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Abstract
The empiriocriticism of Richard Avenarius is not only the starter of a philosophical current that ends in neopositivism, but offers an authentic theory of the constitution of the experience that moves according to a logic of the structure. This
structural logic does not consider the specific contents of the empirical material
systems (environment, organic systems, perceptual organizations, conceptual determinations, etc.), but points out, in a particular genetic sense, the relational aspects and their transformations as a result of the interactions between the systems.
Any particular concept of world, even the different metaphysical conceptions,
revealed itself as the product of this structural dynamics that finds its foundation in
the natural experience, i.e. in the direct encounter with the many forms of expression in which the experience-data occur. Metaphysics is thus not an illusion of philosophical thought, but a particular character of the experience, just as
legitimate as the character that is expressed in scientific discourse. It becomes an
illusion when it claims to act as an element, that is, as the effective and immediate
component of an empirical found or met (Vorgefundenes, Angetroffenes)
that corresponds to a physical-biological perceptual system.
Keywords: Empiriocriticism, Structure, Metaphysics, System, Constitution.
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Per la particolare caratterizzazione bio-psicologica della teoria dellesperienza di Avenarius al di l di ogni riduzione somatica o psichica, cfr. Drabovitch 1933, pp. 408 sgg.
2 Cfr. Avenarius 1894-1895/1912, p. 181 sg.: La determinazione delloggetto della psicologia sempre stata una funzione del contenuto generale del pensiero filosofico. Cfr. anche Avenarius 1877, pp. 484, 487. A tal riguardo, W.T. Bush (1905, p. 39) si spinge ad affermare che la
cosa importante per noi notare che la Critica dellesperienza pura psicologia.
3 Come sembra invece accreditare Somenzi 1972, p. V sg.
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Cfr., a tal riguardo, Ewald 1905, p. 8. Per la genesi empiriocritica, Ewald fa riferimento a Windelband 1883.
5 Sulle differenti impostazioni critico-fondazionali di Kant e Avenarius alla luce del dibattito
sullo statuto dellindagine psicologica tra Otto- e Novecento, cfr. Hfler 1909, pp. 230 sgg.
6 proprio, infatti, a partire dalla trattazione della monadologia leibniziana che Avenarius
sviluppa in modo sistematico la nozione genetica dellesperienza (cfr. Avenarius 1883-1884).
7
Cfr., a tal riguardo, Carnap 1961/1997, p. 116 sg.
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Cfr. Avenarius 1907-1908, I, p. 10. Su ci, cfr. Koch 1897, p. 2. La traduzione del termine rtlich con senso topologico (Avenarius 1907-1908, 17 sgg.; trad. it. p. 15) si presenta, in questo caso, come uningiustificata prolessi di alcuni sviluppi successivi della localizzazione esperienziale.
9 Cfr. Avenarius 1907-1908, I, Vorwort, p. XVI.
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Utilizziamo qui il concetto di fondazione genetica in modo simile a quanto evidenziato, a tal riguardo, da Kurt Lewin che, richiamandosi a Windelband 1910, distingue tra
luguaglianza come categoria riflessiva e lidentit genetica (Genidentitt) come categoria costitutiva (cfr. Lewin 1922/1983, p. 69; Carnap, 1961/1997, 128, p. 319).
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Il prevalere della semantica categoriale sinquadra infatti allinterno di una concezione
realistica che tende allesaltazione dei fatti dellesperienza rispetto alle costruzioni speculative e alle metodologie ipotetiche. E proprio in tal senso lempiriocriticismo era stato erroneamente recepito da Wilhelm Wundt (Wundt 1898, pp. 90 sgg.), il quale limitava indebitamente
la nozione empiriocritica di fatto a ci che Avenarius chiamava il concetto sintetico di esperienza, cio quel concetto particolare in cui i contenuti empirici vengono asseriti col carattere di cosalit. Ora, la cosalit per Avenarius solo un aspetto della nozione generale di
esperienza (Avenarius 1907-1908, II, 518, p. 71), e poich tale nozione a differenza di
quanto sostiene Schndelbach (1971, p. 22) non meramente ricettiva ma costitutiva, si
tratta di cogliere le diverse trame mediante cui ci che viene formalmente asserito come espe-
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rienza trova anche di fatto realizzazione nellesperienza. In quanto concetto generico di cui le
cose sono solo, per cos dire, una specie, i fatti comprendono anche idee, rappresentazioni,
immagini e sentimenti, vale a dire tutto ci che pu costituire il contenuto di unesperienza.
12 A tal riguardo, Adam Wiegner (cfr. Wiegner 1963/2005, p. 92 sg.) nota come i principali fraintendimenti nella ricezione delle tesi empiriocritiche di Avenarius, anche da parte dei
suoi pi immediati allievi, fossero dovuti allincapacit in grande misura condizionata proprio da Wundt di distinguere tra laspetto ontologico-psicologico e quello semantico di ci
che Avenarius chiamava la coordinazione empiriocritica fondamentale, vale a dire la correlazione costante e necessaria tra il soggetto (o meglio: il sistema nervoso centrale) e
lambiente (Avenarius 1907-1908, I, 31, p. 17; trad. it. p. 22). Tale coordinazione, infatti, costituendosi allinterno della stessa realt dellesperienza (cio sullo stesso piano semantico),
non comporta alcuna determinazione ontologico-categoriale che abbia a che fare con interpretazioni immanentistiche o trascendentistiche del rapporto tra mondo interno e mondo
esterno. Ogni discorso riguardo a questi mondi non quindi mai costitutivo, ma al contrario costituito da una semantica di primo grado sorretta dal quel principio di economia che
accomuna tutta la tradizione empiristica da Ockham in poi. La differenza di Avenarius rispetto a una parte di questa tradizione che, nella sua critica dellesperienza, tale principio la
cui esplicita assunzione allinterno dellempiriocriticismo devessere rintracciata nellincontro
del 1864 a Graz tra leconomista Emanuel Herrmann ed Ernst Mach (cfr. Blackmore 1972, p.
25; Lbbe 1960/1972, p. 38 sg.; trad. it. p. 14) assume un senso puramente operazionale e
non metafisico: esso infatti non dice nulla sulla veridicit del sapere, ma descrive semplicemente la legge biologica che regola lassimilazione dei contenuti della conoscenza (Koakowski
1966/1974, p. 115 sg; cfr. anche Koakowski 1976, p. 281 sg.). Si tratta di vedere se come
avremo modo di evidenziare tale legge non sia a sua volta sottoponibile allobiezione di
reificazione metafisica.
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Cfr. Avenarius 1907-1908, I, Vorwort, p. XVI sg.
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16 Tale rapporto interno con lesteriorit ambientale il motivo per cui lempiriocriticismo non pu essere ridotto a un comportamentismo. Nella psicologia del comportamento
la descrizione oggettiva implica la spiegazione; ma non c alcuna spiegazione implicita nel valore descrivibile E, dato che il suo significato rinviato allindagine della forma enunciativa.
Ora, secondo Avenarius questindagine non pu essere ricavata n per interiorizzazione (empatia, partecipazione affettiva, inferenza analogica ecc.), n per semplice esteriorizzazione fisico-corporea (cinestetica, imitativa ecc.), poich non vi alcuna dimensione ontica o intuitiva
dellesperienza al di qua dellasserzione (cfr. Avenarius 1907-1908, I, 2; trad. it. p. 9:
lasserzione deve assumersi, in tutte le sue componenti, come esperienza). Questultima
dunque, nella sua interna forma logica, irriducibile ad aspetti mentali o linguistico-grammaticali, dato che la grammatica e il pensiero sono epifenomeni di un sistema, cio di una struttura relazionale pi profonda che Avenarius chiama appunto ambiente.
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contenuto di unasserzione non mai soggettivo, ma riferibile a chiunque; se cos non fosse, esso non farebbe parte di unasserzione, ma si ridurrebbe a sensazione, la quale richiede come notava Hume un principio
fenomenico-coscienziale di distinzione tra ci che appartiene a noi e ci
che invece appartiene ad altri, cio una dimensione soggettiva gi costituita
come separata dal fondamento oggettivo. Cos, se da un lato nota Avenarius non possiamo assumere, relativamente ad altri individui, percezioni
e pensieri se non nella misura in cui tali eventi vengono presupposti in noi
stessi (ivi, I, 28, trad. it. p. 20), dallaltro non possiamo presupporre nulla in noi se non nella misura in cui incontriamo la nostra esperienza nella
forma della sua stessa espressione. Qui non si attua dunque alcun trasferimento dallinterno allesterno o viceversa, ma solo una relazione che vede al
suo centro lesperienza che simpone come asserzione.
Ora, nel processo di costituzione dellesperienza, bisogna distinguere
tra la correlazione, che avviene tra R (ambiente) e C (sistema nervoso), e la
coordinazione o corrispondenza che invece ha luogo tra lesperienza E, di
volta in volta costituita, e linterazione tra i relati R e C.19 Tali correlati non
sono infatti dei semplici termini ma nota Avenarius dei sistemi (ivi,
41 pp. 26 sgg.; Hauptmann 1894, p. 323 n.). Propriet di un sistema non
solo quella di istituire rapporti di variazione tra i suoi elementi (insieme
funzionale = [M, R1...Rm]), ma anche quella di rendere possibile, attraverso
propriet formali (isomorfismo od omomorfismo), il passaggio tra diversi
insiemi di relazioni (1...m) che possono appartenere allo stesso sistema o a
sistemi differenti.20 questo il caso, appunto, dellambiente e del sistema
nervoso, il quale pu essere considerato sia come un sottosistema del primo, sia a sua volta come composto di molteplici sottosistemi (Avenarius
1907-1908, I, 67 sgg.). Non solo, ma un sistema pu essere correlato a
un altro di ordine superiore oltre che come una sua parte, anche per aspetti
di diverso significato che non si riducono a dimensioni fisico-quantitative:
ad esempio, un ambiente spaziale pu essere collegato a uno sociale (seb-
19
N. Smith (1906, p. 17) rende bene la differenza empiriocritica tra R, C ed E offrendo
come esempio la percezione di un albero: La percezione dipende solo in modo mediato
dalloggetto, mentre dipende in modo immediato dalle modificazioni del sistema nervoso. Il
relativo punto di vista mostra pertanto tre relazioni di dipendenza: (1) tra lalbero e la sua
percezione; (2) tra lalbero e il sistema nervoso, (3) tra il sistema nervoso e la percezione. Tutte e tre sono vincolate dalla seguente formula: se il primo termine cambia, il secondo sottoposto a corrispondenti cambiamenti. Ma solo nella forma (2) la relazione causale o fisica e,
quindi, un caso particolare della legge di conservazione dellenergia. Le altre due forme (1 e
3) sono relazioni logiche funzionali.
20
Cfr., a tal riguardo, Lorenzen 1955/1969, p. 240.
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bene, da un certo punto di vista, il secondo possa apparire come una parte
del primo), un ambiente psichico a uno fisiologico, e cos via.
Per cogliere il senso di queste differenze semantiche e come esse possano tradursi in unit interconnesse, occorre introdurre le nozioni di struttura e di caratteristica strutturale, le quali esprimono gli insiemi delle relazioni e delle loro trasformazioni. Senza tali mezzi concettuali non si comprendono n le correlazioni tra diversi sistemi, n le eventuali coordinazioni tra questi e lesperienza E. A tal riguardo, si deve osservare che sebbene
la tematizzazione formale della nozione di struttura non sia ancora sviluppata in modo compiuto allinterno dellempiriocriticismo avenariusiano
(e ci vale, in generale, per lintero movimento empiriocritico),21 la configurazione sistematica della Critica dellesperienza pura si rivela tuttavia
chiaramente conforme a una logica strutturale. Ogni sistema infatti per
Avenarius formalmente chiuso, poich non rende comprensibile dal suo
interno il significato delle sue relazioni funzionali; ad esempio, il significato
dellesperienza sensoriale e di ci che in generale compone il mondo sensibile non comprensibile a partire dal movimento fisico o dagli effetti
causali degli elementi del sistema C n, daltra parte, si pu comprendere il senso della conservazione dellindividuo se gli elementi del sistema
C e le loro relazioni omeostatiche non sono connesse al sistema-ambiente
R.22 Ora, lunico modo in cui si pu cogliere una struttura di tal genere
che questa venga descritta da una funzione enunciativa [F(x)] di cui il sistema rappresenta il modello, cio la classe di variabilit e di validit degli enunciati [F(a, b, c...)] riferiti ad esso.23 Ci spiega da un lato perch
21 Su ci, cfr. Kambartel 1968/1976, pp. 153 sgg., il quale evidenzia come, in senso proprio, la prima tematizzazione formale della nozione di struttura bench anticipata dalla
disputa sulla concezione dello spazio tra Leibniz e Clarke del 1715-1716 abbia luogo solo
mediante le notazioni matematiche fornite da Hilbert nelle sue Grundlagen der Geometrie
(1899).
22 Avenarius chiama variazioni le trasformazioni funzionali sistemiche che riguardano
gli elementi (cfr. Avenarius 1907-1908, I, 82 sgg.) e che esprimono il valore di conservazione vitale, il cui massimale lo stato di equilibrio perfetto definito dallequazione f(R) +
f(S) = 0 (dove S corrisponde alla variazione fondamentale, cio al ricambio materiale organico
in seguito allo stimolo ambientale R; cfr. Hauptmann 1894, p. 331 n.), mentre definisce come
oscillazioni quelle trasformazioni intersistemiche in seguito indicate come strutturali (cfr.
Carnap 1961/1997, pp. 126 sgg.) che riguardano le relazioni e che, nella fattispecie, esprimono il continuo alternarsi, positivo e negativo, tra laffermazione e la rottura dellequilibrio (cfr. ivi, 159 sgg.). Perci, mentre la comprensione del processo di costituzione
dellequilibrio ha luogo mediante una semantica funzionale, la comprensione del suo significato nellinsieme delle relazioni ambientali consentita solo da una semantica strutturale.
23
In tal caso, infatti, si dice che il sistema soddisfa la funzione enunciativa (cfr. Lorenzen
1955/1969, p. 241).
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ne costituisce limmagine o la rappresentazione. In tal senso strutturalerelazionale, la rappresentazione si distingue dunque nettamente dalla suddetta determinazione psichica che costituisce solo per cos dire il risultato epifenomenico dellinterazione tra R e C. Nella fattispecie, sebbene
lisomorfismo costituisca il caso particolare di una relazione biunivoca tra
ambiente ed esperienza, la rappresentazione che esso produce non ha tuttavia nulla a che fare con unimmagine estetica, visiva, spaziale e finanche
materiale delloggetto posta in un luogo determinato della coscienza, dato che una rappresentazione di rosso non senza dubbio rossa, n quella di
un quadrato quadrata.28 Tutto ci che si pu geneticamente osservare riguardo alle trasformazioni strutturali e alle loro modificazioni, che si tratta di processi di eliminazione dei caratteri individuali che hanno luogo man
mano che le relazioni strutturali si espandono dallambito locale a quello
pi generale, fino alluniversale pensabile come il pi ampio possibile, vale
a dire il mondo.
Ma per giungere allisolamento del concetto di mondo, bisogna applicare la riduzione, legata al principio di economia, alle stesse rappresentazioni E, poich queste corrono il rischio di essere a loro volta proiettate indebitamente in una teoria della conoscenza che elementarizza i caratteri
dellesperienza. quindi necessario tener sotto controllo la costituzione
parallela degli insiemi per garantire anzitutto una teoria dellesperienza.29 A
tal proposito, accanto alle variazioni individuali e alle oscillazioni sistematiche che costituiscono la cosiddetta serie vitale indipendente dellinsieme
relazionale R-C tendente a stati finali dotati della massima stabilit30 e
come tali contrassegnati da quelli che nei sistemi dinamico-meccanici com-
28
In tal senso, cio sottratta a qualsiasi interiorizzazione come fenomeno esclusivamente
psichico, la rappresentazione dal punto di vista genetico-costitutivo reversibile, in
quanto si pu rappresentare R-C su E o, viceversa, E su R-C. Lunica differenza se il verso
di questa rappresentazione si presenta come univoco (uno-molti/molti-uno), biunivoco (unouno) o multivoco (molti-molti): in tali casi avremo, rispettivamente, rappresentazioni omomofiche, isomorfiche o diffeomorfiche (cfr. Lorenzen 1955/1969, p. 244).
29 Sebbene una teoria della conoscenza possa presentarsi come una teoria dellesperienza,
non bisogna dimenticare che nel sistema costitutivo di Avenarius si deve poter prescindere
dalleventuale caratteristica di conoscenza dellesperienza (1907-1908, II, 931, trad. it.
p. 85). Ci significa che la teoria dellesperienza non pu essere limitata o identificata con la
teoria della conoscenza; questultima rappresenta infatti solo una caratterizzazione del pi vasto ambito dellesperienza.
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Si tratta di quegli stati finali che Avenarius chiama costanti perfette del sistema C
(cfr. 1907-1908, I, 392 sgg.).
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do, riproducibile nellasserzione Il tutto questo (ivi, II, 971, trad. it.
p. 123), tale in virt della fibrazione minima degli elementi che, per quanto indicati da designatori dotati della pi grande estensione individuale
possibile, sono rappresentati nellinsieme E dal carattere concettuale unico della totalit. Il tutto come carattere designa quindi solo la forma
dellesperienza, e tale anche quel principio didentit che rappresenta il
concetto di mondo nella sua unicit come multiponibile del pi alto grado
pensabile. Se per trasformiamo indebitamente questa forma in un contenuto, sostituendo al tempo stesso al carattere concettuale il suo rispettivo
elemento (parallelamente alla riduzione della funzione a una costante),
ne consegue che al concetto generale di mondo subentrano i suoi diversi
concetti particolari, cio quelli che si sono costituiti dal punto di vista storico, ambientale e culturale (cfr. Sommer 1985, p. 32). Si tratta in altri termini di autentici concetti individuali di mondo che, in un certo senso,
corrispondono allinversione dellasserto il tutto questo in questo il
tutto. Per seguire un simile passaggio, che attraverso la posizione dellenigma del mondo (cfr. ivi, II, 982 sgg.) segna linizio del pensiero
metafisico, bisogna per recuperare quellanalisi enunciativa che, in quanto
origine del processo costitutivo, si presenta come lunico contenuto dellesperienza immediatamente accessibile. Tale indagine infatti strettamente
legata alla comparsa nella tradizione filosofica di quel singolare fenomeno
di Gestalt-switch chiamato da Avenarius introiezione. In termini strutturali, lintroiezione non altro come vedremo che un caso particolare di
diffeomorfismo.
ta; essa non solo generale, ma viene generalizzata, nella misura in cui sotto di essa viene sussunto ci che nuovo. La nozione di appercezione, che Avenarius ricava dallherbartiano
Heymann Steinthal (cfr., a tal riguardo, Kodis 1893, pp. 146 sgg.), serve dunque per evidenziare la struttura funzionale del concetto. Ma se questa funzionalit non viene colta dal punto
di vista strutturale che abbiamo chiarito, il principio di economia che la sorregge risulta di
conseguenza soggetto allobiezione di hysteron proteron che Husserl muove in generale contro
lempiriocriticismo (cfr. Husserl 1900-1901/2001-2005, pp. 213 sgg.), vale a dire di utilizzare
la prassi tecnico-economica per spiegare la genesi delle forme logico-conoscitive, confondendo il senso della loro validit ideale (che devessere gi presupposto) con il processo di riduzione dellesperienza a condizioni di stabilit. come se, nellesempio del meccanismo di fibrazione che abbiamo indicato (cfr. supra, nota 32), il significato logico-matematico delle relazioni tra i numerali dipendesse dalle condizioni di fatto dei punti fisico-geografici della superficie terrestre considerata rispetto ad essi. A nostro avviso, proprio la nozione di coordinazione strutturale che impedisce ad Avenarius di ricadere sotto la summenzionata obiezione
husserliana di circolarit, la quale risulta invece pi facilmente applicabile alle posizioni di
Mach (cfr. Lbbe 1960/1972, pp. 41 sgg.; trad. it. pp. 16 sgg.).
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narius 1912, 77, p. 41) non solo che lesperienza altrui viene introiettata
in noi come se fosse la nostra, ma anche che, per conversione, la nostra
viene localizzata in uninteriorit che cos riteniamo ci appartiene. Si
tratta in realt del medesimo errore perch, come risulta evidente, dal punto di vista del sistema ambientale io stesso sono laltro e quindi non posso
trattare lesperienza che ho di me in modo diverso dallesperienza che
laltro ha di s.
Si osservi inoltre che tutte queste relazioni semantiche possono essere
chiarite con precisione in base alle medesime notazioni formali che come
abbiamo visto esprimono i rapporti tra sistemi e strutture astratte. Poniamo infatti che un sottoinsieme C' del sistema C (ad esempio un determinato stato di eccitazione sensoriale visiva) sia rappresentato [F] in un
sottoinsieme E' dellesperienza complessiva E: questa rappresentazione
[F(C')] che non altro che una determinata relazione costituir allora
limmagine di C' nellesperienza E, venendo cos a coincidere con lo stesso
E'. Ad esempio, tale immagine esprimer lesperienza che facciamo di un
altro uomo e di tutto il suo apparato cinestetico, dove il genitivo da intendersi in senso oggettivo. LE' cos formato non tuttavia una semplice
collezione di elementi, poich abbiamo supposto che esso sia la rappresentazione di un sistema e, dunque, sar anchesso un sistema, ossia un insieme
composto di elementi e relazioni. Abbiamo dunque una relazione di rappresentazione [F(C')] che ha costituito un altro insieme di relazioni contenuto in E'; ma questultimo insieme di relazioni non a sua volta contenuto nella relazione di rappresentazione [F(C')] poich, se fosse cos, dovremmo poter costruire di esso unaltra controimmagine C'' (cio [F-1(C'')])
contenuta nella controimmagine C' di E' (cio in [F-1(C')]). In altri termini,
dovremmo poter ammettere dentro il nostro sistema C' un secondo sistema
C'' corrispondente allesperienza dellaltro uomo, dove il genitivo devessere ora inteso in senso soggettivo. Per costituire unautentica esperienza,
lintroiezione dovrebbe dunque trasferire nel nostro interno non solo i caratteri dellesperienza dellaltro ma, paradossalmente, anche i suoi elementi, vale a dire i contenuti vissuti in relazione a un altro sistema empiricofisiologico che pu costituirli come tali.
Seguendo queste articolazioni, si comprende come lintroiezione possa
rappresentare sia la base negativa del pensiero metafisico, sia la fonte della
sua valorizzazione funzionale. Per Avenarius, infatti, la metafisica, cio la
tendenza a far valere come un effettivo incontrato ci che si pone invece
al di fuori dellesperienza pura, sinscrive in generale nel processo ontogenetico di costituzione dellesperienza, per cui dal concetto naturale di
mondo, che accoglie solo ci che pu essere realmente incontrato come
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ununit inscindibile del dato sensibile e della sua riproduzione enunciativa, possono essere diversificati e separati i molteplici concetti umani dello stesso mondo, secondo un meccanismo simile a quello che regola la
composizione, la crescita e la distruzione delle serie vitali dipendenti
(cfr. Avenarius 1912, pp. 56 sg., 118). Si noti per che tale concetto naturale non rappresenta affatto uno stadio primitivo dellumanit da cui, storicamente, nascono e si distinguono gli altri concetti di mondo, ma solo
una nozione comparativa tipico-ideale. Esso infatti il frutto della strutturazione formale dellesperienza purificata che relaziona in modo esclusivamente logico-semantico i differenti sistemi ambientali (R), fisiologici (C) ed
esperienziali (E). Le diverse configurazioni filogenetiche dei caratteri del
concetto di mondo e, di conseguenza, la loro critica, dipendono dal modo in cui esse divergono logicamente da questa pura forma; in caso contrario la metafisica appare per lappunto come una costituzione esperienziale legittima tanto quanto le altre e, per conversione, anche le stesse posizioni dei suddetti sistemi empiriocritici si presentano come assunzioni
metafisiche.35
dunque necessario agire su un duplice piano: da un lato bisogna mostrare come di fatto sorgano le costruzioni metafisiche per cogliere le inferenze concettuali che fuoriescono dallesperienza; dallaltro come i principi
della stessa sistematica empirica di cui la produzione metafisica rappresenta solo un particolare aspetto si costituiscano non per assiomatizzazione, ma per funzionalizzazione dei diversi insiemi relazionali, facendo
emergere la logica costruttiva che risulta dallinterazione, per trasformazione, di tali strutture. Alla prima esigenza risponde la scansione, sviluppata
da Avenerius nelle Osservazioni sul concetto delloggetto della psicologia (cfr. Avenarius 1894-1895/1912, pp. 181 sgg.), tra la fase empiricoingenua, la fase critico-ingenua e infine quella empiriocritica. Mentre la prima caratterizzata dallomogeneit e universalit dellesperienza, per cui
sono indebitamente chiamati esperienze anche i contenuti autoprodotti
dallindividuo indipendentemente dallambiente, la seconda consiste invece nella separazione inversa o rovesciata tra ci che esperibile e ci che
al contrario inesperibile, dove paradossalmente il secondo ad assumere maggior credito del primo. Si tratta infatti dellaffermazione di quella
metafisica in senso stretto che, in una prospettiva meramente strumentale,
favorisce la comprensione tematica dei contenuti extraempirici in quanto
35
Si veda, a tal proposito, laccusa che Wundt muove ad Avenarius di presentare a sua
volta il sistema C come una sostanza metafisica (Wundt 1898; Petzoldt 1900-1904, I, p.
351).
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