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Prof.

ssa Chiara Ferrarese


Liceo Classico Scipione Maffei
1- PARADOXA STOI CORUM
Dedicato a Bruto - Cicerone cerca di dimostrare la veridicit di sette tesi
paradossali degli Stoici
solo il bene morale un bene
La virt sufficiente per la felicit
Tutti gli errori sono uguali (cos pure gli atti virtuosi)
Ogni uomo che non un filosofo un pazzo.
Solo il saggio un cittadino, gli altri sono esiliati
Solo il saggio un uomo libero, gli altri sono schiavi
Solo il saggio ricco
Le dimostrazioni sono sostenute da exempla tratti dalla storia romana e dalla
storia personale di Cicerone.
2- HORTENSI US
un'esortazione alla filosofia, ispirata al Protrettico che Aristotele aveva
indirizzato a Temisone, re di Cipro. Questo dialogo doveva essere una sorta di
prefazione al corpo filosofico che Cicerone si accingeva a scrivere. Nel dialogo
Ortensio sostiene la superiorit della "saggezza pratica", mentre Cicerone
afferma che la filosofia alla base della felicit individuale ed il fondamento
della vita politica.
3- ACADEMI CA PRI ORA
un dialogo in due libri, di cui possediamo il secondo, che tratta il problema
della conoscenza; possibile giungere alla verit? Secondo Cicerone, che
segue in questo la dottrina degli Accademici, possiamo solo giungere a
un'opinione probabile. Subito dopo Cicerone riscrive completamente l'opera,
conservandone i contenuti ma cambiandone tutti gli interlocutori: si tratta
degli ACADEMICA SECUNDA, in quattro libri, di cui possediamo parte del
primo.
4- DE FI NI BUS
Dedicato a Bruto. un dialogo in cinque libri. Cicerone esamina le dottrine
filosofiche pi importanti del suo tempo per comprendere che cosa ciascuna
ritenga essere il sommo bene e il sommo male.
LIBRI I e II: Nel 50, nella villa cumana di Cicerone, Torquato espone la tesi
degli epicurei (il sommo bene il piacere) e Cicerone la confuta.
Libri III e IV: nel 52, nella villa tuscolana di Lucullo, Catone espone la tesi
degli stoici (il sommo bene la virt) e Cicerone la confuta.
Libro V: nel 79 ad Atene, Pisone espone la tesi dei peripatetici e degli
accademici: il sommo bene consiste nella salute del corpo e nella perfezione
dell'anima
5- LAELI US DE AMI CI TI A
un dialogo avvenuto nel 129 tra Lelio, Fannio e Scevola. Si parla
dell'origine dell'amicizia e dei valori sui quali essa si fonda, come la virtus e la
probitas
6- CATO MAI OR DE SENECTUTE
Vi si racconta di una conversazione avvenuta nel 150 a.C. tra Lelio, Scipione
Emiliano, e Catone. Catone respinge le accuse mosse alla vecchiaia ed illustra
i vantaggi di quest'et..
Cicerone:
le opere
filosofiche

46 Marzo - aprile: BRUTUS
6 aprile: vittoria di Cesare a Tapso
aprile: Paradoxa Storicorum(1)
estate: ORATOR
45 gennaio: Hortensius(2)
met febbraio: morte di Tullia
marzo: CONSOLATIO
17 marzo: Vittoria di Cesare a Munda
maggio: Academica(3) (priora e secunda)
luglio: Definibus(4)
agosto: Tusculanaedisputationes(7)
fine agosto: Denatura deorum(8)
fine agosto: Cesare torna a Roma
44 prima del 15 marzo: Cato maior desenectute(6) e De
divinatione(9)
15 marzo: assassinio di Cesare
dopo il 15 marzo: Defato(10)
giugno: Laelius deamicitia(5)
luglio: TOPICA
2 settembre: PRIMA FILIPPICA
9 ottobre: SECONDA FILIPPICA
ottobre: Deofficiis(11)
inizio novembre: Ottaviano scrive delle lettere a Cicerone per
tirarlo dalla sua parte nella lotta contro Antonio
20 dicembre: TERZA E QUARTA FILIPPICA
43 gennaio - aprile: FILIPPICHE V-XIV
ottobre: viene concordato il secondo triumvirato(Antonio
Ottaviano Lepido)
7 dicembre: assassinio di Cicerone

7- TUSCULANAE
Dedicate a Bruto - I cinque libri riportano cinque conversazioni avvenute a
Tuscolo, nella villa di Cicerone, forse tra il 16 e 20 giugno 45. L'interlocutore
di Cicerone anonimo e i suoi interventi, minimi, sono di scarsissima
importanza (questo "interlocutore fittizio" sar poi utilizzato anche da Seneca).
Il tema quello della felicit e del necessario per ottenerla. Nel quinto libro si
giunge ad affermare che la virt basta da sola a dare la felicit, pur ammettendo,
d'accordo con i peripatetici, che salute, ricchezza e onori sono beni "preferibili"
(e non solo "indifferenti" come affermano gli stoici) Cicerone afferma che i beni
morali possono da soli assicurare la somma felicit.
8- DE NATURA DEORUM
Dedicato a Bruto - il dialogo si svolge a casa di Cotta nel 77 o 76.
LIBRO I: Velleio espone l'opinione epicurea intorno agli dei e viene
contestato da Cotta.
LIBRO II: Balbo espone l'opinione degli stoici intorno agli dei .
LIBRO III: Cotta contesta la tesi esposta da Balbo. Cicerone conclude per
dicendo: "A me sembrava che il discorso di Balbo si avvicinasse di pi alla
verisimiglianza."
9- DE DI VI NATI ONE
Ambientato nella villa di Tuscolo, un dialogo tra Cicerone e suo fratello
Quinto.
LIBRO I: Quinto, seguace dello stoicismo, sostiene il valore della
divinazione.
LIBRO II: Cicerone, pur appartenendo al collegio sacerdotale degli auguri,
dimostra che la divinazione un'impostura perch i fenomeni nat urali sono del
tutto casuali. Solo da un punto di vista politico la divinazione pu essere
utilizzata e tollerata per tenere sotto controllo il popolo superstizioso.
10- DE FATO
Dedicato a Irzio. un dialogo ambientato nella villa di Pozzuoli, nel 44, tra
Cicerone e Irzio. Si affronta il problema del rapporto tra destino e libero
arbitrio. Cicerone si mostra contrario alla concezione fatalistica della vita
propria dello stoicismo.
11- DE OFFI CI I S
un trattato in tre libri, in forma di ampia lettera al figlio Marco, che sta
facendo il suo viaggio in Grecia. Fu pubblicato postumo, ed un po' il
testamento spirituale dei Cicerone. Si tratta dell'honestum, dell'utile e del loro
rapporto.
LIBRO I : affrontato il tema dell'honestum e delle sue quattro fonti: la
sapienza, la giustizia, la fortezza e la temperanza.
LIBRO II: affrontato il tema dell'utile, cio delle cose che servono a sostenere
la vita.
LIBRO III: si prende in considerazione il problema del conflitto tra honestum e
utile, conflitto che solo apparente, perch nulla pu essere veramente utile se
non anche onesto.

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