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SOMMARIO

- GAM 70
- Buca delle lettere
- Dalle caramelle alla Medicina
- Parola del Parroco
- Quattro passi indietro: notizie e curiosit di storia ronaghese
Cosa ne facciamo della Faloppia! La vogliamo torturare
- Parliamo col parroco .
- Ballata del confinante
- Un posto a sedere vuoto
- Notiziario
- Incontri: La scuola di canto, intervista al Maestro Clerici
- Pensieri scolastici
- In morte di Comunit 68? REQUIEM

______________________________________________________________________

COMUNIT 68 - Anno 3n. 1
Gennaio - Febbraio 1970
Direzione e Redazione: Via Milano n.19 Ronago
ciclostilato da manoscritto






Abbiamo scelto questo numero di C 68 per proporre la creazione di G.A.M. 70, una
iniziativa che fa appello alla generosit di molti.
Anzitutto il titolo: G.A.M. dovrebbe stare per GRUPPO APPOGGIO MISSIONARIO,
per se il nome non vi piace si pu anche cambiare.
Questo gruppo dovrebbe servire per creare quel legame che finora manca tra
Ronago e i suoi missionari, cio Padre Giuseppe Ambrosoli, missionario in Uganda a
Kalongo e Suor Amelia Ghielmetti che attualmente lavora all'ospedale italiano di
Alessandria in Egitto; e per quanti, ronaghesi, saranno domani per il mondo, missionari.
Dovrebbe essere anzitutto un legame di aiuto, di appoggio, perch sappiamo il grande
bisogno che si ha praticamente di tutto in terra di missione. Soprattutto visto il lavoro da
loro svolto, medicine, apparecchi scientifici per ospedali o forse meglio aiuti economici che
loro stessi penseranno d destinare alle singole necessit. Creando questo rapporto
saremo anche noi un po missionari e forse anche loro sentiranno meno la lontananza da
Ronago.

Funzionamento: chi vuole, e speriamo siano tanti, dovrebbe impegnarsi a versare
per un anno ogni mese una cifra, che per comodit potrebbe essere di 500 o 1.000 lire,
che poi noi di C 68 faremo pervenire in parti uguali a Padre Giuseppe e a Suor Amelia per
le necessit dei rispettivi ospedali. Tra parentesi diciamo che un gruppo cos costituito
guidato dal Dott. Bonini, in un paesino del lago di Como, ha raccolto in un anno quasi un
milione gi inviato proprio a Padre Ambrosoli. Sul retro della pagina il "contrattino". Si
tratta ovviamente di un solo impegno morale, se uno non pu pi per difficolt economiche
chiaro che non si potr guardarlo storto! Speriamo molto nella generosit di tutti.

La redazione di C 68







G.A.M. 70





IL SIGNOR: _____________________________________________________________
nome cognome

indirizzo


SI IMPEGNA A VERSARE LA SOMMA DI . AL MESE PER LA DURATA DI
UN ANNO PER LA COSTITUZIONE DI G.A.M. 70 CON GLI SCOPI INDICATI IN PRIMA
PAGINA.


firma

__________________________










(da staccare e da inviare a C.68. Ogni mese passeranno degli incaricati a ritirare la
somma indicata.)






La buca delle lettere serve per metterci
la corrispondenza che si vuoi far giungere
ad una determinata destinazione.

Comunit 68 ha pensato di installare
una propria "Buca" all'entrata della sede per
il semplice motivo di venire incontro a
coloro che vogliono far giungere la propria
corrispondenza alla redazione di Comunit.

un aiuto molto pratico che si offre ai
nostri collaboratori, poich possono
approfittare del fatto di essere gi in paese
per le loro necessit ed imbucare cos le
lettere nella nostra Buca (di cui
presentiamo fotografia).

Ci sono inoltre due vantaggi pratici sul
normale modo di spedire corrispondenza:
uno che arriver pi celermente e laltra che
risparmieranno i soldi del francobollo.









Mamma carissima, ho
qui sul tavolo le tue
lettere. Ti scrivo ora nel
silenzio della notte
africana, interrotto dagli
sghignazzi di qualche
iena randagia sui fianchi
della montagna.
Quanta pace in questo
paesaggio equatoriale;
quanta distensione dopo
una giornata d'intenso
lavoro.
Sono tornato pochi
giorni fa dalla capitale
ugandese, Kampla, dove
ho trascorso cinque setti-
mane di studio all'ospe-
dale governativo di
Mulago. Posso dire che
tutto andato bene e che
le nuove esperienze mi
saranno di grande utilit.
Ho appreso parecchie
cose nuove che mi servi-
ranno per il miglioramento
del nostro servizio sani-
tario a Kalongo.
A Kalongo sono stati
tutti contenti del mio
ritorno; cosi ho ripreso
immediatamente il lavoro.
Giorni fa ho avuto due
urgenze molto difficili. Un
uomo venne portato nella
notte del sabato con tre
frecce conficcate nel
ventre: due attraversa-
vano il fegato, una lo
stomaco.
L'operazione durata tre
ore. Grazie a Dio il paziente
fuori pericolo.
Verso le sette del mattino
uscivo dalla sala operatoria e
mi recavo in chiesa per cele-
brare la S. Messa domeni-
cale, ma i confratelli mi
hanno cacciato in camera a
dormire, dispensandomi per
quella giornata dal dovere di
aiutarli nel ministero.
Domenica prossima an-
dr a Gulu, dove risiede il
vescovo della nostra diocesi
e dove funziona un altro
ospedale missionario, per
assistere agli esami finali
delle allieve infermiere.
Da una .settimana en-
trata in funzione la nuova
pompa che fornisce 4.500
litri d'acqua all'ora. Cos
siamo sollevati da un incubo
tremendo. Come pu fun-
zionare un grande ospedale
senza la sicurezza
dell'acqua?
Il cielo in questi giorni ci
regala frequenti scariche
temporalesche; l'aria per
pi fresca e respirabile.
Cara mamma, anche se
migliaia di chilometri ci sepa-
rano, io mi sento sempre
vicino a te ed a tutti i nostri
familiari, specialmente con la
preghiera.
Ti lascio con.un caro
abbraccio.
Chi scrive un giovane
missionario italiano con alle
spalle 13 anni di vita africana.
Figlio del noto industriale
dolciario di Ronago, Padre
Giuseppe Ambrosoli, anzich
immettersi nella florida azienda
paterna, consegu la laurea in
medicina e la specializzazione
in malattia tropicali all'uni-
versit di Londra.
Quella specializzazione non
era una scelta d'azzardo.
Cresciuto nelle file dell'Azione
Cattolica, il giovane studente
comasco sognava da tempo
una laurea in medicina per
poter andare in Africa ad
aiutare tanta povera gente.
Poco alla volta, sotto la
guida d'un sacerdote che
aveva maturato la sua
vocazione dopo anni d'inse-
gnamento nelle scuole pub-
bliche e che pensava lui pure
all'Africa, Ambrosoli scopr che
il Signore lo voleva medico-
missionario e sacerdote,
guaritore di corpi e di anime.
A ventotto anni, quando i
colleghi infilavano la strada
d'una brillante carriera, egli
entrava nel noviziato mis-
sionario dei Comboniani a
Gozzano sulle colline del
Novarese, presso il Lago
d'Orta.
Completata la formazione
religiosa e missionaria, P.
Ambrosoli ricevette nel 1955
l'ordinazione sacerdotale e
part per la missione di
Kalongo, nel nord Ugan-
da, dove un ospedale
l'attendeva a braccia
aperte.
Kalongo la sede
centrale d'una missione,
sperduta nella foresta
equatoriale, ai piedi d'un
enorme masso di basalto.
Quarant'anni fa, quando
i primi missionari vi misero
piede, la foresta di
Kalongo era un covo
d'elefanti, bufali ed altri
animali feroci.
Fratel Luigi Calderola,
uno dei pionieri della mis-
sione, si sporse un giorno
incautamente
sull'imboccatura d'una ca-
verna e vi cont - con
quale sorpresa facile
immaginare - ben 35
leoni.
Dopo anni d'intensa
attivit apostolica, che
costarono la vita ad un
missionario di 28 anni,
deceduto in seguito ad
avvelenamento, e ad una
suora della stessa et,
vittima del tifo, la missione
di Kalongo ora una
lussureggiante oasi cri-
stiana, con quasi 50.000
cattolici su una popo-
lazione di 63.000 abitanti.
Nel 1947 il vescovo di
Gulu, Mons. Angelo Negri,
destinava a Kalongo
Padre Alfredo Malandra,
con l'incarico d costruirvi
un ospedale.
Cinque anni pi tardi i
primi edifici erano
terminati.
Quando giunsi a
Kalongo - racconta P.
Malandra - incominci
una vera invasione di
ammalati.
Arrivavano da tutte le
parti, chiamati non si sa
da chi. Attendevano
pazientemente il loro
turno di visita, bivaccando
sotto le piante cuocendosi
sulle pietre il cibo portato
da casa.
Gli Acioli ritenevano
che le malattie fossero
causate da esseri maligni,
chiamati lagik, che solo
i sortilegi degli stregoni
riuscivano a debellare.
Ora gli Acioli di Kalongo
sono convinti che !e
malattie si possono
scacciare in altri modi.
In anni di solerte lavoro,
coperto dal pi silenzioso
anonimato, Padre Ambro-
soli riuscito ad attrez-
zare un ospedale con 200
letti, a cui confluiscono
ammalati perfino da 200-300
chilometri di distanza.
L'ospedale di Kalongo
registra annualmente pi di
5.000 degenze e circa
20.000 consultazioni d'am-
bulatorio e medicazioni.
II complesso dotato d
due sale operatorie, Raggi X,
gabinetto dentistico. Il
reparto maternit registra
una media mensile di 130
nascite.
Accanto all'ospedale fun-
ziona una rinomata scuola
per ostetriche.
Padre Ambrosoli coadiu-
vato nel suo lavoro da Don
Palmiro Donini, anche lui
sacerdote e medico, da 8
Suore Comboniane e da
infermieri ugandesi.
Attualmente in costru-
zione un nuovo reparto pe-
diatrico, capace di 55 letti.
Padre Ambrosoli un
lavoratore instancabile: un
uomo d'un altruismo e
d'un'umilt straordinari.
Un tecnico italiano, reca-
tosi a Kalongo per l'impianto
dei Raggi X, l'ha definito: Un
uomo che non dimenticher
mai.
Ci che sorprende il
vederlo sempre sorridente e
pronto ad aiutare tutti, anche
quando, dopo dieci ore di sala
operatoria, sfinito dalla
stanchezza.
Nel novembre 1961, di
ritorno da una breve vacanza
in Italia, Padre Ambrosoli
viaggi da Pisa ad Entebbe
con l'equipaggio del C 119 che
doveva essere massacrato
pochi giorni dopo a Kindu, nel
Congo.
Il missionario aveva caricato
sul vagone volante alcuni
quintali di medicinali ed
attrezzature ospedaliere, dono
di alcuni benefattori. Il governo
italiano aveva concesso il
trasporto gratuito. Al momento
del decollo dall'aeroporto di S.
Giusto, il comandante
Parmeggiani disse ridendo ai
suoi uomini Ragazzi, questa
volta possiamo partire
tranquilli; abbiamo con noi un
medico che anche prete.
Ad Entebbe il C 119 scaric
Padre Ambrosoli ed il materiale
sanitario.
Stringendo la mano a quei
simpatici aviatori e ringra-
ziandoli per l'ottimo servizio,
Padre Giuseppe non
immaginava certo la triste
sorte che li attendeva.
Si fatto tanto chiasso -
e giustamente - per il Dr.
Schweitzer ed il suo
ospedale di Lambaren,
nel Gabon.
Qualche tempo fa un
amico giornalista mi ha
chiesto se conoscevo uno
Schweitzer italiano da
pubblicizzare su un noto
rotocalco.
Mi venuta subito alla
mente la figura umile e
silenziosa del Dr.
Ambrosoli che - a parere
di tanti che lo conoscono -
non ha nulla da invidiare
al celebre dottore
alsaziano; ma ho pensato
che a uomini del calibro di
Padre Ambrosoli non
s'addice la pubblicit.
Sembrerebbe quasi di
sradicarli dallo scenario
evangelico di semplicit,
di eroismo nascosto, di
pudore cristiano, nel quale
solo rifulge la grandezza
dei santi.

CIRILLO TESCAROLI



Impegni per il 1970

Abbiamo iniziato il nuovo anno con un impegno particolare per l'istruzione religiosa. Oggi
tutti i giornali parlano di religione dei problemi della Chiesa, a proposito e a sproposito. C'
in atto un'evoluzione nel modo di vita, sentiamo tante voci attorno a noi, occorre
veramente discernere gli spiriti, cio, distinguere ci che conforme al vangelo, anche
se presentato in forme nuove, da ci che deviazione della verit.

Noi vogliamo attuare questa ricerca insieme, per cogliere tutti i valori del tempo presente,
ma ripudiare gli errori.
Per questo, oltre la scuola di catechismo per gli alunni delle elementari, che frequentata
con profitto dalla quasi totalit degli iscritti, si programmato una serie di incontri per
adolescenti, giovani, uomini, spose

Per la giovent, durante la quaresima a partire da marted 24 febbraio si terranno a
Casanova degli incontri di istruzione religiosa sulla fede e la vita cristiana dei giovani diretti
da un padre gesuita olandese. A questi incontri sono invitati tutti i giovani delle parrocchie
della zona di Uggiate, quindi anche quelli di Ronago.

Questanno occorrer attuare il consiglio pastorale parrocchiale. Studiando le esperienze
che in altre zone sono state fatte cercheremo il mezzo migliore per dare a tutte le persone
di buona volont la possibilit di collaborare alla formazione di una comunit parrocchiale
attiva e fraternamente unita. Perch questo lo scopo del consiglio pastorale, non di
semplice aiuto al parroco, e nemmeno soltanto dare ai laici la possibilit di esprimere le
loro opinioni ma dare a tutti la possibilit di realizzare la propria vocazione nella Chiesa,
perch il regno di Dio si manifesti tra noi.


Ripensando il 1969

Abbiamo archiviato un altro anno!

Ho riletto la traccia di lavoro per la parrocchia che scrissi su "Comunit 68" il mese di
gennaio dello scorso anno, e mi sono accorto che il tempo molto pi veloce del nostro
ritmo di lavoro.

Forse utile fare uno sguardo retrospettivo sul 1969. Non possiamo giudicare la risposta
che le singole anime danno alla chiamata alla fede e all'amore, solo il Signore giudice in
questo campo. Noi prendiamo in considerazione le attivit esterne, espressione della vita
parrocchiale.

Cosa non stato fatto nel 69?
Ci si era prefisso di realizzare il consiglio pastorale parrocchiale: restato soltanto un pio
desiderio!

Listruzione religiosa si fermata alla scuola media..... per gli altri si riuscito a fare tanto
poco!

Per non possiamo dire che il 69 sia stato un anno sprecato.
Si iniziato la costruzione delle opere parrocchiali: veramente tutta la popolazione ha
sentito "sue" queste opere, impegnandosi in uno sforzo finanziario meraviglioso (vedi la
relazione economica della parrocchia).

Monsignor Vescovo venuto in Visita Pastorale. Ma forse la stagione non troppo felice (a
met luglio si respira gi aria di vacanza) e la brevit della permanenza del Vescovo tra
noi, non ha permesso di vivere questo avvenimento in tutta la sua importanza.
In ottobre, la settimana della spiritualit ha tentato di far rifiorire la grazia delle sante
missioni, ma molti hanno sottovalutato l'importanza della parola del Signore.

La vita della Parrocchia non si esaurisce certo in queste brevi note, ogni persona ricorder
grazie e successi, croci e sconfitte. Mettiamo tutto nel Cuore del Signore perch la sua
misericordia conservi il bene che abbiamo fatto, e distrugga ci che ai suoi occhi, (e anche
ai nostri) non piace.




Note d'archivio

Al 31 dicembre 1969 la popolazione della parrocchia era di 1213 anime. Nel 1968 era di
1245 anime, si e quindi registrato una diminuzione di 32 persone. Ronago forse l'unico
paese della zona che ha avuto una recessione demografica,
Nel 1969 sono nati 18 bambini, i morti furono 18: anche questa una cifra record. Prima di
quest'anno non si mai passato il numero di 14.
I matrimoni furono 7.
Situazione finanziaria al 31/12/69
Durante lanno 1969 le entrate della Chiesa furono di . 8.030.500.-
cos ripartite: Offerte domenicali . 2.168.000.-
Offerte straordinarie . 3.359.500.-
Incanto canestri e pesca . 1.130.000.-
Entrate patrimoniali . 504.000,-
Dalle bussole in chiesa . 234.000.-
Offerte per matrimoni e funerali . 259.000.-
Ricavo rocca . 198.000.-
Focatico . 128.000.-
Le spese per lamministrazione ordinaria ammontano a . 1.836.500.-
Spese in occasione di feste, sett. Liturgica,
visita pastorale, ecc. . 265.000.-
Per riscaldamento . 360.000.-
Stipendio sagrestano . 240.000.-
Per cera . 160.000.-
Per luce e forza motrice . 129.500.-
per paramenti . 124.000.-
Lavori per ordinaria manutenzione . 114.000.-
Nuovo impianto parafulmine . 180.000.-
Tasse assicurazioni . 164.000.-
Contributo per il seminario . 150.000.-
II bilancio ordinario si chiuso con un attivo di . 6.144.000.-
Come a suo tempo pubblicato il preventivo per lavori in corso prevedeva una spesa di
.24.000.000.- A questi occorrer aggiungere la spesa per il nuovo impianto di
riscaldamento della Chiesa, il rifacimento di parte del tetto, circa altri 2milioni.
Per far fronte a questa spesa verranno impegnati i 6milioni di attivo del bilancio ordinario,
pi i 20.000.000.- del prestito, oramai completamente sottoscritto.
mio dovere ringraziare tutta la popolazione che con tanta generosit sostiene le opere
parrocchiali.


Mi scuserete se in questo numero non seguo esattamente l'ordine cronologico nel
raccontare la storia di Ronago, ma salto di circa quattrocento anni in avanti, rispetto ai fatti
esposti la volta scorsa.
Ma il periodo che va dal 1200 circa al 1500 piuttosto povero di documenti che
interessino ampiamente Ronago,anche se le vicende


















del nostro paesello rimasero sempre interessanti. Furono per legate a quelle di tutta la
pieve di Uggiate, e spero avremo occasione di tornarci sopra.
Il protagonista della puntata di oggi invero un po insolito. Si tratta nientemeno che
della Faloppia, che da secoli non si stanca di correre al piedi di Ronago, di ricevere le
acque pi o meno pulite che le mandiamo ed anche di guardare qua e l dal confine tanta
balda nostra giovent dalle spalle forzute, dal piede veloce e dalla borsa facile. Dovete
sapere che nei secoli del Medio Evo la strada che portava da Uggiate a Como, passava
dalla Ressiga, andava a Chiasso e quindi a Como. L'obbligo di manutenzione della strada,
fra Uggiate e Chiasso, spettava agli uomini della: pieve di Uggiate, ed in particolare, nel
tratto dalla Ressiga a Chiasso, a quelli di Ronago. Lincombenza era abbastanza grave,
anche perch la Faloppia scorreva dalla Ressiga verso la Passeggiata, a fianco della
strada, perci erano frequenti gli straripamenti che rovinavano la strada e talora
bloccavano il mulino della Ressiga, funzionante gi dallantichit, anche se oggi
scomparso come tanti altri.
Quando nel secolo XVI la pieve di Balerna con tutto il Mendrisiotto, da italiana che
era, divenne svizzera, i Ronaghesi non ebbero pi,










dopo un certo tempo, il permesso di andare
ad aggiustar la strada della Ressiga, quando la
Faloppia straripava. Ne nacque una causa civile, che
si discusse il 13 Aprile 1576 (notate la data primaverile
di pioggia), a Mendrisio. Furono chiamati i proprietari dei terreni
adiacenti alla Faloppia e a Campersico, e furono chiamati a testimoniare vari personaggi
di Ronago e paesi vicini. Fra questi cera un certo Batistino da Merlina, Togno de Sachi de
Trevano, Lorenzo de Merlina, Andrea Piffaretto da Campersico, Giovanni Angelo de
Soldo, Badino detto il Badinello de Ugi, ed un altro de Gagino. La testimonianza di questi
concorda nel dire che sempre si sono visti gli uomini di Ronago e i massari di uno di
Campersico ad aggiustare la strada, dopo le alluvioni della Faloppia. interessante
sentire dalla loro stessa voce quanto affermano, per avere un esempio del linguaggio
parlato da i nostri vecchi, che .si sforzavano di esprimersi in lingua corretta. Ve ne riporto
un brano solo, simile agli altri, secondo quanto dice Angelo de Gagino:
. stando mi a Ronagho ove sono nato ed allevato io o visto pi volte degli homini de la
detta plebe et spetialmente de Ronagho andar a conciar la detta strada et reparar alla
detta aqua a nome di deta plebe et perch ancora io si come homo di detto comune sono
andato pi volte ad aiutar a conciar detta strada et reparar a detta aqua che non scorresse
fuora . ecc ec. Fra le tante altre cose si viene appunto a sapere che alla Ressiga
c'era un mulino; che il Comune aveva presso la Faloppia dei boschetti, che affittava di
anno in anno a chi voleva godere; che a Campersico c'erano propriet di un certo Crippa e
di.un certo Pizinigo; che anche quando la pieve di Balerna era diventata svizzera i
Ronaghesi avevano continuato ad aggiustar la strada fino a una quindicina di anni prima
(cio fin verso il 1560) quando avevano avuto la proibizione di entrare dal Podest di
Mendrisio e molte altre cose. Ma appunto per questa incertezza del diritto che era nata,
nel 1578 si decise di tagliare la testa al toro, per
eliminare ogni questione. Si fece cio un appalto
e il letto della Faloppia venne
fatto trasportare dalla ditta che






offriva le megliori condettioni
sotto i piedi del Monte Penzo,
dove tuttora docilmente scorre, e
lentamente porta gli scarichi delle nostre
fogne fino a quel ramo del Lago di Como, che volge verso Cernobbio .. Povera
Faloppia! Fedele nei secoli (come un Carabiniere) per segnare i confini, lavare le brutture,
trasbordare il tabacco . E neppure le trote le han pi lasciate! Quelle belle trote che si
prendevano con le scrobelle di vimini quando eravam ragazzi! Ma allora lacqua era pulita,
in barba alle coscienze pi o meno sporche di tutti i tempi di pace o di guerra!,.. Ed era gi
qualcosa vedere la natura pulita. Oggi anchessa ridotta a una vergogna. Se almeno una
volta straripasse, per spazzar via con la violenza i violenti! Ma tant! Le cambierebbero
unaltra volta il letto!

Mario Mascetti






Caro Don Matteo,

vedo che Comunit 68 ha avuto un po di successo, perch rispecchia le cose che succedono nel
paese di Ronago.
Ho letto alcune lettere scritte da paesani e vorrei scrivere anch'io qualchecosa. Sono un operaio e la prego
di non guardare gli errori, e per questo mi scuso anche con i lettori.
Per prima cosa vorrei chiedergli se ritiene giusto che al venerd non si faccia di magro se si fa un'opera
buona durante la settimana a dire la verit mi piacerebbe vivere la fede e mi sforzo a questo, ma purtroppo
sul lavoro c sempre qualche cosa che va un po' storto, magari un lavoro d'urgenza, o qualche bestemmia,
insomma non si riesce a fare quello che dice lei alla domenica .....
Un giorno, mangiando in compagnia con altri, uno;mi ha fatto questa domanda: Osservi ancora il magro al
venerd? Possibile che sei rimasto indietro col tempo, non sai che lhanno abolito?
Cosa avrebbe risposto lei? Io non ho saputo . rispondere.

(Lettera non firmata)'

per motivo di chiarezza ha trascritto solo in parte la sua lettera, credo per di non aver
tradito il suo pensiero.
La disciplina per la penitenza attualmente regolata dalla costituzione emanata dal Papa
il 17 febbraio 1966, e dal decreto della Conferenza Episcopale Italiana.
In questi documenti si dichiara che il venerd conserva la caratteristica di giorno di
penitenza, che si attua o con l'astenersi di mangiare la carne, oppure con qualche altra
mortificazione o opera buona da farsi in quella giornata.
Per i venerd di quaresima si raccomanda losservanza dell'astinenza delle carni. Il
mercoled delle Ceneri e il venerd santo sono giorni di magro e digiuno.
Ci che importa possedere lo spirito di penitenza che ci insegner non solo ad osservare
il precetto, ma sopratutto ad astenerci da ci che pu portarci al peccato.
Lodo il desiderio di vivere la Fede e di testimoniarla in ogni ambiente ma ricordo che per
far questo occorre anche possedere una salda cultura religiosa.

Carissimo Don Matteo,
ho assistito domenica scorsa alla nuova Messa e forse sono rimasto un po' deluso da come si sono svolte le
cose. Avevo letto sui giornali le innovazioni che ci sarebbero state a partire da quella domenica, ma a
.Ronago le cose si sono svolte in modo diverso. stata una Messa come tutte le altre, con lo stesso spirito
delle altre, con le sole formule cambiate: di comunitario ben poco. Tra l'altro non so se ha notato, la chiesa
era pi piena del solito, tanta gente era venuta proprio per vedere cosa mai stesse cambiando, per trovare
una messa pi messa (mi perdoni l'espressione poco felice). Daccordo che la Messa non folclore, per
credo che anch'essi siano rimasti delusi come lo sono stato io. Lei mi risponder che per la gente ci vuole
del tempo prima di adattarsi a delle cose nuove e che presto si arriver a celebrare come dalla nuova
liturgia: a me sembrerebbe per che il meglio va scelto subito, tanto pi che una messa "forte" come quella
di adesso avrebbe certamente messo di pi ognuno di fronte alle proprie responsabilit e al proprio modo di
vita che non una messa rinnovata nel corso di 2 mesi: un rinnovamento lungo pu finire per cambia re tutto,
tranne che lo spirito. E questo un rischio grosso.
Lettera firmata.

Questa lettera lho ricevuta ai primi di dicembre, ma penso che abbia ancora oggi la sua
attualit. Partecipare attivamente alla santa Messa certamente una delle cose pi
importanti nella vita della comunit cristiana perch nella santa Messa si realizza nel modo
pi completo la Chiesa. Per questo si voluto la riforma liturgica. Si voluto togliere quel
senso di cerimonia misteriosa quasi magica alla Messa, per mettere in evidenza il suo
significato vero: incontro con Dio che parla agli uomini, che per gli uomini ancora si offre in
sacrificio, che unisce per mezzo del suo Corpo in unit profonda tutti i fedeli.
La santa Messa del 30 novembre (a cui si riferisce la lettera), la prima celebrata secondo il
nuovo rito, stata una messa come tutte le altre, solo si arricchita la parola di Dio con
una nuova lettura della Bibbia, si semplificata qualche preghiera, attraverso il canto e le
acclamazioni si cercato di rendere pi attiva la partecipazione dei fedeli.
Che cosa mancato alla nostra Messa per cui non "Forte"?
mancata la processione offertoriale solenne (come vediamo alla TV.
Quanto alloffertorio dei fedeli portano al celebrante oltre la materia del sacrificio, dei doni
che possono significare tanto ... o anche poco ma fan tanta cerimonia) e lo scambio del
segno di pace prima della Comunione.
Pu darsi che oltre qualche motivo di ordine pratico, ci sia stata anche un po di pigrizia nel
non voler introdurre subito queste innovazioni. Ma forse il motivo di fondo e stato questo;
introdurre un rito senza unadeguata preparazione diventa "cerimonia" che non rinnova lo
spirito. Occorre che tutti si impegnino a partecipare attivamente a preghiere, canti, letture
. Ma quanti vengono ancora a Messa soltanto "per vedere!!?






Parlato: Uh! Che noia ci fa, che noia di giorno
di sera la fila ci fa!

Coro: La fila ci fa!

Canto: Due ore di fila e al valico arrivo,
trovo un tipetto un po depresso
fa un sospiro un lamento " e adesso,
lei, signor di "dogana" cosha?"

Coro: Di "dogana" cos'ha?



Canto: "Scira Guardia, ho qui la franchgia:
cioccolata e dadi di manzo
che mi servon per il pranzo;
altra merce, n, non ne ho!"











Ma che sfortuna! Col Monopolio
di giorno, di sera ci fanno lo Spoglio!
svitano, smontalo ... uh, mamma mia!
la sembra roba da psichiatria!

"Ehi, signori! E le sigarette?"
"non ne abbiamo, siamo leali:
preferiamo . le nazionali
perch di meglio, no, non ci sta!

Fa una smorfia e col cacciavite
sembra che lauto voglia smontare;
io intanto comincio a imprecare:
chiss che macello combiner!

Se certe sere la "legge" ha la; ."luna
e c' chi ha fretta di rincasare
quello, a piedi conviene andare
che prima di certo arriver.

"Cosa volete, questo il servizio!
Cos la legge delle dogane"
"No, sciura Guardia, sono panzane!
Giri lEuropa e poi capir!"

Si parla tanto di fare l'Unione
dell'Europa Comunitaria
ma qui, invece, tutto va all'aria
e chiss quando migliorer!

Sbarre all'entrata, sbarre all'uscita
tutti "sospetti" e contrabbandieri
ogni giorno peggio di . ieri!
(ma gli "onorevoli" che campano a fa?)

Vogliamo tentare un compromesso?
Collaboriamo! Coi frontalieri
mettiamoci in fila dei Finanzieri
. e qualcosa di buono ci uscir!

La situazione un po delicata?
Mettiamoci in fila coi confinanti
qualche decina di comandanti:
solo questione di .... volont!

Ma che sfortuna col Monopolio
di giorno di sera ci fanno lo "spoglio"
svitano, smontano ... uh, mamma mia!
la sembra roba da psichiatria!

Uh! Che noia ci fa, che noia di giorno
di sera la fila ci fa! .


Z.



Questo per ricordare qualche cosa di quanto viene seminato durante le riunioni
dIstruzione Religiosa, in modo che chi non era presente pu partecipare a ci che hanno
avuto i pi solerti.

19 GENNAIO 1970 = UOMINI
Questa sera il Vangelo uscito trionfatore.

Lui dovr essere d'ora innanzi il nostro consulente universale.
Ogni nostro problema, ogni nostra preoccupazione deve trovare la risposta tra le pagine
del Vangelo.

Non so come agire, perch vedo un continuo cambiare di cose, di idee, di convinzioni. A
che devo credere? A. quello che dicono a destra od a quello che dicono a sinistra? Fino a
oggi non sapevo cosa decidere! Oggi so che leggendo tra le pagine del Vangelo trover la
risposta attuale per il mio comportamento d'ogni giorno.

Sono convinto che bisogna operare per il miglioramento delle nostre condizioni sociali, per
cos ottenere la certezza del nostro domani e di quello dei nostri figli. Ma poi, guardando a
quelle nazioni che hanno raggiunto questi traguardi, scopro che esse sono le meno
soddisfatte e che in esse l'individuo non contento della propria esistenza. Sono smarrito
a causa di ci. Allora? Tutto il mio darsi da fare sar inutile? Non ti smarrire Cristiano! Apri
il Vangelo e leggi; l troverai che le cose terrene non sono tutto. L troverai la risposta
esatta per non cadere nell'errore delle nazioni evolute che hanno dimenticato di
camminare verso il loro progresso assieme al Vangelo.

Ogni cosa, ogni grande perch attuale, dalle questioni sociali, ai giovani che si ribellano;
dalle genti che muoiono di fame, alle nazioni che le fanno morire cos; dal divorzio, alla
distruzione dell'istituto famigliare, anche quello civile, tutto trover una risposta nel
Vangelo.
Sta al Cristiano di buona volont cercarla.

26 GENNAIO 1970
Pietro stato eletto a capo della Chiesa.

Pietro reale anche oggi, anche se sono passati 2000 anni.
La sua elezione chiara nel Vangelo, tanto chiara che dura ancora nell'attuale 20secolo.

Per il Cristiano di Ronago non esiste alcun dubbio. La sua certezza totale, perch il
Cristiano ronaghese ha ascoltato il consiglio della settimana precedente ed ha sfogliato il
Vangelo. L ha trovato la risposta a tutti i dubbi sorti in seguito agli scossoni ricevuti in
questi ultimi tempi dall'autorit del Papa.

Da questa sera so che l'autorit del Papa intoccabile. So che mi devo allineare alle sue
direttive, alle direttive del mio Vescovo che gi si allineato alle direttive del S. Padre, alle
direttive del mio parroco che gi si allineato alle direttive del Suo e mio Vescovo.

La stampa laica, che tanto strombazza ad ogni scossone che l'autorit papale riceve, non
mi pu per niente scalfire, perch da questa sera so cosa devo fare e come devo pensare.
Di fronte ad ogni novit in materia di cose spirituali devo guardare alla fonte. Se la fonte
Pietro, il Papa, tutto allora va bene; la mia tranquillit intoccabile. Se la fonte non
Pietro, allora la mia fede nell'autorit della Chiesa mi deve far rifiutare "l'acqua"
proveniente da tale fonte. Se ci mi risulta un poco difficile, mi devo far aiutare dall'umilt e
dal sacrificio.

So bene che ogni autorit in crisi nel mondo attuale, ma ci non mi giustifica. Sono un
cristiano e come tale accetto il sacrificio. Senza sacrificio nulla bello e soddisfacente;
senza sacrificio non c premio e non c' nemmeno l'Amore che Dio desidera da noi. Cos
anche se arriccio un po il naso, accetto lautorit di Pietro, del Papa.

********************************************************************
Un gioved sera di gennaio ci siamo riunite per un dibattito sul tema: IL DIVORZIO".
stato un incontro cordiale ed interessante.
Il rev,do Don Matteo, invitandoci a confrontare sempre la nostra vita con il Vangelo, ci ha
presentato il pensiero di Ges sul matrimonio e sul divorzio. Abbiamo cos ascoltato le
chiare parole di Ges: "L'uomo lascer padre e madre e star unito alla moglie: e i due
saranno una sola carne. Luomo pertanto non divida ci che Dio ha congiunto. Chi ripudia
la moglie, e ne sposa un'altra, commette adulterio con questa." (Marco X,7)
stato pur detto: "Chiunque rimanda la propria moglie, le dia il libello di ripudio; ma io vi
dico: Chi manda via la sua moglie, eccetto il caso di fornicazione, lespone alladulterio, e
chi sposa la ripudiata commette adulterio".(Matteo V,31)
Anche S. Paolo (I Corinti 7,10) interpreta allo stesso modo il pensiero di Ges.
Da ci, per un vero Cristiano, che vive cio secondo il Vangelo, non si pone neanche il
problema del divorzio.
Oltre a dei motivi soprannaturali e religiosi ci sono anche dei motivi naturali a favore del
matrimonio indissolubile. Due persone che si vogliono veramente bene sentono che il loro
amore durer per sempre. I figli hanno bisogno di una famiglia unita per crescere sereni e
buoni. Ma, si obiettato, anche una famiglia disunita, una famiglia dove ci sono spesso
scenate, menzogne dannosa per l'educazione dei figli. Ancora: ci sono casi veramente
pietosi, seri, difficili, Commoventi . Ma siamo sicuri che il divorzio sia la soluzione ideale,
sia la medicina per assicurare a tutti gli sposi infedeli la felicit?
Abbiamo convenuto che potrebbe a volte risolvere la situazione di alcune coppie; ma il pi
delle volte causerebbe un numero maggiore di mali; ce lo testimoniano i paesi divorzisti.
"Ma giusto imporre le nostre idee a chi non le condivide? ad un ateo per esempio?
E perch costoro dovrebbero imporre a noi una legge che causa pi male che bene?
Perch ammettendo il divorzio listituto del matrimonio verrebbe considerato con poca
seriet, ci si sposerebbe senza riflettere, si benedirebbero dei matrimoni invalidi, si
instaurerebbe un pericoloso costume sociale.

Ci siamo poi chieste in quale modo risolvere le difficili situazioni famigliari che veramente
esistono.
Non certo con la legge Baslini-Fortuna, che potrebbe condurre ogni matrimonio al divorzio,
dopo qualche hanno di separazione da parte dei due coniugi.
A volte, basta una buona dose di buona volont da parte degli sposi: perch arrendersi
davanti a delle difficolt? Bisogna uscire da se stessi vincere il proprio egoismo e parlare
(con il coniuge, con un sacerdote, e, perch no, con uno psicologo presso quegli istituti
che per spirito cristiano aiutano i coniugi a superare le loro difficolt) per trovare una
soluzione.
Anche la legge italiana ed ecclesiastica della famiglia potrebbe essere migliorata. Ma non
nostra competenza il modificare le leggi!
Il rimedio radicale, quello che anche noi possiamo attuare, fare in modo che i giovani (i
nostri figli) si preparino al matrimonio in modo tale da evitare il formarsi di famiglie gi in
pericolo nel loro nascere. Ma non basta un corso per fidanzati, anche se e un'ottima cosa
e molto utile; occorre un'educazione al matrimonio che inizia fin dai primi anni di vita.
Aiutare il bambino, il fanciullo, l'adolescente ad uscire dal suo egoismo, ad essere
generoso, a vivere in armonia con gli altri, a superare con coraggio ogni difficolt, a
riconoscere umilmente i propri errori, a desiderare una vita serena basata sul lavoro
onesto, e educare in lui quelle doti che poi gli serviranno nella sua vita di adulto, sia che si
sposi, sia che scelga un'altra condizione di vita.

Un gruppo di giovani spose




Domenica 14 dicembre 1969 nei locali, del Centro Giovanile si svolta la "Fiera del Libro".
Erano in vendita libri per ogni et: dalla narrativa, alla formazione. Alto il numero delle
persone che sono intervenute sia per curiosit, sia per acquistare i vari libri esposti.

Come tradizione in Chiesa durante il periodo natalizio stato approntato il presepe. Un
plauso ed un ringraziamento a nome di Ronago per tutti quei giovani che con non poco
sacrificio lo hanno realizzato.

Domenica 18 gennaio a Macugnaga un rilevante numero di giovani ha partecipato alla
prima della serie di gite sciistiche organizzate nella Zona Pastorale. Bella giornata, aria
frizzante e tanta allegria li hanno accompagnati sulla nve.

Gi sin dora facciamo presente che per tutte le coppie di fidanzati che quest'anno
intendono sposarsi viene organizzata a Ronago per tutta la Zona Pastorale il 2Corso per
Fidanzati. Il Corso si svolger in 6 lezioni nei mesi di maggio e giugno. Tutti gli interessati
possono rivolgersi a don Matteo per avere maggiori informazioni.

Anche quest'anno per la Pasqua (domenica 29 marzo) si terr la Pesca di Beneficenza.
Nelle domeniche precedenti alcuni giovani passeranno per le case a raccogliere i doni. Si
ringraziano fin dora tutti coloro che vorranno contribuire. L'incasso servir a ridurre i debiti
contratti per la costruzione dellOratorio.

Le lettere giunte in Redazione sino al febbraio 70 sono state solo una decina. Di queste
per ben sei sono, state scritte dalla medesima persona. Speriamo che la nuova buca
delle lettere riesca a cambiare un poco le cose .... Ora sinceramente le vostre lettere
giungeranno a destinazione.

Il complesso di cui si parlato nell'ultimo numero continua a provare con assiduit, Anzi,
da fonti solitamente ben attendibili abbiamo appreso che il debutto avvenuto l'ultimo
dell'anno, in un noto ritrovo ronaghese.

Don Matteo ci ha segretamente informati che dall'epoca del complesso sono scomparsi i
topi dalla sua cantina. Chi avesse problemi di disinfestazione da ratti" pu mettersi
direttamente in contatto coi membri del complesso presso l'Oratorio.


LA SCUOLA DI CANTO



Intervista al Maestro Clerici



II nostro obiettivo si ferma questa volta ad inquadrare una figura appartenente al mondo
dellarte, quel mondo tanto misconosciuto e tanto trascurato nella nostra vita comune,
eppure tanto vasto, tanto fecondo e tanto ricco di soddisfazioni per chi vi si addentra.
Forse non tutti sanno che il nostro Organista porta con s un bagaglio di studi teorici e di
esperienza considerevoli, sopratutto come violinista dorchestra e come direttore di corali.
Ci facciamo raccontare la storia della sua passione per la musica e del suo curriculum che
inizia all'et di nove anni, quando gi suonava il mandolino per hobby. Gli studi seri di
violino, comprendenti teoria musicale, armonia, storia della musica, composizione, lo
impegnarono fin dal termine delle scuole elementari.
La sua aspirazione sarebbe stata quella di diventare direttore di orchestra, ma dopo
qualche esame abbandon il progetto. Ebbe maestri di valore, come il Piumati ,Somalvico
e Terraneo, titolare della cattedra di violino al conservatorio di Torino. Gli studi
proseguirono regolarmente fino al 43, salvo la parentesi della guerra che fu d'altra parte
occasione di una notevole esperienza allestero, come violinista e come direttore di corali.
Fu infatti il 1violino di due orchestre a Bremgar ten e a Vohlen, diede parecchi concerti
come solista e come orchestra, fece un trio col pianista Vollenwider (ora insegnante al
conservatorio di Zurigo) e Rutht Conr d. Inoltre fu insegnante di musica in alcuni collegi ed
ebbe cos modo di costituire corali di voci bianche.
"Dopo il conflitto mondiale - continua a raccontarci il Maestro - inizia per me un periodo di
intenso lavoro con grandi soddisfazioni nell'orchestra d'archi di Milano diretta da
Michelangelo Abbado. Fummo in tourne in Italia e allestero (sopratutto Spagna e
Portogallo) esibendoci in tutti i teatri italiani, dal Lirico e IOdeon di Milano, al Massimo di
Palermo, dal Vittorio Emanuele di Messina, al Sociale di Trento, da Verona a Firenze e
Catania e cos via. Tutto questo fino al 50 circa. Contemporaneamente intrapresi e fui
affascinato dallo studio dell'organo e, quando dovetti per necessit abbandonare la vita
vagante del concertista, potei dedicarmi maggiormente alla direzione di cori in diversi
paesi del la nostra zona".

- Maestro,ci parli di questa attivit e, in particolare, ci racconti quanto pu interessare pi
direttamente Ronago.

Il canto in se stesso rappresenta per me una passione particolare; si tratta di una forma
d'arte che offre risorse e aspetti molteplici. Personalmente amo il ritorno al '500 e 600;
qui che in fondo ho sempre mirato a far giungere i cori che preparavo, cercando di
accostarli al repertorio classico. Per quanto riguarda Ronago in particolare, devo dire
che, come per ogni altra attivit, anche per quella canora, indispensabile molta
buona volont spirito di sacrificio da parte di tutti e assiduit. Se i nostri cantori
resistono, vorrei arrivare molto in l.

- Maestro, non Le pare che la preparazione di voci bianche sia trascurata, mentre
sappiamo che sarebbero efficacissime nelle esecuzioni oltre che rappresentare una
base sicura di nuove leve per il futuro?

Il problema non semplice. So benissimo cosa significhi poter disporre di un coro di
fanciulli, quali soddisfazioni dia e anche, purtroppo, quali difficolt importi. II coro delle
voci bianche deve essere continuamente rinnovato e preparato con cura costante, il
che sarebbe possibile, per esempio, in un collegio, come effettivamente io stesso
sperimentai quando mi trovavo in Svizzera.

- E qual, Maestro, la situazione dell'istruzione musicale nella nostra scuola?

Purtroppo in questo campo c una grave lacuna. La seriet dellinsegnamento della
musica compromesso dall'entit dei programmi assai carenti, dallinsegnante e
dallambiente. In Italia, che all'estero considerata la culla del bel canto, in realt la
musica la Cenerentola delle arti. Certo ci superano i paesi del Nord e l'America in cui
c veramente il gusto del canto e troviamo magnifici cori anche nelle universit.

- Ci dica la Sua opinione sulle esecuzioni della corale ronaghese e anche sul problema
dellintroduzione della lingua italiana, che ci sembra molto sentito.

Il coro attuale inizi la sua attivit nell'ottobre del 66 in previsione dell'entrata di don
Matteo; da allora i risultati ottenuti sono veramente notevoli e inaspettati, anche se
evidentemente non eccelsi.
Per quanto riguarda il canto in italiano, a mio parere necessario attendere
pazientemente che il nuovo sistema venga assorbito e che ci sia uno sviluppo della
produzione per aver poi maggiore possibilit di scelta. Comunque vorrei concludere
invitando tutti i cantori allimpegno e alla costanza. Il canto dignitoso fonte di
soddisfazione per chi lo esegue e d alle funzioni quel tono di maggiore solennit e
dignit che loro compete.


N.d.R. Ci sia permesso, riprendendo linvito del MClerici, fare una annotazione. vero
che la corale pecca, qualche volta, di incostanza. Ma non Le pare, caro Maestro, che
forse, il fissare delle scadenze mensili (es. una Messa della domenica cantata) pu
contribuire a dare quell'impegno che venuto a scarseggiare?
Diamo alla corale la possibilit di "cantare"; non ha importanza se ci scappa qualche
stecca quando la preparazione non perfetta.












Siamo in dicembre e ormai le belle e calde giornate se ne sono andate come se qualcuno
le avesse chiamate per andare in un altro luogo.
arrivato il freddo e un tappeto di brina si posato sul terreno per avvisarci che linverno
alle porte.
Qualche ciuffo derba che non vuole morire, resiste al freddo ed esce dal tappeto che lo
copre per vedere l'ultima volta il paesaggio che mutato.
Le casette mandano il bel fumo dal comignolo che il freddo ha imbiancato e ora sembra un
fantasma che mandi il fumo dalla bocca.
Anche gli alberi sono mutati, i loro rami sono diventati bianchi e tremano dal freddo.
Gli uccellini ormai rintanati nei loro nidi non cantano pi e pensano come trovare il cibo per
i loro piccoli.
Il nostro paese, ora, sembra un quadro invernale, dove i fiocchi di neve volteggiano
nell'aria, cadono sulla terra che ormai imbiancata se li prende con s fin quando
un'occhiata di sole esce e li fa evaporare.

2 Dicembre 1969

Clerici Gabriella
Classe IV










Questa mattina, guardando dalla finestra di casa mia, ho visto il sole sorgere: una palla
di fuoco che illumina il mondo; le nuvole grigiastre gli girano intorno, come per coprirlo ma
il sole rifiuta, sembra che dica: "No, oggi non sono stanco e voglio rimanere nel. Cielo. Le
nuvole insistono, ma il sole si scopre e riappare.
I prati sono bianchi, pieni di brina, si vede qualche ciuffetto giallo, derba.
Le margherite, qua e l, resistono al freddo e sembra che vogliano rimanerci.
"Brr" che aria fredda, le margherite si abbassano, lasciano passare il vento e si stringono
lun l'altra come se dicessero: Amiche facciamoci coraggio!".
Una nuvola sta per arrivare e copre il sole. Che tristezza!
Ad un tratto "Bumm" da lontano si sente una fucilata. Tutti gli uccellini scappano, vanno a
rifugiarsi sopra la terrazza della stalla, dove, dalla porta esce del vapore caldo.
Dopo un po, passato lo spavento, ricominciano a cantare. Le poche foglie che sono in
cortile svolazzano felici, anche se moriranno.
Dicono che tutto d'autunno intristisce, non vero perch anche lautunno d (sempre)
molte cose .belle.

25 Novembre 1969
Rita De Bastiani
Classe V


















come luscita del terno al Lotto
codesta "Comunit 68":
sempre assai rara e sempre a sorpresa,
da molti ignorata! da pochi attesa!

C chi ha detto: "Per quello che vale
gi di troppo unuscita annuale!
Mai che si legga..chi nasce, chi muore
e chi conclude il sogno...d'amore!

Poter conoscere le decisioni
che prende il Comune in tante sessioni
o, per aggiungere "una quisquilia:
quanto si paga di tassa famiglia

Poich le ambizioni fuori misura
sono soggette a precoce usura
queste le cause od almeno un motivo
se il nostro opuscolo poco vivo:

noi Vi chiediam di non esser severi
se abbiamo deluso i desideri
di chi sospettava chiss che cosa;
(o una rivista meno noiosa)

"Facciam la rivista tutta impegnata,
la vita moderna va contestata:
larmi, qua l'armi! Soltanto agli eroi
arride la vita, soltanto....A NOI!
Cos rinnovando gesta guascone
hanno cercato la contestazione
con quattro righe senza ideali (!)
i contestatori....dei miei stivali.

A chi, gi in et da reumatismi
lor proponeva senza isterismi:
"Facciamola insieme, senza pretese,
questa rivista da picciol paese

"Vecchi bacucchi e conservatori,
i vostri sistemi son da far fuori!"
tuonava dallalto chi tutto sa
sulla riforma della societ.
"Sic stntibus rebus...." non sembri strano
che rida anche lasino di Buridano/
lasciamo morire il giornale d'inedia
coi pensatori da Divina Commedia!

La Redazione, infatti, era folta
ma praticamente gi s disciolta:
intellettuali, dottori insegnanti,
si son sparpagliati, ormai, tutti quanti;

il "macchinista", di nome Giancarlo,
temendo perci di non pi stamparlo,
colto da crisi, un dito s morso
e lhanno portato al Pronto Soccorso;

i macchinar!.. .la sede "centrale"
hanno laspetto cos sepolcrale
che chi li vede solo capace
di ruminar un ....."requiescant in pace!

Or se nessun ha pi nulla da dire
altro non c che farci benedire
con tanta fede....nella soluzione
che ci sapr dar la contestazione!

per cui concludiamo con un epitaffio
(serenamente, senza un sol "graffio")
"Eravam tanti, giovani e forti,
eppur, guarda caso, siamo gi morti!
Zaccheo




PER TUTTI I PADRI DI FAMIGLIA PER TUTTE LE FAMIGLIE :

LA SOCIET REALE MUTUA DI ASSICURAZIONI
(fondata nel 1828)
offre una straordinaria forma assicurativa famigliare:
LA POLIZZA DEL CAPO FAMIGLIA

la polizza, unica in Italia, con la quale ci si assicura contro i tanti,
piccoli o grandi infortuni che possono capitarci ad ogni momento!...

Alcuni esempi?
AVETE DEI BIMBI VIVACI? Durante i loro giuochi
possono, inavvertitamente, far del male al compagno...
oppure buttare dal balcone o dalla finestra oggetti e
causare danni ai passanti...Andando a scuola possono
far cadere un ciclista od un motociclista
AVETE UN CANE? ... Pu mordere, scappare,
attraversare strade
IN BICICLETTA, voi, o i figli, potete urtare un pedone, o qualche
altro ciclista, scontrarvi con moto...
A SCIARE: un attimo di distrazione, un virtuosismo non riuscito ecc..
pu farvi investire chi... vi stava applaudendo
LA DOMESTICA, con quanti elettrodomestici ha a che fare!
Ma anche il solo ferro da stiro pericoloso!...
PRATICATE SPORT, come dilettanti o soltanto giocate
a bocce? Quanti infortuni possono capitare!...
ANDATE A CACCIA? Si pu sbagliare mira... o
selvaggina!... Pu partire accidentalmente un colpo!...E allora?...
ANIMALIDOMESTICI: gatti che possono graffiare, galline e conigli ecc.
che possono scappare dal recinto ed attraversare strade!...
PER STRADA, anche a piedi possibile essere causa di cadute
di qualche ciclista o motociclista...

E ALLORA CHI PAGA?
ECCO: per questi e per tanti altri infortuni
LASSICURAZIONI REALE
che paga! E paga fino a L.75.000.000. contro
soltanto mille lire mensili (1.12.000annue)!

TANTA TRANQUILLITA' per poche lire!
ECCO PERCH ASSICURARSI REALE
INTELLIGENTE DISTINZIONE, ...
CONVENIENTE! E si ricorda a tutti gli
automobilisti:
TARIFFE CON SCONTI ANNUALI
DEL 10%, 15%, 20%!

(Fratelli GAVIOLI - Ronago)
sub-AGENZIA

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