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Grammatica
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INDICE
1 TIPOLOGIE
2 SVILUPPI STORICI
2.1 ANTICHIT
2.2 MEDIOEVO
2.3 DALLUMANESIMO
ALLET BAROCCA
2.4 I SECOLI 18 E 19
2.5 IL 20 SECOLO
3 GRAMMATICALIT E
GRAMMATICALIZZAZIONE
1. Tipologie
Laccezione pi generica e popolare del termine quella di g. normativa di una determinata
lingua, come fissazione e descrizione, a fini eminentemente pratici (per es., didattici), di un
uso riconosciuto dal consenso di letterati e grammatici e delle classi pi colte.
Lo studio scientifico della g. stato condotto con vari metodi e scopi. La g. descrittiva o
sincronica descrive una determinata fase di un dialetto, di una lingua o di un aspetto
particolare o individuale di essa. La g. storica o diacronica studia il successivo svolgersi nel
tempo del sistema grammaticale di una lingua o di un dialetto. La g. comparata studia,
sincronicamente o diacronicamente, i rapporti esistenti tra dialetti e lingue, o gruppi di
lingue, affini. La g. generale studia i procedimenti generali per cui il pensiero umano pu
realizzarsi nellespressione linguistica.
2. Sviluppi storici
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2.1 Antichit
In Occidente i primi concetti grammaticali si debbono ai sofisti greci; la teoria fu sviluppata
dagli stoici e si pu dire che le categorie grammaticali, quali ancora oggi sono comunemente
in uso, e la rispettiva terminologia siano state fissate da Crisippo. La prassi grammaticale
fu invece sviluppata dagli alessandrini, per i quali lattivit del abbracciava
per un campo pi vasto della g. vera e propria, e cio anche quelle che noi chiamiamo
critica e filologia. Questa attivit trova la sua conclusione e codificazione nella
che va sotto il nome di Dionisio Trace, limitata per a fonetica e morfologia; il sistema della
sintassi trattato nellopera di Apollonio Discolo.
La g. latina accoglie categorie e concetti da quella greca; vanno ricordati per i tempi pi
antichi Varrone e Quinto Remmio Palemone (1 sec. d.C.), per i pi recenti soprattutto
Prisciano da Cesarea in Mauritania, la cui Institutio de arte grammatica ebbe, con lopera
di Donato, valore canonico nel Medioevo.
2.2 Medioevo
Il Medioevo presenta in generale un affievolirsi della tradizione antica, ridotta in compendi
ed estratti, ma il Doctrinale di Alessandro di Villedieu contempla anche luso medievale del
latino; accanto a questo libro assai diffuso si possono citare le opere di Everardo di
Bthune, Gaufredo di Vinsauf, Giovanni di Garlandia e soprattutto Giovanni Balbi da
Genova, che sproneranno la scolastica alla ricerca di concetti grammaticali assoluti, gli
universalia ante rem, secondo i quali ha luogo la formazione delle singole lingue, cosicch la
g. si fa logica.
2.3 DallUmanesimo allet barocca
La corrente logicizzante si perpetua nellet moderna e, attraverso le opere di Duns Scoto o
Giovanni di Gerson, arriva a quella di G.C. Scaligero, Petrus Ramus e soprattutto F.
Snchez, G. Scioppio e T. Campanella. Nello stesso tempo lumanesimo riporta lattenzione
dalle artes (sistemazioni manualistiche) agli auctores e le Elegantiae di L. Valla insegnano
ad attingere il senso e le norme del latino dagli scrittori classici e non dalla inquinata
tradizione grammaticale. Un indirizzo puramente didattico e pratico si scorge nelle pi
antiche g. delle lingue volgari, nelle quali non si trattava di discutere su un uso gi stabilito,
ma di fissare luso (G.G. Trissino, Grammatichetta, 1529; B. Buonmattei, Della lingua
toscana, 1643); la corrente logica riprende il sopravvento con la Grammaire gnrale et
raisonne de Port-Royal (1676) della scuola cartesiana.
2.4 I secoli 18 e 19
Qualche nuovo concetto comincia a passare dalla dottrina grammaticale ebraica a quella
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