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Discussione testuale della canzonetta Meravigliosa-mente di Giacomo da Lentini (ed.

Antonelli 2008)

rrori signi!icativi. Lesistenza dellarchetipo dimostrata da almeno un errore significativo
congiuntivo fra V, L
a
e P:

v. 46 laudata in rima con contato (v. 4! e V contata per ripristinare la rima".

V e L
a
, semplificando, presentano un errore congiuntivo proprio che rivela la comune
discendenza da un su#archetipo:

v. $% se voi siete quando passo (V", si colpo quando passo (L
a
", contro seo guardo quando passo di P
(lezione corretta". &l verso apre la stanza ', che in relazione di capfinidad con la precedente (vv. $4(6:
similemente eo ardo ) quando pass e non guardo | a voi, visamoroso".

V, L
a
e P presentano ciascuno degli errori separativi rispetto agli altri due:

v. *$, anzi masembra mortte (V".
v. 4' tanto forte (L
a
".
vv. ''(6$ (strofe V&&": mancano in P.

+li errori significativi riscontrati evidenziano le relazioni esistenti fra i tre mss., rappresenta#ili
graficamente con il seguente stemma codicum:

L"ordine delle stanze. Lordine delle stanze nei tre mss. non coincide e preliminarmente
#isogna ricostruirne lesatta se,uenza.

#
&. -aravilgliosa mente
&&. &n core pare chiviportte
&&&. .vendo grandisio
&V. /osi marde vna dolglia
V. P(er" zo siouo laudata
V&. 0euoi siete ,uando passo
V&&. 1anzonetta nouella

y
x
V P L
a


L
a
&. -eraviglozamente
&&. .locor parcheo porte
&&&. .uendo gran dizio
&V. .lcor marduna uogla
V. 0i colpo ,uando passo
V&. .ssai uaggio laudata
V&&. -ia chansonetta fina

$
&. -erauilliosa mente
&&. &ncor par 2eo ui porti
&&&. .ue(n"do grandisio
&V. 0eo guardo ,uando passo
V. .lcor marde una dogla
V&. .ssai uagio laudata
V&&. 3manca4

La se,uenza delle prime tre stanze la stessa in tutti e tre i testimoni, e ,uindi va recepita. 5
evidente che la sesta stanza di L
a
e P, giacch6 conclude le lodi della donna, deve precedere il congedo!
analogamente, la settima stanza, mancante in P, poich6 ha funzione di congedo (il poeta si rivolge al suo
componimento", deve chiudere la canzonetta. 7uanto alle stanze che in L
a
e P occupano, invertite, la
,uarta e la ,uinta posizione, la tecnica delle coblas capfinidas si rivela una guida importante: la stanza V di
P termina con i versi eo ardo: | quando passo eno(n) guardo | auoi uiso amo|roso, mentre la stanza &V apre con
i versi Seo guardo quando passo. 5 indu##io che lordine di P vada capovolto e che lunico testimone fra i
tre che presenta le stanza nella giusta se,uenza L
a
.

L"esame del testo. 8i seguito si discutono alcuni luoghi pi9 significativi (tranne i pochi casi di
recensio chiusa, per tutti ,uelli di adiaforia leditore accorda maggiore credito al ramo :, assumendo
come testo #ase L
a
e V, i ,uali in pi9 luoghi, singolarmente o congiuntamente (con ricostruzione talora
di lezioni composite ma limitatamente a pochi e pro#lematici casi", risultano superiori a P, ricorrendo a
,uestultimo solo ,uando appare portatore di lezioni migliori rispetto al ramo opposto".

v. %
L
a
e P presentano mera( contro la variante mara( di V. Poich6 L
a
e P appartengono a rami diversi,
o##ligata la scelta mera( (recensio chiusa"! allo stesso modo, laccordo sulla grafia separata dei due
elementi che compongono lavver#io impone la scelta della forma discreta.
v. 2
Le lezioni di L
a
e P sono coincidenti, si ancora di fronte a un caso di recensio chiusa. ;ltre alla
grafia prosastica di amore, che tra laltro rende il verso iprmetro, va notato che in V la rima (igne
irricevi#ile anche perch6 legata nello stesso testimone a (inge del v. 4.
v. &
&l ramo : (VL" ha soven(tene (ssoven L
a
, sovenemi V" contro tene(pone di P. La coincidenza di VL
contro P rende impossi#ile ,ualsiasi scelta automatica (recensio aperta", e per scegliere tra due varianti
adiafore #isogna affidarsi ai criteri interni della lectio difficilior e dellusus scribendi. &n #ase allusus scribendi,
le due se,uenze sono perfettamente e,uivalenti e nessuna si lascia preferire allaltra! ,uanto alla lectio
difficilior, <sovviene meno ovvio di <tiene. La conferma che la lezione di = sia ,uella di VL data anche
dalla spiegazione delleziologia dellerrore. La variante tene(pone di P si spiega infatti come errore di
anticipazione: tene del v. 4 stato trascritto per errore al posto del ver#o del v. $ e successivamente per
non ripetere lo stesso ver#o al v. 4 stato trovato un sostituto in pone. La lezione tene inoltre
confermata anche da riscontri in altri componimenti di +iacomo da Lentini: Guiderdone aspetto avere, v.
'* (quando voi tegno mente" e Amor non vole chio clami, v. *4 (chogni viso tene mente"! il sintagma tener mente
ricorre anche in altri poeti siciliani (>inaldo e &acopo d.,uino".
v. '
.ltra variante sostanziale del v. 4 omo?ommo di VL contro on di P. @ra le due varianti adiafore,
leditore sceglie omo (cfr. i vv. A' e A".
v. (
Per il criterio della lectio difficilior, la lezione che ha maggiore pro#a#ilitB di essere autentica
eemplo (P" e non parte (VL".
v. )
L
a
presenta singolarmente la rima in (ora (pintora", come fa anche nel v. (figora", per
adeguamento a (ora del v. $. VP concordano nella serie imperfetta ora: pintura : figura, originata dalle
differenze esistenti tra il sistema vocalico (tonico e atono" siciliano e ,uello toscano (tonico: sic. CDE F i!
G F ! HI F a! J F o! KLM F u ? tosc. C F i! DE F e! G F ! HI F a! J F o! KL F o! M F u! atono: sic. CD EG F
i! HI F a! JK LM F u ? tosc. C F i! DEG F e! HI F a! JKL F o! M F u".
v. 8
La lezione !enfra di P (testo: che nfra sic. <nel" difficilior rispetto a dentro a di V e dentra di L
a
e
trova riscontro in "adonna, dir vo voglio, v. N, in #al core mi vene, v. *%$, e in numerose attestazioni esterne.
v. %0
$n cor di VP prevale per recensio chiusa su Alo cor di L
a
! allo stesso modo, e anche perch6 pi9
difficile, cheo (cheo" di LP vince su chi (chi" di V. La rima imperfetta (orti ? (orte certamente ,uella di =.
v. %%
%ecensio chiusa per parete, lezione di LP.
v. %&
La lezione di & molto di L
a
una #analizzazione, spiega#ile con la caduta in : della prima parte
del verso e cosO ra##erciata da L
a
e da V con la riscrittura completa del verso (anzi masembra mortte". 5
pi9 pro#a#ile che sia P a conservare integra la lezione di =. %ecensio chiusa per mi par forte di LP contro
mortte di V.
v. %(
La lezione con uamo di boncore (testo: com vamo di bon core" di P vs comio uam(m)o aboncore (V" ?
comio uama bon core (L
a
" preferi#ile per la fre,uenza del costrutto (di bon core <sinceramente" in +iacomo
da Lentini e in altri poeti! le lezioni #analizzate di V e L
a
possono spiegarsi con la caduta di di in : che
ha determinato laggiunta ar#itraria di io per ricondurre il verso allesatta misura.
v. 2' (e v. 2*"
auante : dauante VL vs dauante : inante P! preferi#ile la lezione di VL, confermata dalla rima
identica di "eravigliosa(mente e da altre attestazioni nella tradizione lirica coeva, dove inante non figura
mai in rima derivativa e, per di pi9, ha ,uasi sempre valore temporale.
v. 2(
La lezione di : si comom che si crede (sicomom chessicrede L
a
, sicomom(m)o chesi crede V" pi9 difficile
rispetto a !ome quello !e crede di P, determinata pro#a#ilmente da aplografia: caduta nel ramo P del
secondo om (P comom" e conseguente riscrittura del verso.
v. 2*
V: nonuadauante, L
a
: nona dauante, P: non uegia inante! VL sem#rano riflettere la lezione originaria
via <veda, che spiega #ene la forma toscanizzata vegia di P (si tratta di una congettura difficilior per
diffrazione in assenza"! per davante, v' v. A4.
vv. &%-2
5 la congiunzione di L
a
e V (con superioritB di L
a
per la prima parte" che dB la lezione
dellarchetipo (e quanto pi( lo nvoglia, tanto arde pi( loco": L
a
(&quanto piu lonuogla tanto prende pio loco", V
(chequanto piu lon uolglia alora arde piu loco" vs P (&quando piu lonuollia allora arde piu inloco" . La lezione quanto
di LV sem#ra spiegare il senso delloriginale siciliano, con cui doveva andare tanto di L
a
, mentre le
innovazioni esplicative alora di V ? allora di P si spiegano come ammodernamento interpretativo di tanto
e ,uindi poligenetico. P e L
a
inoltre hanno interpretato erroneamente lavv. sic. locu <ivi, lO (poi usuale
nella lirica duecentesca", inteso toscanamente come sost. <luogo (diffrazione in presenza".
v. &*
La pro#a#ile caduta di Seo guardo in : determina i tentativi di integrazione (che danno luogo a
una diffrazione in presenza" Seuoi siete di V e Si colpo di L
a
(da interpretare Si colp) <se ho una ferita
oppure S* colp) <tale ferita ho". La lezione corretta ,uella di P (v' sopra".
v. (%
Qra le varianti adiafore dolete VL vs ascondete P, viene accolta a testo dolete. .lla lezione ascondete,
nonostante la possi#ilitB che si tratti di una lectio difficilior, pro#a#ile provenzalismo, attestata anche in
altri poeti federiciani, dolete trova un preciso riscontro in un altro componimento del Rotaro, #al core mi
vene, v. '' (vv. 'A(': +,oi tu, meo core, | perch- non ti more. | %ispondi, che fai. | perch- /'''0 doli cos*1" e
soprattutto, in contesto strettamente parallelo, v. *A' (vv. *A$(%: chaltre parole | no vole, | ma dole | de li
parlamenti | de la genti".
v. (2
&l siciliano singa (neutro pl. P lat. 0&+R." in rima con laltra forma siciliana linga (P lat. L&R+S.".
0olo V tramanda le lezioni corrette: L
a
innova con limpro#a#ile forma singua per ripristinare la rima
con lingua! P #analizza con insegna, lezione palesemente scorretta anche perch6 non in rima con lingua.
v. (&
V: zo chi vidiro linga! L
a
: cio cheuoi dire alingua! P: cio!eo ui dico allingua. La lezione dellarchetipo
data da L
a
: zo ch e voi dire a linga <ciT che io a voi direi a lingua (e cfr' "adonna, dir vo voglio, AU: diria
lingua". &nfatti, dire <direa toscanizzazione del condizionale siciliano diri (forma apocopata di diria P
&R@. V W.XYX.Q". V e P mostrano di non comprendere la forma dire a, #analizzando, il primo in dir) a, il
secondo in dico (diffrazione in presenza".
v. ('
Qra vedite di L
a
(toscanizzato in vedete da V" e vedrete di /, la lezione di = ,uella di L
a
, in rima
(imperfetta" con dolete.
vv. ((-)&
-ancando i versi in P, il confronto possi#ile solo sugli unici testimoni che tramandano la
stanza V&&, V e L
a
. .l v. '6 il costrutto sintattico con doppio imperativo vacha(n)ta (<va a cantare" di L
a
,
diffuso nel siciliano e nellitaliano meridionale, in V adeguato alla norma toscana con linserimento
della congiunzione e (ua ecanta".

La veste !ormale. /ome per le varianti di sostanza, anche per la veste linguistica leditore ha
assunto come testo(#ase L
a
e V ma con ricorso anche a P in caso di varianti formali fondatamente
migliori. 7uanto ai criteri editoriali, .ntonelli ha ammodernato la grafia distinguendo secondo luso
moderno u e v, rendendo la laterale palatale (gli( (rappresentata con grafie diverse e oscillanti nei
testimoni: (lgl(, (gl(", assimilando i nessi latineggianti, riportando il trigramma ngn a gn, riconducendo
alluso attuale le scempie e le doppie, rappresentando ! con ch davanti a vocali palatali e c davanti a
vocali velari, introducendo linterpunzione, gli apostrofi, gli accenti e gli apici.

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