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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum
Anno CLIV n. 33 (46.575)

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

luned-marted 10-11 febbraio 2014

AllAngelus il pensiero di Papa Francesco ai malati e il saluto agli atleti impegnati nei giochi olimpici di Soci

11 febbraio

Come lampade accese


Appello alla salvaguardia del creato per prevenire i disastri provocati dal maltempo
La vocazione del cristiano quella
di essere una lampada accesa che
porta agli altri la luce di Cristo. Lo
ha ricordato Papa Francesco allAngelus di domenica 9 febbraio, in
piazza San Pietro, invitando i battezzati a diventare nel mondo un
vangelo vivente che illumina e d
sapore ai diversi ambienti.
Il Pontefice ha poi richiamato il
significato della Giornata mondiale
del malato, che si celebra marted 11,
memoria liturgica della Madonna di
Lourdes. E ha ricordato che la dignit della persona non si riduce
mai alle sue facolt o capacit, e non
viene meno quando la persona stessa
debole, invalida e bisognosa di
aiuto. Da qui linvito rivolto in
particolare alle famiglie a non aver
paura della fragilit e a prendersi cura di chi vive lesperienza della sofferenza.
Dal Papa anche un saluto agli organizzatori e agli atleti impegnati
nei giochi olimpici invernali in corso
a Soci, in Russia, e un pensiero alle
popolazioni alluvionate, con lappello alla salvaguardia del creato per
prevenire i disastri provocati dal
maltempo.
Marc Chagall, Tre candele (1938, particolare)

PAGINA 8

Sul programma atomico iraniano

Nuova sessione della conferenza a Ginevra

Accordo in sette punti


tra Teheran e Aiea

Riprende il negoziato
sulla Siria

TEHERAN, 10. Dopo lintesa di novembre, Iran e Agenzia internazionale per lenergia atomica (Aiea) si
sono accordati su altre sette misure
pratiche da applicare entro il 15
maggio nei controlli sul programma
nucleare iraniano. Lannuncio stato
dato ieri da fonti ufficiali di Teheran
e dellAiea, con sede a Vienna, al
termine di due giorni di negoziati

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Passa in Svizzera
il referendum
per limitare
limmigrazione
BERNA, 10. Con il 50,3 per cento
dei voti favorevoli, passato ieri
in Svizzera il referendum per limitare limmigrazione. Anche se
lo scarto di poco meno di ventimila schede, gli svizzeri hanno di
fatto bocciato lAccordo di libera
circolazione delle persone in vigore con lUe, imponendo di frenare limmigrazione e definendo tetti massimi per tutti gli stranieri:
cittadini dellUnione europea,
frontalieri e richiedenti asilo inclusi. Il referendum era stato proposto dal partito antieuropeista
Unione democratica di centro,
noto per gli accenti xenofobi e
contro gli immigrati. Dalle urne
comunque uscito un Paese spaccato in due, con i cantoni romandi francofoni pi filoeuropei e le
grandi citt che si sono espressi
contro liniziativa, mentre i cantoni di lingua tedesca e il Ticino
hanno votato a favore. Il cantone
italofono, che ha un flusso di circa sessantamila frontalieri dallItalia, ha registrato la pi alta percentuale di voti a favore (68,17
per cento). LUe ha dichiarato
che lesito del voto potrebbe fare
affondare tutta una serie di accordi, soprattutto dal punto di vista
economico. invece stato bocciato il referendum per bloccare la
copertura assicurativa obbligatoria per gli aborti.

svoltisi nella capitale iraniana. Questa nuova intesa trimestrale stata


raggiunta su un tavolo tecnico, parallelo a quello politico aperto con il
gruppo cinque pi uno (Stati Uniti,
Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina, membri permanenti del Consiglio di sicurreza dellOnu, pi la
Germania) e che torner a riunirsi il
18 febbraio proprio a Vienna.
Lobiettivo raggiungere un accordo
definitivo, dopo quello provvisorio
semestrale stipulato a Ginevra il 24
novembre e la cui attuazione iniziata il mese scorso.
Le nuove misure riguardano ispezioni alla miniera di uranio di
Saghand nei pressi di Yazd, alla fabbrica di concentrato duranio (il cosiddetto Yellow Cake) ad Ardakan e a
un laser center situato a Lashkar
Abad. Due punti riguardano, con la
richiesta di informazioni aggiornate
circa la costruzione, limpianto ad
acqua pesante di Arak.

GINEVRA, 10. Con lapertura, oggi


a Ginevra, della seconda sessione
della conferenza di pace sulla Siria,
la comunit internazionale cerca
strade per sciogliere nodi che finora si sono dimostrati inestricabili.
Le posizioni del governo di Damasco e della Coalizione nazionale siriana, in pratica lunica a rappresentare unopposizione che in Siria
molto pi frastagliata, appaiono
per ora inconciliabili. Il ministro
degli Esteri siriano, Walid Al
Muallim, in un incontro ieri con
linviato dellOnu e della Lega araba, Lakdrar Brahimi, ha ribadito
che il punto prioritario la lotta ai
terroristi, espressione con la quale
le autorit di Damasco definiscono
tutti i ribelli, e ha escluso che la
conferenza, conosciuta come Ginevra 2, sia legittimata a discutere
leventuale rimozione dal potere
del presidente Bashar Al Assad.
Per lopposizione, invece, largo-

L11 febbraio 2013 nei media internazionali

a ricorrenza della firma dei


Patti Lateranensi fra la Santa
Sede e lItalia, l11 febbraio
1929, si arricchisce questanno di
una ulteriore celebrazione: la conclusione dellAccordo di Villa Madama del 18 febbraio 1984, con il
quale furono apportate modificazioni ad uno dei protocolli costituenti quei Patti: il Concordato.
Frutto di un lungo e meditato
impegno di entrambe le Parti, la
revisione concordataria volle rispondere alla esigenza di un aggiornamento delle disposizioni riguardanti la condizione e la vita
della Chiesa che in Italia, tenuto
conto delle trasformazioni politiche
e sociali intervenute nel Paese. Obbiettivo condiviso fu di armonizzare le norme concordatarie sia con i
principi contenuti nella Costituzione italiana, sia con le deliberazioni
del Concilio Vaticano II e le disposizioni del nuovo Codice di diritto
canonico. Da quel lavoro di aggiornamento scatur un testo che, per
struttura e contenuti, divenne paradigma di riferimento per le successive convenzioni della Santa Sede
con Stati democratici, intercorse
nella lunga stagione di accordi
concordatari che segn il pontificato di Giovanni Paolo II.
Il fulcro dellAccordo di Villa
Madama rinvenibile nei primi
due articoli, che riflettono la singolare concordia riscontrabile tra
quanto dichiarato dal Vaticano II
nel paragrafo 76 della costituzione
pastorale Gaudium et spes, sulle relazioni tra la Chiesa e la comunit
politica, e larticolo 7 della Costituzione italiana, che disciplina i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica.
In particolare larticolo 1 dellAccordo riprende il principio che lo
Stato e la Chiesa cattolica sono,
ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, sottolineando
la volont delle due Parti contraenti di impegnarsi al pieno rispetto
di tale principio nei loro rapporti.
La disposizione completata da
quanto previsto nel successivo articolo 2, nel cui primo comma detto che La Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libert di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa,
di evangelizzazione e di santificazione. In particolare assicurata
alla Chiesa la libert di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del
ministero spirituale nonch della
sua giurisdizione in materia ecclesiastica.
Dunque alla riaffermazione della
distinzione tra i due ordini, segue
una ricognizione dellordine proprio della Chiesa: ordine che
enunciato dalla Costituzione italiana ma, ovviamente, non individuato nei suoi contenuti. La disposizione concordataria si rivela di
estrema importanza perch, evitando conflitti di competenze, entra
ad indicare concretamente ci che
proprio della Chiesa. Ma una
disposizione importante anche dal
punto di vista di principio, nella

mento di trattativa deve essere proprio una transizione politica che


muova da questo presupposto. La
tornata negoziale prevista fino a
venerd 14, ma fonti dellOnu ne
hanno gi ipotizzato un prolungamento. Sono scaduti ieri, intanto, i
tre giorni di tregua concordati tra i
belligeranti per consentire lo sgombero dei civili da Homs e linvio di
aiuti umanitari alla popolazione
della citt. La tregua, violata sabato da un attacco a un convoglio
della Mezzaluna rossa del quale le
parti si rinfacciano vicendevolmente la responsabilit, ha consentito
lo sgombero di 611 persone, secondo i dati forniti dallagenzia di
stampa ufficiale siriana Sana.
Sempre ieri, intanto, lemittente
Al Jazeera ha diffuso un video con
le suore sequestrate da miliziani
fondamentalisti islamici lo scorso 2
dicembre nel convento di Santa Tecla, nella cittadina siriana di Maalula. Alla liberazione delle religiose, che sono apparse in buone condizioni di salute, sta lavorando la
diplomazia del Qatar.

misura in cui ripudia le logiche antiche, di sapore giurisdizionalistico,


per cui allo Stato sarebbe riservata
la competenza delle competenze
nel definire quanto appartiene
allordine ecclesiastico. Coerentemente con la riconosciuta, reciproca indipendenza e sovranit della
Chiesa e dello Stato, larticolo 2
dellAccordo indica non unilateralmente ma per via negoziale, tra le
due Parti, quanto rientra nellordine proprio della Chiesa.
Di grande rilievo poi, sul piano
valoriale ma anche su quello pratico, limpegno alla reciproca collaborazione per la promozione
delluomo e il bene del Paese, con
cui si chiude il ricordato articolo 1.
Si tratta di una previsione salutata con grande favore allindomani
della firma dellAccordo, di cui fu
immediatamente colta la rispondenza alla direttiva espressa nel testo conciliare, ma al tempo stesso
sottesa al testo costituzionale, che
vuole un concorrere di Chiesa e
Stato, senza confusione di competenze e di ruoli, al fine di rendere
il pi efficace possibile il pur diverso servizio alluomo che luna e
laltro sono chiamati ad assicurare.
In effetti quella previsione, che rischiava di apparire come una formula bella ma priva di contenuto
sostanziale, nel corso dei trentanni
che ormai separano dal 1984 ha
potuto manifestare la propria fecondit ed una peculiare forza
espansiva.
Per quanto riguarda la Chiesa,
essa stata prossima al popolo italiano, ne ha condiviso gioie e speranze, ha partecipato ai momenti
di lutto e di dolore, ha continuato
ad alimentare il tessuto sociale di
quei valori etici di cui ogni democrazia ha bisogno. La collaborazione dellistituzione ecclesiastica si
dispiegata nei settori della solidariet, della cultura, della formazione; nel campo di bisogni nuovi come quelli, talora drammatici, posti
dal consistente fenomeno immigratorio, ovvero nel campo di esigenze
antiche, quali ad esempio la conservazione dellimmenso patrimonio culturale dinteresse religioso
disseminato in tutta Italia.
Ma la collaborazione posta come
direttiva di valore allintero Accordo ha singolarmente favorito al
contempo i cattolici italiani, come
singoli e nella molteplicit delle loro formazioni, nello svolgimento di
un rilevante impegno di animazione delle realt temporali. Anche
cos essi hanno risposto ai doveri
di solidariet e di concorso al progresso materiale o spirituale della
societ, che la Carta costituzionale
italiana pone in capo ad ogni consociato.
In conclusione si pu osservare
che la concordia tra la Chiesa e lo
Stato, ritrovata nel 1929, confermata per parte italiana nella Costituzione del 1948, reciprocamente rinnovata nel 1984, ha esplicitato nel
tempo tutte le sue potenzialit, favorendo cos la crescita delle persone ed il bene comune.

Un anno dopo

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto in
udienza, nel pomeriggio di sabato 8 febbraio, Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale
Julin Herranz.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza:
le Loro Eminenze Reverendissime i Signori Cardinali:
Antonio Caizares Llovera,
Prefetto della Congregazione
per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti;
Agostino Vallini, Vicario
Generale di Sua Santit per la
Diocesi di Roma;

Jean Guitton, Il concilio: tu dormi Signore (1962)


PAGINA 4

le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori:

Gerhard Ludwig Mller,


Prefetto della Congregazione
per la Dottrina della Fede;
Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino (Italia).
Il Santo Padre ha accettato la
rinuncia al governo pastorale
della Diocesi di Monze (Zambia), presentata dallEccellentissimo Monsignore Emilio Patriarca, in conformit al canone 401
1 del Codice di Diritto Canonico.
Il Santo Padre ha accettato la
rinuncia al governo pastorale
della Prelatura territoriale di Cafayate (Argentina), presentata da
Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Mariano Anastasio
Moreno Garca, O.S.A., in con-

formit al canone 401 1 del


Codice di Diritto Canonico.

Provviste di Chiese
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo della Diocesi di Monze
(Zambia) il Reverendo Sacerdote Moses Hamungole, del clero
di Lusaka, Direttore dei programmi di lingua inglese e kishwahili della Radio Vaticana.
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo Prelato di Cafayate (Argentina) Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Jos Demetrio Jimnez Snchez-Mariscal, O.S.A., finora Vicario Regionale degli Agostiniani in Argentina.

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pagina 2

luned-marted 10-11 febbraio 2014

Non cala la tensione in Ucraina

Il Corpo diplomatico presso la Santa Sede

Decine di migliaia di persone a Kiev


manifestano contro Ianukovich

Una testimonianza
insostituibile

KIEV, 10. Anche ieri oltre settantamila persone si sono riunite nel centro
di Kiev per ascoltare i leader
dellopposizione che hanno esortato
gli antigovernativi a difendersi contro il Governo del presidente Viktor
Ianukovich e ad arruolarsi nelle
squadre di autodifesa, le formazioni
spontanee nate dalla protesta. il
segno evidente che il clima di scontro in Ucraina resta acceso. E del resto, anche se ormai da giorni non si
registrano disordini, lobiettivo dichiarato dellopposizione ora quello di proteggere il fortino eretto
nel cuore della capitale e difeso da
barricate alte fino a cinque metri fatte di ghiaccio, pneumatici, panchine
e quantaltro.
Il primo a lanciare la campagna
per ladesione alle squadre di autodifesa stato lex ministro dellInterno del Governo di Yulia
Tymoshenko, Iuri Lutsenko: Le nostre idee ha detto diverranno
pi forti dei proiettili, degli scudi,
della polizia e di qualunque altra cosa. Poi stato il turno di Vitali
Klitschko, che ha invitato i manifestanti a iscriversi nei ruoli delle unit
di autodifesa attraverso il suo partito, Udar, Non ci potete piegare
ha dichiarato rivolgendosi alle autorit continueremo a combattere.
Persino il capogruppo del partito
Patria di Tymoshenko, Arseni

Dimostranti nella capitale ucraina (Reuters)

Iatseniuk, che ha fama di essere un


moderato, ha detto di essere stanco
di conferenze stampa, negoziazioni e
sedute parlamentari che non funzionano. La nostra vittoria ha affermato verr solo dalla piazza.
Le unit di autodifesa, costituite
gi a inizio dicembre, presto amplieranno il territorio di loro competenza dal centro di Kiev e dai vicini palazzi occupati a tutta lUcraina. Al-

Atene cambia
il sistema di elezione
dei deputati
allEuroparlamento
ATENE, 10. Il Governo greco, secondo quanto hanno riferito oggi i giornali ateniesi, si appresterebbe a cambiare il sistema di elezione dei deputati greci al Parlamento europeo. Il
primo ministro e capo del partito
conservatore Nuova Democrazia,
Antonis Samaras, e il suo vice nonch leader del partito socialista
Pasok, Evanghelos Venizelos, avrebbero deciso di abolire, nel corso di
un loro recente incontro, il sistema
proporzionale con lista in base alla
quale venivano eletti gli europarlamentari e di ritornare al sistema delle preferenze espresse dagli elettori.
Secondo i media, il relativo disegno
di legge sar presentato al Parlamento, mentre non si sa ancora il numero esatto dei candidati che saranno
presenti su ogni scheda, n quello
delle preferenze.
Intanto il premier ha ribadito ieri
un concetto gi espresso nei giorni
scorsi, ovvero che il Paese non ha bisogno, per risanare i conti, di un terzo piano di salvataggio. Abbiamo
raggiunto il nostro obiettivo con il
pacchetto di aiuti in corso ha detto
Samaras in unintervista. La Grecia,
posta sotto lassistenza finanziaria
della troika (Unione europea, Banca
centrale europea, Fondo monetario
internazionale), ha ricevuto due programmi di aiuti per un totale di 240
miliardi di euro per evitare il fallimento: tutto ci in cambio delladozione di drastiche misure interne.
Anche il ministro del Tesoro, Yannis
Stournaras si posto sulla stessa linea del premier, sostenendo che la
Grecia non ha bisogno di un terzo
pacchetto di aiuti finanziari. Yannis
Stournaras ha affermato che lavanzo
di bilancio molo pi alto di quanto ci si aspettasse: comunque il ministro non ha fornito, in merito, cifre
precise.
Il Paese tuttavia continua a essere
segnato da protese e agitazioni. Non
stato ancora raggiunto un accordo
tra il Governo e gli agricoltori, da
settimane impegnati in un serrato
braccio di ferro. Le richieste degli
agricoltori partono dalla riduzione
dei costi di produzione e dalla fissazione del tetto del reddito imponibile. Protestano anche gli insegnanti,
contro la proposta di legge che
deve essere esaminata dal Consiglio
di Stato la quale prevede la messa
in mobilit di centinaia di colleghi.

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meno questa lintenzione dellopposizione. Il braccio destro di Yulia


Tymoshenko, Oleksandr Turcinov
(gi capo dei servizi segreti), ha annunciato che le unit saranno istituite in tutte le regioni e le citt, con lo
scopo di difendere le vite e le propriet dei cittadini ucraini. Lobiettivo fermare i rapimenti di manifestanti, i recenti roghi di auto e le incursioni dei titushki, ultr che girano

in gruppo e armati di bastoni per


creare disordini e che sono accusati
di essere provocatori al soldo del
Governo. Delle unit di autodifesa,
secondo lopposizione, fanno gi
parte circa diecimila persone.
A loro volta i servizi di sicurezza
ucraini (Sbu) hanno annunciato ieri
sera di aver attivato la loro cellula di
crisi antiterrorismo di fronte allemergere di minacce di attentati nel
Paese. Nel messaggio di allerta dei
servizi non si fa riferimento diretto
ai disordini di piazza delle scorse
settimane, n alloccupazione o
allassedio di edifici pubblici e istituzionali tuttora in corso a Kiev e in
altre citt da parte dei manifestanti.
Si citano tuttavia, accanto a potenziali minacce di esplosioni e attacchi
contro siti come stazioni, aeroporti,
oleodotti o centrali nucleari, anche i
rischi legati agli appelli a occupare
siti strategici nel Paese, inclusi quelli
in cui si trovano importanti depositi
darmi.
Tra i manifestanti pacifici a Kiev,
invece, c preoccupazione per lincontro di venerd scorso tra Putin e
Ianukovich del quale non trapelato
praticamente nulla. Ma molti temono che le autorit ricorreranno alla
forza. La crisi ucraina sar tra i principali temi di cui discuteranno oggi i
ministri degli Esteri dellUnione europea riuniti a Bruxelles.

LUnione europea pronta a intervenire in caso di nuove violenze

Conviene notare qui che una del- consultando la lista del Corpo dile conseguenze dellestenuazione plomatico accreditato presso la
del potere temporale dovuta agli Santa Sede, uno strumento insostiaccordi del Laterano stata di ac- tuibile nella comprensione dei rapcrescere considerevolmente limpor- porti intrattenuti dalla Santa Sede
tanza rivestita dal corpo diplomati- giunto questanno allottantesima
edizione. Lannuario del
co agli occhi del Papato,
Corpo diplomatico
che vede nella corona di
stato presentato a
Ambasciatori e di MiPapa Francesco il 7
nistri da cui
febbraio scorso ed
circondato
una
disponibile sul sito
testimonianza
www.vatican.va, coinsostituibile
me annunciato da
del
riconosciun tweet lanciato
mento della sua
luned mattina dalsovranit. Colaccount della Ses scriveva nel 1948
greteria di Stato
il filosofo francese
@terzaloggia.
Jacques
Maritain
Lo scorso anno,
nel rapporto con46 Ambasciatori
clusivo dei tre anni
hanno presentato
passati come amle Lettere Crebasciatore
del
denziali al Santo
suo Paese presPadre: venti sono
so la Santa
residenti a RoSede. Con quema, e altri 26
ste parole, Mafuori Roma. Nel
ritain coglieva
complesso,
16
tutta la straorJacques Maritain
Ambasciatori sodinaria imporno donne, mentanza dellattivit diplomatica della Santa Sede e tre le Ambasciate che temporaneala delicatezza di questa missione mente non hanno un Ambasciatore
estremamente complessa e speciale. (oppure ne stato concesso il graUn ritratto, per quanto sintetico, dimento, ma ancora non sono state
di questa complessit si pu avere presentate le Lettere Credenziali) e
la cui direzione affidata a un Incaricato dAffari sono 23. Le Cancellerie di Ambasciata con sede a
Roma sono 83, mentre quelle fuori
Roma 78. Soltanto lo Yemen senza Capo missione, ma con una
Cancelleria. Senza Capo missione
n Cancelleria rimangono 21 Nazioni.
Sono 180 gli Stati che attualmente intrattengono relazioni diplomatiche con la Santa Sede; lo
scorso 22 febbraio 2013 sono state
allacciate relazioni anche con il
Sud Sudan, a livello di Nunziatura
Apostolica e di Ambasciata. A questi Paesi si aggiungono poi lUnione europea, il Sovrano Militare
Ordine di Malta e una missione a
carattere speciale, quella dello Stato di Palestina. Per quanto riguarda le organizzazioni internazionali,
il 21 gennaio 2013 la Santa Sede
diventata Osservatore extra-regionale del Sistema dIntegrazione
Centroamericana (Sica). Il 12 dicembre 2013 la Santa Sede ha accreditato il primo Osservatore presso la Comunit Economica degli
Stati dellAfrica Occidentale (Ecowas).
Nel corso del 2013 si sono firmati due accordi sullo statuto giuridico della Chiesa cattolica, rispettivamente con Capo Verde il 10 giugno
e con il Ciad il 6 novembre. Inoltre, il 21 ottobre si stipulato con
lUngheria un accordo sulla modifica dellAccordo, firmato il 20 giugno 1997, circa il finanziamento
delle attivit della Chiesa cattolica
e circa alcune questioni di natura
patrimoniale.

Si attenua la protesta
nelle citt della Bosnia ed Erzegovina
SARAJEVO, 10. Si attenua la protesta
in Bosnia ed Erzegovina, dopo
quattro giorni di violente manifestazioni in diverse citt contro la crisi
economica, la corruzione, la povert
e la disoccupazione.
Ieri sono stati segnalati diversi raduni, ma con minore partecipazione
e senza incidenti, mentre si registrano i primi segnali di dialogo. La

Ricordate
in Italia
le vittime
delle foibe
ROMA, 10. Alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, stato celebrato oggi, nellaula di Palazzo Madama,
il giorno del ricordo delle vittime
delle foibe, dellesodo giulianodalmata e delle tragiche vicende
del confine orientale durante la
seconda guerra mondiale. Alla
cerimonia sono intervenuti il presidente del Senato, Pietro Grasso,
la presidente della Camera, Laura
Boldrini, il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, e
il presidente della Corte Costituzionale Gaetano Silvestri.
LItalia ha detto Grasso
non pu e non vuole dimenticare
e cancellare nulla; non le sofferenze inflitte alle minoranze negli
anni del fascismo e della guerra,
n quelle inflitte a migliaia e migliaia di italiani. Il presidente
del Senato ha definito quegli episodi sui confini orientali una
delle pagine pi tristi che il nostro Paese, il nostro popolo ha
vissuto: la tragedia della guerra,
delle foibe, dellesodo.
Tuttavia, non sono mancati,
come ogni anno, episodi di vandalismo. Monumenti che ricordano le vittime delle foibe sono stati imbrattati a Venezia, in piazzale Marghera, e a Roma, vicino alla stazione della metro Laurentina.

tensione resta comunque elevata,


con lUnione europea che, in caso
di un ritorno di fiamma delle violenze, si detta pronta a allinvio di
un ulteriore contingente di truppe,
in aggiunta ai seicento effettivi della
missione Eufor (European Union
Force, la forza di difesa dellUe)
rimasti nel Paese dopo la guerra.
A Tuzla, la citt industriale del
nord dove la protesta incominciata, in atto una sorta di tregua, con
esponenti del Governo locale che
hanno avviato un primo confronto
con i rappresentanti della protesta
popolare. Contatti analoghi anche a
Bihac, dove pure si svolta ieri una
manifestazione pacifica di circa
300 persone, che hanno continuato
a chiedere le dimissioni del Governo
cantonale. A Sarajevo, centinaia di
persone hanno manifestato a loro
volta davanti alla presidenza collegiale, dirigendosi poi verso il commissariato di polizia e infine davanti
alla procura cantonale, chiedendo il
rilascio dei manifestanti arrestati dopo i disordini di venerd scorso.
E linteresse della Serbia alla stabilit della vicina Bosnia ed Erzegovina stato sottolineato dal vice
premier, Aleksandar Vui, che da
Belgrado ha auspicato una rapida
soluzione pacifica dei gravi problemi sul tappeto per mezzo del dialogo e senza il ricorso alla violenza.

LUe guarda verso Cuba


per un nuovo dialogo politico ed economico
BRUXELLES, 10. Aprire un nuovo
capitolo nelle relazioni tra Cuba e
lUnione europea: con questo
obiettivo, i ministri degli Esteri Ue,
riuniti oggi a Bruxelles, si accingono a sancire lavvio delle trattative
in vista di un Accordo di dialogo
politico e cooperazione.
Stando a quanto riferiscono fonti
diplomatiche, alla base del progetto
c lidea di accompagnare il processo di riforma, modernizzazione
e ulteriore rafforzamento delle libert fondamentali e dei diritti
umani, per dare un quadro stabile

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

Stati Uniti
e Francia
sempre pi vicini

Agenti di polizia schierati a Sarajevo (Reuters)

direttore generale

e duraturo ai rapporti tra i due attori coinvolti.


Si tratta dicono le stesse fonti
di unintesa soprattutto a carattere politico, in quanto non dovrebbe contenere agevolazioni commerciali o finanziarie. I finanziamenti
europei a Cuba per i prossimi anni
non sono ancora stati definiti; fino
allanno scorso sono stati pari a circa ottanta milioni di euro per progetti educativi e di ricostruzione.
Bruxelles aveva interrotto ogni
rapporto con LAvana nel 2003 per
poi riallacciarli nel 2008.

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Il consenso in Europa per


unapertura verso Cuba cresciuto
negli ultimi mesi. A gennaio scorso
il ministro degli Esteri olandese,
Frans Timmermans, aveva chiesto
un radicale cambiamento delle politiche
europee
nei
confronti
dellisola.
Intanto, il commissario Ue allEducazione, Androulla Vassiliou,
arrivata ieri allAvana dove, oltre
a partecipare a una conferenza
sulleducazione, incontrer i ministri di Esteri, Commercio e investimenti, Istruzione e Cultura.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
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Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

PARIGI, 10. Una partnership ancor


pi stretta tra Francia e Stati Uniti, al fine di dar luogo a un modello internazionale. Questo lauspicio espresso dal presidente francese, Franois Hollande, e dallinquilino della Casa Bianca, Barack
Obama, in un articolo scritto a
quattro mani e pubblicato sui siti
internet di Le Monde e del
Washington Post. Radicata in
unamicizia di oltre due secoli
hanno sottolineato i due capi di
Stato la nostra partnership un
modello di cooperazione internazionale. Larticolo di Hollande e
di Obama esce alla vigilia del viaggio del presidente francese a Washington, previsto per mercoled.

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Credito Valtellinese

LOSSERVATORE ROMANO

luned-marted 10-11 febbraio 2014

Dialogo
difficile
fra talebani
e Islamabad
ISLAMABAD, 10. Sono due le principali condizioni dettate dai talebani durante i colloqui avviati in
questi giorni con il Governo di
Islamabad: la liberazione dei miliziani che sono detenuti nelle
carceri pakistane e il ritiro delle
forze governative dalle zone tribali. Ne d notizia la France Press
rilevando che si tratta di condizioni che molto probabilmente
non saranno accolte dalla delegazione di Islamabad. Del resto si
tratta di richieste che gi in passato erano state avanzate dai talebani, al di fuori di colloqui formali, e che lEsecutivo aveva rifiutato di prendere in considerazione.
Si registrano intanto nuove violenze. Ieri, a Karachi, otto persone sono rimaste uccise in seguito
a un attacco contro un raduno di
religiosi della confraternita sufi
(una corrente moderata dellislam
sunnita): un commando di miliziani ha fatto irruzione nelledificio e poi ha aperto il fuoco
allimpazzata.
Segnali positivi vengono intanto dalleconomia del Paese che sta
mostrando segni di miglioramento. Il dato stato messo in
evidenza dal Fondo monetario internazionale (Fmi) al termine della missione compiuta in questi
giorni a Islamabad.

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Uccisi due palestinesi coinvolti nel lancio di razzi

Il Governo di Parigi esclude un intervento militare

Raid israeliano
sulla Striscia di Gaza

Assassinato in Libia
lex procuratore generale

TEL AVIV, 10. Torna alta la tensione al confine tra Israele


e la Striscia di Gaza. Due palestinesi, ieri, sono stati feriti nel corso di un raid aereo israeliano sulla parte centrale della Striscia. Il missile lanciato dal velivolo aveva
quale bersaglio Abdallah Kharti, membro dei Comitati
di resistenza popolare, come hanno reso noto fonti militari israeliane, precisando che Kharti era stato coinvolto
nei recenti lanci di ordigni contro Israele. Lescalation
arriva in un momento particolarmente delicato per il
processo di pace, nel quale non sono mancate polemiche. Per attenuare le recenti critiche di ambienti governativi israeliani sulloperato del segretario di Stato americano, John Kerry, infatti intervenuto il ministro degli

Esteri, Avigdor Lieberman. Kerry ha dichiarato sta


conducendo il processo di pace nel modo giusto.
Ma tensioni si registrano anche a Gerusalemme. Una
ventina di veicoli in sosta nel rione palestinese di Silwan
sono stati danneggiati la scorsa notte da estremisti legati
dicono fonti della polizia locale alla destra israeliana. Si tratta solo dellultimo di una serie di episodi di
violenza verificatisi negli ultimi giorni in Cisgiordania.
Sempre ieri a Gerusalemme, un ebreo ultraortodosso
stato ferito a coltellate vicino alla porta di Damasco. Nel
villaggio palestinese di Yanun 120 alberi di ulivo sono
stati divelti dopo il furto di un gregge, avvenuto nella
vicina colonia ebraica di Itamar.

TRIPOLI, 10. Lex procuratore generale libico, Abdelaziz Al Hasadi


stato assassinato sabato sera a colpi
di arma da fuoco nella sua citt natale, Derna. Lo ha dichiarato
allagenzia Afp il ministro della
Giustizia, Salah Al Marghani, precisando che Al Hasadi era a Derna
per vedere i suoi familiari. Considerato un islamico radicale Al
Hasadi stato il primo procuratore
generale dopo la caduta del regime
di Muammar Gheddafi, tra lottobre del 2011 e il marzo del 2013,

Dieci morti nel fine settimana per agguati e scontri nella capitale centroafricana

Bangui resta campo di battaglia

Raid contro
fondamentalisti
islamici
nel Sinai

Il ministro
degli Esteri tedesco
a Kabul
KABUL, 10. Il ministro degli
Esteri
tedesco,
Frank-Walter
Steinmeier, si recato ieri in visita a Kabul. Vi stato lincontro
con il presidente afghano, Hamid
Karzai: tema centrale dei colloqui
il previsto ritiro delle truppe di
Berlino di stanza nel Paese, entro
il 2014, e le prospettive dellAfghanistan proprio alla luce del totale rimpatrio del contingente internazionale.
Nelle
settimane
scorse il Governo tedesco, in pi
di unoccasione, aveva ribadito il
proprio impegno a sostegno della
causa afghana, pur rilevando che
se non verranno definiti piani
precisi e lungimiranti per il dopo
2014, il rischio che i progressi
compiuti finora possano essere in
gran parte vanificati.
In questo senso non depone
certo a favore di un futuro sereno
dellAfghanistan il persistente
stallo nelle trattative fra Kabul e
Washington riguardo allaccordo
sulla sicurezza: gli Stati Uniti vogliono firmarlo subito, Kazai solo
dopo le elezioni presidenziali afghane del prossimo 5 aprile.
Nel frattempo il Paese stato
segnato da nuove violenze. Otto
soldati dellesercito sono stati uccisi ieri, nella provincia di Farah,
dopo che una bomba artigianale
esplosa al passaggio del loro
convoglio.

Due donne piangono i loro cari uccisi a Bangui (Afp)

BANGUI, 10. Dieci persone sono state uccise durante il fine settimana a
Bangui, la capitale della Repubblica
Centroafricana, dove n linsediamento di un nuovo governo di transizione, n il dispiegamento di truppe internazionali riescono ancora a
fermare le violenze. Lintervento dei
soldati della Misca, la missione
dellUnione africana, e di quelli del
contingente francese ha infatti consentito solo in minima parte di arginare londata di vendette incrociate
tra le comunit protagoniste del
conflitto civile, le milizie dellex ribellione della Seleka e quelle che a
loro si oppongono.
Le violenze minacciano sempre
pi di assumere una connotazione
anche confessionale, nonostante gli
appelli alla riconciliazione che vedono da mesi e mesi impegnate fianco
a fianco le autorit religiose cristiane
e musulmane.
Tra le vittime di ieri c Jean-Emmanuel Ndjaraoua, deputato del
Consiglio nazionale di transizione
(Cnt), assassinato ieri da non meglio identificati uomini armati al

Un nuclearista eletto
nuovo governatore di Tokyo
TOKYO, 10. A quasi tre anni dal devastante tsunami e dalla crisi atomica innescata dal grave incidente alla
centrale nucleare di Fukushima (11
marzo del 2011), gli abitanti di
Tokyo hanno eletto ieri Yoichi
Masuzoe, nuclearista convinto, come nuovo governatore.
Ex opinionista televisivo, sostenuto dal premier, il liberaldemocratico
Shinzo Abe con il quale condivide la convinzione che il Giappone
debba tornare in tempi rapidi al nucleare ha staccato nettamente
Kenji Utsunomiya (sostenuto dal
Partito comunista) e Morihiro
Hosokawa, ex primo ministro, appoggiato dal Partito democratico.
Entrambi avevano impostato la campagna elettorale sul progetto di abbandono dellenergia nucleare.
Scarsissima laffluenza alle urne,
dove si recato solo un terzo degli
aventi diritto, in calo del 10 per cen-

quando si dimesso ed stato sostituito da Abdelkader Jomaa.


Dopo la rivolta del 2011 la regione orientale libica, in particolare
Bengasi e Derna, roccaforti degli
islamisti pi radicali, teatro di
una serie di attacchi e assassinii che
hanno avuto come bersaglio militari, poliziotti, giudici, notabili e responsabili dei media. Il bilancio
di pi di trecento vittime. Le autorit non sono riuscite finora ad arginare le violenze, n ad arrestare i
responsabili.
E un intervento militare occidentale contro le basi terroristiche nel
sud della Libia come richiesto
nei giorni scorsi dal Niger non
allordine del giorno. Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri
francese, Laurent Fabius. Allinizio di marzo ha detto il capo
della diplomazia di Parigi avremo unimportante riunione internazionale a Roma per spingere i
principali attori politici e sociali a
proseguire il processo di transizione. Fabius ha promesso che la comunit internazionale aiuter Tripoli contro i gruppi armati ma non
ha precisato come. La questione
della lotta contro il terrorismo sar
affrontata mercoled a Washington
dal presidente francese, Franois
Hollande, nel corso dei colloqui
con Barack Obama.

to rispetto alle precedenti elezioni di


due anni fa.
A spingere a disertare i seggi della
megalopoli da 13 milioni di abitanti,
linattesa e peggiore nevicata degli
ultimi 45 anni, che ha anche provocato undici morti e oltre 1.200 feriti.
Voglio lavorare per fare di Tokyo
la prima citt al mondo in settori
come il welfare, la prevenzione dei
disastri, gli affari e leducazione e
ch le Olimpiadi del 2020 siano le
migliori della storia ha detto
Masuzoe nel suo primo commento
in diretta televisiva.
Con lappoggio del nuovo governatore della capitale, il Governo di
Abe dovrebbe approvare a breve le
nuove linee politiche nazionali sullenergia, con il nucleare tra i pilastri
irrinunciabili. Il primo ministro lo
ha sempre detto chiaramente: promettere che il Giappone possa azzerare i suoi reattori (sono 50 e tutti
fermi) da irresponsabili.

centro di Bangui, poche ore dopo


aver denunciato londata di violenza
ai danni dei musulmani. Ndjaraoua,
rappresentante politico della regione
sudorientale di Haute Kotto, per lo
pi abitata da cittadini di confessione musulmana, stava tornando al
suo domicilio, nella quarta circoscrizione della capitale, quando rima-

Le forze kenyane
si ritirano
da Chisimaio
MO GADISCIO,
10.
Proprio
mentre si va ridefinendo limpegno delle truppe kenyane in
Somalia, si prospettano nuove
iniziative internazionali per
garantire formazione allesercito e alla polizia somali. Un
possibile impegno in questo
senso sta valutando, per esempio, la Germania, come ha
confermato ieri il ministero
della Difesa tedesco dopo anticipazioni di stampa.
Hanno intanto cominciato a
smobilitare da Chisimaio, seconda citt e secondo porto
della Somalia, le truppe kenyane che un anno e mezzo fa
avevano avuto un ruolo determinante nella vincente offensiva dellAmisom, la missione
dellUnione africana, contro
milizie ribelli islamiche somale
di al Shabaab, costrette al ritiro dopo aver per anni controllato la citt. Ai contingenti kenyani
stanno
subentrando
quelli della Sierra Leone e del
Burundi
A giudizio concorde degli
osservatori e della stampa locale, il ritiro dei kenyani da
Chisimaio risponde alle pressioni del governo di Mogadiscio secondo il quale la loro
presenza di ostacolo all ripristino dellautorit somala sulla
citt. Nei mesi scorsi, tra laltro, il Governo era stato accusato di aver determinato gli
esiti di conflitti tra fazioni somale rivali.

sto vittima di sicari a bordo di due


motociclette.
Sempre ieri stata saccheggiata
labitazione dellex ministro della
Giustizia Arsne Sen e un magistrato stato ferito. La stampa locale ha riferito in particolare del linciaggio di un uomo nei pressi del
mercato centrale, delluccisione di
una donna cristiana, ma anche di
decine di abitazioni, negozi ed edifici saccheggiati e incendiati, soprattutto nella quinta circoscrizione.
Catherine Samba-Panza, nominata il mese scorso dal Cnt presidente
di transizione, ha compiuto ieri la
sua prima missione allestero, a
Brazzaville, la capitale della Repubblica del Congo, Paese mediatore
nella crisi centroafricana. SambaPanza ha dichiarato di contare molto sul sostegno internazionale per risolvere una situazione difficile sul
piano della sicurezza e critica sul
piano umanitario. In merito, fonti
dellOnu hanno paventato lulteriore
aggravamento delle condizioni degli
sfollati con il prossimo inizio della
stagione delle piogge. Il presidente

congolese Denis Sassou Nguesso ha


ribadito il proprio appoggio politico, militare e finanziario alla sua
omologa centroafricana. Nel contempo cominciata la visita in Africa centrale del ministro della Difesa
francese Jean-Yves Le Drian, atteso
nei prossimi giorni a Bangui dopo
tappe in Ciad e nella Repubblica
del Congo.
Sempre
nel
fine
settimana
Hyacinthe Wodob, ex ministro ed
ex magistrato, stata nominata
nuovo sindaco di Bangui, carica nella quale subentrata alla stessa
Samba-Panza.

IL CAIRO, 10. Almeno 16 militanti


islamici sono stati uccisi sabato in
una serie di raid aerei dei militari
egiziani nella penisola del Sinai.
Lo ha annunciato il portavoce delle forze armate, il colonnello
Ahmed Mohammed Ali, spiegando
che i raid hanno preso di mira i
nascondigli di terroristi estremamente pericolosi, in particolare
nella citt frontaliera di Sheikh
Zuweyid. Il portavoce ha descritto
gli obiettivi del raid come terroristi affiliati ai Fratelli musulmani.
Nel frattempo, Hamdin Sabbahi,
personalit di rilievo della sinistra
egiziana, ha annunciato ieri che si
candider alle prossime elezioni
presidenziali previste per questanno ma per le quali non ancora
stata fissata una data. Sabbahi era
stato candidato anche alle presidenziali del giugno 2012 vinte
dallislamico Mohammed Mursi,
arrivando terzo al primo turno.

Si cerca una mediazione


con i minatori sudafricani in sciopero

Riprendono
i colloqui
per il Sud Sudan
ADDIS ABEBA, 10. Due settimane dopo la firma di un cessate il fuoco
che in Sud Sudan stato tuttaltro
che rispettato, riprendono oggi ad
Addis Abeba i negoziati per fermare
il conflitto divampato a met dicembre tra i reparti dellesercito fedeli al
governo del presidente Salva Kiir
Mayardit e quelli che fanno riferimento allex vice presidente Rijrk
Machar. I negoziati sono promossi
dallAutorit intergovernativa per lo
sviluppo (Igad), un organismo che
raccoglie sei Stati africani. Nonostante la persistenza di scontri armati e il progressivo aggravamento della situazione umanitaria, fonti dellIgad si sono dette ottimiste sulla
possibilit di arrivare a un accordo
politico tra le parti e dare una soluzione negoziata al conflitto.

Minatori nei pressi di Johannesburg (Afp)

CITT DEL CAPO, 10. Le tre principali multinazionali concessionarie


dei diritti di sfruttamento delle miniere doro e di platino in Sud Africa Anglo American Platinum
(Amplats), Impala Platinum (Implats) e Lonmin cercano una mediazione con i minatori in sciopero
aderenti allAssociation of Mineworkers and Construction Union
(Amcu), il sindacato emergente del
settore. Dopo aver rotto le trattative
la settimana scorsa, Amplats,
Implats e Lonmin hanno avanzato

una richiesta in questo senso alla


Commissione di conciliazione, mediazione e arbitraggio (Ccma).
LAmcu, per, considera la Ccma
espressione delle multinazionali e
chiede una mediazione indipendente. La tensione sempre pi crescente sta di nuovo degenerando in violenza. Durante il fine settimana un
minatore della Amplats in sciopero
stato ucciso in scontri con la polizia, che il presidente sudafricano,
Jacob Zuma, ha accusato di avere
il grilletto facile.

LOSSERVATORE ROMANO

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luned-marted 10-11 febbraio 2014

Capovilla ricorda quando Roncalli fu scelto come cardinale

Ledizione delle opere di Giuseppe Parini

In quella lista
Venezia non cera

E lanatroccolo divent un cigno

di ALBERTO MANZONI
Papa Giovanni stato nominato
Patriarca di Venezia, prima in segreto, ma prima ancora che morisse
quello a cui doveva succedere.
Latmosfera nella sala civica di Sotto il Monte Giovanni XXIII di
quelle che si stampano nella mente
e nella memoria di chi
presente: le centinaia di
persone silenziose e attente, le vetrate che mostrano il pomeriggio piovoso
di sabato 8 febbraio ma
potremmo essere fuori dal
tempo la voce dellarcivescovo Loris Francesco
Capovilla che si muove
sicura, a dispetto dei suoi
novantanove anni, fra nomi di persone e di luoghi,
date, ore, circostanze.
Il 10 novembre 1952
monsignor Giovanni Battista Montini, sostituto
della Segreteria di Stato,
comunica ad Angelo Giuseppe Roncalli, Nunzio a
Parigi: Forse Lei non sa
che il Patriarca di Venezia
Agostini gravemente
malato e si prevede una
fine non lontana. Il Santo Padre ha
chiesto se Lei sarebbe disposto ad
accoglierne la successione. In questo veda un gesto di particolare attenzione di Sua Santit verso la
Sua persona. Lui riceve la lettera
il 14, la legge e scrive: Eccellenza,
ho letto, mi sono recato in cappella,
ho pregato, ho detto: nella mia vita
ho preso come mio motto Oboedientia et pax; se il Papa ha pensato
questo, disponga di me, io sono
pronto a tutto.
La Storia si fa voce nelle parole
di Capovilla e, come da una fonte

cipata il giorno stesso sul foglio vaticano ma prima ricorda monsignor Vincenzo Savio, bergamasco
di Osio Sotto e vescovo di BellunoFeltre, morto nel 2004, che soleva
dire: La misericordia di Dio non
esclude nessuno, frase che, riprendendo le parole del Papa, anche il

Larcivescovo Loris Francesco Capovilla

di MARCO BECK
i molti esponenti della
letteratura italiana vissuti tra il XVII e il
XVIII
secolo,
non
ascrivibili alllite dei
sommi ma comunque pervenuti a
esiti ragguardevoli, conserviamo
purtroppo unimmagine sbiadita e
riduttiva. il medaglione rimasto
impresso nella nostra memoria dai
lontani anni degli studi. Un medaglione comprendente appena una
manciata di brani antologici e
qualche sfuocato tratto biografico.
Nel caso di Giuseppe Parini,
brianzolo di nascita (Bosisio, 1729),
milanese di adozione e di morte
(1799), il clich si fonda su quanto
si in noi sedimentato a partire da
scarni segmenti del suo capolavoro
incompiuto, Il Giorno, e dallode
La caduta (1786), vivace autoritratto psicofisico.
Ecco perci che, le rare volte in
cui torniamo a evocare la sua figura, ci viene incontro un uomo
det carco, dal gi canuto capo e dal debil fianco, il cui
dubitante pi lo espone al rischio di capitomboli su strade infangate e scivolose.
Ma ecco la perfetta sintesi di
Dante Isella: Per Parini la bellezza della poesia, nella sublime serenit delle sue forme, lespressione
eternatrice dei massimi valori della
civilt. appunto questa la facies
con la quale Parini stato tramandato ai posteri per merito delle
amorose cure editoriali di un suo
discepolo, Francesco Reina: la fisionomia di un poeta civile capace
sia di unghiate satiriche sia di accensioni lirico-elegiache; di un fustigatore delloziosa dissolutezza in
cui si crogiolava gran parte
dellaristocrazia milanese di met
Settecento, ma anche di un cantore
del regime di vita sano e frugale
osservato dalla popolazione del
contado. Reina ci parla di un cultore della classicit greco-latina rivitalizzata in un italiano di tradizione umanistica; di un ex allievo
dei barnabiti fedele al sacerdozio
abbracciato nel 1754 pi per convenienza che per profondit di vocazione, ma sempre onorato anche
nel ruolo di precettore.
Prima di questo Parini consacrato come italo cigno, matre-penser del Settecento ambrosiano,
precursore di Foscolo e Manzoni,
pietra miliare nella storia della letteratura italiana finalmente liberatasi dalla sterile leziosit dellArcadia, per esistito anche un altro
Parini. Un poeta e prosatore no-

titolo di apertura dellO sservatore


dell8 febbraio.
A salutare Capovilla sono giunti
amici di lunga data o pi recenti,
come il priore di Bose Enzo Bianchi. Ci sono famiglie del paese con
i bambini, e insieme autorit civili e
religiose: il vescovo di Bergamo,
Francesco Beschi; il vescovo ausiliare e vicario generale dellarcidiocesi
di Milano, Mario Delpini; il parroco, don Claudio Dolcini; il direttore della Fondazione Giovanni XXIII,
don Ezio Bolis; giornalisti e fotografi.
Il curatore sottolinea, fra altri nel voluRipescando nella memoria
me, laspetto dellamicizia: un tema che rilarcivescovo rivela
corre nelle parole dette
un dettaglio sul foglio scritto da Pio XII
in sala e che si legge
sui volti dei presenti.
per il concistoro del 1953
Argomento costante ,
naturalmente, il legaesce sempre nuova acqua, dal rac- me tra Roncalli e il suo segretario:
conto dellarcivescovo emergono Capovilla era gi quello che adesfatti inediti, nuovi particolari, detta- so ma lincontro con lui gli diede
gli che riportano indietro nel tempo qualcosa di pi, gli insegn a esse decine di anni fa non leggendo re pi buono, a perdonare sempre
parole scritte ma ascoltando la nar- di pi. Troviamo il Capovilla
razione di chi fu presente, protago- pronto ad ascoltare le persone, che
nista. E lo stesso don Loris come invita a usare pazienza e a perdonaqui affettuosamente chiamato re; egli era giovanneo prima ancoin questo senso storia, con la sua ra di conoscere Papa Giovanni.
capacit di portarci con lui a quei
Tutti in qualche modo fanno un
tempi: Il 29 avviene allimprovviso riferimento al Vaticano II. il prila nomina dei nuovi cardinali, nel mo tema a essere messo in luce, al
secondo e ultimo concistoro di Pio momento della preghiera scelta per
A Palazzo Giustiniani
XII, in cui c scritto anche il nome
incominciare lincontro e letta dal
di Roncalli. E lui pensa: se mi fa vescovo Beschi: quellAdsumus
cardinale vuol dire che avr pensato preghiera allo Spirito Santo del sealtrimenti. Vi dir una piccola cosa sto Sinodo di Toledo del 638 che
che non conosciuta ancora dalla Giovanni XXIII lesse l11 ottobre
storia, ma il Capovilla ha visto il 1962 in San Pietro, allaltare della
foglio di carta scritto dal Papa Pio Confessione, e che poi i padri conXII, molto tormentata, la lista dei
ciliari avrebbero recitato allinizio di
cardinali che intendeva creare, ma ogni adunanza.
Interverr anche larcivescovo
Venezia, Genova e Bologna non
Usciamo con commozione, coPietro Parolin, segretario di Stato,
cerano. Io non so cos accaduto me dice lo stesso Capovilla. Il quaal convegno intitolato A
dopo. E qui il racconto in presa le ha sempre parlato con voce fertrentanni dal nuovo Concordato.
diretta cede il passo per poco alla ma, che per si incrinata in due
1984-2014 che si svolger il 12
storia dei secoli precedenti, ai con- occasioni: quando ha sottolineato
febbraio a Roma al Senato della
sigli di san Bernardo a Papa Euge- di essersi sempre ispirato al beato
Repubblica Italiana nella sede di
nio III, per dire che anche Pio XII cardinale Andrea Carlo Ferrari, arPalazzo Giustiniani. La relazione
sentiva il bisogno della internazio- civescovo di Milano; e quando ha
nalizzazione del centro direttivo ricordato che il patriarca Carlo
dapertura (Trentanni di
della Chiesa da Roma nel mondo Agostini che sarebbe morto prioperativit della legge n.
intero.
222/1985) sar tenuta dal
ma di ricevere la porpora lo incaLa testimonianza del prossimo ric di redigere il telegramma per il
segretario generale della
cardinale Capovilla avviene in occa- Papa: Santo Padre, voi mi chiamaConferenza episcopale italiana,
sione della presentazione del libro te al cardinalato e Dio mi chiama al
il vescovo Nunzio Galantino.
Predicate il Vangelo ad ogni creatura, premio eterno, lo confido tanto.
Lincontro organizzato
raccolta di Commenti al Vangelo che Cos scrisse don Loris.
dalla Fondazione Socialismo.
don Loris tenne per Radio Rai di
Venezia fra il 1945 e il 1946. Il libro
(Bergamo, Corponove, 2014, pagine
368, euro 15) curato da Ivan Bastoni con la prefazione del cardinale Angelo Comastri. Lincontro si
risolve in un momento importante e
al tempo stesso familiare, possiamo
dire nello spirito e nello stile di Papa Giovanni e di Papa Francesco.
Marted 11 febbraio a Roma, nella Biblioteca di storia moderna e contemIl sindaco, Eugenio Bolognini,
poranea a Palazzo Mattei di Giove, saranno presentati i volumi Morte e
esprime con accenti commossi la
elezione del Papa. Norme, riti e conflitti. Il Medioevo di Agostino Paravicini
gioia della comunit locale per la
Bagliani (Roma, Viella, 2013, pagine XIV+338, euro 25) e LEt moderna di
nomina a cardinale dellillustre citMaria Antonietta Visceglia (Roma, Viella, 2013, pagine XVII+590, euro
tadino ordinario ma soprattutto
41,65); intervengono Sandro Carocci, Gigliola Fragnito, Vincenzo Lavenia
onorario. Il prorettore dellunivere Giovanni Maria Vian. La collana La corte dei Papi si arricchisce cos
sit di Bergamo, Remo Morzenti
di altri due titoli: nel volume dedicato al medioevo viene ricostruita lintePellegrini, ricorda il primo rettore
ra storia dellelezione e della morte dei Papi, dai secoli iniziali fino alla
Vittore Branca conosciuto da Ronmet del Quattrocento. Il lettore scoprir che elementi oggi molto noti
calli e Capovilla a Venezia. Il vicecome lannuncio del Papa appena eletto e la stessa clausura dei cardinali
direttore dellOsservatore Romano,
prima dellelezione arrivano relativamente tardi: ad esempio il conclave
Carlo Di Cicco, tiene la relazione
non esisteva prima del 1274.
ufficiale di cui una sintesi anti-

Convegno
sul nuovo
Concordato

Come si eleggeva
e come si elegge un Papa

lanx, un piatto ricco di antipasti correnti europee quantunque meno


misti, quello che il brianzolo tra- progressisti rispetto allAccademia
piantato a Milano snocciola in una dei Pugni, vero centro propulsore
lista di generi paragonabile a un dellilluminismo lombardo per immen gastronomico: componi- pulso dei fratelli Verri e di Cesare
menti e Sacri e Morali e Amorosi e Beccaria, collaboratori della rivista
Pastorali e Pescatorj e Piacevoli e Il Caff, Parini attravers una
Satirici e di molte altre
guise, i quali ove di poco
Labate difese con forza luso
valor fossero, colla loro variet almeno sarannovi di
di una lingua semplice e naturale
noja minore. La captatio
Laicamente intesa come strumento
benevolentiae punta insomma sul rassicurante varietas
razionale di comunicazione
delectat.
Ma perch, oltre a velare
la propria identit dietro lo pseu- fase di acceso impegno teoricodonimo, Parini arriva a costruire ideologico intorno alla funzione e
un falso circa leditore e la localit allestetica della letteratura, di cui
di stampa? Autentica sul fronte- d conto il succitato volume degli
spizio solo la data, 1752. invece Scritti polemici. Nel 1756 attacc il
inventato di sana pianta il fanto- servita Alessandro Bandiera, palamatico tipografo Giacomo Tom- dino di una ipertoscanizzazione
della prosa letteraria: Parini conson, con sede a Londra.
Indagini recenti hanno appurato trappose una lingua semplice e nache a stampare il picciol libretto turale, laicamente intesa come strufu la Tipografia Fratelli Agnelli in mento razionale di comunicazione.
Una seconda polemica, ricostruiLugano, e i filologi attribuiscono
questo depistaggio allintenzione di ta dai curatori, vide Parini in lizza
preservare lincognito dinanzi a nel 1760 contro un altro assertore
fattori di rischio quali il tono un del primato del fiorentino, il barpo ribelle e poco costumato di al- nabita Onofrio Branda. Questa
cune poesie, la giovane et, lordi- volta era in gioco il valore del dianazione sacerdotale ancora in corso letto milanese: Parini lo difese a
al momento della pubblicazione e spada tratta come espressione
la mancanza di protezioni rilevan- dellthos di un intero popolo.
Con apprezzabile regolarit,
ti (Anna Bellio).
Una nota piuttosto insistita di limpresa delledizione nazionale
questi iuvenilia , in- procede intanto verso nuovi trafatti, la satira tagliente guardi. da poco approdato alla
e talora sboccata, ai stampa il terzo volume, comprendanni di letterati tron- dente sessantasei Lettere e curato
da Corrado Viola (Pisa-Roma, Fafi e pedanti, secondo
brizio Serra Editore, 2013, pagine
lo stile burlesco fog- 256, euro 52). Il ventaglio epistolagiato da Francesco re di Parini, esteso dal 1752 al 1798,
Berni (1497-1535). Non si dirama in molteplici direzioni.
mancano peraltro, a La duttilit della scrittura, prerogacompensazione di si- tiva anche del prosatore, accompamili licenze poetiche, gna le vicende di unintensa vita
Gaetano Monti, Monumento a Parini
sonetti influenzati da celibataria. Una vita che si spense
(Milano, Palazzo di Brera, particolare)
archetipi classici (Ca- nella discrezione e nel silenzio.
E che sub unoffesa postuma,
tullo, Orazio, Gioveper un totale di 94 testi. Esponen- nale) e altri che, riprendendo insolita per un personaggio di tale
dosi al vaglio di giudiziosi Uomi- spunti dai salmi o dai vangeli, ri- statura: la dispersione (deprecata
ni, lesordiente dichiara di non flettono una religiosit ora sapien- da Foscolo nei Sepolcri) delle sue
ossa, come conseguenza dellincuaver ceduto a un vano disio di lo- ziale ora spiritualistica, sino a sfioria che regnava nel cimitero della
de. Piuttosto, attende indicazioni rare il registro del sublime.
Mojazza, poi soppresso. Da oltre
su quali colori della sua policroma
Accolto ben presto nellAccade- due secoli, labate Parini non ha
tavolozza riscuotano i maggiori mia dei Trasformati, classicisti per- pi una tomba sulla quale i milaconsensi. E in effetti una satura meabili agli influssi delle nuove nesi possano chinarsi a pregare.

to, finora, ai soli specialisti. Uno


scrittore bifronte, da un lato rimatore dallaltro polemista.
A recuperare questa duplice dimensione giovanile provvedono i
primi due prodotti delledizione
nazionale delle Opere di Giuseppe
Parini, diretta da Giorgio Baroni
sotto legida del Ministero per i
Beni Culturali. Pubblicati entrambi
dalleditore Fabrizio Serra (PisaRoma), sono apparsi Alcune poesie
di Ripano Eupilino (a cura di Maria Cristina Albonico, 2011) e Prose.
Scritti polemici. 1756-1760 (a cura
di Silvia Morgana e Paolo Bartesaghi, 2012).
Solo alcune poesie annuncia il
titolo della raccolta con cui esord,
ventitreenne, il provinciale nascosto dietro lo pseudonimo di stampo arcadico (Ripano lanagramma di Parino, cognome inscritto
nellatto battesimale; Eupilino si riconnette a Eupili, toponimo greco
del lago di Pusiano che lambisce
Bosisio). In realt, i testi sono alquanto numerosi: 86 sonetti pi un
sonettino di ottonari, tre capitoli,
una pstola, tre egloghe pescatorie,

Nel musical Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo

Shakespeare agostiniano
di MARCO TIBALDI
Romeo e Giulietta ama e cambia
il mondo il titolo del musical
prodotto da David Zard in tour
in numerose citt italiane dopo
un pluriennale successo internazionale. Lopera musicale del
compositore Grard Presgurvic
ha i testi dello scrittore Vincenzo Incenzo, la regia di Giuliano
Peparini e la supervisione dello
stesso Zard. Il musical di par-

ticolare interesse per molti motivi, innanzitutto per aver riproposto il confronto con lintramontabile opera del genio shakespeariano, riletto non con
preoccupazione filologica, ma
con alcuni felici adattamenti alla
sensibilit contemporanea. Appare oggi in crisi il sogno di
chi, come Romeo e Giulietta,
intende coronare immediatamente il proprio amore davanti
allaltare? Su questo invece opportunamente si chiude la prima parte del musical, con una
coreografia che esalta, senza banalizzarlo, il matrimonio dei
due giovani sposi.

qui anche che viene spiegato il sottotitolo dellopera di sapore agostiniano: ama e cambia
il mondo. Lamore di cui si parla non infatti una generica filantropia, ma la relazione tra i
due giovani sposi. in questo
piccolo seme, apparentemente
feriale e privato, che sta invece
il segreto che pu cambiare la
tanto martoriata societ di ieri
come di oggi. Non dimentichiamo lo sfondo, sempre perenne
anche se con volti
mutevoli,
dellodio
familiare che incornicia e rabbuia la vicenda dei due amanti. Lodio, rappresentato in un balletto
del secondo atto, come una sorta di catena che riduce gli uomini a feroci animali
sembra sempre prevalere: muoiono gli
amici delle opposte
fazioni e, alla fine,
anche i due protagonisti, vittime di stratagemmi
inefficaci,
devono soccombere.
Il loro amore sembra
insufficiente a combattere lo strapotere dellodio e
della morte. Davanti a essi, si
infrange anche la granitica fede
di fra Lorenzo, descritto non
pi con i termini del testo originario, in cui la morte dei due
veniva presentata dal Principe
di Verona come un giusta punizione del cielo per lodio tra le
famiglie, ma con espressioni e
temi tratte dai tanti Giobbe
contemporanei, dallIvan de I
fratelli Karamazov al Camus de
La peste o addirittura al Wiesel
de La notte.
Il dar voce alle inquietudini
delluomo di fronte al dolore innocente si miscela alla superfi-

cialit, talvolta banale, anchessa


rappresentata forse con qualche
insistenza di troppo, con cui
gran parte del mondo giovanile
di sempre vive la propria stagione. Eppure, andando al di l
della lettera shakespeariana, nel
finale, sembra aprirsi uno spiraglio. Contro ogni apparenza,
lamore non muore sembra dire
limmagine dei due che compaiono nellultima scena: luno
di fronte allaltra, come nellicona genesiaca, restituiti finalmente per sempre alla vita che non
muore, di cui il loro, come tutti
i matrimoni, vuol essere unanticipazione e un segno mirabile.
Nella stessa linea, viene resa
la riconciliazione tra le due famiglie, presentate nel finale,
spogliate degli abiti della rivalit, e rivestite tutte di bianco, il
colore della risurrezione, il colore della veste candida del battesimo, qui simbolicamente generato dal lavacro di sangue del
sacrificio involontario ma reale
dei due amanti. Non sappiamo
quanto volute, ma presenti, queste simbologie potenti rendono
particolarmente adatto al dialogo con le nuove generazioni
questo tipo di realizzazioni artistiche, in linea con quella ricerca di nuove vie di cui ha parlato
recentemente anche Papa Francesco nella Evangelii gaudium
(n. 167): Bisogna avere il coraggio di trovare i nuovi segni, i
nuovi simboli, una nuova carne
per la trasmissione della Parola,
le diverse forme di bellezza che
si manifestano in vari ambiti
culturali, e comprese quelle modalit non convenzionali di bellezza, che possono essere poco
significative per gli evangelizzatori, ma che sono diventate
particolarmente attraenti per gli
altri.

LOSSERVATORE ROMANO

luned-marted 10-11 febbraio 2014

pagina 5

La traiettoria di una vita

Solo Dio basta


di ANTONIO
CAIZARES LLOVERA

uellannuncio
di
Benedetto XVI, lo
scorso 11 febbraio,
ci ha sorpreso tutti.
Quanti interrogativi, quante supposizioni, quante
ipotesi, quante elucubrazioni.
Ma stato il gesto in cui culminava e si riassumeva il suo pontificato, nonch la traiettoria e la
logica della sua vita. Un pontificato e una vita che hanno sempre detto e affidato a noi uomini
il grande messaggio, la grande
verit, la grande luce di cui tutti
abbiamo bisogno, di cui il mondo ha bisogno: solo Dio.
Tutto insieme, allimprovviso,
e una volta per tutte, con quel
gesto, con quellannuncio, ci ha
detto e continua a dirci con la
sua vita nascosta con Cristo in
Dio, in un silenzio simile a quello di Nazaret o a quello della
croce, in una clausura
dedita alla preghiera e alla contemplazione, a Dio
e solo Dio, in kenosi o
spogliazione, imitando, o
piuttosto nutrendo, gli
Pubblichiamo un articolo scritto su
stessi sentimenti di Ges,
La Razn del 9 febbraio
come dice san Paolo ai
dal cardinale prefetto
Filippesi che Dio esidella Congregazione per il culto
ste, che Dio , che Dio
divino e la disciplina dei sacramenti.
amore, che Dio il centro di tutto, che ama gli
uomini con passione autentica (lo vediamo e lo tocchia- suoi modi furono squisiti, famimo con mano nella passione di liari, semplici, gentili, delicati,
suo Figlio), che non li abbando- cordialissimi, come lo erano verna, che suscita e genera una fi- so tutti. La questione per cui mi
ducia che trascende i calcoli e le aveva convocato fu sbrigata sustrategie umane, che guida e bito, e allora pass alla mia reconduce la storia, regge la Chie- cente nomina a vescovo di vila.
sa, se ne prende cura, lalimenta,
In quellincontro, come un palorienta, e noi siamo nelle sue dre o come un fratello maggiore,
mani, e che mani di amore e di mi parl pi o meno in questi
misericordia, di Padre vero.
termini: Il Santo Padre lha noIl gesto della rinuncia di Be- minata vescovo di vila, famosa
nedetto, da molti forse ancora per le sue mura, certo, ma imnon assimilato o visto parzial- portante soprattutto per santa
mente, con sguardo solamente Teresa di Ges e san Giovanni
umano, o con gli occhi calcola- della Croce, e lei sa che cosa ci
tori, politici o interessati con cui indicano questi santi: Solo Dio,
si vede quasi tutto oggi, quel ge- solo Dio basta. questo il punsto per me stato la sua encicli- to centrale del ministero episcoca migliore, il suo libro migliore, pale: Dio al di sopra di tutto, viil suo discorso migliore, perch vere e agire in comunione con la
con esso ci ha detto e scritto, fatvolont di Dio, essere testimoni
to carne della sua carne, il testo
di Dio, adorare Dio, annunciate
di ci che pi importante e
in ogni momento Dio, aiutare a
fondamentale per gli uomini:
conoscere e ad amare Dio; Dio
Dio. Nel suo libro Ges di Nazaret Benedetto XVI, affrontando il sempre e al di sopra di tutto.
tema delle tentazioni di Ges, si Dovrebbe essere ci la meta e
domanda: Che cosa ci ha por- lorizzonte del suo ministero epitato Ges veramente?; la sua ri- scopale, di ogni vescovo, e della
sposta molto semplice, ma in Chiesa. E questo, con la sua luessa c tutto ed contenuto tut- ce e con laiuto di Dio, e il sostegno dei santi di vila, mi ha
to: Ha portato Dio.
Anche Benedetto XVI ci ha guidato nei quasi ventidue anni
portato Dio, ha confidato in Lui di episcopato. Ed proprio quee ci ha affidato a Lui. E non ha sto che abbiamo potuto imparasbagliato. Prova ne Papa Fran- re, e che continuiamo a imparacesco, che gli succeduto: colui re, da Benedetto XVI.
Grazie davvero e di tutto cuoche Dio stesso ha scelto dopo di
lui per guidare la Chiesa lungo re, caro Benedetto XVI. ci di
cammini di continuit e non di cui tutti noi abbiamo bisogno,
rottura, lungo vie di speranza ed il futuro; cos seguiremo un
basti vedere la speranza che cammino sicuro, certo, luminoso,
Francesco sta suscitando e cos formeremo tutti insieme
lungo sentieri di misericordia e ununica fraternit verso quella
di carit che stiamo vedendo e nuova terra dove regnano la giutoccando con mano in France- stizia e lamore.

La Razn

L11 febbraio 2013 nei media internazionali

Un anno dopo
uned 11 febbraio
La storia in meno di tre righe:
2013: tutto invece lesordio di Carlo Marroni
compiuto. So- su Il Sole 24 Ore del 9 febbraio.
no queste le pri- Allarticolo (canone) 332, comma
me righe del 2, del codice di diritto canonico, dolungo racconto che Gian Guido ve si prevede che nel caso che il
Vecchi, vaticanista del Corriere del- Romano Pontefice rinunci al suo ufla Sera, ha dedicato domenica ficio si richiede per la validit che la
scorsa allanniversario sul quotidiano rinuncia sia fatta liberamente e che
milanese. Il Pontefice, alle 10.55, venga debitamente manifestata, non
lascia lappartamento, scende in si richiede invece che qualcuno la
ascensore alla seconda loggia ed en- accetti. Tre righe che hanno pertra nel salone, il passo breve e un messo alla Chiesa di cambiare il corpo malcerto, laria patita ma lo so della sua storia.
sguardo determinato. Alle 11.41 i cardinali impallidiscono. Cinque minuti
pi tardi, alle 11.46,
il lancio Ansa della
vaticanista Giovanna Chirri informa il
mondo delle dimissioni. Iterum atque iterum, sillaba
Benedetto XVI.
Ratzinger spiega di aver preso la
sua decisione dopo
avere esaminato ripetutamente la propria coscienza, ancora e ancora, davanti a Dio. Nella
scelta del Pontefice
bisogna distinguere
la lunga maturazione della decisione,
la scelta della data
e il momento in cui
La prima pagina dellOsservatore Romano dell11-12 febbraio 2013
la comunica alle
e, in alto, Benedetto XVI che lascia
persone pi vicila Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico
ne.
Ratzinger, proseDopo aver commentato che le
gue Vecchi, ci pensava da tempo.
Con acribia da studioso, ha da dimissioni di Ratzinger, per quanto
tempo calcolato e programmato passate al setaccio, restano uno dei
ogni mossa. Nel libro Luce del misteri della storia della Chiesa, anmondo (2010), aveva prospettato che se lo stesso Papa teologo ha fatlipotesi: Quando un Papa giunge to di tutto per renderle chiare al
alla chiara consapevolezza di non mondo, Marroni conclude: Nelle
essere pi in grado fisicamente, dimissioni del Papa tedesco, il teolomentalmente e spiritualmente di go conciliare messo a guardia
svolgere lincarico affidatogli, allora dellortodossia wojtyliana e fatto saha il diritto e in alcune circostanze lire sulla cattedra di Pietro alla soanche il dovere di dimettersi. Ma glia degli ottantanni, c forse tutta
allora si era nel pieno dello scandalo la grandezza di Joseph Ratzinger,
pedofilia nel clero, che Benedetto che con questo gesto ha indicato alla sua Chiesa una nuova strada.
XVI ha combattuto come nessuno
E se Franca Giansoldati su Il
prima di lui, e cos aveva aggiunto:
Proprio in un tempo come questo Messaggero del 10 febbraio parla
si deve tenere duro e sopportare. E di una decisione meditata, un atto
ci fa anche nella primavera del di governo rivoluzionario di una lucidit
impressionante,
Rubn
2012. Scoppia lo scandalo Vatileaks,
Gmez del Barrio su La Razn
viene arrestato e processato il magdell8 febbraio ha scelto di ricordare
giordomo corvo Paolo Gabriele
lo choc della rinuncia attraverso gli
che gli rubava documenti riservati
occhi del fratello Georg, raccontandallo studio. Non il momento, so- done i momenti di gioia e di preocno mesi difficili di veleni e lotte di cupazione condivisa.
potere in Curia, Ratzinger ha gi
Marco Ansaldo su la Repubblideciso ma non intende dare la sen- ca del 7 febbraio dedica invece il
sazione di fuggire. Lo disse il 24 suo pezzo alla giornata tipo di
aprile 2005, nella messa di inizio del Ratzinger oggi. Il Papa emerito,
pontificato: Pregate per me, perch come aveva promesso, vive nascoio non fugga, per paura, davanti ai sto al mondo, e tuttavia non nascolupi. Cos aspetta che il processo si sto alla Chiesa. Spesso riceve visite:
concluda, aspetta che la commissio- cardinali, vescovi, sacerdoti di antica
ne cardinalizia che ha nominato per conoscenza, amici intellettuali, semindagare sugli scontri nella Curia pre con discrezione e riservatezza.
consegni a lui e solo a lui la relazio- E prosegue: Un anno fa, erano in
ne segreta che indica manovre e re- molti a temere che linedita presenza
sponsabilit. A dicembre ha tutti gli di due Papi in Vaticano potesse riveelementi per agire e fare pulizia, sa larsi quanto meno problematica. Coche urgente ma sente di non aver- s non stato. Nellex convento di
ne pi la forza. Affider il dossier al quattro piani (interrato compreso), e
dotato di ascensore, Benedetto si
successore.

guarda bene dallintervenire nella


gestione della Chiesa. Francesco lo
ha cercato pi volte. E, oltre a dimostrare rispetto e deferenza, guarda a lui come a una figura con cui
consigliarsi e scambiare pareri. E
conclude: Lultima sua foto, pubblicata il 17 gennaio sullO sservatore
Romano, lo mostra seduto assieme
al fratello mentre nei Giardini vaticani ascoltano una banda musicale.
Indosso, lormai solita giacchetta
bianca, ma in testa un basco, candido anchesso.
Molti commenti si soffermano
proprio sulla preoccupazione dellanno scorso, quando in tanti si domandavano come sarebbe stata linedita convivenza tra i due Papi. Certo resta oggi in qualcuno la superficiale tentazione stigmatizzata anche da Eusebio Val su La Vanguardia del 10 febbraio di descrivere
luno come un supereroe moderno e
laltro come il severo custode
dellortodossia, ma la preoccupazione della convivenza tra i due Papi
risultata del tutto infondata. Chiarissimo in proposito padre Federico
Lombardi che, ad Alessandro Gisotti di Radio Vaticana, ricorda proprio
il segno molto bello e incoraggiante della continuit del ministero petrino nel servizio della Chiesa. Se si
vivono i problemi in chiave di potere, allora chiaro che due persone
possono avere difficolt a convivere.
Ma se si vive tutto esclusivamente
come servizio, allora una persona
che ha compiuto il suo servizio
avanti a Dio e in piena coscienza
passa il testimone di questo servizio
a unaltra persona che con atteggiamento di servizio e di piena libert
di coscienza svolge questo compito,
allora il problema non si pone assolutamente! C una solidariet spirituale profonda fra i servitori di Dio

sco, guidata dalla luce della fede


e della verit, quella verit che si
realizza nella carit.
Ma Benedetto stato proprio
questo; come esempio ricordiamo le sue tre encicliche: Deus
caritas est, Caritas in veritate e
Spe salvi. E possiamo aggiungere
lenciclica quasi conclusa da Benedetto e ripresa poi da Francesco, in un bel gesto di umilt e
di saggezza, Lumen fidei.
Per concludere, riaffermando
tutto ci, posso raccontare un
aneddoto personale che conferma questa centralit di Dio in
Benedetto XVI, chiave di tutto e
per tutti. Era stata resa pubblica
da appena quattro giorni la mia
nomina a vescovo di vila quando mi recai a Roma per incontrare, in qualit di segretario della Commissione dottrinale spagnola, il cardinale Ratzinger,
prefetto della Congregazione per
la Dottrina della Fede. Non dimenticher mai quellincontro. I

che cercano il bene del popolo di


Dio nel servizio del Signore.
Del resto, lo stesso Papa emerito
ad averlo scritto, nella lettera del 24
gennaio scorso indirizzata ad Hans
Kng, come rivela lo stesso teologo
svizzero nel corso nellintervista rilasciata ad Andrea Tarquini e pubblicata su la Repubblica del 10 febbraio: Sono grato di poter essere
legato da una grande identit di vedute e da unamicizia di cuore a Papa Francesco. Oggi vedo come mio
unico e ultimo compito sostenere il
suo Pontificato nella preghiera.

Nelle dimissioni del Papa tedesco


c forse tutta la grandezza
di Joseph Ratzinger
Con il suo gesto ha indicato
alla Chiesa una nuova strada
Sul senso del compito del Papa
emerito si soffermato poi ancora
padre Lombardi. Alla domanda di
Gisotti su cosa gli stia dando ora
Ratzinger, il direttore della Sala
stampa della Santa Sede risponde
infatti: Ne sento molto la presenza
spirituale forte che accompagna, che
rasserena. Penso alle grandi figure
degli anziani della storia della Chiesa e della storia sacra; in particolare
a Simeone. E conclude: Questo
per me, e credo per la Chiesa, Benedetto XVI: il grande anziano, saggio,
diciamo pure: santo, che ci invita
con serenit perch anche bello,
quando lo si vede: d veramente
unimpressione di grande serenit
spirituale. Ha conservato il suo sorriso che ci era abituale, e che ci invita quindi ad andare avanti nel cammino, con fiducia e con speranza.

In unintervista dellarcivescovo Gnswein al Centro televisivo vaticano

Da Benedetto a Francesco
L11 febbraio dellanno scorso ricorda larcivescovo Georg Gnswein
in unintervista al Centro Televisivo Vaticano (Ctv) era una giornata
molto particolare. I sentimenti, dopo lannuncio della rinuncia di Papa
Benedetto erano tristezza ma anche gratitudine. chiaro che prendere

congedo sempre una cosa triste, una cosa che fa male, che dolorosa.
Daltra parte cera anche il sentimento della gratitudine per questi anni
che ho potuto vivere accanto a un grande Papa. Io lho saputo un po
prima, e certamente, quando il Papa me lha detto, me lha detto con
lordine di non dirlo a nessuno, e io non ho detto niente. Lo sapevo, per, nel momento in cui lha detto, mi ha scosso. Lultimo giorno del
Pontificato per me stato un giorno di un dolore abbastanza forte.
Nel corso dellintervista realizzata da Alessandro Di Bussolo la cui
prima parte si trova in rete sul sito del Ctv, mentre la versione integrale
sar pubblicata il 14 febbraio Gnswein ha quindi aggiunto: stato
un atto di grande coraggio, un atto anche rivoluzionario, che ha aperto
possibilit che nessuno poteva vedere in quel momento.
Lei ha gi detto gli fa quindi presente Di Bussolo che stato il
gesto di Benedetto a favorire anche il grande impatto emotivo di Francesco tra i fedeli. Credo fortemente in questo replica Gnswein
un aspetto che non si deve sottovalutare.
Noi stiamo tutti vedendo che limpatto di Papa Francesco sul mondo,
non soltanto sui fedeli nella Chiesa, ma sul mondo, un impatto enorme, e questo impatto stato anche favorito da parte di Papa Benedetto
nella rinuncia. Ha aperto una possibilit che finora non cera, e si vede
che Papa Francesco ha preso in mano questa situazione e ci rallegriamo
che oggi cos.
In occasione dei suoi trentanni, il Ctv ha anche realizzato un cofanetto di cinque dvd intitolato Da Benedetto a Francesco, che presenta le pi
importanti dirette che hanno segnato il cambio di Pontificato. Dall11
febbraio al 27 marzo, dalla rinuncia di Benedetto alla prima udienza di
Francesco: immagini senza commento di un pezzo cruciale della storia
della Chiesa. E del mondo.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

luned-marted 10-11 febbraio 2014

Il direttore della Caritas diocesana di Mostar-Duvno sulle manifestazioni di protesta nel Paese

Positivi i risultati di un inedito incontro ecumenico svoltosi in Alabama

La Bosnia ed Erzegovina
deve poter guardare avanti

Prima volta
per battisti e metodisti
di RICCARD O BURIGANA

La carcassa di unautomobile data alle fiamme durante lassalto alla sede di un partito politico a Mostar

da Mostar PAOLO GIOVANNELLI


Mostar una citt sospesa, quasi
ventanni dopo Dayton. Un luogo
congelato da una pace, imposta
dallOccidente, che ferm la guerra.
Ogni giorno a Mostar, come nel resto della Bosnia ed Erzegovina, c
chi si sforza di guardare avanti e c
chi sa guardare solo indietro. I pi
si lamentano: nelle strade e nelle
piazze, in televisione. Sono pensionati, lavoratori, donne col peso della famiglia, contadini bloccati dalle
mine nei campi.
Le manifestazioni di protesta sono allordine del giorno, la disoccupazione al 43 per cento, il lavoro
in nero dilaga, specie nelledilizia
abusiva: un giorno ad opera vale 12
euro, se si lavora. Adesso la rabbia
degli operai esplosa a Tuzla, per
propagarsi a Sarajevo (duecento
feriti), a Zenica e alla stessa Mostar.
La vita non riprende, mancano le
opportunit. Per tutti. Le privatizzazioni aumentano i prezzi dei servizi essenziali, la gente si sente
strozzata.
I politologi spiegano che la crisi
sociale causata da una profonda
crisi politica. Politica bloccata dagli odi fra vecchi nemici, trasformatisi negli anni in diffidenze paralizzanti, soprattutto a livello legislativo. Regole ignorate o palesemente
violate, corruzione, riciclaggio di denaro, habitat cittadini sporchi e abbandonati stanno spingendo i bosniaci allesasperazione.

Tornano, allora, gli antichi fantasmi. La Bosnia ed Erzegovina


una mini-Jugoslavia, paventano
alcuni, riferendosi alle diverse entit
statuali e lasciando intendere di intravedere, addirittura, la stessa brutta fine. Di vero c che la generazione che ha fatto la guerra non ne
rifar unaltra, ne sicuro Salih
Colakovic, direttore del centro culturale islamico mostarino. Oggi
Mostar vive soprattutto grazie agli
affitti pagati dagli studenti universitari: gli insegnanti e le famiglie li
spingono a farsi una vita allestero,
lontani da un mondo immobile,
senza progetto. Gi dieci anni fa, in
un documento unitario, presentato a
Sarajevo l11 ottobre 2005, le organizzazioni umanitarie religiose cattoliche, ortodosse, musulmane ed
ebraiche (Caritas, Merhamet, Dobrotvor, La Benevolencija) denunciavano una forma particolare di
povert, ossia lininterrotto processo di emigrazione dei giovani con
un alto grado di istruzione. Coloro
che dovrebbero essere portatori della rinascita sociale e dello sviluppo
economico del Paese, si leggeva,
sono costretti, al fine di assicurare
la propria esistenza, a mettere le
proprie capacit a disposizione
allestero. Bisognerebbe assicurare le
condizioni per la formazione di giovani esperti, sostenerli finanziariamente con la concessione di prestiti
e premi stimolanti e regolare a livello contrattuale il loro status lavorativo, che preveda un impegno duratu-

Per il cardinale arcivescovo di Vrhbosna

Laccordo di Dayton
non ha portato lavoro n democrazia
SARAJEVO, 10. Sono rivolte figlie
delle elezioni del 2012 e soprattutto degli accordi di Dayton che
hanno segnato la divisione del
Paese nellindifferenza della comunit internazionale: larcivescovo
di Vrhbosna, cardinale Vinko
Pulji, commenta cos al Sir le
proteste in Bosnia ed Erzegovina
dove migliaia di manifestanti dal 5
febbraio scendono in piazza contro
la disoccupazione, la corruzione e
linefficienza della classe politica
che ritarda le riforme nel Paese.
Lattuale Governo, spiega il porporato, non vuole ascoltare il popolo che ora sta protestando.
Tuttavia, si tratta di una reazione
scomposta, distruttiva, che non
porta a nessun risultato positivo.
Una distruzione che non ha nulla
a che vedere con la protesta democratica. Per questo ho esortato i
manifestanti alla calma.
Per larcivescovo di Vrhbosna
riferisce il Sir la via duscita a
questo stato di cose andare a
nuove elezioni anche con laiuto
della comunit internazionale.
Lattuale sistema politico, infatti,
non in grado di rispondere alle
richieste legittime del popolo che
non chiede altro di avere uno Stato in cui tutti i cittadini siano
uguali, in cui la giustizia, la sanit,
le scuole funzionino, in cui ci siano programmi di assistenza, di formazione e di lavoro. Nel novembre 1995 laccordo di Dayton pose
fine a tre anni e mezzo di guerra
in Bosnia ed Erzegovina ma non

ha contribuito a creare democrazia


e convivenza pacifica, conclude il
cardinale Pulji.
Nel Paese spiega il Sir che
allargomento ha dedicato uno
speciale il tasso di disoccupazione ufficiale sfiora il 30 per cento
ma quello giovanile sale al 60. Solo nel cantone di Tuzla vi sono
centomila disoccupati contro appena ottantamila occupati. La Bosnia
ed Erzegovina viene considerata il
fanalino di coda tra i Paesi della
ex Jugoslavia nel cammino di adesione allUnione europea a causa,
secondo molti analisti, dellindifferenza dei leader politici verso i
problemi della gente. Crisi sociale e crisi politica sono strettamente
legate al punto che c gi chi parla di primavera bosniaca, come
Zdravko Grebo, docente alluniversit di Sarajevo e attivista per i
diritti umani. Movimenti come
quello della rivoluzione dei beb
(bebolucija), nato lanno scorso per
denunciare lo stallo istituzionale
che impediva di tutelare i diritti
dei nuovi nati, sono presto scomparsi dalla scena pubblica e la
stessa cosa accaduta anche ad altri in anni precedenti. Ma questa
volta la rabbia sembra montare in
tutto il Paese anche se le violenze,
che pure hanno fatto rivivere le
scene drammatiche della guerra
che provoc centomila morti e due
milioni di profughi, non hanno
evidenziato, almeno fino a questo
momento, connotazioni o divisioni
etniche.

ro o temporaneo in Bosnia ed Erzegovina. Nulla di tutto questo, finora, stato fatto. Senza giovani
istruiti e il ritorno dei profughi
pregiati (ingegneri, architetti, medici, avvocati) il Paese spreca amaramente i suoi giorni.
Anche chi guarda avanti, chi si
impegna per il bene comune soffre
pesantemente questa situazione di
stallo. Il nostro Stato afferma il
direttore della Caritas diocesana di
Mostar-Duvno, don Ante Komadina non apprezza, come dovrebbe,
il lavoro che facciamo a Mostar e
nellErzegovina. Vediamo i politici
solo per le festivit e le elezioni.
Anche il lavoro della Caritas dipende dalle donazioni dallestero: La
Caritas tedesca, per ben quindici
anni, spiega il direttore, ha finanziato un progetto sulla cura degli
anziani a domicilio, terminato nel
dicembre scorso; liniziativa vedeva
coinvolte le Caritas bosniache di Sarajevo, di Banja Luka e la nostra. I
nostri governanti, in quindici anni,
non hanno mai pensato di organizzare un servizio analogo. Versante
disabilit, stessa musica. Abbiamo
convenzioni con i Comuni solo per
i reparti di lunga degenza, continua don Komadina, ma i nostri laboratori per bambini e adulti disabili, ben pi frequentati, si reggono
sulle donazioni del Governo austriaco e della Caritas diocesana di Linz.
Il laboratorio Betlemme di apljina non finanziato da nessuno: lo
teniamo aperto, a fatica.
Le Chiese cristiane collaborano
fra loro. La Chiesa ortodossa ha
unorganizzazione che si chiama
Dobrotvor, Il benefattore. Operiamo con la Chiesa ortodossa in
azioni caritative, aggiunge don
Komadina, soprattutto a vantaggio
degli anziani e dei disabili. Lavoriamo insieme agli ortodossi mantenendoci in stretto contatto con i loro parroci, per affrontare situazioni
personali o familiari. Per il sacerdote un altro problema stato quello di trovare i dentisti per i minori
disabili, cosa che gli riuscita grazie
allincontro con il vescovo di Trieste
e la locale Caritas diocesana. Anche
in questo caso, laiuto giunto da
fuori. Non riuscivamo a trovare
dentisti che curassero i piccoli con
handicap. Le famiglie erano molto
preoccupate. Poi, grazie a un medico dellospedale di Trieste, madre di
due bambini disabili, arrivata la
prima poltrona da dentista. Ormai
da sette anni, ogni gioved sera,
dentisti italiani giungono a Mostar:
lavorano il venerd e il sabato, fino
alle 21, per ripartire la domenica.
Unemergenza quella delle troppe donne che, nelle famiglie, subiscono la violenza di mariti disoccupati, dipendenti dallalcol, dalle
droghe e dal gioco dazzardo. Gestiamo una casa protetta, racconta
don Ante, per accogliere le donne
in grave pericolo e un consultorio
familiare, lunico dellintera Erzegovina. Lo Stato ne sprovvisto. Altro
grande problema sono i poveri che
arrivano da noi ogni giorno. Sono
poveri veramente, tanti i vecchi. Un
pensionato ha circa 155 euro al mese: se ha un appartamento deve pagare la corrente, il telefono, le medicine e non gli restano soldi per
mangiare. Spesso gli anziani hanno
bisogno di farmaci particolari, per
curare o controllare malattie complicate. Se non li trovano nelle farmacie statali un dramma: con i prezzi
di quelle private, curarsi diventa
proibitivo.

I partecipanti hanno presentato le


posizioni che battisti e metodisti
hanno sulla storia, sulla teologia e
sullo stato della missione universale: con queste parole si apre il comunicato finale del primo incontro
di dialogo bilaterale tra la Baptist
World Alliance (Bwa) e il World
Methodist Council (Wmc). Lincontro che si tenuto dal 30 gennaio al
5 febbraio scorsi presso la Samford
University, a Birmingham (Alabama), stata la prima tappa ufficiale
di una comune riflessione teologica
che le due organizzazioni hanno deciso di avviare, dopo anni di colloqui informali.
Con questo incontro la Bwa e il
Wmc hanno voluto cos mettere in
luce quanto gi battisti e metodisti
siano uniti nellannuncio di Cristo
con la prospettiva di trovare nuove
forme di collaborazione, nel rispetto
delle tradizioni che per secoli hanno
costituito un ostacolo a uno stabile
dialogo ecumenico.
Il tema dellincontro che stato
copresieduto dal britannico Tim
Macquiban,
soprintendente
del
Cambridge Methodist Circuit, e
dallo statunitense Curtis Freeman,
direttore della Baptist House of
Studies alla Duke University
stato La fede opera attraverso
lamore. Tema che stato declinato alla luce della riflessione storicoteologica dei battisti e dei metodisti,
con un costante riferimento alle
questioni quotidiane dellazione
missionaria e della vita delle comunit.
Proprio il confronto sulla situazione presente della Bwa e del Wmc
ha costituito uno degli aspetti pi
interessanti della riunione, nella ricerca di soluzioni comuni alle tante
questioni che frenano lazione missionaria. Per questo le due delegazioni, che erano composte da teologi e pastori provenienti da diversi
Paesi dalla Nigeria a Singapore,
dalla Francia allAustralia si sono
confrontate soprattutto su cosa battisti e metodisti possono proporre
insieme alluomo e alla donna del
XXI secolo che poco conoscono o
non conoscono per niente il messaggio evangelico.
Dagli interventi emersa la condivisione dellidea che il dialogo
ecumenico costituisce un elemento
essenziale per rafforzare la missione
dei cristiani proprio per il fatto che
Cristo ha pregato per lunit della
Chiesa. questa, infatti, una delle
dimensioni essenziali della testimonianza della fede con la quale favorire la conversione del mondo. Per il
pastore Neville Callam, segretario
della Bwa, nel vivere lunit della
Chiesa i cristiani mostrano di comprendere linsegnamento dellapostolo Paolo per il quale lunica cosa
che conta la fede che opera secon-

do lamore. Lincontro di Birmingham stato anche loccasione per


pregare insieme, con delle liturgie
affidate ogni giorno a una singola
tradizione, cos da sottolineare, ancora una volta, limportanza di trovare forme nuove per condividere il
patrimonio spirituale che gi unisce
tanti cristiani, affidandosi sempre al
Signore nella costruzione del cammino per una comunione sempre
pi visibile.
Le due delegazioni hanno anche
voluto visitare insieme la chiesa battista di Birmingham, che nel 1963 fu
oggetto di un attacco per le posizioni assunte dai battisti in difesa dei
diritti umani, e successivamente il

della missione, della memoria storica, dellinsegnamento e dellesperienza della fede. Con questi incontri battisti e metodisti desiderano
promuovere una maggiore comprensione delle peculiarit delle due tradizioni in modo da favorire un reciproco scambio dei doni spirituali
con i quali sostenere un rinnovamento della comunit ecclesiale che
sia alimentato anche dal dialogo
ecumenico.
Si deve procedere, ha aggiunto
Vasconcelos, nella direzione di una
maggiore partecipazione a una comune missione e testimonianza nel
mondo di Cristo, cos da identificare contenuti e modi per una pi

Civil Rights Institute dove appare


evidente il coinvolgimento ecumenico delle comunit locali nella lotta
contro ogni discriminazione razziale. Al termine dellincontro Fausto
Vasconcelos, responsabile per la
missione, per levangelizzazione e
per la riflessione teologica della
Bwa, uno dei due segretari dellincontro, ha definito positivamente
questa tappa di dialogo: latmosfera nelle sessioni di lavoro e nei momenti di preghiera e di convivialit
era veramente fraterna. Il confronto
teologico si svolto in un clima di
sano rispetto reciproco e tutti abbiamo imparato molto nel presentare la
propria tradizione e nellascoltare le
posizione dellaltro.
Questo incontro stato il primo
di una serie, con la quale battisti e
metodisti si propongono di riflettere
insieme, nel quadriennio 2014-2018,
sul rapporto tra fede e amore in una
prospettiva teologico-pastorale per
affrontare la dimensione comunitaria della preghiera, dellannuncio,

profonda comunione e cooperazione, che consentano di superare le


barriere che continuano a frenare la
missione della Chiesa.
Lincontro di Birmingham stato
cos la prima tappa di un cammino
che si concluder nel 2018, lasciando aperta la porta a possibili ulteriori sviluppi, che sono auspicati da
tanti allinterno delle due organizzazioni. Il prossimo incontro si terr a
Singapore e sar dedicato a una riflessione sulla natura teologica della
Chiesa, con una particolare attenzione ai temi della giustificazione e
della santificazione, cos da affrontare uno degli argomenti centrali nel
presente del dialogo ecumenico
mondiale.

LOSSERVATORE ROMANO

luned-marted 10-11 febbraio 2014

pagina 7

Trentanni fa la Salvifici doloris

Il messaggio del Papa per la giornata mondiale

Il senso
della sofferenza

Quello scambio dumanit


tra sano e malato

di FERDINAND O CANCELLI
Questo il senso veramente soprannaturale ed insieme umano della sofferenza. soprannaturale perch si radica nel mistero divino della redenzione del mondo, ed altres profondamente umano perch
in esso luomo ritrova se stesso, la
propria umanit, la propria dignit,
la propria missione. L11 febbraio
di trentanni fa Giovanni Paolo II
firmava la lettera apostolica Salvifici
doloris sul senso della sofferenza e
affrontava un tema tra i pi delicati.
La sintesi che il beato Giovanni
Paolo II ci offre nella lettera apostolica non solo non ha perso nulla
del suo valore, ma continua a offrire essenziali spunti di riflessione,
ancor pi alla luce dellattuale atteggiamento della societ occidentale di fronte alla sofferenza, quello
del netto rifiuto e del tentativo di
occultarla. Un filo rosso percorre il
documento: Dio e luomo, divinit
e umanit, senso soprannaturale e
senso umano vanno insieme, come
se il creatore avesse scelto di dire
alla creatura che proprio l dove il
cammino si fa pi difficile il suo
braccio e quello delluomo sono pi
fortemente luno nellaltro. Cos la
sofferenza, inseparabile dallesistenza delluomo nonostante la
tentazione di dimenticarla, ha un
primo senso soprannaturale appunto perch, ci dice Giovanni Paolo
II, entrata con Ges nella dimensione della redenzione, stata
lo strumento attraverso il quale il
Figlio di Dio ha vinto il peccato e
la morte. Nella Croce di Cristo
non solo si compiuta la redenzione mediante la sofferenza ma anche
la stessa sofferenza umana stata
redenta e ogni uomo ha una sua
partecipazione alla redenzione mediante la sofferenza, si fa stretto
collaboratore del progetto divino.
Il secondo senso quello umano:
pur restando il soffrire una prova,
a volte una prova alquanto dura,
luomo vi pu ritrovare se stesso in
due modi. I pazienti spesso ci mostrano una maturit, una profondit

di pensiero e una visione della vita


che mancano a noi sani ed efficienti: rompendo la dura scorza del dolore a volte qualcosa sembra dischiudersi e parlare della parte pi
vera e intima delluomo e, da sani,
si finisce per restare sbigottiti di
fronte a certi malati, di fronte alluomo che ritrova se stesso.
Allorch questo corpo profondamente malato, totalmente inabile
e luomo quasi incapace di vivere
e di agire, tanto pi si mettono in
evidenza linteriore maturit e grandezza spirituale, costituendo una
commovente lezione per gli uomini
sani e normali dice il Papa nella
lettera. Come non pensare alla testimonianza che lui stesso avrebbe
dato al mondo poco pi di ventanni dopo, al termine della propria vita terrena?
Il secondo modo di ritrovare la
propria umanit, la propria dignit
e la propria missione quello di
aiutare i sofferenti, di imitare Ges
legando la sofferenza allAmore, a
quellamore che crea il bene ricavandolo anche dal male. Mai il
cristiano resta inerte di fronte alla
sofferenza perch la rivelazione da
parte di Cristo del senso salvifico
di questultima non si identifica in
alcun modo con un atteggiamento
di passivit, in nessun modo
esclude gli sforzi per alleviare il patire delluomo.
Svelare luomo alluomo e fargli
notare la sua altissima vocazione
conclude Giovanni Paolo II citando
la costituzione Gaudium et spes
particolarmente
indispensabile.
Succede anche, come prova lesperienza, che ci sia particolarmente
drammatico. Quando per si compie fino in fondo e diventa luce
della vita umana, ci anche particolarmente beato.
La dignit scriveva lo psichiatra Harvey Max Chochinov la
maniera in cui io mi vedo nei vostri
occhi. Dio e luomo si ritroveranno uno accanto allaltro e questultimo finalmente vedr negli occhi
di Dio la sua vera dignit, quella fino ad allora forse solo intravista negli occhi di chi si chinava su di lui.

di ZYGMUNT ZIMOWSKI
Questanno celebriamo la XXIII
Giornata mondiale del malato sul
tema: Fede e carit. ... anche noi
dobbiamo dare la vita per i fratelli
(1 Giovanni 3, 16). Tale giornata,
istituita da Giovanni Paolo II nella
memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes, ci porta ad imitare
Maria, nostra Madre, donna di fede,
nellaccogliere la luce di Dio, che ci
permette di guardare ogni nostro
fratello malato come lei, con gli occhi di Cristo. In questa occasione
Papa Francesco ha rivolto alla Chiesa e in modo particolare alle persone ammalate e a tutti coloro che
prestano loro assistenza e cura un
messaggio nel quale tra laltro ha

scritto: La Chiesa riconosce in voi,


cari ammalati, una speciale presenza
di Cristo sofferente. cos: accanto,
anzi, dentro la nostra sofferenza c
quella di Ges, che ne porta insieme
a noi il peso e ne rivela il senso.
Quando il Figlio di Dio salito sulla croce ha distrutto la solitudine
della sofferenza e ne ha illuminato
loscurit. Siamo posti in tal modo
dinanzi al mistero dellamore di Dio
per noi, che ci infonde speranza e
coraggio: speranza, perch nel disegno damore di Dio anche la notte
del dolore si apre alla luce pasquale;
e coraggio, per affrontare ogni avversit in sua compagnia, uniti a
Lui.
Tutti siamo dunque chiamati a
questo compito, ma risulta evidente
che coloro che svolgono una profes-

In unintervista del segretario di Stato ad Avvenire

Il dovere dellesemplarit
La Segreteria di Stato, essendo
lorgano che coadiuva da vicino il
Sommo Pontefice nellesercizio della sua suprema missione, dovr assumere, con cordiale e totale disponibilit, la conversione pastorale
proposta da Papa Francesco; anzi
diventarne, in un certo senso, modello per lintera Chiesa. Lo dice
larcivescovo Pietro Parolin, segretario di Stato, in unampia intervista
concessa a Stefania Falasca e pubblicata su Avvenire del 9 febbraio.
Il suo ritorno in Vaticano, il lavorare accanto a Papa Francesco,
Chiesa e diplomazia, riforma della
Curia, la stagione della fuga dei documenti, lIstituto per le opere di
religione, la Siria, la Cina, la situazione dei cristiani in Medio oriente,
i rapporti con la politica italiana sono gli argomenti trattati nel colloquio. Durante il quale il segretario
di Stato ha parlato dello stile del
servizio alla Chiesa, al Papa, alla
Santa Sede: La Chiesa ha detto
in proposito si serve non solo con
la nostra attivit, pur necessaria, ma
anche, e forse di pi, con la nostra
debolezza e la nostra fragilit, accolte nella fede.
questo lo stile di Papa Francesco. Quello stesso stile che deve
improntare anche il rapporto tra diplomazia e Chiesa. La Chiesa nella
sua storia ha detto lha considerata uno strumento a servizio della sua missione, in relazione alla sua
libert, alla libert religiosa e alla
pace nel mondo. E si detto convinto che in un mondo plurale,
che rischia la frammentazione, la diplomazia vaticana pu e deve affiancarsi agli uomini e ai popoli,
per aiutarli a rendersi conto che le
loro differenze sono una ricchezza e
una risorsa.
Affrontando largomento della riforma della Curia, larcivescovo Parolin ha disegnato il profilo di uno
strumento agile e snello, meno burocratico e pi efficace al servizio
della comunione e della missione
della Chiesa nel mondo di oggi,

cos come al servizio del Papa e dei


vescovi delle diverse Chiese particolari. Non una centrale di comando
n un organo di controllo ma ha
precisato una realt di servizio.
C sempre il pericolo di abusare
del potere, grande o piccolo, che
abbiamo nelle nostre mani, e da
questo pericolo non sfuggita e
non sfugge la Chiesa.
Il presule ha voluto comunque
sottolineare che non basta una riforma delle strutture, che pure ci
deve essere, se non accompagnata
da una permanente conversione personale. E ha portato lesempio di
quanti, nella Curia sono santi: ci
sono stati, ha precisato, e ci sono
santi. Anzi motivo di sincero
rammarico ha lamentato quando con pennellate che ritengo troppo sbrigative e violente, si presenta
unimmagine esclusivamente negativa della Curia come luogo dove
prevalgono cospirazioni e giochi di
potere.
Risposta che ha introdotto la domanda sulla fuga dei documenti.
Una stagione dolorosissima lha
definita che mi auguro e spero
con tutto il cuore sia definitivamente tramontata. Ha fatto soffrire Benedetto XVI e molti suoi collaboratori, ha detto ancora, e ha danneggiato non poco la causa di Cristo.
Trasparenza e conformit sono
gli aggettivi usati dal segretario di
Stato in merito a una domanda sul
profilo dellIstituto per le opere di
religione. Pur non entrando nel merito di soluzioni tecniche, che sono
ancora allo studio, larcivescovo
Parolin ha notato che molto stato fatto per assicurare trasparenza
e conformit alle norme internazionali in materia, secondo le indicazioni di Papa Francesco, affinch
le attivit economiche e finanziarie
della Chiesa siano finalizzate alle
necessit della vita e della missione
della Chiesa.
Il colloquio si poi spostato sullo scenario del mondo, nel quale il
Papa stesso il primo agente diplomatico della Santa Sede, ha detto

larcivescovo. Siamo testimoni


ha proseguito di come abbia assunto vigorosamente tale ruolo nella
crisi in Siria, sino a diventare interlocutore ricercato e autorevole a
livello mondiale. Ci che interessa
alla Santa Sede, ha poi precisato,
costruire ponti di dialogo per risolvere i problemi sul tappeto. Non
esistono altri interessi e strategie del
Papa e dei suoi rappresentanti
quando agiscono sulla scena internazionale ha assicurato. In questa
ottica rientra anche la valutazione
della conferenza di Ginevra sulla Siria: purtroppo, ha commentato il segretario di Stato, senza risultati
concreti, ma dove tuttavia non
hanno perduto di valore le indicazioni espresse dalla Santa Sede come passi di una road map realistica per la fine del conflitto e la realizzazione di una pace duratura.
Il discorso si poi concentrato
sulla situazione dei cristiani in Medio oriente, una delle pi grandi
preoccupazioni della Santa Sede
ha affermato larcivescovo, anche
per il risvolto ecumenico, dato che
i cristiani ha precisato possono
cercare e trovare vie comuni per
aiutare i fratelli nella fede che soffrono in varie parti del mondo.
Rispondendo poi a una domanda
sulle critiche mosse da certi ambienti al Papa, definito persino marxista, il segretario di Stato si chiesto se sia mai possibile non essere
daccordo con laffermazione del Papa che il denaro deve servire e non
governare.
Cina e Italia gli ultimi argomenti
affrontati. Quanto al grande Paese
asiatico, larcivescovo ha espresso
lauspicio che aumentino la fiducia
e la comprensione tra le parti e si
possa concretizzare la ripresa di un
dialogo costruttivo con le autorit
politiche. Un dialogo che il presule ha evidenziato come filo conduttore anche per ci che riguarda i
rapporti tra Chiesa e istituzioni culturali, politiche e sociali in Italia,
come sostenuto dal Papa; anche se,
ha aggiunto, non ritengo che tale

indicazione significhi la negazione


di un ruolo della Santa Sede e che
nessuno, Segreteria di Stato o Cei,
debba o possa rivendicare in esclusiva i rapporti con la politica italiana. La formula vincente ha concluso la collaborazione per
contribuire al bene comune.

Lutti nellepiscopato
Monsignor Deogratias Muganwa
Byabazaire, vescovo di Hoima in
Uganda, morto sabato scorso,
8 febbraio, a Entebbe, dopo una
lunga malattia. Il compianto presule era nato in Karujubu-Masindi, diocesi di Hoima, il 9 ottobre
1941, ed era stato ordinato sacerdote il 9 agosto 1969. Rettore del
seminario maggiore nazionale, il
21 maggio 1990 era eletto vescovo
coadiutore di Hoima. Ricevuta
lordinazione episcopale il successivo 18 agosto, era succeduto
per coadiuzione a Hoima il 9
marzo 1991. Le esequie saranno
celebrate nella cattedrale di Hoima gioved prossimo, 13 febbraio.
Monsignor Pius Suh Awa, vescovo emerito di Bua in Camerun, morto domenica 9 febbraio a Douala. Il compianto
presule aveva ottantatr anni ed
era stato colpito da un ictus cerebrale e di recente aveva subito
un intervento chirurgico. Nato a
Bamenda il 4 maggio 1930, era
stato ordinato sacerdote il 21 dicembre 1961. Eletto alla Chiesa
titolare di Auzegera e nel contempo nominato coadiutore di
Bua il 20 febbraio 1971, aveva ricevuto lordinazione episcopale il
successivo 30 maggio. Il 29 gennaio 1973 era succeduto per coadiuzione a Bua. Il 30 novembre
2006 aveva rinunciato al governo
pastorale della diocesi.

sione nellambito sanitario, non possono non sentirsi impegnati ad essere particolarmente fedeli a questa dimensione fondamentale della vocazione cristiana. La Chiesa, nella fedelt alla propria missione di sostegno ai credenti, e anche attraverso
lassociazionismo cattolico proprio
del mondo sanitario, si prodiga nella cura dei sofferenti, offrendo pure
il necessario aiuto spirituale a quanti
si dedicano al loro servizio. Lassistenza e la vicinanza ai malati una
via privilegiata di dialogo con tutti
gli uomini di buona volont, nonch
unoccasione unica di testimonianza
della coerenza della propria fede. La
sofferenza in un certo senso isola: il
proprio dolore intrasferibile. Ma la
luce della fede, tuttavia, fa di esso
occasione di un intenso scambio interpersonale: il malato si apre agli
altri, di cui ha bisogno, e gli altri si
sentono stimolati a donarsi a lui con
generosit.
Ma questo compito non appartiene soltanto agli operatori sanitari, in
quanto in ogni famiglia umana, prima o poi e in tonalit diverse, la
malattia si rende presente. Papa
Francesco ricorda poi che il Figlio
di Dio fatto uomo non ha tolto
dallesperienza umana la malattia e
la sofferenza, ma, assumendole in
s, le ha trasformate e ridimensionate. Ridimensionate, perch non hanno pi lultima parola, che invece
la vita nuova in pienezza; trasformate, perch in unione a Cristo da negative possono diventare positive.
La malattia non soltanto una delle
tante realt negative che Cristo vince con la sua morte redentrice; fa
parte anche dellinsieme del dolore
umano che lui stesso abbraccia per
farlo diventare strumento della nostra salvezza. La conseguenza del
peccato diventa cos il mezzo della
sua sconfitta. Se vogliamo veramente, insieme a Maria, configurarci con
suo Figlio, dobbiamo metterci al
servizio della creatura sofferente, per
lenire nella misura umanamente
possibile il suo dolore. Insieme a
Maria, Madre della grazia, siamo
anche in grado di vedere nel fratello
sofferente e bisognoso Cristo stesso,
e sperimentare nella fede che la nostra tenerezza verso il malato tenerezza donata a Cristo.
Nel suo messaggio il Papa ci ricorda anche che in forza del Battesimo e della Confermazione siamo
chiamati a conformarci a Cristo,
Buon Samaritano di tutti i sofferenti. Anzi proprio in questo che
abbiamo conosciuto lamore; nel
fatto che egli ha dato la sua vita per
noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli (1 Giovanni
3, 16). Come imparare ad avere anche noi questo sguardo pieno di un
amore che si concretizza nelle opere? Come vivere anche noi in modo
fattivo questa tenerezza verso il fratello malato e sofferente?
Prima di tutto dobbiamo ricordare e praticare sempre le opere di misericordia corporali e spirituali. La
carit una vera ed autentica prova
dellapertura della Chiesa verso gli
altri. La vita, lopera professionale e
la pastorale devono sorgere dallispirazione spirituale, il cui centro la
contemplazione di Cristo.
Ma per crescere nella tenerezza,
nella carit rispettosa e delicata
insegna ancora il Pontefice noi
abbiamo un modello cristiano a cui
dirigere con sicurezza lo sguardo.
la Madre di Ges e Madre nostra,
attenta alla voce di Dio e ai bisogni
e difficolt dei suoi figli. Questo
sguardo materno ha come destinatari privilegiati i figli pi bisognosi,
tra i quali hanno un posto preminente le persone ammalate.
Quindi Papa Francesco tornando
allimmagine della crocifissione, ricorda che quella scena ci fa capire
che non possiamo amare Dio se
non amiamo i fratelli. Chi sta sotto
la Croce con Maria, impara ad amare come Ges. La Croce la certezza dellamore fedele di Dio per
noi. La Croce di Cristo invita anche
a lasciarci contagiare da questo amore, ci insegna a guardare sempre laltro con misericordia e amore, soprattutto chi soffre, chi ha bisogno di
aiuto.
Lintuizione della nostra fede trinitaria, che ci permette di dire che
Dio amore (1 Giovanni 4, 8), ci
attrae a lui, rendendoci consapevoli
che questa verit proviene dallamore, e richiede a sua volta amore.
Non possiamo amare Dio se non
amiamo i fratelli! E chi ama vuole il
bene dellamato, non pu rimanere
indifferente, inoperoso di fronte al

suo dolore. Proprio per questo Dio


si occupa della sua creatura sofferente: abbiamo la testimonianza della Croce di Cristo, nella quale si palesa la risposta di Dio alla nostra
condizione umana intrisa di dolore e
morte.

Nomine
episcopali
Le nomine di oggi riguardano
Zambia e Argentina.

Moses Hamungole
vescovo di Monze
(Zambia)
nato il 1 maggio 1967 a Kafue, arcidiocesi di Lusaka. Ha
frequentato il seminario minore
di Mukasa e proseguito liter ordinario per la preparazione al sacerdozio presso il seminario filosofico Saint Augustine e il seminario teologico Saint Dominic di
Lusaka. Ordinato sacerdote il 6
agosto 1994 e incardinato a Lusaka, stato vicario della New Kanyama Parish (19941995); vicario
della
Railway-Chowa
Parish
(19951997); direttore della Radio
Yatsani e dellufficio comunicazioni dellarcidiocesi (19971999).
Dopo gli studi romani per la licenza in comunicazioni sociali
presso la Pontificia Universit
Gregoriana, risiedendo presso il
Pontificio Collegio San Paolo
(19992002), stato segretario per
le comunicazioni dellAmecea a
Nairobi, Kenya (20022008), e
presidente
di
Signis-Africa
(20022009). Conseguito il dottorato in comunicazioni sociali
presso lUniversit Cattolica di
Lovanio, Belgio (20082010),
tornato a Roma come direttore
dei programmi inglesi e kishwahili di Radio Vaticana.

Jos Demetrio Jimnez


Snchez-Mariscal
vescovo prelato
di Cafayate (Argentina)
Nato a Los Cerralbos (Toledo,
Spagna) l8 ottobre 1963, ha studiato al seminario minore San
Agustn di Valencia. Il 26 agosto
1980 entrato nel noviziato agostiniano di Santa Mara de la Vid
(Burgos), e dal 1981 al 1987 ha
svolto gli studi ecclesiastici nello
Studio teologico agostiniano in
Los Negrales (Madrid), affiliato
alla Pontificia Universit di Comillas. L11 ottobre 1986 ha emesso i voti solenni e il 23 giugno
1988 stato ordinato prete agostiniano. Nel 1989 ha conseguito la
licenza in filosofia allAngelicum
e nel 1994 il master in scienze
delle religioni allUniversit di
Comillas. stato docente ed economo nel monastero di Santa
Mara de la Vid a Burgos (19891995) e vicario parrocchiale di
San Manuel y San Benito a Madrid (1995-1999). In Argentina,
stato segretario della regione agostiniana di San Jos (1999-2002),
vicario regionale dellordine in
Argentina e Uruguay (20022010), parroco (2003-2004), vicario parrocchiale (2004-2008) e
ancora parroco (2008-2011) di
San Agustn in Buenos Aires.
stato docente nello Studio teologico agostiniano Tagaste (19941999) e nellInstituto teologico
escurialense, affiliato alla Pontificia Universit di Salamanca
(1994-1999); professore invitato
per il corso di teologia delle religioni e dialogo interreligioso, nel
Centro di misionologa del Cono
Sur Juan Pablo II; coordinatore e
professore ordinario della Escuela
di teologa y ciencias religiosas
della prelatura di Cafayate (Salta); professore aggiunto di filosofia nellUniversit Cattolica Argentina; professore associato della
facolt di filosofia dellUniversit
del Nord Santo Toms de Aquino in Buenos Aires. Ha pubblicato numerosi articoli. Attualmente
lavora nella parrocchia Nuestra
Seora de la Candelaria ed rappresentante legale del Collegio
San Agustin, a Santa Mara, Catamarca, prelatura di Cafayate.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

luned-marted 10-11 febbraio 2014

AllAngelus il pensiero del vescovo di Roma ai malati e il saluto agli atleti impegnati nei giochi olimpici di Soci

Papa Francesco celebra a Santa Marta

Come lampade accese

A messa
senza orologio

Appello alla salvaguardia del creato per prevenire i disastri provocati dal maltempo
La vocazione del cristiano
quella di essere una lampada
accesa che porta agli altri la luce
di Cristo. Lo ha ricordato
Papa Francesco allAngelus
di domenica 9 febbraio, in piazza
San Pietro.
Fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel Vangelo di questa domenica,
che viene subito dopo le Beatitudini, Ges dice ai suoi discepoli: Voi
siete il sale della terra ... Voi siete la
luce del mondo (Mt 5, 13.14). Questo ci stupisce un po, se pensiamo a

chi aveva davanti Ges quando diceva queste parole. Chi erano quei
discepoli? Erano pescatori, gente
semplice... Ma Ges li guarda con
gli occhi di Dio, e la sua affermazione si capisce proprio come conseguenza delle Beatitudini. Egli vuole
dire: se sarete poveri in spirito, se
sarete miti, se sarete puri di cuore,
se sarete misericordiosi... voi sarete
il sale della terra e la luce del
mondo!
Per comprendere meglio queste
immagini, teniamo presente che la
Legge ebraica prescriveva di mettere
un po di sale sopra ogni offerta
presentata a Dio, come segno di alleanza. La luce, poi, per Israele era
il simbolo della rivelazione messianica che trionfa sulle tenebre del paganesimo. I cristiani, nuovo Israele,
ricevono dunque una missione nei
confronti di tutti gli uomini: con la
fede e con la carit possono orientare, consacrare, rendere feconda
lumanit. Tutti noi battezzati siamo
discepoli missionari e siamo chiama-

ti a diventare nel mondo un vangelo


vivente: con una vita santa daremo
sapore ai diversi ambienti e li difenderemo dalla corruzione, come fa
il sale; e porteremo la luce di Cristo
con la testimonianza di una carit
genuina. Ma se noi cristiani perdiamo sapore e spegniamo la nostra
presenza di sale e di luce, perdiamo
lefficacia. Ma che bella questa
missione di dare luce al mondo!
una missione che noi abbiamo.
bella! anche molto bello conservare la luce che abbiamo ricevuto da
Ges, custodirla, conservarla. Il cristiano dovrebbe essere una persona

Dopodomani, 11 febbraio, celebreremo la memoria della Beata Vergine di Lourdes, e vivremo la Giornata Mondiale del Malato. loccasione propizia per mettere al centro
della comunit le persone malate.
Pregare per loro e con loro, stare loro vicini. Il Messaggio per questa
Giornata ispirato ad una espressione di san Giovanni: Fede e carit:
Anche noi dobbiamo dare la vita per
i fratelli (1 Gv 3, 16). In particolare, possiamo imitare latteggiamento
di Ges verso i malati, malati di
ogni genere: il Signore si prende cu-

Maria ci aiuti a praticarlo, e ottenga


pace e conforto per tutti i sofferenti.

luminosa, che porta luce, che sempre d luce! Una luce che non
sua, ma il regalo di Dio, il regalo di Ges. E noi portiamo questa
luce. Se il cristiano spegne questa
luce, la sua vita non ha senso: un
cristiano di nome soltanto, che non
porta la luce, una vita senza senso.
Ma io vorrei domandarvi adesso, come volete vivere voi? Come una
lampada accesa o come una lampada spenta? Accesa o spenta? Come
volete vivere? [la gente risponde:
Accesa!] Lampada accesa! proprio
Dio che ci d questa luce e noi la
diamo agli altri. Lampada accesa!
Questa la vocazione cristiana.

ra di tutti, condivide la loro sofferenza e apre il cuore alla speranza.


Penso anche a tutti gli operatori
sanitari: che lavoro prezioso fanno!
Grazie tante per il vostro lavoro prezioso. Essi incontrano ogni giorno
nei malati non solo dei corpi segnati
dalla fragilit, ma delle persone, alle
quali offrire attenzione e risposte
adeguate. La dignit della persona
non si riduce mai alle sue facolt o
capacit, e non viene meno quando
la persona stessa debole, invalida e
bisognosa di aiuto. Penso anche alle
famiglie, dove normale prendersi
cura di chi malato; ma a volte le
situazioni possono essere pi pesanti... Tanti mi scrivono, e oggi vorrei
assicurare una preghiera per tutte
queste famiglie, e dico loro: non abbiate paura della fragilit! Non abbiate paura della fragilit! Aiutatevi
gli uni gli altri con amore, e sentirete la presenza consolante di Dio.
Latteggiamento generoso e cristiano verso i malati sale della terra e luce del mondo. La Vergine

Paesi europei, a Roma per un convegno di studio; i fedeli delle parrocchie Santa Maria Immacolata e
San Vincenzo de Paoli in Roma,
quelli venuti da Cavallina e Montecarelli nel Mugello, da Lavello e da
Affi, la Comunit Sollievo, e la
Scuola di San Luca - Bovalino, in
Calabria.
Prego per quanti stanno soffrendo
danni e disagi a causa di calamit
naturali, in diversi Paesi anche qui
a Roma : sono loro vicino. La natura ci sfida ad essere solidali e attenti alla custodia del creato, anche
per prevenire, per quanto possibile,
le conseguenze pi gravi.
E prima di congedarmi, mi viene
in mente quella domanda che ho
fatto: lampada accesa o lampada
spenta? Cosa volete? Accesa o spenta? Il cristiano porta la luce! una
lampada accesa! Sempre avanti con
la luce di Ges!
A tutti auguro una buona domenica e buon pranzo. Arrivederci!

Al termine della preghiera mariana il


Pontefice ha ricordato la celebrazione
della Giornata mondiale del malato,
in programma marted 11, memoria
liturgica della Madonna di Lourdes.
Quindi ha salutato i partecipanti ai
giochi olimpici invernali a Soci, in
Russia, e ha rivolto un pensiero alle
popolazioni italiane alluvionate.

In questi giorni si svolgono a Sochi, in Russia, i Giochi Olimpici Invernali. Vorrei far giungere il mio
saluto agli organizzatori e a tutti gli
atleti, con lauspicio che sia una vera
festa dello sport e dellamicizia.
Saluto tutti i pellegrini presenti
oggi, le famiglie, i gruppi parrocchiali, le associazioni. In particolare
saluto gli insegnanti e gli studenti
provenienti dallInghilterra; il gruppo di teologhe cristiane di diversi

Alla messa non si va con lorologio


in mano, come se si dovessero contare i minuti o assistere a una rappresentazione. Si va per partecipare
al mistero di Dio. E questo vale anche per quanti si recano a Santa
Marta alla messa celebrata dal Papa, che, ha detto infatti il Pontefice
proprio questa mattina, luned 10
febbraio, ai fedeli presenti nella
cappella della sua residenza, non
una gita turistica. No! Voi venite
qui e ci riuniamo qui per entrare
nel mistero. E questa la liturgia.
Per spiegare il senso di questo incontro ravvicinato con il mistero,
Papa Francesco ha ricordato che il
Signore ha parlato al suo popolo
non solo con le parole. I profeti
ha detto riferivano le parole del
Signore. I profeti annunziavano. Il
grande profeta Mos ha dato i comandamenti, che sono parola del
Signore. E tanti altri profeti dicevano al popolo quello che il Signore
voleva. Tuttavia, ha aggiunto, il
Signore ha parlato anche in unaltra
maniera e in unaltra forma al suo
popolo: con le teofanie. Quando
cio lui si avvicina al popolo e si fa
sentire, fa sentire la sua presenza
proprio in mezzo al popolo. Ed
ha ricordato, oltre allepisodio proposto dalla prima lettura (1 Re 8,17.9-13) alcuni passaggi riferiti ad altri profeti.
Succede lo stesso ha spiegato
il Papa anche nella Chiesa. Il
Signore ci parla attraverso la sua
parola, raccolta nel Vangelo e nella
Bibbia, e attraverso la catechesi,
lomelia. Non solo ci parla ma, ha
precisato, si fa anche presente in
mezzo al suo popolo, in mezzo alla
sua Chiesa. la presenza del Signore. Il Signore che si avvicina al
suo popolo; si fa presente e condivide con il suo popolo un po di
tempo.

nia, in questo mistero della presenza del Signore fra noi. qualcosa
di diverso da altre forme della nostra devozione, ha precisato ancora
portando a esempio il presepio vivente che facciamo nelle parrocchie a Natale, o la Via Crucis che
facciamo nella Settimana Santa.
Queste, ha spiegato, sono rappresentazioni; leucaristia una commemorazione reale, cio una teofania. Dio si avvicina ed con noi
e noi partecipiamo del mistero della
redenzione.
Il Pontefice si poi riferito a un
altro comportamento assai comune
tra i cristiani: Quante volte ha
notato infatti contiamo i minuti...
Ho appena mezzora, devo andare
a messa.... Questo non latteggiamento proprio che ci chiede la
liturgia: la liturgia tempo di Dio e
spazio di Dio, e noi dobbiamo metterci l nel tempo di Dio, nello spazio di Dio e non guardare lorologio. La liturgia proprio entrare
nel mistero di Dio; lasciarsi portare
al mistero ed essere nel mistero
E, rivolgendosi proprio ai presenti alla celebrazione ha cos proseguito: Per esempio, io sono sicuro
che tutti voi venite qui per entrare
nel mistero. Forse per qualcuno ha
detto: Io devo andare a messa a
Santa Marta, perch nella gita turistica di Roma c da andare a visitare il Papa a Santa Marta tutte le
mattine.... No! Voi venite qui, noi
ci riuniamo qui, per entrare nel mistero. E questa la liturgia, il tempo di Dio, lo spazio di Dio, la nube di Dio che ci avvolge tutti.
Quindi Papa Francesco ha condiviso con i presenti alcuni ricordi
della sua infanzia: Io ricordo che
bambino, quando ci preparavano
alla prima Comunione, ci facevano
cantare O santo altare custodito

Questo ci che avviene durante


la celebrazione liturgica che certamente non un buon atto sociale
ha spiegato ancora il vescovo di
Roma e non una riunione di
credenti per pregare insieme.
unaltra cosa perch nella liturgia
eucaristica Dio presente e, se
possibile, si fa presente in modo
ancor pi vicino. La sua, ha detto ancora il Papa, una presenza
reale.
E, ha puntualizzato il Pontefice,
quando parlo di liturgia mi riferisco principalmente alla santa messa.
Quando celebriamo la messa, non
facciamo
una
rappresentazione
dellUltima Cena. La messa non
una rappresentazione; unaltra
cosa. proprio lUltima Cena;
proprio vivere unaltra volta la passione e la morte redentrice del Signore. una teofania: il Signore si
fa presente sullaltare per essere offerto al Padre per la salvezza del
mondo.
Quindi Papa Francesco ha riproposto, come spesso solito fare, un
comportamento usuale nei fedeli:
Noi sentiamo o diciamo: Ma, io
non posso adesso, devo andare a
messa, devo andare a sentire messa. La messa non si sente, si partecipa. E si partecipa in questa teofa-

dagli angeli e questo ci faceva capire che laltare era custodito dagli
angeli, ci dava il senso della gloria
di Dio, dello spazio di Dio, del
tempo di Dio. E poi, quando ci facevano fare la prova per la comunione, portavano le ostie per fare la
prova e ci dicevano: Guardate che
queste non sono quelle che voi riceverete; queste non valgono niente,
perch poi ci sar la consacrazione. Ci facevano distinguere bene
una cosa dallaltra: il ricordo dalla
commemorazione. Dunque celebrare la liturgia significa avere
questa disponibilit per entrare nel
mistero di Dio, nel suo spazio, nel
suo tempo.
E, avviandosi a conclusione, il
Pontefice ha invitato i presenti a
chiedere oggi al Signore che ci dia
a tutti questo senso del sacro, questo senso che ci faccia capire che
una cosa pregare a casa, pregare
in chiesa, pregare il rosario, pregare
tante belle preghiere, fare la via
crucis, leggere la bibbia; e unaltra
cosa la celebrazione eucaristica.
Nella celebrazione entriamo nel mistero di Dio, in quella strada che
noi non possiamo controllare: lui
soltanto lunico, lui la gloria, lui
il potere. Chiediamo questa grazia: che il Signore ci insegni ad entrare nel mistero di Dio.

Appello del prefetto della Congregazione per le Chiese orientali nella festa di san Marone

Per la Siria e per il Libano


Torni al pi presto la
pace nella regione mediorientale. lappello
lanciato dal cardinale
Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, che domenica 9
febbraio, festa di san
Marone, ha partecipato
alla divina liturgia presieduta al Pontificio
Collegio Maronita dal
vescovo Franois Eid,
procuratore a Roma di
Antiochia dei Maroniti.
Nel saluto pronunciato
al termine della celebrazione il porporato ha
voluto affidare allintercessione del santo monaco ed eremita due intenzioni particolari: la
libert religiosa in
Libano e la pace in
tutto il Medio Oriente, in particolare nella
terra che fu la sua patria, la Siria, che ancora
oggi ha denunciato
si dibatte tra immense
angosce.
Sia proprio Marone
ha detto con la sua potente intercessione ad accompagnare le vittime fino al cuore di Dio e rinfrancare le braccia cadenti nellinterminabile dolore che vivono tanti innocenti, specie i pi deboli e indifesi.
A san Marone si unir senzaltro
Maria Santissima, chiamata dal Papa Madre del Vangelo vivente.
Il cardinale ha ricordato il suo
viaggio compiuto in Libano, nel mese di gennaio, quando ha visitato i
grandi santuari mariani di Harissa,

passando per Zahle e giungendo infine a Magdouche, dove ha affidato


alla Vergine dellattesa la supplica
per la pace in Libano e in tutto il
Medio Oriente. Riferendosi alla situazione del Paese il porporato ha
preso spunto dallesortazione apostolica Evangelii gaudium, dove si accenna al dialogo sociale in un contesto di libert religiosa. E in proposito ha invocato la libert religiosa per tutti, ribadendo la dimensione pubblica della fede cristia-

na e la responsabilit
dei cristiani nel costruire il bene comune illuminati dallinsegnamento dei pastori.
Il prefetto del dicastero per le Chiese
orientali ha poi domandato di pregare
perch mai la fede e la
Chiesa siano asserviti a
una componente sociale
contro unaltra: si mantengano piuttosto equidistanti per servire i diritti spirituali e materiali di tutti indistintamente. A questo proposito
il porporato ha manifestato la sua vicinanza a
sua beatitudine Bchara
Boutros Ra, patriarca
di Antiochia dei Maroniti, e allepiscopato, facendo sue le parole del
messaggio diffuso pochi
giorni fa: Il Libano o
sar costruito insieme o
non sar.
Un ricordo poi stato riservato a Benedetto
XVI, che l11 febbraio
dello scorso anno ha rinunciato al pontificato proprio due
giorni dopo la celebrazione della festa di san Marone e lanniversario
della sua visita pastorale in Libano
per la consegna dellesortazione
apostolica Ecclesia in Medio Oriente.
In questa circostanza ha detto il
cardinale Sandri avvertiamo nel
cuore la profonda gratitudine che gli
dobbiamo per lamore a Cristo, alla
Chiesa e allumanit, che egli ci ha
insegnato con lalta parola e con la
vita.

Dal porporato anche un pensiero


a Papa Francesco, il cui abbraccio
ha sottolineato sta raggiungendo il mondo intero e che ci ha fatto
dono di unaltra esortazione apostolica, tanto entusiasmante fin dal titolo: Evangelii gaudium. Per questo,
ha proseguito, chiediamo la gioia
del Vangelo specie per i giovani sacerdoti studenti in questo collegio e
per tutti i giovani orientali, che talora guardano al futuro con preoccupazione.
necessario che le nuove generazioni riprendano fiducia e si rimettano in cammino: sicura per tutti i
discepoli di Cristo la gioia del Vangelo!. Naturalmente, un dono di
cui hanno bisogno anche i pastori
della Chiesa. Sia, perci, confermata ha auspicato la gioia del
Vangelo nel cuore del pastore universale, il vescovo di Roma, in tutti
i padri e capi delle Chiese orientali
cattoliche, nei confratelli vescovi.
La stessa gioia, ha concluso, sia anche confermata nel cuore di tutti i
sacerdoti affinch la comunichino irresistibilmente ai fedeli laici, che
hanno diritto di sperimentarla nel
nostro ministero e in tutte le espressioni della nostra vita.
In precedenza il vescovo Eid aveva rivolto ai presenti unomelia incentrata sulla triplice fedelt con
cui la Chiesa in Libano sta compiendo la sua marcia nella storia:
fedelt alla fede, vissuta sulla croce
con le sofferenze, le persecuzioni e,
spesso, con il sangue; fedelt alla
santit come tesoro pi prezioso
che il Signore possa donare a un
popolo; fedelt al servizio della
carit verso i fratelli per la costruzione di una citt terrena a misura
duomo.

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