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IL DISCEPOLO

un porto sicuro per tutti coloro che cercano


la via, la verit e la vita
Copyright 2007 Provvedimento del Presidente del Tribunale
di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008
del Registro Stampe e Periodici.
anno 5 - n. 16
trimestrale - aprile/giugno 2012
5,00
COPIA OMAGGIO
questa rivista emanazione della Draco Edizioni
fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica.
in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994
per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo,
e di Energheia, fondata nel 1996, prima scuola italiana per terapeuti esoterici.
Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana-
tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto
pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme
cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia.
Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner
nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari
ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere
utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati.
Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita.
Massimo Rodolf
La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del-
la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma-
schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse
dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono
le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich
lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco.
Maestro Morya
Immagine di copertina:
deserto marziano ripreso dalla sonda Opportunity
e attraversiamo tutto il deserto della nostra anima,
Collaborazione progetto grafco Simona Murabito
Stampato presso la tipografa Nuovagrafca s.c.
Sommario
Editoriale Curatore: Massimo Rodolf
IO HO VISTO UN BEL MONDO pag. 2

Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
ESISTENZA SACRALIZZATA pag. 4

il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli
IL KARMA, LA LEGGE DI CAUSA ED EFFETTO (I parte) pag. 6

Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana
MINE VAGANTI DELLA... COSCIENZA pag. 8

Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti
LINTENZIONE OVVERO LESSENZA DELLAGIRE pag. 11

Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf
KUNDALINI E I TRE CHAKRA AL DI SOTTO DEL DIAFRAMMA (I parte) pag. 13

Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari
ERCOLE E LA CATTURA DEL CINGHIALE DI ERIMANTO pag. 16

Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
GEMINI, LAMORE CHE UNISCE pag. 18

Geometria Sacra Curatore: Enrica Battaglia
LA GEOMETRIA SACRA ED IL REGNO VEGETALE pag. 21

Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati
UN SINTOMO... UN PERCH pag. 23

La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini
DA IL DILEMMA DI GIORGIO GABER (I parte) pag. 25

Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani
IL CIBO E LA CONOSCENZA FISICA pag. 27

La Comunicazione Umana Curatore: Anna Maria Fabene
SIAMO FORSE TUTTI AUTISTICI? pag. 29

Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin
IL CORAGGIO pag. 31


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La domenica era prima di tutto odore di brodo.
Cominciava presto alla mattina, che tu picco-
letto eri ancora a letto, e lo sentivi ltrare dalle
porte, che non erano mica blindate e con tutte
le guarnizioni che ci sono oggi. Poi, oggetti-
vamente, probabile che, in un condominio
piccolo come quello dove abitavo io, con soli
dodici appartamenti, non meno di dodici pen-
tole stessero bollendo allunisono, e niente
avrebbe potuto arrestare quellenorme con-
centrazione di molecole, che stavano evapo-
rando tutte insieme, per far venire buono il
brodo. Adesso sono vegetariano da trentanni,
ma non so cosa darei per potere ancora annu-
sare quegli efuvi domenicali.
Poi dicevamo delle porte... queste non erano
mai sprangate, anzi, avevano sempre le chia-
vi nella toppa, ovviamente dalla parte di fuori,
perch in qualsiasi momento qualcuno pote-
va avere bisogno di entrare, e vi garantisco
che questo diritto era pienamente esercita-
to. Poteva essere la vicina che aveva nito lo
zucchero, quella del piano di sopra che aveva
nito il marsala, e gliene serviva un bicchierino
per fare uno zabaione, oppure quella del piano
di sotto che aveva nito lalchermes (no, dico,
ve lo ricordate lalchermes?), e doveva fare un
dolce. Ma avrebbe potuto anche essere una
parente di ritorno dal cimitero, dove era andata
a cambiare i ori al nonno, e tanto, visto che
era di strada (non era vero!), si fermava a fare
quattro chiacchiere. O anche semplicemente
la vicina, che con fare circospetto e a voce
bassa, irrompeva come un ninja, pronuncian-
do le fatidiche parole: ti racconto questa....
In realt, il mio era un condominio abbastanza
agricolo, soprattutto perch era lultima casa
di quel piccolo paese della pianura padana, tra
Modena e Bologna, che si chiama Castelfran-
co Emilia. La strada non era asfaltata e davanti
era tutta campagna, dalla quale ci divideva, noi
ragazzi di quel tempo, soltanto una recinzione
metallica, cio a dire niente, visto come ci si
arrampicava in quellepoca. E in effetti erava-
mo sempre di l dal fosso, a scorazzare per
campagne verdi, lussureggianti e ordinate, ad
arrampicarci sugli alberi pi alti, a costruire
capanne fra i canneti, o a molestare qualsiasi
tipo di animale, mammifero, rettile o anbio,
potessimo incontrare nelle nostre scorriban-
de.
Non che le campagne di allora non presentas-
sero pericoli, che noi affrontavamo spavalda-
mente. Tra questi mi piace ricordare il liqua-
me scaricato dai contadini nei fossi, che se ci
cadevi dentro poi te lo ricordavi... il contadino
stesso poi poteva essere a sua volta molto pe-
ricoloso, specie quando ti beccava sullalbero
a mangiare le ciliege, ma tu dovevi essere pi
svelto a scapicollarti gi dalla pianta e a corre-
re a perdiato no a territori pi sicuri. Cera
poi il temibilissimo solfato di rame, che pote-
Editoriale
Curatore: Massimo Rodolf
IO HO VISTO UN BEL MONDO
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vi trovare sulla frutta che andavi raccogliendo
nei campi dei generosi contadini, ma niente
che non si potesse risolvere con uno sputac-
chio e una sfregata sui pantaloni. Pensa te
che recentemente ho sentito un coglione, mi
dispiace non ricordarne il nome, ma mi piace
ricordarlo come coglione, che paragonava lef-
fetto del solfato di rame nel terreno a quello
delle, per lui supposte (?), irrorazioni chimiche
alle quali siamo ormai da anni sottoposti, ric-
che di alluminio, bario, polimeri e quantaltro.
Mah, ci sar un motivo perch il mondo va a
rovescio!
Laria allora sapeva di aria, e cambiava con le
stagioni. Ogni mese aveva i suoi profumi, e
limpasto tra laria, la terra, la pioggia, i ori,
le resine e quantaltro fosse di questo mon-
do, produceva delle alchimie che solo chi le ha
annusate pu ricordare. Lodore del muschio
in un fosso dinverno, piuttosto che delle vio-
le, sempre in quel fosso a primavera. Il fre-
sco profumo dellerba tagliata, quando ancora
lerba sapeva di erba, e non di antiparassitari.
E chi si ricorda il profumo del grano tagliato,
piuttosto che delle stoppie bruciate? E quanti,
ancora in vita, possono ricordare di avere be-
vuto acqua limpida in un fosso alimentato da
una risorgiva?
Alla notte vedevi le stelle, per anche allora
solo quando non pioveva, e potevi vedere la
Via Lattea dalla nestra di casa, che se non
fosse stato cos forse non mi sarebbe venuta
la passione per lastronomia, e non avrei mai
segato gli occhiali a mia nonna per costruire il
mio primo telescopio, che aveva come oculare
quello del microscopio. Di giorno i cieli erano
azzurri, o magari anche nuvolosi, ma le nuvole
erano nuvole vere, e non quella roba spalmata
dalle frequenze e inscurita dalla chimica che ci
tocca vedere di questi tempi. E la nebbia, che
abitando in quelle antiche paludi non manca-
va di certo, era qualcosa di noto, che spesso
ti avvolgeva benevola e magica, stendendosi
sui campi arati, che attendevano solo la neve,
neve che potevi mangiare, cos come veniva
gi, o con qualche aggiunta succosa, come
improvvisata gratta checca.
Le nonnine si trovavano in strada, portandosi
gi da casa le loro seggioline, e destate tra-
scorrevano le ore a parlare di tutto ci che pas-
sava loro per la testa, allombra di uno spigolo
di muro. Purtroppo non erano su facebook,
ma cosa dite, ce ne faremo una ragione? E a
maggio, anche se non ho mai visto una con-
centrazione cos elevata di comunisti mangia-
preti come in quelle contrade di allora, non ho
mai neanche visto cos tanta gente, compresa
mia nonna, vero stipite dellanticlericalismo
contadino di stampo ottocentesco e proleta-
rio, trovarsi davanti alle immaginette della Ma-
donna a recitare un rosario.
Cosa volete che vi dica, non credo che la mia
sia semplice nostalgia, che nel mondo di
oggi faccio fatica a trovarmi, sar che non si
beve pi lacqua dei fossi, sar che ho qualche
antipatia per un potere mondiale che vuole
rendere lumanit simile alle zucchine lesse,
ma io avrei proprio voglia di riportare indietro
le lancette della storia, a quando tutto era pi
umano, e, per quanto luomo fosse cattivo
anche allora, non era andato cos fuori misu-
ra. Dai gente, riprendiamoci il nostro pianeta
dalle mani di quei coccodrilli che governano il
mondo.
Massimo Rodolf
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Laspirante colui che, stanco delle prigio-
ni dei condizionamenti della sua stessa co-
scienza e della miseria e sofferenza che ne
scaturiscono, ha deciso di intraprendere un
percorso interiore di comprensione, trasfor-
mazione e liberazione, con lintento di pene-
trare nellessenza di se stesso e della realt.
Egli si accinge ad assumersi la responsabilit
della sua presenza nel mondo: prima ancora
di pretendere che siano gli altri a cambiare,
ha deciso di trasformare se stesso. Nel suo
intimo si sta modicando quella prospetti-
va secondo la quale sembra di subire le in-
giustizie e angherie degli altri e della vita, e
comincia ad accettare la possibilit di avere
una qualche parte attiva in tutto ci che gli
accade.
Un profondo senso di consapevole autocon-
sacrazione deve impregnare la volont del
discepolo poich egli, conscio di doversi di-
staccare dal piano terreno contingente per
cogliere il Divino trascendente, dovr sacra-
lizzare ogni suo pensiero, parola, atto; la sua
aura deve brillare di attiva ricettivit, il suo
essere deve tutto improntarsi alla pi piena
umilt e apertura per poter accogliere il seme
della conoscenza, nutrirlo e trattarlo con il giu-
sto calore onde farlo germogliare nellevento
della realizzazione. E unoperazione delicata,
intima, totalmente coinvolgente. (Raphael)
, sicuramente, un percorso difcile, acci-
dentato, impegnativo. Solo chi supportato
da uninderogabile e sincera aspirazione alla
liberazione pronto ad affrontarlo, disposto
a pagarne il prezzo in termini di impegno,
dedizione e disciplina. Infatti i fattori essen-
ziali allevoluzione e che ci consentono quo-
tidianamente di sacralizzare la nostra vita
sono la determinazione, lo sforzo e il tempo.
Questultimo forse laspetto pi difcile
da accettare, soprattutto per noi occidentali,
propugnatori e amanti del tutto e subito. Ci
sia chiaro che il cambiamento autentico non
avviene dal giorno alla notte, ma pu essere
frutto solo di un prolungato e costante sforzo.
Bisogna sempre tener presente che es-
senziale avere un atteggiamento realistico,
valutare con grande cura e attenzione la si-
tuazione concreta in cui ci si trova mentre si
procede verso lobiettivo nale. Dobbiamo ri-
conoscere le difcolt intrinseche del cammi-
no, sapere che possono occorrere tempo e
sforzo costante. (Howard C. Cutler, con Dalai
Lama, Larte della felicit)
Laspirante in realt senza rendersene bene
conto sta cercando il giusto equilibrio dentro
di s, quello che gli consentir di muoversi
nella vita con sempre maggiore sicurezza e
ducia. Ed proprio nel mondo, nella sua
Letteratura e spiritualit
Curatore: Anna Todisco

ESISTENZA SACRALIZZATA
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quotidianit, che egli trover la fucina e rin-
verr gli attrezzi necessari per trasformare la
sua coscienza e, conseguentemente, il suo
atteggiamento in relazione agli altri e alla vita,
sviluppando una sempre maggiore consape-
volezza, una attenzione sempre pi amorevo-
le verso gli altri e la vera pace nella mente e
nel cuore.
C un racconto riportato da Tolstoj, quello
delle tre domande dellImperatore, che pu
essere molto interessante per riettere sul
corretto modo di condurre la vita.
Un giorno, un certo imperatore pens che
se avesse avuto la risposta a tre domande,
avrebbe avuto la chiave per risolvere qualun-
que problema:
Qual il momento migliore per intraprendere
qualcosa?
Quali sono le persone pi importanti con cui
collaborare?
Qual la cosa che pi conta sopra tutte?
Limperatore eman un bando per tutto il
regno annunciando che chi avesse saputo ri-
spondere alle tre domande avrebbe ricevuto
una lauta ricompensa.
Ovviamente furono tante e diverse le rispo-
ste che gli giunsero, senza che nessuna di
esse lo soddisfacesse. Dopo notti di riessio-
ni, limperatore decise di recarsi da un saggio
eremita che aveva fama di essere illuminato.
Per essere accettato dal santuomo indoss
semplici abiti di contadino e si arrampic da
solo sulla montagna, ordinando alla sua scor-
ta di attenderlo ai piedi del monte.
Giunto in cima trov il vecchio eremita che,
molto affaticato, lavorava la terra con grande
sforzo. Tent di porgli le domande, ma senza
ricevere risposte. Gli offr il suo aiuto, leremi-
ta lo ringrazi e si ferm a riposare. Dopo aver
scavato un po limperatore ritent, ancora
una volta senza successo. Continu a vanga-
re per ore, dopodich rifece le domande al
vecchio, ma questa volta furono interrotti dal
sopraggiungere di un uomo gravemente feri-
to. Limperatore si adoper per salvare luo-
mo che, in seguito, si scopr essere un suo
nemico, intenzionato ad ucciderlo. Di fronte
alla generosit del sovrano luomo si ricredet-
te, implor perdono e i due si riconciliarono.
Prima di tornare a palazzo limperatore volle
riproporre le tre domande alleremita che gli
disse che le domande avevano gi avuto ri-
sposta e gli spieg:
Se ieri [] non mi avessi aiutato a scava-
re questi solchi, saresti stato aggredito da
quelluomo sulla via del ritorno. [] Perci,
il momento pi importante era quello in cui
scavavi i solchi, la persona pi importante
ero io, e la cosa pi importante da fare era
aiutarmi. Pi tardi, quando arrivato il ferito,
il momento pi importante era quello in cui
gli hai medicato la ferita, [], la persona pi
importante era lui e la cosa pi importante da
fare era medicare la sua ferita. Ricorda che
c un unico momento importante: questo.
Il presente [] La persona pi importante
sempre quella con cui siamo [] La cosa che
pi conta sopra tutte rendere felice la per-
sona che ti sta accanto, perch solo questo
lo scopo della vita.
Anna Todisco
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La parola Karma un termine sanscrito che
vuol dire azione. Negli ultimi tempi con lav-
vento della new age inizia ad essere cono-
sciuta anche in occidente, ma ancora non
bene utilizzata. Spesso, purtroppo, impie-
gata quando viene percepita una situazione
negativa ed associata ad un destino avverso.
Mario Ingaramo nel libro Il Karma del semi-
nare e del raccogliere seguendo unanalisi
fonetica attenta alla tradizione Ind ci spie-
ga che la parola Karma signica lazione che
prolungando i suoi effetti nel tempo diviene
la materia della nuova formazione. Perso-
nalmente quando cerco di comprendere la
legge di causa ed effetto mi rifaccio allinse-
gnamento di Massimo Rodol, che deni-
sce il Karma come la spinta allazione. Ogni
particella presente nella creazione si muove
perch spinta allazione dalla Volont di Esse-
re emanata dal progetto profondo. La vita
unazione incessante che tutto trasforma in
accordo con il modello interiore, e si manife-
sta nello spazio e nel tempo secondo la legge
della causa e delleffetto. La spinta allazione
porta prima o poi alla luce tutte le potenzia-
lit presenti nella materia, comunque lo svi-
luppo possibile in accordo con larchetipo
presente nei piani pi sottili della vita ed
riconoscibile nellattivit. Il concetto di Kar-
ma alla base del pensiero indiano e alcu-
ni dei suoi aspetti emergono nei Veda, nelle
Upanishad e negli insegnamenti buddisti. I
Veda ci insegnano che possiamo contattare
le forze della vita attraverso unatto rituale
chiamato Karman, cio possiamo connetter-
ci alle energie vitali attraverso unazione ar-
monica che permette di riconoscere ci che
esiste dallinizio dei tempi. Le Upanishad ci
mostrano laspetto energetico del Karma e le
sue implicazioni sottili che permangono oltre
lesaurimento dellazione svolta. Il Buddismo
con la legge del Karma esalta la responsabili-
t individuale a cui nessuno pu sfuggire, no
a quando non si percorre la Via di Mezzo che
conduce allilluminazione. In altre parole se
lazione segue l Ottuplice Sentiero indicato
dal Budda non rimane legata al frutto della-
zione, in questo modo cessa di alimentare la
sofferenza divenendo invece fonte di risve-
glio alla Vera Realt. Nella tradizione cristiana
e nella scienza moderna si possono rileva-
re alcuni indizi che ci possono far pensare
che la legge del Karma conosciuta anche
in occidente dagli esseri con un certo grado
di coscienza. Infatti San Paolo nel Nuovo Te-
stamento ci avvisa che luomo raccoglier ci
che ha seminato, ed anche nel Padre Nostro
emerge un riferimento al Karma quando vie-
ne invocata la remissione dei debiti. Anche
la sica classica pu essere usata per cono-
scere aspetti formali della legge del Karma,
infatti si fonda sul principio deterministico
Il Raja Yoga e lesoterismo
Curatore: Luca Tomberli
IL KARMA, LA LEGGE
DI CAUSA ED EFFETTO (I PARTE)
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della causa e delleffetto. Ad onor del vero
questo principio stato messo in discussio-
ne nellultimo secolo dal principio di indeter-
minazione di Heisemberg, che sostituisce
nellinnitamente piccolo la causalit con la
probabilit. Comunque Einstein era in disac-
cordo rispetto ad alcune fughe in avanti della
sica quantistica e difendeva strenuamente
la causalit stretta. Nonostante tutto quanto
scritto no ad ora, la teoria del Karma appli-
cata ad una singola vita non d delle risposte
esaurienti a certi accadimenti negativi, che
invece se ricompresi attraverso lipotesi della
reincarnazione iniziano ad assumere un altro
signicato. Lessere umano per uscire dalla
fase della sofferenza ne a se stessa deve
iniziare ad accettare che sotto il dominio della
Legge del Karma il caso non esiste, e che la
sua vita segue antiche traiettorie tracciate da
molto tempo, ma che possono essere modi-
cate attraverso la consapevolezza dellazione
presente. Non appena riconosciamo come
possibile la continuit della coscienza inizia-
mo a capire che non esiste nulla nei nostri
corpi di manifestazione che non abbia la sua
storia e che non sia portatore di una necessi-
t intrinseca da realizzare. Ognuno di noi ha
la sua specicit in quanto il risultato di un
insieme di cause presenti da milioni di anni.
La legge di causa ed effetto uno dei pila-
stri su cui si basa la scienza della vita, infatti
la trasformazione della coscienza avviene di
pari passo con la consapevolezza delle moti-
vazioni che ci spingono ad agire. L importan-
za di conoscere la legge del Karma non tan-
to per speculare su aspetti metasici, ma
necessaria per poter vivere meglio. Dato che
ogni espressione dellessere regolata dalla
legge del seminare e del raccogliere, esserne
consapevoli ci permette di vivere in maggiore
armonia con gli impulsi vitali presenti in noi
ed in ogni cosa. Lessere umano in cam-
mino verso la strada della perfezione e tutto
ci regolato dalla legge di causa ed effetto.
Per non essere soggetti alla legge del Karma
non basta averla compresa razionalmente,
occorre invece sospendere le modicazioni
della mente afnch la luce dellanima mo-
tivi le azioni, cio bisogna realizzare lo Yoga.
La vera comprensione della legge del Karma
pu avvenire soltanto nel tempo, attraverso
esperienze successive che puricate ed inte-
grate dalla luce dellanima verranno integrate
dalla coscienza. Tutto ci, una volta realizza-
ta lunione della coscienza, rappresenter il
dono che verr offerto nella Casa del Padre.
Luca Tomberli
8
Tutti conosciamo almeno una persona che,
per un nonnulla, solita sbottare. E proba-
bilmente tutti, almeno una volta, parlando di
lei, abbiamo detto: E una mina vagante!.
Ebbene, anche se ci abbiamo fatto poco
caso, questa espressione popolare quanto
mai azzeccata! Per rendercene conto, suf-
ciente raccogliere qualche informazione sulle
mine e sulle... persone.
Cominciamo dalle prime. Una mina, di tipo
terrestre, un ordigno realizzato per esplo-
dere quando un veicolo o una persona vi pas-
sano sopra. Schematicamente, costituita
da tre componenti essenziali: la carica esplo-
siva, il dispositivo di innesco e il corpo atto a
contenere il tutto. La carica un esplosivo
ad alto potenziale di tipo stabile, ovvero che,
per ragioni di sicurezza, non sensibile alle
sollecitazioni meccaniche e termiche, e per
questa ragione, per esplodere, ha bisogno di
essere innescata. I dispositivi di innesco han-
no proprio questa funzione. Possono essere
di vario tipo, a seconda della modalit con la
quale agiscono: meccanica, elettrica, chimica
e cos via. Tutti sono, per, caratterizzati dalla
presenza di due parti essenziali: una piccola
carica esplosiva, molto sensibile ai colpi e/o
al calore, la cui esplosione determina quella
della carica vera e propria, e un meccanismo
di attivazione della prima. Per fare un esem-
pio, nel caso pi semplice dellinnesco mec-
canico, una pressione o uno strappo liberano
un percussore a molla che, urtando la piccola
carica, ne provoca la detonazione. Ora, da
queste semplici conoscenze tecniche, si de-
duce che, afnch una mina terrestre esplo-
da, occorre che siano contemporaneamente
soddisfatte queste tre condizioni: che la cari-
ca vera e propria sia attiva, che il dispositivo
di innesco sia funzionante e che qualcuno
o qualcosa la calpesti. Se anche una sola di
queste circostanze viene a mancare, la mina
non esplode. In questa possibile casistica, a
noi interessa analizzare le seguenti tre pos-
sibilit. Prima. La mina non esplode perch
niente o nessuno vi passa accidentalmente
sopra. Possiamo dire che per questa volta
andata bene, ma il pericolo di esplosione
esiste eccome e si concretizzer non appena
la mina verr calpestata. Seconda. La mina
non esplode perch qualcosa si inceppa nel
dispositivo di innesco. Anche per questa vol-
ta si pu dire che le cose sono andate bene,
ma, come nel caso precedente, il pericolo
continua a sussistere e prima o poi... Terzo.
La mina non esplode perch la carica vera e
propria stata deliberatamente rimossa dagli
articieri. In questo caso, la condizione di si-
curezza reale, perch, indipendentemente
dal fatto che da quel momento in poi qualcu-
no o qualcosa la calpesti e il dispositivo di in-
nesco continui a funzionare, quella mina non
Antica saggezza e scienza moderna
Curatore: Gianluca Fontana
MINE VAGANTI
DELLA... COSCIENZA
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potr pi scoppiare.
Vediamo, ora, cosa si pu dire delle... per-
sone. Secondo la scienza esoterica, lessere
umano non semplicemente costituito dal
suo corpo sico, bens anche da altri corpi
che, per la nezza della materia da cui sono
composti, ad oggi ancora sconosciuta alla
scienza ufciale, sono detti corpi sottili. Essi
interpenetrano il corpo sico e ne debordano
per un certo spessore, formando quellalone
noto come aura. Il primo di essi leterico,
nel quale circola il prana, grazie al quale il
corpo sico mantenuto coeso e vitale. Il
secondo lastrale, responsabile della capa-
cit delluomo di provare passioni, emozioni
e sentimenti. Il terzo, inne, il mentale,
dal quale dipende la possibilit dellessere
umano di formulare pensieri. Questi tre corpi
sottili, insieme a quello denso, fanno luomo
quale noi lo conosciamo, ovvero un essere in
grado di agire-sentire-pensare, che, vita dopo
vita, accumula esperienze piacevoli e doloro-
se e cos si evolve. In ciascuno dei tre corpi
sottili poi, e precisamente lungo lintera co-
lonna vertebrale e nella testa, esistono i sette
centri di archivio e controllo della coscienza
umana, noti come chakra. In linguaggio in-
formatico, i sette chakra potrebbero essere
deniti gli hard-disk della coscienza, poich
in essi sono registrate, come sotto forma di
software, le innumerevoli esperienze siche-
emotive-mentali che quel dato essere umano
ha compiuto nel suo lungo ciclo di incarnazio-
ni, da quelle pi piacevoli a quelle pi doloro-
se. Questi software sono fondamentalmente
di due tipi: quelli ancora totalmente o parzial-
mente attivi e quelli ormai disattivati. I primi
sono esperienze avvenute in una data incar-
nazione che, come si dice, non sono ancora
state integrate, ovvero superate del tutto, e
ogni qualvolta nel presente si verica una si-
tuazione che in qualche modo ricorda quelle-
sperienza, la persona in questione viene
come sbalzata indietro nel tempo e costretta
a vivere il presente come se fosse il passa-
to. In scienza esoterica, queste esperienze
traumatiche sono conosciute come immagi-
ni karmiche. Per capire meglio, facciamo un
esempio. Supponiamo che, in una data incar-
nazione e per ragioni che qui non analizziamo,
una persona abbia subito dei gravi abusi di
tipo sessuale. Quellesperienza, a suo tem-
po, ha determinato in lei delle sensazioni si-
che, delle emozioni e dei pensieri molto dolo-
rosi che sono stati registrati in ogni dettaglio
nei suoi chakra. Se nellincarnazione in cui il
trauma avvenuto quella persona, come
normale che sia, non ha avuto modo di elabo-
rarlo, ovvero di superarlo del tutto, nella vita o
nelle vite successive, a livello inconscio, per
esprimerci in termini psicologici, quel trauma
rimarr e da quelle profondit della coscien-
za condizioner la sua vita, impedendole, per
esempio, di avere una serena vita sessuale.
Un po come se, il suo inconscio, nei momen-
ti di intimit, vedesse nel compagno che ha al
suo anco lo stupratore di un tempo. In que-
sto senso, si pu parlare di software ancora
attivo. Se, invece, il trauma stato comple-
tamente elaborato, esso perde il potere di
condizionare la vita presente della persona,
pur rimanendo registrato negli archivi della
sua coscienza (con la possibilit, poi, di esse-
re consultato a quellelevato stadio evolutivo
noto come quarta iniziazione, allorch lesse-
re umano acquisisce il potere di conoscere le
proprie vite precedenti...). In questo senso, si
pu parlare di software non pi attivo.
E tutto questo che relazione ha con... le mine
terrestri? Beh, riconsideriamo lesempio ap-
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pena fatto. E supponiamo, ancora per moti-
vi che qui non discutiamo, che nellinfanzia
della vita presente di quella persona gli abusi
sessuali di un tempo si siano ripetuti, per
in forma pi leggera. Questa persona non ha
minimamente idea del grave trauma che le
successo in una vita precedente, perch,
al suo livello evolutivo, non pu conoscere le
proprie vite precedenti, mentre molto proba-
bilmente ricorda quanto accadutogli da bam-
bina in questa vita. Ora, che cosa succede a
questa persona, quando, supponendo che
sia una donna, il suo nuovo compagno, per
esempio, si comporta nellintimit in modo
pi passionale dei precedenti? Non difcile
immaginarlo. Anzitutto, il ricordo abbastanza
doloroso dellinfanzia riemerge, vivo, nella
sua crudezza. Ma questo, ahim, il meno.
Questo ricordo, infatti, quasi istantaneamen-
te, riporta la persona, a livello di percezio-
ni, molto indietro nel tempo, in quella vita
precedente in cui le accadde laltro trauma,
quello estremamente doloroso. E sono quel-
le sensazioni siche, quelle emozioni e quei
pensieri che, riemergendo dalle profondit
dellinconscio, invadono la sua coscienza, e,
in sintesi, le fanno sentire, e magari anche ve-
dere, il suo compagno come il violentatore di
un tempo. Come possa reagire una persona
che si venga a trovare in queste condizioni,
facile immaginarlo: scoppiando, proprio il
caso di dirlo, e destando il pi grande degli
sconcerti in chi le vicino. A questo punto
dovrebbe risultare chiara lanalogia tra imma-
gini karmiche e mine terrestri. Nellesempio
citato, il nuovo compagno, che si comporta
nellintimit di coppia in modo pi passionale
dei precedenti, come luomo che calpesta
la mina e mette in funzione il meccanismo
di innesco; il ricordo del pi leggero trauma
infantile come la piccola carica di innesco; il
trauma profondo subito in una vita preceden-
te come la carica di scoppio vera e propria.
Per completare lanalogia, possiamo dire che,
anche in questo caso, la persona pu, come
la mina, non scoppiare per tre diverse ragioni.
La prima. Con laltro sesso decide di avere
rapporti solo di amicizia, escludendo cos la
dimensione sessuale. Il pericolo rimane e
alla prima occasione favorevole si concretiz-
zer. La seconda. Sperare di trovarsi in una
condizione sicamente e psicologicamente
favorevole tale per cui il triste ricordo dellin-
fanzia non emerga. Anche in questo caso, il
pericolo non affatto scongiurato e prima o
poi... La terza. Affrontare e risolvere alla radi-
ce il trauma doloroso subito in una vita prece-
dente. Questa la vera messa in sicurezza,
perch fatto ci, il pericolo cesser di esiste-
re. Naturalmente quello fatto solo uno dei
mille esempi che si potrebbero citare e che
ognuno, pensando alla propria vita, pu indi-
viduare, vuoi in un ambito o in un altro. Ecco
perch gli esseri umani ordinari, chi pi chi
meno, sono tutti mine vaganti. Ed ecco per-
ch, chi tra loro, reso pronto dallevoluzione,
decide di impiegare gli strumenti tramandati
dallantica saggezza per dissolvere le proprie
immagini karmiche o traumi di un tempo, ,
di fatto, un articiere della... coscienza.
Gianluca Fontana

11
In questo articolo ho sentito la necessit din-
terrogarmi sul problema di quanto possano es-
sere integrabili fra loro misticismo e razionalit
nella consapevolezza che la Luce dellAnima
trascende queste modalit. In altri termini cer-
care di individuare quale pu essere la radice
che sta alla base di queste due vie spirituali,
apparentemente tanto diverse, ma tali per
davere un comune denominatore che condu-
ce chi le segue ad un unico traguardo: lunione
con la Realt. Ho quindi preso quale riferimento
linsegnamento della voce Claudio presenta-
tasi nelle comunicazioni del Cerchio Firenze 77
avvenute tramite la veggenza di Roberto Setti.
Il maestro Claudio ha dato un insegnamento
che per me si pone quale imprescindibile cardi-
ne di qualsiasi percorso esoterico. Si riassume
in poche parole, sembra facile e pu apparire
non nuovo, Socrate a suo modo lo ha enunciato
duemila anni fa, e si sintetizza cos: CONOSCI
TE STESSO ovvero PORRE ATTENZIONE;
ESSERE CONSAPEVOLI; COMPRENDERE.
Il tutto sostenuto dalla convinzione che la Re-
alt nella quale siamo immersi in ESSERE e
non in DIVENIRE. Prover a spiegare meglio,
pur essendo convinto che soltanto lintuizione
pu farne capire lessenza.
Qui ed ora il grido che lanima emette e
Qui ed ora signica PORRE ATTENZIONE.
Attenzione a che cosa? AllINTENZIONE.
A ci che motiva il comportamento in ogni
istante di vita, anche il meno signicativo, sen-
za ossessione e soprattutto senza giudizio; per
nessuno esiste colpa, c soltanto lEssere cio
la Coscienza, che in tutte le sue innumerevoli
gamme si esprime come pu. Lattenzione con
lesercizio diviene CONSAPEVOLEZZA e que-
sta nel tempo si trasforma in COMPRENSIO-
NE cio in nuovo sentire di coscienza. Mi rendo
conto che nellesprimermi cos seguo la logi-
ca del divenire, assai difcile rendere lidea
che tutto gi l. Il nuovo ed il vecchio sentire
sono in una successione distanti rappresen-
tati nellEterno Presente. Capire questo vuol
dire dare un colpo decisivo allespansionismo
dellio, che invece vorrebbe nutrirsi della gloria
di un paradiso, quale dalle varie chiese ci viene
prospettato. In sostanza lintenzione lessen-
za di tutto, quello il parametro che legittima
anche il pi apparentemente elevato sentiero
spirituale. Chi si avvia a seguire discipline, eso-
teriche o no, per prima cosa dovrebbe doman-
darsi perch le segue, qual la qualit della pro-
pria motivazione, ma non deve esserci giudizio,
ogni esigenza ha valore, perch esprime uno
stato del sentire di coscienza, per importante
esserne consapevoli. Spesso viene gabellato
per amore al prossimo o spiritualit la normale
anche se umana necessit di fare grande lego.
Lantico motto dei cavalieri templari, Non nobis
Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam,
(Non a noi o Signore, non a noi, ma al tuo nome
Conoscere la conoscenza
Curatore: Andrea Innocenti
LINTENZIONE OVVERO
LESSENZA DELLAGIRE
12
d gloria) appare oggi fuori moda, ed in parte
giusto che sia cos, perch nasconde secoli di
repressione della natura umana, ma nella sua
essenza esprime la grande verit che anche il
Dio Krishna nella Bhagavad Gita ha enunciato
ad Arjuna, luomo avvolto nelle angosciose spi-
re della sua coscienza: Tu hai un diritto partico-
lare (privilegio particolare alla condizione uma-
na) allazione, ma in nessun caso un diritto ai
suoi frutti; non essere come uno che dipende
dal frutto del karma; e non sia in te neanche
attaccamento alcuno alla non-azione . Mi piace
concludere questo articolo con una splendida
comunicazione di una Voce misteriosa presen-
tatasi inaspettatamente al Cerchio Firenze 77
ed annunciata da Kempis con le parole Ascol-
tate reverenti!. Roberto era in levitazione ed
a detta dei presenti lenergia che avvolgeva la
stanza era elevatissima e fortemente pervasa
da grande spiritualit. La sostanza del messag-
gio non d scampo a chi, mistico o razionalista,
onestamente osservi le intenzioni delle proprie
azioni.
Perci tu avrai capito la vita: Non quan-
do tu farai il tuo dovere in mezzo agli uo-
mini, ma quando lo farai nella solitudine.
Non quando, pur raggiunta la notoriet, po-
trai avere una condotta esemplare agli occhi
degli uomini, ma quando lavrai e nessuno
lo sapr, neppure te stesso. Non quando tu
farai il bene e ne vedrai gli effetti, ma quan-
do lo farai e non ti interesser avere gratitu-
dine, n conoscere lesito del tuo operato.
Non quando tu potrai aiutare efcacemente
e disinteressatamente, ma quando aiute-
rai pur sapendo che il tuo aiuto a nessuno
serve, neppure a te stesso. Non quando tu
ti sentirai responsabile di tutto ci che fan-
no i tuoi simili, ma quando conserverai in-
tatto il senso della tua responsabilit, pur
sapendo di essere lunico uomo al mondo.
Non quando tu avrai compreso che tutti gli
esseri hanno gli stessi tuoi diritti, ma quando
tratterai lessere pi umile della Terra come se
fosse Colui che ha nelle Sue mani le tue sorti.
Non quando tu amerai i tuoi simili, ma quando
tu stesso sarai i tuoi simili e lamore.
Andrea Innocenti
13
Tentare di descrivere le energie che infor-
mano la coscienza umana e le strutture che
consentono a questa coscienza di esprimer-
si, potrebbe essere unopera mastodontica.
Il voler concentrare poi questa descrizione in
qualche articolo diventa necessariamente ri-
duttivo. Mi ripropongo senzaltro di affrontare
in altra sede, e con ben altri spazi, la comples-
sit di questi argomenti, consentitemi per,
su questa rivista, di fare comunque qualche
schematico accenno a queste profonde real-
t della vita. Nel farlo mi avvarr fondamen-
talmente dellincrocio di due strumenti, da
una parte la codica precipitata nel tempo
in quella che chiamiamo scienza esoterica,
e dallaltra la mia percezione, afnata in qua-
rantanni di pratiche yogiche e meditative,
che mi ha consentito di vedere direttamente
le strutture di cui andr parlando.
Dal cuore delluniverso no alla pi piccola
particella, la vita un rincorrersi di forze che,
dallalto verso il basso, dal grande al piccolo,
dispensano nutrimento, coscienza e dinami-
che vitali. Saltando molti passaggi, possiamo
dire che la nostra galassia nutre il Sole, il qua-
le, a sua volta, nutre tutti i pianeti, e in par-
ticolare, ma solo perch ci interessa di pi,
anche la Terra, sulla quale vive questa effer-
vescente umanit.
Lincontro del usso vitale del Sole con la
luce del cuore della Terra d vita alla Madre di
tutte le Potenze, la divina Shakti della tradizio-
ne indiana, altrimenti detta Kundalini, lener-
gia vitale che alimenta tutte le forme di vita di
questo pianeta.
In primo luogo essa pu essere vista come
un mare di fuoco, ovviamente non sico,
contenuto allinterno della Terra. Bisogna
specicare per, data linadeguata percezio-
ne umana, che riduce di molto il vero campo
della coscienza, che questo fuoco vita allo
stato puro, potenzialit che dovr esprimersi
attraverso ogni singola vita del pianeta, esi-
stita, esistente e futura. Tutte le possibilit
che devono manifestarsi attraverso la vita del
Logos planetario, tutti gli archetipi vitali che
dovranno essere sviluppati sulla Terra, trova-
no fondamento nelle immense capacit della
Madre del Mondo. Visto in chiave moderna,
possiamo considerare Kundalini come un im-
menso data base, in grado di far funzionare
tutti i programmi che devono girare su questa
palla ruotante nelluniverso.
Esotericamente possiamo dire che la Shakti
fornisce il campo di esperienza e di realizza-
zione a quella volont di esistere che si espri-
me attraverso lanima del mondo, consen-
tendo alla coscienza del pianeta di evolvere
attraverso questa dialettica. leterna dina-
mica che lega insieme le Vite, del Padre, che
rappresenta la volont di essere, dello Spirito
Santo, che rappresenta la materia che con-
Il Sentiero Iniziatico
Curatore: Massimo Rodolf
KUNDALINI E
I TRE CHAKRA AL DI SOTTO
DEL DIAFRAMMA (I PARTE)
14
sente lincarnazione, e del Figlio, che esprime
la coscienza che nasce da questo incontro.
Spirito, Materia e Coscienza, Potenza, Intelli-
genza e Amore, cos potrebbero anche esse-
re chiamate queste forze, tralasciando tutte
le altre trinit, elaborate dalle svariate tradi-
zioni di tutto il mondo in tutte le epoche.
Il progetto evolutivo universale, applicato a
questo pianeta, si vede in opera nellanato-
mia e nella siologia di tutto ci che esiste.
Non esiste creatura, animata o inanimata,
che strutturalmente, e potremmo dire anche
meccanicamente, non sia collegata al mare
di fuoco della grande Madre del mondo. Un
enorme reticolo di canali collega individual-
mente ogni essere a questo grande serba-
toio energetico, e fa s che in ogni forma
vivente su questo pianeta possa avvenire
lincontro della Potenza del Padre con la Sa-
pienza dello Spirito Santo, che rende possibi-
le la nascita del Figlio, il Verbo che si fa carne,
la Coscienza, che possiamo anche semplice-
mente chiamare Amore.
Kundalini pu anche essere vista come la re-
alizzazione del proprio progetto di vita, visto
che possiamo pensare che allinterno della
enorme potenzialit contenuta nel cuore di
luce della Terra trovi spazio anche tutta lin-
formazione che riguarda la mia evoluzione,
proprio come un le salvato nel computer. In
questo modo, la mia coscienza, individuale
s, ma parte inscindibile di quellunica vita a
cui appartengo, si collega alla coscienza del
pianeta. Ognuno poi, a seconda del proprio
livello evolutivo, disporr, in una data incarna-
zione, di maggiore o minore energia, ossia
potenzialit realizzative, ma questo per-
fettamente in accordo con i tempi ed i ritmi
dellevoluzione sia individuale che planetaria.
La connessione tra lindividuo e lenergia
Kundalini del pianeta, strutturalmente, avvie-
ne in un modo che, in una certa misura,
stato trasmesso dalle tradizioni esoteriche.
Quello che io vedo quanto segue: dallap-
parentemente indistinto mare di fuoco si pu
notare, al di sotto della persona, ad una certa
profondit nel terreno, una specie di ampolla,
che racchiude la parte individuale di quella
immensa energia. Da quel punto, la quantit
di fuoco, necessaria allindividuo, sale no a
poco sotto la base della colonna vertebrale,
dove questo canale di luce si avvolge per tre
spire e mezzo. Da quellavvolgimento, che in
realt determina anche il nome infatti, fra
i vari etimi, kundala ci rimanda alla spirale e
allavvolgersi lenergia continua a salire, in
modo triplice, un po come i li della corren-
te elettrica, positivo, negativo e neutro, o se
preferite rajas, tamas e sattva. Si connette,
di l a poco, con Muladhara chakra, il centro
energetico situato alla base della colonna ver-
tebrale, per la precisione nel Gioiello nel Cuo-
re di questo Loto, che rappresenta la struttu-
ra pi interna ed essenziale di questo nostro
centro di coscienza.
In questo modo la Shakti si connette al mio
essere, dalla Caverna del mio Fuoco, il Divino
Serpente si erge al di sopra e si avvolge per
tre spire e mezzo, il Padre, il Figlio, lo Spi-
rito Santo e la loro sintesi. In questo modo
giunge sino al Cristallo, Porta dingresso della
mia vita, Colui che ltra i ussi delle energie,
secondo necessit. Poi il Serpente entra nel
Giardino e si avvolger, nel tempo e nello
spazio, a ogni ramo dellAlbero, donandomi
la conoscenza del Bene e del Male, attraver-
so tutte le esperienze che ladempimento del
mio Dharma mi obbligher a fare. Almeno
che mangiare una mela sia servito a qualco-
sa... capite che molto ancora ci potrebbero
15
dare i miti, le leggende e le fantastiche co-
smogonie di tutte le tradizioni.
Luniverso che ognuno di noi rappresenta na-
sce da un unico punto, posto al centro del
petto, il nostro vero cuore spirituale, quello
che in India chiamano Jivatman, lessenza
universale individualizzata nella manifestazio-
ne della mia coscienza. Dal cuore nascono i
sette Sentieri, le sette Vie, i canali energetici
che danno vita ai sette chakra, i centri ener-
getici principali attraverso i quali esprimer
tutta la mia vita e tutte le mie vite. A loro vol-
ta, questi sette punti del mio essere, ognu-
no esistente su sette piani, sono alimentati,
sia dalla luce che discende dallalto dellani-
ma, Shiva, che da quella che sale dal basso,
Shakti, e lincrocio della luce di queste ener-
gie risulta pi evidente nel chakra del cuore,
Anahata, il cui simbolo la stella a sei punte,
data a sua volta dalla sovrapposizione dei due
triangoli che rappresentano rispettivamente
lenergia maschile e quella femminile, il Pa-
dre e la Madre, o Spirito Santo.
I sette Saggi dinnanzi al Trono di Dio, i sette
chakra, rappresentano le sette grandi qualit
della vita attraverso le quali ci manifesteremo
nel tempo, danzando tutta la danza della cre-
azione. Da ognuno di questi centri si diparto-
no un certo numero di nadi, fasci energetici,
che veicolano progressivamente lenergia,
che vita e che coscienza, a ogni parte del
nostro essere, su tutti i piani dellesistenza,
da quello sico a quello spirituale. In primo
luogo la indirizzano a chakra minori, anche se
di una certa importanza, come ad esempio il
fegato, che coincide con Surya chakra, luogo
molto importante della nostra coscienza, per
poi ridistribuirla no al pi piccolo atomo che
ci compone.
Kundalini, cos come, del resto, anche lener-
gia che discende dallanima, dovr attraver-
sare progressivamente tutto il sistema dei
chakra, portando luce ad ogni angolo delles-
sere. In realt queste due energie si manife-
stano allunisono, essendo una la testimo-
nianza dellaltra, anche se, per motivi che non
indagheremo ora, nelle tradizioni esoteriche,
si sempre posto maggiormente laccento
sul risalire di Kundalini, piuttosto che sul di-
scendere di Shiva. Il dato di fatto che, man
mano che progrediamo nella comprensione
della vita, attraverso una profonda alchimia,
rendiamo possibile alla nostra struttura di
coscienza albergare frequenze sempre pi
elevate e potenti, no alla completa illumina-
zione.
Veramente molto di pi sarebbe necessario
dire, e si potrebbe, su questi argomenti, ma
tant il limite che ci imponiamo in questo
contesto. Nella seconda parte di questo arti-
colo prenderemo rapidamente in esame i tre
chakra al di sotto del diaframma, accennando
soprattutto alle qualit emotive e mentali che
sono veicolate e metabolizzate al loro interno
e distribuite alle varie parti della coscienza at-
traverso il complesso sistema di nadi e meri-
diani energetici.
Massimo Rodolf
16
Siamo giunti alla settima fatica di Ercole, che
si svolge nel segno della Bilancia. Abbiamo
lasciato Ercole in Vergine alle prese con la
materia e la sua capacit di rivelare i doni del-
lo Spirito. Le virt richieste erano tolleranza,
compassione e carit, aspetti da conseguire
divenendo sempre pi inclusivi, riconoscen-
do che la dualit della vita fa parte del regno
umano, allinterno del quale, lanima, pu
essere rivelata attraverso la sostanza che si
rinnova continuamente adeguando il ne alle
necessit oggettive.
La materia non quel peso opprimente che
ci incatena, impedendoci la libert di movi-
mento, ma una possibilit di crisi che ci far
rapportare con laspetto terra e con la sua
gravit. La parola crisi ci rimanda alla necessi-
t di accogliere il cambiamento e di accettare
la scelta che ne deriva. Questa parola, infatti,
proviene dal greco krisis, il cui signicato
appunto separazione, scelta o giudizio.
Ercole deve trovare un punto di equilibrio,
luomo comune giunge in Bilancia passan-
do per il segno dello Scorpione oscillando in
modo brusco, mentre luomo pi evoluto vi
giunger passando dal segno della Vergine,
avendo sicuramente acquisito un rapporto
fra Spirito e materia pi equilibrato. In questa
fatica, Ercole, deve catturare un cinghiale e,
malgrado riceva in regalo da Apollo un arco,
lo riuta in luogo della sua amata clava, timo-
roso di uccidere ancora una volta come nella
precedente prova.
Egli costru una trappola e cattur il cinghiale,
ma subito dopo lo liber per catturarlo con le
sue sole forze e non con linganno. A questo
punto egli riprese la sua ricerca incontrando
un amico, il centauro Folo e dimenticando
la sua ricerca, accett di bere in sua compa-
gnia assieme ad un altro centauro di nome
Chirone. Il barile da cui attinsero il vino era
a disposizione di tutti i centauri e non solo di
una parte, ma i tre se ne scordarono ed al ri-
torno degli altri centauri, attirati dalla baldoria,
si scaten una rissa, nella quale Ercole uccise
i suoi due amici.
Questo episodio ci indica la necessit, per
chi intraprende il lavoro in Bilancia, di agire
sempre pi nellinteresse comune e non solo
di una parte. Levento delluccisione dei suoi
due amici simboleggia la necessit della-
nima di vivere una forte crisi in luogo di un
maggiore dominio di se stessi. I centauri era-
no met uomini e met cavalli, erano gli di
Centauro, un glio dApollo e di Stilbe. Essi
vivevano sul monte Pelio in Tessaglia ed era-
no creature brutali, eccetto Chirone e Folo, il
primo fu il tutore di molti eroi greci e ritenuto
saggio e benevolo.
Ercole scapp in montagna dove riprese la
ricerca del cinghiale e con esso lequilibrio
degli opposti. Finalmente lo trov, catturan-
Mitologia e Sentiero Iniziatico
Curatore: Graziano Fornaciari
ERCOLE E LA CATTURA
DEL CINGHIALE DI ERIMANTO
17
dolo con le sue sole forze, lo riport a valle
fra lilarit generale tenendolo per le zampe
posteriori come se portasse una carriola. La
Bilancia contiene in s la capacit di trovare
soluzioni insolite ai problemi che la vita offre,
radicando un senso dellironia certamente
utile nel trasformare in positivo le esperienze.
Questo segno pu oscillare dal pregiudizio
alla giustizia, sicuramente la capacit di dar-
si sempre minore importanza aiuta ad avere
una visione equilibrata degli eventi.
I nati in Bilancia possono soppesare ecces-
sivamente tutte le cose, apparendo, a volte,
esitanti ed indecisi, inoltre, non sono cos si-
curi di voler partecipare alla lotta aggressiva
per conquistarsi un posto. In questo segno
verremo sbilanciati verso lanima e cogliere-
mo che lequilibrio non una condizione sta-
tica ma dinamica. Ah siavrebbe detto mio
padre nativo della Bilancia, qui sta il crocevia
delle nostre esistenze ove domare la perso-
nalit rendendola docile e mansueta alla pro-
gettualit della nostra anima.
Luomo evoluto, ritornando a quanto espres-
so in precedenza, sa cogliere nelle tempe-
ste perfette della vita il nutrimento necessa-
rio, quella dinamicit che propria del karma,
capace di alimentare una sintesi tra Spirito e
materia sempre pi prossima alla peculiarit
propria dellanima, che la capacit di intuire.
Nel caso opposto, luomo comune, vivr una
maggiore staticit, rapportandosi agli eventi
in modo tale da subirne lurto con maggiore
violenza. La discriminante sempre lamore
con la sua prerogativa di accoglienza, senza la
quale tenderemo a preservare e a barricarci,
tesi a respingere ci che arricchirebbe la no-
stra esistenza.
Questo segno ha in s un forte elemento
femminile visto che governato da Venere,
pianeta che armonizza la componente ag-
gressiva maschile. Il segno opposto della Bi-
lancia Ariete, retto da Marte. Il segno della
Bilancia sancisce una maggiore capacit di
servire lumanit, un servizio che deve partire
da un giusto apprezzamento delle qualit al-
trui senza aspettarsi ci che gli altri non pos-
sono dare, infatti, laiuto deve essere dato
entro i suoi limiti. Aiutare il prossimo non
semplice, deve essere n troppo n troppo
poco, ma sicuramente deve tenere conto del-
le risorse della persona.
Il Centauro una costellazione australe che
contiene la stella pi vicina al Sole, Alfa Cen-
tauri, chiamata anche Rigil Kentaurus, il cui
signicato piede del centauro. Unaltra
stella viene chiamata Proxima Centauri (la vi-
cina del centauro) perch leggermente pi vi-
cina alla Terra. Beta Centauri si chiama Hadar,
che vuol dire una di due stelle che stanno
in coppia. Alfa e Beta centauri segnano le
zampe anteriori del centauro e servono come
punti di riferimento per individuare la costella-
zione della Croce del Sud, formata da quattro
stelle a simboleggiare il quaternario o aspet-
to materiale delluomo, la cui trasformazione
alchemica passer per la costellazione del
Lupo, il quale andr incontro alla morte quan-
do luomo raggiunger lequilibrio. Inne, la
costellazione della Corona, tenuta davanti
alluomo che lavora in Bilancia, gloricher la
materia facendola divenire espressione della
mente divina.
I nati in Bilancia intraprendono il loro cammi-
no prossimi allinverno, quando la personalit
ha perso molto del suo vigore.
Graziano Fornaciari
18
Dopo Aquarius e Libra parliamo ora di Gemini
terzo e ultimo segno, ma non per importan-
za, che completa la triplicit di aria. In questo
ciclo zodiacale, infatti, Gemini la costella-
zione pi importante, in quanto attivit, della
croce mobile, grazie alle sue caratteristiche di
uidit e mutevolezza necessarie per provo-
care quei continui cambiamenti e le innume-
revoli esperienze che luomo deve compiere
per acquisire coscienza del suo essere duale,
e per cercare poi di unicare le contrapposte
polarit insite nel suo essere. Di conseguen-
za a ci diviene evidente la ragione per cui
Gemini sia una costellazione dominante per
levoluzione delluomo, ma anche di tutto il
sistema solare, poich essa proprio il sim-
bolo per eccellenza del dualismo che contrad-
distingue lattuale condizione umana.
Gemini racchiude in s il rapporto di tutti gli
opposti, maschile e femminile, corpo e ani-
ma, spirito e materia, interno ed esterno, lio
e il tu, i quali si contrappongono gli uni agli
altri in una continua dinamica conittuale, ma
grandemente creativa, afnch una delle po-
larit cede a vantaggio dellaltra e cos via no
a che la dualit, inizialmente separata, diviene
dualit in equilibrio raggiungendo unarmonia.
Il riconoscimento della dualit un mezzo im-
portante per luomo per realizzare il processo
di individuazione e Gemini sostiene luomo in
questo compito di presa di coscienza di es-
sere doppio ma unico, di essere separato ma
unito. Infatti luomo sotto linusso di Gemini
vive un continuo stato di tensione e una pe-
renne dialettica fra gli opposti e comprende
che la fatica da fare quella di unire le due
polarit del suo essere e di armonizzare lani-
ma con il corpo. Con luso della mente e con
la conoscenza luomo giunge a riconoscere
la propria dualit, percepisce lattrazione e la
repulsione degli opposti, e riconosce che la-
nima bene e la forma male, quando impe-
disce allanima di manifestarsi in tutta la sua
potenza e bellezza.
Il quesito di Gemini a cui dare una risposta
che luomo sia corpo e sia anima. La solu-
zione parrebbe semplice: unire il s inferiore
con il s superiore, vedere laspetto morta-
le fondersi con laspetto immortale, ma per
luomo questo un lungo cammino durante
il quale spesso si perde seguendo lillusione
e troppo spesso ascoltando la voce suaden-
te del s inferiore che lo porta a compiere
nuove esperienze e a perdere il contatto con
lanima, che per un attimo aveva raggiunto,
trascendendo la coscienza sica.
Il dualismo di Gemini viene rappresentato da
due stelle chiamate Castore e Polluce, le qua-
li personicano due costellazioni maggiori, le
sette stelle dellOrsa maggiore e le sette stel-
le delle Pleiadi: le prime due rappresentano
luomo, il microcosmo e le seconde invece
Astrologia esoterica
Curatore: Maria Grazia Barbieri

GEMINI, LAMORE CHE UNISCE
19
rappresentano Dio, il Macrocosmo. Castore
era considerato mortale mentre Polluce era
limmortale e non casuale n privo di signi-
cato il fatto che la stella chiamata Castore
stia riducendo la sua potenza e che la stel-
la chiamata Polluce invece stia aumentando
il suo splendore cos da offuscare il fratello
mortale. Quindi un fratello dove la luce cala
e uno dove la luce cresce, e per luomo
sono il corpo e lanima. Ecco perch nel giro
comune linstabilit e il cambiamento com-
piono la loro opera, e dopo un lungo speri-
mentare portano luomo a riconoscere laltro
s e mentre uno declina, cio il fratello dove
la luce cala, il fratello dove la luce cresce, au-
menta il suo splendore. Ovvero il potere della
materia declina e cresce il potere dellanima.
Castore e Polluce, Pleiadi e Orsa Maggiore,
corpo e anima, sempre nelluomo e nelluni-
verso ritroviamo queste polarit, attivo e pas-
sivo, maschile e femminile e il fatto innegabi-
le che la loro unione, il loro fondersi insieme
danno origine alla vita su tutti i piani e su tutti
i livelli.
Cos i sette raggi provenienti dalle sette stel-
le dellorsa maggiore, che esprimono lener-
gia del padre e del volere, si fondono con le
energie passive e femminili delle sette stelle
delle Pleiadi, le quali accolgono ed informano
le energie dellOrsa Maggiore. Cos Castore,
il mortale, e Polluce limmortale, che come
racconta il mito, sono completamente diver-
si ma totalmente uniti dallamore fraterno
al punto che uno vorrebbe morire al posto
dellaltro. Cos il Caduceo, simbolo di Mercu-
rio, pianeta reggente di Gemini sul piano della
personalit, che ha intorno a s i due serpenti
che stanno a rafgurare i nadi Ida e Pingala, i
quali avvolgono Sushumna, collegando i set-
te chakra spirituali, e che stanno a signicare
lattivo e il passivo, il maschile e il femminile
che poi si armonizzeranno e si fonderanno
permettendo la realizzazione dellanima.
Gemini presiede al corpo eterico, quale cu-
stode dellenergia e tramite Mercurio funge
da intermediario fra anima e corpo, rappre-
sentati dalle due stelle Castore e Polluce.
Nelluomo comune il corpo eterico pone
in relazione i corpi della triade inferiore, ma
nel discepolo trasmette energia egoica, cio
pone luomo in contatto con la sua anima,
pone in contatto il s inferiore con il s su-
periore e man mano che luomo procede sul
percorso evolutivo aumenta questa comuni-
cazione e il potere della personalit declina
mentre il potere dellanima cresce.
Mercurio, Venere e Terra, reggenti di Gemini,
formano un importante triangolo energetico
che lavora per levoluzione dellumanit e con
la loro triplice azione trasmettono lenergia di
2 raggio immessa nel sistema solare da Ge-
mini trasformandola in forza e grande attivit.
Mercurio, che esprime il 4 raggio, sem-
pre lintermediario che mette in relazione ci
che in conitto. Pone sempre in contatto
verticale i vari corpi e pone in relazione il 4
regno con il 5 regno, cio regno umano e
regno dellanima, ed ecco perch Venere
regge sul piano esoterico, infatti Venere, 5
raggio, connesso al piano mentale, al piano
dellanima. Fu Venere durante lera di Gemini
a causare la crisi di individuazione portata a
compimento da Leo e consacrata da Virgo.
In quel periodo i signori della Fiamma prove-
nienti da Venere ritennero giunto il momento
di immettere nelluomo animale e primitivo il
principio mentale. Non a caso Gemini rappre-
senta la terza fatica di Ercole poich il terzo
regno era appunto quello animale che arric-
chito del principio mentale diede origine al
20
quarto regno, il regno umano.
Le stelle Castore e Polluce e lenergia del
2 raggio, che Gemini insieme a Virgo e Pi-
sces, porta in manifestazione, controllano
tutti gli opposti polari della grande ruota. Per
ogni paio di opposti, Gemini subentra sem-
pre come terzo fattore al ne di formare una
triangolazione energetica. Questo perch Ge-
mini aiuta a risolvere la dualit trasformando-
la in sintesi e governa lo scambio magnetico
degli opposti polari al ne di fonderli in uno
solo, poich il due deve divenire luno. Allora
i 12 segni zodiacali dovranno fondersi in co-
scienza e diventare sei, e qui Gemini compir
il suo lavoro di fusione attraverso lenergia di
2 raggio.
Gemini una delle costellazioni pi impor-
tanti dellintero zodiaco, e poich diffonde
in tutto il sistema solare laspetto coscienza,
lamore che tutto unisce e che tutto pervade,
signica che lamore sottost a tutto luni-
verso, signica che la vita amore. Lamore
unione e lamore dissolver il dualismo e
fonder gli opposti con la fede che uno non
uccide laltro, la materia non distrugge lo spi-
rito e lo spirito non annienta la materia, ma
non sono altro che espressioni dellamore di
Dio. Gemini connesso al Sole, che il cuore
del nostro sistema solare e controlla il pulsa-
re, il respiro della vita trasmettendo a tutto il
sistema solare energia di amore e di unione,
perch proprio Gemini che insieme allOr-
sa Maggiore e alle Pleiadi forma il triangolo
cosmico del Cristo, triangolo da cui perviene
tutto lamore divino che si diffonde nelluni-
verso.
Inne una costellazione connessa a Gemini
la costellazione del Cane Maggiore a cui
appartiene una stella fra le pi luminose:
Sirio, simbolo dellAnima universale e stella
delliniziazione. Da qui si deduce il fatto che
Gemini connesso in modo particolare alla
Gerarchia, la quale compie ogni sforzo per of-
frire un contatto, un rapporto pi stretto fra il
Cristo e lumanit, facendo risuonare la nota
dellamore, di quellamore libero da ogni per-
sonalismo e sentimentalismo, ma che agisce
con forza per operare a vantaggio di tutti e
non del singolo. Non un caso, come sem-
pre nella vita, che proprio durante il plenilunio
di Gemini, a completamento delle energie li-
berate durante il Wesak, la Gerarchia, sotto
la guida del Cristo, diffonda sullumanit la
volont di bene afnch il Cristo sia vivente
in ogni uomo, afnch lodio sia vinto e gli
uomini possano vivere come fratelli coope-
rando per un mondo migliore. Ecco perch
il plenilunio di Gemini, plenilunio del Cristo,
diventato la festa dellUmanit durante la
quale risuona la grande Invocazione afnch
la luce, lamore e il potere ristabiliscano il pia-
no sulla Terra.
Maria Grazia Barbieri
21
Nel nostro pianeta nessuno dei regni di na-
tura cos perfetto come quello vegetale,
che raggiunge la sua massima realizzazio-
ne attraverso i colori ed il profumo dei ori,
per non parlare di come esprime la sua for-
ma di amore attraverso il processo della fo-
tosintesi clorolliana, partecipando alla vita
incondizionatamente. Come espone il mae-
stro Tibetano, nel trattato dei Sette Raggi, il
regno vegetale lespressione di tre diver-
se qualit: Mediante quella triplice azione
il regno vegetale stato condotto allattuale
condizione di suprema bellezza e allavanza-
to simbolismo del colore. Tali raggi di ma-
nifestazione sono interagenti fra di loro e le
diverse variet di vegetali ne esprimono in
modo evoluto la sintesi. Le tre energie di cui
parliamo sono lamore-saggezza del secondo
raggio, espressioine di magnetismo; lArmo-
nia e la Bellezza del quarto raggio, espressio-
ne delluniformit di colore e che determina
larmonia generale di questo regno in tutto
il pianeta; inne lespressione della tenden-
za verso lalto del sesto raggio, impulso a
consacrare la vita al Sole, datore di quella vita
stessa. Il maestro Tibetano ci ricorda anche
che ogni regno, considerato come un tutto,
unentit, e che la totalit di tutte le sue for-
me ne costituisce il corpo di manifestazione.
Per aiutare a capire chi non conoscesse al-
cunch sullargomento dei Sette Raggi, essi
sono le forze costruttrici e la totalit di tutto
ci che manifesto nelluniverso. Nel loro si-
gnicato elevato, in riferimento allargomen-
to trattato in questa rubrica, si manifestano
anche come perfezione geometrica delle
forme e come luminescenza dei colori. Le
informazioni di natura esoterica ci sono utili
per capire quali siano le qualit ancestrali che
hanno dato origine a questo regno. Attraver-
so la nostra osservazione pratica e il nostro
sentire possiamo discutere tali affermazioni
con meraviglia e stupore. Abbiamo gi par-
lato negli articoli precedenti delle proporzioni
divine universali di cui luomo rappresenta il
microcosmo. Abbiamo anche detto che tali
proporzioni sono vericabili matematicamen-
te e che, applicate alla materia, la rendono
sacra e capace di risuonare con energie pi
elevate tali da creare canali comunicanti tra il
mondo terreno e quello divino. Aggiungiamo
che tutte le forme geometriche regolari espri-
mono proporzioni auriche e la loro presenza
dona armonia e bellezza. Se osserviamo le
varie forme di vita vegetali ci accorgiamo che
in esse sono presenti tali gure, e che anche
luomo le ha riprodotte attraverso larchitettu-
ra nelle costruzioni che ha realizzato; tutto ci
a riprova che i canoni della geometria sacra
sono presenti in ogni forma di vita in questo
universo. Se osserviamo la forma della corol-
la di un ore di campanula notiamo che essa
geometria sacra
Curatore: Enrica Battaglia

LA GEOMETRIA SACRA
ED IL REGNO VEGETALE
22
evoca nella fattispecie gli archi interni in una
chiesa, ed in fondo alla stessa corolla, avente
5 lobi, vi sono stami di colori cos luminosi
che evocano luce divina tanto da risuonare
in fondo allo spazio del nostro cuore. Molte
variet di ori hanno 5 petali, ed il 5 non
un numero qualunque: il quinto elemento
quello oltre il quale la materia cambia la sua
natura; il pentagono, che ha 5 lati, il poli-
gono regolare che contiene, tra le sue linee
interne, il maggior numero di rapporti aurei,
per non parlare del 5 in relazione al pianeta
Venere, nome della dea dellamore e della
bellezza, che nella sua eclittica intorno al sole
disegna un perfetto tracciato a cinque petali.
I bambini, considerati da tempo messagge-
ri divini, disegnano spontaneamente stelle a
cinque punte e cinque sono anche i solidi pla-
tonici, gli unici possibili poliedri regolari con-
vessi sulla base dei quali hanno preso forma
studi successivi di geometria sacra. Il cinque
anche abbondantemente discusso in rela-
zione alla simbologia della Vergine, che ne
rappresenta larchetipo primordiale ovvero la
madre del mondo, la matrix divina, che con-
tiene in s i segreti dellorigine del mondo,
lo Spirito Santo che permea e vitalizza tutto
il creato attraverso la spiritualizzazione della
materia. Anche in botanica sono stati fatti al-
cuni studi in merito ai numeri e alla geometria
delle piante, tant che la llotassi ne diven-
tata la scienza, e, come dice Wikipedia: La
llotassi (termine che deriva dal greco phillon
= foglia e taxis = ordine) una branca della
botanica preposta allo studio ed alla determi-
nazione dellordine con cui le varie entit bo-
taniche (foglie, ori, rami, etc) vengono distri-
buite nello spazio, conferendo una struttura
geometrica alle piante. Seppure nellantica
Grecia fosse gi noto che le foglie delle pian-
te si disponevano secondo schemi geome-
trici, fu Keplero che nel 1600 per primo intu
lesistenza di una relazione tra la llotassi e i
numeri di Fibonacci, che per lappunto sono
in rapporto aurico tra loro, ed in tempi pi
moderni tra i biologi che continuarono queste
ricerche fu il matematico e biologo britannico
DArcy Thompson che osserv come il regno
vegetale avesse una curiosa preferenza per
particolari numeri e per certe geometrie spi-
rali, e come tali numeri e geometrie fossero
strettamente connessi. Se infatti osserviamo
il capolino di un girasole (lassembramento di
tanti orellini che formano il centro del gira-
sole), con stupore scopriamo che al suo in-
terno ha un numero specico di spirali che lo
disegnano in due direzioni, 21 in senso orario,
e 34 in senso antiorario. Il 21 e il 34 sono
due numeri consecutivi della successione di
Fibonacci che, come gi affermato, risultano
in rapporto aurico tra loro. La disposizione
delle foglie attorno agli arbusti, sistemate in
perfette spirali equidistanti, un altro motivo
di meraviglia, ed ancora le foglie che nascono
a coppie di due alla volta attorno al loro ste-
lo in modo specchiato a 180. Altri esempi
si potrebbero fare sullarmonia geometrica,
numerica e cromatica delle piante; tutto ci
ci conduce inequivocabilmente anche allim-
portanza simbolica che ogni pianta o ore o
frutto hanno avuto nella storia delluomo, un
signicato gnostico cos perfetto e aderente
alle leggi universali da evocare laspetto ma-
gico e misterioso della vita e dei suoi segreti
ancora da svelare.
Enrica Battaglia
23
Negli ultimi anni sono comparsi diversi pre-
parati erboristici utili nel sostenere (la parola
non viene scelta a caso), i nostri organi ses-
suali, le loro disfunzioni e le patologie pi
frequenti. Piante sconosciute hanno invaso il
mercato; non capite, come sempre, nel loro
puro e delicato intento. Molti consumatori
ingurgitano compresse pretendendo presta-
zioni eccezionali, dimenticando, spesso, che
ogni alterazione organica ha una causa, che,
per essere risolta, va cercata solo nella nostra
coscienza.
Le piante pi gettonate, oggi, sono: la Pal-
ma nana (Serenoa repens) che nasce come
pianta diuretica e antinammatoria ed in par-
ticolare per le vie urinarie. Questa pianta ha
anche attivit espettoranti, utile in faringiti,
bronchiti e raffreddori. Luso pi frequente
nellipertroa prostatica benigna e nei sinto-
mi ad essa correlati.
Unaltra pianta che viene spesso utilizzata
il Pruno africano (Pigeum africanum), il princi-
pio attivo si estrae dalle radici e dalla cortec-
cia ed usata per le stesse patologie della
Serenoa, quindi, attiva, a livello prostatico.
Il pruno africano, diversamente dalla Sere-
noa, per, contiene tra i diversi principi atti-
vi, gli steroli che agiscono specicatamente
sui metaboliti del colesterolo che inducono,
questi ultimi, le cellule prostatiche alla dege-
nerazione. Mi piace lintegrazione di queste
due piante, una sgombra il distretto, laltra (la
Serenoa), agisce direttamente sui recettori
ormonali impedendo anche, linammazione.
Una terza pianta ancora pi interessante del-
le precedenti il Tribolo (Tribulus terrestris),
poco conosciuta, forse, ai consumatori nor-
mali mentre inserita parecchio negli inte-
gratori degli sportivi, utilizzata molto da chi
pratica body building, perch ha attivit ana-
bolizzante, tonico-energizzante.
Qualche giorno fa, sfogliando un libro di to-
terapia ho notato questa pianta dalla parven-
za discreta
e dai orellini gialli. Mi ha attratto fortemen-
te, ammetto che botanicamente la conosco
poco e parlandone con Massimo Rodol, ab-
biamo preso in considerazione le sue notevoli
attivit esoteriche.
Questa pianta molto potente, agisce come
stimolatore sessuale ma solo perch lavo-
ra alla cause; mi spiego meglio: la pianta in
questione non agisce energeticamente e
direttamente sul distretto urogenitale ma
il suo lavoro parte dallalto e nello speci-
co dallipotalamo e dalliposi imprimendo
direttamente la sua luce, sulla produzione
ormonale. Agisce sullalta parte del corpo
sico-eterico per poi far ricadere a cascata gli
effetti secondari sul distretto genitale. La sua
radianza, come mi conferma Rodol, parte da
e su anatha chakra (casualmente migliora la
Fitoterapia energetica
Curatore: Donatella Donati
UN SINTOMO... UN PERCH
24
circolazione coronaria...), ampliando il suo ef-
fetto su tutto il sistema circolatorio.
Tutto questo per dire cosa?? Forse che anche
le problematiche sessuali derivano da uno
squilibrio ormonale che ha le sue origini a sua
volta dallequilibrio dei nostri chakra, quindi
da quelle che sono, come sempre le energie
che albergano dentro di noi.
Le problematiche sessuali hanno, come gi
risaputo, uno stretto collegamento con ci
che la nostra creativit e a come la espri-
miamo. Qui il fulcro del problema, qui risie-
de in parte, la possibile cura delle disfunzioni
urogenitali e dei problemi sessuali. Poi, per
chi mastica lesoterismo esiste sempre un
karma soggettivo che vincola, comunque, la
possibilit di sradicare o meno una patologia.
Mi spiego meglio. Se capisco, attraverso un
lavoro su di me, quali sono le energie che mi
portano ad avere, per esempio unipertroa
della prostata, che magari riguarda , andando
pi in profondit, un discreto quantitativo di
giudizio silente che mi esaurisce ed esauri-
sce chi entra in rapporto con me, potr mi-
gliorare, forse, attraverso un percorso di ac-
cettazione e trasformazione il mio stato di
salute, ma se, il quantitativo di giudizio che
alberga in me tale da creare una patologia
grave e una non risoluzione del problema si-
gnica che devo passare per forza di l, signi-
ca che la quantit di energia tale che per
annullarsi e per ripristinare un equilibrio che
denirei osmotico c bisogno di passare at-
traverso un certo tipo di sofferenza.
Di primo acchito, forse, a chi legge sorge
unirritante sensazione di impotenza (e anche
qui la parola non esce a caso...) e di spieta-
tezza nei meccanismi esoterici e vitali, ma
se si va oltre il primo impulso emotivo, c
un grande disegno, chiaro e preciso che nes-
sun uomo pu controllare, che si chiama vita,
dove noi abbiamo una grande opportunit
che la possibilit di cambiamento vettoriale
delle forze che ci albergano.
Se sciogliamo il giudizio verso di noi e quella
nta austerit che dobbiamo dimostrare, la
creativit cresce in noi come un germe conta-
gioso che si attacca a chi ci circonda. Linvidia
poi, un altro veleno che ci intossica le arterie,
deve essere convertito in stima e capacit di
copiare i nostri esempi, nel bene, nel bello e
nel vero.
Se invertiamo queste due o tre variabili (il giu-
dizio, linvidia etc.) e magari ci aiutiamo con la
toterapia, i nostri organi riproduttori rimarra-
no sani e il darsi sicamente prender anche
un altro signicato: godere della vita, in tutte
le sue meravigliose sfumature.
Donatella Donati
25
In una spiaggia poco serena camminavano un
uomo e una donna e su di loro la vasta ombra di
un dilemma.
Luomo era forse pi audace pi stupido e con-
quistatore la donna aveva perdonato, non senza
dolore.
Il dilemma era quello di sempre un dilemma
elementare se aveva o non aveva senso il loro
amore.
In una casa a picco sul mare vivevano un uomo
e una donna e su di loro la vasta ombra di un
dilemma.
Luomo un animale quieto se vive nella sua
tana la donna non si sa se ingannevole o divina.
Il dilemma rappresenta lequilibrio delle forze in
campo perch lamore e il litigio sono le forme
del nostro tempo.
Il loro amore moriva come quello di tutti come
una cosa normale e ricorrente perch morire e
far morire unantica usanza che suole aver la
gente.
In un giorno di primavera quando lei non lo guar-
dava lui rincorse lo sguardo di una fanciulla nuova.
E ancora oggi non si sa se era innocente come
un animale o se era come instupidito dalla vanit.
Ma stranamente lei si chiese se non fosse unal-
tra volta il caso di amare e di restar fedele al
proprio sposo.
Questo articolo pu risultare un po scomodo
visto che si discorre di monogamia, qui intesa
come possibilit evolutiva, libera da qualsiasi
valutazione teorica, intellettuale, morale. Que-
sto semplicemente perch ne abbiamo piene le
tasche di elucubrazioni mentali o ancora sup-
posti diktat in merito alla comportamentalit:
questo non si fa, questo si fa, da una parte ini-
bizione, dallaltra lassismo. Il punto : cosa si fa,
cosa non si fa, come e perch; ci che conta la
motivazione, la spinta ad agire, la causa, o meglio
le cause, del comportamento di ogni giorno, in
ogni istante. Ci che metto in essere qui, ades-
so, per usare una parola chiave: consapevolezza.
Infatti, io non compio il bene che voglio, ma fac-
cio il male che non voglio, per usare le parole di
San Paolo; ottimo punto di penetrazione perch
esprime perfettamente il gap, o meglio il crepac-
cio, che sussiste tra la teoria e la pratica.
Ma cosa centra tutto questo con la monogamia?
Si parla e si straparla di crisi della famiglia in ogni
contesto, ma quantomeno difcoltoso appic-
cicare due individui luno allaltro, dicendo loro:
amatevi lun laltro nch morte non vi separi,
perch va bene cos La struttura della coscien-
za umana multiforme e complessa; interagi-
scono incessantemente, come sappiamo, i piani
sico, emotivo e mentale, sulla base di pulsioni
karmiche non riconosciute che si riettono nel
comportamento attraverso la dinamica pensiero,
parola, azione. Questo per ognuno, moltiplicato
La Coppia sul Sentiero
Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini
DA IL DILEMMA
DI GIORGIO GABER (I PARTE)
26
per due, diviene ampio contesto di confronto, e
scontro. Inevitabilmente, dando spazio ai nostri
automatismi, lamore e il litigio diventano le for-
me assuefatte del nostro tempo.
Tornando a San Paolo, sappiamo di essere an-
cora imperfetti o, meglio, lasciando cadere il bi-
sogno di afizione che va tanto di moda, siamo
perfetti nella nostra imperfezione; il che signica
che siamo per strada e possiamo migliorare, cre-
scere, evolvere e per di pi senza limiti, come
ladsl. Creo lamore che non conosco, citavamo
in chiusura del precedente articolo, ma come?
Dando meno ascolto a s stessi, tanto per co-
minciare Non c santo senza passato, non c
peccatore senza futuro, stato detto, anche se
il peccato meglio lasciarlo un po in disparte in
quanto sentenza, giudizio che genera afizione,
sensi di colpa, producendo separazione ulterio-
re, anzich stimolare lazione consapevole e cre-
ativa, quindi gioiosa.
Nei rapporti di coppia, matrimoni, unioni di fatto,
convivenze, assistiamo oggi come mai prima, e
non a caso, ad uno sgretolamento di quel rap-
portarsi allaltro, che in realt motivato da un
riuto a/e di s stessi, il riuto di amarsi per ama-
re o, se preferite, di accogliersi per accogliere.
Quante realt, ad esempio, in cui i coniugi o
partners si separano, poi comunque restano in
contatto, si frequentano in qualche modo e di-
cono soddisfatti: andiamo molto pi daccordo
adesso rispetto a prima Non certo limporre
ununione che risolve il problema, anzi, proprio in
un precedente articolo si parlava di condivisione,
del suo signicato reale, del discriminare su cosa
condividere veramente e di come condividerlo;
si tratta invece di portare lattenzione su quanto
in relazione si condivide in termini di distruttivi-
t, in incapacit di amare presa in tutte le sue
fantasiose sfaccettature, molto spesso masche-
rate e pi ancora abilmente giusticate. Qui si
dovrebbe concentrare lo sforzo, in un processo
sinergico destrutturativo di insieme. Altrimenti:
Il loro amore moriva come quello di tutti come
una cosa normale e ricorrente perch morire e
far morire unantica usanza che suole aver la
gente.
Lo spegnimento reciproco purtroppo unantica
e reiterata usanza, agisce in modo a volte silente
ma leffetto pur sempre devastante, e ci si ri-
trova un giorno, senza sapere neanche perch, a
interrogarsi sul senso dello stare insieme. Clima
perfetto daltronde per rincorrere o raccogliere
stimoli nuovi; peccato siano, come ogni via di
fuga, debitamente illusori!
Se un rapporto ha esaurito effettivamente le sue
possibilit costruttive e realizzative di unione, non
ha senso continuarlo. Il mondo pieno di rappor-
ti che vegetano nelle cose mai dette, mai fatte,
mai chiarite e, attraverso un utilizzo indiscrimina-
to della recriminazione e della lamentela, la pre-
tesa, legoismo, il rancore, la passivit giocano
carte costanti e pesanti, spegnendo ogni anelito
creativo e di conseguenza anche la bench mi-
nima opportunit di incontro, di unione. Si parla
del bisogno di ritrovarsi perch in apparenza non
ci si riconosce pi. Di fatto c grande afnit nei
li sottili che consentono a poco a poco, nelle
piccole-grandi cose di ogni giorno, di distorcere
e inibire il piacere nellaltro. Diviene allora sem-
pre pi difcile discriminare in modo obiettivo,
coltivare, manifestare vera disponibilit, andare
incontro allaltro che poi andare incontro a s
stessi. Costruire o distruggere, unire o separare?
Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini
27
Fin da quando un bambino piccolo, non
dobbiamo dimenticare di insegnarli a tenere
in considerazione limportanza della salute,
intesa come una ricerca di un equilibrio che ri-
guarda il corpo e le emozioni, una ricerca che
dovrebbe comprendere, in modo sempre pi
stimolante, la gioia insita nel perlustrare le
bellezze della Vita. Naturalmente non inten-
do una bellezza efmera e vuota, la quale
possiede, come unico scopo, il desiderio di
piacere ad altri, ma di una aspirazione che na-
sce dal profondo amore per la Vita desiderosi
dinnocuit.
Nel momento in cui il bambino verr stimola-
to in questo tipo di ricerca, egli sar prepara-
to a confrontarsi con le cattive abitudini che
incontrer inevitabilmente nel suo cammino
di crescita e di relazione. Occorre insegnare
al bambino un atteggiamento di ascolto ri-
guardante il funzionamento del suo corpo e
della sua possibilit di provare piacere, edu-
candolo allascolto delle sue emozioni. Con-
cretamente signica non dare per scontato
niente della nostra relazione, stimolandogli il
desiderio della scoperta di se, tra laltro, cosa
abbastanza semplice, perch il bambino ha
le potenzialit innate riguardanti la gioia nello
scoprire.
Non da sottovalutare linsegnamento di un
approccio sano ed equilibrato verso il cibo,
inteso come necessit sica. E sicuramen-
te importante che il bambino segua una die-
ta che lo aiuti a crescere, ma altres vero
quanto listinto non debba essere inibito che,
per il bambino, il suo rimanere intatto diverr
pi afdabile di qualsiasi teoria. Spesso sento
genitori lamentarsi sul fatto che i loro gli non
mangiano, ma poi si scopre che non mangia-
no quello che loro vorrebbero e che hanno
deciso per loro, per il loro bene.
Ritengo che i bambini abbiano la capacit di
sentire un cibo quando fa per loro o quando
non lo , per quanto sia necessario alimentare
delle regole autorevoli, ladulto deve rendersi
conto dei suoi bisogni che, a volte, travalica-
no le reali necessit nutritive del bambino. Di
conseguenza, se si vuole che il bambino si
sviluppi armoniosamente, non deve essere
sforzato a mangiare cibo che egli non trova di
suo gusto, perch il corpo possiede un istinto
corretto per ci che fa male, a meno che un
bambino non sia particolarmente capriccioso.
Il corpo nel suo stato normale, quando non
ci sono particolari problematiche o patologie,
conosce bene ci che buono e necessario
per lui; ma perch questo comportamento
sia efcace in pratica occorre educare il bam-
bino alla cura, insegnandogli a distinguere i
suoi desideri dai suoi bisogni.
Ad ogni bambino si dovrebbe insegnare a
sviluppare un gusto semplice e salutare, so-
stanzioso e appetitoso. Si dovrebbe evitare
Educare per la consapevolezza
Curatore: Anna Grazia Fiorani
IL CIBO E
LA CONOSCENZA FISICA
28
tutto ci che riempie e causa pesantezza; im-
parare a mangiare n pi n meno del neces-
sario, evitare che il bambino faccia dei pasti
unoccasione per soddisfare la sua avidit o
ghiottoneria. Fin da piccoli occorre fare capire
la differenza di ci che nutre e da forza e ci
che invece appesantisce e fa godere il palato
senza nutrire, evitando atteggiamenti rigidi.
In questo modo, il bambino sar sicuramente
stimolato alla consapevolezza e potr sceglie-
re.
Naturalmente molto importante il nostro
agire ed il nostro esempio, nello sviluppare
tutto ci; in denitiva voglio dire non si parla
bene e si razzola anche peggio. Ai bambini
si dovrebbe dare cibo adatto al loro tempera-
mento preparato in modo da assicurare una
piacevolezza al gusto e allo stesso tempo
semplice, dovrebbe essere scelto e dato in
quantit corretta secondo let. Un cibo do-
vrebbe contenere tutti gli elementi chimici e
dinamici necessari ad una crescita bilancia-
ta. Nel dare questi cibi che lo mantengano
sano e che gli forniscano lenergia di cui ha
bisogno, bisogna stare attenti a non usare il
cibo come coercizione o punizione. Dire cose
come: <<non sei stato bravo, quindi non avrai
il gelato>> o altre simili, molto dannoso.
Attraverso queste modalit creiamo nella
coscienza del bambino limpressione che il
cibo gli venga dato per soddisfare la sua go-
losit e non perch sia importante per il fun-
zionamento armonico del suo corpo. Quando
manca una consapevolezza si incrementano
consumi smodati, anticamere di una popo-
lazione allinterno della quale i bambini sono
sempre pi obesi. Dobbiamo capire che i
bambini ci chiedono cose materiali ed ogni
tipo di alimento, tutto quello che vedono
per loro fonte di attrazione perch sono pieni
di desideri. Il desiderio una vibrazione che
ci forma e, siccome i bambini non hanno con-
trollo su di se, li esprimono liberamente. An-
che noi adulti siamo pieni di desideri ma per
tanti motivi non li mostriamo e non li espri-
miamo, a differenza dei bambini i quali, molto
semplicemente, quando vogliono qualcosa lo
dicono.
Lessere umano vive desideri perpetui ma
non li esprime, vergognandosi di ammet-
terlo. Il bisogno di avere qualcosa di carino
verr agito e realizzato attraverso il posses-
so, atteggiamento, inutile dirlo, infantile, per
il semplice motivo che, per una percentuale
molto alta, molto spesso ci che siamo riu-
sciti a possedere produrr un interessa-
mento poco durevole, qualunque sia la natura
delloggetto. Per quanto riguarda il bambino
un desiderio ne precede un altro ed in man-
canza della necessaria consapevolezza non
potr mai produrre la necessaria soddisfazio-
ne. E anche vero che la via per superare i de-
sideri sarebbe quella di agirli e comprendere
la necessit di doverli modicare motivandoli
diversamente, il desiderio una molla impor-
tante che necessit frequenti manutenzioni.
Queste sono solo indicazioni, la cosa pi im-
portante ancora una volta la vostra espe-
rienza, la vostra capacit di conoscere e di
osservare nel quotidiano vostro glio, cono-
scerlo in un modo sempre pi completo e
consapevole. Questo avverr solo se anche
voi inizierete a rendervi maggiormente re-
sponsabili, comprendendo e realizzando la
vostra capacit di rendere la vita pi bella e
vera, esprimendo una maggiore possibilit di
amore e unione. Siamo ci che mangiamo ed
i mondi che creeremo ne saranno la conse-
guenza.
Anna Grazia Fiorani
29
La complessit del comportamento umano
legata secondo la scienza medica alla com-
plessit delle strutture pi evolute del cervel-
lo e , in particolare, della corteccia cerebra-
le, cio di quella organizzazione anatomica
e funzionale pi aperta allesplorazione del
mondo e alla sua comprensione. I lobi frontali
e la corteccia prefrontale, che stata denita
larchitettura neuronale della ragione, sono
tra le aree pi studiate. Senza lintervento
della corteccia prefrontale, con tutte le sue
componenti e funzioni generali e particolari,
le singole attivit e procedure nervose per-
cettive, associative, esecutive, integrative
si frammenterebbero in comparti autonomi.
La corteccia prefrontale pu essere consi-
derata come un luogo di conuenza di due
grandi reti sovrapposte e interconnesse: una
collegata col sistema limbico e in relazione
con memoria, emozioni, intenti e reazioni vi-
scerali, laltra che interviene in compiti di pi
alto livello cognitivo. Working memory, pro-
blem solving, attenzione selettiva, elasticit
mentale, ovvero tutte quelle attivit che per-
mettono di organizzare e pianicare le azio-
ni, inibendo gli impulsi, superando le cristal-
lizzazioni, costituiscono le basi delle funzioni
esecutive. Lo sviluppo di queste funzioni si
protrae ben oltre la prima infanzia ed ancora
incompleto prima della pubert. Nella prima
fase di sviluppo, no ai sei anni, i bambini
raggiungono i livelli di prestazione degli adul-
ti nei compiti di ricerca visiva e di semplice
pianicazione. Dai sette agli undici anni si
consolidano le pianicazioni complesse. Dal-
la pubert in poi si sviluppano le capacit di
verica delle ipotesi e il controllo della perse-
verazione e della impulsivit, e la possibilit
di comprendere le cause degli eventi passati
e di predire gli effetti futuri grazie alla funzio-
ne prospettica-anticipatoria e a quella retro-
spettiva. Una delle pi gravi patologie che
colpiscono le funzioni esecutive lautismo.
Nellautismo, sindrome comportamentale
causata da un disordine dello sviluppo biolo-
gicamente determinato che esordisce nei pri-
mi tre anni di vita, le funzioni esecutive sono
danneggiate. Il bambino con autismo non in
grado di porre attenzione a tante informazio-
ni presentate simultaneamente, costretto
a selezionarne solo un aspetto. Il funziona-
mento mentale caratterizzato da una scarsa
essibilit e da una rigidit e perseverazione
poco modicabili dallesterno. Linteresse as-
sorbente e perseverante pu riguardare sia
gli stimoli provenienti dal proprio corpo sia
losservazione di oggetti che lo attirano per
la loro particolarit percettiva. Le routine quo-
tidiane richiedono una sequenzialit rigida e
immutabile, le minime variazioni del set per-
cettivo possono scatenare un profondo disa-
gio che pu sfociare in reazioni di rabbia e di
La Comunicazione Umana
Curatore: Anna Maria Fabene
SIAMO FORSE
TUTTI AUTISTICI?
30
aggressivit auto o eterodiretta. Il livello di
isolamento varia a seconda della gravit della
patologia. In chiave esoterica la vera malat-
tia linevoluzione. Ogni essere umano di
fatto isolato dagli altri in modo diversicato
sulla base del suo limitato sviluppo coscien-
ziale, che delimita anche tutte le sue funzio-
ni cognitive ed emotive. Lantica saggezza ci
apre alla visione unitaria dellesistenza. Quali
sono i sensi capaci di aprirci a quella visione?
Perch la percezione umana cos limitata?
Tutti i piani di esistenza sono attorno a noi.
Immense meraviglie ci circondano ma di tut-
to questo non siamo consci. Per ogni piano
di esistenza , inteso come stato coscienzia-
le e non in senso spaziale, lindividuo ha dei
veicoli e, per ogni veicolo o corpo, dei sen-
si; ma dove i sensi sono sopiti, la coscienza
non lavora. Ecco perch lessere umano non
percepisce molto di pi di quanto rientra nel
ristretto campo percettivo dei sensi sici. La
pi grande barriera che esiste tra gli uomini
la diversit di evoluzione, ma questa barriera
in effetti esiste solo per linevoluto, perch
levoluto sente e percepisce lunit. Da una
simile concezione della realt discende che
ogni essere un nucleo, un centro di senti-
re; sentire che come minimo sensazione e
come massimo coscienza onnicomprensiva;
ogni essere, con la sua vita, con la sua esi-
stenza, contribuisce a creare, a determinare,
a fare esistere non solo linsieme dei cosmi,
ma addirittura la coscienza assoluta. Ogni es-
sere un sensore della coscienza assoluta, il
quale per non un punto passivo di ricezio-
ne; al contrario un manifestatore, un creato-
re di una parte dellesistente. Ci che esiste,
esiste quale risultato del sentire, dellesistere
di ogni essere. Per quanto attiene i sensi non
attivi nelluomo, ma capaci nellevoluto di an-
dare oltre la visione ordinaria, interessante
cercare ci che nella cultura indiana viene
detto a proposito del centro energetico de-
nominato Ajna chakra. Questo centro loca-
lizzato nella zona frontale del cervello in cor-
rispondenza della ghiandola pineale, spesso
denita la sede dellanima. Questa ghian-
dola, che raggiunge il massimo dello sviluppo
allet di sette anni, sembra che abbia una
importante inuenza sia sul sistema endo-
crino che su quello nervoso centrale. Nella
tradizione esoterica lattivazione di questo
chakra esprime una maturazione coscienziale
avvenuta grazie alle esperienze vissute nelle
innumerevoli incarnazioni. Ajna, che origina-
riamente signicava percepire, comanda-
re, associato al terzo occhio, un organo
eterico che rappresenta il suo strumento psi-
chico cos come gli occhi sici lo sono per il
cervello. collegato con i vari nadi grazie ai
quali vengono veicolate tutte le informazioni
provenienti dagli altri chakra. I nadi specici di
Ajna, rassomiglianti a due ali, simboleggiano
la capacit di questo chakra di trascendere il
tempo e lo spazio. Lelemento corrisponden-
te ad Ajna la luce associata alla vista. La
visione chiara resa possibile dalla intro-
spezione e dalla consapevolezza dei processi
psichici, dal riconoscimento delle intenzioni
che sono alla base dei pensieri, delle parole
e delle azioni. La sintesi, realizzata da que-
sto chakra, quella di donare alluomo che
ha superato il senso di separativit la visione
dellinsieme e la capacit di collegare tra loro
eventi apparentemente lontani nello spazio-
tempo.
Anna Maria Fabene
31
Abbiate coraggio, perch io ho vinto il mondo.
Cos disse un uomo unico, in unet della no-
stra storia.
In quel tempo un grandevento cambi il sentire
delluomo, e lamore fraterno alberg nel cuore
di ogni essere umano. Grandi cose hanno visto
gli occhi di chi visse la vicinanza di questuomo,
unico in tutta la vita. Nessun altro, nora, ha oc-
cupato il suo posto
La nostra storia racconta di uomini impavidi che
hanno lottato per la giustizia, che hanno dato la
vita per un ideale, che hanno sacricato il proprio
tempo per divulgare lunione e la pace.
Ma il coraggio, quello che mantiene accesa la
amma delleternit, costantemente, quello che
permane lungo le vie impervie, quello che detie-
ne la gioia, quello che pervade ogni piccola azione
per renderla coesa e amorevole questo corag-
gio viene alla luce da un animo privo di veli.
Veli, che nella storia di ognuno di noi accumulia-
mo, e prendono forme, colori e qualit diverse.
Come la vilt, antitesi del coraggio, che di una
violenza strisciante e corruttrice, un male insana-
bile per luomo, assenza della belt dellanima.
Moti di energia oscura che fanno presa sulla
tracotanza, larroganza, la superbia e laggressi-
vit, la quale porta al decadimento, alla miseria
pi bieca, a un vuoto sempre pi incolmabile e
sempre pi vorace, avido e distruttivo.
Flussi travolgenti di vapore cupo che avviluppano
la nostra percezione, rendendo la vista del cuore
cieca.
Sono le nostre paure, cos fatte, che ci impedi-
scono di volare liberi nel futuro del nostro cam-
mino.
Non ottunde solo la mente, il dubbio, ma il nostro
elevarsi.
Il dubbio blocca la capacit di una presenza av-
volgente; crea un continuo negarsi della bellezza
che in noi e colora la voce con la maldenza.
Il dubbio rende i pensieri ottusi e il nostro agire
aspro e astioso, resta come sottofondo del no-
stro sentire, con lo scopo di sterilizzare ogni moto
di gioia.
Dal dubbio e dalla paura nasce il rimpianto non
certo il frutto del coraggio.
Il coraggio non dei tiepidi, che camminano nel-
la vita arroccandosi nel giusto pretesto della loro
realt ingannevole. Agiscono e procedono nella-
patia, spargendo torpore e facendo avvizzire la
briosit dellagire, giusticandosi continuamente,
per non manifestarsi alla luce, ma perseverano
nellagire attraverso veli nutriti dinvidia e gelosia.
Grande coraggio ci vuole a vivere la vita quale
essa , nella sua verit.
Ci vuole grande coraggio nellesprimere la capa-
cit e la determinazione di fermarsi dinnanzi alle
proprie oscurit e non perpetuarle, invece che,
Le fabe della Manu
Curatore: Manuela Baccin

IL CORAGGIO
32
mentendosi, volgere lo sguardo dallaltra parte.
Grande coraggio ci vuole, per accogliere le disar-
monie che ci appartengono, e quelle altrui.
Ci vuole coraggio per vivere la sofferenza che
scaturisce dal nostro profondo, eppure desidera-
re lunione con tutti i cuori.
Il coraggio ducia. S, bisogna aver coraggio ad
afdarsi, come slegarsi dal passato pi remoto
delle nostre vite, oramai distanti, ma che segna-
no, ancora, quello che siamo.
Aver ducia nella vita il segno che indica la li-
bert.
Il coraggio luce, una linfa che sgorga incessan-
temente dal cuore, insinuandosi nelle increspatu-
re del nostro mondo.
La manifestazione del coraggio un tripudio di
luminescenze, che si diffondono come fasci al di
fuori di noi, avvolgendo di una forza serena lam-
biente circostante.
Il coraggio un gioco di bagliori scintillanti, si sus-
seguono con potenza, nellanimo umano, dando
cos vita a ogni nostro impulso di bene.
Avanzare verso quello che per noi pu essere
lignoto, barcollando, e avendo solo pochi punti
luminosi come riferimento, afdandosi a un sen-
tire che va al di l dei nostri pensieri e delle nostre
certezze, vere gabbie per tenere distante lavve-
rarsi del divenire.
S! Procedere, spingersi oltre limpossibile e lin-
sopportabile, che vanno oltre a quello che la tua
mente aveva stabilito, e anche le tue forze non
riconoscono, questo il coraggio che accende
leternit!
Questo il tempo dei coraggiosi che, con la loro
forza, portano nel mondo la scintilla pura dei cuo-
ri, scrigni di capolavori immensi.
Con la loro fedelt ammantano la vita di luce, uno
splendore che aglocchi dei perfetti di una ma-
estosit regale.
I coraggiosi si pongono mete sempre pi elevate,
e ci fa loro percorrere il cammino pi difcolto-
so, ma mai soli, n abbandonati.
Solo lillusione fa s che la sensazione dellabban-
dono e lo scoraggiamento siano il sentire since-
ro ma questo causato dal limite dellindiffe-
renza, che non fa udire il fremito e il vibrare dei
cuori, che avanzano assieme a te
Il cammino per giungere a quel valore impertur-
babile che il coraggio si costruisce, attraverso
la fatica, nella propria sofferenza, trasmutandola
man mano nel piacere. Ecco come ti forgerai nel
coraggio stesso.
Il cammino per giungere a quel valore impertur-
babile che il coraggio si costruisce, attraverso
la fatica, nella propria sofferenza, trasmutandola
man mano nel piacere.
Il coraggio nasce, vive e cresce nel cuore, il co-
raggio glio della saggezza.
Il coraggio potenza creativa e la natura stessa,
che vince lignoranza delluomo.
Il coraggio scintilla di gioia, non pu esserci tri-
stezza nellimpavido.
Il coraggio amore altrimenti non esisterebbe.
Per raggiungere la vittoria della libert da questo
mondo ci vuole coraggio.
Il coraggio,
di pochi, ma pu essere di tutti.
in pochi ma pu essere per molti.
Il coraggio oggi per pochi, ma questi pochi sono
grandi.
E grandi sono i loro cuori, ma tutti noi saremo un
cuore solo.
Manuela Baccin
Nel 2012 il mondo fnir? Immani catastrof spazzeranno via luma-
nit dalla faccia della Terra? Oppure fnir soltanto il Grande Fratel-
lo e alla televisione inizieranno a trasmettere solo cose intelligenti?
Agli autori di questo libro non importano particolarmente gli aspetti
catastrofci delle profezie sul 2012, e luniverso continuerebbe tran-
quillo nei suoi moti perfetti anche senza il genere umano. Il proble-
ma che la catastrofe siamo noi, questumanit ormai alla deriva
senza unapparente direzione da seguire. Come facciamo ad uscire
dallo sfacelo che stiamo provocando? Come facciamo a salvare que-
sto bellissimo pianeta che stiamo distruggendo con la nostra igno-
ranza e con la nostra avidit? In tutto ci qual il monito del 2012?
Quali sono gli insegnamenti nascosti nei cicli cosmici? Quali erano
i segreti delle antiche civilt che avevano predetto gli avvenimenti
del 2012? E soprattutto, il 2012 ci aiuter ad imparare ad amarci, a
rispettarci e a rispettare la vita in tutte le sue forme?
La Draco Edizioni presenta:
www.scuolaenergheia.it
La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico,
fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabilmente
la propria coscienza sul piano dellanima, requisito
fondamentale per poter operare nel campo
della guarigione esoterica. Il programma,
estremamente vasto, spazier dalla
conoscenza dei chakra, dellaura, dei corpi
sottili, al karma, alla psicologia esoterica,
alla conoscenza e alluso dellenergie
di raggio. Un guaritore esoterico deve
poter aiutare i suoi fratelli a far fuire lenergia
dellanima, fonte di ogni vera guarigione, e deve
sapere come questo pu avvenire in pratica.
Liscrizione alla scuola comporta una decisa scelta
di vita nel senso della trasformazione del proprio
s inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi
precisi intenti sappia che non potr essere accettato nella
scuola, che sar fra laltro a numero chiuso.
I corsi si tengono ogni anno da ottobre a giugno.
PROGRAMMA
1anno: Introduzione Il Sentiero degli Angeli - La pratica della meditazione - Lintegrazione
della personalit - Il corpo fsico - Il corpo eterico - Pranoterapia e terapia magnetica - I sette raggi -
Kundalini, chakra e laura - Il Karma - Il sentiero iniziatico.
2anno: I sette tipi psicologici - Il corpo astrale - Il corpo mentale - La formazione delle immagini karmiche
- La chiaroveggenza, i chakra e laura - Alchimia spirituale, dal s inferiore al s superiore - Leteroscopia -
La terapia radiante - La telepatia - I sogni.
3anno: Il corpo causale - Il contatto con lanima, i maestri, gli angeli e i deva - Alchimia dei chakra
e trasmutazione delle immagini karmiche - La guarigione di gruppo - La seduta terapeutica - La tenu-
ta di un gruppo - Linsegnamento della meditazione - Le dieci leggi, le sei regole e i sette modi della
guarigione esoterica - Elementi di astrologia esoterica - Conclusioni.
PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLE SEGUENTI SEDI:
BERGAMO Luciana Mologni cell. 338 409.83.67 e-mail: sede.bergamo@scuolaenergheia.it
MILANO Luca Tomberli cell. 328 3122520 e-mail: sede.milano@scuolaenergheia.it
TORINO Laura Chiarenzi tel. 039 2454202 - cell. 338 5641495 e-mail: sede.torino@scuolaenergheia.it
PADOVA Luca Gazzetti tel. 0536 957382 - cell. 333 8395180 e-mail: sede.padova@scuolaenergheia.it
MODENA Graziano Fornaciari cell. 339 8476285 e-mail: sede.modena@scuolaenergheia.it
FIRENZE Anna Todisco tel. 055 781699 - cell. 328 9636352 e-mail: sede.firenze@scuolaenergheia.it
ROMA Anna Grazia Fiorani tel. 059 900086 - cell. 339 8476284 e-mail: sede.roma@scuolaenergheia.it
LECCE Giovanna Spinelli tel. 099 9558405 - cell. 328 7734551 e-mail: sede.lecce@scuolaenergheia.it
Dieci week end allanno per tre anni di intenso studio e di profonda alchimia spirituale.
A TE CHE STAI CERCANDO IL SENTIERO CHE PORTA AL TUO CUORE, FINAL-
MENTE LHAI TROVATO. RIPOSA UN MOMENTO, PRIMA DELLA BATTAGLIA FI-
NALE, ASCOLTA IL DOLCE E TREMENDO SILENZIO DELLALBA CHE VIENE. GI
SI VEDE IL CHIARORE CHE ANNUNCIA IL POSSENTE ROMBO DEL FUOCO,
ALLERTA CAVALIERE, CI CHE DEVI SCONFIGGERE DENTRO DI TE. TROVA-
TO CHE AVRAI IL SEGRETO DEL GRAAL, SI ACCENDER LA TUA FIAMMA NEL
LUOGO SEGRETO, E COS SARAI DEGNO DI SERVIRE I FRATELLI. CHE IL TUO
FUOCO RISUONI COL FUOCO CHE VIENE, IL TEMPO DELLINCERTEZZA FINITO,
SCANSATEVI, O TIEPIDI, QUESTO IL SENTIERO DI GUARIGIONE DEL GUER-
RIERO DEL FUOCO
Tratto da Agnihotri, I Custodi del Fuoco, Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco, di Massimo Rodolf.
I corsi di base, linizio della formazione, aperti a tutti:
CORSO PRATICO DI MEDITAZIONE
La salute attraverso lo yoga
Parte I Fondamenti e tecniche della meditazione
Parte II La psicologia dello yoga
Parte III Tecniche di guarigione dello yoga
Corso di approfondimento, aperto a tutti:
IL CORSO DI RAJA YOGA
Il cuore del Sentiero, aperto a tutti, anche senza frequentare i corsi di base:
ENERGHEIA
La prima scuola italiana per terapeuti esoterici
Il perfezionamento del percorso, aperto solo a coloro che hanno fnito Energheia:
AGNIHOTRI
I Custodi del Fuoco
Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco
Un percorso unico che ti guida nella conoscenza di te e nella pratica della
guarigione secondo le regole dellAntica Saggezza.
AGNIHOTRI
I custodi del Fuoco
Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco
www.agnihotri.it
Presentazione del portale
Cera una volta, e c ancora, Atman, associazione per lo studio del Raja Yoga e dellesoterismo, che
dal 1994, ormai da diciotto anni, un serio punto di riferimento in Italia per la conoscenza e la pratica
dello yoga e di tutto ci che serve a comprendere e trasformare la propria coscienza.
Cera una volta, e c ancora, Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici, che dal
1996, da sedici anni, forma persone che vogliono veramente prendersi cura di s e degli altri.
Oggi c anche la Draco Edizioni e la rivista esoterica Il Discepolo, nate per codifcare e diffondere
lesperienza di questo lungo periodo, per poter servire ancora meglio una umanit allo sbando in que-
sto periodo di grande crisi.
Tutto ci diventato ora una vera e propria scuola: Agnihotri - I Custodi del Fuoco - Il Sentiero
di Guarigione del Guerriero del Fuoco - Scuola di Yoga, Vita e Salute, che strutturata come un
percorso completo, in grado di accompagnare il ricercatore, dai suoi primi passi sul Sentiero della
conoscenza di s, fno alla consapevolezza diretta delle realt pi profonde dellesistenza.
Ed infne, a breve, sar attivo un nuovo portale sul web, denominato Yoga, Vita e Salute, il quale, oltre
a contenere tutti i riferimenti alle attivit gi esistenti, proporr discussioni su un vasto panorama di
argomenti, di grande attualit, sulle quali offriremo il punto di vista proprio di chi ricerca linnocuit
come regola di vita. Su questo portale, oltre ad essere presenti tutte le attivit della scuola Agnihotri,
trover posto un blog\giornale dal nome La Finestra sul Mondo, il quale, oltre a discutere delle pi
svariate tematiche, ospiter anche lattivit del RIP, ossia Riprendiamoci il Pianeta, che si occupa pi
da vicino delle emergenze vitali del pianeta. Attiveremo poi uno spazio dedicato alla Psicologia dello
Yoga, nel quale gli insegnanti di Agnihotri interloquiranno con le persone che ne faranno richiesta,
affrontando insieme i problemi della vita, dal punto di vista dello yoga. Ci sar anche, di supporto a
questultimo spazio, la possibilit di fruire di un servizio di Web Therapy, una nostra creazione, che
ha lintento di sostenere energeticamente le persone che ne facciano richiesta.
Non mancheranno insegnamenti sullo yoga, sia nei suoi aspetti pi divulgativi che in quelli pi scien-
tifci, tenuti dal gruppo di insegnanti della scuola e dal suo fondatore, Massimo Rodolf, ed infne tro-
verete anche uno spazio dedicato ai bambini e alleducazione allinnocuit. Ovviamente sar anche
possibile trovare tutte le pubblicazioni della Draco Edizioni e scaricare il pdf, o ordinare il cartaceo,
della rivista Il Discepolo. Insomma direi che abbiamo lambizione di diventare IL portale di riferimen-
to per tutti coloro che si vogliono dedicare seriamente alla ricerca di s, alla conoscenza del mondo e
al servizio dellumanit.
Yoga Vita e Salute
Sar presentato uffcialmente
il giorno 27 maggio 2012, alle ore 10
presso lAuditorium san Rocco
in via san Rocco 1 a Carpi (MO)
Il 3 giugno 2012 invece, alle ore 10,
sar presentato sul web.
Vieni a trovarci allindirizzo
www.yogavitaesalute.it
potrai trovare il flmato dellevento
e avrai la possibilit di prenotarti per una
Web Therapy in diretta.

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