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DI
GIOVANNI
AI
CONIUGI
PARTECIPANTI
"SULLA FAMIGLIA E L'AMORE"
PAOLO
AL
II
CONVEGNO
2. Per opera dello Spirito Santo, voi siete diventati ununit in due. La forza che
vi unisce lamore. Questo vostro amore umano, che maturato nei cuori e
nelle decisioni, si manifestato davanti allaltare, quando alle parole del
sacerdote che vi invitava ad esprimere il vostro consenso, generoso e
definitivo, avete risposto il vostro s reciproco, e vi siete donati lanello
benedetto, simbolo della vostra perenne fedelt nellamore.
Lamore si forma nella persona umana, abbraccia il corpo e lanima, matura nel
cuore e nella volont; lamore per essere umano deve comprendere la
persona nella sua totalit fisica, psichica, spirituale.
Contemporaneamente lamore di Dio stato riversato nei nostri cuori per
mezzo dello Spirito Santo, che ci stato dato (Rm 5,5).
Dal giorno del vostro matrimonio perdura la reciproca compenetrazione
dellamore divino e dellamore umano. Infatti lamore divino penetra in quello
umano, donandogli una dimensione nuova: lo rende profondo, puro e generoso;
lo sviluppa verso la pienezza, lo nobilita, lo spiritualizza, lo fa pronto anche ai
sacrifici e alle rinunce, e al tempo stesso gli d modo di produrre come frutto la
pace e la gioia.
Per mezzo di questo amore voi costituite lunit in Dio: la communio
personarum. Voi costituite lunit dei due riuniti nel suo nome ed Egli in
mezzo a voi (cf. Mt 18,20).
Questa unit in Cristo cerca, in un certo senso, spontaneamente lespressione
nella preghiera. Infatti lamore dono ed comandamento: un dono di Dio,
perch Egli per primo ci ha amati (cf. 1Gv 4,10) ed anche il comandamento
fondamentale di tutto lorientamento morale. Come dissi nellomelia alla Messa
per le Famiglie, il 12 ottobre dello scorso anno: Adempiere il comandamento
dellamore vuol dire realizzare tutti i doveri della famiglia cristiana: la fedelt e
lonest coniugale, la paternit responsabile e leducazione. La piccola Chiesa
la Chiesa domestica vuol dire la famiglia vivente nello spirito del
comandamento dellamore; la sua verit interiore, la sua fatica quotidiana, la
sua bellezza spirituale e la sua forza. Ma per vivere in tal modo questo poema
di amore e di unit avete bisogno assolutamente di pregare. In questo senso la
preghiera diventa veramente essenziale per lamore e per lunit: infatti, la
preghiera rafforza, solleva, purifica, sublima, aiuta a trovare la luce e il
consiglio, approfondisce il rispetto che particolarmente i coniugi devono nutrire
reciprocamente verso il loro cuore, verso la coscienza, verso il corpo, mediante
il quale essi sono cos vicini luno allaltro. Giustamente a questo proposito il
Concilio Vaticano II scrive: Per far fede costantemente agli impegni di questa
vocazione cristiana si richiede una virt fuori del comune; ed per questo che i
coniugi, resi forti dalla grazia per una vita santa, coltiveranno assiduamente la
fermezza dellamore, la grandezza danimo, lo spirito di sacrificio e
limpetreranno con la preghiera (Gaudium et Spes, 49d.).
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vostra disponibilit di genitori e date cos un posto nella vostra vita alla nuova
creatura. A nuove persone umane!
Quel nuovo sar il vostro figlio: carne della vostra carne e osso delle vostre
ossa (cf. Gen 2,23).
Dovete trasmettere ci che avete di migliore nella carne e nellanima!
Generare vuol dire al tempo stesso educare; ed educare significa generare.
Nella persona umana ci che carnale e ci che spirituale si compenetrano
reciprocamente e perci si compenetrano anche in modo reciproco le due
grandi dimensioni della paternit e della maternit: procreazione ed
educazione!
Educare significa molto! Voi stessi sapete quanti sono i compiti di questo
processo grande, lungo, paziente, attraverso il quale insegnate semplicemente
il comportamento umano a coloro che sono nati da voi, genitori. E poich sul
terreno di questa umanit stata innestata la figliolanza divina, dobbiamo
insegnare a questa persona, nata dai genitori in quanto al corpo e da Dio in
quanto allo spirito, la pienezza della vita, quella pienezza che si ha dal Padre
nel Figlio, in Cristo, per mezzo dello Spirito Santo.
A tal proposito conviene di nuovo leggere le parole del Vaticano II: La vera
educazione deve promuovere la formazione della persona umana sia in vista
del suo ultimo fine sia per il bene delle varie societ, di cui luomo membro
ed un cui, divenuto adulto, avr missioni da svolgere.
Pertanto i fanciulli ed i giovani, tenuto conto del progresso della psicologia,
della pedagogia e della didattica, debbono essere aiutati a sviluppare
armonicamente le loro capacit fisiche, morali e intellettuali, ad acquistare
gradualmente un pi maturo senso di responsabilit nellelevazione ordinata ed
incessantemente attiva della propria vita e nella ricerca della vera libert,
superando con coraggio e perseveranza tutti gli ostacoli. Debbono anche
ricevere, man mano che cresce la loro et, una positiva e prudente educazione
sessuale. Debbono inoltre essere avviati alla vita sociale, in modo che, forniti
dei mezzi ad essa necessari ed adeguati, possano attivamente inserirsi nelle
diverse sfere della umana convivenza, siano disponibili al dialogo con gli altri e
contribuiscano di buon grado allincremento del bene comune (Gravissimum
Educationis, 1,a-b; cf. 3,a).
Oh, quanto ardentemente desidero raccomandare questa vostra funzione di
genitori, questa vostra umana paternit e maternit allo stesso Eterno Padre!
Siate uniti a Lui con Cristo! Per opera dello Spirito Santo, pronunciate spesso la
parola Abb e recitate il Padre nostro, per imparare incessantemente da Dio
stesso che cosa vuol dire essere padre e madre; che cosa vuol dire sostituire il
Padre celeste e portare in s la sua autorit!
Voi, che siete chiamati a collaborare allopera dello stesso Creatore padri e
madri vi raccomando al Padre!
5. La dignit di genitori getta luce fondamentale su ci che siete per voi
stessi, reciprocamente, come coniugi; illumina, cio tutto il vostro amore, che si
realizza mediante il corpo e lanima. Voi, infatti, siete chiamati ad un amore del
tutto speciale.
Anche su questo argomento cos importante e delicato, il Concilio Vaticano II ci
di guida. Un tale amore si legge nella Gaudium et Spes unendo assieme
valori umani e divini, conduce gli sposi al libero e mutuo dono di se stessi,
provato da sentimenti e gesti di tenerezza e pervade tutta quanta la vita dei
coniugi; anzi diventa pi perfetto e cresce mediante il generoso suo esercizio.
ben superiore perci alla pura attrattiva erotica che, egoisticamente coltivata,
presto e miseramente svanisce (Gaudium et Spes, 49b).
Ed ancora sottolinea che lindole sessuale delluomo e la facolt umana di
generare, sono meravigliosamente superiori a quanto avviene negli stadi
inferiori della vita; perci anche gli atti stessi, propri della vita coniugale,
ordinati secondo la vera dignit umana, devono essere rispettati con grande
stima. Perci quando si tratta di comporre lamore coniugale con la
trasmissione responsabile della vita... non sar possibile se non venga coltivata
con sincero animo la virt della castit coniugale (Ivi 51c).
Bisogna imparare con costanza questo amore. Bisogna discernere i suoi segni
autentici. Bisogna tutelare la sua verit interiore. Voi sapete bene che tutto ci
che la Chiesa insegna nel suo per cos dire Catechismo dellamore coniugale
ha come scopo proprio questo: quellinteriore verit dellamore, alla quale siete
chiamati come coniugi.
Bisogna costantemente imparare questo amore. Bisogna impararlo
pazientemente, in ginocchio. Bisogna scavare a poco a poco in tutta la bellezza
profonda della unione dei due. Questa bellezza di natura spirituale, non
soltanto di natura sensuale. Ed nello stesso tempo la bellezza dellunit
coniugale, lunita nel corpo. Eppure quel che corporale nelluomo attinge in
definitiva dallo Spirito la sua bellezza, la sua luce, la sua verit.
In questi nostri tempi, nei quali la bellezza autentica dellamore coniugale viene
minacciata in tanti modi minacciata insieme con la dignit della paternit e
della maternit abbiate coraggio!
Abbiate coraggio inflessibile per cercarlo, per rendere testimonianza ad esso
dinanzi a voi stessi reciprocamente. E dinanzi al mondo. Siate apostoli della
dignit della paternit e maternit. Siate apostoli del bellamore. Raccomando
quindi voi, cari fratelli e sorelle, alla Genitrice di Dio a Colei che la Chiesa
profess come Theotokos 1550 anni fa nel Concilio di Efeso e che ricordiamo
anche questanno.
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Raccomando voi, coniugi, del movimento focolari alla Madre del bellamore! E
imparto con grande affetto a voi tutti e ai vostri familiari la propiziatrice
benedizione apostolica.
XV GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENT
VEGLIA
DI
PREGHIERA
GIOVANNI PAOLO II
PRESIEDUTA
DAL
SANTO
PADRE
di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi
sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre pi abitabile
per tutti.
Cari giovani del secolo che inizia, dicendo s a Cristo, voi dite s ad ogni
vostro pi nobile ideale. Io prego perch Egli regni nei vostri cuori e
nell'umanit del nuovo secolo e millennio. Non abbiate paura di affidarvi a Lui.
Egli vi guider, vi dar la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione.
Maria Santissima, la Vergine che ha detto s a Dio durante tutta la sua vita, i
Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi e le Sante che hanno segnato
attraverso i secoli il cammino della Chiesa, vi conservino sempre in questo
santo proposito!
A tutti ed a ciascuno offro con affetto la mia Benedizione.
Alla fine del suo discorso ai giovani, Giovanni Paolo II ha cos proseguito:
Voglio concludere questo mio discorso, questo mio messaggio, dicendovi che
ho aspettato tanto di potervi incontrare, vedere, prima nella notte e poi nel
giorno. Vi ringrazio per questo dialogo, scandito con grida ed applausi. Grazie
per questo dialogo. In virt della vostra iniziativa, della vostra intelligenza, non
stato un monologo, stato un vero dialogo.
Al termine della celebrazione il Papa ha salutato i giovani con queste parole:
C un proverbio polacco che dice: "Kto z kim przestaje, takim si? staje". Vuol
dire: se vivi con i giovani, dovrai diventare anche tu giovane. Cos ritorno
ringiovanito. E saluto ancora una volta tutti voi, specialmente quelli che sono
pi indietro, in ombra, e non vedono niente. Ma se non hanno potuto vedere,
certamente hanno potuto sentire questo "chiasso". Questo "chiasso" ha colpito
Roma e Roma non lo dimenticher mai!
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