la via, la verit e la vita Copyright 2007 Provvedimento del Presidente del Tribunale di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008 del Registro Stampe e Periodici. anno 1 - n. 4 trimestrale - ottobre/dicembre 2008 copia gratuita questa rivista emanazione della Draco Edizioni fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica. in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994 per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo, e di Energheia, fondata nel 1996, prima scuola italiana per terapeuti esoterici, Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana- tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia. Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati. Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita. Massimo Rodolf La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del- la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma- schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco. Maestro Morya Immagine di copertina: The Ancient of Days di William Blake ...da questo inizia il cammino Collaborazione progetto grafco Simona Murabito Stampato presso la tipo-litografa AG snc di Rustichelli & C. Sommario Editoriale Curatore: Massimo Rodolf CI SAR UNALTRA GUERRA? pag. 2
Conoscere la conoscenza Curatore: Andre Innocenti CARTESIO E SHRI RAMANA MAHARSHI pag. 5 il razionalismo occidentale e il misticismo indiano
Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani IMPARARE SIGNIFICA OSSERVARE LA VITA pag. 8
Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco LA BONT INNATA DELLA VITA pag. 11
Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati DALLA PARTE DELLA CAVIA pag. 14
Nuovo insegnamento esoterico Curatore: Fabio Ricchetti LANIMA E IL SUO REGNO pag. 16
Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana LESOTERISTA UNO SCIENZIATO... UN PO PARTICOLARE pag. 19
La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini LA STRATEGIA DELLISOLAMENTO pag. 22
Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari ERCOLE E LA CATTURA DEL TORO DI CRETA pag. 25
il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli PRANAYAMA, LA SCIENZA DEL RESPIRO pag. 28
Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri PIANETI SACRI E NON SACRI pag. 31
Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf LA SFIGA NON ESISTE pag. 34
Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada LA VITA UNA pag. 37
Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin LA PUBBLICIT: PERSUASIONE O MANIPOLAZINE pag. 39 2 Il quesito pi appropriato per sarebbe: Ab- biamo mai avuto un momento senza guerre sulla faccia della terra?. Potrebbe sembrare retorica, ma questo stato di relativa, maggio- re o minore, continua belligeranza nel seno dellumanit ce la dice lunga sulle condizioni reali della coscienza umana. La tensione pre- sente in questo momento tra Iran e Stati Uni- ti la punta di un iceberg che viene da molto lontano e che destinata a sviluppi impreve- dibili. Se mi chiedete se ci sar una guerra tra queste due nazioni vi rispondo che molto probabile, ma sarebbe riduttivo considerare largomento solo da questo punto di vista. Per comprendere le dinamiche esistenti tra le razze, gli stati, i popoli, etc, io trovo mol- to utile lanalogia con il comportamento del singolo essere umano. Potendo fotografare la condizione media della coscienza media di un uomo medio in questo dato momento della storia umana limmagine risultante po- trebbe essere cos sintetizzata: schizofrenia! Perch? Presto detto. Non esiste, per de- nizione, essere umano che sia veramente in grado di affermare lunivocit della sua co- scienza. Questo non per cattiveria di qualcu- no (o s?), ma piuttosto solo per il fatto che la natura fatta cos. Siamo noi umani che ci attribuiamo con enfasi possibilit che di fat- to umane non sono e che, come tali, rimar- ranno vuote affermazioni, a testimonianza di un futuro che deve ancora venire. Dal punto di vista esoterico noto che solo la realizza- zione della possibilit di espandere la propria coscienza nel quinto regno di natura, o del- lanima, pone lessere nella condizione di in- tegrit reale, o yoga, come si dice in sanscri- to. Solo nel quinto regno quindi, o Regno dei Cieli, non esistono contraddizioni o conitti. Il comportamento umano tipico caratteriz- zato, sintetizzandolo ampiamente, dal norma- le contrasto tra quello che si pensa, che si dice e che si fa. Sempre tipicamente, si ha un vasto spazio incontrollato della coscienza, chiamato subconscio, che spinge il nostro comportamento verso la realizzazione di in- consci obiettivi, spesso abbastanza distruttivi ed egoistici, mentre le nostre parole costrui- scono gradevoli maschere per nascondere i veri intenti della nostra attivit. Questo com- portamento, tipico, lespressione della sof- ferenza delluomo, il quale, non conoscendo la vera struttura della coscienza e della realt, continua ad agire basandosi sulla percezione dellesteriorit formale delle cose, attratto perlopi solo dalla materialit della vita. La conseguenza immediata di tutto ci il perpetuarsi della propria sofferenza, genera- ta direttamente da questo stato di schizofre- nia. Non ci rendiamo conto di come agisca la legge di causa-effetto, per la quale siamo direttamente responsabili degli avvenimenti Editoriale Curatore: Massimo Rodolf
CI SAR UN ALTRA GUERRA? 3 che viviamo o, come preferiamo dire, che ci capitano, e per questo motivo non riusciamo a riconoscere le vere cause del nostro com- portamento, spesso avido ed egoista, che ci fa agire in modo contrario a quelli che teori- camente potremmo riconoscere come saggi dettami della ragione. Forse questa condizio- ne non cos grave come quella denita dalla patologia clinica psicologica, ma a casa mia si chiama comunque schizofrenia. Mettiamo insieme sei miliardi e passa di individualit siffatte e... Oltretutto non solo cos, perch la coscien- za dellumanit non unentit astratta, ma lespressione di un organismo unico di cui le varie creature, organizzate per specie, regni di natura etc, rappresentano le varie parti. Cos, anche quello che possiamo denire il Logos planetario, ha il suo subconscio, assieme al suo conscio e alla parte pi elevata della sua coscienza. In questa visione Bush, o il leader iraniano dal nome impronunciabile, potrebbe- ro essere visti anche come brufoli, ma ancora una volta la visione un po pi complessa. Di fatto quindi, oltre a ci che troviamo scrit- to sui giornali e alle dichiarazioni ufciali dei governi, del tipo andiamo in Iraq a portare la democrazia, che rappresentano le maschere dei reali intenti del comportamento, in que- sto caso delle nazioni, avremo delle spinte, attive a vari livelli, che operano in direzione diversa da quello che appare esteriormen- te. Al di l del portare la democrazia quindi, i responsabili della politica estera america- na hanno, ancora a livello conscio, lintento di realizzare legemonia ed il controllo sulle risorse energetiche mondiali. Ma a livelli pi sottili, subconsci, quali altre spinte agiscono veramente? Non voglio in questa sede appro- fondire largomento, ma mia opinione che, visto lattuale stato di coscienza dellumanit, vi siano, nel campo delle relazioni tra gli stati, degli impulsi che sfuggono del tutto alla ra- zionalit e che non di rado sono anche sotto il controllo di centri di coscienza planetari di- struttivi, cos come possono essere distrutti- vi gli impulsi della nostra rabbia individuale. Lumanit nel suo complesso ancora am- piamente soggetta allillusione e allannebbia- mento prodotti dalla sua stessa coscienza, e queste non sono metafore, ma materia den- sa che staziona nellaura del pianeta e che im- pedisce ai pi di vedere chiaramente la realt per quello che essa . Legoismo, sia indivi- duale sia delle nazioni, ancora una pulsione molto forte e rende difcile la risoluzione dei problemi gravissimi del mondo, che altrimen- ti, con un minimo di buon senso, sarebbero facilmente risolvibili. Soprattutto il problema della ridistribuzione delle ricchezze, alla base di gran parte delle difcolt di tre quarti del genere umano. Allo stato attuale gli uomini, sul piano delle attivit politiche ed economiche mondiali e nazionali, sono in grado di esprimere quasi esclusivamente delle cricche di potere che mirano alla tutela dei loro biechi interessi, senza grandi preoccupazioni, n per il futu- ro del pianeta, e nemmeno, apparentemen- te, per la sopravvivenza stessa della specie umana. Secondo me vi sono tre possibili opportunit di miglioramento per questa condizione. La prima del tutto naturale, continuiamo pure cos, che tanto esiste il karma, la succitata legge di causa-effetto, per cui, prima o poi, a forza di scapaccioni auto-initti arriveremo a comprendere la necessit di una maggio- re innocuit nel campo dei rapporti umani. Questo processo agisce comunque, per cui 4 ci possiamo contare, ma intanto che aspet- tiamo, potremmo anche tentare di esperire le altre due possibilit. La seconda opportunit di possibile cambia- mento della trista condizione umana la ravvi- so in una attivit essoterica, di carattere poli- tico, sociale, economico, in grado di produrre scelte diverse nella vita delle nazioni. Senzal- tro anche questa via va esperita, ma trovo molto difcile riuscire a produrre grandi cam- biamenti in questo modo, perch i sistemi attuali di potere sono veramente incancreniti, interconnessi tra loro in una sorta di governo occulto mondiale talmente potente, che solo grandi energie possono produrre fratture in questo apparato. Da ultimo, la potenzialit pi radicale, anche se di sicuro non pi veloce, quella di opera- re per la trasformazione della coscienza del- luomo. Questa credo sia la vera rivoluzione possibile, perch, a differenza del passato, oggi milioni di persone sono interessate alle grandi questioni della vita e sperimentano pratiche di trasformazione della consapevo- lezza, avvicinandosi a una conoscenza che in altri tempi era considerata esoterica. Favorire la formazione di esseri umani con un pi ele- vato livello di coscienza rappresenta lunica possibilit reale di cambiamento di questo mondo. In realt le tre modalit che ho citato agi- scono sempre insieme sotto limpulso gui- da della vita a cui apparteniamo, ed anche per questo motivo che comunque lumanit si evolve. Il problema per oggi che, come ben sappiamo, i governi possono cambiare, ma se si avvicendano dei ladri al potere, cam- bier il simbolo che li identica, ma sempre ladri saranno. Quindi solo creando le con- dizioni sociali per le quali non siano pi valori legoismo, lopportunismo e la falsit, che si pu sperare che qualche retto uomo possa anche nire al governo di qualche nazione. Pu sembrare una grande utopia, in questo clima da societ post industriali da grande fratello, dove il consenso creato da droghe di vario tipo, non ultima la televisione, rende auspicabile, perlomeno nellOccidente opu- lento, il continuare esattamente cos. Basterebbe magari che ci fossero meno im- migrati... Cos ci renderemmo ancora meno conto del disastro che il nostro sistema di vita produce in giro per il mondo. Intanto che aspettiamo la prossima guerra per la nascita dellennesima nuova democrazia petrolifera, guardiamoci dentro, per vedere dov che condividiamo la volont di sopraffazione che caratterizza gli stati che dominano il mondo. Fosse mai che riusciamo a trasformarla in compassione... Sia la pace sulla terra. Massimo Rodolf 5 Non uno scetticismo preconcetto e ottuso, n una fede ingenua e infantile fanno nascere la conoscenza, ma il dubbio dello stupore il seme che la fa germogliare. Nellarticolo sono messe a confronto due gure emblematiche del percorso della spi- ritualit umana. Una il grande losofo Car- tesio, dal quale ha avuto origine il pensiero razionalista dellOccidente moderno, laltra Sri Ramana Maharsshi, uno dei pi grandi mistici indiani della nostra epoca. La cosa si- gnicativa ed interessante il fatto che, pur essendo su versanti di ricerca spirituale com- pletamente opposti, essi hanno in comune il punto di partenza: IL DUBBIO. Renato Cartesio (1596-1650) pu essere con- siderato il fondatore della losoa moderna, perch nella sua alta capacit losoca tiene profondamente conto delle nuove scoperte che vengono dalla matematica, dalla sica e dallastronomia del suo tempo; inoltre nel- lesporre la sua dottrina non si pone come un maestro che voglia pedantemente istruire i suoi discepoli dallalto di una conoscenza cer- ta, ma al contrario scrive come un esploratore mosso dallansia di conoscere, prodotta dallo stupore che gli viene dallosservazione della vita e dai dubbi che continuamente questa crea: ogni sua scoperta diviene perci gioiosa necessit di comunicazione a tutti gli uomini intelligenti del mondo. Come altri loso e ricercatori della sua epoca si pone il proble- ma del metodo della ricerca con lintento di trovare un sicuro criterio di orientamento nella distinzione tra vero e falso. Lintuizione e la deduzione in un primo mo- mento gli appaiono come i soli atti dellintel- letto tramite i quali pervenire alla conoscenza della Realt. Analizza ampiamente il proble- ma dando delle regole per cercare di inqua- drarlo razionalmente e praticamente, ma poi si rende conto che proprio da una di queste, cio dalla regola dellevidenza, nasce la ne- cessit del dubbio, che di fatto diviene il suo metodo. Bisogna dubitare di tutto dice il losofo. Dei sensi, perch spesso ingannevoli, e delle stesse verit matematiche, le quali, per quanto appaiano certe e indiscutibili, potreb- bero essere il frutto della trama di un maligno genio incantatore. Ci sembra portare ad uno scetticismo radi- cale e senza speranza, ma a questo punto Cartesio osserva: C qualcosa della quale non posso dubitare: la mia esistenza. Infat- ti se io non esistessi nessun demone, per quanto astuto, potrebbe ingannarmi. Forse il corpo potrebbe essere unillusione, ma per il soggetto del pensiero il discorso diverso. Con queste parole enuncia il nocciolo della sua teoria sulla conoscenza, sintetizzata nel Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti CARTESIO E SHRI RAMANA MAHARSHI il razionalismo occidentale e il misticismo indiano
6 celeberrimo Cogito ergo sum: Nellistan- te in cui volevo pensare che tutto fosse falso, occorreva necessariamente che io che pen- savo fossi qualcosa; e notando che questa verit - penso, dunque sono - era cos solida e cos certa che tutte le pi stravaganti suppo- sizioni degli scettici erano incapaci di metter- la in crisi, giudicai di poterla accettare senza scrupoli come primo principio della losoa che cercavo. Non nel nostro intento andare oltre nellin- dagine sulla losoa di Cartesio, che ha ulte- riori ed ampi sviluppi. Ci preme invece sot- tolineare come sia interessante il fatto che da un dubbio radicale, ma non preconcetto, sia potuta nascere tutta una metodologia di ricerca che, sebbene si sia spinta ben oltre le teorie del losofo francese, porta come fon- damento e cardine in s la presa in discussio- ne di tutto, anche di ci che appare in prima istanza di estrema evidenza. Shri Ramana Maharshi (1879-1950) uno dei pi grandi mistici della nostra epoca. Nacque a Tiruchuzhi nel distretto di Ramnad, in India meridionale, discendente di unanti- ca famiglia di brahmani di media condizione economica, che seguiva la sacra tradizione religiosa, ma non con particolare fervore. Allet di diciassette anni, avendo vissuto no ad allora come un normale ragazzo indiano di quel tempo, sopraggiunse per lui imprevi- sto e quasi inaspettato lincontro con il pro- prio vero S. Con queste parole lui descrive levento: Un giorno, dunque , ero solo e non mi sentivo affatto male, quando allimprovvi- so mi afferr il terrore della morte. Sentii che stavo per morire. Non avevo alcuna sensa- zione sica capace di giusticare perch pro- vassi questo sentimento; questo sgomento dinanzi alla morte mi fece volgere allinterno di me stesso. Mi dissi: Ora la morte qui. Che cos morire? Ora il mio corpo muore. Imitai lo stato cadaverico. Ma se il corpo morto sono morto io? Si abbatt fulminea- mente su di me la consapevolezza che io ero qualcosa di sommamente reale, lunica realt presente in quello stato. Il mio S rimase da quel momento al centro della mia attenzione vigile. Altre rappresentazioni e altri pensieri possono andare e venire come le note di una musica, ma questo S risuona sempre come il basso fondamentale che tutte accompagna e a tutte si sposa. Da quel giorno inizi il cammino spirituale di Shri Ramana, che abbandon la sua casa e la sua famiglia e and a vivere in ascesi nei pressi della sacra montagna Arunachala (Au- rora nella luce del mattino). Lessenza dellinsegnamento di Shri Ramana nella domanda Chi sono io?. Anche qui il dubbio che alimenta la ricerca, dubbio che nasce dallo stupore del sentirsi esistere, limite ultimo dellintrospezione al- linterno di s. Eliminata lidea di essere il corpo sico, di es- sere le emozioni, di essere i pensieri, rimane sempre la consapevolezza di esistere. Non pi possibile allora ragionare, i concetti del- la mente razionale non servono pi, se non subentra la distrazione o il sonno, perch la coscienza non regge pi allimpatto dellener- gia, si spalanca alla consapevolezza un innito e indenibile oceano che gli Indiani chiamano Sat-chit-ananda, ossia essenza-intelligen- za-beatitudine. Trasumanar signicar per verba non si poria, afferma sgomento Dante allingresso del Paradiso. Abbiamo cio labbandono della mente, il grande uccisore del reale: la sua trasparen- 7 za simile a quella di una pietra preziosa non distorce pi la luce dellanima, essa ha nal- mente dovuto mollare la sua presa insieme a quella di ancara, lego, che alla mente strettamente unito. Da un punto di vista pi materialista e scien- tico lenergia Kundalini libera tutto il suo po- tere e dopo avere irrorato di s tutti i chakra simmerge nel cuore, centro focale dellesi- stenza. In queste poesie appartenenti alla raccolta di quaranta Ulladu narpadu Shri Ramana co- munica splendidamente cosa intende quale punto darrivo del suo insegnamento fondato sul dubbio Chi sono io?: Esiste un sapere che non sia Essere? LEssere supremo ha dimora nel cuore Al di l del dissidio del pensiero. il cuore. Come possibile conoscerlo? Conoscerlo signica: dimorare nel cuore. Chi davanti alla morte trepida, si rifugia ai piedi dellEssere supremo al di l di nascita e morte. Chi morto a se stesso e alla propria ango- scia pu mai esser colpito dal pensiero della morte? Costui immortale come lEssere supremo. Se tu stesso sei forma, vedi Dio e il mondo dotati di forma. Ma chi colui che osserva la loro forma? E che cosa accade se tu non hai forma? Esistono senza un occhio il vedere e quel che visto? Il S locchio ed senza forma, innito. Finch sussiste lidea di Io, c anche un Tu e un Egli. Se indaghi la realt dellIo e poi lo dissolvo, svaniscono anche il Tu e lEgli, e quel che resta la pura condizione del S, dove i Tre si rivelano Uno.
Linterrogativo che ora pu scaturire che senso abbia accostare il padre del razionali- smo moderno, il grande losofo che fa della mente il centro della sua speculazione - mito che ha dominato il pensiero dei secoli succes- sivi, no ad arrivare al limite di veder innalza- re un tempio alla dea ragione durante la fase culminante della rivoluzione francese - con il grande mistico indiano, il cui insegnamento porta come ultimo traguardo al completo su- peramento della mente razionale. Il punto di contatto il dubbio come punto di partenza, non un dubbio cieco, chiuso, morticante e inconcludente, ma quello dello stupore che nasce dal sentire la vita in noi e intorno a noi. lo sgomento che ci coglie quando guardandoci ci rendiamo conto che non possiamo essere certi di niente, se sia sogno o realt ci che percepiamo. Da que- sto turbamento nasce la domanda Chi sono io?, Di cosa posso avere certezza?. Da questi enigmi angoscianti per prende av- vio la conoscenza. Con questi due esempi si voluto dimostra- re che se anche gli sviluppi possono essere diversi, perch su due versanti opposti delle possibilit umane, lorigine sempre la stes- sa, cio il dubbio del relativo e non il dogma dellassoluto. Andrea Innocenti 8 I bambini hanno tutto da imparare. Imparare signica prepararsi ad una vita utile e produt- tiva allo stesso tempo: mentre crescono, i bambini devono scoprire in loro ci che inte- ressa maggiormente, e che sono capaci di fare bene. Ci sono sempre delle facolt latenti da fare emergere e da scoprire. Superare le difcolt d uno speciale valore alla vita, permette di superare la noia e arricchisce la vita di un nuo- vo interesse. Siamo qui per imparare e quindi per progredire. Ci che impedisce il progresso mentale nei bambini la costante dispersione dei loro pensieri. I pensieri dei bambini generalmen- te volano come farfalle, perci essi debbono fare un grosso sforzo per ssarli: solo quando si riesce a fare suscitare il loro interesse, i bambini sono capaci di grande attenzione. Un educatore deve aiutare gradualmente il bambino ad essere capace di fare uno sforzo di attenzione, che porta ad una capacit di as- sorbimento sempre pi completa nel lavoro che sta svolgendo. I metodi, come i giochi e le ricompense, possono essere utili a svi- luppare attenzione: sono validi e utilizzabili in accordo ai bisogni e alle circostanze. La cosa pi importante potere suscitare nel bambino un interesse per ci che gli si vuole far apprendere, insegnargli il piacere per il la- voro che sta facendo, che in una prospettiva futura si legger come volont di progresso. Lamore per lapprendimento il regalo pi prezioso che si pu fare ad un bambino; egli potr cogliere, nel suo limite, il piacere di es- sere imperfetto, condizione indispensabile al ne di cogliere le immense opportunit pre- senti in ogni esperienza della vita. Per questo sono molto importanti: lattenzione, la con- centrazione, losservazione, la registrazione esatta, luso corretto della memoria. Losservazione pu essere sviluppata con esercizi e giochi spontanei, tenendo il pensie- ro del bambino sveglio e pronto. La compren- sione stimolata dalla memoria: si conosce bene solo ci che si capito, attraverso una dinamica di esperienza attiva. Le cose che si imparano a memoria pian piano svaniscono, ma ci che compreso non mai dimenti- cato. Non si deve mai, nei confronti di un bambino, negare una spiegazione, celando il come e il perch delle cose. In questo modo si risveglia in lui il gusto per lo studio vero e labitudine di uno sforzo proteso verso la conoscenza. In seguito, la mente deve essere sviluppata e arricchita. Se si vuole veramente applicare un metodo scientico di conoscenza, occorre osservare le cose per quelle che sono: non si deve mai imporre aspettative sulla realt oggettiva. Possiamo riconoscere il valore della sperimentazione nelle esperienze dei Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani
IMPARARE SIGNIFICA OSSERVARE LA VITA 9 pi grandi scienziati: Galileo Galilei, attraver- so losservazione di un lampadario, scopr la legge del moto pendolare; invece Newton, osservando la caduta di una mela, intu la legge di gravit. La miglior scuola losservazione della quo- tidianit. Essa varia, complessa, piena di esperienze inaspettate, di problemi da risol- vere, di chiari esempi. In questo modo, osser- vando e agendo, si sviluppa una sana curiosi- t nei bambini, rispondendo con intelligenza e chiarezza alle loro domande. Una risposta interessante porta a nuovi quesiti; in questo modo il bambino attento impara senza sfor- zo. Non si deve avere paura di sviluppare la fantasia del bambino: limmaginazione svilup- pa la facolt creativa della mente, lo studio diviene vivo e la mente si sviluppa nella gioia e nellamore. Per accrescere lelasticit, la capacit e la comprensione della sua mente, si pu inse- gnare al bambino che le soluzioni ai problemi possono realizzarsi anche iniziando a volge- re lattenzione alla soluzione piuttosto che al problema. I fallimenti pi eclatanti della storia spesso derivano dal fatto che le persone per- devano tempo a rimuginare sulla loro situa- zione disperata, invece che guardarsi intorno per cercare una via duscita. I bambini potreb- bero anche imparare che liniziativa creativa pu realizzare molto di pi della forza bruta, e che lenergia del piacere, se incanalata, rap- presenta una grande fonte di realizzazione. Portare il bambino a pensare in modo ricco e essibile lo preparer ad una capacit di sinte- si complessa e comprensiva. In questo modo il bambino sar sensibile alla percezione della mente, che coscienza, la quale si volger verso una sorgente di conoscenza pi vera. Cos come si insegna al bambino a sedersi, sarebbe molto importante potergli insegnare a mantenere una maggiore concentrazione, che produce una mente pi quieta. Il bambino necessita di apprendere larmonia presente nel movimento e non la conservazione, che tende alla cristallizzazione. Occorre impara- re a fare le cose semplici e basilari, portan- dovi lattenzione, come dormire e mangiare, altrimenti, saranno agite meccanicamente e quindi male. Sicuramente i genitori, o chi per loro, non in- segnano queste cose, in quanto, a loro volta, non hanno ricevuto questa tipologia dinfor- mazione. Essi non possono che applicare ci che conoscono, in quanto non hanno avuto nessuno che insegnasse loro queste cose. Ecco perch importante, per ladulto, nel momento in cui percepisce altre modalit di vita, assumersi la responsabilit di sperimen- tarle per dare nuovi frutti. Ricordiamoci sempre che si insegna a vivere solo quando si sa vivere, solo quando si ha la consapevolezza di una via pi semplice che fonte di una grande conoscenza. Se si lasciati a se stessi, si ha bisogno di molto tempo per elaborare lesperienza, e per comprendere la semplicit delle cose. Vivere in modo armonico e giusto unarte molto difcile, che pu essere semplicata nel momento in cui possiamo, in tenera et, essere esposti a modelli comportamentali che mirano alla ducia nella vita. Bisogna mantenere un assetto di salute, la mente quieta e buona volont nel cuore: se si impara questo si impara una vera e propria arte. Sono molto poche le persone che la possono insegnare ai bambini; in ogni caso laspirazione a queste qualit produce la mi- gliore condizione possibile. Molti studi sono improntati a conoscere il 10 passato, nella speranza che si possa com- prendere meglio il presente. Al ne di evitare inutili attaccamenti al passato, occorre per spiegare che lo scopo di ci che accaduto nel passato quello di preparare ci che sta avvenendo adesso, e che ci che si sta viven- do ora altro non che la preparazione verso il futuro. Coltivando lintuizione ci prepariamo a vivere per il futuro. Occorre insegnare la gioia del fare bene ogni attivit, sia pratica sia intellettuale; occorre portare lattenzione al rispetto e alla dignit di ogni lavoro, che si deve svolgere con at- tenzione ed abilit. Occorre essere educati; nelle menti non formate ci che viene visto o letto viene assorbito, imprimendosi come ve- rit: se non portiamo riguardo al valore e alla comprensione della verit non potremo mai formarci e formare. La verit conoscere e conoscere la verit. La grandezza di un essere umano si basa sul- lesperienza che diviene realt, un agire che penetra la forma no a comprenderne linti- ma essenza. I pedagoghi spesso traggono le loro conoscenze, e tutto il complesso delle loro convinzioni, da libri che ritraggono parti della realt, ma che non rappresentano certa- mente una visione sufcientemente ampia. Basandomi sulla mia esperienza, ho avuto modo di conoscere pedagogisti che erano attratti dalla complessit del ragionamento, e si compiacevano del loro sterile teorizza- re: ci per diveniva impedimento alla reale possibilit di sperimentare. Questo il male in cui spesso si pu cadere. Conoscenza ed esperienza devono essere alleati per potere forgiare nuovi orizzonti, non devono mai es- sere scollegati tra loro, ma si devono nutrire reciprocamente luno dellaltro. Bisogna anche fare attenzione alle letture che vengono scelte per i bambini; non bisogna prendere libri o giochi con lunico scopo di tenerli occupati, ma si deve conoscere cosa vanno a stimolare, cosa vanno a insegnare certe letture piuttosto che altre. I libri devo- no essere aderenti, il pi possibile, al bello, al buono e al vero, aspetti che sono manifesti in ogni essere umano, in misura variabile, e che, in ogni caso, sono presenti in latenza, allo stesso modo, in ognuno di noi. Dobbia- mo dare voce a quella aspirazione presente in ognuno che spinge alla ricerca della vera formazione. Nelle letture dei bambini si deve evitare la volgarit della mente, la ristrettez- za, la concezione egoistica della vita: tutto ci che abbassa e degrada la coscienza devono essere assolutamente escluse. Ogni ragazzo che assoggettato a bombar- damenti di nozioni provenienti dai libri ha una comprensione delle cose e della vita del tutto scollegata dalleffettiva esperienza. Anna Grazia Fiorani 11 La vita si dipana sotto i nostri occhi con la stessa naturalezza e trasparenza con cui scor- re lacqua. Tutto l. Proprio davanti a noi, sotto i nostri occhi si svolge incessantemen- te la trama magistralmente intessuta della Vita, dove tutto perfettamente concatenato e regolato, intrecciato in modo divinamente armonico. E il nostro sguardo ignaro, miope, coglie solo la supercie e solo una zoomata di tanta grazia. Una cosa ricca di fascino che molti ricerca- tori del passato, e non solo, hanno intravisto nel creato una sorta di libro invisibile; basta interpretarne i simboli, decodicarne lalfabe- to per essere condotti direttamente a Dio, ve- dere quello che non si vede, ma che ovun- que, promessa di quanto si vede. Secondo qualcuno questa la vera felicit, a portata di mano eppure sfuggente. 1 A chi batte il cammino della preghiera giova molto un buon libro. Per me bastava anche la vista dei campi, dellacqua, dei ori: cose che mi ricordavano il Creatore 2
In realt il supremo appello rivolto alluomo non la violenza, ma la gioia, e la gioia sin- contra dovunque. nel verde manto che copre la terra, nellazzurro sereno del cielo, nellincurante prodigalit della primavera e nellaustera parsimonia del grigio inverno, nella carne che anima la nostra viva struttura corporea, nel perfetto equilibrio della gura umana nobile ed eretta, nel vivere, nelleser- cizio di tutti i nostri poteri, []. 3
Noi facciamo parte di un organismo fonda- mentalmente buono e bello, dove siamo al sicuro, dove tutto motivato, retto e pervaso dallAmore, o legge dattrazione, dove tutto tende allunione. Una stella una nota, un pianeta una nota, un ente manifesto una nota; quando saprai armonizzare il tutto allora ti troverai sulla Via dellAccordo sulla Via del Vero, sulla Via della Bellezza. 4
Il cielo sopra di noi ci avvolge, la terra sotto di noi ci accoglie, e noi nel mezzo; il mare, il sole nasce e muore ogni giorno; le stagioni si alternano con ritmo preciso, e cos via se- condo un ordine e una legge naturali che ci permettono di vivere bene, degni della nostra ducia nella loro intrinseca bont. 5
Agli stessi principi improntato ovviamente il microcosmo, lessere umano. Siamo dotati di tutto quello che ci serve per vivere bene. Tanto da poter apprezzare la nostra condizio- ne e godere delle benedizioni che ci vengono costantemente elargite insieme allaria che respiriamo, ai colori che ci circondano, ai pro- Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
LA BONT INNATA DELLA VITA 12 fumi della natura, agli affetti pi cari. Allora lesistenza umana fondamentalmente buo- na e bella; godibile, potremmo dire. Dovremmo sentire che essere in questo mondo meraviglioso e sapere apprezzare quanto abbiamo. Ma per realizzare, maturare nel profondo tale atteggiamento esistenziale bisogna imparare a guardare per vedere, udi- re per ascoltare, toccare per sentire 6 , e vede- re con William Blake un mondo in un granello di sabbia e il cielo in un ore selvatico Ma il punto guardare nel modo appropria- to... Guardate. Questo il vostro mondo; la vostra festa. Lo avete ereditato; avete ere- ditato queste pupille; avete ereditato questo mondo di colori. Guardate la grandezza del tutto Allora potrete vedere riuscirete a sentire il calore del rosso, la freddezza del- lazzurro, la ricchezza del giallo, la penetrante qualit del verde Apprezzerete il mondo che vi circonda. 7
Ci sono migliaia di libri che insegnano tante cose, ma solo un Cuore radiante sa svelare il mistero dello sbocciare di un ore, la fragran- za e lincanto di unalba. 8
Bisogna, per dirla con Erich Fromm, appren- dere larte di vivere ed entrare nel gioco della vita: essere pronti a nascere e morire ogni istante della nostra esistenza, via via che sperimentiamo interagendo intimamente col mondo e con gli altri.
Questa la modalit esistenziale che ci con- duce oltre la patina smorta che inquina la nostra visione, e che pu calarci, immergerci nel cuore pulsante della vita, tra i cui attributi fondamentali detto ci siano beatitudine e gioia. Chi ha saputo ridurre la sostanza in essenza, ha trovato lArmonia principale. Chi ha saputo ri- durre in cenere i velanti corpi dincompiutezza, ha trovato il Brahman fatto di Beatitudine. 9 Finch egli [luomo] non acquista la vera coscienza dellanima sua il mondo per lui in uno stato di uttuazione, un fantasma, che e non . Per chi invece ha raggiunto la com- prensione della sua anima, esiste un centro dellUniverso, intorno al quale tutte le altre cose possono trovare posto e dal quale sol- tanto si pu ricavare la felicit della perfetta armonia nella vita. 10
Tu sei una Nota che il grande Musico univer- sale risuona da tempi immemorabili: ritrovati e palesati come Nota vibrante; la Vita rispon- de alla tua sinfonia. La Vita trabocca di quanti radianti e lEs- sere manifesta la Bellezza del suo incedere. Temprati e donati; nelluniversale turbinio di vita tu sei solo una nota. 11 Secondo la cosmologia ind la relazione tra Dio e il sistema cosmico puro gioco; la crea- zione libera autoespressione della gioia, bellezza e pienezza del Giocatore stesso. La creazione di Dio non ha avuto origine da necessit alcuna, ma venuta dalla pienezza della sua gioia. Il suo amore ha creato e nella creazione c dunque la sua rivelazione. 12
Per cui tutto luniverso fenomenico con tutte le sue diversit una magnica opera darte, incarnazione della bellezza, gloria e gioia per- fetta della natura divina. Chi impara a guarda- 13 re da questo punto di vista la realt, accetta e aderisce al REALE trova lo spirito supremo ovunque. 13
Le mie mani sono il riesso delle Tue, il mio viso il riverbero del Tuo, le mie pupille rispecchiano le Tue, il mio cuore una proiezione Tua. Io sono Te e Tu vivi in me: noi siamo Uno perch sei senza secondo. 14
I desideri della mia vita saccordino Alla grande armonia della tua gioia. Il tuo cielo, fonte di candida luce, non disprezzi la mia piccola dimora; le stagioni in leggera danza, mi facciano sempre interiormente nuovo. La tua gioia non trovi opposizione Nelle mie membra, n nella mia mente. La tua gioia risplenda come pura luce Nel mio grande dolore; la tua gioia disperda la mia miseria, sbocci come un ore in tutte le mie azioni. 15
Anna Todisco 1 il caso del mistico poeta e scrittore, non- ch losofo russo Skovord (1722-1794) 2 S. TERESA DAVILA, Vita, 9,5, in Opere, Esclamazioni dellanima a Dio, Postulazione Generale Ocd 1981. 3 R. TAGORE, Massime per una vita armonio- sa, Guanda, Parma 1992 4 RAPHAEL, La triplice via del Fuoco, edizioni Ashram Vidya, Roma 1986 5 Cfr. CHOGYAM TRUNGPA, Shambala, La via sacra del guerriero, Ubaldini, Roma 1984 6 Ibidem 7 Ibidem 8 RAPHAEL, La triplice via del Fuoco 9 RAPHEL (a cura di), Cinque Upanisad, edi- zioni Ashram Vidya, Roma 1974 10 R. TAGORE, Massime per una vita armo- niosa 11 RAPHAEL, La triplice via del Fuoco 12 R. TAGORE, Massime per una vita armo- niosa 13 Cfr. S. RADHAKRISHNAN, La losoa in- diana, vol. I, Edizioni Ashram Vidya, Roma 1998 14 RAPHAEL, La triplice via del Fuoco 15 R. TAGORE, Il canto della vita, Guanda, Par- ma 1989 14 Tutti i giorni, in molti laboratori vengono uc- cisi lentamente molti animali in nome della ricerca. Fino a che punto questo realmente scientico? Siamo sicuri che la scienza debba essere necessariamente un atto cruento nei confronti di altri esseri viventi? E inne, cosa nasconde la necessit di vivisezionare? Que- sto articolo vuole fare riettere sulla necessi- t di esprime qualcosaltro nei confronti di ci che ci circonda e sospingerci verso un futuro che non sia frutto di inutili violenze. Lidea, anzi la necessit di scrivere questo ar- ticolo, parte da un fastidio recondito nel mio essere, stanco di immobile sconcerto e di facili buonismi. Mi spiego meglio: la scienza ricerca grandi cose, studia malattie termina- li, clona animali. Stiamo talmente evolvendo che ci avviciniamo rapidamente alla distruzio- ne. Qualcosa, nella prassi sperimentale della ri- cerca, deve essere saltata, un errore casua- le deve aver alterato il normale meccanismo del nostro cervello, a tal punto da farci crede- re onnipotenti. Tutto in natura alterato, io, per esempio, ricordo a malapena lodore dei pomodori di mia nonna, ora sono belli proprio come i suoi, ma come dice mia madre: Non sanno n di me e n di te. La nostra fame di conoscenza (anche se credo che sia di unaltra fame di cui si parli), ci ha portato a coltivare sementi transgeniche, che diventano prodotti di pla- stica, che, a loro volta, trasformano i nostri corpi in grandi strutture di conservanti. Siamo proprio avanti! Cos si dice sul Sentiero... Ma quello che a me, personalmente, pi fa star male che ancora, a tuttoggi, si speri- menti sugli animali. Di primo acchito posso sembrare una pazza animalista che preferisce i bambini agli animali... ma il problema vero che la sperimentazione passa dagli animali alluomo e noi manco ce ne accorgiamo, e muove un giro di affari tale da arricchire case farmaceutiche, ricercatori e altro. La ricerca, o meglio quella ricerca che spe- rimenta sugli animali, come ad esempio te- lethon, la ricerca sui tumori e la stragrande maggioranza dei prodotti cosmetici e farma- ceutici, passano i loro test di efcacia diretta- mente sui corpi di molti animali: molti beagle, gatti, altri cani, cavie e tutti i tipi di topi di la- boratorio. La frase successiva che vi pu sorgere : ma se non si sperimenta non si possono scon- ggere le malattie! Partiamo dal presupposto che le malattie hanno un signicato molto pi profondo e radicato nella nostra coscienza e che siamo esseri che devono passare attra- verso un determinato dolore per capire cosa ci alberga davvero dentro; allora con questa consapevolezza a cosa mi serve il farmaco Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati DALLA PARTE DELLA CAVIA 15 pi allavanguardia del mondo se non sento, trasformo e risolvo quello che alberga nella mia coscienza? Il farmaco pi innovativo, pi caro ed efcace risolver momentaneamen- te il mio disagio, che si ripresenter in un al- tro distretto. Alcuni farmaci sono necessari, la sperimenta- zione animale no! Ci sono modelli matemati- ci, colture in vitro ed altro che possono tran- quillamente sostituire latroce sofferenza che si produce a questi animali, e sono (e questo stato scienticamente provato) pi efcaci e produttivi. Gli animali spesso non vengono anestetizza- ti, al massimo tramortiti, quando va bene, e spesso, in alcuni esperimenti modicati ge- neticamente. Quale attendibilit scientica in tutto ci? La paura e il dolore che provano questi anima- li possono forse produrre sostanze endogene che falsano ancora di pi dei risultati che io reputo gi di per s poco attendibili nelluo- mo. Ipotesi le mie. Ma perlomeno innocue... Almeno il 90% dei farmaci testati sugli anima- li non passa la successiva prassi di sperimen- tazione umana, perch allora si continua?! Sinceramente non lo so: il denaro, tutti i - nanziamenti dati, ma credo che esista qual- cosa di pi profondo, unenergia sottile e crudele di disprezzo nei confronti della vita e delle sue forme, che soggioga e si nascon- de dietro esattamente il contrario. Ma se chi sperimenta, chi vende animali o li ruba nelle case per portarli ad essere massacrati negli stabulari prendesse anche solo minimamen- te in considerazione che esiste una legge di ritorno delle nostre azioni, che per chi masti- ca la lingua esoterica si chiama karma, forse ci penserebbe almeno due volte ad agire in questo modo. Anche nel mondo erboristico impossibile prevedere se i prodotti che si acquistano sia- no stati sperimentati sugli animali, poche dit- te certicano di non usare animali oppure si limitano a sostenere che il prodotto nito non stato testato sugli animali, ma dei principi attivi e delle materie prime acquistate non si sa nulla, cos ancora nessuno si prende la re- sponsabilit a monte. Vengono indotte malattie che lanimale non potrebbe avere proprio per sua costituzione siologica, creati dei mali che non centra- no con ci che lanimale in questa vita deve vivere come SUA esperienza (se vera la teoria che ogni essere vive le esperienze che in quella vita necessita di affrontare per evolvere); e poi ci si meraviglia se il risultato dellesperimento sulluomo non ha gli stessi effetti. Ma dai?! Facciamo parte di regni diversi, con esperien- ze e frequenze diverse da vivere: come pos- so aspettarmi la stessa reazione, per quanto strettamente siologica, in un essere che vive il suo percorso con nalit diverse dalle mie? Se vogliamo essere sempre di pi degli es- seri innocui, la via giusta passa attraverso un NO nei confronti di tutto ci che non serve e un po pi di attenzione nei confronti di quella ricerca che nasconde un grande giro di affa- ri. Credo sia ora di assumerci la responsabilit di scegliere di vivere in un paese civile, dove lo scienziato sia un essere almeno relativamen- te luminoso che non ha bisogno di esprimere della violenza e dellodio su chi oggettiva- mente non sa come difendersi. Donatella Donati 16 Luomo indubbiamente una pluralit di coscienza. Nella sua complessit pu esse- re assimilato ad un Regno nel quale diversi feudi lottano per imporre il proprio potere a discapito di altri. Questo simbolo, molto pi reale di quanto si possa immaginare, descri- ve la condizione interiore della quasi totalit degli esseri umani, che vivono schiavi di parti divise di s, identicandosi con alcune parti e riutandone altre. In sostanza un domi- nio nel quale regnano lanarchia e il malgo- verno, nel quale le energie e le risorse sono mal distribuite, e dove violenza, corruzione e ingiustizia rappresentano la norma. Un Regno come questo non pu non essere immerso nel dolore. Quanto le condizioni di questo Regno inte- riore sono simili al mondo esteriore in cui vi- viamo quotidianamente! Daltronde non un caso che lumanit replichi nel macrocosmo i meccanismi che governano il microcosmo. E questa anche la ragione per cui negli scritti vedici viene affermato che la prima responsa- bilit del discepolo verso i propri universi interiori. Questa precisa corrispondenza tra ci che sta in alto e ci che sta in basso descritta magi- stralmente nella Repubblica di Platone, dove viene affrontato il tema della Giustizia: essa viene applicata da una parte allo Stato visto come tripartito, dallaltra, per analogia, alles- sere umano visto come composto delle stes- se parti funzionali e disposte nella medesi- ma gerarchia. Secondo il losofo la giustizia possibile solo nel momento in cui ognuna delle parti svolge la propria funzione in armo- nia con se stessa e con le altre; quando que- sto accade lAnima immortale pu nalmente tornare a sedere sul proprio trono e governa- re attraverso la propria visione illuminata. Dal punto di vista dellesistenza umana, le tre parti sopra menzionate sono costituite dal piano sico, emotivo e mentale inferiore. Su questi piani si gioca la battaglia per il dominio del Regno. Lopera di unicazione della coscienza com- piuta dallAnima (o mente superiore) quando questa diventa possibile dal punto di vista evolutivo. Arriva un momento, dopo molte vite di esperienza, in cui la luce inizia a trape- lare attraverso la materia dei veicoli puricati dal dolore. Progressivamente questo centro focale inizia ad avere sufciente radianza da risultare attivo e condizionante nei tre mondi dellesistenza inferiore: leffetto del diffondersi di questa luce armonica quello di sanare le fratture della coscienza. Questo diviene possibile man mano che nei veicoli inferiori aumenta il numero di particelle sen- sibili allinusso della luce dei piani superio- ri e che occultamente aspirano ad essa. Il processo di afnamento dei veicoli aumen- Nuovo insegnamento esoterico Curatore: Fabio Ricchetti LANIMA E IL SUO REGNO 17 ta costantemente, e con questo aumenta il conitto con la parte oscura resistente, no a raggiungere il massimo dello spasmo quando le quantit in gioco si eguagliano. Determinati rapporti tra le quantit e determinate masse critiche coincidono con speciche crisi nel- lessere umano. Ci che viene detto essere il sentiero iniziatico, tappa nale del percor- so che conduce lAnima a sedere sul proprio trono, sancito da determinati rapporti nelle quantit di materia no al punto in cui pi nul- la rimane di discordante e lintera coscienza puricata, unicata e trasgurata. Lo stesso processo appena descritto avvie- ne a livello macrocosmico. Man mano che le particelle umane si rendono sensibili alla luce del proprio S superiore, entrano a far parte di quella massa luminosa che consentir un giorno alla grande coscienza della quale fac- ciamo parte di essere unicata e permetter che il Regno di Dio possa essere manifestato sulla terra.
Oggi lumanit si avvicina rapidamente ad uno di quei momenti di crisi sopra descritti. Il numero di coscienze che aspirano alla luce cresce rapidamente e ci si approssima ad una massa critica che prelude a grandi cambia- menti. Ed ecco la grande transizione attuale. Ecco la crisi delle vecchie strutture di potere ormai cristallizzate, incapaci di rispondere alla pressante domanda di cambiamento e non pi idonee a contenere le verit percepite. Cos si spiega la distruzione e il conitto glo- bale al quale stiamo assistendo. Oggi tutto il passato viene messo in discussione: la di- struzione reale, lo si vede bene intorno a noi e dentro di noi, ma allo stesso tempo apparente, perch ci che forse non siamo in grado di riconoscere la forza soggettiva ed edicante che tenta di affermarsi e costrui- re forme pi perfette. Con questo processo lumanit partita da forme di aggregazione primitive per passare gradualmente a forme pi complesse ed evolute: dalla trib alla po- lis, dalla monarchia teocratica allo lo stato assoluto, dal riconoscimento della nazione allo stato democratico. Cos, passando da un forma allaltra, si sviluppata la coscienza umana ed maturata nel tempo la sua capa- cit di identicarsi con forme sempre mag- giormente inclusive e di gruppo. E oggi cosa succede? Dopo gli orrori delle guerre mon- diali si formano le Nazioni Unite. Si comincia a parlare di Fratellanza Umana e si prospetta lidea di un unico Governo Mondiale come garanzia della pace futura. Tutto questo solo poche generazioni addietro sarebbe risultato impensabile. Ma cosa sta succedendo? Forse lAnima del Mondo che, tra i tumulti e le doglie del parto, sta operando lunicazione del Regno? presumibile che lo sia. Nel particolare questo sta avvenendo attra- verso lemancipazione delle masse umane dallignoranza, che ci che sostiene tutti i governi, buoni o cattivi che siano. Per ignoranza si intende non una mancanza di no- zioni, per quanto importanti esse siano, ma lincapacit delluomo medio di andare oltre al soddisfacimento dei propri bisogni egoisti- ci e della propria affermazione personale a di- scapito di ci che sta intorno. Come afferma- va Platone, un tale stato di oblio non pu che portare disordine e discordia, che daltra parte sono pi che mai riscontrabili. Oggi pi che mai viva laspirazione umana verso una distribuzione delle risorse planeta- rie pi equa e che garantisca a tutti una vita decorosa e degna di essere denita umana. 18 Tra il frastuono dei conitti cruenti ai quali i nostri media prestano sempre pi morbo- sa attenzione, si colgono nel sottofondo le forze che agiscono per la costruzione di un mondo migliore. Gli uomini di Buona Volon- t, ovunque presenti ed appartenenti alle pi diverse etnie e religioni, lavorano nel silenzio operoso della quotidianit, agendo per affer- mare la bellezza delle verit percepite. Cos ovunque si osservano movimenti lantropici e iniziative tese al miglioramento di una qual- che sfera di esistenza umana. Si parla poi di globalizzazione, e questo processo, favorito dalla tecnologia, sinonimo di sviluppo menta- le, connette in tempo reale milioni di esseri umani ai capi opposti del pianeta, annullando di fatto le distanze e permettendo che nulla (o quasi) possa pi essere taciuto o nascosto. Ogni giorno ascoltiamo notizie e ci indignia- mo di fronte a quanto accade intorno a noi. In noi cresce uno sdegno che diviene pressante richiesta di cambiamento e che trova la sua ri- sultante nella tendenza alla sollevazione delle masse che aspirano al meglio. Tutto questo sintomo dellinevitabile rivolu- zione che avverr nei prossimi anni e che gi in realt in corso. Ma occorre che questa forza potente trovi gli opportuni canali di sfogo afnch non si ma- nifesti come cieca rabbia distruttrice, come troppo spesso si manifestata nella storia. Oggi tempo di riscoprire una nuova rivolu- zione. Una rivoluzione che avviene nel silenzio dei nostri cuori e che si riuta di condividere i modelli di umanit che ci vengono propinati, ma lo fa prendendo su di s la responsabilit del proprio male e della propria distruttivi- t. Una rivoluzione che assimilabile alla vera conversione e che si impegna prima di tutto a portare verit in quel luogo senza gioia che sta appena al di l delle maschere abi- tuali. Se solo una minima parte dellumanit smettesse di addossare le colpe della propria infelicit a cause esterne e si impegnasse ad alimentare la propria luce, leffetto sarebbe quello di attirare potenti energie dai piani di esistenza superiori favorendo linstaurarsi di condizioni globali pi armoniose, replicando di fatto il processo microcosmico. Ecco quindi come lAnima del Mondo si ma- nifesta! Attraverso le singole Anime umane che lottano ogni giorno per portare unit e pace nel loro Regno e nei rapporti con tut- to ci che le circonda. Allora se ci chiedia- mo come si possono portare queste qualit nel Mondo la risposta non pu che essere: portandole prima di tutto in noi, eliminando ci che di distruttivo alberga nelle nostre co- scienze e alimentando la nostra aspirazione verso il vero Bene. Ogni punto di Luce, som- mato agli altri, dar il proprio contributo per linstaurazione del Regno di Dio sulla terra. E forse, quindi, la famosa affermazione Ven- ga il Tuo Regno potrebbero essere formu- lata anche in altro modo; forse si potrebbe dire Questo il Tuo Regno perch, per quanto imperfetto, gi lo . Fabio Ricchetti 19 Se anche solo sette anni fa qualcuno mi aves- se detto che il vero esoterista, o spiritualista che dir si voglia, in realt uno scienziato, avrei sicuramente pensato che quel qualcuno fosse pi di l che di qua, per lappunto. Oggi, invece, dopo un po di studio e di pra- tica degli insegnamenti dellAntica Saggezza, la mia opinione cambiata. E non poco. Un tempo avrei detto: Certo che lo scienzia- to e lo spiritualista possono avere in comune delle caratteristiche. Per esempio, lamore per la conoscenza, il vivere lontani dai clamori del mondo o, chess io, lavere la barba bian- ca! Ma- avrei aggiunto - c una cosa che peculiare dello scienziato e lo distingue da qualunque altro uomo, e in special modo dal- lo spiritualista: il laboratorio. Tutti gli scienziati hanno un laboratorio, e senza laboratorio non si pu essere scienziati. Luomo di scienza, infatti, ha un approccio molto personale alla Vita: quando fa delle affermazioni parla per esperienza e non per convinzione personale. E quellesperienza stata acquisita in un luo- go che gli molto caro: il laboratorio appun- to. Qui lo scienziato si ritira insieme alle sue teorie e agli strumenti che permetteranno di convalidarle o confutarle. A volte le sue teo- rie possono essere vericate in poco tempo, perch gi esistono gli strumenti appositi e si tratta soltanto di utilizzarli. Altre volte, invece, lo scienziato deve attendere molti anni, per- ch gli strumenti necessari non sono ancora stati realizzati. In questi casi, impara a con- vivere con lincertezza, senza demoralizzarsi, raccogliendo i risultati degli esperimenti che gi pu fare e costruendo gli strumenti che ancora non ci sono. Per lo scienziato la Vita unavventura, nella quale ogni giorno gli riser- va una piccola o una grande sorpresa. Questo per lui motivo di gioia, indipendentemente dal fatto che la sua convinzione venga confer- mata dallesperienza o meno: perch ci che veramente gli importa avvicinarsi sempre pi alla Verit. Il vero scienziato non litiga con i suoi colleghi, perch quando le loro convin- zioni sono diverse, di comune accordo si af- dano allesperimento, rispettando no a quel momento luno la teoria dellaltro. Egli sa, pi di ogni altro uomo al mondo, ma proprio per questo sa di non sapere. Si sente, per usare unanalogia dello stesso Newton, come un bambino che gioca con la sabbia del mare, mentre davanti a lui, profondo e immenso, si estende loceano della conoscenza. Il vero scienziato non dogmatico. E come potreb- be? Ha imparato che se vuole veramente conoscere la Natura deve essere pronto a modicare le sue teorie. Anche quando, in un primo momento, erano state validate dal- lesperienza. Ci perch la sua conoscenza di oggi non che un caso particolare di quella pi vasta di domani. Mentre lo spiritualista no, Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana LESOTERISTA: UNO SCIENZIATO UN PO PARTICOLARE 20 niente di tutto questo, proprio perch non ha il laboratorio. Cos avrei detto qualche tem- po fa, prima di avvicinarmi allesoterismo. Ora, invece, mi sento di dire: Certo che lo scienziato e lo spiritualista possono avere in comune delle caratteristiche. Per esempio, lamore per la conoscenza, il vivere lontani dai clamori del mondo o, chess io, lavere la bar- ba bianca! Ma c una cosa in particolare che li accomuna e li distingue da qualunque altro uomo: il laboratorio. E con esso quel modo di rapportarsi con la Vita che ne deriva. Che cosa mi ha fatto cambiare cos radical- mente idea? Certi studi, certe esperienze nel- lambito dellAntica Saggezza che possono essere sintetizzate da questo aneddoto. Un giorno, uno scienziato venne a sapere che nella sua citt un saggio avrebbe tenuto una conferenza. Lo scienziato era combattuto. Da un lato sentiva che quellincontro poteva essere per lui illuminante, dallaltro, parteci- pandovi, temeva di essere deriso dai suoi col- leghi. Alla ne decise di andarci, ma in gran segreto. Venne il giorno. Entrato nella sala, lo scien- ziato si sedette in fondo, in uno degli ultimi posti che erano rimasti liberi. Allora stabilita il saggio inizi la sua conferenza. Un po per volta raccont ai presenti la visione della Vita che negli anni aveva maturato. Lo scienziato lo ascolt attentamente per tutto il tempo, percependo nelle sue parole una pacatezza e allo tempo stesso una convinzione non co- muni. Al termine della conferenza, quando la sala era ormai quasi vuota, lo scienziato si avvici- n al saggio e gli disse: Davvero interessan- te la Sua teoria sulla vita, ma, sa, io sono uno scienziato e posso credere solo a ci vedo. Il saggio allora, con un sorriso, gli rispose: Anchio credo solo a ci che vedo: sono chiaroveggente.. Se vuoi, possiamo confron- tarci. Da colleghi. In effetti, il vero esoterista colui che, aven- do fatto molta pi strada sul percorso evo- lutivo rispetto agli uomini del suo tempo, ha sviluppato appieno delle facolt, peraltro la- tenti in ogni essere umano, grazie alle quali gli possibile conoscere la Vita in tutte le sue dimensioni, ovvero nella sua completezza. Lesoterista provetto, avendo afnato alquan- to la sua percettivit visiva, pu constatare che, oltre alla materia sica, ben conosciuta dalluomo ordinario, esistono dei tipi di mate- ria pi rarefatti che circondano e compenetra- no i vari esseri. Nel caso delluomo, pu veri- care che, oltre al suo corpo sico, esistono altri corpi che interpenetrano il primo e ne debordano per un certo spessore, formando un alone noto come aura. Fissando di volta in volta lattenzione su ognuno di questi corpi, pu vederne i particolari; un po come chi os- serva un paesaggio, se vuole, pu metterne a fuoco i dettagli. Cos facendo, lesoterista pu apprendere varie cose. Ad esempio, che laura del primo corpo sottile, noto come cor- po eterico, aumenta di spessore allaumen- tare, per cos dire, della vitalit del soggetto, ovvero del suo livello energetico, variabile da momento a momento, oltre che da persona a persona; che nellaura del secondo corpo sottile, detto corpo astrale, costituito da una materia pi rarefatta del primo, si alternano colori diversi a seconda dello stato danimo in cui si trova il soggetto, con la presenza di tonalit scure per le emozioni pi basse e, viceversa, chiare per quelle pi nobili; che nellaura del terzo corpo sottile, detto corpo mentale, composto da un materia ancora pi rarefatta, si vedono, allaltezza degli occhi, 21 gli oggetti cui la persona sta pensando, con una precisione dei contorni tanto maggiore quanto maggiore la capacit di visualizza- zione del soggetto. E questi sono solo alcuni esempi... Pensare che la Vita sia esclusivamente quella che sperimentiamo grazie alluso dei cinque sensi sarebbe, infatti, molto riduttivo. Come esiste una minoranza di persone che, ahim, non pu contare sulla funzionalit di uno o pi dei cinque sensi, esiste una minoranza di per- sone, ancorch molto esigua, dotata di uno o pi sensi che vanno ad aggiungersi a quelli gi conosciuti. Come rimane preclusa una dimensione importante della Vita a chi, per esempio, non ha il dono della vista, la stessa cosa accade a chi ancora non ha sviluppa- to un senso non ordinario. E come i cinque sensi possono essere pi o meno sviluppati a seconda del soggetto che si considera, la stessa cosa vale per i sensi non ordinari. La Vita, come si dice, per chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire, molto pi complessa di quanto luomo possa oggi spe- rimentarla con i cinque sensi e gli strumenti di laboratorio gi realizzati. Ed sempre stato cos. Infatti, che cosa poteva sapere luomo del mondo innitamente piccolo di una cellu- la e di quello innitamente grande di una ga- lassia prima dellinvenzione del microscopio e del telescopio? Nulla. Poteva solo speculare. Per le dimensioni non siche della Vita, ben note allesoterista, vale un discorso analogo. Fino a quando non si provvisti dello stru- mento di rilevazione adatto come, ad esem- pio, la chiaroveggenza e la chiaroudienza si pu soltanto speculare. Dal momento in cui quello strumento entra a fare parte del pro- prio laboratorio, la speculazione cede il passo allesperienza. Di pi: no a quando il proprio strumento di rilevazione imperfetto, ci che si rileva sar sempre inciato da un certo er- rore. Dal momento in cui quello strumento diviene ben tarato, losservazione risulter attendibile. In questo senso lesoterista uno scienziato: parla per esperienza, basandosi sulle osser- vazioni fatte in quel laboratorio che il suo campo di coscienza, utilizzando quegli stru- menti che sono i suoi sensi non ordinari. Dunque, scienziato a tutti gli effetti, ma co- munque un po particolare. Tra i colleghi, infatti, lunico ad avere un laboratorio com- pletamente invisibile, invisibile come quel mondo sottile che ogni giorno indaga. Gianluca Fontana 22 Ascoltavo recentemente alla radio un con- duttore, peraltro intelligente e simpatico, di una rubrica che tratta argomenti connessi alle dinamiche di coppia. Dopo avere dialoga- to con alcuni radioascoltatori, affermava: ... e voi mi chiedete se mi sono mai innamorato veramente? Ho amato, ho amato eccome, ho amato troppo nella mia vita ed ho sof- ferto come un cane. E quindi basta! Un atteggiamento reattivo tipico. Ma vorrei sottolineare che quando siamo in una condi- zione reattiva non siamo noi stessi, o meglio esprimiamo un moto automatico, in questo caso di riuto, di sbarramento, generato da una parte della nostra coscienza polarizzata in Kama-Manas (desiderio-mente), isolata e disagiata, ancora condizionata dai nodi karmi- ci. Ma la Vita rapporto: se non c rapporto non c vita, siamo noi i creatori o meglio i co- creatori dei nostri rapporti nonch i responsa- bili della loro mancanza. Meglio un rapporto problematico vissuto nellintento consapevo- le di una crescita reciproca, che nessun rap- porto. Lisolamento una distorsione tipica, nello specico quella della (falsa) serenit nella quale convergono sia il non prendersi le proprie responsabilit sia la paura di met- tersi in gioco per poi soffrire. Nel precedente articolo abbiamo considerato laggressivit, distorsione del potere, e la sottomissione, distorsione dellamore. Ritraendoci, respin- giamo gli altri negando loro lamore che vor- rebbero ricevere; aggredendo, allontaniamo gli altri traggendoli con (falsa) superiorit; sottomettendoci, non amiamo ma ci aspet- tiamo (pretendiamo) di essere amati. Il riuto deve prevalere: questo il troppo Padre Figlio Spirito Santo, Volont Amore Attivit, Soldi Sesso Successo; innite dina- miche applicative (imperfette) dello stesso principio, la creazione (perfetta): viviamo la perfetta-imperfezione in ogni istante, come necessit-opportunit per migliorare, cresce- re, evolvere. La storia uomo-donna sogget- ta a tutto ci, e quindi condividiamo relazioni con persone perfette; sospinti da ci che siamo dentro, attraiamo chi abbiamo di anco o, ancora meglio, chi non abbiamo di anco, alimentando lillusione dello stare bene da soli sotto legida di una falsa indipendenza. Spesso parliamo di anestesia; certo, star bene con se stessi importante, ma manca un pezzo: laltro, e se questi non c non pu funzionare, perch vi una carenza, unas- senza. Luomo non pu da solo reintegrare il Regno dei Cieli: deve imparare ad amare; questo il processo che porta al divino erma- frodito, e non linverso. Non dimentichiamo mai che il volersi salvare con le proprie for- ze lultima trappola di Satana. Credere che luomo, da solo, con i suoi sforzi, possa rag- giungere la realizzazione, la liberazione, lillu- La Coppia sul Sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti LA STRATEGIA DELLISOLAMENTO 23 minazione non possibile, se non rimanendo partecipi della natura divina che Amore. Ogni atto creativo che avviene nel piacere (possibile qui ed ora) il senso stesso del- lesistenza. Ecco perch il fare, lesserci, comporta lattivazione di alchimie energe- tiche tra 2 e 5 Chakra, in quanto vi una relazione stretta tra il piacere e la creativit, riproduzione dellatto della manifestazione fra Spirito e Materia. E ognuno tenuto non ad astenersi, ma a dare il proprio contributo. Appare allora pi evidente che il vero proble- ma laprirsi, il darsi, loffrirsi a piene mani allaltro, nel timore che poi si soffra In real- t quel timore giustica una mancanza di di- sponibilit, il non darsi. Ci si nasconde dietro la facciata della sensibilit come scudo dietro cui si attua il riuto. Il problema, casomai, non quello del sentire, ma quello del cominciare a non sentire pi nulla: lindifferenza, linsen- sibilit, la freddezza sono le radici del male di cui la crudelt lo sviluppo. Uno sguardo fugace alla qualit dei rapporti umani attua- li parla da s. Stiamo parlando di Amore, e sappiamo che amare dare senza chiedere (pretendere) nulla in cambio, quindi divenire se stessi integrando completamente pregi e difetti per offrirsi liberamente allessere ama- to, gratuitamente e senza contropartita alcu- na. Certo la sensibilit va (ri)orientata, nutrita da una crescente consapevolezza che con- sente di discriminare e di esercitare il vero libero arbitrio, che non il fare quello che ci pare, perch laddove vi distruttivit le scel- te non possono certo essere libere, innocue. Ritorna il problema identicativo fra ci che pensiamo di essere e ci che siamo, o an- che fra ci che pensiamo di fare e ci che agiamo in realt. Pi rincorriamo limmagine ideale, meno il S superiore (lAnima) pu manifestarsi, pi smantelliamo le maschere, pi i veri valori possono emergere. In altre pa- role si instaura gradualmente una circolarit positiva, creativa, costruttiva. Si innesca un naturale processo di crescita interiore, lintui- zione uisce, la vita (che rapporto) diviene migliore. Il buono, il bello e il vero iniziano ad affermarsi. fondamentale togliersi i gusci di dosso, im- parare a sentire tutto e di pi nella pelle, nella carne, nel sangue; come possibile imparare a discriminare se non riconosco le differenze, se non faccio esperienza attraverso la vita, delle diverse qualit, del bene e del male, del piacere e del dolore? Per comprendere devo sentire, devo vivere; se non mi metto in gioco e penso solo a proteggermi, resto iso- lato dal vero piacere, dalla vera armonia, dal vero amore, dalla vita stessa. Quante volte ci siamo lamentati di avere dato ducia a una persona, investendo in un rapporto, per poi sentirci abbandonati, ingannati, traditi, umilia- ti, riutati ingiustamente? Ma la vita non forse perfetta? E allora perch non guardare con occhio consapevole dentro di s? E inve- ce di avvalorare la tesi dell io ho ragione!, perch non tendere allo sforzo che inevitabil- mente comporta il ricercare dentro di s le cause della propria sofferenza? E proprio at- traverso quella sofferenza rivivere il disagio, superare la spinta allautomatismo reattivo nei nostri comportamenti, nelle nostre paro- le, nei nostri pensieri. Dare ducia alla vita, accogliersi per accogliere laltro, e vivere nella stupenda complementariet della rela- zione puricata, la realizzazione, che diventa perfetta integrazione del principio maschile e femminile. Luomo cerca sempre di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, anzi ho esa- 24 gerato, senza nessuno sforzo; ma questo irrealizzabile. Per quanto riguarda la sensibi- lit, egli vorrebbe percepire solo ci che piacevole, sbarrando la porta a tutto ci che sgradevole; beata illusione, foriera poi di coe- renti, inevitabili frustrazioni. In realt ognuno di noi in nuce essenza, consapevolezza, beatitudine, ma per potere manifestare ci, occorre trasformare nella nostra coscienza proprio quello che non ci piace, che non vo- gliamo sentire, che non vogliamo vedere, che non vogliamo riconoscere; occorre rimuove- re i punti di ssit per disattivare il processo della coazione a ripetere. Sembra il gatto che si morde la coda, o il gioco delloca, se pre- ferite, ma cos . Ci che semino raccolgo, ma, non considerando quel che ho seminato, vedo il risultato e mi infurio, mi lamento, re- crimino, mi isolo... Sentire per capire e poi comprendere luni- co modo che ci rimanda ai nostri limiti, alle nostre disarmonie, a riconoscere che laltro l apposta per mostrarcele; ma ci rendiamo conto di quale completezza perfetta, netta, precisa, sia la specularit relazionale a qual- siasi livello evolutivo? Certamente no, altri- menti ci comporteremmo diversamente Cos che cimpedisce di essere veramente noi stessi? Il bisogno di separazione, di isola- mento. La modalit del darsi sempre ltrata da questa nota di solitudine, degradazione dellarchetipo dellImperatore, riuto di tutti. E sotto il prolo relazionale questo si traduce in incapacit di vivere il rapporto di coppia in modo pieno e armonico. Volere, valere, ave- re; il problema dellapparire, che un obbligo imperante del mondo di supercie: bellezza a tutti i costi ricchezza a tutti i costi so- litudine gratis Impossibilit di trovarsi con laltro ma anche e soprattutto con se stessi... E invece essere nel mondo, piacevoli, co- niugando armonia interiore ed esteriore (non scontato, anzi). Il rifuggire lincontro, il resistere a ci che unisce, espressione di queste dinamiche; ecco perch lisolamento come il tradimento e/o la poligamia sono cos diffuse, in quanto linea comportamentale di minore resistenza. Per cui, anzich continua- re ad affermare: Se devo vivere dei rapporti brutti per stare male, meglio soli oppor- tuno cominciare a considerare che non esi- stono rapporti brutti o belli, bens funzionali alle necessit evolutive karmiche, coerenti alla nostra condizione di magnetismo e ra- dianza che altro non che la manifestazione di ci che siamo in ogni momento relativa- mente alla Leggi di Attrazione e di Ripulsa che regolano il Cosmo. Perch poi, se ascoltiamo bene, nel profon- do, c sempre un grande bisogno di dare e ricevere amore, semplicemente. Ed un pro- blema di udito, ma non incurabile Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini 25 Questa seconda fatica tratta del desiderio e delle sue implicazioni nella vita di ogni disce- polo. La parola discepolo, in questo caso, non utilizzata solamente per indicare una pre- cisa posizione sul Sentiero, ma per ricordare che siamo tutti discepoli, a qualsiasi livello evolutivo, di ci che sentiamo come aspira- zione e forza attrattiva in un dato momento. La chiave per la comprensione di questa pro- va in Toro consiste nello sperimentare la Leg- ge di Attrazione. Essa rappresenta una legge esoterica molto importante, capace di denire ogni rapporto in modo sempre pi inclusivo. Attraverso questa legge siamo costantemente sospinti allunione e a vivere la nostra condizione se- parativa come limitante. La sofferenza che ne deriva data dalla necessit di cedere aspetti della personalit per unarmonia pi vasta. La vita una, composta da una moltitudine di cellule, ognuna delle quali non si deve sentire in dovere di imporre alle altre la sua visione limitata. La Legge di Amore attiva nelluniverso sot- to forma di Legge di Attrazione, con tutto ci che questo termine comprende, in modo particolare il movimento ritmico di tutto ci che esiste. La vita interazione, una ricerca continua, che ci consente di colmare le no- stre lacune, attraverso lattrazione, che spes- so apparentemente subiamo, verso il nostro opposto. Lessere umano possiede un innato istinto di conservazione e soprattutto una propensio- ne a migliorarsi attraverso luso, sempre pi intelligente, della materia a disposizione. In questi due aspetti ritroviamo le due polarit della vita, Materia e Spirito. Listinto di con- servazione ci aiuta nel dare valore al nostro vissuto, ci permette di rimanere aderenti ad un progetto della nostra anima, per molti aspetti ancora ignoto. La vita ci offre sempre la via pi breve, che non deve essere neces- sariamente la pi facile, una via che spesso non riconosciamo, preferendo identicarci con la personalit che, notoriamente, attiva molte resistenze. Listinto a migliorarsi intriso nelle nostre carni: non si torna mai indietro. Lignoranza vorrebbe obnubilarci alimentando una visio- ne limitata agli effetti, che rappresentano un aspetto del Karma, che si completa con il ri- conoscimento delle cause. Queste possono essere comprese nel momento in cui laspet- to intuitivo dellanima diviene esperienza. Nella prova della seconda fatica Ercole deve portare il toro sacro di Minosse, re di Creta, attraverso le acque che separano lisola dal continente. Ercole, cavalcando il toro, giunge alla citt dei Ciclopi, che governata da tre eminenti personaggi, Brontes, Steropes e Ar- ges, i quali hanno preso in consegna il toro. Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari
ERCOLE E LA CATTURA DEL TORO DI CRETA 26 Il labirinto nel quale vive il toro di Minosse sempre stato il simbolo dellillusione e del disorientamento. Il toro simbolo di questa illusione, che propria del piano emotivo. Lessere umano deve ascendere al piano della mente per acquisire la discriminazione necessaria: la Materia infatti non deve essere asservita al desiderio, ma deve divenire sem- pre pi responsiva alla luce dellanima. Ercole conduce il toro alla terraferma caval- candolo e non uccidendolo. Il cavalcare un animale, negli antichi miti, signica controllo. La natura emotiva non deve essere uccisa, ma posta sotto il controllo dellanima, un con- trollo che diverr distacco. In questa prova il problema del sesso diven- ta particolarmente importante, in quanto la visione distorta che se ne d alla base del- linfelicit umana. Il sesso non inteso sem- plicemente come rapporto sico. La vita, in ogni suo ambito, si basa sul rapporto Spirito (Padre) e Materia (Madre), il quale genera sempre laspetto Figlio, Amore. Se ricono- scessimo maggiormente la bellezza di ci che produciamo, che rappresenta sempre la nostra massima possibilit creativa, probabil- mente acquisiremmo maggiore accettazione e capacit di vivere il momento, il quale sempre perfetto, ma perfettibile. La distorsione della sessualit possiamo tro- varla a partire dalla razza Lemure. In questo periodo gli esseri umani maggiormente evo- luti praticavano il Laya yoga o yoga dei centri. Questo tipo di pratica permetteva un maggio- re controllo del corpo sico. Il tutto ha porta- to ad una maggiore promiscuit di rapporti, e con la degenerazione di essi la nascita di malattie di tipo sessuale. La malattia venne percepita come una punizione e soprattutto come il primo riconoscimento della legge di causa ed effetto. Questo condusse alle varie distorsioni legate alla sessualit, ponendo in essere la necessit di preservarsi dalle malat- tie e dalla loro proliferazione. Gli esseri uma- ni, per il timore di ammalarsi, cominciarono ad identicare la loro salute con lincentivare la purezza della famiglia e della razza. Lessere umano tende a vivere la sessualit come potere da imporre agli altri. Il sesso diviene merce di scambio attraverso il quale essere coercitivi, castrare gli altri per poi rima- nere a nostra volta castrati. Togliere il piacere diviene motivo di soddisfazione. In futuro si acquisir maggiore equilibrio riguardo a que- sto argomento, che sempre stato vissuto come qualcosa da tenere celato. Il sesso rap- presenta laspetto creativo e, se non goduto, e ancora peggio non praticato, favorisce la costruzione di maschere comportamentali. Se non rendo manifesti i miei bisogni, dif- cilmente saranno soddisfatti, ed essi saranno inevitabilmente sublimati con una eccessiva attivit o esagerata inerzia. In questo senso si pu meglio comprendere il celibato, che molto spesso imposto. Que- sto atteggiamento ha procurato notevoli dan- ni a coloro che, cos facendo, tendevano ad una maggiore spiritualit. La parola celibe signica singolo, quindi rappresenta laste- nersi dellanima a identicarsi con la forma. Il segno del Toro viene da sempre ricondot- to alla luce. La simbologia dei Ciclopi, esseri con un occhio solo, ci d la conferma della necessit di trasmutare la nostra emotivit in una maggiore capacit di visione. Questo potr essere possibile quando la Legge di Attrazione, che sospinge continuamente al congiungimento, spazzer via ogni illusione che vela lunit. Affermava il Cristo: Se il tuo occhio singolo, il tuo intero corpo sar pie- 27 no di luce. Anche in questo segno vi sono tre costellazio- ni collegate: Orione, Eridano e Auriga. Orione era chiamato anche i Tre Re, per le bellis- sime stelle che si trovavano nella sua cintu- ra. I Tre Re rappresentano i tre aspetti divini della Volont, dellAmore e dellIntelligenza, e Orione simboleggia lo Spirito. Il nome Orione signica il diffondersi della luce. Eridano rappresenta un immenso ume di stelle che zampilla dai piedi di Orione. Viene chiamato il Fiume del Giudice e simboleggia il ume della vita che porta le anime in incarnazione, ove imparano il signicato del karma secondo il quale come un uomo semina, cos racco- glie. Auriga il cocchiere che conduce ver- so nuove terre, e simboleggia lanima. Ercole deve comprendere la necessit di es- sere unicante. Egli deve acquisire maggiore coscienza di gruppo e cominciare a chiedersi se il proprio agire va in quella direzione. Ler- rore di molti discepoli rappresentato dal fare quello che sentono, senza prescindere dalla personalit. Se non possiamo fare quel- lo che sentiamo ci ritraiamo, creando gli alibi necessari, al ne di giungere alla conclusione che non ci sono le condizioni adatte al nostro manifestarci. Siamo come bambini che pun- tano i piedi e che creano un solco fra s e gli altri. Creiamo barriere dove nessuno potr in- vadere il nostro territorio e porci dinanzi a mo- dalit dazione diverse. Il cambiamento vita, ed Ercole a questo punto non pu uccidere per allontanare da s ci che gli pu nuocere, ma deve cavalcarlo, per portarlo verso spazi della propria coscienza ove sia possibile far divenire il nostro peggiore difetto la nostra migliore qualit. Ercole non soltanto il discepolo, ma, nella sua natura inferiore, il Toro, e nella sua natura superiore, il Ciclope. I Ciclopi rappresentano anchessi i tre aspetti della natura divina, Pa- dre, Figlio e Spirito Santo. I Ciclopi erano an- tichi iniziati. La lotta si fa dunque pi ardua: Ercole comin- cia a rendersi conto delle responsabilit che si ottengono lungo il Sentiero. Egli continua il suo percorso usando strumenti limitati, ma che sa usare. Il discepolo non deve continua- mente lamentarsi, ma imparare ad adoperare bene ci che possiede. Egli comincia a radi- care una maggiore coscienza di s che lo por- ter ad entrare maggiormente nella corrente del servizio. Lelemento della natura emotiva lacqua, e possiamo paragonare questo mo- mento al Battesimo di Ges nel Giordano che sanc per esso un maggiore ambito di servi- zio. Graziano Fornaciari 28 Allora il Signore Iddio form luomo dalla polvere della terra e alit nelle sue narici un sofo vitale, e luomo divenne un essere vi- vente. (Genesi 1,7)
Sin dai tempi antichi luomo ha associato la vita al respiro. Per la tradizione indiana la creazione causata dal respiro di Brahma. Durante lespirazione la manifestazione viene in essere, e ritorna allo stato quiescente dopo linspirazione. innegabile che una delle attivit pi fre- quenti del nostro corpo la respirazione. Le funzioni principali dellapparato respiratorio sono il trasporto di ossigeno e di rimozione dellanidride carbonica. La medicina ormai conosce bene limportanza della respirazione per mantenere ben funzionanti gli apparati del corpo. In particolare nellambito dello sport, dove sono richieste prestazioni al limite delle possibilit, viene ricercata una corretta respi- razione per sprigionare maggiore potenza e recuperare prima lo sforzo sostenuto. Spes- so chi scende in apnea nelle profondit del mare utilizza negli allenamenti delle tecniche di respirazione per migliorare le prestazioni. In Oriente da millenni conosciuto il legame tra il respiro e le attivit siologiche. Diverse tecniche di meditazione sono state associate al respiro per arrestare i processi mentali, in particolare il Buddismo ha elaborato delle pra- tiche denominate zazen o vipassana: stando seduto il praticante cerca di osservare il re- spiro senza modicarlo. Osservare il proprio respiro sembra banale, ma a una verica ci si rende conto come non sia affatto facile man- tenersi concentrati sullesercizio impostato, e comunque quando la pratica viene svolta per un tempo prolungato, almeno dieci minuti, in molti casi essa produce un beneco rilassa- mento percepibile in tutto il corpo. Lo stato di rilassamento raggiunto la naturale con- seguenza dellavvenuta armonizzazione dei processi mentali ed emotivi. Generalmente lessere umano non con- sapevole di non respirare in maniera corret- ta. Una buona respirazione costituita, sia in inspirazione sia in espirazione, da tre fasi dette addominale, polmonare e clavicolare, a seconda della zona del corpo coinvolta. Se queste tre fasi sono uide e circolari divengo- no la respirazione yogica, ma non la norma incontrare persone che respirano utilizzando tutta la potenzialit del corpo. Le tre fasi sopra descritte a regime divengono quasi impercet- tibili: soltanto una mente allenata le avverte chiaramente, ma dovrebbero essere presen- ti nella respirazione afnch si raggiunga un buon ricambio di ossigeno. Quando siamo in preda alle emozioni o ai pensieri il respiro si modica: spesso laddome, che la sede Il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli PRANAYAMA, LA SCIENZA DEL RESPIRO 29 degli istinti viscerali, viene escluso automati- camente per non sentire gli impulsi che po- trebbero essere difcili da gestire. Ne risulta un respiro bloccato che poi ha come effetto una sensazione sgradevole percepibile alla bocca dello stomaco. Normalmente viene consigliato di fare un bel respiro per calmarsi, prima per si dovrebbe compiere una espira- zione: infatti soltanto un vaso vuoto pu es- sere riempito. Il consiglio ha comunque una sua efcacia, perch nel portare lattenzione sul respiro ci distogliamo momentaneamen- te dalla preoccupazione che aveva innescato il processo di blocco. La fase pi importan- te nella respirazione quella addominale. Lespansione delladdome nella inspirazione permette al diaframma di abbassarsi, dando ai polmoni una maggior capacit di riempi- mento, mentre la contrazione delladdome nella espirazione spinge il diaframma che, premendo leggermente sui polmoni, li aiuta a liberarsi del loro contenuto. Fino ad ora ho descritto la corretta respirazio- ne; ora vedremo come conseguirla secondo la Scienza dellEssere. Patanjali, negli Yoga Sutra, descrive otto mezzi per raggiungere la realizzazione: Yama, Niyama, Asana, Prana- yama, Prathiara, Darana, Dhyana, Samadhi. Prendiamo in considerazione il quarto mezzo, Pranayama. Prana vuol dire energia vitale e yama con- trollo, quindi questo mezzo si propone come obiettivo il controllo dellenergia vitale. Le fonti esoteriche ci insegnano che il Prana una forza vitale proveniente dal sole e perva- de tutto quello che esiste, facendo da collan- te con la materia sica. Questa forza non ancora conosciuta dalla scienza, come anche Kundalini, descritta dallantica saggezza come il fuoco serpentino evolutivo che risvegliando- si brucia i veli della materia, ossia lillusione. Lenergia vitale viene raccolta da alcuni centri energetici (chakra) e distribuita nei corpi sot- tili attraverso dei condotti di energia, i nadi, che si diffondono nei corpi energetici nello stesso modo in cui si dipana il sistema ner- voso nel corpo denso. Secondo la tradizione indiana il Prana, una volta entrato nellessere umano, si differenzia in cinque correnti pra- niche: prana, vyana, samana, apana, udana. Inoltre ogni tipo di prana alimenta un chakra e gli organi di una zona del corpo specica. In India la relazione ampiamente sperimen- tata tra energia e respiro ha fatto orire nu- merose tecniche di respirazione per gestire lenergia vitale: esse sono state riunite sotto il nome di Pranayama. La lettura del sutra n. 49 del secondo libro degli Yoga-Sutra ha convinto molti a cercare di controllare il Prana soltanto attraverso esercizi di respirazione. Per fare luce sulle opportunit e i consegui- menti di tali pratiche utilizzer la traduzione dei Sutra fatta dal Maestro Dwjal Kool e com- mentata nel volume La Luce dellAnima da Alice Ann Bailey:
Ottenuta la giusta posizione (Asana), si eser- cita debito dominio sul prana e si espira cor- rettamente. (Libro II, sutra nr. 49) La scienza esoterica considera i moltepli- ci piani con cui la vita si manifesta. Quando Patanjali indica la giusta posizione (Asana) non si riferisce soltanto a una immobilit si- ca, ma a tutta la triplice natura inferiore, che deve essere sufcientemente stabilizzata. Cio, la postura del corpo sico non deve impedire il rilassamento, e il corpo emotivo deve essere stabile quanto basta per permet- tere alla mente di rimanere concentrata sul- 30 lattivit prescelta. Gli esercizi di Pranayama consentono un controllo parziale del prana e possono avere effetti specici negativi se non si praticano contemporaneamente i primi tre mezzi dello Yoga, e cio Comandamenti, Regole e Posizione. Il ritmo di una respirazio- ne armonico quando la sua frequenza espressione di forze unicate da un principio superiore. Soltanto una vita stabile permette di produrre quello sforzo che consenta alla mente di rivolgersi allanima, esaurendo cos lattrazione delle emozioni distruttive. Ci ali- menta, nella propria vita, unattivit focalizza- ta tale da armonizzare le forze vitali. Sicura- mente le tecniche di respirazione apportano dei beneci in chi le pratica con disciplina e metodo, ma gli effetti positivi sperimentabi- li sono temporanei. Se vogliamo stabilizzare il conseguimento dobbiamo risalire no alle cause che hanno generato leffetto percepito negativamente per trasmutarle, e ci pos- sibile praticando contemporaneamente gli ul- timi tre mezzi dello Yoga che costituiscono la disciplina della meditazione. Pranayama il controllo di tutte le correnti vitali: ci signica consapevolezza delle diver- se energie presenti in se stessi e la capacit di dirigerle in modo da mantenere armonici i moti della coscienza. Quindi il lavoro di un aspirante allunione deve essere diretto a rio- rientare le correnti vitali dei corpi di manife- stazione, tramite la pratica costante della me- ditazione e il non attaccamento agli oggetti dei sensi. Armonizzare le correnti vitali rende stabile la personalit, e la luce dellanima si pu ma- nifestare: il risultato tangibile la luce nella testa che si palesa nel modo a noi noto dalla rafgurazione dellaureola dei santi. Lintegra- zione della personalit lobiettivo concreto che deve raggiungere laspirante se vuole entrare nel regno dei Cieli, invece spesso chi aspira al sentiero della vitadesidera cimentarsi soltanto con aspetti spirituali. Se la personalit non risponde alle sollecitazio- ni dellanima perch lenergia non uisce come dovrebbe nei corpi di espressione. Ci comporta un blocco energetico che, se non risolto tempestivamente, nel tempo porter ripercussioni problematiche anche al veicolo sico. Il praticante, quando avr sciolto una parte dei nodi energetici presenti nella sua coscienza, che poi corrispondono a relazioni disarmoni- che con lesterno, attraverso pratiche di vita e di meditazione, oltre ad essere pervaso da una sensazione di benessere maggiore os- server come il respiro sar divenuto pi pro- fondo e addominale. Luca Tomberli 31 Poco ci dato di sapere su questo argomen- to, poich appartiene ad un mistero iniziatico molto importante che riguarda le Vite che di S informano i pianeti e la loro stessa evo- luzione. Comunque possiamo dire che un pianeta sacro se la vita spirituale che lo informa ha assunto 5 delle grandi iniziazioni cosmiche, da non confondersi con quelle del- luomo che appartengono ai 7 sottopiani del sico cosmico. Il principio pi importante per comprendere cosa signica avere assunto una iniziazione, che sia umana, planetaria o cosmica, il principio di inclusivit. In altre parole, avere assunto una iniziazione signica avere aumentato, espanso la pro- pria coscienza al punto di potere includere, come percezione e come consapevolezza, un qualcosa di pi grande. Se teniamo presen- te questo principio di inclusivit, riusciamo a comprendere i vari stadi di iniziazione. Luomo, con le 5 iniziazioni che si possono assumere sul piano sico, e che sono rap- presentate dalla vita di Ges Cristo, riesce ad acquisire inclusivit di ordine planetario, cio in grado di rispondere consapevolmente a tutto ci che allinterno dei limiti del pianeta, e inizia ad avere una qualche percezione delle energie extra-planetarie. Quindi consapevo- lezza di se stesso, di tutti gli esseri umani, di tutti i regni di natura, di tutto ci che esprime la Vita spirituale che informa il pianeta Terra. Il Logos di un pianeta non sacro ha gi assun- to 3 iniziazioni cosmiche e la sua coscienza include tutto ci che esiste nel sistema sola- re. Diventa quindi consapevole e responsivo di tutte le energie che si muovono allinterno del sistema solare. Inoltre il pianeta non sa- cro inizia a percepire e a reagire alle energie che provengono da Sirio. Invece un pianeta sacro, che ha assunto cin- que iniziazioni cosmiche, oltre allinclusivit del sistema solare, perfettamente conscio della vita di Sirio e vi risponde, ed inizia a fare altrettanto con lenergia delle Pleiadi. Nel nostro Sistema Solare cinque pianeti sono non sacri: Sole, Luna, Terra, Marte e Plutone, e sette sono sacri: Mercurio, Venere, Giove, Saturno, Vulcano, Urano e Nettuno. Gli astrologi ortodossi dovrebbero riconosce- re di avere trascurato il fatto, in un tema in- dividuale, se il pianeta considerato sia sacro oppure no. Invece in un tema individuale estremamente importante, perch un piane- ta sacro ha la funzione di fondere lanima con la forma e di sviluppare lintuizione, mentre i pianeti non sacri producono effetti nei tre mondi inferiori, cio nella triade della perso- nalit. Quindi molto interessante andare a vedere in una carta natale dove sono i piane- ti non sacri e che triangoli formano, perch ci aiutano a capire dov il conitto e la lotta per liberarci dal dominio della personalit. Un Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
PIANETI SACRI E NON SACRI 32 triangolo molto importante inerente a questo lavoro il triangolo Terra, Marte e Plutone, con Venere che dirige, inteso come anima che sospinge la personalit. Nellastrologia ortodossa molto importante la domicazione, ovvero la suddivisione in 12 case della carta natale, le quali rappresenta- no i vincoli dellanima, descrivono la vita sul piano sico, e sono necessarie per denire i vari campi di esperienza e per permettere al karma di attuare le sue Leggi. Finch una per- sona incentrata sulla triade inferiore, hanno valore le 12 case e i pianeti non sacri. Quando luomo invece incentrato sullanima, allora linterpretazione verter sui pianeti sacri e sui 12 bracci delle 3 croci. Inoltre degno di nota che i pianeti non sacri reggono la 1, 4, 5, e 8 casa, che sono le case pi legate al corpo sico. Marte trasmette energia di 6 raggio e regge la 1 casa attraverso Ariete. Allora natura- le che la 1 casa sia quella che riguarda in modo particolare laspetto sico, lazione, la propria identit, la personalit e lautoespres- sione. Lenergia di Marte a livello ortodosso esprime lenergia usata per ottenere ci che si desidera, ma sul Sentiero lenergia che aiuta laspirante a realizzare la sua aspirazio- ne. Allora laspirante come un guerriero entra in azione sulla Terra, e Marte e Terra danno inizio al conitto. qui che la lotta alla per- sonalit viene incentivata, qui il campo di battaglia di Arjuna. Ecco perch i pianeti non sacri sono cos importanti nella triade inferio- re: essi innescano i conitti che si esprimono allinterno della personalit. La Luna trasmette energia di 4 raggio, regge Cancer e presiede alla 4 casa. la casa della forma che custodisce lo spirito, qui ritrovia- mo le caratteristiche lunari, quali le radici, la forma, i legami con il passato, gli antichi mo- delli e le abitudini comportamentali, e que- sto perch la Luna esprime laspetto tamas delluomo, laspetto materiale e denso del 4 regno di natura. Il Sole trasmette energia di 2 raggio, reg- ge Leo e governa la 5 casa, la dimora del- lanima, cio il corpo causale, inteso come mentale superiore. Qui intendiamo anche la forma, espressa da Leo, nel senso che luo- mo spirituale (anima) consapevole della sua identit duale di spirito e materia. Quindi casa del corpo causale, nel senso di presa di co- scienza dellessere duale, cio laspetto rajas delluomo, ovvero lazione che scaturisce dal- lincontro di Spirito e materia. Plutone trasmette energia di 1 raggio e qui regge Scorpio, il segno del Discepolo. Solita- mente il pianeta reggente di Scorpio Marte, ma in questo caso Plutone, e questo per- ch Plutone e Marte sono legati da uno stret- to rapporto, analogo a quello che lega Venere alla Terra. Marte lalter ego di Plutone. Plu- tone regge l8 casa, casa della morte e delle grandi separazioni, morte intesa come morte della forma e sua trasformazione, come mor- te della personalit per una nuova rinascita. Sono quindi 4 pianeti non sacri che ne con- trollano un quinto, la Terra. Lanalogia chia- ra: i 4 aspetti inferiori, sico, eterico, astrale e mentale che uniti danno forma al quinto, cio la personalit. Inoltre Il Sole e la Luna, pianeti non sacri, ve- lano tre pianeti sacri, Vulcano, Urano e Net- tuno. La Luna in Cancer vela Nettuno, in Virgo vela Vulcano, e in Aquarius vela Urano. Il Sole vela Urano e Nettuno. Il Sole regge Leo su tutti e tre i piani e a livello ortodosso il Sole sico, la coscienza sica; sul piano dellanima co- 33 scienza egoica, il cuore del Sole e vela Net- tuno; inne sul piano monadico coscienza divina, si esprime come Sole spirituale e vela Urano. Il Sole reggente di Leo su tutti e tre i piani, perch il nostro sistema solare esprime laspetto coscienza, il 2 aspetto e tutti i rag- gi in manifestazione nel sistema solare sono sottoraggi del 2 raggio, quindi sempre ltrati dallaspetto coscienza, di amore e saggezza, che tutto pervade. Il Sole e la Luna, quando velano un pianeta sacro, prestano una forma a forze esoteriche, ma solo in questo ciclo, poich verr un tem- po in cui non saranno pi velati. Gi ora il loro inusso non pi cos remoto e stanno inco- minciando a manifestarsi in modo pi diretto sulla Terra e sullumanit. Quindi il Sole e la Luna occultano certi pianeti sacri, dando for- ma a forze esoteriche che sarebbero troppo forti e non sostenibili n percepibili dai veicoli ancora non pronti delluomo comune, per cui risulterebbe prematuro il loro inusso. Infat- ti ancora oggi gli apparati reagenti delluomo comune non sono in grado di captare e di percepire queste energie cos elevate. Ecco il perch della necessit della velatura del Sole e della Luna che li riveste di forma, che li rende come pi densi e pi atti a raggiun- gere i nostri veicoli ancora addentrati e incen- trati nella materia. Quindi il Sole e la Luna, rivestendo le energie di questi pianeti sacri, agiscono come un ltro che li densica al ne di potere giungere nella materia e nella mani- festazione. Inne, alla luce di queste differenze e di que- ste nuove denizioni, se il nuovo astrologo attento allo studio dellanima sostituir le 12 case, ora importanti per luomo comune, con i 12 bracci delle tre Croci, se sostituir i pianeti ortodossi con quelli esoterici, se pren- der in esame alcuni triangoli importanti, se inizier a distinguere i pianeti sacri dai non sacri e inizier a prendere in esame lo spa- zio uttuante intorno al Sole a alla Luna, che sappiamo velare pianeti sacri, potr iniziare a costruire lastrologia dellanima che in futuro soppianter lastrologia ortodossa. Questo perch un domani, quando luomo avr effet- tuato linversione sulla Ruota e con il conse- guimento della 3 iniziazione avr risposto al Cuore del Sole, avr una personalit integrata e dominata dallanima, e come anima prose- guir il suo cammino evolutivo insieme alla Terra cha sar allora diventata anchessa un pianeta sacro. Maria Grazia Barbieri 34 Dopo avere visto, negli articoli precedenti, qual il percorso evolutivo che attende ogni essere umano, potremmo ora affermare, con il commissario Montalbano, nato dalla penna di Andrea Camilleri (immaginate questa frase pronunciata con forte accento siciliano): E a me che cosa mi viene a signicare?. Ossia, dopo esserci gingillati la mente con disquisi- zioni, spero rafnate, sul destino delluomo, ancora non abbiamo portato a casa niente di utile. Per utile intendo funzionale alla con- creta trasformazione dello stato della nostra esistenza. Non che le speculazioni teoriche non possano anche avere un senso, in n dei conti la nostra coscienza costituita anche da mente razionale, e il confronto delle idee alla base della, per me scarsa, possibilit di vera comunicazione che lumanit ha. Sono poi convinto che sia abbastanza difcile, se non impossibile, che qualcuno insegni qual- cosa a qualcun altro, non per atteggiamento nichilista, ma per consapevolezza del fatto che ognuno di noi, in ultima analisi, integra ve- ramente nella propria coscienza solo ci che frutto di esperienza vissuta. Allora? Cos che ci pu essere di utile nellesporre quel- le che sembrano belle o brutte teorie, in un contesto che di comunicativo ha ben poco? Il vero senso dellinsegnamento esoterico sta tutto nel signicato del verbo indicare, che mostra, ma anche dellindice, che di solito viene guardato quando il Maestro indica la luna, o dellindice di un libro, che ci sintetiz- za il contenuto di ci che andremo a leggere. Oppure del rapporto tra due entit quantita- tive, che possono riferirsi anche allo stesso fenomeno, ma considerato in tempi diversi (dizionario etimologico Zanichelli). Ossia, chi ha compiuto tutto il suo cammino nella vita, n nelle sue pieghe pi riposte, il Maestro di saggezza, rapportandosi con i suoi allievi, non fa altro che narrare, indicare, il senso della sua esperienza che, in un altro tempo, il discepo- lo compir analogamente, ma con modalit assolutamente individuali. Lutilit quindi, e la sola possibilit dellinsegnamento esoterico, sta tutta in quellindice, che un giorno verr ri- conosciuto come tale, cos come la luna sar nalmente vista per quella che . Ricordate che solo la vostra esperienza, e linterpreta- zione discriminante che ne potete dare, sa- ranno alla base della vostra fede, vissuta non come credenza in qualcosa di sconosciuto, ma come evidenza delle cose viste. Quindi un giorno, sulla base del proprio vissuto, si ri- conoscer linsegnamento del Maestro, pro- vando vera riconoscenza. Detto questo, cercher ora di indicare quello che un percorso comune a tutti coloro che sono prossimi alla consapevolezza della re- sponsabilit rispetto alla propria esistenza. Nelle fasi conclusive del Sentiero della Pro- Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf LA SFIGA NON ESISTE 35 va, laspirante sente sempre pi crescere in s un forte anelito verso qualcosa che lo sovrasta, che spesso non ben denito, e che necessariamente prende varie direzioni. Infatti nel processo di completamento della personalit, requisito necessario per acce- dere alla dimensione dellanima, si seguono diverse linee complementari di sviluppo, in differenti incarnazioni, che ci portano a di- spiegare al massimo delle loro potenzialit svariate caratteristiche umane. Ecco quindi che sperimentiamo in una vita lacme del- laspirazione mistica, in unaltra incarniamo il ricercatore della conoscenza, oppure luomo di potere, il guerriero, il ricco mercante, etc. Tutte queste condizioni della vita umana per tendono, in questa fase dellevoluzione, oltre che a perfezionare gli attributi dei tre corpi inferiori, praticamente solo a far crescere il senso di responsabilit della propria esisten- za. Quando luomo pronto per intraprende- re il sentiero occulto perch ha sufciente- mente integrato i corpi della sua personalit, portandoli quasi al massimo delle loro facolt, attraverso lesperienza di tutto ci che uma- namente possibile sperimentare. Dellocculti- sta poi si dice che colui che unisce la via del cuore con quella della mente, sintetizzando in pratica le possibilit della percezione e del comportamento umano. Ma afnch sia ve- ramente possibile percorrere questo sentiero necessario giungere ad un punto di reale conversione, basata sullaccettazione del fat- to che la sga non esiste. Fino allinizio del Sentiero, gli esseri umani tendono ben poco a realizzare il fatto che la loro vita dipende esclusivamente da loro stessi. Vi sono sempre giusticazioni, legate ad avvenimenti di carattere esteriore, e co- munque non dipendenti dalla nostra volont, che ci scusano nei confronti di una vita che percepiamo in gran parte ingiusta e subta. Se non riusciamo in quello che diciamo di volere perch, poveri noi, non siamo riconosciuti, non ci sono le condizioni: se mia suocera non fosse cos, se il capoufcio non fosse col, insomma, siamo proprio sfortunati o, in ac- cezione pi moderna, sgati. Ci vuole tutta levoluzione umana per modicare questo punto di vista ed assumersi le proprie re- sponsabilit nellesistenza e divenire arteci consapevoli della propria vita. Quello che in sanscrito denito karma, o legge di causa-effetto, non una metafora concettuale, ma si basa sulla conoscenza dei funzionamenti degli aspetti occulti della real- t. Questi aspetti possono essere indagati e compresi solo tramite lespansione della pro- pria coscienza, che produce una estensione delle capacit percettive che a sua volta ci fa vedere col nostro occhio (il terzo) direttamen- te come stanno le cose. La legge del karma pu essere compresa quindi man mano che la nostra percezione ci fa aderire consapevol- mente agli aspetti strutturali ed occulti della vita. Il fatto che ad ogni azione corrisponda una reazione uguale e contraria non vero solo nel mondo della sica classica, ma fun- ziona anche in tutte le dimensioni non siche dellesistenza. Quindi il fatto che la nostra coscienza, sulla base della nostra esperien- za, determinata dal nostro percorso evolu- tivo, sia costituita, in pratica e su pi piani, di materia, pu cominciare a farci capire che non casuale quello che, apparentemente, ci accade. La materia, eterica, astrale e men- tale, quantitativamente e qualitativamente determinata, in grado di attrarre a s, con- seguentemente, eventi corrispondenti. Mi spiego: una determinata azione, agita in una 36 qualsiasi delle nostre vite, in realt viene regi- strata nei centri della nostra coscienza, come quantit di una determinata qualit di energia. Quella registrazione, la nostra storia, di solito non si compie del tutto in una sola incarnazio- ne, perch richiesto molto tempo per po- tere sperimentare tutti gli aspetti correlati a quellesperienza. In pratica per levoluzione di questo karma, o spinta allazione, avviene sulla base della capacit magnetica e della gravit esercitata dalla materia di cui lazione originaria costituita. Quindi, ci che oggi vivo, molte volte perce- pendolo come subto, in realt determinato dallattrazione, magnetica e gravitazionale, precisa ed infallibile di ci che registrato nella memoria profonda della mia coscien- za. Ci che oggi vivo rappresenta, in gran parte, il compimento di cause messe in moto precedentemente e non ancora esaurite. Cos si evolve la vita. Per luomo per lungo tempo vive nellillusione e nellignoranza pi completa dei reali meccanismi dellesistenza, per cui non pu far altro che vivere in modo meccanicistico ed automatico queste leggi fondamentali dellesistenza. Solo la consapevolezza ci rende liberi, met- tendoci nelle condizioni di modicare con cognizione il nostro comportamento. Il vero punto di svolta di tutta la nostra evoluzione per sta nel rendersi conto della responsabi- lit delle proprie azioni, del fatto che gli avve- nimenti che ci riguardano non sono casuali, ma precisa espressione della necessit di esperienza della nostra coscienza. Ci possia- mo rendere ulteriormente conto di questa realt portando lattenzione sul fatto che, se una situazione non veramente compresa e risolta, si ripresenter in maniera analoga, nei fatti, no a quando non avremo veramente capito il senso del nostro agire. Potremo la- mentarci nch ci pare ed incolpare qualsia- si altra persona o avvenimento del fatto che le cose non vanno come vorremmo: questo non ci metter al riparo dal riaforare nella nostra esistenza di quegli aspetti non ancora risolti del nostro karma. In tanti anni in cui ho impartito insegnamenti di carattere esoterico ho potuto toccare con mano il fatto che il vero punto di svolta, che consente di imboccare con certezza il sentiero della conoscenza, sta nel riconoscere, ovviamente allinizio solo in modo parziale, la non casualit dellesistenza. Solo accettando il fatto che non per colpa o per disgrazia, ma per necessit evolutiva, la nostra vita esattamente lo specchio di ci che siamo, possiamo procuamente mettere mano al cambiamento del nostro comporta- mento, eliminando consapevolmente dalla nostra coscienza le cause della sofferenza. Ovviamente tutto ci si potr poi avvalere della conoscenza di una precisa tecnologia della trasformazione, ma questa non potr essere usata se non ci si rende conto, nal- mente, che la sga non esiste. Massimo Rodolf 37 Che la vita sia una un dato di fatto, anche se percepito da pochi. Comprendere le reali strutture della vita permette di muoversi con consapevolezza ed efcacia allinterno di ci che ci contiene e sostiene. Prima di procedere in questo percorso di co- noscenza necessario aver presenti alcune proposizioni fondamentali che si possono accettare come ipotesi nellattesa di poterle sperimentare. Questa vita si esprime tramite sette qualit che sono i sette raggi, vere e proprie Vite che infondono le loro qualit a tutti i regni e a tutte le forme. In realt sono queste ondate ener- getiche che forniscono limpulso ad evolvere a tutta la creazione, quella spinta a crescere, a interagire, ad essere in un modo piuttosto che in un altro, che caratterizza la vita di un cristallo, di un lo derba, di un animale o di un uomo. Lintreccio di queste forze nel lato interno della vita segue un disegno preciso, un ordine, una legge. Difcile scorgere la per- fezione nellapparente caos delle forme: tut- tavia questa tensione ha una direzione e un senso. Tutto ci che esiste nella sua forma, qualit ed essenza, cerca, secondo modalit precise, di adeguarsi al piano custodito nella coscienza di questi Signori di raggio. Nel regno minerale, ad esempio, la meta di ogni forma la radioattivit, che la massima espressione permessa a quella forma. Nel re- gno vegetale la pi alta forma di attivit il profumo unito al colore e alla bellezza che, attirando gli insetti, permettono la perpetua- zione della vita. Nel regno animale la devo- zione alluomo la maggior attivit possibile per lanimale, e la domesticit la via che lo porter alla massima evoluzione. Spesso si dimentica che lenergia coscien- za, quindi informazione. Immaginate queste vite come costruttori che operano consape- volmente in armonia ed unit e con intelligen- za ad un progetto che in divenire, ad un pia- no in corso dopera, come potrebbe essere la costruzione di un tempio: ognuno apporta la sua compentenza e le sue qualit uniche sotto la direzione del grande Architetto del- luniverso. Il mondo potrebbe essere rafgurato come punti di forza vibranti: ognuno di questi un universo, e tutti vibrano di attivit divina. Tut- to alla ne energia, dovunque c coerenza, proposito ordinato, un piano e una volont, e luomo risponde alla grande vita in cui vive, si muove, ed . Cos come da Atman, centro spirituale nel- luomo, partono sette raggi che qualicano i sette centri di coscienza che chiamiamo chakra, nei quali si trova gi tutto ci che do- vr essere realizzato, ma allo stato potenziale e che si realizzer nellincontro con la materia producendo coscienza, cos dal cuore del- Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada
LA VITA UNA 38 luniverso si diffondono sette vite che danno origine a sette centri (in questo caso sistemi solari), ognuno con la sua parte di piano da realizzare. Ogni raggio esprime una vita sola- re connessa con le altre, e anche ogni perso- nalit esprime un angelo solare in unit con gli altri. Allinterno di un sistema solare i sette raggi sono espressi tramite sette pianeti sacri. La terra, pur non essendo un pianeta sacro, attraversata da tutti questi ussi che conten- gono lintento e il proposito. Ecco quindi che nulla lasciato al caso, ma tutto segue un ordine preciso: ogni forma, ogni coscienza, anche se non ne consapevole, si sta ade- guando a questo grande progetto. Tutto questo potrebbe essere molto rassi- curante perch in questo modo la vita acqui- sta un signicato e una direzione: potendola scorgere non resta altro da fare che adeguar- si con gioia, contribuendo attivamente alla creazione. Anche lumanit nel suo complesso espres- sione della vita di Dio, e ogni singolo uomo ha un progetto da realizzare determinato dai raggi che lo qualicano. La descrizione del raggio che qualica ogni corpo viene detta formula di raggio, e de- signa le qualit e i limiti di ognuno. Il raggio della monade, scintilla di fuoco emanata dal seno del Padre, rimane immutato, quello del- lanima varia solo dopo lunghi cicli, mentre il raggio della personalit pu cambiare anche ad ogni incarnazione. Il rapido susseguirsi di raggi diversi nei corpi mentale, astrale e - sico rende possibile una vasta gamma di esperienze nelle diverse modalit di pensare e sentire afnch il fruitore dellesperienza, il cosiddetto Testimone, giunga a perfezione e possa affermare che tutto compiuto. Du- rante questo percorso il fuoco purica la na- tura umana e fa sprigionare lintuizione, cio la comprensione sintetica della verit celata. La divinit innata nelluomo, ma si esplica lentamente, e le qualit divine sono offusca- te dalla sostanza densa. La scienza esoteri- ca ci guida entro la forma per far emergere la qualit e la fonde con il mondo dellappa- renza: queste due energie diventano una e sono governate dallaspetto Vita. Man mano che luomo conosce se stesso riconosce le qualit che sottostanno allapparenza, non pi giudice delle apparenze, ma in grado di percepire la bellezza nascosta dentro la for- ma: a questo destinato luomo. Da qui la necessit di coltivare la virt, come esortano le Scritture Sacre di ogni civilt: ci si traduce in un comportamento teso a diffondere luni- t, larmonia e linnocuit. Arduo? Certo, ma cos che si diventa costruttori creativi. Luomo non altro che unespressione della vita di Dio e quando, attraverso lesperienza, riesce ad esprimere compiutamente lUnico S, diventa un essere realizzato perch pu identicarsi con la sua monade, che espres- sione della vita di un raggio. A questo punto prorompe la vita entrostante che sottostava alla qualit e allapparenza, e la diversit si dissolve nelluno. Solo a quel punto si com- prende realmente lunit della vita di cui i set- te raggi sono espressione, perch attraverso il percorso iniziatico si fondono vita, qualit e apparenza. Luomo uno con la vita e non esiste pi nul- la che ne ostacoli la libera espressione e la capacit di cooperare al piano con tutta la sua potenza, il suo amore e la sua sapienza. Paola Spada 39 La pubblicit oggi una presenza direi scon- tata nella quotidianit di ciascuno di noi; la troviamo al cinema, in internet, alla radio, nei giornali, in metropolitana, nelle borsette della spesa, insomma prepotentemente si insinua nelle nostre vite portandovi migliaia e migliaia di messaggi ogni giorno. Ma che cos la pubblicit? La pubblicit un efciente ed efcace feno- meno sociale, che va preso in considerazione sotto laspetto economico certo, ma anche comunicativo, psicosociale e culturale. La potremmo denire: una forma di comunicazione persuasiva un tentativo di infuenzare i comportamenti di acquisto, le idee, gli atteggiamenti del con- sumatore un fattore che distribuisce ma anche produ- ce cultura di massa. 1 Il prendere decisioni e lassumere determina- ti comportamenti di acquisto non sono mai operazioni razionali e coscienti ma frutto di impulsi affettivi, reazioni emozionali, ideali illu- sori e nondimeno pressioni sociali alla confor- mit, e su questo giocano abbondantemente le strategie comunicative pubblicitarie. Siamo sicuri quindi di essere pronti a difen- derci dalla pubblicit? Cambiare queste dinamiche comunicative non facile, anzi non credo sia possibile in tempi brevi, perch bisognerebbe cambiare la testa alle persone impresa ardua e do- vrebbero decidere loro di cambiare, quindi lasciamo perdere; allora lunico modo per por- vi rimedio in tempi pi accettabili compren- dere come le dinamiche funzionano: questo ci pu aiutare a trovare le strategie adeguate per scegliere per essere liberi di scegliere. In un mercato saturo come quello mondiale non pi sufciente indurre il potenziale ac- quirente allacquisto del prodotto, ma occorre sedurlo, con conseguente spettacolarizza- zione e smaterializzazione del prodotto. Cosa signica tutto questo? Che io consu- matore non devo acquistare quel bene di consumo, ma le sue caratteristiche emotive, simboliche e di status che gli sono state, con grande precisione, costruite attorno. In questo modo la pubblicit nisce per di- ventare un fenomeno che produce cultura di massa e che cultura di massa, ahim! Oggi il denominatore comune di tutti gli spot pub- blicitari in onda la sessualit nei suoi aspetti pi bassi, il potere che deriva dal possedere una grande quantit di soldi, e il successo, spesso conquistato calpestando chi ne osta- cola il raggiungimento. So che non ho sco- perto lacqua calda, sono dinamiche queste che esistono da sempre perch si rifanno a modalit con cui lessere umano sperimenta le tre energie divine, il Padre (Potere), il Fi- glio (Amore) e lo Spirito Santo (Intelligenza Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin LA PUBBLICIT: PERSUASIONE O MANIPOLAZIONE? 40 creativa). Diciamo solo che per come stanno oggi le cose mi sa che non possiamo che migliorare. Ma trattasi di persuasione o di manipolazio- ne? Il termine persuasione si rif a suadente e a sua volta a soave, dal latino suavis dolce; un termine complesso che ci rimanda ad unazione carezzevole, lusinghiera, ma anche insinuante, quindi persuasiva; si tratta perci di unadesione spontanea perch motivata dal fascino e dallattrazione di ci che persua- de; e qui per si dovrebbe anche ragionare sulla qualit di ci che ci affascina, ci lusinga, ci attrae tanto da spingerci a comprare. Manipolazione invece una persuasione concepita in termini negativi, quindi una co- municazione che produce un raggiro, attra- verso unomissione di informazioni che non permette allutente di scegliere consapevol- mente perch messo nelle condizioni di non disporre di tutti i parametri per analizzare la realt. Ladesione che ne pu conseguire tuttaltro che consapevole e libera. sostanziale la differenza e risiede nelle in- tenzioni della fonte, cio negli scopi di chi agi- sce, quindi persuade o manipola le persone. Detto questo, la pubblicit oggi persuasio- ne o manipolazione? Innanzitutto non si pu generalizzare, diciamo che nch la pubblici- t si mantiene nel cerchio del mostrare i van- taggi economici o pratici di un prodotto spon- sorizzato anche ben presentato per instillare nel consumatore una graticazione che pu indurlo a comprare, possiamo parlare di per- suasione, ma mi sento di riportare un esem- pio che a mio avviso pu offrire una visione ulteriore. Professionisti del marketing e della pubblicit hanno in tempi recenti realizzato una procedura di ricerca (metodo Prospect) che mira a valutare le determinanti psicologi- che che maggiormente contano nella scelta di un prodotto, di un servizio, nella scelta di voto, e le caratteristiche delloggetto della decisione (prodotto, servizio, voto) che mag- giormente incidono su questa scelta. 2 Ci signica che sono in grado di struttura- re campagne elettorali, pubblicitarie ad hoc per ogni target scelto: se un politico o un im- prenditore vuole convincere un certo tipo di persone della validit del suo programma (nel caso del politico) o del suo servizio o prodotto (nel caso dellimprenditore), molto facilmente oggi ha degli strumenti validi per riuscirci. Siamo quindi liberi di scegliere? davvero difcile restare completamente fuori da questo gioco irresistibile, soprat- tutto se facciamo nta che non abbia alcuna inuenza sulla nostra quotidianit. Secondo me vale la pena di valutare queste dinamiche con un po pi di attenzione, maga- ri si scoprono anche altre cose interessanti. Riferimenti bibliograci: A. MUCCHI FAINA, Linuenza sociale, Il Mu- lino, Bologna 1996 G. GOCCI - L. OCCHINI, Atteggiamenti e co- municazione, Collana Zero Collettivo ed indi- viduazione, Edizioni Studio @lfa 2005 Diana Ferrazin 1 F.R. PUGGELLI, Spot generation. I bambini e la pubblicit, Franco Angeli, Milano 2002 2 G.V. CAPRARA - C. BARBARANELLI, Capi di governo telefonini bagni schiuma, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000 La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabil- mente la propria coscienza sul piano dellanima, requisito fondamentale per poter operare nel campo della guarigione esoterica. Il programma, estremamente vasto, spazier dalla conoscenza dei chakra, dellaura, dei corpi sottili, al karma, alla psicologia eso- terica, alla conoscenza e alluso dellenergie di raggio. Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far fuire lenergia dellanima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo pu avvenire in pratica. Liscrizione alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della trasformazione del proprio s inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi precisi intenti sappia che non potr essere accettato nella scuola, che sar fra laltro a numero chiuso. www.scuolaenergheia.it La scuola presente a Bergamo, Torino, Milano, Padova, Modena, Firenze, Roma, Taranto e Napoli A S S O C I A Z I O N E ATMAN Associazione per lo studio del Raja Yoga Atman in sanscrito designa il vero s dellessere umano, lo spirito assoluto, Brahman, individualizzato nelluomo. Il Raja yoga la scienza dellessere che consente di dissipare il dolore e lignoranza, portando alla conoscenza di Atman attraverso pratiche di vita e di meditazione sperimentate da millenni. LAssociazione Atman nata con lo scopo di diffondere la conoscenza e la pratica del Raja yoga e di tutte quelle tradizioni esoteri- che che hanno come fnalit il perfezionamento delluomo nel suo complesso. www.associazioneatman.biz La Draco Edizioni, lassociazione Atman e la scuola Energheia sostengono lopera di queste associazioni di solidariet. HEWO www.hewo-modena.it Attiva in Etiopia ed Eritrea e OMEO BON BON www.csvferrara.it/articolo.php Attiva in Madagascar La prima rivista esoterica on-line: www.ildiscepolo.it info@ildiscepolo.it