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12.1
Irriducibilit`
a di rappresentazioni
434
(A)
= B(H);
(A1 ) = B(H)1 .
Ogni x H \ 0 `e ciclico per la rappresentazione .
Dimostrazione: Per lequivalenza delle (1)(3) basta notare che se `e irriducibile allora (A) `e non degenere e quindi (A)uf = (A)00 . Ma (A)0 = CI e quindi (A)00 = B(H). In modo analogo, usando il teorema di densit`a di Kaplanski
11.4.2, seguono le altre equivalenze.
La (4) equivale alla (3), dato che se Mx = (A)x `e -stabile allora EMx (A)0 ;
ma se E (A)0 e x H allora Ex = x e quindi (A)x = E(A)x; dunque
Mx = EH.
Ne segue che se E (A)0 `e idempotente autoaggiunto Ex = x allora Ex E;
ma se `e irriducibile Ex `e 0 oppure I e quindi se `e irriducibile ogni vettore
non nullo `e ciclico, mentre se non `e irriducibile non ogni vettore non nullo `e
ciclico.
qed
Osserviamo inoltre che `e topologicamente irriducibile se e solo se per ogni
> 0, x H \ 0 e y H esiste un A A tale che
|(A)x y| <
Per una rappresentazione di unalgebra qualsiasi (non necessariamente normata)
esiste il concetto algebrico di irriducibilit`a: una tale rappresentazione `e irriducibile se gli unici sottospazi -stabile (anche non chiusi ) sono 0 e H. Ovviamente
lirriducibilit`a algebrica implica quella topologica, e, per il lemma di Schur 12.1.3:
algebricamente irriducibile x 6= 0, y H A A (A)x = y
Non dobbiamo comunque preoccuparci delle rappresentazioni algebriche, come
mostra il seguente
` di rappresentazioni
12.1. Irriducibilita
435
1
2
1
22
Ma
X
X
||Ai || 2
Ai
i=1
i=1
436
e quindi la serie
P
i
Ai converge ad A A; allora
limn yn
=
0
||
||
P
limn ni=1 Ai y = Ax y
qed
Esistono delle generalizzazioni di questo risultato che ci limitiamo ad enunciare: la prima `e dovuta a Dixmier
Teorema. Se : A B(H) `e una rappresentazione irriducibile di una C*algebra A, T B(H) `e un operatore di rango finito in H e N `e un sottospazio
vettoriale di dimensione finita di H allora esiste un A A tale che ||A|| = ||T |N ||
e
(A)|N = T |N
La seconda a Glimm e Kadison:
Teorema. Se nel teorema precedente T `e autoaggiunto (risp. unitario) allora
anche A pu`o scegliersi autoaggiunto (risp. unitario).
Per le dimostrazioni si rimanda a [7], 2.8.
Sia A una C*-algebra e 1 , 2 rappresentazioni di A negli spazi di Hilbert
H1 , H2 . Definiamo linsieme degli operatori di allacciamento:
(1 , 2 ) := {T : H1 H2 | T continuo e A A T 1 (A) = 2 (A)T }
Notiamo che
(A)0 = (, )
` di rappresentazioni
12.1. Irriducibilita
437
V (1 , 2 )
T T 2 (A)0
V V H1 = M1
qed
438
1
= 2 |M
ove M `e un sottospazio di H2 .
12.1.10 Definizione Si dice che 1 `e quasi-contenuta in 2 se non esistono
sotto-rappresentazioni (a parte 0) di 1 disgiunte da 2 e si scrive 1 4 2 .
12.1.11 Definizione Si dice che 1 `e quasi-equivalente a 2 se 1 4 2 e 2 4
1 e si scrive 1 2 .
Nota. Le nostre rappresentazioni saranno sempre non degeneri.
Se 1 , 2 sono rappresentazioni si A e 1
= 2 allora
1 2 (A) = {T U T U 1 | T 1 (A)00 }
Un elemento di questo spazio `e limite forte di elementi della forma
1 (A )
0
0
2 (A )
Se 1 p 2 allora
1 2 (A) = {T R | T 1 (A)00 , R 2 (A)00 }
12.1.12 Proposizione
(
(1 2 )(A)0 =
Dimostrazione: Se B =
T S
S0 R
)
T (1 , 1 ) = 10 , S (1 , 2 ),
R (2 , 2 ) = 20 , S 0 (2 , 1 )
R11 R12
R21 R22
` di rappresentazioni
12.1. Irriducibilita
439
1 (A)0
0
0
1 p 2
(1 2 )(A) =
0
2 (A)0
Dato che
di 1 2 (A)00 `e diagonale (commuta quindi almeno con
un
elemento
I 0
0 0
) allora
e
0 0
0 I
T1 0
00
T 1 2 (A) T =
0 T2
R 0
commuta con T se T1 commuta con R e
ove un elemento della forma
0 S
T2 commuta con S. Quindi
)
(
T
0
1
1 p 2 1 2 (A) = 1 2 (A)00 =
T i (A)00
0 T2 i
qed
Osserviamo che se ker 1 = ker 2 allora esiste uno *-isomorfismo di C*algebre
: (A) 2 (A)
12.1.14 Definizione Se `e una rappresentazione di una C*-algebra A e n `e
un numero cardinale, definiamo
M
n :=
440
/R 3A
A R1
2
A A A
R1 0
/ R0 3 A A A
2
12.1.16 Esempio
(A) = U AU 1
(A) = A A A ...
(A) = A|M ove M `e un sottospazio stabile e tale che A|M = 0 se e solo se
A = 0, e EM R0 , con R0 M insieme totale.
Nel terzo esempio, `e uno *-isomorfismo se e solo se il minimo proiettore
ortogonale su R0 M (che si dice supporto centrale) `e loperatore identico I.
In unalgebra di von Neumann R consideriamo degli operatori {E } idempotenti, a due a due ortogonali, tali che
X
fortemente
E E R
X
X
E =
(E )
441
` di rappresentazioni
12.1. Irriducibilita
E E
(E ) (E)
(E )
E=
!
E
= (E)
da cui
1 (E ) 1
(E ) 1 (F )
442
P
Ora consideriamo i Ri Xi (con Xi H1 e Ti (1 , 2 )): in virt`
u dellequivalenza
precedente, lo spazio di questi elementi `e denso in H2 , quindi
X
X
X
2 (A)y =2 (A)
Ti Xi =
2 (A)Ti Xi =
Ti 1 (A)Xi
i
e dunque, se
(T )y :=
Ti T Xi
(T 1 (A)00 ) allora
||(T )y||2 ||T ||2 ||y||2
()
il che significa he (T ) `e un operatore lineare ben definito e continuo (ed ovviamente uno *-omomorfismo). Definiamo ora 0 scambiando nella definizione di
il ruolo di 1 e 2 ; si noti che allora 1 = 0 , quindi `e invertibile e risulta uno
*-isomorfismo. Non resta dunque da dimostrare che la ().
Notiamo che
X
2 X
X
(Ti T Xi , Tj T Xj ) =
Ti T Xi =
(T Xi , Ti Tj T Xj )
i,j
e quindi che
||T ||2
i,j
X
X
(Xi , Ti Tj Xj )
(T Xi , Ti Tj T Xj )
i,j
i,j
i,j
X
2
||T || (Xi , Ti Tj Xj ) (T i , Ti Tj Ti Xj ) =
i,j
i,j
(B Xi , Ti Tj BXj ) =
i,j
= ||
X
(Ti B Xi , Tj BXj )
i,j
Ti BXi || 0
2
(ove (||T ||2 I T T ) che figura al secondo membro `e un elemento positivo dellalgebra di von Neumann che `e della forma B B, con B 1 (A)00 ).
qed
443
12.2
Stati e rappresentazioni
M := Ch(1 , 2 )H1 i
ovviamente M `e 2 -invariante:
T 2 (A)0 T (2 , 2 )
ma (2 , 2 )(1 , 2 ) (1 , 2 ) i.e. T M M .
Dunque M `e limmagine di un operatore G idempotente autoaggiunto che
deve commutare con 2 (A):
M = GH2
G 2 (A)00
2 = 2 |GH2 2 |GH2
444
Infatti
(A2 RA1 A2 A1 A2 RA1 A2 A1 + I) =
= A2 R(A2 A1 I)A1 A2 A1 + I
= A2 IA1 A2 A1 + I = I
445
(T1 + T2 ) 1 = I (A1 + A 2) 1
2
2
il che implica (I 12 (A1 + A2 )) [0, ]. e quindi
1
(A1 + A 2) [0, 2]
2
(A1 + A2 ) [0, 4]
qed
12.2.5 Teorema
A+ = {A A | A = A e (A) [0, ]}
A+ `e un cono, tale che
A+ A+ = 0.
A+ + A+ A + .
R + A+ A + .
A+ A+ = {A A | A = A }.
Dimostrazione: La (2c) segue dalla (1) in modo ovvio. Dimostriamo la (2d):
sia A = A , e consideriamo le funzioni continue
(
|| se 0
f () :=
0
altrove
446
f (A) = A
447
A A + AA = 2(A21 + A22 )
(A22 ) [0, ]
448
Ovviamente
A+ Ah
e, se f A+ allora la mappa
(A, B) 7 f (A B)
definisce una forma sesquilineare semidefinita positiva: ogni tale forma soddisfa
la disuguaglianza di Schwartz:
|f (A B)|2 f (A A)f (B B)
e
f ((A + B)2 (A + B)) 0
da cui segue
f (A B) = f (AB A)
(per B = I si trova f Ah ).
12.2.8 Teorema Un funzionale lineare f qualsiasi `e positivo se e solo se `e
continuo e f (I) = ||f ||.
Dimostrazione: Se f `e positivo allora (ricordando che (A A) [0, ||A||2 ] e
dunque che ||A||2 I A A A+ ):
\
{dischi chiusi contenenti (A)}
449
Dimostrazione: Si tratta di far vedere che per ogni (A) tale che |z| a
si ha
|f () z| a
Ma A `e normale, quindi anche (A zI) lo `e, sicche
||A zI|| = spr(A zI)
(raggio spettrale), pertanto
|f (A) z| = |f (A zI)| a
qed
12.2.10 Definizione Lo spazio degli degli stati della C*-algebra A `e
S(A) := {f A+ | ||f || = 1}
{f A | f (A A) 0} {f | f (I) 1 = 0}
aA
450
b
A()d()
dunque
f 0 `e positiva
12.2.16 Definizione Se , S(A) si dice che `e uno stato dominato da
e scriviamo 4 se esiste una costante M 0 tale che
M 0
Linsieme degli stati dominati da S(A) si denota con C .
Il seguente lemma mostra che gli stati puri corrispondono alle misure di Dirac
451
con a, b [0, 1] e a + b = 1
( a1 )(B) 0
1
1
1 = = b
2
M
1
||.
M
Ne segue che
= a + b 0
(con a = 1/M ). Abbiamo quindi dimostrato il lemma, il cui enunciato `e infatti
equivalente al seguente
P(A) lunico stato dominato da `e
qed
Possiamo ulteriormente parafrasare il lemma precedente nella
P(A) C = {}
452
con f A+
453
Z
g()d () = ||F ||
454
Quindi
||f || = ||F || = ||F+ || + ||F || = ||f+ || + ||f ||
Per concludere non resta che definire
f (A) := f (A1 ) + if (A2 )
qed
12.3
Il teorema di GelfandNajmarkSegal
455
()
Basta dimostrare che
()
456
Ma A/N `e un A-modulo (dato che N `e un ideale) per tramite della rappresentazione regolare
(A)B; = AB
(Si noti che, se B 0 = B allora B B 0 N e quindi A(B B 0 ) N , da cui
AB AB 0 = 0).
Dunque completando lo spazio A/N rispetto a questo prodotto scalare otteniamo uno spazio di Hilbert H sul quale possiamo estendere unicamente (A) ad
una rappresentazione (A). Considerando = I abbiamo la terna (H , , )
desiderata, dato che
( , (A) ) = (I, A) = (A)
Passiamo ora ai dettagli della dimostrazione: intanto dobbiamo verificare che
N `e un ideale sinistro: di certo lo `e linsieme
I := {A A | B A (BA) = 0}
Dimostriamo che si tratta esattamente di N . Se A I allora, per B = A si
trova A N , i.e. I N .
Viceversa:
|(B A)| (B B)(A A)
il che d`a linclusione opposta. Quindi N = I `e un ideale sinistro.
Verifichiamo ora che la posizione
(A)B := AB
definisce effettivamente una rappresentazione (il che `e ovvio) continua, cio`e che
||(A)B|| ||A|| ||B||
Questo segue dalla
(AB, AB) ||A||2 (B, B)
()
Dimostriamola: si ha
457
ove C C = ||A||2 I A A.
Quindi (A) `e un operatore lineare e continuo, ed inoltre
||(A)|| ||A||
sicche, essendo definito su un sottoinsieme denso, (A) si estende univocamente
ad un (A) tale che
|| (A)|| ||A||
Osserviamo inoltre che
(AB)C = (AB)C = A(BC) = (A)(B)C
e quindi, dato che `e vera sul sottoinsieme denso, vale la
(AB) = (A) (B)
Infine, dato che
(C, (A )B) = (C, A B) = (C A B)
= ((AC) B) = (AC, B) = ( (A)C, B)
sempre per densit`a abbiamo
(x, (A )y)) = (x, (A) y)
Resta solo da osservare la ciclicit`a di : ma questa segue immediatamente dalla
densit`a di (A) = A/N .
qed
Una conseguenza notevolissima di questo importante risultato `e la possibilit`a
di dimostrare che ogni C*-algebra ammette una rappresentazione fedele, cio`e con
nucleo 0.
Consideriamo una C*-algebra A e A A: allora esiste uno stato S(A)
tale che (A A) = ||A||2 , quindi, applicando la costruzione GNS, otteniamo una
famiglia di rappresentazioni
{ }S(A)
mediante la quale possiamo definire la rappresentazione universale di A:
M
b :=
S(A)
458
12.3.2 Teorema
b `e una rappresentazione isometrica.
Dimostrazione: Per ogni A A abbiamo:
||b
(A)|| = ||A||
Infatti `e una contrazione (3.2.7) e quindi anche la somma diretta2 delle lo
`e: ||b
(A)|| ||A||; dunque
||b
(A)||2 = ||b
(A A)|| = ||A A|| = ||A||2
Ma
||b
(A)||2 = sup ||(A)||2
||||=1
Ora, se poniamo
(
:=
0
troviamo che
0 = 0
e quindi
(b
(A) )( 0 ) = 0 (A)
pertanto
( , (A) ) = (A)
Ne segue che
||b
(A) ||2 = (A A) = ||A||2
cio`e
||b
(A)||2 = sup ||(A)||2 0
||||=1
459
che `e *-debolmente chiuso: dunque C pure `e *-debolmente chiuso e quindi *debolmente compatto (dato che lo `e S(B)). Allora il teorema di KrejnMillman
garantisce lesistenza di punti estremali in C .
Sia
b in tale estremale: dato che `e uno stato puro,
b `e estremale anche in
S(B): se infatti
b = a 0 + b 00
(con 0 , 00 S(B) e ab 6= 0) allora |Eo0 , 00 C , dato che
(a 0 + b 00 )|A = (A) :=
b |A = a + 0 |A + b 00 |A
Ma `e puro e quindi
0 |A = 00 |A =
cio`e 0 , 00 C . Dallestremalit`a di
b segue allora che 0 = 00 .
qed
Prima di dimostrare il teorema di Segal che caratterizza gli stati puri come
quelli associati alle rappresentazioni irriducibili per tramite della rappresentazione GNS svolgiamo alcune osservazioni.
Ora consideriamo A separabile e quindi scegliamo {An } A densa e {n }
successione di stati puri tali che
n (An An ) = ||An ||2
Allora
:=
`e tale che ||(A)||2 = ||A||2 e lo spazio H della rappresentazione GNS `e separabile, visto che contiene la successione densa {(An )}: dunque la rappresentazione
GNS `e fedele in uno spazio di Hilbert separabile.
460
()
4
X
y :=
k=1
4
X
ak k
k=1
461
462
AA1
A(A)1
qed
Si noti che se A `e non degenere allora U
= A via la mappa che a F associa
TF tale che
f (TF ) = F (f )
00
463
464
che `e il pi`
u piccolo idempotente autoaggiunto di A contenente b .
Ma F A se e solo se F b = b i.e.
(b , F b ) = 1
12.3.9 Proposizione
b (F ) = 1
e quindi E `e il pi`
u piccolo idempotente autoaggiunto F di A =
b(A)00 tale che
(F ) = 1, cio`e che F () = 1.
Dimostrazione: Se B
b(A)00 e S(A) allora
A (b ,
b(A)b ) = (A)
e la mappa fc ,c : B(Hb ) C determinata da
fc ,c (T ) = (b , T b )
`e debolmente continua e tale che
fc ,c |e(A)00
sia lunica estensione debolmente continua del funzionale
b(A) 7 (A); se
chiamiamo
e questa estensione allora
e (T ) = T ().
qed
12.3.10 Definizione La probabilit`a di transizione da uno stato a uno stato
`e
P, :=
e (P ) = P ()
465
12.4
Rammentiamo ora due fatti noti che utilizzeremo in forma di lemmi nella
dimostrazione del prossimo risultato:
12.4.1 Lemma
Se A B(H) `e una *-sottoalgebra, R := A+ e f R allora la mappa
f 7 f |A `e una isometria.
Inoltre se 1 , 2 sono rappresentazioni disgiunte di A allora
f
(A) = (, (A))
sicche
|| || = ||(f, f, ) || = ||(f, f, )|(A)00 ||
(dato che (A1 ) = (A)1 e per il teorema di Kaplanski 11.4.2).
Ma se p allora (tenendo presente che f, (I 0) = f, (0 I) = 1):
||(f, f, )|(A)00 || < f, f, |I (I) >= 2
cio`e || || 2.
qed
466
H = {B R | (B B) = 0} = R(I P )
(B B) = 0 BP = 0
Infatti (B B) = 0 Bx = 0 T R0 T Bx = 0 B(T x) = 0
B|R0 x = 0 che, per la definizione di P , equivale a BP = 0, cio`e a B(I P ) = B,
e quindi a B R(I P ).
Osserviamo inoltre che, identificando gli spazi di Banach A e
b(A)00 :
e (T ) = (b , T b ) = (, T ) = T ()
12.4.3 Definizione Il supporto di uno stato S(A) `e lelemento P A
idempotente autoaggiunto tale che
e (P ) = 1 = P ()
e che sia minimale rispetto a tale propriet`
a.
12.4.4 Proposizione Se , S(A):
P, = 0 P, = 0 P P .
P, = 1 P P .
Dimostrazione: Per (1) basta osservare che (B
e B) = 0 BP = 0. La
(2) segue dalle equivalenze:
P, = 1 (P
e ) = 1 (I
e P ) = 0
I P P P P
qed
12.4.5 Teorema Se C := { S(A) | 4 } allora
P, = 1 C
P(A)
||.||
(chiusura in norma)
P, = 1 =
Dimostrazione: Se P, = 1 allora 1 = (P
e ) = (b , P b ) e quindi b
(A)0
467
(A) = (B b ,
b(A)B b )
per qualche B
b(A)0 . Infatti
b = e quindi
I=
con E
b(A)0
b(A)R
b(A)B b ( 0 ) = 0
e quindi la (); da questa segue che
e ) = (B b , P B b ) = 1
(P
b
ove B b
b(A)0 b P H.
Dunque 4 , cio`e P, = 1. Ma se questo `e vero per un certo insieme di
stati, vale anche per la sua chiusura: infatti se n S S(A) converge a e
Pn , = 1 allora P, = 1. Per rendersene conto basta osservare che
e | Eo)| ||en || ||P ||
|en (P ) (P
Ma ||n || 0 e quindi, per il teorema di Kaplanski:
fn ||
e = ||^
||
n || = ||n || 0
Con ci`o abbiamo che se 4 allora P, = 1 per gli elementi di un certo insieme
di stati, questa propriet`a vale sulla sua chiusura: nel caso di C otteniamo la tesi.
qed
468
(,
b
(A))
b | A (A) =
b \ (0) = H
P H
||||
b1 (|||| = 1) e se
Dimostrazione: Se H
A (A) = (,
b(A))
allora, per il teorema di Segal, = T b ove T
b(A)0 `e unitario e quindi si
estende ad una isometria parziale B di
b(A)0 .
qed
Se 1 , 2 sono rappresentazioni irriducibili, definiamo linsieme dei loro stati
vettoriali come
Vi := {x i | x Hi e ||x|| = 1}
12.4.7 Lemma Se 1
= 2 allora V1 = V2 , mentre se 1 2 allora V1
V2 = .
Dimostrazione: Se V1 V2 6= allora esiste un V1 V2 ed esistono
x1 H1 e x2 H2 tali che
A A (x1 , 1 (A)x1 ) = (x2 , 2 (A)x2 )
Per unicit`a della rappresentazione GNS deve quindi esistere un operatore di
allacciamento fra 1 e 2 e quindi, dato che le rappresentazioni sono irriducibili,
per il Lemma di Schur 12.1.8, si ha 1
= 2 .
469
(,
b(A))
||||
Dunque
P E = E{H | A
(,(A))=(A)||||}{0}
470
tr
e(P ) = P,
ove i j ( Pi ,j = 0).
3
Ricordiamo che per il teorema di KrejnMillman 8.3.10 un tale stato `e combinazione
convessa di un numero finito o numerabile di stati puri.
471
P
Dimostrazione: Consideriamo = j j j : possiamo supporre che gli j siano stati vettoriali relativi alla medesima rappresentazione (altrimenti basta riscrivere la somma raggruppando gli stati relativi a rappresentazioni equivalenti).
Se
j (A) = tr((A)Ej )
(ove Ej = ECj ) allora
= tr((A)T )
qed
12.4.11 Teorema Se , S(A) con allora
a, b > 0 a + b = 1 Pa+b = P + P
Dimostrazione: Sia P := P + P : si ratta di un idempotente autoaggiunto in
A . Se := a + b allora (P ) = 1 e P `e minimale rispetto a questa propriet`a,
i.e. `e il supporto di .
Ora dimostriamo che
e = ae
+ b
e
Infatti
e ) =< T | >= a < T | > +b < T | >= ae
(T
(T ) + b(T
e )
sicche
e ) = ae
(P
(P ) + b(P
e ) = ae
(P + P ) + b(P
e + p ) = a + b = 1
Ora Pa+b P (per definizione di supporto), quindi, dato che a + b = e
dunque 4 , 4 :
P P
e P P
P = P + P P P
472
P
12.4.12 Corollario P = j Pj .
P
Se , S(A) e se Conv P(A), per il lemma precedente `e = j j j
con i 6= j i j , quindi
!
X
X
X
P, = (P
e ) =
e
Pj =
P,j
(P
e j ) =
j
Se inoltre =
P
k
k k , si ha
e = k k
ek e dunque
X
X
P, =
k
ek (Pj ) =
k Pk ,j
k
j,k
= a2 e2
ovvero
= cos e1 + sin e2
2
2
= cos e1 sin e2
2
2
473
sup
BSL2 (C)
()
J =
e quindi anche JBJ soddisfa la (). Consideriamo allora 12 (B1 +JB1 J) e notiamo
che
1 0
1 0
=
=
e
0 1
0 1
1 0
allora4
Dunque, se 3 =
0 1
(3 B1 3 ) = (B1 )
(3 B1 3 ) = (B1 )
sicche
( )(3 B1 3 ) = || ||
e la matrice
1
A := (B1 3 B1 3 )
2
`e reale (A = A), autoaggiunta di norma 1 e tale che
( )(A) = || ||
Notiamo inoltre che A3 + 3 A = 0.
Ma esiste ununica matrice siffatta in M2 (C), vale a dire
1 0
A=
0 1
dunque (x i )(A) fornisce la tesi.
qed
4
474
12.5
se
per il calcolo funzionale boreliano f (T T )T T J, essendo T T J e J un ideale.
Ma se esiste un tale allora pure esiste una isometria da H sullimmagine di
E (per separabilit`a di H) in modo che
E = V V
E V = V
475
Allora J deve contenere un idempotente autoaggiunto E (non zero) contenuto in J (per lo stesso argomento del caso precedente). Ma allora per ogni F
idempotente di rango 1 contenuto in E si ha F E = F i.e. F J.
Quindi J contiene un proiettore di rango 1, il che implica che in realt`a li
contiene tutti: se C = F (H) allora, per ogni H considerando loperatore
T := si ha T F T = EC .
Ma gli operatori di rango finito sono densi in quelli compatti e quindi, dato
che lideale `e chiuso, deve aversi J = K.
qed
12.5.2 Corollario Lalgebra A := B(H)/K `e semplice.
Chiamiamo algebra di Calkin lalgebra B(H)/K; inoltre introduciamo la notazione
|ih|
per loperatore T := nella dimostrazione precedente.
12.5.3 Teorema Se `e una rappresentazione non degenere di K allora
M
=
(K)F (H )
sarebbe stabile e quindi = |(K)F (H
(E)0 = (E)|(K)F (H
6= 0 diverrebbe degenere:
= F |(K)F (H
=0
476
Quindi F H `e ciclico.
Questo implica la tesi. Infatti
(ET E) = (E)(T )(E)
||
||
0 (T )F =
F (T )F
ove 0 (T ) := (x0 , T x0 ). Se (e )A `e una base ortonormale di F H allora (si noti
che e = F e e F = F ):
(e , (T )e ) =(e , F (T )F e ) = 0 (T )(e , F e )
=0 (T )(e , e ) = 0 (T )
cio`e (T )H (T )H se 6= , che implica (K)H (K)H . Ne segue che,
per M := (K)e si trova 6= M M e
M
M = H
A
b=
0
A
477
478
U := A + i I A2
si trova U U = U U = I e
1
A = (U + U )
2
479
(A) = JU A(JU )1
480