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LA LOGICA ARISTOTELICA
SOMMARIO
DEFINIZIONI
IL SILLOGISMO
I TERMINI
LE PROPOSIZIONI
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20
Definizioni
La Logica
ragionamento corretto.
1.
3.
7.
punto di vista le guardiamo : a) dal punto di vista della verit sono vere o
false; b) dal punto di vista della materia sono necessarie/contingenti o
possibili/impossibili; e) dal punto di vista della qualit sono affermative
o negative; d) dal punto di vista della quantit sono universali/particolari
o singolari/indefinite.
Efficace e di immediata percezione,a questo punto, il quadratus Pselli
(Psellus1 fu un celebre logico bizantino vissuto fra gli anni 1018-1078):
Le informazioni, che qui vengono date, andranno sfruttate successivamente
Gli altri schemi riguardano la prop. modale generale, quella con nome proprio e
quella con nome comune.
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prop. sono, invece, necessarie, una pu e deve essere vera e l'altra falsa.
6. Il ragionamento l'atto con cui l'intelletto combina i vari giudizi, per
creare un argomento; l'argomento un discorso in cui una proposizione
viene dedotta da altre. L'argomento pu essere deduttivo o induttivo. Il
primo va dall'universale al particolare (Sillogismo) e il secondo dal
particolare all'universale (Induzione).
Il Sillogismo
(
Socratet un uomoM
Socratet mortaleT
da rilevare altres che i tre termini, indicati con le sigle poste ad apice,
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I termini
non possono essere usati a casaccio, ma secondo determinate regole:
a) I termini del sillogismo devono essere tre e non due o quattro.
Occorre far attenzione a non usare termini ambigui, perch allora i
termini risulterebbero, infatti, quattro.
Es.:
Il galloM canta
il sillogismo perfetto, ma il
Vercingetorige un galloM
Vercingetorige canta
la conclusione equivoca.
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risulta
errato
proprio
nella
conclusione.
Questo sillogismo ha fatto diventare "mortale", che era una premessa
minore, una conclusione universale e, viceversa, ha fatto diventare
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conclusione
particolare
"uomo"
che
invece
era
universale;
la
conclusione,
razze.
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dove
si
potrebbe
Demostene M fu il pi grande
oratore greco
premesse;
Demostene M morto
ma
il
sillogismo
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Le proposizioni
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Es.:
Sub-Prae
BAr
bAr
A
CEl
Ar
Ent
DAr
I
FEr
I
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Prae-Prae
Sub- Sub
CEs
CAm
FEs
BAr
Ar
Es
tIn
Oc
trEs
DAr
FEl
DIs
Ap
tI
Ap
tOn
Am
Is
DAt
BOc
FEr
Is
I
Ar
dO
Is
On
Esiste anche una quarta figura, ma generalmente viene trascurata, perch sarebbe il rovescio della prima e porta il nome Prae-Sub i suoi modi
sono:
Prae-Sub
BAr
Al
Ipt
CEl
An
tEs
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DAb
It
Is
FAp
Es
mO
FrIs
Es
Om
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Ci significa che ogni volta che dovremo procedere alla formazione dei
sillogismi dopo il segno = , dovremo tenere presente il sillogismo
(capofila) che si trova prima del segno = .
Prendiamo ora un sillogismo a caso, il cui modo debba essere Ferison e
vediamo quali informazioni ci trasmette: FEr = La premessa maggiore
deve essere universale negativa, causa la lettera E; la lettera F indica che
tale premessa deve formarsi cos come era stata fatta in Ferio (capofila),
la lettera r rafforza tale informazione, perch indica che la prop. deve
essere immutata, come forma, rispetto al suo primo modo (Ferio); Is =
La lettera I indica che la premessa minore deve essere una particolare
affermativa come in Ferio; ma la lettera s indica che bisogna scambiare i
termini. On = la conclusione deve essere particolare negativa come in
Ferio e la lettera n rafforza tale informazione, perch non permette
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= Tutti M sono T
= Tutti t sono M
= Tutti t sono T
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CEl
Ar
Ent
= Nessun M T
= Tutti t sono M
= Nessun t T
FEr
I
O
= Nessun M T
= qualche t M
= qualche t ~ T
II figura
CEs
Ar
= Nessun T M
= Tutti t sono M
CAm
Es
= Tutti T sono M
= Nessun t M
= Nessun T t
trEs
= Nessun t T
FEs
tIn
= Nessun T M
= qualche t M
BAr
Oc
= Tutti T sono M
= qualche t ~ M
= qualche t ~ T
= qualche t ~ T
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III Figura
FEl
Ap
tOn
= Nessun M T
= Tutti M sono t
= qualc. t ~ T
DIs
Am
Is
= qualc. M T
= Ogni M t
= qualc. T t
BOc
Ar
dO
= qu. M ~ T
= Ogni M t
= qu. t ~ T
FEr
Is
O
= Nessun M T
= qualc. M t
= qu. t ~ T
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IV figura(indiretta)
BAr
Al
Ipt
FAn = Ogni T M
Es = Nessun M t
mO = qualc. t ~ T
= Nessun T M
= Tutti M sono t
It
= qualc. M t
= Nessun t T
Is
= qualc. t T
FrIs = qualc. t M
Es = Nessun M T
Om = qualc. T ~ t
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capofila del
bisogna tener presente che il termine medio non deve comparire nella
conclusione e quindi, per forza maggiore, sono costretto a prendere il
termine della premessa maggiore che ancora non era stato utilizzato per
la seconda volta. Il Termine(M), infine, in Sub-Prae.
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Il quadratus Pselli