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Sommario
Prefazione
Progetti di illuminazione
11
1
Postfazione
La bellezza della luce
Padre Ferdinando Campana
Docente di Liturgia allIstituto Teologico Marchigiano
Ministro Provinciale dei Frati Minori delle Marche
75
Prefazione
Presbiterio
1
5
3
4
4
6
piano lucido
Lambiente
S'
Piano di calpestio
W/2
A1
A1
W'
W'
A1
Apparecchi incassati
Negli schemi di fig.1-2, i centri luminosi sono incassati nel
plafone (o controsoffitto) a volta o piano. Tali schemi si
caratterizzano come segue:
a) si addicono generalmente a plafoni non affrescati oppure dotati
di decorazioni distribuite in modo tale da risultare compatibili con
la formazione di forature per linclusione dei proiettori;
b) presentano il vantaggio di una immediata accessibilit, nel caso
in cui se ne preveda il sollevamento sul sovrastante vano di
sottotetto, mediante la predisposizione di semplici cavalletti
dotati di argani anche manuali, per le operazioni di manutenzione;
c) danno luogo ad un impatto estetico minimo;
d) hanno il vantaggio di consentire linstallazione delle condutture
elettriche al di fuori della chiesa, lungo il sottotetto;
e) indispensabile richiedere un secondo posizionamento di
centri luminosi per lilluminazione del plafone, nel caso che
questa illuminazione sia ritenuta necessaria (fig.1).
W'/2
W'/2
W1
Apparecchi a plafone
Nello schema di fig.3, i centri sono sospesi al di sotto del plafone
e aderenti allo stesso. Questa soluzione adatta ai casi in cui la
presenza del gruppo di proiettori non risulti incompatibile con gli
eventuali affreschi o decorazioni sul plafone.
Con questa soluzione, laccessibilit dei centri luminosi non cos
immediata come nellesempio precedente: opportuno, in
questo caso, prevedere la discesa a terra evitando la modifica dei
puntamenti dei proiettori per effetto degli scuotimenti che la
struttura subisce durante la sua movimentazione.
W/2
Apparecchi a parete
Lo schema di fig.4 utilizza dei centri luminosi disposti a parete,
in un unico posizionamento tanto per lilluminazione del piano di
calpestio quanto per quella del plafone. Questa soluzione quella
che rende massimo limpatto dei centri luminosi sullambiente
chiesa, per la loro ridotta altezza dinstallazione - per la loro
collocazione direttamente sulla parete.
W/2
1-3-4
Apparecchi a sospensione
Negli schemi 1 e 2, del tipo a sospensione, i centri luminosi sono
raccolti in gruppi e sospesi ad una certa distanza dal plafone;
nella fig.1, laltezza dei centri coincide con quella del cornicione,
in modo da lasciare libera la visuale al di sotto dello stesso
elemento architettonico.
Questa soluzione ha il notevole vantaggio di raccogliere in
ununica struttura sia i centri che illuminano il piano di calpestio,
sia quelli rivolti verso il plafone: in tal modo si evita linstallazione
dei centri luminosi e delle relative linee elettriche dalimentazione
sulle superfici interne della muratura, con evidente
semplificazione dellimpianto.
Tale schema adatto per chiese in cui le volte o i plafoni sono
estesamente affrescati o decorati e non vi la possibilit di
collocare sulle murature laterali i centri luminosi destinati ad
illuminare il plafone. Data laltezza non rilevante dei lampadari
laccesso ai centri luminosi pu essere previsto a mezzo di
piattaforma ad elevazione motorizzata.
C1
W/2
C2
C2
C2
C1
linea
di
C1
osse
rvaz
ione
C1
9
W'/2
W'/2
W'
W'
Apparecchi a scomparsa
Lo schema di fig.4-5 rappresenta un caso particolare in cui i centri
che illuminano il piano di calpestio sono installati sullintradosso
degli archi o delle travi lungo i colonnati che dividono le tre
navate; mentre i centri che illuminano la volta sono collocati sul
cornicione, in posizione non visibile dal basso. Anche questa
soluzione presuppone, come la precedente, che la decorazione
sugli intradossi sia compatibile con detta collocazione e siano fra
loro compatibili decorazione e disegno degli apparecchi.
Una soluzione alternativa raccomandabile quella di favorire un
parziale occultamento dei corpi illuminanti, collocandoli, ove
possibile, al riparo di modanature, sopra o sotto cornicioni, inseriti
nei pertugi e cos via (fig.5). Ma quando essi dovessero apparire
visibili per forza di cose occorrer che la loro presenza risulti il pi
possibile accettabile allinterno dello spazio storicamente e
artisticamente connotato. In altre parole la loro collocazione dovr
avvenire in maniera soft, senza violenze - n grandi n piccole alla qualit di ci che li ospita. Ci lo riteniamo realizzabile
mediante lapplicazione di tre criteri fondamentali, che definiamo
le regole dei raccordi, e che sono: raccordo morfologico,
raccordo dimensionale, raccordo cromatico.
1-2
Volte
C1
W/2
W/2
W/2
10
Possono essere illuminati dagli stessi centri luminosi, o quanto
meno, dalle stesse postazioni dei centri che illuminano il piano di
calpestio se i quadri e gli affreschi si trovano lungo le pareti del
vano in cui sono installati i gruppi di apparecchi (chiese a navata
unica) e se la configurazione geometrica dellinsieme non d luogo
a riflessioni speculari, in particolare nel caso di quadri o affreschi
con superficie lucida. In generale, possono dirsi idonee tutte le
collocazioni nelle quali limmagine delle sorgenti luminose riflessa
sulla tela non viene vista da nessuna delle possibili posizioni
dosservazione. La distanza minima dellosservatore dal quadro, per
una confortevole visione dassieme del dipinto, pu essere ritenuta
almeno pari allaltezza del bordo superiore del quadro rispetto ai
suoi occhi. Per evitare che le immagini riflesse delle sorgenti
appaiano sulle opere, rendendone difficoltosa losservazione,
necessario che il posizionamento dei centri luminosi che illuminano
una tela o un affresco di tipo lucido sia tale da evitare che: la retta
congiungente gli occhi dellosservatore (ubicato nelle posizioni
usuali di osservazione dellopera) con limmagine S di ciascun
centro luminoso S, speculare rispetto il piano lucido, non intersechi
la superficie dellopera (fig.4-5-6).
piano lucido
piano lucido
piano lucido
Quadri e affreschi
S'
I
S'
S'
4-5-6
Progetti di illuminazione
13
19
Tecnologia nascosta
Basilica S. Maria degli Angeli - Assisi
21
27
31
35
39
43
47
51
55
59
61
65
67
71
La metodologia di intervento
illuminotecnico privilegiata in tutti gli
esempi riportati nella pubblicazione
stata quella di dare soluzione specifica
e fortemente mirata ad ogni singola
chiesa a seconda delle sue esigenze
stilistiche, storiche e funzionali.
11
13
Consistenza dellimpianto.
Limpianto costituito da 338
apparecchi dilluminazione incorporati
nei lampadari per una potenza
effettiva di 41.790 W.
La luce di emergenza incorporata
nei lampadari.
Sorgenti Luminose.
Le lampade impiegate sono 542:
147 lampade ad alogeni
171 lampade ad alogenuri metallici
14 lampade al sodio a luce bianca
210 lampade a incandescenza
La temperatura di colore di tutte le
lampade di 3000K.
Prestazioni illuminotecniche
Sono stati previsti i seguenti livelli
dilluminamento, in condizioni medie
di esercizio:
- per lilluminazione del piano di
calpestio nelle aree destinate ai fedeli:
150 lux;
- per le volte delle navate e dei vani di
raccordo: 100 lux;
- per i piani degli altari, i piani di lettura
del coro e le aree contigue agli altari in
cui si officiano le Messe:
300 lux
(anche sui piani verticali dellOfficiante
in direzione dei fedeli);
- sul rivestimento marmoreo della
Santa Casa: 100 lux;
- su tutti gli affreschi e le tele delle
Cappelle e della Cupola: da 100
a 150 lux.
14
Superficie
luminosa
del proiettore
Sospensione
prodotto speciale
Angolo di
schermatura
1
10 m
15
16
17
Sospensione
prodotto speciale
1-2
19
Pixy
Quasar
Base Lighting
Sorgenti Luminose.
Le lampade impiegate sono:
26 fluorescenti compatte da 24W
20 alogene dicroiche da 50W
14 alogene da 5W
La temperatura di colore di tutte le
lampade di 3000K.
Prestazioni illuminotecniche.
Condizioni medie di esercizio:
60 lux sui piani di calpestio
40 lux sulle navate laterali
100 lux sul piano dellaltare
Tecnologia nascosta
21
Sorgenti Luminose.
Le lampade impiegate sono:
ad alogeni con riflettore;
ad alogenuri metallici
La temperatura di colore di tutte le
lampade di 3000K.
Prestazioni illuminotecniche.
Sono stati previsti i seguenti livelli
dilluminamento, in condizioni medie
di esercizio:
- per lilluminazione del piano di
calpestio nelle aree destinate ai
fedeli: 150-200 lux;
- per le volte delle navate e dei vani
di raccordo: 100-150 lux;
- per i piani degli altari, e le aree
contigue: 300-500 lux
(anche sui piani verticali
dellOfficiante in direzione dei fedeli);
I valori di illuminamento possono
variare per esigenze liturgiche, grazie
ad un programma computerizzato che
regola le accensioni e i livelli di
quantit e qualit di luce.
22
23
Platea
Zoom
24
Woody
1
1
25
Cestello
Gabbiano
1
1
Duomo di Lucca
Progetto illuminotecnico: SOLE luce per lArte
Consulenza illuminotecnica: iGuzzini illuminazione
27
Consistenza dellimpianto.
262 apparecchi di illuminazione
raggruppati in 29 accensioni separate,
53 circuiti (di cui 3 di emergenza)
Sorgenti Luminose.
Le lampade impiegate sono:
alogenuri metallici per la luce diretta
alogene con riflettore per la luce
indiretta.
La temperatura di colore di tutte le
lampade di 3000K.
Prestazioni illuminotecniche.
Lilluminamento medio in esercizio di:
110 lux sui piani di calpestio
95 lux sulle volte della navata
centrale
75 lux sulle volte delle navate laterali
300-500 lux laltare (anche sui piani
verticali).
28
Miniwoody
29
Miniwoody
31
Consistenza dellimpianto.
12 Cestelli per lilluminazione generale
4 proiettori Woody per lilluminazione
della cupola
4 proiettori Woody per lilluminazione
del gruppo scultoreo
12 frangiluce a nido dape per i
Cestello.
2 proiettori Sirio F per lilluminazione
indiretta sopra laltare.
Sorgenti Luminose.
Le lampade impiegate sono:
alogene dicroiche da 50W con coni di
luce diversificati:
24 sulle pareti
38 orientate verso lalto
38 con schermo frangiluce orientate
sul piano di calpestio.
32
Woody
33
Sirio F
35
Consistenza dellimpianto.
20 proiettori per lilluminazione
indiretta
2 proiettori Cestello per lilluminazione
dellaltare
Sorgenti Luminose.
Le lampade impiegate sono
26 alogene con riflettore.
La temperatura di colore di 3000 K.
Prestazioni illuminotecniche.
Lilluminamento medio in esercizio di:
26 lux sui piani di calpestio
63 lux sulla zona dellaltare.
36
1-2
37
WZ21 Gabbiano
prodotto speciale
Cestello
39
Consistenza dellimpianto.
8 proiettori Lingotto per lilluminazione
indiretta dellabside
6 proiettori Cestello per lilluminazione
del presbiterio
Sorgenti Luminose.
Le lampade impiegate sono:
36 alogene da 100W con riflettore,
8 alogenuri metallici da 150W
La temperatura di colore di 3000 K
Prestazioni illuminotecniche.
Sono stati previsti i seguenti livelli di
illuminamento in condizioni medie di
esercizio:
- per la volta della abside 100 lux;
- per il piano degli altari, la sede del
presidente e le aree contigue agli
altari in cui si officiano le Messe:
300 lux (anche sui piani verticali).
40
Cestello
41
Cestello
Lingotto
43
Sorgenti Luminose.
Le lampade impiegate sono:
14 alogenuri metallici da 150W
1 alogenuri metallici da 70W
8 alogene lineari da 200W
23 alogene con riflettore da 100W
21 alogene con riflettore da 75W
La temperatura di colore di tutte le
lampade di 3000K.
Prestazioni illuminotecniche.
Lilluminamento medio in esercizio di:
130 lux sui piani di calpestio,
40 lux sulla navata centrale
200 lux sulla zona del presbiterio
400 lux sulla zona dellaltare e
dellambone
300 lux sui piani verticali del
presbiterio
150 lux sui quadri delle Cappelle.
44
Cestello
45
WR09 - WR05
47
Rimaneggiata da Giuseppe
Camporese (1821) e restaurata nel
1929, S.Maria di Montserrat oggi
chiesa nazionale degli Spagnoli.
Iniziata nel 1518 su progetto di
Antonio da Sangallo il Giovane e
condotta avanti per tutto il secolo,
strutturata ad unica navata con
cappelle laterali ed un ampio abside.
La copertura a botte interamente
decorata come le pareti suddivise da
alte lesene.
Consistenza dellimpianto.
29 proiettori per lilluminazione
indiretta della volta e dellabside
22 proiettori Cestello per
lilluminazione delle zone di calpestio
e del presbiterio
2 proiettori Edge per lilluminazione
delle arcate del coro laterali
Sorgenti Luminose.
Le lampade impiegate sono:
29 alogenuri metalli da 70W
66 lampade alogene con riflettore da
100W
4 lampade alogene con riflettore da
75W
La temperatura di colore di 3000 K
Prestazioni illuminotecniche.
Lilluminamento medio in esercizio di:
100 lux sul presbiterio
80 lux sui piani di calpestio
70 lux sulla volta.
48
WR22
49
WR22
Cestello
Edge
51
Sorgenti Luminose
Le lampade impiegate sono:
20 alogene lineari da 300W
La temperatura di colore di tutte le
lampade di 3000 K.
Prestazioni illuminotecniche
Lilluminamento medio in esercizio di:
70 lux sui piani di calpestio
100 lux sulla volta
52
Lingotto
53
Virgola
55
Prestazioni illuminotecniche.
Lilluminamento medio in esercizio di:
100 lux sul soffitto
50 lux sui piani di calpestio.
56
57
Platea
59
Cestello sospensione
Costruita tra il 1335 e il 1338,
S.Francesco di Montefalco, fu il primo
insediamento francescano allinterno
delle mura del paese. Notevoli restauri
furono eseguiti nel 1432 e nel 1440, e
successivamente nel 1485 fu
innalzato il campanile. Nei secoli
successivi ulteriori interventi di
ampliamento contribuirono a cospicui
cambiamenti soprattutto allinterno
della Chiesa. Dopo il terremoto del
1997 si provveduto al pieno
consolidamento strutturale, al restauro
di tutta la decorazione murale e al
recupero della parte sottostante la
chiesa e dellintero (oggi) complesso
museale.
61
Prestazioni illuminotecniche.
Lilluminamento medio in esercizio di:
300 lux sullaltare
120 lux sulla volta
75 lux sulla navata.
62
63
Platea
Woody
Radius
Cestello
Prestazioni illuminotecniche.
Lilluminamento delle facciate di
50 lux in condizioni medie di esercizio.
La piazza illuminata soltanto dalla
luce riflessa dalle facciate.
Duomo di Lecce
Progetto illuminotecnico: Mario Bonomo per lEnel
Consulenza illuminotecnica: iGuzzini Illuminazione
65
Light Up Walk
Il progetto di illuminazione,
schematizzato nelle planimetria, ha
cercato di valorizzare larchitettura
limitando al massimo lintrusivit
dellimpianto, evitando la scelta di
impiegare prodotti su palo.
67
La Cattedrale di S.Barbara un
capolavoro unico dello stile tardo
gotico, la cui costruzione inizi prima
della fine del XIV secolo. Entro il 1420
la parte centrale, con un anello di
cappelle deambulatorie, era gi stata
costruita grazie ai capomastri reali di
Praga, tra i quali figurava Johann
Parler, figlio dellarchitetto della
Cattedrale di S.Vitus. Stupendamente
ricca di opere darte conservate
allinterno, la cattedrale appartiene al
patrimonio culturale e religioso della
nazione Ceca.
Prestazioni illuminotecniche.
Lilluminamento medio in esercizio di:
100 lux sulledificio
250 lux sulla copertura della chiesa
68
Lingotto
69
Light Up Walk
71
72
73
74
Postfazione
75
76
77
78
Collezione iGuzzini
79
Sirrah iGuzzini
In questo catalogo sono presentati i prodotti della Dimensione
Casa iGuzzini.
80
Progetto grafico
Studio Conti
Fotografia
Saverio Lombardi Vallauri
Universit Pontificia Lateranense
Giuseppe Saluzzi
Basilica della Santa Casa - Loreto
Cripta dei Santi Pellegrini - Loreto
Duomo di Lucca
Oratorio S. Maria della Vita - Bologna
S. Carlino alle Quattro Fontane - Roma
S. Croce in Gerusalemme - Roma
S. Luigi dei Francesi - Roma
S. Maria di Montserrat - Roma
SS. Nome di Maria - Roma
SS. Annunziata, Complesso di S. Maria
della Scala - Siena
S. Francesco, Chiesa Auditorium
Montefalco (Perugia)
Duomo di Lecce
Enrico Lattanzi
S. Maria degli Angeli - Assisi
Petr Janzura
Chiesa di S. Adalberto - Broumov
(Rep. Ceca)
Cattedrale di S. Barbara - Kutna Hora
(Rep. Ceca)
Vaclav Sedy
Santuario di Padre Pio - S. Giovanni
Rotondo (Foggia) [pag. 74]
Fotolito
Cromolux
Stampa
Tecnostampa
Recanati - Italy
07/2001