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HITLER E L'ENIGMA DEL CONSENSO

di

Ian Kershaw

***
(Riassunto)

Paola Di Dio

Il potere di Hitler: un enigma


Fra i grandi della storia politica universale, Hitler rappresenta un caso davvero unico. Fino ai
trentanni la sua fu unesistenza assolutamente oscura, ma a partire da allora e per tutti i ventisei anni
successivi il suo destino cambi e fin col lasciare un marchio indelebile come dittatore della Germania e
istigatore di una guerra di sterminio, che segn la pi drammatica eclissi dei valori della civilt. Nato da una
famiglia piccolo-borghese nella cittadina austriaca di Braunau am Inn (posta al confine con la Germania),
nella prima parte della sua vita non fece nulla che potesse che lasciasse intravedere un destino di tragica
grandezza. Tutto, infatti, lasciava prevedere un futuro di mediocrit e di grigiore. A sedici anni lasci la
scuola superiore.
Nel 1907 e nel 1908 fu respinto agli esami dammissione allAccademia di arti grafiche di Vienna.
Rimasto nella capitale condusse una vita da escluso: un solitario circondato da pochissimi amici e
conoscenti, un emarginato convinto del proprio talento artistico e pieno di verso la societ borghese che lo
aveva rifiutato. Nel 1913 scapp a Monaco per sottrarsi alla chiamata di leva nellesercito austriaco. Qualche
mese dopo il suo volto compare in mezzo alla folla esultante allindomani della dichiarazione di guerra
tedesca alla Russia.
Di l a poco part per il fronte, arruolandosi come volontario nellesercito bavarese. Inquadrato con il
grado di appuntato in un reggimento di fanteria, fu decorato due volte per il coraggio mostrato in
combattimento, ma non vene ritenuto idoneo alla promozione, perch non in possesso delle necessarie
capacit di comando. I suoi commilitoni lo consideravano un tipo strano, bizzarro e introverso, sprofondato
nella lettura di Schopenhauer. Senza alcun dubbio la prima guerra mondiale fu un momento cruciale per la
formazione di Hitler. Per uno che aveva ritrovato se stesso sui campi di battaglia, le notizie della sconfitta
tedesca e della rivoluzione (pervenutegli mentre era ricoverato in un ospedale della Pomeriana per lesioni
agli occhi provocate dalliprite (aggressivo chimico)) rappresentarono un colpo terribile. Per qualche tempo
n rest sconvolto e traumatizzato: il risentimento che prima lo aveva tormentato interiormente, ora proruppe
alla luce del sole con violenza.
Una volta dimesso dallospedale rimase nellesercito con compiti di sorveglianza ordinaria sui
gruppi estremistici attivi a Monaco e attraverso questo lavoro entr nel neoistituito Partito tedesco dei
lavoratori, una delle tante formazioni settarie di estrema destra nazional-sciovinista.(1)
Il suo ingresso in quello che sarebbe diventato il partito nazionalsocialista gli spalanc le porte
allinterno delle grandi birrerie in cui si trattava la politica. Attraverso questa esperienza acquis lautostima e
la sicurezza di s tipica dellagitatore politico, soprattutto quando coloro che lo circondavano cominciarono a
riconoscergli una capacit insolita di esprimere i pi volgari risentimenti e pregiudizi populistici attraverso
formule demagogiche capaci di far presa immediata sugli ascoltatori.
Origini sociali, educazione, istruzione, ambiente: tutto parlava contro di lui, compreso il fatto di non
essere tedesco, almeno fino a quando non gli venne concessa la cittadinanza nel 1932. Egli non apparteneva
a una di quelle famiglie da cui in Germania uscivano i membri della classe dirigente, n la sua figura emerse
allinterno delle tradizionali lites di potere. Era un vero outsiders, tutto ci che ebbe da offrire per lungo
tempo non fu altro che una serie di fobie ideologiche profondamente radicate e un talento demagogico fuori
dellordinario, una capacit unica di evocare gli istinti pi bassi delle masse. La domanda come fu possibile
Hitler assill gli oppositori del nazismo ed ha continuato ad ossessionare gli storici fino ai giorni nostri.
Oltre quello relativo alle modalit di ascesa al potere, altri interrogativi riguardano il carattere, la portata e le
forme di esercizio del dominio hitleriano.
Nel 1933 sia in Germania sia allestero molti osservatori davano per scontato che il successo di
Hitler fosse un fenomeno destinato ad una breve durata, poich aveva tutte le carte in regola come agitatore
ma non come uomo di governo e perch sarebbe stato spodestato e messo da parte dai gruppi di potere
tradizionali, una volta superata la fase cruciale della crisi. Questi giudizi ci fanno capire quanto sia difficile
spiegare il fatto che Hitler, una volta divenuto cancelliere riusc a consolidare ed ampliare le basi del suo
dominio.
(1)

Sciovinismo- patriottismo aggressivo, esclusivo e fanatico che esclude ogni comprensione e riconoscimento dei diritti di
altri popoli o nazioni. Deve il proprio nome al granatiere francese Nicolas Chauvin che, provando un'eccessiva
ammirazione per Napoleone Bonaparte, continu a esaltare i suoi successi anche dopo la sconfitta di Waterloo e divenne
oggetto di scherno dei suoi colleghi e personaggio di canzoni e commedie popolari. Lo sciovinismo, come fenomeno
sociale contemporaneo, quasi sempre associato all'imperialismo e al militarismo estremo.

Tali considerazioni suscitano ulteriori domande sui presupposti di quel potere, sulle modificazioni
dei rapporti di forza allinterno dei potentati che lo sostenevano in Germania, sul modo in cui tali mutamenti
incisero sulla portata e sullesercizio del dominio hitleriano e sugli effetti che la forma di autorit incarnata
da Hitler produsse sulle esistenti strutture governative e amministrative. Lanalisi di tali questioni permette di
stabilire le relazioni fra il potere hitleriano e le forze sociali impersonali che lo forgiarono e lo
condizionarono, il grado di autonomia di cui il dittatore godette nellesercizio del potere e il ruolo che questo
dominio personale ebbe nel condurre la Germania nellabisso della guerra e della sconfitta finale. Nei loro
tentativi di dare risposta a questi interrogativi, gli storici hanno sempre dovuto fare i conti con la difficolt a
trovare il giusto equilibrio interpretativo tra il ruolo delle singole personalit e limportanza delle strutture e
delle forze oggettive come fattori determinanti dello sviluppo storico. Riguardo a tutto ci ci sono diverse
interpretazioni proposte dagli storici. Da un lato si collocano le spiegazioni di matrice marxista-leninista, che
hanno minimizzato limportanza del ruolo svolto da Hitler e hanno negato lesistenza di qualsiasi spazio per
lesercizio di un potere personale autonomo. Secondo tale interpretazione il dominio esercitato da Hitler fu
lespressione del potere dei gruppi pi reazionari del capitale finanziario e imperialistico tedesco.
Questi gruppi avrebbero preparato lascesa di Hitler al potere, utilizzandolo come portavoce e agente
nellopera di distruzione della classe operaia organizzata e fornendogli gli strumenti di base per risollevare
leconomia capitalistica e per avviare quellespansione che avrebbe dovuto assicurare legemonia del
capitalismo tedesco in Europa e quindi nel mondo. In tale quadro i veri padroni furono i magnati
dellindustria e della finanza: dopo aver fatto di Hitler un dittatore al loro servizio, continuarono a
determinare i limiti entro i quali la sua azioni avrebbe potuto svolgersi.
Nei paesi dove invece ha dominato la storiografia liberale, limportanza attribuita al ruolo autonomo
delle singole personalit nella storia di solito stato esaltato. Mentre gli storici dellex Germania Est non
hanno scritto neanche una biografia di Hitler, la persona del dittatore tedesco inizi ad affascinare gli studiosi
non marxisti, sin dagli anni in cui questi era ancora in vita, e da allora la serie delle ricostruzioni biografiche
non si mai interrotta. Tali opere hanno scandagliato a fondo la vita di Hitler ed esaminato meticolosamente
le componenti del suo bagaglio ideologico, spingendosi a volte sul terreno di una psico-storia dai tratti
speculativi.
Nei primi anni del dopoguerra la spiegazione del nazismo e delle sue conseguenze arriv pi di una
volta a identificarsi cos strettamente con la persona di Hitler, da generare lidea che linfluenza diabolica di
quel singolo uomo fosse stata capace di traviare unintera nazione, altrimenti destinata al progresso e alla
felicit. Mentre nella storiografia Germania Est Hitler era considerato poco pi che una cifra nella contabilit
degli interessi capitalistici, nella biografia comparsa allOvest si ignorava totalmente le istanze del capitale,
che erano viste implicitamente, ma anche esplicitamente, come subordinate agli imperativi politici e
ideologici del dittatore. Sulla scorta di queste interpretazioni divergenti il potere di Hitler appare o come
elemento del tutto trascurabile o come fattore cruciale che autorizza a sussumere lintero fenomeno nazista
nella categoria dellhitlerismo. Nei tempi pi recenti gli approcci interpretativi vengono classificati sotto due
grandi categorie intenzionalista la prima, strutturalista (o funzionalista) la seconda. Le interpretazioni
intenzionaliste danno per scontato il ruolo dominante del potere assoluto hitleriano allinterno del Terzo
Reich(2) e considerato la storia del nazismo al potere come la storia della realizzazione programmata e
consequenziale delle visioni ideologiche del dittatore.
Per questi studiosi, Hitler lincarnazione pi classica del potere in uno Stato totalitario. Sullaltro
fronte, lapproccio funzionalista ha sottolineato come le decisioni politiche del dittatore fossero condizionate
da fattori strutturali, per esempio di carattere economico, o dal funzionamento particolari di alcuni
meccanismi-base del sistema di potere nazista, quali la necessit da parte di Hitler, di evitare qualsiasi azione
che potesse mettere in pericolo la propria posizione e il proprio prestigio.

(2)

Reich - Impero, regno o altra forma di governo dello Stato tedesco. Primo Reich: il Sacro Romano Impero ricostituito nel
962 da Ottone I e durato fino al 1806. Secondo Reich: impero tedesco su base federale, costituitosi nel 1871 e durato fino
al 1918. Terzo Reich: il regime instaurato dal nazismo hitleriano e il periodo di tempo (1933-1945).

Lanalisi di questo processo decisionale collocato allinterno di un sistema di potere caotico ha


portato a mettere in dubbio lampiezza del raggio di azione del dittatore, la sua autonomia da
condizionamenti esterni e al sua capacit di incidere realmente sulle scelte politiche. Secondo tale
interpretazione Hitler cercava il pi possibile di non prendere decisioni, si dibatteva spesso nellincertezza, si
preoccupava esclusivamente di conservare il proprio prestigio e la propria autorit ed era fortemente soggetto
allinfluenza di coloro che di volta in volta lo circondavano. Insomma egli sarebbe stato tuttaltro che un
dominatore dal potere illimitato, piuttosto fu un dittatore debole.
Nel 1934 un esponente di punta del regime dichiar che nel Terzo Reich era compito di ognuno
lavorare per il Fuhrer(3) seguendo ogni sua indicazione e desiderio. I seguaci pi fanatici di Hitler presero
ci alla lettera, ma anche altri meno coinvolti finirono soggettivamente o di fatto col lavorare per il Fuhrer
favorendo quelle circostanze che consentirono al dittatore di ampliare sempre pi il suo potere e di tradurre
in azione di governo le sue utopie ideologiche. Tali osservazioni suggerisco che lesercizio del potere
hitleriano fu fortemente condizionato dal potere simbolico che emanava dalla figura del Fuhrer. Questa
disponibilit ad accettare un livello di concentrazione personale del potere costituisce il punto cardine
dellinterpretazione.
Il potere pu essere definito come la possibilit di far valere la propria volont entro una relazione
sociale, anche di fronte ad unopposizione. Il complesso organismo dello Stato moderno si regge su tutta una
serie di apparati di potere tra loro collegati, ma ognuno dotato di una relativa autonomia. Oltre alla sfera del
potere politico in senso stretto, altri ambiti di potere da questo parzialmente indipendenti (es. esercito, mondo
economico, apparati di produzione ideologica) possono agire, ognuno separatamente o tutti insieme, a
sostegno o contro la forma di dominazione politica esistente.
Infatti il comando, o dominio, la possibilit di far seguire a un ordine di un certo tipo lobbedienza
automatica da parte di un dato gruppo di persone. Cos quello di potere non pi un concetto assoluto, ma
relativo: le possibilit di comando conseguite da un individuo o da un gruppo avviene a spese di quelle di un
altro individuo o gruppo. Ci non esclude leventualit che due o pi individui o gruppi estendano, almeno
temporaneamente, il loro dominio a danno di una terza fazione.
Nel caso del Terzo Reich, una tale evenienza ha trovato riscontro nel fatto che il crollo delle
istituzioni democratiche and a vantaggio non solo di Hitler del Partito nazionalsocialista, ma anche delle
tradizionali lites di potere, capaci di rinnovare in parte le basi della propria autorit grazie allalleanza col
nazismo. Nel Terzo Reich, liniziale cartello di potere comprendente sia la componente nazista che alcuni
settori della vecchia classe dirigente nazional-conservatrice fu scosso, col passare degli anni, da lotte sempre
pi aspre, a conclusione delle quali furono proprio le fazioni pi radicali ad avere la meglio. Il loro successo
fece solitamente aggio sulla protezione diretta del Fuhrer, ma si pu dire, allopposto, che la stessa posizione
di Hitler fu significativamente rafforzata dallemergere delle componenti che erano a lui pi legate e che si
presentavano come i pi decisi organi esecutivi delle politiche ispirate alle sue direttive ideologiche.
In altre parole, questa nozione di potere pu servire a spiegare in termini razionali il processo di
graduale assolutizzazione del potere hitleriano a spese degli altri elementi che componevano il sistema di
dominio della Germania nazista. Una chiave interpretativa utile a comprendere tale processo pu essere
trovata in un altro concetto di Weber, quello di potere carismatico. La nozione weberiana considera il
termine carisma in unaccezione tecnica che ha poco in comune con luso che se ne fa oggi. Diversamente
dalle forme di dominio fondate sullautorit tradizionale di capi ereditari o sullautorit legale e
burocratico-impersonale che caratterizza la maggior parte dei sistemi politici moderni, il potere
carismatico si basa sulla percezione, da parte di un seguito di fedeli, del senso della missione e delle doti di
eroismo e di grandezza in possesso di un leader riconosciuto.
Mentre le prime due forme di dominio sono stabili, quella carismatica instabile: essa tende a
instaurarsi nei momenti di crisi ed entra in difficolt o quando non riesce a tenere fede alle aspettative create,
o quando si routinizza in un sistema capace di riprodursi soltanto attraverso leliminazione, la subordinazione
o la sussunzione delloriginaria essenza carismatica.
(3)

Fhrer: appellativo (in tedesco guida, condottiero) ricalcato su quello di duce, con cui fu acclamato dai nazisti Adolf
Hitler. Nel 1934, dopo la morte del Presidente Paul von Hindenburg, Hitler raccolse nella sua persona tutti i poteri,
diventando ufficialmente Fhrer und Reichskanzler (guida e cancelliere del Reich).

Max Weber formul queste idee quando Hitler non era ancora apparso sulla scena politica, ma la sua
nozione di potere carismatico pu tornare utile per comprendere sia le origini sia la prassi del potere
hitleriano. Infatti, essa applicabile allanalisi tanto del modo in cui Hitler riusc a imporsi come dominatore
allinterno del movimento nazista, quanto delleffetto corrosivo sviluppato dal suo potere una volta
sovrapposto ad una diversa struttura di dominio quale era quella dellapparato burocratico-legale dello Stato
tedesco.
Da parte marxista stato obiettato che il concetto di potere carismatico difficilmente compatibile
con lesistenza di un moderno stato capitalista. Effettivamente lesercizio di una simile forma di dominio
appare in contraddizione con le modalit di governo razionale e regolato necessarie alla riproduzione del
capitalismo, ma le cose stanno diversamente se si sposta lattenzione sui momenti di crisi dello stato
capitalista. qui che va individuato il terreno di coltura del potere carismatico e la natura e funzione del suo
dispiegamento, ed qui che le concezioni weberiane, dimostrano la loro importanza per poter comprendere
le loro caratteristiche peculiari delle forme di dominazione fasciste e linstabilit delle basi di potere dei
sistemi statali ad esse improntati.
Nel moderno Stato capitalista la base del potere politico lufficio e la funzione che tale ufficio
assolve. Perci questo potere impersonale e proprio lesercizio burocratico e impersonale del potere sulla
scorta di norme legali ugualmente impersonali costituisce il nucleo di quella struttura di dominio definita da
Weber legale-razionale. Tuttavia, in casi come quello della Germania ai primi anni Trenta il meccanismo
impersonale di funzionamento del potere legale-razionale pu essere sottoposto ad un attacco frontale,
soprattutto da parte di coloro i quali da quello stesso meccanismo si sentono danneggiati e minacciati.
Conseguenza di tali fenomeni fu, nella crisi terminale della Repubblica di Weimar(4), lemergere
improvviso di un atteggiamento diffuso che port ad accettare la creazione di un sistema di governo
radicalmente diverso da quello precedente, perch basato sullesercizio personale del potere e della
responsabilit. In base a ci che stato detto appare chiaro che tale forma di dominio pu instaurarsi soltanto
a seguito di una crisi di proporzioni insolite e che allo stesso tempo non si pu sostituire alle strutture
burocratico-razionali, ma deve come sovrapporsi ad esse. I tratti specifici della soluzione carismaticoplebiscitaria affermatasi in Germania sono da riportare al fatto che la crisi generale degli anni postbellici, e in
particolare dei primi anni Trenta, si innest su una cultura politica affatto peculiare.
Caratteristica dominante di questultima era la predisposizione, diffusa prevalentemente ma non
esclusivamente negli strati borghesi, a concepire unimmagine eroica della politica, formatasi attraverso
guerre condotte sul suolo tedesco e caratterizzata da profonde discontinuit e divisioni.
Attorno agli anni Venti il bisogno di trovare un nuovo grande leader, che assommasse in s le qualit
del guerriero, del grande sacerdote e delluomo di Stato, era sentito con ardore in tutti gli ambienti della
destra tedesca. Questo capo avrebbe eliminato tutte le divisioni e avrebbe riportato il Reich allunit e alla
grandezza.
Nei primi anni Trenta laggravarsi della crisi diede nuova risonanza a tali idee e port alla ribalta chi,
come Hitler, poteva rivendicare a se stesso le qualit eroiche del capo carismatico, facendosi allo stesso
tempo forte dellappoggio di unorganizzazione dotata di tutte le caratteristiche di una comunit
carismatica. Questa comunit, inizialmente, fu formata dai soggetti pi vicini a Hitler, che divennero i primi
organi di trasmissione del culto della personalit che circondava il futuro dittatore. I loro rapporti con Hitler
non erano determinati dalla carica impersonale e formale che questi deteneva come capo del Partito, ma da
rapporti di lealt personale di tipo arcaico e quasi feudale, fondati sul riconoscimento della missione di cui
il capo era investito e dei successi che aveva conseguito.
Oltre al gruppo ristretto dei dirigenti nazionalsocialisti, i principali destinatari del carisma
hitleriano furono gli attivisti del movimento, incaricati di diffondere il messaggio delle sue grandi imprese.
Altri portatori e beneficiari di questo carisma furono i funzionari delle organizzazioni, fra cui spiccavano per
importanza le SS,che dovettero la loro stessa esistenza e la loro crescente influenza proprio allo stretto
rapporto che le legava alla persona di Hitler.

(4)

Repubblica di Weimar: Regime politico vigente in Germania dal 1919 fino all'avvento al potere di Adolf Hitler nel 1933.
Prese nome dalla citt di Weimar, in Turingia, dove si riun l'Assemblea nazionale costituente incaricata di elaborare
l'ordinamento costituzionale della Repubblica tedesca proclamata il 9 novembre 1918, dopo l'abdicazione dell'imperatore
Guglielmo II.

Al di sotto di tutti cera il gran numero di devoti del Fuhrer diffusi nella popolazione, che con la loro
adulazione gli fornirono una base di popolarit rivelatasi essenziale per il consolidamento della sua posizione
di potere. Un contributo oggettivo al rafforzamento del culto della personalit carismatica del Fuhrer venne
anche dagli ammiratori pi prudenti, dai sostenitori pi tiepidi, che per non vedevano alcuna alternativa,
dagli opportunisti pronti a gridare Heil Hitler pi forti di tutti gli altri se questo poteva tornare utile.
Dunque per esser fruttuosa unanalisi del potere hitleriano deve esplorare lascesa, il consolidamento e
lespansione del potere carismatico, il suo duplice fondamento nella repressione e nel consenso
plebiscitario, e le sue manifestazioni ed effetti una volta raggiunto lacme dellautonomia relativa e del
dominio assoluto.

Il potere dellidea
Senza dubbio linfluenza di Hitler si fece sentire sulla cerchia dei suoi primi, e spesso fanatici,
seguaci che costituirono poi il manipolo ristretto dei discepoli a lui pi fedeli e devoti. Questi uomini
formarono il nucleo fondamentale di quella comunit carismatica che fece di Hitler il proprio idolo ed
eroe. Il fascino esercitato da Hitler su questo gruppo ristretto di adepti deriv dalla forza di convinzione della
sua Idea, del suo credo politico, accoppiata alle straordinarie capacit demagogiche messe in mostra da Hitler
stesso sin dagli esordi della sua carriera politica.
Egli era di statura media, il suo corpo sembrava dominato per intero dalla testa. La parte superiore
della fronte era nascosta da un ciuffo ritorto, sicch tutto il volto sembrava concentrato nei corti baffi che
spuntavano fra labbra e naso. I suoi vestiti non si distinguevano per eleganza, la sua dentatura era scadente,
cos come sarebbe diventata col passare degli anni la vista, tanto da costringerlo ad usare gli occhiali. Proprio
gli occhi leggermente sporgenti e la fissit dello sguardo costituivano la caratteristica pi appariscente della
sua persona. Il suo stile di vita era ripetitivo e conservatore ma al tempo stesso piuttosto originale. Egli
cercava di seguire il pi possibile abitudini fisse: era astemio ed anche vegetariano, non fumava e non
beveva caff e aveva una mania della pulizia che lo spingeva a lavarsi con frequenza fuori dalla norma.
Leggeva molto e avidamente ed aveva una capacit straordinaria di ricordarsi i fatti pi minuti. Su
una serie non piccola di argomenti poteva tenere banco esprimendo opinioni fondate, e si riteneva
particolarmente esperto di tutto ci che concerneva la storia, larte e larchitettura, ma coltivava un interesse
speciale anche per la medicina e la biologia. Questa fiducia nella sua preparazione culturale da autodidatta si
accompagnava al disprezzo verso gli intellettuali dotati di un educazione formale. Anche se dal punto di vista
umano manteneva sempre le distanze e restava inavvicinabile persino per i suoi pi assidui collaboratori, egli
sapeva mostrare grande sensibilit per le cose pi banali.
Gradiva la compagnia delle donne che trattava sempre con gentilezza e cortesia, e quando era in compagnia
sapeva far ridere con una freddura o con le sue mimiche spassose. Inoltre aveva un fortissimo senso di lealt
verso coloro che sin dai primi tempi si erano sottoposti a sacrifici e privazioni per aiutarlo. Queste
caratteristiche personali non sarebbero bastate a imporlo allattenzione pubblica se non si fossero
accompagnate alle sue idee politiche e alla sua capacit di catturare un uditorio con la forza delle parole.
Prese da sole le idee di Hitler non bastano a spiegare n la sua presa sulle masse n lo sviluppo della
NSDAP(5).
Anche se spesso mostr incertezze sulle singole scelte politiche da adottare, egli non dubit mai
dalla giustezza delle proprie idee.
La forza e la solidit di quelle convinzioni furono i fattori principali che spinsero coloro che gli erano
vicini e che condividevano i suoi pregiudizi ad accettare la sua supremazia personale. La semplicit della sua
visione di una lotta fra il bene e il 1male si accompagnava allo spietato fanatismo e allostinazione con cui
egli sosteneva le proprie opinioni.
Questi attributi fecero di Hitler una figura di spicco negli ambienti della destra sciovinista attiva nei
primi anni Venti e, dopo che le sue apparizioni pubbliche, gli conferirono in breve tempo il ruolo di
principale esponente di quegli ambienti e gli aprirono le porte dei circoli della ricca borghesia di Monaco.
Egli divenne sempre pi indispensabile per le sorti del movimento, riuscendo anche ad assicurarsi il
sostegno di altre frange della destra radicale.
A costituire il nucleo essenziale dellideologia hitleriana concorrevano diverse componenti: la
concezione della storia come lotta tra le razze, lantisemitismo radicale, la convinzione che il futuro della
Germania potesse essere assicurato solo dalla conquista di spazio vitale a spese della Russia e lidea della
necessit di uno scontro risolutivo con il marxismo e con la sua incarnazione nel bolscevismo giudeo
vittorioso nellUnione Sovietica.
Questi concetti strettamente correlati luno con laltro sono dimportanza fondamentale, non solo
perch Hitler vi rest fedele per oltre ventanni, ma soprattutto perch gli obiettivi ideologici da loro
risultanti trovarono attuazione pratica durante la seconda guerra mondiale.

(5)

NSDAP (National Sozialistische Deutsche Arbeiterpartei - Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori).

Non facile stabilire esattamente quando come e perch Hitler fece proprie quelle idee cui avrebbe
fanaticamente tenuto fede per tutto il corso della sua carriera politica. Certo che il processo di
condensazione dei suoi diversi filoni di pensiero in un sistema ideologico composito giunse a pieno
compimento con la stesura di Mein Kampf (6) nel 1924, e che dopo di allora tale sistema conobbe
pochissime modificazioni.
Anni importanti di apprendistato furono quelli vissuti a Linz dopo labbandono della scuola e
successivamente a Vienna. Altra fase cruciale della vita del dittatore fu la prima guerra mondiale e
soprattutto il trauma della sconfitta tedesca del 1918. Infine vanno considerati gli anni compresi tra il 1920 e
il 1924 quando le sue idee subirono alcune modificazioni essenziali.
I primi e pi odiati nemici di Hitler erano gli ebrei. Le origini e le cause del suo viscerale
antisemitismo sono state discusse a lungo e approfonditamente, ma non si ancora giunti a considerazioni
certe. Alcune teorie sono decisamente infondate; ad esempio quella che fa derivare la sua paranoia antisemita
da presunte tracce di sangue ebraico nella sua discendenza familiare del tutto irrealistica, mentre pi
plausibile lipotesi che egli credesse che suo padre fosse ebreo. Ancora pi fantasioso il tentativo di
spiegare lavversione verso gli ebrei con il trauma isterico da lui patito in conseguenza dellavvelenamento
da gas riportato alla fine della guerra, che avrebbe associato alla morte di sua madre nel 1907 avvenuta sotto
leffetto di un gas anestetico somministratole da un medico ebreo.
Le cause della mania antisemita di Hitler restano avvolte nellombra. Interpretazioni di tipo
psicologico attribuiscono alla mente del dittatore fantasie morbose e complessi di persecuzione che possono
essere pi o meno plausibili. Tutto ci che si pu dire con qualche certezza che il senso di frustrazione da
lui provato nel constatare la discrepanza tra lalto concetto che egli aveva di se stesso e la sua vita di artista
fallito, ebbe modo di focalizzarsi su un capro espiatorio che sembrava racchiudere in se tutti i mali e che gli
forniva, allo stesso tempo, una spiegazione del suo fallimento personale e la prova che la storia era dalla sua
parte.
Secondo quanto egli racconta nel Mein Kampf, a convincerlo allantisemitismo sarebbe stato
lincontro con una figura in caffettano e dai capelli neri e ricci che camminava per le strade di Vienna.
Questa visione appare romanzesca, poich leggeva giornali pangermanici e antisemiti gi quando abitava a
Linz, ed era gi a quel tempo un ammiratore del leader pangermanista e antisemita austriaco Georg von
Schonerer; ad ogni modo non c dubbio che le sue opinioni sugli ebrei si radicalizzarono oltre misura
durante la permanenza a Vienna.
Gli anni viennesi influirono anche sullo sviluppo di altri aspetti della Weltanschauung (pensiero,
ideologia) hitleriana. Secondo le sue stesse parole, la sua vita da sbandato nei bassifondi sociali della Vienna
del tempo gli fece toccare con mano le patenti ingiustizie della societ borghese, spingendolo a riflettere su
quella che allora era chiamata la questione sociale. Lincontro con la socialdemocrazia viennese,
successivamente, lo port al rifiuto totale delle dottrine classiste e antinazionali propagandate da quel
partito, mentre lodio per la monarchia asburgica divenne elemento integrante di quelliper-nazionalismo
tedesco di cui si era imbevuto sin dai tempi della sua adesione al movimento di Schonerer.
Una volta riconosciuti gli ebrei come colpevoli di tutti questi mali, ed elevata tale convinzione ad
ingrediente principale della sua visione del mondo, cominci a prendere forma il nucleo essenziale di
unideologia basata sullavversione pi accesa nei confronti della societ del tempo, accoppiata alla visione
utopistica di un ordine futuro fondato sullautorit indiscussa di uno Stato nazionale tedesco etnicamente
puro.
Negli anni della guerra un altro elemento cruciale trov posto in questo sistema di pensiero: la
concezione della storia come lotta tra le diverse razze, destinata a risolversi a favore della razza pi forte, pi
adatta e pi spietata. La decisione di Hitler di impegnarsi nella carriera politica sembra che sia stata presa
durante la degenza nellospedale di Pasewlak. In realt tale decisione arriv molto pi tardi e in maniera
casuale. Infatti, quando, soldato, torn a Monaco, trov una citt diversa da quella che aveva lasciato nel
1914.

(6)

Mein Kampf - Titolo del libro (La mia lotta) dettato da Adolf Hitler al compagno di carcere Rudolf Hess durante la
detenzione subita in seguito al fallito putsch (colpo di stato) di Monaco del 1923 e pubblicato in due volumi tra il 1925 e il
1926; lopera costituisce il testo ideologico e programmatico di base del nazionalsocialismo.

La vita politica bavarese era nel caos; sullonda della rivoluzione, Kurt Eisner, un ebreo
socialdemocratico di sinistra, aveva preso le redini del governo, ma poco dopo il suo assassinio era scoppiata
una vera e propria guerra civile. Le formazioni paramilitari di destra uscirono vincitrici da una battaglia
senza esclusione di colpi condotta contro la Repubblica dei Soviet degli operi e dei soldati proclamata ad
aprile e durata qualche settimana.
Hitler non prese parte attiva a queste lotte, anzi, in quel periodo frequent alcuni corsi di formazione
ideologica organizzati dallesercito, segu letture e seminari sulla storia tedesca, sulla teoria e prassi del
socialismo, sulla situazione economica della Germania e sul problema delle condizioni di pace, sulla Russia
bolscevica, sulla politica dei prezzi, sulla questione bavarese e su quella dellunit del Reich tedesco.
Ben presto le sue opinioni solidamente argomentate cominciarono ad imporsi allattenzione di quanti
prendevano parte a tali discussioni, segnando il primo passo per Hitler verso il coinvolgimento nella politica
attiva. Ci accadde dopo che le sue doti innate di oratore popolare gli fecero meritare la nomina a istruttore
allinterno di una delle unit di propaganda e formazione ideologica dellesercito. Tale certezza si rafforz
soprattutto nellautunno del 1919 quando, entrato in contatto con il neoistituito Partito tedesco dei lavoratori,
fece le sue prime prove positive di oratore politico, che lo convinsero ad abbracciare definitivamente la
carriera di agitatore.
Bersaglio principale dei suoi primi discorsi era il Trattato di Versailles e la restituzione delle colonie
perdute e la fusione tra la Germania e Austria. In tale ottica, nemica della Germania non era la Russia ma
lalleanza franco-britannica, mentre gli ebrei erano attaccati soprattutto in quanto agenti del capitalismo
finanziario.
A conoscere modificazioni rilevanti furono le sue opinioni sugli obiettivi futuri della politica estera
tedesca, sugli ebrei e sul suo stesso ruolo allinterno del movimento nazionalsocialista. In quegli anni a
riorientare il pensiero hitleriano fu dominante linflusso del poeta bavarese Eckart e dei tedeschi Max
Scheubner-Richter e Alfred Rosenberg.
Eckart contribu con la sua visione filosofica della lotta allebraismo; Scheubner- Richter e
Rosenberg, invece, gli trasmisero le loro convinzioni sul rapporto tra ebraismo e bolscevismo. Entrambi oltre
ad essere antisemiti radicali, avevano vissuto in prima persona la rivoluzione russa e avevano aderenze negli
ambienti politici antibolscevichi.
Inizialmente lideologia nazionalsocialista non si era interessata particolarmente n alla Russia n al
bolscevismo, ma i due tedeschi rafforzarono le idee di Hitler sulla radice ebraica del bolscevismo, mentre
Rosenberg lo convinse dellesistenza di una cospirazione mondiale ebraica. La parola dordine dello
sterminio del bolscevismo giudeo era ormai diventata sinonimo della distruzione dellUnione Sovietica
come parte integrante e necessaria nella lotta della Germania per la conquista del suo spazio vitale. Sotto la
loro influenza le sue opinioni conobbero una sostanziale modificazione, nel senso che soltanto in questo
periodo i due filoni di pensiero, gi presenti nella sua visione, vennero a congiungersi nel Leitmotiv della
lotta alla Russia bolscevica.
Prima di questo passo, le espressioni pubbliche del feroce antisemitismo hitleriano avevano preso
come bersaglio soprattutto il capitalismo. Nei primi discorsi di Hitler i duri attacchi rivolti al capitalismo
finanziario ebraico erano associati allaccusa che imputava la responsabilit della guerra, della sconfitta e
della morte di milioni di tedeschi.
Questo era un punto cruciale del suo pensiero, tanto che in un passo del Mein Kamft afferm che
sarebbe stato possibile salvare la vita di un milione di tedeschi uccisi al fronte se solo fossero stati posti al
gas venefico dodici o quindicimila di questi ebrei corruttori del popolo. In questa fase, quindi, bersaglio
privilegiato dei suoi discorsi erano i finanzieri ebrei, definiti di volta in volta usurai, profittatori, incettatori e
parassiti.
La sua visione mirava ad una soluzione radicale del problema e gi in quel periodo sugger di
rinchiuderli in appositi campi di concentramento. In un discorso interessato alle SA(7) nel febbraio del 1922
egli afferm che il suo unico interesse era volto alla questione ebraica riassumendo, qualche mese dopo,
lintero programma del Partito Nazista in un solo punto: cio il rifiuto di considerare gli ebrei membri della
comunit nazionale.
(7)

SA o Sturmabteilungen - Organizzazione per la sicurezza del Partito nazista tedesco, i cui membri erano noti anche con il
nome di 'Camicie brune'. Le SA ( 'distaccamenti d'assalto') furono una creazione di Ernst Rhm (1921).

Nei giorni del suo processo per alto tradimento nella primavera del 1924, dopo il fallimento del
putsch di Monaco del 1923 (tentativo do colpo di stato), egli dichiar alla Corte che il suo obiettivo era
quello di sconfiggere il marxismo, asserendo che il movimento nazionalsocialista riconosceva in lui il suo
unico e mortale nemico. In questa autodifesa gli ebrei non furono menzionati poich egli aveva capito che la
questione ebraica non interessava soltanto la nazione tedesca, ma tutte le nazioni del mondo.
Questo cambiamento di ideologia fu determinato dalla connessione, che si stabil nella sua mente, tra
bolscevismo ed ebraismo. Con la consapevolezza del ruolo occupato dalla Russia bolscevica allinterno della
sua filosofia razzista, egli svilupp anche una nuova visione in materia geopolitica. Risulta rilevante, infatti,
che proprio nel 1922 (periodo in cui prese coscienza della sua missione nella lotta contro il bolscevismo
giudeo) lasse della sua concezione della politica estera tedesca si spost dalle rivendicazioni coloniali,
allidea di unespansione continentale a spese della Russia.
A determinare questa modificazione degli obiettivi geopolitici dellideologia hitleriana furono non
tanto considerazioni di carattere diplomatico, ma la confluenza del motivo antisemita e antibolscevico
nellidea ossessiva contro il bolscevismo giudeo, consolidatasi nella volont di Hitler sotto limpressione
suscitata dal successo del bolscevismo nella guerra civile in Russia e dal profilarsi della minaccia bolscevica
anche in Germania.
I primi discorsi ci dicono pochissimo su quelle che sarebbero diventate le sue idee in materia di
politica estera. Fino al 1922, infatti, il suo pensiero rest orientato in senso anti-occidentale, senza essere
accompagnato da una chiara visione della politica delle alleanze che il suo Paese avrebbe dovuto seguire in
futuro. Egli era convinto della validit dello spirito nazionale del popolo russo in contrapposizione ai suoi
governanti bolscevico-giudei e cos continu per lungo tempo a caldeggiare lidea di unalleanza in futuro
antibritannica fra Germania e Russia. Solo verso la fine del 1922 gli obiettivi della politica estera erano
perfettamente delineati: egli mostr di aver superato i vecchi motivi della rivalit commerciale e coloniale
con la Gran Bretagna e di considerare necessario un riavvicinamento a questa potenza in vista della futura
espansione tedesca sul continente europeo a spese della Russia.
A due anni dalla stesura del Mein Kamft, Hitler aveva sviluppato la sua personale visione del
mondo: crociata contro il popolo ebraico, lotta per la distruzione del marxismo e la guerra contro la Russi per
dare alla Germania il suo spazio vitale. Nella sua visione la Russia avrebbe fornito alla Germania la terra
necessaria a sostenere le sue ambizioni da grande potenza. Egli riteneva di realizzare in s la pi rara e
preziosa delle combinazioni, quella fra il teorico e luomo politico, tra colui che pensa lidea e colui che la
mette in atto. Il senso ultimo di questa sintesi era la lotta per obiettivi che solo pochi eletti possono
comprendere. Pi volte per definire questo compito us la parola missione.
Fu questa sintesi, fra spirito messianico e capacit propagandistiche, che sanc la sua superiorit
rispetto a tutti i potenziali aspiranti alla guida del mondo; infatti, nessuno degli altri esponenti di punta del
Partito poteva mettere in campo, come faceva lui, il fascino demagogico delloratoria, le doti di trascinatore.
Le preoccupazioni ideologiche dei padri teorici del Partito, Feder e Rosenberg, apparivano sbiadite e limitate
di fronte alle sue. Feder fu emarginato nel giro di pochi anni, mentre i limiti di capacit di Rosenberg
emersero quando fu lasciato solo a dirigere il Partito durante la prigionia di Hitler.
Altrettanto carente era il profilo di altri esponenti: Rudolf Hess era introverso e privo di capacit
demagogiche, tanto che sin dallinizio si consider discepolo di Hitler; Julius Streicher era un demagogo
razzista dallintelligenza limitata; Hermann Goring era un uomo dazione piuttosto che di idee e dopo un
primo periodo nelle SA, fallito il putsh abbandon la scena politica per quattro anni restando escluso dai
vertici del Partito anche negli anni successivi; Ernst Rohm era uno squadrista ben preparato dal punto di vista
militare, ma mancava sia di visione ideologica sia di talento oratorio; anche Gregor Strasser aveva buone doti
organizzative, ma era meno abile quando si trattava di eccitare le masse; mentre suo fratello Otto fu
rappresentante di quella schiera di capi nazional-socialisti che si allontanarono da Hitler cercando di staccare
lidea astratta del nazismo dalla sua incarnazione nella figura del capo del Partito; Goebbels ag soprattutto
come megafono di Hitler; Himmler era un buon amministratore, ma aveva una personalit fredda, disumana
e scontrosa non fatta per guadagnarsi la simpatia delle masse; Hans Frank, lesperto giuridico del capo del
Partito, era una personalit debole, incerta, emotiva e sottomessa.
Naturalmente leterogeneit delle vedute e delle ambizioni, le rivalit tra queste figure finirono col
danneggiare le possibilit di successo di ognuno di loro, consegnando la leadership del Partito a Hitler.
La nascita del culto della personalit attorno a Hilter databile gi al 1922-23. Successivamente la
sua assunzione di responsabilit del putsch nel 1923, e la sua reclusione nella fortezza di Londsberg nel
1924, fu sfruttata in maniera tale da rendere un massimo effetto pubblicitario.
9

La cerchia dei seguaci del Fuhrer si era ormai consolidata. Rudolf Hess, che sin dallinizio era il pi
fanatico e obbediente tra i fedelissimi di Hitler, parl di un potere della personalit emanante un qualcosa
capace di ammaliare coloro che lo circondavano e di espandersi in cerchi sempre pi ampi. Alfred Rosenberg
ammise, durante la prigionia nel carcere di Norinberga, di aver provato ammirazione per Hitler sin dai
primissimi giorni, riconoscendo in lui il creatore del Partito Nazional-Socialista e della sua filosofia, nonch
un capo dotato di una solida base intellettuale.
Anche Hans Frank la prima volta che sent parlare di Hitler ebbe chiara la sensazione che fosse
lunico uomo in grado di salvare la Germania; e quando nel 1929 gli chiese di rinunciare allidea di
abbandonare la politica per abbracciare gli studi giuridici egli non esit. Goebbels vide in lui un genio e
desider divenirne amico; per Goring, invece, la capitolazione sarebbe avvenuta soltanto nel 1928 con il suo
rientro nel Partito dopo gli anni di latitanza allestero seguiti al putsch fallito del 1923, ma da quel momento
in poi la sua sottomissione fu totale e incondizionata.
Tutti loro incontravano Hilter in ambienti ristretti e intrattenevano con lui rapporti diretti e regolari;
loro furono le prime vittime e i principali propagatori del mito di Hilter. Elemento fondante di questo nucleo
centrale era il potere promanante dalla persona di Hitler, nella quale risultava essenziale la fede ardente del
profeta autodesignato, la convinzione ideologica del missionario. Agli occhi dei componenti pi intimi del
suo seguito, lunione nella sua persona dellideologo e del politico gli confer lo status inattaccabile di unico
uomo capace di incarnare lidea e di tradurla in forma organizzativa.

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Alla conquista del potere


Per ricostruire il modo in cui Hitler giunse al potere dello Stato necessario distinguere tre livelli di
analisi.
Il primo riguarda il processo che port Hitler ad assumere il controllo indiscusso sul Partito
Nazional-Socialista, dopo che questultimo era riuscito ad unificare tutti i rappresentanti della destra
sciovinista e aveva adottato come propria legge organizzativa il Fuhrerprinzip (cio il principio del comando
assoluto del leader) riconoscendo cos al suo capo il compito storico di salvare la nazione.
Un secondo filone dovr chiarire come Hitler riusc ad ottenere consensi, al di l degli ambienti
estremisti della destra nazional-sciovinista, fino ad ottenere i voti di oltre 1/3 dellelettorato tedesco.
In terzo luogo bisogner analizzare il percorso che condusse a interessarsi alla persona di Hitler
importanti settori non nazisti della societ tedesca, e poi spinse quelle figure-chiavi del sistema di potere
weimariano ad accettare lascesa di Hitler al Cancellierato.
Molti si sono chiesti perch il potere dello Stato tedesco fin proprio nelle sue mani. La risposta data
dai nazisti (il 30 gennaio 1933 quando fu nominato Cancelliere) fu che Hitler non si stanc mai di ripetere i
discorsi pi importanti pronunciati dopo la fondazione del Terzo Reich. Secondo tale interpretazione lascesa
del nazionalismo, dai suoi umili esordi alla presa del potere, era stata espressione del trionfi della volont.
Una lotta condotta con il sostegno di una schiera sempre pi ampia di seguaci fanaticamente convinti
della giustezza della loro causa aveva consentito di superare tutte le avversit, di sconfiggere nemici potenti e
di chiamare a raccolta la nazione per salvarla dalla minaccia del bolscevismo.

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Il movimento
I movimenti a sfondo autoritario erano soggetti a scissioni, frazionismi e lotte per il potere. Le prime
fasi del Partito Nazional-Socialista furono caratterizzate dalle stesse tendenze. Come il Partito tedesco dei
lavoratori, esso nacque nel 1919 come una delle altre 70 formazioni di estrema destra allora attive sulla scena
politica tedesca.
Accomunati dalladesione a unideologia fondata su un nazionalismo di marca razzista, questi gruppi
si erano sviluppati nellanno successivo alla fine della Prima Guerra Mondiale, approfittando dellatmosfera
controrivoluzionaria che si respirava in Baviera.
Allinterno del Partito Nazional-Socialista fu Hitler stesso nel 1921 a scatenare il primo vero scontro
di potere, conclusosi con il rafforzamento della sua posizione di Capo del Partito.
Dopo il fallimento del putsch di Monaco (1923) lunit temporanea raggiunta si dissolse e la NSDAP
si divise in gruppi in forte polemica fra loro. Tali lotte continuarono anche dopo la fondazione del Partito nel
1925, mettendo in discussione la leadership di Hitler per un periodo di tempo che si prolung fino agli inizi
del 1926.
Dopo il 1930, quando la supremazia di Hitler si era ormai consolidata e il movimento
nazionalsocialista si stava rafforzando a vista docchio, la NSDAP dovette affrontare le minacce di ribellione
della sua ala paramilitare, le SA; e superare la crisi determinata dalla secessione di alcuni suoi esponenti di
primo piano, fra cui Otto Strasser nel 1930 e il fratello Gregor, secondo uomo del partito dopo Hitler alla fine
del 1932. Fino al 1933 la storia del Partito nazionalsocialista dimostra che si trattava di un movimento
instabile composto da fazioni e interessi in contrasto reciproco e perci esposto a potenti spinte disgregatrici.
Di per se la leadership non rappresent alcuna garanzia di unit, ma allo stesso tempo fa pensare che
senza laffermazione dellautorit di Hitler nel movimento la lotta fra le correnti avrebbe finito col
distruggere il Partito. Comunque Hitler costitu la risorsa pi preziosa della NSDAP, le chances di potere di
gran parte dei notabili del Partito dipendevano da lui e ci da un lato spingeva i capicorrente ad accettare la
necessit di dimostrare almeno una parvenza di unit, e dallaltro incoraggiava gli uomini di centro a
collaborare attivamente per costruire e diffondere il culto del Fuhrer.
Una tale operazione fu condotta non solo da coloro che, come Hess, ammiravano sinceramente il
loro capo, ma anche da personaggi di punta come Gregor Srasser disposti a sostenere luso strumentale del
culto di Hitler. Creato negli anni Venti e rafforzato dai successi elettorali del 1930-32, questo culto prese a
svilupparsi in modo relativamente autonomo, proteggendo Hitler da qualsiasi attacco e legando sempre pi il
Partito alla sua strategia di lotta per il Potere basata sul principio del tutto o niente.
Allinizio della sua carriera Hitler si impose allattenzione generale soprattutto per le sue doti di
protagonista, di agitatore e di abile demagogo; infatti, nel giro di pochi mesi divenne il primo oratore sorto
nel febbraio del 1920 sulle ceneri del Partito tedesco dei lavoratori e fu proprio lui ad esporre il programma
del Partito.
Grazie a lui la NSDAP alla fine del 1920 raggiunse la quota di 2000 iscritti. Le sue tirate oratorie
facevano effetto soprattutto sui piccoli borghesi dalla capitale bavarese, ma ben presto riscossero interesse
anche presso alcuni ricchi ed influenti personaggi delle lites sociale e politica della citt. Attraverso Ernst
Rohm, futuro capo delle SA e membro della NSDAP (partito tedesco dei lavoratori) sin dal 1919, Hitler
stabil contatti importanti con ufficiali dellesercito e militanti delle formazioni paramilitari vicini alle
posizioni della destra radicale.
Agli inizi del 1921 furono le garanzie finanziarie prestate da Eckart (uno dei maestri intellettuali di
Hitler) con un contributo di 60.000 marchi prelevato da un fondo della Reichswehr grazie alle macchinazioni
di Rohm e Mayer (ex comandante dellunit di educazione ideologica della Reichswehr), a consentire al
Partito lacquisizione di un proprio organo di stampa il Volkischer Beobachter. Ecco perch stato detto
che queste tre figure furono le levatrici della carriera politica hitleriana.
A partire dal 1921 la NSDAP si dot anche di propria formazione paramilitare, le SA (squadre di
assalto), ma anche cos il movimento fino al 1923 rest ancora lontano dallobiettivo di diventare la forza pi
potente nello schieramento delle organizzazioni paramilitari della destra operanti in Baviera. Fu grazie
allintervento di alcuni ricchi personaggi, che Hitler riusc a introdursi nei salotti dellalta borghesia della
capitale bavarese, anche se pi importante fu la protezione garantita a lui e al suo movimento dalle autorit
bavaresi.
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Questi, infatti, seppero sfruttare a proprio vantaggio le simpatie nazionalsocialiste dei vertici della
polizia, della magistratura e dellesercito della Baviera, Stato che si concepiva come baluardo della destra
patriottica contro il socialismo dilagante in Prussia, Sassonia e Turingia. Quando si stabilirono pi ampi
legami con Erich Ludendorff e con altre organizzazioni paramilitari bavaresi, la NSDAP pot affrontare
anche dei finanziamenti messi a disposizione del movimento nazionalista per combattere il pericolo rosso.
Rohm fu importante come fornitore di equipaggiamento militare, infatti, nel 1923, fu grazie alle sue
possibilit di accesso alle riserve di alcune unit controrivoluzionarie della guardia nazionale che le SA
potettero disporre di armi, veicoli e altro materiale bellico. Inoltre fu proprio lui che nel settembre del 1923
orchestr lascesa di Hitler a capo del fascio tedesco di combattimento, organizzazione risultante dalla
fusione della NSDAP con il Bund Oberland (Fascio dellOberlando) e la Reichsflagge (Bandiera Imperiale)
e diventata in poco tempo la formazione paramilitare pi aggressiva ed estremista di tutta la Baviera.
La disgregazione del Partito nazionalsocialista durante la prigionia di Hitler conferm la funzione
indispensabile della sua leadership, le lotte di frazione continuarono ad infuriare per tutto lanno successivo
alla scarcerazione di Hitler e alla ricostruzione della NSDAP nel febbraio del 1925, ma la sua posizione
risult rafforzata sia dai meriti personali sia dalla stato di estrema debolezza in cui il Partito era piombato
dopo il fallimento del putsch.
Cos, quando intorno al febbraio del 1926 la NSDAP fu scossa da una nuova crisi per contrasti sorti
sulla definizione dei suoi obiettivi e della sua strategia, Hitler si trov a disporre della forza necessaria per
fronteggiare questa nuova fase. Le cause di questa crisi vanno ricercate in alcuni conflitti risalenti al periodo
di disgregazione interna seguito al fallimento del putsch di Monaco e nella scarsa popolarit goduta da alcuni
leader dominanti nella provincia bavarese. Pi gravi furono le critiche espresse da alcuni esponenti di punta
del Partito del Nord e nellOvest della Germania relativamente al programma del 1920 giudicato troppo
vago.
Cerano in gioco questioni scottanti come lopportunit di partecipare alle elezioni, seguendo la
strategia legale del potere delineata da Hitler, o appoggiare un referendum popolare proposto dalle forze di
sinistra per lesproprio dei beni dellex casa regnante.
Altrettanto controversa era la linea di potere in politica estera, con il contrasto tra unipotesi
favorevole alla collaborazione con lURSS contro le potenze occidentali ed unaltra che individuava nella
Russia lo spazio vitale di espansione della Germania. A costringere Hitler a prendere liniziativa fu la
richiesta di adozione di un nuovo programma di Partito, che avrebbe comportato non solo il riconoscimento
del carattere negoziabile della sua dottrina, ma anche laccettazione del principio che la condotta del capo
doveva essere legata al rispetto del programma stesso.
Cos il poter di Hitler allinterno dellorganizzazione sarebbe stato scosso dalle fondamenta, poich
la legittimazione della sua leadership derivava non dallobbedienza al programma, ma dalla capacit di fare
della sua missione il veicolo di incarnazione dellidea. Hitler rimase inattivo fino ai primi del 1926, nei mesi
precedenti la noncuranza per le questioni di amministrazione del Partito lo aveva spinto a delegarne tutta la
gestione nelle mani di terzi.
Cos Hitler si interess poco alla crisi e il gruppo di lavoro, formato da alcuni capi regionali del
Nord, pot operare con la sua stessa autorizzazione, senza che le attivit volte fossero percepite come una
sfida al suo potere. Agli inizi del 1926 divenne chiaro che quella piccola crisi stava trasformando in una
minaccia per la sua autorit di leader. Cos egli intervenendo durante una conferenza dei capi della NSDAP
(il 14 febbraio del 1926) tronc ogni prospettiva di riforma sconfessando loperato del gruppo di lavoro e
ribadendo che la missione del Partito era quella di distruggere il bolscevismo giudeo, ragione per la quale era
necessario cercare lappoggio dellItalia e dellInghilterra tralasciando qualsiasi idea di riavvicinamento alla
Russia.
Inoltre stabil unidentit totale tra la sua persona e il programma attuale del Partito, il che voleva
dire che criticare il programma significava mettere in discussione lo stesso Hitler. In tal modo lopposizione
svan, le strutture centrali dellorganizzazione furono rafforzate, i capi settentrionali accettarono la sconfitta e
si ritirarono. Poco dopo tempo la NSDAP tenne a Weimar il suo primo congresso dopo il putsch,
trasformatosi in una manifestazione pubblica di fedelt al Fuhrer, dichiarando il programma del 1920
immodificabile.
La crisi era superata e la NSDAP compiva cos la sua definitiva trasformazione in Fuhrerpartei, in
partito carismatico sottoposto al potere assoluto del suo capo. In questo periodo il culto della persona di
Hitler fu fissato in forme istituzionalizzate allinterno del movimento nazionalsocialista, fondando i
presupposti per la sua diffusione in pi ampi strati dellelettorato nei primi anni30.
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A dimostrazione tangibile e riconoscimento esteriore della supremazia hitleriana fu imposto


lobbligo di pronunciare il saluto Heil Hitler ad ogni inizio di discorso. Dunque Hitler era riuscito a far s
che il programma del Partito era ormai diventato tuttuno con la sua persona, anche se non si present come
un insieme di obiettivi politici chiari e non implic ladesione consapevole ad ogni singolo aspetto della sua
ideologia. Egli non pensava che le scelte programmatiche potessero bastare a garantire lunit del
movimento, per, richiedeva un atto di fede incondizionata in una seria di dogmi dottrinali incarnati nella sua
figura.
Egli mantenne le distanze dalle componenti pi radicali del movimento, poich era convinto che lo
allontanassero dal suo obiettivo: lassunzione delle leve del potere statale. I principali dirigenti nazisti,
fortemente divisi fra loro, facevano a gara nel dimostrare la loro devozione al Fuhrer e nel dichiarargli la loro
lealt incondizionata sia perch erano convinti della grandezza di Hitler e della giustezza della sua missione,
sia perch erano consapevoli che le loro ambizioni di carriera dipendevano dal capo, e sia perch erano
disposti ad accettare la supremazia sulla NSDAP perch garanzia dellesclusione di tutte le altre candidature
al potere interno. Una volta stabilit lautorit assoluta di Hitler allinterno della NSDAP, furono gettate le
basi per la creazione di quella pi ampia comunit carismatica destinata a diventare la principale cinghia di
trasmissione del culto del Fuhrer in nuovi settori dellelettorato e della popolazione tedesca.

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La massa
Hitler era unimmagine creata ed abbellita dalla propaganda. La promozione di questa immagine
rappresent una questione di vitale importanza, cos come indispensabile fu la predisposizione del popolo ad
accettare tale immagine. legittimo credere che la maggioranza di coloro che votarono la NSDAP non lo
fecero tanto per convinzione ideologica, ma piuttosto per questioni locali, per calcolo razionale legato ad
interessi privati o per la considerazione negativa che Hitler non avrebbe potuto fare peggio degli altri e che
perci gli si poteva dare una chance nella speranza che riuscisse a fare qualcosa di buono. La dote principale
che distingueva Hitler da coloro che condividevano la stessa prospettiva era la sua capacit di suscitare la
visione di un futuro eroico per la Germania rigenerata e risorgente dalle ceneri prodotte dalla distruzione
totale del vecchio ordine.
Egli riusc ad infatuare milioni di tedeschi, che divennero i suoi sostenitori, convincendoli che solo
lui, con laiuto del suo Partito, avrebbe potuto mettere fine allattuale stato di prostrazione della nazione
tedesca e condurla ad una nuova epoca di grandezza; questa visione prometteva grandi benefici per tutti,
mentre ai nemici del popolo era riservato non solo il bando ma anche lannullamento totale.
Ai fini della costruzione di massa, molto pi determinante della formulazione della dottrina nazista
fu lo stile di articolazione e di presentazione di quelle paure, fobie ed aspettative diffuse in ambienti pi ampi
del bacino di reclutamento della destra sciovinista e quando si trattava di manipolare queste forme esteriori
Hitler non aveva avversari.
Egli fu, pi di ogni altro leader nazionalsocialista, colui che seppe dare voce alle ansie e ai pregiudizi
pi radicati, la sua forza espressiva, la saldezza delle sue convinzioni e la grandiosa visione del futuro da lui
prospettata concorsero a formare un messaggio politico capace di attrarre irresistibilmente chi era gi ben
disposto verso di lui. Nel Mein Kampf Hitler scriveva di aver considerato la gestione della propaganda come
il compito pi importante nel Partito nazionalsocialista dei primi anni: essa doveva dimostrare la progressiva
diffusione dellIdea e tentare di piegare lintera nazione alla forza di una dottrina e di guadagnare nuovi
attivisti.
Le tecniche propagandistiche hitleriane avrebbero riscosso poco successo senza il concorso delle
condizioni esterne che resero attraente lalternativa nazionalsocialista sul mercato elettorale della Germania
weimariana, senza la depressione economica, senza la disintegrazione dei partiti borghesi liberalconservatori; questo mercato di massa non sarebbe mai stato alla portata della NSDAP e Hitler sarebbe stato
un elemento minoritario collocato in unarea marginale del sistema politico.
La propaganda hitleriana attecch pi facilmente nelle regioni a maggioranza protestante del Nord e
dellEst della Germania che non nel Sud e nellOvest a maggioranza cattolica, cos come nelle campagne e
nei piccoli centri urbani (esclusi i centri cattolici) piuttosto che nelle grandi citt, dove fece breccia pi nei
quartieri borghesi che in quelli poveri. La NSDAP godeva altissimo favore fra i lavoratori autonomi, i
contadini, gli impiegati privati e statali, anche se la maggior parte dei disoccupati continu a sostenere altri
partiti nonostante la propaganda continuasse a presentare Hitler come la loro ultima speranza.
Nel movimento nazionalsocialista la componente giovanile era pi alta rispetto alle altre formazioni
politiche, fatta eccezione per il Partito comunista, anche se fino al 1933 la Giovent hitleriana rest al di
sotto delle dimensioni delle organizzazioni giovanili del Partito socialista, di quello cattolico e anche di
quelli borghesi, nonostante si sentissero attratti dallimmagine di un movimento combattente composto
quasi esclusivamente da maschi e fato per uomini duri. Ci che i nazionalsocialisti riuscirono a fare meglio
rispetto agli altri gruppi, fu raccogliere consensi dai pi disparati settori della societ e costruirsi un seguito
socialmente composto, anche se avvenne sulla base di modalit differenti.
C da dire che fino al 1933 la sinistra socialista e comunista e il cattolicesimo politico restarono
insensibili al richiamo hitleriano. Prima della presa del potere, circa 2/3 dellelettorato tedesco continu a
rifiutare il proprio voto a Hitler, facendosi conquistare dalla sua figura solo dopo che la NSDAP acquis il
controllo totale sui mezzi di comunicazione e sconfisse le opposizioni. La macchina propagandistica, messa
in moto nellautunno del 1929 e velocizzatasi nellestate del 1930, cominci a funzionare in coincidenza del
grande successo delle elezioni di settembre dello stesso anno, dopo di che londata di nuovi attivisti che si
rivers nel Partito consent una mobilitazione spronata e rafforzata delle vittorie riportate in rapida
successione.
Una volta cresciuti di numero i seguaci del Partito potevano condurre unintensissima attivit di
agitazione che si materializzava in una serie di comizi, raduni di massa e marce, nonch in scontri armati per
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il controllo di strade, piazze di citt e paesi. Con la macchina propagandistica del Partito concentrata nelle
mani di Goebbels sin dallaprile del 1930, questa immagine fu costruita con maggiore abilit e capacit di
direzione e furono impiegate tecniche ad alto effetto, come in occasione della campagna per il secondo turno
delle elezioni presidenziali nella primavera del 1932, quando fu preso a noleggio un aereo per portare Hitler
nelle diverse tappe del suo tour elettorale, accompagnato dallo slogan il Fuhrer sulla Germania.
Limmagine che si voleva suggerire con ci, era quella di una modernit tecnologica capace di
rigenerare i valori nazionali e di metterli a capo della politica tedesca. Soprattutto perch il messaggio della
propaganda nazionalsocialista proponeva incessantemente i valori della forza, del potere, del dinamismo e
della giovinezza; rappresentando, cosi, una marcia verso il trionfo e verso un futuro che si sarebbe avverato
grazie alla fede nel Fuhrer.
Tuttavia il consenso popolare da solo non sarebbe bastato a portare Hitler ai vertici dello Stato,
infatti, dopo la giocata dazzardo tentata da Hitler (o la Cancelleria o niente), il Partito correva seri pericoli di
disgregazione. Per risollevare le sorti del Partito e raggiungere i suoi obiettivi era necessario un aiuto
dallesterno.

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Le lites
Il passaggio del potere nelle mani di Hitler, il 30 gennaio 1933, fu il meno scontato. Una tale
conclusione rimase in sospeso sino allultimo giorno, anche perch, secondo la Costituzione di Weimar, il
Presidente del Reich non era obbligato a nominare cancelliere il Capo del Partito vincitore delle elezioni.
Prima che il nazionalsocialismo acquistasse la sua base di massa e diventasse una forza elettorale, i settori
della classe dirigente tedesca mostrarono scarsa attenzione nei suoi confronti.
Non c dubbio che alcuni gruppi di lites avessero tendenze autoritarie e posizioni antidemocratiche
ed per questo che i nazionalsocialisti cercassero di guadagnare il loro appoggio e che Hitler, in pi di
unoccasione si rivolse, o incontr privatamente, importanti uomini daffari allo scopo di ottenere sostegni
politici e finanziari. Alla maggior parte degli esponenti del mondo economico sembrava poco utile dare il
proprio appoggio al partito senza influenza e con scarsissime chances di arrivare al potere, dunque non deve
meravigliare se sceglievano di appoggiare i partiti borghesi di tendenze liberali o conservatici.
La situazione non si modific neanche con la crisi economica, periodo durante il quale la NSDAP
ricevette dal mondo degli affari finanziamenti molto minori rispetto a quelli versati nelle casse della destra
conservatrice, mentre continu a reperire i fondi necessari alle sue attivit attraverso modesti strumenti quali
le quote discrizione, le raccolte effettuate in occasione di manifestazioni, ecc.
Le cose cominciarono a cambiare nel 1929, quando la bocciatura del Piano Young(8) sulle revisioni
dei pagamenti tedeschi dei danni di guerra, offr al Partito la prima opportunit di unire le sue forze a quelle
di altre organizzazioni nazionalsocialiste e di beneficiare della pubblicit concessagli dagli organi di stampa
del magnate dei mass media Alfred Hungenberg.
Contemporaneamente si spian la strada per laccesso a importanti personaggi dellindustria e del
mondo degli affari; infatti, dopo il crollo di Wall Street, i crack bancari del 1931, la caduta della democrazia
e la cancellazione dei debiti di guerra nel 1932, le componenti pi antidemocratiche delle lites tedesche
nutrirono lidea di sostituire la Repubblica di Weimar con una forma di governo autoritaria e conservatrice.
Col Governo di Heinrich Burning furono avviati sondaggi per la restaurazione della monarchia e per il
ritorno ad un sistema di governo bismarchiano, ma quando i grandi agrari convinsero il Presidente Paul von
Hindenburg a licenziarlo e a nominare Cancelliere Franz von Papen, il nuovo capo del governo prese in
considerazione lidea di impiegare la polizia e lesercito per sopprimere i partiti politici e imporre una
costituzione autoritaria.
Dopo una serie di intrighi che portarono al licenziamento di Papen, il successore, il generale
Scheleicher, cerc di poggiare il governo su una base di consenso pi larga chiamando a parteciparvi i
sindacati e il movimento nazionalsocialista, con Greor Strasser come vicecancelliere. Purtroppo anche il suo
destino fu segnato, come i due precedenti cancellieri, poich incontr lopposizione di Hitler che provoc la
sconfitta di Stasser e la sua espulsione dalla NSDAP. Nel frattempo si erano infittiti i contatti di Hitler con
svariati esponenti del mondo agricolo, industriale e degli affari.
Molto pi importanti furono i legami che si stabilirono nel 1932 tra il movimento nazionalsocialista e
i grandi proprietari terrieri della Germania orientale. Nel novembre del 1932 Schacht era stato il primo
firmatario di una petizione rivolta al presidente Hindenburg da un gruppo di uomini daffari che peroravano
la nomina di Hitler a cancelliere, ma anche questa volta Hindenburg oppose il rifiuto. Nelle settimane
successive Scheleicher cerc di varare piani per loccupazione finanziati dalla Stato e di coinvolgere i
sindacati nei suoi disegni autoritari sollevando le preoccupazioni del mondo degli affari e dellindustria
finanziaria, mentre la sua idea di assegnare al bracciantato agricolo i latifondi in liquidazione nella Germania
orientale gli alien le simpatie della lobby agraria. Fu in questo contesto che Papen riusc ad affermarsi come
principale uomo di collegamento tra i circoli economici raccolti attorno a Schacht, i vertici nazionalsocialisti
e la camarilla del palazzo presidenziale, a sua volta legata agli ambienti militari e al ceto dei proprietari
terrieri prussiani.
(8)

Piano Young - Seconda revisione dei pagamenti delle riparazioni di guerra dovute dalla Germania, elaborata a partire da
un piano presentato nell'agosto del 1929 dal finanziere americano Owen D. Young e firmato dal presidente Paul von
Hindenburg nel marzo del 1930. Secondo le clausole del trattato di Versailles, il governo della Repubblica di Weimar
succeduto alla monarchia dopo la disfatta tedesca nella prima guerra mondiale doveva indennizzare gli Alleati con 132
miliardi di marchi-oro a compensazione dei danni causati dal conflitto.

17

Ora Papen poteva accettare un cancellierato di Hitler, ma in cambio chiedeva un gabinetto ed


unimpronta nazional-conservatrice e composto per lo pi da elementi non nazionalsocialisti, con la sola
presenza di Hitler ed altri due ministri provenienti dalla NSDAP (Frick, in qualit di ministro del Reich e
Goring, in qualit di ministro senza portafoglio).
Sulla base di questo accordo, Papen, sfruttando il pieno favore che godeva ancora presso il
Presidente Hindenburg, riusc a convincerlo della necessit di nominare Hitler capo del governo. Lerrore
della destra conservatrice fu quello dilludersi che un governo del genere sarebbe riuscito a ridimensionare la
forza del suo partito. Cos, forti di ci, le lites conservatrici si convinsero ad usare come proprio agente al
vertice del governo nazionale un personaggio estraneo ai tradizionali circoli di potere.
Lidea era di utilizzare Hitler per qualche tempo con il compito di tutelare i loro interessi, senza
pensare che egli potesse sfruttare loccasione per andare ben oltre la missione assegnatagli.

18

Potere e repressione
Sotto il regime hitleriano il terrore e la repressione furono usati in modo selettivo, infatti, migliaia di
operai legati ai partiti di sinistra furono rinchiusi illegalmente nei campi di concentramento, (soprattutto
durante la violenta ondata repressiva seguita allinstaurazione del regime nel 1933), mentre gli industriali, i
proprietari terrieri e i banchieri non subirono alcuna violenza o limitazione di libert.
Gli ebrei furono sottoposti alla pi spietata persecuzione e sotto tale espressione caddero anche gli
zingari, gli omosessuali, i mendicanti ed altri elementi antisociali; mentre nessun vescovo cattolico,
nonostante lo scontro che a un certo punto oppose il nazismo alla Chiesa romana, conobbe mai il carcere o il
campo di concentramento. La polizia comp le sue retate molto pi spesso nei quartieri operai delle grandi
citt che non in quelli abitati dalla borghesia, cos come le scorrerie naziste non toccarono mai n i contadini,
n i piccoli proprietari dispersi nelle campagne.
Poco o nulla fu fatto ai danni delle alte sfere, specialmente nei primi anni del Regime, n si pu dire
che la repressione fu una pratica che rimase costante nel tempo, poich dopo la violenta resa dei conti che
caratterizz i mesi immediatamente successivi alla conquista del potere, per qualche anno si registr
unattenuazione della prassi repressiva, come dimostra la diminuzione del numero degli imputati portati
davanti ai neoistituiti Tribunali Speciali e del numero dei prigionieri nei campi di concentramento. Le cifre
ripresero a salire nei due anni che precedettero lo scoppio della Seconda guerra mondiale.
Linizio del conflitto, infatti, coincise con una serie di persecuzioni e punizioni a danno di chiunque
fosse sospettato di sabotare o minacciare la capacit di mobilitazione del Paese. Allinterno della Germania
la repressione colp soprattutto gli ebrei e il numero crescente di lavoratori stranieri impiegati nelleconomia
di guerra. Quando, invece, le sorti della guerra cominciarono a precipitare, la repressione si inaspr colpendo
indistintamente e con brutalit tutti i comportamenti ritenuti pericolosi per il Regime, mentre fuori del Paese
il terrore si era trasformata in una tempesta sterminatrice. A partire dal 1933 questo potere si bas
innanzitutto sul controllo degli strumenti di comando e di coercizione a disposizione dellappartato statale.
Esso pu essere definito potere dispotico cio una modalit di esercizio della sovranit che passa
attraverso lapplicazione della forza dallalto verso il basso.

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Dissoluzione e atomizzazione dellopposizione


In Germania bastarono sei mesi per distruggere qualsiasi forma organizzata di opposizione e
altrettanti per spazzare via gli ultimi residui di autonomia degli enti locali, gi resi inoperanti a distanza di
qualche settimana dalla nomina di Hitler a Cancelliere, ed altri sei per stroncare la minaccia potenziale al
potere hitleriano proveniente dalle file dello stesso movimento nazionalsocialista.
Nel frattempo le Chiese Cristiane, le uniche grandi realt sociali non ancora allineate al Regime,
erano state costrette alla difensiva assumendo un atteggiamento passivo nel quale il compromesso politico
and di pari passo con una strenua lotta per contrastare le intromissioni naziste in quei campi
tradizionalmente occupati dalle pratiche e dalle istituzioni ecclesiastiche. Attorno al 1934 lorganizzazione
della socialdemocrazia faceva notare che la debolezza delle opposizioni era la forza del Regime.
Gli avversari del nazionalsocialismo, infatti, erano deboli sia ideologicamente perch la grande
massa della popolazione era solo scontenta e si limitava a borbottare, sia organizzativamente perch era
proprio nellessenza di un regime fascista impedire lassociazione in forma stabile dei suoi oppositori.
Bench solo due nazisti (Goring e Frick) sedettero a fianco di Hitler nel gabinetto a maggioranza
conservatrice, il personaggio pi influente dopo lo stesso Hitler era Goring, che in qualit di commissario del
ministero dellInterno della Prussia controllava le forze di polizia del pi grande e imponente Land tedesco.
A parte ci Hitler ebbe cura di conservare sin dallinizio nelle proprie mani il monopolio dei rapporti
con i partner di governo conservatori con cui condivideva lobiettivo di saldare i conti con il Marxismo. Il 30
gennaio 1933 i diversi componenti di questa coalizione si accordarono su due propriet di fondo: primo,
porre fine al Regime Parlamentare in Germania; secondo, farla fine con il Marxismo. Diverse erano le idee
sul modo in cui questi obiettivi dovevano essere perseguiti: il nuovo ministro dellEconomia, Hungenberg,
chiese limmediata messa al bando del Partito Comunista (proposta che fu obiettata da Hitler poich avrebbe
potuto scatenare uninsurrezione comunista e quindi far scoppiare una guerra civile); Papen sugger il varo di
una legge per la concessione dei pieni poteri al governo, anche se tale decisione significava chiedere
lappoggio del Partito Cattolico (Zentrum); Hitler, invece, proponeva di indire delle nuove elezioni,
considerate presupposto indispensabile per qualsiasi ulteriore decisione o azione di governo.
Nella maggioranza elettorale, lastio antimarxista dei conservatori gioc a favore di Hitler che pot
scatenare la repressione e il terrore senza doversi preoccupare di eventuali obiezioni legalitarie da parte dei
suoi alleati.
Nelle settimane che precedettero e seguirono le elezioni (5 marzo 1933) questa strategia favor il
rafforzamento del movimento nazionalsocialista a svantaggio degli altri partiti non nazisti in particolare di
quelli di sinistra la cui sconfitta violenta su ordine dei vertici nazionalsocialisti e delle lites conservatrici,
rappresent il primo stadio del processo di disgregazione delle forze di opposizione fino alla dissoluzione dei
partiti borghesi e alla creazione di un sistema monopartitico.
Durante la campagna fece applicare, a danno dei comunisti, basandosi sulla normativa gi esistente,
il divieto delle testate giornalistiche e le riunioni contrarie al nuovo governo. Contemporaneamente Goring
ordin alla polizia prussiana di appoggiare le squadre paramilitari naziste, garantendo piena copertura ai
gendarmi che avessero fatto ricorso alle armi da fuoco per schiacciare le organizzazioni sovversive. Durante
le settimane che precedettero le elezioni, Hitler cerc di evitare qualsiasi mossa che potesse danneggiare il
suo rapporto di cooperazione con gli alleati conservatori.
Lincendio del Reichstag (Parlamento), nella notte del 27 febbraio, gli diede loccasione per
indebolire le posizioni dei suoi partner di governo e per rafforzare le proprie. Credendo che lincendio fosse
il segnale dellinsurrezione comunista, Hitler e Goring misero in moto una reazione furibonda che scaten
unondata di arresti di massa di militanti della KPD (Partito Comunista Tedesco). Durante la riunione di
Gabinetto, tenutasi il giorno seguente, in base allarticolo 48 della Costituzione fu votato un decreto
demergenza, detto Decreto per lincendio del Reichstag(9), in cui furono sospesi a tempo indeterminato tutti
i diritti e le libert personali, inclusa la libert di parola, di stampa e di associazione, inoltre consentiva di
tenere in carcere per un periodo di tempo illimitato i prigionieri politici non ancora processati.
(9)

Incendio del Reichstag: attentato incendiario, messo in atto a Berlino il 27 febbraio 1933, che distrusse il palazzo del
Reichstag (Parlamento tedesco) e forn il pretesto al neocostituito governo di Adolf Hitler per sbarazzarsi dellopposizione
e spianare la strada allimposizione del regime nazista. Come responsabile materiale dellattentato, avvenuto poco meno
di una settimana prima delle elezioni legislative, fu subito incriminato un giovane disoccupato olandese, ex comunista,
Marinus Van der Lubbe.

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Tale decreto rappresent un passaggio cruciale del processo di consolidamento del potere hitleriano.
Nelle settimane seguenti furono compiuti i passi decisivi per leliminazione delle opposizioni organizzate di
sinistra e per la sottomissione delle altre organizzazioni politiche non naziste; infatti, dopo le elezioni,
loccupazione nazista del potere nei diversi Lander del Reich port ad una drastica escalation delle violenze
negli Stati retti da governi non nazionalsocialisti.
Nelle prigioni e nei luoghi di detenzione messi in piedi dalle SA, un numero imprecisato di
prigionieri politici fu sottoposto a torture e pestaggi, o direttamente eliminato. Il 20 marzo, Himmler, capo
della polizia di Monaco di Baviera, annunci la creazione del primo campo di concentramento, allestito nei
pressi di Dachau: di l a poco sorse in tutta la Germania unintera serie di campi dello stesso tipo destinati ad
accogliere i detenuti politici, in larga parte comunisti e socialdemocratici. Quando il 23 marzo, con il voto
favorevole dello Zentrum cattolico, il Reichstag diede sollecita approvazione ad una legge sulla concessione
dei pieni poteri al governo, che gli consentiva di varare leggi senza lapprovazione del Parlamento e senza il
bisogno di ricorrere a decreti presidenziali, i deputati comunisti si trovavano ormai tutti in prigione e
allestero.
Dunque, nonostante il coraggio di coloro che perseguirono la resistenza, tra febbraio e marzo del
1933, il Partito Comunista Tedesco cess di esistere sia come forza politica organizzata sia come minaccia
reale al potere nazista.
Durante le prime settimane del cancellierato di Hitler, la SPD (Partito Social-democratico Tedesco),
la sua organizzazione paramilitare di massa (Reichsbanner) e i sindacati avevano agito con la massima
cautela, evitando le provocazioni e cercando di non fornire pretesti allazione repressiva degli avversari;
anche se tutto ci non serv a nulla poich tra marzo e aprile la Reichsbanner fu costretta a sciogliersi e il 2
maggio la stessa sorte tocc ai sindacati, che a marzo si erano dichiarati disposti a recidere i loro legami con
la socialdemocrazia e a collaborare lealmente con il nuovo governo.
La SPD, invece, sopravvisse fino al 22 giugno del 1933, quando fu messa fuori legge in base ad un
provvedimento governativo, anche se in realt la sua attivit era finita nei mesi precedenti con la chiusura di
molte sezioni; successivamente ci fu la fuga allestero di importanti dirigenti, larresto di numerosi attivisti e
labbandono della lotta politica da parte di numerosi altri. Come nel caso dei comunisti, anche la SPD
continu a svolgere attivit clandestine pi con lobiettivo di conservare e sostenere la rete di solidariet tra i
militanti che di sfidare il Regime.
Tuttavia leffetto principale dellondata di terrore scatenata nei primi mesi di governo hitleriano fu
quello di evidenziare linutilit di qualsiasi opposizione organizzata. Infatti, i partiti di ispirazione liberare (la
DDP- Staatspartei e la DVP) decisero lautoscioglimento alla fine del giugno 1933 in concomitanza con la
fine delle organizzazioni indipendenti della destra nazionalista.
Il Partito cattolico dello Zentrum e il suo gemello bavarese, la BPV, invece, resistettero fino ai primi
di luglio, dopo essere stati privati del sostegno del clero a seguito delle disposizioni sullapoliticit dei preti
cattolici emesse dal Vaticano, in occasione delle trattative per il concordato con il regime nazionalsocialista,
e dopo che una serie di arresti a breve termine compiuti dalla polizia alla fine di giugno scoraggi qualsiasi
resistenza.
Con lo scioglimento dei partiti cattolici, scomparvero dal panorama politico le ultime organizzazioni
partitiche autonome rimaste ancora in vita. Infatti, dopo una decina di giorni la NSDAP fu dichiarata
ufficialmente lunico partito legale del Reich tedesco: a questo punto lautorit hitleriana poteva dirsi al
sicuro di qualsiasi minaccia. Verso la fine del 1933 era stato cancellato ogni spazio organizzativo necessario
alla sopravvivenza di unopposizione politica efficace. Tale obiettivo era stato raggiunto attraverso una
carica di violenza, di repressione ben pi massiccia di quella dispiegata da Mussolini.
Queste violenze non erano servite solo a distruggere lopposizione di sinistra, ma avevano contributo
a diffondere nel resto della societ limmagine di un Regime intenzionato a raggiungere i propri obiettivi
servendosi di qualsiasi mezzo. In questo contesto le Chiese cristiane riuscirono a conservare alcuni spazi
organizzativi autonomi. Il Regime avvi alcuni tentativi volti ad allineare le Chiese Protestanti, ma alla fine
dovette rinunciare. Pi prudente, invece, fu latteggiamento assunto verso la Chiesa cattolica, le cui strutture
organizzative furono lasciate intatte, anche se poi i nazisti cercarono in tutti i modi di indebolire e disturbare
la loro presa sulla popolazione cattolica creando organizzazioni, scuole, feste e simboli alternativi a quelli
religiosi. Entrambe le Chiese scelsero la via dello scontro con il Regime solo se costrette, limitando le
manifestazioni ufficiali di opposizione alla difesa delle loro prerogative in materia dottrinale e delle loro
strutture organizzative.
Le forze armate furono lunica istituzione che riusc a conservare la propria forza davanti
allinvadenza del Regime, poich Hitler si rendeva conto che loro rappresentavano una forza con cui
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bisognava comportarsi con il massimo della prudenza in quanto ne aveva bisogno. Ecco che si spiega perch
quando i vertici militari cominciarono a vedere con preoccupazione la possibile subordinazione dellesercito
ad una nuova e pi importante milizia formata dalle SA, il dittatore si mostr pronto a colpire quellala del
suo stesso movimento con la stessa brutalit adoperata per piegare gli avversari politici interni.
Una qualche forma di scontro tra il dittatore e le sue squadre paramilitari, infatti, era inevitabile
poich pi volte minacciavano di sfuggirgli di mano; anche se poi rientravano nei ranghi in considerazione
della vicinanza del loro obiettivo, la presa del potere. Loro non avevano da offrire unalternativa al disegno
di Hitler, ma appena la macchina nazista si adagi nella routine obiettarono che quella compiuta era stata una
mezza rivoluzione e che la vecchia guardia controllava ancora le leve del potere.
Le affermazioni di Rohm sulla necessit di una seconda rivoluzione e le interferenze dei dirigenti
delle SA sulle amministrazioni locali sollevarono non solo paura, ma anche avversione negli ambienti
conservatori, favorevoli allistituzione di uno Stato autoritario disciplinato e contrario al teppismo delle SA.
Attorno al giugno del 1934 le manifestazioni di scontento provenienti dai circoli conservatori e le
tensioni tra lesercito e la milizia nazionalsocialista raggiunsero un livello tale di gravit da far temere per la
posizione di Hitler, soprattutto dopo luscita di scena di Hindenburg che lo avrebbe privato di un alleato
prezioso.
Una volta che Goring e Himmler, appoggiati dai massimi vertici della NSDAP e interessati per
propri motivi di potere a risolvere la questione, si dichiararono pronti ad entrare in azione per rimuovere
Rohm ricorrendo alle squadre delle SS, il destino delle SA fu segnato una volta per sempre.
Dopo che anche Hitler appoggi questa linea, il 30 giugno 1934 fu condotta unazione lampo con
lunione della Gestapo e delle SS che port allarresto e alla fucilazione immediata di numerosi esponenti di
punta delle SA accusati di ordire un colpo di Stato contro il governo; Hitler stesso si rec in Baviera per
sovrintendere di persona allarresto di Rohm e alla sua esecuzione in una prigione di Monaco,
contemporaneamente colse loccasione per saldare i conti con alcuni suoi vecchi avversari fra cui il generale
Schleicher e Gregor Strasser. Alla fine di quella che pass alla storia come la Notte dei lunghi coltelli
erano rimate sul terreno circa 85 vittime.
La sanguinosa repressione condotta contro una parte del suo stesso Movimento rappresent un
momento critico nel processo di consolidamento del potere hitleriano.
In primo luogo, infatti, essa elimin lunica forza interna al Regime potenzialmente in grado di
trasformarsi in una seria opposizione o di fare da sponda allopposizione di altre forze esterne. Dopo il 30
giugno 1934 le SA si trovarono ridotte ad unorganizzazione di attivisti obbedienti al Fuhrer, che si
accontentarono di sfogare la loro propensione alla violenza in attacchi contro minoranze inermi rinunciando
a qualsiasi aspirazione ai vertici dello Stato. Inoltre la perdita di potere subita dalla milizia di massa delle SA
and a vantaggio delle SS.
Il secondo effetto delleliminazione delle SA fu di avvicinare maggiormente a Hitler, e alla sua idea
monocratica dello Stato, i gruppi di potere conservatori; in tal modo si rinsald il rapporto di dipendenza che
legava il dittatore nazista alle lites tradizionali. Il ministro della giustizia Gurtner forn riconoscimento
legale agli omicidi del 30 giugno facendoli passare per misure dettate dal supremo interesse dello Stato.
Un ultimo fatto da notare che lepisodio dimostr ancora una volta a tutti gli oppositori che il
Regime non avrebbe esitato a ricorrere ai sistemi pi brutali ogni qual volta sentisse minacciati i suoi
interessi.

(10)

SS o Schutzstaffeln: Sigla del tedesco Schutz-Staffel (squadre di protezione), formatosi nel 1925 in collegamento con il
partito nazionalsocialista e comandato dal 1929 da Heinrich Himmler. Braccio armato del nazionalsocialismo, alle SS
venivano affidate azioni squadristiche contro gli avversari politici. La loro militarizzazione divenne completa nel corso
della guerra, allorch operarono anche come polizia militare.

(11)

Gestapo Acronimo dal tedesco Geheime Staatspolizei (Polizia segreta di stato), polizia politica del regime nazista, creata
da Hermann Gring nell'aprile del 1933. Compito principale era di individuare ed eliminare gli oppositori (veri o
presunti) del nazionalsocialismo, procedendo a esecuzioni sommarie e condannando i sospetti alle pene pi severe, tra cui
la reclusione in campi di concentramento.

22

La repressione nella Germania nazionalsocialista fu una componente dinamica, la chiave di volta


dellevoluzione delle pratiche espressive va ricercata nel processo di erosione della legalit consumatosi
sotto la pressione di uno Stato di polizia in cui il carattere repressivo si fuse con la spinta ideologica
proveniente dal corpo di lite del partito al potere, le SS.
Questa organizzazione era la pi in sintonia con la dottrina dettata dal Fuhrer e si considerava
lagenzia esecutiva a disposizione dellIdea hitleriana: per questo motivo, la crescita del potere delle SS
rappresenta un elemento esplicativo centrale della natura e dellespansione dello stesso potere personale di
Hitler.

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Erosione e asservimento della legalit nello Stato del Fuhrer


Sotto lo Stato Nazionalsocialista la tradizione del potere costituzionale fondato sui principi giuridici
positivi sub unerosione, ma ci non avvenne attraverso lintroduzione di un nuovo Codice Nazista destinato
a sostituire le vecchie leggi.
Secondo un passo del programma della NSDAP del 1920, la societ tedesca doveva essere rifondata
sulle basi del diritto germanico, anche se tutte le speranze nutrite dagli esperti del Movimento si rivelarono
presto illusorie. Nel campo del diritto civile furono apportate poche modifiche, mentre maggiore importanza
si attribu al diritto penale, in cui il Regime mise in atto i suoi sistemi privi di scrupoli: le norme legali che si
rivelavano adeguate agli scopi della dirigenza nazionalsocialista furono conservate, mentre quelle che
ostacolavano i suoi progetti furono ignorate o messe da parte.
Una delle caratteristiche della Germania nazista fu il conflitto che si instaur tra le norme legali e
lazione arbitraria degli organi esecutivi di polizia. Sin dallinizio, infatti, si tratt di una lotta impari e
quando, durante la guerra, cominci a deteriorarsi anche il clima di apparente legalit conservato fino allo
scoppio del conflitto, il precedente processo di erosione della legalit degener nellasservimento totale degli
esponenti del sistema giudiziario alle pretese delle autorit di polizia. La maggior parte dei giudici e degli
avvocati era stata contraria alla Repubblica di Weimar, accusata di attentare alla loro indipendenza e di
danneggiare i loro interessi economici e il loro prestigio; e aveva preferenze politiche che si indirizzavano
sulle forze nazionalsocialiste piuttosto che sulla NSDAP, anche se molti accolsero positivamente la nascita
del governo nazionalsocialista nel 1923.
Un primo esempio di tale atteggiamento fu fornito dal ministro di Giustizia Gurtener, un
conservatore non nazionalsocialista ma favorevole ad una forma di governo autoritaria sostenuta da un
sistema di leggi che rinnegasse il principale principio giuridico del liberalismo, cio la protezione
dellindividuo dallingerenza dello Stato. Egli accett di dare sanzione legale alle illegalit commesse nel
biennio 1933-34, giustificandole con il richiamo alleccezionalit delle circostanze, motiv giuridicamente la
strage dei capi delle SA del 1934 affermando che erano misure di autodifesa prese per far fronte
allimminente occorrenza di delitti di tradimento e che, di conseguenza, dovevano essere considerate non
solo un fatto legalmente ineccepibile, ma anche il dovere di ogni uomo di Stato.
Agendo cos egli cercava di salvare lordinamento legale dello Stato e di mantenere separate le
funzioni giurisdizionali da quelle di polizia, ma la sua filosofia e i suoi comportamenti dimostravano quanto
facilmente la sua posizione finisse col soggiacere alle pressioni di quelle forze del Regime che meno si
preoccupavano del rispetto dei principi di legalit. Infine va detto che le sue posizioni legislative non
avevano alcuna speranza di sopravvivenza, poich accettavano il carattere monocratico e illimitato del potere
del Fuhrer, e cio di un principio che per sua natura contraddiceva in modo radicale i presupposti di un
governo fondato sulla legalit. In base a questi presupposti, secondo Ernest Rudolf Hubert, massimo esperto
di diritto costituzionale, la legge era lespressione dellordinamento collettivo della vita del popolo che
derivava dalla volont del Fuhrer, sostenendo cos che era impossibile misurare la legge del Fuhrer sulla base
di un alto concetto di diritto, poich ogni sua singola legge era diretta espressione di questa concezione
comunitaria del diritto. Inoltre, egli indicava lopportunit di sostituire la nazione di potere statale con quella
di potere del Fuhrer, secondo cui tale potere era totale e onnicomprensivo, non soggetto ad alcun controllo,
libero e indipendente, elusivo e illimitato.
Durante linverno 1933-34, il capo delle SS, Himmler si era assicurato il controllo della polizia
politica di tutti gli stati tedeschi, Prussia esclusa, dove Goring in qualit di primo ministro del governo del
Land cerc di mantenere il pi a lungo possibile il comando sulla Gestapo. Nellaprile del 1934 Himmler fu
nominato ispettore generale della Gestapo, formalmente agli ordini di Goring, con Hedrych passato a
dirigere lUfficio centrale della polizia segreta prussiana a Berlino.
Un settore nel quale Himmler riusc a ritagliarsi uno spazio di assoluta autonomia fu quello dei
campi di concentramento; verso la fine del 1934 erano stati smantellati quasi tutti i campi di concentramento
non ufficiali messi in piedi durante la fase di consolidamento del regime nazista, il controllo di questi istituti
di detenzione pass definitivamente nelle mani delle SS.
Nonostante i numerosi tentativi compiuti dalle autorit giudiziarie e dal ministro dellInterno Frick
per ridimensionare o abolire il sistema della custodia preventiva; lautonomia dei capi congiunti delle SS e
della Gestapo nella gestione dei campi di concentramento e della custodia di polizia aument invece di
diminuire grazie allappoggio diretto di Hitler. Infatti, anche se Frick aveva formulato proteste tendenti a
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ridurre la portata della custodia preventiva, di fatto, la polizia himmleriana pot contare sul sostegno del
capo del governo ogni volta che si verificavano gravi violazioni alle regole imposte dal ministro dellInterno.
Il trionfo di Himmler sul ministro dellInterno si ebbe con il decreto hitleriano del 17 giugno 1936,
che cre una nuova autorit centrale nella figura del capo della polizia tedesca, fondendola con la carica
polico-pratica delle SS. In questo modo, anche se in qualit di direttore nazionale della politica Himmler
rimaneva subordinato a Frick, il suo ruolo di capo delle SS lo mise in condizione di rispondere solo ed
esclusivamente agli ordini di Hitler.
Qualche settimana dopo la fusione della polizia politica e di quella criminale in una nuova, la polizia
di sicurezza, perfezion il processo di formazione di una sfera decisionale e di influenza in materia di polizia
completamente autonoma dai consueti canali legali. Un ultimo passo in tale direzione fu compiuto nel 1939,
quando la polizia di sicurezza incorpor il servizio di sicurezza (SD) della NSDAP. Il giorno della nomina
a capo della polizia tedesca, Himmler aveva annunciato che il suo obiettivo era creare un corpo di polizia
saldato inscindibilmente con lordine delle SS, come responsabile della difesa interna della nazione in quella
lotta contro la potenza distruttiva del bolscevismo, che asseriva essere una delle grandi battaglie della
storia umana.
Ben presto cominci a prendere forma una nuova idea della polizia politica, cio come solo corpo
responsabile della difesa dello Stato, i cui membri dovevano considerarsi come componenti di ununit di
combattimento. Imbevuta di questa idea, la polizia politica fu in grado di espandere la sua sfera operativa
proprio in quei compiti che meglio sembravano offrire un servire al Fuhrer, cio perseguitando quelle
categorie di cittadini comprese sotto letichetta di nemici dello Stato e del Popolo e assunti come bersaglio
dallideologia del dittatore (ebrei, comunisti e marxisti, zingari, testimoni di Geova, omosessuali, esponenti
della Chiesa impegnati politicamente, criminali abituali, soggetti antisociali).

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Potere plebiscitario
Il nazismo al potere mostr un dinamismo che lo distinse dagli altri regimi autoritari di destra
esistenti a quel tempo. Lo stato hitleriano non perse in nessun momento la sua forza dinamica, n si
stabilizz mai in un semplice autoritarismo repressivo di stampo conservatore-reazionario.
Lespansione del potere hitleriano, la progressiva radicalizzazione e la dinamica incessante del
regime nazionalsocialista non possono essere attribuite semplicemente alla personalit e ai disegni ideologici
di Hitler.
Lampia variet di aspettative sociali che si riservarono sul regime, sulla base di unadesione
generalizzata verso la politica nazionalsocialista, trov il suo comune denominatore nella figura del Fuhrer.
Ci a sua volta garant quel consenso plebiscitario al Regime che pot essere ripetutamente sfruttato per
rafforzare limmagine sempre pi divinizzata di Hitler come leader e per favorire lascesa dellassolutismo
del Fuhrer e la progressiva autonomizzazione del suo potere dalle tradizionali lites dominanti, giunto a
pieno compimento a fine degli anni 30.
Il consenso delle masse non deriv dalla condivisione delle sue ossessioni ideologiche personali o
dalla sua visione del mondo, ma dal fatto che riusc a dar voce alle speranze allora diffuse di rinascita
nazionale e di vittoria finale sui nemici della Germania: ci bast a garantire al potere del Fuhrer una base
plebiscitaria. Di fatto, la consapevolezza hitleriana di quanto fosse importante favorire questo consenso
plebiscitario, incoraggiare la propria popolarit e conservare il proprio prestigio, costitu un presupposto per
lesercizio del suo potere.

Il consenso di base
Prima del 1933 la NSDAP era riuscita ad unificare componenti molto disparate della societ tedesca,
mescolando alla propaganda dellodio levocazione di una rinascita della Germania incentrata sulla creazione
di una comunit popolare (Volksgemeinschaft).
Dal 1920-30 in poi, lo sviluppo delle sue strutture organizzative fece della NSDAP il partito politico
pi attrezzato di ogni altro a far presa sugli strati pi ampi della popolazione, riuscendo a convogliare le loro
incertezze e aspettative materiali nella convinzione psicologica e nella fede idealistica che i problemi del
Paese potevano essere risolti attraverso quella rinascita nazionale che solo il nazionalsocialismo sarebbe stato
in grado di realizzare.
Finch fu in vigore il sistema democratico, la NSDAP rest una tra le diverse organizzazioni
politiche in gara, e non tutti coloro che nel marzo 1933 continuarono a sostenere altri partiti politici
rifiutarono in blocco ci che i nazisti proclamavano. Infatti, la maggioranza di coloro che non vot Hitler nel
1933 si convert in qualche modo al nazismo negli anni precedenti al 1939, ci perch coloro che avevano
continuato a opporsi apertamente Hitler non potettero pi farlo dopo il 1933, essendo stati obbligati al
silenzio o incarcerati; a ci si aggiunse il monopolio imposto dai nazionalsocialisti sui mass media dopo la
presa del potere, che offr alla loro propaganda nuove opportunit di distorcere la realt e di manipolare
lopinione pubblica.
I motivi sfruttati dalla politica culturale nazista si ricollegavano alle aspettative e alle delusioni della
storia unitaria dellimpero tedesco, ma ancor pi ai traumi della guerra, della sconfitta, della rivoluzione e
dellantipatia nutrita verso lesperienza di una democrazia lacerata. Inoltre, la paura viscerale del marxismo
largamente diffusa tra la media e lalta borghesia tedesca e resa pi concreta dagli orrori dallo Stato
Sovietico, garantiva un sostegno immediato a qualsiasi governo che si mostrasse capace di rimuovere queste
ansie per sempre.
In aggiunta a tutto ci i danni e i risentimenti alimentati dalle tensioni sociali della guerra
dalliperinflazione e dalla successiva depressione fornirono un ampliamento del consenso. Reazioni cos
viscerali confluirono in un atteggiamento sociale contrario allipotesi di una semplice restaurazione delle
gerarchia di classe della Germania imperiale, mettendo in discussione la legittimit dei privilegi sociali
derivanti dalla nascita o dal denaro.
Dunque, avrebbe incontrato un grande favore uno Stato che si fosse mostrato capace di agire con
determinazione spietata non solo nello sventare la minaccia marxista, ma anche nellestirpare ed eliminare
gli elementi di debolezza della societ. A queste reazioni si innestarono linvidia e il rancore nutriti per la
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posizione occupata dagli ebrei considerati diversi, ed su ci che gioc la propaganda nazista rafforzando
lopinione che gli ebrei non solo fossero differenti, ma che esercitassero anche uninfluenza negativa sul
corpo sociale.
Lo stesso genere di sentimenti port anche al rifiuto delle ingerenze dello Stato Weimariano nella
libert economica e a considerare con favore gli interventi di un regime autoritario, che si pensava avrebbe
mirato ad accrescere le opportunit, lo status e il benessere dei pi meritevoli. Se il governo democratico era
stato dominato dagli interessi settoriali (in particolare da quelli dei lavoratori e del grande capitale), il regime
autoritario sarebbe diventato lo Stato dei piccoli il cui talento e le cui capacit avrebbero finalmente
trovato sostegno e riconoscimento, segnando il ritorno ad una mitica normalit in cui chi lo meritava sarebbe
stato ricompensato come dovuto.
Figure di prestigio dellamministrazione pubblica, proprietari terrieri, industriali, finanziari e vertici militari
erano tutti concordi nellauspicare il ritorno di un regime autoritario; poich si riteneva che un regime del
genere avrebbe ridato importanza ai tecnici dellamministrazione civile, avrebbe ridato centralit alle
politiche di sostegno dellagricoltura, avrebbe concesso libert dazione ad un padronato desideroso di
sciogliere lindustria dai vincoli del sindacalismo e avrebbe offerto nuove prospettive alle forze armate.
Diversa era la visione dei due maggiori gruppi confessionali attivi in Germania.
Sia la Chiesa cattolica sia quella protestante non nascosero mai la propria avversione per la
Repubblica di Weimar, proponendo per un sistema di governo autoritario che per, nella maggior parte dei
casi non si identificava con il nazionalsocialismo. Quindi, non c da stupirsi se durante il Terzo Reich i
motivi di frizioni si sarebbero moltiplicati, specialmente nella Chiesa cattolica.
Infatti, prima della fine della Repubblica di Weimar gli elementi pi radicali presenti nella Chiesa
protestante divennero aperti sostenitori del nazionalsocialismo sciovinista professato dalla NSDAP,
ritenendolo lo strumento capace di produrre lunit dei cristiani (in quanto a loro dire il declino della pratica
religiosa era dovuto alla diffusione dellateismo e del materialismo marxista) e il rilancio del revivalismo(12)
in Germania. Ci che li accomunava era lo sciovinismo nazionalsocialista, il fervente antimarxismo,
lautoritarismo e la fiducia nel Fuhrer. La Chiesa cattolica, invece, condivideva con il protestantesimo
tedesco solo lavversione per la democrazia di Weimar, tanto che nel 1925 uno dei suo capi pi eminenti si
era rifiutato di far suonare le campane per il funerale del 1 presidente di una Repubblica che il prelato
riteneva fondata sul tradimento e sulla ribellione.
Nel periodo precedente alla presa del potere, i rapporti tra la Chiesa cattolica e la NSDAP erano
stati tuttaltro che idilliaci. Le manifestate tendenze anticristiane della dottrina nazionalsocialista avevano
incontrato la condanna severa della gerarchia cattolica: numerosi furono i divieti, gli avvertimenti e i moniti
pronunciati nei confronti del nazismo da parte del clero cattolico.
Bench il nazionalsocialismo fosse nato a Monaco raccolse i suoi sostenitori tra le schiere dei
protestanti della Baviera settentrionale e della Franconia, piuttosto che nel sud di quello Stato, dove era pi
forte la presenza dei cattolici; di conseguenza in questa e in tutte le regioni cattoliche il consenso elettorale
alla NSDAP rest basso, mentre le sue grandi avanzate si registrarono soprattutto nelle regioni a
maggioranza protestante. Tuttavia in occasione delle elezioni del 1933 si ebbe un forte aumento del voto
cattolico a favore del Partito nazionalsocialista anche sulla base delle promesse fatte da Hitler attraverso cui
affermava che la legge per la concessione dei pieni poteri sarebbe servita meglio a sostenere i diritti della
Chiesa cattolica.
Nonostante le risposte nel concordato con il Papa ratificato nel 1933, divenne evidente che i timori
connessi alle tendenze anticlericali della politica e dellideologia nazionalsocialiste erano tuttaltro che
infondate: infatti, il conflitto tra lo Stato nazionalsocialista e la Chiesa cattolica avrebbe sottratto al Regime
buona parte del consenso di unarea culturale che i nazisti avevano sempre trovato difficile da conquistare.
Sebbene la Chiesa cattolica difendesse le sue istituzioni, le sue pratiche e le sue dottrine, anche al suo interno
vi furono sempre alcuni motivi di convergenza con aspetti fondamentali della politica e dellideologia
nazionalsocialiste attinenti materie non strettamente ecclesiastiche.
Il punto che riusc ad unire il nazismo e la Chiesa cattolica fu lattacco al marxismo ateo, la
preferenza verso forme di governo autoritarie, verso una politica estera temeraria che affermasse i diritti
della nazione tedesca, e la comune volont di separare la persona di Hitler dai difetti del Regime.

(12)

revivalismo: movimento interno di una religione tendente a rinnovarne lo spirito, con il ritorno alle forme originarie.

27

Gli organi della propaganda


Sin dallinizio apparve chiaro che il Regime avrebbe attribuito massima priorit al controllo
dellopinione pubblica; infatti, uno dei primi passi compiuti dopo le elezioni del 5 marzo 1933 fu la
creazione del ministero per la Propaganda e lEducazione popolare affidato alla guida di Joseph Goebbels,
responsabile dal 1929 della propaganda del Partito.
Lo scopo di Goebbels e del suo ministero era di convertire tutti i tedeschi allideologia
nazionalsocialista, di unire il popolo intorno allideale della rivoluzione nazionale. Ci implicava il compito
di mettere in atto una mobilitazione dello spirito tedesco e a questo proposito egli fece un riferimento
significativo alla Prima guerra mondiale, quando la sconfitta della Germania fu dovuta alla scarsa
mobilitazione del popolo tedesco.
Gi da queste affermazioni traspare il fine ultimo della propaganda goebbelsiana: la preparazione
psicologica dei tedeschi alla guerra imminente, ma comunque inevitabile, che avrebbe affermato la
superiorit della Germania sulle altre nazioni. La stampa, la radio e la cinematografia, la letteratura, la
musica e le arti visive furono ben presto allineate alle direttive del Regime; infatti, nessun canale di
espressione dellopinione pubblica rest indenne dalla volont di far aderire pienamente questultima alle
idee e alle politiche della dirigenza nazionalsocialista e di suscitare lapprovazione delle sue realizzazioni.
Goebbels non trov molte difficolt a far leva sulle diverse componenti che concorrevano a creare il
consenso di base al Regime, con lobiettivo di trasformarlo in vero e proprio consenso plebiscitario. Di fatto,
per, le grandiose ambiziose concepite dal ministero della Propaganda guidato da Goebbels non riuscirono a
trovare piena attuazione, poich al di l delluniformit esteriore, molti dei precedenti antagonismi e delle
divisioni esistenti allinterno della societ tedesca furono dissimulati, ma mai pienamente superati.
La propaganda nazionalsocialista individu la base su cui far leva in coloro che approvavano lidea
di una leadership forte e autoritaria. In base a ci Goebbels pot andare ben fiero dei risultati ottenuti nella
creazione del mito del Fuhrer fondato sulla certezza e sulla cieca fiducia che Hitler avrebbe fatto sempre
ci che era giusto per il suo popolo e che i risultati ottenuti erano merito suo. Il fine ultimo poteva essere
raggiunto soltanto seguendo ciecamente il Fuhrer e in tal senso la propaganda cerc di trasmettere il concetto
che lavorare per il Fuhrer era il dovere di ogni cittadino.
Non c dubbio che i tedeschi realmente dediti a tale culto rappresentavano una minoranza, anche se
negli anni successivi al 1933 la popolarit di Hitler raggiunse vette imponenti, estendendo la sua influenza
anche in quei settori che avevano da ridire sul nazismo.
I colpi assestati al marxismo, la restaurazione dellordine, leliminazione del flagello della
disoccupazione di massa, la ripresa economica, la rinnovata potenza delle forze armate tedesche e la marcia
trionfale di una politica estera che rovesciava gli accordi di Versailles e risvegliava lorgoglio nazionale,
erano resi possibili dal Fuhrer, cos come proclamava la propaganda.
naturale pensare che le brutalit, lingiustizia, la persecuzione, la repressione e la tensione
internazionale, che stavano alla base di tutte queste conquiste non suscitarono alcuna obiezione nei seguaci
di Hitler e nella popolazione, che addossava ogni responsabilit ad altri; mentre coloro che pensavano
contrariamente e che vedevano i suoi successi poco convincenti facevano di tutto per tenere segreti tali
sentimenti.
Prima del 1933 la finalit comune alle varie anime del movimento hitleriano era stata la conquista
del potere, ma una volta raggiunto tale scopo i suoi compiti si allargarono comprendendo, oltre al controllo
sociale, tutte le attivit di indottrinamento necessarie a dirigere il popolo tedesco verso le mete associate alla
visione del Fuhrer. Non si sa in che cosa consistessero tali mete, infatti, anche ai pi devoti e fanatici seguaci
gli obiettivi per cui lavorare apparivano con un contorni di una vaga utopia.
Nel frattempo, a motivare gli attivisti nella lotta per il raggiungimento di questo obiettivo subentr
qualcosa di diverso dagli ideali nazionalsocialisti: per centinaia di migliaia di seguaci del nazismo, infatti, il
lavoro prestato nel Partito divenne una garanzia di lavoro, di benefici, di materiali, di status, cosa che faceva
crescere la loro fedelt al Regime.
Se le direttive del governo erano finalizzate allattuazione del volere del Fuhrer, il ruolo del Partito
era per eccellenza quello di lavorare per lui, rendendo gradito a tutta la popolazione ci che era ritenuto il
suo volere. Gli iscritti alla NSDAP dovevano sempre e comunque considerarsi come portavoce della parola
del Fuhrer e dimostrare visibilmente la loro subordinazione alla sua volont.
28

Consenso plebiscitario e dinamismo del Regime


Negli anni successivi al 1933 fu messa a punto quella struttura organizzativa che serv a trasformare
ladesione di fondo al Terzo Reich in consenso plebiscitario, anche se non divenne mai totale. La macchina
propagandistica statale determinava i contenuti graditi da trasmettere allopinione pubblica, mentre il Partito
e le organizzazioni affiliate fornirono quella base illimitata di fanatici e attivisti necessaria a tenere sempre
deste la mobilitazione e lagitazione.
Dunque la macchina propagandistica si rivel un elemento fondamentale nella struttura del Terzo
Reich. Per quel che riguarda le azioni di Hitler la sua ossessione per le idee di conquista del Lebensraum(13)
(spazio vitale) e la prospettiva dello scontro risolutivo con il bolscevismo giudeo, costituirono motivazioni
reali, anche se limportanza o lenfasi attribuita a questi due aspetti vari nel tempo a seconda delle
considerazioni tattiche o strategiche. Per la massa dei suoi seguaci, invece, tali precetti ideologici servirono a
trasformare i contenuti dellazione in mete da raggiungere.
Cos si stabil una tendenza alla selezione spontanea degli obiettivi, in base alla quale nel lavoro per
il Fuhrer erano messi in risalto quegli elementi ideologici pi vicini ai presunti desideri di Hitler; mentre si
eliminarono le ipotesi che si opponevano o non si accordavano con la sua idea. Un esempio di ci offerto
dal processo di radicalizzazione delle diverse componenti ideologiche confluenti nella politica razziale.
La creazione di una Volkgemeinschalft(14) omogenea fu motivata, infatti, sulla base della necessit
di escludere dal corpo della nazione i diversi gruppi considerati tarati da un punto di vista sociale o
razziale: solo attraverso la definizione in negativo delle minoranze da escludere, lidea di comunit
popolare poteva acquistare consistenza. Con il delinearsi della figura dellebreo come antitesi simbolica
delle virt tedesche incorporate nella Volkgemeinschalft, lantisemitismo offr la possibilit di unazione ad
ampio raggio in cui i principi ideologici potevano coniugarsi con motivazioni sociali di tipo pi materiale.
Lavorare per il Fuhrer, dunque, poteva significare disfarsi di un rivale in affari o di un vicino
indesiderato, acquistare una propriet a prezzo stracciato o sfogare la rabbia causata dalle tante frustrazioni
della vita. Le presunte volont del Fuhrer servivano a legare al Regime forze frammentate e diversissime, a
esortarle allazione e a giustificare le conseguenze del loro attivismo; cos la disponibilit a lavorare per il
Fuhrer divenne il principale strumento di esecuzione delle politiche nazionalsocialiste.
Il consenso plebiscitario verso il Fuhrer contribu in maniera essenziale alla radicalizzazione della
dinamica del Terzo Reich e alla crescente autonomizzazione del potere di Hitler. A rafforzare ulteriormente
la sua posizione furono anche i successi trionfali della politica estera nazionalsocialista tra il 1933 e la
primavera del 1939.
Hitler era ben consapevole dellimportanza del consenso plebiscitario derivante dalla sua immensa
popolarit, infatti, aveva sempre avuto cura di far seguire i plebisciti ai suoi colpi di maggior successo, in
considerazione della loro risonanza sia allinterno sia allesterno della nazione; ad esempio il ritiro dalla
Societ delle Nazioni(15) nel 1933, la Rioccupazione della Renania nel 1936 e la legge dannessione
dellAustria nel 1938 riscossero enorme popolarit. Tali trionfi connessi a politiche unificanti della nazione
piuttosto che al conseguimento di obiettivi ideologici di parte specificamente nazionalsocialista, furono
utilizzate per spingere il consenso interno ai livelli pi alti e per inviare il messaggio, che Hitler aveva dietro
di se la grande massa del popolo germanico.
Quanto pi il sostegno delle masse divenne essenziale al potere di Hitler, tanto pi pericolosa si
rivel la prospettiva di sminuire la sua posizione agli occhi della gente o danneggiare il suo prestigio,
esprimendo pi volte il timore dei danni connessi ad un eventuale calo della sua popolarit. Dunque la
legittimazione fondata sul consenso plebiscitario poteva riprodursi solo grazie al ripetersi dei successi.
(13)

Lebensraum: nell'interpretazione del generale tedesco Karl Haushofer, la geopolitica forn al nazionalsocialismo un alibi
pseudoscientifico per giustificare l'espansione territoriale tedesca in base al presunto diritto di Lebensraum ('spazio
vitale'), definito come il territorio necessario al Paese per raggiungere l'autosufficienza.

(14)

Volksgemeinschaft: Il regime nazista sostenne di essere riuscito a conseguire uno dei suoi obbiettivi fondamentali in
politica interna cancellando la divisione per classi della societ tedesca e creando in sua vece una
compatta Volksgemeinschaft, una comunit popolare stretta attorno ai valori proposti dal nazionalsocialismo.

(15)

Societ delle Nazioni: Organizzazione sovranazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza, con sede a
Ginevra; fondata nel 1919, fu attiva dal 1920 al 1946, anno in cui venne istituita l'Organizzazione delle Nazioni Unite
(ONU).

29

Lespansione del potere


Nella fase fondativa dello Stato totalitario, le forme di governo esistenti non furono spazzate subito
via in blocco dal Partito Nazionalsocialista, questultimo, infatti, fino al 1937 occup soltanto poche delle
principali cariche di governo del Reich: i ministeri degli Esteri; della Guerra; dellEconomia; delle Finanze
del Lavoro; della Giustizia e dei Trasporti, rimasero fino allora in mano ai nazional-conservatori.
Il Regime comprendeva un insieme di diversi componenti (movimento nazionalsocialista,
amministrazione statale, forze armate, mondo degli affari, polizia) con sfere di interesse diversificate ma
interdipendenti, che trovavano il loro comune denominatore nellautorit del Fuhrer. Tutte queste
componenti non rimasero immobili, ma conobbero ripetute modificazioni nei loro rapporti reciproci e
rispetto allautorit di Hitler; il cui potere dipese dal suo ruolo di fulcro, di elemento di sutura e mediazione
tra i diversi interessi; ma la sua posizione centrale allinterno del sistema consent un progressivo
allargamento e rafforzamento del grado di autonomia della sua autorit rispetto alle altre sfere di potere.
Dunque tra il 1934 e il 1937 sotto lapparente normalizzazione del governo nazionalsocialista, il
processo di espansione di Hitler progred in modo inarrestabile e con esso anche il radicalismo
nazionalsocialista che ne era alla base. In questi anni la posizione di comando di Hitler divenne sempre pi
autonoma dalle altre componenti del Regime con la crescita dellorganizzazione delle SS, del consenso
plebiscitario alla politica hitleriana e con i mutamenti delle strutture di governo del Terzo Reich e al modo in
cui Hitler riusc ad approfittare della debolezza e della compiacenza delle tradizionali classi dirigenti
tedesche e allacquiescenza e debolezza dei capi di governo delle democrazie occidentali.

La fine del governo collegiale


Con il passare degli anni, il governo del Terzo Reich divenne un tentativo di riconciliare le strutture
burocratiche dellamministrazione governative alla volont di un leader la cui autorit derivava dalle sue
pretese carismatiche e non da una legittimazione formale.
Allinizio le pretese carismatiche di Hitler non esercitarono molta influenza sulle pratiche di
governo; la sua autorit risiedeva essenzialmente nel suo ruolo di capo del Gabinetto, tenuto ad agire come i
precedenti Cancellieri allinterno di una complessa e sofisticata struttura burocratica e di governo. Egli per
non aveva esperienza governativa e nutriva una forte avversione per le procedure burocratiche e la
convenzionale routine amministrativa; nonostante ci, per, il consenso di massa e latmosfera di entusiasmo
nazionale che accolse la nascita del cancellierato nazionalsocialista, gli offrirono un vantaggio negato ad altri
cancellieri.
Nei primi anni Hitler, consapevole della posizione minoritaria della delegazione nazionalsocialista
allinterno dellesecutivo, fu molto attento ad evitare qualsiasi conflitto con gli altri membri della coalizione;
anche se la posizione di cancelliere e il ruolo dellesecutivo e dei suoi membri nel processo legislativo
mutarono rapidamente e in modo decisivo. Infatti, esclusa sin dallinizio la pratica delle votazioni interne al
Gabinetto, il 24 marzo 1933, il cancelliere acquis la facolt di promulgare e rendere esecutive le leggi gi
concordate con gli altri membri del governo, facendo in modo che venisse abolita limportante differenza tra
leggi e decreti dellesecutivo e che il suo potere allinterno del Gabinetto crescesse considerevolmente.
Man mano che il Regime nazista si consolidava aument anche lavversione di Hitler per le riunioni
di Gabinetto, che diminuirono sensibilmente: dunque la fine del governo collegiale era evidente. Nellestate
del 1933 era stata introdotta una nuova procedura per la promulgazione delle leggi che saltava con la fase
della discussione verbale tra i ministri. Gradualmente tale procedura ebbe il sopravvento e i ministri presero
a redigere i loro disegni direttamente interessati. A questo punto Hitler analizzava il progetto e, in caso di
approvazione, lo firmava trasformandolo in legge, anche se restava del tutto estraneo alla sua elaborazione.
La conseguenza di tali processi fu che il governo centrale si frazion in una serie di uffici separati,
ognuno impegnato a legiferare in modo quasi autonomo, senza alcun coordinamento e pronti a scontrarsi su
qualsiasi oggetto di contenzioso per sostenere la propria politica e rafforzare la posizione del proprio
dicastero contro quelli concorrenti. Lunico legame tra i singoli ministri e tra questi e Hitler era rappresentato
del neoeletto capo della Cancelleria Lammers.
30

Qualsiasi ministro desiderasse parlare con Hitler doveva rivolgersi a Lammers, cos come tutte le
comunicazioni inviate dal cancelliere si fermavano al suo tavolo, incluse quelle tra Hitler ed ogni suo
ministro. Il suo ruolo come intermediario tra il capo del governo e i ministri divenne di vitale importanza:
scegliendo come presentare a Hitler una questione, poteva influire in modo determinante sul destino della
stessa. In questo modo Hitler divenne un punto di raccordo indispensabile nellapparato governativo, ma
anche un elemento in gran parte distaccato o scarsamente coinvolto nella sua attivit deliberativa.
La sua distanza dalla routine governativa fu sia una necessit strategica per evitare di farsi
coinvolgere nelle lotte fra le diverse fazioni del Partito e del Regime, mantenendo la sua superiorit e
intangibilit; sia un riflesso del suo carattere personale, con la sua impazienza verso la quotidianit
burocratica. La vaghezza e lindeterminatezza dei compiti di riorganizzazione e rieducazione della societ
tedesca assegnati al governo sulla base della visione del mondo nazionalsocialista favor il moltiplicarsi degli
scontri e dei conflitti sui modi in cui tali direttive dovessero tradursi in atti politici, inasprendo le rivalit e le
inimicizie personali e facendo sprecare una grande quantit di tempo e di energia nelle lotte per la conquista
dellegemonia interna.
Lautorit di Hitler come ultima istanza nei casi di contenzioso rimase indiscusse, ma era anche nota
la sua scarsa propensione a schierarsi inequivocabilmente da una parte o dallaltra, qualora il problema non si
fosse gi risolto da se. Ci avvenne soprattutto per gli affari interni e nel vasto ambito delle politiche
sociali, dove il processo decisionale si scontr spesso con le indicazioni poco chiare e coerenti risultanti
dalla volont del Fuhrer.
Nelle questioni di politica estera, invece, Hitler intervenne pi di frequente e pi direttamente.
Per le politiche razziali, invece, la posizione tenuta da Hitler fu di rimanere quanto pi possibile al di
sopra delle parti, per ragioni tattiche e di prestigio.
Liniziativa in genere part da altri responsabili del Regime certi di lavorare per il Fuhrer, ma se
una questione gli sembrava importante Hitler non mancava di intervenire in modo decisivo. Per quanto
riguarda la politica antisemita, invece, egli pi che fornire direttive chiare e coerenti favor delle situazioni
che contribuirono a rendere pi confuso il quadro decisionale, intervenendo pi di frequente di quanto si
possa immaginare e interessandosi a volte persino di dettagli relativamente secondari. I rapporti di potere nel
Terzo Reich sono stati paragonati a quelli di un sistema tardo-feudale, fondato sullo scambio tra legalit
personale verso il capo e libert dazione dei suoi seguaci allinterno dei loro feudi privati.
Oltre ai ministri del Reich, anche il Partito reclam un ruolo decisivo nella formulazione delle linee
da adottare nei diversi ambiti politici. Ad articolare tali richieste fu preposto a livello centrale Rudolf Hess,
capo dellamministrazione della NSDAP e titolare di un posto nel Gabinetto e del diritto di veto sullazione
legislativa. A livello provinciale, i rapporti tra la NSDAP e lo Stato erano poco se non per niente definiti cos
come avveniva a livello centrale.
I capi regionali della NSDAP godevano spesso di un alto grado di autonomia dellazione di controllo
tanto dellamministrazione centrale del Partito che di quella degli enti federali e regionali
dellamministrazione statale; peraltro i tentativi del ministro dellIntero Frick di creare una struttura
governativa di tipo autoritario unificata e sistematica furono resi vani da Hitler, incapace di concepire
qualsiasi limitazione istituzionale alla sua personale libert dazione e favorevole alla confusione derivante
dalla sovrapposizione e dalla concorrenza tra gli organi del Partito e quelli dello Stato.
Invece di collaborare allazione di governo, la NSDAP tendeva piuttosto ad agire come stimolo
populista sullattivit legislativa. Ancora pi importante del dualismo tra Partito e Stato fu la creazione di
nuove istituzioni, che dovevano il potere e la loro stessa esistenza al ruolo di organi esecutivi diretti della
volont del Fuhrer. Tali istituzioni furono espressioni del fatto che la volont del Fuhrer costitu una
categoria di potere separata e autonoma rispetto allapparato di governo dello Stato e della sua
amministrazione.
Lo Stato fu concepito da Hitler soltanto come mezzo per arrivare a un fine: da sfruttare, se possibile,
e da scavalcare quando il fine poteva essere raggiunto meglio senza di esso; quindi per settori che Hitler
considerava di speciale importanza, furono creati nuovi strumenti esecutivi.

31

La politica hitleriana tra gioco dazzardo e opportunismo


Limmenso potere accumulato da Hitler verso la fine degli anni 30 non fu il risultato di un piano
precostituito e coerentemente applicato dallo stesso dittatore nazista. Lespansione del popolo hitleriano fu il
riflesso della debolezza dellordine nazionale e internazionale negli anni 30.
La crisi di Weimar fu cos profonda che a Hitler bast toccare quelle strutture fatiscenti per farle
crollare definitivamente e lo stesso si pu dire dellordine internazionale post-bellico. Il vantaggio di Hitler
in questo contesto fu dovuto al suo istinto da giocatore dazzardo, alla sua eccezionale capacit di cogliere il
momento giusto e di sfruttare le debolezze altrui; queste doti di opportunismo rappresentarono il nocciolo
essenziale del contributo personale dato da Hitler allaccrescimento del suo stesso potere.
In politica estera Hitler non aveva n un programma prestabilito n una precisa linea dazione; la
regola generale era di muoversi cautamente e di accelerare al massimo il riarmo per essere pronto a cogliere
il momento buono quando si fosse presentato.
La prima fase della politica estera del Fuhrer non ebbe quasi nulla di nazionalsocialista, restando in
sintonia con i desideri dei vertici militari del ministero degli Esteri e delle altre forze revisioniste dominanti.
Il primo importante discorso hitleriano in materia di politica estera fu pronunciato il 17 maggio 1933: ed era
un appello alla pace e allo stesso tempo una protesta contro lingiusto trattamento riservato dagli Alleati alla
Germania nella questione del disarmo.
Londra e Washington lo accolsero favorevolmente, mentre i francesi continuarono a bloccare
qualsiasi riconoscimento delle richieste di parit avanzate dai tedeschi. Quando le pressioni francesi
riuscirono a persuadere gli inglesi a mantenere le limitazioni sul riarmo tedesco, con un colpo di mano Hitler
ritir la Germania sia dalla Conferenza sul disarmo sia dalla Societ delle Nazioni.
Il contributo fornito da Hitler in questo frangente consistette nella scelta dei tempi e nella capacit di
sfruttare leffetto propagandistico della decisione, perch gran parte del lavoro e ladozione della linea dura
furono opera del ministro degli Esteri Neurath e dei vertici militari. Intenzionato a trarre il massimo
vantaggio da questa opportunit, Hitler sciolse immediatamente il Reichstag e indusse nuove elezioni,
unendoli ad un plebiscito in cui si invitavano i tedeschi ad esprimere la loro fiducia nellazione del
Cancelliere.
La propaganda riusc a sfruttare brillantemente gli umori della popolazione: le tre settimane di
campagna culminate nellelezione del nuovo Reichstag e il plebiscito a favore di Hitler segnarono la prima
grande esplosione di euforia nazionalistica nella storia del Terzo Reich. Un altro colpo fortunato segu solo
qualche mese dopo, con la firma del Patto di non aggressione con la Polonia. In questo caso Hitler si
conferm maestro nel cogliere le opportunit favorevoli, in quanto liniziativa non era partita da lui, ma dal
capo dello Stato polacco, il maresciallo Pilsudski, desideroso di placare i timori polacchi sulle intenzioni
della Germania allindomani della sua uscita dalla Societ delle Nazioni.
Tra il 1935 e il 1936 il senso della propria superiorit e la convinzione della sua grandezza toccarono
vertici mai raggiunti, infatti, divenne sempre pi allergico ad ogni minimo segno di critica, mentre si
esasper la sua tendenza a circondarsi di una certa corte fedelissimi adulatori. Allinizio del 1935 la
situazione della politica estera tedesca, non appariva molto rosea: lassassinio del cancelliere austriaco
Dollfuss da parte dei nazisti nel luglio 1934, aveva fatto cadere nuovamente sul governo tedesco la
disapprovazione degli altri Paesi; ma il caso volle che la situazione si rovesciasse nuovamente a favore di
Hitler. In base al Trattato di Versailles, che aveva separato il territorio della Saar dalla Germania, dopo 15
anni doveva tenersi un referendum per stabilire se gli abitanti della regione volessero tornare sotto la
Germania mantenendo lo status quo, oppure diventare cittadini francesi. Il referendum si tenne il 13 gennaio
1935 e vide una vittoria favorevole al ritorno sotto la Germania, che rappresent in termini di prestigio
dentro e fuori la nazione tedesca un successo personale clamoroso e molto importante per Hitler.
A tale successo segu, nel mese di marzo, lannuncio della reintroduzione del servizio di leva nella
nuova Wehrmacht(16) tedesca, decisione che apr una nuova breccia allinterno del sistema di Versailles; ma
anche questa volta Hitler seppe puntare sulla debolezza degli Alleati Occidentali dimostrandosi senza
avversari nelluso della propaganda.
(16)

Wehrmacht: nome ufficiale dell'esercito del Terzo Reich, come decretato da Adolf Hitler ai sensi della Wehrgesetz (Legge
di difesa) del 21 maggio 1935.

32

Nel gioco diplomatico Hitler trasse moltissimi vantaggi dalla sua totale assenza di scrupoli morali:
egli, infatti, considerava i trattati soltanto come espedienti momentanei, mezzi per raggiungere un fine, che
per lui coincideva con il superamento del Trattato di Versailles e con i suoi preparativi urgenti in vista di una
guerra imminente. Lappoggio inglese era centrale per la fortuna strategica tedesca e Hitler era disposto a
qualsiasi cosa per ottenerlo. I primi approcci in direzione del Trattato erano stati compiuti nel novembre del
1934 e una data per la negoziazione fu decisa quando la delegazione estera inglese giunse a Berlino subito
dopo la rottura del Trattato di Versailles a marzo. Con essa non solo la Gran Bretagna offr il suo contributo
al seppellimento definitivo del sistema di Versailles, ma da parte tedesca cominciarono anche a nutrirsi
fondate speranze di stringere una stabile alleanza con la potenza dOltremanica.
Nel 1936 gli eventi continuarono a giocare a favore di Hitler: sullo sfondo del disarmo diplomatico
delle democrazie occidentali causato dal conflitto in Abissinia e con il pretesto della ratifica, egli mise a
segno il suo colpo migliore, rioccupando la Renania e infrangendo i Patti di Locarno del 1925. La
rimilitarizzazione della Renania fu un passo importante ai fini della politica di riarmo tedesca: essa
soddisfece le aspettative revisionistiche delle tradizionali lites nazional-conservatrici e riscosse enorme
favore tra le masse, riportando consensi anche in quegli ambienti normalmente poco favorevoli al regime
nazionalsocialista.
La politica estera fu un campo che offr buone prospettive di successo sin dai primi anni del Terzo
Reich. Infatti, mentre le democrazie occidentali vacillavano e lequilibrio postbellico crollava, Hitler riusc a
sfruttare la situazione al di l di qualsiasi previsione, minando lordine internazionale, indebolendo i suoi
oppositori esterni e quindi allargando le basi del suo potere.
Mentre la politica estera si basava sulla tecnica delleffetto a sorpresa del colpo di mano e della
politica del fatto compiuto tipici dellapproccio strategico di Hitler, gli affari interni (soprattutto economici e
sociali) si addicevano meno a soluzioni di questo genere e in questo campo egli mostr un atteggiamento
molto pi esitante. Infatti, non avendo soluzioni pronte da offrire ai problemi economici di fondo della
Germania, si tenne quanto pi possibile lontano da un coinvolgimento diretto, mentre leconomia tedesca
sprofondava in una nuova crisi causata dalle penuria di materia prima e di valuta estera, che minacci di
mandare a monte tutti i progetti di riarmo.
La crisi fu temporaneamente superata con la nomina di Schacht a ministro dellEconomia dotato di
poteri quasi assoluti e con il Nuovo piano introdotto quellestate, ma altre e pi gravi difficolt si
addensarono sulleconomia tedesca verso la fine del 1935. Alla base di tali difficolt cera lassottigliamento
delle riserve valutarie e il progressivo peggioramento della bilancia commerciale dei titoli, che rendeva
impossibile alla Germania il finanziamento delle importazioni di generi alimentari e delle materie prime
necessarie al riarmo.
Linefficienza del dipartimento del Reich per lAlimentazione peggior la difficile situazione delle
forniture alimentari, degenerata nellinverno 1935-36 in una crisi degli approvvigionamenti. Nella
primavera del 1936 le riserve di materie prime scesero ad un livello tale da far prospettare il loro esaurimento
nel giro di soli due mesi. Con Hitler sempre del tutto inattivo la possibilit si erano ridotte a due: un graduale
capovolgimento della politica a favore della reintegrazione della Germania nel commercio internazionale,
oppure una decisiva accelerazione verso il conseguimento del massimo grado di autarchia nel pi breve
tempo possibile.
Naturalmente era accettabile soltanto la seconda ipotesi, ma essa avrebbe comportato uno sforzo
economico sostenibile solo per un periodo limitato di tempo. Nellagosto del 1936 lopposizione del ministro
dellEconomia, unita a quelle delle industrie orientate allesportazione, spinse Hitler a compiere il passo di
stendere un memorandum volto a giustificare il Piano quadriennale.
Esso si apriva con la premessa dellinevitabilit di una resa dei conti finale col bolscevismo e, si
concludeva con laffermazione che leconomia e le forze armate tedesche dovevano essere pronte ad
affrontare una guerra entro quattro anni. In questo caso egli stava confermando un mutamento economico in
corso, non solo reso inevitabile dalla incompatibilit tra esigenze economiche e piani di riarmo, ma anche
favorito dai gruppi dinteresse che avevano affermato la loro influenza assoluta sulla pianificazione
economica. Di fronte allinfluenza di queste fazioni, i conservatori nelleconomia capeggiati da Schacht e
Goerdeler e appoggiati dai settori industriali orientati allesportazione, non avevano molte speranze di
successo. Il 1936 fu un anno cruciale per laffermazione del potere personale di Hitler: infatti, allinizio
dellanno si trov a fronteggiare una crisi determinata delle difficolt economiche, dalle previsioni di un
ulteriore aumento della disoccupazione, dal preoccupante calo di popolarit connesso alle penurie dei generi
alimentari, da un aumento delle attivit dellopposizione comunista clandestina, dal declino dellentusiasmo
33

in seno al Partito e dal relativo isolamento della Germania che ancora non poteva contare sullappoggio di
alleati veri o di Paesi amici.
A porre fine a tutto ci giunse loccupazione della Renania e ladesione finale alla linea di piena
autarchia fissata nel Piano quadriennale; ci coincise con una nuova ondata repressiva diretta contro le forze
dopposizione interne e con il trionfo nei servizi di sicurezza interni di Himmler e Heydrich e del loro
apparato composito e centralizzato costituito da Gestapo e SS. Alla fine dellanno si delinearono i contorni
della crescente tensione internazionale e della corsa al riarmo che avrebbe caratterizzato la fine degli anni
Trenta.
Comunque dalle varie crisi il potere personale di Hitler era uscito rafforzato e consolidato, anche se,
dopo quellanno, le possibilit di cambiare il corso degli eventi diminuirono drasticamente. Persino dal punto
di vista militare il tempo non giocava a favore della Germania, perch le altre nazioni cominciavano a
recuperare il tempo perduto, facendo prevedere che in pochi anni la Germania si sarebbe trovata di nuovo in
una posizione di svantaggio.
Per quel che riguarda le alleanze internazionali, il distacco inglese stava portando alla rivalutazione
delle vecchie linee di alleanza.
Dunque la dinamica che si era messa in azione spinse in direzione di una politica del tutto per
tutto: la Germania sarebbe stata pronta ad affrontare un conflitto soltanto a met degli anni Quaranta, con
lobiettivo di conquistare lAustria e la Cecoslovacchia. Fu il precipitare degli eventi a destare le prime
preoccupazione in alcuni esponenti dei vertici militari e nel ministero degli Esteri. Infatti, nellincontro del 5
novembre, il monologo di Hitler aveva sollevato una replica del ministro della guerra Blomberg e del capo
delle forze armate Fritsch, facendo si che questultimo qualche giorno dopo esternasse nuovamente le sue
preoccupazioni per le conseguenze di unazione militare immediata da parte della Germania.
Nulla sembra suggerire che la crisi Blomberg-Fritsch del 1938, sia stata una mossa premeditata da
parte di Hitler. Con il suo permesso Blomberg si era sposato, ma dopo dieci giorni trapel la notizia che la
sia sposa era stata un ex prostituta e per questo Hitler gli fece lasciare il suo incarico. Contemporaneamente
la Gestapo riesum un vecchio scandalo riguardante Fritsch: la storia dei suoi rapporti omosessuali era
venuta fuori due anni prima, ma Hitler si era rifiutato di prendere provvedimenti, anche perch il suo nome
era stato fatto come possibile successore di Blomberg. Goring, per, era interessato allincarico occupato da
Blomberg e riusc a convincere Hitler a farlo dimettere, approfittando della delusione di questultimo per il
ministro della Guerra.
Successivamente la carica di ministro della Guerra ricoperta da Blomberg fu abolita. Il nuovo capo
delle forze armate fu il generale Brauchtsch; Goring, invece, fu nominato feld maresciallo, mente circa
sessanta generali furono sostituiti o messi in pensione.
Anche nel ministero degli Esteri ci furono grandi cambiamenti: Ribbentrop fu nominato ministro e
Neurath promosso ad un incarico di consulenza, mentre a Roma, Tokio e Vienna furono nominati nuovi
ambasciatori. Il ministero dellEconomia, lasciato da Schatch pass nelle mani Funk e ci furono altri ricambi
di personale. Dopo lincendio del Reichstag e il caso Rohm, la crisi Blomberg-Fritsch costitu la terza pietra
miliare che condusse Hitler al potere assoluto; esso equivale ad un colpo di Stato contro i resti del vecchio
regime: infatti, con le vecchie lites i rapporti cambiarono in modo decisivo.

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Potere assoluto
Negli anni compresi tra il 1938 e il 1943 il potere di Hitler divenne assoluto e proprio questi anni
furono i pi tragici nella storia della Germania del Novecento. Con il colpo di mano del febbraio 1938 il
dittatore aveva assunto il pieno controllo anche delle forze armate, lunica istituzione che potesse ostacolargli
il cammino; da questo momento in poi, infatti, il suo potere conobbe pi vincoli istituzionali: nessuna
decisione pot essere presa senza la sua approvazione e nessuna organizzazione fu in grado di esercitare una
vera opposizione al Regime nazionalsocialista.
Naturalmente lopposizione non fu eliminata, ma assunse una forma organizzata e non fu mai capace
di minacciare seriamente il potere di Hitler. Le possibilit di ribellione interna contro di lui erano limitate
alle attivit cospirative di ristretti gruppi allinterno dellesercito oppure, ad azioni isolate di individui senza
collegamenti con gruppi e organizzazioni. Il fatto che lidea nazionalsocialista si tradusse successivamente in
decisioni e atti politici risiede nel carattere assunto in quegli anni della leadership hitleriana e dai suoi poteri
decisionali.
Per Hitler non fu un normale conflitto militare; ma il passo decisivo verso la realizzazione della sua
idea; inoltre, le sue manovre diplomatiche e i suoi mutamenti di strategia negli anni Trenta, pur basandosi sin
dallinizio su un calcolo politico nazionale; spinse sempre pi verso una via di non ritorno e verso ladozione
di decisioni fondate sulle verit ideologiche della sua irrazionale ideologia, incentrata sullidea della
supremazia tedesca, del dominio della razza e della ricerca dello spazio vitale.
Un altro aspetto su cui risiede lidea nazionalsocialista risiede nellimpatto esercitato dallillimitato
potere di Hitler sulle strutture formali di governo. Durante la fase dei preparativi che precedette la guerra e
poi di fronte ad essa, si acceler il processo di esaurimento delle normali strutture di governo e di
amministrazione a vantaggio delle coercizioni di poteri rappresentate dai diversi organi esecutivi della
volont del Fuhrer. Al governo e allamministrazione si sostitu il puro dominio, cio un potere il pi
dispotico, illimitato e arbitrario, regolamentato solo in base ad alcuni precetti ideologici.
Di conseguenza il governo si disintegr in feudi rivali, i cui capi per emergere e mantenere il proprio
potere, lottavano luno contro laltro nella pretesa di lavorare per il Fuhrer, di realizzare la sua volont.

35

La disintegrazione dello Stato


Quando il 5 febbraio 1938 i ministri del governo si riunirono per ascoltare il discorso di Hitler sulla
soluzione della crisi Blomberg-Fitsch, non ci fu alcun segnale che lasciasse presagire che quella sarebbe stata
lultima riunione del Gabinetto hitleriano. Dopo di allora, infatti, Hitler cancell ogni volta gli incontri
previsti senza nemmeno preoccuparsi di comunicarlo in anticipo.
Ci che egli non poteva sopportare era lesistenza di un collegio dei ministri investiti della loro
autorit e quindi con la capacit di controllo sui suoi poteri, ecco perch i tentativi introdotti da Lammers per
ristabilire le prassi degli incontri di Gabinetto risultarono vani. La stessa sorte tocc ai tentativi di ripristinare
il cosiddetto Gabinetto segreto del Reich che avrebbe dovuto mettere insieme i ministri pi importanti
coinvolti nelle questioni di politica estera, non si riun nemmeno una volta e serv solo a mascherare il vero
significato delle nuove nomine al ministero degli Esteri.
Allo scoppio della guerra, la costituzione di un consiglio interministeriale per la Difesa del Reich,
sembr riportare in auge lidea di un Gabinetto ristretto soprattutto quando, per alleggerire gli oneri
legislativi di Hitler fu concesso a Goring di promulgare nuove leggi, apponendovi la propria firma. Ci che
sorprende fu che Goring non colse lopportunit di trasformare il Consiglio Interministeriale in un organo al
servizio del proprio potere personale.
Naturalmente Hitler era contento di vedere tale istituzione svuotata prima ancora che si fosse
affermata; cos sebbene il Consiglio continuasse a promulgare decreti questi furono resi esecutivi facendo
semplicemente circolare disegni di legge fra i vari ministri, piuttosto che attraverso riunioni formali di
Gabinetto. Altrettanto poco collegialmente lavor il triumvirato composto da Frick, Funk e Keitel, e dotato
di pieni poteri legislativi nelle questioni riguardanti lamministrazione, leconomia e la difesa civile, sulla
base di una legge sulla difesa del Reich promulgata nel settembre del 1938. Allo scoppio del conflitto
mondiale, lapparato governativo centrale si frantum nelle sue singole parti.
La Cancelleria del Reich non aveva pi un ruolo di coordinamento sullinsieme dellattivit
legislativa e lo stesso capo della Cancelleria Lammers, a partire dalla fine degli anni Trenta, ebbe spesso
difficolt ad avvicinare il Fuhrer; finch non arriv a presentare un breve prospetto dei punti da discutere con
lui con lunica persona incaricata di regolargli gli incontri: Martin Bormann.
Lascesa di Bormann si svolse dietro le quinte. Egli non era un demagogo n agitatore, ma possedeva
doti organizzative e sapeva unire il fanatismo ideologico al lavoro burocratico. Era poco noto nelle file del
Partito e, inizialmente, fu poco considerato dai leader nazionalsocialisti, ci nonostante negli anni Trenta
riusc a gettare le basi dellimportante posizione di potere assunta negli anni finali del Terzo Reich.
Dopo linsuccesso della missione aerea di Rudolf Hess in Scozia (per ragioni ancora poco chiare)
dove fu arrestato e imprigionato,, la direzione della NSDAP pass nelle mani di Bormann che divenne
titolare della nuova carica di capo della Cancelleria del Partito. In tale veste acquis il diritto di controllo
sullazione legislativa di governo e sulle nomine, assumendo anche lautorit di ministro del Reich. Il ruolo
di Bormann fu di vitale importanza ai fini dellesercizio del potere hitleriano durante gli anni di guerra. Fu,
infatti, prevalentemente lui a decidere non solo chi poteva essere ammesso alla presenza di Hitler, ma anche
quali informazioni gli potessero arrivare; inoltre contribu sempre pi a tradurre le manifestazioni della
volont del Fuhrer in direttive dazione, a volte interpretando come vincolanti direttive legislative
osservazioni casuali fatte a tavola.
Pur essendo molto potente, Bormann non pot impedire che alcuni leader nazionalsocialisti
continuassero a incontrare Hitler, anche se con il protrarsi della guerra e il crescente isolamento del dittatore
la cerchia di coloro che potevano incontrarlo si restrinse a poche persone. Lontano dal potere centrale, i forti
legami di lealt che univano Hitler ai dirigenti personali, i Gauleiter(17), fecero s che lampiezza dei poteri
concessagli per la realizzazione della volont del Fuhrer si traducessero in una radicalizzazione delle
iniziative politiche.
(17)

Gauleiter: capo di un Reichsgau (una suddivisione amministrativa dello stato). La parola tedesca Leiter significa "capo",
mentre Gau significa "regione".

36

Gi negli anni di pace del Terzo Reich, il ruolo dei Gauleiter era stato decisivo per lesercizio del
potere nazista nelle province, specialmente nel caso in cui il Gauleiter svolgeva anche funzioni di
governatore federale. Pur non avendo alcuna funzione precisa, Hitler volle conservare tale figura con
lobiettivo di non alienarsi lappoggio di Gauleiter, che anzi rafforzarono i loro legami con Hitler e
continuarono ad essere un prezioso tramite del suo potere nelle diverse regioni del Reich. Negli anni di
guerra gli furono riservati diversi compiti di comando nella loro veste di Commissari per la Difesa del Reich,
dotati di ampi poteri per la mobilitazione ai fini bellici della popolazione e delle risorse materiali; cos
aument linfluenza dei fanatici e degli attivisti del Partito sulle strutture di base della societ tedesca e si
rafforz ancora di pi la posizione di coloro che derivavano il proprio potere dallautorit di Hitler.
Nelle loro province i Gauleiter erano quasi una sorta di vicer indipendenti, in quanto linfluenza sul
loro operato da parte dellamministrazione centrale e della direzione del partito era limitata. I loro legami
personali con il Fuhrer furono fondamentali per il consolidamento del loro potere, ma fu con lannessione
dallAustria, della Cecoslovacchia e con la conquista della Polonia e delle regioni dellUnione Sovietica, che
i loro poteri furono ampliati trasformandosi in una specie di autorizzazione in bianco per qualsiasi
decisione avessero voluto prendere in merito ai territori annessi di loro competenza.
Se lamministrazione statale non riusc a contrastare lautorit locale dei Gauleiter e dovette fare i
conti con lesistenza di vasti territori del Reich, essa fu esautorata completamente come istanza centrale del
sistema di potere a seguito della proliferazione e dellestensione delle autorit speciale che includevano il
controllo dei prezzi, la produzione chimica e mineraria, le strade, la navigazione fluviale e marittima e lo
sfruttamento dei beni espropriati ai polacchi.
Le autorit speciali pi importanti come vincolo dellideologia furono la Cancelleria del Fuhrer,
diretta da Bouhler e le forze di polizia unite alle SS con il loro potere incarnato dal duplice ruolo di Himmler,
in qualit di capo dei corpi di polizia e di commissario per il rafforzamento della razza tedesca.
Ma gi alla fine degli anni 30 Bouhler e il suo vice Brack erano risusciti a sfruttare la loro vicinanza
al Fuhrer per affermare la posizione della Cancelleria allinterno del potere nazionalsocialista; ed da qui
che partirono le iniziative culminate nel Programma Eutanasia(18). Tale vicenda fu casuale: dopo che un
uomo fece una petizione alla Cancelleria per avere il permesso di addormentare il proprio figlio deforme,
Hitler diede lautorizzazione al suo medico affinch ci accadesse.
Dopo lautorizzazione di eutanasia sui bambini, fu decisa unazione riguardante anche gli adulti. Nel
1939 la Cancelleria aveva messo a punto lorganizzazione e il meccanismo dellazione che ebbe inizio con la
collaborazione di medici incaricati di fornire liste di possibili candidati. Successivamente la Cancelleria
funzion come unagenzia di collocamento per reperire il personale addetto allo sterminio degli ebrei
polacchi nei campi di concentramento. Nella realizzazione del programma delleutanasia confluirono diversi
fattori come:la sete di potere da parte di Bouhler e Brack; la pronta compiacenza dei medici delle case di
cura, lavversione di Hitler per la burocrazia e la sua propensione a scavalcare lamministrazione statale per
problemi delicati o per programmi esecutivi che richiedessero unazione risoluta; e la volont di perseguire
un obiettivo ideologico della visione del mondo hitleriano.

(18)

Programma Eutanasia: il programma eutanasia veniva attuato nell'ambito dell'eugenetica e dell'igiene razziale,
argomenti assai diffusi nella Germania nazista. Il programma mirava inoltre a diminuire le spese statali derivanti dalle
cure e dal mantenimento nelle strutture ospedaliere dei pazienti affetti da disabilit, in un momento in cui le priorit
economiche erano rivolte al riarmo dell'esercito della Germania.

37

Lidea diventa realt


Nel 1941 lidea di una prova di forza risolutiva contro il bolscevismo, sotto forma della duplice
crociata per la conquista dello spazio vitale e lo sterminio degli ebrei, era diventata una realt.
Lespansione tedesca del 1938-39 avvenne per vari motivi quali: la pressione economica, ragioni
logistiche militari, la forza delle ideologie e la debolezza delle democrazie occidentali. I due leader nazisti
che influenzarono maggiormente Hitler nelle questioni di politica estera furono Ribbentrop e Goring ma
nessuno dei due seppe proporre alternative politiche categoriche e inconciliabili con le sue.
La visione di Ribbentrop era meno fissata sulla distruzione del bolscevismo ebreo ed era invece
pi legata alla politica di potenza; infatti, per lui lobiettivo non era la Russia ma la Gran Bretagna. La sua
influenza su Hitler, che si era resa visibile nel 1937 con il rilancio della politica coloniale tedesca, crebbe alla
fine degli anni Trenta parallelamente al raffreddamento con la Gran Bretagna, raggiungendo il suo apice con
la firma del Patto di non aggressione stipulato il 23 agosto 1939 con lUnione Sovietica. Ci sono i
presupposti che fanno pensare che tale accordo per Hitler fosse solo temporaneo, in quanto non appena si
present lopportunit di capovolgere questo accordo linfluenza di Ribbentrop inizi a scemare.
Anche Goring concepiva gli obiettivi della politica estera in modo abbastanza diverso da Hitler. Tra
il 1934 e il 1938 aveva giocato un ruolo importante in politica estera nel tessere relazioni con i Paesi
dellEuropa sud-orientale e con lItalia, nella decisione di intervenire nella guerra civile spagnola e nei
rapporti con lAustria. Lossessione razzial-imperialistica di Hitler non era ben condivisa da lui che era pi
interessato ad affermare il dominio economico della Germania nellEuropa centrale e sud-orientale, come
momento fondamentale dellegemonia politica sul continente da affiancare al consolidamento dellalleanza
con lInghilterra.
Quindi se la posizione anti-inglese di Ribbentrop and incontro alla volont manifestata da Hitler di
attaccare la Gran Bretagna considerata indebolita, Goring cercava di scongiurare la prospettiva di una guerra.
La firma degli accordi di Monaco segn lultima vittoria di Goring, poich fu accusato da Hitler di averlo
costretto al tavolo delle trattative per evitare la guerra. Infatti, dopo la conferenza di Monaco fu tenuto fuori
sia dalla decisione di attaccare la Polonia sia da quella di occupare il resto della Cecoslovacchia, finch non
fu sostituito da Ribbentrop nelle funzioni di pi stretto confidente del Fuhrer.
Nonostante le diverse propensioni, il consenso di base per una politica estera espansionistica e per il
consolidamento di unegemonia tedesca nellEuropa centrale rimase molto forte. Infatti, quando in occasione
della Conferenza di Monaco divenne del tutto evidente la debolezza delle potenze occidentali, la sicurezza di
Hitler crebbe fino al punto da convincerlo che non sarebbero mai entrate in guerra per la Polonia.
Nella crisi per lAustria e per la Polonia, le considerazioni strategiche e le urgenze economiche
prevalsero sulle motivazioni ideologiche come fattori determinanti dellespansione tedesca. Per il resto le
singole decisioni prese e i cambiamenti furono dettati da ragioni di opportunit: cos accadde che decise di
attaccare la Polonia solo quando furono respinte le sue aperture diplomatiche e dopo lannuncio della
garanzia inglese sullindipendenza polacca; o di invadere lAustria e successivamente di annetterla solo in
risposta alla decisione del Cancelliere Austriaco Kurt von Schuschnigg di indire un referendum sullunione
dei due Paesi. Alla base di tutto ci, cera lobiettivo di affermare il dominio tedesco nellEuropa centrale e
di lasciarsi aperta la possibilit di colpire sia a Est sia a Ovest, ma sempre con il fine di sconfiggere il
bolscevismo.
Il clima era favorevole ad una ripresa delle violenze contro la sinistra socialista e comunista e allo
scatenamento delle atrocit contro gli ebrei austriaci, pi selvagge di quelle attuate negli stessi anni in
Germania. Allinterno della stessa Germania, linizio di una nuova ondata di persecuzioni antisemite era
stato delineato al congresso del Partito a Norimberga nel settembre del 1937. Lapice di questa ondata di
antisemitismo fu raggiunto con la famosa Notte dei Cristalli(19) il pogrom(20) compiuto tra il 9 e il 10
novembre del 1938. Nel pogrom che infuri su tutto il territorio nazionale furono uccisi 100 ebrei, incendiate
sinagoghe e saccheggiate o distrutte innumerevoli propriet ebraiche, mentre circa 30.000 ebrei maschi
furono deportati nei campi di concentramento per favorire lemigrazione allestero dei loro correligionari.
(19)

Notte dei cristalli: episodio che prende il nome dalle vetrate infrante dai nazisti nei quartieri ebraici di diverse localit
della Germania nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938 e che inaugur la fase pi violenta delle persecuzioni
antisemite del regime instaurato da Hitler

(20)

Pogrom: sommossa popolare, scatenata con l'appoggio o con la tolleranza delle autorit, contro le propriet e la vita di
minoranze etniche, religiose o politiche.

38

Conseguenza delloperazione fu per gli ebrei la definitiva esclusione dalla vita economica e la loro
segregazione ai margini della societ, ma soprattutto avvenne che il controllo centralizzato della questione
ebraica pass nelle mani delle SS e che Eichmann fu incaricato di riorganizzare lemigrazione ebraica
sullintero territorio del Reich. Cos si comp il passo decisivo dallantisemitismo istintivo e dalla violenza
pubblica dei pogrom agli assassini razionalizzati e sottratti alla conoscenza dellopinione pubblica perpetrati
nei campi di concentramento.
Grazie alla posizione centrale occupata dallantisemitismo nel credo nazionalsocialista, qualsiasi
azione pot essere giustificata con il pretesto che essa contribuiva a escludere gli ebrei dalla societ tedesca,
mentre lobiettivo finale della liberazione della Germania dal pericolo ebraico serv a legittimare le iniziative
politiche di diversi enti, ministeri ed organizzazioni del Terzo Reich, in gara fra loro per realizzare quella che
consideravano la volont del Fuhrer.
Gli ebrei non furono le uniche vittime della radicalizzazione ideologica che caratterizz la fine degli
anni Trenta. I secolari pregiudizi sociali, il desiderio della polizia di estendere la propria sfera di dominio
individuando sempre nuovi nemici del popolo da perseguire, concorsero allattuazione delle politiche
radicali concepite dal Regime contro zingari, omosessuali, prostitute, fannulloni, mendicanti, soggetti
anticlericali, criminali abituali e altri individui razzialmente indesiderabili ed estranei alla comunit.
Durante loccupazione polacca, il ricorso ai metodi pi barbari furono autorizzati da Hitler, che
ordin ai vertici militari di agire brutalmente onde assicurare con la massima fermezza i diritti tedeschi. Una
volta avuta carta bianca, i capi nazisti dei territori da poco occupati scatenarono una crescente ondata di
terrore. Le regioni occidentali della Polonia divennero aree di sperimentazione del nuovo ordine nazista.
Essi poterono giustificare i crimini commessi appellandosi ai compiti speciali assegnati nel dettaglio dal
Fuhrer, sebbene non furono mai specificati nel dettaglio n comunicati per iscritto. Il resto della Polonia
divenne un luogo di raccolta delle razze inferiori; i reparti operativi speciali del servizio di sicurezza di
Heydrich si misero a lavoro per annientare lintellettualit polacca.
Su suo ordine gli ebrei furono isolati e rinchiusi in ghetti (quartieri ebrei), dove il rapido
peggioramento delle condizioni di vita e lesplosione di epidemia resero in breve tempo urgente la necessit
di trovare una soluzione finale alla questione ebraica. Anche per i polacchi non ebrei loccupazione nazista
istitu un regno del terrore che non risparmi quasi nessuna famiglia. Determinato ad attaccare la Polonia,
Hitler si era convinto che le democrazie occidentali non avrebbero dichiarato guerra per la Danzica; ma il 3
settembre 1939 questo calcolo si rilev errato anche se di fatto tali potenze non fecero nulla per impedire lo
smembramento della Polonia.
Dopo il rapido annientamento dellesercito polacco e ossessionato dallidea che il tempo giocasse a
sfavore della Germania sia militarmente sia sul piano diplomatico le insistenze di Hitler per sferrare un
attacco ad occidente si fecero sempre pi forti. Era convinto che questa mossa avrebbe portato alla
distruzione finale degli oppositori occidentali della Germania, ma i suoi piani incontrarono lopposizione dei
comandi militari, preoccupati dei rischi connessi ad una campagna condotta in pieno inverno.
In effetti, le condizioni meteorologiche sfavorevoli portarono ad una serie di rinvii, ma dopo i
successi in Scandinavia, la fulminea campagna sul fronte occidentale colse di sorpresa il mondo intero,
lasciando la Francia sconfitta, la Gran Bretagna isolata e un trionfante Hitler al culmine della popolarit e del
potere. Solo cinque settimane dopo la firma dellarmistizio da parte della Francia, Hitler ordin di preparare
lattacco contro la Russia per il maggio del 1941, lobiettivo era la completa distruzione del Paese nel giro di
cinque mesi.
La decisione di attaccare lUnione Sovietica non fu tanto una scelta dettata da ragioni ideologiche ma
una necessit strategica ed economica, in quanto si voleva obbligare la Gran Bretagna a scendere a patti, in
modo da lasciare la Germania padrona dellEuropa e libera dagire allEst; e si voleva bloccare la minacciosa
espansione del potere sovietico nella regione baltica dove alcune annessioni territoriali da parte russa stavano
profilando una seria minaccia sui pozzi petroliferi rumeni, ritenuti essenziali per lo sforzo militare tedesco.
La presunta vittoria contro lUnione Sovietica, cui sarebbe seguito un attacco contro le forze inglesi in medio
oriente, avrebbe dato alla Germania risorse economiche vitali, una Gran Bretagna completamente stremata e
obbligata a capitolare o ad affrontare uninvasione, e unAmerica sempre meno incline a farsi coinvolgere
nel conflitto. Annunci ai suoi generali, che rispetto alla guerra in occidente questa sarebbe stata una guerra
di sterminio ed ordin che tutti i commissari politici dellArmata Rossa caduti prigionieri fossero fucilati.
Lesercito avrebbe collaborato in modo intensivo con i reparti operativi della SD, in conformit ai
compiti assegnati a Himmler che prevedevano la liquidazione dei funzionari del Partito comunista sovietico,
degli ebrei al servizio del Partito o dello Stato e di altri elementi estremisti. Dunque lassalto allUnione
Sovietica fu concepito nei termini di una crociata ideologica contro il bolscevismo giudeo.
39

Nelle settimane di fine agosto e di settembre il rallentamento dellavanzata militare e laumento dei
prigionieri ebrei in mano ai tedeschi provocarono un rapido aumento delle uccisioni. Verso lottobre del
1941, il capo della polizia di Lublino fu incaricato da Hitler di attuare quella che fu chiamata lAzione
Reinhard, cio lo sterminio indiscriminato degli ebri polacchi.
Poco dopo fu progettato i campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka. Furono forniti gli
esperti incaricati di perfezionare luso del gas per le uccisioni di massa e il personale necessario allo
svolgimento di tutti i compiti connessi al funzionamento dei campi di sterminio. innegabile che fu proprio
Hitler il vero ispiratore della soluzione finale(21) e ci anche quando liniziativa diretta part da altri.
Anche se la decisione del genocidio fu presa da Hitler, la soluzione finale non pu essere considerata
una semplice questione personale fra il dittatore tedesco e gli ebrei. Il genocidio, infatti, non fu la decisione
di un singolo uomo, ma il prodotto dellimmediata disponibilit da parte di ampi settori della societ tedesca
a lavorare per gli obiettivi visionari di un capo carismatico. Un esempio dato dal fatto che furono sollevare
obiezioni dal mondo dellindustria e del commercio quando le relazioni con lestero sembravano messe in
pericolo, ma furono zittite dal programma di sfruttamento e saccheggio delle propriet ebraiche; anche
lesercito pur scontento di certi eccessi compiuti in Polonia offr la propria collaborazione contro il
bolscevismo giudeo.
Mentre nellEst le fabbriche di morte lavoravano a pieno ritmo la vittoria finale della Germania
continuava ad allontanarsi: nel novembre 1941, i consiglieri militari ed economici riferirono a Hitler che la
guerra non poteva essere vinta, ma pi le possibilit di vittoria diminuivano tanto egli insisteva nel suo gioco
dazzardo; la frattura con i suoi generali divenne vera e propria rottura nella crisi dellinverno 1941-42.
Nel pieno della crisi invernale lattacco del Giappone a Pearl Harbour rappresent per la
Germania una bella notizia visto che stava tentando sin dallaprile precedente di coinvolgere il Giappone
nella guerra, per poter tenere gli Stati Uniti fuori dallarea europea.
L11 dicembre 1941, dichiar guerra agli Stati Uniti; tale mossa per era stata fatta da una posizione
di debolezza e non di forza; dunque dopo tante vittorie egli cominciava a giocare da perdente. Infatti,
leconomia di guerra si trov sottoposta ad una pressione insopportabile e nonostante il recupero tra il 1942 e
il 1944 non pot mai sperare di competere con la potenza economica globale degli Alleati; a tutto ci si
aggiunsero le prime sconfitte militari a El Alamein (Egitto) e a Stalingrado (Unione Sovietica).
La sconfitta di Stalingrado rappresent linizio della fine del potere di Hitler: la sua responsabilit
nella disfatta fu riconosciuta da molti al punto che nel Paese cominciarono a formarsi gruppi di opposizione
clandestini e il potere cominci a vacillare.

(21)

soluzione finale: programma organizzato dal capo dei servizi di sicurezza, Reinhard Heydrich, per lo sterminio degli
Ebrei in tutta l'Europa occupata o controllata dalla Germania

40

Delirio di potere
Il potere hitleriano di questi ultimi anni appare una sorta di paradosso: finch i segni della
dissolutezza non resero palesi negli ultimi mesi del suo governo, quel potere rimase intatto, nel senso che i
suoi ordini furono sempre eseguiti e che continu a rappresentare listanza legittimamente di tutte le forme di
autorit presenti nel Terzo Reich; allo stesso tempo, per, apparve chiaro che aveva perso il potere di
determinare il corso e il carattere degli eventi.
Con il secondo inverno della campagna in Russia lincessante pressione della guerra cominci a far
sentire i suoi effetti anche sulla salute del dittatore, che tra laltro aveva cominciato a distaccarsi dalla realt
con un isolamento autoimposto. Egli non visit pi il fronte e fece la sua ultima visita in un quartier generale
operativo nel settembre del 1943, dopo di che condusse la guerra dal suo bunker dove erano raccolte tutte le
mappe militari. Anche i viaggi nella stessa Germania si fecero pi rari nel tentativo di sottrarsi allopinione
pubblica e non visit mai una citt bombardata.
Divenuto inaccessibile per chiunque, ebbe contatti solo con i suoi segretari, aiutanti, medici personali
e Bormann. Si pu dire che gi verso il periodo coincidente con la sconfitta di Stalingrado, Hitler fosse
divenuto da qualche tempo un cancelliere a part-time, tanto che agli inizi del 1943 Goebbels parl di una
mancanza di direzione nella politica interna ed estera e di una crisi di comando, chiedendosi poich Hitler
avesse abbandonato il campo vitale della politica a favore del comando militare, da lui ritenuto di importanza
secondaria.
Queste considerazioni di Goebbels nacquero nel contesto della sua esclusione dallultimo tentativo di
formare un governo collegiale messo in atto dalla Cancelleria del Reich. Allora, infatti, fu creato un
comitato dei tre comprendente Lammers, Keitel e Bormann, che si riun undici volte tra il gennaio e
lagosto del 1943. Goring, Goebbels, Speer e altri importanti leader rimasti esclusi passarono i mesi seguenti
a tramare contro questo triumvirato: lidea era quella di eliminare linfluenza di Bormann su Hitler,
ristabilendo i poteri di Goring come capo del Consiglio per la difesa del Reich.
Ma la macchinazione fall, in parte per lo scarso ascendente esercitato da Goring su Hitler dopo il
fallimento della Luftwaffe (laviazione militare tedesca), nel contrastare i bombardamenti alleati; e in parte
per le rivalit personali tra coloro che erano implicati nel complotto. Questi non dovettero preoccuparsi
molto del pericolo rappresentato dal nuovo organismo, in quanto il caos amministrativo del Terzo Reich
mise il comitato dei tre in condizioni di non operare. Esso, infatti, si scontr molto presto con gli interessi
dei vari blocchi di potere e dei piccoli feudi contrari allazione di unamministrazione centrale, oltre a
doversi confrontare con gli interventi di Hitler che spesso blocc per ragioni politiche le misure
amministrative adottate dal triumvirato.
Un esempio della natura caotica dei meccanismi decisionali sulle questioni di politica interna dato
dal divieto sulla corsa dei cavalli, che dimostra come la legittimazione derivante dallautorit di Hitler fosse
ancora necessaria e contemporaneamente quanto fosse limitata la sua capacit di prendere decisioni chiare e
univoche. Il comitato dei tre cerc sempre di lavorare per il Fuhrer e non contempl in alcun momento la
possibilit di una decisione che avrebbe potuto discostarsi dai desideri espressi da Hitler.
Il culmine del processo di frammentazione e disintegrazione delle strutture di governo fu raggiunto
negli ultimi due anni di vita del Terzo Reich.
Cos solo il profilarsi di una minaccia nel fronte interno riusc a scuotere Hitler e a spingerlo ad
unazione decisiva; e solo dopo lattentato dinamitardo del 1944, si decise di concedere a Goebbels pieni
poteri per la mobilitazione bellica totale. Lincalzare degli eventi, per, aveva ridotto quasi a zero gli spazi di
manovra sul fronte interno, cos la politica nazista trov modo di esprimersi soltanto nella propaganda e nel
terrore: lunica cosa che contava e che restava era mobilitare le masse per continuare a combattere, resistere
e reprimere qualsiasi forza si opponesse al conseguimento di tale obiettivo.
La sfera decisionale pi importante negli ultimi anni di guerra fu quella attinente la produzione di
armamenti alla quale Hitler si interess particolarmente e direttamente impegnando in essa tutte le proprie
energie. Infatti, per quanto riguardava gli aspetti tecnici della produzione bellica, egli aveva una buona
conoscenza e pot prendere parte attiva nelle consultazioni sulla produzione degli armamenti.
Gli errori strategici di Hitler, la sua propensione per i sistemi darma destinati alloffensiva piuttosto
che alla difesa accentuarono la sua preferenza per la produzione quantitativa piuttosto che per lefficacia
degli armamenti. Infatti, lerrore pi macroscopico fu la scelta di privilegiare un tipo di carro armato pesante,
lento e inadatto a fronteggiare i pi agili carri armati sovietici. Danni peggiori si ebbero quando ordin la
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produzione dei caccia a reazione Me 262. La loro produzione avrebbe rappresentato larma di difesa pi
efficace, ma a settembre del 1943 ritir la priorit data a questo ordine.
Un altro grave errore in questo campo deriv dallistanza con cui Hitler, per ragioni propagandistiche
e di prestigio, permette la produzione e limpiego delle bombe volanti V1 e dei missili V2, favorendo un tipo
di arma offensivo, invece dei i missili di difesa terra-aria, che avrebbero potuto contrastare i bombardieri
alleati. Sin dallinizio del conflitto Hitler aveva deciso di fare della conduzione della guerra il suo principale
oggetto dinteresse.
Infatti, nel 1940 ottenne una vittoria sul fronte occidentale e la stessa cosa accadde nel 1941 quando
insistette per un arresto della ritirata da Mosca, salvandosi da un disastro militare peggiore. Questi successi
alimentarono il suo senso di superiorit e al contempo il disprezzo verso i suoi generali, in quanto accentr
nelle sue mani la direzione generale delle campagne e la definizione dei loro dettagli tattici, senza prestare
attenzione ai consigli dei suoi comandanti.
In questo contesto vanno ricordate le due ultime grandi offensive militari tedesche loperazione
cittadella del luglio 1943 e lattacco attraverso le Ardenne nel dicembre del 1944. Queste due mosse furono
ideate e avviate da Hitler, ma videro coinvolti gli alti gradi dellesercito sia nella fase di ideazione sia in
quella dellattuazione. Per, non ebbero molto successo, cos lesercito e la dirigenza politica dovettero
dichiarare il fallimento; mentre, nel frattempo, si cercava una compensazione portando rapidamente avanti il
progetto di distruzione fisica degli ebrei.
Egli impart ai suoi collaboratori lallontanamento degli ebrei da Berlino e ordin la deportazione
degli ebrei danesi dimostrando cos che fino allultimo i suoi ordini non furono mai respinti, disobbediti o
sabotati dai suoi collaboratori. Il potere di Hitler rimase in piedi innanzi tutto per lincapacit stessa del
Regime Nazista di creare un vero e proprio sistema di governo.
Questultimo era estremamente frammentato e in ognuna delle sue componenti una decisione era
presa attraverso la mediazione di Hitler con singoli gruppi o individui e non tramite un organismo stabile e
collegiale. Da ci derivava che il rapporto con il Fuhrer era indispensabile per la difesa degli interessi diffusi
allinterno del Regime: era lui la fonte del potere ed ogni singola parte del sistema contribuiva a dar forza
allautorit personale di Hitler. Le lites non espressamente nazionalsocialiste avevano sostenuto Hitler
continuando ad avvantaggiarsi dei suoi successi fino alla met della guerra, anche se fino allultimo non ci fu
mai un distacco totale e ci fu dimostrato dal fatto che allattentato verso Hitler del 20 luglio del 1944
partecip solo una minoranza.
Il fallimento dellattentato fu la prova che sia il Regime sia Hitler potevano contare su una riserva
ancora ampia di consenso popolare. I pi convinti sostenitori furono i funzionari e gli attivisti della NSDAP
e un zoccolo duro di fanatici, la cui fede non vacill mai. Questo consenso fu dovuto al fatto che Hitler
aveva messo in conto una serie di ricompense per i capi militari, comprendenti non solo lavanzamento ai
gradi di fedelmaresciallo o generale colonnello, ma anche la concessione di premi economici; sia al fatto che,
nonostante la gente comune volesse la fine del conflitto, lidea della difesa patriottica contro gli invasori
(soprattutto nelle regioni orientali dove erano forti i sentimenti antibolscevichi) si mescol facilmente alle
ideologie razziali; sia al fatto, infine, che il crescente terrore che si diffuse quando i legami tra il regime e i
tedeschi persero la loro forza, che fece capire ai tedeschi che era vana qualsiasi sfida alla dittatura.
Solo negli ultimi giorni di vita del Terzo Reich, i vertici nazionalsocialisti si decisero a mettere in
dubbio lautorit di Hitler. Goring, infatti, invoc il decreto del 1941, che lo dichiarava successore legittimo
alla guida del Reich rivendicando il diritto di assumerne il pieno controllo; ma Bormann suo nemico, fece
passare ci come un alto tradimento, cos Goring fu rimosso da tutti gli incarichi e dalla stessa successione
del potere.
Nel frattempo anche Himmler, stava meditando di porsi alla guida di un nuovo governo tedesco (una
volta morto Hitler) e di stipulare un trattato con gli Alleati Occidentali per continuare a combattere contro i
bolscevichi, immaginando la nascita di un nuovo partito. Alla notizia di questo tradimento Hitler prima di
occuparsi dei preparativi per sua morte dispose che gli venissero tolti i suoi poteri, incarichi e diritti di
successione.
Dunque finch Hitler rimase in vita nessuno prese mai in seria considerazione la possibilit di un suo
avvicendamento alla guida del Reich, sebbene il suo potere fosse in chiaro declino. Fino al momento del
suicidio i suoi ordini rimasero indiscutibili per i membri della sua corte, anche se fuori dal bunker il suo
potere era gi finito.

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Epilogo
Hitler: potere e distruzione
Il potere di Hitler nacque, si svilupp e fin sotto il profilo della distruzione. I suoi 12 anni di potere
avevano mandato in pezzi la vecchia Germania sia come entit territoriale sia come realt sociale e avevano
segnato la fine anche dellordinamento fisico e politico della vecchia Europa. Questimpulso distruttivo
domin le sue azioni e i suoi comportamenti sin dai primi momenti.
Oggetto principale delle sue minacce furono gli ebrei: lantisemitismo costitu i due punti centrali del
suo pensiero dai tempi della sua attivit fino alla stesura del suo testamento politico il 19 aprile del 1945.
Questa mania di distruzione non venne mai meno, neanche dopo il 1933, quando le circostanze lo costrinsero
ad indossare i panni del politico conciliante e delluomo di Stato.
Nel 1941 i generali tedeschi furono informati dal Fuhrer che la resa dei conti col bolscevismo
avrebbe dovuto assumere il volto di una guerra di annientamento alla fine della quale ci sarebbe stata o la
distruzione totale del nemico o quella della Germania. A queste disposizioni seguirono la strage degli ebrei
russi o il massacro dei prigionieri di guerra sovietici; dunque il genocidio non fu una conseguenza della
guerra, ma ne costitu la premessa logica.
Posto il conflitto su tali basi ogni compromesso venne escluso a priori, quindi restavano o la vittoria
o la propria sconfitta.
Nel 1944 egli fond le sue speranze non sullallestimento di una flotta di aerei da caccia in grado di
tenere lontano i bombardieri nemici, ma sulla distruzione delle citt inglesi sotto i colpi dei missili della
classe V. Comunque furono le citt tedesche ad essere ridotte in macerie e Hitler non si preoccup di
visitarne neanche una n di mostrare segni di simpatia per le popolazioni colpite dai bombardamenti e non
mostr rimorsi per le sofferenze inflitte alle famiglie tedesche.
Di fronte a tutto ci la sua reazione si tradusse in esplosioni di rabbia per lincapacit della Luftwaffe
a difendere i cieli della Germania e in promesse di terribili vendette contro le citt inglesi. Alla fine Hitler
cerc di far s che la stessa Germania non sopravvivesse alla sua morte e nel 1945 dispose la Direttiva
Nerone(22) e le operazioni Terra bruciata. Secondo lui il popolo tedesco meritava di essere annientato
poich non era stato abbastanza forte da distruggere il suo nemico: il bolscevismo.
Da queste distruzioni non emerse nulla che abbia lasciato uneredit positiva; infatti, in campo
artistico, letterario, musicale e architettonico il nazismo soffoc qualsiasi originalit e spirito dinnovazione.
Ogni attivit e pensiero creativo vennero banditi e i rappresentanti dellarte e della letteratura furono costretti
allesilio. Nei dodici anni del terzo Reich la cultura tedesca non produsse nulla. Lo stesso si pu dire per
leconomia e la politica. Durante il regime hitleriano non emerse alcuna forma o sistema di governo che
potesse servire da modello per il futuro; lo Stato di Hitler fu uno Stato privo di sistema e di struttura, il cui
carattere predominante fu la distruzione dei canali organizzati di trasmissione dellautorit governativa
piuttosto che listituzione di un sistema di ammirazione autoritaria coerente e identificabile.
Per quanto riguarda leconomia quella nazista fu predatoria e non in grado di erigersi a sistema
durevole. Il suo nucleo centrale fu costituito dallidea di una moderna schiavit messa al servizio di un
capitalismo diretto dallo Stato: la sua incarnazione pi significativa fu limponente complesso industriale di
Auschwitz dove la manodopera schiavizzata fu sfruttata fino alla morte o liquidata quando veniva meno la
sua capacit lavorativa. Le contraddizioni insite in questo sistema resero evidente lincapacit del razzismo
di creare un nuovo ordine economico che potesse durare nel tempo.

(22)

Direttiva Nerone: Il 19 marzo 1945 Hitler, dimostrando che la sorte del popolo tedesco lo lasciava completamente
indifferente, dirama precise direttive ai suoi luogoteneti che prevedono levacuazione della popolazione da tutte le zone
non occupate e la distruzione totale di tutte le case e di tutti i beni appartenenti alla popolazione. Questordine perentorio
e particolarmente efferato passer alla Storia come Nero-Befehl (Decreto Nerone), mutuato dal famigerato incendio
di Roma che si verific nel 64 d.C. attribuito ad una vanit dellimperatore.

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Il regime nazista non era riuscito a combattere nei tempi e nei modi ad esso congeniali la guerra che
aveva voluto, le uniche possibilit di arrivare ad una rapida cessazione delle ostilit o ad una pace limitata
restarono legate alla capitolazione delle potenze occidentali.
Non riuscendo a conquistare lInghilterra lespansione tedesca impose un attacco allUnione
Sovietica; quindi nel quadro di una guerra che aveva come posta legemonia sul continente europeo il
progetto di sottomettere la Russia non fu solo il frutto di una scelta ideologica, ma soprattutto un tentativo di
costringere la Gran Bretagna e sedersi al tavolo delle trattative per scongiurare lentrata in guerra degli Usa e
per assicurarsi importanti fonti di approvvigionamento di materie prime.
Ancora aperta rest la questione del successore di Hitler e dei modi in cui sarebbe stato individuato.
Man mano che la guerra andava aventi, si andava designando come successore Goring, poich era quasi
improbabile che un Himmler, un Birmann, un Gobbles o uno Speer potessero assicurarsi il potere a causa
delle loro rivalit
Tutto ci induce ad affermare che alla base della forma di potere del nazionalsocialismo ci fu non
solo un impulso alla distruzione degli avversari, ma anche una spinta allautodistruzione. Questo pu essere
spiegato attraverso il concetto weberiano di potere carismatico; infatti, pi a lungo il potere di Hitler fosse
continuato tanto maggiore sarebbe stato il suo impatto distruttivo di tutte le strutture organizzate di governo.
Privo di energia costruttiva e creatrice la conclusione pi probabile del potere hitleriano fu un colpo
di pistola alla testa e la condanna del popolo tedesco a pagare il prezzo della sua disponibilit a farsi
trascinare da un leader che non gli aveva proposto obiettivi politici limitati, ma gli aveva offerto una
prospettiva salvifica di redenzione politica risultata, perci, seducente nonostante la sua illusoriet e
indeterminatezza.

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I complici di Hitler
Alfred Rosenberg: teorico del partito, era un forte sostenitore del rapporto tra ebraismo e bolscevismo. Fu
lui a convincere Hitler di una cospirazione mondiale ebraica. I limiti delle sue capacit emersero quando fu
lasciato solo a dirigere il partito durante la prigionia di Hitler.
Gottfried Feder: teorico del partito, fu emarginato nel giro di pochi anni.
Rudolf Hess: era introverso e privo di capacit demagogiche tanto che sin dallinizio si consider discepolo
di Hitler.
Julius Streicher: era un demagogo razzista dallintelligenza limitata.
Hermann Goring: era un uomo di azione piuttosto che di idee e dopo un primo periodo nelle SA, fallito il
putsch, abbandon la scena politica per quattro anni, restando escluso dai vertici del Partito anche negli anni
successivi. Durante la guerra fu designato come probabile successore di Hitler, poich era quasi impossibile
che un Himmler, un Bormann, un Goebbles o uno Speer potessero assicurarsi il potere a causa delle loro
rivalit. Fu designato ministro senza portafoglio in base ad un accordo che Hitler fece con Papen per avere il
cancellierato. Era il personaggio pi influente, dopo Hitler allinterno del gabinetto ed era commissario del
ministero dellInterno della Prussia.
Ernst Rohm: era uno squadrista ben preparato dal punto di vista militare, ma mancava sia di visione
ideologica sia di talento oratorio. Era membro della DAP e fu il capo delle SA. Fu importante come fornitore
di equipaggiamento militare. Nel 1923 orchestr lascesa di Hitler a capo del fascio tedesco.
Greogor Strasser: aveva buone doti organizzative, ma era meno abile quando si trattava di eccitare le
masse. Fu vicecancelliere sotto il cancellierato del generale Scheleicher, la sua carriera dur poco a causa
della contrariet di Hitler che lo cacci dalla NSDAP.
Otto Strasser: fu un rappresentante di quella schiera di capi nazionalsocialisti che si allontanarono da Hitler
cercando di staccare lidea astratta del nazismo dalla sua incarnazione nella figura del capo del Partito.
Joseph Paul Goebbels: ag soprattutto come megafono di Hitler: nelle sue mani era concentrata la macchina
della propaganda.
Heinrich Himmler: era un buon amministratore, ma aveva una personalit fredda, disumana e scontrosa non
fatta per guadagnarsi la simpatia delle masse. Era il capo della polizia di Monaco di Baviera. Nellinverno
1933-34 si era assicurato il controllo della polizia politica di tutti gli stati tedeschi. Nellaprile 1934 fu
nominato ispettore della Gestapo, formalmente sotto gli ordini di Goring.
Hans Frank: lesperto giuridico del capo del Partito era una personalit debole, incerta, emotiva e
sottomessa.
Wilhelm Frick: fu nominato ministro del Reich in seguito ad un accordo stipulato da Hitler con Papen per
ottenere il cancellierato.
Paul von Hindernburg: presidente della Germania.

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