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GIUGNO 2011

TUTTI I LINK IN QUESTA


RIVISTA SONO ATTIVI! USALI!

CONTENUTI
BLOG MINIATURES 4
Anno IV - Numero 40 del 15 - 06 - 2011
Direttore Responsabile
PIETRO PIERANGELI
pietro@subvertising.it
Art Director & Photo Editor:
ANGELO SINDACO
www.angelosindaco.com
Coordinatrice del Progetto Editoriale
FLAVIA FARINA
flavia@subvertising.it
Comunicati stampa, informazioni o altre richieste:
redazione@subvertising.it
Mensile iscritto presso il Tribunale di Bologna,
numero 7803 del 16/10/2007
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IL CONTAGIO DEL RIDICOLO 5


di Pietro Pierangeli

IRONIA CANAGLIA 6
di Benedetta Boccalatte

MARKETING DOLTRETOMBA 10
di Federico Valentini

MUORI MILANO MUORI 13


di Sabrina Spina
Guerrilla Art

LAND ART: QUANDO LA PIETRA PRENDE VITA

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di Flavia Farina
Liberamente

IL FENOMENO BACCOMO 18
di Stefania boleso

Blog Miniatures

Subvertising giugno 2011

Blog Miniatures

Subvertising giugno 2011

Editoriale
Editoriale

Subvertising giugno 2011

il contagio
del ridicolo
di: Pietro Pierangeli - Direttore responsabile
pietro@subvertising.it
Si dice che una bella risata scarica uno shot di endorfine facendoti
passare in un momento un po di ansia, tensione, cattivo umore. Si
dice. E gi trattati di psicologia, sociologia sul potere terapeutico
dellumorismo, dellattrazione esercitata da chi ti fa ridere, sull
importanza dellaffrontare ogni situazione, anche le pi ostiche e
allapparenza invalicabili, con una punta di ironia. La risata come
ricetta universale per sopravvivere. Si dice anche che nel nostro
cervello siano presenti neuroni speciali, in alcuni soggetti in numero
molto elevato in altri quasi nessuno, che ti portano ad emulare
espressioni e atteggiamenti di chi sta di fronte. Si chiamano neuroni
a specchio, e sono la spiegazione pi intuitiva dellempatia.
Potrebbe quindi essere questo il motivo perch se uno sghignazza, un
sorriso si apre anche al vicino e poi al vicino del vicino. Un effetto
domino rilassante, condito anche dalla soddisfazione di chi ha
innescato il processo e dal piacere che tutti ne ricavano. La tensione
a far ridere quindi sempre molto alta; chi ci riesce ha regalato
qualcosa di breve ma apprezzato e sale in una sorta di scala sociale
non ben codificata ma naturale. Ne pi o meno consapevole chi si
mette a ragionare sul come promuovere, lanciare, supportare un

prodotto o un progetto: pi aumenta la dose di ironia pi crescono le


possibilit di propagazione. E una leva quasi infallibile che premia
i creativi con un buon senso dellumorismo. Mettiamo lultimo
referendum. Raggiunto il quorum con discreta facilit; un successo
insperato per i promotori, un altro schiaffone per il governo in
carica. Riconosciuto da tutti limpatto notevole, forse per la prima
volta, della Rete. E stato il successo della rincorsa e sfida alla
battuta, al sarcasmo, allironia. Una continua esplosione di
creativit, nella maggior parte dei casi con lobiettivo di far ridere,
per spingere pi gente possibile ad andare a votare i 4 s del
referendum e passare parola. Il popolo di sinistra vince sul web
perch non fa un c%&$.... Ha dichiarato qualche rappresentante di
una destra altrettanto sarcastica.. supportando l intramontabile tesi
dellozio creativo. Anche in questo numero, come nei passati e nei
prossimi, alcuni esempi di questa leva che apre le porte del
marketing anche a chi, magari ha studiato poco, ma ha in s
quella capacit di creare quella scintilla, quel cortocircuito che fa
sobbalzare chi lo ascolta. Buona lettura

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ironia
canaglia
di: Benedetta Boccalatte
redazione@subvertising.it

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Ironia deriva dalla parola greca eironeia che significa finzione,


dissimulazione. E eiron linterrogante ovvero luomo che non si accontenta delle doxa, dei luoghi comuni, delle presunte certezze ma si
interroga in una personale ricerca della conoscenza. L ironia infatti insinua il dubbio, propone una visione altra, rispetto a quella routinaria
della realt. Consiste nel dire lopposto di ci che si vuole intendere.
Fare ricorso allironia significa dunque assegnare, al destinatario del
messaggio, un ruolo attivo: quello cio di decodificare il messaggio, di
capire ci che si intende realmente dire. Secondo il filosofo francese
Henri Bergson la risata provoca unanestesia momentanea del cuore:
si dirige alla pura intelligenza . Egli ha individuato in quelli che ridono
insieme una specie di solidariet, o meglio di complicit, che li rende,
sia pure in modo momentaneo, riuniti in un gruppo coeso.
Ma cosa centra tutto questo con la pubblicit? Lo abbiamo chiesto alla
Prof.ssa Maria Angela Polesana, autrice del testo La pubblicit intelligente. Luso dellironia in pubblicit e docente di Brand Lab e di
comunicazione della marca al corso di laurea specialistica in strategia e comunicazione della marca, moda e design, presso lUniversit
IULM di Milano.

ntelligenza ed ironia possono essere unaccoppiata vincente in pubblicit. Perch?

Perch la gente stanca della banalit, della ripetitivit. La nostra pubblicit non riesce a sganciarsi dalleredit di
Carosello e allora eccola alle prese con le solite scenette alla TIM con De Sica e Belen (triste coppia da variet) o
alla Grand Soleil con una povera Antonella Clerici che recita scenette soap un po tristanzuole.
E come se una buona parte del mondo della pubblicit ignorasse la rivoluzione delle tecnologie dellinformazione, il
CluetrainManifesto (la pi famosa delle 95 tesi che i mercati sono conversazioni), i nativi digitali, come se ignorasse che il mondo, la societ, gli individui sono cambiati. Le nuove generazioni vogliono interagire con la pubblicit.
E interagire significa anche essere invitati a decodificare un messaggio impegnandosi in una sorta di sfida intellettuale.
Un esempio di Brand nel quale questi due fattori hanno contribuito insieme a sviluppare brand awareness?

Indubbiamente gran parte della pubblicit di Wolkswagen a partire dallheadline, dellormai famoso annuncio con
cui entra nel mercato americano, think small. Un messaggio chiaramente autoironico con cui il Beetle non teme
di perdere nel confronto con le allora imponenti auto americane (siamo negli anni 60), ma trasforma quello che

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potrebbe essere un handicap, le piccole dimensioni, in un benefit. E si


tratta di un linguaggio, lironia, che attraversa gran parte delle campagne
di Wolkswagen.
Non a caso ho trovato un buon esempio di ironia nello spot di Skoda
Yeti del 2010. E Skoda fa parte del gruppo Wolkswagen. Lo spot ritrae
un gruppo di amici che gira per la citt in un SUV, Skoda appunto, intonando una canzone irriverente sul milanese tipo proprietario di SUV.
E uno spot ironico rispetto allo stereotipo del milanese malato di immagine e in cerca di simboli di status. E tra questi ultimi rientra proprio
il SUV, che viene acquistato senza tener conto degli evidenti problemi di
parcheggio e di ingombro che crea nel traffico cittadino.
http://www.youtube.com/watch?v=Xm-bGkVxOT4
Ironia e provocazione spesso sono state utilizzate in affissioni, spot pubblicitari spesso censurati o nel viral marketing.
Ed ecco allora spermatozoi che inseguono una ragazza per
le strade, sederi che guidano lauto, un ragazzo con enormi
capezzoli che reclamizzava un chewingum. E lecito attirare
lattenzione costi quel che costi?

La trasgressione o la provocazione fine a se stesse, usate cio solo per attirare lattenzione e non per comunicare veri contenuti, sono fallimentari
e di cattivo gusto. E, in particolare, nel viral marketing e nel marketing
convenzionale hanno breve vita perch provocano nel destinatario una
sorta di rimozione difensiva rispetto a immagini che sono fonte di ansia,
angoscia o che colpiscono valori su cui il singolo e il gruppo cui appartiene hanno costruito la propria vita. Non va poi dimenticato che si tratta
di un meccanismo pericoloso e perverso. Nel senso che si innesca una
sorta di spirale per cui ogni volta il brand si vede costretto ad alzare il
tiro per attirare lattenzione, per stupire, per sconvolgere
Un altro esempio di pubblicit che ha perso di vista il senso del limite
rappresentata dalla campagna di Chionna in difesa del made in Italy.
indubbiamente infatti estremo e irriverente porre sullo stesso piano la
battaglia di Chionna per il made in Italy e il martirio di Cristo morto
sulla croce per salvare lumanit dai suoi peccati.
Nel viral marketing lo spoof va incontro ad una serie di rischi.
Quali sono i punti fondamentali da tenere sempre in conside-

razione in questo tipo di comunicazione?

Lo spoof una parodia che un brand fa di un brand concorrente sfruttando la creativit, loriginalit e la
simpatia di questultimo. Il rischio che si limiti a riprendere i punti di forza dello spot originale senza per
aggiungervi nulla di nuovo. Rischiando di risultare stupida, banale, puramente imitativa.
Un esempio di spoof ben riuscito (in questo caso prodotti appartenenti alla stessa categoria merceologica)
quello della birra Bavaria che riprende la fortunata campagna di Heineken walk in the fridge. Lo spot di
Heineken racconta di una festa in casa in cui un gruppo di ragazze, a un certo punto, lascia i ragazzi, presumibilmente loro fidanzati, per entrare in una stanza in cui le conduce la padrona di casa. Una volta entrate
le signore urlano di gioia: si tratta infatti di unenorme cabina armadio piena di abiti e accessori, una sorta di
paradiso al femminile. Ma vengono improvvisamente disturbate da un urlo, anchesso di gioia, lanciato dal
gruppo di compagni che, a loro volta, sono entrati in una stanza piena di birra Heineken.
Lo spot di Bavaria riproduce la stessa situazione quindi ancora una festa in casa di cui sono protagoniste una
serie di giovani coppie. Ma stavolta il padrone di casa appare un po insofferente. Finch, a un certo punto,
non sente le urla di gioia provenire da una stanza piena di birre Bavaria, stanza che ha richiamato a s tutti
i ragazzi della festa. Allora si alza dal divano su cui seduto e, anzich aggregarsi agli amici, si affretta a rinchiuderli in quella stanza per poi rituffarsi sul divano a godere della compagnia delle ragazze.
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Lironia per pu essere rischiosa se utilizzata per affrontare temi seri, complessi. Conosce un caso in cui questo rischio rappresenti una scelta consapevole?

In realt, lironia spesso utilizzata dalla pubblicit sociale che, a differenza di quella commerciale, si caratterizza proprio per la complessit dei temi che affronta e degli obiettivi che si
propone. Affrontando il tema con ironia appunto si evita di prendere di petto argomenti spinosi e si induce il destinatario del messaggio a riflettere, su quanto si comunica, criticamente.

Qual secondo lei la campagna di marketing non convenzionale maggiormente


riuscita che deve la chiave del suo successo allironia?

Ricorderei la campagna di marketing non convenzionale per il film Romanzo Criminale.


Circa un anno fa usc la notizia del ritrovamento di quattro statue, raffiguranti i boss della

Banda della Magliana, nel giardino davanti al Palazzo della Civilt Italiana allEur, a
Roma. Si trattava di quattro busti in polistirolo che raffiguravano, come indicato anche
da alcuni cartelli posti sotto di essi, il Dandi, il Freddo, il Libanese e il Nero, come
venivano soprannominati nel film Romanzo Criminale, rispettivamente Enrico De
Pedis, Maurizio Abbatino, Franco Giuseppucci e Danilo Abbrucciati. Una simile notizia
suscit immediatamente una marea di proteste, da parte dei cittadini cos Eur Spa, per
calmare la gente, rispose che si trattava dellinstallazione promozionale per una fiction,
che sarebbe andata in onda su sky, dal titolo Romanzo Criminale. Comunque le
proteste non cessarono e lo stesso sindaco Alemanno intervenne definendo loperazione
promozionale di cattivo gusto. Si arriv dunque alla rimozione delle statue ma comunque limpatto e il clamore furono enormi e di gran lunga superiori a una tradizionale
operazione pubblicitaria.

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marketing
doltretomba
di: Federico Valentini
redazione@subvertising.it

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Il marketing un diritto che non si pu negare a


nessuno. Non una massima tratta dagli ultimi
best seller di Porter, ma la prima e legittima riflessione che viene in mente quando a sponsorizzare
la propria attivit un imprenditore del carro funebre. Attivit difficile da digerire ma rivolta a un pubblico vasto, molto vasto forse il pi ampio i senso
assoluto.
Come per i matrimoni, anche per salutare la dipartita di un nostro caro spesso non si bada a spese. I
funerali costano molto, e rendono molto. Per questo
le agenzie di pompe funebri sono ormai tante e per
strappare clienti alla concorrenza sono obbligate a
destinare una fetta crescente del loro budget allattivit promozionale, e lo fanno usando metodi pi
o meno discreti per avvantaggiarsi sui loro diretti
concorrenti.

e a Genova il Comune ha dichiarato guerra senza sosta al


marketing dassalto di alcune agenzie che si promuovono con
slogan del tipo spero abbiate bisogno di noi il pi tardi possibile, negli ospedali di tutta Italia le ultime segnalazioni a Torino
si aggirano con simpatiche azioni di Direct Marketing i mercanti
delle salme. Si avvicinano con circospezione nei reparti a pi alta
concentrazione di dolore, mettono su la loro faccia pi comprensiva
e addolorata, si spruzzano due gocce di limone nelle cornee e avvicinano quello che sembra essere il decisore dacquisto stringendo in
una mano un fazzoletto e nellaltra una bella brochure che permette
la scelta del legno, del raso, dei fioriTralasciando questo tipo di
Direct Marketing buttiamoci invece in idee - forse discutibili - ma che
almeno vivono alla piena luce del sole. Una di queste lOutlet del
Funerale, il centro allingrosso per servizi funebri talmente azzeccato
che, da Settimo Milanese, ha fatto parlare di s giornali e telegiornali.
Tralasciando i suoi miseri 13 like su Facebook, dove sinceramente
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poteva evitare di sbarcare, lOutlet ha un sito internet molto completo dove mette
in vetrina il vantaggio competitivo dei suoi servizi. Outlet del Funerale un
azienda che gestisce alcuni servizi necessari alla famiglia in occasione di un decesso, dei quali il servizio funebre solo un aspetto. E questo il payoff del primo
portale italiano che d la possibilit a chiunque di organizzare un funerale stando
seduto comodamente sul divano, semplicemente alzando il telefono e chiamando
il numero verde attivo 24 ore su 24 che campeggia in homepage. Con soli 1.499
euro, la promessa dello staff, possibile acquistare un funerale completo di cassa,
incassamento e chiusura feretro, coccarda, tavolino, registro firme, carro funebre e 4 persone per il trasporto del feretro. Una competizione sul prezzo molto
aggressiva. Numerosi servizi completano la gamma, compresa la cremazione con
urna cineraria a forma di quadro, da tenere comodamente in salotto, o linnovativa figura dellassistente di conforto, pronto a offrire consulenza psicologica a
chiunque possa averne bisogno. A suggello di tutto il vademecum antitruffa da
scaricare in pdf, dove ci viene detto che non lOutlet a fare saldi, ma lintero
settore delle pompe funebri a far pagare esageratamente i suoi servizi. Se lOutlet
sembra lultima frontiera della convenienza, ci sono altre agenzie di pompe funebri
pronte a dar battaglia alla concorrenza escogitando modalit ancor meno convenzionali di attrarre la clientela. Un esempio eclatante quello di unagenzia barese
che ha pensato bene di inaugurare il proprio showroom mettendo il proprio parco
casse a disposizione di tutti quei clienti che volessero, ovviamente in anticipo sui
tempi, farci un salto dentro e testarne la comodit. Insomma, mentre solo alcune
settimane fa allAsian Funeral Expo di Hong Kong sono stati presentati i modelli
pi bizzarri di casse da morto, sembra proprio che il mercato nostrano non abbia
intenzione di rimanere a guardare. E, per farla completa, si mette anche a organizzare lotterie! Quale miglior premio che un viaggio nellaldil chiavi in mani e
con il massimo del comfort?

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muori
milano
muori
di: Sabrina Spina
redazione@subvertising.it

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Allinizio della storia ci furono i libretti da


fotoromanzo in stile nazional popolare, recapitati casella per casella nelle case di milioni di elettori, che ripercorrevano con toni
sentimentali la mitica avventura esistenziale
del nostro premier. Siamo passati attraverso i pi bizzarri proclami leghisti da prima
pagina, per arrivare ai pi recenti manifesti
apparsi nel capoluogo meneghino opera di
rappresentanti della classe politica lombarda, nei quali si lanciata la clamorosa denuncia Via le BR dalle procure.

notizia fresca: al culmine di un dibattito politico da scintille


che ha preceduto le elezioni amministrative, cinque su sei delle
principali emittenti televisive sono state inondate da un surreale
video messaggio in stile Attenzione attenzione, invasione di zingari e
rom alle porte di Milano; solo lultima di una comunicazione elettorale aggressiva che ha seminato il panico tra i nordici benpensanti.
Pensate di aver visto tutto e che la propaganda politica abbia raggiunto
il massimo della provocazione? Siete convinti di non credere ai vostri
occhi e alle vostre orecchie quando provate a seguire dibattiti o tribune
di politica? Non siete i soli ma non crediate che non sia possibile
spingere il limite sempre un po pi in l... e chi fa comunicazione lo
sa bene! Qualche settimana fa molti dei milanesi si sono visti recapitare a casa una lettera, alla firma del Comitato Tutti Insieme per
lExpo che recitava ... Il Comune di Milano sta facendo e far uno
sforzo di dimensioni ciclopiche, affinch lestetica cittadina rasenti la
perfezione, nel momento in cui lExpo 2015 ci metter sotto i riflettori di tutto il mondo; ma siamo noi per primi a doverci preoccupare di
non svalutare con un abbigliamento trasandato, lopera titanica che si
compie sotto i nostri occhi giorno dopo giorno.... La missiva, dai toni
altisonanti e paradossali, invitava i cittadini a prepararsi degnamente
allevento internazionale vestendo capi allaltezza della situazione al-

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meno per un giorno al mese. Sar per la fase politica che viviamo oppure sar che i milanesi si
sentono particolarmente e personalmente coinvolti nella tanto evocata questione Expo, eppure
successo che molti di loro hanno creduto senza esitazioni al paradossale appello del Comitato, si sono sentiti tanto provocati da reagire e condividere: alcuni hanno prontamente spedito
la lettera alle redazioni dei giornali per denunciare lingiustizia, alcuni hanno contattato radio
e TV per segnalare il caso, altri ancora hanno aperto un acceso scambio di opinioni in Rete.
Il Comitato non si fermato qui: qualche tempo dopo ha aperto un blog, il suo canale web
ufficiale dove ha pubblicato proclami altrettanto provocatori. Prima di tutto ha reso nota la
sua missione: ... intendiamo farci fautori e promotori di una serie di iniziative tese ad educare
la popolazione di Milano e renderla allaltezza dellevento. Ci scusiamo fin dora se alcune iniziative provocheranno un minimo di disagio; ma siamo certi che imparerete ad amare i nostri
Fashion Check Point e che apprezzerete le lezioni gratuite dinglese [] in modo da mettere
tutti i volenterosi in grado di superare i piccoli test a campione che potrebbero precludere, ai
cittadini meno versati nelle lingue, lingresso nelle zone dei Grandi Eventi. E poi articoli sulla
necessit di mangiare bene, aiutare i bisognosi ecc ecc. I milanesi hanno risposto allappello:
circa 1.300 visite al sito, 400 lettori ad articolo e 30 commenti in poco pi di due settimane,
molti dei quali offesi dalla palese assurdit delliniziativa. Il blog ha avuto un buon seguito anche sui social network: tra i follower di twitter ci sono addirittura Letizia Moratti, la Carfagna
e Brunetta. Insomma la viralit partita, spinta da un moto di sdegno. Ma allora Tutti Insieme per lExpo non stato altro che lultima provocazione per cui la politica ha fatto parlare di
s? Niente affatto... tutto ci stato frutto di una geniale idea di marketing virale per lanciare
lultimo libro di Gianni Miraglia, Muori Milano Muori. Ambientato in un ipotetico futuro
ad un mese dallExpo, lautore ha immaginato la quotidianit di una persona che si ritrova in
un mondo post-berlusconiano, caratterizzato da un grande disorientamento e vuoto politico,
in cui stata calata su tutto una patina apparente di politically correct. In questa ambientazione futurista si tenta di impedire laccesso in citt alle persone che non parlano le lingue o non
si vestono in modo abbastanza fashion. Per una trama cos, quale azione di marketing virale
migliore che provocare il lettore svelando pezzi di trama del romanzo, disseminando indizi
che conducano via via alla storia evocata dal libro? La scommessa stata far credere alla gente
che i nostri richiami pubblici potessero essere plausibili e vedere quanti cadevano alle provocazioni che abbiamo lanciato. Falsi annunci, false lettere ... Loperazione ha voluto far vivere
nella realt, e poco alla volta, delle situazioni che richiamassero alla trama per poi farle tutte
convogliare nella segnalazione del libro, svelato solo alla fine. Una sorta di prequel del libro,
insomma spiega Piero Lo Faro, creativo e ideatore delliniziativa. Pochi giorni fa gli autori
dellazione virale sono usciti allo scoperto dichiarando di essere i veri autori di lettera, blog e
di tutte le iniziative del fatidico Comitato. Hanno svelato il trucco ma se qualcuno c cascato
allora deve proprio leggere il libro.... anche tra di voi. il giudizio http://www.youtube.com/
watch?v=N5Q02cIgHo0

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Guerrilla Art

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land art

quando la pietra prende vita

di: Flavia Farina


redazione@subvertising.it
foto di: Gabriele Meneguzzi e Vincenzo Sponga

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Guerrilla Art

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C un arte effimera e delicata come la carta


velina, poco conosciuta forse, ma dal grande potenziale, che con la stessa delicatezza
di un gesto pacato e gentile si inserisce armoniosamente allinterno di qualsiasi contesto. Se fosse un suono sarebbe un sussurro. Non fa scompiglio come larte moderna,
quella che invade e a volte sporca, ma in
grado di colpire la sfera emotiva e per questo potrebbe rappresentare anche una nuova leva per il marketing non convenzionale.
La land art diventa protagonista per questo
mese della nostra rubrica Guerrilla Art.
Attraverso luso di materiali naturali, competenza e cura gli artisti della Land Art danno
vita a risultati inediti, raffinati e scenografici
caratterizzati da quella spettacolarit di cui
la pubblicit va continuamente alla ricerca
nella speranza di riuscire a colpire il proprio
target.

ncuriositi abbiamo deciso di intervistare Gabriele Meneguzzi, uno tra


i massimi esponenti di questa forma darte e comunicazione in Italia.
Di ritorno da un progetto in Sud Africa insieme al suo collega Vincenzo Sponga, Gabriele ha fatto due chiacchere con noi per raccontarci
come nata e quale significato si cela dietro la Land Art.

Avete mai usato la Land Art a scopi pubblicitari? Si pu dire


che questa forma darte rientri anche nelle tecniche di marketing non tradizionale? Conoscete il guerrilla marketing? Se
s, che opinione avete in merito a questa?

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Guerrilla Art

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Non abbiamo mai usato la Landart a scopi pubblicitari a meno che non
sia stato per pubblicizzare un evento naturalistico o simile. Conosciamo
il Guerilla marketing, e per dire la verit rientra totalmente nella tipologia pubblicitaria che ci piace, a me in particolare, essendo molto in linea
con il senso della scoperta finale delle cose arrivandoci attraverso una
conquista: il Guerilla marketing mi pare sia sulla linea. Collaboriamo
con unazienda pordenonese di grafica pubblicitaria proprio relativamente a questo, la stessa per la quale abbiamo creato appunto le matitepencils.
Vi piacerebbe che la vostra forma darte fosse utilizzata di
pi in pubblicit, o preferireste restasse una pura forma
artistica?

Ci piacerebbe un uso pubblicitario finalizzato per a valorizzare anche


la Natura, ma non oso pensare a come sarebbe sfruttata pur di galoppare
londa del naturalismo modaiolo: non amo molto le pubblicit che
sfruttano la Natura. E lo farebbe, quindi alla fine meglio una pura forma
artistica, si.
Larte commercializzabile?

Questa una domandona!!!! Diciamo che noi ci poniamo sotto 2


aspetti: 1)larte proposta: ed chiaro che allora un prodotto che nasce
da una emozione. E la acquister solo colui al quale vibreranno le nostre
stesse corde emozionali. E non mai mai una questione di prezzo, chi
si innamora di un prodotto artistico trova sempre come acquistarlo. 2)
larte per denaro, sempre un prodotto artistico, sempre unico, ma
parte da conoscenze di base acquisite. Ovvero per il cliente modaiolo.
Cambia, ma dobbiamo pur mangiare! Limportante non scendere a
bassi compromessi: lArte alla fine non si pu guidare, nasce dentro.
LArte su commissione noi non la chiameremmo arte, ma artigianato
artistico.
Se esiste, qual il messaggio che volete lanciare attraverso
la vostra arte? Avete mai pensato di utilizzare la vostra arte
per scopi sociali o per sensibilizzare sul tema dellambente?

S un messaggio ai giovani lo portiamo sempre con noi e lo lasciamo


sempre: veniamo dalla Natura, non siamo i suoi padroni, siamo solo

parte di Lei: rispetto, rispetto rispetto. Il pi delle volte vogliamo con noi i giovani per dar loro una possibilit di esperienza in Natura, e abbiamo anche fatto lezioni nelle scuole, dalle elementari alle Lecturers
universitarie sia in Italia che allestero. S, labbiamo usata per scopi sia sociali, e molto molto per la sensibilizzazione sul tema Ambiente. In Sud Africa abbiamo legato il nostro lavoro allEden to Addo Corridor,
un percorso di oltre 400 km che lega naturalisticamente e senza barriere umane tre parchi nazionali per
permettere agli animali di muoversi liberi senza impedimenti.
Se c, qual la difficolt pi grossa che trovate spesso nel Vostro lavoro?

Le nuove proposte, ma chiaramente normale. Nessuna canzone piace al primissimo ascolto. Noi abbiamo
affinato delle tecniche per la sensibilizzazione dei fruitori della nostra Arte, e funzionano. Ci vuole comunque pazienza e portare la gente per mano aprendo loro la porta per la comprensione.
Nei Vostri lavori vi occupate sia di ideare e progettare, sia di realizzare materialmente le
opere, possiamo dire quindi che si tratta di un lavoro sia creativo che di produzione? C
qualcuno che Vi affianca costantemente in queste realizzazioni?
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Guerrilla Art

Subvertising giugno 2011

Si, ideiamo e creiamo. Non ci affianca mai nessuno. In certi casi ci avvaliamo dellaiuto di tecnici o esperti in una determinata materia, ma tutto il resto lo produciamo da noi. E troppo bello
vedere lArte prendere la forma che la tua emozione ti ha messo davanti agli occhi per poter far
gestire la cosa anche parzialmente a qualcun altro!
Qual il grado di diffusione della Land Art in Italia rispetto al resto del mondo?

In Italia siamo non male, devo dire! Anche se molto spesso la parola Land art viene molto
confusa: spesso si scivola sulla paesaggistica con una scultura piazzata dentro, o ad una scultura fatta in studio e poi messa in giardino, o alla trasformazione permanente di un paesaggio!
Comunque ci sono dei siti in Italia molto conosciuti dove si pratica questArte e se ne parla.
Rimane unArte di nicchia per ora, ma noi vediamo che le cose si stanno muovendo molto.
Con il passare del tempo la tecnologia entrata sempre pi massicciamente
nelle nostre vite, in che modo la tecnologia ha influenzato anche la land art?

Beh ci sono artisti che imballano isole e alberi con il polipropilene! Ecco questa una dimostrazione di prodotto autoreferenziale: la tecnologia usata per stupire, lo stupore innesca il meccanismo di curiosit popolare e si arriva al punto di non ritorno: stupire per denaro. Non importa
se gli alberi soffriranno o moriranno, se i pesci sotto il polipropilene soffriranno o moriranno: di
questo non si parla, i media pubblicano solo lo stupore degli alberi imballati, delle isole imballate! Questo non ci toglie dalla tecnologia, ci siamo dentro anche noi che ci piaccia o no, ma
cerchiamo di limitare i danni al massimo e non di provocarli.

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LiberaMente

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dal blog al libro

il fenomeno
baccomo
di: Stefania Boleso
pietro@subvertising.it
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LiberaMente

Ho un blog in cui scrivo di donne e tematiche di genere.


Lho aperto poco pi di un anno fa e nella
mia testa era chiaro sin dallinizio che si trattava di un hobby a cui dedicarmi nei ritagli
di tempo.
Credo che tutti i blogger comincino cos, seguendo una loro passione.
Sentono il bisogno di mettere per iscritto i
loro pensieri, perch cercano un confronto con altre persone interessate agli stessi
temi.
Ci sono poi dei casi in cui questa passione diventa una vera e propria professione. Succede ancora una volta sovvertendo
i principi del marketing tradizionale: non
pi lazienda che detta le regole del gioco,
che influenza i suoi consumatori suggerendo loro cosa comprare e cosa invece no.

Subvertising giugno 2011

che accompagnano un libro, copertina, quarta, risvolti con trama e biografia. Ecco, sulla biografia io vorrei
mettere sempre solo Federico Baccomo nato a Milano nel 1978, e mi dicono che dovrei impegnarmi di
pi. A me sembra davvero sufficiente.

Quando hai cominciato col blog Studioillegale e cosa ti ha spinto a farlo?

Chi Federico Baccomo?

Qual stato il momento in cui hai capito, nellintimo, di non essere pi un blogger e di essere invece diventato uno scrittore? Era questo il tuo scopo, oppure le cose si sono evolute

ono gli stessi consumatori (in questo caso i lettori) a decidere


quale blog seguire, a mettere in moto il passaparola, a far crescere
pi o meno vertiginosamente il numero di visitatori e di commenti. Trasformando un amatore in un blogger professionista, o addirittura in uno scrittore. Questo ci che successo a Federico Baccomo, ex
avvocato. Dal suo blog Studio illegale (http://studioillegale.splinder.
com/) nel 2009 stato tratto un libro che ha venduto 35.000 copie. E al
primo libro ne seguito un secondo, La gente che sta bene, da poco in
libreria.

Mi viene in mente il momento in cui si tratta di preparare gli apparati

Il blog nato nel 2007, dopo aver lasciato lo studio legale dove lavoravo da qualche anno, uno di quegli
studi internazionali pi o meno illustri, pi o meno rinomati, di quelli che finiscono sulle riviste economiche per aver assistito i cosiddetti colossi industriali, un mondo che dallesterno appare tutto un luccichio,
ma, da dentro, mostrava una realt molto pi prosaica, fatta di notti e weekend di lavoro, la classica pizza
mangiata sulla scrivania, i rapporti stretti eppure molto superficiali coi colleghi, la solitudine. Ecco, lidea
era raccontare questo contrasto, un mondo che in pochi conoscevano, non tanto dal punto di vista professionale, quanto da quello umano, storie che offrivano tantissimi spunti comici e di, per cos dire, riflessione.

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Subvertising giugno 2011

LiberaMente
abbastanza per caso?

In realt ho messo nel blog la stessa cura che metto nei romanzi, le stesse
riletture, le stesse attenzioni. Poi per quelli che hanno subito apprezzato
ci che scrivevo son sempre stato uno scrittore, per gli altri sar sempre
un blogger. Per quanto mi riguarda, lidea di scrivere era presente da
anni, ma, col passare del tempo, con la presa di coscienza che nulla si
muoveva, lavevo messa un po da parte, e cos, come spesso avviene,
quando si smette di inseguire qualcosa, ecco che quella cosa si fa prendere, il blog stato il mio smettere di inseguire.
Studio Illegale: 35.000 copie vendute, 7 edizioni. Numeri
straordinari per il mercato delleditoria italiano. Ti aspettavi un
successo del genere?

Studio Illegale, a modo suo, stato una sorta di prodigio fin dalla sua
nascita, non solo un blog che ha catalizzato un numero di lettori e di
attenzione che mai avrei pensato, ma s fatto notare dagli editori, mi ha
dato la possibilit di scrivere il mio primo romanzo, poi, non contento,
ha cominciato anche a vendere, e presto diventer un film. Tutti passi
che ho seguito con quella meraviglia con cui si dice: ma se mavessero
mai detto che
Nel tuo caso, lonline (il blog) ha trascinato loffline (il libro). Il
blog, in altri temini, stato il volano di comunicazione che ti
ha consentito di farti conoscere e quindi di presentarti sugli
scaffali non da perfetto sconosciuto. E un percorso che consiglieresti anche ad altri aspiranti scrittori?

Leggendo interviste o biografie degli artisti pi vari, dagli scrittori ai


comici, dagli autori dei Simpson ai cantanti, si scopre che ogni storia
ha qualcosa di miracoloso, quello che si dice trovarsi al posto giusto al
momento giusto. In realt credo si tratti solo di seminare, prima o poi
qualcosa mette radici. Per me stato un blog, ma conosco blog splendidi
che purtroppo non sono stati il veicolo che stato il mio blog per me.
Viceversa, altre strade che hanno portato fortuna ad altri, quando le ho
provate a percorrere io si son perse nelle nebbie pi varie.
Ho letto da qualche parte che ora sei uno scrittore a tempo

pieno. Come cambiata la tua frequentazione del web? Quale sar il destino del blog Studioillegale?

Diciamo che ci si prova. Il mese scorso uscito il mio secondo romanzo, La gente che sta bene, ed un
romanzo, per usare una formula un po abusata, cui tengo davvero molto, un romanzo di pura finzione che,
paradossalmente, sia nel tipo di comicit, sia nel tipo di tragedia, sento molto pi vicino a me di quanto
non sia Studio illegale, che pescava in tante cose dalla mia esperienza. Insomma, la frequentazione del Web
s fatta pi rada, il blog di Studio Illegale ormai chiuso, anche se resta online, con tutti i suoi commenti, i
suoi lettori. Ogni tanto torno a leggerlo, come se mi aspettassi di vedere un aggiornamento.
Quante denunce hai avuto dai tuoi ex colleghi?

Questa stata una scoperta, prima che rivelassi la mia identit era tutta una fuga a non volersi riconoscere
nelle storie narrate, poi, uscito allo scoperto, la corsa s invertita, quello sono io, ammetti che l parlavi
di me, quella storia te lho suggerita io, e magari si parla di personaggi meschini, piccoli, ridicoli. Esserci
sembra far piacere.

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