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Renzo Valentini
In realt, dopo il carico massimo, i provini reali tendono ad una caduta di carico pi
ripida di quella teorica a casua delle imperfezioni del materiale.
Se si considera un provino con una piccola imperfezione dA0 rispetto allarea iniziale
del provino A0, in ogni istante si avr:
Il carico massimo si verifica nella zona con imperfezione prima che nel resto
del provino secondo la relazione
Nelle CLF, quindi, il II quadrante (<0) delimitato tra regioni che non subiscono
strizione e quindi frattura e regioni critiche dalla linea che rappresenta i carichi
massimi. Completamente diverso il discorso per la regione del I quadrante (>0) .
E intuitivo considerare che la strizione pu innescarsi solo lungo una direzione di
estensione zero cio:
Il circolo di
Mohr indica:
Di raggio
Imponendo dy=0
Per >0 non ci sono direzioni di estensione 0!!
Si ricava immediatamente:
Il risultato sar che data la differenza di stato di stress e strain tra le due regioni, il vettore delle
deformazioni tender a ruotare verso sinistra e la deformazione B sar maggiore della A con
diminuzione di f. Il risultato della risoluzione numerica dar quindi i valori di 1A e 2A che sono
conusciuti come deformazioni limite. Ripetendo lanalisi per ogni coppia e , si ottengono per via di
calcolo le CLF parametrate in funzione del termine (1-f0)
Una soluzione numerica semplice per calcolare la deformazione, si trova in via approssimativa
da:
Anexp(A) = fnnexp(-n)
Leffetto immediatamente comprensibile sul lato sinistro del diagramma. Per il lato destro
ovviamente valgono le considerazioni fatte in precedenza e la traslazione delle curve
direttamente proporzionale al valore di n. E interessante notare che al limite di n->0 (acciai
fortemente incruditi) vi comunque una possibilit di stampaggio in condizioni biassali come
pure in imbutitura.
Effetti dellanisotropia r
Come noto il valore della r ha fondamentale importanza per caratterizzare lattitudine allo stampaggio
dei materiali metallici. E quindi sorprendente constatare come il suo valore, in realt, influenzi poco la
forma delle curve come a volte stato teoricamente predetto ma le successive sperimentazioni
pratiche hanno mostrato scarsa rilevanza di r mentre elevati valori di questultima hanno enorme
importanza, come vedremo, nei casi di imbutitura profonda.
Inoltre nei casi reali viene spesso sottovalutato il reale valore di n in quanto, a causa di
estrapolazioni approssimative ove si tende a considerare costante lincrudimento anche
per elevate deformazioni, mentre la strizione localizzata avviene magari per valori reali pi
elevati:
La finestra di formabilit
Riassumendo tutte le cause di possibile criticit nello stampaggio si ottengono grafici detti forming
window del tipo:
( 23.36 + 14.042t )
100
t spessore(mm)
fld 0 minimo su asse verticale
In certi casi pu essere interessante valutare molto semplicemente le principali grandezze in gioco in una
operazione di stampaggio senza far ricorso a sofisticati modelli o codici di calcolo.
In molti casi comunque, si hanno situazioni molto pi semplici con profili circolari come:
Per studiare linterazione delle operazioni di stampaggio tra lamiera e lapparato di stampaggio
stesso possiamo partire da una semplice considerazione considerando un arco generico del
punzone in contatto con la lamiera (punzone curvo):
Dove:
Lunghezza elemento
Forza tangenziale
Lequilibrio delle forze in
direzione radiale :
Un esempio pratico:
= 12 1 2 + 22
_
Ma diventa:
3 1 + R 2 2R
( 1
1 2 + 22 )
2 2+ R
R +1
_
Avremo:
d =
d =
2
(d1 d 2 )2 + (d 2 d 3 )2 + (d 3 d1 )2
9
2
2+ R
2
2
2
(
)
(
)
(
)
R
d
+
d
Rd
+
Rd
1
2
2
3
3
1
3 (1 + 2 R ) 2
3 d R +1
R
( 1
2)
d 1 =
2 2+ R
R +1
d 1 3 d R + 1
R
=
(
1)
2
d 2 2 2 + R
R +1
d 3 = (d 1 + d 2 )
Un semplice esempio applicativo si ha nel calcolo dellangolo di strizione localizzata per un
provino di lamiera rispetto allasse del provino, infatti la strizione localizzata si ha imponendo
uguale a 0 lincremento di deformazione generico d=0:
d = d 1 (cos 2
R
sin 2 )
R +1
tg =
R +1
R
2
1
1
Sempre nellipotesi ideale di attrito nullo, lungo lasse del punzone (stato biassale) che si verifica il
cedimento del materiale, quando la corsa del punzone supera un certo limite. Pi precisamente,
dapprima si verifica linstabilit plastica, che provoca un assottigliamento locale del lamierino, e poi,
se la corsa del punzone aumenta ancora, si ha la rottura. Per questo motivo nella prova si ha una
ottima correlazione nella prova Erichsen tra lIE (Erichsen number cio corsa del punzone in mm
per diametri del punzone stesso di 20mm e forza di 10KN) e lindice di incrudimento n:
2.
3.
Frattura sullintaglio
Per un classico acciaio dolce al C-Mn, la correlazione tra IE ed n reale del tipo:
E possibile anche misurare la forza nel corso della deformazione della lamiera trovando una
relazione abbastanza lineare tra forza e deformazione fino alla rottura dellacciaio:
La prova Erichsen evidenzia quindi gli effetti positivi dei parametri n e m. In questo caso, per la
conservazione del volume, la deformazione nel senso dello spessore sar inevitabile e quindi nessun
vantaggio deriva dal valore della r. E meglio, quindi, avere alti valori di n ed m che ritardano lapparire
della strizione (alto valore della capacit di incrudimento dellacciaio):
Pi precisamente la flangia, per effetto della forza che il punzone trasmette ad essa tramite il bicchiere,
risulta sede di una tensione radiale di trazione e di una tensione circonferenziale di compressione
per cui la medesima diminuisce continuamente di diametro e la pressione serve appunto ad
impedire il cedimento del materiale per carico di punta. In base allosservazione sperimentale che
il lamierino cambia poco di spessore prima di entrare nella matrice, si pu supporre con buona
approssimazione che la flangia sia soggetta ad uno stato piano di deformazione, cio che si abbia
.
Nella parete del bicchiere la tensione longitudinale di trazione, in quanto esso trasmette alla flangia
lo sforzo dimbutitura. Daltra parte il diametro interno del bicchiere non pu diminuire (perch ne
impedito dal punzone), cosicch la contrazione circonferenziale risulta nulla la parete del bicchiere
si trova dunque in uno stato piano di deformazione, oltre che di tensione.
Occorre per precisare che secondo il valore del rapporto dimbutitura (cio del rapporto fra il diametro
iniziale della flangia ed il diametro del punzone) il bicchiere pu trovarsi, sia in regime elastico, sia in
regime plastico. Pi precisamente, per bassi valori del rapporto dimbutitura lo sforzo necessario per
deformare plasticamente la flangia si mantiene sempre inferiore (nonostante lincrudimento del
materiale) allo sforzo necessario per deformare plasticamente il bicchiere e di conseguenza il materiale,
nel passare dalla flangia al bicchiere, rientra in regime elastico. In tal caso, inoltre, la foggiatura del
bicchiere avviene praticamente senza variazione di spessore del lamierino.
Quando invece il rapporto dimbutitura supera un certo valore, la parete del bicchiere deve continuare a
deformarsi plasticamente (quindi ad incrudirsi) per sopperire allincrudimento della flangia che fa
crescere continuamente (per lo meno finch il diametro della medesima non sia diminuito a sufficienza)
il carico necessario per imbutirla.
In tal caso il lamierino si assottiglia sensibilmente, specie in quella particolare zona che, non avendo
praticamente subito imbutitura, non ha avuto modo di incrudirsi, motivo per cui, daltra parte, si pu
ammettere che nella zona stessa il materiale sia soggetto ad una traiettoria di deformazione rettilinea.
Ed l che, se il rapporto dimbutitura diventa eccessivo, si verifica linstabilit plastica seguita dalla
rottura.
Facendo riferimento agli assi principali e ricordando che il potenziale plastico definito a meno di
una costante di proporzionalit, si pu pertanto scrivere (0 una media dei limiti di snervamento
misurati nelle varie direzioni del provino):
( 12
2R
1 2 + 22 ) = 0
R +1
Oltre che ad uno stato piano di tensione, il bicchiere soggetto ad uno stato piano di
deformazione, cosicch la tensione capace di deformarlo data dallascissa di quel punto
dellellisse di plastificazione la cui ordinata 2 uguale ad [ R/(R + 1)]1 . Il luogo geometrico di
tali punti rappresentato dalla linea tracciata nel primo quadrante del diagramma della figura, dal
quale si deduce che 1 aumenta da 0 fino a 1.81 0 al crescere di R da zero a 5.
Considerando ora la tensione radiale necessaria per deformare la flangia, si deve osservare che
per gli scopi qui perseguiti lecito porre: 3= 0 ( in quanto lintensit di risulter sempre di gran
lunga inferiore a quella delle altre due tensioni), per cui il valore di 1 sar semplicemente dato
dallascissa di quel punto dellellisse di plastificazione la cui ordinata 2 uguale a 1. Il luogo
geometrico di tali punti rappresentato dalla linea tracciata nel quarto quadrante del diagramma,
dal quale si deduce che 1 diminuisce da 0.707 0 a 0.522 0 al crescere di R da zero a 5.
Si conclude quindi che, a parit di tutte le altre condizioni, al crescere di R la tensione longitudinale
capace di deformare il bicchiere aumenta e la tensione radiale necessaria per deformare la flangia
diminuisce, vale a dire che la stampabilit per imbutitura tanto maggiore quanto pi grande il
coefficiente di anisotropia normale.
In termini quantitativi si pu perfezionare una tale conclusione determinando la relazione esistente
fra R e il cosidetto Rapporto limite dimbutitura (R.L.I.), ossia il rapporto fra il diametro del pi
grande disco imbutabile ed il diametro del bicchiere, il che non presenta eccessive difficolt se si
continua ad adottare lipotesi della perfetta plasticit del materiale e ci si limita a tener conto
mediante un coefficiente empirico delle forze dattrito agenti alla superficie della flangia. Omettendo i
passaggi algenrici, si pu comunque dimostrare che il rapporto limite di imbutitura uguale a:
ln
D0
1
1+ R
=
d 1 + 2
Dove D il diametro del disco, d quello del bicchiere e tiene conto dei fattori di attrito. Questa relazione
risulta ragionevolmente in accordo con lesperienza e cio con il fatto che ad alti R aumenta limbutibilit,
ma i valori numeri non collimano con i risultati di laboratorio e questo per diversi motivi quali laver
trascurato leffetto dellincrudimento (quindi non si tenuto conto della piegatura a 90che la lamiera
subisce entrando nella matrice e successivo raddrizzamento per formare il fondo) e non si considerato
che lo spessore del lamierino subisce aumento nella flangia e poi diminuzione nel formare il bicchiere
tranne che nella zona indicata con dove non si ha imbutitura e si manifesta il minimo di spessore con
insorgenza possibile di instabilit plastica.
In pratica, a parit di altre condizioni, evidente anche leffetto del comportamento plastico del
materiale
LDR =
D max
Dpunz.
Dallesame del bicchierino imbutito possibile ricavare anche un indice dellanisotropia del
materiale H. Infatti a causa di questa anisotropia il bordo superiore del bicchierino non sar piano,
ma presenter un certo numero di orecchiette (generalmente 4).
Dette h1; h3; h5; h7 le altezze massime delle orecchiette, h2, h4; h6; h8 le altezze minime e h la
media aritemetica dei valori h1h8, il grado di anisotropia H definito da:
H = 100
4h