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NOTIZIARIO
Indice
Lettera Apostolica di Papa Francesco
A tutti i consacrati
11
Dalla Provincia
Omelia per la festa della Provincia
16
16
19
19
FilmiAmo
Il giovane favoloso
20
LeggiAmo
Seme di eternit
22
Notizie di Casa
24
LETTERA APOSTOLICA
DEL SANTO PADRE FRANCESCO
A TUTTI I CONSACRATI
IN OCCASIONE DELL'ANNO DELLA VITA CONSACRATA
iniziative ed espressioni di carit apostolica. come il seme che diventa albero espandendo i
suoi rami.
In questo Anno sar opportuno che ogni famiglia carismatica ricordi i suoi inizi e il suo
sviluppo storico, per ringraziare Dio che ha offerto alla Chiesa cos tanti doni che la rendono
bella e attrezzata per ogni opera buona (cfr Lumen gentium, 12).
Raccontare la propria storia indispensabile per tenere viva lidentit, cos come per rinsaldare
lunit della famiglia e il senso di appartenenza dei suoi membri. Non si tratta di fare
dellarcheologia o di coltivare inutili nostalgie, quanto piuttosto di ripercorrere il cammino delle
generazioni passate per cogliere in esso la scintilla ispiratrice, le idealit, i progetti, i valori che
le hanno mosse, a iniziare dai Fondatori, dalle Fondatrici e dalle prime comunit. un modo
anche per prendere coscienza di come stato vissuto il carisma lungo la storia, quale creativit
ha sprigionato, quali difficolt ha dovuto affrontare e come sono state superate. Si potranno
scoprire incoerenze, frutto delle debolezze umane, a volte forse anche loblio di alcuni aspetti
essenziali del carisma. Tutto istruttivo e insieme diventa appello alla conversione. Narrare la
propria storia rendere lode a Dio e ringraziarlo per tutti i suoi doni.
Lo ringraziamo in modo particolare per questi ultimi 50 anni seguiti al Concilio Vaticano II, che
ha rappresentato una ventata di Spirito Santo per tutta la Chiesa. Grazie ad esso la vita
consacrata ha attuato un fecondo cammino di rinnovamento che, con le sue luci e le sue ombre,
stato un tempo di grazia, segnato dalla presenza dello Spirito.
Sia questAnno della Vita Consacrata unoccasione anche per confessare con umilt, e insieme
con grande confidenza in Dio Amore (cfr 1 Gv 4,8), la propria fragilit e per viverla come
esperienza dellamore misericordioso del Signore; unoccasione per gridare al mondo con forza
e per testimoniare con gioia la santit e la vitalit presenti nella gran parte di coloro che sono
stati chiamati a seguire Cristo nella vita consacrata.
2. QuestAnno ci chiama inoltre a vivere il presente con passione. La grata memoria del passato ci
spinge, in ascolto attento di ci che oggi lo Spirito dice alla Chiesa, ad attuare in maniera
sempre pi profonda gli aspetti costitutivi della nostra vita consacrata.
Dagli inizi del primo monachesimo, fino alle odierne nuove comunit, ogni forma di vita
consacrata nata dalla chiamata dello Spirito a seguire Cristo come viene insegnato dal Vangelo
(cfr Perfectae caritatis, 2). Per i Fondatori e le Fondatrici la regola in assoluto stata il Vangelo,
ogni altra regola voleva essere soltanto espressione del Vangelo e strumento per viverlo in
pienezza. Il loro ideale era Cristo, aderire a lui interamente, fino a poter dire con Paolo: Per me
il vivere Cristo (Fil 1,21); i voti avevano senso soltanto per attuare questo loro appassionato
amore.
La domanda che siamo chiamati a rivolgerci in questo Anno se e come anche noi ci lasciamo
interpellare dal Vangelo; se esso davvero il vademecum per la vita di ogni giorno e per le
scelte che siamo chiamati ad operare. Esso esigente e domanda di essere vissuto con radicalit
e sincerit. Non basta leggerlo (eppure lettura e studio rimangono di estrema importanza), non
basta meditarlo (e lo facciamo con gioia ogni giorno). Ges ci chiede di attuarlo, di vivere le sue
parole.
Anno XXXVII n. 248 Novembre 2014
Ges, dobbiamo domandarci ancora, davvero il primo e lunico amore, come ci siamo prefissi
quando abbiamo professato i nostri voti? Soltanto se tale, possiamo e dobbiamo amare nella
verit e nella misericordia ogni persona che incontriamo sul nostro cammino, perch avremo
appreso da Lui che cos lamore e come amare: sapremo amare perch avremo il suo stesso
cuore.
I nostri Fondatori e Fondatrici hanno sentito in s la compassione che prendeva Ges quando
vedeva le folle come pecore sbandate senza pastore. Come Ges, mosso da questa compassione,
ha donato la sua parola, ha sanato gli ammalati, ha dato il pane da mangiare, ha offerto la sua
stessa vita, cos anche i Fondatori si sono posti al servizio dellumanit a cui lo Spirito li
mandava, nei modi pi diversi: lintercessione, la predicazione del Vangelo, la catechesi,
listruzione, il servizio ai poveri, agli ammalati La fantasia della carit non ha conosciuto
limiti e ha saputo aprire innumerevoli strade per portare il soffio del Vangelo nelle culture e nei
pi diversi ambiti sociali.
LAnno della Vita Consacrata ci interroga sulla fedelt alla missione che ci stata affidata. I
nostri ministeri, le nostre opere, le nostre presenze, rispondono a quanto lo Spirito ha chiesto ai
nostri Fondatori, sono adeguati a perseguirne le finalit nella societ e nella Chiesa di oggi? C
qualcosa che dobbiamo cambiare? Abbiamo la stessa passione per la nostra gente, siamo ad essa
vicini fino a condividerne le gioie e i dolori, cos da comprendere veramente le necessit e poter
offrire il nostro contributo per rispondervi? La stessa generosit e abnegazione che spinsero i
Fondatori chiedeva gi san Giovanni Paolo II devono muovere voi, loro figli spirituali, a
mantenere vivi i carismi che, con la stessa forza dello Spirito che li ha suscitati, continuano ad
arricchirsi e ad adattarsi, senza perdere il loro carattere genuino, per porsi al servizio della
Chiesa e portare a pienezza linstaurazione del suo Regno[1].
Nel fare memoria delle origini viene in luce una ulteriore componente del progetto di vita
consacrata. Fondatori e fondatrici erano affascinati dallunit dei Dodici attorno a Ges, dalla
comunione che contraddistingueva la prima comunit di Gerusalemme. Dando vita alla propria
comunit ognuno di loro ha inteso riprodurre quei modelli evangelici, essere con un cuore solo
e unanima sola, godere della presenza del Signore (cfr Perfectae caritatis,15).
Vivere il presente con passione significa diventare esperti di comunione, testimoni e artefici
di quel progetto di comunione che sta al vertice della storia delluomo secondo Dio[2]. In
una societ dello scontro, della difficile convivenza tra culture diverse, della sopraffazione sui
pi deboli, delle disuguaglianze, siamo chiamati ad offrire un modello concreto di comunit
che, attraverso il riconoscimento della dignit di ogni persona e della condivisione del dono di
cui ognuno portatore, permetta di vivere rapporti fraterni.
Siate dunque donne e uomini di comunione, rendetevi presenti con coraggio l dove vi sono
differenze e tensioni, e siate segno credibile della presenza dello Spirito che infonde nei cuori la
passione perch tutti siano una sola cosa (cfr Gv 17,21). Vivete la mistica dellincontro: la
capacit di sentire, di ascolto delle altre persone. La capacit di cercare insieme la strada, il
metodo[3], lasciandovi illuminare dalla relazione di amore che passa fra le tre Divine Persone
(cfr 1 Gv 4,8) quale modello di ogni rapporto interpersonale.
3. Abbracciare il futuro con speranza vuol essere il terzo obiettivo di questo Anno. Conosciamo le
difficolt cui va incontro la vita consacrata nelle sue varie forme: la diminuzione delle vocazioni
e linvecchiamento, soprattutto nel mondo occidentale, i problemi economici a seguito della
grave crisi finanziaria mondiale, le sfide dellinternazionalit e della globalizzazione, le insidie
del relativismo, lemarginazione e lirrilevanza sociale... Proprio in queste incertezze, che
condividiamo con tanti nostri contemporanei, si attua la nostra speranza, frutto della fede nel
Signore della storia che continua a ripeterci: Non aver paura ... perch io sono con te (Ger 1,8).
La speranza di cui parliamo non si fonda sui numeri o sulle opere, ma su Colui nel quale
abbiamo posto la nostra fiducia (cfr 2 Tm 1,12) e per il quale nulla impossibile (Lc 1,37).
questa la speranza che non delude e che permetter alla vita consacrata di continuare a scrivere
una grande storia nel futuro, al quale dobbiamo tenere rivolto lo sguardo, coscienti che verso
di esso che ci spinge lo Spirito Santo per continuare a fare con noi grandi cose.
Non cedete alla tentazione dei numeri e dellefficienza, meno ancora a quella di confidare nelle
proprie forze. Scrutate gli orizzonti della vostra vita e del momento attuale in vigile veglia. Con
Benedetto XVI vi ripeto: Non unitevi ai profeti di sventura che proclamano la fine o il non
senso della vita consacrata nella Chiesa dei nostri giorni; piuttosto rivestitevi di Ges Cristo e
indossate le armi della luce come esorta san Paolo (cfr Rm 13,11-14) restando svegli e
vigilanti[4]. Continuiamo e riprendiamo sempre il nostro cammino con la fiducia nel Signore.
Mi rivolgo soprattutto a voi giovani. Siete il presente perch gi vivete attivamente in seno ai
vostri Istituti, offrendo un contributo determinante con la freschezza e la generosit della vostra
scelta. Nello stesso tempo ne siete il futuro perch presto sarete chiamati a prendere nelle vostre
mani la guida dellanimazione, della formazione, del servizio, della missione. Questo Anno vi
vedr protagonisti nel dialogo con la generazione che davanti a voi. In fraterna comunione
potrete arricchirvi della sua esperienza e sapienza, e nello stesso tempo potrete riproporre ad
essa lidealit che ha conosciuto al suo inizio, offrire lo slancio e la freschezza del vostro
entusiasmo, cos da elaborare insieme modi nuovi di vivere il Vangelo e risposte sempre pi
adeguate alle esigenze di testimonianza e di annuncio.
Sono contento di sapere che avrete occasioni per radunarvi insieme tra voi giovani di differenti
Istituti. Che lincontro diventi abituale via di comunione, di mutuo sostegno, di unit.
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Il Logo
Vita consecrata in Ecclesia hodie Evangelium, Prophetia, Spes
Una colomba sostiene sulla sua ala un globo poliedrico, mentre si adagia sulle acque da cui si
levano tre stelle, custodite dall'altra ala.
Il Logo per l'anno della vita consacrata, esprime per simboli i valori fondamentali della vita
consacrata. In essa si riconosce l' opera incessante dello Spirito Santo, che nel corso dei secoli
dispiega le ricchezze della pratica dei consigli evangelici attraverso i molteplici carismi, e anche
per questa via rende perennemente presente nella Chiesa e nel mondo, nel tempo e nello spazio,
il mistero di Cristo (VC 5).
Nel segno grafico che profila la colomba sintuisce larabo Pace: un richiamo alla vocazione della
vita consacrata ad essere esempio di riconciliazione universale in Cristo.
I simboli nel Logo
La colomba sulle acque
La colomba appartiene alla simbologia classica per raffigurare l'azione dello Spirito Santo fonte
di vita e ispiratore di creativit. il richiamo agli inizi della storia: in principio lo Spirito di Dio
aleggiava sulle acque (cf Gen 1,2). La colomba, planando su un mare gonfio di vita inespressa,
richiama la fecondit paziente e fiduciosa, mentre i segni che la circondano rivelano l'azione
creatrice e rinnovatrice dello Spirito. La colomba evoca altres la consacrazione dellumanit di
Cristo nel battesimo.
La vita consacrata ha una permanente proiezione escatologica: testimonia nella storia che ogni
speranza avr l'accoglienza definitiva e converte l'attesa in missione, affinch il Regno si
affermi in modo crescente qui e ora (VC 27). Segno di speranza la vita consacrata si fa
vicinanza e misericordia, parabola di futuro e libert da ogni idolatria.
Animati dalla carit che lo Spirito Santo infonde nei cuori (Rm 5,5) i consacrati e le consacrate
abbracciano perci l'universo e diventano memoria dellamore trinitario, mediatori di
comunione e di unit, sentinelle oranti sul crinale della storia, solidali con lumanit nei suoi
affanni e nella ricerca silenziosa dello Spirito.
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Milano
13-14
Novembre
2014
3 Centri di Studio.
Incontro con i Presidi dei tre Centri di Studio:
I Presidi dei 3 centri di Studio (fr. Guido Ravaglia per Bologna s.
Antonio, fr. Lorenzo Raniero per Verona s. Bernardino, fr. Stefano
Cavalli per Venezia ISE) relazionano sulla situazione attuale delle
rispettive scuole, in riferimento al numero degli studenti e alla loro
composizione, ai docenti, al bilancio economico ed alle prospettive
future ipotizzate. Per ciascuna scuola, al termine della esposizione,
viene riservato uno spazio di dialogo e di confronto, nel quale emerge
prima di tutto la consapevolezza di dovere a questo punto del
cammino operare delle decisioni, anche se difficili, per non gravare la
nuova Provincia di troppi pesi.
Fr. Lorenzo Raniero giunge alle ore 10.58 insieme a fr. Antonio Scabio
e a fr. Francesco Patton per il ritardo nei treni.
Alle ore 12.55 la sessione viene sospesa per il pranzo e vengono
congedati fr. Guido, fr. Lorenzo, fr. Roberto e fr. Stefano.
Riprendiamo alle ore 15.00
Nella ripresa pomeridiana dellincontro con i Presidi presente solo
il CdC viene innanzitutto formalizzata la decisione di coinvolgere
nel discernimento i 6 Definitri provinciali, ai quali verranno inviate
le relazioni riguardanti le 3 scuole e le prospettive emerse, in modo da
poter operare un discernimento adeguato nel CdC del mese di
gennaio 2015.
11
Economia:
Si passa quindi al tema della Economia: fr. Mario Vaccari riferisce di come gli Economi stanno
lavorando dopo lincontro a Bologna Osservanza del 22 settembre, che ha preso in esame i
numerosi punti ad essi affidati dalla Assemblea Definitri di Bardonecchia.
Viene riferito che gli Economi si sono divisi in 3 sottogruppi, fissando il prossimo
appuntamento per il 16-17 gennaio a Torino: un sottogruppo per il Fondo comune, un
sottogruppo per Bilancio e Formazione, che comporta il preventivo per le singole fraternit, ed i
bilanci provinciali, ed un sottogruppo sugli Uffici.
Preparazione al Capitolo Unitario - 16-19 maggio 2016:
Viene discussa e formalizzata la scelta di anticipare una prima fase del Capitolo provinciale nei
giorni dal 16 al 19 maggio 2016. Si riprender : placet omnibus.
Tale scelta verr comunicata ai frati con una lettera che fr. Massimo scriver a breve, in modo
che questi mesi che ci separano dal Capitolo tappa storica del nostro cammino siano di
preparazione e di impegno per tutti.
Il 16 maggio 2016, luned di Pentecoste, nel corso di una celebrazione nella Basilica di S.
Antonio a Padova, sar data lettura del Decreto del Ministro generale per lerezione canonica
della nuova Provincia, e contestualmente sar proclamato il Ministro provinciale e il Definitorio
eletto dal Governo generale dellOrdine. Questo momento vorr essere di festa e partecipato dal
maggior numero possibile di frati e di ospiti. Il 16 maggio pomeriggio sar insediato il Capitolo
provinciale presso la Casa di Spiritualit in Camposampiero (PD). I lavori proseguiranno fino
al pranzo del 19 maggio: in questa prima fase i fratelli capitolari potranno ascoltare le relazioni
fondamentali, in modo da aprire la seconda fase il 19 giugno gi orientati al discernimento e alle
decisioni necessarie per il primo triennio di vita della nuova Provincia.
I lavori per questa giornata terminano alle ore 18.00 per la concelebrazione delle 18.30 nella
cappellina della Curia provinciale.
Venerd 14 novembre
I lavori riprendono alle 8.30 con la formulazione delle Norme transitorie per il Capitolo
provinciale e di una prima ipotesi riguardo alla Commissione preparatoria del Capitolo: nel
prossimo incontro CdC si formalizzeranno le decisioni.
Assemblea dei Guardiani a Castelletto di Brenzone:
I riscontri sono positivi e rispecchiano quelli degli stessi Guardiani inviati al CdC da fr. Fabio
Piasentin. Unico rilievo non del tutto positivo: la relazione della dr.ssa Colasanti sembrata
troppo scolastica e lintervento del dr. Becciu un po improvvisato
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Mappatura:
Viene riservato un congruo spazio di tempo per laggiornamento sullo stato della Mappatura
delle Case di ciascuna Provincia, nella coscienza di esser di fronte a situazioni molto
differenziate nelle varie zone, che richiedono da un lato prudenza e saggezza, dallaltro lato
audacia e discernimento, per non caricare la nuova Provincia di troppi pesi, e soprattutto per
prepararci a dar vita ad una realt che ha davanti a s un progetto da costruire. E necessario
quindi pensare non solo a quale Casa mantenere, ma soprattutto a come rilanciare con progetti
rinnovati le nostre presenze...
Verbale Incontro fraternit nuove:
Viene letto e commentato il Verbale dellincontro che i responsabili delle fraternit di GenovaCEP, Roncajette e Varazze hanno tenuto a Milano s. Antonio il 22 ottobre scorso. Vengono
sottolineate alcune suggestioni e suggerimenti presenti nel Verbale stesso, da cui emerge la
consapevolezza che lo spirito di ricerca e di sperimentazione che anima queste nuove esperienze
parte essenziale del cammino che riguarda tutti, e pu ispirare quel rinnovamento nei progetti
e nei modi di evangelizzare e di vivere che caratteristico della nostra vita francescana.
Varie ed eventuali:
Fr. Antonio Scabio comunica le dimissioni di fr. Antonio Furlato, Guardiano di Chiampo, per
motivi di salute. Fr. Giuseppe Bonato stato eletto Guardiano al suo posto. Il Definitorio veneto
ha nominato fr. Alessio Delle Cave Animatore vocazionale al posto di fr. Giuseppe; fr. Alessio
continuer a risiedere a Lonigo. Fr. Antonio Furlato si trasferir a s. Pancrazio al posto di fr.
Giuseppe.
Fr. Francesco Patton comunica che fr. Aldo Pancheri stato eletto Guardiano di
Mezzolombardo dopo la improvvisa scomparsa di fr. Tarcisio Bortoli.
Verifica ed approvazione Programmi di Formazione:
Il CdC ha preso il esame i Programmi formativi inviati da fr. Devis Rutigliano, fr. Lorenzo
Roncareggi e fr. Andrea Contini, rispettivamente Maestri di Postulato, Noviziato e
Postnoviziato. Lapprovazione dei Programmi e Progetti di formazione occasione per prendere
atto del cammino che si sta facendo e per fornire indicazioni concrete che possano aiutare le tre
Case di Arco, Baccanello e Verona nel loro cammino prezioso di formazione dei nostri giovani
frati. Laccompagnamento del Ministro del luogo sar poi il mezzo concreto di vicinanza e di
cura da parte del CdC alle Case di formazione. Si prende atto che ogni Progetto frutto di
lavoro, che ha comportato un certo numero di incontri ed uno sforzo comune delle singole
fraternit di formazione, tutte modificate nella composizione dopo gli ultimi trasferimenti:
questo pensare e progettare insieme che sa ogni anno rimettersi in discussione certo la cosa
pi preziosa, ed indica a tutti uno stile di itineranza che ci appartiene e del quale ci dobbiamo
sempre di nuovo riappropriare.
Anno XXXVII n. 248 Novembre 2014
13
14
Verr inoltre redatto un calendario del Nord Italia che tenga conto del Calendario liturgico
italiano delle Famiglie francescane e del proprio delle 6 Province, sul quale previa
approvazione degli organismi competenti verr predisposto un libretto ad uso delle sacrestie
per regolare la nostra vita liturgica.
Carta di Intenti rivista:
Viene presa in esame la Carta di Intenti nella sua versione estesa, integrando i suggerimenti
emersi nella Assemblea Definitri di Bardonecchia. Mancando per il tempo necessario, ci si
aggiorna al prossimo CdC per la approvazione definitiva.
Si conclude alle 16.21 con lAgimus tibi gratias
15
Dalla Provincia
OMELIA DI S. CARLO
FESTA DELLA PROVINCIA LOMBARDA
Fr. Francesco
Bravi
Chiesa
S. Antonio
Milano
5 Novembre 2014
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Che vi rimane da dire, figli miei, quando il Signore viene nella vostra anima e nel vostro corpo e
si fa per voi banchetto spirituale? Senza dubbio esclamerete: A che debbo che venga a me?
Quale il mio merito, dato che seppi soltanto fare il male e nulla di buono? Com' possibile che
tu venga a nutrire me povero peccatore, per unirmi a te? Perch tu vieni verso di me non
soltanto per tramite dei tuoi ministri, non soltanto con la tua grazia, ma con il dono di tutto te
stesso. Com' possibile che tu, Dio, Re del cielo e della terra, possa volerti unire a me, che sono
cenere, polvere e indegno peccatore? Io, che ti offendo ogni giorno e ti provoco di continuo?
L'unica spiegazione sta nel tuo amore infinito. Fu l'amore a guidarti dal cielo in terra e ti spinse
a soffrire e a morire per me ( cf. Homilia 43. Mediolani 1747, t. 1, 322-327.330-332. ).
I santi pastori, il nostro patrono San Carlo, il nostro confratello Salvatore, nel consegnare la vita
per i propri fratelli, credo si possano ritrovare nelle splendide parole del beato Paolo VI, che nel
testo Pensiero alla morte, esprime la fiducia che l'ultima ora della vita permetta finalmente alla
Chiesa di comprendere l'animo del pastore e al pastore la misteriosa complessit della Chiesa
stessa che ha voluto servire con tutte le forze. Sono le parole che personalmente vorrei avere
sempre sulle labbra e nel cuore pensando alla fraternit provinciale; sono le parole, piene di
amore, che vorrei fossero sulla bocca e nel cuore di ognuno di noi, parole di fratelli che servono
tutti solo per amore: Vorrei dice papa Montini - finalmente comprenderla tutta nella sua
storia, nel suo disegno divino, nel suo destino finale, nella sua complessa, totale e unitaria
composizione, nella sua umana e imperfetta consistenza, nelle sue sciagure e nelle sue
sofferenze, nelle debolezze e nelle miserie di tanti suoi figli, nei suoi aspetti meno simpatici e
nel suo sforzo perenne di fedelt, di amore, di perfezione e di carit. Che S. Carlo e Mons.
Salvatore intercedano per noi e la partecipazione a questo sacramento ci comunichi lo spirito
di fortezza che li anim e li rese fedeli alla loro missione rendendo anche noi pronti a donare
la vita per i fratelli ( cf orazione dopo la comunione ).
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DIOCESE OF MOGADISCIO
c/o Evch de Djibouti
BP 94 - Djibouti
Rpublique de DJIBOUTI
Tel (253) 21350140 -Fax (253)21354831
bertingiorgio@yahoo.fr
Djibouti
30 ottobre
2014
Cari confratelli,
Mi dispiace non essere con voi in questo giorno della Provincia Lombarda
che avete voluto dedicare al ricordo di un nostro caro confratello, Mons.
Salvatore Colombo, ucciso 25 anni f dopo 42 anni di servizio missionario.
Il 9 luglio scorso, data del suo martirio, ero presente a Carate Brianza, suo
luogo natale, per celebrare appunto la ricorrenza di questo venticinquesimo
anniversario. Non mi possible fare altrettanto ora. Queste brevi parole siano
il segno della mia presenza, oltre alla comunione nella preghiera e nellaffetto
fraterno.
Mons. Salvatore ha donato la sua vita per la missione in Somalia, che
continua a restare una periferia del mondo, per usare unespressione cara
a Papa Francesco.
Ricordo Mons. Salvatore come un frate che amava la sua vocazione
francescana, che amava la missione, che amava i poveri, per i quali si fece
tutto a tutti soprattutto negli ultimi 10 anni di vita. Noi che abbiamo vissuto
con lui, stentavamo a seguirlo nei suoi continui progetti a favore della
popolazione somala che tanto amava.
In questa occasione chiedo anche a voi, cari confratelli, di continuare a
lasciarvi ispirare dal nostro beato Padre, S. Francesco, e nello stesso tempo da
santi frati come Mons. Salvatore, che hanno dedicato la loro vita per
testimoniare in umilt tra i Saraceni quellamore che ci rende fratelli di
tutti, anche di persone o popoli che ci possono sembrare difficili.
A tutti voi un caro a fraterno saluto.
Mons.
Giorgio
Bertin ofm
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FilmiAmo
Il giovane favoloso
La vita di Giacomo Leopardi rivelata dalle sue poesie, dai luoghi odiati
e amati, dai legami familiari conflittuali con i genitori e complici con i
fratelli, dalle amicizie gratificanti e fedeli con pochi amici e letterati.
Dalle incomprensioni di chi non ha saputo vedere oltre un fisico
minuto e contorno, la grandezza di un animo nobile, sensibile, dolente
e vitale in ricerca del senso dellessere e del vivere umano.
Scheda
a cura di
Fr. Davide
Sironi
Il giovane
favoloso
di Mario
Martone
Biografico
Durata 137 min.
Italia
2014
20
Qui entra in contatto con il circolo di letterati pi in vista con i quali per non condivide la
stessa tensione artistica e politica. Si sente giudicato, avverte come il suo pensiero e la sua
infelicit siano valutate come conseguenza della sua sofferenza fisica.
Lultimo atto del racconto filmico si svolge a Napoli dove con lamico Ranieri si trasferisce
sperando che il clima mite possa giovare alla sua salute sempre pi compromessa. Qui
mostrato un inedito Leopardi in cerca di vita, ramingo di notte nei vicoli della citt disposto ad
avere di un po di piacer umano. Qui si chiude la sua vita breve, intensa nelle emozioni e nei
desideri, nei conflitti con la natura madre e matrigna con un volto dalle fattezze della madre
carnale, in lotta con il destino misterioso e con lamore sfuggente. Una vita espressa dai versi
della Ginestra che ascoltiamo sgorgare dal cuore del poeta.
La sfida di portare sullo schermo un personaggio cos noto e complesso stata affrontata da
Martone con perizia, con una regia attenta, sapendo restituire la bellezza della lirica leopardiana
inserendola nel contesto naturale e affettivo del poeta, facendola ascoltare in un sapiente
intreccio di immagini evocative e di emozioni intime restituite dal volto e dal corpo di uno
straordinario Elio Germano. La sfida stata superata anche se il film presenta forse una
lunghezza eccessiva, alcuni momenti si dilatano troppo, la lentezza non sempre a servizio
dellempatia dello spettatore con il personaggio. Alcune interpretazioni e rappresentazioni
biografiche credo che risultino appunto estranee allimmaginario che ciascuno ha costruito su
Leopardi: forse in pochi hanno immaginato un uomo cos debilitato fisicamente, cos storpio e
ingobbito. Ma certamente questo film ha il pregio di dare una densit affettiva alle parole del
poeta, ha il merito di aver fatto riscoprire a un pubblico numeroso un favoloso giovane, un
geniale letterato che con il suo romanticismo dolente ci ha donato poesie memorabili e continua
ad interrogarci sul senso del vivere.
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LeggiAmo
Seme di eternit
... Poche ore prima del suo ritorno alla casa del Padre,
nonostante la stretta della morte, Giacomo parlava del futuro, della
speranza che Dio nutre per il mondo, tendendo in alto il suo braccio
destro, verso lalto, verso il paradiso, ripetendo: La vita continua!.
Michael A. Perry, Min. gen. OFM
Omelia al funerale di frate Giacomo
UNA MEMORIA VIVIFICANTE...
Sono passati pi di sei mesi dalla morte di frate Giacomo Bini. Il
desiderio di tenere viva la sua memoria, e di condividere la
gratitudine al Signore per il dono di un fratello cos, sono alla base del
libro, di cui frate Giacomo autore, pubblicato dalle nostre Edizioni
Biblioteca Francescana dal titolo Seme di eternit. Biografia e scritti
inediti.
Lidea del libro nata quando, subito dopo la morte di fra Giacomo,
sono stati trovati nella sua cella a Palestrina dieci quaderni pieni di
sue annotazioni, di cui nessuno aveva mai saputo nulla: dal 1982,
anno della partenza per lAfrica, sino alla morte Giacomo aveva
fedelmente scritto questa sorta di diario prendendosi del tempo per
riflettere su quanto stava vivendo, per ragionare sulle situazioni, per
confrontarsi con la Parola, per dare corpo ai propri sentimenti di gioia
o di delusione, di gratitudine o di sofferenza...
stato subito evidente che non era possibile pubblicare integralmente
il materiale ritrovato; ma stato altrettanto evidente che quelle pagine
erano un ultimo regalo di Giacomo a quanti lo avevano conosciuto,
stimato e amato in vita.
Da qui la nascita e la struttura di questo libro: la prima parte una
biografia di frate Giacomo, biografia composta in gran parte dalle
testimonianze di tante persone che gli sono state vicine nei diversi
momenti della sua vita.
Una seconda parte composta da brani dei quaderni ordinati
cronologicamente, dalle primissime esperienze in Africa sino agli
ultimi mesi di vita a Palestrina.
Scheda
a cura di
Fr. Paolo
Canali
Seme di
eternit
Biografia
e scritti inediti
di Giacomo
Bini OFM
22
Una terza e ultima parte raccoglie invece testi di Giacomo riuniti intorno a nove tematiche
particolarmente importanti per la sua esperienza e la sua visione della vita francescana
(comunione fraterna, missione, appartenenza, itineranza...).
Per concludere, lascio volentieri la parola al nostro Ministro generale Michael Perry che, nella
presentazione del libro, cos riassume il suo significato:
Attraverso questi quaderni, il nostro fratello continua ad esserci desempio: nonostante
gli impegni, i tanti viaggi e le mille occupazioni, Giacomo stato capace di ritagliarsi
del tempo per mettersi alla presenza di Dio, lasciando da parte tutto il resto.
Non erano solo parole quelle che indirizzava agli altri: la capacit di colpire, di
interrogare, di affascinare era frutto del tempo perso davanti a Dio, degli spazi di
riflessione e di preghiera ricavati allinterno delle sue giornate.
Dallesempio di Giacomo possiamo capire che il modo migliore di prendersi cura di noi
stessi quello di lasciare spazio a Dio; e il volto migliore da mostrare agli altri quello
purificato, pacificato e illuminato dalla presenza di Dio...
Lultima parola
un semplice augurio: a me
ha fatto davvero molto
bene lavorare su queste
pagine, scoprire questo
lato cos intimo e
personale di un fratello
che pensavo di conoscere
bene, poter quasi toccare
con mano quanto la
relazione con Dio era
presente e operante nella
sue scelte. Laugurio
quello che tutti noi che
leggiamo queste pagine
possiamo constatare che
si pu, che una vita con
Dio autentica non un
affare per pochi mistici e
privilegiati,
ma
che
dovrebbe riguardarci tutti.
23
Notizie di Casa
Novembre
4 novembre S. Carlo Borromeo M
Milano S. Antonio
Commemorazione di Mons. Salvatore Colombo nel XXV anniversario
del martirio
19 novembre Monza
Esondazione del Lambro
con allagamento della zona ex-Filanda del
Convento di s. Maria delle grazie
24