la via, la verit e la vita Copyright 2007 Provvedimento del Presidente del Tribunale di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008 del Registro Stampe e Periodici. anno 2 - n. 7 trimestrale - luglio/settembre 2009 copia gratuita questa rivista emanazione della Draco Edizioni fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica. in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994 per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo, e di Energheia, fondata nel 1996, prima scuola italiana per terapeuti esoterici. Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana- tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia. Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati. Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita. Massimo Rodolf La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del- la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma- schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco. Maestro Morya Immagine di copertina: Duomo di Matera ... iniziammo la risalita continuando a mangiare i frutti dellAlbero. Collaborazione progetto grafco Simona Murabito Stampato presso la tipo-litografa AG snc di Rustichelli & C. Sommario
Editoriale Curatore: Massimo Rodolf SPECIALE GLI EXTRA-TERRESTRI HANNO CONQUISTATO IL PIANETA pag. 2 Editoriale Curatore: Massimo Rodolf RIPRENDIAMOCI IL PIANETA pag. 4 Conoscere la conoscenza Curatore: Andre Innocenti BERTRAND RUSSELL E LELOGIO DELLOZIO pag. 7 Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani I CAPISALDI DELLEDUCAZIONE pag. 9
Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco LA GIOIA: UNA SAGGEZZA SPECIALE pag. 12
Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati LA FAMIGLIA DEI GLICOSIDI: UNA VISIONE NUOVA DELLA LORO ATTIVIT BIOCHIMICA pag. 15 Nuovo insegnamento esoterico - Curatore: Fabio Ricchetti ENERGHEIA : ALCHIMIA INTERIORE E GIOIA DEL FARE pag. 17 Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana QUATTRO PASSI NELLALTRA DIMENSIONE pag. 20 La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini LALTRO IL NEMICO! pag. 23 Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari ERCOLE E LA RICERCA DEI POMI DORO DELLE ESPERIDI pag. 26 il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli I SETTE RAGGI pag. 29
Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri LA CROCE FISSA, CROCE DEL CRISTO IN CROCE pag. 31
Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf CHE COSA SIGNIFICA VERAMENTE MEDITARE (parte III) pag. 34 Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada AMORE E SAGGEZZA pag. 37
Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin LE INFLUENZE IN RETE pag. 39
Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin I DUE REGNI (parte I) pag. 41 2 Sono convinto che oramai questo pianeta sia in mano ad una razza aliena e ci che resta di una umanit alienata non si rende conto di essere stata assimilata. Come nella migliore tradizione di Star Trek, qualcosa di molto si- mile ai temibili Borg, specie di bio-macchine, che si aggirano per la galassia con i loro in- quietanti cubi ad assimilare tutto quello che incontrano, ha preso possesso della terra. Io sono uno dei pochi esseri che ancora conti- nua a resistere, assieme ad un gruppo di spa- ruti temerari, asserragliati nelle caverne di una sempre pi rara coscienza critica. Com- batteremo senzaltro no allultimo uomo, con tutte le nostre forze, per preservare la nostra umanit, ma di sicuro abbiamo contro forze soverchianti, per numero e mezzi. Nella nostra lotta non spargeremo il sangue di nes- suno, al di fuori del nostro, se sar necessa- rio, perch la nostra battaglia ha come arma linnocuit e la nostra vittoria sar scandita dal grido sia la pace nei cuori! Le prove che quanto sto dicendo vero? Se non siete stati gi assimilati anche voi, potreste tentare, per accertare la verit, di usare una strumentazione sosticatissima, una volta molto usata su questo pianeta, che viene ricordata col nome di cinque sensi, pi uno, che era noto nelle tradizioni orientali della terra, come sesto senso, o mente. Guardare, toccare, ascoltare, annusare, gu- stare e riettere, antichi gesti che da sempre ci hanno rimandato alla conoscenza del mon- do, che non si usano pi, altrimenti conosce- reste anche voi la verit. Gli alieni ci convin- cono che il mondo che stanno creando per s sul nostro pianeta bello e desiderabile. E non lesinano mezzi per farlo, al punto che oramai quasi nessuno tra gli umani desidera altro. Quasi nessuno guarda veramente, riet- tendo, tocca veramente, riettendo, ascolta veramente, riettendo, annusa o gusta vera- mente, riettendo, altrimenti si renderebbe subito conto che quanto la nostra percezione oggi ci racconta conserva ben poco della no- stra umanit. I cieli e i profumi della mia infanzia sono stati immolati sullaltare del prodotto interno lor- do, cos come la burbera bont di mia nonna, che si trovava a parlare con le altre vecchine nel cortile sotto casa, stata soppiantata dal- lo splendore di uno schermo ultrapiatto che relega ognuno di noi in un mondo drogato da ipnotici sonni dai mille canali, che raccontano tutti la stessa pazzia: luomo non serve pi e la sua umanit di impedimento. E lalieno contento. Lalieno contento, perch nel nostro degra- do egli trova alimento. Lui si nutre di tutto ci che marcio, corrotto e contrario alla vita. Laria pura di questo pianeta, che noi umani respiravamo, per lui veleno e, giustamente, editoriale Curatore: Massimo Rodolf SPECIALE GLI EXTRA-TERRESTRI HANNO CONQUISTATO IL PIANETA 3 lha modicata, per renderla pi adatta al suo sistema cardio-circolatorio, simile a quello del bacherozzo. Per lalieno ti dice che non va poi cos male e che le cose stanno miglioran- do, tanto che ho letto sul Corriere della Sera che linquinamento favorisce la fotosintesi (alieni... non ascoltateli sono degli alieni, an- nusate laria e vedrete...). Cos come, lacqua chiara, buona e scintillante, di cui siamo fatti, gli procura terribili danni, al punto che, per il suo bene, se la sta accaparrando tutta, per controllare meglio quei pochi residui di uma- nit, che assetati, non potranno far altro che assecondare lalieno imperante. La terra, di tutti i colori belli delle stagioni, col suo profumo, spruzzato dagli inniti vomeri che nei secoli lhanno rivoltata, cos comera, rigogliosa e nutriente, ha inquietato lalieno, che ha dovuto depredarla, dicendo, per il no- stro bene, che se non fai il trattamento la terra non ti d pi niente. La cosa migliore poi mettere un pezzo di scorpione dentro al buon riso, cos viene migliore, e un trancetto di pesce dentro alle fragole, che cos nuotano meglio... alieni, nientaltro che alieni, non gli credete, annusate gli odori, gustate i sapori, e vedrete anche voi che la vita lontana da quello che la terra oggi ci d, grazie allalieno che produce ogm e polimeri. E se rompiamo il rapporto con il cielo, lacqua e la terra, noi umani non siamo pi niente, se non materia di scarto, di una vita antiquata, a base carbo- nio. Allalieno piace il silicio, come ai compu- ter, il cielo inquinato, la terra arida ed unac- qua putrida, piena di germi, tutte cose con le quali anche noi piano piano diventiamo marci, dentro e anche fuori, portatori poco sani di una energia vitale stagnante, ottimo cibo per lalieno affamato. I nostri sensi anestetizzati non ci avvisano pi e non ci accorgiamo di essere stati appoggiati su di uno scaffale del supermercato per gli alieni, che si mangiano noi ed il marcio che han fatto. Non si trovano i bisogni delluomo nei dettami delleconomia degli alieni che go- vernano il mondo. Al centro il loro piacere di distruggere la vita, prima ancora di pensa- re al protto, che pure sembra essere la loro principale preoccupazione. Lavidit ancora un sentimento umano, che per quanto ese- crabile e distruttivo, accetterei volentieri, per ricordarmi comera una volta. Ma questi im- passibili alieni vanno oltre ogni limite umano, ed evidente che non pu essere la sempli- ce volont di accaparrare denaro a motivare la loro pianicata trasformazione del pianeta. Se ancora ci vedete, guardatevi attorno e sar difcile non rilevare come in ogni setto- re dellattivit umana sia evidente una precisa volont di degrado. Le coscienze, drogate da mezzi di comuni- cazione che pianicano il sonno della mente, non reagiscono pi alla forte violenza fatta dallalieno che stupra il pianeta. Per ben poco labbiamo venduto questo pezzo di universo, questa sfera azzurra dallaspetto stupendo, roteante nel cielo del sistema solare. Ci ba- ster lauto nuova in garage e la televisione negli occhi per dimenticare chi siamo e da dove veniamo? Davvero la vita non pu pi avere al centro lessere umano? O non sar che lalieno sono io e ho sbagliato pianeta? Massimo Rodolf La coscienza umana, proprio per come fat- ta, pu raggiungere realizzazioni meraviglio- se. La nostra vera natura quella di Angelo Solare e, prima o poi, ognuno di noi giunger a manifestare la sua partecipazione consape- vole alla divinit della vita. Anche lumanit nel suo complesso si elever un giorno a queste vette dellesistenza, ma evidentemente non oggi. Limperfezione umana sempre stata presente, come caratteristica di questo pia- neta ed espressione naturale del quarto re- gno di natura. Naturale stato anche il fatto che, come accade a tutte le condizioni vitali in tutte le dimensioni della realt, lumanit abbia affrontato, in qualche occasione, crisi epocali, che hanno rimodellato il suo percor- so evolutivo. Oggi siamo dinnanzi ad uno di questi rari mo- menti epocali e come dice il mio amico e Ma- estro Morya: La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie della Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con maschere lumino- se, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dellopera creativa. Nellepoca grave dellAr- mageddon specialmente necessario sape- re quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich lora della decisio- ne, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco. Levoluzione umana giunta quindi a questo momento nel quale sono evidenti due cose, da un lato il degrado, prodotto dalla corruzio- ne e dallavidit di protto, investe ormai tutti i settori della vita in maniera drammatica, tan- to che non difcile ipotizzare di poter rag- giungere un punto di non ritorno. Dallaltro sempre pi grande e fremente il numero di coloro che non sopportano pi che i pote- ri organizzati della terra impongano alluma- nit intera questa schiavit disumanizzante, grazie alla quale luomo e i suoi bisogni sono assoggettati alle situazioni pi aberranti e di- struttive, nalizzate a mantenere e diffondere ci che possiamo tranquillamente chiamare il male in ogni sua forma, pur che dia protto. Personalmente, ho abbandonato la speranza che le cose possano cambiare attraverso mo- vimenti politici e sociali molti anni fa, dopo aver constatato per esperienza quanto la po- litica non possa prescindere dalla corruzione e dallespressione di un potere distorto. E un peccato, ma anche un dato di fatto che politica non ha pi niente a che fare con cura della polis, linsieme dei cittadini, ma si congura piuttosto come un gravame intol- lerabile e distruttivo nei confronti delle collet- tivit. Le strutture del potere si presentano molto compatte nellesercitare unattivit di Editoriale Curatore: Massimo Rodolf
RIPRENDIAMOCI IL PIANETA 4 rapina e depauperamento delle risorse mon- diali. Di fronte agli interessi consolidati del- le multinazionali del petrolio, delle armi, del transgenico e di ogni altro grande affare mondiale, valgono ben poco le istanze di vita, sia dei popoli del terzo mondo che di quelli del mondo industrializzato. Al di l delle vergognose maschere propagan- distiche con le quali i vari governi si coprono la faccia, mentendo spudoratamente, la ter- ra, il cielo e le acque continuano ad essere stuprati, come se fossero principi inesauribili. Morte e malattia sono il naturale correlato di questa maleca attivit, dalla quale per, co- loro che la determinano continuano a trarre protto, speculando anche sulla malattia e la morte. Facciamo guerre per la libert e contro il terrorismo, in realt per accaparrarci le risor- se mondiali, continuando a sterminare popola- zioni inermi, come del resto il ricco occidente ha fatto da Cristoforo Colombo ad oggi, salvo lamentarci poi dellimmigrazione clandestina. Se ricominciassimo a restituire il maltolto for- se non saremmo a questo punto... Siamo al punto in cui per coltivare un alimen- to riempiamo di veleni lambiente e noi stes- si, per trasformarlo sprechiamo una quantit enorme di risorse, continuando ad avvelenar- lo. Per trasportarlo mettiamo in moto una co- stosissima catena di inquinamenti e sprechi, mentre magari schiacciamo con le ruspe i prodotti locali. Per produrre un bene di con- sumo immettiamo nellambiente quantitativi impensabili di sostanze tossiche. Abbiamo una politica energetica che, in Italia, sta pro- ponendo il ritorno al carbone e alle centrali nucleari. Mio nipote di cinque anni capirebbe che unidiozia... Educazione ed istruzione non si sa pi a che cosa siano funzionali, visto che nel nostro paese, questo settore, fonda- mentale per una civilt, ridotto a sopravvi- vere nel vero senso della parola. Nel campo della salute, limportante aver- cela... visto per che molto probabilmente ti ammalerai, grazie alla cura dellambiente che le strutture del potere hanno per la vita, allora non potrai fare a meno di cadere nelle grine di logiche che ti considerano come un limo- ne da spremere. Per possiamo star tranquilli ed essere certi che, se da qualche parte si fa ricerca, nei laboratori delle multinazionali le quali, beneche confraternite, dopo avere cre- ato ad arte virus simpaticissimi, casualmente hanno anche il vaccino da vendere. Daltronde non vedo il motivo per il quale si dovrebbero nanziare ricerche scientiche aventi come unico scopo il bene dellumanit. La politica poi, strettamente legata al mondo della nanza e della speculazione, assoluta- mente in grado di coordinare tutte queste at- tivit, sapendo trarre protto sia da ogni sin- gola attivit che dallintreccio del tutto. Non mi ha stupito laffermazione che ho sentito alla televisione di un boss maoso, il quale lamentava che la maa oggi non ha pi niente da vendere alla politica. Fate voi. Che dire poi dello spassoso campo dellinformazione e dei mass media in genere? Solo a pensarci mi scappa da ridere e penso che non siano necessarie rafnate analisi per dimostrare il grado di asservimento alla distruttivit del po- tere da parte della quasi totalit dellinforma- zione. La tragedia che i modelli praticati da decenni, in particolare dalla televisione, stan- no manifestando chiaramente i loro effetti, in particolare sulle giovani generazioni, che non brillano certo per idealit. Capirete che non ha molto senso, in un contesto, come quello descritto, stupirsi di fronte ad episodi aberranti che hanno sempre pi di frequente 5 6 come protagonisti giovani annoiati che per impiegare il loro tempo, magari danno fuoco a qualcuno. Possibile che nessuno si renda conto che c forse qualcosa che non va? Molte persone de- vono essere realmente drogate, oltre che da se stesse, dalla realt nella quale viviamo, al- trimenti, in altri tempi, avremmo gi dato las- salto al castello con i forconi, invece molto diffusa una quiescenza quasi totale, abilmente coltivata dai messaggi di tutto bene che da ogni parte ci giungono. Come esoterista sono convinto che il lavoro di trasformazione della coscienza, in accordo con le leggi occulte della vita, sia la cosa pi rivoluzionaria che si pos- sa fare. Per devo confessare che non ce la faccio pi a non far niente su di un piano che denirei essoterico. Riprendiamoci il pianeta quindi il moto spontaneo, delle associazioni esoteriche alle quali faccio riferimento, volto a creare un movimento in grado di promuovere una crescita alternativa al modello dominante. In primo luogo vuole essere un network infor- mativo, che sar incarnato particolarmente dal sito internet Il Fazioso, fazioso perch noi siamo chiaramente orientati verso linnocuit e la centralit delluomo. Pi che informazio- ne in senso spicciolo, noi vogliamo orientare allinterpretazione critica dellinformazione, in un mondo nel quale il male prolifera proprio grazie alla diffusione dellinganno e della acri- ticit. Ma anche questo non basta, cos come non basta il senso di frustrazione che si prova din- nanzi alla conoscenza di una palese ingiusti- zia, se non si poi nelle condizioni di poterla riparare. Noi vogliamo cominciare a cambiare le cose, partendo dal basso, perch secondo noi questo ormai lunico sistema. Col pro- getto Nitido scambio e Nitida impresa noi vo- gliamo contribuire a creare una piazza, virtuale e reale, nella quale produttori e consumatori siano messi in contatto diretto, iniziando ad uscire da un mercato che ha al centro solo il protto, per iniziare a produrre, a scambiare e consumare con modalit che invece vedano al centro luomo, linnocuit ed il senso del bello, del buono e del vero. Partendo dallanalisi delle situazioni distrutti- ve presenti in tutti i settori dellattivit umana vogliamo arrivare a prospettare delle possibi- lit alternative e concrete rispetto alle attuali condizioni di vita, cominciando a realizzarle in pratica, mettendo in comunicazione e co- ordinando tutte le forze sane che possono esistere sul territorio nazionale, e non solo. Questo forse lunico modo rimasto per ri- prendersi il pianeta e dedicarlo alla vita, in- vece di lasciare che il male delluomo ed i suoi arroganti servitori, niscano lo scempio. Riprendiamoci il pianeta, adesso, facciamolo insieme, facciamolo per consegnare un mon- do vivibile ai bambini stupendi che stanno na- scendo e si meritano la vita, invece di quello squallido surrogato che quegli alieni alienati che controllano il mondo vogliono obbligarci a sopportare. Teneteci docchio, a breve, se ci lasciano in- ternet, www.riprendiamociilpianeta.it, ogni collaborazione, per la pace e linnocuit, sar ben accetta. Massimo Rodolf 7 Nei precedenti articoli abbiamo trattato come tema Il relativismo antico e moderno nei prossimi parleremo della Conoscenza nel- la contestazione allarroganza del potere. Signicativo esempio leccentrico losofo Bertrand Russell che indica, quale grande ostacolo alla gioia della vita, il frenetico ritmo di lavoro imposto allumanit dallinsaziabile necessit di protto delle classi al potere, quando oggi ci sarebbero gli strumenti per vivere bene, lavorando tutti meno e con mag- gior soddisfazione. Bertrand Russel (1872- 1970) pu essere considerato uno dei pi grandi loso del no- vecento, a lui insieme a Whitehead si deve il tentativo di ridurre la matematica a pura logi- ca partendo dagli assiomi di Peano sui nume- ri naturali, ricerca questa ricca di importanti e rivoluzionarie conseguenze nellambito della losoa, ma la sua attivit investe moltissi- mi campi, soprattutto appare di notevole importanza il suo impegno politico e sociale che lo ha portato spesso a contrastare lauto- rit costituita no al suo allontanamento nel 1918 dallUniversit di Cambridge nella quale insegnava ed al suo arresto con condanna a sei mesi di prigione, per le sue idee contrarie alla guerra. Divorziato clamorosamente due volte e sposato tre anche la sua vita privata stata burrascosa, non priva di numerosi at- tacchi che gli sono valsi a New York, nel1940 lespulsione dalla scuola nella quale lavorava, con la pretestuosa accusa di insegnare dottri- ne dannose alla morale pubblica. Solo dopo il 1949 cominci ad avere un giusto riconosci- mento con il Premio Nobel per la letteratura e lattribuzione della pi alta onoricenza ingle- se lOrder of Merit. Ancora alla ne degli anni sessanta ormai quasi centenario, alla testa dei giovani contestatori del sessantotto guidava le marce della pace che protestavano per la guerra degli Stati Uniti nel Vietnam ed a lui si deve listituzione del Tribunale, che prese il suo nome, per giudicare i crimini di guerra. Non nostra intenzione esporre lassai com- plesso pensiero di questo losofo, ci preme soltanto trarre lo spunto per alcune conside- razioni a partire da una sua raccolta di discorsi pubblici relativi al valore di una vita che sia imperniata sulla consapevolezza e sulla pre- senza a se stessi, cio sullesserci. Questa raccolta sintitola Elogio dellozio, che viene visto non come un momento di completo decadimento ed abbandono agli impulsi pi negativi e tamasici della persona, ma una fase di arresto di quelleccessivo zelo allazione che lorganizzazione moderna del- la vita impone in funzione di un sapere volto esclusivamente al protto, questa alienazione dal proprio vero essere sar sostituita nel mo- mento del riposo da un abito profondamente contemplativo della mente, dal quale nasce- Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti BERTRAND RUSSELL E LELOGIO DELLOZIO 8 r una pacata osservazione della vita priva di dogmi ed a-priori irrazionali. Lintolleranza ed il bigottismo sono una delle grandi cause dellumana sofferenza e la societ nella quale viviamo, con il suo frenetico stimolo al pro- durre ed al correre, nutrono ampiamente am- bedue. La nevrosi e lo stress nei quali siamo immersi nascono proprio da questa spinta continua che le forze economiche, per ragioni di insaziabile protto, tengono elevata. Russell arriva ad affermare, quasi paradossal- mente, che il concetto del dovere sia stato un mezzo escogitato dalle classi al potere per in- durre altri uomini a vivere per il loro interesse anzich per il proprio. Tutto ci poi stato ab- bondantemente camuffato con morali fasulle alle quali le varie chiese hanno portato grande contributo. Lidea che il povero possa oziare ha sempre urtato i ricchi osserva con ironica arguzia il losofo. I mezzi della tecnica moderna oggi potreb- bero assicurare a tutta lumanit un ampio sostentamento senza che la fatica per re- alizzarlo debba essere cos coinvolgente e distruttiva. Che ci sia tanta disoccupazione a fronte di un lavoro faticoso per molti spie- gabile solamente con la grande ingiustizia economica che regna, per la quale solo una ristretta minoranza della popolazione, che spesso non lavora affatto, assorbe la grande parte della produzione totale. Unumanit formata da persone che abbiano la loro giusta dose di tempo libero sarebbe certamente pi serena e felice, tutti diverreb- bero meno esigenti e tolleranti verso il pros- simo, forse anche le guerre potrebbero per- dere la loro ragione di essere, ma soprattutto una rinata forma di autoconsapevolezza por- terebbe gli uomini a vivere sapendo di come vivere e dove andare, non ad essere come fo- glie trascinate dal vento dellirrazionale. Pro- prio da l, cio da uno stato di serena osser- vazione e piacevole godimento della vita pu nascere la vera innocuit che certamente non pu trovare alimento da ideologie ipocrite e falsamente sentimentali o da pseudoreligioni che hanno come vera motivazione il sostene- re strutture economiche e di potere che non vogliono mollare i loro privilegi. Russell afferma per anche la necessit di uneducazione non avulsa dal vero senso del- la vita, che stimolando alla gioia di vivere le persone risvegli linteresse per tutto ci che la vita stessa nelle sue innite possibilit con- tinuamente ripropone, abbandonando invece le pastoie dei vari fasulli idealismi. Questo pu essere lo stimolo e lausilio che pu venire da chi abbia in qualche modo re- alizzato la giusta capacit di valutazione della realt onde poter evitare che luso del tempo libero non si trasformi in un inerte abbandono quale illusoria fuga dalla fatica che la natura con le sue leggi impone. In conclusione possiamo dire che un mode- rato tempo di lavoro permette quel sano ap- proccio alla vita quale quello di commensali equilibrati, che si siedono con appetito ad un banchetto, vi si immergono con piacere, e si fermano quando hanno raggiunto la saziet, questa la vera gioia di vivere che nel Qui ed ora permette di realizzare la possibile umana felicit. Come ultima osservazione trovo giusto pre- cisare che il senso dellarticolo non asso- lutamente linvito al non agire, perch levo- luzione della coscienza non pu che passare dallesperienza, quindi dallimmersione nella vita che solo il fare realizza concretamente. Andrea Innocenti 9 Esistono dei principi fondamentali delledu- cazione universale, che sono uguali per ogni Paese. Questi principi base delleducazio- ne devono venire espressi in maniera, per quanto possibile, semplice e ordinata. Sicu- ramente posso affermare che pi simpara pi si aggiunge e si modica materiale: io ad esempio posso dire di non avere ancora raggiunto il mio pensiero denitivo sui prin- cipi fondamentali educativi, i quali crescono e si ampliano ad ogni esperienza che com- pio. Mi sento molto sperimentatrice, perci mio desiderio che questi articoli possano forgiare, fare riettere e fare sperimentare coloro che li leggono. Sicuramente in seguito a quanto studiato e sperimentato in tutti que- sti anni, mi sento di affermare che i principi che presento possano essere dapplicazione universale. Il signicato delleducazione pu essere il conseguimento di un vivere completo, che signica il pieno adempimento, nellinterez- za del tempo. Noi possiamo comprendere in modo molto pi ampio per mezzo delle nostre percezioni, che sono sempre pi in via devoluzione. Mi piace in modo partico- lare ripetere spesso che leducazione vita e che la vita educazione. La vita altro non che il pulsare della qualit dellAnima che sperimenta: il pulsare la conoscenza che tiene viva la Vita. Il vivere completo signica il soddisfacimento completo del Dharma, ter- mine sanscrito che signica perfetta reazione delluomo al suo ambiente: la vita consiste nel reagire adeguatamente in modo logico, cio delicato e creativo, alle complessit va- rie che troviamo nelle situazioni che viviamo. Lo stesso Einstein affermava che la funzione delleducazione quella di aiutare il bambino a reagire delicatamente alla vita. Per capire la natura del vivere integro o com- pleto per noi esseri umani si deve conoscere la natura, che porta al signicato del vivere in- tegro, e che ritroviamo come manifestazione evidente nei vari regni di natura. Leducazione avviene in ogni tempo e luogo nei vari regni di natura minerale, vegetale, animale, umano e per ultimo, ma non meno importante, nel regno dellanima. Levoluzione una scala, ogni regno di natura un gradino di questa scala, e leducazione un mezzo attraverso il quale si procede da un gradino allaltro: noi impariamo a porre i piedi fermamente su cia- scun piolo. Allora si pu dire con metafore esoteriche che leducazione nel regno minerale il preparare la coscienza assopita a sognare la Vita di Dio, leducazione nel regno vegetale preparare la coscienza sognante a sentire la Vita di Dio, leducazione nel regno animale preparare la coscienza senziente a conoscere la Vita di Dio, leducazione nel regno umano il preparare la Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani
I CAPISALDI DELLEDUCAZIONE 10 coscienza conoscente a identicarsi con la Vita di Dio. Siamo degli Dei in evoluzione, il fuoco di Dio ha emanato delle scintille che devono attra- versare un processo di conoscenza afnch possano divampare in amma, a somiglianza delleterna Fiamma da cui sono state gene- rate. Alla base dei ni educativi troviamo tre principi fondamentali dellessere: AMORE, SAGGEZZA, VOLONT. Da questi vengono emanati i principi base delleducazione in tutti i regni di natura. Questi principi li possiamo ap- plicare alleducazione come educazione del re- gno umano, e alle nostre istituzioni educative. Possiamo quindi affermare che leducazione Saggezza, Amore e Volont, e che questi non sono altro che attributi espressi da Dio. Voglio portarvi alla scoperta della parola Amo- re; signica bandire la paura e con essa i timori inerenti come disperazione, depressione, dub- bio, odio, sospetto, sducia. Dobbiamo bandi- re ogni senso contrario alla fratellanza e ogni senso di separativit. Si deve stimolare la cre- scita dello sviluppo della comprensione verso gli altri, della simpatia, del rispetto reciproco, della reverenza verso i superiori, che non sono altro che coloro che hanno unesperienza mag- giore di noi attraverso la quale possiamo cre- scere. Dobbiamo stimolare la buona volont che si espande in affezione vera verso i propri simili, la tenerezza, la compassione verso chi pi giovane, dal punto di vista della cono- scenza, degli anni o dellevoluzione. Si passa in questo modo dallegoismo allaltruismo: in altri termini, cresce in intensit il bisogno di essere felici con gli altri e limpossibilit di es- sere felici a spese altrui. Scopriamo insieme il signicato della parola Saggezza; signica invece bandire lignoran- za e il dubbio: man mano che si acquista la conoscenza intima del vero proposito della saggezza si in grado di abbandonare quel senso di disamore fraterno. Luso crescente di discernere tra il bene e il male, fra ci che pi importante e ci che meno importante, porta allo sviluppo della coscienza, alla com- prensione crescente del piano divino in rap- porto allindividuo e allambiente in cui si vive. I fatti della conoscenza per come si presenta- no a noi attraverso listruzione odierna che si impartisce nelle scuole e nelle Universit sono da considerarsi pi come mezzi per guadagna- re vantaggio sopra agli altri che come prova del compiersi graduale del Piano di Dio per il suo Mondo, quindi come mezzo per servire gli altri. Come ultima scoperta vi voglio portare alla co- noscenza del signicato della parola Verit; si- gnica inne bandire lindifferenza che ci libe- ra dal senso di disamore fraterno man mano che si acquista la coscienza intima della vera facolt del potere, mediante luso e labuso dello stesso. Lo sviluppo avviene con proposi- ti eccelsi, afnch Amore e Saggezza possano operare per i loro ni perfetti: fermezza din- tenti, determinazione, coraggio, inessibilit, unit di propositi, condiscendenza sono atti- vit sostenute da Amore e Saggezza perch basate sopra di esse. Questi principi sostengono la parola Educa- zione, unEducazione per il presente e per il futuro. Certo nelleducazione ora il posto dellAmore invaso dal timore; il posto della Saggezza retto dal sapere che cerca per il proprio protto; il posto della Volont pre- ceduto dallorgoglio che si esprime in termini di competizione e di aggressivit. Penso che per uscire da un simile stato di cose si debba esprimere attraverso lattivit un valore di ser- vizio, di studio, di semplicit e di dominio di s 11 diverso da come lumanit lo esprime ora. Il Servizio preparazione alleducazione, il suo obiettivo rappresentato nellaspetto Attivit che sfocia nellAmore; si deve esprimere con buona volont e compassione. LAmore rap- presenta il cuore e lAnima del Servizio. Lo Studio rappresenta laspetto di Saggezza. La Semplicit e il Controllo rappresentano il po- tere del Servizio, laspetto del potere di Dio: senza di essi regna solo anarchia. Come semplicit della vita, che non deve essere intesa come supercialit, si posso- no intendere i modi, le abitudini che abbia- mo, per esempio, nel mangiare, nel vestirci, nellassunzione regolare del cibo e delle giu- ste ore di sonno. Questo ci porta alla mente la semplicit iniziale della vita del bambino, allimportanza che ricopre per una buona cre- scita lacquisizione di un ritmo che governi tutte le sue attivit. Questa semplicit per- mette alle energie entrostanti di essere inca- nalate e utilizzate al meglio. Tra il conoscere e il divenire esiste la necessi- t di sperimentare, paragonabile allo sboccia- re di un ore, opportunamente seminato con tempi e modi adeguati. Attraverso leducazio- ne, lanima sperimenta e si espande, acqui- sendo la capacit di vivere determinati stadi, come la scoperta di se stessi, lasserzione di s, lautosacricio, labbandono di s e la realizzazione di s. Noi viviamo soli, mentre potremmo vivere come una famiglia felice, anche se allargata. Lo spirito della Fratellanza parte dellevoluzione della crescita umana: si pensi al periodo delladolescenza, quando il ragazzo dalla famiglia ristretta, che gli ha dato i natali, sperimenta, come normale tappa evo- lutiva, il gruppo, il quale rappresenta la possi- bilit di fare esperienze e condividere spazi; quanta potenza positiva esiste in latenza, che deve essere necessariamente espressa in questo periodo naturale della vita. Oggigiorno gli avvenimenti si susseguono molto velocemente e sembrano prevalere concetti di distruzione, ed il potenziale ap- parentemente espresso in negativo; ma se sapremo osservare con intelligenza, com- prenderemo che ci che in latenza trover il modo di sbocciare, potendo cos raccogliere la nostra vera natura, che Amore. Anna Grazia Fiorani 12 In una societ come lattuale in cui la coscien- za collettiva esposta costantemente a odio, violenza, avidit e paura, sembra un parados- so parlare della possibilit che abbiamo di rea- lizzare e sperimentare la gioia nella nostra vita. Dove tutto sembra esprimere esclusivamente sofferenza, conitti e lacerazione appare dif- cilmente credibile tale affermazione. Tutti abbiamo sperimentato e sperimentiamo che il dolore fa parte della vita. Daltronde lo stesso Buddha ha sostenuto la verit della sofferenza. Egli per ha anche affermato che la sofferenza ha una causa, che possibile smettere di soffrire ed ha indicato la via da percorrere per superare la propria sofferenza. Dietro queste affermazioni si cela la conce- zione che sta a noi, alla nostra volont e di- sponibilit, ma anche capacit (perch biso- gna diventare abili in tal senso) sintonizzarci con una percezione diversa, pi positiva e, allo stesso tempo, pi lieve e pi profonda, che ci avvicina alla vera natura della vita. la nostra visione limitata, la nostra ignoranza a farci percepire la densit della materia e la sgradevolezza ad essa collegata, anzich la leggerezza della luce spirituale e larmonia ad essa collegata. Lorigine spirituale della gioia deriva dal fat- to che uno degli attributi fondamentali dello Spirito, che tutto adombra, la beatitudine, come gi altrove abbiamo ricordato. Questa divina beatitudine, manifestandosi nella nostra individualit spirituale, nel nostro Io superiore, assume un carattere di pura le- tizia, poi, scendendo via via ai vari livelli della personalit, si attenua, si rifrange, si mesco- la con altri elementi. Si hanno cos le gioie e soddisfazioni umane di vario genere, grado e valore [] Purtroppo luomo con il suo egoismo, con la sua avidit, col suo senso di attaccamento, ha contaminato la purezza e la naturalezza originaria della gioia e del piacere e ha creato una quantit di eccessi, di perversioni e di di- sarmonie, che sono fonti di male e di dolore. [] La natura superiore reale delluomo pu veni- re momentaneamente addormentata e para- lizzata, ma non pu venire distrutta; [] Essa d, a chi la dimentica o rinnega, un senso di disagio, di irrequietezza, [] che luomo tenta di far tacere gettandosi allesterno, nella ridda dellattivit frenetica ma invano. [] La letizia spirituale ha caratteri suoi propri che la distinguono nettamente dalle altre gio- ie. Essa permeata di pace, di sicurezza, di appagamento completo che manca ai piace- ri tumultuosi, alle ebbrezze violente di altra specie. [] Inne, mentre i piaceri egoistici tendono a separarci dagli altri, a farci dimenticare tutto, chiusi e assorti ad assaporare le nostre piccole Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
LA GIOIA: UNA SAGGEZZA SPECIALE 13 soddisfazioni personali, [] la vera letizia per natura espansiva, rende pi buoni e compas- sionevoli, ispira lardente desiderio di far par- tecipare anche gli altri alla propria gioia. [] Ma la letizia spirituale non soltanto buona, le- cita, elevata; anche un vero e preciso dove- re. [ ] Lumanit, tormentata da mille paure, da continui dubbi, cerca la gioia ed attirata irresistibilmente verso chi con la propria vita, con la propria irradiazione mostri di aver rag- giunto un centro di calma, di armonia, di soddi- sfazione. [...] Quindi la gioia un dovere 1 . Tuttavia non facile essere gioiosi. Molti sono gli ostacoli da cui ci facciamo condizio- nare. Primo fra tutti il nostro atteggiamento di fronte agli eventi della vita che noi sentia- mo come avversi: la ribellione che acuisce il dolore. Anche un certo attaccamento alla di- struttivit ci fa preferire talvolta il permanere in uno stato di disagio, irritante e insano. Altro ostacolo alla gioia lessere esigenti, lavere pretese nei confronti degli altri e della vita, atteggiamento che si trasforma automa- ticamente in lamento e recriminazione perch noi subiamo gli errori degli altri e le ingiustizie della vita. Guariremo da questa modalit nel momento in cui riusciremo ad assumerci la responsabilit delle cause della nostra infeli- cit: allora la consapevolezza che noi agiamo sempre e comunque avr sostituito lillusione che subiamo gli eventi che ci fanno soffrire. Inoltre, il prendersi troppo sul serio, il soffer- marsi sullaspetto tragico della vita impedi- scono di sdrammatizzare e ridimensionare la gravit degli eventi e ci tolgono il gusto di una visione umoristica delle circostanze. In effetti dietro tutti questi ostacoli se ne na- sconde uno in particolare: legoismo. Questo una malattia generata dalla paura dellappa- rente minaccia del mondo e dalla sducia in se stessi. Ma, come abbiamo gi affermato, il mondo fondamentalmente buono e bel- lo e lesistenza preziosa, ed il contattare tale bont basilare ci d il coraggio di uscire dal bozzolo e aprirci agli altri, godendo delle cose migliori che la vita ci offre. Pu darsi che non si sia in grado di donare molto, per possiamo sempre donare la gioia Un cuore gioioso il normale risultato di un cuore che arde damore. La gioia non semplicemente una questione di temperamento, sempre difcile mantenersi gioiosi: una ragione di pi per dover cercare di attingere alla gioia e farla crescere nei nostri cuori. La gioia preghiera; la gioia forza; la gioia amore. E pi dona chi dona con gioia. Ai bimbi e ai poveri, a tutti coloro che soffro- no e sono soli, donate loro sempre un gaio sorriso; donate loro non solo le vostre premure, ma anche il vostro cuore. che scaturisce da un cuore colmo damore. Se nel vostro lavoro incontrate difcolt e le accettate con gioia, con un largo sorriso, in ci, al pari di molte altre cose, vedrete le vostre opere buone. E il modo migliore per dimostrare la vostra gratitudine consiste nellaccettare ogni cosa con gioia. Se sarete colmi di gioia, la gioia risplender nei vostri occhi e nel vostro aspetto, nella vostra conversa- zione e nel vostro appagamento. Non sarete in grado di nasconderla poich la gioia trabocca. La gioia assai contagiosa. Cercate, perci, di essere sempre 14 traboccanti di gioia dovunque andiate. La gioia devessere uno dei cardini della no- stra vita. il pegno di una personalit generosa. A volte altres un manto che avvolge una vita di sacricio e di donazione di s. Una persona che possiede questa dote spes- so raggiunge alti vertici. Splende come un sole in seno a una comu- nit. Che Dio vi renda in amore tutto lamore che avete donato o tutta la gioia e la pace che avete seminato attorno a voi, da un capo allaltro del mondo 2 . Se noi impariamo a rispettare la dignit e la sacralit della vita e improntiamo la nostra alla saggezza e al coraggio, che lesatto contrario dellegoismo, creiamo le condizioni per una esistenza sana, in cui la gioia una naturale conseguenza, nonostante gli alti e bassi della vita personale. I raggi di luce vengono verso di voi e sembra- no di creare una sorta di sentiero su cui cam- minare [] unatmosfera in cui potete continuamente andare avanti, ricaricarvi di energia in ogni momento. La vostra intera vita sta continua- mente avanzando anche se state facendo, qualcosa di molto ripetitivo come lavorare in una fabbrica o in un bar. Qualsiasi cosa stiate facendo, ogni attimo di ogni ora un capitolo nuovo [] Il mondo che ruota attorno al guerriero quello che , []. [Questo approccio - NdA] fornisce i mezzi per usufruire nel modo pi pieno possibile della vostra vita 3 . Sintonizzarsi con lordine spontaneo che esi- ste nel mondo non pu che restituire senso e compiutezza a noi stessi, al mondo, allesi- stenza. Quindi la Gioia una condizione di libert e leggerezza. La Gioia uno stato danimo po- sitivo che genera ottimismo e attrae forze beneche. La Gioia non esaltazione emotiva perch questa dipende dagli eventi, anche se una sua sottonota. La Gioia come il Sole che rotea su se stesso e genera calore, perch un cuore gioioso riscalda e aiuta a rischiarare il grigiore della sofferenza. Un ente che vibra Gioia una benedizione per il creato che ri- sponde con le sue note; si viene cos a gene- rare un Armonia della quale beneciano tutti coloro che si accostano alla sfera di azione di questo ente. .[] Se un discepolo sa gioire sapr essere leg- gero e potr volare e in tal modo la Via sar meno accidentata e meno ardua. La Gioia la Forza che ci sospinge e ci fa in- cedere con soavit 4 . Anna Todisco 1 R. ASSAGGIOLI, Lo sviluppo transpersona- le, Ubalidini, Roma, 1988 2 TERESA DI CALCUTTA, Nel cuore del mon- do, Rizzoli, Milano,1991 3 C. TRUNGPA, Shambhala, la via sacra del guerriero, Ubalidini, Roma, 1984 4 Vidya, settembre 2000, pp. 13-14 15 Ci sono, allinterno del mondo toterapico, principi attivi che generano sullorganismo ef- fetti pressoch identici per forza e intensit: tra questi troviamo gli alcaloidi e i glicosidi, e non a caso, nonostante i siti dazione siano molto diversi, troviamo spesso complessi composti dai due principi attivi che si trovano legati tra di loro e tali da creare un terzo e nuovo composto dal nome di glucoalcaloide, con attivit specica e caratteristica. Degli al- caloidi si gi parlato nel precedente articolo, mentre nel mondo dei glicosidi ci addentre- remo ora, per scoprire cosa ci pu essere tra le pieghe della forma di questa classe di principi attivi. I glicosidi, per dirla semplice- mente, sono sostanze composte da un car- boidrato (denominato chimicamente glicone) ed una molecola a lui legata, che prende il nome generico di aglicone (possono trattarsi davvero di tante strutture diverse tra loro, ma li vedremo per gradi). I glicosidi o glucosidi (se lo zucchero il glucosio) sono moleco- le biologicamente molto attive; si trovano anchessi come metaboliti secondari, e non chiaro quale sia il ruolo che ricoprono nella pianta stessa dal punto di vista prettamente botanico. Sono tante, allinterno della strut- tura vegetale, le mansioni da esplicare, e i glucosidi per questo si danno parecchio da fare! In primis c la famiglia dei glicosidi iri- doidi: sono principi attivi che, oltre alla parte zuccherina, hanno un nucleo denito iridoide, il cui nome deriva dalle formiche australiane nelle quali per primi sono stati trovati questi glicosidi. Essi si trovano in piante delle fami- glie Gentianacee, Scrophulariaceae e Rubia- ceae. Sono tra i principi attivi pi amari che la pianta produca, ed strano pensare che ci che potenzialmente potrebbe essere dol- ce diventi amaro... ma lo zucchero viene a tal punto alterato e stravolto che genera un riuto in chi lo avvicina e lo assaggia, tale da diventare unottima arma di difesa per i pre- datori della pianta in questione. I glicosidi iridoidi hanno attivit eupeptica (di- gestiva) e febbrifuga, oltre a potenti caratte- ristiche antinammatorie e antireumatiche. Tra i potenti digestivi ed aperitivi troviamo la Genziana (Gentiana Lutea) che richiama per analogia (ha ori gialli) le attivit digestive ed epatiche per cui effettivamente viene usata: anche nella medicina cinese si usa per curare i sintomi legati alle disfunzioni del fegato e della vescicola biliare. Unaltra famosissima pianta contenente glicosidi iridoidi lArtiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens), che prende questo terricante nome dal fatto che gli animali che ingeriscono questa radice muoiono tra atroci convulsioni. Viene, nelluomo, usata abitualmente per tutti i do- lori reumatici, per le forme inammatorie, so- prattutto croniche e degenerative del sistema Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati LA FAMIGLIA DEI GLICOSIDI: UNA VISIONE NUOVA DELLA LORO ATTIVIT BIOCHIMICA 16 locomotore di cui riduce anche il dolore con attivit analgesica. Che la pianta li sintetizzi proprio per alleviare il suo di dolore? La sua di inammazione? E per digerire meglio i propri prodotti di scarto? Sembra unassurdit pen- sare che le piante soffrano e provino dolore, ma a noi chi d la certezza che loro nella loro gamma percettiva non sentano dolore pro- prio quanto noi? Dobbiamo essere sempre e solo gli unici in tutto, nel bene e nel male? Se per ogni veleno esiste il proprio antidoto, se tutto deve avere un equilibrio e niente dav- vero succede a caso, possiamo anche non escludere un modo specico di autoguarigio- ne delle piante. Altri glicosidi di importanza medica sono quelli cardiaci, usati esclusivamente dai sanitari per- ch tossici a bassissime concentrazioni; essi derivano da piante come la Digitale (Digitalis purpurea) e il Mughetto (Convallaria maialis); la loro attivit consiste nel rinforzare la forza contrattile del cuore, e infatti vengono usati nellinsufcienza cardiaca sistolica. In una ricerca di pochi decenni fa si vista la presenza, in alcuni distretti del nostro organi- smo, di molecole endogene che funzionano allo stesso modo dei glicosidi digitatici, occu- pando gli stessi siti recettoriali. Che la pian- ta anche in questo caso produca, oltre che per difesa, una sostanza che la sostiene e le rende possibile il controllo di alcuni scambi mineralici? Che il nostro sico sia, in poten- za, capace di produrre dei glicosidi, come sostanze a lui necessarie? Se quella la via preferenziale e la necessit del momento, perch no...! Altri esempi di glicosidi sono le cumarine: composti costituiti dalla cumarina e dal fa- moso zucchero; sono sostanze che trovia- mo nella Pilosella (Hieracium pilosella), in cui esplicano azione antibiotica, e nel gettonato Ippocastano (Asculusus ippocastanum), in cui trasmettono lattivit protettiva nei confronti delle pareti vasali venose. Inne, queste cu- marine si trovano anche nelle comunissime lavanda (Lavandula Angustifoglia) e camo- milla (Camomilla Matricaria), in cui hanno, nellorganismo umano, attivit spasmolitica e riducono i dolori addominali. E se la fa- miglia dei glicosidi stesse proprio a capo di quelle attivit di controllo ed inibizione dei di- versi composti enzimatici anche a livello della cellula vegetale? Sembra banale, ma tutto prende il disegno di una grande e complessa vita, rappresentata da movimento ed elasti- cit, specicit e nalit precise, come una grande rete di legami che danza a ritmo del pulsare vitale, dove le molecole aggiungono una nota e la tolgono in ogni reazione, cos da creare ritmi diversi che noi, molto semplice- mente, chiamiamo vita. Donatella Donati 17 Raccogli ci che sparso in quel luogo senza gioia Rettica il guasto interiore E vola verso il Fuoco della Pienezza In questa affermazione alchemica sintetiz- zato il frutto di un percorso interiore che la Scuola Energheia intende proporre ai propri candidati. La realt umana certamente lar- gamente permeata dalla sofferenza e que- sto lo si pu osservare ovunque intorno a noi. Distruzione e contrapposizione dilaganti sono il frutto della drammatica divisione delle coscienze che, se da una parte sono impri- gionate in circoli viziosi ed in giochi nevrotici, dallaltra aspirano allunit, a modelli pi inno- cui e luminosi ed in armonia con ci che le circonda. Da questo atavico conitto scaturisce la sof- ferenza di chi, da una parte aspira ad un nuo- vo che vagamente percepisce, ma dallaltra, allatto pratico, non ha gli strumenti a dispo- sizione per poter effettivamente modicare quello stato di cose: come posso conoscere le forze che mi condizionano? come posso cambiare le dinamiche nelle quali sono im- prigionato? come posso affermare quella luce che vagamente percepisco ed alla quale aspiro?. La scuola nasce essenzialmente come rispo- sta a questo tipo di domande; sono le doman- de di una umanit che cerca affannosamen- te strumenti scientici che le permettano di conoscere se stessa. Sono domande che evidenziano il bisogno di un nuovo tipo di spi- ritualit che deve necessariamente trovare la propria attuazione nella vita quotidiana. Ed il lavoro nella scuola, come qualsiasi se- rio lavoro esoterico, inizia proprio dal ricono- scimento di quelle dinamiche negative che condizionano i nostri rapporti e determinano pertanto la nostra posizione nella vita. Que- sto lavoro in negativo - la nigredo alchemi- ca - di fatto insostituibile e prezioso; la katabasis, la discesa agli inferi, il percorso che qualunque aspirante deve percorrere per conoscere tutto ci che alberga allinterno del campo di coscienza, dietro lapparenza delle maschere nessuno infatti pu crescere spi- ritualmente se non affronta i lati nascosti di s; proprio in quelle parti, in quei nuclei ener- getici distorti, sono imprigionate le nostre qualit divine latenti, tutta la nostra creativit non manifesta in altre parole: le qualit del- la nostra Anima. Questa parte del lavoro esoterico quella che troppo spesso viene evitata da un certo tipo di spiritualit oggi molto diffusa. In que- sto caso il risultato una crescita illusoria che porta a indossare sempre nuove maschere sui nodi della personalit in realt non affron- tati e di fatto irrisolti. Ma tale atteggiamento Nuovo insegnamento esoterico Curatore: Fabio Ricchetti ENERGHEIA: ALCHIMIA INTERIORE E GIOIA DEL FARE 18 esteriore non pu reggere e prima o poi viene smascherato dagli accadimenti della vita per- ch irreale e non fondato sulla realt sostan- ziale dei fatti. Come si attua quindi la discesa nei meandri del nostro essere? Lo strumento principale sicuramente quel- lo della Meditazione. Questa, non essendo intesa come un qualcosa di meramente de- vozionale, diventa un potente mezzo di co- noscenza e trasformazione; il mezzo per potersi incamminare dentro se stessi inizian- do a distinguere le differenti voci della per- sonalit, base indispensabile per poterle poi trasformare ed affermare gli aspetti superiori provenienti dallAnima. Lintera opera di trasmutazione della coscien- za poggia quindi sullassunto che le distorsioni della coscienza hanno una natura energetica e che la nostra mente pu, quando adegua- tamente formata, sintonizzarsi sulle diverse frequenze dellessere, percepirle e modicar- ne i contenuti. In questo modo i circoli viziosi vengono sostituiti da circoli virtuosi che pro- gressivamente si radicano come nuove mo- dalit di essere e fare. Il lavoro di meditazione quindi compiuto in due direzioni: la prima va nella direzione di ascolto e riconoscimento delle dinamiche che ci governano, la seconda tende invece, attraverso tecniche speciche, ad attrarre le forze del nostro S Superiore, in modo da po- ter imprimere qualit nuove e rompere pro- gressivamente le catene della personalit. Il tutto sostenuto dallacquisizione di una pro- gressiva base teorica che permette la cono- scenza dei modelli e delle strutture sottili che vengono poi sperimentati nella pratica. Con- temporaneamente lacquisizione di particolari tecniche di meditazione favoriscono la veloce trasformazione del campo di coscienza. Lintera opera si basa quindi sullimportante riconoscimento del duplice aspetto energeti- co/psicologico della materia e sulla possibilit della mente di intervenire attivamente nella trasformazione della coscienza secondo gli antichi assunti esoterici: Lenergia segue il pensiero e Come un uomo pensa nel proprio cuore, tale egli . Queste sono dap- prima un ipotesi di lavoro od una intuizione mentre in seguito sono vericate inevitabil- mente nella efcacia del lavoro meditativo. La pratica scientica e mirata sulle distorsioni della coscienza consente una graduale risolu- zione dei nodi della personalit. Il processo di solve et coagula, risoluzione ed integrazione, consente allindividuo di riconoscere le pro- prie maschere, risolvere progressivamente le dualit e tendere verso lunione della propria coscienza. Tutto questo, come gi detto, tro- va la propria attuazione nella vita quotidiana, luogo primo dove la spiritualit deve essere manifestata. Con il passare del tempo e con lo sforzo reite- rato gli spazi negativi diminuiscono venendo meno il combustibile e si inizia ad alimentare qualit diverse. Sempre di pi si gode di una maggior libert interiore; sempre di pi si re- alizza la bellezza e la pienezza di ci che ci circonda e si scopre il signicato di ci che il ne ultimo di questo processo: il dispiegar- si delle qualit dellAnima che non pu che manifestarsi come vera Innocuit; lo stato dessere di colui che ha realizzato lo stato di unit interiore. Risolvere i nodi della personalit possibi- le; affermare la Luce dellAnima possibile e oggi quanto mai necessario. Una volta compreso questo, una volta compreso come questo processo sia scientico e da un cer- 19 to punto inevitabile, il Sentiero non pu che essere affrontato con ducia, con la certezza che, al di l del tempo necessario, possi- bile cambiare realmente. Naturalmente tutto ci richiede fatica e dedizione dal momento che le resistenze al cambiamento sono molto forti; per questo lunico prerequisito richiesto alla partecipazione alla scuola una forte de- terminazione ed una scelta di fondo che deve essere chiara e consapevole. La spinta deve essere quella di chi decide di riorientare le proprie energie verso il cambiamento e verso il servizio, vero scopo del terapeuta esoterico. Che cos infatti un terapeuta esoterico se non un individuo che, affrontata e compresa la sofferenza in s, trasmette le conoscenze acquisite al prossimo secondo i dettami e le inclinazioni della propria Anima resa manife- sta? E la formazione del terapeuta esoterico proprio lo scopo ultimo di Energheia. Da ex allievo della prima edizione di Energhe- ia del 1996 ed attuale insegnante, conclu- derei dicendo che la cosa che si impressa maggiormente in me attraverso Energheia e linsegnamento del suo fondatore Massimo Rodol, sicuramente la certezza che pos- sibile manifestare qualcosa di diverso nella vita, possibile non condividere oltre i mo- delli distorti basati su sofferenza e distruttivi- t che ci vengono generalmente propinati e secondo i quali lumanit vive abitualmente. possibile invece costruire modelli nuovi ba- sati su una attivit creativa non dannosa per noi, per gli altri e per la Vita nella quale vivia- mo, ci muoviamo e siamo. Credo davvero che la cosa pi bella di questo percorso sia la possibilit di vivere la spiritualit non come fuga ascetica dalla vita, ma immergendosi e radicandosi sempre di pi nella realt del quotidiano, plasmando la nostra vita secondo le nostre vere aspirazioni e non arrendendoci alle routine dei nostri circoli viziosi. Infatti, solo in questo modo, immergendoci nella Vita ed entrando in armonia con i suoi ritmi profondi potremo trovare la vera gioia e sperimentare che la Vita realmente Pienezza e non man- canza e miseria come attualmente la nostre voci interiori ci sussurrano allorecchio. Se dovessi quindi denire la nota caratteri- stica di Energheia la esprimerei con lespres- sione gioia del fare. La gioia di colui che, superando ogni resistenza allo stare bene, impara a manifestare la propria attivit secon- do le inclinazioni del proprio S Superiore. La gioia di prendere in mano la nostra vita e plasmare nel nostro piccolo un mondo in cui regnano Bene, Bellezza e Verit. Allora la vita assume davvero un tono sacrale e magico. Perch cos gi nella Realt. Hari Om Tat Sat Fabio Ricchetti 20 Cera una volta un mondo piatto, piatto come un tavolo. E anche i suoi abitanti erano piatti, piatti come francobolli. Non esistevano mon- tagne, n abissi. Non cerano grattacieli, n metropolitane. Le strade non avevano i dossi, n le cunette. Spostandosi, gli abitanti pote- vano andare solo a sinistra o a destra, oppure avanti o indietro, ma non in alto e in basso. I bambini non giocavano a pallone, n gli adulti giocavano a golf: lo sport praticato era soltan- to lhockey. Si nasceva piatti, si viveva piatti e si moriva piatti. Insomma, era una vita un po piatta! Un giorno, per, un bravo gio- vane, laureato in archeologia, scopr unanti- chissima iscrizione. Liscrizione parlava di due splendide citt che in un passato lontanissimo erano sorte in due punti geograci particolari di quel mondo: i suoi antipodi. Nella parte pi oscura, liscrizione alludeva a un collegamen- to costruito per unire segretamente quelle due lontanissime citt, un collegamento che, a chi lo avesse trovato, avrebbe svelato un nuovo mondo. Il giovane ricercatore decise di mettersi subito al lavoro. Prese una carta aggiornata e localizz quei due punti geogra- ci: erano i siti di due cittadine praticamente sconosciute ai pi, nulla a che vedere con le splendide citt che erano esistite un tempo. Quindi part alla volta della prima delle due. Arrivato, si chiuse nella biblioteca per con- sultarne i volumi alla ricerca di un indizio. E dopo giorni di ricerca un indizio arriv: unan- tica leggenda confermava quanto contenuto nelliscrizione, aggiungendovi che lingresso al nuovo mondo era custodito da un saggio. Il giovane archeologo decise allora di parlare con gli anziani di quella localit, e da costoro venne a sapere che fuori dalla citt viveva un eremita. Il giorno seguente, di buonora, il ri- cercatore part alla volta delleremo. Arrivato, trov il saggio sulla porta che, sorridendo, gli disse: Ti aspettavo. Mi aspettavi?!, ribat- t, incredulo il giovane. S. Vieni, entriamo in casa. Il vecchio si fece raccontare dal gio- vane la sua storia e nel frattempo gli prepar una tazza di t caldo. Quando ebbero nito, il saggio, serio, disse: Ci che tu cerchi sot- to i tuoi occhi, e sotto gli occhi di tutti, ma non puoi ancora vederlo, n le persone lo posso- no vedere. E ci bene. Perch bene?, domand incuriosito larcheologo. Perch quella porta conduce, s, a un mondo nuovo, meraviglioso, ma da quel mondo una persona ancora malvagia potrebbe distruggere il mon- do piatto che conosciamo; come invece una persona buona potrebbe renderlo migliore. E tu come giudichi me?, chiese il giovane, impaziente. Tu sei un bravo ragazzo. Quin- di varcherai tra non molto quella porta per ammirare la bellezza del nuovo mondo e per aiutare gli abitanti del mondo che gi cono- sci. Ma quel momento non ancora arrivato. Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana QUATTRO PASSI NELLALTRA DIMENSIONE 21 Prima, devi superare una prova. Dimmi ci che devo fare e lo far, disse larcheologo risoluto. Bene, allora ascolta: trasforma il tuo lavoro in servizio, pensando ogni giorno, ogni ora, ogni istante che il tuo operato il contributo che tu dai al mondo. Dimentica te stesso quando lavori e fatica cos, lietamen- te, per sette anni. Poi ritorna da me. A quel punto i tuoi occhi potranno vedere. Data questa indicazione, il saggio non rispose ad ulteriori domande e con cortesia conged larcheologo. Durante il viaggio di ritorno, il giovane, ripercorrendo la sua ancor breve car- riera, si rese conto che, no ad allora, aveva lavorato principalmente per la gloria, piccola o grande, che ogni scoperta procura. Dora in avanti non avrebbe pi potuto essere cos, se davvero voleva conoscere il nuovo mondo. E cos fu. A mano a mano che gli anni passava- no, il desiderio di successo veniva afancato e superato da un crescente desiderio di poter raccontare agli uomini, attraverso i reperti ar- cheologici, la vera storia del nostro mondo; una storia della quale luomo moderno po- tesse apprezzare gli aspetti migliori e trarre insegnamenti da quelli peggiori. Mentre in lui avveniva questo cambiamento, anche la ca- pacit visiva si modicava. Oltre che vedere a destra e a sinistra, in avanti e indietro, comin- ci a che a poter vedere un po verso lalto e il basso, iniziando cos a scoprire la terza dimensione, totalmente sconosciuta agli abi- tanti di quel mondo piatto. La predizione del saggio si stava avverando. I sette anni pas- sarono pi in fretta del previsto, e, quando fu il momento, il giovane si rec di nuovo a casa delleremita. Bentornato, gli disse il saggio abbracciandolo. Vieni, entriamo. Il vecchio si fece raccontare come era andata la prova e intanto gli prepar una tazza di t cal- do. Quando ebbero nito, il saggio disse: Il tuo animo pronto. I tuoi occhi quasi. Chiu- dili. Il giovane, appena li ebbe chiusi, sent le mani delleremita che glieli soravano, men- tre un brivido caldo saliva lungo la schiena. Ora anche i tuoi occhi sono pronti. Aprili. Quando larcheologo li apr, la sua capacit di vedere in alto e in basso, cio nella terza dimensione, era pari a quella usuale di vede- re nel mondo piatto. Ora, usciremo di casa. Appena fuori, voltati e alza gli occhi, come hai imparato, disse il vecchio. Il giovane segu le indicazioni e, con sua grande sorpresa, vide davanti a s il collegamento di cui par- lava lantica iscrizione. Si dipartiva dalla casa del saggio, sviluppandosi per nella terza di- mensione, verso lalto. Un giorno gli uomini lo chiameranno ponte, comment il saggio. Esso unisce questa citt a quellaltra citata delliscrizione, attraversando tutto il nostro mondo piatto, da un capo allaltro. Vieni, salia- moci e percorriamone un tratto insieme. stupendo il panorama che si pu ammirare da quass, disse larcheologo. E inoltre si pu controllare tutto il nostro mondo, da un estremo allaltro. Certo, rispose il saggio. E proprio questo il problema Da tempo immemorabile esiste questo ponte. E di epo- ca in epoca la sua esistenza stata rivelata a quegli uomini che, come te, si sono preparati a dovere, divenendo perfettamente innocui. Ma, ahim, esistono anche altre modalit per sviluppare la vista nella terza dimensione, e quindi scoprire questo ponte. Modalit che nulla hanno a che vedere con il presupposto dellinnocuit, che noi saggi insegniamo. Il risultato che dalla notte dei tempi a que- sto ponte hanno accesso, oltre che uomini saggi, anche uomini molto malvagi, ai quali non sta a cuore lo sviluppo del nostro mon- 22 do, ma solo i loro interessi personali. E quindi da sempre su questo ponte il bene e il male si affrontano. E io adesso che cosa dovrei fare?, chiese confuso il giovane. Serba il segreto e lavora per il mondo, venendo quas- s ogni volta riterrai che il tuo servizio possa avvantaggiarsene. Il giovane annu e prest giuramento. Dopodich, insieme, percorsero ancora un tratto del ponte, ammirando la bel- lezza di quel mondo. Da quel giorno, la vita dellarcheologo non fu pi la stessa di prima. Pur non ricercando il successo, divenne sem- pre pi famoso per lutilit delle sue scoperte. Alla ne della carriera, si ritir a vivere nella casa del saggio, che nel frattempo era andato a prestare servizio in unaltra dimensione E, manco a dirlo, un giorno, un bravo giovane si present da lui, desideroso di conoscere il nuovo mondo Questa la vicenda che forse accadde in quel mondo, a due dimensioni. E se una vicenda simile potesse accadere nel nostro mondo, a tre dimensioni? Beh, in tal caso, vorrebbe dire che esiste una quarta dimensione della vita, tanto nuova per un abitante del nostro mondo quanto nuova lo la terza per un abi- tante di un mondo piatto. Il tutto con non poche conseguenze. Per esempio: chi, come diciamo noi, muore, for- se non muore davvero, ma trapassa soltanto, ovvero passa in unaltra dimensione e, seb- bene i suoi cari ne perdano il contatto, lui con- tinua a vederli; chi al mattino, risvegliandosi, dice di aver visitato nottetempo persone o luoghi lontani, forse ci stato davvero di per- sona, e non ha sognato o, meglio, il sogno stato un viaggio vero e proprio; chi, entrato in coma, al risveglio racconta di essersi visto nel letto di ospedale, insieme a chi si prendeva cura di lui, forse ha visto davvero; chi ha scrit- to dellesistenza degli aiutatori invisibili e dei maghi bianchi, nonch di quella delle streghe e dei maghi neri, forse ha scritto il vero. Insomma, se una vicenda simile potesse ac- cadere nel nostro mondo, vorrebbe dire che laldil esiste davvero, con tutto quello che ne consegue, e che quando il nostro cuore si sar aperto abbastanza, i nostri occhi saranno aperti a sufcienza per vederlo senza perico- lo, per noi e per gli altri Allora, il bene che potremo fare per il nostro mondo sar molti- plicato e la bellezza che potremo ammirare inimmaginabile. Detto questo, per, rimane una domanda: Ma sar vero?. Per scoprirlo, non ci resta che fare come fece il giovane archeologo. Gianluca Fontana 23 Il presente uisce in quellampia, vorticosa corrente che proviene dal passato, e cos antichi legami riprendono forma: un uomo e una donna si incontrano, intuiscono di essere fatti luno per laltra (ed proprio cos), pro- fondamente convinti che sia amore eterno, assoluto, perfetto, totalizzante. Ma di fatto quellamore non solo Amore. Il terreno inizia presto a franare, e ci che si rivela unire ogni giorno di pi passato in comunione, qualcosa daltro. Le crepe si aprono a vista docchio e il nido damore si trasforma pro- gressivamente in prigione, uno spazio an- gusto, teatro di comportamenti subdoli tesi allaffermazione di s, del proprio potere e quindi allinibizione e allannientamento re- ciproci. Nel ripetersi dei giorni, intrappolati dalla routine, preda dei propri automatismi, ci si dimentica della scintilla, quella che ave- va acceso i cuori e inammato lanimo. La gioia si spegne, subentra la noia rafforzata dal calo del desiderio sessuale. Ci si deprime e si soffoca laltro, oppure si cerca altrove limportante sporgersi dalla nestra per non guardare in casa... Del resto, come si riconferma il karma in questa vita? Si nasce con delle condizioni che richiamano ci che allo stato latente, e quindi non risolto. Il subire come effetto, per esempio, trova la sua causa nellagito. Poi, chiaro, si accetta solo dopo aver compreso, ma questo avviene superando la sensazio- ne di disagio che deriva dal vivere consape- volmente quel tipo di emozione. Lessere proiettati, come avviene, nel mondo della for- ma, fa s che percepire il solo subto porti ine- vitabilmente a una idealizzazione fuorviante. Porsi nellottica di spostare la visione dal su- bto allagto fa crollare il velo illusorio. Cade lidenticazione nei ruoli, non esistono pi vit- tima e carnece (luomo bastardo e la donna succube, tanto per usare luoghi comuni). Emerge la possibilit concreta di risanare le passate ferite attraverso lassumersi, in primo luogo, la responsabilit delle proprie azioni, e laccettare ci che siamo, anche quella rab- bia che teniamo spesso debitamente celata. Riconciliarsi e includere, dunque, a partire da noi stessi. Perch in fondo tutto il percorso di autoconoscenza e puricazione si traduce nellama il prossimo tuo come te stesso mirabilmente sintetizzato dal Maestro Ges. Daltra parte: Se c una guerra in noi stessi, come possiamo avere un buon rapporto con qualcun altro? 1 . Arriviamo in questa vita incontrando vari per- sonaggi, pap e mamma per primi; questo determina lestroessione dei vari aspetti del maschile e del femminile che compongono la nostra coscienza e che andranno a costi- tuire il tessuto sul quale verranno intreccia- ti i li della nostra vita. Il partner diventa la La Coppia sul Sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini LALTRO IL NEMICO! 24 proiezione della gura dei genitori e le moda- lit comportamentali riprendono quellimprin- ting preciso che deriva dellinfanzia. Tuttavia ora non allora; stiamo attualizzando quindi qualcosa che non pi. E se linfanzia ci mo- stra i nostri elementi costituenti, come gio- chiamo ora che siamo adulti? Perch, volen- do, sarebbe opportuno lavorare sugli aspetti ancora immaturi, tanto per crescere Le dinamiche dellinfanzia condizionano quelle attuali. Abituiamoci a prendere in considera- zione come agiamo certi meccanismi interni mentre ci relazioniamo e come ci rapportia- mo, ad esempio, nel volere avere ragione a tutti i costi, partendo dal presupposto che il male non ha mai ragione Lavere ragione sempre unimposizione di potere legata a una distorsione. Se cominciamo a minare, ricono- scendole, le motivazioni di quella distorsione che comprende una serie di bisogni (attirare attenzione, essere amato come dico io etc.), la roccaforte comincia a sgretolarsi, ma non senza pene, anche se in realt ci determina un nuovo radioso inizio, una rinascita gioio- sa Il processo di presa di coscienza rappre- senta infatti il principio della ne per questi spazi di coscienza ancora ciechi e avidi che rivendicano il diritto alla vita e per questo vo- gliono continuare a nutrirsi di quelle qualit che manifestiamo proprio attraverso odio, recriminazione, prevaricazione. Nel momen- to in cui proviamo ad andare oltre, nella dire- zione dellinnocuit e dellequanimit, scatta la minaccia e si sfoderano le spade. Minac- cia e ingiustizia, del resto, viaggiano insieme come causa ed effetto (dellignoranza, per), il cui prodotto si concretizza nell io ho ra- gione. Dallavere ragione al proclamare la (propria) giustizia, generata da un subto rite- nuto ingiusto, il meccanismo sempre quello dellemersione di quella parte distorta in noi che viene da un passato pi o meno antico e che vuole affermare la propria spontaneit distruttiva, concretizzandosi in forme pen- siero imperniate su punti di ssit ossessivi. Daltra parte, lo sviluppo della potenza creati- va insita in ognuno sta proprio in questopera di trasformazione della coscienza, attraverso la capacit di reazione e intervento nelle dina- miche della vita, che si realizza in unit. Nel guardare ad esempio, in relazione alle nostre pretese e aspettative, si scopre che c tutto un mondo dietro. Minaccia di abbandono, tra- dimento, riuto: cos scatta la repulsione, in particolare per laltro, perch poi questi aspetti si scaricano perlopi nel rapporto di coppia e ci accompagneranno, bont loro, no alla 4a Iniziazione, s, proprio quella dellArhat, il Libe- rato Effettivamente sai che liberazione Alla luce di tutto ci, perch non considera- re lestrema utilit della specularit insita nel rapporto di coppia, per coltivare la propria in- nocuit, vero obiettivo delluomo cui spetta il grande privilegio, la splendida opportunit, di passare dal quarto Regno (umano) al quin- to (Regno dei Cieli), invece di riconoscere nellaltro un aggressore? Siamo ancora agli antipodi della comprensione, della consape- volezza, impaludati e affezionati allignoranza, immersi in quella nebbia che non ci consente di scorgere al di l del nostro naso. Ma in realt cos che si ribella? Non certo la nostra anima, che rema lungo la corrente del- la vita, ma la nostra personalit, che invece nuota controcorrente, con le sue necessit di affermazione e prevaricazione, impiantate su basi egoistiche e pronte a lottare per la sopravvivenza in caso di attacco. Tutto que- sto comporta una gran fatica e il risultato stare male! Che bello! 25 Perch poi, cos : il sentiero implica la tra- sformazione di tutto ci che non in linea con la vita e il suo uire. E anche se nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, il pas- saggio radicale: ogni atomo non conforme alle frequenze progressivamente pi elevate cui viene sottoposto, oppone resistenza, ma una partita senza storia (per fortuna). E su questa parentesi sia consentita una piacevo- le digressione: s, vero, affermiamo che la vita una e desideriamo riconoscerci sempre pi e sempre meglio in essa con un accre- sciuto senso di unit a parole! Ma, a fatti, quanto siamo recalcitranti, quanto remiamo controcorrente? E, proprio per questo, se non ci fosse la vita, una, a sospingerci in avanti attraverso le esperienze, a correggere le tra- iettorie, a gettare sassi nella giusta direzione, che evoluzione sarebbe, se dipendesse solo e soltanto da ognuno di noi? Da un lato pos- siamo vedere quanta poca cosa siamo (ego) disallineati dalla vita, dallaltro quanta potenza possiamo esprimere (Ego) in seno ad essa, sostenendola e afdandoci, riscoprendo la bellezza nel fare e favorendo al contempo la discesa dellAnima sui piani della personalit. La passivit rispetto al mondo, rispetto allal- tro, consente di incolpare sempre qualcosa o qualcuno e di garantire belli saldi i nostri li- miti, ignari del fatto che altro non sono che la causa di tutte le nostre sofferenze. Lindiffe- renza la radice del male, la crudelt il suo sviluppo. La nota battuta Continuiamo pure cos, facciamoci del male... trova riscontro pratico sia nel rapporto con noi stessi sia in quello con laltro, e quindi col mondo intero. Nel tempo laltro diviene in qualche modo scomodo, o di comodo per trincerarci ancor di pi nelle nostre posizioni, e non ha impor- tanza il grado di ragione al quale ci appellia- mo, anzi spesso ci si attacca alle banalit, tan- to pi inme, quanto pi martellanti: da l si evolve nella distruttivit reciproca che allon- tana, separa, divide. E poi? E poi capita che ci si lascia e il bello che ci rapportiamo poi a un altro che inevitabilmente ci riporta esat- tamente l dove eravamo rimasti nella rela- zione precedente. Ma ridicolo!, viene da pensare come reazione spontanea. E invece perfetto, perch bisogna entrare nella com- prensione del rapporto fra passato e futuro. E nch non andiamo a considerare lodio e la repulsione che sono in noi, reali cause propulsive di specici effetti, non cambier nulla, veramente, nel nostro mondo di rela- zione, nella qualit dei nostri rapporti, nella nostra vita. Ci che insopportabile nellaltro ci che non vogliamo vedere e riconoscere in noi, questo il punto. Infatti parliamo di re- criminazione, cio rivolgiamo le accuse allal- tro di ci che invece nostro, non vogliamo che laltro ci faccia ci che invece noi (spes- so inconsapevolmente) facciamo. C mol- ta differenza tra la recriminazione e la sana indignazione; la prima produce e alimenta la distruttivit, la seconda la blocca. Al cospet- to di chi innocuo cessa ogni ostilit 2 e, di contro, al cospetto di chi ostile cessa ogni innocuit: a noi la scelta Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini 1 E. PIERRAKOS, Unione Creativa, a cura di J.Saly, Crisalide, Spigno Saturnia 1995. 2 PATANJALI, Yogasutra, libro II n. 35. 26 Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari ERCOLE E LA RICERCA DEI POMI DORO DELLE ESPERIDI Ercole deve affrontare la sua terza fatica, la quale si svolge nel segno dei Gemelli, un se- gno duale nel quale il bisogno di unit divie- ne pi pressante, portando il nostro Eroe alla ricerca di un maggior contatto con la propria anima. Dopo le prove precedenti lanima pi prossima alla verit, ma contrariamente a ci che si potrebbe pensare, viene esalta- ta la dualit presente nellaspirante, il quale sente tendersi allo spasimo, in uno sforzo che pu far cadere nelle vie di minore resi- stenza. facile cadere preda delle proprie illusioni, se si rimane isolati nel regno delle idee, che devono essere concretizzate e rese manifeste: lalbero infatti si vede dai frutti. Si giunge a questa prova dopo un periodo di notevole riessione interiore, che conduce al radicamento di unaspirazione che sempre meno pu essere intaccata. Ci che prece- de il vero sforzo, che conduce ad identicarsi con il servizio, rappresentato dalla volont di accertarsi di persona della presenza dello Spirito in ogni cosa, attraverso lautodiscipli- na necessaria. Gemelli un segno di aria, la quale rappre- senta lelemento del regno della mente, da sempre ponte di passaggio per il regno dellintuizione; a questo punto, laspirante pu esplorare uno spazio pi ampio della propria coscienza, tale da includere anche il corpo mentale. Nellunit egli pu trovare la risposta alle sue ricerche, una ricerca che sar pi produttiva nel momento in cui sapr abbandonare le impellenti necessit, in luogo di un bisogno vero, che vada nella direzione del servizio verso i propri simili. Gemelli le- gato allaspetto intelligenza, e rappresenta i rapporti, governa il linguaggio, le comunica- zioni ed il commercio. Il reggente essoterico del segno dei Gemelli Mercurio, che permette la comunicazione fra anima e personalit. Mercurio glio di Zeus e di Maia, glia di Atlante, il messag- gero di Zeus, la guida delle ombre alla dimo- ra di Ade, dio dei morti e signore del regno delloltretomba; esso viene descritto con elmo e sandali alati, mentre impugna un ca- duceo con due serpenti. Il reggente esoterico Venere, la quale unica e sotto il cui inus- so agisce la Legge di Attrazione: il pianeta Venere rappresenta nei confronti della Terra laspetto animico e fonte di attrazione per il nostro pianeta, che al momento non sacro, ma che lo diverr quando sapr unire ci che ora separato. Nella costellazione dei Gemelli abbiamo la storia della crescita delluomo verso la matu- rit, attraverso il graduale dominio della per- sonalit, la quale deve farsi da parte afnch lanima possa sedere sul suo trono. Se vo- gliamo che qualcosa cresca nelle nostre vite, dobbiamo necessariamente far decrescere 27 quegli aspetti che tolgono nutrimento al no- stro vero s; dobbiamo imparare ad abbando- nare tutto ci che diviene un peso per ulterio- ri conseguimenti. Il tutto ben rappresentato da due stelle presenti nella costellazione dei Gemelli, chiamate dai greci Castore e Pollu- ce: il primo rappresenta lanima, mentre il se- condo la personalit. Nel volgere il capo ver- so la volta celeste possiamo osservare che Polluce sta perdendo dintensit a favore di Castore che rappresenta lo Spirito presente nelluomo. In questa prova ad Ercole fu detto di cercare lalbero sacro, lalbero della sapienza, sul qua- le maturavano le mele doro delle Esperidi. La mela un simbolo mitologico che ritroviamo nel giardino dellEden: allora si parlava di una sola mela, responsabile dellimmersione nel- la materia e della possibilit della conoscenza del bene e del male, una conoscenza ricondu- cibile alla mente e alla inevitabile sofferenza che produce, ora, invece, possiamo accedere alla pluralit della vita e alla possibilit di per- cepirla unita e non separata. Le Esperidi era- no ninfe, vivevano in un giardino, e con laiuto del serpente Ladone proteggevano lalbero sacro con le mele doro; la parola ninfa deri- va dal greco nymphe, che signica giovane donna; esse erano glie di Zeus e simboli delle forze elementari della natura. Ercole nulla sapeva e vagava senza ricono- scere i segni che la vita gli mandava. A questo stadio del Sentiero lillusione possiede anco- ra una notevole presa e lanima, per quanto si manifesti con modalit differenti, non viene riconosciuta. Lanima in questa prova sim- boleggiata da Nereo, glio di Ponto (il mare) e Gea (la terra). Nereo, come altre divinit del mare, possedeva il dono di vaticinare il futuro e quindi si mascherava per non essere con- tinuamente importunato. Lanima a questo punto difcilmente percepibile, laspirante preda delle proprie illusioni e utilizzerebbe contatti superiori per conoscere il proprio fu- turo, una conoscenza che lo allontanerebbe dalle sue reali necessit, rappresentate dal qui ed ora ove seminare quanto necessa- rio per raccogliere adeguatamente. I poteri dellanima verranno riconosciuti nel momen- to in cui potranno essere utilizzati con intel- ligenza. Non possedendo sufciente tenacia per pro- seguire il suo viaggio verso nord, e quindi verso lo Spirito, Ercole sincammin verso sud, verso le tenebre, incontrando Anteo, il serpente glio di Poseidone (dio dei mari) e Gea (la terra): nella sua ignoranza riconobbe in Anteo colui che gli impediva di giungere allalbero sacro. A questo punto del Sentiero facile percepire chi ci limita come posses- sore di ci che ci necessita. Luso della forza sica prevale sullintelligenza. Ercole combat- t infatti pi volte con il serpente vincendolo, ma mai completamente, no a quando egli non comprese che doveva sollevarlo in aria, nellaspetto mente, dove la materia perde di potenza. Il percorso verso lalbero sacro ancora lun- go, ed Ercole non pu evitare dessere ancora intrappolato dalla sua scarsa intuizione, che lo porta ad illudersi nuovamente nel momento in cui incontra Busiride, glio delle acque, del- la stirpe di Poseidone. Le acque rappresenta- no lelemento del desiderio: Ercole riconosce in esse lapparente saggezza, e si mette a se- guire questo falso maestro, la cui caratteristi- ca di togliere responsabilit per accrescere laspetto egoistico della personalit. Questo tratto del percorso riconoscibile in ognuno di noi, nel momento in cui rinuncia- 28 mo alla nostra ricerca ascoltando i falsi ma- estri che provengono dalla personalit e che minano la nostra vera forza. Il percorso verso nord duro, pieno di difcolt, lanima cala- mita la nostra attenzione e produce la tensio- ne necessaria ponendo laccento sulla dualit per riconoscerne lunit. Sappiamo quanta fatica costi forgiare la via verso larmonia, ed facile cadere nelle mani di chi alita dietro le spalle asserendo linutilit della ricerca e proponendosi di colmare ogni lacuna al no- stro posto. Questo vale per le persone e per tutto ci che emerge di separativo dalla no- stra coscienza, possa essere un pensiero, unemozione o unazione sancita nel sico. Il dubbio insorge in modo subdolo e come un pitone ci stringe sempre pi nel momento in cui desideriamo essere sgravati dalle respon- sabilit. Ercole riusc a liberarsi nel momento in cui risuonarono le parole di Anteo, le quali asserivano che la verit dentro ognuno di noi, luogo ove evocare la forza necessaria per potersi liberare. Nel frattempo Ercole si era notevolmente pu- ricato ed aveva tratto notevole esperienza da ci che gli era accaduto, ed incontr sulla sua strada Prometeo, famoso per aver dona- to al genere umano il fuoco, che egli nascose allinterno di una pianta di nocchio, alloscu- ro di Zeus, con il quale giunse a diverbio a causa di pareri contrastanti sul genere uma- no; durante la notte Zeus vide la terra rico- perta di luci ed adirato incaten Prometeo ad una roccia. Ercole vide Prometeo incatenato ed emerse la dualit: egli era infatti diviso tra il continua- re la ricerca o il fermarsi ad aiutarlo correndo il rischio di ritardare la sua prova. Questo mo- mento dilaniante nella vita dellaspirante, ma quanto serve per riconoscere lunica di- rezione che conta, rappresentata dalla capa- cit di servire, eclissandosi dalla personalit che richiede una indebita attenzione. Lantico motto recita che cedendo che si riceve, ed Ercole si sofferma ad aiutare Prometeo, il quale attaccato da avvoltoi che gli lacerano il fegato, simbolo del desiderio. Ercole, liberan- do Prometeo, libera se stesso dal desiderio che da troppo tempo lo lacerava, rinunciando ad essere egoista e a soddisfare se stesso. Il sacricio lacer i veli dellillusione e per la prima volta ud da un pellegrino (simbolo dellanima) che passava che lalbero sacro si trovava poco distante. A questo punto era certo del suo successo, certo che si sareb- be impadronito delle mele doro, uccidendo il drago che le proteggeva. Ma, ancora una volta, egli dovette arrestarsi, davanti a lui so- stava Atlante che vacillava sotto il peso del mondo. La sua ricerca svan e senza indugio corse ad aiutare il gigante prendendo su di s il pesante fardello. Improvvisamente il peso svan, come sempre sparisce nel momento in cui laiuto viene donato senza riserve, in- curanti di ci che si pu perdere. Il sacricio svela i doni e le mele doro appaiono come dincanto nelle mani di Atlante: la ricerca nita. Atlante mise in contatto Ercole con i tre aspetti dellanima, le tre sorelle delle Espe- ridi, le quali possedevano le altre mele doro recanti la necessit di servire per giungere ad esse, ricordando ad Ercole limportanza degli atti damore per contattare lanima. Graziano Fornaciari 29 Lo studio della Scienza dei Sette Raggi ci apre spazi sullinnito talmente vasti che si fa fatica anche solo ad immaginarli, comun- que nch non la sperimenteremo la dovre- mo continuare a considerare una ipotesi. La scienza, la religione, la losoa e larte espri- mono diverse prospettive sulla realt forma- le, e ntanto si rimane nel mondo della forma ladesione ad una specica visione pu con- tribuire ad alimentare le contrapposizioni nel seno del genere umano, invece la diversit genera vitalit quando ci si chiarisce che tutto quello che lumanit produce si innesta in un processo pi grande che possiamo compren- dere intuitivamente con laffermazione esote- rica che tutto Uno. Lunica Vita si riconosce in tre aspetti: vita, qualit, apparenza( forma), ossia spirito, anima, corpo. Essa si esprime anche tramite sette qualit che generano le miriadi di forme esistenti. Nel molteplice si completata la differenziazione, il mondo manifesto prodotto continuamente dalle sette Vite, le quali infondono Vita alle forme costituendone lo scopo, le leggi e limpulso ad evolvere. Il pensiero umano da sempre specula e discute sulla triplice natura della divinit, ad esempio nel cristianesimo soltan- to con il concilio di Nicea nel 325 d.C. viene affermato per dogma che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono tre Persone o Iposta- si, uguali (consustanziali) e distinte dellUni- co Dio. Nellinduismo i tre aspetti del divino vengono riassunti nella Trimurti dove Brama il creatore, Visn il conservatore e Shiva il distruttore. Anche nei culti egizi, celti, germa- nici e romani possiamo individuare una trinit divina alla base della manifestazione. Anche la losoa utilizza il modello della triplicit, in- fatti in India per spiegare le qualit della ma- teria (prakriti) si utilizzano i tre guna (attributi) e cio: tamas (staticit), rajas (eccitazione), sattwa (ritmo), mentre in occidente Hegel, nella Fenomelogia dello spirito, introduce la dialettica come strumento per conoscere la realt. In effetti qualsiasi evento una sintesi che risolve lincontro di una tesi con il suo op- posto, cio lantitesi. Adesso vediamo praticamente la connes- sione che esiste tra il tre e il sette. Almeno chi si diletta con la pittura sa che vi sono tre colori fondamentali (blu, rosso e giallo) che, mescolati in modo appropriato, generano al- tri quattro colori. Quindi siamo arrivati a di- mostrare empiricamente che sette elementi derivano dalla combinazione di tre elementi. Il numero sette ritorna continuamente in ogni ambito della vita, ad esempio i sette giorni della settimana, le sette note musicali, i set- te colori dellarcobaleno, i sette vizi capitali, le sette virt cardinali, i sette Arcangeli, le sette stelle dellOrsa Maggiore, ecc. Inoltre la Scienza della Vita ci insegna che esistono Il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli I SETTE RAGGI 30 sette piani della creazione, sette principi vita- li, sette chakra, sette pianeti sacri, ecc. Nelle righe precedenti ho elencato alcuni aspetti del patrimonio della conoscenza del gene- re umano che sembrano cos distanti uno dallaltro, ma che possono essere ordinati ed uniti, oltre che spiegati, dallo studio sui Sette Raggi. Infatti la scienza dei Sette Raggi rap- presenta lo scopo e lapprodo ultimo dellat- tivit umana. Non siete almeno incuriositi da questa possibilit, anche seppur teorica al momento, che esiste un maggiore sintetico che comprende il minore, tanto che gli sbagli e le conquiste dellumanit - se collocati in un progetto in divenire - assumono altri conno- tati, perdendo quella qualit di drammaticit che ce li fa riconsiderare nella giusta misura? Invece di alimentare la divisione, come usa fare il genere umano, lo studio dei raggi ci far avanzare lungo il sentiero che procede dal molteplice alluno, cio no a comprende- re che proveniamo dalla Casa del padre e vi stiamo facendo ritorno. I Sette Raggi possia- mo considerarli come sette vite coscienti che portano in essere le leggi per attuare il piano divino che passa anche attraverso loro: essi sono il tramite pi diretto tra il mondo e Dio. NellApocalisse vengono descritte sette lam- pade ardenti, che sono i sette Spiriti di Dio che stanno di fronte al Trono di Dio stesso. Ogni Vita di raggio viene espressa da un pia- neta sacro, anche se poi tutti e sette i raggi alimentano ogni pianeta. Questa modalit ri- propone e si conforma al proposito divino, ed riscontrabile in ogni piano della creazione e in ogni regno. Infatti anche luomo, in quanto espressione del volere di Dio, porta in s ed esprime qualit di alcuni raggi, pur avendo la possibilit di essere in contatto con tutti i rag- gi attraverso i sette chakra pricipali, che sono i punti di ingresso dellenergie di raggio. I Sette Raggi vengono deniti: Primo Raggio: Volont e Potere; Secondo Raggio: Amore e Saggezza; Terzo Raggio: Intelligenza Attiva; Quarto Raggio: Armonia tramite conitto; Quinto Raggio: Conoscenza concreta; Sesto Raggio: Devozione e Ideali- smo; Settimo Raggio: Ordine e Cerimoniale. Le sette energie di raggio inuenzano conti- nuamente il regno umano, promuovendone levoluzione, pur non intaccando il libero arbi- trio individuale che contribuisce a determinare la risposta di quanto messo in moto dallalto. Infatti in ogni essere umano la reazione allim- pulso vitale differente, e ci si palesa nella modalit e nella tempistica di espressione di quanto viene percepito. Lo studio dei Sette Raggi necessario se vogliamo conoscere la complessit della natura umana, perch la monade, lanima ed ogni corpo di manifesta- zione esprimono qualit di uno dei raggi di cui sono espressione. Alla luce di questa cono- scenza il Maestro Tibetano ci insegna che arrivato il momento in cui possibile e neces- sario fondare una nuova psicologia che tenga conto della vita oltre la forma rappresentata dal mondo dellanima. Infatti le problemati- che che afiggono il corpo sico, emotivo e mentale rimarranno tali no a quando la luce dellanima non potr manifestarsi nei suoi corpi di espressione. Inoltre, considerando gli afussi delle energie di raggio nel pianeta, con lo studio dei Sette Raggi si pu rileggere la storia facendo una maggior chiarezza sul corso degli avvenimenti. Luca Tomberli 31 Luomo, dopo essersi immerso in Maja e dopo avere lacerato il velo dellillusione, scen- de dalla Croce mobile, dove ha compiuto il Sentiero del dolore; esso da uomo comune divenuto discepolo, e ora si appresta a salire sulla Croce ssa per compiere il Sentiero del- la prova; la sua personalit puricata e inte- grata ora pronta ad incontrarsi con lanima per sottomettersi ad essa. Sulla Croce mo- bile luomo si addentrato nei misteri dello Spirito Santo, e ora pronto per conoscere il Figlio, la cui energia pervade la croce ssa. La Croce ssa infatti correlata allenergia di 2 raggio, di amore e saggezza, che rivela laspetto coscienza della vita, ed connessa al centro chiamato Gerarchia, riguarda quindi lanima ed opera a livello sistemico, attraver- so Taurus, Leo, Scorpio ed Aquarius. La Croce ssa, o croce del Cristo in croce, governa la vita delluomo da discepolo in pro- va a discepolo accettato, inuendo sulluomo durante le prime tre iniziazioni. Il principio cristico si diffonde sullumanit attraverso questa croce, tramite lopera della Gerarchia; infatti lenergia di Sirio connessa alla co- stellazione di Scorpio, la quale ne emana la luce e la diffonde a tutta la croce. Non a caso Scorpio la costellazione che determina con il suo inusso linversione sulla ruota facendo penetrare nel sistema solare lenergia di Sirio che evoca con le sue vibrazioni una rispon- denza a cui lanima, pronta, risponde. Da qui si evince il fatto che la coscienza il tema centrale di questa croce, che, attraverso i suoi quattro rami, diffonde energie che con- cernono in modo particolare lo sviluppo della coscienza, e luomo, rispondendo alle qualit dei raggi che emanano dai pianeti esoterici di questa croce, dalla mutevolezza passa alla ferma direzione e segue lintento irremovibile della sua anima. Inoltre i pianeti che formano la croce ssa portano in manifestazione tutti i raggi, tranne il 3, e questa una ulteriore conferma che questa croce si occupa principalmente degli aspetti della coscienza, infatti il 3 raggio legato alla manifestazione e alla materia, che qui non prevalente, perch prevale laspet- to coscienza. Il 3 raggio quindi non appare, anche se sempre presente perch emana- to dalla Terra stessa e anche perch attivato dal 7 raggio tramite Urano. La coscienza, da coscienza di massa, tipica di Cancer, diviene coscienza di s attraverso le energie di Leo, per divenire poi, tramite Aquarius, opposto polare di Leo, coscienza universale. Su questa croce lorientamento spirituale, che verticale, scorre attraver- so lasse polare Leo-Aquarius, dove luomo impara a decentrarsi da s e a divenire con- sapevole del gruppo, iniziando cos a servire lumanit; invece linclusivit orizzontale pas- Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
LA CROCE FISSA, CROCE DEL CRISTO IN CROCE 32 sa sullasse polare Taurus-Scorpio, dove vie- ne riconosciuta lunit di spirito e materia e dove viene trattenuto tutto ci che attraverso lesperienza stato compreso della forma e della sostanza. In ogni croce troviamo sempre tutti e quattro gli elementi - aria, fuoco, terra, acqua - dove ognuno, espresso da una diversa costellazio- ne, ha una funzione ben precisa. Due sono gli elementi puricatori, lacqua e il fuoco: il fuoco continua a livello esoterico ci che lacqua ha iniziato a livello ortodosso. Lacqua lava, purica, smuove, distacca, compie la sua opera di puricazione attraverso Cancer, Scorpio e Pisces quando il moto della ruota ordinario, ma quando il moto si inverte allo- ra il fuoco che brucia tutte le scorie, quindi lessere umano purica la sua natura e divie- ne sempre pi sensibile a vibrazioni pi ele- vate. Aries irradia fuoco cosmico sulla croce cardinale, Sagittarius irradia fuoco planetario sulla croce mobile, qui sulla croce ssa Leo irradia fuoco solare, sistemico, che altro non che il fuoco dellanima. In specico su questa croce Taurus e Scorpio sono la terra e lacqua, e questo sta a signi- care che linclusivit orizzontale sempre consapevolezza di espansione della coscien- za, ma pi interna alla materia. Taurus ha bi- sogno dellaiuto di Scorpio che, attraverso le sue prove, lo aiuta a puricarsi e a trasmutare il desiderio in aspirazione; ma poi loscurit di Scorpio trova la luce nellocchio di Taurus, che illuminer le tenebre. Invece lasse Leo- Aquarius sono il fuoco e laria, dove il fuoco purica, brucia tutte le scorie, e la coscienza cos alleggerita e rafnata si eleva leggera su livelli pi elevati. Questa croce viene anche chiamata la cro- ce dellilluminazione, infatti in essa troviamo i vari gradi di consapevolezza della luce che deve esprimersi in noi. Tutti e quattro i segni di questa croce esprimono il concetto di illu- minazione, e a due a due, come opposti pola- ri, lavorano insieme per portare a compimen- to lopera della croce ssa, la quale illumina e libera luomo che vi crocisso. In Taurus, segno del desiderio, c la luce dellaspirazione; in Leo, segno della coscien- za di s, c la luce dellanima; in Scorpio, segno della prova, c la luce che libera dal giogo della materia; in Aquarius, segno di co- scienza universale e di servizio, c la luce del mondo; quindi la croce ssa la croce della luce, emanata continuamente da tutti i segni che la compongono. Gli opposti polari devono arrivare ad unirsi, a fondersi e a completarsi no a divenire un unico segno: i 12 devono diventare 6, la croce diviene una linea, la quale diviene un punto, e luomo l al centro, diviene un punto radian- te di luce e di amore, che ha fuso e integrato in s tutte le energie. Alla luce di questo concetto, lasse Taurus- Scorpio diviene molto importante proprio nel passaggio dalle tenebre alla luce, e laspetto Taurus viene perfettamente descritto dalle parole di Cristo: Io sono la luce del Mondo, se il tuo occhio sar singolo il tuo corpo sar pieno di luce. Signica avere acquisito la vi- sione, essere posizionati sul piano dellanima e avere compreso questa identit fra spirito e materia. Lo spirito laspetto pi sottile della materia e la materia laspetto pi den- so dello spirito: non sono due cose separa- te. Questo signica anche avere distrutto la personalit attraverso le prove di Scorpio, e questo aspetto di Scorpio descritto molto bene dallepisodio di Ges che nella culla uc- cide i due serpenti, episodio che simboleggia 33 il fatto che gli opposti non hanno pi potere da cui consegue la morte della personalit e il trionfo dellanima. Taurus il desiderio che viene trasmutato in aspirazione, loscurit che cede alla luce. Locchio singolo di cui parla il Cristo loc- chio di Taurus, occhio della visione che nel discepolo va a sostituire i due occhi del s personale. Il discepolo sottoposto alle nove prove di Scorpio, rappresentate nella mitolo- gia dallIdra a nove teste; per ottenere la 2 iniziazione, quindi, deve vincere il desiderio ed innalzare al cielo la sua natura inferiore. Luomo, invece, sullasse Leo-Aquarius, da egocentrico diviene consapevole degli altri e inizia a servire lumanit. I continui scambi Leo-Aquarius approfondiscono sempre que- sto concetto, della coscienza di s e della coscienza di gruppo: questa polarit continua sempre a lavorare, nch luomo, che in Leo era unit separata, si immedesima sempre pi nellumanit, consapevole delluniver- salit, della fratellanza e del servizio, restan- do per consapevole della sua individualit spirituale. Questo concetto di individualit cosciente viene espresso dalla frase che il Cristo dice ai discepoli: Che protto per luomo se conquista il mondo intero, ma per- de lanima?. Quindi giusto essere consa- pevoli del tutto, ma restando consapevoli di se stessi, come individualit. Questa autoco- scienza va mantenuta, allora progredire sul sentiero signica espandere linclusivit della propria coscienza, ma restando consapevoli del nostro s interiore. Il viaggio su questa croce si conclude proprio in Aquarius: luomo qui consegue la 3 iniziazione, poich riusci- to a liberarsi completamente dalla personali- t, che ha scontto tramite Scorpio. Luomo ora ha acquisito la consapevolezza di Aquari- us di essere acqua di vita per tutta lumanit. Consapevolezza che descritta dallepisodio del Vangelo dove il Cristo manda i discepoli in paese a cercare un portatore dacqua. La simbologia dellacqua chiara: lacqua della vita, e Ges dice: Io sono lacqua della vita che disseta lumanit. Luomo su questa croce, consapevole della sua anima, si trova davanti al Guardiano della Soglia, e scopre che Esso altro non che la parte ancora indomita della sua personalit che deve essere scontta per conseguire poi liniziazione. Il Guardiano della Soglia e lAn- gelo della Presenza stanno cos uno di fronte allaltro, e il discepolo deve decidere. La luce dellanima, sempre pi forte, conduce il disce- polo ad affrontare le prove di Scorpio e a dare inizio alla battaglia. La disciplina e il controllo propri del discepolo, unitamente allamore, lo portano a confrontarsi con ci che ancora ha in sospeso dal suo passato e a sconggerlo denitivamente. Allora il trionfo, e lAngelo della Presenza nalmente concede alluomo il permesso di salire sulla croce cardinale, la Croce del Cristo risorto. Maria Grazia Barbieri 34 Meditare signica, come abbiamo visto in pre- cedenza, praticare quellattivit della mente che Patanjali chiama la disciplina, samyama. Ossia dharana, la concentrazione, dhyana, la meditazione e samadhi, lo stato di unione. Questultima condizione viene denita con nomi diversi nelle varie tradizioni, come ad esempio nirvana, illuminazione, estasi etc. Tutte concordano per, nel descriverla come uno stato di completa libert dallignoranza e dalla sofferenza, nonch di piena partecipazio- ne alla vita, nel suo aspetto celeste, assoluto, divino etc. Realizzare questo modo di essere, oltre che dipendere da quelle che, per ora, deniremo semplicemente corrette pratiche di vita, impossibile senza agire ci che Bud- dha denisce retta meditazione, come ottavo e pi importante punto del suo ottuplice sen- tiero. Tipicamente la concentrazione viene applicata ad oggetti particolari, come immagini sacre, sacri suoni, preghiere etc, tali che possano fa- cilmente condurre il praticante ad uno stato di meditazione su qualit elevate della vita. Pa- tanjali per si riferisce alla disciplina come ad una semplice funzione della mente che, con lesercizio, pu anche divenire automatica. Cio si pu instaurare una condizione di non perturbazione, nirodha, del nostro processo senziente, che in pratica corrisponde ad es- sere costantemente in meditazione. Questo fatto non per niente banale, perch signica che su qualsiasi cosa io diriga la mia concen- trazione, la mia mente inizia subito a perce- pire gli aspetti qualitativi che stanno al di l di quella forma. Il perdurare della meditazione mi fa essere in samadhi, cio mi fa ricono- scere la sostanziale unit condivisa da tutti gli esseri esistenti. Come vedete, meditare non signica fare il vuoto mentale, bens sviluppa- re unattivit della mente che la fa aderire agli aspetti oggettivi ed essenziali di tutta la realt. Questa condizione il risultato dello sviluppo di una percezione che va al di l della normale condizione umana e che dischiude alluomo le cosiddette dimensioni occulte della vita, quel- le di cui, da sempre, tutte le tradizioni esoteri- che e religiose raccontano allumanit. Si apre la possibilit di cominciare ad indagare ci che sta al di l della forma e della materia sica, come i corpi sottili, i chakra, le aure etc, ossia tutti gli aspetti non materiali della co- scienza. Il nostro autore poi, nel terzo capitolo del suo libro, ci parla di una innit di siddhi, o poteri, che si sviluppano con la pratica della disciplina, specicando molto bene per che, pur esistendo come funzioni della vita, que- sti poteri non sono il ne della ricerca umana, quanto piuttosto gli effetti di un naturale svi- luppo. meglio ribadire chiaramente questo concetto perch la ricerca del potere, o dei poteri, una delle distorsioni pi pericolose Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf CHE COSA SIGNIFICA VERAMENTE MEDITARE (parte III) 35 della nostra natura umana. Coltivare questo desiderio distorce abbondantemente la no- stra percezione del mondo e, non di rado, ci pu indirizzare su occulti sentieri del male, che si costruiscono sullegoismo, lignoran- za e la distruttivit. Patanjali invece ci ricorda come la pratica dellinnocuit nei confronti di ogni essere vivente debba essere, in verit, la prima ed assoluta norma della nostra esi- stenza, al di l di qualsiasi potere. Come del resto ci ha ricordato anche san Paolo, l dove afferma che qualsiasi carisma, senza lamore, non niente. Certo per che, in questo stato di perenne meditazione, di unit e continuit con la vita, la nostra visione del mondo si eleva rispetto a quella normalmente umana, estendendosi a comprendere la totalit dellesistenza, com- prese tutte le sue frequenze pi sottili. In Lettere sulla meditazione occulta Alice Ann Bailey, che riporta gli insegnamenti del maestro Tibetano, si afferma che in pratica si pu meditare sulla forma, sul colore e sul suono. Questi tre aspetti comprendono tutte le possibili modalit di meditazione, di tutte le tradizioni, comprese le paperelle nel laghetto. Veramente questo discorso potrebbe diventa- re molto complesso e di sicuro non questo il luogo adatto per svilupparlo, per, anche se in modo estremamente sintetico, non possia- mo non rilevare che la realt stessa, anche nelle sue strutture pi dense costituita es- senzialmente di forma, colore e suono. Fra laltro lapprofondimento della conoscenza di questi aspetti, a partire dal piano sico, potr dare luogo a delle tecnologie impensabili e a dei metodi terapeutici molto interessanti. Giu- sto per far viaggiare lintuizione, di questi giorni lannuncio della decodica del suono del dna umano. Non dobbiamo dimenticarci che allinizio era il Verbo e che, anche da un punto di vista scientico, possiamo afferma- re che ogni cosa esistente esprime una sua vibrazione fondamentale. Ossia il suo nome segreto, secondo le conoscenze degli antichi egizi, o il suo mantra, secondo la tradizione in- diana. Da decenni poi, per esempio, si fanno esperimenti di cromoterapia, mentre, fra i vari studi di laboratorio a cui stata sottoposta la meditazione, spiccano anche quelli condotti per vericare gli effetti prodotti sulluomo del- la concentrazione su forme particolari, come i mandala tibetani. Quindi, sia che mantenia- mo ssa la nostra concentrazione sul sacro cuore di Ges, visualizzato di un bel rosso ac- ceso, recitando una preghiera, o che stiamo mantenendo lattenzione su un mandala, coi suoi bei colori, recitando un mantra, oppure che stiamo visualizzando le paperelle dentro il nostro laghetto, raccontandoci una storia, in realt stiamo meditando usando forma, co- lore e suono. Ovviamente, ognuno pu com- prenderlo, da Ges alle paperelle c una bella differenza di vibrazione, cio di contenuti qua- litativi oltre che formali, quindi anche di effetti prodotti. Gi, quali effetti produce la meditazione? Sempre secondo A. A. Bailey nel gi citato testo, la meditazione produce quattro effet- ti fondamentali: 1. Produce contatto egoico ed allineamento 2. Origina una condizione di equilibrio 3. Rende stabile la vibrazione 4. Aiuta a trasferire la polarizzazione. Che tra- dotto, molto semplicemente, vorrebbe dire: 1. Fa s che gli aspetti che compongono la personalit, sico, emotivo e mentale entrino progressivamente in rapporto con quel princi- pio superiore della coscienza che chiamiamo anima o Ego. Questo fatto purica e trasfor- ma i tre corpi inferiori, sico, astrale e menta- 36 le, allineandoli, cio rendendoli via via pi responsivi alla volont sintetica ed inclusiva dellanima. 2. La meditazione produce relati- vo equilibrio nella vita interiore di questi corpi, rendendo possibile una tensione verso lalto dei Cieli, cio sempre lanima, che di fatto sposter progressivamente pi in alto questo equilibrio, elevando di fatto il livello della co- scienza. 3. Lavorando in modo scientico alla trasformazione del proprio essere si va siste- maticamente nella direzione della stabilizza- zione dei conseguimenti. Tutti provano gioia e dolore, in maniera apparentemente casuale, levoluzione, accompagnata dalla pratica della meditazione, rende pi stabili i conseguimenti armonici della coscienza 4. Normalmente les- sere umano polarizzato sulle sue emozioni o sulla sua mente, il processo di assorbimento della percezione su frequenze elevate, deter- minato dalla meditazione, di fatto aiuta luo- mo ad essere centrato in maniera pi stabile sulla vibrazione dellanima. Difcilmente per il meditante, mentre vive questi processi, se ne render conto in ma- niera cos precisa. La percezione, sul versante dellaspirante sul sentiero, piuttosto quella di una caotica ridda di avvenimenti dai qua- li non pu prescindere. La vita un tumulto di contraddizioni tra una inspiegabile e, per lungo tempo, indenita aspirazione verso la spiritualit, o la verit, da una parte, e il persistere di odiosi ed indesiderati aspetti del proprio carattere, che continuano violen- temente a manifestarsi. Ci vuole molta meditazione per cominciare a radicare in s una maggiore stabilit e consapevolezza, per- lomeno di un sentiero in divenire, dal quale, ad un certo punto, ci si rende conto che non ci si allontaner mai pi. La chiave interpre- tativa della realt, che pure si elaborata in questo subbuglio della coscienza, diviene im- prescindibile e si realizza nalmente che, an- che se non si giunti, ammesso che esista, allapprodo nale del proprio peregrinare, ora sappiamo che gli strumenti a nostra disposi- zione, come ci hanno portato n qui, cos ci porteranno a destinazione. Finalmente si inizia ad apprezzare la semplici- t e lefcacia della disciplina e non ci si chie- de pi se giusto meditare o cercare di vigila- re consapevolmente nei confronti del proprio comportamento. normale sedersi, chiudere gli occhi rivolgere lattenzione alloggetto del- la propria meditazione, perdere la concentra- zione, riportare lattenzione l dove vogliamo che sia, altalenando continuamente tra distra- zione ed elevazione, no a quando laltalena si fermer. Cos come normale portare lat- tenzione ai moventi delle proprie azioni, cer- cando di modicarli da distruttivi a creativi ed innocui, accettando che, pur riconoscendo la propria rabbia, a volte non si pu fare a meno di lasciarla esplodere, no alla prossima occa- sione, quando, forse, riusciremo a fare me- glio... Credetemi, c molto altro da scoprire oltre le paperelle nel laghetto. Massimo Rodolf 37 Con il termine amore-saggezza si designa lenergia di secondo raggio, che il raggio della divinit. Essendo il raggio principale del sistema solare inuenza profondamente tut- ta la vita, in questa parte di universo, sospin- gendo tramite la Legge di Attrazione ad una sintesi della coscienza. Questo raggio funge da canale per il volere divino ed laspetto Cristo. lamore che inamma il cuore e lo rende capace di sacricio, quel rendere sacro che comporta la rinuncia agli ostacoli che im- pediscono lintegrazione. Ma lamore anche il prodotto dellintera- zione tra il Padre, o spirito, che vuole che il desiderio sia realizzato e la Madre, o materia, che soddisfa quel desiderio ed attratta dal Padre. Nulla sfugge a questa dinamica che ha come risultato la nascita del Figlio, o aspetto coscienza, che eredita dal Padre limpulso a desiderare e dalla Madre la tendenza a creare forme. In questo rapporto celato il segreto della creazione delle forme. ancora lamore che attira, fonde e produce coesione: per suo tramite gli opposti sono at- tratti luno verso laltro e fusi in un tutto. Que- sto il grande mistero che riguarda la volont unicante che opera con lamore, e lamore fra i sessi non che la sua espressione infe- riore. Fondamentale la Legge di Attrazione perch tutta levoluzione uno scambio con- tinuo tra vita e forma ed grazie allattrazione che lo spirito si fonde con la materia puri- candola afnch possa rivelare il divino. Un altro aspetto dellamore il desiderio che si esprime con lattrazione, con la facolt di attrarre a s ci che amato. Si tratta di una grande forza di coesione magnetica che sottost ad ogni opera creativa che porta in manifestazione le forme attraverso le qua- li soddisfare il desiderio. possibile creare solo se il pensiero proteso a realizzare un desiderio. La natura dei desideri cambier du- rante il processo evolutivo, passando dallat- trazione per possessi materiali o per i piaceri che soddisfano i sensi, a desideri pi nobili come quello di divenire innocui o di fondersi con Dio. Inoltre ogni pensiero dotato di aspi- razione purica potentemente lessere. Da qui limportanza del desiderio perch, se ben formulato, d impulso alle azioni creative ren- dendoci co-creatori. Nel creare le forme presenti nelluniverso e nel provvedere al loro sviluppo sta uno de- gli scopi principali dellamore. Per quanto ri- guarda lumanit, linterazione fra vita e for- ma produce una coscienza che si sforza di pervenire al cuore, dapprima della forma poi, per effetto dellesperienza nella materia, di ci che non ha forma. Luomo si ricongiunge cos di desiderio in desiderio alla sua natura divina. Tornando ad un livello pi ampio, tutte le for- Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada
AMORE E SAGGEZZA 38 me che si trovano allinterno del Logos so- lare, in virt del fatto che qui Dio amore, saranno sospinte alla ricerca della beatitudine attraverso la soddisfazione del desiderio. La costruzione delle forme avviene seguendo numeri e sequenze precise: nulla lasciato al caso, ma alla conoscenza del Maestro Co- struttore che abilmente provvede alla costru- zione del Tempio. Cos luomo creatore, ma solo se la amma del cuore accesa, perch permette la visione, lardente aspirazione e la realizzazione. Nel suo aspetto pi elevato, per lumanit, lenergia di amore e saggezza pro- duce la visione mistica: in questo processo di unicazione con Dio si vede e si diventa simili a Lui, e a questo punto si in grado di espri- mere amore e saggezza; agire con saggezza signica infatti saper tradurre la conoscenza in un comportamento saggio, che stimoli la buona volont. Oggi lumanit ha molto bi- sogno di saggezza per uscire dai vicoli ciechi prodotti dallignoranza e dallegoismo. Essendo questo raggio il principale nel nostro sistema solare, non esce mai dalla manifesta- zione e riappare in sequenze di cinquecento anni. Ogni volta che declina, dopo aver rag- giunto il culmine della manifestazione, luma- nit, orfana di questo prezioso sostegno, ri- cade nella separativit, ed proprio durante questi periodi che sono pi frequenti le guer- re e i disastri, infatti dal 1825 questo raggio sta ritirandosi dalla manifestazione e lumani- t ha assistito a varie guerre. Evolvere signi- ca anche poter incarnare qualsiasi raggio, in qualsiasi momento, indipendentemente dalla sua presenza in manifestazione o meno, per- ch avendo accesso alle proprie radici di luce e ai Sette Saggi davanti al trono di Dio si pu attingere alla loro natura divina con le relative qualit. Lamore delluomo, progressivamente, si unica allamore del Logos Solare e diviene strumento per lespressione di quella ener- gia, contribuendo a sostenere tutte le forme nel suo ambito di inuenza. Con quella am- ma accesa nel cuore si possono nutrire tutti gli esseri, attrarre quelli maturi per evolvere e con azione lenta e amorevole istruirli afn- ch possano servire. Il servizio reso sotto lin- uenza di questo raggio riguarda soprattutto le idee perch, se vero che lenergia segue il pensiero, anche vero che emettere pen- sieri puri e damore nello spazio purica lat- mosfera infetta che avvolge il pianeta. Ognuno responsabile di quello che immette nellatmosfera in cui vive, soprattutto i pen- sieri, ma c un aiuto molto prezioso al quale tutti possiamo ricorrere: non dimentichiamo, nellaffanno della vita quotidiana, di ringra- ziare il Cristo che ci ha mostrato e continua ad indicarci la Via, la Verit e la Vita, perch anche la devozione pu aprire ogni porta e non c ginocchio che non si pieghi nel Suo nome. Paola Spada 39 Il Sud Italia sotto choc per linuenza avia- ria. Sono 23 i cigni trovati morti fra sabato e domenica mattina in Sicilia, Calabria e Puglia. Sei di questi sono certamente deceduti per il virus H5N1. Presi dassalto i centralini di carabinieri e polizia ma anche il numero ver- de 1500 attivato dal ministero della salute; Allarme meningite. Centinaia di persone in coda per vaccinarsi nel trevigiano. I me- dici: timori ingiusticati; La depressione si diffonde con facilit attraverso i rapporti interpersonali; La bulimia, comportamento patologico di alimentazione incontrollata, si dimostrato fortemente contagioso; o an- cora le mode o gli improvvisi spostamenti dellopinione pubblica a favore o contro un determinato personaggio o partito politico. Che coshanno in comune queste realt? Negli articoli precedenti abbiamo visto alcuni processi di inuenza attivati da fonti visibili o comunque individuabili. Questi sopra elencati sono processi di inuenza dei quali pi dif- cile individuare la fonte, ma che sono in grado di sviluppare potenti effetti che possono au- mentare di dimensione e di intensit (effet- to palla di neve) o coinvolgere un numero di persone sempre maggiore (effetto a macchia dolio). Gli psicologi di ne 800 che studiaro- no questo fenomeno lo denirono contagio, usando lanalogia con la modalit di trasmis- sione delle malattie infettive. Emozioni, idee, pensieri, credenze - scrisse Le Bon - hanno un potere di contagio analogo a quello dei microbi, e tale fenomeno fondamentale e quindi anche normale allinterno di una socie- t, comunit o gruppo sociale che sia. Come accade per tutti i fenomeni vitali, quindi duali, necessario per distinguere le due facce della medaglia: quella positiva, che si iden- tica nelle qualit e potenzialit positive del fenomeno, e quella negativa, che ha una ten- denza invece involutiva, distruttiva. Nel suo aspetto siologico positivo tale contagio un importante fattore di integrazione sociale ol- tre che di innovazione laddove ad esempio si diffondano informazioni scientiche, tecnolo- gia, cultura, valori, norme sociali indispensa- bili per il buon funzionamento di una comu- nit. Nel suo aspetto distorto il contagio pu invece produrre conseguenze di tuttaltro genere ed essere responsabile di valutazioni sbagliate, di scelte eccessive, della diffusio- ne di malattie fantasiose o di gravi sintomi di disagio psicologico. il caso ad esempio di quello che viene denito socialmente rumore o diceria, uninformazione che si sviluppa e circola senza essere stata confermata dalle fonti ufciali e che permane anche quando stata da queste smentita (Kapferer 1987). In- tendiamoci, il rumore non necessariamen- te falso o portatore di effetti negativi, tuttavia pu deformare la realt, anche in modo mi- Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin LE INFLUENZE IN RETE 40 naccioso, e nuocere a coloro che ne sono og- getto. Pu creare un clima ostile, portare ziz- zania, pu veicolare dubbi, pensieri malsani, pu dare unimmagine volutamente distorta relativamente ad argomenti socialmente stra- tegici. Si parla di contagio negativo anche per le cosiddette malattie psicogene di massa; ormai noto per esempio che comportamenti autodistruttivi come la depressione, la buli- mia ma anche il suicidio possano diffondersi con facilit, per cui chi vive a lungo con perso- ne depresse tende ad assumerne i sintomi, oppure si riscontra una correlazione positiva tra il comportamento bulimico di una perso- na ed il comportamento bulimico medio degli amici pi stretti; come possibile? Come si spiega questa condivisione di malattie appa- rentemente non virulente e distanti da quan- to comunemente si diffonde per via virale? Partiamo sempre dal presupposto che per svilupparsi tale rete di inuenza deve trovare un terreno fertile, quindi persone inuenza- bili, diversamente attecchisce poco o niente, garantito; nei precedenti articoli ho provato ad insistere sulla necessit di discriminare, di ascoltare la vita per imparare a scegliere autonomamente, perch comunicare signi- ca mettere in comune, signica condividere tutto ci che noi siamo e che gli altri sono, nel bene e nel male. Si comunica anche a distanza, senza telefono, senza internet, an- che nel silenzio pi assoluto o dal luogo pi isolato che si possa immaginare. Chi oggi non ha mai vissuto qualche banale fenome- no telepatico come il ritrovarsi a pensare ad una persona che magicamente dopo qualche secondo vi chiama al telefono? Cia- scuno di noi coscienza nella dimensione sica, eterica, astrale e mentale, e ciascuno di noi inserito in una coscienza pi grande che quella del Pianeta, che sica, eterica, astrale e mentale quindi la vita UNA, e di questa unit noi facciamo parte, come cellule indispensabili. Anche solo limitandosi a que- sta visione (ferma al triplice uomo inferiore, al piano della Personalit), le cose si complica- no un pochino. Allora la comunicazione forse non solo verbale e non verbale, comunicare signica mettere in comune ci che risiede sui vari piani della nostra coscienza. La forte inuenza di questi fenomeni legata alla loro natura energetica, sono ussi di coscienza che attecchiscono dove trovano risonanza, apertura, compatibilit con la qualit che vei- colano. ancora una volta un gioco di pote- re tra la fonte (seppur sicamente indenita) e il/i bersaglio/i, un confronto o meglio uno scontro dove vince il pi forte. Il problema ahim sempre lignoranza, nel senso di non conoscenza delle dinamiche della vita, terreno fertile per eccellenza di quanto vuole agire nellombra, e la soluzione sempre la consapevolezza, che si conquista attraverso una tensione decisa ed instancabile verso la chiarezza dintenti, la verit dentro e fuori di noi. Diana Ferrazin AFFARI ITALIANI CINQUEALLECINQUE luned 13 febbraio 2006, ANNO II n54 LA STAMPA.it CRONACHE: Allarme menin- gite, scoppia la psicosi 22-12-2007 (15:13) IL CASO A. MUCCHI FAINA, Linuenza sociale, Il Mu- lino, Bologna 1996 41 Tanto, tanto tempo fa imperavano due regni, quello dei Guerrieri dellAmore e limpero del Vento Oscuro. I Guerrieri dellAmore erano guidati dalla Regina Anisha, che discendeva dalla stirpe degli El. Ella aveva capelli color della terra bagnata, i suoi occhi vivaci avevano le gradazioni del cielo dinverno e il suo viso dalla pelle nivea assumeva sfumature di rosa alla luce del tra- monto. Il regno sorgeva in una valle al sole, circonda- ta da boschi incantati e laghi sacri. Il palazzo si ergeva su una collina e dominava tutta la vallata. Larmata personale della Regina era formata da cavalieri che provenivano da luo- ghi straordinari e remoti. Tutti conoscevano la via della spada, ma ognu- no portava con s i preziosi segreti appresi dalle innumerevoli battaglie combattute nel- le proprie contrade. Tra questi, cavalieri cera lultimo discendente di un casato di condottie- ri dalle origini antichissime. Portava in s i misteri della conoscenza e dellarte della guerra, ed era il condente della Regina. Il suo nome era Elkan, di corporatura vigorosa, dai capelli scuri e leggermente mos- si che incorniciavano il suo viso accattivante. I suoi occhi, di una tonalit tra il grigio e il verde incantavano ed esprimevano coraggio. Una sera di luna piena, offuscata da nuvole cupe, la Regina, fece convocare Elkan nelle sue stanze. Egli buss alla porta dellalloggio della Regina, ed ella gli disse: Vieni avanti, chiudi la porta per cortesia, e facendo un gesto di invito con la mano aggiunse: Vieni a scaldarti vicino al fuoco. La Regina era in piedi di fronte al camino, i suoi pensieri erano impetuosi come le am- me che guardava incantata. Si volt verso Elkan con occhi di chi gi tutto sapeva e disse: Or ora mi giunta notizia, di una cosa che noi tutti temevamo; il Vento Oscuro si risvegliato, la valle a nord stata ingoiata, distrutta dalla sua ferocit. Non esi- ste pi, non rimasto pi niente e i suoi abi- tanti sono stati uccisi o rapiti ma forse, per loro era meglio la morte. Elkan rimase immobile la sua mente veloce analizzava tutte le possibilit per organizzare unoffensiva, ma fu distolto dalle parole della Regina Anisha. Ho deciso! Noi non vinceremo mai, se combat- teremo come loro, lodio, il rancore e la vendetta ci porteranno solo allannullamento di noi stessi, i nostri principi dovranno essere ancor pi saldi, lamore sar la nostra spada, la pace sar la no- stra forza e la verit la nostra vita. La Regina si avvicin ad Elkan, pose la mano sulla sua spalla e con un sorriso sereno, guar- dandolo negli occhi aggiunse: giunto quel giorno e sapevamo entrambi che sarebbe Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin
I DUE REGNI (parte I) arrivato; caro Elkan, non posso esimermi dal compito che mi stato assegnato Elkan contrariato si scost da lei e, mentre con la mano sinistra stringeva limpugnatura della spada nel fodero, con tono duro e preoc- cupato disse: Se tu farai questo, morte certa sar per te, rammenta cosa predissero le tre sibille al tuo venticinquesimo compleanno Tu andrai incontro alla morte terrena ma cielo e stelle saranno la tua nuova casa, solo con il sacricio troverai la via. Non puoi ingannare te stessa! Come se questo non fosse acca- duto. Anisha per un istante scatt duramente, stava per reagire da Regina, con autorit e potere, alla considerazione di Elkan, ma poi soprag- giunse in lei un senso di dolore e di amore. Era confusa I suoi occhi incontravano solo gli occhi di El- kan, il tempo di un battito di ciglia che dur uneternit, poi Anisha si avvicin e con la mano gli fece una carezza e sorridendogli rimase ferma. A quel punto lui prese la sua mano e stringendola la tenne l, sulla sua guancia Si erano svelati e cos ritrovati, avevano vissuto assieme molte avventure, affrontato battaglie, gioie e dolori, cacciato e danzato e altro ancora. Ma fu un istante, un istante di libert e tutto ritorn come prima, la Regina si spost e con distacco e freddezza disse: Cos ho deciso, un ordine. Elkan si inchin di fronte a lei e al suo volere e indie- treggiando si conged, senza una parola. Allalba dellindomani Anisha, con il suo caval- lo, part alla volta del Regno del Vento Oscuro. Il viaggio dur a lungo, molte notti buie videro i suoi occhi e si susseguirono giorni grigi. Oramai solo freddo e acqua la sua pelle cono- sceva, e nulla pi quando inne una notte, sul dorso del suo cavallo, giunse dinnanzi alla for- tezza ove viveva il Principe del Regno. Cera un silenzio inquietante, una calma innaturale, tutto, intorno a lei, era senza vita, alberi immo- bili, non un alito di vento, non un cinguettio, il sottobosco era disabitato, nellaria si poteva avvertire in ogni dove la presenza delle tene- bre. A quel punto Anisha si avvolse meglio il mantello intorno alle spalle, allung il braccio destro, tenendolo teso di fronte a lei, con la mano ritta. Dal palmo sprigion un fascio potente di luce celeste, dal quale si diffusero mille e pi stelle luminescenti che si sparsero attorno a lei cre- ando una via di luce tra le ombre. Entrata nel palazzo, fu accolta da sof daria gelata e voci terriche che echeggiavano ovunque. Avanz con prudenza, lentamente, ad un tratto fu pervasa da bisbigliamenti pieni dodio, che penetravano, che si addentravano violentemente nella mente della Regina, su- scitandole pensieri insopportabili. Allimprovviso i suoi pensieri presero vita e davanti a lei scorrevano scene crudeli, demo- ni e spiriti malvagi che originavano il male in persone care a lei. Vide anche Elkan sospeso nel vuoto oscu- ro, tormentato da esseri che assumevano laspetto delle sue paure, ma fu per un bre- ve istante e poi non vide pi niente. Anisha si inginocchi, poi si accasci a terra afitta ed esausta, ma proprio in quellistante di maggiore difcolt e solitudine fece un gri- do di libert e con forza danimo si rialz pro- nunciando: Io scongger lirreale, la verit del mio cuore sar la mia forza!. Allora una voce potente tuon nella sala e con tono freddo, imperturbabile disse: Hai Pau- ra!?. Continua... Manuela Baccin 42 www.scuolaenergheia.it ENERGHEIA Prima scuola italiana di formazione per terapeuti esoterici La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabilmente la propria coscienza sul piano dellanima, requisito fondamentale per poter operare nel campo della guarigione esoterica. Il programma, estremamente vasto, spazier dalla conoscenza dei chakra, dellaura, dei corpi sottili, al karma, alla psicologia esoterica, alla conoscenza e alluso dellenergie di raggio. Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far uire lenergia dellanima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo pu avvenire in pratica. Liscrizione alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della trasformazione del proprio s inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi precisi intenti sappia che non potr essere accettato nella scuola, che sar fra laltro a numero chiuso. I corsi si tengono ogni anno da ottobre a giugno. PROGRAMMA 1anno: Introduzione Il Sentiero degli Angeli - La pratica della meditazione - Lintegrazione della perso- nalit - Il corpo sico - Il corpo eterico - Pranoterapia e terapia magnetica - I sette raggi - Kundalini, chakra e laura - Il Karma - Il sentiero iniziatico. 2anno: I sette tipi psicologici - Il corpo astrale - Il corpo mentale - La formazione delle immagini karmiche - La chiaroveggenza, i chakra e laura - Alchimia spirituale, dal s inferiore al s superiore - Leteroscopia - La terapia radiante - La telepatia - I sogni. 3anno: Il corpo causale - Il contatto con lanima, i maestri, gli angeli e i deva - Alchimia dei chakra e trasmu- tazione delle immagini karmiche - La guarigione di gruppo - La seduta terapeutica - La tenuta di un gruppo - Linsegnamento della meditazione - Le dieci leggi, le sei regole e i sette modi della guarigione esoterica - Elementi di astrologia esoterica - Conclusioni. PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLE SEGUENTI SEDI: BERGAMO Graziano Fornaciari tel. 059 900086 - cell. 339 8476285 e-mail: sede.bergamo@scuolaenergheia.it MILANO Luca Tomberli tel. 055 4215064 - cell. 328 3122520 e-mail: sede.milano@scuolaenergheia.it TORINO Gianluca Fontana tel. 0123 347070 - cell. 347 1114556 e-mail: sede.torino@scuolaenergheia.it PADOVA Paola Spada tel. 0542 56071 - cell. 338 6195442 e-mail: sede.padova@scuolaenergheia.it MODENA Paola Fornaciari tel. 0522 597259 - cell. 349 8646500 e-mail: sede.modena@scuolaenergheia.it FIRENZE Andrea Innocenti tel. 055 585717 - cell. 368 3486833 e-mail: sede.firenze@scuolaenergheia.it ROMA Anna Grazia Fiorani tel. 059 900086 - cell. 339 8476284 e-mail: sede.roma@scuolaenergheia.it TARANTO Giovanna Spinelli tel. 099 9558405 - cell. 328 7734551 e-mail: sede.taranto@scuolaenergheia.it Dieci week-end allanno per tre anni di intenso studio e di profonda alchimia spirituale. La prima rivista esoterica on-line: www.ildiscepolo.it info@ildiscepolo.it Allindirizzo www.dracoedizioni.it potete richiedere la rivista Il Discepoloal solo costo di spedizione Atman in sanscrito designa il vero s dellessere umano, lo spirito assoluto, Brahman, individualizzato nelluomo. Il Raja yoga la scienza dellessere che consente di dissipare il dolore e lignoranza, portando alla conoscenza di Atman attra- verso pratiche di vita e di meditazione sperimentate da millenni. LAssociazione Atman nata con lo scopo di diffondere la conoscenza e la pratica del Raja yoga e di tutte quelle tradi- zioni esoteriche che hanno come nalit il perfezionamento delluomo nel suo complesso. www.associazioneatman.biz ATMAN Associazione per lo studio del Raja Yoga www.dracoedizioni.it DRACO EDIZIONI MASSIMO RODOLFI Una voce per linnocuit Questo sito nasce con alcuni intenti ben precisi. Intanto nch in questo paese ci sar una parvenza di democrazia, voglio sfogarmi a dire quello che penso senza tanti peli sulla lingua. Lo voglio fare mettendoci la faccia a differenza di tanti che, avendo grande potere sulla materia preferiscono esporre i loro lacch, rimanendo nellombra a tessere le loro marce ragnatele. Io invece ho un grande potere sullo spirito, su uno spirito, il mio che non ne pu pi di condividere una vita dove la capacit e la libert di scegliere, che dovrebbero caratterizzare la nostra umanit, sono relegate ad una timida utopia. Voglio gridare che dobbiamo cercare la pace e lamore e non lodio e il protto, voglio gridare che luomo deve essere al centro, non lavidit e legoismo. Sia la pace nei vostri cuori soprattutto nei cuori di chi odia. Massimo Rodol www.massimorodol.it 17-18 ottobre 2009 Auditorium Ente della Cassa di Risparmio via Folco Portinari 5r Firenze Primo Convegno Nazionale di Terapia Esoterica organizzato da Energheia prima scuola italiana per terapeuti esoterici In collaborazione con: Atman, associazione per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo Le Dodici Stelle, associazione per leducazione allinnocuit Draco Edizioni, casa editrice di divulgazione esoterica Il Discepolo, rivista esoterica on line e stampata Giardini Naxos (ME) 5 giugno 2009 ore 18.30 Libreria Bucolo via Umberto I 292 tel. 0942 571316 email: bucololibrerie@jumpy.it Catania 6 giugno 2009 ore 18.00 Centro MeDea via Generale Cantore 23 tel. 095 365209 email: info@centromedea.it Cagliari 11 giugno 2009 ore 20.00 Libreria Il Portale via Regina Margherita 63 tel. 070 682201 email: libreriailportale@gmail.com Presentazione del libro La sga non esiste di Massimo Rodol La Draco Edizioni, lassociazione Atman e la scuola Energheia sostengono lopera di queste associazioni di solidariet. OMEO BON BON www.omeobonbon.it Attiva in Madagascar e HEWO www.hewo-modena.it Attiva in Etiopia ed Eritrea sabato: 9,30 -10,30 Introduzione - relatore: Massimo Rodol 10,30 -12,30 Tavola rotonda con presentazione del progetto Riprendiamoci il pianeta relatori: Donatella Donati Ambiente, Maria Luisa Biolcati Rinaldi Nitido scambio, Fabio Ricchetti Management, economia e nanza, Giorgio Ricci Garotti Agricoltura, Andrea Fusaro Industria e agricoltura, Massimo Rodol Presentazione del progetto del ganglio informativo. 15,00 -16,00 Presentazione Le Dodici Stelle, Lo yoga, disciplina che racchiude i valori per una crescita di educazione rivolta alla pace relatore: Anna Grazia Fiorani 16,00 -19,00 Spazio di informazione sulla nuova educazione Attivit di Gioco per Bambini Letture Fiabe domenica: 9,30 -10,30 Raja yoga e meditazione relatori: Anna Todisco e Fabio Ricchetti 10,30 -11,00 Meditazione 11,10 -12,30 Terapia ed eteroscopia relatore: Donatella Baccin (sono previste prove pratiche) 15,00 -15,30 Presentazione della scuola Energheia relatore: Donatella Baccin 15,30 -16,00 Terapia di gruppo relatore: Luca Tomberli 16,10 -16,40 Il Discepolo - la prima rivista esoterica relatore: Andrea Innocenti 16,40 -17,30 Presentazione della casa editrice Draco edizioni - relatore: Massimo Rodol 17,30 -18,30 Conclusioni