
ha equazione polare
= 1;
pertanto B individuato dalle limitazioni:
0

2
;
1
2
cos 1
5.7 Cambiamento di variabili negli integrarli multipli. 201
e di conseguenza:
__
B
ydxdy =

/
2
_
0
d
_
_
_
1
_
1
2
cos
sind
_
_
_
=

/
2
_
0
_
_
_
sin
1
_
1
2
cos

2
d
_
_
_
d =
=
1
3

/
2
_
0
sin
_
1
1
3
cos
3

_
d = etc.
Esercizio Calcolare gli integrali doppi:
__
A
dxdy
_
x
2
+y
2
e
__
A
dxdy
_
(x 1)
2
+y
2
,
A essendo il semicerchio tratteggiato in gura 5.20.
k Per calcolare il 1
o
integrale eettuiamo il passaggio dalle coordinate
Figura 5.20: Dominio dintegrazione.
cartesiane alle polari. Le equazioni della trasformazione sono:
_
_
_
x = cos
y = sin
Quando il punto (x, y) descrive linsieme A, il punto (, ) descrive linsieme
B del piano (O, , ) denito dalle limitazioni:

4

1
()
2
()
dove
1
() il raggio vettore del punto P
1
() e
2
() il raggio vettore
del punto P
2
() in gura 5.21. Dal triangolo rettangolo OP
1
() C si deduce
202 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
Figura 5.21: Determinazione dei limiti dintegrazione.
che:
1 =
1
() cos
1
() =
1
cos
Dal triangolo rettangolo OP
2
() D (Si noti che tale triangolo rettangolo
perch inscritto in una semicirconferenza) si deduce che:

2
() = 2 cos .
Pertanto linsieme B denito dalle limitazioni:

4
1
cos
2 cos .
Linsieme B quindi linsieme del piano (O, , ) normale rispetto allasse
di base di base
_

4
,

4

relativo alle due funzioni

1
() =
1
cos
e
2
() = 2 cos
Per rappresentare nel piano (, ) linsieme B si devono disegnare le curve
di equazioni cartesiana (N.B: non polare! )
() =
1
cos
e () = 2 cos
con
_

4
,

4

, dato che B linsieme normale rispetto allasse compreso


tra queste due curve.
Pertanto si ha:
__
A
dxdy
_
x
2
+y
2
=
__
B
1
_

2
dd =
__
B
dd =
=

4
_

4
d
2 cos
_
1
cos
d = 2

4
_

4
cos d

4
_

4
1
cos
d
5.7 Cambiamento di variabili negli integrarli multipli. 203
Si ha ora:
2

4
_

4
cos d = 2 [sin]

4
= 4

2
2
= 2

4
_

4
1
cos
d = 2

4
_
0
1
cos
d = 2

4
_
0
1
_
1tan
2
2
1+tan
2
2
_d
con la sostituzione:
tan

2
= t
risultando:

2
= arctant =d =
2
1 +t
2
dt
si ha:

4
_

4
1
cos
d = 2
tan

8
_
0
_
2
1+t
2
_
_
1t
2
1+t
2
_dt = 4
tan

8
_
0
1
1 t
2
dt =
= 4 [settanh t]
tan

8
0
= 4
_
1
2
log
1 +t
1 t
_
tan

8
0
=
= 2 log
1 + tan (/8)
1 tan (/8)
Pertanto si ha:
__
A
dxdy
_
x
2
+y
2
= 2

2 2 log
1 + tan

8
1 tan

8
Osservazione 64 Per calcolare lintegrale test svolto non si eettuato il
passaggio alle coordinate polari di polo il punto (1, 0), perch, se si eettua
tale cambiamento di variabili, si semplica linsieme dintegrazione, ma si
complica la funzione integranda.

Per calcolare lintegrale
__
A
dxdy
_
(x 1)
2
+y
2
conviene passare alle coordinate polari di polo il punto (1, 0) e semiasse
polare il semiasse di origine (1, 0) parallelo ed equiverso al semiasse positivo
204 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
delle x.
Le equazioni della trasformazione sono:
_
_
_
x = 1 + cos
y = sin
Quando il punto (x, y) descrive linsieme A il punto (, ) descrive linsieme
B del piano (O, , ) denito dalle limitazioni
0 1

2

2
,
i.e. descrive il rettangolo B in gura 5.22. Pertanto si ha:
Figura 5.22: Rappresentazione del rettangolo B.
__
A
dxdy
_
(x 1)
2
+y
2
=
__
B

2
dd =
__
B
dd = area B =
= 1 =

Esercizio Calcolare lintegrale doppio


__
A
dxdy
_
x
2
+y
2
dove A linsieme tratteggiato in gura 5.23.
k Eettuiamo il passaggio dalle coordinate cartesiane alle polari.
le equazioni della trasformazione sono:
_
_
_
x = cos
y = sin
5.7 Cambiamento di variabili negli integrarli multipli. 205
Figura 5.23: Rappresentazione dominio A.
Quando il punto (x, y) descrive linsieme A, il punto (, ) descrive linsieme
B del piano (O, , ) denito dalle limitazioni:
0

2

1
() 1,
dove
1
() il raggio vettore del punto P
1
() in gura 5.24, i.e. del punto di
anomalia il segmento che congiunge i punti (1, 0) e (0, 1). Per determinare
Figura 5.24: Rappresentazione dominio A: il punto P
1
().

1
(), conviene trovare lequazione polare del segmento che congiunge (1, 0)
e (0, 1).
Lequazione cartesiana di tale segmento :
x
1
+
y
1
= 1 conx [0, 1] e y [0, 1] .
Lequazione polare di tale segmento :
cos + sin = 1 con
_
0,

2
_
206 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
Osservazione 65 In generale per trovare lequazione polare di una curva
della quale si conosce lequazione cartesiana, basta esprimere le coordinate
cartesiane in funzione delle coordinate polari in tale equazione.
Lequazione polare del segmento equivalente allequazione:
=
1
cos + sin
con
_
0,

2
_
,
e quindi risulta:

1
() =
1
cos + sin
.
Linsieme B, quindi, linsieme denito dalle limitazioni:
0

2
1
cos + sin
1
Tale insieme linsieme del piano (O, , ) normale rispetto allasse , di
base
_
0,

2

relativo alle funzioni


1
() =
1
cos +sin
e
2
() = 1. Per rappre-
sentare nel piano (, ) linsieme B, si devono disegnare le curve di equazione
cartesiane
() =
1
cos + sin
e () = 1 con
_
0,

2
_
.
Applicando la formula per il cambiamento di variabili si ha:
__
A
dxdy
_
x
2
+y
2
=
__
B

2
dd =
__
B
dd =
/2
_
0
d
1
_
1
cos +sin
d =
=

2
_
0
_
1
1
cos + sin
_
d =

2

2
_
0
d
cos + sin
Si ha ora:

2
_
0
d
cos + sin
=

2
_
0
d
1tan
2
2
1+tan
2
2
+
2 tan

2
1+tan
2
2
con la sostituzione:
tan

2
= t
5.7 Cambiamento di variabili negli integrarli multipli. 207
:

2
_
0
d
cos + sin
=
1
_
0
2
1+t
2
dt
1t
2
+2t
1+t
2
= 2
1
_
0
dt
t
2
+ 2t + 1
= 2
1
_
0
dt
t
2
2t 1
=
= 2
1
_
0
dt
(t 1)
2
2
= 2
1
_
0
dt
2 (t 1)
2
=
1
_
0
dt
1
_
t1

2
_
2
=
=

2
1
_
0
d
_
t1

2
_
1
_
t1

2
_
2
=

2
_
setttanh
_
t 1

2
__
1
0
=

2 setttanh
1

2
=
=

2
1
2
log
1 +
1

2
1
1

2
=
1

2
log
_
3 + 2

2
_
Quindi si ha:
__
A
dxdy
_
x
2
+ y
2
=

2

1

2
log
_
3 + 2

2
_

Esempio 44 Calcolare:
__
B
xy
x
2
+y
2
dxdy
Assumiamo come polo lorigine, sicch:
Figura 5.25: Dominio dintegrazione.
x = cos , y = sin.
208 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.

1
ha equazione polare =
1

cossin
con [/6, /3]

2
ha equazione polare =
2

cossin
con [/6, /3]
pertanto B individuato dalle limitazioni:

3
,
1

cos sin

2

cos sin
e di conseguenza:
__
B
xy
x
2
+y
2
dxdy =
/3
_
/6
_
_
_
_
2

cos sin
_
1

cos sin

2
cos sin

2
d
_
_
_
_
d =
=
/3
_
/6
_
_
_
_
cos sin
2

cos sin
_
1

cos sin
d
_
_
_
_
d =
=
1
2
/3
_
/6
cos sin
3
cos sin
d =
3
2
_

3


6
_
=

4
5.7.2 Cambiamento delle variabili negli integrali tripli
Siano B e B
1
domini limitati e misurabili di R
3
.
Consideriamo la funzione vettoriale:
t = (t
1
, t
2
, t
3
)
di classe C
1
in B
1
, avente per codominio B e soddisfacente alle condizioni:
1. la restrizione di t allinterno di B
1
invertibile ed ha per codominio
linterno di B.
2. Per ogni (u, v, w) B,
(t
1
,t
2
,t
3
)
(u,v,w)
(u, v, w) = 0.
Teorema 5.21 Se f (x, y, z) una funzione reale di classe C
0
in B si ha:
___
B
f (x, y, z) dxdydz =
___
B
1
[f (t
1
(u, v, w) , t
2
(u, v, w) , t
3
(u, v, w))

(t
1
, t
2
, t
3
)
(u, v, w)
(u, v, w)

dudvdw]
In particolare, se f (x, y, z) = 1 (x, y, z) B, risulta:
vol B =
___
B
1

(t
1
, t
2
, t
3
)
(u, v, w)
(u, v, w)

dudvdw
5.7 Cambiamento di variabili negli integrarli multipli. 209

Fissiamo nello spazio un riferimento cartesiano (O, x, y, z) e assumiamo come
riferimento polare del piano xy quello usuale.
Detto P = (x, y, z) un punto dello spazio e indicato con P

la proiezione
ortogonale di P sul piano xy, chiamiamo coordinate cilindriche di P i
numeri:
, , v
dove e sono coordinate polari di P

, e v = z. Evidentemente
Figura 5.26: Coordinate cilindriche di P.
0
[0, 2[. Si noti che : =

0
+ 2k con k Z
_
_
_
x = cos
y = sin
z = v
Rileviamo che la funzione vettoriale
t : (, , v) [0, +[ R R ( cos , sin, v)
di classe C

e che:
(t
1
, t
2
, t
3
)
(, , v)
(, , v) = (, , v) [0, +[ R R
Sia A un dominio normale rispetto al piano xy relativo alla coppia di funzioni
(, ) di classe C

nel settore polare B di R


2
relativo alla funzione g [alla
coppia di funzioni (g
1
, g
2
)] di centro lorigine e di ampiezza .
210 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
Se f (x, y, z) una funzione reale di classe C
0
in A, utilizzando il teorema
5.21, si vede che:
___
A
f (x, y, z) dxdydz =

d
g()
_
0
d
( cos , sin )
_
( cos , sin )
f ( cos , sin, v) dv
[
___
A
f (x, y, z) dxdydz =

d
g
2
()
_
g
1
()
d
( cos , sin )
_
( cos , sin )
f ( cos , sin, v) dv]
5.8 Funzioni espresse mediante integrali.
Siano: (a, b) un intervallo di R limitato o non, [c, d] un intervallo compatto
di R, f (x, y) una funzione reale continua in (a, b) [c, d].
Rilevato che per ogni ssato x (a, b) la funzione della sola variabile y
continua in [c, d], poniamo:
F (x) =
d
_
c
f (x, y) dy x (a, b)
Teorema 5.22 La funzione F continua in (a, b), i.e. di classe C
0
.
Dimostrazione Sia x
0
un punto di (a, b). Supponiamo, per ssare le
idee, che x
0
sia interno ad (a, b) , i.e. x
0
]a, b[.
Scelto > 0 in modo che [x
0
, x
0
+] ]a, b[
x [x
0
, x
0
+] F (x) F (x
0
) =
d
_
c
[f (x, y) f (x
0
, y
0
)] dy.
(5.8.1)
Fissato > 0, poich per il teorema di HeineCantor f (x, y) uniforme-
mente continua in [x
0
, x
0
+] [x, d], esiste un numero positivo


in modo che:

_
x

, y

_
,
_
x

, y

_
[x
0
, x
0
+ ][c, d] con
_
(x

)
2
+ (y

)
2
<

f
_
x

, y

_
f
_
x

, y

<

d c
(5.8.2)
Dalle (5.8.1), (5.8.2) si trae che:
x ]x
0

, x
0
+

] {x
0
} , |F (x) F (x
0
)|
d
_
c
|f (x, y) f (x
0
, y)| dy <
<
d
_
c

d c
dy =
5.8 Funzioni espresse mediante integrali. 211

Teorema 5.23 Se f (x, y) continua in (a, b) [c, d] ed ovi dotata della


derivata parziale rispetto a x continua, allora F di classe C
1
in (a, b) e si
ha:
F

(x) =
d
_
c
f
x
(x, y) dy x (a, b) (5.8.3)
Dimostrazione Sia x
0
(a, b), ad esempio x
0
]a, b[.
Sia > 0 tale che [x
0
, x
0
+] (a, b).
Intanto si ha:
x [x
0
, x
0
+] {x
0
}
F (x) F (x
0
)
x x
0
=
d
_
c
[f (x, y) f (x
0
, y)] dy
x x
0
Daltra parte il teorema di Lagrange, riferito alla funzione della sola variabile
t f (t, y) ed allintervallo compatto di estremi x
0
e x, garantisce lesistenza
di c
xy
interno a tale intervallo tale che:
f (x, y) f (x
0
, y
0
) = f
x
(c
xy
, y) (x x
0
)
Dunque x [x
0
, x
0
+] {x
0
}
F (x) F (x
0
)
x x
0
=
d
_
c
f
x
(c
xy
, y) dy
e di conseguenza:
x [x
0
, x
0
+] {x
0
}

F (x) F (x
0
)
x x
0

d
_
c
f
x
(x
0
, y) dy

d
_
c
[f
x
(c
xy
, y) f
x
(x
0
, y)] dy

d
_
c
|[f
x
(c
xy
, y) f
x
(x
0
, y)]| dy
(5.8.4)
Scelta > 0,luniforme continuit della derivata parziale di f
x
in [x
0
, x
0
+]
[c, d] comporta lesistenza del numero positivo

in modo che:
x [x
0

, x
0
+

] {x
0
} e y [c, d] |f
x
(c
xy
, y) f
x
(x
0
, y)| <

d c
(5.8.5)
Dalle (5.8.4), (5.8.5) si deduce che:
x [x
0
, x
0
+ ] {x
0
}

F (x) F (x
0
)
x x
0

d
_
c
f
x
(x
0
, y) dy

<
212 Integrazione delle funzioni di pi variabili reali.
Resta cos provato che:
lim
xx
0
F (x) F (x
0
)
x x
0
=
d
_
c
f
x
(x
0
, y) dy
i.e. che la (5.8.3) vera con x = x
0
.
Utilizzando il teorema 5.22 con f
x
in luogo di f, dalla (5.8.3) si ricava che la
derivata di F continua in (a, b).
Siano: un aperto di R
k
, [c, d] un intervallo compatto di R, f (P, y) una
funzione reale denita per P = (x
1
, x
2
, . . . , x
k
) e y [c, d].
Ammesso che f (P, y) sia continua in [c, d], poniamo:
F (P) =
d
_
c
f (P, y) dy P
Con ragionamenti sostanzialmente simili a quelli svolti per dimostrare gli
ultimi due teoremi, si stabiliscono i teoremi seguenti:
Teorema 5.24 La funzione F (P) continua in .
Teorema 5.25 Se f (P, y) continua in [c, d] ed ivi dotata della deriva-
ta parziale rispetto a x
i
continua, allora F dotata in della derivata
parziale rispetto a x
i
continua e si ha:
F
x
(P) =
d
_
c
f
x
i
(P, y) dy P

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