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I L T ERZ O O C C HI O
dic 1st, 2014 | scritto da Antonella Bazzoli | inserito in Ritratto, Uomini e Miti
RI V EL A Z I O NI
Questultimo termine stava ad indicare quelle statuette di cera (o di pasta) da cui deriva peraltro anche il
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termine sigillaria, ad indicare quella tradizione religiosa di Roma antica[2] da cui pare sia poi derivato il nostro
costume natalizio di scambiarci regali il 24 dicembre.
Nella festa dedicata a Saturno si svolgeva inoltre un rito, dal carattere fortemente simbolico, che si teneva nel
tempio intitolato al dio, situato nel foro romano alle pendici del Campidoglio. Allinterno del tempio, durante
tutto lanno solare, la statua del dio aveva i piedi legati con lacci di lana chiamati compedes, proprio come i
ceppi che vincolavano gli schiavi. Ebbene, solo durante la festa dei Saturnalia, il simulacro del dio veniva
liberato dal vincolo simbolico dei lacci. Il gesto del loro scioglimento stava a significare il ritorno all antico
tempo mitico noto come et delloro in cui Saturno avrebbe regnato senza guerre, e senza discriminazioni
tra liberi e schiavi. Un regno remoto e leggendario, quello di Saturno, nel quale la Natura avrebbe prodotto
spontaneamente i suoi frutti, senza che luomo dovesse faticare coltivando la terra con laiuto del bue (v.
Tibullo, Elegia I, 3, 35-50).
Non un caso che le feste dei Saturnalia si siano
svolte proprio nel lasso di tempo che nel
calendario agricolo segue la semina: infatti
questo il periodo dellanno solare in cui il lavoro si
ferma, ed questa la fase calendariale che
culmina nel solstizio invernale. Anche il sole
sembra morire, ma la sua solo una morte
apparente, proprio come quella del seme sotto
terra: una morte necessaria per consentire il
ritorno della luce e la rinascita della natura in
primavera.
Come riferisce Seneca (v. Apocol. 8,2), nel primo
giorno dei Saturnalia si nominava il Saturnalicius
I Saturnalia si svolgevano tra danze, banc hetti ed ec c essi di
princeps, una figura simbolica che per tutta la
ogni tipo
settimana doveva regnare nel caos della festa.
Noto anche con il nome di rex saturnaliorum, questo finto re potrebbe aver rappresentato lo stesso dio
Saturno. Una volta conclusi i festeggiamenti, il destino del re dei Saturnalia era quello di essere messo a
morte, tramite la rappresentazione di unuccisione simbolica. Strascichi di questo antico rituale forse
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sopravvivono ancora oggi, in alcune regioni dItalia, dove ancora viva la tradizione di dar fuoco ad un fantoccio
durante la notte di San Silvestro, oppure di far danzare in tondo, tra lo scoppiettio di petardi e mortaretti, una
figura burlesca nella piazza del paese.
Sempre a proposito di Saturnalia, mi sembra interessante
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A RC HI V I O
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[1] cfr. J. Strzgowsky, Die Calendarbilder vom Jahre 354, in Jahrbuch des kaiserlich, deutschen
archaeologischen Instituts, suppl. I Berlin 1888, tav.X
[2] Secondo Macrobio (v.Saturnali, I, 10, 18) i sigillaria avrebbero avuto a che fare con un obbligo religioso.
Antonella Bazzoli - 7 dicembre 2010 (aggiornato il 1 dicembre 2013)
Da leggere:
Dario Sabbatucci, La religione di Roma antica. Dal calendario festivo allordine cosmico. ed. Seam, 1988
Ren Gunon, Simb oli della scienza sacra, Milano 1975
Margarethe Riemschneider, Saturnalia, I, in Conoscenza religiosa, n. 4, 1981 e n.1-2, 1982
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