porter del bene, vedrai! La porta, chiusa violentemente, toglie ogni possibilit di risposta alla mamma che, rimasta sola, sospira profondamente. Mentre si- affretta a rimettere in ordine la cucina, l'attraversano pensieri colmi di amarezza ! Non facile risolvere questo problema di educazione. Soprattutto quando si tratta di adolescenti. Certo, libri e riviste prodigano eccellenti consigli : solamente, il metterli in pratica non cos semplice come eseguire delle ricette di cucina... Malgrado tutta la sua buona volont, ha delle difficolt nel trovare la formula valida per i tempi attuali. Fra ai nostri tempi... dei nonni, ...io, alla sua et... del padre,, il ...tu eri assai pi severa con noi... dei figli maggiori, e ...s, ma i miei compagni, loro... di Gianclaudio, lei vorrebbe giungere ad allevare veramente bene il pi giovane ! L'assale lo scoraggiamento. Lacrime, mescolate all'acqua delle stoviglie, la sollevano un poco. Poi si riprende. Dopo tutto, l'educazione di un ragazzo, non solo cosa sua! Ebbene, concorreranno tutti. Infatti, alla sera, tutti hanno dato la loro collaborazione. Tutti, ivi compreso il ragazzo i cui sedici anni recalcitrano a questo appellativo che egli stima umiliante ! Questo consiglio di famiglia ha stabilito, matita alla mano, le spese che incombono a un giovane di oggi : tram, parrucchiere, altre piccole spese, cinema, sports, incontri con gli amici eco... La discussione stata lunga. Finalmente si convenne, che Gianclaudio disporr intieramente del suo denaro, a condizione di stabilire ogni mese quali sono le spese che deve incontrare. Egli ha riconosciuto che i suoi genitori facevano gi dei gravi sacrifici perch egli potesse continuare i suoi studi, che lui, Gianclaudio, non poteva allinearsi al tale o tal altro dei suoi compagni, le cui possibilit finanziarie erano nettamente superiori alle sue. D'altra parte, questo piccolo incontro ha permesso ai genitori e ai fratelli maggiori di rendersi conto che l'evoluzione della vita obbliga i giovani a spese diverse da quelle di un tempo. Quale il risultato? Non possibile saperlo, ma in ogni caso vale la pena di sperimentare. (Therese-Henri) ORARIO FESTIVO Ore 7,: S. Messa. Ore 10,: S. Messa. Ore 14,: Dottrina dei ragazzi. Ore 14,30: Vespro, Benedizione Eucaristica. ORARIO FERIALE Ore 8,: S. Messa e ufficiatura. NUOVI ABBONATI AL TELEFONO 94.8.39 Bruno Quadranti 94.8.37 Ennio Maffei. * * * DAI REGISTRI PARROCCHIALI Battezzati: 2 gennaio: Tropeano Davide di Giuliano e Anna Maria Galli (Campersico). 2 gennaio: Zedde Eugenia di Emilio e di Erminia Lambrughi. Defunta: 3 febbraio: Genoveffa Cationi ved. Bernasconi, nata a Uggiate il 2 ottobre 1888. * * * QUARESIMA Dottrina quotidiana: Ore 8,20, classe 3", 4', 5 a elementare. Ore 16,30, classe I 1 e 2. Ogni venerd: Alla sera: Via Crucis. * * * La Settimana Santa 3 aprile Domenica seconda di Passione o delle Palme - Ore 9,45, benedizione case) e processione delle palme (la distribuzione viene fatta da incaricati nelle case) - Ore 14,30, dopo i Vespri e terminata la spiegazione quadragesimale dei sacramenti AUTOSERVIZI BARADELLO - RONAGO - CHIASSO COMO (Corse feriali) 630 - 7,30 - 8,35 - 14,25 RONAGO 8,00 - 13,00 - 16,25 - 18,26 19,28 7,10 - 8,00 - 9,10 - 15 COMO 7,25 - 12,25 - 15,55 - 17,45 18,55 della Confessione e della Comunione, buon numero di confessori saranno a disposizione di tutto il popolo fino alle ore 20. d'uso ab antico che ne approfittino tutti quelli che possono. 4 aprile Luned Santo: ore 5, S. Messa e Comunioni pasquali. 7 aprile Gioved Santo: ore 9, preghiera dei ragazzi e confessione pasquale - Ore 19,15, S. Messa e Comunioni pasquali dei ragazzi con la ufficiatura a ricordo dell'Ultima Cena (adorazione). 8 aprile Venerd Santo: ore 15, Via Crucis, adorazione della Croce, lettura e preghiera (la S. Comunione alle ore 16). 9 aprile Sabato Santo: ore 23, benedizione del fuoco santo, canto pasquale, rinnovazione del fonte battesimale, litanie, S. Messa - La S. Comunione alle ore 0,30 e pu essere ripetuta in giornata. 10 aprile Pasqua! Ore 7 e ore 10,30, Ss. Messe - Ore 14,30, Vespri, benedizione. 11 aprile Luned dellAngelo (orario come a Pasqua). * * * BENEDIZIONE DELLE CASE 30 marzo - Luned: ore 15, Merlina e Ronago Nuova. 31 marzo - Marted: al mattino Via Mulini - Ore 14, Ronago Centro. 1 aprile - Mercoled: al pomeriggio Ronaghino e piccole frazioni. * * * La giornata per la Pasqua degli ammalati sar il marted santo (o in altro giorno a richiesta). La menzogna Siamo sicuri di correggere veramente un fanciullo dal dire la bugia, infliggendogli una severa lezione di cui si ricorder sempre? Per parte mia, scrive Germana Poidatz, io non lo credo, perch la paura di ricevere un ' altra lezione lo far probabilmente mentire per nascondere il suo fallo. Bisogner, in ogni caso, precisare bene che lo si punisce per la sua menzogna e non per il fallo commesso che, confessato, mezzo perdonato , insistendo sulla met del perdono perch il perdono totale lo incoraggerebbe certamente a ricominciare. Troppa severit per lo pi deplorevole come la troppa indulgenza. In tutto occorre della misura, soprattutto quando si tratta di educazione. Ai nostri giorni, fra i genitori, ci sono ancora dei perfetti educatori che con i loro consigli, possono aiutare gli altri. Evidentemente, prima di tutto, bisogna che i figli sentano che i genitori detestano la menzogna, che ammirano la sincerit e che tengono in gran conto la lealt e i genitori devono, in ogni caso, dare l'esempio. I genitori usino della pazienza, non credano mai che la partita sia perduta, guidino e sostengano il fanciullo insincero e menzognero come si fa con una pianta delicata o con un giovane albero che non cresce diritto e che si lega a un sostegno perch cresca diritto e bello. CRISTIANI ADULTI S, il mio curato continua sullo stesso tono. Man mano va avanti riesce a contenere sempre meglio la sua irritazione e a dimostrare il suo accoramento. Ogni domenica prende lo spunto dai fatti della settimana e, purtroppo, non gliene mancano mai. Non "venite a dirmi che sono cristiani adulti quei quattro sposini che ho dovuto unire in matrimonio la settimana scorsa. Figuratevi che uno arrivato al punto di dirmi che i misteri principali del cristianesimo sono la morte e l'inferno. Una sposina, con molta sicurezza, rispondeva che i requisiti per il matrimonio sono i,soldi e la salute. L'altra sposina, la pi timida, con tutta naturalezza, continuava a ripetere : Prendo il matrimonio ad occhi chiusi . Cos grossolani e tonti nelle cognizioni sul matrimonio,, quando si tratt di accordare sulla cerimonia, avevano tutte le pretese. Uno voleva che suonassi tutte e cinque le campane. Uno sposo voleva il suono continuato dell'organo, l'altro chiedeva di portarci il suo amico a suonare la cornetta. Quante storie per una candela, per un tappeto, per un fiore! Non si sono mai preoccupati di preparare spiritualmente il matrimonio. Quella sposina che rinuncia a una coperta del letto per comperare mille garofani, non ha mai rinunciato a nulla per preparare bene il suo cuore. Lo sposino che ha fatto venti chilometri per invitare 1'amico della cornetta non riusciva a far cento passi per andare in chiesa a raccomandarsi a Dio. La sposina, che pretendeva il tappeto si era rovinata le scarpe sui sentieri pi brutti, per incontrarsi col fidanzato. Quello sposo, che voleva il suono di cinque campane, aveva sempre ascoltato tutto meno che le campane. Pensate che ho dovuto dir loro che dovevano confessarsi, prima del matrimonio: non ci pensavano neppure. Per loro le cose pi importanti erano le pi stupide, mentre le sciocchezze diventavano le pi necessarie per il matrimonio. Non forse questo lo sbaglio caratteristico dei bambini?... Per un bambino non importante la casa dove abita, ma la casetta che lui ha costruito col fango. Per una bambina non importante il cavallo del babbo, ma lo il suo cavalluccio di legno. Per una bambina pi importante la sua pappa di terra che la pappa della mamma. Fintanto che tratterete cos il matrimonio non pretendete di essere cristiani adulti? A una certa et, o si diventa adulti oppure si scemi. Con lo sviluppo attuale della civilt e della cultura, non pi permesso essere cristiani bambini. Se rimarrete indietro soltanto nella formazione religiosa, vuoi dire che la vostra fede in fallimento . Giovanni Antonioli MADRE L'episodio accaduto qualche anno fa in una zona operaia della Francia. Nell'ora di intervallo, attorno ai tavoli della mensa aziendale, gruppi di lavoratori sostano per un bicchiere, per una partita a carte in attesa di riprendere il lavoro. La discussione si anima. Il discorso cade sulla Chiesa e sui preti. I giudizi non sono tutti positivi. Si scende ben presto all'insinuazione, alla critica malevola, alla calunnia. Un operaio dal suo tavolo ascolta. visibilmente seccato di quel discorso, ma si trattiene e forse attende di vedere che piega vada prendendo la discussione. Porse pensa che qualcuno si vergogni di quelle parole e richiami tutti a maggior seriet di giudizio. Invece no, la denigrazione alla Chiesa e ai suoi ministri continua. Il giovane operaio non sa resistere oltre. Si fa avanti tra i compagni, ancora animati nella discussione. Batte un vigoroso pugno sul tavolo e grida : Smettetela ! di parlar male della Chiesa ! La Chiesa mia madre ; vi prego, voi state offendendo mia madre ! . Quell'operaio francese, penso, non avr saputo molto di teologia e di ecclesiologia. Aveva per capito l'essenza stessa della Chiesa come prolungamento di Cristo, come societ di salvezza che ha ricevuto da Ges stesso la consegna di continuare la redenzione nel corso dei secoli. Ecco la Chiesa. Ben diversa forse l'idea che ne hanno taluni cristiani. Nel suo sagace volume Processo al buon cristiano, nel Lessico del diavolo, il Desmolin porta questa amara definizione : La Chiesa : societ di assicurazione, alla quale basta versare indolentemente la propria quota per aspettarsi un. po' di tranquillit quaggi e la probabilit di felicit lass . Questa falsa e comoda idea della Chiesa purtroppo patrimonio di non pochi cristiani. Non hanno capito e non vogliono capire. La Chiesa Madre. Essa ha ricevuto da Cristo l'incarico di condurre tutti gli uomini alla salvezza. Per questo, le vennero comunicati il sacerdozio stesso di Cristo e i suoi poteri di insegnare, di santificare, di guidare le anime a Dio. Stordimento della vita moderna Quante volte abbiamo sentito dire: Ai nostri tempi si era assai pi buoni . Mi sembra che ci non si possa affermare con assoluta verit in quanto anche le cronache del passato hanno i loro gravi delitti e scostumanze dolorose. Quello che differenzia l'oggi da ieri cer- tamente il cumulo di divertimenti che abbiamo a disposizione, di diversa specie e che hanno trasformato la vita pacifica di ieri in una orgia vera di sollecitazioni. Togliete dalla vita odierna i cinematografi, la radiotelevisione, le motorette; la vita come si ridurrebbe pacifica! Mentre oggi non pi, neppure nel paesino sperduto. Col cinema l'uomo a contatto con i panorami fisici e morali di tutti i continenti, con la televisione ha portato il cinema e il mondo in casa propria, con la motoretta fin l'ultimo operaio trasferisce per chilometri la sua zona d'azione, e la spiaggia marina lontana alle porte di casa. La mana delle cure marine praticate oggi su larga scala dalla giovent, ha abituato anche l'uomo, oltre la donna, a svestirsi con tutta insensibilit e all'angolo della via. Tutte queste cose hanno procurato un vero stordimento nella vita moderna ed necessario tener vivi i sani principi morali cristiani prima che l'uomo si materializzi di pi, si incallisca, si abitui tanto da diventare pi insensibile ai richiami dello spirito. Questo il problema dell'ora. La moda era pericolosa anche nel passato, si ballava nei saloni aristocratici e sull'aia anche molti anni fa: la gente tornava a casa ubriaca anche allora; ma come si aveva una distinzione netta tra gli aristocratici e i lavoratori, cos vi era una diversit tra la vita di citt e quella di campagna. Ora invece le nuove idee sociali hanno allineato la vita del ricco con quella del povero e le grandi scoperte hanno allineato la vita della citt con quella del villaggio, sicch l'onda nefasta del male pregiudica paurosamente l'avvenire. Il cinema ha anticipato per alcuni anni la crisi morale della giovent e il bisogno del divertimento e dello svago di ogni genere rende purtroppo insufficiente ogni salario. Per questo si nota la grande inquietudine che provoca sollevazioni e agitazioni nel mondo del lavoro in particolare. A sanare la grande piaga occorre soprattutto un po' di restrizione al divertimento mondano e sia questa leva preziosa per il ritorno alla normalit ad un vivere pacifico e sereno, per un ritorno delle anime a Dio. Don Benedettini Il Papa sotto la croce Era l'ultima sera di Paolo VI in India. Al mattino aveva visto gli orfani della periferia. Nel pomeriggio aveva assistito ad una S. Messa per gli ammalati. Per loro era stata fatta la Via Crucis. All'ultima Stazione, Paolo VI prese il Crocefisso dalle mani del sacerdote e raccogliendosi in preghiera, bened la folla. Niente di meglio di questa immagine esprime il mistero della croce, che il mistero centrale del cristianesimo, che fa tutto comprendere. Che la Quaresima che fatta per questo, ci faccia entrare pi profondamente nel mistero della Croce ! DAL VECCHIO DIARIO DI UN PARROCO Insegnare al malato la scienza sapiente della rassegnazione e, poi, della accettazione persuasa e ilare della divina volont, mi riesce difficile, soprattutto perch io sono qualmente bene in salute. Di solito, comincio con il rendere al malato i servizi come usano i ministri degli infermi negli ospedali ; li rendo senza farli pesare e tutti secondo i bisogni. Poich le membra sofferenti sono membra di Cristo Signore, questo mio servire regnare in grande e molto lieto e felice ne sono, abbench in casa siano sempre i lamenti soliti e che perdo la dignit personale essendo parroco. Sorrido; anzi, fuori, rido; ma un vivere birbone vedere dove si mette la dignit da parte di creature che, pure sono nel santo timore di Dio. I malati infermi cronici nei confini della parrocchia sono quattordici. Con 1 ' aiuto visibile della Madonna Consolatrice, ora essi fanno societ di offerte e di preghiere nel patire. Questa la societ meglio di tutte nella parrocchia, che fa il bene vero pi di altre con le tessere e le bandiere e le gerarchie e le feste e le assemblee che io le tengo in obbedienza e basta. La Compagnia dei malati infermi la mia sicurezza perch l dove i sofferenti offrono i dolori inguaribili per il bene delle anime nei prossimi, nessuno sar perduto in eterno. Ne godo dentro come del dono santo del Signore Iddio Padre, ma non scrivo altro nel Diario perch ho timore di andare nelle commozioni. In oggi, festa di San Giovanni di Dio, fondatore dei Fatebenefratelli che costituisco e nomino protettore celeste della Compagnia dei malati infermi. Laus Deo! Agostino Stecchetti L'Arcivescovo punito II rifiuto del passaporto polacco al Card. Wyszynski un episodio che pu fare riflettere. Non intendiamo drammatizzare n speculare su un fatto che addolora quanti credono in quel supremo valore dell'uomo che la libert. L'Arcivescovo di Varsavia stato privato della libert di recarsi a Roma, sede del Capo della Chiesa di cui Vescovo. Non intendiamo esasperare il sentimento che prova ogni cittadino del mondo libero di fronte ad un esempio tanto cospicuo di dispotismo dittatoriale; ma non possiamo non commiserare la vittima di un sopruso; n possiamo non rallegrarci di vivere in un Paese democratico; n ancora non possiamo non richiamare sul triste episodio l'attenzione di quanti coltivano nell'animo illusioni sul comunismo. Il guaio che costoro non si limitano a coltivare tale illusione nel proprio cuore, ma, ad ogni occasione, se ne fanno banditori in pubblico e in privato, con carta stampata o con perorazioni orali, per affermare che non bisogna vedere pi nero del necessario; che i regimi comunisti non sono tirannici come si dice; e che, infine, vi una notevole differenza fra il comunismo, poniamo, della Russia e quello della Polonia, tanto che se le cose politiche volgessero in Italia nel senso da portare i comunisti al potere (o alla collaborazione governativa), non ci sarebbe da preoccuparsi, perch il comunismo italiano non potrebbe non tener conto del numero elevato di cattolici viventi nella Penisola. E tali pensatori politici non sappiamo se pi ingenui o pi interessati, disponibili a un abbraccio con il P.C.I. ricordano, come esempio, probante, la situazione del cattolicesimo polacco. In Italia, dicono, avremo al pi un regime comunista simile a quello di Varsavia... Infatti. Ecco che l'apparente libert concessa al Cardinale Primate di andare all'estero, viene di colpo soppressa. Il passaporto diplomatico gli stato tolto. Il Presule viene additato al disprezzo del suo popolo come un nemico della Patria. ( L'Italia di Milano) PRENDERE COSCIENZA DEL PROBLEMA DELLA STAMPA I cattolici italiani si decideranno a prendere coscienza del problema della stampa? A questa maturazione ha sollecitato anche il Concilio Ecumenico Vaticano II: uno dei primi decreti promulgati stato, appunto, quello riguardante i mezzi di comunicazione sociale. La decisione presa dalla Presidenza nazionale dell'Azione Cattolica di impegnarsi quest'anno particolarmente a diffondere la stampa cattolica un chiaro segno del risvegliarsi di questa coscienza. D'altronde sarebbe deplorevole continuare a rimanere assenti, lasciando l'iniziativa in mano ad altri. Le cifre parlano chiaro: 500 mila copie la tiratura complessiva dei quotidiani cattolici e 5 milioni quella dei quotidiani non cattolici. Si deduce che l'opinione pubblica in Italia non la facciamo noi cattolici, osserva mons. Amici, arcivescovo di Modena e presidente della Commissione episcopale per gli strumenti di comunicazione sociale; e prosegue: La stampa quasi completamente sfuggita di mano. Essa , in larga misura, in mano ad altri che sono riusciti ad impadronirsi saldamente delle leve fondamentali di quella grande fabbrica di idee, di sentimenti, di suggestioni, di interessi, di pressioni psicologiche che sono oggi gli strumenti della comunicazione sociale. Queste considerazioni valgono per il cinema, per il teatro, per la televisione, per la produzione libraria, per la stampa periodica; valgono anche per la stampa quotidiana . L'invisibile "Presente,, Racconto di Frida Gabrielli Hans s'avvi e non sapeva ancora verso quale meta. Senti tua madre, aveva detto il babbo, con un gesto conciliante contenta lei... E la mamma aveva ripetuto, come ogni volta che si era ritornati sull'argomento (la Prima Comunione; come aveva fatto il babbo o la Confermazione nella religione della mamma). Per me uguale. Hans allet della ragione e deve decidere egli stesso. Hans dubitava della propria capacit di scelta. Che ne sapeva in fondo? Prima di quel Natale, i genitori non gliene avevano mai-parlato. Era stato don Carlo, il Parroco della chiesa cattolica a domandarne a suo padre, quando questi aveva accompagnato lui e la mamma a vedere il Presepio, una cosa che valeva proprio la pena di andare a vedere. Bello veramente ! Hans n'era rimasto a bocca aperta. Bello per la scena ricreata dall'estro artistico di don Carlo, bello soprattutto, pi d tutti gli alberi di Natale veduti sin allora da Hans per l'immagine viva che esso rendeva della nascita del Redentore e dell'amore che gi gli uomini gli portavano. E ogni casa e ogni vetrina dei negozi sul lago, ostentavano ogni anno meravigliosi alberi di Natale. Certo che la citt italiana dov'era nato il babbo, non ne aveva di cos splendidi. Il babbo raccontava che in Italia pi del- l'albero di Natale usava il Presepio, la raffigurazione della grotta dov'era nato Ges, e finalmente aveva accontentato il suo figliuolo, conducendolo a quella chiesetta isolata sulla collina, con un campanile aguzzo e alto come un faro e una porta piccolina sotto il gran tetto spiovente, molto assomigliante a quella della grotta di Betlemme. Ormai il Presepio non c'era pi. Due mesi erano trascorsi da Natale e babbo e mamma erano tornati ,a considerare l'eventualit della prima Comunione, o della Confermazione. Per loro era uguale. Ma perch, allora, due chiese, lass, in cima alla collina? La mamma l'aveva, quella mattina, vestito coi panni delle feste, dicendogli col suo fare risoluto; Va svelto! E ora che tu incominci le tue lezioni di religione. La strada la stessa: quando sei in cima, scegli. Pensaci, camminando; e l'angelo custode ti accompagni! Era buona, la mamma. Ed era tanto buono anche il babbo. Peccato che non avessero le stesse idee in fatto di religione, ma anche in quella andavano d'accordo: nell'indifferenza in proposito e nel non volersi contrariare affatto, Hans doveva riconoscere una certa loro lealt, ma non li approvava nel lasciar lui nelle peste, dinanzi ad un'alternativa troppo compromettente. Scegliere la religione di suo padre? Oh, l'avrebbe preferita; gli era piaciuto tanto quel Presepio... Ma il babbo gli sembrava molto ignorante nella propria religione, mentre la mamma ne sapeva e viveva seguendo la propria coscienza di donna cristiana. A dieci anni, Hans era capace di giudicare, ma non ancora d scegliere. Eppure, toccava a lui ! Egli rallent ancora il passo, cercando di posare i piedi sulla neve che qua e l chiazzava ancora il sentiero: per non calpestare i crocus che ancora timidamente si stringevano in ciuffi violetti, come fratellini timorosi della solitudine; e per non far rumore, per poter udire il passo dell'angelo custode, nel caso gli camminasse davvero accanto. La vallata era tutta un sole tepido che saliva col ragazzo dal bordo del lago, su su, fino al sommo della collina e gi ne brillava la cuspide dorata del campanile nella cui ombra, ancora si raccoglieva la chiesa protestante. Leggiadra, questa, sotto i rampicanti sempreverdi, col portico lucente di maioliche e di ottoni sull'usciale imponente ma chiuso. Hans vi pass davanti, trattenendo il respiro. Sapeva che babbo e mamma avevano sposato l dentro. Non avrebbe dovuto suonare a quella porta? Alz la mano, ma ristette timido e confuso. Se la mamma lo avesse accompagnato! Di l a pochi passi, l'altra chiesina era aperta e il rumore delle sue scarpe chiodate sulle pietre vi echeggiarono dentro come una voce dolorosa. Hans se n'allontan intimorito e sedette sul muretto di fronte. Angelo custode, preg, che debbo fare? . Guardando dentro la chiesa, l'ombra si schiariva. Di l non si poteva vedere se il Presepio vi fosse ancora. La piccola porta tagliava anche l'altare centrando il Tabernacolo, che un fioco lume invisibile illuminava di bagliori intermittenti, che il fanciullo non sapeva a che cosa attribuire. In chiesa non v'era nessuno. Silenzio grande, da che egli si era seduto. Che forse il suo angelo custode vi era entrato prima di lui? e le sue ali lampeggiavano nella chiesa oscura? Forse era con quel baleno discreto ch'egli intendeva chiamarvelo? Ma, insomma, se era vero che gli angeli custodi conducevano verso la meta i loro protetti cos come San Raffaele aveva guidato Tobiolo, il suo doveva pur farsi notare in qualche modo, affinch egli potesse seguirlo. La chiesa era aperta e l dentro un lume si muoveva. Qualcuno vi era, presente. Hans non ebbe pi dubbi ed entr. In punta di piedi, impacciato, assai goffamente, col cuore in gola si appress all'altare: e il lumino ad olio che vi ardeva timido anch'esso,, come un cuore ansimante, chiar il mistero di quella luce, ma non gli spieg il perch esso era stato posto l in pieno giorno. In quel mentre veniva don Carlo dalla sacrestia. Hans fece per fuggire; gli pareva di essere stato sorpreso, come un ladruncolo, n si ricordava perch era l. Solo la curiosit lo trattenne, con gli occhi fissi a quel lume. Don Carlo gli si era avvicinato per salutarlo amichevolmente. Perch gli chiese il fanciullo vincendo la timidezza perch quel lume, solo solo, acceso? Don Carlo gli pose una mano sulla spalla, e lo condusse pi vicino all'altare. Vieni disse sottovoce inginoc- chiati qui, un momento. Poi ti spiego. Il silenzio che segu segn un attimo di eternit. Non giudicare Non giudicare il prossimo. Noi invece lo giudichiamo sempre, e quel che peggio, Io giudichiamo dai suoi atti esteriori, dalla espressione del volto, senza neppur sognarci d'approfondire la sua vita interiore. Ci che dico degli individui, possiamo applicarlo alla storia del cristianesimo. Non possiamo giudicarlo dai fatti esteriori, dalle passioni e dai peccati umani che deformano la sua immagine. Chi conosce le difficolt che i popoli hanno dovuto superare? Gli sforzi erculei che ha dovuto compiere per vincere la vecchia natura, il paganesimo, ereditario, la radicata barbarie e i loro istinti grossolani? Il cristianesimo ha dovuto compenetrare una materia che opponeva una resistenza formidabile allo spirito del vangelo. Il cristianesimo, dunque venuto per salvare gli ammalati, non i sani; i peccatori, non i giusti. Il genere umano, convertito al cristianesimo, un ammalato e un peccatore. ACCANTO ALLA POVERA GENTE Era una gioia per me andare l in quella povera casetta della periferia a trovare Clara. In quel tempo ero molto occupata, ma ogni giorno, quando prima e quando dopo, sentivo il bisogno di andare l, pi che per prestare opera di assistenza, per ricevere una carica di bont e di gioia. Clara da qualche tempo era ammalata ed era, di giorno, quasi sempre sola. I vicini qualche cosa facevano per lei, ma non molto perch non potevano. Io andavo l, mi fermavo a volte a lungo, somministravo qualche medicina, facevo qualche faccenda, riordinavo un po' la casa e poi mi mettevo a conversare con lei. La casa era povera, lei era ammalata e il marito non guadagnava a sufficienza per vivere e per curare la moglie; eppure in quella casa regnava la gioia! Il segreto di questa gioia? Il bene che lei e suo marito si volevano, il senso di poesia e di bont che animava la loro vita. Clara mi raccontava tutto di s; della sua infanzia triste, del suo fidanzamento con Gio- vanni, del suo matrimonio contrastato, dei momenti difficili che aveva attraversato, quando il marito era rimasto senza lavoro. * Aveva conosciuto suo marito a 18 anni. Lui passava ogni giorno davanti alla casa ove, orfana, abitava con una zia. Gianni lavorava in una fabbrica l vicino, A poco a poco, ne nacque una simpatia che divent amore. La zia fu lieta che la ragazza si fidanzasse con quel giovane, per quanto la famiglia di lui fosse ostile... I genitori di Giovanni stavano bene e si aspettavano per il figlio assai di pi che una povera orfanella: di qui la loro avversione. Lui cerc di persuadere i genitori, ma invano. Spos la ragazza nonostante la loro opposizione. Del resto poteva anche fare a meno del loro aiuto: lavorava e guadagnava bene... Come furono felici i primi tempi del loro matrimonio. Gianni non conosceva che lavoro e casa. Era una tristezza per lui allontanarsi al mattino ed era una gioia il ritorno alla sera. Lei gli andava ogni sera incontro. Facevano insieme la via del ritorno conversando. Avevano sempre tante cose da dirsi. La domenica poi era il giorno della gioia. La passavano sempre fuori, anche se non andavano lontano. Avevano speso assai per mettere su casa; avevano preso il mobilio a debito e dovevano pagarlo... Non avevano ancora interamente soddisfatto al loro impegno, quando Gianni perse il lavoro perch la fabbrica venne acquistata da una grossa societ e smobilitata. Egli sper di ritrovare il lavoro subito, ma le sue speranze furono deluse... Passarono settimane e settimane di vane ricerche e di attese ugualmente vane. Pi ora nessun guadagno. La liquidazione era stata poco consistente ed era servita appena per finir di pagare i debiti. E c'era ogni giorno da mangiare. La famiglia di lui avrebbe potuto aiutarlo, ma non lo fece: non sapeva perdonargli quel matrimonio. Il padrone di casa li cacci via perch non pagavano pi l'affitto. Dovettero costruire in periferia una baracca per portarci il loro mobilio e proteggersi dalle intemperie. Giorni brutti! Per tirare avanti Clara si decise ad andare ad un servizio molto faticoso e poco retribuito. Alla sera tornava nella baracca dove consumava la cena col marito. La fatica, la insufficiente nutrizione e soprattutto la umidit minarono la sua salute. Cominci ad avere la febbre ogni giorno... Finalmente il marito era riuscito a trovare un po' di lavoro. Cos avevano potuto lasciare la misera baracca e rifugiarsi l in quelle due stanzette, che almeno anche se povere e sprovvedute di tante cose, erano asciutte... Questa la loro storia. * Io ogni giorno andavo l. Portavo medicinali ed altri aiuti, facevo delle iniezioni, aiutavo e confortavo, ma, confesso la verit, quello che ricevevo era immensamente pi grande di quello che davo. Ascoltavo come incantata le confidenze di Clara che mi parlava del suo fidanzamento, dei giorni felici, del suo amore, che le prove e le disavventure avevano reso pi profondo e pi bello. Certo mi diceva le prove sono state grosse e non sono ancora finite; eppure non abbiamo mai perduto la nostra serenit, la nostra fiducia. Che cosa aveva sempre dato ad essi la gioia e la speranza anche in mezzo a tante prove? Anzitutto l'affetto che si portavano. Io ho visto tanti sposi volersi bene: raramente, forse mai, ho visto un affetto grande come il loro, un affetto fatto di tenerezza e di stima, un affetto che affondava le sue radici in una squisita sensibilit, ma che poi, come il fiore, saliva in alto nella luce. Il loro era soprattutto un amore di anime: per questo era cos raro e bello. Mi stupiva che in gente cos semplice fosse fiorito un sentimento cos alto. Una sera Clara mi confidava: Vede, signorina: io sono stata a prestare la mia opera in una casa, in cui non mancava proprio nulla; eppure non ho mai invidiato quella gente. Il giorno dell'onomastico della signora, l'avvocato le regal una pelliccia di visone, una bellezza! Io pensavo alla mia casa povera, ai miei abiti semplici; eppure non sentii invidia! Anzi mi pareva che la signora dovesse invidiare me. Mio marito mi ha fatto un dono che essa non ha mai conosciuto: mi ha fatto dono della sua anima... Quante donne hanno avuto questo dono dall'uomo che amano, cui hanno legato il loro destino?... La mia signora era cos ricca di abiti, di oro, di danaro, ma era tanto povera di amore... Che vale la vita senza amore? Non si vive mica di vestiti, di case, di monili? L'anima vive di amore e di quell'amore che dono di anima. Quando c' questo amore si felici da per tutto... L'amore ha cos poche esigenze di cose esteriori... tanto ricco in s! Io ero sorpresa davanti a queste parole che non erano frasi di romanzo, ma realt vissuta... Altra volta mi diceva: Lei mi creder un po esaltata, ma non credo di esserlo. Io confesso che tutte le prove che sono venute da un lato mi hanno fatto anche piacere. L'amore ha bisogno di, dare la misura di s. L'amore felice pu anche non essere amore, ma egoismo appagato. L'amore rivela se stesso appieno quando si sacrifica, quando resta fedele nelle difficolt: non vero? E' tanto bello soffrire per le persone a cui si vuoi bene!... Dove aveva imparato Clara queste verit cos semplici e profonde? M. R. LA BELLA PREGHIERA di DE FOUCAULD Padre mio, Io mi abbandono in voi, fate di me quello che vi piacer. Qualunque cosa voi facciate di me, io vi ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto purch la vostra volont si faccia in me, in tutte le creature; io non desidero altro, o mio Dio. Rimetto la mia anima nelle vostre mani, io ve la dono, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore. Perch vi amo ed un "bisogno dell'amore di donarsi, di abbandonarmi in voi senza limitazioni. Con una confidenza infinita perch voi siete ti mio Padre. Matrimonio idiota la storia, quanto sovente reale, di un giovane studente di medicina, partito per intraprendere degli studi seri... per compiere il suo internato e divenire un medico d fama... un ricercatore... magari un Pasteur!... E poi, preso al laccio da una piccola avventuriera, come ce n' un po' dappertutto in questa nostra epoca... sul punto di dire il s fatale che lo strangoler... l'annichilir per tutta la vita, quando provvidenzialmente la sua professione medica lo mette a contatto con una famiglia in cui incontra una giovane, che dotata delle pi amabili qualit gli fa vedere la natura mediocre di quella che, cos imperiosamente, vorrebbe divenire sua moglie. Ma, poich esita ancora, un suo amico, che ha fatto un matrimonio idiota, gli confessa apertamente la terribile miseria della sua vita coniugale ed egli ne tanto colpito che si ferma spaventato davanti all'abisso in cui stava per cadere. Partirono, tutti e due insieme e giunti davanti alla Casa canonica, l'abate Thierry disse al giovane medico: Non entra un momento?... Anzi, io stesso volevo chiederglielo. Allora fatto! Vorrei parlare un po seriamente con lei. Potrebbe dedicarmi qualche istante?... Tutto il tempo che vuole. Grazie! Entrarono nella sala e appena seduti, il dottore cominci: Ho avuto ora la confessione del mio amico che mi ha rivelato i suoi errori. Oggi, io voglio dichiarare i miei. Lascolto, disse semplicemente il sacerdote. Ho degli ottimi genitori, che abitano in provincia. Mi hanno visto partire per Parigi con rammarico. Era necessario per i miei studi. Ma loro, che vivono con tanta semplicit, in campagna, non immaginano i pericoli della capitale. S, lo so... Penso qualche volta che in certi casi anche un angelo del buon Dio potrebbe lasciarci qualche penna. Ed io non sono un angelo! Nel mondo studentesco e specialmente in quello della medicina, il pericolo particolarmente grande. Si vive nel fuoco. Anzitutto, sempre in compagnia di ragazze. Si preparano gli esami insieme... Poi si familiarizza e... un giorno ci invade la corrente... E la scintilla sviluppa l'incendio. L'ho ascoltata a parlare, l'altro giorno, dei giovani che lei ha conosciuto e che avrebbero potuto essere dei valori sociali se avessero trovato una donna che li avesse sostenuti. Anch'io non conto pi i compagni partiti per alte mete e che dopo breve tempo sono precipitati nella pi banale delle avventure. Cio?... ...dei compagni che al secondo... al terzo... al quarto anno di medicina, presi al laccio dall'una... o dall'altra, sono finiti in un matrimonio idiota... disastroso. E allora, che cosa vuole che facciamo!... Glie l'ho detto l'altro giorno, la scienza una padrona esigente e gelosa., Chi vuole arrivare deve condurre una vita cenobitica, rifiutare gli inviti, difendere le sue ore, direi i suoi minuti... tendere la sua volont, al di l del possibile, verso il fine da raggiungere... fine al quale altri aspirano e che bisogna raggiungere. Perch si avanza attraverso dei concorsi. Solo i pi preparati vi sono ammessi. S mormor il sacerdote la comprendo benissimo. Se non si lavora... se non si fedeli, la scienza vi respinge come indegna di lei. Ora, come lavorare... come preparare dei duri esami, se avete una moglie troppo inferiore, dei figli... e tutti i fastidi materiali di una famiglia al suo inizio? Evidentemente! Gli studenti non dovrebbero sposarsi prima della fine dei loro studi e quando gi abbiano vinto un concorso. il suo caso? Si... e no. Si spieghi. Sono venuto per questo... per consultarla su un caso da cui dipende tutta la mia vita. Mi segnano a dito, qui, come il giovane modello che cammina diritto per la sua via pensando solo alla scienza e ai suoi ammalati. Ebbene? Un filo mi trattiene. Un filo... ma si taglia! Ma dipende da che parte... Lei non sposato? No. Non fidanzato? Ebbene: si e no. La sua risposta non molto chiara. Infatti non chiara. Ma queste cose non lo sono mai. proprio perch ho l'animo agitato che son venuto a chiederle di aiutarmi a vedere chiaro in me stesso... di dirmi dov' il mio dovere. Lei comprende che solo un sacerdote mi pu rispondere. E sar un sacerdote che le risponder. Anzitutto di che donna si tratta? chi ? Una insignificante affittacamere che abita a Juvisy e viene tutti i giorni a Parigi. Come istruzione: il diploma delle medie. Senza religione e senza educazione. Non della mia classe sociale. Ma come cominciato tutto ci? Oh! insensibilmente. Un poeta direbbe: Come il raggio del sole dopo la pioggia... il raggio che vi compenetra... che vi illanguidisce. Ma io sarei tentato di darle una risposta brutale... una risposta professionale e di dirle che tutto ci ha iniziato come un cancro di cui ci si accorge quando troppo tardi. Ricorda le sirene di Ulisse? Esse vi seducono con delle canzoni e voi finite in fondo all'abisso. E poi si cosi stupidi quando si giovani! Anche qualche volta, quando si vecchi. Ora che posso fare dei paragoni vedo che un tale matrimonio sarebbe del tutto idiota e la sua parola di esperienza mi conferma ancora nel mio nuovo modo di vedere. Crede di aver abbastanza influenza su questa giovane per elevarla ed educarla? Impossibile: suo padre morto. La madre... non se ne paria mai. Non so che cosa sia stato di lei. Lidia si chiama cosi la giovane la cognata di un mio infelice amico che si lasciato accalappiare. L'ho incontrata cotesta Lidia, per la prima volta, a un invito a casa sua. Poi ho accettato una gita in barca sulla Marna. Era interessante, della bellezza del demonio... Un viso molto irregolare... molto imbellettato... naso all'ins. In breve: in principio mi ha divertito, null'altro. Ma lei si studiata di mettersi sovente sulla mia via... L'incontrai presso altri medici internisti. Si faceva invitare e veniva, sempre elegante... Per me, alla sera, quando arrivavo dai miei amici, stanco, dall'ospedale, dal laboratorio, di tutte le miserie della giornata, allora provavo una distensione nel veder ridere quella ragazza di diciannove anni... nel sentirla cantare delle canzoni spregiudicate, imparate nei nigh-clubs di Montmartre... Ritornavo a casa dimenticando, per qualche ora, i cancri, le tubercolosi, il radio atomico e tutto il resto. Qui il giovane si ferm... Il sacerdote comprese che stava per giungere al pi grave. ...Ma se io non davo una grande importanza a quegli incontri, la piccola Lidia aveva in testa molto chiara la sua idea. Fra tutti gli studenti, lei aveva gettato il suo laccio sa. di me, e manovrava in conseguenza. Lei era scaltra ed io un gran semplicione come lo sono spesso gli uomini di scienza che vivono fuori della realt. E poi, la mia famiglia era lontana e non si rendeva conto della mia pericolosa posizione. Io, del tutto solo a Parigi! In breve, ogni giorno pi questa Lidia entr nella mia vita... si impose... mi fece anche delle piccole scenate di gelosia, seguite da grandi e stupide riconciliazioni. Lei gett su di me una rete di fitte maglie... Voleva, sapere tutto. Gi perplessa sapendo che io vengo sovente qui, perch non pu controllare chi io venga a trovare. straordinario!... Ma infine, si compromesso? Che intende per compromesso ? Le ha promesso cio di sposarla? No... glielo ripeto... Neppure fidanzato. Non potrei immaginare mio padre e pi ancora mia madre, cos sensibili dell'onore della famiglia ad accogliere Lidia presso di loro nella nostra piccola citt di provincia, ove si sa tutto e ove le famiglie si conoscono a fondo. La capisco! Ma lei che non neppure fidanzato, pu ancora tornare indietro e riprendere la sua libert. Senza dubbio. Ma come sar difficile ! Glielo ripeto: sono legato da tante piccole cose. Anche questo portasigarette lei che me l'ha dato. Non avrebbe dovuto accettarlo. Non una giovane che deve fare dei regali. Mi ha forzato la mano facendovi incidere le mie iniziali. S... la cosa chiara... lei lha comperata . Ma perch non fa un piccolo pacco di tutti i ricordi che ha ricevuto, ritornandoglieli con parole cortesi, ma ferme... guanti di velluto su una mano di ferro come dice S. Francesco di Sales. Lei un uomo. Sappia volere! Ma ho il diritto di volere? Certamente! Se ci fosse qui, il vero amore, fondato su una reciproca stima fra due esseri che si amano e che vogliono ciascuno il bene dell'altro, non parlerei cos. Ma, dopo tutto quello che indovino, questo non il caso. Io vedo da una parte una piccola scaltra che trovandola di suo gusto per trenta e pi ragioni l'ha messa, in cantiere , se posso esprimermi cos, per giungere a un matrimonio di interesse... ... dall'altro canto una bella vita di studioso da difendere e con essa tanti altri beni che lei potr ottenere a condizione che una donna non la confischi... non la divori... e non l'annienti! Cos non esito a dire che la bilancia pesa nettamente dalla parte sua. Allora... rompere?... S. E subito! Napoleone I che era esperto in materia, disse che in amore, la sola strategia la fuga. terribile!... Lei si uccider. Ma no! Stia sicuro. Non si uccider. Quante volte ho sentito questo... e non mai avvenuto. Quelli che si uccidono, generalmente non lo dicono. La sua Lidia cercher un'altra vittima... un altro studente, poich vive di queste prede. E non mancher di riuscire. Ma lei non la vedo legata per tutta la vita con una tale creatura. Le spezzerebbe le ali... Non potrebbe uscire nel mondo senza che si dica attorno a lei: Ma dove andato a pescare quella l... lui che avrebbe potuto sposare la giovane figlia dei sogni . Caro signore ! la felicit o l'infelicit possono incominciare dal giorno del matrimonio.. Francamente, lei s vedrebbe felice e fiero vicino-a Lidia? Oh, certamente no! Allora non ripari una stupidaggine, con un'altra stupidaggine. Tiri la conclusione. La prima battaglia perduta, abbia il coraggio di iniziarne un'altra. Ed io l'aiuter. Grazie, signor Parroco. Come siete fortunati voi sacerdoti, di non dover mai pensare-a simili questioni. (.Pierre l'Ermite) PENSIERI Signore, aiutaci a non disprezzare ci che non comprendiamo (Penn). Fate, al posto di domandare (Beethoven). In questo mondo bisogna esser un po' troppo buoni, per esserlo abbastanza (Alberione). Ogni uomo un omnibus in cui viaggiano i suoi antenati (Wendel Holmens). La Quaresima non il tempo pi gioioso della liturgia. Il Vangelo, tuttavia, ci dice che esso deve essere un tempo di gioia. Quando tu digiuni, profumati il capo. Se si da qualche cosa a Dio, per quanto sia penoso, dobbiamo darlo con gioia, o almeno con pazienza e con serenit. La Quaresima con i suoi due giorni di digiuno, il mercoled delle Ceneri e il Venerd Santo, ormai ben poca cosa. In realt, la pastorale moderna che vuole che la nostra privazione, arricchisca come una volta i poveri, fa della Quaresima una liturgia forte. Ma la Quaresima deve avere anche un altro scopo. Ci deve familiarizzare tutti, grandi e piccoli, con il mistero della Croce. un grande mistero questo, che cio Cristo per redimerci ha dovuto subire il supplizio della Croce. La Croce la pagina centrale del Vangelo, la pagina incancellabile. La Croce il mistero della nostra vita. Cotesta vita che va di gioia senza dubbio, ma anche di pena in pena, di malattia in malattia, sino alla morte che pure una via della Croce. I cristiani e neppure i santi ne sono esenti. Al contrario, debbono soffrire quanto pi sono buoni e coraggiosi. cos che tratto i miei amici, disse Ges a Santa Teresa d'Avila. Ebbene! per questo che ne avete cos pochi ! Siamo di quei pochi. Che fra le nostre gioie e Te nostre pene, la Croce di Cristo sia la preferita. Portiamo con Cristo non potremmo farlo senza di Lui tutta la pena del mondo, quella soprattutto di coloro che non la conoscono e che soffrono nella disperazione, perch nessuno ne risparmiato. Pi presto lo sapranno e lo impareranno i nostri figli, tanto minore sar la sorpresa che ne avremo. N il dolore n la morte ci prenderanno pi alla gola come un brigante, ma li sentiremo arrivare con dolcezza. Dopo la Pasqua noi sappiamo che la Croce non la morte, ma la Resurrezione. La via della Croce la via della speranza. I SANTI CHE IMITANO LA POVERT' DI CRISTO S. Francesco d'Assisi ha insegnato di pi spogliandosi dei suoi abiti che pubblicando una rivista mensile sulla spogliazione dei propri beni. Il Padre de Foucauld, con il suo sorriso di uomo perduto nella povert ha pi influenza che se avesse ottenuto un premio letterario per II romanzo di un ufficiale divenuto povero . Il Papa stesso, rinunciando alla sua tiara per i poveri, parla pi forte che non tutto il Concilio quando discute della povert . Cos ha scritto un Vescovo francese, Mons. Giovanni Rodhan, dopo il viaggio, del Papa in India. CORRISPONDENZA CON LA NIPOTE Forse colpa mia diceva fra s la signora S... non le scrivo abbastanza sovente e poi ho torto a prendermela per due tre lettere senza risposta . Ma quando una nipote che si ama e che vive lontano, ci sempre doloroso. Per riparare la negligenza che si rimproverava, la nonna si mise a scrivere con impegno perch, con l'et, la sua bella calligrafia si era deformata. La lettera non conteneva alcun rimprovero, era tutta, tenerezza per la giovane madre e per i suoi tre figli, senza dimenticare una parola amabile e affettuosa verso il marito. Poi, dopo qualche giorno, era in ansiosa attesa del portalettere. Ma invano. Allora si decise di parlarne alla nuora che non manc di scusare Nicoletta, cos si chiamava la nipote. Oh, Io sapete, le giovani madri doggi hanno altro da fare che non d scrivere : tre figli, l'alloggio da curare, il marito!... Che volete, bisogna abituarsi. Io le telefono tutte le settimane. Cosi posso darvi delle notizie: Gerolamo ha messo il primo dente, Marisa stata la prima a scuola. Quanto a Francesco, cresce bene e in salute. Sappiate che nostro genero sempre pi soddisfatto della sua situazione. Ne sono felice. Grazie delle buone notizie... Abbracciate Nicoletta da parte mia quando le telefonerete... perch io, purtroppo, non capisco pi nulla al telefono. S, s, le dir che state bene, che siete in eccellente salute... E poi, permettetemi di dirvi che sarebbe bene scriverle pi di rado perch lei sensibile e questo potrebbe suscitarle dei rimorsi: ogni vostra lettera per lei come un rimprovero. Va bene, Beatrice, seguir il tuo consiglio. Alla morte della buona nonna, si trov nella sua scrivania, una dozzina di lettere frammiste a petali d rose, traboccanti della pi tenera affezione, e indirizzate alla sua tanto amata piccola.,. e che Nicoletta lesse piangendo. (G. MORNAND) Che cosa lesperienza? Ma in fin dei conti cosa questa esperienza di cui tanto si parla e che sembra abbia tanto valore? Te lo dico io : lesperienza semplicemente il nome che ognuno da ai propri errori ! Libri in edicola II dovere di saper scegliere Da alcuni mesi, per iniziativa di previdenti editori italiani, si dato principio ad una attivit particolare : il lancio delle opere di letteratura italiana e straniera in edizione economica per il tramite delle edicole. Chi ha avuto questa idea per il primo, deve aver compiuto preliminarmente una indagine di mercato come si usa normalmente in campo: commerciale, e da parte di una ditta bene organizzata, allorch si tratta di immettere sul mercato un qualsiasi prodotto. Ma la realt dell'incontro da parte del grosso pubblico, il successo strepitoso senza precedenti nel settore editoriale ha superato di gran lunga ogni ottimistica previsione. Basta citare qualche cifra Addio alle armi di Hemingway in 285.000 copie. Le chiavi del regno di Cronin in 260.000 copie per riferirci alla collana Oscar di Mondadori. Ma accanto a questa fortunata serie se ne sono poste altrettante dallo sviluppo rimarchevole edite da Garzanti, Sansoni, Longanesi ecc.., sino alle ultimissime iniziate in questi giorni. Ora con la modesta somma di L. 350 o L. 450 si entra in possesso di un libro: pensate che parecchie persone acquistano giornalmente due quotidiani L. 100 e periodicamente pi di un rotocalco, com- prendendo l'informativo e la rivista femminile cio altre L. 100 o L. 200 per un totale ogni giorno di punta d'acquisto a testa di L. 200 o 300 ossia con una spesa dell'ordine di grandezza del valore del libro in vendita all'edicola. Capite subito che la labilit della spesa per i giornali quotidiani dalle notizie che, passano cos celermente rispetto ad un investimento concreto come quello di un libro, l'esiguit della spesa come detto, la comodit dell'edicola con il non dover pi superare quel certo sbarramento psicologico offerto dalla libreria, e l'orientamento culturale istintivo del nostro popolo che in tale modo pu concretizzarsi sostanzialmente, hanno potuto fare di questa operazione commerciale una valida operazione culturale. Tutto bene dunque se in casa nostra arrivano i classici della letteratura, se opere veramente di peso entrano a far parte della biblioteca nostra che simbolo e causa di una elevazione spirituale. Ma tutto oro quello che luce? La risposta purtroppo non positiva ed data dalla indiscriminata messa in circolazione, accanto a tante opere validissime, di parecchi romanzi dal contenuto nettamente immorale, per non dire apertamente osceno.