la via, la verit e la vita Copyright 2007 Provvedimento del Presidente del Tribunale di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008 del Registro Stampe e Periodici. anno 5 - n. 16 trimestrale - aprile/giugno 2012 5,00 COPIA OMAGGIO questa rivista emanazione della Draco Edizioni fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica. in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994 per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo, e di Energheia, fondata nel 1996, prima scuola italiana per terapeuti esoterici. Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana- tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia. Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati. Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita. Massimo Rodolf La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del- la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma- schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco. Maestro Morya Immagine di copertina: deserto marziano ripreso dalla sonda Opportunity e attraversiamo tutto il deserto della nostra anima, Collaborazione progetto grafco Simona Murabito Stampato presso la tipografa Nuovagrafca s.c. Sommario Editoriale Curatore: Massimo Rodolf IO HO VISTO UN BEL MONDO pag. 2
Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco ESISTENZA SACRALIZZATA pag. 4
il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli IL KARMA, LA LEGGE DI CAUSA ED EFFETTO (I parte) pag. 6
Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana MINE VAGANTI DELLA... COSCIENZA pag. 8
Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti LINTENZIONE OVVERO LESSENZA DELLAGIRE pag. 11
Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf KUNDALINI E I TRE CHAKRA AL DI SOTTO DEL DIAFRAMMA (I parte) pag. 13
Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari ERCOLE E LA CATTURA DEL CINGHIALE DI ERIMANTO pag. 16
Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri GEMINI, LAMORE CHE UNISCE pag. 18
Geometria Sacra Curatore: Enrica Battaglia LA GEOMETRIA SACRA ED IL REGNO VEGETALE pag. 21
Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati UN SINTOMO... UN PERCH pag. 23
La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini DA IL DILEMMA DI GIORGIO GABER (I parte) pag. 25
Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani IL CIBO E LA CONOSCENZA FISICA pag. 27
La Comunicazione Umana Curatore: Anna Maria Fabene SIAMO FORSE TUTTI AUTISTICI? pag. 29
Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin IL CORAGGIO pag. 31
2 La domenica era prima di tutto odore di brodo. Cominciava presto alla mattina, che tu picco- letto eri ancora a letto, e lo sentivi ltrare dalle porte, che non erano mica blindate e con tutte le guarnizioni che ci sono oggi. Poi, oggetti- vamente, probabile che, in un condominio piccolo come quello dove abitavo io, con soli dodici appartamenti, non meno di dodici pen- tole stessero bollendo allunisono, e niente avrebbe potuto arrestare quellenorme con- centrazione di molecole, che stavano evapo- rando tutte insieme, per far venire buono il brodo. Adesso sono vegetariano da trentanni, ma non so cosa darei per potere ancora annu- sare quegli efuvi domenicali. Poi dicevamo delle porte... queste non erano mai sprangate, anzi, avevano sempre le chia- vi nella toppa, ovviamente dalla parte di fuori, perch in qualsiasi momento qualcuno pote- va avere bisogno di entrare, e vi garantisco che questo diritto era pienamente esercita- to. Poteva essere la vicina che aveva nito lo zucchero, quella del piano di sopra che aveva nito il marsala, e gliene serviva un bicchierino per fare uno zabaione, oppure quella del piano di sotto che aveva nito lalchermes (no, dico, ve lo ricordate lalchermes?), e doveva fare un dolce. Ma avrebbe potuto anche essere una parente di ritorno dal cimitero, dove era andata a cambiare i ori al nonno, e tanto, visto che era di strada (non era vero!), si fermava a fare quattro chiacchiere. O anche semplicemente la vicina, che con fare circospetto e a voce bassa, irrompeva come un ninja, pronuncian- do le fatidiche parole: ti racconto questa.... In realt, il mio era un condominio abbastanza agricolo, soprattutto perch era lultima casa di quel piccolo paese della pianura padana, tra Modena e Bologna, che si chiama Castelfran- co Emilia. La strada non era asfaltata e davanti era tutta campagna, dalla quale ci divideva, noi ragazzi di quel tempo, soltanto una recinzione metallica, cio a dire niente, visto come ci si arrampicava in quellepoca. E in effetti erava- mo sempre di l dal fosso, a scorazzare per campagne verdi, lussureggianti e ordinate, ad arrampicarci sugli alberi pi alti, a costruire capanne fra i canneti, o a molestare qualsiasi tipo di animale, mammifero, rettile o anbio, potessimo incontrare nelle nostre scorriban- de. Non che le campagne di allora non presentas- sero pericoli, che noi affrontavamo spavalda- mente. Tra questi mi piace ricordare il liqua- me scaricato dai contadini nei fossi, che se ci cadevi dentro poi te lo ricordavi... il contadino stesso poi poteva essere a sua volta molto pe- ricoloso, specie quando ti beccava sullalbero a mangiare le ciliege, ma tu dovevi essere pi svelto a scapicollarti gi dalla pianta e a corre- re a perdiato no a territori pi sicuri. Cera poi il temibilissimo solfato di rame, che pote- Editoriale Curatore: Massimo Rodolf IO HO VISTO UN BEL MONDO 3 vi trovare sulla frutta che andavi raccogliendo nei campi dei generosi contadini, ma niente che non si potesse risolvere con uno sputac- chio e una sfregata sui pantaloni. Pensa te che recentemente ho sentito un coglione, mi dispiace non ricordarne il nome, ma mi piace ricordarlo come coglione, che paragonava lef- fetto del solfato di rame nel terreno a quello delle, per lui supposte (?), irrorazioni chimiche alle quali siamo ormai da anni sottoposti, ric- che di alluminio, bario, polimeri e quantaltro. Mah, ci sar un motivo perch il mondo va a rovescio! Laria allora sapeva di aria, e cambiava con le stagioni. Ogni mese aveva i suoi profumi, e limpasto tra laria, la terra, la pioggia, i ori, le resine e quantaltro fosse di questo mon- do, produceva delle alchimie che solo chi le ha annusate pu ricordare. Lodore del muschio in un fosso dinverno, piuttosto che delle vio- le, sempre in quel fosso a primavera. Il fre- sco profumo dellerba tagliata, quando ancora lerba sapeva di erba, e non di antiparassitari. E chi si ricorda il profumo del grano tagliato, piuttosto che delle stoppie bruciate? E quanti, ancora in vita, possono ricordare di avere be- vuto acqua limpida in un fosso alimentato da una risorgiva? Alla notte vedevi le stelle, per anche allora solo quando non pioveva, e potevi vedere la Via Lattea dalla nestra di casa, che se non fosse stato cos forse non mi sarebbe venuta la passione per lastronomia, e non avrei mai segato gli occhiali a mia nonna per costruire il mio primo telescopio, che aveva come oculare quello del microscopio. Di giorno i cieli erano azzurri, o magari anche nuvolosi, ma le nuvole erano nuvole vere, e non quella roba spalmata dalle frequenze e inscurita dalla chimica che ci tocca vedere di questi tempi. E la nebbia, che abitando in quelle antiche paludi non manca- va di certo, era qualcosa di noto, che spesso ti avvolgeva benevola e magica, stendendosi sui campi arati, che attendevano solo la neve, neve che potevi mangiare, cos come veniva gi, o con qualche aggiunta succosa, come improvvisata gratta checca. Le nonnine si trovavano in strada, portandosi gi da casa le loro seggioline, e destate tra- scorrevano le ore a parlare di tutto ci che pas- sava loro per la testa, allombra di uno spigolo di muro. Purtroppo non erano su facebook, ma cosa dite, ce ne faremo una ragione? E a maggio, anche se non ho mai visto una con- centrazione cos elevata di comunisti mangia- preti come in quelle contrade di allora, non ho mai neanche visto cos tanta gente, compresa mia nonna, vero stipite dellanticlericalismo contadino di stampo ottocentesco e proleta- rio, trovarsi davanti alle immaginette della Ma- donna a recitare un rosario. Cosa volete che vi dica, non credo che la mia sia semplice nostalgia, che nel mondo di oggi faccio fatica a trovarmi, sar che non si beve pi lacqua dei fossi, sar che ho qualche antipatia per un potere mondiale che vuole rendere lumanit simile alle zucchine lesse, ma io avrei proprio voglia di riportare indietro le lancette della storia, a quando tutto era pi umano, e, per quanto luomo fosse cattivo anche allora, non era andato cos fuori misu- ra. Dai gente, riprendiamoci il nostro pianeta dalle mani di quei coccodrilli che governano il mondo. Massimo Rodolf 4 Laspirante colui che, stanco delle prigio- ni dei condizionamenti della sua stessa co- scienza e della miseria e sofferenza che ne scaturiscono, ha deciso di intraprendere un percorso interiore di comprensione, trasfor- mazione e liberazione, con lintento di pene- trare nellessenza di se stesso e della realt. Egli si accinge ad assumersi la responsabilit della sua presenza nel mondo: prima ancora di pretendere che siano gli altri a cambiare, ha deciso di trasformare se stesso. Nel suo intimo si sta modicando quella prospetti- va secondo la quale sembra di subire le in- giustizie e angherie degli altri e della vita, e comincia ad accettare la possibilit di avere una qualche parte attiva in tutto ci che gli accade. Un profondo senso di consapevole autocon- sacrazione deve impregnare la volont del discepolo poich egli, conscio di doversi di- staccare dal piano terreno contingente per cogliere il Divino trascendente, dovr sacra- lizzare ogni suo pensiero, parola, atto; la sua aura deve brillare di attiva ricettivit, il suo essere deve tutto improntarsi alla pi piena umilt e apertura per poter accogliere il seme della conoscenza, nutrirlo e trattarlo con il giu- sto calore onde farlo germogliare nellevento della realizzazione. E unoperazione delicata, intima, totalmente coinvolgente. (Raphael) , sicuramente, un percorso difcile, acci- dentato, impegnativo. Solo chi supportato da uninderogabile e sincera aspirazione alla liberazione pronto ad affrontarlo, disposto a pagarne il prezzo in termini di impegno, dedizione e disciplina. Infatti i fattori essen- ziali allevoluzione e che ci consentono quo- tidianamente di sacralizzare la nostra vita sono la determinazione, lo sforzo e il tempo. Questultimo forse laspetto pi difcile da accettare, soprattutto per noi occidentali, propugnatori e amanti del tutto e subito. Ci sia chiaro che il cambiamento autentico non avviene dal giorno alla notte, ma pu essere frutto solo di un prolungato e costante sforzo. Bisogna sempre tener presente che es- senziale avere un atteggiamento realistico, valutare con grande cura e attenzione la si- tuazione concreta in cui ci si trova mentre si procede verso lobiettivo nale. Dobbiamo ri- conoscere le difcolt intrinseche del cammi- no, sapere che possono occorrere tempo e sforzo costante. (Howard C. Cutler, con Dalai Lama, Larte della felicit) Laspirante in realt senza rendersene bene conto sta cercando il giusto equilibrio dentro di s, quello che gli consentir di muoversi nella vita con sempre maggiore sicurezza e ducia. Ed proprio nel mondo, nella sua Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
ESISTENZA SACRALIZZATA 5 quotidianit, che egli trover la fucina e rin- verr gli attrezzi necessari per trasformare la sua coscienza e, conseguentemente, il suo atteggiamento in relazione agli altri e alla vita, sviluppando una sempre maggiore consape- volezza, una attenzione sempre pi amorevo- le verso gli altri e la vera pace nella mente e nel cuore. C un racconto riportato da Tolstoj, quello delle tre domande dellImperatore, che pu essere molto interessante per riettere sul corretto modo di condurre la vita. Un giorno, un certo imperatore pens che se avesse avuto la risposta a tre domande, avrebbe avuto la chiave per risolvere qualun- que problema: Qual il momento migliore per intraprendere qualcosa? Quali sono le persone pi importanti con cui collaborare? Qual la cosa che pi conta sopra tutte? Limperatore eman un bando per tutto il regno annunciando che chi avesse saputo ri- spondere alle tre domande avrebbe ricevuto una lauta ricompensa. Ovviamente furono tante e diverse le rispo- ste che gli giunsero, senza che nessuna di esse lo soddisfacesse. Dopo notti di riessio- ni, limperatore decise di recarsi da un saggio eremita che aveva fama di essere illuminato. Per essere accettato dal santuomo indoss semplici abiti di contadino e si arrampic da solo sulla montagna, ordinando alla sua scor- ta di attenderlo ai piedi del monte. Giunto in cima trov il vecchio eremita che, molto affaticato, lavorava la terra con grande sforzo. Tent di porgli le domande, ma senza ricevere risposte. Gli offr il suo aiuto, leremi- ta lo ringrazi e si ferm a riposare. Dopo aver scavato un po limperatore ritent, ancora una volta senza successo. Continu a vanga- re per ore, dopodich rifece le domande al vecchio, ma questa volta furono interrotti dal sopraggiungere di un uomo gravemente feri- to. Limperatore si adoper per salvare luo- mo che, in seguito, si scopr essere un suo nemico, intenzionato ad ucciderlo. Di fronte alla generosit del sovrano luomo si ricredet- te, implor perdono e i due si riconciliarono. Prima di tornare a palazzo limperatore volle riproporre le tre domande alleremita che gli disse che le domande avevano gi avuto ri- sposta e gli spieg: Se ieri [] non mi avessi aiutato a scava- re questi solchi, saresti stato aggredito da quelluomo sulla via del ritorno. [] Perci, il momento pi importante era quello in cui scavavi i solchi, la persona pi importante ero io, e la cosa pi importante da fare era aiutarmi. Pi tardi, quando arrivato il ferito, il momento pi importante era quello in cui gli hai medicato la ferita, [], la persona pi importante era lui e la cosa pi importante da fare era medicare la sua ferita. Ricorda che c un unico momento importante: questo. Il presente [] La persona pi importante sempre quella con cui siamo [] La cosa che pi conta sopra tutte rendere felice la per- sona che ti sta accanto, perch solo questo lo scopo della vita. Anna Todisco 6 La parola Karma un termine sanscrito che vuol dire azione. Negli ultimi tempi con lav- vento della new age inizia ad essere cono- sciuta anche in occidente, ma ancora non bene utilizzata. Spesso, purtroppo, impie- gata quando viene percepita una situazione negativa ed associata ad un destino avverso. Mario Ingaramo nel libro Il Karma del semi- nare e del raccogliere seguendo unanalisi fonetica attenta alla tradizione Ind ci spie- ga che la parola Karma signica lazione che prolungando i suoi effetti nel tempo diviene la materia della nuova formazione. Perso- nalmente quando cerco di comprendere la legge di causa ed effetto mi rifaccio allinse- gnamento di Massimo Rodol, che deni- sce il Karma come la spinta allazione. Ogni particella presente nella creazione si muove perch spinta allazione dalla Volont di Esse- re emanata dal progetto profondo. La vita unazione incessante che tutto trasforma in accordo con il modello interiore, e si manife- sta nello spazio e nel tempo secondo la legge della causa e delleffetto. La spinta allazione porta prima o poi alla luce tutte le potenzia- lit presenti nella materia, comunque lo svi- luppo possibile in accordo con larchetipo presente nei piani pi sottili della vita ed riconoscibile nellattivit. Il concetto di Kar- ma alla base del pensiero indiano e alcu- ni dei suoi aspetti emergono nei Veda, nelle Upanishad e negli insegnamenti buddisti. I Veda ci insegnano che possiamo contattare le forze della vita attraverso unatto rituale chiamato Karman, cio possiamo connetter- ci alle energie vitali attraverso unazione ar- monica che permette di riconoscere ci che esiste dallinizio dei tempi. Le Upanishad ci mostrano laspetto energetico del Karma e le sue implicazioni sottili che permangono oltre lesaurimento dellazione svolta. Il Buddismo con la legge del Karma esalta la responsabili- t individuale a cui nessuno pu sfuggire, no a quando non si percorre la Via di Mezzo che conduce allilluminazione. In altre parole se lazione segue l Ottuplice Sentiero indicato dal Budda non rimane legata al frutto della- zione, in questo modo cessa di alimentare la sofferenza divenendo invece fonte di risve- glio alla Vera Realt. Nella tradizione cristiana e nella scienza moderna si possono rileva- re alcuni indizi che ci possono far pensare che la legge del Karma conosciuta anche in occidente dagli esseri con un certo grado di coscienza. Infatti San Paolo nel Nuovo Te- stamento ci avvisa che luomo raccoglier ci che ha seminato, ed anche nel Padre Nostro emerge un riferimento al Karma quando vie- ne invocata la remissione dei debiti. Anche la sica classica pu essere usata per cono- scere aspetti formali della legge del Karma, infatti si fonda sul principio deterministico Il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli IL KARMA, LA LEGGE DI CAUSA ED EFFETTO (I PARTE) 7 della causa e delleffetto. Ad onor del vero questo principio stato messo in discussio- ne nellultimo secolo dal principio di indeter- minazione di Heisemberg, che sostituisce nellinnitamente piccolo la causalit con la probabilit. Comunque Einstein era in disac- cordo rispetto ad alcune fughe in avanti della sica quantistica e difendeva strenuamente la causalit stretta. Nonostante tutto quanto scritto no ad ora, la teoria del Karma appli- cata ad una singola vita non d delle risposte esaurienti a certi accadimenti negativi, che invece se ricompresi attraverso lipotesi della reincarnazione iniziano ad assumere un altro signicato. Lessere umano per uscire dalla fase della sofferenza ne a se stessa deve iniziare ad accettare che sotto il dominio della Legge del Karma il caso non esiste, e che la sua vita segue antiche traiettorie tracciate da molto tempo, ma che possono essere modi- cate attraverso la consapevolezza dellazione presente. Non appena riconosciamo come possibile la continuit della coscienza inizia- mo a capire che non esiste nulla nei nostri corpi di manifestazione che non abbia la sua storia e che non sia portatore di una necessi- t intrinseca da realizzare. Ognuno di noi ha la sua specicit in quanto il risultato di un insieme di cause presenti da milioni di anni. La legge di causa ed effetto uno dei pila- stri su cui si basa la scienza della vita, infatti la trasformazione della coscienza avviene di pari passo con la consapevolezza delle moti- vazioni che ci spingono ad agire. L importan- za di conoscere la legge del Karma non tan- to per speculare su aspetti metasici, ma necessaria per poter vivere meglio. Dato che ogni espressione dellessere regolata dalla legge del seminare e del raccogliere, esserne consapevoli ci permette di vivere in maggiore armonia con gli impulsi vitali presenti in noi ed in ogni cosa. Lessere umano in cam- mino verso la strada della perfezione e tutto ci regolato dalla legge di causa ed effetto. Per non essere soggetti alla legge del Karma non basta averla compresa razionalmente, occorre invece sospendere le modicazioni della mente afnch la luce dellanima mo- tivi le azioni, cio bisogna realizzare lo Yoga. La vera comprensione della legge del Karma pu avvenire soltanto nel tempo, attraverso esperienze successive che puricate ed inte- grate dalla luce dellanima verranno integrate dalla coscienza. Tutto ci, una volta realizza- ta lunione della coscienza, rappresenter il dono che verr offerto nella Casa del Padre. Luca Tomberli 8 Tutti conosciamo almeno una persona che, per un nonnulla, solita sbottare. E proba- bilmente tutti, almeno una volta, parlando di lei, abbiamo detto: E una mina vagante!. Ebbene, anche se ci abbiamo fatto poco caso, questa espressione popolare quanto mai azzeccata! Per rendercene conto, suf- ciente raccogliere qualche informazione sulle mine e sulle... persone. Cominciamo dalle prime. Una mina, di tipo terrestre, un ordigno realizzato per esplo- dere quando un veicolo o una persona vi pas- sano sopra. Schematicamente, costituita da tre componenti essenziali: la carica esplo- siva, il dispositivo di innesco e il corpo atto a contenere il tutto. La carica un esplosivo ad alto potenziale di tipo stabile, ovvero che, per ragioni di sicurezza, non sensibile alle sollecitazioni meccaniche e termiche, e per questa ragione, per esplodere, ha bisogno di essere innescata. I dispositivi di innesco han- no proprio questa funzione. Possono essere di vario tipo, a seconda della modalit con la quale agiscono: meccanica, elettrica, chimica e cos via. Tutti sono, per, caratterizzati dalla presenza di due parti essenziali: una piccola carica esplosiva, molto sensibile ai colpi e/o al calore, la cui esplosione determina quella della carica vera e propria, e un meccanismo di attivazione della prima. Per fare un esem- pio, nel caso pi semplice dellinnesco mec- canico, una pressione o uno strappo liberano un percussore a molla che, urtando la piccola carica, ne provoca la detonazione. Ora, da queste semplici conoscenze tecniche, si de- duce che, afnch una mina terrestre esplo- da, occorre che siano contemporaneamente soddisfatte queste tre condizioni: che la cari- ca vera e propria sia attiva, che il dispositivo di innesco sia funzionante e che qualcuno o qualcosa la calpesti. Se anche una sola di queste circostanze viene a mancare, la mina non esplode. In questa possibile casistica, a noi interessa analizzare le seguenti tre pos- sibilit. Prima. La mina non esplode perch niente o nessuno vi passa accidentalmente sopra. Possiamo dire che per questa volta andata bene, ma il pericolo di esplosione esiste eccome e si concretizzer non appena la mina verr calpestata. Seconda. La mina non esplode perch qualcosa si inceppa nel dispositivo di innesco. Anche per questa vol- ta si pu dire che le cose sono andate bene, ma, come nel caso precedente, il pericolo continua a sussistere e prima o poi... Terzo. La mina non esplode perch la carica vera e propria stata deliberatamente rimossa dagli articieri. In questo caso, la condizione di si- curezza reale, perch, indipendentemente dal fatto che da quel momento in poi qualcu- no o qualcosa la calpesti e il dispositivo di in- nesco continui a funzionare, quella mina non Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana MINE VAGANTI DELLA... COSCIENZA 9 potr pi scoppiare. Vediamo, ora, cosa si pu dire delle... per- sone. Secondo la scienza esoterica, lessere umano non semplicemente costituito dal suo corpo sico, bens anche da altri corpi che, per la nezza della materia da cui sono composti, ad oggi ancora sconosciuta alla scienza ufciale, sono detti corpi sottili. Essi interpenetrano il corpo sico e ne debordano per un certo spessore, formando quellalone noto come aura. Il primo di essi leterico, nel quale circola il prana, grazie al quale il corpo sico mantenuto coeso e vitale. Il secondo lastrale, responsabile della capa- cit delluomo di provare passioni, emozioni e sentimenti. Il terzo, inne, il mentale, dal quale dipende la possibilit dellessere umano di formulare pensieri. Questi tre corpi sottili, insieme a quello denso, fanno luomo quale noi lo conosciamo, ovvero un essere in grado di agire-sentire-pensare, che, vita dopo vita, accumula esperienze piacevoli e doloro- se e cos si evolve. In ciascuno dei tre corpi sottili poi, e precisamente lungo lintera co- lonna vertebrale e nella testa, esistono i sette centri di archivio e controllo della coscienza umana, noti come chakra. In linguaggio in- formatico, i sette chakra potrebbero essere deniti gli hard-disk della coscienza, poich in essi sono registrate, come sotto forma di software, le innumerevoli esperienze siche- emotive-mentali che quel dato essere umano ha compiuto nel suo lungo ciclo di incarnazio- ni, da quelle pi piacevoli a quelle pi doloro- se. Questi software sono fondamentalmente di due tipi: quelli ancora totalmente o parzial- mente attivi e quelli ormai disattivati. I primi sono esperienze avvenute in una data incar- nazione che, come si dice, non sono ancora state integrate, ovvero superate del tutto, e ogni qualvolta nel presente si verica una si- tuazione che in qualche modo ricorda quelle- sperienza, la persona in questione viene come sbalzata indietro nel tempo e costretta a vivere il presente come se fosse il passa- to. In scienza esoterica, queste esperienze traumatiche sono conosciute come immagi- ni karmiche. Per capire meglio, facciamo un esempio. Supponiamo che, in una data incar- nazione e per ragioni che qui non analizziamo, una persona abbia subito dei gravi abusi di tipo sessuale. Quellesperienza, a suo tem- po, ha determinato in lei delle sensazioni si- che, delle emozioni e dei pensieri molto dolo- rosi che sono stati registrati in ogni dettaglio nei suoi chakra. Se nellincarnazione in cui il trauma avvenuto quella persona, come normale che sia, non ha avuto modo di elabo- rarlo, ovvero di superarlo del tutto, nella vita o nelle vite successive, a livello inconscio, per esprimerci in termini psicologici, quel trauma rimarr e da quelle profondit della coscien- za condizioner la sua vita, impedendole, per esempio, di avere una serena vita sessuale. Un po come se, il suo inconscio, nei momen- ti di intimit, vedesse nel compagno che ha al suo anco lo stupratore di un tempo. In que- sto senso, si pu parlare di software ancora attivo. Se, invece, il trauma stato comple- tamente elaborato, esso perde il potere di condizionare la vita presente della persona, pur rimanendo registrato negli archivi della sua coscienza (con la possibilit, poi, di esse- re consultato a quellelevato stadio evolutivo noto come quarta iniziazione, allorch lesse- re umano acquisisce il potere di conoscere le proprie vite precedenti...). In questo senso, si pu parlare di software non pi attivo. E tutto questo che relazione ha con... le mine terrestri? Beh, riconsideriamo lesempio ap- 10 pena fatto. E supponiamo, ancora per moti- vi che qui non discutiamo, che nellinfanzia della vita presente di quella persona gli abusi sessuali di un tempo si siano ripetuti, per in forma pi leggera. Questa persona non ha minimamente idea del grave trauma che le successo in una vita precedente, perch, al suo livello evolutivo, non pu conoscere le proprie vite precedenti, mentre molto proba- bilmente ricorda quanto accadutogli da bam- bina in questa vita. Ora, che cosa succede a questa persona, quando, supponendo che sia una donna, il suo nuovo compagno, per esempio, si comporta nellintimit in modo pi passionale dei precedenti? Non difcile immaginarlo. Anzitutto, il ricordo abbastanza doloroso dellinfanzia riemerge, vivo, nella sua crudezza. Ma questo, ahim, il meno. Questo ricordo, infatti, quasi istantaneamen- te, riporta la persona, a livello di percezio- ni, molto indietro nel tempo, in quella vita precedente in cui le accadde laltro trauma, quello estremamente doloroso. E sono quel- le sensazioni siche, quelle emozioni e quei pensieri che, riemergendo dalle profondit dellinconscio, invadono la sua coscienza, e, in sintesi, le fanno sentire, e magari anche ve- dere, il suo compagno come il violentatore di un tempo. Come possa reagire una persona che si venga a trovare in queste condizioni, facile immaginarlo: scoppiando, proprio il caso di dirlo, e destando il pi grande degli sconcerti in chi le vicino. A questo punto dovrebbe risultare chiara lanalogia tra imma- gini karmiche e mine terrestri. Nellesempio citato, il nuovo compagno, che si comporta nellintimit di coppia in modo pi passionale dei precedenti, come luomo che calpesta la mina e mette in funzione il meccanismo di innesco; il ricordo del pi leggero trauma infantile come la piccola carica di innesco; il trauma profondo subito in una vita preceden- te come la carica di scoppio vera e propria. Per completare lanalogia, possiamo dire che, anche in questo caso, la persona pu, come la mina, non scoppiare per tre diverse ragioni. La prima. Con laltro sesso decide di avere rapporti solo di amicizia, escludendo cos la dimensione sessuale. Il pericolo rimane e alla prima occasione favorevole si concretiz- zer. La seconda. Sperare di trovarsi in una condizione sicamente e psicologicamente favorevole tale per cui il triste ricordo dellin- fanzia non emerga. Anche in questo caso, il pericolo non affatto scongiurato e prima o poi... La terza. Affrontare e risolvere alla radi- ce il trauma doloroso subito in una vita prece- dente. Questa la vera messa in sicurezza, perch fatto ci, il pericolo cesser di esiste- re. Naturalmente quello fatto solo uno dei mille esempi che si potrebbero citare e che ognuno, pensando alla propria vita, pu indi- viduare, vuoi in un ambito o in un altro. Ecco perch gli esseri umani ordinari, chi pi chi meno, sono tutti mine vaganti. Ed ecco per- ch, chi tra loro, reso pronto dallevoluzione, decide di impiegare gli strumenti tramandati dallantica saggezza per dissolvere le proprie immagini karmiche o traumi di un tempo, , di fatto, un articiere della... coscienza. Gianluca Fontana
11 In questo articolo ho sentito la necessit din- terrogarmi sul problema di quanto possano es- sere integrabili fra loro misticismo e razionalit nella consapevolezza che la Luce dellAnima trascende queste modalit. In altri termini cer- care di individuare quale pu essere la radice che sta alla base di queste due vie spirituali, apparentemente tanto diverse, ma tali per davere un comune denominatore che condu- ce chi le segue ad un unico traguardo: lunione con la Realt. Ho quindi preso quale riferimento linsegnamento della voce Claudio presenta- tasi nelle comunicazioni del Cerchio Firenze 77 avvenute tramite la veggenza di Roberto Setti. Il maestro Claudio ha dato un insegnamento che per me si pone quale imprescindibile cardi- ne di qualsiasi percorso esoterico. Si riassume in poche parole, sembra facile e pu apparire non nuovo, Socrate a suo modo lo ha enunciato duemila anni fa, e si sintetizza cos: CONOSCI TE STESSO ovvero PORRE ATTENZIONE; ESSERE CONSAPEVOLI; COMPRENDERE. Il tutto sostenuto dalla convinzione che la Re- alt nella quale siamo immersi in ESSERE e non in DIVENIRE. Prover a spiegare meglio, pur essendo convinto che soltanto lintuizione pu farne capire lessenza. Qui ed ora il grido che lanima emette e Qui ed ora signica PORRE ATTENZIONE. Attenzione a che cosa? AllINTENZIONE. A ci che motiva il comportamento in ogni istante di vita, anche il meno signicativo, sen- za ossessione e soprattutto senza giudizio; per nessuno esiste colpa, c soltanto lEssere cio la Coscienza, che in tutte le sue innumerevoli gamme si esprime come pu. Lattenzione con lesercizio diviene CONSAPEVOLEZZA e que- sta nel tempo si trasforma in COMPRENSIO- NE cio in nuovo sentire di coscienza. Mi rendo conto che nellesprimermi cos seguo la logi- ca del divenire, assai difcile rendere lidea che tutto gi l. Il nuovo ed il vecchio sentire sono in una successione distanti rappresen- tati nellEterno Presente. Capire questo vuol dire dare un colpo decisivo allespansionismo dellio, che invece vorrebbe nutrirsi della gloria di un paradiso, quale dalle varie chiese ci viene prospettato. In sostanza lintenzione lessen- za di tutto, quello il parametro che legittima anche il pi apparentemente elevato sentiero spirituale. Chi si avvia a seguire discipline, eso- teriche o no, per prima cosa dovrebbe doman- darsi perch le segue, qual la qualit della pro- pria motivazione, ma non deve esserci giudizio, ogni esigenza ha valore, perch esprime uno stato del sentire di coscienza, per importante esserne consapevoli. Spesso viene gabellato per amore al prossimo o spiritualit la normale anche se umana necessit di fare grande lego. Lantico motto dei cavalieri templari, Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam, (Non a noi o Signore, non a noi, ma al tuo nome Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti LINTENZIONE OVVERO LESSENZA DELLAGIRE 12 d gloria) appare oggi fuori moda, ed in parte giusto che sia cos, perch nasconde secoli di repressione della natura umana, ma nella sua essenza esprime la grande verit che anche il Dio Krishna nella Bhagavad Gita ha enunciato ad Arjuna, luomo avvolto nelle angosciose spi- re della sua coscienza: Tu hai un diritto partico- lare (privilegio particolare alla condizione uma- na) allazione, ma in nessun caso un diritto ai suoi frutti; non essere come uno che dipende dal frutto del karma; e non sia in te neanche attaccamento alcuno alla non-azione . Mi piace concludere questo articolo con una splendida comunicazione di una Voce misteriosa presen- tatasi inaspettatamente al Cerchio Firenze 77 ed annunciata da Kempis con le parole Ascol- tate reverenti!. Roberto era in levitazione ed a detta dei presenti lenergia che avvolgeva la stanza era elevatissima e fortemente pervasa da grande spiritualit. La sostanza del messag- gio non d scampo a chi, mistico o razionalista, onestamente osservi le intenzioni delle proprie azioni. Perci tu avrai capito la vita: Non quan- do tu farai il tuo dovere in mezzo agli uo- mini, ma quando lo farai nella solitudine. Non quando, pur raggiunta la notoriet, po- trai avere una condotta esemplare agli occhi degli uomini, ma quando lavrai e nessuno lo sapr, neppure te stesso. Non quando tu farai il bene e ne vedrai gli effetti, ma quan- do lo farai e non ti interesser avere gratitu- dine, n conoscere lesito del tuo operato. Non quando tu potrai aiutare efcacemente e disinteressatamente, ma quando aiute- rai pur sapendo che il tuo aiuto a nessuno serve, neppure a te stesso. Non quando tu ti sentirai responsabile di tutto ci che fan- no i tuoi simili, ma quando conserverai in- tatto il senso della tua responsabilit, pur sapendo di essere lunico uomo al mondo. Non quando tu avrai compreso che tutti gli esseri hanno gli stessi tuoi diritti, ma quando tratterai lessere pi umile della Terra come se fosse Colui che ha nelle Sue mani le tue sorti. Non quando tu amerai i tuoi simili, ma quando tu stesso sarai i tuoi simili e lamore. Andrea Innocenti 13 Tentare di descrivere le energie che infor- mano la coscienza umana e le strutture che consentono a questa coscienza di esprimer- si, potrebbe essere unopera mastodontica. Il voler concentrare poi questa descrizione in qualche articolo diventa necessariamente ri- duttivo. Mi ripropongo senzaltro di affrontare in altra sede, e con ben altri spazi, la comples- sit di questi argomenti, consentitemi per, su questa rivista, di fare comunque qualche schematico accenno a queste profonde real- t della vita. Nel farlo mi avvarr fondamen- talmente dellincrocio di due strumenti, da una parte la codica precipitata nel tempo in quella che chiamiamo scienza esoterica, e dallaltra la mia percezione, afnata in qua- rantanni di pratiche yogiche e meditative, che mi ha consentito di vedere direttamente le strutture di cui andr parlando. Dal cuore delluniverso no alla pi piccola particella, la vita un rincorrersi di forze che, dallalto verso il basso, dal grande al piccolo, dispensano nutrimento, coscienza e dinami- che vitali. Saltando molti passaggi, possiamo dire che la nostra galassia nutre il Sole, il qua- le, a sua volta, nutre tutti i pianeti, e in par- ticolare, ma solo perch ci interessa di pi, anche la Terra, sulla quale vive questa effer- vescente umanit. Lincontro del usso vitale del Sole con la luce del cuore della Terra d vita alla Madre di tutte le Potenze, la divina Shakti della tradizio- ne indiana, altrimenti detta Kundalini, lener- gia vitale che alimenta tutte le forme di vita di questo pianeta. In primo luogo essa pu essere vista come un mare di fuoco, ovviamente non sico, contenuto allinterno della Terra. Bisogna specicare per, data linadeguata percezio- ne umana, che riduce di molto il vero campo della coscienza, che questo fuoco vita allo stato puro, potenzialit che dovr esprimersi attraverso ogni singola vita del pianeta, esi- stita, esistente e futura. Tutte le possibilit che devono manifestarsi attraverso la vita del Logos planetario, tutti gli archetipi vitali che dovranno essere sviluppati sulla Terra, trova- no fondamento nelle immense capacit della Madre del Mondo. Visto in chiave moderna, possiamo considerare Kundalini come un im- menso data base, in grado di far funzionare tutti i programmi che devono girare su questa palla ruotante nelluniverso. Esotericamente possiamo dire che la Shakti fornisce il campo di esperienza e di realizza- zione a quella volont di esistere che si espri- me attraverso lanima del mondo, consen- tendo alla coscienza del pianeta di evolvere attraverso questa dialettica. leterna dina- mica che lega insieme le Vite, del Padre, che rappresenta la volont di essere, dello Spirito Santo, che rappresenta la materia che con- Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf KUNDALINI E I TRE CHAKRA AL DI SOTTO DEL DIAFRAMMA (I PARTE) 14 sente lincarnazione, e del Figlio, che esprime la coscienza che nasce da questo incontro. Spirito, Materia e Coscienza, Potenza, Intelli- genza e Amore, cos potrebbero anche esse- re chiamate queste forze, tralasciando tutte le altre trinit, elaborate dalle svariate tradi- zioni di tutto il mondo in tutte le epoche. Il progetto evolutivo universale, applicato a questo pianeta, si vede in opera nellanato- mia e nella siologia di tutto ci che esiste. Non esiste creatura, animata o inanimata, che strutturalmente, e potremmo dire anche meccanicamente, non sia collegata al mare di fuoco della grande Madre del mondo. Un enorme reticolo di canali collega individual- mente ogni essere a questo grande serba- toio energetico, e fa s che in ogni forma vivente su questo pianeta possa avvenire lincontro della Potenza del Padre con la Sa- pienza dello Spirito Santo, che rende possibi- le la nascita del Figlio, il Verbo che si fa carne, la Coscienza, che possiamo anche semplice- mente chiamare Amore. Kundalini pu anche essere vista come la re- alizzazione del proprio progetto di vita, visto che possiamo pensare che allinterno della enorme potenzialit contenuta nel cuore di luce della Terra trovi spazio anche tutta lin- formazione che riguarda la mia evoluzione, proprio come un le salvato nel computer. In questo modo, la mia coscienza, individuale s, ma parte inscindibile di quellunica vita a cui appartengo, si collega alla coscienza del pianeta. Ognuno poi, a seconda del proprio livello evolutivo, disporr, in una data incarna- zione, di maggiore o minore energia, ossia potenzialit realizzative, ma questo per- fettamente in accordo con i tempi ed i ritmi dellevoluzione sia individuale che planetaria. La connessione tra lindividuo e lenergia Kundalini del pianeta, strutturalmente, avvie- ne in un modo che, in una certa misura, stato trasmesso dalle tradizioni esoteriche. Quello che io vedo quanto segue: dallap- parentemente indistinto mare di fuoco si pu notare, al di sotto della persona, ad una certa profondit nel terreno, una specie di ampolla, che racchiude la parte individuale di quella immensa energia. Da quel punto, la quantit di fuoco, necessaria allindividuo, sale no a poco sotto la base della colonna vertebrale, dove questo canale di luce si avvolge per tre spire e mezzo. Da quellavvolgimento, che in realt determina anche il nome infatti, fra i vari etimi, kundala ci rimanda alla spirale e allavvolgersi lenergia continua a salire, in modo triplice, un po come i li della corren- te elettrica, positivo, negativo e neutro, o se preferite rajas, tamas e sattva. Si connette, di l a poco, con Muladhara chakra, il centro energetico situato alla base della colonna ver- tebrale, per la precisione nel Gioiello nel Cuo- re di questo Loto, che rappresenta la struttu- ra pi interna ed essenziale di questo nostro centro di coscienza. In questo modo la Shakti si connette al mio essere, dalla Caverna del mio Fuoco, il Divino Serpente si erge al di sopra e si avvolge per tre spire e mezzo, il Padre, il Figlio, lo Spi- rito Santo e la loro sintesi. In questo modo giunge sino al Cristallo, Porta dingresso della mia vita, Colui che ltra i ussi delle energie, secondo necessit. Poi il Serpente entra nel Giardino e si avvolger, nel tempo e nello spazio, a ogni ramo dellAlbero, donandomi la conoscenza del Bene e del Male, attraver- so tutte le esperienze che ladempimento del mio Dharma mi obbligher a fare. Almeno che mangiare una mela sia servito a qualco- sa... capite che molto ancora ci potrebbero 15 dare i miti, le leggende e le fantastiche co- smogonie di tutte le tradizioni. Luniverso che ognuno di noi rappresenta na- sce da un unico punto, posto al centro del petto, il nostro vero cuore spirituale, quello che in India chiamano Jivatman, lessenza universale individualizzata nella manifestazio- ne della mia coscienza. Dal cuore nascono i sette Sentieri, le sette Vie, i canali energetici che danno vita ai sette chakra, i centri ener- getici principali attraverso i quali esprimer tutta la mia vita e tutte le mie vite. A loro vol- ta, questi sette punti del mio essere, ognu- no esistente su sette piani, sono alimentati, sia dalla luce che discende dallalto dellani- ma, Shiva, che da quella che sale dal basso, Shakti, e lincrocio della luce di queste ener- gie risulta pi evidente nel chakra del cuore, Anahata, il cui simbolo la stella a sei punte, data a sua volta dalla sovrapposizione dei due triangoli che rappresentano rispettivamente lenergia maschile e quella femminile, il Pa- dre e la Madre, o Spirito Santo. I sette Saggi dinnanzi al Trono di Dio, i sette chakra, rappresentano le sette grandi qualit della vita attraverso le quali ci manifesteremo nel tempo, danzando tutta la danza della cre- azione. Da ognuno di questi centri si diparto- no un certo numero di nadi, fasci energetici, che veicolano progressivamente lenergia, che vita e che coscienza, a ogni parte del nostro essere, su tutti i piani dellesistenza, da quello sico a quello spirituale. In primo luogo la indirizzano a chakra minori, anche se di una certa importanza, come ad esempio il fegato, che coincide con Surya chakra, luogo molto importante della nostra coscienza, per poi ridistribuirla no al pi piccolo atomo che ci compone. Kundalini, cos come, del resto, anche lener- gia che discende dallanima, dovr attraver- sare progressivamente tutto il sistema dei chakra, portando luce ad ogni angolo delles- sere. In realt queste due energie si manife- stano allunisono, essendo una la testimo- nianza dellaltra, anche se, per motivi che non indagheremo ora, nelle tradizioni esoteriche, si sempre posto maggiormente laccento sul risalire di Kundalini, piuttosto che sul di- scendere di Shiva. Il dato di fatto che, man mano che progrediamo nella comprensione della vita, attraverso una profonda alchimia, rendiamo possibile alla nostra struttura di coscienza albergare frequenze sempre pi elevate e potenti, no alla completa illumina- zione. Veramente molto di pi sarebbe necessario dire, e si potrebbe, su questi argomenti, ma tant il limite che ci imponiamo in questo contesto. Nella seconda parte di questo arti- colo prenderemo rapidamente in esame i tre chakra al di sotto del diaframma, accennando soprattutto alle qualit emotive e mentali che sono veicolate e metabolizzate al loro interno e distribuite alle varie parti della coscienza at- traverso il complesso sistema di nadi e meri- diani energetici. Massimo Rodolf 16 Siamo giunti alla settima fatica di Ercole, che si svolge nel segno della Bilancia. Abbiamo lasciato Ercole in Vergine alle prese con la materia e la sua capacit di rivelare i doni del- lo Spirito. Le virt richieste erano tolleranza, compassione e carit, aspetti da conseguire divenendo sempre pi inclusivi, riconoscen- do che la dualit della vita fa parte del regno umano, allinterno del quale, lanima, pu essere rivelata attraverso la sostanza che si rinnova continuamente adeguando il ne alle necessit oggettive. La materia non quel peso opprimente che ci incatena, impedendoci la libert di movi- mento, ma una possibilit di crisi che ci far rapportare con laspetto terra e con la sua gravit. La parola crisi ci rimanda alla necessi- t di accogliere il cambiamento e di accettare la scelta che ne deriva. Questa parola, infatti, proviene dal greco krisis, il cui signicato appunto separazione, scelta o giudizio. Ercole deve trovare un punto di equilibrio, luomo comune giunge in Bilancia passan- do per il segno dello Scorpione oscillando in modo brusco, mentre luomo pi evoluto vi giunger passando dal segno della Vergine, avendo sicuramente acquisito un rapporto fra Spirito e materia pi equilibrato. In questa fatica, Ercole, deve catturare un cinghiale e, malgrado riceva in regalo da Apollo un arco, lo riuta in luogo della sua amata clava, timo- roso di uccidere ancora una volta come nella precedente prova. Egli costru una trappola e cattur il cinghiale, ma subito dopo lo liber per catturarlo con le sue sole forze e non con linganno. A questo punto egli riprese la sua ricerca incontrando un amico, il centauro Folo e dimenticando la sua ricerca, accett di bere in sua compa- gnia assieme ad un altro centauro di nome Chirone. Il barile da cui attinsero il vino era a disposizione di tutti i centauri e non solo di una parte, ma i tre se ne scordarono ed al ri- torno degli altri centauri, attirati dalla baldoria, si scaten una rissa, nella quale Ercole uccise i suoi due amici. Questo episodio ci indica la necessit, per chi intraprende il lavoro in Bilancia, di agire sempre pi nellinteresse comune e non solo di una parte. Levento delluccisione dei suoi due amici simboleggia la necessit della- nima di vivere una forte crisi in luogo di un maggiore dominio di se stessi. I centauri era- no met uomini e met cavalli, erano gli di Centauro, un glio dApollo e di Stilbe. Essi vivevano sul monte Pelio in Tessaglia ed era- no creature brutali, eccetto Chirone e Folo, il primo fu il tutore di molti eroi greci e ritenuto saggio e benevolo. Ercole scapp in montagna dove riprese la ricerca del cinghiale e con esso lequilibrio degli opposti. Finalmente lo trov, catturan- Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari ERCOLE E LA CATTURA DEL CINGHIALE DI ERIMANTO 17 dolo con le sue sole forze, lo riport a valle fra lilarit generale tenendolo per le zampe posteriori come se portasse una carriola. La Bilancia contiene in s la capacit di trovare soluzioni insolite ai problemi che la vita offre, radicando un senso dellironia certamente utile nel trasformare in positivo le esperienze. Questo segno pu oscillare dal pregiudizio alla giustizia, sicuramente la capacit di dar- si sempre minore importanza aiuta ad avere una visione equilibrata degli eventi. I nati in Bilancia possono soppesare ecces- sivamente tutte le cose, apparendo, a volte, esitanti ed indecisi, inoltre, non sono cos si- curi di voler partecipare alla lotta aggressiva per conquistarsi un posto. In questo segno verremo sbilanciati verso lanima e cogliere- mo che lequilibrio non una condizione sta- tica ma dinamica. Ah siavrebbe detto mio padre nativo della Bilancia, qui sta il crocevia delle nostre esistenze ove domare la perso- nalit rendendola docile e mansueta alla pro- gettualit della nostra anima. Luomo evoluto, ritornando a quanto espres- so in precedenza, sa cogliere nelle tempe- ste perfette della vita il nutrimento necessa- rio, quella dinamicit che propria del karma, capace di alimentare una sintesi tra Spirito e materia sempre pi prossima alla peculiarit propria dellanima, che la capacit di intuire. Nel caso opposto, luomo comune, vivr una maggiore staticit, rapportandosi agli eventi in modo tale da subirne lurto con maggiore violenza. La discriminante sempre lamore con la sua prerogativa di accoglienza, senza la quale tenderemo a preservare e a barricarci, tesi a respingere ci che arricchirebbe la no- stra esistenza. Questo segno ha in s un forte elemento femminile visto che governato da Venere, pianeta che armonizza la componente ag- gressiva maschile. Il segno opposto della Bi- lancia Ariete, retto da Marte. Il segno della Bilancia sancisce una maggiore capacit di servire lumanit, un servizio che deve partire da un giusto apprezzamento delle qualit al- trui senza aspettarsi ci che gli altri non pos- sono dare, infatti, laiuto deve essere dato entro i suoi limiti. Aiutare il prossimo non semplice, deve essere n troppo n troppo poco, ma sicuramente deve tenere conto del- le risorse della persona. Il Centauro una costellazione australe che contiene la stella pi vicina al Sole, Alfa Cen- tauri, chiamata anche Rigil Kentaurus, il cui signicato piede del centauro. Unaltra stella viene chiamata Proxima Centauri (la vi- cina del centauro) perch leggermente pi vi- cina alla Terra. Beta Centauri si chiama Hadar, che vuol dire una di due stelle che stanno in coppia. Alfa e Beta centauri segnano le zampe anteriori del centauro e servono come punti di riferimento per individuare la costella- zione della Croce del Sud, formata da quattro stelle a simboleggiare il quaternario o aspet- to materiale delluomo, la cui trasformazione alchemica passer per la costellazione del Lupo, il quale andr incontro alla morte quan- do luomo raggiunger lequilibrio. Inne, la costellazione della Corona, tenuta davanti alluomo che lavora in Bilancia, gloricher la materia facendola divenire espressione della mente divina. I nati in Bilancia intraprendono il loro cammi- no prossimi allinverno, quando la personalit ha perso molto del suo vigore. Graziano Fornaciari 18 Dopo Aquarius e Libra parliamo ora di Gemini terzo e ultimo segno, ma non per importan- za, che completa la triplicit di aria. In questo ciclo zodiacale, infatti, Gemini la costella- zione pi importante, in quanto attivit, della croce mobile, grazie alle sue caratteristiche di uidit e mutevolezza necessarie per provo- care quei continui cambiamenti e le innume- revoli esperienze che luomo deve compiere per acquisire coscienza del suo essere duale, e per cercare poi di unicare le contrapposte polarit insite nel suo essere. Di conseguen- za a ci diviene evidente la ragione per cui Gemini sia una costellazione dominante per levoluzione delluomo, ma anche di tutto il sistema solare, poich essa proprio il sim- bolo per eccellenza del dualismo che contrad- distingue lattuale condizione umana. Gemini racchiude in s il rapporto di tutti gli opposti, maschile e femminile, corpo e ani- ma, spirito e materia, interno ed esterno, lio e il tu, i quali si contrappongono gli uni agli altri in una continua dinamica conittuale, ma grandemente creativa, afnch una delle po- larit cede a vantaggio dellaltra e cos via no a che la dualit, inizialmente separata, diviene dualit in equilibrio raggiungendo unarmonia. Il riconoscimento della dualit un mezzo im- portante per luomo per realizzare il processo di individuazione e Gemini sostiene luomo in questo compito di presa di coscienza di es- sere doppio ma unico, di essere separato ma unito. Infatti luomo sotto linusso di Gemini vive un continuo stato di tensione e una pe- renne dialettica fra gli opposti e comprende che la fatica da fare quella di unire le due polarit del suo essere e di armonizzare lani- ma con il corpo. Con luso della mente e con la conoscenza luomo giunge a riconoscere la propria dualit, percepisce lattrazione e la repulsione degli opposti, e riconosce che la- nima bene e la forma male, quando impe- disce allanima di manifestarsi in tutta la sua potenza e bellezza. Il quesito di Gemini a cui dare una risposta che luomo sia corpo e sia anima. La solu- zione parrebbe semplice: unire il s inferiore con il s superiore, vedere laspetto morta- le fondersi con laspetto immortale, ma per luomo questo un lungo cammino durante il quale spesso si perde seguendo lillusione e troppo spesso ascoltando la voce suaden- te del s inferiore che lo porta a compiere nuove esperienze e a perdere il contatto con lanima, che per un attimo aveva raggiunto, trascendendo la coscienza sica. Il dualismo di Gemini viene rappresentato da due stelle chiamate Castore e Polluce, le qua- li personicano due costellazioni maggiori, le sette stelle dellOrsa maggiore e le sette stel- le delle Pleiadi: le prime due rappresentano luomo, il microcosmo e le seconde invece Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
GEMINI, LAMORE CHE UNISCE 19 rappresentano Dio, il Macrocosmo. Castore era considerato mortale mentre Polluce era limmortale e non casuale n privo di signi- cato il fatto che la stella chiamata Castore stia riducendo la sua potenza e che la stel- la chiamata Polluce invece stia aumentando il suo splendore cos da offuscare il fratello mortale. Quindi un fratello dove la luce cala e uno dove la luce cresce, e per luomo sono il corpo e lanima. Ecco perch nel giro comune linstabilit e il cambiamento com- piono la loro opera, e dopo un lungo speri- mentare portano luomo a riconoscere laltro s e mentre uno declina, cio il fratello dove la luce cala, il fratello dove la luce cresce, au- menta il suo splendore. Ovvero il potere della materia declina e cresce il potere dellanima. Castore e Polluce, Pleiadi e Orsa Maggiore, corpo e anima, sempre nelluomo e nelluni- verso ritroviamo queste polarit, attivo e pas- sivo, maschile e femminile e il fatto innegabi- le che la loro unione, il loro fondersi insieme danno origine alla vita su tutti i piani e su tutti i livelli. Cos i sette raggi provenienti dalle sette stel- le dellorsa maggiore, che esprimono lener- gia del padre e del volere, si fondono con le energie passive e femminili delle sette stelle delle Pleiadi, le quali accolgono ed informano le energie dellOrsa Maggiore. Cos Castore, il mortale, e Polluce limmortale, che come racconta il mito, sono completamente diver- si ma totalmente uniti dallamore fraterno al punto che uno vorrebbe morire al posto dellaltro. Cos il Caduceo, simbolo di Mercu- rio, pianeta reggente di Gemini sul piano della personalit, che ha intorno a s i due serpenti che stanno a rafgurare i nadi Ida e Pingala, i quali avvolgono Sushumna, collegando i set- te chakra spirituali, e che stanno a signicare lattivo e il passivo, il maschile e il femminile che poi si armonizzeranno e si fonderanno permettendo la realizzazione dellanima. Gemini presiede al corpo eterico, quale cu- stode dellenergia e tramite Mercurio funge da intermediario fra anima e corpo, rappre- sentati dalle due stelle Castore e Polluce. Nelluomo comune il corpo eterico pone in relazione i corpi della triade inferiore, ma nel discepolo trasmette energia egoica, cio pone luomo in contatto con la sua anima, pone in contatto il s inferiore con il s su- periore e man mano che luomo procede sul percorso evolutivo aumenta questa comuni- cazione e il potere della personalit declina mentre il potere dellanima cresce. Mercurio, Venere e Terra, reggenti di Gemini, formano un importante triangolo energetico che lavora per levoluzione dellumanit e con la loro triplice azione trasmettono lenergia di 2 raggio immessa nel sistema solare da Ge- mini trasformandola in forza e grande attivit. Mercurio, che esprime il 4 raggio, sem- pre lintermediario che mette in relazione ci che in conitto. Pone sempre in contatto verticale i vari corpi e pone in relazione il 4 regno con il 5 regno, cio regno umano e regno dellanima, ed ecco perch Venere regge sul piano esoterico, infatti Venere, 5 raggio, connesso al piano mentale, al piano dellanima. Fu Venere durante lera di Gemini a causare la crisi di individuazione portata a compimento da Leo e consacrata da Virgo. In quel periodo i signori della Fiamma prove- nienti da Venere ritennero giunto il momento di immettere nelluomo animale e primitivo il principio mentale. Non a caso Gemini rappre- senta la terza fatica di Ercole poich il terzo regno era appunto quello animale che arric- chito del principio mentale diede origine al 20 quarto regno, il regno umano. Le stelle Castore e Polluce e lenergia del 2 raggio, che Gemini insieme a Virgo e Pi- sces, porta in manifestazione, controllano tutti gli opposti polari della grande ruota. Per ogni paio di opposti, Gemini subentra sem- pre come terzo fattore al ne di formare una triangolazione energetica. Questo perch Ge- mini aiuta a risolvere la dualit trasformando- la in sintesi e governa lo scambio magnetico degli opposti polari al ne di fonderli in uno solo, poich il due deve divenire luno. Allora i 12 segni zodiacali dovranno fondersi in co- scienza e diventare sei, e qui Gemini compir il suo lavoro di fusione attraverso lenergia di 2 raggio. Gemini una delle costellazioni pi impor- tanti dellintero zodiaco, e poich diffonde in tutto il sistema solare laspetto coscienza, lamore che tutto unisce e che tutto pervade, signica che lamore sottost a tutto luni- verso, signica che la vita amore. Lamore unione e lamore dissolver il dualismo e fonder gli opposti con la fede che uno non uccide laltro, la materia non distrugge lo spi- rito e lo spirito non annienta la materia, ma non sono altro che espressioni dellamore di Dio. Gemini connesso al Sole, che il cuore del nostro sistema solare e controlla il pulsa- re, il respiro della vita trasmettendo a tutto il sistema solare energia di amore e di unione, perch proprio Gemini che insieme allOr- sa Maggiore e alle Pleiadi forma il triangolo cosmico del Cristo, triangolo da cui perviene tutto lamore divino che si diffonde nelluni- verso. Inne una costellazione connessa a Gemini la costellazione del Cane Maggiore a cui appartiene una stella fra le pi luminose: Sirio, simbolo dellAnima universale e stella delliniziazione. Da qui si deduce il fatto che Gemini connesso in modo particolare alla Gerarchia, la quale compie ogni sforzo per of- frire un contatto, un rapporto pi stretto fra il Cristo e lumanit, facendo risuonare la nota dellamore, di quellamore libero da ogni per- sonalismo e sentimentalismo, ma che agisce con forza per operare a vantaggio di tutti e non del singolo. Non un caso, come sem- pre nella vita, che proprio durante il plenilunio di Gemini, a completamento delle energie li- berate durante il Wesak, la Gerarchia, sotto la guida del Cristo, diffonda sullumanit la volont di bene afnch il Cristo sia vivente in ogni uomo, afnch lodio sia vinto e gli uomini possano vivere come fratelli coope- rando per un mondo migliore. Ecco perch il plenilunio di Gemini, plenilunio del Cristo, diventato la festa dellUmanit durante la quale risuona la grande Invocazione afnch la luce, lamore e il potere ristabiliscano il pia- no sulla Terra. Maria Grazia Barbieri 21 Nel nostro pianeta nessuno dei regni di na- tura cos perfetto come quello vegetale, che raggiunge la sua massima realizzazio- ne attraverso i colori ed il profumo dei ori, per non parlare di come esprime la sua for- ma di amore attraverso il processo della fo- tosintesi clorolliana, partecipando alla vita incondizionatamente. Come espone il mae- stro Tibetano, nel trattato dei Sette Raggi, il regno vegetale lespressione di tre diver- se qualit: Mediante quella triplice azione il regno vegetale stato condotto allattuale condizione di suprema bellezza e allavanza- to simbolismo del colore. Tali raggi di ma- nifestazione sono interagenti fra di loro e le diverse variet di vegetali ne esprimono in modo evoluto la sintesi. Le tre energie di cui parliamo sono lamore-saggezza del secondo raggio, espressioine di magnetismo; lArmo- nia e la Bellezza del quarto raggio, espressio- ne delluniformit di colore e che determina larmonia generale di questo regno in tutto il pianeta; inne lespressione della tenden- za verso lalto del sesto raggio, impulso a consacrare la vita al Sole, datore di quella vita stessa. Il maestro Tibetano ci ricorda anche che ogni regno, considerato come un tutto, unentit, e che la totalit di tutte le sue for- me ne costituisce il corpo di manifestazione. Per aiutare a capire chi non conoscesse al- cunch sullargomento dei Sette Raggi, essi sono le forze costruttrici e la totalit di tutto ci che manifesto nelluniverso. Nel loro si- gnicato elevato, in riferimento allargomen- to trattato in questa rubrica, si manifestano anche come perfezione geometrica delle forme e come luminescenza dei colori. Le informazioni di natura esoterica ci sono utili per capire quali siano le qualit ancestrali che hanno dato origine a questo regno. Attraver- so la nostra osservazione pratica e il nostro sentire possiamo discutere tali affermazioni con meraviglia e stupore. Abbiamo gi par- lato negli articoli precedenti delle proporzioni divine universali di cui luomo rappresenta il microcosmo. Abbiamo anche detto che tali proporzioni sono vericabili matematicamen- te e che, applicate alla materia, la rendono sacra e capace di risuonare con energie pi elevate tali da creare canali comunicanti tra il mondo terreno e quello divino. Aggiungiamo che tutte le forme geometriche regolari espri- mono proporzioni auriche e la loro presenza dona armonia e bellezza. Se osserviamo le varie forme di vita vegetali ci accorgiamo che in esse sono presenti tali gure, e che anche luomo le ha riprodotte attraverso larchitettu- ra nelle costruzioni che ha realizzato; tutto ci a riprova che i canoni della geometria sacra sono presenti in ogni forma di vita in questo universo. Se osserviamo la forma della corol- la di un ore di campanula notiamo che essa geometria sacra Curatore: Enrica Battaglia
LA GEOMETRIA SACRA ED IL REGNO VEGETALE 22 evoca nella fattispecie gli archi interni in una chiesa, ed in fondo alla stessa corolla, avente 5 lobi, vi sono stami di colori cos luminosi che evocano luce divina tanto da risuonare in fondo allo spazio del nostro cuore. Molte variet di ori hanno 5 petali, ed il 5 non un numero qualunque: il quinto elemento quello oltre il quale la materia cambia la sua natura; il pentagono, che ha 5 lati, il poli- gono regolare che contiene, tra le sue linee interne, il maggior numero di rapporti aurei, per non parlare del 5 in relazione al pianeta Venere, nome della dea dellamore e della bellezza, che nella sua eclittica intorno al sole disegna un perfetto tracciato a cinque petali. I bambini, considerati da tempo messagge- ri divini, disegnano spontaneamente stelle a cinque punte e cinque sono anche i solidi pla- tonici, gli unici possibili poliedri regolari con- vessi sulla base dei quali hanno preso forma studi successivi di geometria sacra. Il cinque anche abbondantemente discusso in rela- zione alla simbologia della Vergine, che ne rappresenta larchetipo primordiale ovvero la madre del mondo, la matrix divina, che con- tiene in s i segreti dellorigine del mondo, lo Spirito Santo che permea e vitalizza tutto il creato attraverso la spiritualizzazione della materia. Anche in botanica sono stati fatti al- cuni studi in merito ai numeri e alla geometria delle piante, tant che la llotassi ne diven- tata la scienza, e, come dice Wikipedia: La llotassi (termine che deriva dal greco phillon = foglia e taxis = ordine) una branca della botanica preposta allo studio ed alla determi- nazione dellordine con cui le varie entit bo- taniche (foglie, ori, rami, etc) vengono distri- buite nello spazio, conferendo una struttura geometrica alle piante. Seppure nellantica Grecia fosse gi noto che le foglie delle pian- te si disponevano secondo schemi geome- trici, fu Keplero che nel 1600 per primo intu lesistenza di una relazione tra la llotassi e i numeri di Fibonacci, che per lappunto sono in rapporto aurico tra loro, ed in tempi pi moderni tra i biologi che continuarono queste ricerche fu il matematico e biologo britannico DArcy Thompson che osserv come il regno vegetale avesse una curiosa preferenza per particolari numeri e per certe geometrie spi- rali, e come tali numeri e geometrie fossero strettamente connessi. Se infatti osserviamo il capolino di un girasole (lassembramento di tanti orellini che formano il centro del gira- sole), con stupore scopriamo che al suo in- terno ha un numero specico di spirali che lo disegnano in due direzioni, 21 in senso orario, e 34 in senso antiorario. Il 21 e il 34 sono due numeri consecutivi della successione di Fibonacci che, come gi affermato, risultano in rapporto aurico tra loro. La disposizione delle foglie attorno agli arbusti, sistemate in perfette spirali equidistanti, un altro motivo di meraviglia, ed ancora le foglie che nascono a coppie di due alla volta attorno al loro ste- lo in modo specchiato a 180. Altri esempi si potrebbero fare sullarmonia geometrica, numerica e cromatica delle piante; tutto ci ci conduce inequivocabilmente anche allim- portanza simbolica che ogni pianta o ore o frutto hanno avuto nella storia delluomo, un signicato gnostico cos perfetto e aderente alle leggi universali da evocare laspetto ma- gico e misterioso della vita e dei suoi segreti ancora da svelare. Enrica Battaglia 23 Negli ultimi anni sono comparsi diversi pre- parati erboristici utili nel sostenere (la parola non viene scelta a caso), i nostri organi ses- suali, le loro disfunzioni e le patologie pi frequenti. Piante sconosciute hanno invaso il mercato; non capite, come sempre, nel loro puro e delicato intento. Molti consumatori ingurgitano compresse pretendendo presta- zioni eccezionali, dimenticando, spesso, che ogni alterazione organica ha una causa, che, per essere risolta, va cercata solo nella nostra coscienza. Le piante pi gettonate, oggi, sono: la Pal- ma nana (Serenoa repens) che nasce come pianta diuretica e antinammatoria ed in par- ticolare per le vie urinarie. Questa pianta ha anche attivit espettoranti, utile in faringiti, bronchiti e raffreddori. Luso pi frequente nellipertroa prostatica benigna e nei sinto- mi ad essa correlati. Unaltra pianta che viene spesso utilizzata il Pruno africano (Pigeum africanum), il princi- pio attivo si estrae dalle radici e dalla cortec- cia ed usata per le stesse patologie della Serenoa, quindi, attiva, a livello prostatico. Il pruno africano, diversamente dalla Sere- noa, per, contiene tra i diversi principi atti- vi, gli steroli che agiscono specicatamente sui metaboliti del colesterolo che inducono, questi ultimi, le cellule prostatiche alla dege- nerazione. Mi piace lintegrazione di queste due piante, una sgombra il distretto, laltra (la Serenoa), agisce direttamente sui recettori ormonali impedendo anche, linammazione. Una terza pianta ancora pi interessante del- le precedenti il Tribolo (Tribulus terrestris), poco conosciuta, forse, ai consumatori nor- mali mentre inserita parecchio negli inte- gratori degli sportivi, utilizzata molto da chi pratica body building, perch ha attivit ana- bolizzante, tonico-energizzante. Qualche giorno fa, sfogliando un libro di to- terapia ho notato questa pianta dalla parven- za discreta e dai orellini gialli. Mi ha attratto fortemen- te, ammetto che botanicamente la conosco poco e parlandone con Massimo Rodol, ab- biamo preso in considerazione le sue notevoli attivit esoteriche. Questa pianta molto potente, agisce come stimolatore sessuale ma solo perch lavo- ra alla cause; mi spiego meglio: la pianta in questione non agisce energeticamente e direttamente sul distretto urogenitale ma il suo lavoro parte dallalto e nello speci- co dallipotalamo e dalliposi imprimendo direttamente la sua luce, sulla produzione ormonale. Agisce sullalta parte del corpo sico-eterico per poi far ricadere a cascata gli effetti secondari sul distretto genitale. La sua radianza, come mi conferma Rodol, parte da e su anatha chakra (casualmente migliora la Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati UN SINTOMO... UN PERCH 24 circolazione coronaria...), ampliando il suo ef- fetto su tutto il sistema circolatorio. Tutto questo per dire cosa?? Forse che anche le problematiche sessuali derivano da uno squilibrio ormonale che ha le sue origini a sua volta dallequilibrio dei nostri chakra, quindi da quelle che sono, come sempre le energie che albergano dentro di noi. Le problematiche sessuali hanno, come gi risaputo, uno stretto collegamento con ci che la nostra creativit e a come la espri- miamo. Qui il fulcro del problema, qui risie- de in parte, la possibile cura delle disfunzioni urogenitali e dei problemi sessuali. Poi, per chi mastica lesoterismo esiste sempre un karma soggettivo che vincola, comunque, la possibilit di sradicare o meno una patologia. Mi spiego meglio. Se capisco, attraverso un lavoro su di me, quali sono le energie che mi portano ad avere, per esempio unipertroa della prostata, che magari riguarda , andando pi in profondit, un discreto quantitativo di giudizio silente che mi esaurisce ed esauri- sce chi entra in rapporto con me, potr mi- gliorare, forse, attraverso un percorso di ac- cettazione e trasformazione il mio stato di salute, ma se, il quantitativo di giudizio che alberga in me tale da creare una patologia grave e una non risoluzione del problema si- gnica che devo passare per forza di l, signi- ca che la quantit di energia tale che per annullarsi e per ripristinare un equilibrio che denirei osmotico c bisogno di passare at- traverso un certo tipo di sofferenza. Di primo acchito, forse, a chi legge sorge unirritante sensazione di impotenza (e anche qui la parola non esce a caso...) e di spieta- tezza nei meccanismi esoterici e vitali, ma se si va oltre il primo impulso emotivo, c un grande disegno, chiaro e preciso che nes- sun uomo pu controllare, che si chiama vita, dove noi abbiamo una grande opportunit che la possibilit di cambiamento vettoriale delle forze che ci albergano. Se sciogliamo il giudizio verso di noi e quella nta austerit che dobbiamo dimostrare, la creativit cresce in noi come un germe conta- gioso che si attacca a chi ci circonda. Linvidia poi, un altro veleno che ci intossica le arterie, deve essere convertito in stima e capacit di copiare i nostri esempi, nel bene, nel bello e nel vero. Se invertiamo queste due o tre variabili (il giu- dizio, linvidia etc.) e magari ci aiutiamo con la toterapia, i nostri organi riproduttori rimarra- no sani e il darsi sicamente prender anche un altro signicato: godere della vita, in tutte le sue meravigliose sfumature. Donatella Donati 25 In una spiaggia poco serena camminavano un uomo e una donna e su di loro la vasta ombra di un dilemma. Luomo era forse pi audace pi stupido e con- quistatore la donna aveva perdonato, non senza dolore. Il dilemma era quello di sempre un dilemma elementare se aveva o non aveva senso il loro amore. In una casa a picco sul mare vivevano un uomo e una donna e su di loro la vasta ombra di un dilemma. Luomo un animale quieto se vive nella sua tana la donna non si sa se ingannevole o divina. Il dilemma rappresenta lequilibrio delle forze in campo perch lamore e il litigio sono le forme del nostro tempo. Il loro amore moriva come quello di tutti come una cosa normale e ricorrente perch morire e far morire unantica usanza che suole aver la gente. In un giorno di primavera quando lei non lo guar- dava lui rincorse lo sguardo di una fanciulla nuova. E ancora oggi non si sa se era innocente come un animale o se era come instupidito dalla vanit. Ma stranamente lei si chiese se non fosse unal- tra volta il caso di amare e di restar fedele al proprio sposo. Questo articolo pu risultare un po scomodo visto che si discorre di monogamia, qui intesa come possibilit evolutiva, libera da qualsiasi valutazione teorica, intellettuale, morale. Que- sto semplicemente perch ne abbiamo piene le tasche di elucubrazioni mentali o ancora sup- posti diktat in merito alla comportamentalit: questo non si fa, questo si fa, da una parte ini- bizione, dallaltra lassismo. Il punto : cosa si fa, cosa non si fa, come e perch; ci che conta la motivazione, la spinta ad agire, la causa, o meglio le cause, del comportamento di ogni giorno, in ogni istante. Ci che metto in essere qui, ades- so, per usare una parola chiave: consapevolezza. Infatti, io non compio il bene che voglio, ma fac- cio il male che non voglio, per usare le parole di San Paolo; ottimo punto di penetrazione perch esprime perfettamente il gap, o meglio il crepac- cio, che sussiste tra la teoria e la pratica. Ma cosa centra tutto questo con la monogamia? Si parla e si straparla di crisi della famiglia in ogni contesto, ma quantomeno difcoltoso appic- cicare due individui luno allaltro, dicendo loro: amatevi lun laltro nch morte non vi separi, perch va bene cos La struttura della coscien- za umana multiforme e complessa; interagi- scono incessantemente, come sappiamo, i piani sico, emotivo e mentale, sulla base di pulsioni karmiche non riconosciute che si riettono nel comportamento attraverso la dinamica pensiero, parola, azione. Questo per ognuno, moltiplicato La Coppia sul Sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini DA IL DILEMMA DI GIORGIO GABER (I PARTE) 26 per due, diviene ampio contesto di confronto, e scontro. Inevitabilmente, dando spazio ai nostri automatismi, lamore e il litigio diventano le for- me assuefatte del nostro tempo. Tornando a San Paolo, sappiamo di essere an- cora imperfetti o, meglio, lasciando cadere il bi- sogno di afizione che va tanto di moda, siamo perfetti nella nostra imperfezione; il che signica che siamo per strada e possiamo migliorare, cre- scere, evolvere e per di pi senza limiti, come ladsl. Creo lamore che non conosco, citavamo in chiusura del precedente articolo, ma come? Dando meno ascolto a s stessi, tanto per co- minciare Non c santo senza passato, non c peccatore senza futuro, stato detto, anche se il peccato meglio lasciarlo un po in disparte in quanto sentenza, giudizio che genera afizione, sensi di colpa, producendo separazione ulterio- re, anzich stimolare lazione consapevole e cre- ativa, quindi gioiosa. Nei rapporti di coppia, matrimoni, unioni di fatto, convivenze, assistiamo oggi come mai prima, e non a caso, ad uno sgretolamento di quel rap- portarsi allaltro, che in realt motivato da un riuto a/e di s stessi, il riuto di amarsi per ama- re o, se preferite, di accogliersi per accogliere. Quante realt, ad esempio, in cui i coniugi o partners si separano, poi comunque restano in contatto, si frequentano in qualche modo e di- cono soddisfatti: andiamo molto pi daccordo adesso rispetto a prima Non certo limporre ununione che risolve il problema, anzi, proprio in un precedente articolo si parlava di condivisione, del suo signicato reale, del discriminare su cosa condividere veramente e di come condividerlo; si tratta invece di portare lattenzione su quanto in relazione si condivide in termini di distruttivi- t, in incapacit di amare presa in tutte le sue fantasiose sfaccettature, molto spesso masche- rate e pi ancora abilmente giusticate. Qui si dovrebbe concentrare lo sforzo, in un processo sinergico destrutturativo di insieme. Altrimenti: Il loro amore moriva come quello di tutti come una cosa normale e ricorrente perch morire e far morire unantica usanza che suole aver la gente. Lo spegnimento reciproco purtroppo unantica e reiterata usanza, agisce in modo a volte silente ma leffetto pur sempre devastante, e ci si ri- trova un giorno, senza sapere neanche perch, a interrogarsi sul senso dello stare insieme. Clima perfetto daltronde per rincorrere o raccogliere stimoli nuovi; peccato siano, come ogni via di fuga, debitamente illusori! Se un rapporto ha esaurito effettivamente le sue possibilit costruttive e realizzative di unione, non ha senso continuarlo. Il mondo pieno di rappor- ti che vegetano nelle cose mai dette, mai fatte, mai chiarite e, attraverso un utilizzo indiscrimina- to della recriminazione e della lamentela, la pre- tesa, legoismo, il rancore, la passivit giocano carte costanti e pesanti, spegnendo ogni anelito creativo e di conseguenza anche la bench mi- nima opportunit di incontro, di unione. Si parla del bisogno di ritrovarsi perch in apparenza non ci si riconosce pi. Di fatto c grande afnit nei li sottili che consentono a poco a poco, nelle piccole-grandi cose di ogni giorno, di distorcere e inibire il piacere nellaltro. Diviene allora sem- pre pi difcile discriminare in modo obiettivo, coltivare, manifestare vera disponibilit, andare incontro allaltro che poi andare incontro a s stessi. Costruire o distruggere, unire o separare? Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini 27 Fin da quando un bambino piccolo, non dobbiamo dimenticare di insegnarli a tenere in considerazione limportanza della salute, intesa come una ricerca di un equilibrio che ri- guarda il corpo e le emozioni, una ricerca che dovrebbe comprendere, in modo sempre pi stimolante, la gioia insita nel perlustrare le bellezze della Vita. Naturalmente non inten- do una bellezza efmera e vuota, la quale possiede, come unico scopo, il desiderio di piacere ad altri, ma di una aspirazione che na- sce dal profondo amore per la Vita desiderosi dinnocuit. Nel momento in cui il bambino verr stimola- to in questo tipo di ricerca, egli sar prepara- to a confrontarsi con le cattive abitudini che incontrer inevitabilmente nel suo cammino di crescita e di relazione. Occorre insegnare al bambino un atteggiamento di ascolto ri- guardante il funzionamento del suo corpo e della sua possibilit di provare piacere, edu- candolo allascolto delle sue emozioni. Con- cretamente signica non dare per scontato niente della nostra relazione, stimolandogli il desiderio della scoperta di se, tra laltro, cosa abbastanza semplice, perch il bambino ha le potenzialit innate riguardanti la gioia nello scoprire. Non da sottovalutare linsegnamento di un approccio sano ed equilibrato verso il cibo, inteso come necessit sica. E sicuramen- te importante che il bambino segua una die- ta che lo aiuti a crescere, ma altres vero quanto listinto non debba essere inibito che, per il bambino, il suo rimanere intatto diverr pi afdabile di qualsiasi teoria. Spesso sento genitori lamentarsi sul fatto che i loro gli non mangiano, ma poi si scopre che non mangia- no quello che loro vorrebbero e che hanno deciso per loro, per il loro bene. Ritengo che i bambini abbiano la capacit di sentire un cibo quando fa per loro o quando non lo , per quanto sia necessario alimentare delle regole autorevoli, ladulto deve rendersi conto dei suoi bisogni che, a volte, travalica- no le reali necessit nutritive del bambino. Di conseguenza, se si vuole che il bambino si sviluppi armoniosamente, non deve essere sforzato a mangiare cibo che egli non trova di suo gusto, perch il corpo possiede un istinto corretto per ci che fa male, a meno che un bambino non sia particolarmente capriccioso. Il corpo nel suo stato normale, quando non ci sono particolari problematiche o patologie, conosce bene ci che buono e necessario per lui; ma perch questo comportamento sia efcace in pratica occorre educare il bam- bino alla cura, insegnandogli a distinguere i suoi desideri dai suoi bisogni. Ad ogni bambino si dovrebbe insegnare a sviluppare un gusto semplice e salutare, so- stanzioso e appetitoso. Si dovrebbe evitare Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani IL CIBO E LA CONOSCENZA FISICA 28 tutto ci che riempie e causa pesantezza; im- parare a mangiare n pi n meno del neces- sario, evitare che il bambino faccia dei pasti unoccasione per soddisfare la sua avidit o ghiottoneria. Fin da piccoli occorre fare capire la differenza di ci che nutre e da forza e ci che invece appesantisce e fa godere il palato senza nutrire, evitando atteggiamenti rigidi. In questo modo, il bambino sar sicuramente stimolato alla consapevolezza e potr sceglie- re. Naturalmente molto importante il nostro agire ed il nostro esempio, nello sviluppare tutto ci; in denitiva voglio dire non si parla bene e si razzola anche peggio. Ai bambini si dovrebbe dare cibo adatto al loro tempera- mento preparato in modo da assicurare una piacevolezza al gusto e allo stesso tempo semplice, dovrebbe essere scelto e dato in quantit corretta secondo let. Un cibo do- vrebbe contenere tutti gli elementi chimici e dinamici necessari ad una crescita bilancia- ta. Nel dare questi cibi che lo mantengano sano e che gli forniscano lenergia di cui ha bisogno, bisogna stare attenti a non usare il cibo come coercizione o punizione. Dire cose come: <<non sei stato bravo, quindi non avrai il gelato>> o altre simili, molto dannoso. Attraverso queste modalit creiamo nella coscienza del bambino limpressione che il cibo gli venga dato per soddisfare la sua go- losit e non perch sia importante per il fun- zionamento armonico del suo corpo. Quando manca una consapevolezza si incrementano consumi smodati, anticamere di una popo- lazione allinterno della quale i bambini sono sempre pi obesi. Dobbiamo capire che i bambini ci chiedono cose materiali ed ogni tipo di alimento, tutto quello che vedono per loro fonte di attrazione perch sono pieni di desideri. Il desiderio una vibrazione che ci forma e, siccome i bambini non hanno con- trollo su di se, li esprimono liberamente. An- che noi adulti siamo pieni di desideri ma per tanti motivi non li mostriamo e non li espri- miamo, a differenza dei bambini i quali, molto semplicemente, quando vogliono qualcosa lo dicono. Lessere umano vive desideri perpetui ma non li esprime, vergognandosi di ammet- terlo. Il bisogno di avere qualcosa di carino verr agito e realizzato attraverso il posses- so, atteggiamento, inutile dirlo, infantile, per il semplice motivo che, per una percentuale molto alta, molto spesso ci che siamo riu- sciti a possedere produrr un interessa- mento poco durevole, qualunque sia la natura delloggetto. Per quanto riguarda il bambino un desiderio ne precede un altro ed in man- canza della necessaria consapevolezza non potr mai produrre la necessaria soddisfazio- ne. E anche vero che la via per superare i de- sideri sarebbe quella di agirli e comprendere la necessit di doverli modicare motivandoli diversamente, il desiderio una molla impor- tante che necessit frequenti manutenzioni. Queste sono solo indicazioni, la cosa pi im- portante ancora una volta la vostra espe- rienza, la vostra capacit di conoscere e di osservare nel quotidiano vostro glio, cono- scerlo in un modo sempre pi completo e consapevole. Questo avverr solo se anche voi inizierete a rendervi maggiormente re- sponsabili, comprendendo e realizzando la vostra capacit di rendere la vita pi bella e vera, esprimendo una maggiore possibilit di amore e unione. Siamo ci che mangiamo ed i mondi che creeremo ne saranno la conse- guenza. Anna Grazia Fiorani 29 La complessit del comportamento umano legata secondo la scienza medica alla com- plessit delle strutture pi evolute del cervel- lo e , in particolare, della corteccia cerebra- le, cio di quella organizzazione anatomica e funzionale pi aperta allesplorazione del mondo e alla sua comprensione. I lobi frontali e la corteccia prefrontale, che stata denita larchitettura neuronale della ragione, sono tra le aree pi studiate. Senza lintervento della corteccia prefrontale, con tutte le sue componenti e funzioni generali e particolari, le singole attivit e procedure nervose per- cettive, associative, esecutive, integrative si frammenterebbero in comparti autonomi. La corteccia prefrontale pu essere consi- derata come un luogo di conuenza di due grandi reti sovrapposte e interconnesse: una collegata col sistema limbico e in relazione con memoria, emozioni, intenti e reazioni vi- scerali, laltra che interviene in compiti di pi alto livello cognitivo. Working memory, pro- blem solving, attenzione selettiva, elasticit mentale, ovvero tutte quelle attivit che per- mettono di organizzare e pianicare le azio- ni, inibendo gli impulsi, superando le cristal- lizzazioni, costituiscono le basi delle funzioni esecutive. Lo sviluppo di queste funzioni si protrae ben oltre la prima infanzia ed ancora incompleto prima della pubert. Nella prima fase di sviluppo, no ai sei anni, i bambini raggiungono i livelli di prestazione degli adul- ti nei compiti di ricerca visiva e di semplice pianicazione. Dai sette agli undici anni si consolidano le pianicazioni complesse. Dal- la pubert in poi si sviluppano le capacit di verica delle ipotesi e il controllo della perse- verazione e della impulsivit, e la possibilit di comprendere le cause degli eventi passati e di predire gli effetti futuri grazie alla funzio- ne prospettica-anticipatoria e a quella retro- spettiva. Una delle pi gravi patologie che colpiscono le funzioni esecutive lautismo. Nellautismo, sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biolo- gicamente determinato che esordisce nei pri- mi tre anni di vita, le funzioni esecutive sono danneggiate. Il bambino con autismo non in grado di porre attenzione a tante informazio- ni presentate simultaneamente, costretto a selezionarne solo un aspetto. Il funziona- mento mentale caratterizzato da una scarsa essibilit e da una rigidit e perseverazione poco modicabili dallesterno. Linteresse as- sorbente e perseverante pu riguardare sia gli stimoli provenienti dal proprio corpo sia losservazione di oggetti che lo attirano per la loro particolarit percettiva. Le routine quo- tidiane richiedono una sequenzialit rigida e immutabile, le minime variazioni del set per- cettivo possono scatenare un profondo disa- gio che pu sfociare in reazioni di rabbia e di La Comunicazione Umana Curatore: Anna Maria Fabene SIAMO FORSE TUTTI AUTISTICI? 30 aggressivit auto o eterodiretta. Il livello di isolamento varia a seconda della gravit della patologia. In chiave esoterica la vera malat- tia linevoluzione. Ogni essere umano di fatto isolato dagli altri in modo diversicato sulla base del suo limitato sviluppo coscien- ziale, che delimita anche tutte le sue funzio- ni cognitive ed emotive. Lantica saggezza ci apre alla visione unitaria dellesistenza. Quali sono i sensi capaci di aprirci a quella visione? Perch la percezione umana cos limitata? Tutti i piani di esistenza sono attorno a noi. Immense meraviglie ci circondano ma di tut- to questo non siamo consci. Per ogni piano di esistenza , inteso come stato coscienzia- le e non in senso spaziale, lindividuo ha dei veicoli e, per ogni veicolo o corpo, dei sen- si; ma dove i sensi sono sopiti, la coscienza non lavora. Ecco perch lessere umano non percepisce molto di pi di quanto rientra nel ristretto campo percettivo dei sensi sici. La pi grande barriera che esiste tra gli uomini la diversit di evoluzione, ma questa barriera in effetti esiste solo per linevoluto, perch levoluto sente e percepisce lunit. Da una simile concezione della realt discende che ogni essere un nucleo, un centro di senti- re; sentire che come minimo sensazione e come massimo coscienza onnicomprensiva; ogni essere, con la sua vita, con la sua esi- stenza, contribuisce a creare, a determinare, a fare esistere non solo linsieme dei cosmi, ma addirittura la coscienza assoluta. Ogni es- sere un sensore della coscienza assoluta, il quale per non un punto passivo di ricezio- ne; al contrario un manifestatore, un creato- re di una parte dellesistente. Ci che esiste, esiste quale risultato del sentire, dellesistere di ogni essere. Per quanto attiene i sensi non attivi nelluomo, ma capaci nellevoluto di an- dare oltre la visione ordinaria, interessante cercare ci che nella cultura indiana viene detto a proposito del centro energetico de- nominato Ajna chakra. Questo centro loca- lizzato nella zona frontale del cervello in cor- rispondenza della ghiandola pineale, spesso denita la sede dellanima. Questa ghian- dola, che raggiunge il massimo dello sviluppo allet di sette anni, sembra che abbia una importante inuenza sia sul sistema endo- crino che su quello nervoso centrale. Nella tradizione esoterica lattivazione di questo chakra esprime una maturazione coscienziale avvenuta grazie alle esperienze vissute nelle innumerevoli incarnazioni. Ajna, che origina- riamente signicava percepire, comanda- re, associato al terzo occhio, un organo eterico che rappresenta il suo strumento psi- chico cos come gli occhi sici lo sono per il cervello. collegato con i vari nadi grazie ai quali vengono veicolate tutte le informazioni provenienti dagli altri chakra. I nadi specici di Ajna, rassomiglianti a due ali, simboleggiano la capacit di questo chakra di trascendere il tempo e lo spazio. Lelemento corrisponden- te ad Ajna la luce associata alla vista. La visione chiara resa possibile dalla intro- spezione e dalla consapevolezza dei processi psichici, dal riconoscimento delle intenzioni che sono alla base dei pensieri, delle parole e delle azioni. La sintesi, realizzata da que- sto chakra, quella di donare alluomo che ha superato il senso di separativit la visione dellinsieme e la capacit di collegare tra loro eventi apparentemente lontani nello spazio- tempo. Anna Maria Fabene 31 Abbiate coraggio, perch io ho vinto il mondo. Cos disse un uomo unico, in unet della no- stra storia. In quel tempo un grandevento cambi il sentire delluomo, e lamore fraterno alberg nel cuore di ogni essere umano. Grandi cose hanno visto gli occhi di chi visse la vicinanza di questuomo, unico in tutta la vita. Nessun altro, nora, ha oc- cupato il suo posto La nostra storia racconta di uomini impavidi che hanno lottato per la giustizia, che hanno dato la vita per un ideale, che hanno sacricato il proprio tempo per divulgare lunione e la pace. Ma il coraggio, quello che mantiene accesa la amma delleternit, costantemente, quello che permane lungo le vie impervie, quello che detie- ne la gioia, quello che pervade ogni piccola azione per renderla coesa e amorevole questo corag- gio viene alla luce da un animo privo di veli. Veli, che nella storia di ognuno di noi accumulia- mo, e prendono forme, colori e qualit diverse. Come la vilt, antitesi del coraggio, che di una violenza strisciante e corruttrice, un male insana- bile per luomo, assenza della belt dellanima. Moti di energia oscura che fanno presa sulla tracotanza, larroganza, la superbia e laggressi- vit, la quale porta al decadimento, alla miseria pi bieca, a un vuoto sempre pi incolmabile e sempre pi vorace, avido e distruttivo. Flussi travolgenti di vapore cupo che avviluppano la nostra percezione, rendendo la vista del cuore cieca. Sono le nostre paure, cos fatte, che ci impedi- scono di volare liberi nel futuro del nostro cam- mino. Non ottunde solo la mente, il dubbio, ma il nostro elevarsi. Il dubbio blocca la capacit di una presenza av- volgente; crea un continuo negarsi della bellezza che in noi e colora la voce con la maldenza. Il dubbio rende i pensieri ottusi e il nostro agire aspro e astioso, resta come sottofondo del no- stro sentire, con lo scopo di sterilizzare ogni moto di gioia. Dal dubbio e dalla paura nasce il rimpianto non certo il frutto del coraggio. Il coraggio non dei tiepidi, che camminano nel- la vita arroccandosi nel giusto pretesto della loro realt ingannevole. Agiscono e procedono nella- patia, spargendo torpore e facendo avvizzire la briosit dellagire, giusticandosi continuamente, per non manifestarsi alla luce, ma perseverano nellagire attraverso veli nutriti dinvidia e gelosia. Grande coraggio ci vuole a vivere la vita quale essa , nella sua verit. Ci vuole grande coraggio nellesprimere la capa- cit e la determinazione di fermarsi dinnanzi alle proprie oscurit e non perpetuarle, invece che, Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin
IL CORAGGIO 32 mentendosi, volgere lo sguardo dallaltra parte. Grande coraggio ci vuole, per accogliere le disar- monie che ci appartengono, e quelle altrui. Ci vuole coraggio per vivere la sofferenza che scaturisce dal nostro profondo, eppure desidera- re lunione con tutti i cuori. Il coraggio ducia. S, bisogna aver coraggio ad afdarsi, come slegarsi dal passato pi remoto delle nostre vite, oramai distanti, ma che segna- no, ancora, quello che siamo. Aver ducia nella vita il segno che indica la li- bert. Il coraggio luce, una linfa che sgorga incessan- temente dal cuore, insinuandosi nelle increspatu- re del nostro mondo. La manifestazione del coraggio un tripudio di luminescenze, che si diffondono come fasci al di fuori di noi, avvolgendo di una forza serena lam- biente circostante. Il coraggio un gioco di bagliori scintillanti, si sus- seguono con potenza, nellanimo umano, dando cos vita a ogni nostro impulso di bene. Avanzare verso quello che per noi pu essere lignoto, barcollando, e avendo solo pochi punti luminosi come riferimento, afdandosi a un sen- tire che va al di l dei nostri pensieri e delle nostre certezze, vere gabbie per tenere distante lavve- rarsi del divenire. S! Procedere, spingersi oltre limpossibile e lin- sopportabile, che vanno oltre a quello che la tua mente aveva stabilito, e anche le tue forze non riconoscono, questo il coraggio che accende leternit! Questo il tempo dei coraggiosi che, con la loro forza, portano nel mondo la scintilla pura dei cuo- ri, scrigni di capolavori immensi. Con la loro fedelt ammantano la vita di luce, uno splendore che aglocchi dei perfetti di una ma- estosit regale. I coraggiosi si pongono mete sempre pi elevate, e ci fa loro percorrere il cammino pi difcolto- so, ma mai soli, n abbandonati. Solo lillusione fa s che la sensazione dellabban- dono e lo scoraggiamento siano il sentire since- ro ma questo causato dal limite dellindiffe- renza, che non fa udire il fremito e il vibrare dei cuori, che avanzano assieme a te Il cammino per giungere a quel valore impertur- babile che il coraggio si costruisce, attraverso la fatica, nella propria sofferenza, trasmutandola man mano nel piacere. Ecco come ti forgerai nel coraggio stesso. Il cammino per giungere a quel valore impertur- babile che il coraggio si costruisce, attraverso la fatica, nella propria sofferenza, trasmutandola man mano nel piacere. Il coraggio nasce, vive e cresce nel cuore, il co- raggio glio della saggezza. Il coraggio potenza creativa e la natura stessa, che vince lignoranza delluomo. Il coraggio scintilla di gioia, non pu esserci tri- stezza nellimpavido. Il coraggio amore altrimenti non esisterebbe. Per raggiungere la vittoria della libert da questo mondo ci vuole coraggio. Il coraggio, di pochi, ma pu essere di tutti. in pochi ma pu essere per molti. Il coraggio oggi per pochi, ma questi pochi sono grandi. E grandi sono i loro cuori, ma tutti noi saremo un cuore solo. Manuela Baccin Nel 2012 il mondo fnir? Immani catastrof spazzeranno via luma- nit dalla faccia della Terra? Oppure fnir soltanto il Grande Fratel- lo e alla televisione inizieranno a trasmettere solo cose intelligenti? Agli autori di questo libro non importano particolarmente gli aspetti catastrofci delle profezie sul 2012, e luniverso continuerebbe tran- quillo nei suoi moti perfetti anche senza il genere umano. Il proble- ma che la catastrofe siamo noi, questumanit ormai alla deriva senza unapparente direzione da seguire. Come facciamo ad uscire dallo sfacelo che stiamo provocando? Come facciamo a salvare que- sto bellissimo pianeta che stiamo distruggendo con la nostra igno- ranza e con la nostra avidit? In tutto ci qual il monito del 2012? Quali sono gli insegnamenti nascosti nei cicli cosmici? Quali erano i segreti delle antiche civilt che avevano predetto gli avvenimenti del 2012? E soprattutto, il 2012 ci aiuter ad imparare ad amarci, a rispettarci e a rispettare la vita in tutte le sue forme? La Draco Edizioni presenta: www.scuolaenergheia.it La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabilmente la propria coscienza sul piano dellanima, requisito fondamentale per poter operare nel campo della guarigione esoterica. Il programma, estremamente vasto, spazier dalla conoscenza dei chakra, dellaura, dei corpi sottili, al karma, alla psicologia esoterica, alla conoscenza e alluso dellenergie di raggio. Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far fuire lenergia dellanima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo pu avvenire in pratica. Liscrizione alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della trasformazione del proprio s inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi precisi intenti sappia che non potr essere accettato nella scuola, che sar fra laltro a numero chiuso. I corsi si tengono ogni anno da ottobre a giugno. PROGRAMMA 1anno: Introduzione Il Sentiero degli Angeli - La pratica della meditazione - Lintegrazione della personalit - Il corpo fsico - Il corpo eterico - Pranoterapia e terapia magnetica - I sette raggi - Kundalini, chakra e laura - Il Karma - Il sentiero iniziatico. 2anno: I sette tipi psicologici - Il corpo astrale - Il corpo mentale - La formazione delle immagini karmiche - La chiaroveggenza, i chakra e laura - Alchimia spirituale, dal s inferiore al s superiore - Leteroscopia - La terapia radiante - La telepatia - I sogni. 3anno: Il corpo causale - Il contatto con lanima, i maestri, gli angeli e i deva - Alchimia dei chakra e trasmutazione delle immagini karmiche - La guarigione di gruppo - La seduta terapeutica - La tenu- ta di un gruppo - Linsegnamento della meditazione - Le dieci leggi, le sei regole e i sette modi della guarigione esoterica - Elementi di astrologia esoterica - Conclusioni. PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLE SEGUENTI SEDI: BERGAMO Luciana Mologni cell. 338 409.83.67 e-mail: sede.bergamo@scuolaenergheia.it MILANO Luca Tomberli cell. 328 3122520 e-mail: sede.milano@scuolaenergheia.it TORINO Laura Chiarenzi tel. 039 2454202 - cell. 338 5641495 e-mail: sede.torino@scuolaenergheia.it PADOVA Luca Gazzetti tel. 0536 957382 - cell. 333 8395180 e-mail: sede.padova@scuolaenergheia.it MODENA Graziano Fornaciari cell. 339 8476285 e-mail: sede.modena@scuolaenergheia.it FIRENZE Anna Todisco tel. 055 781699 - cell. 328 9636352 e-mail: sede.firenze@scuolaenergheia.it ROMA Anna Grazia Fiorani tel. 059 900086 - cell. 339 8476284 e-mail: sede.roma@scuolaenergheia.it LECCE Giovanna Spinelli tel. 099 9558405 - cell. 328 7734551 e-mail: sede.lecce@scuolaenergheia.it Dieci week end allanno per tre anni di intenso studio e di profonda alchimia spirituale. A TE CHE STAI CERCANDO IL SENTIERO CHE PORTA AL TUO CUORE, FINAL- MENTE LHAI TROVATO. RIPOSA UN MOMENTO, PRIMA DELLA BATTAGLIA FI- NALE, ASCOLTA IL DOLCE E TREMENDO SILENZIO DELLALBA CHE VIENE. GI SI VEDE IL CHIARORE CHE ANNUNCIA IL POSSENTE ROMBO DEL FUOCO, ALLERTA CAVALIERE, CI CHE DEVI SCONFIGGERE DENTRO DI TE. TROVA- TO CHE AVRAI IL SEGRETO DEL GRAAL, SI ACCENDER LA TUA FIAMMA NEL LUOGO SEGRETO, E COS SARAI DEGNO DI SERVIRE I FRATELLI. CHE IL TUO FUOCO RISUONI COL FUOCO CHE VIENE, IL TEMPO DELLINCERTEZZA FINITO, SCANSATEVI, O TIEPIDI, QUESTO IL SENTIERO DI GUARIGIONE DEL GUER- RIERO DEL FUOCO Tratto da Agnihotri, I Custodi del Fuoco, Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco, di Massimo Rodolf. I corsi di base, linizio della formazione, aperti a tutti: CORSO PRATICO DI MEDITAZIONE La salute attraverso lo yoga Parte I Fondamenti e tecniche della meditazione Parte II La psicologia dello yoga Parte III Tecniche di guarigione dello yoga Corso di approfondimento, aperto a tutti: IL CORSO DI RAJA YOGA Il cuore del Sentiero, aperto a tutti, anche senza frequentare i corsi di base: ENERGHEIA La prima scuola italiana per terapeuti esoterici Il perfezionamento del percorso, aperto solo a coloro che hanno fnito Energheia: AGNIHOTRI I Custodi del Fuoco Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco Un percorso unico che ti guida nella conoscenza di te e nella pratica della guarigione secondo le regole dellAntica Saggezza. AGNIHOTRI I custodi del Fuoco Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco www.agnihotri.it Presentazione del portale Cera una volta, e c ancora, Atman, associazione per lo studio del Raja Yoga e dellesoterismo, che dal 1994, ormai da diciotto anni, un serio punto di riferimento in Italia per la conoscenza e la pratica dello yoga e di tutto ci che serve a comprendere e trasformare la propria coscienza. Cera una volta, e c ancora, Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici, che dal 1996, da sedici anni, forma persone che vogliono veramente prendersi cura di s e degli altri. Oggi c anche la Draco Edizioni e la rivista esoterica Il Discepolo, nate per codifcare e diffondere lesperienza di questo lungo periodo, per poter servire ancora meglio una umanit allo sbando in que- sto periodo di grande crisi. Tutto ci diventato ora una vera e propria scuola: Agnihotri - I Custodi del Fuoco - Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco - Scuola di Yoga, Vita e Salute, che strutturata come un percorso completo, in grado di accompagnare il ricercatore, dai suoi primi passi sul Sentiero della conoscenza di s, fno alla consapevolezza diretta delle realt pi profonde dellesistenza. Ed infne, a breve, sar attivo un nuovo portale sul web, denominato Yoga, Vita e Salute, il quale, oltre a contenere tutti i riferimenti alle attivit gi esistenti, proporr discussioni su un vasto panorama di argomenti, di grande attualit, sulle quali offriremo il punto di vista proprio di chi ricerca linnocuit come regola di vita. Su questo portale, oltre ad essere presenti tutte le attivit della scuola Agnihotri, trover posto un blog\giornale dal nome La Finestra sul Mondo, il quale, oltre a discutere delle pi svariate tematiche, ospiter anche lattivit del RIP, ossia Riprendiamoci il Pianeta, che si occupa pi da vicino delle emergenze vitali del pianeta. Attiveremo poi uno spazio dedicato alla Psicologia dello Yoga, nel quale gli insegnanti di Agnihotri interloquiranno con le persone che ne faranno richiesta, affrontando insieme i problemi della vita, dal punto di vista dello yoga. Ci sar anche, di supporto a questultimo spazio, la possibilit di fruire di un servizio di Web Therapy, una nostra creazione, che ha lintento di sostenere energeticamente le persone che ne facciano richiesta. Non mancheranno insegnamenti sullo yoga, sia nei suoi aspetti pi divulgativi che in quelli pi scien- tifci, tenuti dal gruppo di insegnanti della scuola e dal suo fondatore, Massimo Rodolf, ed infne tro- verete anche uno spazio dedicato ai bambini e alleducazione allinnocuit. Ovviamente sar anche possibile trovare tutte le pubblicazioni della Draco Edizioni e scaricare il pdf, o ordinare il cartaceo, della rivista Il Discepolo. Insomma direi che abbiamo lambizione di diventare IL portale di riferimen- to per tutti coloro che si vogliono dedicare seriamente alla ricerca di s, alla conoscenza del mondo e al servizio dellumanit. Yoga Vita e Salute Sar presentato uffcialmente il giorno 27 maggio 2012, alle ore 10 presso lAuditorium san Rocco in via san Rocco 1 a Carpi (MO) Il 3 giugno 2012 invece, alle ore 10, sar presentato sul web. Vieni a trovarci allindirizzo www.yogavitaesalute.it potrai trovare il flmato dellevento e avrai la possibilit di prenotarti per una Web Therapy in diretta.