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irriducibile alla tradizione del diritto romano cos come alla sua glossa cristiana. Con una
prima mossa straniante, secondo la quale ogni fenomeno si rende intelligibile nella sua
parodia (cos la regola monastica nella Thlme di Gargantua e nelle 120 giornate di
Sodoma), Agamben svolge e radicalizza questa intuizione. E addentrandosi poi nella
tradizione cenobitica vera e propria dimostra come qui sia in questione qualcosa che eccede
costitutivamente tanto losservanza o lingiunzione del precetto quanto la natura della norma
canonica. Raggiungendo un tenore ultra-legale la regola si situa anzi in una zona di
indistinzione con la vita, mentre questa non sar la materia in cui si imprime il progetto
normativo, ma una forma in se stessa.
Due, si pu dire, sono i documenti esemplari. Uno viene dal pi antico commentario alla
regola dei frati minori, lExpositio dei quattro maestri. Si tratta di una massima sullo stato di
necessit: se in condizioni eccezionali i frati possono essere dispensati dalla regola
(camminare a piedi nudi), tuttavia non portare scarpe - si precisa - non la loro regola, ma la
forma di vita. Si affaccia cos la figura di un vero stato di eccezione, che non fonda il diritto,
come nello schema schmittiano, ma affranca dal dirittto stesso. Il secondo documento quel
passo in cui la Regola del maestro prescrive la sua stessa lettura. Leggendo la regola, il
monaco cos la esegue ipso facto; in questo momento enunciazione ed esecuzione
coincidono, e la vita di chi legge non altro che regola mentre la regola unicamente il suo
uso. Vivere nelluso, e sciogliere luso dal diritto, ossia dallappropriazione, stato il grande
tentativo e linsegnamento pi attuale del francescanesimo.
E tuttavia, se la dottrina dellusus facti svelava la vera natura della propriet, quale mitico
intreccio di psicologia (intenzione di possedere) e rivendicazione procedurale, daltra parte
gli eredi di Francesco non riuscivano a definire la forma di vita se non in termini negativi, in
opposizione e in costante riferimento al diritto. Di qui la loro sconfitta storica, sotto lattacco
intenso dei giuristi curiali, di qui laffermazione del progetto rivale, quello ecclesiastico che
separa la liturgia dalla vita. Ma laltissima povert resta viva per Agamben nella visione antidottrinaria ed escatologica di Olivi, si congiunge col piuttosto fa uso della Lettera ai
Corinzi, con la forma messianica e impersonale degli usanti il mondo come non abusanti.
Benjamin definiva le sue Tesi sul concetto di storia come una regola monastica, la cui
meditazione doveva liberare dagli errori della socialdemocrazia del suo tempo. Si dia una
lettura performativa anche di questo libro, un uso che ci liberi dalle riserve del diritto, e cos
da ogni governo, con le sue tristi liturgie operative.