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Masarykova univerzita

Filozofick fakulta

stav romnskch jazyk a literatur





Bakalsk diplomov prce






2010 Kamila Kovov
Masarykova univerzita
Filozofick fakulta


stav romnskch jazyk a literatur
Italsk jazyk a literatura



Kamila Kovov

Giustizia tradita
in due romanzi polizieschi di Leonardo Sciascia

Bakalsk diplomov prce







Vedouc prce: Mgr. Zuzana ebelov, Ph.D.
2010
2




























Prohlauji, e jsem bakalskou prci vypracovala samostatn a e jsem uvedla vechny
prameny, jich jsem pouila. Dle prohlauji, e titn verze je toton s verz elektronickou.


V Zastvce u Brna dne 15. 12. 2010 ............................................
3




























Chtla bych podkovat pan Mgr. Zuzan ebelov, Ph.D. za pomoc a rady pi psan tto
bakalsk prce.




4
Indice:

INTRODUZIONE ................................................................................................................................................. 5
1. LA VITA E LE OPERE DI LEONARDO SCIASCIA ............................................................................ 6
1.1 IL PROFILO DELLA PERSONA DI LEONARDO SCIASCIA ........................................................................... 8
2 IL GIALLO ................................................................................................................................................. 9
2.1 LA DEFINIZIONE .................................................................................................................................... 9
3 IL GIALLO CLASSICO .......................................................................................................................... 10
3.1 LA DEFINIZIONE .................................................................................................................................. 10
3.2 LA STRUTTURA DEL GIALLO CLASSICO ............................................................................................... 11
3.3 L'AMBIENTE ........................................................................................................................................ 12
3.4 I PERSONAGGI ..................................................................................................................................... 12
3.5 LA TECNICA NARRATIVA ..................................................................................................................... 12
3.6 LA LINGUA .......................................................................................................................................... 13
3.7 IL RITMO DELLA NARRAZIONE ............................................................................................................ 13
4 LE REGOLE PER SCRIVERE UN GIALLO ........................................................................................ 13
5 I TEMI E I MOTIVI NEI GIALLI DI LEONARDO SCIASCIA ........................................................ 15
5.1 LA MAFIA, LA SICILIA E LO STATO ..................................................................................................... 16
6 IL GIORNO DELLA CIVETTA ............................................................................................................. 18
6.1 LA TRAMA .......................................................................................................................................... 19
6.2 L'AMBIENTE ........................................................................................................................................ 21
6.3 IL TEMPO ............................................................................................................................................. 22
6.4 I PERSONAGGI .................................................................................................................................... 23
6.4.1 Il personaggio principale .............................................................................................................. 23
6.4.2 Gli altri personaggi ....................................................................................................................... 24
6.5 LA STRUTTURA ................................................................................................................................... 25
6.6 IL NARRATORE .................................................................................................................................... 26
6.7 LA LINGUA .......................................................................................................................................... 26
7 UNA STORIA SEMPLICE ...................................................................................................................... 27
7.1 LA TRAMA .......................................................................................................................................... 29
7.2 L'AMBIENTE ........................................................................................................................................ 30
7.3 IL TEMPO ............................................................................................................................................. 31
7.4 I PERSONAGGI ..................................................................................................................................... 31
7.4.1 Il Personaggio principale .............................................................................................................. 32
7.4.2 Gli altri personaggi ....................................................................................................................... 32
7.5 LA STRUTTURA ................................................................................................................................... 33
7.6 IL NARRATORE .................................................................................................................................... 34
7.7 LA LINGUA .......................................................................................................................................... 35
8 IL GIALLO DI LEONARDO SCIASCIA ............................................................................................... 35
8.1 LA FORMA DEL GIALLO SCIASCIANO ................................................................................................... 36
9 IL CONFRONTO TRA LE DUE OPERE .............................................................................................. 37
CONCLUSIONE ................................................................................................................................................. 39


5
Introduzione

Lo scopo della presente tesi di laurea la presentazione dello scrittore italiano Leonardo
Sciascia e dei suoi due romanzi che appartengono alla categoria giallo, il confronto tra il
giallo classico e il giallo di Leonardo Sciascia attraverso la descrizione dellambiente, dei
personaggi e della struttura dei romanzi scelti.
Il primo capitolo dedicato alla presentazione dello scritore siciliano, ai dati biografici
della sua vita e alla sua produzione letteraria. Il secondo capitolo dedicato alla spiegazione
dei termini giallo e giallo classico. Poi ci soffermiamo sui meccanismi narrativi fondamentali
del romanzo poliziesco che sono introdotti nel capitolo terzo. Nel capitolo seguente vengono
sottolineati i temi di cui Leonardo Sciascia scrive di pi nei suoi romanzi. Nella sezione
dellanalisi sono presentati due romanzi del genere poliziesco di Leonardo Sciascia, romanzi
che riflettono la realt della Sicilia conteporanea.
Il primo romanzo analizzato Il giorno della civetta
1
che una specie di escursione
nella realt siciliana e nel mondo della mafia. Questo romanzo, dopo la sua pubblicazione nel
1961 ha avuto un grande successo e ha concesso uno stimolo per occuparsi seriamente del
fenomeno mafia. Il secondo breve racconto giallo trattato nella presente tesi si chiama Una
storia semplice
2
, stato pubblicato nel 1989 e rappresenta lultima speranza dello scrittore
nella lotta contro la mafia. Una storia semplice lultimo romanzo poliziesco dello scrittore.
La prima parte della presente tesi una parte tecnica dove sono spiegati i termini sopra
citati e dove sono accennate delle regole per scrivere un giallo.
La seconda parte viene dedicata all'analisi e alla comparazione di questi due romanzi.
Nellarco di 28 anni che dividono questi due romanzi possibile osservare un certo rapporto
tra queste due opere e una specie di uniformit.




1
SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961.
2
SCIASCIA, Leonardo, Una storia semplice, Milano, Adelphi edizioni, 1990.
6
1. La vita e le opere di Leonardo Sciascia
3


Leonardo Sciascia nasce l8 gennaio 1921 a Racalmuto, provincia di Agrigento, in Sicilia, da
un impiegato Pasquale Sciascia e da una casalinga Genoveffa Martorelli. La storia famigliare
dello scrittore Leonardo Sciascia ha le sue radici in Sicilia, suo paese natale, nella zolfara, che
era tanto diffusa in Sicilia e dove hanno lavorato suoi antenati. Della sua famiglia Sciascia
dice:

Le nonne, casalinghe. Il nonno paterno cominci da ragazzo, orfano, a lavorare nella
zolfara, poi and a scuola da un prete, divenne capomastro e poi impiegato. Il nonno
materno era guardia municipale.
4


Linfanzia e ladolescenza trascorre tra Racalmuto e Caltanissetta studiando allIstituto
Magistrale. Nel capoluogo di Caltanisetta vivr gli anni pi indimenticabili della sua vita, le
prime esperienze, le prime scoperte culturali.
Nel 1941 riceve il diploma magistrale per poi nel 1949 cominciare ad insegnare nella
scuola elementare di Racalmuto fino all1957. Nellanno 1943 lavora negli uffici per
lammasso obbligatorio del grano a Racalmuto dove in contatto con il mondo contadino. Nel
1944 sposa Maria Andronico, insegnante nella scuola elementare di Racalmuto, con la quale
avr 2 figlie. Nel anno 1956 viene distaccato in un ufficio scolastico di Caltanissetta.
Leonardo Sciascia stato un narratore, saggista e publicista, la sua ricca produzione lo
conferma. La sua carriera come scrittore comincia nel 1950 con le prime opere Cronache
scolastiche, Favole della dittatura e La Sicilia, il suo cuore.
Il suo modello nella letteratura stato Vitaliano Brancati che lha guidato alla lettura
degli autori francesi. Brancati insegnava allIstituto Magistrale a Caltanissetta nello stesso
tempo in cui ci ha studiato Sciascia. Sciascia si interessato anche agli autori americani in
specie a Dos Passos, Caldwell e Steinbeck.
Come saggista e narratore dedica molta attenzione alla sua terra nativa il che conferma
la pubblicazione di Le parrocchie di Ragalpetra, una sintesi autobiografica dellesperienza
scolastica, pubblicazione che esce nel 1956 e che presenta Sciascia come narratore. Due anni

3
Informazioni tratte da:
PETRONIO, Giuseppe, Lattivit letteraria in Italia, Firenze, Officina Grafica Fratelli Stianti, 1980, p. 966.
GHIDETTI E., LUTI G., Dizionario critico della letteratura italiana del Novecento, Roma, Editori Riuniti,
1997, pp. 781-785.
AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, pp. 5-61.
FERRONI G., Storia della letteratura italiana, Il Novecento, Milano, Einaudi, 1991, pp. 466-467.
4
AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, p. 13.
7
dopo esce la raccolta Gli zii di Sicilia che include tre racconti: La zia dAmerica, La morte di
Stalin, Il quarantotto. Alla raccolta si aggiunge, nella ristampa del 1960, un quarto racconto,
Lantimonio, in cui possiamo trovare riferimento al mondo spagnolo che secondo Sciascia ha
profonda affinit con quello siciliano.
Nel 1961 esce Il giorno della civetta, romanzo che attrae molta attenzione del pubblico
nazionale e con il quale Sciascia entra nella coscienza della cultura italiana. In questo
romanzo Sciascia inaugura la technica del giallo, che poi sempre pi perfeziona. Sempre nello
stesso schema, schema del romanzo poliziesco, escono gradatamente i romanzi A ciascuno il
suo (1966), Il contesto (1971), Todo modo (1974), I pugnalatori (1976). Uno dei migliori
pezzi della narrativa di Sciascia Il consiglio dEgitto esce nel anno 1963.
Allontanatosi dal campo della narrativa per avvicinarsi a quello di saggistica, nel 1978
Sciascia pubblica Laffaire Moro occupandosi del rapimento di Aldo Moro
5
. Nella raccolta di
saggi La corda pazza (1970) spiega la propria idea di sicilitudine
6
. Nel 1953 vince il Premio
Pirandello che gli assegnato per il suo saggio Pirandello e il pirandellismo.
Per concludere il quadro della vita artistica di Sciascia bisogna ricordare i testi teatrali,
che includono L'onorevole (1965), Recitazione della controversia liparitana dedicata ad
A.D., (1976) e I mafiosi (1976).
Leonardo Sciascia stato anche politico italiano. Nel 1975 alle elezioni comunali di
Palermo si candida come indipendente e viene eletto ma ben presto si dimette dalla carica per
poi nel 1979 apparire come candidato al Parlamento europeo e alla Camera dei deputati. Fino
al 1983 si occupa dei lavori della Commissione parlamentare dinchiesta sul rapimento di
Aldo Moro.
Come giornalista si presenta in numerosi giornali e riviste italiane, per esempio LOra, il
quotidiano palermitano, Il Corriere della Sera e La Stampa. Dagli scritti pubblicati su riviste
e giornali esce la raccolta Cruciverba (1983).
Gli ultimi anni di Leonardo Sciascia sono stigmatizzati dalla malatia che lo costringe a
numerosi trasferimenti a Milano in ospedale. Negli ultimi anni della sua vita escono i brevi
racconti gialli Porte aperte (1987), Il cavaliere e la morte (1988) e Una storia semplice (esce
il giorno stesso della sua morte).
Leonardo Sciascia muore a Palermo il 20 Novembre 1989 e viene sepolto a Racalmuto,
suo paese natale.

5
Aldo Moro (1916 1978) politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri e presidente del partito della
Democrazia Christiana, rapito nel marzo 1978 e ucciso 55 giorni dopo dalle mani delle Brigate Rosse.
6
Sicilitudine insieme dei caratteri attribuiti alluomo di Sicilia, cio ad uno siciliano.
8
Nel 1993 a Milano sorge lassociazione degli Amici di Leonardo Sciascia
7
come omaggio a
questo grande scrittore.

1.1 Il profilo della persona di Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia non aveva paura di dare alla luce delle notizie scomode o cocenti. stato
tra i primi ad occuparsi del fenomeno mafia in termini concreti. Con il romanzo Il giorno
della civetta (1961) per la prima volta viene discusso il problema della mafia, del quale fino
ad allora non si parlava, anzi era negato. Con lui si aperto un dibattito che col passare del
tempo sembra sempre pi attuale.
Sciascia si trasforma in uno scrittore che ha un impegno civile e che con la sua opera
letteraria costituisce la possibilit di penetrare nel mondo mafioso e d uno stimolo a
combatterlo.
Sciascia stato tra i primissimi a stigmatizzare il sistema giudiziario nella ingiusta
imputazione di Enzo Tortora
8
come cammorista.














7
http://www.amicisciascia.it
8
Tortora Enzo (1928 1988) un giornalista, conduttore radiofonico e televisivo, politico italiano. Nel 1983
stato arrestato con l'accusa di essere camorrista. L'arresto stato basato sulle fittizie accuse di Pentiti. Tortura
stato condannato a dieci anni di carcere. Nel 1986 pienamente assolto dalla Corte dAppello di Napoli.
9
2 Il giallo
9


2.1 La definizione

Con la forma del giallo in Italia si intende un romanzo poliziesco oppure un romanzo giallo.
Il giallo un genere della narrativa popolare, nato verso la met dellOttocento e sviluppatosi
nel Novecento grazie ai cambiamenti sociali durante la rivoluzione industriale. La sostanza di
un giallo la descrizione di un crimine, dei personaggi coinvolti e dellindagine che dovrebbe
rivelare il colpevole.
In Italia il termine giallo viene derivato dal colore delle copertine della prima edizione
de I Libri Gialli scelto dalleditore Mondadori
10
nel 1929 quando uscito il primo romanzo di
Van Dine
11
La strana morte del signor Benson. I rappresentatori pi significativi del giallo
italiano in quellepoca sono Augusto De Angelis, Ezio DErrico. Dal 1929 al 1940 secondo il
Minculpop
12
leditoria italiana deve riservare almeno 20% dello spazio di ogni collana alle
opere di autori italiani.
13
Nel 1941 il Regime Fascista impone il sequestro di tutti i gialli sul
mercato e la abolizione dellattivit editoriale della collana in quanto antieducativa e di bassa
qualit. La situazione migliora nel dopoguerra quando escono i romanzi di Carlo Fruttero e
Franco Lucentini
14
.
Il giallo si diffuso non soltanto nella letteratura ma anche nei mass media, allinizio
nei fumetti, alla radio, al cinema e poi alla televisione.
Il genere giallo si pu dividere in diversi sottogeneri, il che permette di distinguere delle
categorie: il poliziesco (in particolare il giallo classico), la letteratura di spionaggio, il noir
15
,
il triller
16
. Bisogna ricordare che i confini spesso non sono precisamente definiti.
Si distinguono diversi tipi del giallo: giallo dazione
17
, giallo-enigma
18
, giallo di suspense
19
.

9
Informazioni tratte da http://www.valsesiascuole.it/smsgattinara/ricerca/romanzo2/Giallo.htm e
http://www.sherlockmagazine.it/rubriche/2760/?print=1
10
Mondadori Arnoldo (1889 1971) un editore italiano, fondatore della casa editrice Arnoldo Mondadori
Editore.
11
S. S. Van Dine pseudonimo di Willard Huntingtom Wright (1887 1939) uno scrittore statunitense, autore di
gialli.
12
Minculpop il Ministero della Cultura Popolare il compito del quale era il controllo e la organizzazione della
propaganda del fascismo.
13
PETRONIO, Giuseppe, Il giallo degli anni trenta, Edizioni Lint Trieste, 1988, p. 25.
14
Carlo Fruttero, Franco Lucentini i due scrittori italiani che hanno collaborato soprattutto nel campo del
genere di giallo. Il giallo pi conosciuto di questi due scrittori La donna della domenica, uscito nel 1972.
15
Il noir romanzo nero, nato negli Stati Uniti nella prima met del 1800.
16
Il triller (dallinglese to thrill) il genere pi diffuso negli Stati Uniti che in Europa.
17
Giallo d'azione un romanzo d'avventura che include delle peripetie, i pericoli, i rischi dalla parte del
protagonista.
10
I filoni principali del romanzo poliziesco sono:
Il poliziesco classico di stile inglese nato nel 1841, lanno quando uscito il
racconto di Edgar Allan Poe
20
intitolato I delitti del Rue Morgue che rappresenta il
modello del romanzo enigma. Tale romanzo consiste nelliniziale equilibrio rotto dal
crimine, lindagine finalizzata con la scoperta del colpevole e il ristabilimento
dellordine.
Il poliziesco di scuola americana nato nel 1868, lanno quando uscito il romanzo di
Wilkie Collins
21
intitolato La pietra Lunare che rappresenta il modello del romanzo di
suspense. Romanzo di questo genere si regge soprattutto sulla suspense e sulla
prevalenza dellazione e dellintreccio sensazionale. Lautore di tale romanzo
concentra il suo interesse pi sullintreccio sensazionale che sullindagine.




3 Il giallo classico
22



3.1 La definizione

Con il termine giallo classico, romanzo poliziesco classico, si intende una storia, un intreccio,
concentrati su un mistero che man mano vengono risolti da qualcuno attraverso lindagine
logica. Il giallo classico appartiene alla letteratura di consumo.




18
Giallo-enigma detto anche giallo di indagine o deduttivo - stabilito attorno ad un enigma (un delitto). Il
protagonista principale, l'investigatore, deve scoprire il movente e il colpevole di questo delitto attraverso
lindagine svolta da lui.
19
Giallo di suspense un racconto breve pieno di colpi di scena, della tensione. Il suo fascino consiste
dell'ambietazione suggestiva.
20
Edgar Allan Poe (1809 1849) uno scrittore e poeta statunitense , inventore del racconto poliziesco e giallo
psicologico.
21
Wilkie Collins (1824 1889) uno scrittore inglese, autore della letteratura fantastica e i romanzi di giallo, uno
dei padri fondatori del romanzo di suspense.
22
Informazioni tratte da http://www.sherlockmagazine.it/rubriche/1915/ ,
http://www.valsesiascuole.it/smsgattinara/ricerca/romanzo2/Giallo.htm#_top

.

11
3.2 La struttura del giallo classico

Nella maggior parte dei casi il giallo classico si basa su un omicidio commesso quasi sempre
nella parte iniziale del racconto. Lautore di un omicidio, (di un delitto, ma pu essere anche
un furto, un rapimento, la scomparsa di una persona o di un oggetto) non noto quasi fino alla
fine della storia. Allora qui sorge la prima domanda Chi lha fatto, per poi passare alla
seconda domanda Come stato fatto. Lultima cosa da rivelare - Perch lha fatto.
Pu succedere che nel giallo classico gi si sappia chi ha ucciso ma si deve scoprire
come ha effettuato il delitto e perch. Gli elementi del mistero vengono chiariti in ordine
decrescente secondo la loro importanza il chi, il come, il perch.
Linvestigatore, un poliziotto, quello che deve rivelare lautore del delitto secondo gli
indizi, i segnali, le informazioni che trova durante la indagine logica. In un giallo classico il
lettore dovrebbe essere in grado di unire tutti gli indizi offerti dal investigatore e arrivare alla
conclusione e trovare il colpevole. Questo genere di giallo si presenta come una sfida al
lettore.
Importante che questo investigatore (di professione o un detective privato) sia capace
di indagare. Da qui la denominazione di un romanzo poliziesco dindagine. La indagine
procede gradatamente e il risultato di tale indagine logica la cattura e la punizione del
delinquente. Allora dalla categoria del giallo classico si escludono delle storie dove il mistero
non chiarito assolutamente, dove restano delle cose da capire, per esempio il chi o il come o
il perch, o tutti e tre. Con il termine gradatamente si intende la rivelazione degli elementi
da spiegare che segue una linea decrescente: il chi, il come e il perch.
Nel giallo classico importante posto occupa sia il sistema usato dallassassino per
eseguire il delitto, sia gli alibi dei personaggi, sia il sistema della riflessione del investigatore.
La struttura di un giallo fissa: un atto, un delitto, interrompe il tempo in due il tempo
del delitto e quello dell'indagine, allora la struttura del giallo classico si muove su due piani: il
piano del delitto e quello dellindagine. Tale interruzione del racconto cambia i vari punti di
vista. Nel giallo classico sono delle prime pagine a registrare questo strappo. Ma pu
succedere a met del racconto, improvvisamente. Dopo di che Lindagine dovr riuscire a
chiudere questo buco, a rammendare la trama degli avvenimenti di modo che il tempo possa, di nuovo,
scorrere normalmente.
23
Lindagine dovrebbe dipanare e riallacciare i fili del passato.

23
AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, p. 202.
12
Per riassumere il sopra scritto ripetiamo qual la struttura di un giallo: delitto
(uccisione) indagine (interrogatorio) scioglimento (rivelazione del colpevole) -
ristabilimento dellordine.

3.3 Lambiente

Bisogna ricordare che le vicende si svolgono in un ambiente isolato, per esempio in una villa
in campagna, i sospetati appartengono ad un gruppo ristretto e ben definito. Il luogo,
lambientazione, in un giallo presenta un elemento essenziale senza il quale non sarebbe
possibile creare latmosfera adatta per la esecuzione di un delitto. La descrizione di un luogo
prevede che qualcosa inaspettato sta per accadere allora prevede un colpo di scena.

3.4 I personaggi

Il giallo include un numero limitato di personaggi fissi: la vittima, linvestigatore, i sospettati
tra i quali si nasconde il colpevole.
I personaggi vanno descitti in modo semplice e schematico perch lattenzione del
lettore dovrebbe essere conquistata dal meccanismo dellintreccio. Di solito dei personaggi
sappiamo poco: nome, cognome, status sociale, relazioni interpersonali; mentre la psicologia
e il motivo del comportamento dei personaggi sono scoperti durante lindagine. La regola
sostanziale di un giallo dice che ogni personaggio pu e deve essere sospetabile, e il colpevole
deve essere il meno sospetabile. Il personaggio principale, linvestigatore, quasi sempre una
persona indimenticabile essendo unuomo insolito, luomo che ha successo che geniale,
straintelletuale, capace di sapere quello che agli altri sfugge. In un giallo classico la polizia
pu essere alla parte del protagonista ma pu negare il lavoro del investigatore.

3.5 La tecnica narrativa

Tutto il racconto dovrebbe comprendere dei colpi di scena, delle cause impreviste, dei finali
di sorpresa per mantenere lattenzione del lettore fino alla fine del racconto. Il lettore deve
sentire che fa parte del racconto, del gioco della deduzione e del ragionamento, ed
necessario che il racconto dentro lui provocchi la paura, il coraggio, lamore, la volont di
potere, listinto di vita e di morte.
13

3.6 La lingua

Il linguaggio di un giallo non difficile anzi semplice e diretto. Nelle parti dove
linvestigatore rivela lenigma usa linguaggio specifico, per esempio quello poliziesco,
mafioso. Nelle fasi dellazione si usano i punti esclamativi e le frasi sono brevi. La
discussione fra linvestigatore e il suo collega serve per concedere gli indizi.

3.7 Il ritmo della narrazione

Il ritmo della narrazione viene determiato da momenti coinvolgenti, scene emozionanti in cui
prevalgono riflessioni, dialoghi della interrogazione, osservazioni e colpi di scena.
Il corso del gialo classico si potrebbe illustrare su una linea fissa: delitto indagine
rivelazione.


4 Le regole per scrivere un giallo

Raymond Chandler
24
, uno scrittore statunitense, ha creato le dieci regole che dovrebbe
rispettare un romanzo giallo.
Il decalogo seguente
25
:

1. Il romanzo giallo deve essere motivato in maniera credibile sia come situazione
originale, sia come conclusione.
2. Il giallo deve essere tecnicamente esatto per quanto riguarda i metodi del crimine e
dellindagine.
3. Il romanzo poliziesco deve essere realistico per quanto riguarda personaggi, ambiente
e atmosfera. Deve trattare di persone vere in un mondo vero.
4. Il romanzo giallo deve avere un autentico valore come storia, a parte lelemento
poliziesco.

24
Raymond Thornton Chander (1888 1956) scrittore statunitense, autore di romanzi giallo-polizieschi.
25
Informazioni tratte da: http://www.romanzieri.com/2009/11/30/le-dieci-regole-di-raymond-chandler/ .
14
5. Il romanzo poliziesco deve avere una semplicit di struttura fondamentale, sufficiente
a rendere facili le speigazioni quando il momento.
6. Il mistero insito nel romanzo polizesco deve eludere un lettore ragionevolmente
intelligente.
7. La soluzione, una volta rivelata, deve apparire inevitabile.
8. Il romanzo poliziesco non deve cercare di fare tutto in una volta. Se una storia
misteriosa in un clima mentale freddo, non pu essere contemporaneamente una storia
di violente avventure o di amore appassionato.
9. Il romanzo poliziesco deve punire il criminale in un modo o nellaltro, non
necessariamente mediante il giudizio di un tribunale. Senza la punizione, il romanzo
diventa simile a un accordo non risolto in musica. Lascia un senso di irritazione.
10. Il romanzo giallo deve essere ragionevolmente onesto con il lettore.

Ronald Arbuthnott Knox
26
, nel 1929, ha invece creato il cosiddetto Decalogo di Knox
27
.
Oltre a Ronald Knox e Raymond Chandler un altro scrittore statunitense e autore di gialli S.
S. Van Dine
28
ha individuato un insieme di regole intitolato Venti regole per scrivere romanzi
polizieschi, (Twenty Rules for Writing Detective Stories, titolo originale in inglese),
pubblicato per la prima volta nel 1928 sul numero di The American magazine
29
, dal quale i
punti pi importanti sono
30
:

la presenza di almeno una vittima e di un investigatore per le indagini,
un colpevole e comunque un personaggio importante nella vita della vittima,
che mette in moto lazione,
nessuna casualit nell'evento criminale,
unindagine condotta privilegiando la logica e la deduzione,
stesse possibilit per il lettore del romanzo a per linvestigatore del crimine di
risolvere il mistero,

26
Ronald Arbuthnott Knox (1888 1957) - scrittore britannico, autore di libri gialli-enigma, noto per il suo
decalogo sulle dieci regole da seguire nella stesura di romanzi gialli.
27
Decalogo di Knox le dieci regole per scrivere un giallo, pubblicato per la prima volta nel 1929
nellintroduzione scritta dallo stesso Knox alla raccolta The Best Detective Stories of 1928-29.
28
S. S. Van Dine (1887 1939) scrittore e specialista del genere di giallo dagli Stati Uniti.
29
The American Magazine una rivista statunitense funzionante dal 1906 al 1956.
30
Le venti regole di S. S. Van Dine sono disponibili sul sito
http://www.sitocomunista.it/rossoegiallo/documenti/regolegiallo.html
http://www.bibliomanie.it/s_s_van_dine_ripari.htm


15
soluzione evidente del mistero,
nessuna storia damore troppo interessante, n troppo descrizioni tali da
distrarre il lettore dallo sviluppo dellintreccio.

Se lo scrittore mantiene queste regole, il lettore dovrebbe essere capace di arrivare alla
soluzione dellenigma proposto.
Secondo Van Dine il genere giallo una sorta di gioco da giocare ad armi pari tra lo
scrittore e il lettore:
Il romanzo poliziesco un gioco intellettuale; anzi uno sport addirittura. Per scrivere
romanzi del genere ci sono leggi molto precise: non scritte, forse, ma non per questo
meno rigorose, e ogni scrittore poliziesco, rispettabile e che si rispetti, le deve
seguire.
31


5 I temi e i motivi nei gialli di Leonardo Sciascia
32


Leonardo Sciascia nei suoi romanzi polizieschi racconta quasi sempre unidentica storia: il
conflitto tra lndividuo e le forze negative del potere che cercano di distruggere uno che sta
cercando e rivelando la verit. Tale protagonista, Sciascia lo localizza in Sicilia, in un
ambiente che conosce molto bene, dove domina la mafia, dove si mescolano gli istituti
giuridici, i privilegi e la immunit totale degli uomini altolocati. Allora il tema principale nei
suoi gialli la mafia, lo Stato e la Sicilia. Il suo atteggiamento verso la Sicilia, Sciascia lo cita
ne Il giorno della civetta: La Sicilia... Donna anche lei: misteriosa, implacabile, vendicativa; e
bellissima...
33

Sulla mafia Sciascia aveva iniziato a scrivere gi nel 1957 quando ha recensito i volumi
di Renato Candida
34
, dove ha trovato lispirazione per il protagonista principale de Il giorno
della civetta, capitano Bellodi, e dove possiamo trovare la definizione della mafia:


31
Dallintroduzione allarticolo di S. S. Van Dine pubblicato nel 1928 sul The American Magazine. Nel 1976
tradotto in Italia da Thomas Narcejac (1908-1998) autore francese delle opere polizesche e sul poliziesco.
32
AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974.
33
SCIASCIA, Leonardo , Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961, p. 115.
34
CANDIDA, Renato un comandante dei carabinieri ad Agrigento, autore di un libro sulla mafia precorritore
dei tempi, lamico di Leonardo Sciascia. La persona di Renato Candida divenuta lispirazione per il
personaggio del capitano Bellodi.
16
una associazione per delinquere, con fini di illecito arricchimento per i propri
associati, e che si pone come elemento di mediazione tra la propriet e il lavoro;
mediazione, si capisce, parassitaria e imposta con mezzi di violenza.
35


Nel tempo quando Sciascia aveva scritto un romanzo sul problema della mafia (1961, Il
giorno della civetta) stato il primo a scrivere un romanzo del genere. Nel 1965, in un
dibattito al Circolo Culturale Palermitano, Leonardo Sciascia dichiarava:

"Indubbiamente la mafia un problema nostro: Io ne ho fatto unesemplificazione
narrativa: fino a quel momento sulla mafia esistevano degli studi, studi molto
interessanti, classici addirittura; esisteva una commedia di un autore siciliano che era
unapologia della mafia, e nessuno che aveva messo laccento su questo problema in
unopera narrativa di largo consumo. Io lho fatto."
36


Con la commedia Sciascia intende la commedia I mafiosi della Vicaria
37
di cui Sciascia
ha scritto un rifacimento intitolato I mafiosi (1976).

5.1 La Mafia, la Sicilia e lo Stato

Il termine mafia viene utilizzato per una organizzazione criminale, come abbiamo gi citato
nel capitolo precedente, che ha origine nella Sicilia occidentale. Allora parlando della mafia
siciliana si intende Cosa Nostra con la sede a Palermo. Tra le attivit della mafia spetta
traffico di droga, traffico di alcol, contrabbando di sigarette e altre merci, traffico darmi e
negli ultimi anni traffico di rifiuto (anche quello pericoloso), contraffazione, furti e apalti.
Cosa Nostra considerata una delle pi potenti mafie in Europa. Le sue radici provengono dal
periodo quando Sicilia era dominata dagli Arabi e poi dai Francesi. Per proteggere i propri
beni i siciliani hanno cominciato a formare dei gruppi armati. Gruppi di tale carattere
sorgevano anche nellOttocento per proteggere i beni dei latifondisti davanti alla ribellione dei
contadini.
38


35
AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, p. 99.
36
AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, p. 97.
37
I mafiosi della Vicaria - unopera teatrale dialettale scritta nel 1863 da Giuseppe Rizzotto e Gaetano Mosca.
38
Un'analisi complessa sulla mafia, includendo anche la storia, si pu leggere nella tesi di laurea La mafia
oppure una cosa inesistente dello ex studente Jasmin ardic, https://is.muni.cz/auth/th/74309/ff_b/scan.pdf .
17
Lisola di Sicilia era lontano dal governo risiedente a Roma, allora la mafia ha potuto
operare tranquillamente. Il fatto che lItalia meridionale era sempre indietro rispetto allItalia
settentrionale e centrale ha contribuito alla crescita dellorganizzazione criminale.
La mafia ha vissuto gli anni pi duri della sua storia con lappaire di Cesare Mori
39
i
provvedimenti del quale hanno causato che molti mafiosi siciliani erano dovuti emigrare negli
Stati Uniti dove hanno fondato la Cosa Nostra Americana. Con il tempo la mafia cresceva e si
faceva sempre pi potente e invisibile soprattutto nel campo di politica.
Dopo la seconda guerra mondiale la Sicilia ha ottenuto lo Statuto di Autonomia
Regionale e al potere venuta la Democrazia Cristiana (DC), il pi grande partito italiano che
ha vinto le elezioni nel 1948. Anche se il potere del Partito Comunista Italiano (PCI) cresceva
la DC ha creato la egemonia sul campo politico fino agli anni Novanta del secolo XX.
Let pi fruttuosa della mafia venuta con lo sviluppo nel settore edilizio quando si
sono costruite le prime autostrade e i palazzi nelle citt. A quel tempo in Italia dominava la
politica del liberalismo assoluto il che ha creato il terreno favorevole per la mafia
speculazione, corruzione, appalti, licenze e concessioni.

In Italia lattenzione al fenomeno criminale si concentrata, soprattuto negli
ultimi anni, prevalentemente sulla mafia o sulle mafie, cio su organizzazioni la
cui genesi ha complesse relazioni di interdipendenza con levoluzione politica,
economica a sociale di alcune regioni meridionali.
40


Lattenzione alla mafia da parte dello Stato si concentrata soprattutto negli anni ottanta
creando il Pool antimafia
41
che ha condotto al Maxiprocesso
42
contro la mafia e linchiesta di
Mani Pulite
43
su Tangentopoli. I protagonisti pi significativi di questo processo sono stati i
magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che hanno condotto le investigazioni contro
Cosa Nostra e che poi sono stati uccisi dalle mani di mafia.
44



39
Cesare Primo Mori (1871 1942) - un prefetto e politico italiano chiamato anche Prefetto di Ferro per i duri
provvedimenti contro la mafia siciliana effetuatti dal 1925 al 1928. Nel 1929 divenuto senatore del Regno.
40
BECCHI, Ada, Criminalit organizzata, Roma, Donzelli editore, 2000, p. 67.
41
Pool antimafia un insieme di magistrati che si occupano di una stessa indagine contro la mafia.
42
Maxiprocesso di Palermo un processo penale (dal febbrario 1986 al dicembre 1987) contro Cosa Nostra in
cui erano indagate pi di 400 persone per delitti legati alla criminalit organizzata.
43
Mani Pulite una serie di indagini giudiziarie tra i rappresentatori della politica, delleconomia e delle
istituzioni in Italia che hanno portato in evidenza un sistema di corruzione, estorsione e pagamento illecito ai
partiti alto collocati del settore politico e finanziario italiano chiamato Tangentopoli.
44
LEPRE, Aurelio, Storia della prima Repubblica, Bologna, Mulino, 1993.
18

6 Il giorno della civetta

Il giorno della civetta il primo romanzo giallo pubblicato da Leonardo Sciascia, scritto nel
1960, il suo libro pi fimoso, pi venduto e il primo tradotto in lingua ceca (dal traduttore
Adolf Felix
45
), il libro da cui stato tratto nel 1968 lomonimo film di Damiano Damani.
46

In questo romanzo Sciascia si occupa in modo serio della mafia e delle sue pratiche
clandestine. Il giorno della civetta un romanzo in cui viene descritto il rapporto tra mafia,
politica ed economia.
La parola chiave in questo romanzo la omert
47
. Con questo romanzo Sciascia stato
tra i primi ad occuparsi del fenomeno mafia senza limiti, non avendo paura di proporre delle
misure legislative mai prese in sonsiderazione, tanto meno usate. Il romanzo ispirato
dallomicidio di Accursio Miraglia
48
ucciso dalla mafia nel 1947.
Gi dal titolo, Il giorno della civetta, si pu ricavare che con la espressione civetta si
intende la mafia, unapparizione che di giorno dorme e opera di notte, di nascosto, con gli
occhi grandi e presenti dappertutto. In questo romanzo la mafia domina e occupa il posto
principale - venuto il giorno della civetta.
Leonardo Sciascia ha scritto questo racconto nellestate del 1960, quando il Governo
italiano si disinteressava del fenomeno della mafia, anzi lo negava.

linsinuazione, che le sinistre venivano facendo sui loro giornali, che membri del
Parlamento, o addirittura del governo, avessero il sia pur minimo rapporto con elementi
della cosiddetta mafia: la quale, ad opinione del governo, non esisteva se non nella
fantasia dei socialcomunisti.
49


La prima edizione era anticipata sulla rivista Mondo Nuovo del 9 ottobre 1960 e
conteneva una nota che dichiarava la verit sottintesa alla finzione del romanzo scritta in
una libert non piena. Sciascia ha impiegato circa un anno per fare questo romanzo pi corto
ed evitare possibili intolleranze di chi si potesse ritenere coinvolto. Egli dice:


45
FELIX, Adolf, Den sovy, Praha,eskoslovensk spisovatel, 1964.
46
DAMIANI, Damiano (1922 ) un regista e sceneggiatore italiano, rappresentatore del film politico-civile.
47
Omert latto dello silenzio assoluto.
48
MIRAGLIA, Accursio (1896 1947) un sindacalista e comunista italiano, ucciso da Cosa Nostra .
49
SCIASCIA, Leonardo , Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961, p. 110.
19
Perch in Italia, si sa, non si pu scherzare n coi santi n coi fanti: e figuriamoci se,
invence che scherzare, si vul fare sul serio. Gli Stati Uniti dAmerica possono avere,
nella narrativa e nei films, generali imbecilli, giudici corrotti e poliziotti farabutti.
Anche lInghilterra, la Francia (almeno fino ad oggi), la Svezia e cos via. LItalia non
ne ha mai avuti, non ne ha, non ne avr mai. Cos .
50


6.1 La trama

Il libro comincia con lomicidio di un uomo che sta per salire sul pullman per Palermo.
Luomo si chiama Salvatore Colasberna, titolare di una piccola societ edilizia intitolata Santa
Fara. Quando arrivano i carabinieri lautobus vuoto, rimangono soltanto lautista e il
bigliettaio. Nessuno vuole parlare, nessuno sa chi era luomo ucciso anche se tutti si
conoscono di vista, viaggiando ogni giorno assieme in citt. Il venditore di panelle, che si
trovava nellautobus al momento del delitto, scomparso ma viene trovato da un carabiniere
allingresso della scuola dove, come ogni giorno scolastico, vende i suoi prodotti. Il
carabiniere lo accompagna dal maresciallo. Ma il venditore di panelle resta zitto, non vuole
parlare. Allora il panellaro interrogato e poi ricorda che, allangolo tra via Cavour e piazza
Garibaldi, verso le sei di mattina, ha visto due lampi di fuoco.
Nel paese arriva il capitano Bellodi a cui sono assegnate le indagini. Il capitano dei
carabinieri inizia ad indagare e scopre che si tratta di un delitto di mafia: la impresa Santa
Fara non aveva accettato la protezione
51
della cosca
52
locale.
Nel frattempo in un bar di Roma, una persona dal campo di politica parla con unaltra
persona del suo partito e insiste di far trasferire Bellodi per non creare pi problemi,
individuando lomicidio di Salvatore Colasberna come omicidio mafioso. Dal testo si capisce
che tutte e due le persone provengono dal partito Democrazia Cristiana.
Il capitano Bellodi decide di interrogare un confidente, Calogero Dibella detto
Parrinieddu. Il capitano capisce che il confidente dice delle bugie ma riesce a sapere il nome
di Rosario Pizzuco e di Ciccio La Rosa.
Lomicidio di Salvatore Colasberna viene attribuito ad un certo Diego Marchica detto
Zicchinetta, un noto sicario. Il nome il capitano lo apprende dalla moglie di Paolo Nicolosi,

50
SCIASCIA, Leonardo , Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961, p. 119 Nota.
51
Protezione le aziende che operano nel territorio di una cosca devono accettare la protezione che non
naturalmente gratuita.
52
Cosca un gruppo chiuso, subordinato a un vertice dotato di potere assoluto.
20
un potatore scomparso nello stesso giorno quando era avvenuto il delitto e indubbiamente
ucciso per aver riconosciuto lassassino di Salvatore Colasberna. Nel registro investigativo il
capitano Bellodi legge che Marchica un noto sicario che era stato processato e condannato
tante volte, ma ogni volta inutilmente.
Poco dopo Parrineddu assassinato e il capitano Bellodi riceve la lettera, scritta da
Parrinieddu prima di morire, dalla quale risulta che Marchica, Pizzuco e don Mariano Arena,
luomo politico di gran potere, sono stati fermati e portati in questura, ma con linterrogatorio
non si risolver niente.
I giornali srivono molto di questo caso e pubblicano delle foto di don Mariano in
compagnia con Mancuso, una persona che probabilmente sostiene don Mariano.
Nel Parlamento si svolge un dibattito dove sono presenti anche due mafiosi di cui non si sa il
nome, alcuni onorevoli e anche il capitano Bellodi. Durante il dibattito viene negata la
esistenza della mafia, anzi un sottosegretario dice che la mafia esiste solamente nella fantasia
dei socialcomunisti.
Il capitano Bellodi prende una licenza di alcuni giorni e resta a Parma. Sui giornali,
spediti dalla Sicilia, legge la notizia che tutte le testimonianze che riuscito a raccogliere
sono state annullate grazie ad un alibi di ferro forniti dai personaggi onorevoli a favore di
Marchica. Si capisce che si tratta di un atto degli uomini politici che fanno tutto il possibile
per tutelare la propria posizione. Il capomafia, don Mariano, ha attivato le sue conoscenze
altolocate e queste persone hanno procurato allesecutore del delitto un alibi falso, ma
inattaccabile.
Il delitto rimane impunito. Don Mariano viene scarcerato e lomicidio di Paolo Nicolosi
viene assegnato allamante della moglie. Con la sua amara affermazione, Bellodi chiude il
romanzo

Al diavolo la Sicilia, al diavolo tutto". Rincas verso mezzanotte, attraversando tutta
la citt a piedi. Parma era incantata di neve, silenziosa, deserta. In Sicilia le nevicte
sono rare pens: e che forse il carattere delle civilt era dato dalla neve o dal sole,
secondo che neve o sole prevalassero. Si sentiva un poconfuso. Ma prima di arrivare a
casa sapeva, lucidamente, di amare la Sicilia e che ci sarebbe tornato. Mi ci romper
la testa disse a voce alta.
53




53
SCIASCIA, Leonardo , Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961, p. 118.
21
6.2 Lambiente

Dal testo iniziale si capisce che siamo in un piccolo paese nella provincia di Palermo. Il nome
del paese non si sa ma dal testo si intuisce che la trama situata in Sicilia. Dalla descrizione
delle donne si pu ricavare che siamo in campagna:

Cerano anche donne sull'autobus, vecchie che ogni mattina portavano sacchi di tela
bianco, pesantissimi, e ceste piene di uova; le loro vesti stingevano odore di trigonella,
di stallatico, di legna bruciata.
54


La parte iniziale della trama si svolge difuori per poi passare in interni - in questura, alla
corte, nella caserma.
Nel romanzo viene descritto il rapporto con la zolfara, una delle attivit pi diffuse a
Racalmuto, paese nativo di Sciascia, che oggi ridotta a nulla in Sicilia:

Lei sa come vanno le zolfare, in questo momento: io maledico lora in cui mi sono
messo in societ con Scarantino, nella zolfara che lei sa; ci stiamo rovinando, tutto il
sangue mio, quel poco di capitale che avevo, la zolfara se lo sta mangiando...
55


Oppure una sola parola che ci porta alla zolfara:
Il bigliettaio bestemmi: la faccia gli era diventata colore di zolfo, tremava.
56


Nel romanzo vengono citati alcuni posti: contrada Granci, carcere di San Francesco,
contrada Poggio, ma in generale non si sanno i nomi delle citt, i nomi sono scritti con una
lettera maiuscola la compagnia Carabinieri di C., Stazione Carabinieri di S., vicino
paese di B. Con questo modo di espressione si capisce che lautore non vuole essere
concreto.
La Sicilia una zona dove la mafia dirige gli affari di ogni genere. In questo romanzo la
mafia mette le dita nel settore edilizio dividendo i lavori tra le societ che sono sotto la sua
protezione, dando delle informazioni per concorrere gli appalti con asta pubblica, decidendo
chi riceve il business pi lucrativo che poi la societ abborraccia per avere un profitto grosso.
La piccola cooperativa di Salvatore Colasberna ne un esempio:

54
Ivi, p. 10.
55
Ivi, p. 23.
56
Ivi, p. 9.
22

S, presidente di una cooperativa edilizia: una piccola cooperativa, pare non abbia mai
preso appalti per un importo superiore ai venti milioni, piccoli lotti di case popolari,
fognature, strade interne No, non pare facessero di quei lavori che alle prime piogge
squagliano Colasberna, mi dicono, faceva cose solide: []
57


La cooperativa che non riceve la protezione da parte della mafia diventa pecora nera e
non pu contare su un grosso business, anzi viene gradatamente distrutta attraverso varie
minacce:

[]ogni ditta ha le sue macchine, i suoi materiali: cose che di notte restano lungo le
strade o vicino ai cantieri di costruzione; e le macchine son cose delicate, basta tirar
fuori un pezzo, magari una sola vitee i materiali, nafta, catrame, armature, ci vuole
poco a farli sparire o a bruciarli sul posto.[]
58


Bellodi si trova nellambiente dove i giornali della sera escono nellora del pranzo, dove
niente la morte in confronto alla vergogna
59
, dove si comunica in lettere anonime, dove
nessuno parla ma tutti scrivono ma senza firmare. Il capitano si trova in un ambiente le regole
del quale non conosce neanche la gente del paese.



6.3 Il tempo

Visto che il romanzo era uscito nel 1961 e, secondo le date trattate nel romanzo, la trama
probabilmente si svolge nella seconda met degli anni 50 e 60:

Quando la faccia di Togliatti apparve da dietro un giornale, seppero di avere di fronte
la sinistra. Girarono [] lo sguardo verso il centro [] la faccia di Nenni, quella di
Fanfani [] il banco di governo [] il ministro Pella.
60



57
Ivi, p. 14.
58
Ivi, p. 18.
59
Ivi, p. 15.
60
Ivi, p. 109.
23

6.4 I personaggi
61


Dei personaggi non ne sappiamo molto. Pi che il loro aspetto fisico viene descritto il loro
comportamento, il loro modo di riflettere. I personaggi di questo romanzo si trovano dalla
parte della giustizia oppure dalla parte opposta.

6.4.1 Il personaggio principale

Dalla parte della giustizia si trova il protagonista principale, linvestigatore - capitano Bellodi
- un emiliano di Parma, ex partigiano, uomo pieno di ideali, uomo che crede nella giustizia e
nei valori di una societ democratica e moderna. Il capitano Bellodi un uomo colto, onesto,
giovane, alto, di colorito chiaro, destianto a diventare avvocato, ma rimasto al servizio dello
Stato in nome di alti ideali. Bellodi non approva la omert che caratterizza la Sicilia e i suoi
abitanti. Gi dalle prime parole i siciliani sanno che il capitano un settentrionale e sanno
pure come trattarlo:

[] dalle prime parole che disse i soci della Santa Fara pensarono continentale con
sollievo e disprezzo insieme; i continentali sono gentili ma non capsicano niente.
Pensarono ancora continentale, quanto sono educati i continentali []
62


Il capitano soltanto un fantoccio che deve giocare un gioco impari, un gioco il
risultato del quale si sa prima che si cominci a giocare, un fantoccio che cerca di trovare la
giustizia, ma ci sono altri a dirigere il gioco. Il capitano si sente come un cane con quale il suo
padrone gioca. E ancora pens di s cane della legge
63
. Ma Bellodi non si scoraggia davanti al
muro di silenzio e omert che gli si crea intorno, anzi esso gli d il coraggio di rompere questo
muro.
Bellodi conclude il romanzo con la dichiarazione, anticipando cos che torna in Sicilia
per lottare contro la mafia a costo di dover rompersi la testa: Mi ci romper la testa disse ad
alta voce.
64


61
SCIASCIA, Leonardo , Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961.
62
Ivi, p. 16.
63
Ivi, p. 87.
64
Ivi, p. 118.
24
Lapplicare la legge con scrupolo rende Bellodi tanto diverso rispetto ai suoi colleghi
siciliani. Linterrogatorio, lo svolge in maniera diversa, non lo conduce con la forza e con le
minacce ma con lintelligenza. Tratta bene linquisito, linterrogatorio non gli fa piacere, non
abusa mai il potere, resta leale alla legge:

Da questa parte non cera la morte, cera quest'uomo biondo[] che non alzava la
voce e non gli faceva pesare disprezzo [] domand a un certo punto il capitano,
tranquillamente, con tono di amichevole confidenza [] con uno che ti parla con
gentilezza, con confidenza, le cose si mettono in altro verso.
65


Con il suo modo di lavoro, con lanticonformismo, con la sua ideologia (democratico-
resistenziale) il capiatno d fastidio ai rappresentanti dello Stato, dellArma, che trovano il
suo atteggiamento irritante, e cos il suo lavoro non apprezzato, anzi negato. Tutto questo
presenta il capitano Bellodi come un eroe.

6.4.2 Gli altri personaggi

Dalla parte opposta si trova don Mariano Arena, un galantuomo, uomo politico di gran potere,
lavversario pi grande del capitano Bellodi, il rappresentante pi grande della cosca del
paese. A don Mariano piace giocare col capitano Bellodi perch vede che il capitano un
uomo colto e furbo che non si vede molto da queste parti e lo considera un avversario degno
del duello, anche se alla fine lo sconfigger.
Salvatote Colasberna, un uomo modesto, muratore e titolare dellimpresa edilizia
chiamata Santa Fara, la quale possedeva con i suoi fratelli. Luomo che non voleva pagare la
protezione, dava un cattivo esempio agli altri imprenditori e per questo era stato ucciso.
Salvatore Colasberna la vittima primaria di questo romanzo che viene seguita dalla vittima
di Paolo Nicolosi.
Paolo Nicolosi, un potatore, uomo ucciso lo stesso giorno di Salvatore Colasberna. Era
buono, le giornate in cui non lavorava andava a passarle al circolo dei coltivatori diretti. La
domenica andava al cinema con sua moglie. Aveva pochi amici, ma bravissime persone. Era
benvoluto da tutti, per questo non si capisce perch stato ucciso.

65
Ivi, pp. 28 30.
25
Sua moglie, Rosa Nicolosi, una donna bella. Era bellina la vedova: castana di capella e
nerissimi gli occhi, il volto delicato e sereno ma nelle labbra il vagare di un sorriso malizioso.
66
Una
donna leale a suo marito come tutte le donne in Sicilia. Paolo e Rosa Nicolosi abitavano
vicino al posto dove stato ucciso Salvatore Colasberna.
Il confidente Calogero Dibella, detto Parrinieddu. Uomo che stava con i mafiosi,
mediava i prestiti ad usura e faceva la spia, uomo con il passato trascorso in carcere. stato
ucciso perch sapeva delle informazioni sulla mafia locale. Ciccio La Rosa e Rosario Pizzuco,
i due che hanno fatto ammazzare il confidente Parrinieddu.
Diego Marchica detto Zicchinetta, un bracciante disoccupato che perdeva somme di
soldi piuttosto grosse nel giuoco della zecchinetta che praticava al circolo dei cacciatori, un
delinquente abillissimo ed accorto, sicario di assoluta fiducia, tante volte condannato per
numerosi furti ma sempre assolto per insufficienza di prove, un delinquente abillissimo
Il maresciallo Ferlisi, uomo grasso e bonario che assieme al capitano Bellodi affronta la
mafia con lintelligenza e la lucidit.


6.5 La struttura

I fatti sono esposti cronologicamente. I personaggi sono introdotti a mano a mano
Allinizio del romanzo il lettore introdotto nel luogo dove successivamente si svolge
lazione del romanzo - luccisione di Salvatore Colasberna. Allora il delitto accade subito
allinizio per poi proseguire con la parte che si occupa dellindagine.
Durante la lettura non c tempo per riposare, la struttura del libro dinamica, soltanto
le voci del potere nero, in forma di dialoghi tra politici coinvolti nel mascheramento del
crimine e mafiosi, tagliano il filo del romanzo a due e ci portano alla corte oppure al bar di
Roma dove i due uomini politici coinvolti in mafia trattano degli alibi di fero per Pizzuco e
del comportamento del capitano Bellodi. Non mi piace disse luomo vestito di nero [] non
mi piace davvero.
67

La trama si muove su linea fissa del giallo classico: delitto (uccisione) indagine
(interrogatorio) scioglimento (rivelazione del colpevole) ristabilimento dellordine.

66
Ivi, p. 37.
67
Ivi, p. 22.
26
Ristabilimento dellordine nel senso che il crimine viene mascherato, il capitano Bellodi e il
maresciallo Ferlisi vengono distaccati e il vecchio ordine viene instaurato di nuovo.
Nel romanzo appaiano molti contrapposizioni. La contrapposizione tra i caratteri dei
personaggi (quelli buoni e quelli cattivi), tra chi vede la mafia (il capitano Bellodi) e chi la
nega (i politici), tra chi pensa ai metodi forti dei tempi di Mori e chi li rifiuta, la
contrapposizione tra uomini e non uomini, (le categorie create da don Arena
68
), tra lItalia del
Sud e quella del Nord.
I fatti vengono rivelati gradatamente, quasi fino alla fine non si sa chi ha ucciso, si rivela
continuamente, ma il colpevole si intuisce prima della conclusione del romanzo, si intuisce
che proviene dalla parte di mafia. La narrazione si muove su due piani: quello dellinchiesta
che lufficiale conduce su una catena di delitti di mafia; e quello delle complicit, pi o meno
potenti, pi o meno segrete, che scattano a fermarla o a distruggere i risultati.


6.6 Il narratore

Il narratore conosce molto bene lambiente, latteggiamento delle persone; ovvio che
uno che vive in Sicilia. Il punto di vista del narratore quello del capitano Bellodi. Il
narratore racconta la storia in terza persona, non presente nel racconto, solo racconta.
Si sente che il narratore al fianco del capitano Bellodi, si sente che il narratore
vorrebbe sconfiggere la mafia.


6.7 La lingua

Il linguaggio non difficile, solo nella parte dove il capitano interroga la moglie di Paolo
Nicolosi possiamo trovare delle parole in dialetto siciliano che sono tradotte al capitano
Bellodi con laiuto del maresciallo Sposito, per esempio lespressione zicchinetta:
[...] Zicchinetta [...]- Zecchinetta tradusse subito Sposito giuco dazzardo: si fa con
le carte siciliane...
69


68
Cinque categorie dell'umanit create da don Mariano: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i pigliainculo e
i quaquaraqu,
SCIASCIA, Leonardo , Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961 p. 100.
69
Ivi, p. 42.
27
Poi delle altre parole dialettali Parrinieddu che vuol dire piccolo prete, chiuppu che vuol
dire il pioppo, barruggieddu espressione per uno che cattivo, malvagit di uno che
comanda, chiarchiaro una zona pietrosa, un insieme di grotte, buche, anfratti.
Lautore del romanzo usa il dialetto perch il lettore si senta come il capitano Bellodi,
come uno che non conosce questa zona, questa lingua e le abitudini della gente siciliana.


7 Una storia semplice

Una storia semplice
70
lultimo breve romanzo di carattere poliziesco di Leonardo Sciascia,
pubblicato nel giorno della morte dello scrittore (il 20 Novembre 1989). Il romanzo ispirato
a un fatto avvenuto in realt, il furto della Nativit con i santi Lorenzo e Francesco dAssisi
71

di Caravaggio.
Una storia semplice un racconto breve che Sciascia ha scritto in una ventina di giorni
durante il soggiorno nella clinica dove si sottoposto a una cura medicinale. Si tratta di un
romanzo brevissimo, la vasta materia del quale Sciascia ha ridotto in poche pagine che aveva
mentalmente organizzato nei mesi precedenti durante le lunghe cure cui laveva costretto la
malatia:

Ci ho lavorato una decina di giorni a Milano, e altrettanto a Palermo. Met a machina
e met a mano, malamente e molti errori; mi hanno aiutato. Ho pensato il libro per
mesi, mentre ero in clinica bloccato dalle fleboclisi e non sapevo che fare.
72


Anche se Sciascia aveva sacrificato alcune parti del libro, per farlo pi breve, il risultato
non ci delude, alla storia non ci manca niente di essenziale. Questo ultimo romanzo, lo
possiamo capire come lultima speranza dello scrittore nella lotta contro la mafia dove le
figure solitalirie di giudici e di poliziotti rappresentano lultima resistenza della
ragione contro lingiustizia, contro il ramificarsi sempre pi esteso e indecifrabile delle
reti mafiose, delle complicit tra il potere e il crimine.
73


70
SCIASCIA, Leonardo , Una storia semplice, Milano, Adelphi Edizioni, 1989.
71
Nativit con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi un dipinto di Caravaggio trafugato nel Ottobre 1969
dall'Oratorio di San Lorenzo a Palermo, mai pi recuperato.
72
Le conversazione nell'ottobre del 1989 con Domenico Porzio, (raccolte poi nella parte finale del volume
Fuoco all'anima; PORZIO, Domenico, Fuoco allanima, Arnoldo Mondatori, 1992), disponibile su:
www.amicisciascia.it .
28

Sciascia stesso capisce il suo ultimo romanzo come un messaggio finale
accompagnandolo con la frase di Drrenmatt stampata come lepigrafe:
Ancora una volta voglio scandagliare scrupolosamente le possibilit che ancora
restano alla giustizia.
74


Il tema di questo romanzo il tema eterno che possiamo trovare nei romanzi di Sciscia,
il tema della organizzazione criminale, della mafia. Ma in questo caso viene anche citato il
conflitto tra due istituzioni, conflitto tra larma dei carabinieri e il corpo di polizia:

[]una irriducibile disparit di punti di vista tra le due istituzioni: larma dei
carabinieri, il corpo di polozia. Un lungo, storico contenzioso li divideva []
75


Il conflitto soprattutto di competenze che li divide:

[] il colonnello dei carabinieri, cupo in volto, arrabbiatissimo, pronto a litigare, col
dovuto rispetto, col questore, arriv una mezzora dopo [...] Con contenuto furore il
colonnello disse: "Ma un avvertimento potevate darcelo". "Mi scusi," disse il questore
"ma tutto si svolto cos precipitosamente, nel giro di pochi minuti". "Gi, gi..." disse
ironico il colonnello.
76


In Una storia semplice il poliziotto Antonio Lagandara porta lo stesso nome di un
pittore francese che si chiama Antonio de la Gandara
77
. Sciascia ha scelto proprio questo
pittore perch a quel tempo Antonio de la Gandara era sopranominato il pittore gentiluomo.







73
FERRONI G, Storia della letteratura italiana, Il Novecento, Einaudi, Milano 1991, p. 470.
74
SCIASCIA, Leonardo, Una storia semplice, Milano, Adelphi Edizioni, 1989.
75
Ivi, p. 24.
76
Ivi, p. 22.
77
DE LA GANDARA, Antonio (1861 1917) un pittore e disegnatore francese del secolo 19 e 20.
29
7.1 La trama

Il romanzo inizia con la telefonata di un uomo che vorrebbe parlare col questore, quindi siamo
in una stazione di polizia, a Monterosso. La telefonata arriva sabato sera alle 9 e 37 del 18
marzo 1989. Il questore se ne gi andato, allora luomo parla con il brigadiere. Luomo che
sta telefonando alla questura si chiama Giorgio Roccella, diplomatico in pensione che non
viene da anni nella sua villa in campagna. Il signor Roccella telefona dalla sua casa in
campagna per annunciare che cosa ci ha trovato e dice che si tratta di una cosa urgente. La
telefonata viene passata allufficio del commissario che sta per andare a casa. Allora il
brigadiere, che condivide lufficio col commissario, annota il nome e lindirizzo della persona
che telefona e ne dice al commissario. Visto che gi tardi e che si tratta di uno scherzo, il
commissario decide di non andare nel villino.
Il giorno successivo il brigadiere e i due agenti ci vanno per fare una perquisizione e ci
trovano un morto. Sulla scrivania, sulla quale appoggiata la testa del morto, ci si trovato
anche un foglio di carta con la frase: Ho trovato.
Nonostante che la casa presenti evidenti segni di rovina e di abbandono, ci si trovano delle
prove che la casa stata usata i mozziconi di sigarette nei portacenere, fondi di vino nei
bicchieri, un letto disfatto, le tracce di macchine decalcate nello spiazzo nel recinto, degli
catenacci nuovi che chiudono le porte.
Poco dopo sono arrivati: medico, fotografo, esperti scintifici, questore e procuratore
della Repubblica. Immediata limpressione che luomo si sia suicidato. Da qui comincia
linvestigazione. Il brigadiere sicuro che si tratta di un omicidio, invence il commissario
convinto che si tratti di un suicidio. Domenica mattina arrivano alla questura i dati riguardanti
lidentit della vittima: Giorgio Roccela di Monterosso, lo stesso uomo che aveva telefonato
alla questura la sera precedente.
Dallestero sono arrivati la moglie e il figlio della vittima che subito sono andati alla
questura per essere interrogati. Alla questura sono arrivati anche il professore Carmelo
Franz, un vecchio amico della vittima, Padre Crico, luomo che badava la villa, luomo della
Volvo che aveva trovato due morti nella stazione di Monterosso nello stesso giorno quando
era stato ucciso Giorgio Rocella, e il tassista che aveva portato il signor Roccella nel villino la
sera quando era stato ucciso.
Grazie al brigadiere Antonio Lagandara, un uomo istruito e acuto, il caso trova la
risoluzione: il signor Roccela stato ucciso perch nel solaio del suo villino aveva trovato il
quadro rubato, un furto commissionato dalla mafia siciliana, e voleva annunciarlo alla polizia.
30
Qui si offre la spiegazione perch aveva telefonato alla questura e perch ha scritto su un
foglio Ho trovato. Nel caso era coinvolto il commissario di polizia che aveva avvertito i
suoi complici con i quali poi hanno ammazzato il signor Roccella e hanno spostato il quandro
dal villino alla stazione ferroviaria di Monterosso. Non solo il commissario ma anche il
questore, il magistrato, il colonello dei carabinieri e perfino Padre Cricco sono stati coinvolti
nel traffico di opere darte e di droga. Scoperto tutto questo il brigadiere ha sparato al
commissario. Inutilmente, sui giornali apparve:
Brigadiere uccide incidentalmente, mentre pulisce la pistola, il commissario capo della
polizia giudiziaria.
78


Il romanzo finisce con unamara affermazione di un passante, luomo della Volvo, che
non ha voglia di fare la sua testimonianza avendo riconosciuto Padre Cricco :
Pens di tornare indietro, alla questura. Ma un momento dopo: "E che, vado di nuovo
a cacciarmi in un guaio, e pi grosso ancora?" Riprese cantando la strada verso casa.
79


7.2 Lambiente

Dal testo si sa che siamo in Sicilia, in campagna, in un piccolo paese che si chiama
Monterosso. La parte iniziale del romanzo conduce il lettore negli uffici di polizia dove gi si
trovano i due protagonisti il questore e il commissario. La trama si svolge nellambiente
isolato, in un paese solo e nei suoi immediati dintorni.
La maggior parte della storia si svolge in campagna, attorno alla villa dove Giorgio
Roccella stato ucciso oppure in questura dove si svolgono gli interrogatori che occupano
gran parte del romanzo.
La campagna, la casa, le stanze della villa, sono descritte pi dettagliatamente rispetto ai
personaggi. Con tutta questa descrizione la trama di Una storia semplice alleggerita, non
rende il romanzo pesante:
Un fiumiciattolo, che scorreva ai piedi della collina, era ormai soltanto un alveo
pietroso, di pietre bianche come ossame;ma la collina, in cima quella masseria in
rovina, verdeggiava.
80



78
SCIASCIA, Leonardo , Una storia semplice, Milano, Adelphi Edizioni, 1989, p. 64.
79
Ivi, p. 66.
80
Ivi, p. 13.
31
Interesante che il morto stato trovato allinterno della villa chiusa dall'interno, dove
tutto era chiuso:
81

[] erano magazzini, le porte chiuse da lucidi catenaccitutte le importe erano
chiuseparve certo si vedesse un uomo che, di spalle alla finestra, seduto a una
scrivania, vi si fosse accasciato.
82


Dalla descrizione dell'interno della villa gi si pu dedurre quanti erano i delinquenti e
che cosa hanno rubato dalla villa:
[] e fondi di vino nei bicchieri, cinque, che erano stati portati in cucina [] Era
piena di divani, poltrone e sedie sfondate; di casse; di cornici vuote[]
83

oppure la descrizione del contenuto di uno dei magazzini fa capire che cosa era nascosto
dentro:
Vi stingeva un odore di zucchero bruciato, di folie di eucalipto macerace, di alcool:
qualcosa di indefinibile, insomma.
84


7.3 Il tempo

Il periodo in cui si svolge la trama chiaramente espresso nel testo:

[] Giorgio Rocella di Monterosso [] Non era tornato in Italia, dopo allincirca
quindici anni, se non per tragicamente morirvi, il 18 marzo del 1989.
85


7.4 I personaggi

Nel romanzo Una storia semplice non ci sono tanti personagi, in pi Sciascia riduce la
descrizione fisica dei personaggi, ma senza che nulla di essenziale venga perso.
In questo breve romanzo ci sono pochi personaggi ma bastano per rendere lintreccio
indecifrabile e per rendere il lettore consufo. I personaggi non sono descritti nei loro tratti
fisici, possiamo trovare soltanto qualche riferimento alla funzione (il commissario di polizia,
il colonnello dei carabinieri, il procuratore della Repubblica, il questore), ai rapporti famigliari

81
L'enigma della camera chiusa
82
Ivi, p. 13.
83
Ivi, pp. 1920.
84
Ivi, p. 52.
85
Ivi, pp. 26-27.
32
(la moglie e il figlio della vittima) oppure a un elemento denotativo (luomo della Volvo). Dal
testo possiamo sapere solo qual lo stato danimo dei personaggi pi qualche loro
caratteristica psicologica, ma non c nessuna descizione fisica.

7.4.1 Il Personaggio principale

Il protagonista principale, lunica persona positiva, il brigadiere Antonio Lagandara di cui
sappiamo molto rispetto agli altri personaggi del libro:

era nato in un paese contadino tanto vicino alla citt che ormai sene poteva
considerare parte. Il padre, bracciante che aveva saputo elevarsi al rango di potatore
esperto ricercato, era morto, strapiombando da un lato ciliegio che stava rimondando
dai seccumi, che lui are allultimo anno di un corso di economia e commercio. Aveva
preso il diploma ma, non sapendo che fare e non trovando, si era arruolato nella polizia;
e ne era diventato, cinque anni dopo, sottuffuciale. Il mestiere lo appassionava, e voleva
perci farvi carriera. Si era iscritto alla facolt di legge, la frequentava quando e come
poteva, studiava. La laurea in legge era la suprema ambizione della sua vita, il suo
sogno
86


Allora il brigadiere Lagandara un investgatore bravo che veramente ama il suo lavoro
ma considerato troppo furbo, un cane che cerca delle tracce del delitto: Il miglior cane sei tu
disse il commissario
87
.

7.4.2 Gli altri personaggi

Giorgio Rocella, nato a Monterosso, diplomatico in pensione, console e ambasciatore dItalia
in varie citt europee. Era arrivato a Monterosso improvvisamente dopo tanti anni perch
voleva ritrovare delle lettere di Garibaldi e di Pirandello, che erano nel solaio del suo villino,
e lavorarci un posu.
Lunico personaggio che viene descritto fisicamente, anche se in forma molto sintetica,
Padre Cricco: Padre Cricco - belluomo, alto e solenne nella veste talare
88
La descrizione
fisica del Padre Cricco ha un effetto particolare nel romanzo. Si intuisce che con questo

86
Ivi, p. 40.
87
Ivi, p. 52.
88
Ivi, p. 49.
33
personaggio lautore voleva sottolineare che anche un belluomo, rappresentante della Chiesa,
pu essere coinvolto nella organizzazione criminale. Sciascia lo descrive come uno che
vestito da preti.
Il professore Carmelo Franz, un vecchio amico del morto, lunico interessato alla
risoluzione del caso, incoraggia il brigadiere Antonio Lagandara.
Il questore, ex allievo del vecchio profesore Carmelo Franz, esprime il suo piacere di
vedere il professore, ma non gli piace che il profesore gli oppone: Litaliano: ero piuttosto
debole in italiano. Ma, come vede, non poi stato un gran guaio: sono qui, procuratore della
Repubblica. Il professore gli si oppone e torna la battuta: Litaliano non litaliano: il
ragionare" disse il profesore. "Con meno italiano, lei sarebbe forse ancora pi in alto.
89

Il magistrato alla fine, quando si sa che il commissario faceva parte della mafia, fa una
papera, con la quale si autodenuncia, dicendo ad alta voce: Che cretino! Con questa
proclamazione indica che il commissario si svelato attraverso un grosso sbaglio nessuno
sapeva dove si trovava linterruttore nella villa eccetto lui:
Apri e fai da guida: io la prima volta che ci vengo. [] Che cosa cerchi? domand il
commissario. Linterruttore. Ah, gi: tu non sei mai riuscito a trovarlo. Ma non
difficile: dietro il busto di santIgnazio. Man non si vede disse il brigadiere. Intuito,
disse il commissario. [] gli occhi gli si erano inventrati come di terrore.
90


Luomo della Volvo, un passante, lunico personaggio a sepere che Padre Cricco fa
parte dellorganizzazione criminale. Questuomo, avendo brutta esperienza con la polizzia,
non coglie loccasione a fare la sua testimonianza perch non vuole cacciarsi in un guaio.
Nel romanzo appare soltanto una donna, la ex moglie del signor Roccella che arriva da
Edimburgo soltanto per assicurarsi che non le sfugge il patrimonio. Il suo ruolo nel romanzo
marginale. Il figlio della vittima invence arriva per sapere perch suo padre stato ucciso. Tra
la madre e suo figlio non c un buon rapporto.

7.5 La struttura

Le prime righe sono dedicate alla descrizione dello spazio dove si svolger la maggior parte
del romanzo e alla presentazione della famiglia della vittima. La storia divisa in 15 brevi
capitoli.

89
Ivi, p. 44.
90
Ivi, pp. 52-53.
34
Il delitto non avviene subito allinizio e il lettore non assiste alluccisione, non viene
descritto come era avvenuta. Il morto viene trovato il giorno successivo e da qui comincia
lindagine che si estende per tutto il romanzo. Il colpevole rivelato alla fine del romanzo, ma
solo se il lettore riesce a mettere assieme tutti gli indizi offerti dal narratore.
La trama del romanzo lineare e si muove su una linea gi descritta: delitto (uccisione)
indagine (interrogatorio) scioglimento (rivelazione del colpevole) ristabilimento
dellordine. Anche in questo romanzo si tratta del ristabilimento dellordine fitizio. Il
crimine viene mascherato, sui giornali appare la proclamazione che il brigadiere ha ucciso il
commissario incidentalmente mentre puliva la pistola. Il vecchio ordine viene instaurato di
nuovo.
La storia si chiude con il mascheramento del delitto, ma questa volta il lettore ha
lmpressione che abbia sconfitto la mafia. Una storia semplice un romanzo dove il
protagonista principale, il brigadiere Lagandara, per una volta vince ma la sua rivelazione
viene mascherata. La parte finale del romanzo contiene un elemento del giallo dazione nel
quale non si sa chi spara come primo, se il brigadiere Lagandara o il commissario, e chi di
questi due colpisce il bersaglio.
In Una storia semplice il ruolo del lettore sostanziale: il lettore deve mettere insieme i
due lati della verit. Se il lettore riesce a mettere insieme questi due lati del romanzo pu
apprendere quanto sia complicata questa storia semplice.
Un ruolo importante in questo romanzo occupa la lettera che aveva scritto il morto
prima di morire, e soprattutto il punto fermo dopo le parole scritte Ho trovato. Con questo
punto fermo e la stilografica chiusa lassasino voleva confondere i poliziotti, voleva dar
limpressione che luomo si fosse suicidato, e con questi gesti voleva far sapere che la sua vita
era finita assolutamente. Ma lunica cosa che Rocella aveva avuto tempo di fare, prima di
esser ucciso, era di scrivere Ho trovato. Il resto, il punto fermo e la chiusura della
stilografica, lha fatto lassassino.

7.6 Il narratore

La storia narrata in terza persona. Il narratore narra la storia, ma non presente nel racconto.
Il punto di vista del narratore quello del profesore Franz, egli conosce tutta la verit, ma
non la dice ad alta voce.

35

7.7 La lingua

Il linguaggio del racconto semplice e diretto, il romanzo si legge comodamente ma il lettore
deve leggere ogni riga attentamente perch non gli sfugga qualche dettaglio che pu condurre
alla soluzione finale della storia, altrimenti rischia di dover rileggere varie volte il libro o
almeno alcune sue parti. I discorsi sono diretti e ben pensati.


8 Il giallo di Leonardo Sciascia
91


I gialli di Leonardo Sciascia occupano un posto particolare nella lettaratura italiana pech
sono originali, innovativi, ben riconoscibili, e per questo si potrebbero chiamare tipici gialli
sciasciani.
Nel 1961 Leonardo Sciascia con Il giorno della civetta inaugura un nuovo tipo di giallo
che si ispira alla problematica della mafia, della politica, della vita in Sicilia e della realt
dellItalia meridionale. Chi sia lautore di un delitto, lo si intuisce quasi sin dallinizio, si
intuisce che proviene dalla parte della mafia, ma tale delinquente impercettibile perch
protetto con alibi di ferro di persone incensibili. Si tratta di un tipo di giallo dove il lettore
decifra lintreccio, ma dove non si arriva mai n alla punizione del delinquente, n alla
riforma dellordine guastato perch il delinquente viene protetto dal potere, dallomert, dalla
mafia.
La mafia nelle opere di Sciascia la causa di tutto il male. Il romanzo di Sciascia
descrive linutile lotta di un investigatore solitario contro la mafia, sottolineando il suo
carattere e le sue qualit.
Nelle opere di Sciascia linganno un motivo che appare molto spesso, soprattutto in
relazione con lo scritto, mentre la parola pronunciata a voce si capisce come una violenza
diretta. Parlare come combattere con unarma tagliente, come si vede per esempio nel
discorso investigativo tra Bellodi e don Mariano ne Il giorno della civetta, oppure
nellinterrogatorio rivolto dal commissario al vecchio professore in Una storia semplice.
Il vero imbroglio sta nello scritto: limbroglio da parte del capitano Bellodi in forma di finte
testimonianze di Zicchinetta e di Pizzuco, (non scritte da loro), per confonderli e per

91
Informazioni tratte da: AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974.
36
costringerli a confessare la loro colpa ne Il giorno della civetta, oppure le false denunce in
forma di lettere anonime mandate al capitano nello stesso romanzo.
Nelle opere di Leonardo Sciascia non commesso un delitto solo, ma sempre si tratta di
una serie: tre ne Il giorno della civetta
92
, tre in A ciascuno il suo
93
, tre in Todo modo
94
, tre
ancora in Una storia semplice
95
(se contiamo i morti uccisi dalla mafia). Si vede che Sciascia
attribuisce un particolare significato ai numeri, specialmente al numero tre. La morte violenta
non un fatto isolato, i delitti sono sempre seriali. Con il numero tre Sciascia potrebbe
intendere le istituzioni che sono coinvolte nellintreccio la mafia, lo Stato, la Chiesa. Uno
dei problemi principali nella riflessione sciasciana la criminalizzazione dello Stato, un fatto
che ai suoi gialli d la loro specificit.
Nei romanzi di Sciascia lo Stato - istituzione giudiziaria non in grado di conferire
lapplicazione delle norme istituite dallo Stato stesso. Il primo giallo di Sciascia, Il giorno
della civetta, gi una riflessione sullo Stato. In questo romanzo possiamo trovare tre
rappresentazioni dello Stato: quella di Bellodi, quella reale e quella interiorizzata dai siciliani.
Nel romanzo Il giorno della civetta, lufficiale dei carabinieri, il rappresentante della
legge di Stato, un eroe laico. L'ex-partigiano non un investigatore privato, uno che
mangia il pane del governo, uno che appartiene allArma che una istituzione. La legge
dellistituzione e se non della Chiesa, dello Stato, i rappresentanti sia dello Stato che della
Chiesa non sono rigorosi garanti della Legge. Nel romanzo Una storia semplice ne un
esempio il Padre Cricco che anche lui fa parte della mafia.
Nei gialli di Sciascia la verit non mai semplice come sembrerebbe a primo aspetto, e
lenigma decifrata non ha una funzione soddisfacente, come avviene nei gialli classici. Il
lettore resta con il sentimento della giustizia tradita, ma anche con la consapevolezza di chi fa
fatto il male del racconto.

8.1 La forma del giallo sciasciano

Nella forma del giallo sciasciano si incontrano due poli: quello narrativo, che si muove da
unintenzione di dimostrare, di verificare unidea, e quello saggistico, che si muove da
unintenzione di raccontare. Leonardo Sciascia ha deciso di esprimersi attraverso questa

92
SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961.
93
SCIASCIA, Leonardo, A ciascuno il suo, Torino, Einaudi, 1966.
94
SCIASCIA, Leonardo, Todo modo, Torino, Einaudi, 1974.
95
SCIASCIA, Leonardo , Una storia semplice, Milano, Adelphi Edizioni, 1989.
37
forma letteraria per poter esprimere la sua denuncia, la sua esigenza che non va daccordo con
la attuale istituzione dello Stato.
I romanzi di Leonardo Sciascia appartenenti al genere giallo sono una riflessione
sullItalia di una certa epoca e forse anche sullItalia doggi. Lo scopo di tali romanzi di
scandalizzare, di far riflettere i lettori, anche se non viene citato niente di particolare, niente
nomi concreti, niente posti concreti.
Aspetti fondamentali del giallo messi assieme sono due: la ripetitivit degli stereotipi e
la centrifugazione della realt [che] la specifica tecnica del romanzo giallo
96
tanto per usare
unespressione tratta da un articolo di Leonardo Sciascia degli anni '50.


9 Il confronto tra le due opere

Dalla descrizione dei romanzi, riportata nei capitoli precedenti, si pu dedurre che questi due
romanzi sono molto simili anche se li divide il periodo di 28 anni. La sostanza di tutti e due i
romanzi la stessa. Ogni volta c qualche morto che viene ucciso da parte della mafia
siciliana la cui colpevolezza poi viene rivelata attraverso lindagine che conduce un poliziotto
bravo, ma alla fine la mafia vince lo stesso. La trama si svolge in Sicilia, nellambiente nativo
di Leonardo Sciascia, soprattutto nei paesi piccoli.
Il romanzo Il giorno della civetta, essendo il primo romanzo poliziesco dellautore, si
potrebbe considerare come un modello per altri suoi romanzi polizieschi, del resto lo
confermano certi riferimenti che si trovano in tutti e due i romanzi.
Per scrivere questi due romanzi Sciascia si ispirato ad un fatto veramente avvenuto, il furto
della Nativit con i santi Lorenzo e Francesco dAssisi di Caravaggio nel romanzo Una storia
semplice, lomicidio di Accursio Miraglia ucciso da mafia nel 1947 ne Il giorno della civetta,
oppure ad una persona reale, Renato Candida nello stesso romanzo.
I protagonisti principali sono poliziotti solitari nella lotta contro la mafia, uomini istruiti,
collocati in Sicilia in un paese dove si sentono soli come cani.
Il brigadiere Lagandara un investgatore bravo che veramente ama il suo lavoro, e
assomiglia molto al capitano Bellodi de Il giorno della civetta. Tutti e due hanno studiato la
legge, pi il brigadiere Antonio Lagandara ha frequentato il corso di economia e commercio,
mentre il capitano Bellodi un conoscitore della letteratura siciliana: Sorvolando il

96
Cfr. AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Mursia, 1974, p. 201.
38
panorama letterario siciliano, da Verga al Gattopardo[..]
97
, tutti e due sono diventati poliziotti
per poter affrontare lingiustizia e difendere la giustizia e la verit.
Ogni volta nel romanzo appaiono tre morti, uccisi e trovati gradatamente, il primo
sempre allinizio della storia. Nel romazo Una storia semplice i morti sono stati trovati
allinterno, a differenza del romanzo Il giorno della civetta, dove i morti sono stati trovati
allaperto. Nel primo romanzo gli uomini sono stati uccisi per non aver accettato la
protezione, per aver visto lassasino, perch non parlino pi. Nel secondo romanzo luomo
stato ucciso per aver visto gli autori del delitto, affinch non parli pi. Questa descrizione ci
porta allidea di dividere i morti in alcune categorie: la prima include il morto principale
che stato ucciso perch non voleva collaborare con la mafia, per esempio Colasberna ne Il
giorno della civetta o Rocella in Una storia semplice, e quelli che sono stati uccisi per aver
visto o riconosciuto lassasino, per esempio Niccolosi ne Il giorno della civetta oppure il
capostazione di Monterosso e il manovale della stazione di Monterosso. Laltra categoria
potrebbe essere quella che include degli uomini che sono stati arrestati oppure considerati
colpevoli perch si erano trovati al posto sbagliato allora sbagliata, per esempio luomo della
Volvo, in Una storia semplice, che stato arrestato quando era venuto alla questura a dare la
testimonianza.
Il fatto da notare che in tutti e due i romanzi appare soltanto una donna il ruolo della
quale non importante. Lunica donna che appare nel romanzo Il giorno della civetta - la
moglie del morto Niccolosi - viene interrogata e vuole aiutare linvestogatore a differenza
della seconda donna, nel romanzo Una storia semplice, che anche lei moglie della vittima,
ma lei non vuole parlare con linvestigatore, forse per la sua natura.
In tutti e due i romanzi gli uccisi prima di morire hanno lasciato un messaggio scritto.
Ne Il giorno della civetta Parrinieddu scrive su un piccolo pezzetto di carta i due nomi degli
uomini che sono coinvolti nel delitto. Nel romanzo Una storia semplice Giorgio Roccella
scrive che cosa ha trovato sul solaio ma prima di scriverlo viene ucciso.
I romanzi hanno un fine aperto, le vicende narrate potrebbero continuare il capitano
Bellodi vuole tornare in Sicilia, luomo della Volvo potrebbe tornare in questura a dare la
testimonianza.
Per quello che riguarda le regole per scrivere un giallo ci sono alcune regole che
Sciascia ha mantenuto e alcune, altre, che non ha mantenuto. La sostanza essenziale delle
regole mantenuta in tutti e due i romanzi c la presenza di almeno una vittima, di un

97
SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961, p. 40.
39
investigatore e di un colpevole. Ma come gi sappiamo, nei romanzi di Sciascia ci sono pi
che una vittima e pi che un colpevole. Il colpevole compare nella storia sin dallinizio della
storia. Le indagini sono condotte in virt della logica e della deduzione, il risultato della quale
la soluzione del crimine. Nella storia il lettore ha le stesse possibilit dellinvestigatore di
risolvere il crimine. In tutte e due i romanzi non appare nessuna storia damore, nemmeno una
descrizione di tale storia. Per quanto riguarda i personaggi, lambiente e latmosfera, tutte
queste cose sono realistiche e verosimili.
La regola che non viene osservata a pieno quella che il crimine deve essere punito,
infatti, in tutte e due i romanzi il crimine non punito per niente, ogni volta il delinquente
resta senza la punizione e il crimine viene camuffato. Un romanzo del genere lascia il senso di
irritazione e forse questo lo scopo dei romanzi di Leonardo Sciascia.
Per concludere la presente tesi possibile citare lopinione di Giuseppe Petronio che
esprime lessenzialit dei romanzi di Leonardo Sciascia: Lopera di Sciascia un documento del
rifiuto del romanzo tradizionale e della ricerca di schemi pi adatti a rappresentare e a giudicare la
realt contemporanea.
98




Conclusione

Leonardo Sciascia uno degli scrittori pi letti e conosciuti in Italia e anche allestero. La
fama nazionale e anche quella internazionale, se l conquistata con il romanzo Il giorno della
civetta con il quale ha stabilito un rilievo che dopo questo romanzo sar difficile, se non
impossibile, superrare. Nel 1989 invece esce il breve romanzo Una storia semplice.
I romanzi polizieschi di Leonardo Sciascia rappresentano unanalisi attenta e partecipe
che d al lettore lopportunit di penetrare nel mondo della mafia e della vita in Sicilia. Il
lettore ha la possibilit di sentirsi come un investigatore che cerca, attraverso la legge, di
sconfiggere la mafia. Dopo quasi 30 anni che separano questi due romanzi, il pessimismo di
Sciascia non cambiato per nulla, la sua voglia di intervenire sulla vita italiana sempre viva,
e cos si deciso a scrivere un altro romanzo poliziesco. Nei romanzi che abbiamo analizzato
nei capitoli di questa tesi abbiamo trovato che Leonardo Sciascia ha mantenuto la struttura di
un giallo ma non ha seguito tutte le regole trattate nella presente tesi.

98
PETRONIO, Giuseppe, Lattivit letteraria in Italia, Firenze, Officina Grafica Fratelli Stianti, 1980, p. 966.
40
Prima che uscisse il romanzo Il giorno della civetta il genere di giallo era inserito nella
categoria della letteratura di bassa qualit, ma con questo romanzo Sciascia ha conquistato per
il giallo un posto pregiato nel contesto della letteratura italiana.












































41
Bibliografia

SCIASCIA, Leonardo, Il giorno della civetta, Torino, Einaudi, 1961

SCIASCIA, Leonardo, Una storia semplice, Milano, Adelphi edizioni, 1989

AMBROISE, Claude, Invito alla lettura di Leonardo Sciascia, Milano, Gruppo Ugo
Mursia Editore, 1974

BECCHI, Ada, Criminalit organizzata, Roma, Donzelli editore, 2000

LEPRE, Aurelio, Storia della prima Repubblica, Bologna, il Mulino, 2004

FERRONI, G., Storia della letteratura italiana. Il Novecento, Milano, Einaudi, 1991

GHIDETTI E., LUTI G., Dizionario critico della letteratura italiana del Novecento,
Roma, Editori Riuniti, 1997

JANDEROV, KLPA, VINOV, Djiny Itlie, Praha, Nakladatelstv Lidov
noviny, 2004.

PETRONIO, Giuseppe, Lattivit letteraria in Italia, Firenze, Officina Grafica Fratelli
Stianti, 1980


Sitografia:
www.italialibri.net/opere/giornodellacivetta.html
www.amicisciascia.it
www.sheclockmagazine.it
www.valsesiascuole.it
www.repubblicaletteraria.it
www.romanzopoliziesco.it
http://www.sitocomunista.it/rossoegiallo/rossoegiallo_index.html

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