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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 99 (46.641)

Citt del Vaticano

venerd-sabato 2-3 maggio 2014

Papa Francesco ai membri del Consiglio per leconomia

Una persona su due vive in uno stato di estrema miseria

Trasparenza ed efficienza sono


per il servizio al Vangelo

Lo scandalo
dellAfrica povera

La Chiesa ha la responsabilit di gestire i propri beni alla luce della


sua missione di evangelizzazione con
particolare premura verso i bisognosi. Lo ha ricordato Papa Francesco
ai membri del Consiglio per leconomia, ricevuti in udienza venerd mattina, 2 maggio, nella Sala dei Papi.

Ai partecipanti al primo incontro


dellorganismo creato lo scorso 24
febbraio con il motuproprio Fidelis
dispensator et prudens insieme con la
Segreteria per leconomia e lUfficio
del revisore generale il Pontefice
ha ribadito che la ricerca della trasparenza e dellefficienza nellammi-

nistrazione ha come obiettivo fondamentale il servizio al Vangelo. E in


questo senso, ha aggiunto, la Santa
Sede si sente chiamata a mettere in
atto tale missione tenendo conto
specialmente della sua responsabilit
verso la Chiesa universale. Da qui
linvito a diffondere una nuova

Incontro con la Commissione per la tutela dei minori

mentalit di servizio evangelico


nella gestione amministrativa dei beni, mettendo in atto anche la necessaria riforma della Curia romana. Una riforma che, ha precisato il
Papa, non sar semplice e richiede
coraggio e determinazione.
In questa direzione il Consiglio
per leconomia chiamato a svolgere
un ruolo significativo, espresso soprattutto nella missione di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attivit
amministrative e finanziarie di queste amministrazioni. Si tratta di un
compito al quale ha puntualizzato
il Santo Padre anche i laici devono offrire un contributo non marginale con la loro esperienza.
Il valore delle opere di carit al
servizio della missione della Chiesa
stato ribadito dal Pontefice anche
nella successiva udienza alla Papal
foundation.
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Udienza ad atleti e dirigenti


del calcio italiano

Da gioved 1 maggio riunita in Vaticano per la prima volta la Pontificia Commissione per la tutela dei minori,
i cui lavori proseguono fino a sabato 3. I membri del nuovo organismo hanno partecipato alla messa mattutina
celebrata da Papa Francesco nella cappella della Casa Santa Marta, dove si svolge lincontro.

Responsabili
fuori e dentro il campo
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Mentre si intensificano i contatti diplomatici

Battaglia nellest dellUcraina


KIEV, 2. Lesercito di Kiev ha lanciato oggi un attacco per riprendere il
controllo di Slaviansk e Kramatorsk,
roccaforti nellest dellUcraina dei
secessionisti filo-russi. I soldati hanno circondato la citt di Slaviansk e
distrutto almeno nove checkpoint
dei separatisti. Nel corso dei combattimenti due elicotteri ucraini sono
stati abbattuti con missili terra-aria e
i piloti sono morti. Il bilancio provvisorio degli scontri di almeno tre
vittime e decine di feriti. I separatisti
si sono impossessati del centro di
controllo per la rete ferroviaria nella
regione di Donetsk, tagliando lelettricit e impendendo la circolazione
dei treni.
Secondo il Cremlino, loffensiva
di Kiev costituisce il colpo di grazia
alle ultime speranze di attuazione

Il mensile donne
chiesa mondo

O GGI

IN ALLEGATO

degli accordi di Ginevra per una soluzione negoziale del conflitto. Mosca ha inoltre reso noto di avere perso i contatti con Vladimir Lukin inviato a Slaviansk per negoziare il rilascio degli osservatori dellO rganizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) sequestrati
nei giorni scorsi.
La crisi ucraina e la possibilit di
nuove sanzioni contro la Russia sono al centro dei colloqui tra il presidente statunitense, Barack Obama e
il cancelliere tedesco, Angela Merkel, giunta oggi a Washington. Merkel ha chiesto ieri al presidente russo, Vladimir Putin, di intervenire per
la liberazione degli osservatori
dellOsce e ha escluso interventi militari nella disputa tra Russia e
Ucraina, ribadendo che solo diplo-

mazia e dialogo possono risolvere la


peggiore crisi europea dalla fine della guerra fredda.
Anche il premier britannico, David Cameron, ha concordato ieri con
Putin che la crisi in Ucraina pu essere risolta solo in modo pacifico.
Dal canto suo, il presidente della
Commissione europea Jos Manuel
Duro Barroso, ha affermato che la
situazione in Ucraina la pi grande minaccia per la sicurezza dellEuropa dalla caduta del muro di Berlino.
Si tratta ha aggiunto di una
minaccia diretta al diritto internazionale e alla pace internazionale e
il comportamento della Russia
inaccettabile. Intanto, il Fondo
monetario internazionale (Fmi) ha
dato il via libero agli aiuti allUcrai-

na. Il board dellistituto ha approvato mercoled sera aiuti per 17 miliardi di dollari, ma ha precisato che
una perdita di controllo economico
sullest del Paese, che ridurrebbe le
entrate economiche, richiederebbe
una significativa revisione del programma e finanziamenti ulteriori,
anche nellambito di relazioni bilaterali con lUcraina.

Profughi sudsudanesi (Reuters)

ACCRA, 2. In Africa una persona su


due vive in uno stato di povert
estrema; pi di una persona su tre,
circa il 35 per cento della popolazione, non ha accesso ai servizi
igienici; un bambino su quattro
soffre di rachitismo.
A denunciare la drammatica situazione di un continente che
stridente e inquietante contraddizione ricco di materie prime,
stato lex segretario al Tesoro britannico, Paul Boateng, che intervenuto alla conferenza panafricana
sulle ineguaglianze, svoltasi in questi giorni ad Accra in Ghana. Boateng ha sollecitato i leader africani
a mettere in atto politiche di sviluppo efficaci, in grado di sostenere la crescita dei diversi Paesi del
continente. Nello stesso tempo lex
esponente governativo britannico
ha posto laccento sulle grandi ineguaglianze sociali che ancora esistono e che condizionano pesantemente il benessere sociale.
Al termine dei lavori stato diffuso un comunicato in cui si sottolinea lurgenza di adottare misure
pragmatiche per evitare che lAfrica rimanga il continente pi povero del mondo anche nel 2030. Nello stesso tempo si auspicano misure che favoriscano una giusta tassazione e che aumentino laccesso ai
finanziamenti, soprattutto alle donne e ai giovani imprenditori. Tra le

Udienza al presidente
della Repubblica di Angola

Gli immigrati
e le reti di Melilla
confine, il numero pi grande dal
2005. E nellaltra frontiera del sud
dellEuropa, la Sicilia, continuano
gli sbarchi di migranti africani,
moltissimi dei quali vengono tratti
in salvo dalle unit della marina
militare italiana.
Nel porto di Augusta approdata la nave San Giorgio con a bordo
1.170 immigrati soccorsi nel Canale
di Sicilia. A Palermo invece giunta unaltra imbarcazione con circa
quattrocento persone. Una destinazione inusuale, quella del capoluogo siciliano, decisa a causa delle
difficolt di accoglienza, registrate
soprattutto a Pozzallo, da tempo al
collasso perch, insieme ad Augusta, la meta principale degli approdi. Ieri oltre quattrocento migranti erano stati soccorsi dalla marina militare nel Canale di Sicilia e
condotti nel porto di Trapani.

Una teologa cattolica


e una pastora luterana rileggono
le figure evangeliche

Scegliere
tra Marta e Maria
LUCETTA SCARAFFIA

A PAGINA

NOSTRE
INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza
Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Gabriele Caccia, Arcivescovo titolare di
Sepino, Nunzio Apostolico
in Libano.

Migliaia di persone soccorse nel Canale di Sicilia

RABAT, 2. Circa 140 migranti africani provenienti dalle regioni subsahariane sono riusciti ad attraversare la frontiera dellenclave spagnola di Melilla, sulla costa orientale del Marocco. Altre centinaia
sono state bloccate e arrestate.
Moltissime persone hanno tentato
di entrare nel territorio nazionale
ha dichiarato lautorit di Melilla.
Centoquaranta ci sono riusciti, gli
altri sono stati bloccati lungo la triplice recinzione, costituita da una
rete alta sette metri. In totale, sono
state arrestate 669 persone, e ci sono stati venti feriti. Melilla e laltra
enclave spagnola di Ceuta, nel
nord del Marocco, sono le uniche
due frontiere terrestri tra lAfrica e
lEuropa e la pressione migratoria
aumentata dallinizio dellanno.
Il 18 marzo, cinquecento persone
erano riuscite ad attraversare il

priorit da affrontare figurano poi


la lotta alla corruzione e al riciclaggio. Durante i lavori della conferenza stata messa poi in evidenza
la necessit promuovere, con politiche mirate, il ruolo della donna,
che continua a essere vittima di ingiustizie e diseguaglianze. Un
obiettivo, quello della valorizzazione del ruolo femminile, che si accompagna a quello di sostenere la
crescita complessiva sul piano
umano, etico, sociale e politico
dellintero continente.
Laccento stato posto anche sul
ruolo dei giovani, che devono essere sempre pi messi nelle condizioni di dare un positivo e costruttivo
contributo alla societ. Ma per raggiungere queste mete, ha sottolineato Boateng, indispensabile
vincere la sfida pi importante:
quella di sradicare la povert endemica.

Il Santo Padre ha ricevuto


questa mattina in udienza
Sua Eccellenza il Signor Jos
Eduardo dos Santos, Presidente della Repubblica di
Angola, con la Consorte, e
Seguito.

Nella mattina di venerd 2 maggio,


il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza, nel Palazzo Apostolico, il presidente della Repubblica di
Angola, Jos Eduardo dos Santos, il
quale ha incontrato successivamente
il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato dallarcivescovo Dominique Mamberti,
segretario per i Rapporti con gli
Stati.
Durante i cordiali colloqui sono
state evocate le buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica di Angola. In particolare, si
parlato del progetto di Accordo bi-

laterale riguardante lo stato giuridico della Chiesa cattolica nel Paese.


In tale contesto, non si mancato
di fare riferimento allimportante
apporto che la Chiesa cattolica offre
al Paese con le sue istituzioni di carattere educativo e sanitario.
Infine sono state passate in rassegna alcune sfide che riguardano il
Paese e la Regione, quali la lotta alla povert e alle disuguaglianze sociali, lo sviluppo integrale della persona, la riconciliazione, la giustizia
e la pace, con particolare attenzione
per le diverse situazioni di conflitto
che interessano il Continente.

Il Santo Padre
questa mattina
una Delegazione
Islamico nella
Argentina.

ha ricevuto
in udienza
del Centro
Repubblica

Il Santo Padre ha nominato Segretario incaricato della


Vice Presidenza della Pontificia Commissione per lAmerica Latina lIllustrissimo
Professor Avvocato Guzmn
Carriquiry, finora Segretario
della medesima Pontificia
Commissione.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

Nella baraccopoli di Agbogbloshie in migliaia rovistano tra cumuli di rifiuti elettronici

Resta alta la tensione in Venezuela

Allarme in Ghana
per la discarica hi-tech

Manifestazioni
di segno opposto
a Caracas

ACCRA, 2. allarme in Ghana per la


baraccopoli-pattumiera di Agbogbloshie, nei pressi della capitale, Accra, dove vivono oltre quarantamila
persone, mentre il Paese africano
uno dei pi poveri al mondo si
aggiudica il record dei rifiuti elettronici. Nonostante le innumerevoli carenze infrastrutturali, difficolt economiche e disparit sociali, il Ghana
importa annualmente oltre 215.000
tonnellate di prodotti elettronici usati e semi-usati dallestero, soprattutto
dai Paesi dellEuropa occidentale:
frigoriferi, forni a microonde, ferri
da stiro, registratori e televisori.
Allo stesso tempo, genera a sua
volta circa 129.000 tonnellate lanno
di rifiuti elettronici che, secondo i
dati forniti dal ministero del Commercio ghanese, potrebbero raddoppiare entro il 2020.
Lagglomerato urbano di Agbogbloshie tristemente noto per la presenza di una gigantesca discarica illegale a cielo aperto di questo tipo
di rifiuti frutto spesso di importazioni illegali contenenti molte sostanze tossiche. Il materiale accumulato oggetto di intenso sfruttamento da parte della popolazione locale,
impegnata, soprattutto, nel riciclaggio di metalli.
Migliaia di persone anche molti
bambini rovistano ogni giorno a
mani nude tra i cumuli, con seri ri-

ABUJA, 2. Nuova strage ad Abuja,


capitale della Nigeria. Unautobomba esplosa ieri in una stazione degli autobus uccidendo almeno 19
persone e provocando anche una
sessantina di feriti. Lattentato non
stato ancora rivendicato, ma i sospetti sono tutti rivolti verso Boko
Haram il gruppo fondamentalista
islamico responsabile della morte di
migliaia di persone negli ultimi cinque anni.
Lordigno stando alle prime ricostruzioni esploso allinterno
del terminal di Nyanya, a pochi chilometri dal centro della citt, lo stesso luogo dove lo scorso 14 aprile
unaltra bomba aveva ucciso 75 persone. In quelloccasione, lattentato
era stato rivendicato dal leader di
Boko Haram, Abubakar Shekau.
La facilit con cui i terroristi continuano a colpire a pochi passi dalle
sedi del Governo, sta mettendo in
seria crisi dicono i media locali
il presidente Goodluck Jonathan,
che non riuscito a fermare i ribelli
malgrado loffensiva militare lanciata
ormai un anno fa. Il gruppo Boko
Haram ha ucciso pi di 1.500 civili
nel nord-est della Nigeria questanno. Abuja era stata colpita gi diverse volte, compreso un attacco a un
palazzo dellOnu nel 2011. Prima
dellattentato del 14 aprile di questanno, per la capitale era stata risparmiata negli ultimi due anni. Boko Haram sta conducendo attentati
nel Paese dal 2009 in una guerra
aperta contro il Governo in nome
della secessione e dellinstaurazione
della sharia, la legge islamica.
Lattentato di ieri ha fatto crescere
lindignazione dellopinione pubblica, a pochi giorni da uno degli attacchi pi sconvolgenti operati dal
gruppo islamista, il rapimento di oltre cento ragazze da una scuola nel
nordest del Paese. in corso un negoziato con i Boko Haram per arrivare alla liberazione delle 234 studentesse rapite: sarebbe stato chiesto
un riscatto. Le ragazze sono state rapite due settimane fa da un dormitorio di una scuola media a Chibok,
nello Stato nord-orientale del Borno.
Gli ostaggi si troverebbero in una
localit diversa da quella dove avvenuto il sequestro. Secondo il negoziatore, uneventuale operazione
delle forze di sicurezza per liberare
gli ostaggi potrebbe causare la perdita di molte vite.

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CARACAS, 2. Due manifestazioni di


segno opposto si sono svolte, ieri,
in occasione del Primo maggio, a
Caracas. I sindacati che sostengono
il Governo venezuelano hanno sfilato nei quartieri occidentali della
capitale, mentre i sindacati antigovernativi si sono ritrovati nelle aree
orientali della citt: a questa manifestazione ha aderito anche il movimento studentesco, che stato alla
base delle proteste che si susseguono dallo scorso febbraio. Proteste
che poi sono degenerate in violenti
scontri fra manifestanti e forze
dellordine, con un bilancio di oltre
quaranta morti.
Anche ieri dunque la capitale venezuelana stata teatro di una frattura, resa evidente da manifestazioni di segno opposto, ciascuna con
le proprie rivendicazioni.
E ad alimentare la tensione in
un contesto gi sotto pressione ha
contribuito larresto, nei giorni
scorsi, di ventitr persone (alcune
minorenni) accusate di atti terroristici durante proteste antigovernative che avevano avuto luogo lo
scorso fine settimana in quartieri
orientali di Caracas. Il ministro
dellInterno, Miguel Rodrguez
Torres, ha detto che i fermati, in
particolare i pi giovani di et
compresa fra i 12 e i 15 anni, sareb-

La discarica alla periferia della capitale ghanese

schi per la salute. Questa attivit


comporta anche notevoli problemi
di impatto ambientale, dal momento
che le persone che attingono alla discarica estraggono i metalli dando
fuoco ai pezzi abbandonati per eliminarne le parti in plastica. Ne risulta una notevole carica inquinante

Autobomba
fa strage
nella capitale
nigeriana

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venerd-sabato 2-3 maggio 2014

dovuta ai fumi sprigionati dai roghi.


La situazione aggravata dal fatto
che i terreni che circondano la mega-discarica sono utilizzati come insediamenti abitativi e per il pascolo
del bestiame di allevamento.
Anche la Banca mondiale ha
espresso preoccupazione e ha lancia-

to un allarme alla comunit internazionale. Secondo il responsabile dello sviluppo sostenibile dellistituto di
Washington, Zoubida Allaoua, limpatto negativo di questi rifiuti
sullambiente potrebbe essere mitigato solo con luso di alte tecnologie,
di cui, per, il Ghana non dispone.

bero stati strumentalizzati da


gruppi terroristici e che dentro i
loro zainetti, invece di libri e quaderni, trasportavano bombe Molotov, chiodi e altri accessori per il
terrorismo di strada.
Non si fatta attendere la reazione del movimento studentesco,
che ha parlato di soprusi. Intanto si attendono nuovi colloqui tra
le delegazioni del Governo e
dellopposizione, che finora hanno
fatto registrare solo timidi progressi. Il piano di rilancio economico
messo appunto dallEsecutivo continua a essere al vaglio dellopposizione.

Milioni di persone in piazza in tutto il mondo

Primo maggio di scontri in Turchia


Cambogia e Bangladesh
ANKARA, 2. Milioni di persone sono
scese in piazza ieri in tutto il mondo
in occasione del Primo maggio.
Molte manifestazioni, per, sono
state contraddistinte da incidenti.
In Turchia, a Istanbul, la polizia
in assetto antisommossa ha disperso
a colpi di cannoni ad acqua e gas
lacrimogeni alcune centinaia di dimostranti che stavano cercando di

Napolitano
chiede
politiche
per il lavoro
ROMA, 2. Se volessimo dare un
nome alla celebrazione di questo
Primo maggio, dovremmo forse
dire allarme lavoro: queste le
parole pronunciate ieri al Quirinale dal presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, in occasione delle celebrazioni per il Primo maggio. Non
eccessivo ha sottolineato parlare di allarme e per questo motivo oggi serve il massimo di
reazione in termini di riforme e
di politiche pubbliche.
Rivolgendosi ai sindacati, il
presidente Napolitano li ha invitati a concorrere alla ricerca di
soluzioni solidaristiche e innovative coraggiose e determinate,
perch per raggiungere gli obiettivi europei per il mercato del lavoro bisogna porre in atto, anche in Italia, ripensamenti non
da poco nei nostri sistemi di garanzia del benessere e della protezione sociale. In un momento
tanto difficile, per non far regredire lItalia e lEuropa, per rilanciarne il ruolo e i valori, innanzitutto promuovendo decisamente
crescita e occupazione, ricerca e
formazione, simpongono riforme
razionalizzatrici. E si impongono
politiche severe di impiego trasparente e produttivo del denaro
pubblico, incidendo su sprechi,
corruzione, privilegi e parassitismi.

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

Carlo Di Cicco
vicedirettore

Piero Di Domenicantonio

raggiungere piazza Taksim, sfidando


il divieto delle autorit di tenere manifestazioni nel luogo divenuto simbolo della protesta anti-governativa.
Oltre cinquanta manifestanti sono
rimasti feriti soprattutto intossicati dai gas e 138 arrestati.
Disordini tra manifestanti e polizia sono stati registrati anche in
Cambogia e in Bangladesh.
Pacifici, invece, tutti i cortei che
hanno sfilato in un altro Paese alle
prese con lemergenza lavoro, la
Grecia, soprattutto ad Atene e a Salonicco
A Mosca, si tenuta la tradizionale sfilata sulla Piazza Rossa, che
si svolge sin dai tempi dellUrss,
mentre in molti Paesi dellAsia i
sindacati hanno protestato per chiedere salari e condizioni lavorative
migliori.
Il Primo maggio ha invece segnato una piccola conquista per i lavoratori in Marocco. Alla vigilia della
festa del lavoro, il Governo ha annunciato un aumento del salario minimo del 10 per cento. La decisione,
che giunge dopo un anno di relazioni difficili fra sindacati ed Esecutivo
a causa del programma di austerit,
prevede un primo innalzamento del
5 per cento a giugno, e un secondo
aumento di un ulteriore 5 per cento
dopo un anno. Il salario minimo del
settore pubblico sar innalzato a 370
dollari al mese.

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

MANAGUA, 2. Prosegue la missione diplomatica in America latina del ministro degli Esteri
russo, Serghiei Lavrov.
Dopo Cuba, il capo della diplomazia di Mosca si recato in
Nicaragua, dove ha avuto un
colloquio con il presidente,
Daniel Ortega. Nel suo intervento, Lavrov ha aupicato di
sincronizzare lorologio con i
colleghi in America latina, per
concordare azioni che riguardano alcuni conflitti nel mondo.
E ha parlato di posizioni unanimi di Mosca e dei suoi alleati,
in particolare sulla necessit di
risolvere pacificamente le controversie attraverso negoziati
ha precisato che non escludano nessuno e sulla base del
diritto internazionale.
Dopo il Nicaragua, Lavrov ha
in programma anche tappe a Lima dove vedr Ollanta
Humala, presidente di un Paese,
il Per, che vanta oggi una delle
economie pi dinamiche del
continente e, successivamente,
nel Cile della presidente socialista Michelle Bachelet, appena
tornata al potere al posto di
Sebastin Piera.

Negli Stati Uniti


il Congresso
boccia laumento
del salario minimo

Un agente di polizia durante i disordini a Istanbul (Reuters)

Sciagura in una miniera illegale


nellovest della Colombia
BO GOT, 2. Primo maggio insanguinato da una sciagura in Colombia.
Almeno tre operai sono morti nel
crollo in una miniera doro illegale
nellovest del Paese.
Si teme, per, che le conseguenza
dello smottamento possano essere
molto pi gravi, ha fatto sapere alla
stampa il capo dei vigili del fuoco
del dipartimento di Cauca, dove
avvenuto lincidente.
Al momento, infatti, non si hanno
notizia di altri trenta minatori rimasti sepolti sotto cumuli di detriti.
Per i soccorritori, impossibile che

Serghiei Lavrov
in missione
in Nicaragua

i dispersi siano vivi, perch c troppa terra, fango e pietre. I cadaveri


dei tre operai sono stati estratti a oltre venti metri di profondit. Alle ricerche partecipano un centinaio di
persone, civili e militari, con lausilio di sei escavatrici.
Il ministro delle Miniere e
dellEnergia ha condannato il comportamento dei proprietari della miniera, che hanno ostacolato le operazioni di soccorso: Invece di aiutare, hanno nascosto le macchine
escavatrici per evitare che fossero sequestrate, e questo ha complicato i

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Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

soccorsi, si legge in un comunicato


del dicastero. E sotto accusa, ancora
una volta, ci sono le condizioni di
lavoro pessime e lestrema debolezza
delle infrastrutture di tante miniere
illegali, denuncia lorganismo deputato a vigilare sul rispetto dei diritti
fondamentali dei cittadini. Da gennaio a settembre dello scorso anno,
nel Paese si sono verificati oltre 65
incidenti nelle miniere illegali, che
hanno provocato 71 morti e 51 feriti.
In Colombia, su oltre 14.000 siti minerari, oltre la met non rispettano
la legge.

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va

WASHINGTON, 2. I repubblicani
al Senato statunitense hanno
bloccato la legge per laumento
del salario minimo da 7,25 a
10,10 dollari allora, uno dei temi centrali dellagenda del presidente Obama e della campagna
democratica per le prossime elezioni di midterm. La maggioranza democratica, infatti, non
riuscita a ottenere i 60 voti necessari a fare aprire il dibattito
in aula sulla legge. La votazione
si conclusa con 54 pareri favorevoli e 42 contrari, con un solo
repubblicano che ha votato insieme ai democratici.
La decisione, secondo lufficio
del Bilancio, porter 900.000
americani oltre la soglia di povert e coster ad altri 500.000 il
loro posto di lavoro. Oltre al
graduale aumento delle paghe
orarie, il provvedimento prevedeva lintroduzione di un meccanismo di scala mobile che le
adeguava automaticamente al
tasso di inflazione annuale.
Lesito del voto era in parte atteso, anche per lassenza di alcuni senatori democratici, chi per
malattia, chi per recarsi nei propri collegi elettorali negli Stati
martoriati dal maltempo.

Concessionaria di pubblicit
Il Sole 24 Ore S.p.A.
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Ivan Ranza, direttore generale

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

don Sergio Pellini S.D.B.


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Banca Carige
Societ Cattolica di Assicurazione
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venerd-sabato 2-3 maggio 2014

pagina 3

Decine di miliziani uccisi

Attacchi indiscriminati alla popolazione in Siria

Vasta offensiva
dellesercito
nel sud
dello Yemen

Guerra contro i civili

SANA, 2. Prosegue nello Yemen il


confronto armato tra esercito e
miliziani riconducibili ad Al Qaeda: un confronto che spesso si risolve in scontri sanguinosi. Come
accaduto oggi, quando unimboscata degli insorti contro un convoglio dellesercito nella provincia
di Baida (nel centro del Paese), ha
provocato almeno dieci morti. Pi
a sud, nella provincia di Shabwa,
raid aerei a sostegno delle forze di
terra hanno invece distrutto tre
veicoli uccidendo sei terroristi. Un
capo locale di Al Qaeda rimasto
invece ucciso nella vicina provincia di Abyane.
Secondo quanto ha annunciato
il portavoce del ministero dellInterno di Sana, Mohammed Al
Qaidi, durante una conferenza
stampa tenuta ieri nella capitale
yemenita, lesercito, nel corso
delloffensiva lanciata dieci giorni
fa nelle regioni meridionali del
Paese, ha ucciso 72 membri di Al
Qaeda, ne ha catturati 26 e ha disinnescato almeno 12 ordigni
pronti a esplodere. Le operazioni
di terra sono state precedute da
una serie di raid condotti da aerei
senza pilota.
Lufficiale ha anche fornito un
bilancio delle vittime degli attentati terroristici e degli attacchi armati compiuti nel Paese arabo dal
primo marzo scorso che di 148
morti e 173 feriti, in buona parte
soldati dellesercito e agenti della
polizia oltre che personalit tribali
che hanno osato opporsi ai terroristi.
Il portavoce del ministero
dellInterno ha anche rivelato
lesistenza di un piano per il rapimento dellambasciatore degli
Emirati Arabi Uniti a Sana, insieme a quello per il sequestro di
due uomini daffari presenti nella
capitale.
La polizia ha anche fermato
una banda che stava per rapire
due sauditi e che minacciava la sicurezza degli addetti dellambasciata saudita a Sana.
Solo tre giorni fa il presidente
Abde Rabbo Mansur Hadi aveva
rivelato che il 70 per cento dei terroristi di Al Qaeda operanti nel
Paese non sono yemeniti e che la
loro attivit ha provocato la fuga
di 34 compagnie petrolifere straniere. Lo Yemen uno dei Paesi
arabi pi poveri, che ha conosciuto una fase di moderata crescita
economica a partire dal 2000 con
una serie di riforme tese a modernizzare lo Stato, ma la sua redditivit rimane legata essenzialmente
allesportazione del petrolio.

Soccorsi a un bambino ferito nei pressi di Aleppo (Afp)

DAMASCO, 2. Sempre pi atroci i combattimenti


in Siria. Stando a fonti degli attivisti, laviazione
governativa ha compiuto ieri un nuovo raid su un
quartiere popolare nella citt di Aleppo. I morti
sarebbero almeno trentatr, numerosi i feriti. Lattacco stando alle stesse fonti ha colpito un
mercato nel quartiere Halak, nella zona ovest della seconda citt della Siria. Pochi giorni fa, gli attivisti avevano riferito di un altro raid aereo che
aveva distrutto una scuola e fatto strage di bambini nel quartiere Al-Ansar.
Mentre continuano i combattimenti, sul piano
politico va registrato che ieri scaduto il termine
per la presentazione delle candidature alle presidenziali del prossimo 3 giugno.
I candidati sono ventiquattro: tra di essi figura
anche il presidente Bashar Al Assad. Le elezioni,
che si svolgeranno solo nel territorio controllato
dal Governo, sono gi state criticate dallopposizione e da vari Paesi. Entro il 6 maggio la Corte
suprema dovr decidere quanti, tra i ventiquattro
nomi presentati, siano eleggibili.

Intanto, resta critica la situazione sul fronte dei


soccorsi alla popolazione. La fornitura degli aiuti in Siria lungi dal migliorare, anzi, peggiora
ha fatto sapere il capo delle operazioni umanitarie dellOnu, Valrie Amos, al termine di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite. Dallultima volta che ho riferito ai membri del Consiglio ci sono stati pochi progressi ha
aggiunto Amos, dicendosi estremamente allarmata dalle violazioni commesse da entrambe le
parti. Penso che il Consiglio di sicurezza debba
non solo riconoscere la realt, ma anche agire ha
spiegato la responsabile Onu, la quale ha poi denunciato come in Siria i valori fondamentali delle
Nazioni Unite e la basilare responsabilit di uno
Stato di proteggere il proprio popolo siano violati ogni giorno.
Amos ha quindi consigliato di adottare una serie di misure concrete, come attraversare le linee
del fronte per fornire assistenza, o condurre le
operazioni di soccorso attraverso i confini turchi
e giordani. Lappello dellesponente dellOnu fa

Dialogo algerino
sulla riforma costituzionale

seguito allallarme lanciato pochi giorni fa


dallUnicef nel quale si esprimeva indignazione
per lultima ondata di attacchi indiscriminati,
perpetrati contro le scuole e altri obiettivi civili in
tutta la Siria, che ha causato decine di morti e feriti tra i bambini.
Questi attacchi sembrano aumentare, nel
completo disprezzo di tutti gli appelli che sono
stati fatti per fermare il folle ciclo delle violenze e
per evitare ulteriori violazioni del diritto internazionale ha dichiarato Maria Calivis, direttore regionale dellUnicef per il Medio Oriente e Nord
Africa. Lo scorso marted 29 aprile ci sono stati
almeno tre attacchi, ha ricordato lUnicef in una
nota senza fare distinzioni, per quanto riguarda le
responsabilit, tra forze governative e milizie legate ai ribelli. Ogni giorno, in tutta la Siria, i
bambini che stanno semplicemente cercando di
andare avanti nella loro vita quotidiana vengono
uccisi e mutilati da azioni indiscriminate su aree
popolate.

Nuove regole
per le elezioni in Tunisia
TUNISI, 2. Tre anni dopo la rivoluzione dei gelsomini lAssemblea nazionale costituente tunisina (Parlamento ad interim) ha adottato ieri
la nuova legge elettorale che accompagner il Paese alle elezioni legislative e politiche di fine anno.
La legge approvata con 132 voti a favore, 11 contrari e 9 astensioni
su un totale di 217 deputati dellAssemblea instaura per le elezioni
legislative un sistema proporzionale
a un turno attraverso le circoscrizioni senza una soglia minima da superare.
Le presidenziali si svolgeranno
invece con un sistema maggioritario

Da Netanyahu
una legge per fare
di Israele
uno Stato ebraico
TEL AVIV, 2. Il premier israeliano,
Benjamin Netanyahu, ha annunciato che presenter in Parlamento
una legge per fare di Israele uno
Stato ebraico. In un discorso a
Tel Aviv, ieri, il leader del Likud
ha dichiarato: mia intenzione
sottoporre al Parlamento una legge che fornisca unancora costituzionale per Israele come Stato nazionale del popolo ebraico.
Netanyahu ha pi volte sottolineato che il riconoscimento di
Israele come Stato ebraico rappresenta, per il suo Governo, una
delle condizioni imprescindibili
per arrivare a un accordo di pace
con i palestinesi. Questi, dal canto
loro, hanno duramente criticato
liniziativa di Netanyahu.
Pochi giorni fa scaduto il termine fissato da Washington per
trattative tra israeliani e palestinesi
in vista di unintesa preliminare.
Ieri il segretario di Stato americano, John Kerry, ha assicurato che
le due parti vogliono negoziare,
ma serve una pausa di riflessione. Crediamo ha aggiunto
che la cosa migliore da fare adesso sia valutare bene le cose: che
cosa possibile e che cosa non
possibile fare nei prossimi giorni.

Al Maliki
in testa
nelle legislative
irachene

a due turni. Lapprovazione della


legge elettorale giunge tre mesi dopo il varo della nuova Costituzione,
considerata, da numerosi Stati occidentali, un passo fondamentale nel
processo di transizione verso la democrazia.
Il dibattito sulla legge elettorale,
iniziato il 18 aprile, stato caratterizzato da scontri molto duri tra i
deputati, in particolare sullarticolo
riguardante linterdizione di presentarsi al voto di quanti avevano un
ruolo nel passato regime del presidente Zine El Albadine Ben Ali,
una proposta alla fine respinta dal
voto mercoled sera.

BAGHDAD, 2. A conferma delle


previsioni della vigilia, il primo
ministro iracheno in testa nelle
elezioni legislative svoltesi mercoled: secondo i primi dati, forniti
dalla commissione elettorale, il
premier sciita, che punta a ottenere il terzo mandato, avrebbe ottenuto 68 seggi sui 328 in palio. Al
secondo posto vi sarebbe lo sciita
Ammar Al Hakim, con 48 seggi.
Il partito democratico del Kurdistan di Massoud Barzani, sempre
secondo i primi dati, avrebbe ottenuto 20 seggi.
Subito dopo la chiusura delle
urne, Al Maliki aveva lanciato un
appello alla commissione elettorale affinch si mantenga imparziale e continui a compiere sforzi per
difendere la sua integrit nel conteggio dei voti. Sempre Al Maliki ha espresso soddisfazione per
laffluenza alle urne, attestatasi al
50 per cento, nonostante nei giorni scorsi gruppi estremisti avessero
minacciato di compiere rappresaglie contro coloro che si fossero
recati alle urne. Il premier ha
quindi dichiarato: Il Paese ormai
democratico e non torner indietro, alla dittatura. Ieri il presidente statunitense, Barack Obama, si congratulato con il popolo iracheno che si recato alle urne e ha auspicato che il nuovo
Governo sia sostenuto da tutte le
comunit presenti nel Paese.

Tredici morti
in un attentato
suicida
a nord di Kabul
KABUL, 2. Mentre le autorit afghane sono impegnate a tenere vivo il dialogo con i talebani, le violenze scatenate dai miliziani continuano a seminare morte. Ieri tredici persone, tra cui sei membri
delle forze di sicurezza, sono morte in un attacco suicida compiuto
nella provincia del Panshir, a nord
della capitale Kabul. Lattacco
stato subito rivendicato dai talebani che hanno anche minacciato
nuovi attentati, con lobiettivo di
destabilizzare un territorio gi segnato da anni di violenze.
Dunque linterlocutore talebano
si conferma ancora una volta inaffidabile: da un lato continua a
perpetrare attacchi, dallaltro non
chiude la porta a negoziati diretti
a favorire qualche forma di dialogo. Nel frattempo il Paese attende
lesito delle urne, il prossimo 28
maggio, quando si svolger il ballottaggio per le presidenziali fra
lex ministro degli Esteri, Abdullah Abdullah, e lex ministro delle
Finanze, Ashraf Ghani. Il dopo
Karzai non sar facile per lAfghanistan, sottolineano gli analisti,
considerando le sfide da affrontare: in particolare, la gestione della
presenza dei talebani allinterno
del proprio territorio e il rilancio
della politica estera di Kabul, che
si trova in crescente isolamento.

Mentre il Paese ancora alle prese con la grave crisi politico-istituzionale

Thailandia al voto il 20 luglio


Abdelaziz Bouteflika (Reuters)

ALGERI, 2. Lex premier algerino,


Ahmed Ouyahia, avr il compito di
guidare il dialogo tra le forze politiche per la riforma costituzionale.
Secondo quanto hanno riferito fonti ufficiali, lex premier stato nominato capo dello staff del presidente algerino, Abdelaziz Bouteflika, e avr il computo di guidare le
consultazioni tra i partiti.
La designazione dellex premier
Ouyahia alla guida di queste consultazioni viene interpretata dagli
analisti algerini come un segno di
fiducia e del desiderio di premiare
il suo impegno nella campagna a

favore di Bouteflika, rieletto presidente lo scorso 17 aprile. A Ouyahia stata affidata la missione
pi difficile, quella di convincere
lopposizione a unirsi al dialogo e
sviluppare un consenso intorno alla
nuova Costituzione.
In precedenza, Bouteflika aveva
nominato per la seconda volta premier Abdelmalek Sellal, gi ministro delle Risorse idriche e capo del
Governo che aveva abbandonato
per guidare la campagna elettorale
del presidente algerino. Sellal ha
preso il posto di Youcef Yousfi,
premier per circa un mese.

BANGKOK, 2. Le prossime elezioni


politiche in Thailandia si terranno il
20 luglio. Lo ha confermato la
Commissione elettorale, al termine
di una riunione con il Governo ad
interim guidato dal primo ministro,
Yingluck Shinawatra, e in seguito
allannullamento per via giudiziaria del voto legislativo tenutosi il
2 febbraio scorso.
Lannuncio della data delle elezioni per il rinnovo del Parlamento
arrivato con il Paese asiatico ancora alle prese con una grave crisi politico-istituzionale apertasi lo scorso novembre e che ha provocato 23
morti e oltre 700 feriti e con il
movimento anti-governativo che occupa, tuttora, il principale parco
della capitale.
Yingluck, leader del partito Pheu
Thai, eletta trionfalmente nel 2011,

ma di fatto impossibilita a governare di fronte allassedio della piazza e


in seguito alle sentenze della magistratura, dovr fronteggiare nelle
prossime settimane un procedimento di impeachment relativo a un
controverso programma di sussidio
ai coltivatori di riso.
La protesta anti-governativa, guidata dallex vicepremier, Suthep
Thaugsuban, chiede lo sradicamento del potere del magnate delle telecomunicazioni Thaksin Shinawatra,
fratello di Yingluck ed ex premier,
ora in auto-esilio allestero per sfuggire a una condanna per corruzione.
Proteste e manifestazioni sono iniziate quando il Parlamento ha dato
il via libera alla legge di amnistia
per i reati politici. Se entrasse in vigore, infatti, cancellerebbe i reati
politici che hanno rovesciato Thak-

sin. E, quindi, anche la sua condanna per corruzione. In sostituzione


dellattuale Esecutivo, Suthep promuove lidea di un Consiglio del
popolo nominato dagli ambienti
monarchici, che introduca delle riforme prima di tornare al voto.
Compito di questo organo non eletto, guidato da un premier nominato
dal re sarebbe quello di tenere il potere due anni per riformare il sistema politico. Le elezioni legislative
del 2 febbraio scorso furono boicottate dal Partito democratico, il principale movimento allopposizione.
Le operazioni di voto furono rese
impossibili in diverse province meridionali, controllate dallopposizione,
e nella stessa Bangkok i manifestanti riuscirono a ostacolare lo svolgimento della consultazione e lo scrutinio dei voti in pi seggi elettorali.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

venerd-sabato 2-3 maggio 2014

Il Dio biblico conosce la tenerezza e la passione


la gioia e la tristezza
Passa dal riso allo sdegno
conosce la gelosia damore e la trepidazione per i tradimenti

Per una teologia biblica delle emozioni

Lanima carnale
delle Scritture
di GIANFRANCO RAVASI
Come chi, messosi in mare su di una
barchetta, viene preso da immensa angoscia nellaffidare un piccolo legno allimmensit delle onde, cos anche noi soffriamo mentre osiamo inoltrarci in cos vasto
oceano di misteri (In genesim homiliae, IX,
PG, 12, 210). La stessa tensione di cui parla Origene alla soglia della sua impresa di
commentare omileticamente la Genesi si ripete in chi vuole tentare anche solo un
abbozzo della teologia biblica delle emozioni. Due sono le ragioni di questa paura. Da un lato c lenorme fluidit della
definizione e classificazione delle emozioni. Daltro lato, questo processo umano a
molte componenti affiora nellarco intero
delle pagine bibliche con una ricchezza
impressionante e non comprimibile in uno
stampo rigoroso teorico, a partire dalla
stessa emozione estetica del Creatore che
contempla la bellezza/bont (tb) della

Il Dio biblico a differenza del Motore


immobile aristotelico o del fato greco
un Dio patetico, che conosce la tenerezza e la passione, la delusione e lamarezza,
la gioia e la tristezza (Genesi, 6, 6; Salmi,
78, 40), passa dal riso allo sdegno (Salmi,
2, 4-5), conosce la gelosia damore e la trepidazione per i tradimenti. Cos avverr in
Cristo: la sua empatia con lumanit
connessa alla sua incarnazione: Non abbiamo, infatti, un sommo sacerdote che
non sappia prendere parte alle nostre debolezze, perch egli stesso stato messo
alla prova in ogni cosa come noi, escluso
il peccato (Ebrei, 4, 15).
Similmente luomo biblico non ha come
ideale il raggiungimento di uno stato di
aptheia, come esortava la filosofia sia epicurea sia stoica. Si potrebbe, al riguardo,
considerare il libro di Giobbe come un vero e proprio atlante delle emozioni e dei
sentimenti che si muovono e si agitano
nellarea oscura della prova e della soffe-

Scienza
e teologia

Marc Chagall, Cantico dei cantici (1931)

sua opera nel primo capitolo della Genesi,


fino alla tensione che si respira nellultima
pagina dellApocalisse ove si anela alla venuta del Signore Ges (22, 17. 20). Entro
questi due estremi si distende un vero e
proprio album di emozioni difficilmente
catalogabili. Si tratta di uno spettro cromatico emotivo che procede dal violetto
gelido dellangoscia o paura e approda al
rosso caloroso della gioia o della tenerezza. Per questo necessario procedere solo
per sondaggi selettivi o per emblemi (ad
esempio, il Salterio potrebbe trasformarsi
gi da solo in un vocabolario di tutto larco emozionale umano).
Anche se il suo vocabolario emozionale
pi di natura simbolica, sta di fatto che
la Bibbia offre un panorama immenso di
esperienze che possono essere riportate alla categoria emozione e ai suoi corollari.

in corso (fino al 4
maggio) ad Assisi la
Conferenza europea
su scienza e teologia
organizzata dalla
European Society for
the Study of Science
and Theology.
Pubblichiamo stralci
della relazione che il
cardinale presidente
del Pontificio
Consiglio della cultura
tiene venerd 2
maggio.

renza umana. Queste esperienze vengono


assunte dallautore sacro come i lineamenti
di unantropologia ma anche come una
via di conoscenza teologica, tant vero
che il loro estuario estremo la teofania
(Io ti conoscevo per sentito dire, ora i
miei occhi ti hanno visto 42, 5). Lo stato
emozionale si trasforma, quindi, in una
via per conoscere e incontrare Dio, divenendo cos una componente strutturale
della fede. Senza essere esaurienti ma procedendo solo a livello esemplificativo, potremmo raccogliere e ordinare nella Bibbia
tutte le tipologie emotive fondamentali.
Cos pensiamo al curioso dialogo interiore dellorante col suo io che versa in
uno stato di eccitazione, presente nellantifona che costella il Salmo 42-43: Perch
ti rattristi, anima mia, perch ti agiti in
me? (42, 6.12; 43, 5). Esemplari in questa

Al Global University Summit a Mosca

Sviluppo demografico e modelli economici


Si appena svolto a Mosca il Global University Summit, iniziativa che ogni anno
riunisce rappresentanti di pi di cento tra
organismi e universit provenienti da cinquanta Paesi di tutti i continenti che si incontrano per affrontare sul piano scientifico e fornire possibili soluzioni alle comuni
sfide globali. In questultimo appuntamento unintera sessione stata dedicata
alla presentazione di due pubblicazioni
italiane: una di Antonio Fazio (Sviluppo e
declino demografico in Italia e nel mondo,
Milano-Genova, Marietti, 2012), laltra di
Giuseppe Guarino (Saggio di verit
sullEuropa e sulleuro, Roma, 2013). Il conseguente dibattito si incentrato da una
parte sugli ultimi dati e proiezioni

dellOnu relativi allo sviluppo demografico mondiale riguardo al quale Fazio


smonta gli allarmismi neo-malthusiani
sulla non sostenibilit della crescita costante della popolazione dal punto di vista della disponibilit delle risorse e
dellimpatto ambientale. Daltra parte, nella discussione emerso forte il tema
dellEuropa e delle politiche scelte per
uscire dalla crisi. Guarino che pure si
definisce laico sottolinea limportanza
del magistero di Papa Francesco che fa
emergere come il modello economico imperante porti non solo a una progressiva
diminuzione della ricchezza materiale ma
anche a un impoverimento morale.

linea sono le confessioni che Geremia


incastona nei capitoli 11-20 del suo libro
profetico. Pensiamo anche allessenziale
ma incisiva rappresentazione della pulsione alla violenza, generata dallinvidia, in
Caino (Genesi, 4, 1-8) con lannotazione
Bernardino Luini, Susanna e i vecchioni (XV secolo, particolare)
sulla dialettica tra istinto primordiale e volont cosciente: Il peccato accovacciato
alla tua porta, verso di te il suo istinto,
ma tu lo puoi dominare (4, 7). Pagine
veementi e di straordinaria finezza psico- tendendo verso loltre e laltro, anzi, verso trovare da voi (Isaia, 55, 6; Geremia, 29,
logica sono dedicate alla pulsione sessua- lOltre e lAltro per eccellenza, ossia verso 13-14). I fedeli sono definiti come coloro
le, a partire da Davide che rimane affasci- leterno, linfinito, il trascendente, lassolu- che cercano il Signore (Isaia, 51, 1). Il
nato dalla bellissima Betsabea nuda (II to, il divino (non per nulla il vocabolo loro un desiderio di Dio quasi fisico perSamuele, 11, 2), fino a cadere nella piena desiderio rimanda etimologicamente ai ch la nefe, che contemporaneamente
cecit morale.
sidera, alle stelle). La Bibbia lo presenta gola e anima, ha sete di Dio (Salmi,
Acuta lanalisi del trapasso dalla pas- come sorgente fondamentale dellintero 42, 2-3; 63, 2; Amos, 8, 11).
sione amorosa allodio in Amnon travolto conoscere umano, come manifestazione
, per, interessante notare che per la
dalla pulsione erotica per la sorellastra della libert personale e come crocevia Bibbia il primato da assegnare al desideTamar: dopo averla violentata, egli con- della morale.
rio di Dio stesso nei confronti della sua
cep verso di lei un odio veemente, lodio
Contrariamente a quanto accade nella creatura, un anelito che precede, eccede
verso di lei era pi grande dellamore con concezione contemporanea, il desiderio bi- ed esaudisce il desiderio umano: Risposi
cui laveva amata prima (II Samuele, 13,
blico non riducibile a una vaga reazione a chi non mi consultava, mi feci trovare
14-15).
emotiva davanti a un soggetto/oggetto at- da chi non mi cercava. Dissi: Eccomi! EcLa coppia eros e violenza si presenta in
comi! a un popolo che non mi cercava
forme incandescenti nel racconto della traente, bens considerato nella sua qua- (Isaia, 65, 1; cfr. Romani, 10, 20). Prima
tentata violenza dei sodomiti (Genesi, 19) o lit di vera e propria scelta vitale, una che mi invochino, io risponder; mentre
nella macabra narrazione dello stupro del- decisione etica, un progetto intenzionale e ancora stanno invocandomi, io li avr gi
la concubina del levita a Gabaa (Giudici, operativo. il mirare a una realt per esauditi (Isaia, 65, 24). Significativa la
19) o nella pi sottile sceneggiatura che conquistarla, consacrando a questa attua- parabola della pecora smarrita e cercata
vede come protagonista Susanna, sottopo- zione mente, volont, azione. Si ha, in dal pastore, cos come la via paolina di
sta alle voglie dei due anziani (Deuterono- pratica, una conferma della concezione Damasco o linvocazione salmica: Cerca
mio, 13). Potremmo poi proseguire con la gnoseologica simbolica globale che abbia- il tuo servo, Signore (Salmi, 119, 176).
celebre descrizione della depressione che mo descritto, applicata alla dimensione
Questa forte connotazione teologica e
colpisce Saul, con risvolti di mania di per- volitiva.
mistica oggettiva e soggettiva del desecuzione (cfr. 1 Samuele, 18siderio non esclude, per, che nella Bibbia
26). Questo abbattimento
sia assente la dimensione puramente umaemotivo si ripete in forma atna. Straordinario a questo proposito il
Charles Pguy amava dire
tenuata anche nel re Acab
Cantico dei cantici, capace di intrecciare in
amareggiato per il rifiuto di
che la spiritualit nelle Scritture non eterea
armonia unitaria sessualit, eros e amore,
Nabot di cedergli la sua videsiderio carnale e anelito spirituale, abma sboccia dallesistenza umana
gna (1 Re, 21, 4: si coric
braccio dei corpi e incontro delle anime.
sul letto, volt la faccia da un
Vista nella sua concretezza
Tutto il poema attraversato dal desidelato e non mangiava pi).
rio, a partire dal bacio appassionato inifatta anche di sentimento e di passione
C, poi, il terrore che invade
ziale (1, 2-4) per giungere anche attraun altro sovrano, Baldassar,
verso loscurit e la caduta del desiderio
(3, 1-5 e 5, 2 - 6, 3) alla scena finale che
di fronte alla mano misteriosa
che scrive sulla parete un oracolo nefasto
Il desiderio, come i suoi corollari che un nuovo inizio, come accade allinsazia(Deuteronomio, 5). C, infine, lesplosione sono lemozione e la passione, rivela due bilit del desiderio che appunto ricerca
del senso di colpa e del rimorso che con- volti. C loscurit perversa del desiderio instancabile (8, 14). Il desiderio amoroso
duce al suicidio Giuda (Matteo, 27, 3-10).
che ha il suo vertice nella tentazione e nel un costante contrappunto tra presenza e
Concludiamo questa libera e incompleta peccato. Esiste, per, anche una regione assenza, possesso e conquista; la meta non
esemplificazione della molteplicit feno- luminosa ove il desiderio in-finito per- mai definitiva perch la tensione in-fimenica dellesperienza emozionale offerta ch ambisce allInfinito divino. Come si nita sottesa al desiderio non si estingue
dalle Scritture con un episodio molto sug- ha nellinvocazione Venga il tuo Re- in un mero possesso carnale ma si protengestivo che sta nel cuore dellintensa storia gno!, un Regno che devessere cercato e de verso una pienezza trascendente. Quedi Giuseppe legiziano. Egli riesce inizial- desiderato prima di ogni altra realt (Mat- sto il filo conduttore del desiderio che
mente a controllarsi, a fare lestraneo teo, 6, 33). Gi nellAntico Testamento la percorre il Cantico. Come scriveva Lacan,
[verso i suoi fratelli] e a parlare loro dura- fede descritta come un desiderare-cercare se bisogna fondare la nozione dellAltro
mente (Genesi, 42, 7-8). Ma poi lemozio- che approda a un esito di comunione: (con una A maiuscola) come luogo della
ne sale di livello, per cui costretto ad Cercate il Signore perch si fa trovare! ... parola, bisogna affermare che, essendo
andare in disparte per piangere (42, Mi cercherete e mi troverete, perch mi luomo un animale in preda al linguaggio,
24). Di fronte, poi, al piccolo Beniamino, cercherete con tutto il cuore; io mi lascer il suo desiderio il desiderio dellAltro.
figlio della sua stessa madre Rachele, Giuseppe deve affrettarsi a uscire perch si
era commosso nellintimo alla presenza di
suo fratello e sentiva il bisogno di piangere, entrando nel suo appartamento privato
per piangere. Poi, per, si lav la faccia,
Il vescovo Galantino sullanalfabetismo religioso
usc e si fece forza per pranzare con tutti
i fratelli (43, 29-31). Ma alla fine londa
del sentimento cos forte che non pot
pi trattenersi (...) e si fece conoscere dai
fratelli e proruppe in un grido di pianto
di fronte ai fratelli sconvolti (45, 1-3).
Come persona mediamente atten- di primerear, chiede cio di prenSecondo il poeta francese Charles Pta a quello che avviene sul nostro dere liniziativa. Primerear perch
guy la spiritualit per le Scritture non
territorio scrive il vescovo Nun- lesperienza religiosa non si riduca
eterea ma sboccia da unanima carnale.
zio Galantino, segretario generale a uno sfondo anonimo a cui si preLesistenza umana vista, quindi, non sodella Conferenza episcopale italia- sta unattenzione interessata o peglo come spirituale e razionale ma anche
na la lettura del Rapporto gio sospetta, fatta di narrazioni
come sentimentale, emotiva, passionale:
sullanalfabetismo religioso in Italia, su Ges e accompagnate da buoni
per luomo biblico vero quello che un
di primo acchito, ha provocato in sentimenti; tutti comunque assolualtro grande poeta come Giacomo Leoparme una sorta di benessere; in gene- tamente irrilevanti per la vita che
di affermava nel suo canto intitolato Aspare, infatti, sono sempre contento conta.
sia (1835): Che se daffetti / orba la vita,
Ebbene, liniziativa va presa in
quando posso essere aiutato da stue di gentili errori, / notte senza stelle a
di seri e non faziosi a leggere quel- tre direzioni: scuola, legislazione
mezzo il verno. Chi non prova emozioni
lo che avviene dentro e fuori dalle sulla libert religiosa e ricerca uni un essere invernale, frigido e tenebrorealt con le quali ho a che fare. versitaria. Con anche una nuova
so. Come notava Ivan Illich, uno dei
Man mano per che, leggendo, dai attenzione al sistema di comunicadrammi contemporanei proprio la pernumeri e dalle percentuali passavo zione di massa. Galantino concludita dei sensi, che si manifesta paradosalla interpretazione di quei dati, de aggiungendo un ulteriore spunsalmente oscillando tra i due estremi della
lamarezza di cui parla lApocalisse to: La fede, senza negare il valore
bulimia sensoriale, materialistica e carnale
che ha ogni conoscenza razionale,
ha preso anche me.
e dellanoressia astratta, legata a sensi orGalantino tra coloro che, il 2 non pu essere ridotta a questa. La
mai digitalizzati o ridotti a protesi nella
maggio, presentano in Senato il fede infatti esperienza di relaziocomunicazione informatica, come ha inserapporto appena pubblicato (Bolo- ne, attraverso la quale il credente
gnato invece Marshall McLuhan.
gna, Il Mulino, 2014, pagine 528, viene inserito in un dinamismo di
Pu essere utile proporre una compoeuro 38). Nel corso del suo inter- comprensione e di condivisione renente rilevante che ha un largo spazio
vento che stato in parte antici- sponsabile. Mi piacerebbe che una
nellorizzonte biblico: si tratta del desidepato su Avvenire del I maggio prossima ricerca potesse prendere
rio. Esso pu essere considerato come il
il vescovo afferma che i numeri in seria considerazione non solo la
motore radicale dellintero conoscere umasono spietati, ma fermarsi ai meri conoscenza dei contenuti della feno nella sua globalit razionale-sensitivadati sarebbe sterile. Dobbiamo de, ma che tentasse anche una soroperativa, e quindi anche dellemozione e
tita seria e intelligente anche sulla
prendere liniziativa.
della passione. unenergia vitale che naPapa Francesco ricorrendo a fede come esperienza di relasce dalla scoperta del proprio limite creaun neologismo spagnolo chiede zione.
turale e dalla relativa volont di superarlo

Primerear in tre direzioni

LOSSERVATORE ROMANO

venerd-sabato 2-3 maggio 2014

pagina 5

Unaltra studiosa protestante


sottolinea come lazione avvenga in casa
Intesa non come spazio privato
ma come luogo sovversivo in cui si svolge la vita dei credenti

Otto Mueller
Due sorelle (1920, particolare)

di LUCETTA SCARAFFIA
hi migliore
fra Marta e
Maria?
Le
due
sorelle
sono
veramente in concorrenza per
ottenere lapprovazione di
Ges? Sono domande,
queste, che si fa chiunque
ascolti o legga il vangelo
di Luca. Due studiose,
Pierrette Daviau, teologa
cattolica, ed lisabeth
Parmentier, pastora luterana, hanno
affrontato insieme questo episodio
per capire quale deve essere oggi
latteggiamento del lettore della Bibbia e, naturalmente con maggiore responsabilit, quello dellesegeta.
Nel libro Donne in concorrenza?
(Bose, Qiqajon, 2014, pagine 162,
euro 16) entrambe condividono
lidea che linterpretazione di un testo pu essere importante e significativa quanto il testo stesso, perch i
commenti alla Scrittura e in particolare le predicazioni, le catechesi o
testi di spiritualit hanno influenzato il modo di pensare in quanto,
almeno fino alla Riforma e alla diffusione della stampa, il testo sacro
arrivava solo attraverso la mediazione del magistero ecclesiastico.
Ripercorse le numerose e varie interpretazioni che si sono susseguite
nel tempo, le autrici concludono che
lesistenza di differenti chiavi di lettura sempre che non trascurino
lessenziale, da tutti individuato nella relazione con Dio permette di
riconoscere la complessit dei problemi e della mentalit di chi li percepisce, senza considerare la propria
prospettiva come lunica autentica.
Ed proprio questa ricchezza a
conferire ai testi la potenza evocativa
che riconosciamo: essi infatti rivelano cos la capacit di svelare, in seno a realt del tutto ordinarie e
umane, il di pi della presenza di
Dio come promessa. Cio a far
sperimentare la valenza supplementare di un testo che si rivela essere
un messaggio vivo, spazio di un
dialogo tra Dio e gli esseri umani
portato avanti da tutti e a dispetto
di tutto.
I commentatori pi antichi (Origene, Crisostomo, Agostino) vedono
nelle due sorelle rappresentate le
due vie, entrambe essenziali per la
vita cristiana contemplazione e
azione ma non uguali, perch Ge-

Una teologa cattolica e una pastora luterana rileggono le figure del Vangelo

Scegliere
tra Marta e Maria
co-critiche: Franois Bovon ha sottolineato infatti linteresse di Luca
in quanto parte delle comunit dei
primi cristiani per stabilire quale
debba essere il ministero per le donne, mettendo al primo posto il primato della fede, rappresentato da
Maria. Le scienze umane hanno invece suggerito ai commentatori di
analizzare le relazioni tra i personaggi, e in particolare di sottolineare come il legame fra le sorelle sia svuotato davanti a quello con Ges: ancora
una volta, quindi, viene affrontato il
problema della rottura dei legami familiari, lappello a uscire dal quotidiano per scegliere Ges. Altri suggeriscono
invece uninterpretazioQuesta interpretazione intende
ne psicologica: le due
sorelle rappresenterebil ruolo femminile nella Chiesa
bero due dimensioni
in modo molto vicino
della personalit da ina quanto sostiene Papa Francesco
tegrare tra loro.
Ma, pur riconoscendo
la ricchezza di queste
interpretazioni, le autrici
condo cui la vita pi degna sarebbe segnalano che stato occultato un
aspetto: la realt di genere, posta al
quella attiva.
Ma un punto di vista veramente centro, invece, delle interpretazioni
nuovo quello di Meister Eckart, teologiche femministe, sensibili alla
che sostiene che la pi vicina a Ges formazione dei ruoli maschili e fem Marta, incaricata di istruire e servi- minili e alla loro evoluzione. Ben
re, mentre Maria sarebbe ancora in consapevoli che nel testo emerge
fase di apprendistato. I commentato- una sfida di fondo: quali difficolt
ri protestanti Lutero e Calvino abbiano incontrato i discepoli, che
non considerano Marta inferiore alla volevano costituire una comunit di
sorella, perch rappresenta Cristo eguali, nel loro modo di vivere il dinella sua umanit, ed solo attraver- scepolato alla sequela di Ges.
Le interpreti femministe mettono
so questa che possibile accedere a
Dio. Traspare nelle loro parole la in dubbio non solo lautorit dellinterprete, ma anche quella del narrapolemica contro la vita monastica.
Anche se presentano soluzioni di- tore, che sarebbe influenzato dal suo
verse, in sostanza tutte queste inter- essere maschio in una societ papretazioni sono centrate sullopposi- triarcale. In questa ottica, una delle
zione fra le sorelle, e la risposta di prime e pi importanti teologhe
Ges viene vista come un giudizio femministe, Elisabeth Schssler-Fiosu di loro. Questa prospettiva verr renza, si interroga sulla posizione di
rovesciata dalle interpretazioni stori- Luca, sospettandolo di far appello

s sottolinea la superiorit della contemplazione, dando cos origine alla


spiegazione pi diffusa.
Anche Gregorio Magno condivide
questa tesi, utilizzando il racconto
evangelico per le omelie dedicate alla vita monastica, e cos pure Bernardo, il quale per conclude con
una affermazione nuova: secondo lui
la parte migliore sarebbe la disponibilit al Signore, la relazione di
amore con Dio, qualunque sia lattivit che si svolge. Tommaso invece
sottolinea come il privilegiare la contemplazione costituisca un rovesciamento della mentalit corrente, se-

alla voce di Ges per mettere a tacere le donne leader delle Chiese domestiche che, come Marta, dovevano
avere protestato per la loro emarginazione. Non si tratterebbe quindi
di due tipologie di vita, lattiva contro la contemplativa, ma di due
mansioni, il servizio (diakona) e
lascolto della Parola. Si tratterebbe
allora di un conflitto di autorit sul
ruolo delle discepole.
Pierrette Daviau ed lisabeth Parmentier criticano soprattutto un
punto di questa interpretazione: il
fatto che Schssler-Fiorenza non distingua Ges da un uomo qualsiasi,
e sostenga che non siamo di fronte
alla parola di Dio, ma solo a quella
di Luca. In sostanza, la teologa femminista mette in
questione lautorevolezza della Bibbia. Sono numerose
le teologhe femministe che hanno
aderito a questa interpretazione,
aggiungendovi qualcosa, ma in sostanza
aderendo allipotesi
che ci che disturba
laccesso delle
donne al ministero
della parola, problema che crea divisioni fra le donne
stesse.
Molto pi interessante, e meno dirompente, la posizione di Karlsen
Seim: la teologa
protestante
pensa
che il problema non
sia definire la posizione del redattore
Luca nei confronti
delle donne, quanto
piuttosto sottoporre

il testo a una lettura che tenga conto


della prospettiva di genere. E in primo luogo sottolinea che lo spazio in
cui si svolge lazione la casa, spazio tradizionalmente femminile, che
per non pi uno spazio solamente privato, dal momento che diventa,
in quanto comunitario e cultuale, un
luogo sovversivo dove si svolge la vita dei credenti. Il vero luogo di edificazione della vita cristiana insomma linterno delle case. E questo
non pu che influire sul ruolo delle
donne.
Secondo Karlsen Seim anche il
termine diakona subisce un profondo cambiamento: Ges diventa colui
che serve, esempio del rovesciamento
di ruoli. Quindi il servizio delle

He Qi, Marta e Maria (2001)

donne acquisisce una dignit nuova,


perch diventa esemplare per la funzione di leadership degli uomini.
Non sono i ruoli a cambiare, quindi,
ma il valore che a essi attribuito:
servire diventa un valore essenziale.
La teologa protestante, quindi, offre
delle chiavi di lettura nuove per una
comprensione del periodo di prima
formazione del cristianesimo, una
chiave che permette alle donne di
continuare il cammino senza mettere
in discussione i fondamenti della
fede.
Si tratta di una interpretazione del
ruolo femminile nella Chiesa molto
vicino a quello che d Papa Francesco, come anche di recente ha ripetuto ai giovani argentini: La donna
ha la capacit di dare la vita e di dare
tenerezza,
cio
cose che non abbiamo noi maschi
ha aggiunto. Voi
ha proseguito poi
rivolgendosi alle ragazze siete donne
di Chiesa. Di Chiesa, del Chiesa? No,
non il la Chiesa. La Chiesa femminile, come Maria. questo il vostro luogo. Essere
Chiesa, conformare
la Chiesa, stare accanto a Ges, dare
tenerezza, accompagnare, far crescere.
Che Maria, la Signora della Carezza, la Signora della
Tenerezza, la Signora della Sollecitudine per servire vi
possa indicare il
cammino.

La letteratura e il racconto del peccato

Attenti al demone della scempiaggine


di FRANOIS MAURIAC
A ripensarci, mi sembra quasi impossibile che queste parole abbiano potuto essere pronunciate dal
pulpito della chiesa di San Rocco a Parigi. Dio
non voglia, gridava lallora vescovo, oggi cardinale
Grente, Dio non voglia che io proponga di spezzare il volo del genio! Ma, sotto il pretesto di libert e

Lo scrittore francese Franois Mauriac

di ispirazione, forse che alcuni scrittori e artisti non


pretendono di conciliare laudacia delle descrizioni e
delle pitture e la pratica dei sacramenti?. E monsignor Grente non esitava a denunciare con grande
violenza apostolica: questi uomini che si rallegrano
di essere devoti, mentre turbano e corrompono gli
altri.
Ci affrettiamo a rassicurare le persone che con ardente zelo ci hanno fatto pervenire questo scritto e
anche il redattore della Settimana Religiosa di
Coutances, che richiama a questo proposito i pii
consigli prodigatimi da Andrea Chaumeix allatto di
ricevermi sotto la cupola. Voglio dare a queste anime buone una notizia di cui la loro carit gioir: il
rimprovero di San Rocco non era diretto alla mia

misera persona. Per, come potrei negare che questa


freccia, anche se non destinata direttamente a me,
mi ha pur tuttavia colpito? E quale scrittore cattolico, se romanziere e uomo di teatro, non ha sovente dovuto svellerla dalla propria carne? Il vescovo di
Mans, senza averne avuto lintenzione, ha toccato
una ferita cicatrizzata, una piaga inguaribile.
Nulla potr mai impedire che il peccato sia il materiale di lavoro delluomo di lettere e le passioni del
cuore il pane e il vino di cui ogni giorno egli si diletta. Senza dubbio, come ci esortava Maritain, il filosofo e il moralista dovranno descrivere senza connivenza le passioni. Ma questo non lo potr mai fare lo scrittore di fantasia, perch tutta la sua arte
consiste nel rappresentare in modo visibile, tangibile, olezzante, tutto un mondo che attraverso lincendio di delizie e di passioni criminali tende disperatamente alla santit. Noi non ignoriamo tutto questo.
come la rocca a cui noi ci aggrappiamo, a cui ci
abbracceremo fino al nostro ultimo respiro: e auguriamoci che la Grazia possa almeno restare presente
nella nostra opera e che il lettore senta ovunque
questa immensa vena, anche se disprezzata e in apparenza respinta, questa sotterranea circolazione dellamore. Resta per vero che, nonostante questa presenza, i nostri romanzi e le nostre opere di teatro
avrebbero fatto orrore o piet alla maggior parte dei
santi da noi venerati. Se alcuni devoti ci dimostrano
maggior indulgenza, cedono, io temo, a una personale simpatia.
Noi sappiamo bene di essere la debolezza di moltissimi religiosi, di santi sacerdoti, di grandi anime.
Non lamore che cieco (perch esso anzi la pi
lucida passione), ma questa simpatia leggermente
abbagliata, di cui talvolta beneficiano gli scrittori; e
che, come credo fermamente, di una portata spirituale abbastanza grande per aiutarli a non perdersi
danimo; infatti, queste dimostrazioni di affetto, sebbene non meritate, li seguiranno oltre la tomba. Un
romanziere cristiano, daltronde, ha altri motivi per
rimanere fiducioso (o forse noi diamo troppa importanza a queste opere di fantasia, che la Chiesa ha

sempre considerato con maggior disdegno che timore?).


Tuttavia mi sembra che la Grazia talvolta approfitti di questa torbida materia, di questi deboli veleni. Questa non unopinione senza fondamento e
potremmo sostenerla con molti esempi, se essi non
si riferissero allintimo dei cuori.
Una persona ammalata e molto vicina a Dio, che
aiutava numerose anime con i suoi consigli e le sue
sofferenze, confidava a un romanziere che il suo libro le aveva dato la conoscenza del peccato necessaria per raggiungere certi peccatori, per discendere
fin nellintimo della loro povera vita.
Una scienza teorica dei vizi e delle passioni, come
viene impartita ai diaconi nei seminari, lavrebbe
spaventata e non le sarebbe servita a nulla per aiutare le anime. Ma il romanziere, pur senza aprirle gli
occhi sulle nostre miserie, la guidava tuttavia attraverso le tenebre della creatura posseduta e straziata.
Essa sapeva riconoscere per un grido o per uno
sguardo, nella vita reale, coloro che aveva visto dibattersi in una storia inventata. Unanima eroica e
santa traeva cos beneficio dalla triste esperienza di
un compositore di romanzi.
Un teologo potrebbe obbiettare che anche se la
Grazia trae dal male un bene pi grande, il male
per questo non viene scusato, n legittimato. Il cri-

Vita e pensiero
In occasione del suo centenario, nel 2014
la rivista Vita e Pensiero ripropone in
ogni numero un articolo apparso nei
primi cinquantanni di pubblicazioni.
Anticipiamo stralci di quello scelto per
ledizione in uscita: un articolo del 1957
scritto dal premio Nobel per la
Letteratura Franois Mauriac.

stiano studia e osserva le sue passioni soltanto per


vincerle: egli non vi sofferma il pensiero se non nella misura in cui questa meditazione necessaria per
questa vittoria.
Noi ci illudiamo che una rappresentazione vera e
fedele, tale da rappresentare lorrore del peccato, diventi inoffensiva. La passione quale , collostentazione delle sue vergogne e delle sue pi tristi conseguenze, mai riuscita a sviare qualcuno dallabbandonarvisi?
Se vero, di una verit quasi inconfessabile tanto
amara, che noi non commettiamo mai un atto cattivo, sia pur con orrore, senza desiderare presto o
tardi di commetterlo una volta ancora, perch labitudine incomincia dalla prima azione, anche la rappresentazione spietata di certi disordini, rendendocene complici con la fantasia, arrischia di spingerci a
una esperienza pi concreta perch la stessa fantasia
alimenta unabitudine, unassuefazione.
Per il cristiano non c che un romanzo solo che
conta, un solo dramma: il suo; una sola storia, una
sola avventura: quella che si svolge tra lui e il suo
Creatore e di cui ogni espressione letteraria non pu
essere se non a base di diletto e di compiacenza.
Non affrettatevi, per, cari avversari, a gettarvi
sulle armi che vi do in mano. Ci che mi urta in
una pubblicazione come la Rivista delle Letture
dellabate Bethlem, per altri versi eccellente, non
tanto quel che condanna, quanto piuttosto ci che
raccomanda. Infatti una fedele raffigurazione
delluomo, per quanto pericolosa essa sia, ha almeno il merito di questa fedelt. sempre per quella
strada che la Grazia si apre un varco per impadronirsi di unopera, magari torbida, ma veridica, e servirsene per i propri disegni.
I miei romanzi, che hanno suscitato molte polemiche, hanno pure orientato alcune esistenze. In
contrapposto, una falsificazione del reale, un quadro
menzognero delluomo del tutto malvagio, e serve
soltanto al demone della scempiaggine, quello che
talvolta apre a tutti gli altri demoni la porta male
accostata di Clara dEllebeuse.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

venerd-sabato 2-3 maggio 2014

Messa del cardinale segretario di Stato per lassemblea dellAzione cattolica italiana

Con la gioia del Vangelo


ROMA, 2. Un invito a continuare a
vivere la gioia del Vangelo andando con coraggio, come chiede
Papa Francesco, verso le periferie
esistenziali stato espresso dal segretario di Stato, cardinale Pietro
Parolin, nellomelia della messa celebrata venerd mattina per i partecipanti alla quindicesima assemblea
nazionale dellAzione cattolica italiana, in svolgimento a Roma sul tema: Persone nuove in Ges Cristo,
Corresponsabili della gioia di vivere. Lassemblea, che sar chiamata
anche a rinnovare le cariche direttive per il prossimo triennio, si concluder sabato 3 maggio con lincontro con Papa Francesco nellaula
Paolo VI, alla quale parteciperanno,
oltre agli ottocento delegati diocesa-

ni, anche settemila presidenti parrocchiali e assistenti.


Ricordando quanto lesperienza
in Azione cattolica abbia segnato
profondamente la sua vita e la sua
formazione, il porporato ha esortato
i delegati a tenere sempre aperto
lorizzonte dellazione. Sia a livello
parrocchiale e diocesano ha precisato sia a livello internazionale,
nelle Chiese locali di diversi Paesi
dove c bisogno di laici che sappia-

Organizzazioni
mondiali pro vita
in congresso
ROMA, 2. Si svolger sabato 3
maggio nella Sala San Pio X, in
via della Conciliazione, il primo
grande incontro internazionale
pro vita. La giornata si inserisce
nelle iniziative sorte attorno alla
IV edizione della Marcia per la
vita, in programma per domenica
prossima, che partir da piazza
della Repubblica per concludersi
in Piazza San Pietro in concomitanza con la recita del Regina
caeli di Papa Francesco.
Lincontro internazionale invece promosso congiuntamente
da LifeSiteNews (un portale canadese), Human Life International (Usa) e Family Life International New Zealand. Vi parteciperanno i rappresentanti di oltre
50 organizzazioni pro-vita attive
in una ventina di Paesi, tra i quali oltre agli Stati Uniti Francia, Spagna, Belgio, dove il tema
di particolare attualit.

no dedicarsi con corresponsabilit,


insieme ai pastori, alla costruzione
della Chiesa. LAzione cattolica
fedele a se stessa ha spiegato il
cardinale Parolin quando, condividendo la missione della Chiesa,
non cessa di vivere la gioia del Vangelo, che continua a motivare limpegno gratuito di tanti laici; impegno nel servizio per la formazione
cristiana nelle parrocchie, da una
parte, e, contemporaneamente, nei
diversi ambiti della vita umana: dalla famiglia, al lavoro, alla politica,
dalla condivisione con i pi poveri
alla lotta contro le ingiustizie.
LAzione cattolica anche oggi fortemente interpellata dallinvito che
il Papa fa alla Chiesa intera: uscire
verso le periferie esistenziali. Coraggio, allora!.

Il porporato ha anche ricordato le


parole che i santi Giovanni XXIII e
Giovanni Paolo II hanno voluto dedicare allAzione cattolica, il primo
evidenziando le tante anime generose e disinteressate che si sono
prodigate nellassociazione e il secondo sottolineando il culto della
verit e lansia della santit che
devono animare i membri della stessa associazione.
A nome dei vescovi italiani un
apprezzamento per il lavoro svolto
dallAc stato espresso da monsignor Nunzio Galantino, vescovo di
Cassano allJonio e segretario generale della Conferenza episcopale.
Io vengo dallAzione cattolica
ha sottolineato il presule una realt ecclesiale che contribuisce a rendere bella la vita delle Chiese locali
e della Chiesa italiana attraverso il
contributo di un laicato associato,
impegnato direttamente con i pastori nello spirito del Vaticano II e che
sa essere se stesso secondo il dono
ricevuto nella piena corresponsabilit. Si corresponsabili della gioia
di vivere, ha detto il presule, solo
se ci spendiamo perch la vita di
tutti sia una vita vissuta con dignit
e se investiamo le nostre energie per
neutralizzare stili di vita ispirati alla
sopraffazione e allarroganza.
Anche secondo il presidente nazionale, Franco Miano, politica,
parti sociali e comunit cristiana
devono fare la loro parte per sanare i divari strutturali del Paese. C
un grande bisogno di ritrovare le ragioni profonde della vita e di pensarsi legati gli uni agli altri. Di raccogliere linvito di Papa Francesco
ad uscire e ad andare incontro alle
persone senza stancarsi di farlo.
Nel suo intervento Miano ha evidenziato con chiarezza, ma anche
con speranza, le sfide di questo
tempo singolare, che interroga e
chiama a un maggiore impegno, come cristiani e come cittadini. Il pre-

sidente ha ricordato in particolare la


nuova umanit impoverita che si
aggiunta al grande capitale sprecato
del nostro Paese: giovani, costretti
alla disoccupazione o messi alle corde da una precariet che ormai non
pi una parentesi di vita, una situazione di passaggio, ma una condizione esistenziale.
Secondo Miano, occorre iniziare
eliminando i divari strutturali: Sacche di privilegio che tolgono opportunit a chi le meriterebbe; un sistema imprenditoriale troppo connesso
ai poteri politici locali e nazionali;
un sistema educativo, scolastico e
universitario sempre pi in affanno;
lassenza di una strategia di formazione permanente per chi si avvia,
entra ed esce dal mercato del lavoro. Centrale resta il tema della legalit: Se la malavita per definizione organizzata, la buonavita
spesso disorganizzata. Non si riesce
a far rete di buone esperienze.
Dello stesso avviso anche lassistente ecclesiastico dellAc, monsignor Mansueto Bianchi, per il quale
non si pu permettere al mercato
di fare macelleria umana e solo dopo intervenire. Gratuit e misericordia ha sottolineato devono essere cifre di una sana economia, che
sia per davvero per luomo. Penso a
uneconomia che pone al centro la
persona e la famiglia come il pi
prezioso dei beni. Penso a uneconomia che non mira al benessere di
qualcuno, che non mira alla ricchezza dei pochi in un mare crescente di
precari e di poveri. Dico che
uneconomia amica dei popoli,
uneconomia amica della famiglia,
della persona, della felicit possibile, e potrebbe essere, e dovrebbe
essere, il frutto bello dellamarezza
di questa crisi.

Il presidente della Comece a dieci anni dallallargamento dellUe a est

Europa unita dovere di tutti


BRUXELLES, 2. La riconciliazione e
la riunificazione sono la ragion dessere e il motore storico principale
dellintegrazione europea. Per questo abbiamo sempre, dieci anni dopo lallargamento, il dovere di continuare a lavorare al ravvicinamento
in Europa. Lo scrive il cardinale
arcivescovo di Mnchen und Freising, Reinhard Marx, presidente
della Commissione degli episcopati
della Comunit europea (Comece),
in una dichiarazione diffusa ieri in
occasione del decimo anniversario
dellallargamento a est dellUnione
europea. Era infatti il 1 maggio
2004 quando Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia
e Ungheria aderirono allUe. Mai
nel passato ricorda il porporato
tante nazioni avevano aderito tutte
insieme allUnione. Un precedente, dunque, sia per la sua ampiezza
sia per la sua dimensione storica,

Dal Segretariato generale delle scuole cattoliche in Israele

Denunciati
gli atti di vandalismo e di violenza
NAZARETH, 2. Che educazione
hanno ricevuto questi fondamentalisti? la domanda-denuncia del
Segretariato generale delle scuole
cattoliche in Israele in seguito agli
atti di vandalismo e alle minacce
che hanno colpito nei giorni scorsi
la popolazione cristiana nel Paese.
In un comunicato redatto in arabo reso noto sul sito del Patriarcato latino di Gerusalemme
lamministrazione del Segretariato
generale ha denunciato con forza
gli atti violenti e le azioni compiute da fondamentalisti contro
tre siti cristiani in Galilea nella
giornata di domenica 27 aprile,
proprio mentre tutte le comunit
cattoliche locali vivevano il momento suggestivo della canonizzazione di san Giovanni XXIII e san

Giovanni Paolo II, e a meno di un


mese dal pellegrinaggio in Terra
Santa di Papa Francesco.
Il primo atto di profanazione ha
colpito il monastero di Tabgha, sul
lago di Tiberiade, affidato a benedettini tedeschi. Un gruppo di ragazzi ha tirato pietre contro tre
croci presenti nel sito. Lo stesso
gruppo si poi diretto verso il
convento delle suore benedettine,
sradicando anche l una croce e imbrattando di fango un altare
allaperto. Nella stessa giornata di
domenica 27 aprile, stata recapitata al Vicariato patriarcale di
Nazareth una lettera intimidatoria
in cui, tra laltro, si intima a tutti i
cristiani di lasciare la terra dIsraele minacciando gravi rappresaglie.
Sempre domenica, anche la chiesa

Aperto da un videomessaggio del cardinale Tauran il Festival delle religioni

Il futuro sta nelle differenze


FIRENZE, 2. Il futuro sta nella
convivenza rispettosa delle diversit
e non nellomologazione a un pensiero unico teoricamente neutrale.
Parole del cardinale presidente del
Pontificio Consiglio per il Dialogo
Interreligioso, Jean-Louis Tauran,
nel videomessaggio il porporato
si trova in Algeria inviato speciale
del Papa alla consacrazione del santuario di SantAgostino dIppona
ad Annaba trasmesso ai partecipanti alla prima edizione del Festival delle religioni. Manifestazione
promossa da venerd 2 fino a domenica 4 maggio, dallassociazione
Luogo dincontro, in collaborazione con il Comune del capoluogo
toscano, sul tema Incontrandoci
su ci che ci divide. Un tentativo
spiegano gli organizzatori per
confermare ancora una volta Firenze come la citt del dialogo e dellapertura sulle orme di Giorgio
La Pira, il sindaco santo che negli
anni Cinquanta e Sessanta fece del-

la citt un avamposto del confronto


aperto e cordiale tra rappresentanti
politici e religiosi pi diversi.
Al tema della manifestazione ha
fatto riferimento il porporato francese nel suo messaggio. La gioia
di condividere tanti valori comuni
che abbiamo con i seguaci di altre
religioni va di pari passo con la necessit di superare i pregiudizi e di
riconoscere ci che ci separa. Infatti, superare i pregiudizi e condividere la gioia dellaltro fondamentale per vivere il dialogo come
testimonianza. Tale atteggiamento
di rispetto ci permetter pure di
guardarci dentro per liberarci da
ogni chiusura alla novit e alla verit, metterci in discussione sulla nostra adesione alla fede ed essere
pronti a far scaturire in noi la disponibilit a collaborare con tutte
le persone di buona volont, in vista del bene comune.
Per il cardinale Tauran, il dialogo ha un senso anche quando in

conseguenza della rivoluzione pacifica condotta negli ex Paesi comunisti nel 1989. Ci ha rappresentato una sfida, sia per lovest che per
lest del vecchio continente: LEuropa doveva riformarsi dopo decenni di divisione. Ecco perch lallargamento dellUe nel 2004 ha rappresentato una vera riunificazione
dellEuropa.
NellUnione europea la sfida di
approfondire la comunione fra lest
e lovest resta di attualit, anche se
le differenze nel nostro vissuto
continuano a modellare pensieri e
opinioni. Sono in particolare le
Chiese di tutte le confessioni osserva il presidente della Comece a
trovarsi nellobbligo di contribuire
alla comunit dei popoli. E la canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II ci invita a volgere la nostra attenzione sul contributo del grande
Pontefice polacco al crollo del comunismo, alla fine della divisione

prima battuta si scoprono solo


differenze fra le religioni, la radicale alterit del partner non deve sorprendere: gi solo presentando le
proprie convinzioni si entra in uno
scambio con il partner presente,
spesso solo davanti allaltro emerge
chiaro a noi stessi ci che ci proprio, la nostra vera visione delle cose. Mettersi in discussione pu
portare alla luce, pu portare a
qualcosa di nuovo, ma questo non
impedisce di scoprire che anche nel
dialogo interreligioso ci sono molti
non detto, e allora la comunicazione diventa testimonianza: scambi di conoscenza, contatti, visite,
sobri colloqui assumono un peso di
maggior rilievo.
In questo senso, vengono citate
visite di cristiani in moschee con
linvito ai musulmani di ricambiare
la visita a una chiesa cristiana.
Scambi di esperienze che aprono
un campo importante per lincontro
religioso: ci si interessa luno

dellaltro, non ci si evita trascurandosi con una scrollata di spalle.


Facendo dunque riferimento agli
inviti lanciati da Papa Francesco
per un dialogo costruttivo tra le
persone di diverse tradizioni religiose, il porporato ha messo in
guardia dallimmaginare una fratellanza da laboratorio. Certo,
ha avvertito, necessario che tutto
avvenga nel rispetto delle posizioni
altrui, anche di chi non crede, ma
dobbiamo avere il coraggio e la pazienza di venirci incontro.
Di qui anche lappello a non scadere nellomologazione culturale
e nel pensiero unico teoricamente
neutrale. Infatti, abbiamo visto
lungo la storia la tragedia dei pensieri unici. Al contrario, condividendo gioie e pene degli altri, impariamo ad accettarli nel loro differente modo di essere, pensare ed
esprimersi, con questo metodo potremmo assumere insieme il dovere
di servire la giustizia e la pace.

greco-ortodossa di Al-Bassah ha
subto unaggressione mentre nel
luogo di culto era in corso la celebrazione di una liturgia battesimale.
In risposta a tutto ci, sempre
nello spirito di carit che vogliamo
seminare nelle nostre scuole prosegue il comunicato dichiariamo
che non abbiamo paura perch
Dio con noi. Non abbiamo
paura di nessuno per abbiamo
paura per ciascuno. Queste minacce le prendiamo sul serio perch temiamo per i nostri figli. per questo motivo che ci rivolgiamo ai responsabili civili perch vengano
prese misure di protezione.
Al riguardo, il Segretariato ha
annunciato anche che la prima
ora di lezione del prossimo luned
sar dedicata a una lezione di educazione e sensibilizzazione. I professori potranno discutere con i loro allievi in merito agli avvenimenti
recenti e valutare come gestire questa situazione con sapienza.

dellEuropa e alladesione dei Paesi


dellEuropa centrale e orientale
allUnione europea. Giovanni Paolo
II parlava di due polmoni dellEuropa, che sono lest e lovest. Europa
orientale e occidentale sono dunque
parti differenti, non identiche e con
proprie caratteristiche, ma fanno
parte integrante dello stesso organo
vitale e dipendono luna dallaltra.
San Giovanni Paolo II conclude
Marx esorta la Chiesa e il mondo
politico a continuare, a est e a ovest, il cammino necessario per giungere a una vera unit dellEuropa.
In unintervista al quotidiano
francese La Croix, il cardinale
Marx sottolinea limportanza di ribadire il concetto di bene comune
europeo: Il bene comune, nella
dottrina sociale della Chiesa, ha
due aspetti: delle istituzioni che garantiscano a tutti, tutti i gruppi, di
poter trovare la strada per la propria realizzazione; e poi un contenuto, i diritti delluomo, la dignit
umana, la famiglia. Bisogna capire
che il nostro bene comune inseparabilmente legato a quello dellEuropa. Del resto ricorda ancora il
presidente della Comece alle radici del progetto europeo c il concetto di dignit delluomo, fondamento del nostro vivere insieme.
Ne deriva tutto il resto, dalla solidariet allamore per il prossimo.
Valori universali ma con accenti diversi nelle diverse regioni del mondo. Per esempio, nella tradizione
europea, il valore della libert
senza dubbio pi grande che in altre culture. La storia sempre in
movimento, la societ non mai
statica. necessario che in questa
Europa pluralista la voce delle radici, la voce della religione si esprima
ancora. Abbiamo lobbligo dice
Marx di annunciare il Vangelo e
di trasmettere il nostro concetto di
uomo, ma la nuova evangelizzazione non una Reconquista. La
rinascita sta nel rileggere il Vangelo,
i grandi testi, la fede cristiana, in
una situazione nuova, in modo che
i cristiani ne riscoprano il tesoro nel
mondo di oggi.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd-sabato 2-3 maggio 2014

pagina 7

Messa a Santa Marta

Anche oggi si uccide


nel nome di Dio
Papa Francesco ha pianto alla notizia di cristiani che in questi giorni
sono stati crocifissi in un Paese non
cristiano. Lo ha rivelato egli stesso
celebrando la messa nella cappella
della Casa Santa Marta, venerd
mattina, 2 maggio. Anche oggi, ha
detto, c gente che pensa di impadronirsi delle coscienze e cos in
nome di Dio uccide, perseguita. E
ci sono cristiani che, come gli apostoli, sono felici di essere giudicati
degni di subire oltraggi per il nome
di Ges.
Proprio questa gioia dei martiri
cristiani una delle tre icone
proposte dal Pontefice. Di martiri
oggi ha affermato ce ne sono
tanti: pensate che in alcuni Paesi
soltanto per portare il Vangelo vai
in carcere! Tu non puoi portare una
croce, ti faranno pagare la multa!
Ma il cuore lieto. Unicona,
quella della gioia della testimonianza, che vede appunto insieme
gli apostoli con i martiri di oggi. E
proprio della predicazione degli
apostoli il Papa ha voluto parlare
nellomelia, ricordando che quando
vennero arrestati e flagellati erano
comunque lieti per aver testimoniato il Signore.
Le altre due icone presentate dal
Pontefice raffigurano Ges con tutto il suo amore per la gente e
lipocrisia dei dirigenti ecclesiastici
con tutte le loro manovre politiche
per opprimere il popolo.
Il passo liturgico del Vangelo di
Giovanni (6, 1-15) racconta che a seguire Ges cera una grande folla,
perch vedeva i segni che compiva
sugli infermi, sugli indemoniati.
Ma lo seguiva anche per ascoltarlo,
ha spiegato il Papa, perch la gente diceva di lui: questo parla con
autorit! Non come gli altri, i dottori della legge, i sadducei, tutta questa gente che parlava ma senza autorit. Erano queste, infatti, persone che non avevano un discorso
forte come Ges. E forte non
perch Ges gridasse: forte nella
sua mitezza, nel suo amore, forte in
quello sguardo con cui il Signore
guardava la gente, con tanto amore. La forza appunto lamore: ecco lautorit di Ges e per questo
la gente lo seguiva.
Proprio questo brano evangelico,
ha notato il Pontefice, fa vedere
come Ges ama la gente e pensa alla fame della gente: Questi che
sono qui hanno fame, come possiamo dare da mangiare?. Dunque
Ges si occupa dei problemi della
gente. A lui non passa per la testa
di fare per esempio un censimento:

ma vediamo quanti ci seguono,


cresciuta la Chiesa?. Ges parla,
predica, ama, accompagna, fa strada
con la gente. mite, umile. A
tal punto che quando la gente,
presa un po dallentusiasmo di vedere una persona cos tanto buona
che parla con autorit e che ama
tanto, vuol farlo re, lui li ferma. E
dice loro: no, questo no! E se ne
va. Ges, cos, aiutava davvero il
suo popolo.
Papa Francesco ha quindi fatto riferimento alla prima lettura, tratta
dagli Atti degli apostoli (5, 34-42),
che presenta i discepoli alle prese
con il problema del sinedrio, quando i sadducei li prendono dopo la
guarigione di un malato. E ha ricordato che, in seguito alla guarigione, il sommo sacerdote con
quelli della sua parte, cio la setta
dei sadducei, pieni di gelosia, presi
gli apostoli gettarono nella prigione
pubblica. Ma sappiamo che langelo fa uscire gli apostoli dalla prigione; e cos loro vanno subito a
insegnare nel tempio. La reazione
del sommo sacerdote e della sua
parte, a questo punto, quella di
far portare gli apostoli davanti al sinedrio.
Ma io ha detto il Papa vorrei fermarmi un po su questa parola: pieni di gelosia. Erano gelosi
perch non tolleravano che la gente andasse dietro Ges. Non lo sopportavano e per questo erano gelosi. Ma si tratta di un brutto atteggiamento: dalla gelosia infatti si
passa allinvidia.
Eppure, ha proseguito, questa
gente sapeva bene chi era Ges, lo
sapeva. Del resto, questa gente
era la stessa che aveva pagato la
guardia per dire che gli apostoli
avevano rubato il corpo di Ges.
Avevano pagato per silenziare la verit. E quando si paga per nascondere la verit, siamo in una cattiveria molto grande. Anche il popolo sapeva chi erano queste persone e infatti non le seguivano. Piuttosto le tolleravano, perch avevano lautorit: lautorit del culto,
lautorit della disciplina ecclesiastica in quel tempo, lautorit del popolo.
Invece la gente seguiva Ges,
il quale dice chiaramente ai potenti
che legavano pesi opprimenti sui
fedeli e li facevano caricare sulle
spalle della gente. Potenti che non
tollerano la mitezza di Ges, non
tollerano la mitezza del Vangelo,
non tollerano lamore e arrivano
persino a pagare per invidia, per
odio.

Ecco, dunque, due icone a


confronto. Licona di Ges commosso con la gente perch, dice il
Vangelo, guardava le persone come pecore senza pastore. E poi
questi con le loro manovre politiche, con le loro manovre ecclesiastiche per continuare a dominare il
popolo.
Un atteggiamento che si riscontra
proprio nel passo degli Atti degli
apostoli: Richiamati gli apostoli, li
fecero flagellare e ordinarono loro di
non parlare nel nome di Ges.
Quindi li rimisero in libert. Insomma, ha notato il Papa, qualcosa dovevano fare e hanno deciso:
gli daremo una bella bastonata e
poi a casa!.
Hanno commesso uningiustizia,
perch si ritenevano padroni delle
coscienze e si sentivano col potere di farlo. E, ha aggiunto il Pontefice, anche oggi nel mondo ce ne
sono tanti che si comportano cos.
Proprio a questo proposito Papa
Francesco ha confidato di aver pianto alla notizia di cristiani crocifissi
in un certo Paese non cristiano. S,
ha affermato, anche oggi c questa gente che in nome di Dio uccide, perseguita. Ma anche oggi c
gente con lo stesso atteggiamento
degli apostoli che si legge negli
Atti se ne andarono via dal sinedrio lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di
Ges.
E appunto questa la terza icona di oggi proposta dal vescovo di
Roma: la gioia della testimonianza. licona dei cristiani che dicono: Abbiamo dato testimonianza
di Ges, lieti di essere stati giudicati
degni di subire oltraggi per il nome
di Ges.
Sono tre icone da guardare bene,
perch hanno a che fare con la questione centrale della nostra storia
di salvezza. E, al termine della sua
riflessione, Papa Francesco ha volute riproporle, indicando Ges con
la gente, il suo amore che la
strada che lui ci ha insegnato e
sulla quale dobbiamo andare. In
contrapposizione c lipocrisia di
questi dirigenti religiosi del popolo
che avevano imprigionato il popolo
con tanti comandamenti, con questa
legalit fredda, dura; e hanno anche
pagato per nascondere la verit.
Senza per questo scalfire, per, la
gioia dei martiri cristiani, la gioia di
tanti fratelli e sorelle nostre che nelle storia hanno sentito questa gioia,
questa letizia di essere stati giudicati
degni di subire oltraggi per il nome
di Ges.

Il cardinale Tauran inviato speciale del Papa in Algeria

Agostino modello di dialogo


Provvidenzialmente chiamati a vivere in un Paese a maggioranza musulmana, il Papa vi invita a non trascurare il dialogo interreligioso, poich non mancano, da una parte e
dallaltra, segnali di benevolenza e
di amicizia. la consegna che il
cardinale Jean-Louis Tauran ha affidato ai fedeli cattolici di Annaba, in
Algeria, dove venerd 2 maggio ha
presieduto come inviato speciale del
Pontefice il rito della consacrazione
del santuario di santAgostino dIppona recentemente restaurato.
Nel centenario della sua elevazione a basilica, il tempio stato infatti
sottoposto a lavori di ristrutturazione, grazie anche al contributo della
comunit musulmana e delle autorit locali. Mandandomi qui ha
detto il porporato allomelia Papa
Francesco ha voluto esprimervi la
sua vicinanza spirituale. Mi ha dato
il compito di incoraggiarvi a perseverare insieme con il vostro vescovo, i suoi collaboratori e tutti i fedeli di questa diocesi, nei vostri sforzi
di una testimonianza cristiana sempre pi credibile.
Il modello naturalmente Agostino, che proprio ad Annaba, lantica
Ippona, ha svolto il suo ministero
episcopale. Contemplando il risultato del restauro ha spiegato citando alcune parole del santo ho
pensato alla comunit di pietre vive
di questo edificio, incaricate di annunciare oggi le meraviglie di Colui che ci ha chiamati dalle tenebre
alla sua luce meravigliosa. S, queste pietre esprimono meglio delle
parole la volont di una comunit
cristiana di rimanere fedele alla sua
vocazione interreligiosa, desiderosa
di continuare a vivere e lavorare con
i propri amici per il bene comune
della societ algerina.

Linviato pontificio ha poi sottolineato che la vocazione di una


chiesa, come di una moschea
quella di tenerci vicini a Dio. E se
giusto che gli uomini abbiano la
loro casa, anche giusto che Dio
abbia la propria, soprattutto in un
mondo come il nostro, troppo industrializzato e tecnologico e per
questo facilmente disumanizzante.
Da qui linvito a monsignor Paul
Desfarges, il vescovo gesuita di
Constantine la diocesi algerina
che ha unito lantico titolo di Ippona a tenere spalancate le porte
della rinnovata chiesa, come avrebbe fatto il suo santo predecessore,
affinch essa diventi una casa sempre aperta.
Estendendo poi il discorso a tutta
la comunit diocesana, il presidente
del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ha esortato a mettersi alla scuola di questo eminente
maestro, illustre figlio di questa terra, zelante pastore di un piccolo
gregge inquieto e povero. Egli apparteneva alla Chiesa africana ha
ricordato purtroppo divisa tra cattolici e donatisti. Ha conosciuto la
grandezza della Chiesa universale,
purtroppo indebolita da paganesimo e manicheismo. Ma si sempre
sentito un servitore della Chiesa.
Il celebrante ha anche notato che
Agostino ha agito in un tempo in
cui limpero romano era in stato di
decomposizione, affrontando ogni
sfida con un coraggio e una perspicacia che continuano a renderlo
molto vicino a noi, che viviamo in
un tempo di grandi spaccature culturali e politiche. Ecco allora lattualit dellinsegnamento di Agostino: nella ricerca della verit per un
ritorno alluomo interiore, che pur
amando la bellezza e il piacere non
ne faccia un ideale assoluto; nella

scoperta della presenza di Dio nel


profondo di ognuno di noi; nel
riconoscere tracce divine nelle bellezze della natura, nella limpidezza
di pensiero o nellamicizia condivisa; nellamore per la pace che
pu venire solo con metodi di pace; nellapprezzamento dellamicizia, perch Agostino sempre stato accompagnato da amici; nel
considerare la storia plasmata da tre
fattori concomitanti, la provvidenza, la giustizia e la pace.
Il cardinale ha espresso quindi la
speranza che in ricordo di questo
personaggio eccezionale, possiamo
essere degni eredi del patrimonio lasciatoci in eredit, che in grado
di ispirare positivamente il dialogo
tra i credenti. Le nostre societ hanno tutto linteresse a prestare attenzione alle convinzioni comuni che
ispirano i credenti di diverse religioni, ha aggiunto citandone alcune,
cio: che ogni persona umana ha
ricevuto una dignit unica del creatore che lo rende un soggetto detentore di diritti e di libert inalienabili; che servire il prossimo, le
persone che non abbiamo scelto, ci
aiuta a crescere in umanit; e che la
terra e le sue risorse ci sono affidate
per farle fruttificare per il bene di
tutti.
Infine, il celebrante ha invitato
allimpegno per fare del Mediterraneo una regione tranquilla, dove i
monoteismi sappiano far rivivere
con intensit e vigore crescenti gli
ideali di sapienza e di santit con
Agostino di Ippona. Impariamo da
lui lintelligenza del cuore " ha
concluso che ci permette di ascoltare e accogliere il grido di dolore
delluomo solo, disoccupato, emarginato, dimenticato, imprigionato,
torturato.

Seminario di lavoro delle Pontificie accademie delle scienze e delle scienze sociali

Per 51 anni postulatore generale della Compagnia

Leducazione la prima strategia ambientale

morto
il gesuita Paolo Molinari

Bisogna considerare leducazione


ambientale come un requisito urgente, affinch gli individui, le societ e gli Stati prendano coscienza
del significato trascendente del
mondo che ci circonda. questa
la prima strategia ambientale proposta dal cardinale Oscar Andrs
Rodrguez Maradiaga, presidente di
Caritas internationalis, che venerd
mattina, 2 maggio, ha aperto in Vaticano il seminario di lavoro congiunto delle Pontificie accademie
delle scienze e delle scienze sociali
sul tema: Umanit sostenibile. Natura sostenibile. La nostra responsabilit.
Nella sede della Casina Pio IV, fino a marted 6 maggio, studiosi di
tutto il pianeta si stanno confrontando sullargomento. Nella giornata inaugurale sono intervenuti, tra
gli altri, il paleontologo Yves Coppens, gli economisti Partha Dasgupta, Joachim von Braun e Jeffrey
Sachs, il demografo Grard-Franois
Dumont e il premio nobel per la
chimica Paul Crutzen. Della necessit di educare al rispetto dellambiente ha parlato anche il presidente
della Pontificia accademia delle
scienze Werner Arber, che ha tenuto
una
relazione
sullevoluzione
umana.
A partire dalla consapevolezza
che non esistono problemi ambientali individuali, ma una vasta serie
di problemi interconnessi, gli
scienziati intervenuti hanno sottolineato come alcuni di questi problemi si stiano gi presentando oggi,
mentre altri sono potenziali rischi
per il futuro, che si manifestano su

scale diverse e procedono a differenti velocit. Del resto, il dibattito


contemporaneo su tali questioni dura ormai da decenni. Da una parte,
vi sono prove convincenti che ai tassi di sfruttamento attuale il cosiddetto capitale naturale (falde acquifere, zone di pesca oceaniche, foreste tropicali, estuari, acquitrini, e
la stessa atmosfera) molto probabilmente muter in peggio. Daltra
parte, per, le tendenze del consumo di cibo, dellaspettativa di vita, e
del reddito registrato nelle regioni
attualmente ricche e in quelle che
stanno per diventarlo, sembrano indicare che la scarsit di risorse non
ha ancora registrato effetti allarmanti.
Vi sono quindi preoccupazioni
condivise dalla gente riguardo alle
emissioni di carbonio e alla perdita
di biodiversit che coinvolgono regioni, nazioni e continenti; e anche
riguardo alla riduzione della disponibilit di legna da ardere, acqua
potabile, risorse costiere e prodotti
boschivi. Tuttavia i problemi ambientali e le prospettive future
vengono intesi in maniera diversa. Il
comune denominatore appare la
centralit delluomo, tanto che la
nostra epoca attuale stata denominata antropocene. Del resto, nel
ventesimo secolo la popolazione
mondiale cresciuta di 4 volte (raggiungendo gli oltre 6 miliardi), la
produzione mondiale di 14 volte,
quella industriale aumentata di 40
volte e lutilizzo dellenergia di 16,
la quantit di pesce pescato aumentata di 35 volte, le emissioni di

carbonio e biossido di zolfo di 10


volte.
Ha commentato in proposito il
cardinale Rodrguez Maradiaga:
Lessere umano si presenta come
un gigante tecnico, ma come un
bambino etico. indiscutibile il suo
potere sui mezzi, sia in termini di
capacit tecnica, sia di conoscenza
scientifica. Eppure la sua critica si assiste a una progressiva disumanizzazione, con conseguenze
su tutto il mondo circostante. Il
progresso delle societ post-industriali, basato sul consumismo e sul
rapido aumento dei benefici, ha
portato a un grave squilibrio ecologico: eccessivo consumo di materie

prime non rinnovabili, inquinamento acustico e dellaria; scomparsa di


specie animali e di piante. Tutto ci
a sua volta produce profondi squilibri sociali ed economici, per cui
il futuro dellhabitat naturale dipender dalle capacit di scienziati, politici, filosofi, teologi, sociologi e
psicologi; ma soprattutto, ha avvertito il porporato, dalla nostra capacit di rendere pi umane le nostre
relazioni quotidiane. Ecco allora
lauspicio di uneducazione che promuova valori in grado di modellare
unazione armoniosa, pacifica, democratica e giusta, basata sul rispetto degli altri e dellambiente circostante.

Allalba di questa mattina, venerd 2


maggio, morto il gesuita Paolo
Molinari. Uomo di cultura, ha servito a lungo la Compagnia di Ges
come postulatore generale, portando
a termine 39 fra canonizzazioni e
beatificazioni, e occupandosi anche
delle cause relative ai pontefici Paolo VI e Pio XII, e ai laici Giuseppe
Moscati, Piergiorgio Frassati, Caterina Tekakwitha, Juan Diego di
Guadalupe, Giacinta e Francesco
Marto di Ftima.
Aveva novantanni, settantadue
dei quali di vita religiosa. Era infatti
nato a Torino il 17 gennaio 1924.
Dopo aver conseguito nel giugno
1942 la maturit classica, il 16 ottobre dello stesso anno aveva fatto
lingresso nel noviziato della provincia torinese della Compagnia. Emessi i primi voti il 17 ottobre 1944, nel
1947 aveva conseguito la laurea in filosofia allAloysianum di Gallarate.
Aveva studiato teologia alla facolt
di Heythrop College (Oxon) in Inghilterra (1947-1950), dove il 6 settembre 1952 era stato ordinato sacerdote. Nel 1956 aveva ottenuto il dottorato in teologia presso la Pontificia Universit Gregoriana e il 31 luglio 1957 era stato nominato postulatore generale della Compagnia di
Ges, incarico mantenuto fino
allottobre 2008. Nel 1958 aveva assunto anche la cattedra (ricoperta fino al 1994) di professore ordinario
di teologia alla Gregoriana presso
lIstituto di spiritualit. Il 2 febbraio
1960 aveva emesso la professione religiosa solenne al Ges di Roma e
nel 1962 era stato chiamato da Gio-

vanni XXIII a partecipare ai lavori


del Vaticano II come perito conciliare. Aveva lavorato nella Commissione teologica dottrinale, in particolare svolgendo lincarico di segretario
della sotto-commissione incaricata
della stesura del capitolo VII della
Lumen gentium).
Nel 1969 Paolo VI lo aveva designato assistente generale dellUnione internazionale superiore generali
(Uisg), dove era rimasto fino al
1984. Il 22 maggio 1978 era stato
nominato consultore della Congregazione per i religiosi e gli istituti
secolari, incarico poi rinnovatogli
per un nuovo quinquennio il 6 febbraio 1984. Il 15 novembre 1979 era
stato eletto presidente del Collegio
dei postulatori, mentre dal giugno
1986 al 1998 aveva diretto lIstituto
di spiritualit Living Water-Bible
and Prayer Centre a Tabgha in Galilea (Israele). Autore di numerose
pubblicazioni, libri, articoli, saggi
enciclopedici, aveva approfondito
soprattutto i temi riguardanti la teologia della vita religiosa e della formazione, e la santit.
Lasciato lincarico alla postulazione generale, dal 2011 risiedeva presso la residenza San Pietro Canisio
dei gesuiti a Roma.
La camera ardente allestita dalle
12 alle 20 di venerd 2 maggio presso la cappella San Francesco Borgia, al piano terra della curia generalizia della Compagnia. I funerali
si celebrano sabato mattina, 3
maggio, alle 10, nella chiesa della
curia generalizia, in Borgo Santo
Spirito 4.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

venerd-sabato 2-3 maggio 2014

Udienza alla Papal Foundation

Assistenza
e formazione
Riconoscenza per lattivit
di assistenza e di formazione svolta
al servizio della missione della Chiesa
stata espressa dal vescovo di Roma
ai membri della Papal Foundation,
ricevuti in udienza nella mattina
di venerd 2 maggio, nella Sala
Clementina. Dopo un saluto
del cardinale Donald William Wuerl,
arcivescovo di Washington e presidente
dellassociazione, il Pontefice ha
pronunciato il seguente discorso.
Signor Cardinale,
cari Amici,

Francesco ai membri del Consiglio per leconomia

Trasparenza ed efficienza sono


per il servizio al Vangelo
La Chiesa ha la responsabilit di
tutelare e gestire con attenzione i propri
beni alla luce della sua missione
di evangelizzazione con particolare
premura verso i bisognosi. Lo ha
ricordato Papa Francesco ai membri
del Consiglio per leconomia, ricevuti
in udienza venerd mattina, 2 maggio,
nella Sala dei Papi, in occasione del
primo incontro del nuovo organismo,
creato lo scorso 24 febbraio. Dopo il
saluto del cardinale Reinhard Marx,
coordinatore del Consiglio, il Pontefice
ha pronunciato le seguenti parole.
Vi ringrazio di questa riunione e del
lavoro che voi farete. Grazie tante.
Ne abbiamo bisogno, voi lo sapete,
per portare avanti questo lavoro nel
senso che il Cardinale Marx ha spiegato. Il Consiglio per leconomia
stato istituito con il Motu proprio
Fidelis dispensator et prudens, lo scorso 24 febbraio, insieme con la Segreteria per leconomia e lUfficio del
Revisore generale. Il Motu proprio
sottolinea la missione molto rilevante di questo atto: la consapevolezza
della Chiesa della sua responsabilit
di tutelare e gestire con attenzione i
propri beni alla luce della sua missione di evangelizzazione con particolare premura verso i bisognosi. Il
Cardinale lha sottolineato bene, e
non dobbiamo uscire da questa strada. Tutto, trasparenza, efficienza,
tutto per questo scopo. Tutto per
questo.
La Santa Sede si sente chiamata a
mettere in atto tale missione, tenendo conto specialmente della sua responsabilit verso la Chiesa universale. Inoltre, questi cambiamenti rispecchieranno il desiderio di mettere
in atto la necessaria riforma della

Curia Romana per meglio servire la


Chiesa e la missione di Pietro. Questa una sfida notevole, che richiede fedelt e prudenza: fidelis dispensator et prudens. Il percorso non sar semplice e richiede coraggio e determinazione. Una nuova mentalit
di servizio evangelico dovrebbe stabilirsi nelle varie amministrazioni
della Santa Sede. Il Consiglio per
leconomia svolge un ruolo significativo in questo processo di riforma;
ha il compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle
strutture e sulle attivit amministra-

tive e finanziarie di queste amministrazioni; svolge la sua attivit in


rapporto stretto con la Segreteria
per leconomia. Approfitto per ringraziare anche il cardinale Pell per il
suo sforzo, il suo lavoro; anche per
la sua tenacia di rugbyer australiano... Grazie, Eminenza!
Il Consiglio rappresenta la Chiesa
universale: 8 Cardinali da varie
Chiese particolari, sette laici che
rappresentano varie parti del mondo
e che contribuiscono con la loro
esperienza al bene della Chiesa e

della sua particolare missione. I laici


sono membri a pieno titolo del nuovo Consiglio: non sono membri di
seconda classe, no! Tutti sullo stesso
piano. Il lavoro del Consiglio di
grande peso e di grande importanza, e offrir un contributo fondamentale al servizio svolto dalla Curia Romana e dalle varie amministrazioni della Santa Sede.
Vi auguro buon lavoro e vi ringrazio tanto per quello che voi fate e
farete. Grazie tante. E pregate per
me: ne ho bisogno!

Il punto dei lavori presentato dal cardinale Marx

I soldi sono per i poveri e levangelizzazione


I soldi servono per i poveri e per levangelizzazione:
queste sono le priorit. Lo ha detto il cardinale Reinhard Marx, coordinatore del Consiglio per leconomia, allinizio delludienza con Papa Francesco in occasione del primo incontro del nuovo organismo. Parlando in tedesco, il porporato ha anzitutto ringraziato
il Pontefice per le indicazioni da lui gi date in diversi colloqui. I lavori del Consiglio, ha spiegato, sono iniziati oggi, con fiducia e con gioia, con una santa messa nella cappella Paolina. E con una questione
di fondo: per quale ragione la Chiesa ha bisogno di
soldi? La risposta, secondo il cardinale Marx, appunto che i soldi servono per i poveri, per levangelizzazione e per tutti coloro che devono rendere possibile levangelizzazione e il lavoro per i poveri.
Abbiamo intrapreso un cammino ha proseguito
il coordinatore del Consiglio chiedendoci come amministrare i soldi. Sono importanti, ha rimarcato,
credibilit, trasparenza e unamministrazione efficiente che corrisponda ai criteri della dottrina sociale della

Chiesa cattolica e agli standard etici. Infatti il mondo guarda in che maniera la Chiesa amministra i suoi
soldi e vuole sapere se avviene in maniera giusta e secondo i criteri che facciamo presenti agli altri.
Dunque chi deve amministrare i soldi? Noi ha
aggiunto il cardinale Marx siamo disposti a farlo. In
ogni caso vogliamo collaborare. E ha fatto notare come si tratti della prima volta che un gruppo di cardinali e laici si sia riunito intorno a un tavolo. Tanto
che, ha riferito al Papa, abbiamo stabilito che al tavolo sia seduto sempre un cardinale accanto a un laico,
cos che non si formi un muro tra cardinali e laici. E
questo, ha assicurato, ha facilitato le conversazioni a
cui partecipano esperti di tutto il mondo, cardinali da
tutte le parti del mondo che collaborano soprattutto
con la Segreteria per leconomia, con il cardinale Pell.
Lobiettivo, ha detto ancora il cardinale Marx, che
nel corso degli anni lamministrazione economica diventi sempre pi credibile, pi aperta, pi chiara e
possa essere utile ai criteri che lei ha voluto indicare.

Dal Pontefice linvito a contrastare comportamenti che inquinano lo sport

Responsabili fuori e dentro il campo


Il calcio un fatto sociale e una festa, non un affare
Il calcio un fatto sociale che esige una
responsabilit sociale da parte degli atleti fuori
e dentro il campo: lo ha ricordato il Pontefice
ricevendo in udienza venerd mattina, 2 maggio,
nella Sala del Concistoro, le squadre della Fiorentina
e del Napoli impegnate nella serata di sabato 3
allo stadio Olimpico di Roma per la finale di Coppa
Italia e una delegazione della Federcalcio e della
Lega serie A.

da parte dei calciatori, sul campo e fuori dal campo, e da parte dei dirigenti nazionali e locali.
Da ragazzo sono andato parecchie volte allo
stadio, e ho dei bei ricordi. Sono andato solo e
con la mia famiglia. Momenti gioiosi, di domenica, insieme con i miei familiari. Vorrei augurare
che il calcio e ogni altro sport molto popolare recuperi la dimensione della festa. Oggi anche il

Cari amici, benvenuti!


Questo incontro si
un po allargato: oltre alle Squadre della
Fiorentina e del Napoli, finaliste della Coppa Italia, siete presenti
anche gli alti Dirigenti
della Federazione Calcio e della Lega Serie
A. Vi ringrazio di questa visita, di questo allargamento pure! Mi
sembra che da parte
vostra esprima una responsabilit, una responsabilit sociale. Il
calcio in Italia, come
in Argentina e in altri
Paesi, un fatto sociale. Il calcio un fatto
sociale e richiede una
responsabilit sociale,

Un campo di calcio alla periferia di Nairobi

calcio si muove in un grande giro di affari, per la


pubblicit, le televisioni, eccetera. Ma il fattore
economico non deve prevalere su quello sportivo,
perch rischia di inquinare tutto, sia a livello internazionale e nazionale sia a livello locale. E
quindi dallalto bisogna reagire positivamente, restituendo dignit sportiva agli eventi. E in questo
voi calciatori avete una grande responsabilit.
Siete al centro dellattenzione, e tanti vostri ammiratori sono giovani e
giovanissimi;
tenete
conto di questo, pensate che il vostro modo
di comportarvi ha una
risonanza, in bene e in
male. Siate sempre veri
sportivi!
Lo sport contiene in
s una forte valenza
educativa, per la crescita della persona:
crescita
personale,
nellarmonia di corpo
e di spirito, e crescita
sociale, nella solidariet, nella lealt, nel rispetto. Che il calcio
possa sempre sviluppare questa potenzialit!
Buon lavoro a tutti
voi, e che domani sera
sia una bella festa
sportiva! Questo vi auguro. Grazie.

rivolgo il mio cordiale benvenuto a


voi, membri della Papal Foundation,
in occasione del vostro
annuale pellegrinaggio
a Roma. Durante il
periodo pasquale tutti
i cristiani del mondo
sono uniti nel celebrare la vittoria del Signore sul peccato e
sulla morte, lalba della nuova creazione e
leffusione dello Spirito Santo. La gioia della risurrezione colmi i
vostri cuori di quella
pace che il mondo
non pu dare (cfr. Gv
14, 27), e la vostra preghiera presso le tombe
degli Apostoli e dei
Martiri vi rinnovi nella fedelt al Signore e
alla sua Chiesa.
Fin dalla sua costiPapal
tuzione,
la
Foundation ha cercato
di promuovere la missione della Chiesa,
con laiuto ad una vasta gamma di opere di
carit particolarmente
care al Successore di
Pietro. Sono molto riconoscente per lassistenza che la Fondazione ha dato alla
Chiesa nei Paesi in via di sviluppo
attraverso donazioni a sostegno di
progetti educativi, caritativi e apostolici, ma anche per le borse di
studio che mette a disposizione di
laici, sacerdoti e religiosi per i loro
studi qui a Roma. In questo modo,
voi contribuite ad assicurare la for-

mazione di una nuova generazione


di guide della comunit, le quali
nella mente e nel cuore sono forgiate dalla verit del Vangelo, dalla sapienza della dottrina sociale cattolica e dal profondo senso di comunione con la Chiesa universale nel
suo servizio allintera famiglia umana.
In queste giornate di grande importanza, segnate dalla canonizzazione di due straordinari Papi del
nostro tempo, Giovanni XXIII e
Giovanni Paolo II, prego affinch
siate confermati nella grazia del vostro Battesimo e nellimpegno di essere discepoli missionari pieni della

gioia che scaturisce dallincontro


personale con Ges Risorto (cfr.
Evangelii gaudium, 119). Affido voi e
le vostre famiglie allintercessione di
Maria, Madre della Chiesa, e cordialmente vi imparto la mia Apostolica Benedizione come pegno di
gioia e di pace nel Signore.

Nel saluto del presidente

Aiuti per nove milioni di dollari


Nel nostro umile sforzo di servire gli altri, specialmente i poveri, per sperimentare lamore di Dio, abbiamo approvato 115 sovvenzioni, per un totale di nove milioni di dollari statunitensi. il dono offerto al vescovo di
Roma dalla Papal foundation in occasione del pellegrinaggio annuale alla
sede di Pietro. Il cardinale presidente, Donald William Wuerl, lo ha presentato al Pontefice insieme con i seicentomila dollari di borse di studio
erogate a sacerdoti, religiosi e fedeli laici impegnati ad approfondire la loro formazione a Roma. Nella sua Evangelii gaudium ha detto il porporato salutando Papa Francesco a nome dei presenti lei ci ricorda limportanza dellimpegno comune per gli altri e che il servizio della carit
una dimensione costitutiva della missione della Chiesa ed espressione irrinunciabile della sua stessa essenza. Perci, ha concluso citando le parole del Pontefice, come la Chiesa missionaria per natura, cos sgorga inevitabilmente da tale natura la carit effettiva per il prossimo, la compassione che comprende, assiste e promuove.

Nella mattina di venerd 2 maggio, il Pontefice ha ricevuto


una delegazione del Centro islamico nella Repubblica argentina

donne chiesa mondo

Sua madre confrontava


tutte queste cose nel suo cuore

LOSSERVATORE ROMANO maggio 2014 numero 23

Intorno al velo
Sotto gli occhi di Amerigo continuavano a passare
fotografie e fotografie formato tessera, tutte
ugualmente ripartite di spazi bianchi e neri, logiva
del viso incorniciata dalle bianche bende e dal
trapezio del pettorale, il tutto iscritto nel triangolo
nero del velo. E doveva dir questo: o il fotografo
delle monache era un grande fotografo, o sono le
monache che in fotografia riescono benissimo. Non
soltanto per larmonia di quellillustre motivo
figurativo che labito monacale, ma perch i visi
venivano fuori naturali, somiglianti, sereni. Amerigo
saccorse che questo controllo dei documenti delle
suore diventava per lui una specie di riposo dello
spirito. lintellettuale comunista Amerigo Ormea,
al centro dello splendido e complesso romanzo di
Italo Calvino, La giornata duno scrutatore (1963), a
parlare. Prestando servizio al seggio del Cottolengo
di Torino in occasione delle elezioni politiche del
1953, fra le tante scoperte di quella giornata, Amerigo
scopre anche le suore, figure sempre viste ma mai
veramente pensate. Anche questo numero di donne
chiesa mondo vuole cercare di pensare nel profondo
una presenza quasi scontata, quel triangolo nero del
velo che copre il capo di tante donne. Abbiamo
cercato di meditarlo nelle sue diverse declinazioni:
nelle religiose, nelle donne cattoliche a messa, nelle
ebree, nelle musulmane. Perch oggi per molte e
molti di noi, il velo che cinge il capo femminile
pur con tutte le differenze a seconda dei contesti
lemblema di una sorta di schiavit mentale, simbolo
pi o meno forte della sottomissione di un sesso
allaltro. Ma davvero questa stoffa solo la via per
nascondere, per rinchiudere, per celare nellumilt,
per segnare una sorta di propriet privata e riservata,
per separare o educare alla docilit? Non pu, invece,
anche essere un simbolo che dichiara una scelta
libera e consapevole? del resto il velo che spesso,
nei secoli, ha accompagnato le raffigurazioni di
Maria: per festeggiare il secondo compleanno di
donne chiesa mondo, nato nel maggio del 2012,
rileggiamo dunque un verso delicato e toccante di
Alda Merini. Tutti gli uccelli abbassarono il velo /
sul volto di Maria, / affinch non vedesse lo scempio
della sua carne. (g.g.)

Vergine di Loreto
(Santuario della Santa Casa, Tresivio, particolare)

Diadema regale
La fondatrice dellabbazia Mater Ecclesiae sul lago dOrta ci spiega il velo monastico
di ANNA MARIA CANOPI
icevi il velo e il santo
abito, segno della
tua consacrazione, e
non dimenticare mai
che sei stata acquistata da Cristo per servire a lui solo e al
suo Corpo che la Chiesa. Con questa
formula, nel giorno della professione perpetua e consacrazione, il vescovo consegna alla monaca il velo e labito corale. La
neo-consacrata canta: Posuit signum in fa-

una specie di clausura nella clausura


Indica la generosit e lintensit
con cui la claustrale fa dono di s
a Dio per tutti rimanendo nascosta
Per essere del tutto gratuita

donne chiesa mondo

ciem meam Il Signore ha posto un sigillo sul mio volto, perch non ammetta
altro sposo fuorch lui.
La grande mistica santa Geltrude nei
suoi Esercizi spirituali, in cui rinnova la sua
consacrazione, cos pregava preparandosi
a ricevere spiritualmente il velo: O mio

La benedettina
Anna Maria
Canopi (1931) ha
fondato labbazia
Mater Ecclesiae
nellisola di San
Giulio, sul lago
dOrta (Novara).
Scrittrice feconda e
profonda erudita,
autrice di molti
libri sulla
spiritualit
monastica e
cristiana. Ha
collaborato
alledizione della
Bibbia della
Conferenza
episcopale italiana
e al Catechismo della
Chiesa cattolica. Nel
1993 ha preparato il
testo della Via
Crucis di Giovanni
Paolo II. Di
Sebastiana Papa
(1932-2002) sono
invece le fotografie
di questa pagina.

diletto, fammi riposare allombra della tua


carit L ricever dalla tua mano il velo
della purezza che, grazie alla tua guida e
alla tua direzione, porter senza ombra di
macchia davanti al tribunale della tua gloria, con il frutto centuplicato di una castit che sia il pi puro specchio dellinnocenza (Esercizi spirituali, III).
Il significato del velo evidente. La
monaca, consacrata nella verginit per essere esclusivamente sposa di Cristo, deve
sottrarsi allo sguardo di altri possibili pretendenti e amanti. Essa vive quindi ritirata
dal mondo, nel chiostro (claustrum, da cui
derivano i termini claustrale, clausura),
per essere sempre sotto lo sguardo di Dio
e a lui solo piacere per la purezza e lintensit dellamore.
Il velo , quindi, una specie di clausura
nella clausura, poich anche allinterno del
monastero la monaca ha uno stile di vita e
un modo di relazionarsi con le altre claustrali molto riservato. Questa consuetudine non ha per nulla di opprimente, anzi
il velo molto caro alla monaca e da lei
devotamente portato; lo bacia ogni volta
che lo mette e che lo depone.
Esso, distogliendola dal divagare con
gli occhi, la aiuta a tenere lo sguardo del
cuore pi direttamente rivolto a Dio, nella
contemplazione del suo volto sempre desiderato e cercato. Il velo inoltre anche il
segno del pudore che la nasconde, in certo senso, al suo stesso sposo. In questa luce, i Padri hanno sempre letto il Cantico
dei cantici: Quanto sei bella, amata mia,
quanto sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo Giardino chiuso tu sei, sorella mia, mia sposa, sorgente
chiusa, fontana sigillata (4, 1.12).
Questi splendidi versi esprimono lammirazione e il commosso stupore dello

Monastero Santa Maria di Rosano (Pontassieve, 1967)

Monastero Monte Carmelo (Vetralla, 1995)

sposo divino davanti alla promessa sposa


tutta raccolta e rivestita di un umile e delicato riserbo. il mistero stesso dellamore verginale a richiedere di essere delicatamente custodito dietro un velo. Con san
Paolo si pu veramente esclamare che
grande questo mistero
verginale e nuziale (cfr.
Efesini, 5, 32).
Certamente, alla mentalit e alla sensibilit del
nostro tempo riesce molto
difficile comprendere e
ammettere questa consuetudine delle monache, tuttavia le vocazioni alla vita
claustrale non vengono
meno, a testimonianza del
valore della fede proprio
nella nostra societ cos secolarizzata e in gran parte
anche scristianizzata.
In realt, la vocazione
monastica, per disegno di
Dio, giova a compensare il
vuoto di fede che c nel
mondo; essa, infatti, non
disprezzo e dimenticanza
di esso, ma una vita che
esclude il compromesso
con il mondano, con ci
che corrotto, per dedicarsi totalmente alla preghiera e allascesi a beneficio di tutta lumanit.
La monaca vive quindi
in modo sublime il mistero
nuziale e materno sul pia-

regina portando sempre nel suo corpo la


morte di Cristo (De institutione virginis,
17.109).
Alla verginit anche giustamente attribuito il carattere martiriale; essa infatti
considerata una forma di martirio, essendo
una vita totalmente data; di conseguenza
le viene riconosciuta anche la dignit regale e viene coronata dallo sposo, re
delluniverso. Il velo viene cos ad avere
pure il significato di diadema regale.
Vi pu essere pi alta dignit per la
donna? Ma il velo stesso la tiene
nellumilt. Nella basilica di San Simpliciano, a Milano, si trova uniscrizione sepolcrale del V secolo che dice semplicemente: Hic iacet Leuteria cum capite velato.
Poetico verso che consegna alla memoria
dei posteri una donna contraddistinta dal
velo, segno della consacrazione a Cristo;
segno di unaltissima nobilt.
Parlando del velo, non si pu tralasciare
di rivolgere lattenzione alla Vergine Immacolata, sempre raffigurata con il velo, e
talvolta con un velo cos ampio da avvolgere anche il Bambino Ges che tiene nelle sue braccia.
Intorno a lei fiorita in ogni epoca la
pi bella poesia; a lei sono rivolte le pi
accorate invocazioni perch tenga il suo
velo steso su tutti noi, su tutta lumanit
di cui stata resa Madre. Vergine Madre,
figlia del tuo Figlio canta Dante umile e alta pi che creatura / termine fisso
deterno consiglio / Tu sei colei che lumana natura / nobilitasti s che il suo fattore
/ non disdegn di farsi sua fattura /
Qui sei a noi meridiana face / di caritate;
e giuso intra i mortali, / sei di speranza
fontana vivace. / Donna sei tanto grande
e tanto vali, / che qual vuol grazia e a te
non ricorre, / sua disianza vuol volar
senzali. / La tua benignit non pur soccorre/ a chi domanda, ma molte fiate / liberamente al domandar precorre (Paradiso XXXIII, 1-18).
Velata, ma presente cos come la Vergine Maria la donna tutta dedita al
Signore nella preghiera; essa non diventa
un essere disincarnato e impassibile, lontano dalla gente comune, bens una donna
capace di amore oblativo e universale, pienamente gratuito proprio perch vergine.
Questo il mistico significato del velo
sul capo delle donne consacrate, nascoste

no soprannaturale; il forte simbolismo del


velo indica proprio la generosit e lintensit con cui la claustrale fa dono di s a
Dio per tutti, rimanendo nascosta, per essere del tutto gratuita.
Non posso dimenticare lemozione provata nel momento in cui il vescovo mi
consegn il velo benedetto: fu come se il
cielo si curvasse su di me per avvolgermi
nella sfera del sacro, nellintimit del cuore di Cristo, a somiglianza della Vergine
Madre Maria.
Quando Papa Liberio, nel IV secolo,
consacr Marcellina, sorella del vescovo
Ambrogio di Milano, nel
momento in cui le impose
Non posso dimenticare lemozione
sul capo il velo religioso,
tutto il popolo che gremiva
quando il vescovo mi consegn il velo benedetto
la basilica di San Pietro feFu come se il cielo si curvasse su di me
ce da testimone applaudendo e proclamando: Amen!
per avvolgermi nel cuore di Cristo
Amen!
a somiglianza della Vergine
Il rito liturgico della velatio virginum altamente
suggestivo. Anticamente il
velo era in uso anche di colore rosso, a si- dal mondo per essere nel cuore del mongnificare che la vergine era stata riscattata do e portare tutti gli uomini nel cuore di
dal sangue dello sposo, Cristo. Perci in Cristo, unico sposo della Chiesa,
uno dei suoi bellissimi sermoni, santAm- dellumanit che egli ha redento a prezzo
brogio che pu essere definito consa- del suo sangue, per renderla santa e imcratore di vergini cos descrive una macolata al suo cospetto; splendente di
donna consacrata: Adorna di tutte le vir- quella bellezza spirituale che deve essere
t, avvolta nel velo reso purpureo dal san- custodita da ogni profanazione, dietro il
gue del suo Signore, ella avanza come una sacro velo verginale.

Monastero di Santa Chiara (Cortona, 1994)

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Denis Dailleux, Le Caire

A motivo degli angeli

Il romanzo

Non dirmi
che hai paura

Perch le donne si dovevano coprire la testa in chiesa


di SANDRA ISETTA
orse in risposta al comportamento
troppo libero dei fedeli durante le
assemblee, Paolo indirizza alla giovane e vivace comunit di Corinto
la celebre esortazione (1 Corinzi 11,
1-16) a non abbandonare i suoi insegnamenti:
Conservate le tradizioni cos come ve le ho
trasmesse. Quando il canone delle Scritture
deve ancora formarsi, le prime normative cristiane, in materia di fede, di liturgia e di disciplina, sono infatti affidate alla tradizione,
seguita, dopo Nicea, dalle formulazioni conciliari. Nel seguito della lettera, lapostolo ri-

Si vede dalla prima ai Corinzi


che alle origini della regola
c un problema di disciplina
per una comunit
eterogenea e problematica
Come quella cui si rivolge Paolo
chiama alcuni capisaldi della teologia della
coppia: la questione del velo muliebre inizia
da qui.
Alle origini c dunque un problema di disciplina, come conferma la chiusura del brano:
Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e
neanche le Chiese di Dio. Paolo cerca di ricondurre allordine una comunit eterogenea e
problematica come quella di Corinto, in situazioni di tensione e di inosservanze che rendono conto delle sue severe istruzioni, con cui
sembra collocare la donna in posizione subordinata alluomo sulla base di una duplice gerarchia, di tipo cronologico (Non luomo deriva dalla donna, ma la donna dalluomo) e
ontologico (N luomo fu creato per la donna, ma la donna per luomo). E per questo
deve avere sul capo un segno di autorit a
motivo degli angeli, cio il velo.
La base teologica dellenunciato molto pi
complessa, coinvolge anche la pratica della
profezia e non esente da retaggi di purit rituale e religiosa, che confluirono nelle usanze
delle prime comunit cristiane. Paolo daltronde uomo di tradizione giudaica, educato
nelle scuole rabbiniche, pur essendo nato in
ambiente ellenistico.
Ma qui interessa la risposta esegetica di alcuni padri della Chiesa, che hanno calcato sul
tasto della subordinazione femminile, peraltro
confacente allantica societ giudaico-ellenistica. Il non semplice enunciato a causa degli
angeli spiegato dai pi intransigenti con il
timore di risvegliare le brame sessuali degli
angeli che sarebbero caduti per essersi innamorati delle donne, secondo il racconto di Genesi 6, 4 poi sviluppato in testi apocrifi. Ulteriore colpa da imputare alla responsabile della
caduta delluomo, immagine e gloria di Dio
a differenza della donna solo gloria delluomo (1 Corinzi 11, 7).
Il velo della donna, nelle parole dei padri
della Chiesa, diviene quindi il fardello della
sua costituzionale sottomissione o il suo
giogo o il simbolo di soggezione. Le
donne cristiane pertanto dovrebbero coprire
non solo il capo ma tutta la faccia, imitando
quelle dArabia che a malapena vedono con
un solo occhio attraverso il velo.
Nellantichit non tutte le Chiese seguono
la medesima tradizione, per cui sorge il problema di seguire la consuetudine pi confacente con le norme insegnate da Dio. Per la
soluzione della questione del velo, Tertulliano

si appella allautorit delle Chiese orientali: i


corinzi, dopo la contestazione, hanno recepito
e trasmesso linsegnamento di Paolo, quindi le
altre Chiese devono adeguarsi alla norma liturgica paolina. Ben presto si impone opuscolo catechetico di Tertulliano Il velo delle vergini
che, pur in odore di montanismo, diviene un
manuale di riferimento per le future istituzioni
monastiche femminili, pur stabilendo, nonostante il titolo, la norma del velo nella preghiera non solo per le vergini, ma per tutte le
donne, comprese le coniugate (donne di una
pudicizia di secondordine).
Lesigenza di conferire alla norma lautorevolezza della Chiesa istituzionale trapela nel
tardo Liber pontificalis, in cui si attribuisce a
Papa Lino, su ordine proprio di san Pietro
suo predecessore, la conferma dellobbligo per
le donne di partecipare alla celebrazione eucaristica col capo coperto.
certo che linsegnamento paolino, passato
al vaglio della tradizione, riformulato nel
concilio di Gangra (324 circa), in cui il velo
definito memoriale di sottomissione, e giunge con impronta attenuata al Codex iuris canonici del 1917 che ancora distingue tra gli uomini a testa nuda e le donne con il velo e in abbigliamento di modestia.
Dopo la riforma conciliare non sussistono
pi specifiche indicazioni. La consuetudine,
nel rispetto della tradizione, sembra superata
nella Gaudium et spes (La Chiesa non legata in modo esclusivo e indissolubile [] a
nessuna consuetudine antica o recente), che
tra le forme di discriminazione condanna al
primo posto quelle in ragione del sesso, riconoscendo che i diritti fondamentali della
persona non sono ancora e dappertutto ga-

di RITANNA ARMENI

Oggi non c pi spazio


per questo segno
di sottomissione
Che stato troppo
frainteso
nel suo significato
originario
O troppo
strumentalizzato

rantiti pienamente () quando si nega alla


donna la facolt di scegliere liberamente il
marito e di abbracciare un determinato stato
di vita, oppure di accedere a uneducazione e
a una cultura pari a quelle che si ammettono
per luomo. Non c pi spazio per quel segno di sottomissione, troppo frainteso, o strumentalizzato, nel suo significato originario.
La domenica, quando ero bambina, se dimenticavo il velo a casa, per timore non osavo
entrare in chiesa e perdevo la messa, aggiungendo peccato a peccato. Oggi quel velo lo
indosserei, per rispetto.

Wilhelm Leibl, Tre donne in chiesa


(1882)

Kippot e parrucche
Motivazioni diverse per uomini e donne nel mondo ebraico
di ANNA FOA
opriti la testa perch
la presenza divina
sempre al di sopra di
essa prescrivono i testi ebraici.
Per gli uomini, la prescrizione di
andare con il capo coperto mol-

Come i maschi
anche per le femmine
coprire il capo
non una prescrizione biblica
Anche se la questione
resta controversa
to pi rigida e vincolante di quanto non lo sia per le donne.
Gli ebrei osservanti portano un
copricapo a forma di zuccotto, la
kippah. Questa prescritta per
tutti gli uomini, sposati o non
sposati, e la portano anche i bambini molto piccoli. considerata
obbligatoria in sinagoga, quando

si studiano i testi sacri e quando


si mangia, ma gli ortodossi la portano sempre. Non una prescrizione di origine biblica, anche
se gi presente nei testi posteriori, la Mishnah e il Talmud babilonese.
Assai diverso, come motivazione, lobbligo per le donne di coprirsi il capo. Infatti, se per gli
uomini un segno di rispetto per
la presenza divina, per le donne
un segno di pudore, di modestia.
Molte donne ebree girano liberamente a capo scoperto, e non si
coprono il capo neanche per pregare, com duso in molte comunit, per esempio in quelle italiane.
A farlo sono solo le donne ortodosse e ultraortodosse. Di solito
portano un fazzoletto annodato
dietro la nuca, detto in ebraico tichel o mitpachat, oppure dei
berretti o anche dei vezzosi cappellini.
In altri casi portano invece, sopra i capelli tagliati cortissimi,

delle parrucche, in genere acconciate in maniera antiquata e tali


da rivelare immediatamente che di
parrucche e non di capelli veri si
tratta. Ne abbiamo letto, fra laltro, nei racconti e nei romanzi di
Singer e in tutta la narrativa che
ci viene dal mondo dello shtetl, il
villaggio
ebraico
dellEuropa
orientale dove tanti ebrei vivevano
prima della Shoah. Se ne vedono
molte ai nostri tempi nelle comunit ultraortodosse americane o
israeliane, a Brooklyn o a Meah
Shearim. La norma esige che a
coprire il capo debbano essere solo le donne sposate, non le ragazze ancora da sposare. A partire
dal giorno del matrimonio, il capo
scoperto pu essere consentito solo in famiglia o nellintimit con il
marito. Allesterno, i capelli non
devono essere mai mostrati.
Nessuna proibizione o nessuna
usanza ha invece mai impedito,
nel mondo ebraico, di mostrare il
volto, sempre rimasto privo di
ogni velo, in tutti i momenti stori-

ci. Solo recentemente un gruppo


di donne ultraortodosse ha tentato, senza riuscirci, di introdurre il
burqa in Israele.
Come per la kippah, il capo coperto delle donne non una prescrizione biblica, anche se la questione resta controversa, ma sembra far parte invece di quellampia
normativa che la Mishnah e il Talmud hanno elaborato partendo
dal testo biblico fino a erigere
quel muro intorno alla Torah
che nelle intenzioni dei rabbini
doveva servire a preservare lidentit ebraica dalle persecuzioni e
dalle lusinghe dellintegrazione.
Nel caso del capo femminile
coperto, il Talmud prende spunto
da un brano biblico (Numeri 5,
18), in cui i sacerdoti sciolgono i
capelli di una donna in segno di
umiliazione e penitenza, per dedurne che le donne portavano
normalmente il capo coperto.
Secondo altre interpretazioni, la
necessit di coprirsi il capo appartiene pi che a vere e proprie nor-

me scritte, a quellinsieme di prescrizioni che vanno sotto il nome


di costume, in ebraico minhag, e
che obbediscono allesigenza di
mantenere la modestia, la tzniut.
Il concetto di tzniut basilare
nel mondo ebraico, e riguarda tanto il comportamento che il modo
di vestirsi e di acconciarsi. In origine, era un termine che si applicava tanto agli uomini che alle donne, a implicare modestia e umilt.
Poi venuto a designare in particolare un atteggiamento e un modo di vestirsi tale, da parte delle
donne, da scoraggiare lo sguardo e
il desiderio degli uomini.
Il carattere intensamente erotico
dei capelli spesso sottolineato
nei testi, con frequenti riferimenti
al Cantico dei Cantici, e grande
importanza data, nel mondo ortodosso, anche allobbligo di portare le braccia coperte. La tzniut
varia da situazione a situazione,
da luogo a luogo, e appartiene
alluso di ciascuna comunit. Cos
in alcune comunit orientali, in
particolare nello Yemen, le donne
usavano coprirsi il capo con un
vero e proprio velo, sotto linfluenza musulmana dellesterno,
sempre lasciando per scoperto il
volto.

mira siede allaperto in un bar


del centro di Milano. Jeans, maglietta, trucco agli occhi, scherza
e ride con le sue amiche prima di
tuffarsi nelle vie dello shopping.
Una scena normale di un sabato pomeriggio
di primavera, salvo per un particolare che ancora stupisce qualche passante: Amira ha la
testa coperta da un velo colorato, un azzurro
intenso e vivace. Interrogata risponde che
quel velo lo ha scelto. Sua madre, che era arrivata molti anni prima da Algeri, non lo
aveva mai messo e si era meravigliata della
decisione della figlia. A scuola qualcuno
laveva guardata male, ma lei non aveva desistito. Il velo racconta chi sono, in che cosa
credo, da dove vengo. E di tutto questo non
mi vergogno dice. Del resto aggiunge
sorridente non trova che mi stia bene?.
Qualche mese fa in Egitto al telegiornale
di mezzogiorno la conduttrice apparsa perfettamente truccata, con una elegante giacca
nera e una hijab color crema avvolta attorno
alla testa. Era la prima volta che una giornalista velata appariva alla televisione pubblica
e la cosa ha fatto scalpore. Il velo non conta, finalmente anche qui il criterio non ci
che indossi, ma le capacit ha risposto a chi
lha interrogata stupito.
In realt la sua immagine aveva giustamente colpito: molte donne lavoravano in televisione con il capo coperto, ma nessuna di
loro fino ad allora era mai apparsa in video.
Il velo non era accettato nellimmagine ufficiale di un Egitto che ci teneva ad affermare
uno Stato e un governo laico anche se in
molte zone del Paese e nelle stesse periferie
del Cairo la tradizione era forte e seguita.
Il velo lo ritroviamo ancora in Tunisia.
Mentre fino a qualche anno era indossato
dalle ragazze delle campagne e dei paesi,
adesso sempre pi frequente nelle grandi
citt e nelle universit dove proprio le giovani donne moderne, emancipate, desiderose di
lavorare, preferiscono apparire in pubblico
con la testa coperta. Il fenomeno, nato gi
da qualche anno, ha sollevato non pochi problemi.
Mentre alcuni, per esempio lAssociation
tunisienne des femmes dmocratiques, lo
avevano giudicato inquietante, la Lega dei
diritti umani aveva denunciato laggressione
alle donne velate da parte della polizia. Comunque negli ultimi tempi si cos diffuso
che il Governo ha ritenuto opportuno allentare le restrizioni previste dalla legge.
Se guardiamo a ci che avvenuto in questi ultimi anni nel mondo islamico possiamo
parlare di ritorno alcuni parlano addirittura di rivoluzione del velo. Non che la tradizione religiosa e culturale di coprirsi il capo fosse mai scomparsa. Ci sono Paesi, come
Arabia, Afghanistan o Iran, che non lhanno
mai abbandonata, in cui, anzi, la copertura
non solo del capo ma anche del corpo obbligatoria. Paesi in cui tutte indossano la niqab o il burqa; in cui una donna non adeguatamente coperta pesantemente perseguitata dalle leggi e dalla riprovazione sociale.
Il ritorno di cui parliamo piuttosto quello della hijab, del foulard o del velo nei Paesi
dove il loro uso era stato messo da parte;
parliamo della loro riapparizione nelle citt e
negli ambienti che si usano definire moderni,
colti ed evoluti, nei Paesi in cui la somiglianza con loccidente era, fino a qualche tempo
fa, un valore sostenuto e propugnato dai governi.
Il velo non pi relegato nelle campagne
fra le donne che stanno a casa o lavorano i

Il ritorno del velo


Inchiesta sui cambiamenti in corso tra le nuove generazioni islamiche
campi. Anche quelle che lavorano e studiano,
le donne che occupano, sia pure in poche,
posti di prestigio, anche alcune di quelle che
si dichiarano femministe, hanno ripreso a indossarlo. E con loro lo portano le emigrate
che vivono in Paesi in cui cultura e tradizioni
dovrebbero spingere a una veloce omologazione e, persino, le loro figlie nate dopo
lemigrazione.
La domanda che oggi ci si pone e che
molti si pongono se questo ritorno sia
frutto di una libera scelta delle donne o se
invece sia imposto dai governi e dagli Stati
in cui si fanno sentire con forza movimenti
tradizionalisti o addirittura integralisti. Un

stata una rivoluzione


che ha colto tutti di sorpresa
Perch avvenuta nel secolo segnato
dal ridimensionamento delle religioni
quesito importante che ne sottintende altri:
se una scelta delle donne, che tipo di scelta
? Un semplice ritorno alla tradizione o laffermazione di un modo diverso di manifestare la propria fede? Se una scelta imposta
dai governi, deve essere contrastata? E come
si devono comportare i Paesi occidentali che
vedono nelle loro strade donne velate o magari completamente coperte dal burqa e dalla
niqab? Devono accettare luso del velo o,
considerandolo manifestazione di subordinazione e di schiavit femminile, devono contrastarlo?
Come si sa, il dibattito nei Paesi occidentali su questi temi stato ampio e anche
aspro. Decine di esperti hanno studiato il fenomeno. Renata Pepicelli, studiosa del mondo islamico contemporaneo, nel suo Il velo
nellislam (Carocci 2012) ci d la pi importante delle informazioni: il ritorno al velo comincia negli anni Settanta e coincide con
una straordinaria ripresa della religiosit. Le
donne si sono coperte la testa mentre si co-

struivano pi moschee e queste venivano


maggiormente frequentate. Il fenomeno ha
costituito una sorpresa. Il Novecento era agli
occhi dei pi il tempo della secolarizzazione
e del ridimensionamento delle religioni.
Luso del termine rivoluzione per parlare
della rinascita del velo spiega Pepicelli
giustificato dal fatto che si trattato di un
fenomeno che ha colto di sorpresa molti osservatori, sia laici che religiosi, perch iniziato verso la fine di un secolo, il Novecento,
che, come si visto, stato segnato da una
tendenza di segno opposto. Secondo Pepicelli linversione di tendenza stata ed
troppo vasta per coincidere con la ripresa
dellIslam politico: indicativa di qualcosa
di pi importante e di pi profondo.
Il velo cos diventato il simbolo del
mondo islamico. Ma anche delle difficolt e
delle contraddizioni nei rapporti con loccidente (c chi ha parlato di scontro di civilt). Mai scrive Pepicelli un indumento
stato cos tanto discusso. E non a caso.
Attraverso la discussione sulla hijab, infatti,
si affrontano alcuni dei problemi pi importanti del ventunesimo secolo: la rinascita
dellislam, i suoi rapporti con loccidente, la
sua concezione della donna, lidea di cambiamento. Nello stesso tempo, il velo diventato una sorta di barometro dei Paesi in cui
viene indossato: il colore, il modo di metterlo, la sua negazione o la convinta accettazione dicono su quei Paesi di pi di tanti discorsi.
Molte le studiose che scorgono nel ritorno
al velo il segno di unadesione ad alcuni
ideali comunitari, di una ripresa spirituale,
che si nutrita anche dellopposizione alloccidente e alla mercificazione del corpo femminile. Altre notano come la hijab venga vissuta da molte donne come un deterrente al
desiderio maschile, se non addirittura una
protezione dalla violenza a cui spesso sono
sottoposte. Per altre ancora nel velo c la
manifestazione di una fede femminile autonoma che si riallaccia al rapporto con Dio e
alla sura XXIV del Corano: E d alle credenti
di abbassare i loro sguardi ed essere caste e

di non mostrare, dei loro ornamenti, se non


quello che appare; di lasciar scendere il loro
velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei
loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro
donne, alle schiave che possiedono, ai servi
maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi
impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne. Infine, in molti notano che oggi esso non assume solo il significato di un atto di fede individuale, ma indica
il ritorno della religione nella sfera pubblica
anche in Paesi in cui si era affermata una separazione. Non quindi un ritorno indietro,
ma esattamente lopposto.
Naturalmente la questione rimane controversa. Non sono pochi e poche coloro che
vedono nel ritorno al velo laffermazione di
un conservatorismo di molti Paesi di religione islamica e di un nuovo autoritarismo dei
loro governi che, spaventati dalla diffusione
dei modelli e delle libert della civilt occidentale, tentano in questo modo di mantenere un dominio sulla popolazione femminile.
Il ritorno al velo avrebbe ragioni molto terrene che hanno poco a che fare con la religione e con la fede. E poi l11 settembre ha influenzato il modo di leggere questo fenomeno. In nome della riaffermazione della laicit
in Francia si approvata una legge che, bench ufficialmente affermi il divieto di ostentazione di tutti i segni religiosi, nella realt
rivolta soprattutto contro il velo. Per altri
Paesi il problema non si posto per la hijab,
ma per il burqa e per la niqab che, coprendo
il corpo e il viso della donna, pongono a
parere di molti problemi di sicurezza. In
Italia la legge stata tentata, ma stata bloccata. LEuropa divisa tra Paesi che non ammettono alcuna copertura integrale del capo
come Francia, Belgio e, in parte, Germania
(la scelta spetta ai singoli Lnder) e altri che
non hanno affrontato il problema per via legislativa. Gli Stati Uniti non hanno mai vietato luso del velo integrale neppure dopo
l11 settembre.

Ha la corsa nel sangue, Samia. Insieme


con lamico Ali, confidente e primo
allenatore, corre per le strade di
Mogadiscio. Si allungano i suoi muscoli e
crescono i suoi sogni, ma anche la guerra
civile e lirrigidimento politico della
Somalia. Le gambe magrissime e veloci di
Samia continuano a correre, mentre
lodore della polvere da sparo diventa
presenza quotidiana in una citt travolta
dallodio. Vuole correre per s, per le
donne somale, per i suoi genitori
(bellissima la figura del padre, che rischia,
sa di rischiare e cadr perch convinto che
le sue figlie debbano scegliere il loro
destino). Si allena di notte, Samia, si
allena senza scarpe e senza mezzi: riuscir
cos a farsi notare, fino a volare alle
Olimpiadi di Pechino, pur senza vincere.
Samia sicura della sua meta: Londra
2012. Ma mentre la data si avvicina, tutto
si sgretola attorno a lei: corre ormai
chiusa nel burqa, il padre viene
assassinato, la sorella fugge in Europa e
Ali diventa un terrorista. Samia, che aveva
giurato che mai avrebbe abbandonato il
suo Paese, capitola: prima ad Addis
Abeba da clandestina, poi il terribile
viaggio dei migranti verso lEuropa,
passando per Sudan, Sahara e Libia.
Umiliazioni, violenze, stenti, terrore: la
ragazza la cui storia raccontata da
Giuseppe Catozzella (Non dirmi che hai
paura, Feltrinelli, 2014) si concentra su
dettagli e ricordi per non impazzire. Ma
alla fine ceder, richiamata dal canto delle
sirene del mare vicino a Lampedusa.
(@GiuliGaleotti)

Il saggio

Visages de Marie
A volte un pesante ma caldo drappo
marrone (come in unicona russa dedicata
alla Vergine della tenerezza), a volte un
succinto velo quasi trasparente che le
illumina il volto (Sandro Botticelli). A
volte diventa un mantello tanto lungo da
cingerla completamente dal capo ai piedi,
un mantello che varia dal rosso vivo
(Rogier van der Weyden) al rosa perla
(Beato Angelico), dal bianco candido
(miniatura dellXI secolo) al classico
azzurro (Simone Martini). A volte, si
estende ancora a incorniciare anche il
figlio neonato (Melchiorre Broederlam) o
il corpo di Ges deposto dalla croce (Jean
Fouquet). Ma il velo di Maria si rivela,
per leternit, tessuto capace di
trasformarsi in corona (Enguerrand
Quarton). Sono questi solo alcuni dei
tanti volti della Madonna raccontata da
Jean Vanier nel libro iconografico Visages
de Marie (Mame, 2001), in cui la storia
della Vergine rappresentata nei suoi
tempi. Il tempo dellattesa, il tempo della
gioia, il tempo della separazione, il tempo
della gloria: tra arte e letteratura, il canto
di Vanier saluta Maria. E la grazia del suo
velo. (@GiuliGaleotti)

Il film

Millefeuille
Zaineb e Aicha protagoniste di
Millefeuille (2012) di Nouri Bouzid sono
due giovani donne, amiche e cugine, che
vivono nella Tunisia della rivoluzione.
Entrambe vogliono
la libert e
lindipendenza, ma
Aicha porta il velo,
Zeineb invece lo
rifiuta. Entrambe si
scontrano con una
societ che non
accetta la loro
scelta. Aicha, che
per mantenere le
sorelle e il nonno,
lavora in una
pasticceria, subisce
ogni genere di
pressioni perch si liberi del suo foulard
che lei non indossa per tradizionalismo,
ma come prova di fede e per proteggersi
dagli uomini che la insidiano. Se vuole
una promozione sul lavoro le dicono
deve scoprire i capelli. Zeineb, che fa la
cameriera nella stessa pasticceria in cui
lavora Aicha, viene prima pregata poi
obbligata dal fidanzato e da una famiglia,
desiderosa di un buon matrimonio, a
indossare il velo e a rinunciare al lavoro.
Le due giovani rimangono solidali e
complici e iniziano una lotta personale
per la propria libert che si inserisce, ma
non coincide completamente, con la
rivoluzione tunisina. Laffermazione della
loro differenza esige un impegno in pi.
(@ritannaarmeni)

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GEDDA,

CITT DELLE D ONNE IN VIOLA

dalle abitanti di Gedda con la loro abaya viola, invece


della tradizionale nera, che si sta irradiando un percorso
di affermazione femminile in Arabia Saudita, Paese
complicato per le donne, nonostante il re Abdullah stia,
piano piano, limitando le restrizioni che le riguardano.
Qualche settimana fa, proprio nella citt sul Mar Rosso si
tenuta una conferenza sulleconomia nel mondo arabo
che ha visto tante donne mescolarsi agli uomini, altro
passo verso una riforma delle libert sociali e delle
opportunit di lavoro che potrebbe riflettersi sullintero
mondo arabo. Vi un consenso quasi universale ha
detto Fahad Nazer, una analista politica che vive a
Vienna, dopo aver lavorato allambasciata saudita di
Washington sul fatto che la vicinanza di Gedda alla
Mecca e al Mar Rosso la esponga a molteplici influenze
culturali, rendendola pi cosmopolita rispetto ad altre
aree del regno. I fatti sono l a dimostrarlo: la citt
stata la prima ad autorizzare le donne a lavorare in
negozi di vendita al dettaglio e nei centri commerciali,
dove vendono profumi e lingerie in negozi per sole
famiglie. E sempre a Gedda, in marzo la Banca
commerciale nazionale ha nominato Sarah Al-Suhaimi
direttore esecutivo della sezione dedicata agli
investimenti; Somayya Jabarti, in febbraio, diventata la
prima direttrice di un giornale nella storia saudita, la

Saudi Gazette, mentre nellottobre scorso Bayan


Zahran stata la prima donna a essere abilitata alla
pratica legale.

LAS PATRONAS

E GLI IMMIGRATI

Da quindici anni un gruppo di contadine messicane d


da mangiare agli immigrati aggrappati ai treni merci che
passano dinnanzi ai loro campi. Ogni volta che ne
transita uno, Las Patronas questo il nome del gruppo
che deriva da quello della frazione La Patrona, la Vergine
Guadalupana, del comune di Amatln de los Reyes, in
Veracruz lanciano sacchi di plastica con viveri e
bottiglie dacqua agli immigrati, che molto spesso, svenuti
per la disidratazione, vengono travolti e mutilati dai
vagoni. Il gesto di queste donne che devono
combattere non solo lopposizione dei trafficanti, ma
anche quella delle loro famiglie e dei loro vicini
rappresenta il loro modo concreto di mettere in pratica la
fede cattolica e di servire Ges nei fratelli. A loro
dedicato un incontro alla Pontificia universit gregoriana
a Roma il 13 maggio 2014. Fortunatamente, per, Las
Patronas che nel 2013 hanno ricevuto il Premio
Nazionale Messicano per i Diritti Umani non sono le
sole: lungo il percorso di questo treno, soprannominato
La Bestia, nata infatti una rete di centri di assistenza,

fondati da religiosi, sacerdoti diocesani, laici e laiche, per


aiutare gli immigrati, per lo pi honduregni, adolescenti
sfiniti dal viaggio, donne stuprate, adulti accoltellati dai
trafficanti o mutilati dal treno. Sono circa 400.000 le
persone che ogni anno transitano per il Messico alla
ricerca di un lavoro o per ricongiungersi con i familiari
negli Stati Uniti o nel nord del Paese. Tra questi, pi di
20.000 vengono sequestrati dai trafficanti, torturati e
stuprati perch le mafie vogliono obbligare tutti a usare i
loro servizi, invece di viaggiare gratis sui treni merci.
Il Messico, che continua a concepirsi come Paese
demigrazione, fatica ad accogliere limmigrato. Per
fortuna, per, dal 2011 non pi reato lassistenza
umanitaria ai clandestini.

BIANCA,

CHEERLEADER IN SEDIA A RUOTE

Completino bianco e azzurro, fiocco in testa e pon pon


coordinati: cos scendono in campo le cheerleader dei
Warriors Bologna, squadra italiana di football americano
di serie A. Tra loro racconta Ambra Notari sul mensile
Superabile anche Bianca Maria Cocchi, ventitreenne
affetta da una rara forma di disautonomia familiare, una
malattia rara (caratterizzata da disfunzioni nel sistema
nervoso autonomo) che impedisce di avvertire il dolore e
il calore. Il cheerleading uno sport, riconosciuto dal

Coni, che richiede una grande preparazione: come le


compagne, Bianca ha fatto prima esperienza con le pi
piccole e ora passata alle senior. Lei al centro delle
coreografie, a cui partecipa seduta sulla sua sedia a ruote.
molto meglio essere in una squadra: puoi condividere
tutto, nel bene e nel male. Soprattutto, una questione
di responsabilit: se sbagli tu, ne risentono tutti. La mia
filosofia? Non giudicare mai. Se hai una testa usala:
perch in qualsiasi condizione ti possa trovare, sei uguale
agli altri conclude la ragazza che lavora in una
mediateca.

LA

SCIENZIATA ATEA CHE HA ACCERTATO IL MIRACOLO

La Chiesa voleva prove scientifiche per una guarigione e


io gliele ho date. Non credo in Dio, ma non posso
escludere che sia stato Lui: cos ha detto, nel corso
dellintervista al settimanale Tempi, la
sessantaquattrenne canadese Jacalyn Duffin, ematologa

atea che ha avuto un ruolo decisivo nella canonizzazione


di Marie-Marguerite dYouville, primo santo del Paese
nordamericano. Secondo la scienza una remissione dalla
leucemia possibile, due no. Invece, dopo otto anni, la
paziente era ancora viva: poteva trattarsi solo di un
miracolo. Il Vaticano quindi aveva chiesto il suo
consulto per la canonizzazione? le chiede Leone Grotti.
Niente affatto. Gli esperti del Vaticano avevano gi
rifiutato il caso: per loro non si poteva parlare di
miracolo perch, leggendo i vetrini, non avevano
riscontrato la prima remissione ma solo la seconda. I
postulanti in Canada si sono infuriati, hanno fatto
appello e raggiunto questo accordo: affidare i vetrini a un
testimone cieco, cio io. Una volta consegnati i miei
risultati sono andata in Vaticano al processo a
testimoniare con una pila di documenti e di prove. Per
me era una questione di principio, di scienza. E pur
affermando di essere rimasta atea, Duffin conclude: La
medicina colpevole di ignorare la Chiesa e di avere

LOSSERVATORE ROMANO maggio 2014 numero 23


Inserto mensile a cura di RITANNA ARMENI e LUCETTA SCARAFFIA, in redazione GIULIA GALEOTTI
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eretto un muro artificiale per dividerla dalla scienza. La


mia identit cambiata, sono pi umile e sono migliore
anche nel lavoro: ho imparato ad ascoltare di pi i miei
pazienti, ci sono cose che mi dicono che prima non
ascoltavo perch pensavo solo alla malattia e a
nientaltro.

nel momento in cui decidono di ricorrere a una badante,


trovandosi ad affrontare la difficile scelta di inserire una
persona estranea nella casa di un congiunto non pi
autosufficiente, sia di fornire una guida per le badanti
stesse. I problemi sono tanti: dalla selezione della persona
pi adatta, al rispetto di chi si assume.

LA RIVISTA

D ONNE

DELLA

BADANTE

Si nasce sempre meno, la famiglia sempre pi rarefatta,


let media si allunga, la crisi incombe, il servizio
sanitario nazionale taglia sempre pi: per linsieme di
questi elementi che la figura della badante sta crescendo
di importanza nelle societ occidentali. In Italia, ad
esempio, sono oggi 1 milione e 655 mila, ma si calcola che
nel 2030 saranno 2 milioni e 155 mila, mentre sono oltre
12 milioni gli ultrasessantacinquenni, un milione dei quali
malati di Alzheimer, 250 mila di Parkinson e due milioni
non autosufficienti. Per cercare di capire e affrontare il
fenomeno, uscita La Rivista della Badante, il primo
free press bimestrale italiano dedicato alle badanti e alle
famiglie che necessitano del loro aiuto. Con il contributo
di geriatri, psicologi, nutrizionisti, avvocati e
commercialisti, si parla di psicologia, medicina,
alimentazione, fisioterapia, economia domestica, fisco e
previdenza. Lintento quello di sostenere sia le famiglie

DI PACE A

GERUSALEMME

Raccontare la propria esperienza di dialogo e


riconciliazione: questo il senso dellincontro intitolato
Women of Faith for Peace che si svolto qualche
settimana fa a Gerusalemme. Otto donne leader di cinque
religioni della Terra santa hanno infatti testimoniato il
proprio impegno in direzione della pace. Tra le altre,
sono intervenute Adina Bar-Shalom, ebrea ortodossa;
Faten Zenaty, musulmana, Nuha Farran, cristiana; Suha
Ibrahim, impegnata per le donne beduine; Basema
Halabi, drusa; Thehilabila Barshalom, ebrea; Dganit
Fachima, haredi. Il dialogo non unutopia, ma una
realt: questo il filo conduttore dello scambio. Al
termine della tavola rotonda, stato presentato Aurora
Network nato dallincontro tra la comunit Nuovi
Orizzonti di Chiara Amirante e Lia G. Beltrami che,
nella citt santa, si impegna in particolare per il dialogo
interreligioso partendo proprio dalle donne.

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La figlia di san Pietro


Giovanni Maria Vian racconta la santa del mese
na messa, un quadro e un
misterioso affresco: ecco
ci che resta di Petronilla.
Ogni anno il 31 maggio si
celebra nella basilica vaticana in onore della santa, nel giorno e
allaltare dedicati alla memoria di lei, la
figlia dellapostolo Pietro, davanti alla
grande riproduzione in mosaico della
tela del Guercino che ne raffigura la sepoltura e la gloria. Ma la celebrazione e
lenorme dipinto seicentesco sono soltanto il punto di arrivo di una storia intricata e lunga quasi venti secoli. Allinizio vi sono laccenno alla moglie di Cefa in una lettera autentica di Paolo (1
Corinzi, 9, 5) e un celebre episodio evangelico, quando cio Ges guarisce dalla
febbre la suocera del primo degli apostoli (Marco, 8, 14-15). A queste scarne
notizie storiche si sovrappone pi tardi,
a met del IV secolo, un dato altrettanto
sicuro: limmagine di una martire, Petronella, affrescata nella catacomba romana
di Domitilla.
Pietro dunque era sposato e, bench
nei testi del Nuovo Testamento non vi
sia allusione a una sua discendenza,
nulla impedisce di pensare che labbia
davvero avuta. Sua figlia entra invece
apertamente in scena, pur senza nome,
pi tardi, nel frammento copto (IV o V
secolo) appartenente a un testo apocrifo
greco, gli Atti di Pietro, scritti verso la fine del II secolo. Perch non hai soccorso tua figlia, vergine, che cresciuta
bella e ha creduto nel nome del Signore? Vedi, ha un fianco completamente
paralizzato e giace l in un angolo impotente. Noi vediamo quelli che tu hai
risanati mentre a tua figlia non hai prestato alcuna cura dice la folla allapostolo, quasi rimproverandolo.
Da qui il racconto prende un andamento drammatico: per dimostrare che
Dio pu tutto, Pietro ottiene la guarigione della fanciulla, ma solo per un
momento, e subito dopo le ordina di
tornare nello stato precedente. Di fronte
poi ai pianti e alle implorazioni dei presenti, spiega che la figlia era rimasta paralizzata proprio in seguito alle sue preghiere, dopo essere stata rapita dal ricchissimo Tolomeo, che la restituisce infine ai genitori. La portammo via, lodando il Signore che aveva risparmiato

Il dibattito sul velo in Francia

Accogliere
o rifiutare
i segni religiosi?
di ANNE-BNDICTE HOFFNER
erch il velo fa tanto discutere in Francia? Porre
la domanda in questi termini gi un modo di
evidenziare una delle sue ambiguit: si tratta
del velo in generale (compreso quello indossato da alcune religiose cattoliche) o del velo musulmano?
In realt, sebbene in Francia, dalla legge del 1905
che separa le Chiese dallo Stato, ci siano sempre stati
dei ferventi oppositori alluso della tonaca in strada,
ci sono pure ed un bene dei sostenitori di una
laicit pi aperta. Nel corso degli anni si riusciti a
trovare un equilibrio, come testimoniano le scuole
private cattoliche sotto contratto con lo Stato, i servizi di cappellania nelle carceri, gli ospedali e cos
via. Alla fine degli anni Novanta, stato dunque il
velo islamico a rilanciare il dibattito e a condurre alle
tensioni attuali attorno ai segni religiosi.
Per comprenderli si possono osservare due particolarit francesi. Da quando, nel settembre del 1989, tre
alunne di Creil (Oise) hanno deciso di andare a lezione velate, nella societ francese si imposta lidea
secondo la quale le giovani e le donne musulmane
che indossano il foulard islamico lo farebbero perch
obbligate dal proprio padre o dal proprio marito e
con un fine di proselitismo. Anche se loro stesse lo
negano (con maggiori o minori argomentazioni) e
sebbene i molteplici studi sociologici tendano a vedere in questo ritorno di visibilit gli effetti di una ricerca identitaria di giovani che si scontrano con difficolt dintegrazione.
Altri Paesi europei, che devono misurarsi con lo
stesso problema, privilegiano laccoglienza di queste
giovani nella scuola, giustamente convinti che leducazione sia per loro indispensabile. La Francia, da
parte sua, si rifiuta di cedere sui propri principi: in
nome della libert di coscienza (la loro e quella delle
loro compagne), le giovani velate vengono molto
spesso escluse dal loro istituto. Alla fine, la legge del
2004, che bandisce i segni religiosi ostentati a scuola,
viene generalmente considerata come un meglio,
poich fissa un quadro relativamente preciso dei segni
vietati e soprattutto fa del dialogo con lo studente
una condizione preliminare alla sanzione. Se vero
che il testo non ha affatto regolato tutte le questioni
legate allespressione di convinzioni religiose nelle
scuole, bisogna per riconoscere che da allora le
esclusioni sono drasticamente diminuite.
Unaltra particolarit francese: oltre alla neutralit
dello Stato rispetto alle religioni, la nostra laicit prevede una stretta parit di trattamento nei loro riguardi. Anche se il dibattito sinasprisce regolarmente attorno alle pratiche musulmane, una legge non far
mai riferimento allislam.
Cos, la legge del 2004 proibisce i segni religiosi
ostentati (comprese le croci di dimensioni palesemente eccessive) e quella del 2010 che riguarda
luso del niqab vieta loccultamento del volto nello spazio pubblico. In altre parole, tutte queste disposizioni che mirano secondo i loro autori a
proteggere i musulmani (e in particolare le musulmane) da una visione troppo retrograda della loro religione portano, alla fine, a restringere la libert di religione per tutti. Ma in Francia sono in pochi a preoccuparsene! Il recente licenziamento di unimpiegata
velata dellasilo collettivo Baby-Loup ha portato alla
presentazione di almeno cinque proposte di legge che
limitano luso di segni religiosi negli istituti che accolgono la prima infanzia o chiaramente nelle altre imprese private.
I cattolici stessi, allinizio molto aperti alluso del
velo musulmano, si sono pian piano irrigiditi, nella
misura in cui progrediva una corrente fondamentalista (minoritaria) e si diversificavano le rivendicazioni
dei musulmani riguardo alle loro pratiche nelle mense, negli ospedali e cos via.
La difficolt consiste, per linsieme delle religioni e
per quanti non si rassegnano a vederle relegate in una
sfera privata sempre pi limitata, nel ricordare allo
Stato che sarebbe un vero peccato (e alla fine certamente controproducente) se il legittimo mantenimento dellordine pubblico e dunque la lotta contro le
ideologie radicali, persino quelle dispirazione religiosa portasse alla scomparsa di ogni espressione dei
credi nello spazio pubblico.

Una messa davanti a enorme mosaico


e un misterioso affresco
Ecco ci che resta
dellaffascinante storia di Petronilla
la sua serva dalla violenza, lobbrobrio e
la corruzione. Ecco perch la fanciulla si
trova in tale stato conclude lapostolo.
Il pretendente ricco si pente e morendo
lascia in testamento alla ragazza un terreno: Pietro lo vende ma, senza tenere
nulla per s o per la figlia, distribuisce
il ricavato ai poveri.
Testo di origine gnostica, gli Atti di
Pietro mostrano nellepisodio una concezione negativa, e di conseguenza una
svalutazione radicale, del corpo, della
dimensione sessuale e del matrimonio.
Tendenza accentuata nellallusione allo
stesso episodio in un altro apocrifo gnostico, gli Atti di Filippo, scritti in greco e
risalenti allinizio del IV secolo: Pietro,
il capo, perci fuggiva da ogni luogo
dove si trovava una donna. Di pi fu
scandalizzato a causa di sua figlia, che
era molto bella. Preg pertanto il Signore e divenne paralitica sul fianco, in
modo da non essere sedotta.
Una correzione in senso ortodosso
della leggenda gnostica si ha nel VI secolo, quando nella Passione dei santi Nereo e Achilleo compare il nome di Petronilla (che richiama per assonanza quello
di Pietro), risanata dal padre e poi pretesa in sposa dal pagano Flacco, ma che
muore dopo tre giorni, evitando nozze
non volute. Nella seconda met del
Duecento questultima versione inserita ed enormemente diffusa dalla Legenda
aurea del domenicano Iacopo da Varazze: la paralisi viene per depotenziata in
febbre, mentre la ragazza viene guarita
perfettamente da Pietro, per poi sfuggire alla costrizione del matrimonio con la
morte. Da qui liconografia, fino al dipinto del Guercino.
Figlia femmina che muore senza discendenza, in et tardoantica Petronilla
sottolinea con la sua storia il rifiuto di
qualsiasi pretesa dinastica nella successione allapostolo, proprio mentre severe
disposizioni proibiscono la designazione
del successore da parte del vescovo di
Roma in carica. Nel frattempo la presenza della sepoltura di una Petronilla
figlia dolcissima nel cimitero di Domitilla suggerisce lidentificazione con
quella dellapostolo e lintitolazione di
una basilica vicina. Inosservato sembra

Veneranda e Petronilla
(Catacombe di Domitilla, Roma)

Giovanni Maria
Vian (1952),
docente di
Filologia patristica
alla Sapienza, ha
studiato soprattutto
il giudaismo e il
cristianesimo
antichi, la storia
della tradizione
cristiana, il papato
contemporaneo.
Dal 2007
direttore
dellO sservatore
Romano.

invece restare laffresco che nella stessa


catacomba raffigura una giovane cristiana martire, Petronella, che introduce in
paradiso unaltra donna, Veneranda.
Passa il tempo, e a met dellVIII secolo, per sostenere simbolicamente lalleanza strategica con i sovrani franchi, il
sarcofago di Petronilla viene trasferito
presso la basilica fatta costruire da Costantino sul sepolcro dellapostolo, in
un piccolo mausoleo teodosiano che di-

viene il luogo di culto dei nuovi protettori della sede romana. Cos da allora
alla figlia di san Pietro si accosta la figlia primogenita della Chiesa. Sar infatti un cardinale francese a pagare un
giovanissimo scultore fiorentino, Michelangelo Buonarroti, per una mirabile
Piet che viene collocata nellantichissima cappella, poi demolita. Ma la nuova
basilica ospiter, a destra dellaltare berniniano della Cattedra, quello in onore

di santa Petronilla. E se la modernit


sembra opporsi al legame con la Francia, sono proprio i suoi ambasciatori
presso la sede apostolica, da Chateaubriand ai rappresentanti della Repubblica, senza distinzione, a tenerlo vivo, fino al ripristino a met del Novecento
della messa annuale. In onore di una ragazza misteriosa, ma di cui rimane con
sicurezza la testimonianza cristiana sulle
orme di Pietro.

Claude Monet,
Gigli e ponte giapponese
(1899 circa)

di SARA BUTLER

Pasquale Cati, Il Concilio di Trento (1588, particolare)

donne chiesa mondo

maggio 2014

Relazioni redente
per i quali lo fa! E poi ce ne sono altre che
pensano che la Chiesa abbia gi una teologia
della donna adeguata, ma le serve una
teologia delluomo, vale a dire dellessere
umano maschile. In che modo dovremmo
interpretare queste riserve? Mentre sono
poche le donne che negano la differenza tra i
sessi, sono molte quelle nella tradizione
anglo-americana del femminismo liberale che
respingono la teoria della complementarit
dei sessi. Contestano lidea che sia il sesso
fisico a dettare i tratti specifici della
personalit maschile e femminile. In altri
termini, si domandano se il sesso (un fatto
biologico) dia necessariamente origine al
gender (vale a dire agli aspetti psicosociali
dellidentit sessuale) maschile o femminile.
Secondo loro, riconoscere limportanza della
differenza sessuale porta a stereotipare, e
questo, a sua volta, porta allingiusta
discriminazione nei confronti delle donne, per
esempio escludendole da ruoli sociali,
specialmente nella leadership pubblica, che
per tradizione vengono svolti da uomini, e
relegandole ai compiti domestici. La teoria da
loro contestata suppone che i tratti della
personalit siano ripartiti tra i sessi in maniera
reciprocamente esclusiva, piuttosto che
condivisi, e assegna le caratteristiche pi
apprezzate agli uomini e quelle meno
desiderabili, ma complementari, alle donne.
Pertanto giustifica un ordinamento gerarchico
dei sessi. Infine, implica che le donne
esistono per completare gli uomini, come se
gli uomini rappresentassero la norma
dellessere umano mentre le donne sono solo
un loro complemento, o come se ognuno dei
due sessi possedesse soltanto la met (o una
qualche altra frazione) di ci che lessere
umano. Su questa base, le femministe
considerano impossibile riconciliare la teoria
della complementarit dei sessi con la vera
uguaglianza; al contrario, essa sembra
giustificare un ordine patriarcale nel quale
le donne sono subordinate agli uomini. Le
femministe liberali insistono sul fatto che le
donne non devono essere viste come membri
di una classe, bens come individui, persone
a s stanti, che possiedono, o sono capaci di
sviluppare, gli stessi tratti e le stesse capacit

degli uomini. Poich la designazione dei tratti


della personalit come femminili o
maschili varia molto da una cultura allaltra
e da unepoca storica allaltra, esse
concludono che lidentit sessuale (gender)
costruita socialmente, piuttosto che essere un
dono di Dio radicato oggettivamente nella
natura umana. Alcune di loro, dette
femministe del gender, respingono
totalmente il sistema di gender binario!
Queste femministe pretendono di liberare le
donne dalla discriminazione basata sul
genere, negando che la complementarit dei
sessi ha una base solida nella natura umana.
Sognano una societ multi-gender in cui
agli esseri umani non siano imposti limiti dal

Sara Butler ha insegnato teologia prima al Mundelein Seminary (arcidiocesi di Chicago,


1989-2003) e poi, fino al
2010, al seminario St. Joseph
(arcidiocesi di New York). Attualmente tornata al Mundelein Seminary, dove professore emerito di teologia
sistematica. Gi consulente teologica della Conferenza episcopale statunitense e membro
della Commissione internazionale anglicana-cattolica (19912004) e della Conversazione
internazionale tra cattolici e
battisti (2008-2011), nella
Commissione teologica internazionale dal 2004.

lautrice

APA FRANCESCO HA PARLATO


diverse volte della necessit di
creare pi ampie opportunit
per una presenza femminile pi
incisiva nella Chiesa (ad
esempio in Evangelii gaudium, n.
103-104) e di trovare modi per
includere le donne nei ruoli
decisionali dei diversi ambiti della
vita della Chiesa. chiaramente
quello che si sta impegnando a
fare. Daltro canto, per, ha
ripetutamente annunciato che ci
non pu includere lammissione
delle donne al sacerdozio ministeriale. E
diffida delle proposte che appaiono ispirate
da quello che lui definisce machismo
femminile. Per contrastare questultimo,
auspica una teologia della donna pi
profonda. Si aspetta dalle donne un
contributo specificamente femminile, di fatto
qualcosa di materno, allopera e alla
testimonianza della Chiesa nel mondo.
Considera la collaborazione tra uomini e
donne un valore per la Chiesa, poich la
complementarit dei sessi un valore. Anche
molte donne cattoliche che sperano in pi
vaste opportunit e nellammissione ai ruoli
decisionali considerano la collaborazione tra
uomini e donne nella Chiesa un valore. Non
tutte loro, per, aspirano a dare un contributo
specificamente femminile! Le femministe
cattoliche e le teologhe femministe che
sperano in un discepolato di eguali vedono
con grande sospetto gli appelli alla
complementarit dei sessi. Diffidano della
prospettiva del Papa e del suo interesse a
sviluppare una teologia della donna. Si
tratta di una situazione curiosa: il Papa
esprime la propria intenzione di rispondere
alla richiesta fatta dalle donne cattoliche, ma
molte di loro sono in disaccordo con i motivi

loro sesso biologico. Le femministe cattoliche


magari non sposano le teorie radicali del
femminismo del gender, ma tendono a
favorire le spiegazioni che minimizzano
limportanza della differenza sessuale per
lidentit personale. Vogliono poter accedere a
ruoli decisionali che ora sono riservati al
clero, ma non esattamente contribuire con
maternit, affetto, tenerezza, intuizione di
madre (come ha detto Papa Francesco alle
partecipanti allassemblea plenaria
dellUnione internazionale delle superiore
generali l8 maggio 2013). vero che fino a
pochissimo tempo fa la teoria della
complementarit serviva da sostegno a una
visione della donna come altra, inferiore
alluomo, definita principalmente dal suo
giusto ruolo sessuale e dalle presunte
caratteristiche della sua personalit, e intesa
da Dio come subordinata alluomo. Negli
ultimi quarantanni, per, il magistero ha
affrontato pi volte la questione. Giovanni
Paolo IIrispose dettagliatamente alle critiche
femministe nella lettera apostolica Mulieris
dignitatem (1988). In occasione dellAnno
internazionale delle donne indetto dalle
Nazioni unite (1995), pubblic una Lettera alle
donne e tenne una serie di catechesi,
difendendo la dignit e i pari diritti delle
donne. Linsegnamento papale ha chiarito e
sviluppato la comprensione della
complementarit dei sessi che si trova nella
rivelazione cristiana. Si basa sul racconto
biblico della creazione delluomo (uomo e
donna) a immagine di Dio. Non propone una
teoria fondata sui tratti della personalit
maschile e femminile, n presume che tali
tratti appartengano agli uomini e alle donne
in modo reciprocamente esclusivo o che siano
ordinati gerarchicamente a favore delluomo.
Non suggerisce che giustamente solo gli
uomini svolgono ruoli sociali nella sfera
pubblica, ma incoraggia anche le donne a
parteciparvi. Non presume che luomo
rappresenti lumanit normativa o che, dal
punto di vista umano, luomo e la donna da
soli siano incompleti. Tuttavia, la Chiesa
insegna che la persona umana completa
solo facendo dono di s (cfr. Gaudium et spes,
n. 245), un dono espresso concretamente nel

matrimonio e nella genitorialit. Paternit e


maternit, dunque, non sono mai
semplicemente specializzazioni riproduttive
o ruoli sociali; sono frutto o compimento
del disegno di Dio. Ci include anche la
paternit e la maternit spirituale (poich la
teoria femminista ignora limportanza
personale della sessualit umana per
lespressione dellamore altruistico nel
matrimonio e nella procreazione, elimina la
possibilit di basare il contributo specifico
delle donne su qualcosa di diverso dai tratti
della personalit collegati al gender). E
poich questi due modi di essere corpo sono,
di fatto, reciprocamente esclusivi, indicano i
parametri fondamentali entro i quali
esercitiamo la nostra libert e ci appropriamo
della nostra identit maschile o femminile. La
complementarit dei sessi, nel disegno di Dio,
non solo fisica, ma anche psicologica,
spirituale e ontologica (Lettera sulla
collaborazione delluomo e della donna nella
Chiesa e nel mondo, n. 87). Secondo la visione
biblica, luomo e la donna sono stati creati
luno per laltro e destinati non solo a vivere
luno accanto allaltro, ma a diventare una
sola carne in una comunione di persone,
una unit a due che rispecchia la Trinit.
Pertanto, la sessualit una componente
fondamentale della personalit umana; rivela
la capacit di intrattenere rapporti
interpersonali, la capacit di amare. Questo, a
sua volta, rivela il volere di Dio per lumanit,
per il matrimonio e per la famiglia. In altri
termini, la creazione in due sessi appartiene
alla rivelazione di Dio. dottrina cattolica e
non semplicemente una teoria tra le tante (cfr.
Catechismo della Chiesa cattolica, art. 369-372).
Per superare il sessismo non occorre sradicare
la differenza tra i sessi, ma basta porre fine
allopposizione che esiste tra loro e che nasce
dal peccato. La relazione tra i sessi ferita e
ha bisogno di essere guarita, ma la grazia di
Cristo invita alla conversione e offre la
guarigione e lintegrit nelle relazioni redente.
In considerazione di ci, la Lettera sulla
collaborazione sostiene la collaborazione
attiva, proprio nel riconoscimento della stessa
differenza, tra uomo e donna (n. 4; la lettera
spiega come i valori femminili
contribuiscono alla societ, ma si limita a
suggerire che la Chiesa stessa ha unidentit
femminile). Evidentemente questo che ha in
mente Papa Francesco. Secondo Giovanni
Paolo II, femminilit e mascolinit sono tra
loro complementari non solo dal punto di
vista fisico e psichico, ma ontologico.
soltanto grazie alla dualit del maschile e
del femminile che lumano si realizza
appieno. Nella Mulieris dignitatem identifica
il genio femminile come la speciale capacit
della donna di prestare attenzione alla
persona. Suggerisce che questa capacit
radicata nella costituzione fisica della donna e
nella sua vocazione a essere madre. Ma qual
il genio maschile? Papa Francesco si aspetta
dalle donne che diano uno specifico
contributo femminile, ma che cosa costituisce
un contributo specificatamente maschile? Se il
magistero vuole affermare che la
complementarit dei sessi qualcosa di

fondamentalmente positivo, vale a dire che gli


uomini e le donne devono offrire un qualche
contributo particolare, occorre dare una
risposta a tale domanda. Se la signora,
lumanit normativa sembra identificarsi con
il maschile, e il femminile appare ancora una
volta come altro e come espressione
complementare dellumanit. Questa
impressione pu essere corretta solo
identificando il genio maschile. Se i
pensatori femministi mettono a contrasto il
positivo femminile con il negativo
maschile, il rimedio sta in una qualche

Fernando Botero, Uomo e donna (2001)

articolazione del positivo maschile. Se la


Chiesa incapace di costruire una spiegazione
positiva dellessere uomo e della mascolinit,
non c da stupirsi che continuiamo a essere
ambivalenti riguardo alla paternit di Dio,
allimportanza teologica dellessere uomo di
Ges e al fatto che Dio abbia riservato il
sacerdozio agli uomini! Qual il tipo
specifico di complementarit esistente tra
uomo e donna, e perch dovrebbe essere
benefico nella vita e nella missione della
Chiesa? Su questo sembra esserci un
consenso: lesempio di nostro Signore Ges
Cristo, un uomo che svuota se stesso
nellobbedienza fino alla morte sulla croce, e
che si dona completamente allumanit
peccatrice in amorevole servizio, sovverte tutti
gli schemi patriarcali di dominio. In lui
vediamo realizzata la vocazione di ogni
persona, che deve compiersi attraverso il dono
di s al prossimo ma, in ultimo, a Dio.
Questo esempio profondamente controculturale di Ges servitore si riflette
nellimmagine di Maria, che ha liberamente
acconsentito a essere lancella del Signore,
dando a suo figlio carne umana e
accompagnandolo fino alla croce. la nostra
fede a metterci di fronte questa immagine di
relazioni redente tra i sessi. Include sia il
corpo sia lespressione della persona, e
afferma che la creazione come uomo e donna
a immagine di Dio cosa molto buona.

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