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SAFAP 2012, Napoli 14-15 giugno ISBN 978-88-7484-230-8

I Fondamenti Teorici della Portata di Scarico per Recipienti di Gas


in Caso di Incendio Esterno

N. Palumbo* G. Gurnari** G. Pitti***

* INAIL BRESCIA Settore Ricerca Certificazione Verifica ** INAIL UDINE Settore
Ricerca Certificazione Verifica
*** versalis SpA Stabilimento di Mantova


Sommario

Lincendio esterno uno degli scenari pi pericolosi per la stabilit dei recipienti in pressione, in
particolare per quelli contenenti fluidi solo allo stato gassoso. Un riferimento riconosciuto in ambito
internazionale per il calcolo della portata da scaricare la norma API 521/ISO 23521.
La conoscenza dei fondamenti teorici della formula riportata in detta norma, da cui si ottiene la
portata di scarico in caso di incendio esterno per i recipienti riempiti con solo gas, cosiddetti
unwetted, necessaria per una sua corretta applicazione.
Per i serbatoi di aria compressa, diffusamente installati negli stabilimenti produttivi, si confrontano
le aree delle valvole di sicurezza per le portate di scarico per uscita chiusa e incendio, proponendo
per questultimo caso una soluzione alternativa per la loro protezione.


1. Introduzione

Quando un recipiente a pressione coinvolto in un incendio il rischio di esplosione molto
elevato, perch aumentano sia la temperatura delle membrature che la pressione del fluido
contenuto. Di conseguenza gli effetti prodotti, cio diminuzione della resistenza e aumento della
tensione nel materiale, pregiudicano la stabilit strutturale.
I fenomeni sopra descritti sono di maggiore entit quando il recipiente riempito di solo gas, a
causa del mancato beneficio della evaporazione della fase liquida nella limitazione della
temperatura.
Pertanto, di fondamentale importanza proteggere adeguatamente questi recipienti, e a tal fine
necessario conoscere la portata di scarico dei dispositivi di protezione.
La norma utilizzata dagli ingegneri della sicurezza per stimare portata di scarico in caso di incendio
la API 521 Pressure-relieving and Depressuring Systems, emanata dallAmerican Petroleum
Institute, che stata ultimamente elevata al rango di norma internazionale con la denominazione
ISO 23251; qui si fa riferimento alledizione del 2007.
Lequazione riportata nella API 521 per il calcolo della portata da scaricare in caso di incendio
ovviamente soggetta a certe ipotesi semplificative, la cui conoscenza indispensabile per una
corretta progettazione.
Tale equazione stata proposta per la prima volta nella ricerca teorico-sperimentale di Duggan,
Gilmour e Fisher Requirements for Relief of Overpressure in Vessels Exposed to Fire, pubblicato
nelle Transaction of ASME nel 1944.
Una esposizione del metodo di calcolo della portata determinato dai tre autori sopracitati
riportata in una nota tecnica di Rahimi, che chiarisce il significato delle ipotesi di validit
(Assunzioni) dellequazione in esame.
Nella prima parte di questo lavoro viene presentata la trattazione di Rahimi evidenziando il
significato fisico di alcuni passaggi matematici e precisando alcuni risultati.
Nella seconda parte si forniscono i valori ottenuti dimensionando le valvole di sicurezza installate
su serbatoi di aria compressa con differenti volumi di stoccaggio, nei casi di incendio esterno e di
uscita chiusa. In essa si dimostra la necessit di una attenta valutazione delle portate di progetto e
si propone una modalit di protezione di queste attrezzature come efficace soluzione alternativa
alla sola valvola di sicurezza.
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In appendice riportata la formula (8) del paragrafo 5.15.2.2.2 della API 521 del 2007, con la
quale si calcola direttamente larea di scarico.


2. Recipiente di Gas Soggetto a Incendio

Una descrizione qualitativa e semplificata di ci che avviene quando un recipiente unwetted,
protetto da valvola di sicurezza (PSV), coinvolto in un incendio la seguente.
La temperatura della parete del recipiente aumenta rapidamente a causa del basso coefficiente di
scambio termico con il gas contenuto. Di conseguenza la temperatura del gas cresce in ragione
del calore trasmessogli dalla parete e nel contempo aumenta la pressione, essendo il volume
costante. Tale incremento di pressione si verifica fino alla apertura della PSV, che scaricando il
gas produce leffetto di diminuire la pressione fino allo scarto di richiusura. La massa del gas
diminuisce e per raggiungere nuovamente la pressione di apertura della PSV la temperatura deve
aumentare ulteriormente. Il ciclo si ripete fino a che la temperatura del gas raggiunge quella della
parete del recipiente: in questa condizione lo scambio termico si annulla. Perdurando lincendio,
inevitabilmente, il recipiente cede, determinando lesplosione.
Come si dimostra nel seguito, la API 521 stima la portata di scarico della valvola di sicurezza (o del
disco di rottura) nellistante in cui essa maggiore, ossia quando si verifica la prima apertura della
PSV.


3. La Portata di Scarico in Caso di Incendio Esterno per i Recipienti di Gas

La norma API 521 riporta la seguente formula per il calcolo della portata di scarico in caso di
incendio per recipienti di gas, cosiddetti unwetted (non bagnati):

(3.0.1)
dove q
m,relief
la portata da scaricare in lb/h; M la massa molecolare; p
1
la pressione di scarico
in psi assoluti; A larea della superficie del recipiente esposta al fuoco in ft
2
; T
w
la massima
temperatura del materiale della parete del recipiente in R; T
1
la temperatura assoluta del gas,
alla pressione di scarico, in R; 0,1406 una costante dimensionale.
Come si nota, le unit di misura non sono aggiornate al Sistema Internazionale come fatto in altre
parti della API 521 del 2007. Pertanto, nel ricavare la formula le grandezze sono misurate nel
sistema USC.
Nella norma si afferma che la deduzione dellequazione basata sulle propriet fisiche dellaria e
sulla legge dei gas perfetti. Inoltre si assume che il recipiente non sia isolato, che sia privo di
massa, che la sua temperatura di parete non raggiunga valori che conducono alla rottura e che
non vi siano variazioni nella temperatura del fluido.

3.1 Fondamenti dellEquazione
Si ricava lequazione nella forma utilizzata da Rahimi, come di seguito riportata, per un recipiente
di gas coinvolto in un incendio e provvisto di valvola di sicurezza, come schematizzato in fig. 3.1.1.
La simbologia la seguente: m, V, P e T sono rispettivamente la massa, il volume, la pressione e
la temperatura del gas; A larea della superficie del recipiente, W la portata uscente, Q il
flusso di calore entrante, h il coefficiente di convezione del calore e T la differenza di
temperatura tra la parete del recipiente e il gas.


(3.1.1)
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Fig. 3.1.1 - Recipiente di Gas con PSV Soggetto a Incendio

3.2 Bilancio di Massa
In condizioni stazionarie, la diminuzione di massa dm nel recipiente uguaglia quella uscente; in
altre parole, in un intervallo di tempo d si ha:
(3.2.1)
La massa m del gas nel recipiente in funzione delle variabili termodinamiche P, V, T e della massa
molare M, si desume dallequazione di stato dei gas perfetti:
(3.2.2)
dove n il numero di moli e R la costante universale dei gas, cos riscritta:

(3.2.3)
Pertanto:

(3.2.4)
Differenziando ambo i membri della precedente equazione e considerando costante la pressione,
si trova:


(3.2.5)
che sostituita nella equazione (3.2.1) la trasforma nella seguente:


(3.2.6)
e in conclusione:


(3.2.7)
Questa relazione permette di valutare laumento di temperatura del gas nel tempo d necessario a
mantenere costante la pressione del gas a fronte della fuoriuscita di massa dm.
Assunzione 0: sebbene la API 521 non ne faccia menzione, chiaro che la pressione rimane
costante durante lincendio a causa della fuoriuscita di gas dal recipiente.

3.3 Bilancio di Energia
In condizioni stazionarie, il flusso di calore entrante Q totalmente assorbito dal gas nel recipiente
(vedi di seguito assunzione 1), e poich si ipotizzata una trasformazione a pressione costante ne
discende, essendo C
P
il calore specifico a pressione costante del gas:

(3.3.1)
ovvero, ponendo m=V, con densit del gas:

(3.3.2)
Assunzione 1: la massa metallica del recipiente considerata nulla e quindi il calore dellincendio
interamente assorbito dal gas.
Dalle leggi di trasmissione del calore, la potenza termica entrante data da:
(3.3.3)
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con h coefficiente di convezione del calore e T differenza di temperatura tra la parete del
recipiente e il gas.
Assunzione 2: il recipiente non isolato e quindi il flusso termico entrante controllato solo dalla
convezione naturale allinterno del recipiente.
Il coefficiente di convezione pu essere espresso, come (vedi Mac Adams, Heat Transmission,
pag. 240 e 242):


(3.3.4)
con h funzione delle propriet del gas secondo la seguente relazione:


(3.3.5)
Nella precedente, oltre ai simboli gi definiti, D una costante dimensionale; e sono
rispettivamente la viscosit dinamica e il coefficiente di espansione cubica del gas a pressione
costante (per i gas ideali =1/T). Per laria a 1,013 bara e 20C (14,7 psia e 528R) il coefficiente
h vale 0,270.
Tenuto conto delle espressioni di h viste sopra, il calore entrante diventa:


(3.3.6)
Avendo ricavato la relazione che fornisce il calore entrante in funzione della geometria del
recipiente (A), delle propriet termodinamiche del gas (h) e della differenza di temperatura tra
parete e gas (T), possibile scrivere la relazione:

(3.3.7)
dalla quale si ottiene:


(3.3.8)
Questa relazione permette di valutare laumento di temperatura del gas nel tempo d in funzione
del calore fornito e della natura, del volume e della densit del gas.

3.4 Portata di Scarico
In condizioni di regime, a pressione costante, gli aumenti di temperatura dati dalla (3.2.7) e (3.3.8)
devono essere uguali, quindi:


(3.4.1)
da cui immediato ricavare la portata di scarico W:


(3.4.2)
Ricordando che, per la legge dei gas perfetti, la densit data da:

(3.4.3)
che sostituita nella (3.4.2), permette di ricavare una differente espressione della portata di scarico:

(3.4.4)
Inoltre, semplificando il prodotto MPV/RT, si ricava:
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(3.4.5)
che, moltiplicando numeratore e denominatore per M
1/2
, si trasforma in:


(3.4.6)
Assunzione 3: la legge dei gas perfetti descrive la relazione tra la pressione e la temperatura, a
volume costante.
Resta da ricavare il termine tra parentesi in funzione delle propriet del gas. Ricordando la
definizione di h, si pu scrivere, dopo qualche passaggio:


(3.4.7)
La (3.4.7), considerando che M, (a 20C) e C
P
/k (vedi Mac Adams, Heat Transmission, pag.
415) sono indipendenti da P e T e sostituendo con la relazione (3.4.3), diventa:


(3.4.8)
Ancora, essendo M ed R indipendenti da P e T, ne consegue:


(3.4.9)
Nella equazione di cui sopra, la viscosit dinamica del gas pu essere espressa in funzione della
temperatura T utilizzando una tecnica di regressione per trovare una curva che si adatti al meglio
ai dati di viscosit dellaria a differenti temperature, elencati nella tabella 3.4.1.
Ipotizzando una funzione del tipo y=kx
n
, possibile trovare il valore di n dalluguaglianza:

da cui

e quindi

cosicch si ricava:

(3.4.10)
che sostituita nella (3.4.9) di cui sopra fornisce:


(3.4.11)

T
2
460 0,016 0,000262
528 0,018 0,000323
660 0,021 0,000440
860 0,025 0,000625
1060 0,029 0,000840
1260 0,032 0,001050
1460 0,036 0,001295
1560 0,038 0,001444

Tab. 3.4.1 Viscosit dellAria Funzione della Temperatura (Fonte Duggan, Gilmour e Fisher)

Nota: dalla curva di regressione ottenuta con un foglio di calcolo si ricava un valore dellesponente
n uguale a 1,291, che si accorda meglio con i dati. Ma naturalmente si utilizza n=1,398 perch
da esso che si giunge alla formula della portata di scarico.
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Assunzione 4: la regressione della viscosit dellaria in funzione della temperatura utilizzata per
tutti i gas.
La costante di proporzionalit pu essere ricavata dal confronto tra i dati della tabella 3.4.2
relativi a differenti gas nelle stesse condizioni di pressione e temperatura: 1,013 bara e 20C (14,7
psia e 528R). In essa



per i gas diversi dallaria.
E immediato notare che il valore di


per laria pi grande che per gli altri gas elencati in
tabella, quindi il della (3.4.11) relativo allaria assume il valore pi elevato. Per cui:


da cui


pertanto:


(3.4.12)
Assunzione 5: le propriet dellaria a pressione e temperatura costanti (14,7 psia e 528R ossia
1,013 bara e 20C) sono state utilizzate per tutti i gas.
Infine, sostituendo la (3.4.12) nella precedente (3.4.6) si ottiene la relazione della API 521:

(3.4.13)
Assunzione 6: alla temperatura di parete del recipiente non si raggiunge la tensione di rottura e la
temperatura del fluido si mantiene costante. Quindi, T=T
w
-T in cui T
w
la massima temperatura
tollerabile per il recipiente prima della rottura e T la temperatura di scarico: entrambe sono
costanti durante lincendio.

Gas


Aria 0,0161 0,24 0,0180 29 0,0468 0,465 0,270 0,209
Idrogeno 0,1075 3,50 0,0090 2 1,9324 1,181 0,685 0,138
Acetone 0,0065 0,34 0,0077 58 0,0408 0,448 0,260 0,100
Acetilene 0,0124 0,43 0,0100 26 0,0554 0,485 0,281 0,128
Benzene 0,0062 0,26 0,0075 78 0,0502 0,472 0,273 0,135
Alcol Etilico 0,0089 0,40 0,0094 46 0,0634 0,501 0,290 0,107
Etil Etere 0,0088 0,46 0,0077 74 0,2220 0,687 0,398 0,100
Acqua 0,0110 0,48 0,0097 18 0,0213 0,382 0,221 0,108
Metano 0,0195 0,54 0,0112 16 0,0911 0,549 0,319 0,148
Etano 0,0123 0,42 0,0094 30 0,0764 0,525 0,305 0,131
Pentano 0,0083 0,34 0,0063 72 0,1599 0,632 0,366 0,127
Anidride Carbonica 0,0109 0,21 0,0146 44 0,0360 0,436 0,252 0,181
Freon 113 0,0054 0,16 0,0103 187 0,0855 0,542 0,313 0,143

Tab. 3.4.2 Valori di h per alcuni gas a 14,7 psia e 528R (1,013 bara e 20C) (Fonte Duggan e al. e Rahimi)

Nota: nella tabella i dati sperimentali (k, C
P
, , M per ciascun gas e h

per laria) sono in carattere
diritto mentre quelli in corsivo sono ottenuti numericamente. Una verifica dei risultati con un foglio
di calcolo ha evidenziato differenze di qualche per mille del tutto trascurabili, con la sola eccezione
del rapporto h/(C
P
M
1/2
) del benzene, che maggiore del 13% rispetto al dato corretto. Inoltre
Rahimi ha aggiunto le due righe del metano e delletano alla tabella di Duggan, Gilmour e Fischer.

3.5 Considerazioni sulle Assunzioni
Assunzione 0 (pressione costante): serve a ricavare e risolvere il bilancio di massa che altrimenti
sarebbe una equazione alle derivate parziali con la temperatura e la pressione entrambe funzioni
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del tempo. Assumere costante la pressione equivale a trascurare il tempo impiegato a passare
dalla pressione operativa a quella di apertura della valvola di sicurezza. La norma API 521 assume
che il sistema rimanga alla pressione di scarico.
Assunzione 1 (recipiente privo massa): conservativa perch in realt una parte della potenza
termica dovuta allincendio assorbita dalle pareti metalliche. Il recipiente privo di massa e
quindi il calore entrante trasferito totalmente al gas in esso contenuto.
Assunzione 2 (nessun isolamento): anchessa conservativa perch laggiunta di un isolamento
riduce il calore trasferito al gas interno. Il recipiente non isolato e il trasferimento di calore al gas
avviene per convezione naturale.
Assunzione 3 (gas perfetti): lutilizzo dellequazione di stato dei gas perfetti per ricavare la densit
tanto pi accettabile quanto pi il gas si trova a bassa pressione e alta temperatura. Gli errori
commessi con tale approssimazione sono minori di quelli generati dalle assunzioni precedenti.
Assunzione 4 (viscosit funzione dalla temperatura): corretta e applicabile a molte specie di gas
con un errore non rilevante.
Assunzione 5 (propriet termodinamiche dellaria): pu condurre a portate di scarico fino al doppio
di quelle che si otterrebbero utilizzando i valori di h degli altri gas.
Assunzione 6 (temperatura del metallo costante e inferiore a quella di rottura; e temperatura del
gas costante): permettono di simulare un fenomeno transitorio con uno permanente, che
possibile valutare con una semplice equazione applicabile facilmente. Entrambe le assunzioni
sono conservative perch: 1) la temperatura della parete metallica cresce durante lincendio dal
valore iniziale a quello di rottura, quindi assumere la temperatura costantemente uguale a quella di
rottura una condizione conservativa. La norma API 521 raccomanda 1100F (593C) quale
temperatura di rottura per lacciaio al carbonio. Ovviamente tale temperatura pu essere superata
durante lincendio, ma sembra logico limitare T
w
a 593C, poich non ha senso proteggere un
recipiente che gi fuori uso (impiegando una valvola di sicurezza dimensionata per temperature
irragionevolmente elevate); 2) anche la temperatura del gas cresce durante lincendio e il calore da
esso assorbito diventa trascurabile quando la temperatura della parete eguaglia quella del gas.
Assumere una temperatura del gas costante durante lincendio comporta una temperatura
differenziale e un apporto termico pi elevati.
NOMENCLATURA: A (ft2) superficie del recipiente; CP (Btu/lb x R) calore specifico a pressione
costante; D, D, D, D costanti dimensionali; h (Btu/hr x ft2 x R) coefficiente di trasmissione del
calore; h costante dimensionale di trasmissione del calore (Btu/hr x ft2 x R5/4); k (Btu/hr x ft x R)
conduttivit termica del gas; m (lb) massa del gas nel recipiente; M massa molecolare del gas; P
(psia) pressione del gas; Q (Btu/hr) potenza termica entrante; R (psia x ft
3
/lbmole x R) costante
universale dei gas; T (R) temperatura del gas; T
w
(R) temperatura di parete; V (ft
3
) volume del
gas nel recipiente; W (lb/hr) portata di scarico; (1/R) coefficiente di espansione termica del gas;
(h) tempo; (centipoise) viscosit del gas; (lb/ft
3
) densit del gas.


4. Applicazione al Caso dei Serbatoi di Aria Compressa

I serbatoi di aria compressa sono senza dubbio la tipologia di recipiente pi diffusa e, per i tipici
valori di pressione e volume, immagazzinano una energia non trascurabile. E pertanto necessario
il corretto dimensionamento dei dispositivi di sicurezza destinati a proteggerli. Generalmente il
calcolo della valvola di sicurezza eseguito considerando il caso di uscita chiusa e quindi la
portata da scaricare quella del compressore che alimenta il recipiente. Ma non raro trovare
serbatoi installati in luoghi dove lipotesi di incendio non pu essere esclusa, per esempio industria
del legno e depositi di sostanze infiammabili. Pertanto, necessario calcolare larea di scarico
della valvola di sicurezza considerando tale eventualit, che pu rappresentare lipotesi pi
gravosa.
Le considerazioni che seguono presuppongono che non si verifichi il double jeopardy, ossia la
contemporaneit di due o pi pericoli, come peraltro assunto dalla API 521. Quindi la protezione
dei serbatoi progettata per le due cause di sovrappressione separatamente.


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4.1 Portata Dimensionante per Uscita Chiusa e per Incendio
Si riporta di seguito un esempio di calcolo per le ipotesi di sovrappressione sopra richiamate con
riferimento a tre serbatoi di differente volumetria. Nella tabella 4.1.1 si confrontano le aree di
scarico delle PSV derivanti dalla portata di mandata del compressore con quella per incendio,
ricavata dalla API 521. Le aree di scarico sono ottenute con la EN 4126.
I valori di portata dei compressori, le dimensioni e i dati di targa dei serbatoi sono ricavati da
cataloghi tecnici. Il volume del recipiente corrispondente a ciascuna portata del compressore
scelto con criteri desunti da un manuale di progettazione di impianti industriali.

PS
barg
TS
C
P
tar

barg
P
n
bara
T
n

C
P
1
bara
T
1

C
T
w

C
11,5 +50 10 8 25 12 174,5 593
V
Litri
S
m
2
Q
UC

kg/h
Q
IE

kg/h
A
UC
cm
2
A
IE
cm
2
Caso
Peggiore
Differenza
8000 22,5 3160 1963 4,4 2,7 Uscita Chiusa +63%
5000 17,2

970 1500 1,4

2,1

Incendio +54%
2000 9 202 785 0,28 1,1 Incendio +293%

Tab. 4.1.1 Confronto Area di Scarico PSV per Uscita Chiusa e Incendio per Serbatoi di Aria

Come si nota, la portata da scaricare nellipotesi di incendio risulta maggiore per il serbatoio di
piccola e media taglia, mentre per quello di grande taglia la portata dimensionante quella del
compressore nellipotesi di uscita chiusa. Per i recipienti di 2000 e 5000 litri, non quindi corretto
progettare la valvola di sicurezza solo per uscita chiusa, in quanto, in caso di incendio, si ha un
aumento di pressione nel recipiente al di sopra della taratura della PSV, con il risultato di una
maggiore tensione nelle membrature, uno scoppio anticipato e un maggiore rilascio di energia.
NOMENCLATURA: PS pressione massima ammissibile; TS temperatura massima ammissibile;
P
tar
pressione di taratura della valvola di sicurezza, P
n
pressione operativa normale; T
n
temperatura
operativa normale; P
1
pressione di scarico; T
1
temperatura alla pressione di scarico; T
w

temperatura della parete del recipiente; V volume del serbatoio; S superficie del serbatoio; Q
UC

portata da scaricare per uscita chiusa; Q
IE
portata da scaricare per incendio; A
UC
area di scarico
PSV per uscita chiusa; A
IE
area di scarico PSV per incendio (le unit di misura sono in tabella).

4.2 Tempo di Apertura della PSV
Una stima del tempo che intercorre tra linizio dellincendio e lapertura della valvola di sicurezza
ottenuta dalla formula:


(4.2.1)
ricavata dalla (3.3.8). I simboli delle grandezze hanno il significato gi visto e assumono,
relativamente allesempio precedente, i valori della tabella sotto riportata:


lb/ft
3
CP
Btu/lb R
h
Btu/h ft
2
R
5/4
Tn
R (C)
T1
R (C)
Tw
R (C)
0,60 0,24 0,27 537 (25) 807 (175) 1559 (593)
V
m
3

(ft
3
)
A
m
2

(ft
2
)

s
(h)
V
m
3

(ft
3
)
A
m
2

(ft
2
)

s
(h)
V
m
3

(ft
3
)
A
m
2

(ft
2
)

s
(h)
2
(71)
9
(97)
97
(0.027)
5
(177)
17,2
(185)
126
(0,035)
8
(282)
22,5
(242)
155
(0,043)

Tab. 4.2.1 Tempo di Apertura della PSV per Serbatoi di Aria

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I tempi di raggiungimento della pressione di apertura della valvola di sicurezza sono molto brevi,
da 1
m
40
s
a 2
m
30
s
circa e pertanto, si pu considerare che il gas inizia a fuoriuscire subito dopo che
il recipiente investito dalle fiamme.
4.3 Tempo di Rottura del Recipiente
La norma API 521 riporta quattro curve dalle quali possibile, nota la tensione nelle membrature,
stimare il tempo necessario alla rottura di un recipiente unwetted, fabbricato con acciaio al
carbonio secondo specifica ASTM A515 Gr. 70. La tensione ricavata dalla formula dei fasciami
cilindrici:


(4.2.1)
dove p la pressione nel recipiente; , D
m
ed s sono rispettivamente la tensione, il diametro medio
e lo spessore del fasciame.

Pressione di Scarico p=11 barg
2000 Litri D
m
1000 mm 5000 Litri D
m
1450 mm 8000 Litri D
m
1650 mm
s
mm

N/mm
2
t
rottura

min
s
mm

N/mm
2
t
rottura

min
s
mm

N/mm
2
t
rottura

min
4,3 128 18 6,6 121 18 7,5 121 18

Tab. 4.3.1 - Tempo di Rottura dei Serbatoi di Aria per Incendio

Nella tabella 4.3.1 sono riassunti i risultati del calcolo della tensione nel mantello determinata dalla
pressione di scarico (11 barg; 1,1 MPa) e il tempo di rottura ricavato dalla figura 4.3.1 per i tre tipi
di recipiente in esame.
A favore di sicurezza il tempo di rottura stato stimato con la curva 2 della fig. 4.3.1, che si
riferisce a una temperatura del metallo di 649C (1200F) anzich a 593C (1100F) che la
temperatura considerata dalla API 521 per il dimensionamento delle PSV per recipienti in acciaio
al carbonio.
Le tensioni ottenute per i due serbatoi da 5 e 8 m
3
sono uguali, mentre quella del serbatoio da 2 m
3

poco maggiore, quindi nel diagramma logaritmico i tempi di rottura dei tre recipienti praticamente
coincidono.
E importante evidenziare il breve tempo che separa lo scoppio dallinizio dellincendio: circa 18
minuti. E ovvio che per temperature di parete inferiori a 649C il tempo di scoppio si allunga.
Nota: Il tempo per raggiungere la temperatura di 649C valutabile per mezzo di un diagramma
della norma API 521 (pag. 38), che qui si omette di riportare per ragioni di spazio: per gli spessori
dei serbatoi in esame si trovano tempi di qualche minuto che possono essere trascurati, a
vantaggio di sicurezza.


Fig. 4.3.1 - Effetto del Surriscaldamento sullAcciaio al Carbonio (ASTM A515-Gr70). (Fonte API 521 pag. 39)
X tempo di rottura in ore; Y tensione in MPa (kpsi/in
2
) ; 1 537C (1000F) 2 649C (1200F) 3 744C (1300F) 4 760C (1400F)


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4.4 Depressurizzazione
In caso di incendio, si visto che la sola valvola di sicurezza installata sui recipienti di gas ritarda
la rottura per un tempo limitato, in quanto la elevata temperatura delle membrature diminuisce
drasticamente la resistenza del materiale e conduce al cedimento dei recipienti.
Un metodo molto pi efficace per la protezione dei recipienti di gas in caso di incendio la
depressurizzazione. Essa si pu realizzare semplicemente con linstallazione di dispositivi attivati
dalla pressione che una volta aperti non si richiudono: dischi a frattura prestabilita o valvole ad
aste pieghevoli; esistono anche dispositivi pi complessi quali le valvole di emergenza.
Per i serbatoi di aria compressa, oggetto di questo studio, si ritiene che un modo semplice,
economico ed efficace per prevenire lo scoppio in caso di incendio sia linstallazione di un disco di
rottura in parallelo alla valvola di sicurezza (vedi fig. 4.4.1). Tale soluzione prevista dalla norma
EN 764-7, armonizzata alla direttiva 97/23/CE (PED) per la protezione dei recipienti a pressione. In
particolare, il punto C.9 stabilisce: omissis la pressione di taratura della valvola di sicurezza
minore della pressione di progettazione dellattrezzatura a pressione e minore della pressione di
rottura del disco omissis in situazioni di fiamme esterne il dispositivo di sicurezza a disco di rottura
in grado di fornire uno scarico di pressione supplementare.


Fig. 4.4.1 - Recipiente di Gas con PSV+BD Soggetto a Incendio

Pertanto, si propone di proteggere un serbatoio di aria compressa avvolto dalle fiamme nel
seguente modo:
1) valvola di sicurezza dimensionata per la portata di scarico maggiore tra incendio e uscita
chiusa, tarata a una pressione non superiore a 0,9 PS (in modo che la pressione di scarico pari
a quella di taratura + 10%, non superi PS);
2) disco di rottura dimensionato per la portata di scarico da incendio con una pressione di rottura
non inferiore alla pressione di taratura della valvola di sicurezza pi 10% (e comunque non
superiore a PS) e una corrispondente temperatura di frattura valutata dal progettista per evitare
lapertura del disco a temperatura ambiente.
Questa modalit di protezione combina le esigenze di continuit di servizio con quelle di sicurezza
se, oltre a scegliere la pressione di rottura del disco non inferiore a quella di piena apertura della
valvola di sicurezza, il progettista prevede una adeguata temperatura di frattura pi alta di quella
ambiente. Inoltre, quando il servizio di aria compressa non pu essere interrotto da una
depressurizzazione causata dalla intempestiva rottura del disco, possibile installare a monte
dello stesso una valvola di intercettazione piombata in posizione di completa apertura, da chiudere
in caso di necessit (esempio sostituzione del disco per rottura random).
Al fine di diminuire la tensione nel materiale e quindi prolungare il tempo di scoppio del recipiente,
consigliabile prevedere un adeguato margine tra la pressione massima ammissibile e quella di
intervento dei dispositivi di sicurezza.

4.5 Tempo di Depressurizzazione
Per valutare quanto sia efficace la depressurizzazione nel caso di incendio, utile stimare il tempo
necessario allo scarico dei serbatoi di stoccaggio dellaria compressa qui trattati. Per questo
calcolo di massima si impiegano le formule che derivano dalla teoria dellefflusso dei gas, non
considerando lapporto di energia fornito dallincendio. Poich il flusso in uscita sonico per la
maggior parte del fenomeno di svuotamento, ragionevole stimare il tempo di depressurizzazione
trascurando la parte finale caratterizzata da flusso subsonico, il cui inizio si ha quando la pressione
nel recipiente si abbassata a circa 2 bar assoluti.
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La formula impiegata per la stima tratta dal manuale di Fthenakis, ed valida per la
depressurizzazione adiabatica di un recipiente a pressione. In esso definito un parametro
adimensionale At in cui t rappresenta un tempo ed A linverso di un tempo dato dallespressione:

(4.5.1)
dove A=tempo, w
0
=portata di scarico iniziale, k=esponente isoentropico,

=massa di gas nel


recipiente allistante iniziale T
0
.


Fig. 4.5.1 - Riduzione di Pressione e Temperatura nel Tempo

Le curve che esprimono P/P
0
e T/T
0
in funzione del parametro adimensionale At sono
rappresentate nella figura 4.5.1, tratta anchessa dal manuale sopracitato.
La tabella seguente riporta il tempo approssimato per lo svuotamento dei tre serbatoi finora
valutati; si assunto: k=1,4 trattandosi di aria; densit dellaria corrispondente a 8 bar assoluti;
portata di scarico per incendio a 11 barg (pressione rottura disco). Sono stati considerati quattro
valori di pressione pari all80%, al 50%, al 20% e allo 0% della pressione iniziale.
Come si evince dallanalisi dei risultati, la maggior parte della riduzione di pressione si verifica nella
fase iniziale dello svuotamento che si raggiunge in circa 10 minuti, pari approssimativamente alla
met del tempo di rottura in precedenza stimato. E quindi evidente il notevole aumento di
sicurezza conseguito con la depressurizzazione.

Serbatoio


kg
w
0

kg/h
A
h
-1
At
@ 8,8
barg
At
@ 5,5
barg
At
@ 2,2
barg
At
@ 0
barg
t (s)
@ 8,8
barg
t (s)
@ 5,5
barg
t (min)
@ 2,2
barg
t (min)
@ 0
barg
8000 L 76,8 1963 5,1 0,027 0,1 0,3 1 19 71 3,5 11,7
5000 L 48 1500 6,2 0,027 0,1 0,3 1 16 58 2,9 9,7
2000 L 19,2 785 8,1 0,027 0,1 0,3 1 12 44 2,2 7,4

Tab. 4.5.1 - Tempo di Depressurizzazione dei Serbatoi di Aria per Incendio

5. Conclusioni
La portata di scarico in caso di incendio per i recipienti in pressione di gas valutata con la formula
della norma API 521. I suoi fondamenti sono illustrati nella ricerca teorico-sperimentale di Duggan,
Gilmour e Fisher del 1944. Una dimostrazione pi recente, basata sulla ricerca sopra citata,
proposta da Rahimi nel 2011.
La valvola di sicurezza, correttamente dimensionata, non riduce la pressione nel recipiente, ma la
limita a quella di taratura pi la sovrappressione (Ptar+P); pertanto, nellipotesi di incendio, la
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PSV non previene la rottura del recipiente, in quanto lelevata temperatura raggiunta riduce la
resistenza del materiale.
E per importante notare che, se la valvola di sicurezza sottodimensionata, la pressione cresce
al di sopra del valore di Ptar+P, facendo aumentare la tensione nelle membrature e ridurre il
tempo di rottura del recipiente.
Pertanto, un corretto dimensionamento della PSV limita la pressione a Ptar+P, prolunga il tempo
di scoppio e, limitando lenergia immagazzinata nel recipiente (PxV), riduce il danno conseguente.
Lunica soluzione efficace che previene lesplosione la depressurizzazione, attuata per esempio
con disco a frattura prestabilita.
Per i serbatoi di aria compressa la portata di scarico dei dispositivi di sicurezza per lincendio pu
assumere, per le piccole capacit, valori tre volte superiori rispetto al caso di uscita chiusa.
Quando il rischio di incendio non escluso, necessario dimensionare larea di scarico
dellaccessorio di sicurezza con la maggiore delle due portate (uscita chiusa o incendio). Dallinizio
dellincendio, la stima del tempo di apertura della PSV di circa 2 minuti, mentre quello di scoppio
dei recipienti di circa 20 minuti.
La protezione dei serbatoi di aria compressa dai pericoli di sovrappressione dovuta a incendio pu
essere efficacemente realizzata installando valvola di sicurezza e disco di rottura in parallelo,
dimensionati e tarati come sopra proposto.
Si rammenta che la limitazione dei danni in caso di incendio un obbligo della direttiva PED (all. I
punto 2.12), richiamato nella EN 764-7 (punto 7.2), nella quale prevista la protezione delle
attrezzature a pressione contro le fiamme esterne, in modo da mantenerle entro i limiti di
sicurezza. Tale protezione deve essere basata su una dettagliata valutazione del rischio.

Appendice
La norma API 521 riporta la seguente formula, che fornisce direttamente larea di scarico della
valvola di sicurezza:


dove A area effettiva di scarico della valvola (in
2
); A area della superficie del recipiente esposta
(ft
2
); p
1
pressione assoluta di scarico a monte della valvola (psi), uguale alla pressione di taratura
pi la sovrappressione pi la pressione atmosferica; Fcoefficiente calcolato con la relazione:


Il valore minimo raccomandato di F 0,01; se non sono disponibili informazioni sufficienti a
calcolare F, allora si deve utilizzare il valore 0,045.
K
D
coefficiente di scarico (ottenibile dal fabbricante della valvola)
T
w
massima temperatura del materiale della parete del recipiente (R)
T
1
temperatura assoluta del gas, alla pressione di scarico, determinata con lequazione


p
n
pressione assoluta operativa normale (psi); T
n
temperatura assoluta operativa normale (R)
C dato dallequazione


k rapporto tra i calori specifici del gas ideale (C
p
/C
v
) o coefficiente di espansione isentropica del
gas o vapore alla temperatura di scarico.
Nota 1: necessario rispettare le unit di misura che sono quelle USC. La nuova edizione del
2011 della ISO 23521, ancora non pubblicata, aggiunge dei nuovi coefficienti che consentono
lutilizzo delle formule con le unit di misura del SI.
Nota 2: utile evidenziare che a F=0,01 corrisponde T
1
=600F(315C), e che a F=0,045
corrisponde T
1
=68F(20C).

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Bibliografia

[1] J.J. Duggan, C.H. Gilmour, P.F. Fisher, Requirements for Relief of Overpressure in Vessels
Exposed to Fire, Transaction of the ASME, 1944, Vol. 66, pp. 1-53
[2] S. Rahimi, The Basis of API Correlation for Fire Relief of Unwetted Vessels, in
www.chemwork.com, 2011
[3] I. Heitner, T. Trautmanis, M. Morrissey, Relieving Requirements for Gas Filled Vessels
Exposed to Fire, Hydrocarbon Processing, Nov. 1983, pp. 263-268
[4] W. H. McAdams, Heat Transmission, McGraw Hill, New York, 1942, pp. 240, 242, 415
[5] S. Rahimi, Fire Heat Flux to Unwetted Vessels, in www.chemwork.com, 2010
[6] G. Mul, Guida alla Scelta e Dimensionamento delle Valvole di Sicurezza e dei Dischi di
Rottura, AIDIC, Milano, 2005, pp. 33-38
[7] V.M. Fthenakis, Prevention and Control of Accidental Releases of Hazardous Gases Van
Nostrand Reinhold, New York, 1993, pp. 98-107
[8] API Standard 521/ISO 23251, Pressure-relieving and Depressuring System, Gen 2007
[9] ScandPower, Guidelines for the Protections of the Pressurised System Exposed to Fire Aprile
2004, pp. 12-13
[10] EN 764-7, Sistemi di Sicurezza per Attrezzature a Pressione Non Esposte a Fiamma, 2004
[11] D.Lgs. 25 Febbraio 2000, n.93, Attuazione della Direttiva 97/23/CE in Materia di Attrezzature
a Pressione, S.O. G.U. n. 91 del 18 aprile 2000, pp. 25-26, 32-33
[12] EN 4126 Dispositivi di Sicurezza per la Protezione contro le Sovrappressioni, 2007
[13] ISPESL Raccolta M ed. 1991, IPZS, pp. 67-73
[14] ISPESL Raccolta VSR rev. 1995 IPZS, 1999 p. 21
[15] ISPESL Raccolta E Codice PIVG, IPZS, 1991, Regola E.1.D.2. punto 8.4, p. 109
[16] A. Monte, Elementi di Impianti Industriali, Edizioni Libreria Cortina, Torino, 1997, pp. 979-982

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