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IL DISCEPOLO

un porto sicuro per tutti coloro che cercano


la via, la verit e la vita
Copyright 2007 Provvedimento del Presidente del Tribunale
di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008
del Registro Stampe e Periodici.
anno 2 - n. 7
trimestrale - luglio/settembre 2009
copia gratuita
questa rivista emanazione della Draco Edizioni
fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica.
in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994
per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo,
e di Energheia, fondata nel 1996, prima scuola italiana per terapeuti esoterici.
Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana-
tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto
pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme
cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia.
Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner
nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari
ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere
utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati.
Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita.
Massimo Rodolf
La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del-
la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma-
schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse
dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono
le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich
lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco.
Maestro Morya
Immagine di copertina:
Duomo di Matera
... iniziammo la risalita continuando a mangiare i frutti dellAlbero.
Collaborazione progetto grafco Simona Murabito
Stampato presso la tipo-litografa AG snc di Rustichelli & C.
Sommario

Editoriale Curatore: Massimo Rodolf
SPECIALE
GLI EXTRA-TERRESTRI HANNO CONQUISTATO IL PIANETA pag. 2
Editoriale Curatore: Massimo Rodolf
RIPRENDIAMOCI IL PIANETA pag. 4
Conoscere la conoscenza Curatore: Andre Innocenti
BERTRAND RUSSELL E LELOGIO DELLOZIO pag. 7
Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani
I CAPISALDI DELLEDUCAZIONE pag. 9

Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
LA GIOIA: UNA SAGGEZZA SPECIALE pag. 12

Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati
LA FAMIGLIA DEI GLICOSIDI:
UNA VISIONE NUOVA DELLA LORO ATTIVIT BIOCHIMICA pag. 15
Nuovo insegnamento esoterico - Curatore: Fabio Ricchetti
ENERGHEIA : ALCHIMIA INTERIORE E GIOIA DEL FARE pag. 17
Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana
QUATTRO PASSI NELLALTRA DIMENSIONE pag. 20
La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini
LALTRO IL NEMICO! pag. 23
Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari
ERCOLE E LA RICERCA DEI POMI DORO DELLE ESPERIDI pag. 26
il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli
I SETTE RAGGI pag. 29

Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
LA CROCE FISSA, CROCE DEL CRISTO IN CROCE pag. 31

Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf
CHE COSA SIGNIFICA VERAMENTE MEDITARE (parte III) pag. 34
Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada
AMORE E SAGGEZZA pag. 37

Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin
LE INFLUENZE IN RETE pag. 39

Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin
I DUE REGNI (parte I) pag. 41
2
Sono convinto che oramai questo pianeta sia
in mano ad una razza aliena e ci che resta
di una umanit alienata non si rende conto di
essere stata assimilata. Come nella migliore
tradizione di Star Trek, qualcosa di molto si-
mile ai temibili Borg, specie di bio-macchine,
che si aggirano per la galassia con i loro in-
quietanti cubi ad assimilare tutto quello che
incontrano, ha preso possesso della terra. Io
sono uno dei pochi esseri che ancora conti-
nua a resistere, assieme ad un gruppo di spa-
ruti temerari, asserragliati nelle caverne di
una sempre pi rara coscienza critica. Com-
batteremo senzaltro no allultimo uomo,
con tutte le nostre forze, per preservare la
nostra umanit, ma di sicuro abbiamo contro
forze soverchianti, per numero e mezzi. Nella
nostra lotta non spargeremo il sangue di nes-
suno, al di fuori del nostro, se sar necessa-
rio, perch la nostra battaglia ha come arma
linnocuit e la nostra vittoria sar scandita
dal grido sia la pace nei cuori!
Le prove che quanto sto dicendo vero?
Se non siete stati gi assimilati anche voi,
potreste tentare, per accertare la verit, di
usare una strumentazione sosticatissima,
una volta molto usata su questo pianeta, che
viene ricordata col nome di cinque sensi,
pi uno, che era noto nelle tradizioni orientali
della terra, come sesto senso, o mente.
Guardare, toccare, ascoltare, annusare, gu-
stare e riettere, antichi gesti che da sempre
ci hanno rimandato alla conoscenza del mon-
do, che non si usano pi, altrimenti conosce-
reste anche voi la verit. Gli alieni ci convin-
cono che il mondo che stanno creando per
s sul nostro pianeta bello e desiderabile.
E non lesinano mezzi per farlo, al punto che
oramai quasi nessuno tra gli umani desidera
altro. Quasi nessuno guarda veramente, riet-
tendo, tocca veramente, riettendo, ascolta
veramente, riettendo, annusa o gusta vera-
mente, riettendo, altrimenti si renderebbe
subito conto che quanto la nostra percezione
oggi ci racconta conserva ben poco della no-
stra umanit.
I cieli e i profumi della mia infanzia sono stati
immolati sullaltare del prodotto interno lor-
do, cos come la burbera bont di mia nonna,
che si trovava a parlare con le altre vecchine
nel cortile sotto casa, stata soppiantata dal-
lo splendore di uno schermo ultrapiatto che
relega ognuno di noi in un mondo drogato da
ipnotici sonni dai mille canali, che raccontano
tutti la stessa pazzia: luomo non serve pi e
la sua umanit di impedimento. E lalieno
contento.
Lalieno contento, perch nel nostro degra-
do egli trova alimento. Lui si nutre di tutto ci
che marcio, corrotto e contrario alla vita.
Laria pura di questo pianeta, che noi umani
respiravamo, per lui veleno e, giustamente,
editoriale
Curatore: Massimo Rodolf
SPECIALE
GLI EXTRA-TERRESTRI HANNO
CONQUISTATO IL PIANETA
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lha modicata, per renderla pi adatta al suo
sistema cardio-circolatorio, simile a quello del
bacherozzo. Per lalieno ti dice che non va
poi cos male e che le cose stanno miglioran-
do, tanto che ho letto sul Corriere della Sera
che linquinamento favorisce la fotosintesi
(alieni... non ascoltateli sono degli alieni, an-
nusate laria e vedrete...). Cos come, lacqua
chiara, buona e scintillante, di cui siamo fatti,
gli procura terribili danni, al punto che, per il
suo bene, se la sta accaparrando tutta, per
controllare meglio quei pochi residui di uma-
nit, che assetati, non potranno far altro che
assecondare lalieno imperante.
La terra, di tutti i colori belli delle stagioni, col
suo profumo, spruzzato dagli inniti vomeri
che nei secoli lhanno rivoltata, cos comera,
rigogliosa e nutriente, ha inquietato lalieno,
che ha dovuto depredarla, dicendo, per il no-
stro bene, che se non fai il trattamento la
terra non ti d pi niente. La cosa migliore
poi mettere un pezzo di scorpione dentro al
buon riso, cos viene migliore, e un trancetto
di pesce dentro alle fragole, che cos nuotano
meglio... alieni, nientaltro che alieni, non gli
credete, annusate gli odori, gustate i sapori,
e vedrete anche voi che la vita lontana da
quello che la terra oggi ci d, grazie allalieno
che produce ogm e polimeri. E se rompiamo
il rapporto con il cielo, lacqua e la terra, noi
umani non siamo pi niente, se non materia
di scarto, di una vita antiquata, a base carbo-
nio. Allalieno piace il silicio, come ai compu-
ter, il cielo inquinato, la terra arida ed unac-
qua putrida, piena di germi, tutte cose con le
quali anche noi piano piano diventiamo marci,
dentro e anche fuori, portatori poco sani di
una energia vitale stagnante, ottimo cibo per
lalieno affamato.
I nostri sensi anestetizzati non ci avvisano pi
e non ci accorgiamo di essere stati appoggiati
su di uno scaffale del supermercato per gli
alieni, che si mangiano noi ed il marcio che
han fatto. Non si trovano i bisogni delluomo
nei dettami delleconomia degli alieni che go-
vernano il mondo. Al centro il loro piacere
di distruggere la vita, prima ancora di pensa-
re al protto, che pure sembra essere la loro
principale preoccupazione. Lavidit ancora
un sentimento umano, che per quanto ese-
crabile e distruttivo, accetterei volentieri, per
ricordarmi comera una volta. Ma questi im-
passibili alieni vanno oltre ogni limite umano,
ed evidente che non pu essere la sempli-
ce volont di accaparrare denaro a motivare
la loro pianicata trasformazione del pianeta.
Se ancora ci vedete, guardatevi attorno e
sar difcile non rilevare come in ogni setto-
re dellattivit umana sia evidente una precisa
volont di degrado.
Le coscienze, drogate da mezzi di comuni-
cazione che pianicano il sonno della mente,
non reagiscono pi alla forte violenza fatta
dallalieno che stupra il pianeta. Per ben poco
labbiamo venduto questo pezzo di universo,
questa sfera azzurra dallaspetto stupendo,
roteante nel cielo del sistema solare. Ci ba-
ster lauto nuova in garage e la televisione
negli occhi per dimenticare chi siamo e da
dove veniamo? Davvero la vita non pu pi
avere al centro lessere umano? O non sar
che lalieno sono io e ho sbagliato pianeta?
Massimo Rodolf
La coscienza umana, proprio per come fat-
ta, pu raggiungere realizzazioni meraviglio-
se. La nostra vera natura quella di Angelo
Solare e, prima o poi, ognuno di noi giunger
a manifestare la sua partecipazione consape-
vole alla divinit della vita. Anche lumanit nel
suo complesso si elever un giorno a queste
vette dellesistenza, ma evidentemente non
oggi. Limperfezione umana sempre stata
presente, come caratteristica di questo pia-
neta ed espressione naturale del quarto re-
gno di natura. Naturale stato anche il fatto
che, come accade a tutte le condizioni vitali
in tutte le dimensioni della realt, lumanit
abbia affrontato, in qualche occasione, crisi
epocali, che hanno rimodellato il suo percor-
so evolutivo.
Oggi siamo dinnanzi ad uno di questi rari mo-
menti epocali e come dice il mio amico e Ma-
estro Morya: La tensione tale che il Mondo
freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i
livelli le energie della Luce sono impegnate a
fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le
tenebre si insinuano, con maschere lumino-
se, decise ad annientare ci che la Luce crea
e, dove possibile, a demolire le basi stesse
dellopera creativa. Nellepoca grave dellAr-
mageddon specialmente necessario sape-
re quali sono le forze che causano le azioni di
ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di
ogni fenomeno; poich lora della decisio-
ne, e non ci sono mezze misure sulla via del
Mondo del Fuoco.
Levoluzione umana giunta quindi a questo
momento nel quale sono evidenti due cose,
da un lato il degrado, prodotto dalla corruzio-
ne e dallavidit di protto, investe ormai tutti
i settori della vita in maniera drammatica, tan-
to che non difcile ipotizzare di poter rag-
giungere un punto di non ritorno. Dallaltro
sempre pi grande e fremente il numero
di coloro che non sopportano pi che i pote-
ri organizzati della terra impongano alluma-
nit intera questa schiavit disumanizzante,
grazie alla quale luomo e i suoi bisogni sono
assoggettati alle situazioni pi aberranti e di-
struttive, nalizzate a mantenere e diffondere
ci che possiamo tranquillamente chiamare il
male in ogni sua forma, pur che dia protto.
Personalmente, ho abbandonato la speranza
che le cose possano cambiare attraverso mo-
vimenti politici e sociali molti anni fa, dopo
aver constatato per esperienza quanto la po-
litica non possa prescindere dalla corruzione
e dallespressione di un potere distorto. E
un peccato, ma anche un dato di fatto che
politica non ha pi niente a che fare con
cura della polis, linsieme dei cittadini, ma
si congura piuttosto come un gravame intol-
lerabile e distruttivo nei confronti delle collet-
tivit. Le strutture del potere si presentano
molto compatte nellesercitare unattivit di
Editoriale
Curatore: Massimo Rodolf

RIPRENDIAMOCI IL PIANETA
4
rapina e depauperamento delle risorse mon-
diali. Di fronte agli interessi consolidati del-
le multinazionali del petrolio, delle armi, del
transgenico e di ogni altro grande affare
mondiale, valgono ben poco le istanze di vita,
sia dei popoli del terzo mondo che di quelli
del mondo industrializzato.
Al di l delle vergognose maschere propagan-
distiche con le quali i vari governi si coprono
la faccia, mentendo spudoratamente, la ter-
ra, il cielo e le acque continuano ad essere
stuprati, come se fossero principi inesauribili.
Morte e malattia sono il naturale correlato di
questa maleca attivit, dalla quale per, co-
loro che la determinano continuano a trarre
protto, speculando anche sulla malattia e la
morte. Facciamo guerre per la libert e contro
il terrorismo, in realt per accaparrarci le risor-
se mondiali, continuando a sterminare popola-
zioni inermi, come del resto il ricco occidente
ha fatto da Cristoforo Colombo ad oggi, salvo
lamentarci poi dellimmigrazione clandestina.
Se ricominciassimo a restituire il maltolto for-
se non saremmo a questo punto...
Siamo al punto in cui per coltivare un alimen-
to riempiamo di veleni lambiente e noi stes-
si, per trasformarlo sprechiamo una quantit
enorme di risorse, continuando ad avvelenar-
lo. Per trasportarlo mettiamo in moto una co-
stosissima catena di inquinamenti e sprechi,
mentre magari schiacciamo con le ruspe i
prodotti locali. Per produrre un bene di con-
sumo immettiamo nellambiente quantitativi
impensabili di sostanze tossiche. Abbiamo
una politica energetica che, in Italia, sta pro-
ponendo il ritorno al carbone e alle centrali
nucleari. Mio nipote di cinque anni capirebbe
che unidiozia... Educazione ed istruzione
non si sa pi a che cosa siano funzionali, visto
che nel nostro paese, questo settore, fonda-
mentale per una civilt, ridotto a sopravvi-
vere nel vero senso della parola.
Nel campo della salute, limportante aver-
cela... visto per che molto probabilmente ti
ammalerai, grazie alla cura dellambiente che
le strutture del potere hanno per la vita, allora
non potrai fare a meno di cadere nelle grine
di logiche che ti considerano come un limo-
ne da spremere. Per possiamo star tranquilli
ed essere certi che, se da qualche parte si fa
ricerca, nei laboratori delle multinazionali le
quali, beneche confraternite, dopo avere cre-
ato ad arte virus simpaticissimi, casualmente
hanno anche il vaccino da vendere. Daltronde
non vedo il motivo per il quale si dovrebbero
nanziare ricerche scientiche aventi come
unico scopo il bene dellumanit.
La politica poi, strettamente legata al mondo
della nanza e della speculazione, assoluta-
mente in grado di coordinare tutte queste at-
tivit, sapendo trarre protto sia da ogni sin-
gola attivit che dallintreccio del tutto. Non
mi ha stupito laffermazione che ho sentito
alla televisione di un boss maoso, il quale
lamentava che la maa oggi non ha pi niente
da vendere alla politica. Fate voi. Che dire
poi dello spassoso campo dellinformazione
e dei mass media in genere? Solo a pensarci
mi scappa da ridere e penso che non siano
necessarie rafnate analisi per dimostrare il
grado di asservimento alla distruttivit del po-
tere da parte della quasi totalit dellinforma-
zione. La tragedia che i modelli praticati da
decenni, in particolare dalla televisione, stan-
no manifestando chiaramente i loro effetti,
in particolare sulle giovani generazioni, che
non brillano certo per idealit. Capirete che
non ha molto senso, in un contesto, come
quello descritto, stupirsi di fronte ad episodi
aberranti che hanno sempre pi di frequente
5
6
come protagonisti giovani annoiati che per
impiegare il loro tempo, magari danno fuoco
a qualcuno.
Possibile che nessuno si renda conto che c
forse qualcosa che non va? Molte persone de-
vono essere realmente drogate, oltre che da
se stesse, dalla realt nella quale viviamo, al-
trimenti, in altri tempi, avremmo gi dato las-
salto al castello con i forconi, invece molto
diffusa una quiescenza quasi totale, abilmente
coltivata dai messaggi di tutto bene che da
ogni parte ci giungono. Come esoterista sono
convinto che il lavoro di trasformazione della
coscienza, in accordo con le leggi occulte della
vita, sia la cosa pi rivoluzionaria che si pos-
sa fare. Per devo confessare che non ce la
faccio pi a non far niente su di un piano che
denirei essoterico.
Riprendiamoci il pianeta quindi il moto
spontaneo, delle associazioni esoteriche
alle quali faccio riferimento, volto a creare
un movimento in grado di promuovere una
crescita alternativa al modello dominante. In
primo luogo vuole essere un network infor-
mativo, che sar incarnato particolarmente
dal sito internet Il Fazioso, fazioso perch noi
siamo chiaramente orientati verso linnocuit
e la centralit delluomo. Pi che informazio-
ne in senso spicciolo, noi vogliamo orientare
allinterpretazione critica dellinformazione, in
un mondo nel quale il male prolifera proprio
grazie alla diffusione dellinganno e della acri-
ticit.
Ma anche questo non basta, cos come non
basta il senso di frustrazione che si prova din-
nanzi alla conoscenza di una palese ingiusti-
zia, se non si poi nelle condizioni di poterla
riparare. Noi vogliamo cominciare a cambiare
le cose, partendo dal basso, perch secondo
noi questo ormai lunico sistema. Col pro-
getto Nitido scambio e Nitida impresa noi vo-
gliamo contribuire a creare una piazza, virtuale
e reale, nella quale produttori e consumatori
siano messi in contatto diretto, iniziando ad
uscire da un mercato che ha al centro solo il
protto, per iniziare a produrre, a scambiare e
consumare con modalit che invece vedano
al centro luomo, linnocuit ed il senso del
bello, del buono e del vero.
Partendo dallanalisi delle situazioni distrutti-
ve presenti in tutti i settori dellattivit umana
vogliamo arrivare a prospettare delle possibi-
lit alternative e concrete rispetto alle attuali
condizioni di vita, cominciando a realizzarle
in pratica, mettendo in comunicazione e co-
ordinando tutte le forze sane che possono
esistere sul territorio nazionale, e non solo.
Questo forse lunico modo rimasto per ri-
prendersi il pianeta e dedicarlo alla vita, in-
vece di lasciare che il male delluomo ed i
suoi arroganti servitori, niscano lo scempio.
Riprendiamoci il pianeta, adesso, facciamolo
insieme, facciamolo per consegnare un mon-
do vivibile ai bambini stupendi che stanno na-
scendo e si meritano la vita, invece di quello
squallido surrogato che quegli alieni alienati
che controllano il mondo vogliono obbligarci
a sopportare.
Teneteci docchio, a breve, se ci lasciano in-
ternet, www.riprendiamociilpianeta.it, ogni
collaborazione, per la pace e linnocuit, sar
ben accetta.
Massimo Rodolf
7
Nei precedenti articoli abbiamo trattato come
tema Il relativismo antico e moderno nei
prossimi parleremo della Conoscenza nel-
la contestazione allarroganza del potere.
Signicativo esempio leccentrico losofo
Bertrand Russell che indica, quale grande
ostacolo alla gioia della vita, il frenetico ritmo
di lavoro imposto allumanit dallinsaziabile
necessit di protto delle classi al potere,
quando oggi ci sarebbero gli strumenti per
vivere bene, lavorando tutti meno e con mag-
gior soddisfazione.
Bertrand Russel (1872- 1970) pu essere
considerato uno dei pi grandi loso del no-
vecento, a lui insieme a Whitehead si deve il
tentativo di ridurre la matematica a pura logi-
ca partendo dagli assiomi di Peano sui nume-
ri naturali, ricerca questa ricca di importanti e
rivoluzionarie conseguenze nellambito della
losoa, ma la sua attivit investe moltissi-
mi campi, soprattutto appare di notevole
importanza il suo impegno politico e sociale
che lo ha portato spesso a contrastare lauto-
rit costituita no al suo allontanamento nel
1918 dallUniversit di Cambridge nella quale
insegnava ed al suo arresto con condanna a
sei mesi di prigione, per le sue idee contrarie
alla guerra. Divorziato clamorosamente due
volte e sposato tre anche la sua vita privata
stata burrascosa, non priva di numerosi at-
tacchi che gli sono valsi a New York, nel1940
lespulsione dalla scuola nella quale lavorava,
con la pretestuosa accusa di insegnare dottri-
ne dannose alla morale pubblica. Solo dopo il
1949 cominci ad avere un giusto riconosci-
mento con il Premio Nobel per la letteratura e
lattribuzione della pi alta onoricenza ingle-
se lOrder of Merit. Ancora alla ne degli anni
sessanta ormai quasi centenario, alla testa dei
giovani contestatori del sessantotto guidava
le marce della pace che protestavano per la
guerra degli Stati Uniti nel Vietnam ed a lui si
deve listituzione del Tribunale, che prese il
suo nome, per giudicare i crimini di guerra.
Non nostra intenzione esporre lassai com-
plesso pensiero di questo losofo, ci preme
soltanto trarre lo spunto per alcune conside-
razioni a partire da una sua raccolta di discorsi
pubblici relativi al valore di una vita che sia
imperniata sulla consapevolezza e sulla pre-
senza a se stessi, cio sullesserci.
Questa raccolta sintitola Elogio dellozio,
che viene visto non come un momento di
completo decadimento ed abbandono agli
impulsi pi negativi e tamasici della persona,
ma una fase di arresto di quelleccessivo zelo
allazione che lorganizzazione moderna del-
la vita impone in funzione di un sapere volto
esclusivamente al protto, questa alienazione
dal proprio vero essere sar sostituita nel mo-
mento del riposo da un abito profondamente
contemplativo della mente, dal quale nasce-
Conoscere la conoscenza
Curatore: Andrea Innocenti
BERTRAND RUSSELL
E LELOGIO DELLOZIO
8
r una pacata osservazione della vita priva
di dogmi ed a-priori irrazionali. Lintolleranza
ed il bigottismo sono una delle grandi cause
dellumana sofferenza e la societ nella quale
viviamo, con il suo frenetico stimolo al pro-
durre ed al correre, nutrono ampiamente am-
bedue. La nevrosi e lo stress nei quali siamo
immersi nascono proprio da questa spinta
continua che le forze economiche, per ragioni
di insaziabile protto, tengono elevata.
Russell arriva ad affermare, quasi paradossal-
mente, che il concetto del dovere sia stato un
mezzo escogitato dalle classi al potere per in-
durre altri uomini a vivere per il loro interesse
anzich per il proprio. Tutto ci poi stato ab-
bondantemente camuffato con morali fasulle
alle quali le varie chiese hanno portato grande
contributo.
Lidea che il povero possa oziare ha sempre
urtato i ricchi osserva con ironica arguzia il
losofo.
I mezzi della tecnica moderna oggi potreb-
bero assicurare a tutta lumanit un ampio
sostentamento senza che la fatica per re-
alizzarlo debba essere cos coinvolgente e
distruttiva. Che ci sia tanta disoccupazione a
fronte di un lavoro faticoso per molti spie-
gabile solamente con la grande ingiustizia
economica che regna, per la quale solo una
ristretta minoranza della popolazione, che
spesso non lavora affatto, assorbe la grande
parte della produzione totale.
Unumanit formata da persone che abbiano
la loro giusta dose di tempo libero sarebbe
certamente pi serena e felice, tutti diverreb-
bero meno esigenti e tolleranti verso il pros-
simo, forse anche le guerre potrebbero per-
dere la loro ragione di essere, ma soprattutto
una rinata forma di autoconsapevolezza por-
terebbe gli uomini a vivere sapendo di come
vivere e dove andare, non ad essere come fo-
glie trascinate dal vento dellirrazionale. Pro-
prio da l, cio da uno stato di serena osser-
vazione e piacevole godimento della vita pu
nascere la vera innocuit che certamente non
pu trovare alimento da ideologie ipocrite e
falsamente sentimentali o da pseudoreligioni
che hanno come vera motivazione il sostene-
re strutture economiche e di potere che non
vogliono mollare i loro privilegi.
Russell afferma per anche la necessit di
uneducazione non avulsa dal vero senso del-
la vita, che stimolando alla gioia di vivere le
persone risvegli linteresse per tutto ci che
la vita stessa nelle sue innite possibilit con-
tinuamente ripropone, abbandonando invece
le pastoie dei vari fasulli idealismi.
Questo pu essere lo stimolo e lausilio che
pu venire da chi abbia in qualche modo re-
alizzato la giusta capacit di valutazione della
realt onde poter evitare che luso del tempo
libero non si trasformi in un inerte abbandono
quale illusoria fuga dalla fatica che la natura
con le sue leggi impone.
In conclusione possiamo dire che un mode-
rato tempo di lavoro permette quel sano ap-
proccio alla vita quale quello di commensali
equilibrati, che si siedono con appetito ad un
banchetto, vi si immergono con piacere, e si
fermano quando hanno raggiunto la saziet,
questa la vera gioia di vivere che nel Qui
ed ora permette di realizzare la possibile
umana felicit.
Come ultima osservazione trovo giusto pre-
cisare che il senso dellarticolo non asso-
lutamente linvito al non agire, perch levo-
luzione della coscienza non pu che passare
dallesperienza, quindi dallimmersione nella
vita che solo il fare realizza concretamente.
Andrea Innocenti
9
Esistono dei principi fondamentali delledu-
cazione universale, che sono uguali per ogni
Paese. Questi principi base delleducazio-
ne devono venire espressi in maniera, per
quanto possibile, semplice e ordinata. Sicu-
ramente posso affermare che pi simpara
pi si aggiunge e si modica materiale: io
ad esempio posso dire di non avere ancora
raggiunto il mio pensiero denitivo sui prin-
cipi fondamentali educativi, i quali crescono
e si ampliano ad ogni esperienza che com-
pio. Mi sento molto sperimentatrice, perci
mio desiderio che questi articoli possano
forgiare, fare riettere e fare sperimentare
coloro che li leggono. Sicuramente in seguito
a quanto studiato e sperimentato in tutti que-
sti anni, mi sento di affermare che i principi
che presento possano essere dapplicazione
universale.
Il signicato delleducazione pu essere il
conseguimento di un vivere completo, che
signica il pieno adempimento, nellinterez-
za del tempo. Noi possiamo comprendere
in modo molto pi ampio per mezzo delle
nostre percezioni, che sono sempre pi in
via devoluzione. Mi piace in modo partico-
lare ripetere spesso che leducazione vita
e che la vita educazione. La vita altro non
che il pulsare della qualit dellAnima che
sperimenta: il pulsare la conoscenza che
tiene viva la Vita. Il vivere completo signica
il soddisfacimento completo del Dharma, ter-
mine sanscrito che signica perfetta reazione
delluomo al suo ambiente: la vita consiste
nel reagire adeguatamente in modo logico,
cio delicato e creativo, alle complessit va-
rie che troviamo nelle situazioni che viviamo.
Lo stesso Einstein affermava che la funzione
delleducazione quella di aiutare il bambino
a reagire delicatamente alla vita.
Per capire la natura del vivere integro o com-
pleto per noi esseri umani si deve conoscere
la natura, che porta al signicato del vivere in-
tegro, e che ritroviamo come manifestazione
evidente nei vari regni di natura. Leducazione
avviene in ogni tempo e luogo nei vari regni
di natura minerale, vegetale, animale, umano
e per ultimo, ma non meno importante, nel
regno dellanima. Levoluzione una scala,
ogni regno di natura un gradino di questa
scala, e leducazione un mezzo attraverso
il quale si procede da un gradino allaltro: noi
impariamo a porre i piedi fermamente su cia-
scun piolo.
Allora si pu dire con metafore esoteriche che
leducazione nel regno minerale il preparare
la coscienza assopita a sognare la Vita di Dio,
leducazione nel regno vegetale preparare
la coscienza sognante a sentire la Vita di Dio,
leducazione nel regno animale preparare la
coscienza senziente a conoscere la Vita di Dio,
leducazione nel regno umano il preparare la
Educare per la consapevolezza
Curatore: Anna Grazia Fiorani

I CAPISALDI DELLEDUCAZIONE
10
coscienza conoscente a identicarsi con la
Vita di Dio.
Siamo degli Dei in evoluzione, il fuoco di Dio
ha emanato delle scintille che devono attra-
versare un processo di conoscenza afnch
possano divampare in amma, a somiglianza
delleterna Fiamma da cui sono state gene-
rate. Alla base dei ni educativi troviamo tre
principi fondamentali dellessere: AMORE,
SAGGEZZA, VOLONT. Da questi vengono
emanati i principi base delleducazione in tutti
i regni di natura. Questi principi li possiamo ap-
plicare alleducazione come educazione del re-
gno umano, e alle nostre istituzioni educative.
Possiamo quindi affermare che leducazione
Saggezza, Amore e Volont, e che questi
non sono altro che attributi espressi da Dio.
Voglio portarvi alla scoperta della parola Amo-
re; signica bandire la paura e con essa i timori
inerenti come disperazione, depressione, dub-
bio, odio, sospetto, sducia. Dobbiamo bandi-
re ogni senso contrario alla fratellanza e ogni
senso di separativit. Si deve stimolare la cre-
scita dello sviluppo della comprensione verso
gli altri, della simpatia, del rispetto reciproco,
della reverenza verso i superiori, che non sono
altro che coloro che hanno unesperienza mag-
giore di noi attraverso la quale possiamo cre-
scere. Dobbiamo stimolare la buona volont
che si espande in affezione vera verso i propri
simili, la tenerezza, la compassione verso chi
pi giovane, dal punto di vista della cono-
scenza, degli anni o dellevoluzione. Si passa
in questo modo dallegoismo allaltruismo: in
altri termini, cresce in intensit il bisogno di
essere felici con gli altri e limpossibilit di es-
sere felici a spese altrui.
Scopriamo insieme il signicato della parola
Saggezza; signica invece bandire lignoran-
za e il dubbio: man mano che si acquista la
conoscenza intima del vero proposito della
saggezza si in grado di abbandonare quel
senso di disamore fraterno. Luso crescente
di discernere tra il bene e il male, fra ci che
pi importante e ci che meno importante,
porta allo sviluppo della coscienza, alla com-
prensione crescente del piano divino in rap-
porto allindividuo e allambiente in cui si vive.
I fatti della conoscenza per come si presenta-
no a noi attraverso listruzione odierna che si
impartisce nelle scuole e nelle Universit sono
da considerarsi pi come mezzi per guadagna-
re vantaggio sopra agli altri che come prova
del compiersi graduale del Piano di Dio per il
suo Mondo, quindi come mezzo per servire gli
altri.
Come ultima scoperta vi voglio portare alla co-
noscenza del signicato della parola Verit; si-
gnica inne bandire lindifferenza che ci libe-
ra dal senso di disamore fraterno man mano
che si acquista la coscienza intima della vera
facolt del potere, mediante luso e labuso
dello stesso. Lo sviluppo avviene con proposi-
ti eccelsi, afnch Amore e Saggezza possano
operare per i loro ni perfetti: fermezza din-
tenti, determinazione, coraggio, inessibilit,
unit di propositi, condiscendenza sono atti-
vit sostenute da Amore e Saggezza perch
basate sopra di esse.
Questi principi sostengono la parola Educa-
zione, unEducazione per il presente e per
il futuro. Certo nelleducazione ora il posto
dellAmore invaso dal timore; il posto della
Saggezza retto dal sapere che cerca per il
proprio protto; il posto della Volont pre-
ceduto dallorgoglio che si esprime in termini
di competizione e di aggressivit. Penso che
per uscire da un simile stato di cose si debba
esprimere attraverso lattivit un valore di ser-
vizio, di studio, di semplicit e di dominio di s
11
diverso da come lumanit lo esprime ora.
Il Servizio preparazione alleducazione, il suo
obiettivo rappresentato nellaspetto Attivit
che sfocia nellAmore; si deve esprimere con
buona volont e compassione. LAmore rap-
presenta il cuore e lAnima del Servizio. Lo
Studio rappresenta laspetto di Saggezza. La
Semplicit e il Controllo rappresentano il po-
tere del Servizio, laspetto del potere di Dio:
senza di essi regna solo anarchia.
Come semplicit della vita, che non deve
essere intesa come supercialit, si posso-
no intendere i modi, le abitudini che abbia-
mo, per esempio, nel mangiare, nel vestirci,
nellassunzione regolare del cibo e delle giu-
ste ore di sonno. Questo ci porta alla mente
la semplicit iniziale della vita del bambino,
allimportanza che ricopre per una buona cre-
scita lacquisizione di un ritmo che governi
tutte le sue attivit. Questa semplicit per-
mette alle energie entrostanti di essere inca-
nalate e utilizzate al meglio.
Tra il conoscere e il divenire esiste la necessi-
t di sperimentare, paragonabile allo sboccia-
re di un ore, opportunamente seminato con
tempi e modi adeguati. Attraverso leducazio-
ne, lanima sperimenta e si espande, acqui-
sendo la capacit di vivere determinati stadi,
come la scoperta di se stessi, lasserzione
di s, lautosacricio, labbandono di s e la
realizzazione di s. Noi viviamo soli, mentre
potremmo vivere come una famiglia felice,
anche se allargata. Lo spirito della Fratellanza
parte dellevoluzione della crescita umana:
si pensi al periodo delladolescenza, quando il
ragazzo dalla famiglia ristretta, che gli ha dato
i natali, sperimenta, come normale tappa evo-
lutiva, il gruppo, il quale rappresenta la possi-
bilit di fare esperienze e condividere spazi;
quanta potenza positiva esiste in latenza, che
deve essere necessariamente espressa in
questo periodo naturale della vita.
Oggigiorno gli avvenimenti si susseguono
molto velocemente e sembrano prevalere
concetti di distruzione, ed il potenziale ap-
parentemente espresso in negativo; ma se
sapremo osservare con intelligenza, com-
prenderemo che ci che in latenza trover il
modo di sbocciare, potendo cos raccogliere
la nostra vera natura, che Amore.
Anna Grazia Fiorani
12
In una societ come lattuale in cui la coscien-
za collettiva esposta costantemente a odio,
violenza, avidit e paura, sembra un parados-
so parlare della possibilit che abbiamo di rea-
lizzare e sperimentare la gioia nella nostra vita.
Dove tutto sembra esprimere esclusivamente
sofferenza, conitti e lacerazione appare dif-
cilmente credibile tale affermazione.
Tutti abbiamo sperimentato e sperimentiamo
che il dolore fa parte della vita. Daltronde lo
stesso Buddha ha sostenuto la verit della
sofferenza. Egli per ha anche affermato che
la sofferenza ha una causa, che possibile
smettere di soffrire ed ha indicato la via da
percorrere per superare la propria sofferenza.
Dietro queste affermazioni si cela la conce-
zione che sta a noi, alla nostra volont e di-
sponibilit, ma anche capacit (perch biso-
gna diventare abili in tal senso) sintonizzarci
con una percezione diversa, pi positiva e,
allo stesso tempo, pi lieve e pi profonda,
che ci avvicina alla vera natura della vita.
la nostra visione limitata, la nostra ignoranza
a farci percepire la densit della materia e la
sgradevolezza ad essa collegata, anzich la
leggerezza della luce spirituale e larmonia ad
essa collegata.
Lorigine spirituale della gioia deriva dal fat-
to che uno degli attributi fondamentali dello
Spirito, che tutto adombra, la beatitudine,
come gi altrove abbiamo ricordato.
Questa divina beatitudine, manifestandosi
nella nostra individualit spirituale, nel nostro
Io superiore, assume un carattere di pura le-
tizia, poi, scendendo via via ai vari livelli della
personalit, si attenua, si rifrange, si mesco-
la con altri elementi. Si hanno cos le gioie e
soddisfazioni umane di vario genere, grado e
valore []
Purtroppo luomo con il suo egoismo, con la
sua avidit, col suo senso di attaccamento,
ha contaminato la purezza e la naturalezza
originaria della gioia e del piacere e ha creato
una quantit di eccessi, di perversioni e di di-
sarmonie, che sono fonti di male e di dolore.
[]
La natura superiore reale delluomo pu veni-
re momentaneamente addormentata e para-
lizzata, ma non pu venire distrutta; [] Essa
d, a chi la dimentica o rinnega, un senso di
disagio, di irrequietezza, [] che luomo tenta
di far tacere gettandosi allesterno, nella ridda
dellattivit frenetica ma invano. []
La letizia spirituale ha caratteri suoi propri
che la distinguono nettamente dalle altre gio-
ie. Essa permeata di pace, di sicurezza, di
appagamento completo che manca ai piace-
ri tumultuosi, alle ebbrezze violente di altra
specie. []
Inne, mentre i piaceri egoistici tendono a
separarci dagli altri, a farci dimenticare tutto,
chiusi e assorti ad assaporare le nostre piccole
Letteratura e spiritualit
Curatore: Anna Todisco

LA GIOIA: UNA SAGGEZZA
SPECIALE
13
soddisfazioni personali, [] la vera letizia per
natura espansiva, rende pi buoni e compas-
sionevoli, ispira lardente desiderio di far par-
tecipare anche gli altri alla propria gioia. []
Ma la letizia spirituale non soltanto buona, le-
cita, elevata; anche un vero e preciso dove-
re. [ ] Lumanit, tormentata da mille paure,
da continui dubbi, cerca la gioia ed attirata
irresistibilmente verso chi con la propria vita,
con la propria irradiazione mostri di aver rag-
giunto un centro di calma, di armonia, di soddi-
sfazione. [...] Quindi la gioia un dovere
1
.
Tuttavia non facile essere gioiosi. Molti
sono gli ostacoli da cui ci facciamo condizio-
nare. Primo fra tutti il nostro atteggiamento
di fronte agli eventi della vita che noi sentia-
mo come avversi: la ribellione che acuisce il
dolore. Anche un certo attaccamento alla di-
struttivit ci fa preferire talvolta il permanere
in uno stato di disagio, irritante e insano.
Altro ostacolo alla gioia lessere esigenti,
lavere pretese nei confronti degli altri e della
vita, atteggiamento che si trasforma automa-
ticamente in lamento e recriminazione perch
noi subiamo gli errori degli altri e le ingiustizie
della vita. Guariremo da questa modalit nel
momento in cui riusciremo ad assumerci la
responsabilit delle cause della nostra infeli-
cit: allora la consapevolezza che noi agiamo
sempre e comunque avr sostituito lillusione
che subiamo gli eventi che ci fanno soffrire.
Inoltre, il prendersi troppo sul serio, il soffer-
marsi sullaspetto tragico della vita impedi-
scono di sdrammatizzare e ridimensionare la
gravit degli eventi e ci tolgono il gusto di una
visione umoristica delle circostanze.
In effetti dietro tutti questi ostacoli se ne na-
sconde uno in particolare: legoismo. Questo
una malattia generata dalla paura dellappa-
rente minaccia del mondo e dalla sducia in
se stessi. Ma, come abbiamo gi affermato,
il mondo fondamentalmente buono e bel-
lo e lesistenza preziosa, ed il contattare tale
bont basilare ci d il coraggio di uscire dal
bozzolo e aprirci agli altri, godendo delle cose
migliori che la vita ci offre.
Pu darsi che non si sia in grado di donare molto,
per possiamo sempre donare la gioia
Un cuore gioioso il normale risultato
di un cuore che arde damore.
La gioia non semplicemente una questione
di temperamento,
sempre difcile mantenersi gioiosi:
una ragione di pi per dover cercare di attingere
alla gioia e farla crescere nei nostri cuori.
La gioia preghiera; la gioia forza; la gioia
amore.
E pi dona chi dona con gioia.
Ai bimbi e ai poveri, a tutti coloro che soffro-
no e sono soli,
donate loro sempre un gaio sorriso;
donate loro non solo le vostre premure, ma
anche il vostro cuore.
che scaturisce da un cuore colmo damore.
Se nel vostro lavoro incontrate difcolt e le
accettate con gioia,
con un largo sorriso, in ci, al pari di molte
altre cose,
vedrete le vostre opere buone.
E il modo migliore per dimostrare la vostra
gratitudine
consiste nellaccettare ogni cosa con gioia.
Se sarete colmi di gioia, la gioia risplender
nei vostri occhi
e nel vostro aspetto, nella vostra conversa-
zione e nel vostro appagamento.
Non sarete in grado di nasconderla poich la
gioia trabocca.
La gioia assai contagiosa.
Cercate, perci, di essere sempre
14
traboccanti di gioia dovunque andiate.
La gioia devessere uno dei cardini della no-
stra vita.
il pegno di una personalit generosa.
A volte altres un manto che avvolge
una vita di sacricio e di donazione di s.
Una persona che possiede questa dote spes-
so raggiunge alti vertici.
Splende come un sole in seno a una comu-
nit.
Che Dio vi renda in amore tutto lamore che
avete donato
o tutta la gioia e la pace che avete seminato
attorno a voi,
da un capo allaltro del mondo
2
.
Se noi impariamo a rispettare la dignit e la
sacralit della vita e improntiamo la nostra
alla saggezza e al coraggio, che lesatto
contrario dellegoismo, creiamo le condizioni
per una esistenza sana, in cui la gioia una
naturale conseguenza, nonostante gli alti e
bassi della vita personale.
I raggi di luce vengono verso di voi e sembra-
no di creare una sorta di sentiero su cui cam-
minare []
unatmosfera in cui potete continuamente
andare avanti, ricaricarvi di energia in ogni
momento. La vostra intera vita sta continua-
mente avanzando anche se state facendo,
qualcosa di molto ripetitivo come lavorare in
una fabbrica o in un bar. Qualsiasi cosa stiate
facendo, ogni attimo di ogni ora un capitolo
nuovo []
Il mondo che ruota attorno al guerriero
quello che , []. [Questo approccio - NdA]
fornisce i mezzi per usufruire nel modo pi
pieno possibile della vostra vita
3
.
Sintonizzarsi con lordine spontaneo che esi-
ste nel mondo non pu che restituire senso
e compiutezza a noi stessi, al mondo, allesi-
stenza.
Quindi la Gioia una condizione di libert e
leggerezza. La Gioia uno stato danimo po-
sitivo che genera ottimismo e attrae forze
beneche.
La Gioia non esaltazione emotiva perch
questa dipende dagli eventi, anche se una
sua sottonota. La Gioia come il Sole che
rotea su se stesso e genera calore, perch
un cuore gioioso riscalda e aiuta a rischiarare
il grigiore della sofferenza. Un ente che vibra
Gioia una benedizione per il creato che ri-
sponde con le sue note; si viene cos a gene-
rare un Armonia della quale beneciano tutti
coloro che si accostano alla sfera di azione di
questo ente. .[]
Se un discepolo sa gioire sapr essere leg-
gero e potr volare e in tal modo la Via sar
meno accidentata e meno ardua.
La Gioia la Forza che ci sospinge e ci fa in-
cedere con soavit
4
.
Anna Todisco
1
R. ASSAGGIOLI, Lo sviluppo transpersona-
le, Ubalidini, Roma, 1988
2
TERESA DI CALCUTTA, Nel cuore del mon-
do, Rizzoli, Milano,1991
3
C. TRUNGPA, Shambhala, la via sacra del
guerriero, Ubalidini, Roma, 1984
4
Vidya, settembre 2000, pp. 13-14
15
Ci sono, allinterno del mondo toterapico,
principi attivi che generano sullorganismo ef-
fetti pressoch identici per forza e intensit:
tra questi troviamo gli alcaloidi e i glicosidi, e
non a caso, nonostante i siti dazione siano
molto diversi, troviamo spesso complessi
composti dai due principi attivi che si trovano
legati tra di loro e tali da creare un terzo e
nuovo composto dal nome di glucoalcaloide,
con attivit specica e caratteristica. Degli al-
caloidi si gi parlato nel precedente articolo,
mentre nel mondo dei glicosidi ci addentre-
remo ora, per scoprire cosa ci pu essere
tra le pieghe della forma di questa classe di
principi attivi. I glicosidi, per dirla semplice-
mente, sono sostanze composte da un car-
boidrato (denominato chimicamente glicone)
ed una molecola a lui legata, che prende il
nome generico di aglicone (possono trattarsi
davvero di tante strutture diverse tra loro, ma
li vedremo per gradi). I glicosidi o glucosidi
(se lo zucchero il glucosio) sono moleco-
le biologicamente molto attive; si trovano
anchessi come metaboliti secondari, e non
chiaro quale sia il ruolo che ricoprono nella
pianta stessa dal punto di vista prettamente
botanico. Sono tante, allinterno della strut-
tura vegetale, le mansioni da esplicare, e
i glucosidi per questo si danno parecchio da
fare! In primis c la famiglia dei glicosidi iri-
doidi: sono principi attivi che, oltre alla parte
zuccherina, hanno un nucleo denito iridoide,
il cui nome deriva dalle formiche australiane
nelle quali per primi sono stati trovati questi
glicosidi. Essi si trovano in piante delle fami-
glie Gentianacee, Scrophulariaceae e Rubia-
ceae. Sono tra i principi attivi pi amari che
la pianta produca, ed strano pensare che
ci che potenzialmente potrebbe essere dol-
ce diventi amaro... ma lo zucchero viene a
tal punto alterato e stravolto che genera un
riuto in chi lo avvicina e lo assaggia, tale da
diventare unottima arma di difesa per i pre-
datori della pianta in questione.
I glicosidi iridoidi hanno attivit eupeptica (di-
gestiva) e febbrifuga, oltre a potenti caratte-
ristiche antinammatorie e antireumatiche.
Tra i potenti digestivi ed aperitivi troviamo la
Genziana (Gentiana Lutea) che richiama per
analogia (ha ori gialli) le attivit digestive ed
epatiche per cui effettivamente viene usata:
anche nella medicina cinese si usa per curare
i sintomi legati alle disfunzioni del fegato e
della vescicola biliare. Unaltra famosissima
pianta contenente glicosidi iridoidi lArtiglio
del diavolo (Harpagophytum procumbens),
che prende questo terricante nome dal
fatto che gli animali che ingeriscono questa
radice muoiono tra atroci convulsioni. Viene,
nelluomo, usata abitualmente per tutti i do-
lori reumatici, per le forme inammatorie, so-
prattutto croniche e degenerative del sistema
Fitoterapia energetica
Curatore: Donatella Donati
LA FAMIGLIA DEI GLICOSIDI:
UNA VISIONE NUOVA DELLA
LORO ATTIVIT BIOCHIMICA
16
locomotore di cui riduce anche il dolore con
attivit analgesica. Che la pianta li sintetizzi
proprio per alleviare il suo di dolore? La sua di
inammazione? E per digerire meglio i propri
prodotti di scarto? Sembra unassurdit pen-
sare che le piante soffrano e provino dolore,
ma a noi chi d la certezza che loro nella loro
gamma percettiva non sentano dolore pro-
prio quanto noi? Dobbiamo essere sempre e
solo gli unici in tutto, nel bene e nel male? Se
per ogni veleno esiste il proprio antidoto, se
tutto deve avere un equilibrio e niente dav-
vero succede a caso, possiamo anche non
escludere un modo specico di autoguarigio-
ne delle piante.
Altri glicosidi di importanza medica sono quelli
cardiaci, usati esclusivamente dai sanitari per-
ch tossici a bassissime concentrazioni; essi
derivano da piante come la Digitale (Digitalis
purpurea) e il Mughetto (Convallaria maialis);
la loro attivit consiste nel rinforzare la forza
contrattile del cuore, e infatti vengono usati
nellinsufcienza cardiaca sistolica.
In una ricerca di pochi decenni fa si vista la
presenza, in alcuni distretti del nostro organi-
smo, di molecole endogene che funzionano
allo stesso modo dei glicosidi digitatici, occu-
pando gli stessi siti recettoriali. Che la pian-
ta anche in questo caso produca, oltre che
per difesa, una sostanza che la sostiene e le
rende possibile il controllo di alcuni scambi
mineralici? Che il nostro sico sia, in poten-
za, capace di produrre dei glicosidi, come
sostanze a lui necessarie? Se quella la via
preferenziale e la necessit del momento,
perch no...!
Altri esempi di glicosidi sono le cumarine:
composti costituiti dalla cumarina e dal fa-
moso zucchero; sono sostanze che trovia-
mo nella Pilosella (Hieracium pilosella), in cui
esplicano azione antibiotica, e nel gettonato
Ippocastano (Asculusus ippocastanum), in cui
trasmettono lattivit protettiva nei confronti
delle pareti vasali venose. Inne, queste cu-
marine si trovano anche nelle comunissime
lavanda (Lavandula Angustifoglia) e camo-
milla (Camomilla Matricaria), in cui hanno,
nellorganismo umano, attivit spasmolitica
e riducono i dolori addominali. E se la fa-
miglia dei glicosidi stesse proprio a capo di
quelle attivit di controllo ed inibizione dei di-
versi composti enzimatici anche a livello della
cellula vegetale? Sembra banale, ma tutto
prende il disegno di una grande e complessa
vita, rappresentata da movimento ed elasti-
cit, specicit e nalit precise, come una
grande rete di legami che danza a ritmo del
pulsare vitale, dove le molecole aggiungono
una nota e la tolgono in ogni reazione, cos da
creare ritmi diversi che noi, molto semplice-
mente, chiamiamo vita.
Donatella Donati
17
Raccogli ci che sparso
in quel luogo senza gioia
Rettica il guasto interiore
E vola verso il Fuoco della Pienezza
In questa affermazione alchemica sintetiz-
zato il frutto di un percorso interiore che la
Scuola Energheia intende proporre ai propri
candidati. La realt umana certamente lar-
gamente permeata dalla sofferenza e que-
sto lo si pu osservare ovunque intorno a
noi. Distruzione e contrapposizione dilaganti
sono il frutto della drammatica divisione delle
coscienze che, se da una parte sono impri-
gionate in circoli viziosi ed in giochi nevrotici,
dallaltra aspirano allunit, a modelli pi inno-
cui e luminosi ed in armonia con ci che le
circonda.
Da questo atavico conitto scaturisce la sof-
ferenza di chi, da una parte aspira ad un nuo-
vo che vagamente percepisce, ma dallaltra,
allatto pratico, non ha gli strumenti a dispo-
sizione per poter effettivamente modicare
quello stato di cose: come posso conoscere
le forze che mi condizionano? come posso
cambiare le dinamiche nelle quali sono im-
prigionato? come posso affermare quella
luce che vagamente percepisco ed alla quale
aspiro?.
La scuola nasce essenzialmente come rispo-
sta a questo tipo di domande; sono le doman-
de di una umanit che cerca affannosamen-
te strumenti scientici che le permettano di
conoscere se stessa. Sono domande che
evidenziano il bisogno di un nuovo tipo di spi-
ritualit che deve necessariamente trovare la
propria attuazione nella vita quotidiana.
Ed il lavoro nella scuola, come qualsiasi se-
rio lavoro esoterico, inizia proprio dal ricono-
scimento di quelle dinamiche negative che
condizionano i nostri rapporti e determinano
pertanto la nostra posizione nella vita. Que-
sto lavoro in negativo - la nigredo alchemi-
ca - di fatto insostituibile e prezioso; la
katabasis, la discesa agli inferi, il percorso
che qualunque aspirante deve percorrere per
conoscere tutto ci che alberga allinterno del
campo di coscienza, dietro lapparenza delle
maschere nessuno infatti pu crescere spi-
ritualmente se non affronta i lati nascosti di
s; proprio in quelle parti, in quei nuclei ener-
getici distorti, sono imprigionate le nostre
qualit divine latenti, tutta la nostra creativit
non manifesta in altre parole: le qualit del-
la nostra Anima.
Questa parte del lavoro esoterico quella
che troppo spesso viene evitata da un certo
tipo di spiritualit oggi molto diffusa. In que-
sto caso il risultato una crescita illusoria che
porta a indossare sempre nuove maschere
sui nodi della personalit in realt non affron-
tati e di fatto irrisolti. Ma tale atteggiamento
Nuovo insegnamento esoterico
Curatore: Fabio Ricchetti
ENERGHEIA: ALCHIMIA
INTERIORE E GIOIA DEL FARE
18
esteriore non pu reggere e prima o poi viene
smascherato dagli accadimenti della vita per-
ch irreale e non fondato sulla realt sostan-
ziale dei fatti.
Come si attua quindi la discesa nei meandri
del nostro essere?
Lo strumento principale sicuramente quel-
lo della Meditazione. Questa, non essendo
intesa come un qualcosa di meramente de-
vozionale, diventa un potente mezzo di co-
noscenza e trasformazione; il mezzo per
potersi incamminare dentro se stessi inizian-
do a distinguere le differenti voci della per-
sonalit, base indispensabile per poterle poi
trasformare ed affermare gli aspetti superiori
provenienti dallAnima.
Lintera opera di trasmutazione della coscien-
za poggia quindi sullassunto che le distorsioni
della coscienza hanno una natura energetica
e che la nostra mente pu, quando adegua-
tamente formata, sintonizzarsi sulle diverse
frequenze dellessere, percepirle e modicar-
ne i contenuti. In questo modo i circoli viziosi
vengono sostituiti da circoli virtuosi che pro-
gressivamente si radicano come nuove mo-
dalit di essere e fare.
Il lavoro di meditazione quindi compiuto
in due direzioni: la prima va nella direzione
di ascolto e riconoscimento delle dinamiche
che ci governano, la seconda tende invece,
attraverso tecniche speciche, ad attrarre le
forze del nostro S Superiore, in modo da po-
ter imprimere qualit nuove e rompere pro-
gressivamente le catene della personalit. Il
tutto sostenuto dallacquisizione di una pro-
gressiva base teorica che permette la cono-
scenza dei modelli e delle strutture sottili che
vengono poi sperimentati nella pratica. Con-
temporaneamente lacquisizione di particolari
tecniche di meditazione favoriscono la veloce
trasformazione del campo di coscienza.
Lintera opera si basa quindi sullimportante
riconoscimento del duplice aspetto energeti-
co/psicologico della materia e sulla possibilit
della mente di intervenire attivamente nella
trasformazione della coscienza secondo gli
antichi assunti esoterici: Lenergia segue
il pensiero e Come un uomo pensa nel
proprio cuore, tale egli . Queste sono dap-
prima un ipotesi di lavoro od una intuizione
mentre in seguito sono vericate inevitabil-
mente nella efcacia del lavoro meditativo.
La pratica scientica e mirata sulle distorsioni
della coscienza consente una graduale risolu-
zione dei nodi della personalit. Il processo di
solve et coagula, risoluzione ed integrazione,
consente allindividuo di riconoscere le pro-
prie maschere, risolvere progressivamente le
dualit e tendere verso lunione della propria
coscienza. Tutto questo, come gi detto, tro-
va la propria attuazione nella vita quotidiana,
luogo primo dove la spiritualit deve essere
manifestata.
Con il passare del tempo e con lo sforzo reite-
rato gli spazi negativi diminuiscono venendo
meno il combustibile e si inizia ad alimentare
qualit diverse. Sempre di pi si gode di una
maggior libert interiore; sempre di pi si re-
alizza la bellezza e la pienezza di ci che ci
circonda e si scopre il signicato di ci che
il ne ultimo di questo processo: il dispiegar-
si delle qualit dellAnima che non pu che
manifestarsi come vera Innocuit; lo stato
dessere di colui che ha realizzato lo stato di
unit interiore.
Risolvere i nodi della personalit possibi-
le; affermare la Luce dellAnima possibile
e oggi quanto mai necessario. Una volta
compreso questo, una volta compreso come
questo processo sia scientico e da un cer-
19
to punto inevitabile, il Sentiero non pu che
essere affrontato con ducia, con la certezza
che, al di l del tempo necessario, possi-
bile cambiare realmente. Naturalmente tutto
ci richiede fatica e dedizione dal momento
che le resistenze al cambiamento sono molto
forti; per questo lunico prerequisito richiesto
alla partecipazione alla scuola una forte de-
terminazione ed una scelta di fondo che deve
essere chiara e consapevole. La spinta deve
essere quella di chi decide di riorientare le
proprie energie verso il cambiamento e verso
il servizio, vero scopo del terapeuta esoterico.
Che cos infatti un terapeuta esoterico se
non un individuo che, affrontata e compresa
la sofferenza in s, trasmette le conoscenze
acquisite al prossimo secondo i dettami e le
inclinazioni della propria Anima resa manife-
sta? E la formazione del terapeuta esoterico
proprio lo scopo ultimo di Energheia.
Da ex allievo della prima edizione di Energhe-
ia del 1996 ed attuale insegnante, conclu-
derei dicendo che la cosa che si impressa
maggiormente in me attraverso Energheia e
linsegnamento del suo fondatore Massimo
Rodol, sicuramente la certezza che pos-
sibile manifestare qualcosa di diverso nella
vita, possibile non condividere oltre i mo-
delli distorti basati su sofferenza e distruttivi-
t che ci vengono generalmente propinati e
secondo i quali lumanit vive abitualmente.
possibile invece costruire modelli nuovi ba-
sati su una attivit creativa non dannosa per
noi, per gli altri e per la Vita nella quale vivia-
mo, ci muoviamo e siamo. Credo davvero
che la cosa pi bella di questo percorso sia
la possibilit di vivere la spiritualit non come
fuga ascetica dalla vita, ma immergendosi
e radicandosi sempre di pi nella realt del
quotidiano, plasmando la nostra vita secondo
le nostre vere aspirazioni e non arrendendoci
alle routine dei nostri circoli viziosi. Infatti, solo
in questo modo, immergendoci nella Vita ed
entrando in armonia con i suoi ritmi profondi
potremo trovare la vera gioia e sperimentare
che la Vita realmente Pienezza e non man-
canza e miseria come attualmente la nostre
voci interiori ci sussurrano allorecchio.
Se dovessi quindi denire la nota caratteri-
stica di Energheia la esprimerei con lespres-
sione gioia del fare. La gioia di colui che,
superando ogni resistenza allo stare bene,
impara a manifestare la propria attivit secon-
do le inclinazioni del proprio S Superiore.
La gioia di prendere in mano la nostra vita e
plasmare nel nostro piccolo un mondo in cui
regnano Bene, Bellezza e Verit.
Allora la vita assume davvero un tono sacrale
e magico. Perch cos gi nella Realt.
Hari Om Tat Sat
Fabio Ricchetti
20
Cera una volta un mondo piatto, piatto come
un tavolo. E anche i suoi abitanti erano piatti,
piatti come francobolli. Non esistevano mon-
tagne, n abissi. Non cerano grattacieli, n
metropolitane. Le strade non avevano i dossi,
n le cunette. Spostandosi, gli abitanti pote-
vano andare solo a sinistra o a destra, oppure
avanti o indietro, ma non in alto e in basso. I
bambini non giocavano a pallone, n gli adulti
giocavano a golf: lo sport praticato era soltan-
to lhockey. Si nasceva piatti, si viveva piatti
e si moriva piatti. Insomma, era una vita
un po piatta! Un giorno, per, un bravo gio-
vane, laureato in archeologia, scopr unanti-
chissima iscrizione. Liscrizione parlava di due
splendide citt che in un passato lontanissimo
erano sorte in due punti geograci particolari
di quel mondo: i suoi antipodi. Nella parte pi
oscura, liscrizione alludeva a un collegamen-
to costruito per unire segretamente quelle
due lontanissime citt, un collegamento che,
a chi lo avesse trovato, avrebbe svelato un
nuovo mondo. Il giovane ricercatore decise
di mettersi subito al lavoro. Prese una carta
aggiornata e localizz quei due punti geogra-
ci: erano i siti di due cittadine praticamente
sconosciute ai pi, nulla a che vedere con le
splendide citt che erano esistite un tempo.
Quindi part alla volta della prima delle due.
Arrivato, si chiuse nella biblioteca per con-
sultarne i volumi alla ricerca di un indizio. E
dopo giorni di ricerca un indizio arriv: unan-
tica leggenda confermava quanto contenuto
nelliscrizione, aggiungendovi che lingresso
al nuovo mondo era custodito da un saggio.
Il giovane archeologo decise allora di parlare
con gli anziani di quella localit, e da costoro
venne a sapere che fuori dalla citt viveva un
eremita. Il giorno seguente, di buonora, il ri-
cercatore part alla volta delleremo. Arrivato,
trov il saggio sulla porta che, sorridendo, gli
disse: Ti aspettavo. Mi aspettavi?!, ribat-
t, incredulo il giovane. S. Vieni, entriamo
in casa. Il vecchio si fece raccontare dal gio-
vane la sua storia e nel frattempo gli prepar
una tazza di t caldo. Quando ebbero nito, il
saggio, serio, disse: Ci che tu cerchi sot-
to i tuoi occhi, e sotto gli occhi di tutti, ma non
puoi ancora vederlo, n le persone lo posso-
no vedere. E ci bene. Perch bene?,
domand incuriosito larcheologo. Perch
quella porta conduce, s, a un mondo nuovo,
meraviglioso, ma da quel mondo una persona
ancora malvagia potrebbe distruggere il mon-
do piatto che conosciamo; come invece una
persona buona potrebbe renderlo migliore.
E tu come giudichi me?, chiese il giovane,
impaziente. Tu sei un bravo ragazzo. Quin-
di varcherai tra non molto quella porta per
ammirare la bellezza del nuovo mondo e per
aiutare gli abitanti del mondo che gi cono-
sci. Ma quel momento non ancora arrivato.
Antica saggezza e scienza moderna
Curatore: Gianluca Fontana
QUATTRO PASSI
NELLALTRA DIMENSIONE
21
Prima, devi superare una prova. Dimmi ci
che devo fare e lo far, disse larcheologo
risoluto. Bene, allora ascolta: trasforma il
tuo lavoro in servizio, pensando ogni giorno,
ogni ora, ogni istante che il tuo operato il
contributo che tu dai al mondo. Dimentica te
stesso quando lavori e fatica cos, lietamen-
te, per sette anni. Poi ritorna da me. A quel
punto i tuoi occhi potranno vedere. Data
questa indicazione, il saggio non rispose ad
ulteriori domande e con cortesia conged
larcheologo. Durante il viaggio di ritorno, il
giovane, ripercorrendo la sua ancor breve car-
riera, si rese conto che, no ad allora, aveva
lavorato principalmente per la gloria, piccola
o grande, che ogni scoperta procura. Dora in
avanti non avrebbe pi potuto essere cos, se
davvero voleva conoscere il nuovo mondo. E
cos fu. A mano a mano che gli anni passava-
no, il desiderio di successo veniva afancato
e superato da un crescente desiderio di poter
raccontare agli uomini, attraverso i reperti ar-
cheologici, la vera storia del nostro mondo;
una storia della quale luomo moderno po-
tesse apprezzare gli aspetti migliori e trarre
insegnamenti da quelli peggiori. Mentre in lui
avveniva questo cambiamento, anche la ca-
pacit visiva si modicava. Oltre che vedere a
destra e a sinistra, in avanti e indietro, comin-
ci a che a poter vedere un po verso lalto
e il basso, iniziando cos a scoprire la terza
dimensione, totalmente sconosciuta agli abi-
tanti di quel mondo piatto. La predizione del
saggio si stava avverando. I sette anni pas-
sarono pi in fretta del previsto, e, quando
fu il momento, il giovane si rec di nuovo a
casa delleremita. Bentornato, gli disse il
saggio abbracciandolo. Vieni, entriamo. Il
vecchio si fece raccontare come era andata la
prova e intanto gli prepar una tazza di t cal-
do. Quando ebbero nito, il saggio disse: Il
tuo animo pronto. I tuoi occhi quasi. Chiu-
dili. Il giovane, appena li ebbe chiusi, sent le
mani delleremita che glieli soravano, men-
tre un brivido caldo saliva lungo la schiena.
Ora anche i tuoi occhi sono pronti. Aprili.
Quando larcheologo li apr, la sua capacit
di vedere in alto e in basso, cio nella terza
dimensione, era pari a quella usuale di vede-
re nel mondo piatto. Ora, usciremo di casa.
Appena fuori, voltati e alza gli occhi, come hai
imparato, disse il vecchio. Il giovane segu
le indicazioni e, con sua grande sorpresa,
vide davanti a s il collegamento di cui par-
lava lantica iscrizione. Si dipartiva dalla casa
del saggio, sviluppandosi per nella terza di-
mensione, verso lalto. Un giorno gli uomini
lo chiameranno ponte, comment il saggio.
Esso unisce questa citt a quellaltra citata
delliscrizione, attraversando tutto il nostro
mondo piatto, da un capo allaltro. Vieni, salia-
moci e percorriamone un tratto insieme.
stupendo il panorama che si pu ammirare
da quass, disse larcheologo. E inoltre si
pu controllare tutto il nostro mondo, da un
estremo allaltro. Certo, rispose il saggio.
E proprio questo il problema Da tempo
immemorabile esiste questo ponte. E di epo-
ca in epoca la sua esistenza stata rivelata a
quegli uomini che, come te, si sono preparati
a dovere, divenendo perfettamente innocui.
Ma, ahim, esistono anche altre modalit per
sviluppare la vista nella terza dimensione, e
quindi scoprire questo ponte. Modalit che
nulla hanno a che vedere con il presupposto
dellinnocuit, che noi saggi insegniamo. Il
risultato che dalla notte dei tempi a que-
sto ponte hanno accesso, oltre che uomini
saggi, anche uomini molto malvagi, ai quali
non sta a cuore lo sviluppo del nostro mon-
22
do, ma solo i loro interessi personali. E quindi
da sempre su questo ponte il bene e il male
si affrontano. E io adesso che cosa dovrei
fare?, chiese confuso il giovane. Serba il
segreto e lavora per il mondo, venendo quas-
s ogni volta riterrai che il tuo servizio possa
avvantaggiarsene. Il giovane annu e prest
giuramento. Dopodich, insieme, percorsero
ancora un tratto del ponte, ammirando la bel-
lezza di quel mondo. Da quel giorno, la vita
dellarcheologo non fu pi la stessa di prima.
Pur non ricercando il successo, divenne sem-
pre pi famoso per lutilit delle sue scoperte.
Alla ne della carriera, si ritir a vivere nella
casa del saggio, che nel frattempo era andato
a prestare servizio in unaltra dimensione
E, manco a dirlo, un giorno, un bravo giovane
si present da lui, desideroso di conoscere il
nuovo mondo
Questa la vicenda che forse accadde in quel
mondo, a due dimensioni. E se una vicenda
simile potesse accadere nel nostro mondo,
a tre dimensioni? Beh, in tal caso, vorrebbe
dire che esiste una quarta dimensione della
vita, tanto nuova per un abitante del nostro
mondo quanto nuova lo la terza per un abi-
tante di un mondo piatto.
Il tutto con non poche conseguenze. Per
esempio: chi, come diciamo noi, muore, for-
se non muore davvero, ma trapassa soltanto,
ovvero passa in unaltra dimensione e, seb-
bene i suoi cari ne perdano il contatto, lui con-
tinua a vederli; chi al mattino, risvegliandosi,
dice di aver visitato nottetempo persone o
luoghi lontani, forse ci stato davvero di per-
sona, e non ha sognato o, meglio, il sogno
stato un viaggio vero e proprio; chi, entrato in
coma, al risveglio racconta di essersi visto nel
letto di ospedale, insieme a chi si prendeva
cura di lui, forse ha visto davvero; chi ha scrit-
to dellesistenza degli aiutatori invisibili e dei
maghi bianchi, nonch di quella delle streghe
e dei maghi neri, forse ha scritto il vero.
Insomma, se una vicenda simile potesse ac-
cadere nel nostro mondo, vorrebbe dire che
laldil esiste davvero, con tutto quello che
ne consegue, e che quando il nostro cuore si
sar aperto abbastanza, i nostri occhi saranno
aperti a sufcienza per vederlo senza perico-
lo, per noi e per gli altri Allora, il bene che
potremo fare per il nostro mondo sar molti-
plicato e la bellezza che potremo ammirare
inimmaginabile.
Detto questo, per, rimane una domanda:
Ma sar vero?. Per scoprirlo, non ci resta
che fare come fece il giovane archeologo.
Gianluca Fontana
23
Il presente uisce in quellampia, vorticosa
corrente che proviene dal passato, e cos
antichi legami riprendono forma: un uomo e
una donna si incontrano, intuiscono di essere
fatti luno per laltra (ed proprio cos), pro-
fondamente convinti che sia amore eterno,
assoluto, perfetto, totalizzante. Ma di fatto
quellamore non solo Amore. Il terreno
inizia presto a franare, e ci che si rivela unire
ogni giorno di pi passato in comunione,
qualcosa daltro. Le crepe si aprono a vista
docchio e il nido damore si trasforma pro-
gressivamente in prigione, uno spazio an-
gusto, teatro di comportamenti subdoli tesi
allaffermazione di s, del proprio potere e
quindi allinibizione e allannientamento re-
ciproci. Nel ripetersi dei giorni, intrappolati
dalla routine, preda dei propri automatismi,
ci si dimentica della scintilla, quella che ave-
va acceso i cuori e inammato lanimo. La
gioia si spegne, subentra la noia rafforzata
dal calo del desiderio sessuale. Ci si deprime
e si soffoca laltro, oppure si cerca altrove
limportante sporgersi dalla nestra per non
guardare in casa...
Del resto, come si riconferma il karma in
questa vita? Si nasce con delle condizioni
che richiamano ci che allo stato latente, e
quindi non risolto. Il subire come effetto, per
esempio, trova la sua causa nellagito. Poi,
chiaro, si accetta solo dopo aver compreso,
ma questo avviene superando la sensazio-
ne di disagio che deriva dal vivere consape-
volmente quel tipo di emozione. Lessere
proiettati, come avviene, nel mondo della for-
ma, fa s che percepire il solo subto porti ine-
vitabilmente a una idealizzazione fuorviante.
Porsi nellottica di spostare la visione dal su-
bto allagto fa crollare il velo illusorio. Cade
lidenticazione nei ruoli, non esistono pi vit-
tima e carnece (luomo bastardo e la donna
succube, tanto per usare luoghi comuni).
Emerge la possibilit concreta di risanare le
passate ferite attraverso lassumersi, in primo
luogo, la responsabilit delle proprie azioni, e
laccettare ci che siamo, anche quella rab-
bia che teniamo spesso debitamente celata.
Riconciliarsi e includere, dunque, a partire da
noi stessi. Perch in fondo tutto il percorso
di autoconoscenza e puricazione si traduce
nellama il prossimo tuo come te stesso
mirabilmente sintetizzato dal Maestro Ges.
Daltra parte: Se c una guerra in noi stessi,
come possiamo avere un buon rapporto con
qualcun altro?
1
.
Arriviamo in questa vita incontrando vari per-
sonaggi, pap e mamma per primi; questo
determina lestroessione dei vari aspetti del
maschile e del femminile che compongono
la nostra coscienza e che andranno a costi-
tuire il tessuto sul quale verranno intreccia-
ti i li della nostra vita. Il partner diventa la
La Coppia sul Sentiero
Curatore: Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini
LALTRO IL NEMICO!
24
proiezione della gura dei genitori e le moda-
lit comportamentali riprendono quellimprin-
ting preciso che deriva dellinfanzia. Tuttavia
ora non allora; stiamo attualizzando quindi
qualcosa che non pi. E se linfanzia ci mo-
stra i nostri elementi costituenti, come gio-
chiamo ora che siamo adulti? Perch, volen-
do, sarebbe opportuno lavorare sugli aspetti
ancora immaturi, tanto per crescere Le
dinamiche dellinfanzia condizionano quelle
attuali. Abituiamoci a prendere in considera-
zione come agiamo certi meccanismi interni
mentre ci relazioniamo e come ci rapportia-
mo, ad esempio, nel volere avere ragione a
tutti i costi, partendo dal presupposto che il
male non ha mai ragione Lavere ragione
sempre unimposizione di potere legata a una
distorsione. Se cominciamo a minare, ricono-
scendole, le motivazioni di quella distorsione
che comprende una serie di bisogni (attirare
attenzione, essere amato come dico io etc.),
la roccaforte comincia a sgretolarsi, ma non
senza pene, anche se in realt ci determina
un nuovo radioso inizio, una rinascita gioio-
sa Il processo di presa di coscienza rappre-
senta infatti il principio della ne per questi
spazi di coscienza ancora ciechi e avidi che
rivendicano il diritto alla vita e per questo vo-
gliono continuare a nutrirsi di quelle qualit
che manifestiamo proprio attraverso odio,
recriminazione, prevaricazione. Nel momen-
to in cui proviamo ad andare oltre, nella dire-
zione dellinnocuit e dellequanimit, scatta
la minaccia e si sfoderano le spade. Minac-
cia e ingiustizia, del resto, viaggiano insieme
come causa ed effetto (dellignoranza, per),
il cui prodotto si concretizza nell io ho ra-
gione. Dallavere ragione al proclamare la
(propria) giustizia, generata da un subto rite-
nuto ingiusto, il meccanismo sempre quello
dellemersione di quella parte distorta in noi
che viene da un passato pi o meno antico e
che vuole affermare la propria spontaneit
distruttiva, concretizzandosi in forme pen-
siero imperniate su punti di ssit ossessivi.
Daltra parte, lo sviluppo della potenza creati-
va insita in ognuno sta proprio in questopera
di trasformazione della coscienza, attraverso
la capacit di reazione e intervento nelle dina-
miche della vita, che si realizza in unit. Nel
guardare ad esempio, in relazione alle nostre
pretese e aspettative, si scopre che c tutto
un mondo dietro. Minaccia di abbandono, tra-
dimento, riuto: cos scatta la repulsione, in
particolare per laltro, perch poi questi aspetti
si scaricano perlopi nel rapporto di coppia e
ci accompagneranno, bont loro, no alla 4a
Iniziazione, s, proprio quella dellArhat, il Libe-
rato Effettivamente sai che liberazione
Alla luce di tutto ci, perch non considera-
re lestrema utilit della specularit insita nel
rapporto di coppia, per coltivare la propria in-
nocuit, vero obiettivo delluomo cui spetta
il grande privilegio, la splendida opportunit,
di passare dal quarto Regno (umano) al quin-
to (Regno dei Cieli), invece di riconoscere
nellaltro un aggressore? Siamo ancora agli
antipodi della comprensione, della consape-
volezza, impaludati e affezionati allignoranza,
immersi in quella nebbia che non ci consente
di scorgere al di l del nostro naso.
Ma in realt cos che si ribella? Non certo la
nostra anima, che rema lungo la corrente del-
la vita, ma la nostra personalit, che invece
nuota controcorrente, con le sue necessit
di affermazione e prevaricazione, impiantate
su basi egoistiche e pronte a lottare per la
sopravvivenza in caso di attacco. Tutto que-
sto comporta una gran fatica e il risultato
stare male! Che bello!
25
Perch poi, cos : il sentiero implica la tra-
sformazione di tutto ci che non in linea con
la vita e il suo uire. E anche se nulla si crea,
nulla si distrugge, tutto si trasforma, il pas-
saggio radicale: ogni atomo non conforme
alle frequenze progressivamente pi elevate
cui viene sottoposto, oppone resistenza, ma
una partita senza storia (per fortuna). E su
questa parentesi sia consentita una piacevo-
le digressione: s, vero, affermiamo che la
vita una e desideriamo riconoscerci sempre
pi e sempre meglio in essa con un accre-
sciuto senso di unit a parole! Ma, a fatti,
quanto siamo recalcitranti, quanto remiamo
controcorrente? E, proprio per questo, se non
ci fosse la vita, una, a sospingerci in avanti
attraverso le esperienze, a correggere le tra-
iettorie, a gettare sassi nella giusta direzione,
che evoluzione sarebbe, se dipendesse solo
e soltanto da ognuno di noi? Da un lato pos-
siamo vedere quanta poca cosa siamo (ego)
disallineati dalla vita, dallaltro quanta potenza
possiamo esprimere (Ego) in seno ad essa,
sostenendola e afdandoci, riscoprendo la
bellezza nel fare e favorendo al contempo la
discesa dellAnima sui piani della personalit.
La passivit rispetto al mondo, rispetto allal-
tro, consente di incolpare sempre qualcosa
o qualcuno e di garantire belli saldi i nostri li-
miti, ignari del fatto che altro non sono che la
causa di tutte le nostre sofferenze. Lindiffe-
renza la radice del male, la crudelt il suo
sviluppo. La nota battuta Continuiamo pure
cos, facciamoci del male... trova riscontro
pratico sia nel rapporto con noi stessi sia in
quello con laltro, e quindi col mondo intero.
Nel tempo laltro diviene in qualche modo
scomodo, o di comodo per trincerarci ancor
di pi nelle nostre posizioni, e non ha impor-
tanza il grado di ragione al quale ci appellia-
mo, anzi spesso ci si attacca alle banalit, tan-
to pi inme, quanto pi martellanti: da l si
evolve nella distruttivit reciproca che allon-
tana, separa, divide. E poi? E poi capita che
ci si lascia e il bello che ci rapportiamo poi
a un altro che inevitabilmente ci riporta esat-
tamente l dove eravamo rimasti nella rela-
zione precedente. Ma ridicolo!, viene da
pensare come reazione spontanea. E invece
perfetto, perch bisogna entrare nella com-
prensione del rapporto fra passato e futuro.
E nch non andiamo a considerare lodio
e la repulsione che sono in noi, reali cause
propulsive di specici effetti, non cambier
nulla, veramente, nel nostro mondo di rela-
zione, nella qualit dei nostri rapporti, nella
nostra vita. Ci che insopportabile nellaltro
ci che non vogliamo vedere e riconoscere
in noi, questo il punto. Infatti parliamo di re-
criminazione, cio rivolgiamo le accuse allal-
tro di ci che invece nostro, non vogliamo
che laltro ci faccia ci che invece noi (spes-
so inconsapevolmente) facciamo. C mol-
ta differenza tra la recriminazione e la sana
indignazione; la prima produce e alimenta la
distruttivit, la seconda la blocca. Al cospet-
to di chi innocuo cessa ogni ostilit
2
e, di
contro, al cospetto di chi ostile cessa ogni
innocuit: a noi la scelta
Giorgio Ricci Garotti
in collaborazione
con Monica Giovannini
1
E. PIERRAKOS, Unione Creativa, a cura di
J.Saly, Crisalide, Spigno Saturnia 1995.
2
PATANJALI, Yogasutra, libro II n. 35.
26
Mitologia e Sentiero Iniziatico
Curatore: Graziano Fornaciari
ERCOLE E LA RICERCA
DEI POMI DORO
DELLE ESPERIDI
Ercole deve affrontare la sua terza fatica, la
quale si svolge nel segno dei Gemelli, un se-
gno duale nel quale il bisogno di unit divie-
ne pi pressante, portando il nostro Eroe alla
ricerca di un maggior contatto con la propria
anima. Dopo le prove precedenti lanima
pi prossima alla verit, ma contrariamente
a ci che si potrebbe pensare, viene esalta-
ta la dualit presente nellaspirante, il quale
sente tendersi allo spasimo, in uno sforzo
che pu far cadere nelle vie di minore resi-
stenza. facile cadere preda delle proprie
illusioni, se si rimane isolati nel regno delle
idee, che devono essere concretizzate e rese
manifeste: lalbero infatti si vede dai frutti.
Si giunge a questa prova dopo un periodo di
notevole riessione interiore, che conduce al
radicamento di unaspirazione che sempre
meno pu essere intaccata. Ci che prece-
de il vero sforzo, che conduce ad identicarsi
con il servizio, rappresentato dalla volont
di accertarsi di persona della presenza dello
Spirito in ogni cosa, attraverso lautodiscipli-
na necessaria.
Gemelli un segno di aria, la quale rappre-
senta lelemento del regno della mente,
da sempre ponte di passaggio per il regno
dellintuizione; a questo punto, laspirante
pu esplorare uno spazio pi ampio della
propria coscienza, tale da includere anche
il corpo mentale. Nellunit egli pu trovare
la risposta alle sue ricerche, una ricerca che
sar pi produttiva nel momento in cui sapr
abbandonare le impellenti necessit, in luogo
di un bisogno vero, che vada nella direzione
del servizio verso i propri simili. Gemelli le-
gato allaspetto intelligenza, e rappresenta i
rapporti, governa il linguaggio, le comunica-
zioni ed il commercio.
Il reggente essoterico del segno dei Gemelli
Mercurio, che permette la comunicazione
fra anima e personalit. Mercurio glio di
Zeus e di Maia, glia di Atlante, il messag-
gero di Zeus, la guida delle ombre alla dimo-
ra di Ade, dio dei morti e signore del regno
delloltretomba; esso viene descritto con
elmo e sandali alati, mentre impugna un ca-
duceo con due serpenti. Il reggente esoterico
Venere, la quale unica e sotto il cui inus-
so agisce la Legge di Attrazione: il pianeta
Venere rappresenta nei confronti della Terra
laspetto animico e fonte di attrazione per il
nostro pianeta, che al momento non sacro,
ma che lo diverr quando sapr unire ci che
ora separato.
Nella costellazione dei Gemelli abbiamo la
storia della crescita delluomo verso la matu-
rit, attraverso il graduale dominio della per-
sonalit, la quale deve farsi da parte afnch
lanima possa sedere sul suo trono. Se vo-
gliamo che qualcosa cresca nelle nostre vite,
dobbiamo necessariamente far decrescere
27
quegli aspetti che tolgono nutrimento al no-
stro vero s; dobbiamo imparare ad abbando-
nare tutto ci che diviene un peso per ulterio-
ri conseguimenti. Il tutto ben rappresentato
da due stelle presenti nella costellazione dei
Gemelli, chiamate dai greci Castore e Pollu-
ce: il primo rappresenta lanima, mentre il se-
condo la personalit. Nel volgere il capo ver-
so la volta celeste possiamo osservare che
Polluce sta perdendo dintensit a favore di
Castore che rappresenta lo Spirito presente
nelluomo.
In questa prova ad Ercole fu detto di cercare
lalbero sacro, lalbero della sapienza, sul qua-
le maturavano le mele doro delle Esperidi. La
mela un simbolo mitologico che ritroviamo
nel giardino dellEden: allora si parlava di una
sola mela, responsabile dellimmersione nel-
la materia e della possibilit della conoscenza
del bene e del male, una conoscenza ricondu-
cibile alla mente e alla inevitabile sofferenza
che produce, ora, invece, possiamo accedere
alla pluralit della vita e alla possibilit di per-
cepirla unita e non separata. Le Esperidi era-
no ninfe, vivevano in un giardino, e con laiuto
del serpente Ladone proteggevano lalbero
sacro con le mele doro; la parola ninfa deri-
va dal greco nymphe, che signica giovane
donna; esse erano glie di Zeus e simboli
delle forze elementari della natura.
Ercole nulla sapeva e vagava senza ricono-
scere i segni che la vita gli mandava. A questo
stadio del Sentiero lillusione possiede anco-
ra una notevole presa e lanima, per quanto si
manifesti con modalit differenti, non viene
riconosciuta. Lanima in questa prova sim-
boleggiata da Nereo, glio di Ponto (il mare)
e Gea (la terra). Nereo, come altre divinit del
mare, possedeva il dono di vaticinare il futuro
e quindi si mascherava per non essere con-
tinuamente importunato. Lanima a questo
punto difcilmente percepibile, laspirante
preda delle proprie illusioni e utilizzerebbe
contatti superiori per conoscere il proprio fu-
turo, una conoscenza che lo allontanerebbe
dalle sue reali necessit, rappresentate dal
qui ed ora ove seminare quanto necessa-
rio per raccogliere adeguatamente. I poteri
dellanima verranno riconosciuti nel momen-
to in cui potranno essere utilizzati con intel-
ligenza.
Non possedendo sufciente tenacia per pro-
seguire il suo viaggio verso nord, e quindi
verso lo Spirito, Ercole sincammin verso
sud, verso le tenebre, incontrando Anteo, il
serpente glio di Poseidone (dio dei mari) e
Gea (la terra): nella sua ignoranza riconobbe
in Anteo colui che gli impediva di giungere
allalbero sacro. A questo punto del Sentiero
facile percepire chi ci limita come posses-
sore di ci che ci necessita. Luso della forza
sica prevale sullintelligenza. Ercole combat-
t infatti pi volte con il serpente vincendolo,
ma mai completamente, no a quando egli
non comprese che doveva sollevarlo in aria,
nellaspetto mente, dove la materia perde di
potenza.
Il percorso verso lalbero sacro ancora lun-
go, ed Ercole non pu evitare dessere ancora
intrappolato dalla sua scarsa intuizione, che lo
porta ad illudersi nuovamente nel momento
in cui incontra Busiride, glio delle acque, del-
la stirpe di Poseidone. Le acque rappresenta-
no lelemento del desiderio: Ercole riconosce
in esse lapparente saggezza, e si mette a se-
guire questo falso maestro, la cui caratteristi-
ca di togliere responsabilit per accrescere
laspetto egoistico della personalit.
Questo tratto del percorso riconoscibile in
ognuno di noi, nel momento in cui rinuncia-
28
mo alla nostra ricerca ascoltando i falsi ma-
estri che provengono dalla personalit e che
minano la nostra vera forza. Il percorso verso
nord duro, pieno di difcolt, lanima cala-
mita la nostra attenzione e produce la tensio-
ne necessaria ponendo laccento sulla dualit
per riconoscerne lunit. Sappiamo quanta
fatica costi forgiare la via verso larmonia, ed
facile cadere nelle mani di chi alita dietro
le spalle asserendo linutilit della ricerca e
proponendosi di colmare ogni lacuna al no-
stro posto. Questo vale per le persone e per
tutto ci che emerge di separativo dalla no-
stra coscienza, possa essere un pensiero,
unemozione o unazione sancita nel sico. Il
dubbio insorge in modo subdolo e come un
pitone ci stringe sempre pi nel momento in
cui desideriamo essere sgravati dalle respon-
sabilit. Ercole riusc a liberarsi nel momento
in cui risuonarono le parole di Anteo, le quali
asserivano che la verit dentro ognuno di
noi, luogo ove evocare la forza necessaria per
potersi liberare.
Nel frattempo Ercole si era notevolmente pu-
ricato ed aveva tratto notevole esperienza
da ci che gli era accaduto, ed incontr sulla
sua strada Prometeo, famoso per aver dona-
to al genere umano il fuoco, che egli nascose
allinterno di una pianta di nocchio, alloscu-
ro di Zeus, con il quale giunse a diverbio a
causa di pareri contrastanti sul genere uma-
no; durante la notte Zeus vide la terra rico-
perta di luci ed adirato incaten Prometeo ad
una roccia.
Ercole vide Prometeo incatenato ed emerse
la dualit: egli era infatti diviso tra il continua-
re la ricerca o il fermarsi ad aiutarlo correndo
il rischio di ritardare la sua prova. Questo mo-
mento dilaniante nella vita dellaspirante,
ma quanto serve per riconoscere lunica di-
rezione che conta, rappresentata dalla capa-
cit di servire, eclissandosi dalla personalit
che richiede una indebita attenzione. Lantico
motto recita che cedendo che si riceve,
ed Ercole si sofferma ad aiutare Prometeo, il
quale attaccato da avvoltoi che gli lacerano il
fegato, simbolo del desiderio. Ercole, liberan-
do Prometeo, libera se stesso dal desiderio
che da troppo tempo lo lacerava, rinunciando
ad essere egoista e a soddisfare se stesso.
Il sacricio lacer i veli dellillusione e per
la prima volta ud da un pellegrino (simbolo
dellanima) che passava che lalbero sacro si
trovava poco distante. A questo punto era
certo del suo successo, certo che si sareb-
be impadronito delle mele doro, uccidendo
il drago che le proteggeva. Ma, ancora una
volta, egli dovette arrestarsi, davanti a lui so-
stava Atlante che vacillava sotto il peso del
mondo. La sua ricerca svan e senza indugio
corse ad aiutare il gigante prendendo su di s
il pesante fardello. Improvvisamente il peso
svan, come sempre sparisce nel momento
in cui laiuto viene donato senza riserve, in-
curanti di ci che si pu perdere. Il sacricio
svela i doni e le mele doro appaiono come
dincanto nelle mani di Atlante: la ricerca
nita.
Atlante mise in contatto Ercole con i tre
aspetti dellanima, le tre sorelle delle Espe-
ridi, le quali possedevano le altre mele doro
recanti la necessit di servire per giungere ad
esse, ricordando ad Ercole limportanza degli
atti damore per contattare lanima.
Graziano Fornaciari
29
Lo studio della Scienza dei Sette Raggi ci
apre spazi sullinnito talmente vasti che si
fa fatica anche solo ad immaginarli, comun-
que nch non la sperimenteremo la dovre-
mo continuare a considerare una ipotesi. La
scienza, la religione, la losoa e larte espri-
mono diverse prospettive sulla realt forma-
le, e ntanto si rimane nel mondo della forma
ladesione ad una specica visione pu con-
tribuire ad alimentare le contrapposizioni nel
seno del genere umano, invece la diversit
genera vitalit quando ci si chiarisce che tutto
quello che lumanit produce si innesta in un
processo pi grande che possiamo compren-
dere intuitivamente con laffermazione esote-
rica che tutto Uno. Lunica Vita si riconosce
in tre aspetti: vita, qualit, apparenza( forma),
ossia spirito, anima, corpo. Essa si esprime
anche tramite sette qualit che generano le
miriadi di forme esistenti. Nel molteplice si
completata la differenziazione, il mondo
manifesto prodotto continuamente dalle
sette Vite, le quali infondono Vita alle forme
costituendone lo scopo, le leggi e limpulso
ad evolvere. Il pensiero umano da sempre
specula e discute sulla triplice natura della
divinit, ad esempio nel cristianesimo soltan-
to con il concilio di Nicea nel 325 d.C. viene
affermato per dogma che il Padre, il Figlio e
lo Spirito Santo sono tre Persone o Iposta-
si, uguali (consustanziali) e distinte dellUni-
co Dio. Nellinduismo i tre aspetti del divino
vengono riassunti nella Trimurti dove Brama
il creatore, Visn il conservatore e Shiva il
distruttore. Anche nei culti egizi, celti, germa-
nici e romani possiamo individuare una trinit
divina alla base della manifestazione. Anche
la losoa utilizza il modello della triplicit, in-
fatti in India per spiegare le qualit della ma-
teria (prakriti) si utilizzano i tre guna (attributi)
e cio: tamas (staticit), rajas (eccitazione),
sattwa (ritmo), mentre in occidente Hegel,
nella Fenomelogia dello spirito, introduce la
dialettica come strumento per conoscere la
realt. In effetti qualsiasi evento una sintesi
che risolve lincontro di una tesi con il suo op-
posto, cio lantitesi.
Adesso vediamo praticamente la connes-
sione che esiste tra il tre e il sette. Almeno
chi si diletta con la pittura sa che vi sono tre
colori fondamentali (blu, rosso e giallo) che,
mescolati in modo appropriato, generano al-
tri quattro colori. Quindi siamo arrivati a di-
mostrare empiricamente che sette elementi
derivano dalla combinazione di tre elementi.
Il numero sette ritorna continuamente in ogni
ambito della vita, ad esempio i sette giorni
della settimana, le sette note musicali, i set-
te colori dellarcobaleno, i sette vizi capitali,
le sette virt cardinali, i sette Arcangeli, le
sette stelle dellOrsa Maggiore, ecc. Inoltre
la Scienza della Vita ci insegna che esistono
Il Raja Yoga e lesoterismo
Curatore: Luca Tomberli
I SETTE RAGGI
30
sette piani della creazione, sette principi vita-
li, sette chakra, sette pianeti sacri, ecc. Nelle
righe precedenti ho elencato alcuni aspetti
del patrimonio della conoscenza del gene-
re umano che sembrano cos distanti uno
dallaltro, ma che possono essere ordinati ed
uniti, oltre che spiegati, dallo studio sui Sette
Raggi. Infatti la scienza dei Sette Raggi rap-
presenta lo scopo e lapprodo ultimo dellat-
tivit umana. Non siete almeno incuriositi da
questa possibilit, anche seppur teorica al
momento, che esiste un maggiore sintetico
che comprende il minore, tanto che gli sbagli
e le conquiste dellumanit - se collocati in un
progetto in divenire - assumono altri conno-
tati, perdendo quella qualit di drammaticit
che ce li fa riconsiderare nella giusta misura?
Invece di alimentare la divisione, come usa
fare il genere umano, lo studio dei raggi ci
far avanzare lungo il sentiero che procede
dal molteplice alluno, cio no a comprende-
re che proveniamo dalla Casa del padre e vi
stiamo facendo ritorno. I Sette Raggi possia-
mo considerarli come sette vite coscienti che
portano in essere le leggi per attuare il piano
divino che passa anche attraverso loro: essi
sono il tramite pi diretto tra il mondo e Dio.
NellApocalisse vengono descritte sette lam-
pade ardenti, che sono i sette Spiriti di Dio
che stanno di fronte al Trono di Dio stesso.
Ogni Vita di raggio viene espressa da un pia-
neta sacro, anche se poi tutti e sette i raggi
alimentano ogni pianeta. Questa modalit ri-
propone e si conforma al proposito divino, ed
riscontrabile in ogni piano della creazione e
in ogni regno. Infatti anche luomo, in quanto
espressione del volere di Dio, porta in s ed
esprime qualit di alcuni raggi, pur avendo la
possibilit di essere in contatto con tutti i rag-
gi attraverso i sette chakra pricipali, che sono
i punti di ingresso dellenergie di raggio.
I Sette Raggi vengono deniti:
Primo Raggio: Volont e Potere; Secondo
Raggio: Amore e Saggezza; Terzo Raggio:
Intelligenza Attiva; Quarto Raggio: Armonia
tramite conitto; Quinto Raggio: Conoscenza
concreta; Sesto Raggio: Devozione e Ideali-
smo; Settimo Raggio: Ordine e Cerimoniale.
Le sette energie di raggio inuenzano conti-
nuamente il regno umano, promuovendone
levoluzione, pur non intaccando il libero arbi-
trio individuale che contribuisce a determinare
la risposta di quanto messo in moto dallalto.
Infatti in ogni essere umano la reazione allim-
pulso vitale differente, e ci si palesa nella
modalit e nella tempistica di espressione di
quanto viene percepito. Lo studio dei Sette
Raggi necessario se vogliamo conoscere
la complessit della natura umana, perch la
monade, lanima ed ogni corpo di manifesta-
zione esprimono qualit di uno dei raggi di cui
sono espressione. Alla luce di questa cono-
scenza il Maestro Tibetano ci insegna che
arrivato il momento in cui possibile e neces-
sario fondare una nuova psicologia che tenga
conto della vita oltre la forma rappresentata
dal mondo dellanima. Infatti le problemati-
che che afiggono il corpo sico, emotivo e
mentale rimarranno tali no a quando la luce
dellanima non potr manifestarsi nei suoi
corpi di espressione. Inoltre, considerando
gli afussi delle energie di raggio nel pianeta,
con lo studio dei Sette Raggi si pu rileggere
la storia facendo una maggior chiarezza sul
corso degli avvenimenti.
Luca Tomberli
31
Luomo, dopo essersi immerso in Maja e
dopo avere lacerato il velo dellillusione, scen-
de dalla Croce mobile, dove ha compiuto il
Sentiero del dolore; esso da uomo comune
divenuto discepolo, e ora si appresta a salire
sulla Croce ssa per compiere il Sentiero del-
la prova; la sua personalit puricata e inte-
grata ora pronta ad incontrarsi con lanima
per sottomettersi ad essa. Sulla Croce mo-
bile luomo si addentrato nei misteri dello
Spirito Santo, e ora pronto per conoscere
il Figlio, la cui energia pervade la croce ssa.
La Croce ssa infatti correlata allenergia
di 2 raggio, di amore e saggezza, che rivela
laspetto coscienza della vita, ed connessa
al centro chiamato Gerarchia, riguarda quindi
lanima ed opera a livello sistemico, attraver-
so Taurus, Leo, Scorpio ed Aquarius.
La Croce ssa, o croce del Cristo in croce,
governa la vita delluomo da discepolo in pro-
va a discepolo accettato, inuendo sulluomo
durante le prime tre iniziazioni. Il principio
cristico si diffonde sullumanit attraverso
questa croce, tramite lopera della Gerarchia;
infatti lenergia di Sirio connessa alla co-
stellazione di Scorpio, la quale ne emana la
luce e la diffonde a tutta la croce. Non a caso
Scorpio la costellazione che determina con
il suo inusso linversione sulla ruota facendo
penetrare nel sistema solare lenergia di Sirio
che evoca con le sue vibrazioni una rispon-
denza a cui lanima, pronta, risponde.
Da qui si evince il fatto che la coscienza il
tema centrale di questa croce, che, attraverso
i suoi quattro rami, diffonde energie che con-
cernono in modo particolare lo sviluppo della
coscienza, e luomo, rispondendo alle qualit
dei raggi che emanano dai pianeti esoterici
di questa croce, dalla mutevolezza passa alla
ferma direzione e segue lintento irremovibile
della sua anima.
Inoltre i pianeti che formano la croce ssa
portano in manifestazione tutti i raggi, tranne
il 3, e questa una ulteriore conferma che
questa croce si occupa principalmente degli
aspetti della coscienza, infatti il 3 raggio
legato alla manifestazione e alla materia, che
qui non prevalente, perch prevale laspet-
to coscienza. Il 3 raggio quindi non appare,
anche se sempre presente perch emana-
to dalla Terra stessa e anche perch attivato
dal 7 raggio tramite Urano.
La coscienza, da coscienza di massa, tipica
di Cancer, diviene coscienza di s attraverso
le energie di Leo, per divenire poi, tramite
Aquarius, opposto polare di Leo, coscienza
universale. Su questa croce lorientamento
spirituale, che verticale, scorre attraver-
so lasse polare Leo-Aquarius, dove luomo
impara a decentrarsi da s e a divenire con-
sapevole del gruppo, iniziando cos a servire
lumanit; invece linclusivit orizzontale pas-
Astrologia esoterica
Curatore: Maria Grazia Barbieri

LA CROCE FISSA,
CROCE DEL CRISTO IN CROCE
32
sa sullasse polare Taurus-Scorpio, dove vie-
ne riconosciuta lunit di spirito e materia e
dove viene trattenuto tutto ci che attraverso
lesperienza stato compreso della forma e
della sostanza.
In ogni croce troviamo sempre tutti e quattro
gli elementi - aria, fuoco, terra, acqua - dove
ognuno, espresso da una diversa costellazio-
ne, ha una funzione ben precisa. Due sono
gli elementi puricatori, lacqua e il fuoco:
il fuoco continua a livello esoterico ci che
lacqua ha iniziato a livello ortodosso. Lacqua
lava, purica, smuove, distacca, compie la
sua opera di puricazione attraverso Cancer,
Scorpio e Pisces quando il moto della ruota
ordinario, ma quando il moto si inverte allo-
ra il fuoco che brucia tutte le scorie, quindi
lessere umano purica la sua natura e divie-
ne sempre pi sensibile a vibrazioni pi ele-
vate. Aries irradia fuoco cosmico sulla croce
cardinale, Sagittarius irradia fuoco planetario
sulla croce mobile, qui sulla croce ssa Leo
irradia fuoco solare, sistemico, che altro non
che il fuoco dellanima.
In specico su questa croce Taurus e Scorpio
sono la terra e lacqua, e questo sta a signi-
care che linclusivit orizzontale sempre
consapevolezza di espansione della coscien-
za, ma pi interna alla materia. Taurus ha bi-
sogno dellaiuto di Scorpio che, attraverso le
sue prove, lo aiuta a puricarsi e a trasmutare
il desiderio in aspirazione; ma poi loscurit
di Scorpio trova la luce nellocchio di Taurus,
che illuminer le tenebre. Invece lasse Leo-
Aquarius sono il fuoco e laria, dove il fuoco
purica, brucia tutte le scorie, e la coscienza
cos alleggerita e rafnata si eleva leggera su
livelli pi elevati.
Questa croce viene anche chiamata la cro-
ce dellilluminazione, infatti in essa troviamo
i vari gradi di consapevolezza della luce che
deve esprimersi in noi. Tutti e quattro i segni
di questa croce esprimono il concetto di illu-
minazione, e a due a due, come opposti pola-
ri, lavorano insieme per portare a compimen-
to lopera della croce ssa, la quale illumina e
libera luomo che vi crocisso.
In Taurus, segno del desiderio, c la luce
dellaspirazione; in Leo, segno della coscien-
za di s, c la luce dellanima; in Scorpio,
segno della prova, c la luce che libera dal
giogo della materia; in Aquarius, segno di co-
scienza universale e di servizio, c la luce del
mondo; quindi la croce ssa la croce della
luce, emanata continuamente da tutti i segni
che la compongono.
Gli opposti polari devono arrivare ad unirsi,
a fondersi e a completarsi no a divenire un
unico segno: i 12 devono diventare 6, la croce
diviene una linea, la quale diviene un punto, e
luomo l al centro, diviene un punto radian-
te di luce e di amore, che ha fuso e integrato
in s tutte le energie.
Alla luce di questo concetto, lasse Taurus-
Scorpio diviene molto importante proprio nel
passaggio dalle tenebre alla luce, e laspetto
Taurus viene perfettamente descritto dalle
parole di Cristo: Io sono la luce del Mondo,
se il tuo occhio sar singolo il tuo corpo sar
pieno di luce. Signica avere acquisito la vi-
sione, essere posizionati sul piano dellanima
e avere compreso questa identit fra spirito
e materia. Lo spirito laspetto pi sottile
della materia e la materia laspetto pi den-
so dello spirito: non sono due cose separa-
te. Questo signica anche avere distrutto la
personalit attraverso le prove di Scorpio, e
questo aspetto di Scorpio descritto molto
bene dallepisodio di Ges che nella culla uc-
cide i due serpenti, episodio che simboleggia
33
il fatto che gli opposti non hanno pi potere
da cui consegue la morte della personalit e il
trionfo dellanima.
Taurus il desiderio che viene trasmutato in
aspirazione, loscurit che cede alla luce.
Locchio singolo di cui parla il Cristo loc-
chio di Taurus, occhio della visione che nel
discepolo va a sostituire i due occhi del s
personale. Il discepolo sottoposto alle nove
prove di Scorpio, rappresentate nella mitolo-
gia dallIdra a nove teste; per ottenere la 2
iniziazione, quindi, deve vincere il desiderio
ed innalzare al cielo la sua natura inferiore.
Luomo, invece, sullasse Leo-Aquarius, da
egocentrico diviene consapevole degli altri
e inizia a servire lumanit. I continui scambi
Leo-Aquarius approfondiscono sempre que-
sto concetto, della coscienza di s e della
coscienza di gruppo: questa polarit continua
sempre a lavorare, nch luomo, che in Leo
era unit separata, si immedesima sempre
pi nellumanit, consapevole delluniver-
salit, della fratellanza e del servizio, restan-
do per consapevole della sua individualit
spirituale. Questo concetto di individualit
cosciente viene espresso dalla frase che il
Cristo dice ai discepoli: Che protto per
luomo se conquista il mondo intero, ma per-
de lanima?. Quindi giusto essere consa-
pevoli del tutto, ma restando consapevoli di
se stessi, come individualit. Questa autoco-
scienza va mantenuta, allora progredire sul
sentiero signica espandere linclusivit della
propria coscienza, ma restando consapevoli
del nostro s interiore. Il viaggio su questa
croce si conclude proprio in Aquarius: luomo
qui consegue la 3 iniziazione, poich riusci-
to a liberarsi completamente dalla personali-
t, che ha scontto tramite Scorpio. Luomo
ora ha acquisito la consapevolezza di Aquari-
us di essere acqua di vita per tutta lumanit.
Consapevolezza che descritta dallepisodio
del Vangelo dove il Cristo manda i discepoli
in paese a cercare un portatore dacqua. La
simbologia dellacqua chiara: lacqua della
vita, e Ges dice: Io sono lacqua della vita
che disseta lumanit.
Luomo su questa croce, consapevole della
sua anima, si trova davanti al Guardiano della
Soglia, e scopre che Esso altro non che la
parte ancora indomita della sua personalit
che deve essere scontta per conseguire poi
liniziazione. Il Guardiano della Soglia e lAn-
gelo della Presenza stanno cos uno di fronte
allaltro, e il discepolo deve decidere. La luce
dellanima, sempre pi forte, conduce il disce-
polo ad affrontare le prove di Scorpio e a dare
inizio alla battaglia. La disciplina e il controllo
propri del discepolo, unitamente allamore, lo
portano a confrontarsi con ci che ancora ha
in sospeso dal suo passato e a sconggerlo
denitivamente. Allora il trionfo, e lAngelo
della Presenza nalmente concede alluomo
il permesso di salire sulla croce cardinale, la
Croce del Cristo risorto.
Maria Grazia Barbieri
34
Meditare signica, come abbiamo visto in pre-
cedenza, praticare quellattivit della mente
che Patanjali chiama la disciplina, samyama.
Ossia dharana, la concentrazione, dhyana, la
meditazione e samadhi, lo stato di unione.
Questultima condizione viene denita con
nomi diversi nelle varie tradizioni, come ad
esempio nirvana, illuminazione, estasi etc.
Tutte concordano per, nel descriverla come
uno stato di completa libert dallignoranza e
dalla sofferenza, nonch di piena partecipazio-
ne alla vita, nel suo aspetto celeste, assoluto,
divino etc. Realizzare questo modo di essere,
oltre che dipendere da quelle che, per ora,
deniremo semplicemente corrette pratiche
di vita, impossibile senza agire ci che Bud-
dha denisce retta meditazione, come ottavo
e pi importante punto del suo ottuplice sen-
tiero.
Tipicamente la concentrazione viene applicata
ad oggetti particolari, come immagini sacre,
sacri suoni, preghiere etc, tali che possano fa-
cilmente condurre il praticante ad uno stato di
meditazione su qualit elevate della vita. Pa-
tanjali per si riferisce alla disciplina come ad
una semplice funzione della mente che, con
lesercizio, pu anche divenire automatica.
Cio si pu instaurare una condizione di non
perturbazione, nirodha, del nostro processo
senziente, che in pratica corrisponde ad es-
sere costantemente in meditazione. Questo
fatto non per niente banale, perch signica
che su qualsiasi cosa io diriga la mia concen-
trazione, la mia mente inizia subito a perce-
pire gli aspetti qualitativi che stanno al di l
di quella forma. Il perdurare della meditazione
mi fa essere in samadhi, cio mi fa ricono-
scere la sostanziale unit condivisa da tutti gli
esseri esistenti. Come vedete, meditare non
signica fare il vuoto mentale, bens sviluppa-
re unattivit della mente che la fa aderire agli
aspetti oggettivi ed essenziali di tutta la realt.
Questa condizione il risultato dello sviluppo
di una percezione che va al di l della normale
condizione umana e che dischiude alluomo le
cosiddette dimensioni occulte della vita, quel-
le di cui, da sempre, tutte le tradizioni esoteri-
che e religiose raccontano allumanit.
Si apre la possibilit di cominciare ad indagare
ci che sta al di l della forma e della materia
sica, come i corpi sottili, i chakra, le aure etc,
ossia tutti gli aspetti non materiali della co-
scienza. Il nostro autore poi, nel terzo capitolo
del suo libro, ci parla di una innit di siddhi,
o poteri, che si sviluppano con la pratica della
disciplina, specicando molto bene per che,
pur esistendo come funzioni della vita, que-
sti poteri non sono il ne della ricerca umana,
quanto piuttosto gli effetti di un naturale svi-
luppo. meglio ribadire chiaramente questo
concetto perch la ricerca del potere, o dei
poteri, una delle distorsioni pi pericolose
Il Sentiero Iniziatico
Curatore: Massimo Rodolf
CHE COSA SIGNIFICA
VERAMENTE MEDITARE (parte III)
35
della nostra natura umana. Coltivare questo
desiderio distorce abbondantemente la no-
stra percezione del mondo e, non di rado, ci
pu indirizzare su occulti sentieri del male,
che si costruiscono sullegoismo, lignoran-
za e la distruttivit. Patanjali invece ci ricorda
come la pratica dellinnocuit nei confronti di
ogni essere vivente debba essere, in verit,
la prima ed assoluta norma della nostra esi-
stenza, al di l di qualsiasi potere. Come del
resto ci ha ricordato anche san Paolo, l dove
afferma che qualsiasi carisma, senza lamore,
non niente.
Certo per che, in questo stato di perenne
meditazione, di unit e continuit con la vita,
la nostra visione del mondo si eleva rispetto a
quella normalmente umana, estendendosi
a comprendere la totalit dellesistenza, com-
prese tutte le sue frequenze pi sottili.
In Lettere sulla meditazione occulta Alice
Ann Bailey, che riporta gli insegnamenti del
maestro Tibetano, si afferma che in pratica
si pu meditare sulla forma, sul colore e sul
suono. Questi tre aspetti comprendono tutte
le possibili modalit di meditazione, di tutte le
tradizioni, comprese le paperelle nel laghetto.
Veramente questo discorso potrebbe diventa-
re molto complesso e di sicuro non questo
il luogo adatto per svilupparlo, per, anche se
in modo estremamente sintetico, non possia-
mo non rilevare che la realt stessa, anche
nelle sue strutture pi dense costituita es-
senzialmente di forma, colore e suono. Fra
laltro lapprofondimento della conoscenza di
questi aspetti, a partire dal piano sico, potr
dare luogo a delle tecnologie impensabili e a
dei metodi terapeutici molto interessanti. Giu-
sto per far viaggiare lintuizione, di questi
giorni lannuncio della decodica del suono
del dna umano. Non dobbiamo dimenticarci
che allinizio era il Verbo e che, anche da un
punto di vista scientico, possiamo afferma-
re che ogni cosa esistente esprime una sua
vibrazione fondamentale. Ossia il suo nome
segreto, secondo le conoscenze degli antichi
egizi, o il suo mantra, secondo la tradizione in-
diana. Da decenni poi, per esempio, si fanno
esperimenti di cromoterapia, mentre, fra i vari
studi di laboratorio a cui stata sottoposta la
meditazione, spiccano anche quelli condotti
per vericare gli effetti prodotti sulluomo del-
la concentrazione su forme particolari, come
i mandala tibetani. Quindi, sia che mantenia-
mo ssa la nostra concentrazione sul sacro
cuore di Ges, visualizzato di un bel rosso ac-
ceso, recitando una preghiera, o che stiamo
mantenendo lattenzione su un mandala, coi
suoi bei colori, recitando un mantra, oppure
che stiamo visualizzando le paperelle dentro
il nostro laghetto, raccontandoci una storia,
in realt stiamo meditando usando forma, co-
lore e suono. Ovviamente, ognuno pu com-
prenderlo, da Ges alle paperelle c una bella
differenza di vibrazione, cio di contenuti qua-
litativi oltre che formali, quindi anche di effetti
prodotti.
Gi, quali effetti produce la meditazione?
Sempre secondo A. A. Bailey nel gi citato
testo, la meditazione produce quattro effet-
ti fondamentali: 1. Produce contatto egoico
ed allineamento 2. Origina una condizione
di equilibrio 3. Rende stabile la vibrazione 4.
Aiuta a trasferire la polarizzazione. Che tra-
dotto, molto semplicemente, vorrebbe dire:
1. Fa s che gli aspetti che compongono la
personalit, sico, emotivo e mentale entrino
progressivamente in rapporto con quel princi-
pio superiore della coscienza che chiamiamo
anima o Ego. Questo fatto purica e trasfor-
ma i tre corpi inferiori, sico, astrale e menta-
36
le, allineandoli, cio rendendoli via via pi
responsivi alla volont sintetica ed inclusiva
dellanima. 2. La meditazione produce relati-
vo equilibrio nella vita interiore di questi corpi,
rendendo possibile una tensione verso lalto
dei Cieli, cio sempre lanima, che di fatto
sposter progressivamente pi in alto questo
equilibrio, elevando di fatto il livello della co-
scienza. 3. Lavorando in modo scientico alla
trasformazione del proprio essere si va siste-
maticamente nella direzione della stabilizza-
zione dei conseguimenti. Tutti provano gioia e
dolore, in maniera apparentemente casuale,
levoluzione, accompagnata dalla pratica della
meditazione, rende pi stabili i conseguimenti
armonici della coscienza 4. Normalmente les-
sere umano polarizzato sulle sue emozioni o
sulla sua mente, il processo di assorbimento
della percezione su frequenze elevate, deter-
minato dalla meditazione, di fatto aiuta luo-
mo ad essere centrato in maniera pi stabile
sulla vibrazione dellanima.
Difcilmente per il meditante, mentre vive
questi processi, se ne render conto in ma-
niera cos precisa. La percezione, sul versante
dellaspirante sul sentiero, piuttosto quella
di una caotica ridda di avvenimenti dai qua-
li non pu prescindere. La vita un tumulto
di contraddizioni tra una inspiegabile e, per
lungo tempo, indenita aspirazione verso la
spiritualit, o la verit, da una parte, e
il persistere di odiosi ed indesiderati aspetti
del proprio carattere, che continuano violen-
temente a manifestarsi. Ci vuole molta
meditazione per cominciare a radicare in s
una maggiore stabilit e consapevolezza, per-
lomeno di un sentiero in divenire, dal quale,
ad un certo punto, ci si rende conto che non
ci si allontaner mai pi. La chiave interpre-
tativa della realt, che pure si elaborata in
questo subbuglio della coscienza, diviene im-
prescindibile e si realizza nalmente che, an-
che se non si giunti, ammesso che esista,
allapprodo nale del proprio peregrinare, ora
sappiamo che gli strumenti a nostra disposi-
zione, come ci hanno portato n qui, cos ci
porteranno a destinazione.
Finalmente si inizia ad apprezzare la semplici-
t e lefcacia della disciplina e non ci si chie-
de pi se giusto meditare o cercare di vigila-
re consapevolmente nei confronti del proprio
comportamento. normale sedersi, chiudere
gli occhi rivolgere lattenzione alloggetto del-
la propria meditazione, perdere la concentra-
zione, riportare lattenzione l dove vogliamo
che sia, altalenando continuamente tra distra-
zione ed elevazione, no a quando laltalena
si fermer. Cos come normale portare lat-
tenzione ai moventi delle proprie azioni, cer-
cando di modicarli da distruttivi a creativi ed
innocui, accettando che, pur riconoscendo la
propria rabbia, a volte non si pu fare a meno
di lasciarla esplodere, no alla prossima occa-
sione, quando, forse, riusciremo a fare me-
glio... Credetemi, c molto altro da scoprire
oltre le paperelle nel laghetto.
Massimo Rodolf
37
Con il termine amore-saggezza si designa
lenergia di secondo raggio, che il raggio
della divinit. Essendo il raggio principale del
sistema solare inuenza profondamente tut-
ta la vita, in questa parte di universo, sospin-
gendo tramite la Legge di Attrazione ad una
sintesi della coscienza. Questo raggio funge
da canale per il volere divino ed laspetto
Cristo. lamore che inamma il cuore e lo
rende capace di sacricio, quel rendere sacro
che comporta la rinuncia agli ostacoli che im-
pediscono lintegrazione.
Ma lamore anche il prodotto dellintera-
zione tra il Padre, o spirito, che vuole che il
desiderio sia realizzato e la Madre, o materia,
che soddisfa quel desiderio ed attratta dal
Padre. Nulla sfugge a questa dinamica che ha
come risultato la nascita del Figlio, o aspetto
coscienza, che eredita dal Padre limpulso a
desiderare e dalla Madre la tendenza a creare
forme. In questo rapporto celato il segreto
della creazione delle forme.
ancora lamore che attira, fonde e produce
coesione: per suo tramite gli opposti sono at-
tratti luno verso laltro e fusi in un tutto. Que-
sto il grande mistero che riguarda la volont
unicante che opera con lamore, e lamore
fra i sessi non che la sua espressione infe-
riore. Fondamentale la Legge di Attrazione
perch tutta levoluzione uno scambio con-
tinuo tra vita e forma ed grazie allattrazione
che lo spirito si fonde con la materia puri-
candola afnch possa rivelare il divino.
Un altro aspetto dellamore il desiderio che
si esprime con lattrazione, con la facolt
di attrarre a s ci che amato. Si tratta di
una grande forza di coesione magnetica che
sottost ad ogni opera creativa che porta in
manifestazione le forme attraverso le qua-
li soddisfare il desiderio. possibile creare
solo se il pensiero proteso a realizzare un
desiderio. La natura dei desideri cambier du-
rante il processo evolutivo, passando dallat-
trazione per possessi materiali o per i piaceri
che soddisfano i sensi, a desideri pi nobili
come quello di divenire innocui o di fondersi
con Dio. Inoltre ogni pensiero dotato di aspi-
razione purica potentemente lessere. Da
qui limportanza del desiderio perch, se ben
formulato, d impulso alle azioni creative ren-
dendoci co-creatori.
Nel creare le forme presenti nelluniverso e
nel provvedere al loro sviluppo sta uno de-
gli scopi principali dellamore. Per quanto ri-
guarda lumanit, linterazione fra vita e for-
ma produce una coscienza che si sforza di
pervenire al cuore, dapprima della forma poi,
per effetto dellesperienza nella materia, di
ci che non ha forma. Luomo si ricongiunge
cos di desiderio in desiderio alla sua natura
divina.
Tornando ad un livello pi ampio, tutte le for-
Psicologia esoterica
Curatore: Paola Spada

AMORE E SAGGEZZA
38
me che si trovano allinterno del Logos so-
lare, in virt del fatto che qui Dio amore,
saranno sospinte alla ricerca della beatitudine
attraverso la soddisfazione del desiderio.
La costruzione delle forme avviene seguendo
numeri e sequenze precise: nulla lasciato
al caso, ma alla conoscenza del Maestro Co-
struttore che abilmente provvede alla costru-
zione del Tempio. Cos luomo creatore, ma
solo se la amma del cuore accesa, perch
permette la visione, lardente aspirazione e la
realizzazione. Nel suo aspetto pi elevato, per
lumanit, lenergia di amore e saggezza pro-
duce la visione mistica: in questo processo di
unicazione con Dio si vede e si diventa simili
a Lui, e a questo punto si in grado di espri-
mere amore e saggezza; agire con saggezza
signica infatti saper tradurre la conoscenza
in un comportamento saggio, che stimoli la
buona volont. Oggi lumanit ha molto bi-
sogno di saggezza per uscire dai vicoli ciechi
prodotti dallignoranza e dallegoismo.
Essendo questo raggio il principale nel nostro
sistema solare, non esce mai dalla manifesta-
zione e riappare in sequenze di cinquecento
anni. Ogni volta che declina, dopo aver rag-
giunto il culmine della manifestazione, luma-
nit, orfana di questo prezioso sostegno, ri-
cade nella separativit, ed proprio durante
questi periodi che sono pi frequenti le guer-
re e i disastri, infatti dal 1825 questo raggio
sta ritirandosi dalla manifestazione e lumani-
t ha assistito a varie guerre. Evolvere signi-
ca anche poter incarnare qualsiasi raggio, in
qualsiasi momento, indipendentemente dalla
sua presenza in manifestazione o meno, per-
ch avendo accesso alle proprie radici di luce
e ai Sette Saggi davanti al trono di Dio si pu
attingere alla loro natura divina con le relative
qualit.
Lamore delluomo, progressivamente, si
unica allamore del Logos Solare e diviene
strumento per lespressione di quella ener-
gia, contribuendo a sostenere tutte le forme
nel suo ambito di inuenza. Con quella am-
ma accesa nel cuore si possono nutrire tutti
gli esseri, attrarre quelli maturi per evolvere
e con azione lenta e amorevole istruirli afn-
ch possano servire. Il servizio reso sotto lin-
uenza di questo raggio riguarda soprattutto
le idee perch, se vero che lenergia segue
il pensiero, anche vero che emettere pen-
sieri puri e damore nello spazio purica lat-
mosfera infetta che avvolge il pianeta.
Ognuno responsabile di quello che immette
nellatmosfera in cui vive, soprattutto i pen-
sieri, ma c un aiuto molto prezioso al quale
tutti possiamo ricorrere: non dimentichiamo,
nellaffanno della vita quotidiana, di ringra-
ziare il Cristo che ci ha mostrato e continua
ad indicarci la Via, la Verit e la Vita, perch
anche la devozione pu aprire ogni porta e
non c ginocchio che non si pieghi nel Suo
nome.
Paola Spada
39
Il Sud Italia sotto choc per linuenza avia-
ria. Sono 23 i cigni trovati morti fra sabato e
domenica mattina in Sicilia, Calabria e Puglia.
Sei di questi sono certamente deceduti per
il virus H5N1. Presi dassalto i centralini di
carabinieri e polizia ma anche il numero ver-
de 1500 attivato dal ministero della salute;
Allarme meningite. Centinaia di persone
in coda per vaccinarsi nel trevigiano. I me-
dici: timori ingiusticati; La depressione
si diffonde con facilit attraverso i rapporti
interpersonali; La bulimia, comportamento
patologico di alimentazione incontrollata, si
dimostrato fortemente contagioso; o an-
cora le mode o gli improvvisi spostamenti
dellopinione pubblica a favore o contro un
determinato personaggio o partito politico.
Che coshanno in comune queste realt?
Negli articoli precedenti abbiamo visto alcuni
processi di inuenza attivati da fonti visibili o
comunque individuabili. Questi sopra elencati
sono processi di inuenza dei quali pi dif-
cile individuare la fonte, ma che sono in grado
di sviluppare potenti effetti che possono au-
mentare di dimensione e di intensit (effet-
to palla di neve) o coinvolgere un numero di
persone sempre maggiore (effetto a macchia
dolio). Gli psicologi di ne 800 che studiaro-
no questo fenomeno lo denirono contagio,
usando lanalogia con la modalit di trasmis-
sione delle malattie infettive. Emozioni, idee,
pensieri, credenze - scrisse Le Bon - hanno
un potere di contagio analogo a quello dei
microbi, e tale fenomeno fondamentale e
quindi anche normale allinterno di una socie-
t, comunit o gruppo sociale che sia. Come
accade per tutti i fenomeni vitali, quindi duali,
necessario per distinguere le due facce
della medaglia: quella positiva, che si iden-
tica nelle qualit e potenzialit positive del
fenomeno, e quella negativa, che ha una ten-
denza invece involutiva, distruttiva. Nel suo
aspetto siologico positivo tale contagio un
importante fattore di integrazione sociale ol-
tre che di innovazione laddove ad esempio si
diffondano informazioni scientiche, tecnolo-
gia, cultura, valori, norme sociali indispensa-
bili per il buon funzionamento di una comu-
nit. Nel suo aspetto distorto il contagio pu
invece produrre conseguenze di tuttaltro
genere ed essere responsabile di valutazioni
sbagliate, di scelte eccessive, della diffusio-
ne di malattie fantasiose o di gravi sintomi di
disagio psicologico. il caso ad esempio di
quello che viene denito socialmente rumore
o diceria, uninformazione che si sviluppa e
circola senza essere stata confermata dalle
fonti ufciali e che permane anche quando
stata da queste smentita (Kapferer 1987). In-
tendiamoci, il rumore non necessariamen-
te falso o portatore di effetti negativi, tuttavia
pu deformare la realt, anche in modo mi-
Psicologia sociale e del lavoro
Curatore: Diana Ferrazin
LE INFLUENZE IN RETE
40
naccioso, e nuocere a coloro che ne sono og-
getto. Pu creare un clima ostile, portare ziz-
zania, pu veicolare dubbi, pensieri malsani,
pu dare unimmagine volutamente distorta
relativamente ad argomenti socialmente stra-
tegici. Si parla di contagio negativo anche per
le cosiddette malattie psicogene di massa;
ormai noto per esempio che comportamenti
autodistruttivi come la depressione, la buli-
mia ma anche il suicidio possano diffondersi
con facilit, per cui chi vive a lungo con perso-
ne depresse tende ad assumerne i sintomi,
oppure si riscontra una correlazione positiva
tra il comportamento bulimico di una perso-
na ed il comportamento bulimico medio degli
amici pi stretti; come possibile? Come si
spiega questa condivisione di malattie appa-
rentemente non virulente e distanti da quan-
to comunemente si diffonde per via virale?
Partiamo sempre dal presupposto che per
svilupparsi tale rete di inuenza deve trovare
un terreno fertile, quindi persone inuenza-
bili, diversamente attecchisce poco o niente,
garantito; nei precedenti articoli ho provato
ad insistere sulla necessit di discriminare, di
ascoltare la vita per imparare a scegliere
autonomamente, perch comunicare signi-
ca mettere in comune, signica condividere
tutto ci che noi siamo e che gli altri sono,
nel bene e nel male. Si comunica anche a
distanza, senza telefono, senza internet, an-
che nel silenzio pi assoluto o dal luogo pi
isolato che si possa immaginare. Chi oggi
non ha mai vissuto qualche banale fenome-
no telepatico come il ritrovarsi a pensare ad
una persona che magicamente dopo
qualche secondo vi chiama al telefono? Cia-
scuno di noi coscienza nella dimensione
sica, eterica, astrale e mentale, e ciascuno
di noi inserito in una coscienza pi grande
che quella del Pianeta, che sica, eterica,
astrale e mentale quindi la vita UNA, e di
questa unit noi facciamo parte, come cellule
indispensabili. Anche solo limitandosi a que-
sta visione (ferma al triplice uomo inferiore, al
piano della Personalit), le cose si complica-
no un pochino. Allora la comunicazione forse
non solo verbale e non verbale, comunicare
signica mettere in comune ci che risiede
sui vari piani della nostra coscienza. La forte
inuenza di questi fenomeni legata alla loro
natura energetica, sono ussi di coscienza
che attecchiscono dove trovano risonanza,
apertura, compatibilit con la qualit che vei-
colano. ancora una volta un gioco di pote-
re tra la fonte (seppur sicamente indenita)
e il/i bersaglio/i, un confronto o meglio uno
scontro dove vince il pi forte. Il problema
ahim sempre lignoranza, nel senso di
non conoscenza delle dinamiche della vita,
terreno fertile per eccellenza di quanto vuole
agire nellombra, e la soluzione sempre la
consapevolezza, che si conquista attraverso
una tensione decisa ed instancabile verso la
chiarezza dintenti, la verit dentro e fuori di
noi.
Diana Ferrazin
AFFARI ITALIANI CINQUEALLECINQUE
luned 13 febbraio 2006, ANNO II n54
LA STAMPA.it CRONACHE: Allarme menin-
gite, scoppia la psicosi 22-12-2007 (15:13)
IL CASO
A. MUCCHI FAINA, Linuenza sociale, Il Mu-
lino, Bologna 1996
41
Tanto, tanto tempo fa imperavano due regni,
quello dei Guerrieri dellAmore e limpero del
Vento Oscuro.
I Guerrieri dellAmore erano guidati dalla Regina
Anisha, che discendeva dalla stirpe degli El.
Ella aveva capelli color della terra bagnata,
i suoi occhi vivaci avevano le gradazioni del
cielo dinverno e il suo viso dalla pelle nivea
assumeva sfumature di rosa alla luce del tra-
monto.
Il regno sorgeva in una valle al sole, circonda-
ta da boschi incantati e laghi sacri. Il palazzo
si ergeva su una collina e dominava tutta la
vallata. Larmata personale della Regina era
formata da cavalieri che provenivano da luo-
ghi straordinari e remoti.
Tutti conoscevano la via della spada, ma ognu-
no portava con s i preziosi segreti appresi
dalle innumerevoli battaglie combattute nel-
le proprie contrade. Tra questi, cavalieri cera
lultimo discendente di un casato di condottie-
ri dalle origini antichissime.
Portava in s i misteri della conoscenza e
dellarte della guerra, ed era il condente della
Regina. Il suo nome era Elkan, di corporatura
vigorosa, dai capelli scuri e leggermente mos-
si che incorniciavano il suo viso accattivante. I
suoi occhi, di una tonalit tra il grigio e il verde
incantavano ed esprimevano coraggio.
Una sera di luna piena, offuscata da nuvole
cupe, la Regina, fece convocare Elkan nelle
sue stanze.
Egli buss alla porta dellalloggio della Regina,
ed ella gli disse: Vieni avanti, chiudi la porta
per cortesia, e facendo un gesto di invito con
la mano aggiunse: Vieni a scaldarti vicino al
fuoco.
La Regina era in piedi di fronte al camino, i
suoi pensieri erano impetuosi come le am-
me che guardava incantata.
Si volt verso Elkan con occhi di chi gi tutto
sapeva e disse: Or ora mi giunta notizia,
di una cosa che noi tutti temevamo; il Vento
Oscuro si risvegliato, la valle a nord stata
ingoiata, distrutta dalla sua ferocit. Non esi-
ste pi, non rimasto pi niente e i suoi abi-
tanti sono stati uccisi o rapiti ma forse, per
loro era meglio la morte.
Elkan rimase immobile la sua mente veloce
analizzava tutte le possibilit per organizzare
unoffensiva, ma fu distolto dalle parole della
Regina Anisha.
Ho deciso! Noi non vinceremo mai, se combat-
teremo come loro, lodio, il rancore e la vendetta
ci porteranno solo allannullamento di noi stessi,
i nostri principi dovranno essere ancor pi saldi,
lamore sar la nostra spada, la pace sar la no-
stra forza e la verit la nostra vita.
La Regina si avvicin ad Elkan, pose la mano
sulla sua spalla e con un sorriso sereno, guar-
dandolo negli occhi aggiunse: giunto quel
giorno e sapevamo entrambi che sarebbe
Le fabe della Manu
Curatore: Manuela Baccin

I DUE REGNI (parte I)
arrivato; caro Elkan, non posso esimermi dal
compito che mi stato assegnato
Elkan contrariato si scost da lei e, mentre
con la mano sinistra stringeva limpugnatura
della spada nel fodero, con tono duro e preoc-
cupato disse: Se tu farai questo, morte certa
sar per te, rammenta cosa predissero le tre
sibille al tuo venticinquesimo compleanno Tu
andrai incontro alla morte terrena ma cielo e
stelle saranno la tua nuova casa, solo con il
sacricio troverai la via. Non puoi ingannare
te stessa! Come se questo non fosse acca-
duto.
Anisha per un istante scatt duramente, stava
per reagire da Regina, con autorit e potere,
alla considerazione di Elkan, ma poi soprag-
giunse in lei un senso di dolore e di amore.
Era confusa
I suoi occhi incontravano solo gli occhi di El-
kan, il tempo di un battito di ciglia che dur
uneternit, poi Anisha si avvicin e con la
mano gli fece una carezza e sorridendogli
rimase ferma. A quel punto lui prese la sua
mano e stringendola la tenne l, sulla sua
guancia Si erano svelati e cos ritrovati,
avevano vissuto assieme molte avventure,
affrontato battaglie, gioie e dolori, cacciato e
danzato e altro ancora. Ma fu un istante, un
istante di libert e tutto ritorn come prima, la
Regina si spost e con distacco e freddezza
disse: Cos ho deciso, un ordine. Elkan si
inchin di fronte a lei e al suo volere e indie-
treggiando si conged, senza una parola.
Allalba dellindomani Anisha, con il suo caval-
lo, part alla volta del Regno del Vento Oscuro.
Il viaggio dur a lungo, molte notti buie videro
i suoi occhi e si susseguirono giorni grigi.
Oramai solo freddo e acqua la sua pelle cono-
sceva, e nulla pi quando inne una notte, sul
dorso del suo cavallo, giunse dinnanzi alla for-
tezza ove viveva il Principe del Regno. Cera
un silenzio inquietante, una calma innaturale,
tutto, intorno a lei, era senza vita, alberi immo-
bili, non un alito di vento, non un cinguettio, il
sottobosco era disabitato, nellaria si poteva
avvertire in ogni dove la presenza delle tene-
bre.
A quel punto Anisha si avvolse meglio il
mantello intorno alle spalle, allung il braccio
destro, tenendolo teso di fronte a lei, con la
mano ritta.
Dal palmo sprigion un fascio potente di luce
celeste, dal quale si diffusero mille e pi stelle
luminescenti che si sparsero attorno a lei cre-
ando una via di luce tra le ombre.
Entrata nel palazzo, fu accolta da sof daria
gelata e voci terriche che echeggiavano
ovunque. Avanz con prudenza, lentamente,
ad un tratto fu pervasa da bisbigliamenti pieni
dodio, che penetravano, che si addentravano
violentemente nella mente della Regina, su-
scitandole pensieri insopportabili.
Allimprovviso i suoi pensieri presero vita e
davanti a lei scorrevano scene crudeli, demo-
ni e spiriti malvagi che originavano il male in
persone care a lei.
Vide anche Elkan sospeso nel vuoto oscu-
ro, tormentato da esseri che assumevano
laspetto delle sue paure, ma fu per un bre-
ve istante e poi non vide pi niente.
Anisha si inginocchi, poi si accasci a terra
afitta ed esausta, ma proprio in quellistante
di maggiore difcolt e solitudine fece un gri-
do di libert e con forza danimo si rialz pro-
nunciando: Io scongger lirreale, la verit
del mio cuore sar la mia forza!.
Allora una voce potente tuon nella sala e con
tono freddo, imperturbabile disse: Hai Pau-
ra!?. Continua...
Manuela Baccin
42
www.scuolaenergheia.it
ENERGHEIA
Prima scuola italiana di formazione per terapeuti esoterici
La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico,
fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabilmente
la propria coscienza sul piano dellanima, requisito
fondamentale per poter operare nel campo
della guarigione esoterica. Il programma,
estremamente vasto, spazier dalla
conoscenza dei chakra, dellaura, dei corpi
sottili, al karma, alla psicologia esoterica,
alla conoscenza e alluso dellenergie
di raggio. Un guaritore esoterico deve
poter aiutare i suoi fratelli a far uire lenergia
dellanima, fonte di ogni vera guarigione, e deve
sapere come questo pu avvenire in pratica.
Liscrizione alla scuola comporta una decisa scelta
di vita nel senso della trasformazione del proprio
s inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi
precisi intenti sappia che non potr essere accettato nella
scuola, che sar fra laltro a numero chiuso.
I corsi si tengono ogni anno da ottobre a giugno.
PROGRAMMA
1anno: Introduzione Il Sentiero degli Angeli - La pratica della meditazione - Lintegrazione della perso-
nalit - Il corpo sico - Il corpo eterico - Pranoterapia e terapia magnetica - I sette raggi - Kundalini, chakra e
laura - Il Karma - Il sentiero iniziatico.
2anno: I sette tipi psicologici - Il corpo astrale - Il corpo mentale - La formazione delle immagini karmiche
- La chiaroveggenza, i chakra e laura - Alchimia spirituale, dal s inferiore al s superiore - Leteroscopia -
La terapia radiante - La telepatia - I sogni.
3anno: Il corpo causale - Il contatto con lanima, i maestri, gli angeli e i deva - Alchimia dei chakra e trasmu-
tazione delle immagini karmiche - La guarigione di gruppo - La seduta terapeutica - La tenuta di un gruppo
- Linsegnamento della meditazione - Le dieci leggi, le sei regole e i sette modi della guarigione esoterica -
Elementi di astrologia esoterica - Conclusioni.
PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLE SEGUENTI SEDI:
BERGAMO Graziano Fornaciari tel. 059 900086 - cell. 339 8476285 e-mail: sede.bergamo@scuolaenergheia.it
MILANO Luca Tomberli tel. 055 4215064 - cell. 328 3122520 e-mail: sede.milano@scuolaenergheia.it
TORINO Gianluca Fontana tel. 0123 347070 - cell. 347 1114556 e-mail: sede.torino@scuolaenergheia.it
PADOVA Paola Spada tel. 0542 56071 - cell. 338 6195442 e-mail: sede.padova@scuolaenergheia.it
MODENA Paola Fornaciari tel. 0522 597259 - cell. 349 8646500 e-mail: sede.modena@scuolaenergheia.it
FIRENZE Andrea Innocenti tel. 055 585717 - cell. 368 3486833 e-mail: sede.firenze@scuolaenergheia.it
ROMA Anna Grazia Fiorani tel. 059 900086 - cell. 339 8476284 e-mail: sede.roma@scuolaenergheia.it
TARANTO Giovanna Spinelli tel. 099 9558405 - cell. 328 7734551 e-mail: sede.taranto@scuolaenergheia.it
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Atman in sanscrito designa il vero s dellessere umano, lo spirito assoluto, Brahman, individualizzato nelluomo. Il Raja
yoga la scienza dellessere che consente di dissipare il dolore e lignoranza, portando alla conoscenza di Atman attra-
verso pratiche di vita e di meditazione sperimentate da millenni.
LAssociazione Atman nata con lo scopo di diffondere la conoscenza e la pratica del Raja yoga e di tutte quelle tradi-
zioni esoteriche che hanno come nalit il perfezionamento delluomo nel suo complesso.
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Associazione per lo studio del Raja Yoga
www.dracoedizioni.it
DRACO EDIZIONI
MASSIMO RODOLFI
Una voce per linnocuit
Questo sito nasce con alcuni intenti ben precisi. Intanto nch in questo paese ci sar una parvenza di democrazia,
voglio sfogarmi a dire quello che penso senza tanti peli sulla lingua. Lo voglio fare mettendoci la faccia a differenza di
tanti che, avendo grande potere sulla materia preferiscono esporre i loro lacch, rimanendo nellombra a tessere le loro
marce ragnatele. Io invece ho un grande potere sullo spirito, su uno spirito, il mio che non ne pu pi di condividere
una vita dove la capacit e la libert di scegliere, che dovrebbero caratterizzare la nostra umanit, sono relegate ad una
timida utopia. Voglio gridare che dobbiamo cercare la pace e lamore e non lodio e il protto, voglio gridare che luomo
deve essere al centro, non lavidit e legoismo. Sia la pace nei vostri cuori soprattutto nei cuori di chi odia.
Massimo Rodol
www.massimorodol.it
17-18 ottobre 2009
Auditorium Ente della Cassa di Risparmio via Folco Portinari 5r Firenze
Primo Convegno Nazionale di
Terapia Esoterica
organizzato da Energheia
prima scuola italiana per terapeuti esoterici
In collaborazione con:
Atman, associazione per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo
Le Dodici Stelle, associazione per leducazione allinnocuit
Draco Edizioni, casa editrice di divulgazione esoterica
Il Discepolo, rivista esoterica on line e stampata
Giardini Naxos (ME) 5 giugno 2009 ore 18.30 Libreria Bucolo
via Umberto I 292 tel. 0942 571316 email: bucololibrerie@jumpy.it
Catania 6 giugno 2009 ore 18.00 Centro MeDea
via Generale Cantore 23 tel. 095 365209 email: info@centromedea.it
Cagliari 11 giugno 2009 ore 20.00 Libreria Il Portale
via Regina Margherita 63 tel. 070 682201
email: libreriailportale@gmail.com
Presentazione del libro La sga non esiste di Massimo Rodol
La Draco Edizioni, lassociazione
Atman e la scuola Energheia
sostengono lopera di queste
associazioni di solidariet.
OMEO BON BON
www.omeobonbon.it
Attiva in Madagascar
e HEWO
www.hewo-modena.it
Attiva in Etiopia ed Eritrea
sabato:
9,30 -10,30 Introduzione - relatore: Massimo Rodol
10,30 -12,30 Tavola rotonda con presentazione
del progetto Riprendiamoci il pianeta
relatori: Donatella Donati Ambiente,
Maria Luisa Biolcati Rinaldi Nitido scambio,
Fabio Ricchetti Management, economia e
nanza, Giorgio Ricci Garotti Agricoltura,
Andrea Fusaro Industria e agricoltura,
Massimo Rodol Presentazione
del progetto del ganglio informativo.
15,00 -16,00 Presentazione Le Dodici Stelle,
Lo yoga, disciplina che racchiude i valori
per una crescita di educazione rivolta alla pace
relatore: Anna Grazia Fiorani
16,00 -19,00 Spazio di informazione sulla nuova educazione
Attivit di Gioco per Bambini
Letture Fiabe
domenica:
9,30 -10,30 Raja yoga e meditazione
relatori: Anna Todisco e Fabio Ricchetti
10,30 -11,00 Meditazione
11,10 -12,30 Terapia ed eteroscopia
relatore: Donatella Baccin
(sono previste prove pratiche)
15,00 -15,30 Presentazione della scuola Energheia
relatore: Donatella Baccin
15,30 -16,00 Terapia di gruppo
relatore: Luca Tomberli
16,10 -16,40 Il Discepolo - la prima rivista esoterica
relatore: Andrea Innocenti
16,40 -17,30 Presentazione della casa editrice
Draco edizioni - relatore: Massimo Rodol
17,30 -18,30 Conclusioni

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