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Vitolo, capitolo VIII

1. Le difficolt della successione imperiale:


a. elemento di debolezza: tradizionale concezione patrimoniale del regno e sua divisione;
b. Divisio imperii dell806:
i. Pipino: Italia e Baviera;
ii. Carlo: Francia, Alemannia e Sassonia;
iii. Ludovico: Aquitania;
c. morte di Pipino e Carlo;
d. Ludovico il Pio (814-40):
i. accentuazione della sacralit del potere e della compenetrazione tra Stato e Chiesa;
ii. Ordinatio imperii dell817: indivisibilit dellImpero, destinato al primogenito
Lotario;
iii. associazione di Lotario al trono e suo invio in Italia;
iv. Constitutio romana (824): il papa deve prestare giuramento di fedelt allimperatore
prima della consacrazione;
v. ribellione dei figli;
vi. allargamento della schiera dei vassalli e impoverimento del patrimonio fiscale;
vii. ruolo degli intellettuali di Chiesa: affermazione dellindivisibilit dellImpero, ma
anche della necessit che la Chiesa supplisca alle mancanze dellimperatore;
e. morte di Ludovico il Pio (840);
f. scontro tra Lotario, Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo:
i. giuramento di Strasburgo (842) tra Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo;
ii. trattato di Verdun (843):
1. Ludovico: Carinzia, Baviera, Sassonia, Turingia, Alemannia;
2. Carlo: Neustria, Aquitania, marca spagnola;
3. Lotario: Provenza, Borgogna, Lorena, Italia, titolo imperiale;
g. Lotario (840-55):
i. superiorit solo teorica sui fratelli;
ii. territori disomogenei;
h. Ludovico II (855-75);
i. Carlo il Calvo (876-77);
j. Carlo il Grosso (877-87):
i. effimera restaurazione dellunit imperiale;
ii. incursioni dei Normanni e deposizione (877);
k. la divisione definitiva:
i. Germania: Arnolfo di Carinzia;
ii. Francia: Oddone di Angers;
iii. Italia: Berengario del Friuli.
2. La dissoluzione dellordinamento pubblico:
a. responsabilit del feudalesimo?
i. assimilazione tra honor comitale e beneficio vassallatico;
ii. debole capacit di controllo della monarchia sui conti e dei conti sui centri di potere
minori: limitazione del raggio dazione;
iii. destrutturazione della distrettuazione: egemonia legata al dinamismo militare e alle
clientele;
iv. concorrenza tra conti o tra conti ed enti ecclesiastici (che estendono limmunit
anche a territori di recente acquisizione);
v. emulazione da parte dei proprietari fondiari non titolari di cariche: sviluppo delle
signorie ed esercizio da parte di privati di poteri di natura pubblica;
b. nascita della signoria di banno:
i. esercizio di poteri di comando senza alcuna delega;
ii. debolezza dellamministrazione carolingia;
iii. fattori di accelerazioni: migrazioni e incursioni.

3. Le invasioni degli Ungari:


a. le invasioni:
i. migrazione di popoli seminomadi;
ii. stanziamento in Pannonia nella seconda met del IX secolo;
iii. abitudini predatorie e incursioni annuali (Germania, Francia, Belgio, Spagna, Italia);
b. le reazioni:
i. impotenza delle formazioni politiche;
ii. offerta di tributi o dirottamento verso territori nemici;
iii. capacit difensive delle grandi citt;
iv. riorganizzazione della Germania: Ottone sconfigge gli Ungari sul fiume Lech (955);
v. conversione al Cristianesimo e concessione della corona regia a Stefano da parte di
papa Silvestro II (1001).
4. Le incursioni dei Saraceni:
a. completamento della conquista della Sicilia (902);
b. incursioni da Africa, Spagna e Italia;
c. la situazione in Italia:
i. disgregazione politica e inserimento dei Saraceni come mercenari o come creatori di
nuove dominazioni;
ii. insediamento alle foci del Garigliano;
d. insediamento a Frassineto, in Provenza (899-973);
e. contro citt (anche Roma) e abbazie (San Gallo, Montecassino, Farfa, San Vincenzo al
Volturno);
f. cattura di schiavi;
g. reazioni:
i. pagamento di tributi;
ii. debole e inefficace resistenza armata;
iii. contrattacco cristiano nel Mediterraneo nellXI secolo.
5. Le incursioni e gli insediamenti dei Vichinghi:
a. il popolo e la sua organizzazione:
i. Normanni (uomini del Nord) o Vichinghi (pirati);
ii. agili imbarcazioni e atti pirateschi;
iii. traffici pacifici;
b. i Vareghi:
i. solo quelli di provenienza svedese;
ii. stanziamento in Russia e ruolo fondamentale nellorganizzazione politica del
territorio;
c. colonizzazione di Islanda e Groenlandia;
d. razzie anche nel Mediterraneo;
e. stanziamento in Francia:
i. creazione di insediamenti fortificati e assalti a citt e monasteri;
ii. pagamento di un tributo da parte di Carlo il Grosso;
iii. concessione in feudo della Normandia al duca Rollone da parte di Carlo il Semplice
(911);
iv. forte inquadramento politico attraverso i rapporti vassallatico-beneficiari;
f. i Danesi: razzie e stanziamento in Inghilterra.
6. Lincastellamento e la nuova organizzazione del territorio:
a. la difesa del territorio:
i. costruzione di fortezze, sbarramenti, mura;
ii. frammentazione del teatro di guerra ed estrema mobilit dei nemici;
iii. conseguente necessit di opere difensive;
iv. iniziativa autonoma di signori e proprietari fondiari laici ed ecclesiastici;
b. il castello:
i. impatto ambientale notevole sul territorio;
ii. contribuzione degli abitanti alla costruzione, al servizio di guardia, alla
manutenzione;

iii. funzione politica: difesa del territorio, amministrazione della giustizia, presenza di
una chiesa;
c. allodializzazione del potere: i poteri formatisi in maniera spontanea o per delega pubblica
tendono a esercitarsi come beni privati, in maniera autonoma;
d. castello ed economia:
i. modifiche del popolamento: insediamenti allombra della fortezza;
ii. ripercussioni sulla rete viaria: riorganizzazione dei collegamenti;
e. mutamento dellinquadramento religioso nelle parrocchie: scomparsa delle pievi antiche.
7. Il groviglio dei diritti signorili e levoluzione dei rapporti vassallatico-beneficiari:
a. lesercizio del potere:
i. poteri in concorrenza;
ii. poteri locali in assenza di poteri pubblici centrali;
b. la concorrenza tra i centri di potere:
i. i signori territoriali (o bannali, o di castello) si riservano i poteri militari e il compito
di difendere il territorio;
ii. divisione tra alta (prevede pene corporali) e bassa giustizia (cause civili ed
economiche);
iii. frantumazione e spartizione non pacifica dei poteri;
c. il ruolo delle istituzioni vassallatico-beneficiarie:
i. coinvolgimento delle relazioni vassallatiche nella crisi generale;
ii. prevalenza dellelemento reale (feudo) su quello personale (fedelt);
iii. paradosso della pluralit degli omaggi e conflitti conseguenti;
d. patrimonializzazione dei feudi:
i. capitolare di Quierzy di Carlo il Calvo (877);
ii. Constitutio de feudis di Corrado II (1037);
e. la frantumazione del potere:
i. rapporti intricati e non ordinati in una piramide;
ii. principati territoriali;
iii. affermazione dei Capetingi in Francia (987).
8. La crisi dellordinamento ecclesiastico:
a. motivi di crisi:
i. scarsit delle risorse materiali e intellettuali per il funzionamento di grandi
ordinamenti;
ii. confusione tra Stato e Chiesa e ingerenze del potere politico nel funzionamento
dellorganismo ecclesiastico;
iii. basso livello culturale del clero;
b. i vescovi:
i. vescovi dediti allesercizio dei poteri temporali pi che allattivit religiosa;
ii. concessione in feudo di benefici ecclesiastici (rendite, decime, etc.);
iii. interferenze nella gestione dei patrimoni dei monasteri;
iv. chiese di propriet sottratte al controllo dei vescovi: il proprietario, di fatto, a
nominare il titolare;
v. impossibilit di svolgere lattivit pastorale;
c. la Chiesa feudale:
i. ingerenza del potere temporale nelle nomine vescovili;
ii. concessione di poteri pubblici ai vescovi;
iii. controllo imperiale sul papato (Constitutio romana, 824).

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