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articolo di mercoled 19 gennaio 2011

Messori: "Un buon politico donnaiolo meglio di un


cattivo moralista"
di Andrea Tornielli
Resto sbalordito quando sento invocare un anatema o una scomunica della
Chiesa su Berlusconi per le ben note vicende. Vittorio Messori, scrittore cattolico
autore di best-seller sulla storicit dei Vangeli, del libro intervista a Giovanni Paolo
II (Varcare le soglie della speranza) e prima di un dialogo con lallora cardinale
Ratzinger che ha segnato unepoca (Rapporto sulla fede), si dice allergico a ogni
moralismo e a ogni confusione.
C chi vorrebbe una parola chiara di condanna della Chiesa per limmoralit del
Cavaliere
Siamo alle solite, cio alla solita confusione. La parola Chiesa esprime un duplice
significato, si intende sia la custode e la dispensatrice dei sacramenti, sia
listituzione che vive nella storia; ha al contempo degli austeri direttori spirituali e
confessori, e degli abili e pragmatici diplomatici. Tra Vaticano e il governo italiano
ci sono relazioni tra Stato e Stato. Il Papa si affida a colui che non a caso chiamato
Segretario di Stato, il quale certamente un ottimo prete ma nel trattare con il
governo non fa il confessore o il direttore spirituale.
Qualcuno ci sar che deve fare la predica a Berlusconi. Chi?
Il suo confessore, se ne ha uno. Un religioso in cura danime. Ma non certo la
Santa Sede. Mi permetto di far notare la contraddizione: proprio quelli che sono
sempre pronti a denunciare lintrusione vaticana nella politica italiana, sarebbero
pronti ad applaudire che la Chiesa mettesse il naso nella moralit privata del
presidente del Consiglio.
Lei, Messori, non si scandalizza per ci che accaduto ed uscito sui giornali?
Cerco di guardare quanto accade con realismo. E ricordo quella massima degli
impareggiabili moralisti gesuiti che recitava: nisi caste, tamen caute, se non riesci a
vivere castamente almeno sii cauto. Si applica benissimo proprio agli uomini con
incarichi pubblici. Lo stesso cardinale Bagnasco, presidente della Cei, aveva detto
di recente che a ogni ruolo pubblico devono corrispondere atteggiamenti e sobriet
adeguate. Dunque il mio giudizio , direi, di opportunit politica: la Chiesa non
autorizzata a lanciare anatemi contro un capo di Stato per la sua moralit privata,
per ciascuno deve avere un decoro adeguato al ruolo che ricopre, cosciente del
danno dimmagine che certe vicende possono provocare al Paese.
Pu fare degli esempi guardando alla storia?
Penso a due grandi ministri del re di Francia, entrambi cardinali: Richelieu e
Mazzarino. Entrambi chiacchieratissimi. Di Mazzarino si diceva che fosse lamante
della regina. Avevano entrambi un ruolo politico, e la Chiesa non ha mai detto
nulla sulla loro moralit, li ha giudicati nei loro atti politici. C poi Enrico VIII, una
25/01/2011 Il Giornale - Messori: "Un buon politic
ilgiornale.it//articolostampa-id=500 1/2
sorta di sessuomane fin da quando era ragazzo, sciupafemmine inveterato che
faceva strage di suddite. La Chiesa lo proclam defensor fidei perch si oppose alla
Riforma. E quel titolo rimasto ancora oggi ai re dInghilterra. Poi volle sposare
Anna Bolena e pretendeva la nullit del precedente matrimonio e, come si sa, il
rapporto con Roma si ruppe. Per, fino a quel momento, la sua immoralit privata
non contrastava con quel titolo cos importante e altisonante.
Ammetter che siamo un po indietro con gli anni. Un po di cose son cambiate da
allora
Posso citare anche casi pi recenti. Ad esempio il presidente argentino Juan
Domingo Pern, cattolicissimo, che recitava il rosario in pubblico, ma anche lui
donnaiolo. A un certo punto ebbe problemi con la Chiesa del suo Paese, ma non
per la sua vita privata, per questioni politiche. E non dimentichiamoci di
quellEdoardo VIII dellepoca moderna che fu il primo presidente cattolico degli
Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, il quale, nonostante il debole per le belle
donne Marilyn insegna ebbe sempre rapporti eccellenti con la Chiesa
americana.
C chi dice: meglio un politico disordinato nella vita privata ma che fa buone leggi,
piuttosto che un politico irreprensibile nel privato che fa leggi contro i principi
non negoziabili. Che cosa ne pensa?
Preferirei un politico dalla vita privata irreprensibile che fa buone leggi. Detto
questo, ricordo che il peccato che pi fa adirare Ges nei Vangeli lipocrisia, vale a
dire il presentarsi come ossequiosi e morali, ma poi avere una vita privata che va da
tuttaltra parte. Il cristiano deve confrontarsi con il mondo cos com e dunque,
per rispondere alla domanda, certamente meglio un politico puttaniere ma che
faccia buone leggi di un notabile cattolicissimo che poi fa leggi contrarie alla
Chiesa.
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25/01/2011 Il Giornale - Messori: "Un buon politic
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