You are on page 1of 20

PER LE PICCOLE SPESE!

Tu gli lasci troppo denaro ! E questo non


porter del bene, vedrai!
La porta, chiusa violentemente, toglie ogni
possibilit di risposta alla mamma che, rimasta sola,
sospira profondamente.
Mentre si- affretta a rimettere in ordine la cucina,
l'attraversano pensieri colmi di amarezza !
Non facile risolvere questo problema di
educazione. Soprattutto quando si tratta di
adolescenti. Certo, libri e riviste prodigano eccellenti
consigli : solamente, il metterli in pratica non cos
semplice come eseguire delle ricette di cucina...
Malgrado tutta la sua buona volont, ha delle
difficolt nel trovare la formula valida per i tempi
attuali.
Fra ai nostri tempi... dei nonni, ...io, alla sua
et... del padre,, il ...tu eri assai pi severa con
noi... dei figli maggiori, e ...s, ma i miei
compagni, loro... di Gianclaudio, lei vorrebbe
giungere ad allevare veramente bene il pi
giovane !
L'assale lo scoraggiamento. Lacrime, mescolate
all'acqua delle stoviglie, la sollevano un poco. Poi si
riprende. Dopo tutto, l'educazione di un ragazzo, non
solo cosa sua! Ebbene, concorreranno tutti. Infatti,
alla sera, tutti hanno dato la loro collaborazione.
Tutti, ivi compreso il ragazzo i cui sedici anni
recalcitrano a questo appellativo che egli stima
umiliante !
Questo consiglio di famiglia ha stabilito, matita
alla mano, le spese che incombono a un giovane di
oggi : tram, parrucchiere, altre piccole spese, cinema,
sports, incontri con gli amici eco... La discussione
stata lunga. Finalmente si convenne, che Gianclaudio
disporr intieramente del suo denaro, a condizione di
stabilire ogni mese quali sono le spese che deve
incontrare.
Egli ha riconosciuto che i suoi genitori facevano
gi dei gravi sacrifici perch egli potesse continuare i
suoi studi, che lui, Gianclaudio, non poteva allinearsi
al tale o tal altro dei suoi compagni, le cui possibilit
finanziarie erano nettamente superiori alle sue.
D'altra parte, questo piccolo incontro ha permesso
ai genitori e ai fratelli maggiori di rendersi conto che
l'evoluzione della vita obbliga i giovani a spese
diverse da quelle di un tempo.
Quale il risultato?
Non possibile saperlo, ma in ogni caso vale la
pena di sperimentare.
(Therese-Henri)
ORARIO FESTIVO
Ore 7,: S. Messa.
Ore 10,: S. Messa.
Ore 14,: Dottrina dei ragazzi.
Ore 14,30: Vespro, Benedizione Eucaristica.
ORARIO FERIALE
Ore 8,: S. Messa e ufficiatura.
NUOVI ABBONATI AL TELEFONO
94.8.39 Bruno Quadranti
94.8.37 Ennio Maffei.
* * *
DAI REGISTRI PARROCCHIALI
Battezzati:
2 gennaio: Tropeano Davide di Giuliano e Anna
Maria Galli (Campersico).
2 gennaio: Zedde Eugenia di Emilio e di Erminia
Lambrughi.
Defunta:
3 febbraio: Genoveffa Cationi ved.
Bernasconi, nata a Uggiate il 2 ottobre 1888.
* * *
QUARESIMA
Dottrina quotidiana:
Ore 8,20, classe 3", 4', 5
a
elementare.
Ore 16,30, classe I
1
e 2.
Ogni venerd:
Alla sera: Via Crucis.
* * *
La Settimana Santa
3 aprile Domenica seconda di
Passione o delle Palme - Ore 9,45, benedizione
case) e processione delle palme (la distribuzione
viene fatta da incaricati nelle case)
- Ore 14,30, dopo i Vespri e terminata la spiegazione
quadragesimale dei sacramenti
AUTOSERVIZI BARADELLO - RONAGO - CHIASSO COMO
(Corse feriali)
630 - 7,30 - 8,35 - 14,25 RONAGO 8,00 - 13,00 - 16,25 - 18,26 19,28
7,10 - 8,00 - 9,10 - 15 COMO 7,25 - 12,25 - 15,55 - 17,45 18,55
della Confessione e della Comunione, buon numero
di confessori saranno a disposizione di tutto il
popolo fino alle ore 20. d'uso ab antico che ne
approfittino tutti quelli che possono.
4 aprile Luned Santo: ore 5, S. Messa e
Comunioni pasquali.
7 aprile Gioved Santo: ore 9, preghiera dei
ragazzi e confessione pasquale
- Ore 19,15, S. Messa e Comunioni pasquali dei
ragazzi con la ufficiatura a ricordo dell'Ultima Cena
(adorazione).
8 aprile Venerd Santo: ore 15, Via Crucis,
adorazione della Croce, lettura e preghiera (la S.
Comunione alle ore 16).
9 aprile Sabato Santo: ore 23,
benedizione del fuoco santo, canto pasquale,
rinnovazione del fonte battesimale, litanie, S.
Messa - La S. Comunione alle ore 0,30 e pu
essere ripetuta in giornata.
10 aprile Pasqua! Ore 7 e ore
10,30, Ss. Messe - Ore 14,30, Vespri, benedizione.
11 aprile Luned dellAngelo (orario come a
Pasqua).
* * *
BENEDIZIONE DELLE CASE
30 marzo - Luned: ore 15, Merlina e Ronago
Nuova.
31 marzo - Marted: al mattino Via Mulini - Ore
14, Ronago Centro.
1 aprile - Mercoled: al pomeriggio Ronaghino e
piccole frazioni.
* * *
La giornata per la Pasqua degli ammalati
sar il marted santo (o in altro giorno a richiesta).
La menzogna
Siamo sicuri di correggere veramente un fanciullo
dal dire la bugia, infliggendogli una severa lezione di
cui si ricorder sempre?
Per parte mia, scrive Germana Poidatz, io non lo
credo, perch la paura di ricevere un ' altra lezione lo
far probabilmente mentire per nascondere il suo
fallo.
Bisogner, in ogni caso, precisare bene che lo si
punisce per la sua menzogna e non per il fallo
commesso che, confessato, mezzo perdonato ,
insistendo sulla met del perdono perch il perdono
totale lo incoraggerebbe certamente a ricominciare.
Troppa severit per lo pi deplorevole come la
troppa indulgenza.
In tutto occorre della misura, soprattutto quando si
tratta di educazione.
Ai nostri giorni, fra i genitori, ci sono ancora dei
perfetti educatori che con i loro consigli, possono
aiutare gli altri.
Evidentemente, prima di tutto, bisogna che i figli
sentano che i genitori detestano la menzogna, che
ammirano la sincerit e che tengono in gran conto la
lealt e i genitori devono, in ogni caso, dare
l'esempio.
I genitori usino della pazienza, non credano mai
che la partita sia perduta, guidino e sostengano il
fanciullo insincero e menzognero come si fa con una
pianta delicata o con un giovane albero che non
cresce diritto e che si lega a un sostegno perch
cresca diritto e bello.
CRISTIANI
ADULTI
S, il mio curato continua sullo stesso tono.
Man mano va avanti riesce a contenere sempre
meglio la sua irritazione e a dimostrare il suo
accoramento.
Ogni domenica prende lo spunto dai fatti della
settimana e, purtroppo, non gliene mancano mai.
Non "venite a dirmi che sono cristiani adulti
quei quattro sposini che ho dovuto unire in
matrimonio la settimana scorsa. Figuratevi che
uno arrivato al punto di dirmi che i misteri
principali del cristianesimo sono la morte e
l'inferno. Una sposina, con molta sicurezza,
rispondeva che i requisiti per il matrimonio sono
i,soldi e la salute. L'altra sposina, la pi timida,
con tutta naturalezza, continuava a ripetere :
Prendo il matrimonio ad occhi chiusi .
Cos grossolani e tonti nelle cognizioni sul
matrimonio,, quando si tratt di accordare sulla
cerimonia, avevano tutte le pretese. Uno voleva
che suonassi tutte e cinque le campane. Uno
sposo voleva il suono continuato dell'organo,
l'altro chiedeva di portarci il suo amico a
suonare la cornetta. Quante storie per una
candela, per un tappeto, per un fiore!
Non si sono mai preoccupati di preparare
spiritualmente il matrimonio. Quella sposina che
rinuncia a una coperta del letto per comperare
mille garofani, non ha mai rinunciato a nulla per
preparare bene il suo cuore.
Lo sposino che ha fatto venti chilometri per
invitare 1'amico della cornetta non riusciva a far
cento passi per andare in chiesa a raccomandarsi
a Dio.
La sposina, che pretendeva il tappeto si era
rovinata le scarpe sui sentieri pi brutti, per
incontrarsi col fidanzato.
Quello sposo, che voleva il suono di cinque
campane, aveva sempre ascoltato tutto meno che
le campane.
Pensate che ho dovuto dir loro che dovevano
confessarsi, prima del matrimonio: non ci
pensavano neppure. Per loro le cose pi
importanti erano le pi stupide, mentre le
sciocchezze diventavano le pi necessarie per il
matrimonio. Non forse questo lo sbaglio
caratteristico dei bambini?... Per un bambino
non importante la casa dove abita, ma la
casetta che lui ha costruito col fango. Per una
bambina non importante il cavallo del babbo,
ma lo il suo cavalluccio di legno. Per una
bambina pi importante la sua pappa di terra
che la pappa della mamma.
Fintanto che tratterete cos il matrimonio
non pretendete di essere cristiani adulti? A una
certa et, o si diventa adulti oppure si scemi.
Con lo sviluppo attuale della civilt e della
cultura, non pi permesso essere cristiani
bambini. Se rimarrete indietro soltanto nella
formazione religiosa, vuoi dire che la vostra fede
in fallimento .
Giovanni Antonioli
MADRE
L'episodio accaduto qualche anno fa in una
zona operaia della Francia.
Nell'ora di intervallo, attorno ai tavoli della
mensa aziendale, gruppi di lavoratori sostano
per un bicchiere, per una partita a carte in attesa
di riprendere il lavoro. La discussione si anima.
Il discorso cade sulla Chiesa e sui preti. I giudizi
non sono tutti positivi. Si scende ben presto
all'insinuazione, alla critica malevola, alla
calunnia. Un operaio dal suo tavolo ascolta.
visibilmente seccato di quel discorso, ma si
trattiene e forse attende di vedere che piega vada
prendendo la discussione. Porse pensa che
qualcuno si vergogni di quelle parole e richiami
tutti a maggior seriet di giudizio.
Invece no, la denigrazione alla Chiesa e ai
suoi ministri continua. Il giovane operaio non sa
resistere oltre. Si fa avanti tra i compagni,
ancora animati nella discussione. Batte un
vigoroso pugno sul tavolo e grida :
Smettetela ! di parlar male della Chiesa ! La
Chiesa mia madre ; vi prego, voi state
offendendo mia madre ! .
Quell'operaio francese, penso, non avr
saputo molto di teologia e di ecclesiologia.
Aveva per capito l'essenza stessa della Chiesa
come prolungamento di Cristo, come societ
di salvezza che ha ricevuto da Ges stesso la
consegna di continuare la redenzione nel corso
dei secoli.
Ecco la Chiesa.
Ben diversa forse l'idea che ne hanno taluni
cristiani. Nel suo sagace volume Processo al
buon cristiano, nel Lessico del diavolo, il
Desmolin porta questa amara definizione : La
Chiesa : societ di assicurazione, alla quale basta
versare indolentemente la propria quota per
aspettarsi un. po' di tranquillit quaggi e la
probabilit di felicit lass .
Questa falsa e comoda idea della Chiesa
purtroppo patrimonio di non pochi cristiani. Non
hanno capito e non vogliono capire. La Chiesa
Madre. Essa ha ricevuto da Cristo l'incarico di
condurre tutti gli uomini alla salvezza.
Per questo, le vennero comunicati il
sacerdozio stesso di Cristo e i suoi poteri di
insegnare, di santificare, di guidare le anime a
Dio.
Stordimento
della vita
moderna
Quante volte abbiamo sentito dire: Ai nostri
tempi si era assai pi buoni .
Mi sembra che ci non si possa affermare con
assoluta verit in quanto anche le cronache del
passato hanno i loro gravi delitti e scostumanze
dolorose.
Quello che differenzia l'oggi da ieri cer-
tamente il cumulo di divertimenti che abbiamo a
disposizione, di diversa specie e che hanno
trasformato la vita pacifica di ieri in una orgia
vera di sollecitazioni. Togliete dalla vita odierna
i cinematografi, la radiotelevisione, le motorette;
la vita come si ridurrebbe pacifica! Mentre oggi
non pi, neppure nel paesino sperduto.
Col cinema l'uomo a contatto con i
panorami fisici e morali di tutti i continenti, con
la televisione ha portato il cinema e il mondo in
casa propria, con la motoretta fin l'ultimo
operaio trasferisce per chilometri la sua zona
d'azione, e la spiaggia marina lontana alle
porte di casa.
La mana delle cure marine praticate oggi su
larga scala dalla giovent, ha abituato anche
l'uomo, oltre la donna, a svestirsi con tutta
insensibilit e all'angolo della via.
Tutte queste cose hanno procurato un vero
stordimento nella vita moderna ed necessario
tener vivi i sani principi morali cristiani prima
che l'uomo si materializzi di pi, si incallisca, si
abitui tanto da diventare pi insensibile ai
richiami dello spirito.
Questo il problema dell'ora. La moda era
pericolosa anche nel passato, si ballava nei
saloni aristocratici e sull'aia anche molti anni fa:
la gente tornava a casa ubriaca anche allora; ma
come si aveva una distinzione netta tra gli
aristocratici e i lavoratori, cos vi era una
diversit tra la vita di citt e quella di campagna.
Ora invece le nuove idee sociali hanno
allineato la vita del ricco con quella del povero e
le grandi scoperte hanno allineato la vita della
citt con quella del villaggio, sicch l'onda
nefasta del male pregiudica paurosamente
l'avvenire.
Il cinema ha anticipato per alcuni anni la crisi
morale della giovent e il bisogno del
divertimento e dello svago di ogni genere rende
purtroppo insufficiente ogni salario.
Per questo si nota la grande inquietudine che
provoca sollevazioni e agitazioni nel mondo del
lavoro in particolare.
A sanare la grande piaga occorre soprattutto
un po' di restrizione al divertimento mondano e
sia questa leva preziosa per il ritorno alla
normalit ad un vivere pacifico e sereno, per un
ritorno delle anime a Dio.
Don Benedettini
Il Papa sotto la croce
Era l'ultima sera di Paolo VI in India. Al
mattino aveva visto gli orfani della periferia. Nel
pomeriggio aveva assistito ad una S. Messa per
gli ammalati. Per loro era stata fatta la Via
Crucis.
All'ultima Stazione, Paolo VI prese il
Crocefisso dalle mani del sacerdote e
raccogliendosi in preghiera, bened la folla.
Niente di meglio di questa immagine esprime
il mistero della croce, che il mistero centrale
del cristianesimo, che fa tutto comprendere.
Che la Quaresima che fatta per questo, ci
faccia entrare pi profondamente nel mistero
della Croce !
DAL VECCHIO
DIARIO DI UN
PARROCO
Insegnare al malato la scienza sapiente della
rassegnazione e, poi, della accettazione persuasa
e ilare della divina volont, mi riesce difficile,
soprattutto perch io sono qualmente bene in
salute. Di solito, comincio con il rendere al
malato i servizi come usano i ministri degli
infermi negli ospedali ; li rendo senza farli
pesare e tutti secondo i bisogni. Poich le
membra sofferenti sono membra di Cristo
Signore, questo mio servire regnare in grande
e molto lieto e felice ne sono, abbench in casa
siano sempre i lamenti soliti e che perdo la
dignit personale essendo parroco. Sorrido; anzi,
fuori, rido; ma un vivere birbone vedere dove
si mette la dignit da parte di creature che, pure
sono nel santo timore di Dio.
I malati infermi cronici nei confini della
parrocchia sono quattordici. Con 1 ' aiuto
visibile della Madonna Consolatrice, ora essi
fanno societ di offerte e di preghiere nel patire.
Questa la societ meglio di tutte nella
parrocchia, che fa il bene vero pi di altre con le
tessere e le bandiere e le gerarchie e le feste e le
assemblee che io le tengo in obbedienza e basta.
La Compagnia dei malati infermi la mia
sicurezza perch l dove i sofferenti offrono i
dolori inguaribili per il bene delle anime nei
prossimi, nessuno sar perduto in eterno. Ne
godo dentro come del dono santo del Signore
Iddio Padre, ma non scrivo altro nel Diario
perch ho timore di andare nelle commozioni. In
oggi, festa di San Giovanni di Dio, fondatore dei
Fatebenefratelli che costituisco e nomino
protettore celeste della Compagnia dei malati
infermi. Laus Deo!
Agostino Stecchetti
L'Arcivescovo punito
II rifiuto del passaporto polacco al Card.
Wyszynski un episodio che pu fare riflettere.
Non intendiamo drammatizzare n speculare su
un fatto che addolora quanti credono in quel
supremo valore dell'uomo che la libert.
L'Arcivescovo di Varsavia stato privato
della libert di recarsi a Roma, sede del Capo
della Chiesa di cui Vescovo.
Non intendiamo esasperare il sentimento che
prova ogni cittadino del mondo libero di fronte
ad un esempio tanto cospicuo di dispotismo
dittatoriale; ma non possiamo non commiserare
la vittima di un sopruso; n possiamo non
rallegrarci di vivere in un Paese democratico; n
ancora non possiamo non richiamare sul triste
episodio l'attenzione di quanti coltivano
nell'animo illusioni sul comunismo.
Il guaio che costoro non si limitano a
coltivare tale illusione nel proprio cuore, ma, ad
ogni occasione, se ne fanno banditori in
pubblico e in privato, con carta stampata o con
perorazioni orali, per affermare che non bisogna
vedere pi nero del necessario; che i regimi
comunisti non sono tirannici come si dice; e che,
infine, vi una notevole differenza fra il
comunismo, poniamo, della Russia e quello
della Polonia, tanto che se le cose politiche
volgessero in Italia nel senso da portare i
comunisti al potere (o alla collaborazione
governativa), non ci sarebbe da preoccuparsi,
perch il comunismo italiano non potrebbe non
tener conto del numero elevato di cattolici
viventi nella Penisola. E tali pensatori politici
non sappiamo se pi ingenui o pi interessati,
disponibili a un abbraccio con il P.C.I.
ricordano, come esempio, probante, la situazione
del cattolicesimo polacco. In Italia, dicono,
avremo al pi un regime comunista simile a
quello di Varsavia...
Infatti. Ecco che l'apparente libert concessa
al Cardinale Primate di andare all'estero, viene
di colpo soppressa. Il passaporto diplomatico gli
stato tolto.
Il Presule viene additato al disprezzo del suo
popolo come un nemico della Patria.
( L'Italia di Milano)
PRENDERE COSCIENZA DEL PROBLEMA DELLA STAMPA
I cattolici italiani si decideranno a prendere coscienza del problema della stampa? A questa
maturazione ha sollecitato anche il Concilio Ecumenico Vaticano II: uno dei primi decreti
promulgati stato, appunto, quello riguardante i mezzi di comunicazione sociale.
La decisione presa dalla Presidenza nazionale dell'Azione Cattolica di impegnarsi
quest'anno particolarmente a diffondere la stampa cattolica un chiaro segno del risvegliarsi
di questa coscienza.
D'altronde sarebbe deplorevole continuare a rimanere assenti, lasciando l'iniziativa in mano
ad altri.
Le cifre parlano chiaro: 500 mila copie la tiratura complessiva dei quotidiani cattolici e 5
milioni quella dei quotidiani non cattolici.
Si deduce che l'opinione pubblica in Italia non la facciamo noi cattolici, osserva mons.
Amici, arcivescovo di Modena e presidente della Commissione episcopale per gli strumenti di
comunicazione sociale; e prosegue:
La stampa quasi completamente sfuggita di mano. Essa , in larga misura, in mano ad
altri che sono riusciti ad impadronirsi saldamente delle leve fondamentali di quella grande
fabbrica di idee, di sentimenti, di suggestioni, di interessi, di pressioni psicologiche che sono
oggi gli strumenti della comunicazione sociale. Queste considerazioni valgono per il cinema,
per il teatro, per la televisione, per la produzione libraria, per la stampa periodica; valgono
anche per la stampa quotidiana .
L'invisibile "Presente,,
Racconto di Frida Gabrielli
Hans s'avvi e non sapeva ancora verso quale
meta.
Senti tua madre, aveva detto il babbo, con
un gesto conciliante contenta lei...
E la mamma aveva ripetuto, come ogni volta
che si era ritornati sull'argomento (la Prima
Comunione; come aveva fatto il babbo o la
Confermazione nella religione della mamma).
Per me uguale. Hans allet della
ragione e deve decidere egli stesso.
Hans dubitava della propria capacit di scelta.
Che ne sapeva in fondo? Prima di quel Natale, i
genitori non gliene avevano mai-parlato. Era
stato don Carlo, il Parroco della chiesa cattolica
a domandarne a suo padre, quando questi aveva
accompagnato lui e la mamma a vedere il
Presepio, una cosa che valeva proprio la pena di
andare a vedere.
Bello veramente ! Hans n'era rimasto a bocca
aperta. Bello per la scena ricreata dall'estro
artistico di don Carlo, bello soprattutto, pi d
tutti gli alberi di Natale veduti sin allora da Hans
per l'immagine viva che esso rendeva della
nascita del Redentore e dell'amore che gi gli
uomini gli portavano.
E ogni casa e ogni vetrina dei negozi sul lago,
ostentavano ogni anno meravigliosi alberi di
Natale. Certo che la citt italiana dov'era nato il
babbo, non ne aveva di cos splendidi.
Il babbo raccontava che in Italia pi del-
l'albero di Natale usava il Presepio, la
raffigurazione della grotta dov'era nato Ges, e
finalmente aveva accontentato il suo figliuolo,
conducendolo a quella chiesetta isolata sulla
collina, con un campanile aguzzo e alto come un
faro e una porta piccolina sotto il gran tetto
spiovente, molto assomigliante a quella della
grotta di Betlemme.
Ormai il Presepio non c'era pi. Due mesi
erano trascorsi da Natale e babbo e mamma
erano tornati ,a considerare l'eventualit della
prima Comunione, o della Confermazione. Per
loro era uguale. Ma perch, allora, due chiese,
lass, in cima alla collina?
La mamma l'aveva, quella mattina, vestito coi
panni delle feste, dicendogli col suo fare
risoluto;
Va svelto! E ora che tu incominci le tue
lezioni di religione. La strada la stessa: quando
sei in cima, scegli. Pensaci, camminando; e
l'angelo custode ti accompagni!
Era buona, la mamma. Ed era tanto buono
anche il babbo. Peccato che non avessero le
stesse idee in fatto di religione, ma anche in
quella andavano d'accordo: nell'indifferenza in
proposito e nel non volersi contrariare affatto,
Hans doveva riconoscere una certa loro lealt,
ma non li approvava nel lasciar lui nelle peste,
dinanzi ad un'alternativa troppo
compromettente. Scegliere la religione di suo
padre? Oh, l'avrebbe preferita; gli
era piaciuto tanto quel Presepio... Ma il babbo
gli sembrava molto ignorante nella propria
religione, mentre la mamma ne sapeva e viveva
seguendo la propria coscienza di donna
cristiana. A dieci anni, Hans era capace di
giudicare, ma non ancora d scegliere.
Eppure, toccava a lui !
Egli rallent ancora il passo, cercando di
posare i piedi sulla neve che qua e l chiazzava
ancora il sentiero: per non calpestare i crocus
che ancora timidamente si stringevano in ciuffi
violetti, come fratellini timorosi della solitudine;
e per non far rumore, per poter udire il passo
dell'angelo custode, nel caso gli camminasse
davvero accanto.
La vallata era tutta un sole tepido che saliva
col ragazzo dal bordo del lago, su su, fino al
sommo della collina e gi ne brillava la cuspide
dorata del campanile nella cui ombra, ancora si
raccoglieva la chiesa protestante. Leggiadra,
questa, sotto i rampicanti sempreverdi, col
portico lucente di maioliche e di ottoni
sull'usciale imponente ma chiuso.
Hans vi pass davanti, trattenendo il respiro.
Sapeva che babbo e mamma avevano sposato l
dentro. Non avrebbe dovuto suonare a quella
porta? Alz la mano, ma ristette timido e
confuso. Se la mamma lo avesse accompagnato!
Di l a pochi passi, l'altra chiesina era aperta e
il rumore delle sue scarpe chiodate sulle pietre vi
echeggiarono dentro come una voce dolorosa.
Hans se n'allontan intimorito e sedette sul
muretto di fronte. Angelo custode, preg, che
debbo fare? . Guardando dentro la chiesa,
l'ombra si schiariva. Di l non si poteva vedere
se il Presepio vi fosse ancora. La piccola porta
tagliava anche l'altare centrando il Tabernacolo,
che un fioco lume invisibile illuminava di
bagliori intermittenti, che il fanciullo non sapeva
a che cosa attribuire.
In chiesa non v'era nessuno.
Silenzio grande, da che egli si era seduto. Che
forse il suo angelo custode vi era entrato prima
di lui? e le sue ali lampeggiavano nella chiesa
oscura? Forse era con quel baleno discreto
ch'egli intendeva chiamarvelo? Ma, insomma, se
era vero che gli angeli custodi conducevano
verso la meta i loro protetti cos come San
Raffaele aveva guidato Tobiolo, il suo doveva
pur farsi notare in qualche modo, affinch egli
potesse seguirlo. La chiesa era aperta e l dentro
un lume si muoveva. Qualcuno vi era, presente.
Hans non ebbe pi dubbi ed entr. In punta di
piedi, impacciato, assai goffamente, col cuore in
gola si appress all'altare: e il lumino ad olio che
vi ardeva timido anch'esso,, come un cuore
ansimante, chiar il mistero di quella luce, ma
non gli spieg il perch esso era stato posto l in
pieno giorno.
In quel mentre veniva don Carlo dalla
sacrestia. Hans fece per fuggire; gli pareva di
essere stato sorpreso, come un ladruncolo, n si
ricordava perch era l. Solo la curiosit lo
trattenne, con gli occhi fissi a quel lume.
Don Carlo gli si era avvicinato per salutarlo
amichevolmente.
Perch gli chiese il fanciullo vincendo
la timidezza perch quel lume, solo solo,
acceso?
Don Carlo gli pose una mano sulla spalla, e lo
condusse pi vicino all'altare.
Vieni disse sottovoce inginoc-
chiati qui, un momento. Poi ti spiego.
Il silenzio che segu segn un attimo di
eternit.
Non giudicare
Non giudicare il prossimo. Noi invece lo
giudichiamo sempre, e quel che peggio, Io
giudichiamo dai suoi atti esteriori, dalla espressione del
volto, senza neppur sognarci d'approfondire la sua vita
interiore.
Ci che dico degli individui, possiamo applicarlo alla
storia del cristianesimo.
Non possiamo giudicarlo dai fatti esteriori, dalle
passioni e dai peccati umani che deformano la sua
immagine.
Chi conosce le difficolt che i popoli hanno dovuto
superare? Gli sforzi erculei che ha dovuto compiere per
vincere la vecchia natura, il paganesimo, ereditario, la
radicata barbarie e i loro istinti grossolani? Il
cristianesimo ha dovuto compenetrare una materia che
opponeva una resistenza formidabile allo spirito del
vangelo.
Il cristianesimo, dunque venuto per salvare gli
ammalati, non i sani; i peccatori, non i giusti. Il genere
umano, convertito al cristianesimo, un ammalato e un
peccatore.
ACCANTO ALLA
POVERA GENTE
Era una gioia per me andare l in quella
povera casetta della periferia a trovare Clara.
In quel tempo ero molto occupata, ma ogni
giorno, quando prima e quando dopo, sentivo il
bisogno di andare l, pi che per prestare opera
di assistenza, per ricevere una carica di bont e
di gioia.
Clara da qualche tempo era ammalata ed era,
di giorno, quasi sempre sola. I vicini qualche
cosa facevano per lei, ma non molto perch non
potevano.
Io andavo l, mi fermavo a volte a lungo,
somministravo qualche medicina, facevo
qualche faccenda, riordinavo un po' la casa e poi
mi mettevo a conversare con lei.
La casa era povera, lei era ammalata e il
marito non guadagnava a sufficienza per vivere
e per curare la moglie; eppure in quella casa
regnava la gioia!
Il segreto di questa gioia? Il bene che lei e suo
marito si volevano, il senso di poesia e di bont
che animava la loro vita.
Clara mi raccontava tutto di s; della sua
infanzia triste, del suo fidanzamento con Gio-
vanni, del suo matrimonio contrastato, dei
momenti difficili che aveva attraversato, quando
il marito era rimasto senza lavoro.
*
Aveva conosciuto suo marito a 18 anni. Lui
passava ogni giorno davanti alla casa ove,
orfana, abitava con una zia. Gianni lavorava in
una fabbrica l vicino, A poco a poco, ne nacque
una simpatia che divent amore.
La zia fu lieta che la ragazza si fidanzasse con
quel giovane, per quanto la famiglia di lui fosse
ostile... I genitori di Giovanni stavano bene e si
aspettavano per il figlio assai di pi che una
povera orfanella: di qui la loro avversione.
Lui cerc di persuadere i genitori, ma invano.
Spos la ragazza nonostante la loro opposizione.
Del resto poteva anche fare a meno del loro
aiuto: lavorava e guadagnava bene...
Come furono felici i primi tempi del loro
matrimonio.
Gianni non conosceva che lavoro e casa. Era
una tristezza per lui allontanarsi al mattino ed
era una gioia il ritorno alla sera. Lei gli andava
ogni sera incontro. Facevano insieme la via del
ritorno conversando. Avevano sempre tante cose
da dirsi.
La domenica poi era il giorno della gioia. La
passavano sempre fuori, anche se non andavano
lontano. Avevano speso assai per mettere su
casa; avevano preso il mobilio a debito e
dovevano pagarlo...
Non avevano ancora interamente soddisfatto
al loro impegno, quando Gianni perse il lavoro
perch la fabbrica venne acquistata da una
grossa societ e smobilitata.
Egli sper di ritrovare il lavoro subito, ma le sue
speranze furono deluse... Passarono settimane e
settimane di vane ricerche e di attese ugualmente
vane. Pi ora nessun guadagno. La liquidazione era
stata poco consistente ed era servita appena per finir
di pagare i debiti. E c'era ogni giorno da mangiare.
La famiglia di lui avrebbe potuto aiutarlo, ma non
lo fece: non sapeva perdonargli quel matrimonio.
Il padrone di casa li cacci via perch non
pagavano pi l'affitto. Dovettero costruire in
periferia una baracca per portarci il loro mobilio e
proteggersi dalle intemperie. Giorni brutti!
Per tirare avanti Clara si decise ad andare ad un
servizio molto faticoso e poco retribuito. Alla sera
tornava nella baracca dove consumava la cena col
marito. La fatica, la insufficiente nutrizione e
soprattutto la umidit minarono la sua salute.
Cominci ad avere la febbre ogni giorno...
Finalmente il marito era riuscito a trovare un po' di
lavoro. Cos avevano potuto lasciare la misera
baracca e rifugiarsi l in quelle due stanzette, che
almeno anche se povere e sprovvedute di tante cose,
erano asciutte...
Questa la loro storia.
*
Io ogni giorno andavo l. Portavo medicinali ed
altri aiuti, facevo delle iniezioni, aiutavo e
confortavo, ma, confesso la verit, quello che
ricevevo era immensamente pi grande di quello che
davo.
Ascoltavo come incantata le confidenze di Clara
che mi parlava del suo fidanzamento, dei giorni
felici, del suo amore, che le prove e le disavventure
avevano reso pi profondo e pi bello.
Certo mi diceva le prove sono state
grosse e non sono ancora finite; eppure non
abbiamo mai perduto la nostra serenit, la nostra
fiducia.
Che cosa aveva sempre dato ad essi la gioia e la
speranza anche in mezzo a tante prove?
Anzitutto l'affetto che si portavano.
Io ho visto tanti sposi volersi bene: raramente,
forse mai, ho visto un affetto grande come il loro, un
affetto fatto di tenerezza e di stima, un affetto che
affondava le sue radici in una squisita sensibilit, ma
che poi, come il fiore, saliva in alto nella luce.
Il loro era soprattutto un amore di anime: per
questo era cos raro e bello.
Mi stupiva che in gente cos semplice fosse fiorito
un sentimento cos alto.
Una sera Clara mi confidava:
Vede, signorina: io sono stata a prestare la mia
opera in una casa, in cui non mancava proprio nulla;
eppure non ho mai invidiato quella gente. Il giorno
dell'onomastico della signora, l'avvocato le regal
una pelliccia di visone, una bellezza! Io pensavo alla
mia casa povera, ai miei abiti semplici; eppure non
sentii invidia! Anzi mi pareva che la signora dovesse
invidiare me. Mio marito mi ha fatto un dono che
essa non ha mai conosciuto: mi ha fatto dono della
sua anima... Quante donne hanno avuto questo dono
dall'uomo che amano, cui hanno legato il loro
destino?... La mia signora era cos ricca di abiti, di
oro, di danaro, ma era tanto povera di amore... Che
vale la vita senza amore? Non si vive mica di vestiti,
di case, di monili? L'anima vive di amore e di
quell'amore che dono di anima. Quando c' questo
amore si felici da per tutto... L'amore ha cos poche
esigenze di cose esteriori... tanto ricco in s!
Io ero sorpresa davanti a queste parole che non
erano frasi di romanzo, ma realt vissuta...
Altra volta mi diceva:
Lei mi creder un po esaltata, ma non credo di
esserlo. Io confesso che tutte le prove che sono
venute da un lato mi hanno fatto anche piacere.
L'amore ha bisogno di, dare la misura di s. L'amore
felice pu anche non essere amore, ma egoismo
appagato. L'amore rivela se stesso appieno quando si
sacrifica, quando resta fedele nelle difficolt: non
vero? E' tanto bello soffrire per le persone a cui si
vuoi bene!...
Dove aveva imparato Clara queste verit cos
semplici e profonde?
M. R.
LA BELLA PREGHIERA di DE
FOUCAULD
Padre mio,
Io mi abbandono in voi, fate di me quello che vi
piacer. Qualunque cosa voi facciate di me, io vi
ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto purch la vostra
volont si faccia in me, in tutte le creature; io non
desidero altro, o mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle vostre mani, io ve la
dono, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore.
Perch vi amo ed un "bisogno dell'amore di
donarsi, di abbandonarmi in voi senza limitazioni.
Con una confidenza infinita perch voi siete ti mio
Padre.
Matrimonio
idiota
la storia, quanto sovente reale, di un giovane
studente di medicina, partito per intraprendere degli
studi seri... per compiere il suo internato e divenire
un medico d fama... un ricercatore... magari un
Pasteur!...
E poi, preso al laccio da una piccola
avventuriera, come ce n' un po' dappertutto in
questa nostra epoca...
sul punto di dire il s fatale che lo
strangoler... l'annichilir per tutta la vita, quando
provvidenzialmente la sua professione medica lo
mette a contatto con una famiglia in cui incontra
una giovane, che dotata delle pi amabili qualit gli
fa vedere la natura mediocre di quella che, cos
imperiosamente, vorrebbe divenire sua moglie.
Ma, poich esita ancora, un suo amico, che ha
fatto un matrimonio idiota, gli confessa apertamente
la terribile miseria della sua vita coniugale ed egli
ne tanto colpito che si ferma spaventato davanti
all'abisso in cui stava per cadere.
Partirono, tutti e due insieme e giunti davanti alla
Casa canonica, l'abate Thierry disse al giovane
medico:
Non entra un momento?...
Anzi, io stesso volevo chiederglielo.
Allora fatto!
Vorrei parlare un po seriamente con lei.
Potrebbe dedicarmi qualche istante?...
Tutto il tempo che vuole.
Grazie!
Entrarono nella sala e appena seduti, il dottore
cominci:
Ho avuto ora la confessione del mio amico che
mi ha rivelato i suoi errori. Oggi, io voglio dichiarare
i miei.
Lascolto, disse semplicemente il sacerdote.
Ho degli ottimi genitori, che abitano in
provincia. Mi hanno visto partire per Parigi con
rammarico. Era necessario per i miei studi. Ma loro,
che vivono con tanta semplicit, in campagna, non
immaginano i pericoli della capitale.
S, lo so... Penso qualche volta che in certi
casi anche un angelo del buon Dio potrebbe lasciarci
qualche penna.
Ed io non sono un angelo! Nel mondo
studentesco e specialmente in quello della medicina,
il pericolo particolarmente grande. Si vive nel
fuoco. Anzitutto, sempre in compagnia di ragazze.
Si preparano gli esami insieme... Poi si familiarizza
e... un giorno ci invade la corrente...
E la scintilla sviluppa l'incendio. L'ho ascoltata a
parlare, l'altro giorno, dei giovani che lei ha
conosciuto e che avrebbero potuto essere dei valori
sociali se avessero trovato una donna che li avesse
sostenuti. Anch'io non conto pi i compagni partiti
per alte mete e che dopo breve tempo sono
precipitati nella pi banale delle avventure.
Cio?...
...dei compagni che al secondo... al terzo... al
quarto anno di medicina, presi al laccio dall'una... o
dall'altra, sono finiti in un matrimonio idiota...
disastroso. E allora, che cosa vuole che facciamo!...
Glie l'ho detto l'altro giorno, la scienza una
padrona esigente e gelosa., Chi vuole arrivare deve
condurre una vita cenobitica, rifiutare gli inviti,
difendere le sue ore, direi i suoi minuti... tendere la
sua volont, al di l del possibile, verso il fine da
raggiungere... fine al quale altri aspirano e che
bisogna raggiungere. Perch si avanza attraverso dei
concorsi. Solo i pi preparati vi sono ammessi.
S mormor il sacerdote la comprendo
benissimo.
Se non si lavora... se non si fedeli, la scienza
vi respinge come indegna di lei. Ora, come
lavorare... come preparare dei duri esami, se avete
una moglie troppo inferiore, dei figli... e tutti i fastidi
materiali di una famiglia al suo inizio?
Evidentemente!
Gli studenti non dovrebbero sposarsi prima
della fine dei loro studi e quando gi abbiano vinto
un concorso.
il suo caso?
Si... e no.
Si spieghi.
Sono venuto per questo... per consultarla su un
caso da cui dipende tutta la mia vita. Mi segnano a
dito, qui, come il giovane modello che cammina
diritto per la sua via pensando solo alla scienza e ai
suoi ammalati.
Ebbene?
Un filo mi trattiene.
Un filo... ma si taglia!
Ma dipende da che parte...
Lei non sposato?
No.
Non fidanzato?
Ebbene: si e no.
La sua risposta non molto chiara.
Infatti non chiara. Ma queste cose non lo
sono mai. proprio perch ho l'animo agitato che
son venuto a chiederle di aiutarmi a vedere chiaro in
me stesso... di dirmi dov' il mio dovere. Lei
comprende che solo un sacerdote mi pu rispondere.
E sar un sacerdote che le risponder.
Anzitutto di che donna si tratta? chi ?
Una insignificante affittacamere che abita a
Juvisy e viene tutti i giorni a Parigi. Come istruzione:
il diploma delle medie. Senza religione e senza
educazione. Non della mia classe sociale.
Ma come cominciato tutto ci?
Oh! insensibilmente. Un poeta direbbe:
Come il raggio del sole dopo la pioggia... il raggio
che vi compenetra... che vi illanguidisce. Ma io sarei
tentato di darle una risposta brutale... una risposta
professionale e di dirle che tutto ci ha iniziato come
un cancro di cui ci si accorge quando troppo tardi.
Ricorda le sirene di Ulisse? Esse vi seducono con
delle canzoni e voi finite in fondo all'abisso. E poi si
cosi stupidi quando si giovani!
Anche qualche volta, quando si vecchi.
Ora che posso fare dei paragoni vedo che un
tale matrimonio sarebbe del tutto idiota e la sua
parola di esperienza mi conferma ancora nel mio
nuovo modo di vedere.
Crede di aver abbastanza influenza su questa
giovane per elevarla ed educarla?
Impossibile: suo padre morto. La madre...
non se ne paria mai. Non so che cosa sia stato di lei.
Lidia si chiama cosi la giovane la cognata di
un mio infelice amico che si lasciato accalappiare.
L'ho incontrata cotesta Lidia, per la prima volta, a un
invito a casa sua. Poi ho accettato una gita in barca
sulla Marna. Era interessante, della bellezza del
demonio... Un viso molto irregolare... molto
imbellettato... naso all'ins. In breve: in principio mi
ha divertito, null'altro. Ma lei si studiata di mettersi
sovente sulla mia via... L'incontrai presso altri
medici internisti. Si faceva invitare e veniva, sempre
elegante... Per me, alla sera, quando arrivavo dai
miei amici, stanco, dall'ospedale, dal laboratorio, di
tutte le miserie della giornata, allora provavo una
distensione nel veder ridere quella ragazza di
diciannove anni... nel sentirla cantare delle canzoni
spregiudicate, imparate nei nigh-clubs di
Montmartre... Ritornavo a casa dimenticando, per
qualche ora, i cancri, le tubercolosi, il radio atomico
e tutto il resto.
Qui il giovane si ferm...
Il sacerdote comprese che stava per giungere al
pi grave.
...Ma se io non davo una grande importanza a
quegli incontri, la piccola Lidia aveva in testa molto
chiara la sua idea. Fra tutti gli studenti, lei aveva
gettato il suo laccio sa. di me, e manovrava in
conseguenza. Lei era scaltra ed io un gran
semplicione come lo sono spesso gli uomini di
scienza che vivono fuori della realt.
E poi, la mia famiglia era lontana e non si
rendeva conto della mia pericolosa posizione. Io, del
tutto solo a Parigi! In breve, ogni giorno
pi questa Lidia entr nella mia vita... si impose... mi fece
anche delle piccole scenate di gelosia, seguite da grandi e
stupide riconciliazioni. Lei gett su di me una rete di fitte
maglie... Voleva, sapere tutto. Gi perplessa sapendo che
io vengo sovente qui, perch non pu controllare chi io
venga a trovare.
straordinario!... Ma infine, si compromesso?
Che intende per compromesso ?
Le ha promesso cio di sposarla?
No... glielo ripeto... Neppure fidanzato. Non potrei
immaginare mio padre e pi ancora mia madre, cos
sensibili dell'onore della famiglia ad accogliere Lidia
presso di loro nella nostra piccola citt di provincia, ove si
sa tutto e ove le famiglie si conoscono a fondo.
La capisco! Ma lei che non neppure fidanzato,
pu ancora tornare indietro e riprendere la sua libert.
Senza dubbio. Ma come sar difficile ! Glielo
ripeto: sono legato da tante piccole cose. Anche questo
portasigarette lei che me l'ha dato.
Non avrebbe dovuto accettarlo. Non una giovane
che deve fare dei regali.
Mi ha forzato la mano facendovi incidere le mie
iniziali.
S... la cosa chiara... lei lha comperata . Ma
perch non fa un piccolo pacco di tutti i ricordi che ha
ricevuto, ritornandoglieli con parole cortesi, ma ferme...
guanti di velluto su una mano di ferro come dice S.
Francesco di Sales. Lei un uomo. Sappia volere!
Ma ho il diritto di volere?
Certamente! Se ci fosse qui, il vero amore, fondato
su una reciproca stima fra due esseri che si amano e che
vogliono ciascuno il bene dell'altro, non parlerei cos. Ma,
dopo tutto quello che indovino, questo non il caso. Io
vedo da una parte una piccola scaltra che trovandola di
suo gusto per trenta e pi ragioni l'ha messa, in cantiere
, se posso esprimermi cos, per giungere a un matrimonio
di interesse...
... dall'altro canto una bella vita di studioso da difendere
e con essa tanti altri beni che lei potr ottenere a
condizione che una donna non la confischi... non la
divori... e non l'annienti! Cos non esito a dire che la
bilancia pesa nettamente dalla parte sua.
Allora... rompere?...
S. E subito!
Napoleone I che era esperto in materia, disse che in
amore, la sola strategia la fuga.
terribile!... Lei si uccider.
Ma no! Stia sicuro. Non si uccider. Quante volte
ho sentito questo... e non mai avvenuto. Quelli che si
uccidono, generalmente non lo dicono. La sua Lidia
cercher un'altra vittima... un altro studente, poich vive di
queste prede. E non mancher di riuscire. Ma lei non la
vedo legata per tutta la vita con una tale creatura. Le
spezzerebbe le ali... Non potrebbe uscire nel mondo senza
che si dica attorno a lei:
Ma dove andato a pescare quella l... lui che avrebbe
potuto sposare la giovane figlia dei sogni . Caro signore !
la felicit o l'infelicit possono incominciare dal giorno
del matrimonio.. Francamente, lei s vedrebbe felice e
fiero vicino-a Lidia?
Oh, certamente no!
Allora non ripari una stupidaggine, con un'altra
stupidaggine. Tiri la conclusione. La prima battaglia
perduta, abbia il coraggio di iniziarne un'altra. Ed io
l'aiuter.
Grazie, signor Parroco. Come siete fortunati voi
sacerdoti, di non dover mai pensare-a simili questioni.
(.Pierre l'Ermite)
PENSIERI
Signore, aiutaci a non disprezzare ci che non
comprendiamo (Penn).
Fate, al posto di domandare (Beethoven).
In questo mondo bisogna esser un po' troppo buoni, per
esserlo abbastanza (Alberione).
Ogni uomo un omnibus in cui viaggiano i suoi
antenati (Wendel Holmens).
La Quaresima non il tempo pi gioioso della
liturgia.
Il Vangelo, tuttavia, ci dice che esso deve essere
un tempo di gioia.
Quando tu digiuni, profumati il capo.
Se si da qualche cosa a Dio, per quanto sia penoso,
dobbiamo darlo con gioia, o almeno con pazienza e
con serenit.
La Quaresima con i suoi due giorni di digiuno, il
mercoled delle Ceneri e il Venerd Santo, ormai
ben poca cosa.
In realt, la pastorale moderna che vuole che la
nostra privazione, arricchisca come una volta i
poveri, fa della Quaresima una liturgia forte.
Ma la Quaresima deve avere anche un altro scopo.
Ci deve familiarizzare tutti, grandi e piccoli, con il
mistero della Croce.
un grande mistero questo, che cio Cristo per
redimerci ha dovuto subire il supplizio della Croce.
La Croce la pagina centrale del Vangelo, la pagina
incancellabile.
La Croce il mistero della nostra vita. Cotesta vita
che va di gioia senza dubbio, ma anche di pena in
pena, di malattia in malattia, sino alla morte che
pure una via della Croce.
I cristiani e neppure i santi ne sono esenti. Al
contrario, debbono soffrire quanto pi sono buoni e
coraggiosi.
cos che tratto i miei amici, disse Ges a
Santa Teresa d'Avila.
Ebbene! per questo che ne avete cos pochi !
Siamo di quei pochi. Che fra le nostre gioie e Te
nostre pene, la Croce di Cristo sia la preferita.
Portiamo con Cristo non potremmo farlo senza
di Lui tutta la pena del mondo, quella soprattutto
di coloro che non la conoscono e che soffrono nella
disperazione, perch nessuno ne risparmiato.
Pi presto lo sapranno e lo impareranno i nostri
figli, tanto minore sar la sorpresa che ne avremo.
N il dolore n la morte ci prenderanno pi alla gola
come un brigante, ma li sentiremo arrivare con
dolcezza.
Dopo la Pasqua noi sappiamo che la Croce non
la morte, ma la Resurrezione. La via della Croce la
via della speranza.
I SANTI CHE IMITANO
LA POVERT' DI CRISTO
S. Francesco d'Assisi ha insegnato di pi
spogliandosi dei suoi abiti che pubblicando una
rivista mensile sulla spogliazione dei propri beni.
Il Padre de Foucauld, con il suo sorriso di uomo
perduto nella povert ha pi influenza che se avesse
ottenuto un premio letterario per II romanzo di un
ufficiale divenuto povero .
Il Papa stesso, rinunciando alla sua tiara per i
poveri, parla pi forte che non tutto il Concilio
quando discute della povert .
Cos ha scritto un Vescovo francese, Mons.
Giovanni Rodhan, dopo il viaggio, del Papa in India.
CORRISPONDENZA
CON LA NIPOTE
Forse colpa mia diceva fra s la signora S...
non le scrivo abbastanza sovente e poi ho torto a
prendermela per due tre lettere senza risposta .
Ma quando una nipote che si ama e che vive
lontano, ci sempre doloroso.
Per riparare la negligenza che si rimproverava, la
nonna si mise a scrivere con impegno perch, con
l'et, la sua bella calligrafia si era deformata.
La lettera non conteneva alcun rimprovero, era
tutta, tenerezza per la giovane madre e per i suoi tre
figli, senza dimenticare una parola amabile e
affettuosa verso il marito.
Poi, dopo qualche giorno, era in ansiosa attesa del
portalettere. Ma invano. Allora si decise di parlarne
alla nuora che non manc di scusare Nicoletta, cos
si chiamava la nipote.
Oh, Io sapete, le giovani madri doggi hanno
altro da fare che non d scrivere : tre figli, l'alloggio
da curare, il marito!... Che volete, bisogna abituarsi.
Io le telefono tutte le settimane. Cosi posso darvi
delle notizie: Gerolamo ha messo il primo dente,
Marisa stata la prima a scuola.
Quanto a Francesco, cresce bene e in salute.
Sappiate che nostro genero sempre pi
soddisfatto della sua situazione.
Ne sono felice. Grazie delle buone notizie...
Abbracciate Nicoletta da parte mia quando le
telefonerete... perch io, purtroppo, non capisco pi
nulla al telefono.
S, s, le dir che state bene, che siete in
eccellente salute... E poi, permettetemi di dirvi che
sarebbe bene scriverle pi di rado perch lei
sensibile e questo potrebbe suscitarle dei rimorsi:
ogni vostra lettera per lei come un rimprovero.
Va bene, Beatrice, seguir il tuo consiglio.
Alla morte della buona nonna, si trov nella sua
scrivania, una dozzina di lettere frammiste a petali d
rose, traboccanti della pi tenera affezione, e
indirizzate alla sua tanto amata piccola.,. e che
Nicoletta lesse piangendo.
(G. MORNAND)
Che cosa lesperienza?
Ma in fin dei conti cosa questa esperienza
di cui tanto si parla e che sembra abbia tanto valore?
Te lo dico io : lesperienza semplicemente il
nome che ognuno da ai propri errori !
Libri in edicola
II dovere
di saper scegliere
Da alcuni mesi, per iniziativa di previdenti editori
italiani, si dato principio ad una attivit
particolare : il lancio delle opere di letteratura
italiana e straniera in edizione economica per il
tramite delle edicole.
Chi ha avuto questa idea per il primo, deve aver
compiuto preliminarmente una indagine di mercato
come si usa normalmente in campo: commerciale, e
da parte di una ditta bene organizzata, allorch si
tratta di immettere sul mercato un qualsiasi prodotto.
Ma la realt dell'incontro da parte del grosso
pubblico, il successo strepitoso senza precedenti nel
settore editoriale ha superato di gran lunga ogni
ottimistica previsione. Basta citare qualche cifra
Addio alle armi di Hemingway in 285.000 copie.
Le chiavi del regno di Cronin in 260.000 copie per
riferirci alla collana Oscar di Mondadori.
Ma accanto a questa fortunata serie se ne sono
poste altrettante dallo sviluppo rimarchevole edite da
Garzanti, Sansoni, Longanesi ecc.., sino alle
ultimissime iniziate in questi giorni.
Ora con la modesta somma di L. 350 o L. 450 si
entra in possesso di un libro: pensate che parecchie
persone acquistano giornalmente due quotidiani
L. 100 e periodicamente pi di un rotocalco, com-
prendendo l'informativo e la rivista femminile
cio altre L. 100 o L. 200 per un totale ogni
giorno di punta d'acquisto a testa di L. 200 o 300
ossia con una spesa dell'ordine di grandezza del
valore del libro in vendita all'edicola.
Capite subito che la labilit della spesa per i
giornali quotidiani dalle notizie che, passano cos
celermente rispetto ad un investimento concreto
come quello di un libro, l'esiguit della spesa come
detto, la comodit dell'edicola con il non dover pi
superare quel certo sbarramento psicologico offerto
dalla libreria, e l'orientamento culturale istintivo del
nostro popolo che in tale modo pu concretizzarsi
sostanzialmente, hanno potuto fare di questa
operazione commerciale una valida operazione
culturale.
Tutto bene dunque se in casa nostra arrivano i
classici della letteratura, se opere veramente di peso
entrano a far parte della biblioteca nostra che
simbolo e causa di una elevazione spirituale.
Ma tutto oro quello che luce?
La risposta purtroppo non positiva ed data
dalla indiscriminata messa in circolazione, accanto a
tante opere validissime, di parecchi romanzi dal
contenuto nettamente immorale, per non dire
apertamente osceno.

You might also like