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Williams, Raymond (1921-1988)


Note biografico-accademiche

Nasce a Llanfinhangel Crucorney, un paese del Galles (United Kindom) nei pressi di Abergavenny.
La famiglia vive del lavoro di segnalatore ferroviario del padre presso le ferrovie locali. Nel
territorio, lappartenenza politica molto vivida: la maggioranza dei lavoratori manuali iscritta al
Labour Party, mentre gli agricoltori al Liberal Party. Williams assolve agli obblighi scolastici
superiori frequentando la King Henry VIII Grammar School di Abergavenny. Poi, entra al Trinity
College a Cambridge. Nellinverno del 1940, davanti agli avvenimenti della Seconda Guerra
Mondiale, interrompe gli studi per arruolarsi nellesercito: assegnato, con il grado di ufficiale,
allartiglieria Anti-Tank. Inviato in Normandia allindomani del D-Day, segue lesercito in
Germania, sino al 1945.
Nel 1946, torna a Cambridge dove al Trinity acquisisce il M.A. Trova lavoro, per alcuni anni, come
tutor nei corsi per leducazione degli adulti presso lUniversity of Oxford. Lui stesso dichiara che la
lettura di Notes Towards the Definition of Culture, opera di T.S. Eliot edita nel 1948, fu capitale.
Nel 1958, pubblicando lo studio Culture and Society, acquisisce la reputazione di studioso della
cultura nellepoca della societ industriale, confermata nel 1961 con la pubblicazione di The Long
Revolution. E subito invitato a tornare a Cambridge, per assumere la cattedra di Professor of
Drama, peraltro da lui retta dal 1974 al 1983. Nel 1973 , per un anno, Visiting Professor of
Political Science presso la Stanford University, dove compie gli studi sulla televisione come forma
culturale e tecnologia delle comunicazioni di massa. Nel 1983, lascia Cambridge per ritirarsi a
Saffron Walden, nel suo amato Galles.
Concetti-chiave

Culture (Cultura). Questo termine, derivato dal latino colere, da cultus, dalla cultura animi di
Cicerone, ma anche dal francese couture, nellinglese medievale assume il significato di worship
(culto, adorazione). Esso ha dato origine a una variet di significati che si riscontra nelle differenze
duso che contraddistinguono le lingue moderne in area occidentale. E il titolo attribuito non ad un
fatto ma sia a un processo astratto che ai suoi prodotti. Nella filosofia moderna, da More a Bacon,
da Hobbes a Johnson, la cultura il processo che investe la formazione del pensiero, della
comprensione e dellaccrescimento delluomo. Nellopera di Milton c la distinzione tra
conoscenza ed educazione, da un lato, religione, dallaltro, ma soprattutto laccostamento del
Government alla Culture. In Francia, a partire dalla met del XVIII secolo, il termine sempre
accompagnato alla forma grammatica di ci che deve essere coltivato, e ci prelude alla fortuna

della parola Civilisation per indicare un processo secolare di sviluppo sia della convivenza umana
quanto delle sue manifestazioni sociali. In Germania, invece, a partire dai post-romantici, si rimarca
la necessit di parlare di cultura al plurale, considerando linconsistenza storica di un processo
lineare di sviluppo in ogni contesto. Da qui limportanza attribuita al concetto di Kultur, riferendolo
meno a ci che civilizzato e pi a ci che coltivato, quindi ai frutti della coltivazione, cio al
prodotto intellettuale. Con la Kulturkampf del primo ministro Bismarck nella Germania degli anni
60, la Culture and Anarchy di Arnold e la Primitive Culture delletnografo britannico Tylor, la
cultura diviene quel concetto diamantino brillante ovunque, prezioso, tagliente, ma sfaccettato
che lopera Culture: a Critical Review of Concepts and Definitions (1952) di Kroeber e
Kluckhohn misero in evidenza. Nel complesso, con il secondo Novecento allombra del medesimo
termine luccicano dei concetti diversi: i) stato evoluto della mente umana, ii) processo di tale
sviluppo, iii) mezzi e forme di tale processo. Per la sociologia, lo sviluppo contemporaneo dei
mondi culturali industria culturale, folk-culture, subculture giovanili, ecc. comporta che ci sia
convergenza tra 1) senso antropologico e 2) attivit intellettuale e forme di organizzazione o
pratiche significati delle professioni intellettuali. Cos la sociologia della cultura fa degli studi
culturali una branca della sociologia, da un lato, si concentra sui sistemi significanti che
concernono le pratiche e la produzione culturale esplicita, dallaltro: in particolare, studia i)
empiricamente le istituzioni, ii) il contenuto dei prodotti, iii) gli effetti, iv) storicamente le
condizioni sociali, v) le relazioni sociali di settore, vi) le forme estetiche di genere, vii) i mezzi di
produzione, viii) lideologia corrente, xi) le istruzioni di tipo collettivo, x) la riproduzione sociale.
Williams scrive: Lidea di cultura poggia su una metafora: curare lo sviluppo naturale. E in verit,
sullo sviluppo, come metafora e come fatto, che in definitiva si deve porre laccento. Come?
Quando si parla di cultura e di comunicazione il pensiero va immediatamente al concetto di
comunit. Nella societ industriale, per, convivono due nozioni di comunit: una di servizio,
propria delle classi medie, laltra di solidariet, specifica delle classi lavoratrici. La cultura di massa
sincretizza luna con laltra disattivando lidea di mutua responsabilit attiva che parte della
comunit come servizio, enfatizzando il servizio (sociale) come prestazione di funzioni. Da qui, i
Cultural Studies affermano che la cultura dominante, da un lato, influenza in modi diversi i diversi
gruppi sociali, dallaltro, alla base di un processo di conflitto e negoziazione tra i gruppi sociali.
Ideology (Idologie, Ideologia). Nel 1796, il filosofo razionalista francese Destutt de Tracy chiam
ideologia uno scritto di filosofia del pensiero. Sino al XIX secolo cos chiamata la scienza delle
idee, relativa allepistemologia ed alla teoria linguistica, per distinguerla dalla metafisica dei
classici. Il senso attribuito al termine sub una mutazione con lepoca napoleonica, allorch si
imput ai principi di democrazia dellIlluminismo francese di essere unideologia, o, meglio, una

dottrina degli ideologi. In Napoleon (1827), Scott scrive: ideology, by which nickname the
french rule used to distinguish every species of theory, which, restino in no respect upon the basis of
self-interest, could, he thought, prevali with none save hot-brained boys and crazed enthusiasts.
Questo senso ha messo subito radici nella politica sociale tanto da essere condiviso sia dai
conservatori in negativo che dalle visioni politiche socialiste in positivo come sinonimo di
rivoluzionario. C continuit tra la concezione dei conservatori ed il senso peggiorativo che si
trova nellopera Ideologia Tedesca (1845-47) di Karl Marx e Friedrich Engels. Le idee,
sostengono i due filosofi tedeschi, are nothing more than the ideal expresison of the dominant
material realtionship, the dominant material relationship grasped as ideas. In altre opere, si rimarca
il carattere di processo o di falsa coscienza o di irrealistica rappresentazione degli interessi
materiali dellideologia. Tuttavia, a ben guardare lintera opera di Marx, la concezione in negativo
s dominante, ma non manca anche la concezione non in negativo. Con il Novecento emerge che
c unideologia, cio un sistema di idee, per ogni classe sociale antagonista. Ritenendo questo
termine indispensabile nellanalisi sociologica per la sociologia della cultura, Williams chiede di
interrogarne luso, per vedere se usato per descrivere a)le credenze formali e consapevoli di una
classe sociale o di un gruppo sociale; o b) la visione del mondo di una classe o di un gruppo, ovvero
gli atteggiamenti, le abitudini, i sentimenti, i comportamenti e gli impegni inconsapevolmente
assunti. Lanalisi, allora, deve investire larea delle prospettive generali in cui si manifesta la
cultura mutevole di un classe sociale a valenza storica: in proposito, occorre considerare i) la
falsa apparenza vissuta, ii) la pratica sociale reale, iii) la produzione culturale manifesta. In tal
modo, Williams focalizza il senso del termine ideologia nel rapporto tra il peso delluso
linguistico, il senso delle credenze organizzate, la produzione culturale che scaturisce dalla
riproduzione sociale di tali credenze. Inteso come produzione di significati da parte delle credenze o
delle istituzioni culturali storiche o delle organizzazioni di genere tra cui occorre annoverare
anche i mezzi di comunicazione di massa , il concetto di ideologia ha avuto un ruolo centrale
allinterno dei Cultural Studies. A ci, va associato il concetto di egemonia, ripreso dalle opere di
Antonio Gramsci, come forma di controllo sociale esercitata essenzialmente tramite la
sovrastruttura sociale tradizioni, credenze, cultura letteraria, arti, ecc. Al riguardo, Wiliams parla
invece di superstruttura, riferendosi: a) le istituzioni culturali; b) le forme culturali di
consapevolezza; c) le pratiche politiche e culturali.
Mass Communication (Comunicazioni di massa). Lindustrializzazione della societ, la
concentrazione urbana delle classi lavoratrici e lavvento della societ di massa hanno rappresentato
una minaccia per la cultura. Le comunicazioni di massa sono il prodotto pi evidente della
democrazia contemporanea che fa ricorso ai nuovi mezzi di comunicazione (stampa popolare,

telegrafo, fotografia, pubblicit, fumetti, cinema, radio, televisione) come fattori di progresso
tecnico e formula politica di governo della comunicazione per le masse. Occorre pero distinguere i)
le tecniche, relativamente impersonali, da ii) le applicazioni, cio la surrogazione del dialogo con la
comunicazione mono-direzionale dallemittente al ricevente. La comunicazione di massa dipende
molto dagli intenti dellemittente, che, si trova ad affrontare due novit: lampliarsi delluditorio; la
disponibilit di nuove tecnologie della comunicazione. Decisivo il problema dello scopo della
trasmissione. Circa gli effetti, Williams scrive: Se il nostro scopo larte, leducazione, la
trasmissione di informazioni o opinioni, la nostra interpretazione sar nei termini dellessere
razionale e interessato. Se, daltra parte, il nostro scopo linfluenzare persuadere un gran numero
di persone ad agire, sentire, pensare, conoscere in un determinato modo la formula adatta sar
quella delle masse. Ma la comunicazione non solo trasmissione, anche ricezione, quindi
risposta. Quindi dobbiamo chiedere alla scienza della comunicazione di interrogarsi sul suo modo di
essere, da un lato, sulle capacit di comunicare dei mezzi di comunicazione, dallaltro.
Technology and Cultural Form (Tecnologia e Forma culturale). Sono i due capisaldi che fanno
della televisione il mezzo-principe delle comunicazioni di massa nella seconda met del Novecento.
La televisione una formazione culturale ad alto sincretismo, generata da una nuova tecnologia che
polarizza degli assetti economici, interessi sia privati che pubblici, sistemi di produzione e
dinamiche di distribuzione e consumo, forme di tipo drammatico. A proposito di tecnologia, ricorda
che dal XVII secolo ad oggi si passati dalla concezione di studio delle arti alla concezione
descrittiva delle arti meccaniche per approdare alla distinzione tra tecnica come costruzione
particolare o metodo e tecnologia sistemi generalizzati di produzione che si distinguono per le
specifiche applicazioni. La televisione in quanto tecnologia culturale ha cambiato il mondo: i)
un mezzo di massa per linformazione e lintrattenimento, ii) trasforma le istituzioni e le forme di
relazione sociale, iii) cambia la nostra percezione del reale, quindi le relazioni interindividuali ed il
rapporto con il mondo, iv) muta la scala e la forma della nostra societ, v) sottrae vitalit ed
importanza agli altri mezzi di comunicazione, vi) deprime i processi di vita familiare e sociale, vii)
fornisce in maniera centralizzata le risorse per lintrattenimento, la formazione dellopinione, i
modelli di comportamento, viii) incrementa leconomia del consumo di tecnologie per la vita
domestica, ix) esalta i fattori di passivit psicologica e inferiorit culturale, x) a servizio dello
sfruttamento sociale dei bisogni di una societ grande, complessa, ma atomizzata.
Eredit sociologica
E riconosciuto come uno dei padri dei Cultural Studies, filone di studi accademici e non che ha origine nella storia
della critica letteraria e nella storia sociale ma che, a partire dagli scorsi anni 60, ha interessato gli antropologi e la
sociologia culturale. Pi di R. Hoggart e di E.P. Thompson, Williams si interrogato sulle forme culturali. Nel 1964,
nasce a Birmingham (United Kindom) il Centre for Contemporary Cultural Studies (CCCS): Stuart Hall, sociologo
delle comunicazioni interpersonale e di massa, teorico del modello Encoding/Decoding, nel 1969 ne diviene il

direttore, rendendo noto lIstituto in campo internazionale. A Williams riconosciuto il merito di avere introdotto, da
una parte, gli studi culturali anglosassoni allopera di Antonio Gramsci, Georg Lukacs, Lucin Goldman, nonch al
concetto di ideologia come cultura; dallaltra, aver promosso la connessione tra gli studi storici della cultura
industriale, la sociologia culturale e la sociologia dei mezzi di comunicazioni di massa. Della generazione successiva
dei fondatori del CCCS a Birmingham va segnalata lopera socio-etnografica di Paul Willis. A Nottingham, presso la
Trent University, dal 1995 attivo il Raymond Williams Centre for Recovery Research per gli English Studies e la
teoria culturale contemporanea.
Riferimenti bibliografici
Williams R. (1958) Culture and Society 1780-1950, London and New York: Columbia University Press. (Ed. Ital.:
1968); Williams R. (1961), The Long Revolution, London and New York: Columbia University Press; Williams R.
(1974), Television: Technology and Cultural Form, London: Fontana. (Ed. Ital.: 1981); Williams R. (1975), Keywords:
A Vocabulary of Culture and Society, London: Fontana; Williams R. (1981), Culture, London: Fontana. (Ed. Ital.:
1983); Williams R. (1983), TheSociology of Culture, New York: Schocken; Ethridge J.E.T. (1994), Raymond Williams:
Making Connections, New York: Routledge.

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