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Pragmatica

La pragmatica una disciplina della linguistica che si occupa dell'uso della lingua come
azione. Non si occupa della lingua intesa come sistema di segni, ma osserva come e per quali scopi
la lingua viene utilizzata. Pi nello specifico si occupa di come il contesto influisca
sull'interpretazione dei significati.
In questo caso il termine contesto sinonimo della parola situazione, in quanto potrebbe
riferirsi a qualsiasi fattore extralinguistico, tra cui sociale, ambientale e psicologico.
Atto Linguistico
lunit! di base della descri"ione linguistico#pragmatica che studia luso della lingua in
situa"ione. $tti linguistici sono ad es. una constata"ione, una richiesta, un consiglio, una promessa, un
ringra"iamento. Prendendo la parola non solo si pronunciano frasi soggette a giudi"i di
grammaticalit!, di buona forma"ione morfosintattica e semantica% si compiono anche atti, soggetti a
giudi"i di riuscita e di appropriate""a, ci si impegna cio in una forma di comportamento governato da
regole che non sono solo linguistiche, ma anche socioculturali, proprie di una data comunit! in una
data fase della sua storia.
&ra strutture sintattiche 'indicative, interrogative, imperative( e fun"ioni pragmatiche
'afferma"ione, domanda, ordine( non v corrisponden"a biunivoca. ) infatti pi di un modo per
compiere una data a"ione. $d es., per compiere una richiesta posso usare, oltre a un modo imperativo
'*+hiudi la finestra*(, una struttura sintattica allindicativo '*,ui dentro si gela*(, o interrogativa '*-i
dispiacerebbe chiudere la finestra.*(. +orrelativamente, una stessa afferma"ione, ad es. una frase al
modo sintattico indicativo, *&a un tempo da cani*, pu/ servire a compiere atti linguistici diversi0 una
constata"ione, ma anche un divieto, un avvertimento, una scusa. Per cogliere latto linguistico inteso
dal parlante entrano in gioco diversi tipi di indicatori0 lessicali 'ad es. verbi come promettere,
consigliare, ecc.(, sintattici 'ad es. il modo e il tempo del verbo(, prosodici ' dallintona"ione che posso
capire se *)ieni* una supplica o un ordine(.
1ntrano inoltre in gioco fattori contestuali e cotestuali 'contesto% cotesto(, vale a dire sia le
conoscen"e condivise 'o presunte tali( da parlante e ascoltatore sulla situa"ione comunicativa in cui si
trovano, sia le conoscen"e sui possibili e probabili percorsi dellintera"ione, che si costruisce attraverso
sequen"e di atti linguistici. Lindividua"ione del tipo di atto linguistico, lattribu"ione ad
unenuncia"ione di una for"a illocutoria comunque un processo dinamico, spesso nego"iale, fra gli
interlocutori.
$ scoprire la categoria di atto linguistico e a darle rilievo sistematico fu il filosofo del
linguaggio inglese 2. L. $ustin 345678, che risolse la dicotomia fra enunciati performativi 9constativi in
una teoria generale degli atti linguistici, privilegiando nella loro descri"ione il livello illocutorio, cio il
livello conven"ionale di trasforma"ione del contesto. Nella pi: nota revisione teorica operata dal
filosofo americano 2. ;earle 345658, latto illocutorio e latto linguistico finiscono per coincidere, in
sintonia con laccentua"ione degli aspetti linguistici a scapito di quelli conven"ionali e sociali
fecondamente presenti in $ustin.
La ricerca attuale sugli atti linguistici si occupa del problema della loro universalit! 'ci sono
atti linguistici universali.( orientandosi verso solu"ioni relativistiche che tengano conto delle forti
variabili etnologiche e culturali% del problema della rela"ione che la categoria atto linguistico
intrattiene con le altre categorie pragmatiche rilevate dallanalisi etno#metodologica e conversa"ionale%
del problema della classifica"ione degli atti e di quello, logicamente precedente, delle regole costitutive
di un atto, di ci/ che deve necessariamente darsi perch< un dato atto abbia luogo.
Latto linguistico categoria che fa scattare dimensioni di analisi eterogenee0 logiche 'in qual
modo una teoria linguistica pu/ essere connessa a una teoria della"ione(% etiche 'quali diverse
responsabilit! comporta la presa di parola(% socioetnologiche 'in quali atti linguistici una data
comunit! si riconosce(% tipologico#testuali 'quali atti linguistici sono costitutivi di quali tipi di testo(.
Atto illocutorio
il livello cruciale dell atto linguistico cos= come inteso dalla teoria di 2. L. $ustin 345678,
cio il livello al quale si opera un cambiamento del contesto e che precisa in modo sostan"iale lidea del
linguaggio come a"ione.
Lanalisi linguistica si arricchisce cos= di ununit! di misura che permette di andare al di l!
della dimensione sintattica e semantica e di orientarsi nello studio pragmatico 'pragmatica( delle
dinamiche intera"ionali.
;e lascoltatore, in base ai diversi tipi di indicatori conven"ionali, riconosce una sequen"a
discorsiva come atto illocutorio di un certo tipo ' lo hearers upta>e di $ustin(, esso *entra in vigore*
'ta>es effect(, fa cio scattare un insieme di diritti e di doveri per i partecipanti al dialogo 3?ucrot 45@7%
;bis! 45A58.
;e ad es. faccio unafferma"ione, sono responsabile di ci/ che dico e lascoltatore ha il diritto di
contare sulla mia buona fede e su una mia successiva coeren"a. $ entrare in vigore sono non solo gli
atti illocutori ma anche le presupposi"ioni che li costituiscono 'le *condi"ioni di felicit!* austiniane( e
che possono diventare la base sulla quale via via si costruisce lo scambio interattivo.
$tto illocutorio e for"a illocutoria afferiscono allo stesso livello di descri"ione degli atti
linguistici. Parlando di *for"a*, ci si riferisce a una poten"ialit! dellenuncia"ione verso la quale
puntano gli indicatori linguistici% con *atto* ci si riferisce piuttosto a unenuncia"ione le cui condi"ioni
di felicit! linguistiche ed extralinguistiche siano state riconosciute come valide e che pu/ dunque
contare come atto.
ancora $ustin a distinguere fra i tentativi di compiere un atto linguistico e i casi in cui
lenuncia"ione ha successo. 1 ci/ a ulteriore conferma della consustan"ialit! di linguaggio e a"ione.
Atto locutorio
uno dei livelli di descri"ione dellatto linguistico e precisamente il livello di cui si occupa la
grammatica0 il livello del *dire qualcosa*. Il termine e il concetto hanno origine nel lavoro, ricco di
spunti per la pragmatica, del filosofo del linguaggio inglese 2. L. $ustin 345678, parallelamente a quelli
di atto illocutorio, da $ustin ritenuto centrale, e di atto perlocutorio.
Bn atto locutorio consiste nel proferimento di espressioni appartenenti a un certo lessico e
assemblate secondo una sintassi. Per definirlo sono dunque chiamati in causa0 fonetica, lessico,
morfosintassi e semantica, vale a dire tutti i livelli della descri"ione grammaticale tradi"ionale.
$ustin proponeva di distinguere, allinterno dellatto locutorio0 un atto fonetico, consistente
nella produ"ione di certi fonemi% un atto fatico, consistente nella pronuncia di certi vocaboli secondo
un certo ordine sintattico% un atto retico ' tema9rema(, consistente nel produrre ununit! linguistica
dotata di un certo significato. Linsieme di questi tre atti costituisce per $ustin latto del dire che ha un
significato 'meaning(.
1 soltanto a livello illocutorio, ignorato dagli studi linguistici e retorici, e invece privilegiato da
$ustin, che entra in gioco il concetto di for"a0 un enunciato ha non solo un significato ma anche una
for"a, una certa fun"ione comunicativa, su cui gli interlocutori sono chiamati a nego"iare.
In ;earle 345658 i due primi livelli dellatto locutorio di $ustin, fonetico e morfosintattico,
costituiscono nel loro insieme latto denuncia"ione 'utterance act(. Latto retico di $ustin viene
ridefin=to come atto proposi"ionale 'proposi"ione(, nel quale convergono la referen"a a un oggetto del
mondo extralinguistico, e la predica"ione. ;earle rileva che uno stesso atto proposi"ionale pu/ apparire
immutato in diversi atti linguistici 'for"a illocutoria(. $nche la nega"ione ha un ruolo nel giustificare la
distin"ione fra atto locutorio e illocutorio o, in termini searliani, fra illocu"ione e proposi"ione. Infatti,
la nega"ione pu/ riguardare il livello illocutorio di unenuncia"ione '*Non prometto di venire*( o il
livello locutorio e proposi"ionale '*Prometto di non venire*(. Centre il primo tipo di nega"ione, detta
anche esterna, cambia il tipo di atto linguistico, il secondo tipo di nega"ione, detta interna, cambia la
proposi"ione lasciando inalterato il tipo di illocu"ione
Atto perlocutorio
, insieme allatto locutorio e atto illocutorio, una componente dellatto linguistico nella teoria
di L. $ustin 345678 che ha largamente influen"ato lattuale pragmatica. latto di produrre, attraverso
il dire, degli effetti sugli interlocutori, inten"ionalmente o no.
$tto tipicamente non conven"ionale, latto perlocutorio svincolato dalle norme della langue o
da altri sistemi di segni conven"ionali. Nellambito degli atti perlocutori, $ustin distingue il
raggiungimento di un obiettivo 'perlocutionarD obEect( e la produ"ione di seguiti 'perlocutionarD
sequels(.
)i sono infatti da un lato atti illocutori a cui intrinsecamente associato un determinato
obiettivo perlocutorio0 ad es. lobbedire rispetto allordinare, il mettere in guardia rispetto allavvertire,
il convincere rispetto al dimostrare, ecc. )i sono dal, altro lato delle classi di effetti, a volte raggiunti
preterinten"ionalmente, a cui non si associa un atto specifico0 ad es. il sorprendere, il turbare,
lirritare, ecc.
possibile vedere nella retorica classica un raffinato studio degli atti perlocutori

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