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riforma Gelmini ha limitato e in certi casi bloccato il naturale turn over della docenza
universitaria, impedendo a molti studiosi di vaglia di accedere alle cattedre di professore
associato e ordinario, per non parlare dellabolizione dei posti di ricercatore a tempo
indeterminato). In questo caso si pu davvero ritenere che la formazione esperienziale tra
colleghi del tipo peer-to-peer possa funzionare adeguatamente. Ma proprio per questo un
maggiore raccordo con le universit sembrerebbe auspicabile, anche al fine di favorire un
rinnovato processo di osmosi e di interscambio tra il mondo accademico e quello della scuola.
Si dice poi (2.3) che bisogna far uscire i docenti dal grigiore dei trattamenti indifferenziati.
E, piuttosto, scommettere sulla voglia di decine di migliaia di docenti gi di ruolo o in attesa
di averlo, freschi di studi o ricchi di esperienza, che lavorano nel miglior liceo di una grande
citt o nellistituto tecnico di un piccola provincia di tornare, oggi, a investire su loro stessi.
La progressione economica (vale a dire laumento di stipendio) dei docenti si sostanzia oggi
in un automatismo legato solo allanzianit di servizio sulla base delle posizioni stipendiali
raggiunte. Per fare questo necessario ripensare la carriera dei docenti, per introdurre
elementi di differenziazione basati sul riconoscimento di impegno e meriti oltre che degli anni
trascorsi dallimmissione in ruolo. Occorre quindi, prima di ogni altra cosa, un nuovo status
giuridico dei docenti, che consenta incentivi economici basati sulla qualit della didattica, la
formazione in servizio, il lavoro svolto per sviluppare e migliorare il progetto formativo della
propria scuola.
Anche a proposito delle attivit individuali e collegiali di insegnamento dei docenti, il
documento insiste molto sulla creazione di banche ore e sui crediti didattici, formativi e
professionali, per sostenere la scuola nel suo processo di miglioramento, legati al lavoro che i
docenti svolgeranno rispettivamente in termini di (1) miglioramento della didattica, ma anche
di (2) propria qualificazione professionale attraverso la formazione, e di (3) partecipazione al
progetto di miglioramento della scuola.
Di questi tre tipi di crediti, vorremmo focalizzare lattenzione su quelli formativi, i quali,
secondo il documento, fanno riferimento alla formazione in servizio a cui tutti sono tenuti,
alla attivit di ricerca e alla produzione scientifica che alcuni intendono promuovere, e si
potranno acquisire attraverso percorsi accreditati, documentati, valutati e certificati.
forse questo il fattore su cui insisterei e su cui si potrebbe delineare una possibile forte
convergenza tra le aspirazioni di molti insegnanti e le proposte del Ministero.
Mentre conservo perplessit sul fatto che i meccanismi premiali e incentivanti dovrebbero
garantire, periodicamente, ogni 3 anni, ai due terzi (66%) di tutti i docenti di ogni scuola (o
rete di scuole) il diritto ad uno scatto di retribuzione, soprattutto perch non si vede per quale
motivo tale quota debba essere fissata preliminarmente.
Riserve le avrei anche sulla figura del docente mentor (il quale segue per la scuola la
valutazione, coordina le attivit di formazione degli altri docenti, compresa la formazione tra
pari, sovrintende alla formazione dei colleghi, accompagna il percorso dei tirocinanti e in
generale aiuta il preside e la scuola nei compiti pi delicati legati alla valorizzazione delle
risorse umane nellambito della didattica), perch, come abbiamo prima osservato, ci sembra
meno valorizzato di quanto fosse il supervisore del tirocinio della SSIS, almeno per quanto
attiene alla collaborazione con luniversit.
Tornando alla questione di come valorizzare lattivit di ricerca dei docenti della scuola
primaria e secondaria, richiamiamo brevemente unosservazione contenuta nella C. M. 120 del
4 novembre 2002:
Lattivit di ricerca va, quindi, incoraggiata e sostenuta anche fuori dellambiente scolastico,
in modo da mettere in condizione il docente di poterla espletare nella migliore maniera
possibile. E in effetti, pur apprezzando le iniziative a riguardo finora intraprese
dallamministrazione (soprattutto nel passato, a onore del vero), ci sembra che tale spirito
non trovi ancora completa attuazione negli attuali strumenti legislativi.
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