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iii. funzione politica: difesa del territorio, amministrazione della giustizia, presenza di
una chiesa;
c. allodializzazione del potere: i poteri formatisi in maniera spontanea o per delega pubblica
tendono a esercitarsi come beni privati, in maniera autonoma;
d. castello ed economia:
i. modifiche del popolamento: insediamenti allombra della fortezza;
ii. ripercussioni sulla rete viaria: riorganizzazione dei collegamenti;
e. mutamento dellinquadramento religioso nelle parrocchie: scomparsa delle pievi antiche.
7. Il groviglio dei diritti signorili e levoluzione dei rapporti vassallatico-beneficiari:
a. lesercizio del potere:
i. poteri in concorrenza;
ii. poteri locali in assenza di poteri pubblici centrali;
b. la concorrenza tra i centri di potere:
i. i signori territoriali (o bannali, o di castello) si riservano i poteri militari e il compito
di difendere il territorio;
ii. divisione tra alta (prevede pene corporali) e bassa giustizia (cause civili ed
economiche);
iii. frantumazione e spartizione non pacifica dei poteri;
c. il ruolo delle istituzioni vassallatico-beneficiarie:
i. coinvolgimento delle relazioni vassallatiche nella crisi generale;
ii. prevalenza dellelemento reale (feudo) su quello personale (fedelt);
iii. paradosso della pluralit degli omaggi e conflitti conseguenti;
d. patrimonializzazione dei feudi:
i. capitolare di Quierzy di Carlo il Calvo (877);
ii. Constitutio de feudis di Corrado II (1037);
e. la frantumazione del potere:
i. rapporti intricati e non ordinati in una piramide;
ii. principati territoriali;
iii. affermazione dei Capetingi in Francia (987).
8. La crisi dellordinamento ecclesiastico:
a. motivi di crisi:
i. scarsit delle risorse materiali e intellettuali per il funzionamento di grandi
ordinamenti;
ii. confusione tra Stato e Chiesa e ingerenze del potere politico nel funzionamento
dellorganismo ecclesiastico;
iii. basso livello culturale del clero;
b. i vescovi:
i. vescovi dediti allesercizio dei poteri temporali pi che allattivit religiosa;
ii. concessione in feudo di benefici ecclesiastici (rendite, decime, etc.);
iii. interferenze nella gestione dei patrimoni dei monasteri;
iv. chiese di propriet sottratte al controllo dei vescovi: il proprietario, di fatto, a
nominare il titolare;
v. impossibilit di svolgere lattivit pastorale;
c. la Chiesa feudale:
i. ingerenza del potere temporale nelle nomine vescovili;
ii. concessione di poteri pubblici ai vescovi;
iii. controllo imperiale sul papato (Constitutio romana, 824).