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DURANTE IL SISMA
Amplificazione locale
AMPLIFICAZIONE LOCALE
Sisma di riferimento=sisma su roccia
Qualora si intenda analizzare il comportamento sismico di un sito le cui
caratteristiche si discostano dal semplice modello di riferimento è
necessario eseguire uno studio dell’influenza locale esercitata dal suolo
Evidenze sperimentali:
crolli di edifici posti in vetta a colline
crolli di edifici di caratteristiche simili, posti a breve
distanza, per effetto di diverse caratteristiche del
terreno
Evidenze sperimentali:
Rilevamento di storie temporali di moto del terreno in vari punti del territorio
effetti stratigrafici
dovuti alla presenza di strati di
terreno di diverse caratteristiche
effetti morfologici
Dovuti al cambio di forma della
superficie terrestre
EFFETTI STRATIGRAFICI
Analisi monodimensionale
ipotesi: deposito superficiale di terreno omogeneo e isotropo
poggiante su un substrato roccioso infinitamente rigido
punti lontano da effetti di bordo
ɺuɺ0 x ɺuɺF
H
ɺuɺ0
z
ONDE S
∂τ ( z , t )
σ xx , x + σ yx , y + σ zx , z = ρ uɺɺx ⇒ σ zx , z = ρ uɺɺx = ρ uɺɺ ( z , t )
∂z
σ xy , x + σ yy , y + σ zy , z = ρ uɺɺy
σ xz , x + σ yz , y + σ zz , z = ρ uɺɺz ⇒ σ zz = cos t.
ɺuɺ0 x ɺuɺF
uɺɺ( z, t ) = uɺɺ0 (t ) + ɺɺ
x( z , t )
H
ɺuɺ0
z
EFFETTI STRATIGRAFICI
Analisi monodimensionale
equazione del moto di una corda verticale:
∂τ ( z , t )
= ρ uɺɺ ( z , t ) dove: uɺɺ( z, t ) = uɺɺ0 ( t ) + ɺɺ
x ( z, t ) accelerazione assoluta
∂z
legame visco-elastico lineare
∂x ( z , t )
τ ( z, t ) = Gγ ( z, t ) + ηγɺ ( z, t ) dove: γ ( z, t ) = deformazione angolare
∂z
condizioni iniziali: x ( z, 0 ) = xɺ ( z, 0 ) = 0
∂ 2 xɺ ( z , t ) ∂ 2 x ( z, t )
x ( z, t ) − η
ρ ɺɺ −G = − ρ uɺɺ0 ( t )
∂z 2 ∂z 2
∂ 2 x ( z, t )
x ( z, t ) − G
ρ ɺɺ =0
∂z 2
ρ
ψ ''( z ) + ω 2ψ ''( z ) = 0 ω ω
G ψ ( z ) = C cos z + Dsen z
2 VS VS
ω
ψ ''( z ) + ψ ''( z ) = 0
VS
equazione delle vibrazioni libere
∂ 2 x ( z, t )
x ( z, t ) − G
ρ ɺɺ =0
∂z 2
x ( z , t ) = ψ ( z )( A cos ωt + Bsenωt )
ω ω
ψ ( z ) = C cos z + Dsen z
VS VS
condizioni al contorno:
x(H,t) = 0
τ ( z = 0, t ) = 0 τ ( z, t ) = Gγ ( z, t ) + ηγɺ ( z, t )
τ ( z, t ) = G ( A cos ωt + Bsenωt )ψ '( z ) τ ( z = 0, t ) = 0 ⇒ D = 0
ω π VS
x ( z = H , t ) = ( A cos ωt + Bsenωt )C cos H = 0 ⇒ ωk = (2k − 1)
VS 2H
ωk z
π VS 4H ψ k ( z ) = C cos
ω1 = ; T1 = VS
2H VS
EFFETTI STRATIGRAFICI
Analisi monodimensionale
equazione del moto
∂ 2 xɺ ( z , t ) ∂ 2 x ( z, t )
x ( z, t ) − η
ρ ɺɺ −G = − ρ uɺɺ0 ( t )
∂z 2 ∂z 2
analisi delle vibrazioni libere ⇒ periodi propri Tk e autofunzioni ψk
uF = x(0,t) + u0
EFFETTI STRATIGRAFICI
Analisi monodimensionale
ɺuɺ0 x ɺuɺF
H
ɺuɺ0
z
Osservazioni:
Caso critico: T0 = T1
EFFETTI STRATIGRAFICI
m1 0 ⋯ 0 k1 + k2 − k2 0 ⋯ 0
0 −k ⋮
m2 ⋮ 2 k 2 + k3 − k3
M = K = 0 ⋱ 0
C = .....
⋮ ⋱ 0
⋮ − kn −1 kn −1 + kn −kn
0 ⋯ 0 mn
0 ⋯ 0 − kn kn
mi=1/2 (ρi Hi+ ρi+1 Hi+1); Ki= Gi/ Hi; Ci= ηi/ Hi;
EFFETTI STRATIGRAFICI
0.8
Modulus Ratio
0.6
0.4
0.2
0.0
0.00001 0.0001 0.001 0.01 0.1 1 10
Shear Strain (%)
25
Damping Ratio (%)
20
15
10
0
0.00001 0.0001 0.001 0.01 0.1 1 10
Shear Strain (%)
G, η di tentativo
u m1 u=u0+x
H ρ, G,η u0 k c u0
m=1/2ρH; k= G/H; c= η/ H;
x,max
Programmi numerici:
www.proshake.com
EFFETTI STRATIGRAFICI
DM 2008
Categorie A, B, C, D, E in ordine di rigidezza decrescente
EFFETTI STRATIGRAFICI
DM 2008
Lo spettro di risposta elastico per la componente orizzontale:
EFFETTI MORFOLOGICI
EFFETTI MORFOLOGICI
OPCM 3274
ALLEGATO 4: norme tecniche per il progetto sismico di opere di
fondazione e di sostegno dei terreni
Punto 2.2: per strutture importanti erette sopra o in vicinanza di pendii
scoscesi l’azione sismica deve essere incrementata di un fattore topografico ST
TRASLAZIONE
Evidenze sperimentali:
Terremoto del Molise, 2002 (M=5.4)
MODIFICA DELLA DEFORMABILITÀ
E DELLA RESISTENZA
rocce lapidee: non subiscono in genere variazioni apprezzabili. Fanno
eccezione le formazioni molto fessurate e alterate nelle quali i fenomeni
vibratori possono favorire l'innesco di superfici di rottura.
terreni non coesivi: sono senza dubbio i più suscettibili a subire alterazioni
di rilievo. Soprattutto se poco addensati, possono venire compattati dalle
azioni cicliche del terremoto dando luogo a cedimenti spesso importanti
β
B
KhW
Q
ψ φ
H (1-Kv)W
δ S α
ipotesi: A
• superficie di scorrimento piana, inclinata di un angolo α;
• terreno incoerente;
• superficie superiore non caricata.
Azioni:
• reazione Q del terreno;
• reazione S del muro ;
• forza verticale : (1- Kv)W, Kv coefficiente sismico verticale
• forza orizzontale sismica KhW, Kh coefficiente sismico orizzontale
INCREMENTI DI SPINTA SULLE OPERE DI SOSTEGNO
Metodo pseudo-statico di Mononobe e Okabe
Condizione di massima spinta attiva:
∂S
=0
∂α
1 sen 2 (ψ + φ − ϑ )
P = γh 2 (1-K v )
s
A 2
2 sen (φ + δ ) sen (φ − β − ϑ )
cos ϑ sen ψ sen (φ + ϑ − δ ) 1 +
2
sen (φ + ϑ − δ ) sen (ψ + β )
Kh
ϑ = arctg
1-K v
NOTA1: imponendo Kh = Kv = 0 si ottiene la spinta attiva PA di Coulomb
• presenza di acqua libera sulla faccia esterna del muro: sovrapressione idrodinamica:
7
q ( z ) = ∓ K hγ w hz
8
DM 2008 muri di sostegno
A meno di analisi dinamiche avanzate, l’analisi della sicurezza dei muri di sostegno in condizioni sismiche
può essere eseguita mediante i metodi pseudostatici e i metodi degli spostamenti.
…………………………
Nell’analisi pseudostatica, l’azione sismica è rappresentata da una forza statica equivalente pari al prodotto
delle forze di gravità per un opportuno coefficiente sismico.
Nelle verifiche allo stato limite ultimo, i valori dei coefficienti sismici orizzontale kh e verticale kv
possono essere valutati mediante le espressioni
amplificazione topografica
amplificazione stratigrafica
……... Negli altri casi, in assenza di specifici studi si deve assumere che tale incremento sia applicato a metà
altezza del muro.
criterio di Mohr-Coulomb τ
τl
τ l = σ tgφ + c
φ c
φ = angolo di attrito del terreno φ c σ
c = coesione
σ= tensione normale
z zona di liquefazione
τc τlim
Salvo utilizzare procedure di analisi avanzate, la verifica può essere effettuata con metodologie di
tipo storico-empirico in cui il coefficiente di sicurezza viene definito dal rapporto tra la resistenza
disponibile alla liquefazione e la sollecitazione indotta dal terremoto di progetto.
Washington, 2001
Kobe, Giappone, 1995 (M=6.8)
(M=7.2)
El Salvador, 2001
(M=7.6)
STABILITA’ DEI PENDII
Metodo pseudo-statico
0’
Metodo in assenza di sisma:
R’
-superficie di rottura cilindrica di sezione
circolare con centro 0’ e raggio R’ incogniti;
τ’
H W’
-imponendo l’equilibrio viene determinato β
σ’ τ’) sulla superficie
lo stato pensionale (σ
pessimale di rottura; esso viene posto a σ’
confronto con il limite ammissibile del
terreno, ottenendo il grado di sicurezza del
pendio