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Introduzione.
I generatori di vapore del reattore IRIS presentano alcune soluzioni progettuali assai
differenti da quelle dei convenzionali generatori di vapore tali da non rendere applicabile lattuale
esperienza acquisita sui meccanismi di degradazione di un fascio tubiero, perci richiedono
unopportuna campagna sperimentale e unaccurata verifica attraverso modelli numerici per
qualificare il loro futuro impiego in un reattore commerciale. La panoramica storica dei
meccanismi di degrado che hanno afflitto i tubi nei generatori di vapore convenzionali, illustrata
nel Capitolo 2, consente di collocare le soluzioni innovative introdotte nei generatori di vapore
IRIS allinterno di un idoneo contesto nei confronti della loro capacit di tenuta ed integrit
strutturale. Il concetto innovativo di collocare i generatori di vapore completamente allinterno del
vessel potrebbe in linea di principio portare a nuovi meccanismi di degradazione sul fascio tubiero
differenti da quelli fin ad oggi manifestati sui generatori convenzionali. Il deterioramento dei tubi
potrebbe apparire come una perdita di rigidezza o una vera e propria rottura causata da fenomeni di
collasso per instabilit plastica o da una propagazione di profondi difetti circonferenziali o assiali
sulla superficie interna. In ogni caso levoluzione storica presentata nel Capitolo 2 indica
chiaramente che i processi di degrado sono correlati luno allaltro e strettamente dipendenti da
molte condizioni al contorno (carichi meccanici e termici, vibrazioni indotte dal flusso e da eventi
esterni, chimica dellacqua lato secondario, presenza di depositi, instabilit fluido elastiche, ecc.) a
cui soggetto il fascio tubiero durante lesercizio o in situazioni incidentali. La perdita di rigidezza
pu essere legata ad una eccessiva ovalizzazione, dovuta a difetti di costruzione o a cedimenti del
materiale in fase di esercizio, o a un locale assottigliamento causato da fretting corrosion fra i tubi
e gli spaziatori, il tubo in tal modo riduce la sua capacit di resistenza diventando instabile e
collassando sotto la pressione esterna. In ogni modo ragionevole pensare che una possibile rottura
meccanica abbia la propriet di non propagarsi ai tubi adiacenti (questo accade con pi probabilit
nei tubi pressurizzati dallinterno) e di non determinare una perdita considerevole di fluido
primario sul lato secondario. La pi alta pressione esterna tende infatti a chiudere una eventuale
fessura passante nel tubo ed evitare i colpi di frusta sul tubo.
Come evidenziato nel Capitolo 2 i generatori di vapore tradizionali hanno una vita assai
inferiore a quella dellintero impianto e quindi diventata una pratica comune quella di una loro
95
periodica sostituzione. Nel periodo 2000-2005 ben 61 generatori di vapore in 21 impianti sono stati
o saranno sostituiti del tutto. Potrebbe sembrare che il predisporre dei generatori di vapore
internamente al vessel porti a pregiudicare laffidabilit dellintero impianto ma il progetto del
generatore di vapore di IRIS talmente differente da quello dei generatori tradizionali, vedasi
Tabella 4.1, che non possibile associare la stessa esperienza acquisita sui meccanismi di degrado.
Tabella 4.1
96
Inizialmente stato ottimizzato lintero ciclo termico riducendo la pressione del vapore ed
aumentando il surriscaldamento. Questo ha dimostrato una rilevante riduzione del numero dei tubi
necessari per lo scambio termico come mostrato in Tabella 4.2 [10].
Tabella 4.2
97
vapore. Nella seguente Tabella sono riportati gli effetti delle variazioni di pressione vapore o
temperatura dellacqua di alimento o temperatura vapore in uscita sul numero dei tubi e sul
rendimento dellintero ciclo termico.
Tabella 4.3
Un incremento del numero dei tubi stato quantificato nella seguente misura:
un incremento della pressione del vapore da 60 a 70 bar comporta una potenza addizionale
di 2.2 KWe per ciascun tubo aggiuntivo;
un incremento della temperatura del vapore in uscita da 300 a 317C comporta una potenza
addizionale di 3.9 KWe per ciascun tubo aggiuntivo;
Linfluenza dei principali parametri su una nuova configurazione pu essere cos riassunta:
riduce il rendimento;
Questi studi preliminari di ottimizzazione hanno indicato chiaramente che per aumentare il
rendimento senza penalizzare le dimensioni del generatore di vapore il surriscaldamento dovrebbe
mantenersi sui 317C e la pressione del vapore sui 60 bar mentre la temeperatura dellacqua di
alimento dovrebbe essere fissata nellintervallo 212-236C. Lo studio proseguito considerando un
diametro pi picciolo del tubo ed uno spessore minore con lo scopo di ridurre laltezza dellintero
generatore.
Lattuale configurazione dei principali parametri di progetto di un modulo di IRIS SG
illustrata nella seguente Tabella:
Tabella 4.4
C
Din
Din,d
Dout
Dout,d
Dav
Dav,d
Ds
Geometrical parameters
shell-outermost tube clearance
tube inside diameter
tube design inside diameter
tube outside diameter
tube design outside diameter
tube average diameter:(Din+ Dout)/2
tube design average diameter:(Din,d+ Dout,d)/2
internal SG shell outer diameter
IRIS SG tube
15
mm
13.24 mm
13.24 mm
17.076 mm
17.46 mm
15.158 mm
15.35 mm
610
mm
SG U-tube
15.38 mm
15.38 mm
17.46 mm
99
L
tmin
td
32
1.918
2.11
Td
T
pd
pin
pout
Load parameters
design metal temperature
max temperature difference across the tube wall
design pressare
inner operating pressure
outer operating pressure
IRIS SG tube
343.3 C
40
C
17.24 MPa
6.0
MPa
15.5
MPa
k
ys
u
Material properties*
-design temperatureelastic modulus of Young
coefficient of Poisson
linear coefficient of thermal exp.
thermal conductivity
Elongation
yield strength
ultimate tensile strength
IRIS SG tube
Inconel 690 TT
195
GPa
0.289
14.5 10-6 C-1
17.8 W/(mK)
42 %
213
MPa
575
MPa
m
mm
mm
IRIS SG header
Incoloy 800
180
GPa
0.359
16.310-6
C-1
17.1
W/(mK)
43 %
243
MPa
545
MPa
16.6
1.040
m
mm
SG U-tube
343.3 C
40
C
17.13 MPa
6.7
MPa
15.5
MPa
SG U-tube
Inconel 600
195
GPa
0.289
14.310-6
C-1
19.7
W/(mK)
48 %
213
MPa
615
MPa
* I valori delle propriet dei materiali sono stati ricavati dalle Appendici della Sezione III,
Divisione 1 delle ASME (Tabella I-2.2 per le tensioni di snervamento) e dalle pubblicazioni della
Special Metals Corporation [33]-[34], Settembre 2002 riportate di seguito:
Inconel Alloy 690 (UNS N06690)
Physical Constants
100
Physical Constants
Modulus of Elasticity
rapporto tra raggio di curvatura del fascio e raggio del tubo pi grande di 10
(condizione per tubo dritto);
(4.1)
per
0.3
Prendendo a riferimento il diametro esterno del tubo e lelica pi interna dellintero fascio
tubiero, mettendoci cos nelle condizioni peggiori, entrambe le condizioni sopra citate risultano
soddisfatte.
-
il raggio di curvatura uguale a 320 mm (Ds/2 + C), risulta pertanto circa 37 volte
pi grande del raggio esterno del tubo (Dout/2 = 8.538 mm);
Dout t min e L Dout . Se 4 < Dout t min < 10 e L Dout > 50 ( questo il caso del tubo di IRIS SG),
dovranno essere applicate le regole riportate nel sottoparagrafo NB-3133.3(b) del sovra citato
articolo. Si tratta di applicare un processo iterativo partendo da un valore di primo tentativo:
1. si assume un valore di tentativo di t min ; [ t min = 1.918 mm]
2. si calcolano i due rapporti sopra nominati; [ Dout t min = 8.903 e L Dout > 50 ]
102
3. si entra nella Fig.G nella Sezione II, Parte D, Sottoparte 3 per ricavare il fattore A;
[attraverso una interpolazione lineare come prescritto dalle ASME si ottiene
A=0.0150]
4. usando il valore di A si entra nella tabella relativa al materiale e alla temperatura in
questione per poter ricavare il fattore B; [secondo lArticolo SB-163 (Fig.NFN-21)
B = 16.560Ksi per la temperatura di progetto di 650F = 343.3 C]
5. Si calcolano i seguenti valori:
(4.3)
(4.4)
2.167
p a1 = B
0.0833
Dout t min
pa2 =
2S
Dout t min
1
1
Dout t min
103
dominano lo scambio termico in ugual misura. Nella regione di ebollizione, che copre grossomodo
il 70% dellintera lunghezza del tubo, il solo contributo dello spessore metallico a controllare il
processo accorpandosi pi del 50% della resistenza termica totale. Nella zona oltre il dry-out,
nuovamente il lato secondario ad incidere in maggior misura sullo scambio termico. Lo strato di
ossido depositato sulla superficie interna dei tubi offre un modesto contributo ammontabile a un
qualche percento. Lo spessore metallico pilota, pertanto, tutto il processo di scambio termico e dato
che la sua resistenza termica dipende dal materiale e dalla geometria del tubo, il suo spessore
influenzer enormemente le prestazioni dellintero generatore di vapore.
80%
Primary
Metal
Fouling
Secondary
70%
Relative Resistance
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
0.0
4.0
8.0
12.0
16.0
20.0
24.0
28.0
32.0
Figura 4.1
Una piccola variazione nelle dimensioni del tubo pu portare ad una migliore funzionalit
dellintero generatore di vapore e quindi a parit di prestazioni una riduzione dello spessore del
tubo potrebbe significare una sensibile diminuzione dellaltezza del generatore. Questo vorrebbe
significare una riduzione dellaltezza dello stesso reattore con effetti non trascurabili sul costo
dellintero impianto. Una minore lunghezza dei tubi consente anche una migliore manutenzione ed
ispezione dei generatori, pi basse perdite di carico e un maggior risparmio di materiale.
Lapproccio standard della normativa ASME per una possibile riduzione di spessore al di
sotto del vapore minimo di progetto (1,918 mm) non consente di ottenere un significativo
guadagno. Come illustrato nel paragrafo precedente il dimensionamento del tubo dipende dal
fattore di intensificazione delle tensioni e dalla minima tensione di snervamento del materiale alla
temperatura di progetto riportate dal codice ASME. Adottando la procedura standard c un piccolo
margine per la riduzione dello spessore: seguendo rigorosamente la procedura riportata in 4.4
possibile ottenere al massimo un valore minimo di spessore pari a 1.845 mm che vorrebbe
significare (considerando sempre una tolleranza massima ammissibile del 20%) un valore medio di
2.0295 mm. Secondo la normativa ASME possibile pertanto solo una riduzione del 3.8% rispetto
allo spessore di progetto (da 2.11 mm a 2.03 mm).
104
Il codice ASME fa riferimento a delle pressure charts stabilite sulla base della minima
tensione di snervamento del materiale. I valori minimi assunti dalle ASME sono secondo lo
standard SB-163 Sy,d = 213 MPa (30.9 Ksi), secondo lapprovato Code Case N-20-3 Sy,d = 243 MPa
(35.2 Ksi). Le propriet meccaniche dellInconel 690 dipendono fortemente dalle dimensioni del
prodotto e dalle condizioni di trattamento. Se il costruttore dei generatori di vapore sapr garantire
un valore minimo dello snervamento a fascio tubiero ultimato superiore a quelli presenti in
normativa, sar possibile presentare un nuovo ASME Code Case e ridurre in tal modo lo spessore
minimo di progetto sotto il valore di 1.918 mm. Questo nuovo approccio passa attraverso la
definizione di una nuova pressure chart tramite una dettagliata caratterizzazione sperimentale del
materiale in accordo alle prove standard riportate dalle ASME.
In alternativa pu essere utilizzato un approccio del tutto generale per mettere appunto un
metodo per la valutazione di una tensione di collasso pi realistica di quella ricavata dalle
equazioni di progetto adottate dallAPI (American Petroleum Institute) o dedotte da una analisi
statistica dei dati sperimentali. Questo approccio, basato sulle analisi agli elementi finiti e su
esperimenti in scala reale, potr essere un buono strumento di supporto per la messa a punto di un
nuovo ASME Code Case e fornire informazioni interessanti sul comportamento a collasso del tubo.
Questo approccio generale richiede pertanto unaccurata analisi elastoplastica su modelli agli
elementi finiti che considerino tutte le condizioni di carico, delle imperfezioni geometriche, di
legami costitutivi tensione-deformazione. Lottimizzazione di nuovi modelli teorici da proporre per
la valutazione della tensione a collasso plastico attualmente portata avanti dal Politecnico di
Milano ma un accurato lavoro di convalida necessario per confrontare le pressioni di collasso cos
calcolate a quelle ricavabili da una campagna sperimentale. Il DIMNP dellUniversit di Pisa si
proposto per portare avanti una serie di prove sperimentali con unapparecchiatura idraulica
schematicamente illustrata in Figura 4.2.
Figura 4.2 Device for collapse test (preliminary
scheme)
105
Per una prima valutazione del comportamento del tubo a fenomeni di instabilit, possibile
ricavare il valore critico del rapporto Dav/tav che separa il collasso elastico da quello plastico
attraverso lespressione del tutto generale:
(4.5)
Dav
t av
cr
E
=
1 2 S y ,d
Per il tubo di IRIS SG, Dav/tav = 7.2 << (Dav/tav)cr = 31.6 pertanto da escludere una qualsiasi
instabilit elastica ma non possibile escludere fenomeni di instabilit post-snervamento. Questi si
verificano nel momento in cui la tensione equivalente secondo il criterio di tresca eccede in qualche
punto della sezione del tubo, la tensione di snervamento del materiale. Due classiche formulazioni
sono state impiegate per la valutazione del comportamento oltre il limite di snervamento di un tubo
soggetto a pressione esterna. Lequazione di Timoshenko fornisce il valore di pressione py esterna
in corrispondenza della quale inizia lo snervamento sulla fibra estrema dove le tensioni tangenziali
o flessionali sono massime. Lequazione di Haagsma e Schaap fornisce invece il valore di
pressione esterna pfp necessaria per una completa plasticizzazione. I risultati elaborati dal
Politecnico di Milano sono riportati in Tabella 4.5. In generale, la py diffusamente utilizzata come
valore conservativo del carico di collasso, anche i criteri di progettazione delle ASME si basano su
questo parametro. La pressione pfp generalmente pi vicina al carico di collasso sperimentale ma
non viene mai utilizzata in fase di progetto per i limitati margini di sicurezza.
In definitiva il tubo del generatore di vapore di IRIS, progettato con uno spessore che
quasi il doppio di quello dei convenzionali tubi ad U, ben al sicuro da instabilit di collasso
plastico.
Tabella 4.5
Yield Onset and Fully Plastic Pressures for Sy,d = 213 MPa
In previsione di una futura riduzione dello spessore del tubo le seguenti analisi strutturali
sono state condotte considerando anche uno spessore di 1.54 mm (una riduzione di circa il 25%
sullo spessore minimo di progetto).
106
Figura 4.3
(4.6)
(4.7)
Nella seguente Tabella vengono riassunti i parametri utilizzati per la valutazione degli effetti di
ovalizzazione sul tubo.
ov = 1 %
ov = 2.5 %
ov = 5 %
Dout(max)
Dout(min)
Dout(max)
Dout(min)
Dout(max)
Dout(min)
t=2.11
17.5473
17.3727
17.67825
17.24175
17.8965
17.0235
t=1.918
17.16138
16.99062
17.28945
16.86255
17.5029
16.6491
t=1.54
16.4016
16.2384
16.524
165.116
16.728
15.912
107
S (R ) = p
out
r out
(4.8)
Le analisi sono state condotte sia in assenza che in presenza del carico assiale. Se consideriamo il
tubo privo di carichi e di vincoli in direzione z, abbiamo
Rout
(4.9)
in
S z (2R )dR = 0 S z = 0
pin = 0
t=2.11
t=1.918
t=1.54
Rin = 6.62
Rout = 8.73
Rin = 6.62
Rout = 8.538
Rin = 6.62
Rout = 8.16
Pout = 17.24
pin = 6
pin = 15.5
Sz = -40.567
Sz = -28.354
Sz = -43.227
Sz = -29.82
Sz = -50.434
Sz = -33.791
(4.10)
(4.11)
da cui
108
Rout
in
S z (2R )dR = N
(4.12)
Figura 4.4
Sz
(p
=
in
2
Rin2 p out Rout
2
Rout
Rin2
Dal momento che nei generatori di vapore di IRIS la pressione esterna (lato primario)
risulta maggiore di quella interna (lato secondario), avremo un termine di compressione Sz sulla
sezione del tubo dovuto alla differenza di pressione tra i due fluidi. Se teniamo conto anche di
questo termine nelle analisi strutturali dovremo aggiungere un termine costante alla componente
assiale ricavata in assenza di vincoli lungo z, questo valore per solo una prima stima in attesa di
una pi accurata definizione dei carichi e dei vincoli a cui sar soggetto lintero fascio tubiero.
109
(4.13) rm (r ) =
2
pin Rin2
Rout
1
2
2
Rout
Rout
r2
2
p out Rout
R2 R2
out
out
1 Rin
r 2
(4.14) m (r ) =
2
pin Rin2
Rout
+
1
2
2
Rout
Rout
r2
2
p out Rout
R2 R2
out
out
1 + Rin
r 2
(4.15)
zm (r ) = 0.5 rm (r ) + m (r )
Tensione radiale
Tensione circonferenziale
Tensione assiale
Per il calcolo della tensione equivalente sono stati impiegati il criterio della massima tensione
tangenziale (Tresca) e quello energetico di Von Mises. Ricordiamo che il criterio di Tresca pi
conservativo rispetto a quello di Von Mises ed quello comunemente adottato dalla normativa
ASME per le verifiche delle tensioni ammissibili. Per le tensioni primarie generali, il valore
ammissibile Sm,p della tensione assunto pari a 23.3 Ksi = 160.6 MPa per Inconel 690 e 26.6 Ksi =
183.4 MPa per Inconel 600 valutata alla temperatura di progetto sia in condizioni di progetto che di
esercizio (Tabella I-1.2, Appendici, Sezione III, Divisione 1 delle ASME).
m
(r ) = max rm (r ) m (r ) , rm (r ) zm (r ) , m (r ) zm (r )
(4.16) Tresca
m
(r ) =
(4.17) VonMises
1
2
m
r
(r ) m (r ))
) (
2
)
)
+ rm (r ) zm (r ) + m (r ) zm (r )
Figura 4.5
Figura 4.6
In condizioni di esercizio la sezione del tubo sollecitata a tensioni assai inferiori a quelle
di progetto. Per il generatore tradizionale, il massimo valore della tensione di Tresca (max STresca =
78.54 MPa) inferiore alla tensione ammissibile di un fattore 2.33, mentre per IRIS SG il fattore
111
sale a 3.6 (max STresca = 44.7 MPa). Nel caso di assenza di carico assiale (di compressione in IRIS
SG e di trazione nel U-Tube SG) le tensioni equivalenti tendono ad aumentare in IRIS pur
rimanendo al di sotto dei limiti preposti.
Figura 4.7
Figura 4.8
112
Figura 4.9
(4.18)
Figura 4.10
T (r ) = Tref + T
ln (Rout r )
ln (Rout Rin )
113
I contributi termici alle sollecitazioni sono state valutate analiticamente sfruttando ancora
la teoria elastica di Lam, di seguito vengono riportate rispettivamente le espressioni della
componente radiale, circonferenziale e assiale.
(4.19) rt (r ) =
E T
R
2(1 ) ln out
Rin
R2
R
ln out 2 in 2
r Rout Rin
(4.20) t (r ) =
E T
R
2(1 ) ln out
Rin
R2
R
1 ln out 2 in 2
r Rout Rin
(4.21) zt (r ) =
E T
R
2(1 ) ln out
Rin
R
2 R2
R
1 2 ln out 2 in 2 ln out
r Rout Rin
Rin
R2
1 out
r2
R2
1 + out
r2
t
(r ) = max rt (r ) t (r ) , rt (r ) zt (r ) , t (r ) zt (r )
(4.22) Tresca
t
(r ) =
(4.23) VonMises
Figura 4.11
1
2
t
r
(r ) t (r ))
Rout
ln
Rin
Rout
ln
Rin
) (
2
+ rt (r ) zt (r ) + t (r ) zt (r )
114
Figura 4.12
Come illustrato dai grafici riportati nelle precedenti Figure parte della sezione del tubo
risulta compressa e parte in trazione per la natura autoequilibrante delle tensioni termiche. Nel
generatore di vapore di IRIS le distribuzioni di tensione risultano rovesciate dal momento che il
fluido primario (a pi alta temperatura) si trova internamente al tubo, mentre in quelli
convenzionali si trova allesterno.
(4.24)
r (r ) = rm (r ) + rt (r )
Tensione radiale
(4.25)
(r ) = m (r ) + t (r )
Tensione circonferenziale
(4.26)
z (r ) = zm (r ) + zt (r )
Tensione assiale
115
(4.28) VonMises (r ) =
1
2
Figura 4.13
Figura 4.14
116
Tabella 4.6
Tabella 4.7
Sz,max=
58.48
Sz=0 per x=
0.71
x/t=
33.55
St,max=
36.13
St=0 per x=
0.41
x/t=
19.53
86.83
Sz=0 per x=
1.079
x/t=
51.14
St,max=
36.13
St=0 per x=
0.41
x/t=
19.53
Tabella 4.8
Tabella 4.9
Sz,max=
56.43
Sz=0 per x=
0.63
x/t=
32.59
St,max=
32.61
St=0 per x=
0.34
x/t=
17.83
51.27
Sz=0 per x=
0.46
x/t=
29.97
St,max=
23.48
St=0 per x=
0.20
x/t=
13.18
117
Gli effetti di eventuali imperfezioni sulla geometria della sezione del tubo, come
unovalizzazione introdotta in fase di fabbricazione dei fascio tubiero elicoidale, sono riassunti
nella seguente Tabella. Tre sono i valori di ovalizzazione presi in considerazione (ov = 1%, 2.5%,
5%) ma ricordiamo ancora che il massimo valore ammesso dal codice ASME dell1%.
ov = 1 %
t=2.11
t=1.918
t=1.54
ov = 5 %
Sz
St
STresca
Sz
St
STresca
Sz
St
STresca
V. S.
59.7
40.4
101.6
61.7
47.3
107
64.9
58.5
116.1
H. S.
57
31.2
94.1
54.9
24
88.6
51.4
11.9
80
V. S. (WP)
87.8
40.4
101.6
89.8
47.3
107
93
58.6
116.1
H. S. (WP)
85.1
31.2
94.1
83
24
88.7
79.6
11.9
85.1
V. S.
57.7
35.5
109
60.2
45.7
112
64
58.7
122.6
H. S.
54.2
23.6
99.2
52.4
18.8
90.5
48.4
79.6
V. S. (WP)
87.3
35.6
109
89.8
45.7
112
93.6
58.6
122.6
H. S. (WP)
83.8
23.6
99.2
82
18.8
90.5
78
79.6
V. S.
53.8
32.3
117.7
57.4
45.5
128.7
63
65.5
145.4
H. S.
48.8
15.5
102
45.4
3.9
89.5
40
-14
81.3
V. S. (WP)
87.3
32.3
117.7
91
45.5
128.7
96.6
65.5
145.4
H. S. (WP)
82.4
15.5
102
78.9
3.9
89.5
73.6
-14
87.4
ov = 2.5 %
WP
Without pressure
Come si pu osservare dalla precedente Tabella, nel caso di tubo ovalizzato, le componenti di
tensione assumono il valore massimo nella sezione verticale in corrispondenza del diametro interno
(Figura 4.3). Con lincrementare dellovalizzazione tali valori massimi aumentano pur rimanendo
entro i limiti imposti dalle norme ASME per le condizioni di esercizio. Lovalizzazione non ha
alcun effetto rilevante sulla distribuzione delle tensioni termiche mentre incide su quelle primarie
di natura meccanica. Laumento dello stato di sollecitazione amplia la frazione della sezione del
tubo in trazione peggiorando la situazione nel caso di presenza di un difetto sulla superficie interna.
Una riduzione di spessore invece tende a ridurre i valori massimi di tensione (con la riduzione di
spessore aumenta il carico di compressione, vedasi equazione 4.12) con effetti benefici nei
confronti della SCC.
118
Sebbene i valori in trazione sul tubo del generatore di vapore di IRIS sono essenzialmente
dovuti alle tensioni termiche autolimitanti, non pu essere esclusa a priori la propagazione di una
fessura assiale o circonferenziale a partire dalla superficie interna. Fenomeni di corrosione sotto
tensione a partire dalla superficie interna (IDSCC) saranno investigati a fondo nel prossimo
paragrafo. Da questo punto di vista risulter pi pericolosa una fessura in direzione circonferenziale
che tende ad aprirsi in senso assiale dove risulta massima la sollecitazione. Va in ogni caso
sottolineato il fatto che questi possibili meccanismi di degrado sui tubi dellIRIS SG dovrebbero
essere meno rilevanti di quelli che realmente si verificano sui generatori convenzionali. In questi
ultimi massima la componente circonferenziale di tensione per cui saranno pi probabili
fenomeni di SCC a partire dalla superficie esterna (lato secondario) in presenza di una fessura
assiale. Nonostante ci
unaccurata verifica ai modelli numerici e teorici per qualificare il futuro impiego di questi
generatori in un reattore commerciale. Le condizioni chimico-fisiche dellambiente in cui si
troveranno ad operare questi generatori possono giocare un ruolo chiave nei confronti della
propagazione di fessure, abbassando semplicemente i valori soglia di tenacit a frattura. Uno studio
pi accurato di SCC richieder una profonda conoscenza della chimica dellacqua secondaria e del
comportamento del materiale in date situazioni ambientali (EAC, Environmentally Assisted
Cracking).
Figura 4.15
119
Questa caratteristica risulta consistente con le distribuzioni di tensione riportate dallNRC (Ente di
controllo statunitense) su indicazioni rilevate allintersezione del tubo mandrinato con la piastra di
supporto e con altre tipiche distribuzioni di grandezze che possono essere misurate in fase di
ispezione. Nella seguente Figura, per esempio, graficato il numero di difetti rilevati in funzione
della loro profondit media nel tubo.
Figura 4.16
Crack Distribution
Lappendice G della normativa ASME III fornisce una metodologia di verifica nei
confronti della frattura fragile per i componenti in pressione, in particolare per il Pressare Vessel.
La verifica si effettua ipotizzando la presenza nel componente di una cricca di determinate
dimensioni. Il difetto ipotizzato un difetto superficiale normale alla direzione delle tensioni
massime. Le dimensioni di tale cricca sono funzioni dello spessore della sezione secondo quanto
indicato nella Tabella 4.11.
Tabella 4.11
le operazioni di ispezione in esercizio, secondo la metodologia indicata nelle ASME XI, che dovr
essere sottoposta a verifica con le classiche formulazioni di Meccanica della Frattura.
Seguendo la logica indicata dalla normativa americana, nella seguente verifica stata
ipotizzata la presenza nel tubo di un difetto superficiale semiellittico con una profondit pari ad 1/4
dello spessore nominale del tubo ed un rapporto di aspetto a 2c = 1 6 .
a t =1 4
a 2c = 1 6
Fessura Circonferenziale
Figura 4.17
Figura 4.18
121
Fessura Assiale
Figura 4.19
Figura 4.20
Per questa ragione, nelle modellazioni agli elementi finiti, stato impiegato il cosiddetto 1/4 point
node technique. La mesh lungo il fronte della fessura creata a partire da una mesh piana con una
tipica forma a ragnatela concentrata sullapice del difetto che viene estrusa lungo il fronte stesso.
Questa procedura di modellizzazione agli elementi finiti consente di creare una regione rigida
regolare che garantisce una buona accuratezza dei risultati ottenuti (Figura 4.21). Sono stati
utilizzati elementi isoparametrici tetraedrici a 20 nodi con una faccia collassata sul fronte della
fessura.
Figura 4.21
Nella realizzazione dei modelli agli elementi finiti sono state sfruttate le ovvie condizioni
di simmetria per non appesantire troppo il calcolo computazionale: un quarto di tubo stato
modellizzato nel caso di fessura posizionata lontano dagli attacchi alla piastra tubiera (Figura 4.22
e 4.23), mentre met modello stato impiegato per la fessura dislocata in prossimit del giunto
saldato (Figura 4.24). I modelli agli elementi finiti cos ottenuti rispondono a tutti i requisiti che
lattuale stato dellarte in campo di meccanica della frattura richiede per ottenere la miglior
valutazione possibile del comportamento di un difetto. I modelli sono stati creati utilizzando il
preprocessor del codice strutturale MSC. Marc (Mentat).
Figura 4.22
123
Figura 4.23
Figura 4.24
Oltre le normali condizioni di carico, pressione sulla superficie interna ed esterna del tubo,
gradiente di temperatura nello spessore, stata considerata anche la pressione che il fluido
secondario esercita sui lembi liberi della fessura semiellittica con lo scopo di meglio approssimare
la condizione di reale stato di sollecitazione in cui si troverebbe il tubo fessurato.
Figura 4.25
124
Figura 4.26
Coarse mesh (5086 elem) and refined mesh (7268 elem) around crack tip
125
Tabella 4.12
Tabella 4.13
Radius Path
at deepest point
[mm]
1.5282E-02
7.1279E-06
2.6465E-05
3.0564E-02
7.1127E-06
2.6429E-05
6.1129E-02
7.1157E-06
2.6524E-05
9.1693E-02
7.1238E-06
2.6557E-05
1.2226E-01
7.1271E-06
2.6571E-05
1.2989E-02
5.0779E-06
2.2328E-05
2.5979E-02
5.0414E-06
2.2315E-05
5.1957E-02
5.0706E-06
2.2411E-05
7.7936E-02
5.0794E-06
2.2445E-05
1.0391E-01
5.0827E-06
2.2460E-05
Per analizzare la sensitivit dei valori ottenuti sul J-integral in funzione della mesh
impiegata, sono stati presi a riferimento vari modelli con un diverso infittimento di elementi
allapice della fessura ( ~4000 a ~8000 elementi). In Figura 4.26 vengono mostrate due gradi di
infittimento mentre nelle precedenti Tabelle sono riportati i valori del J-integral per cinque tracciati
diversi, valutati nel punto pi profondo della fessura, ricavati dal modello scelto in base ad un
compromesso tra buone soluzioni e ragionevoli tempi di calcolo computazionale.
Come mostrato nelle suddette Tabelle il valore di J valutato in cinque tracciati diversi varia
allintero di un qualche , attuale stato dellarte nellambito delle modellazioni agli elementi finiti
di problemi di Meccanica della Frattura elesto-plastica. I valori ottenuti sono pertanto indipendenti
dal tracciato scelto per valutare numericamente lintegrale J. Per le successive analisi, il valore di J
impiegato stato ottenuto da una media geometrica dei valori ottenuti sul primo e lultimo
tracciato.
126
4.8.4 Convalida dei risultati numerici con quelli ottenuti per via analitica.
4.8.4.1
Secondo le indicazioni riportate nel paragrafo 3.3.3, il parametro J pu essere usato per
caratterizzare lo stato di tensione in prossimit di una fessura nei materiali elasto-plastici come un
vero e proprio fattore di concentrazione delle tensioni (Hutchinson, Rice e Rosengren). Nelle
vicinanze di un difetto, ben allinterno della regione plastica, le deformazioni elastiche sono
trascurabili, in tal modo la relazione tra tensioni e deformazioni si riduce ad una semplice legge di
potenza (Ramberg-Osgood) come la (3.44).
Nelle seguenti Figure sono riportati gli andamenti tensione-deformazione utilizzati
nellanalisi elasto-plastica agli elementi finiti per i materiali di interesse, ottenute a seguito di
unoperazione di fit dei valori ricavabili in letteratura (vedasi Paragrafo 4.3).
y
=
E y
> y
=1 n =6
Figura 4.27
y
=
E y
> y
=1 n =7.2
Figura 4.28
127
Teoria LEFM
2r
Approccio LEFM-Irwin
1 K I
r =
y 6
ys
2
correzione plastica di Irwin
a =a+r
y
eff
K
eff
=K
a
a
eff
Teoria EPFM
EJ
=
ij
ys 2 I r
ys n
1
n +1
~ n,
ij
(4.29)
EJ e
K =
I
1 2
128
Figura 4.29
Normal stress for tube with axial load (Tube round, t = 2.11 mm)
Figura 4.30
Normal stress for tube without axial load (Tube round, t = 2.11 mm)
Gli andamenti ottenuti da tali modelli teorici sono stati confrontati con la distribuzione
della tensione normale al piano contenente la fessura ricavata dallanalisi agli elementi finiti. Come
129
possibile osservare in Figura 4.29 e Figura 4.30 la distribuzione numerica risulta congruente con i
modelli teorici impiegati ricalcando a zone i tipici andamenti di meccanica della frattura lineare
elastica ed elasto-plastica. In prossimit dellapice della fessura il campo di tensione influenzato
dalle deformazioni macroscopiche e dallarrotondamento della fessura per cui i modelli teorici non
riescono a seguire landamento numerico. Il crack blunting dellapice del difetto viene comunque
predetto dallanalisi agli elementi finiti provando in tal senso le potenzialit del codice MSC.Marc
di modellizzare problemi in presenza di fessure. Di seguito vengono riportate la visualizzazione 3D
della distribuzione della tensione equivalente di Von Mises in prossimit dellapice.
Von Mises stresses for tube with axial load
td = 2.11
Figura 4.31
td = 2.11
Figura 4.32
130
Figura 4.33
Dalle due precedenti figure, possibile confermare le supposizioni fatte durante lanalisi
strutturale del tubo in assenza di fessura: una riduzione di spessore tende ad opporsi ai fenomeni di
fessurazione del tubo. Gli andamenti delle tensioni e degli spostamenti normali tendono ad
abbassarsi con la diminuzione di spessore confermando tale tendenza mentre la plasticizzazione in
corrispondenza dellapice rimane confinata allinterno di una regione dellordine di qualche
micron. I valori del J-integral ottenuti dallanalisi elasto-plastica sono molto prossimi ai valori
ottenuti da unanalisi puramente elastica, pertanto la componente plastica del J risulta trascurabile.
4.8.4.2
Ad ulteriore convalida dei risultati ottenuti per via numerica, i valori di fattori di
intensificazione delle tensioni (Equazione 4.29) ottenuti da unanalisi agli elementi finiti, sono stati
confrontati con tre tipi di approcci teorici: la metodologia definita dalle ASME XI (Paragrafo3.5),
la soluzione empirica di Newman&Raju [35]-[36](Appendice B) e lapproccio alla Weight
Function di T.Fett [37](Appendice B).
131
KI =mMm a Q+bMb a Q
membrane stresses
K = ( S + HS )
I
bending stresses
shape factor
a a
F , ,
t c
boundary-correction
factor for tension
a a
H * F , ,
t c
boundary-correction
factor for bending
K I = ( x )H ( x, a )dx
0
(x)
a a a
F , ,
Q t c
S t uniform-tension stress
effective stress
H ( x, a) weight function
Di seguito sono messi a confronto i risultati ottenuti per via numerica con i tre modelli
analitici presi a riferimento. I valori dei fattori di intensificazione delle tensioni (SIF) sono stati
valutati nel punto pi profondo della fessura ( = 90) circonferenziale nel caso di sezione
perfettamente circolate e difetto dislocato lontano dagli attacchi alla piastra tubiera.
Tube round
td = 2.11
FE results
Je
ASME XI
KI
KI
T.Fett
KI
KI
MPam
MPam
Ksiin
MPam
Ksiin
MPam
Ksiin
MPam
Ksiin
7.1275E-6
1.231
1.12
1.267
1.15
1.265
1.15
1.275
1.16
2.6518E-5
2.375
2.16
2.414
2.197
2.425
2.207
2.413
2.196
Tube round
tmin = 1.918
FE results
Je
ASME XI
KI
KI
T.Fett
KI
KI
MPam
MPam
Ksiin
MPam
Ksiin
MPam
Ksiin
MPam
Ksiin
5.0803E-6
1.039
0.946
1.038
0.945
1.102
1.003
1.148
1.045
2.2394E-5
2.182
1.986
2.187
1.991
2.234
2.032
2.289
2.083
Tube round
t = 1.54
FE results
Je
ASME XI
KI
KI
T.Fett
KI
KI
MPam
MPam
Ksiin
MPam
Ksiin
MPam
Ksiin
MPam
Ksiin
2.7291E-6
0.762
0.693
0.857
0.78
0.908
0.826
0.861
0.783
1.7631E-5
1.936
1.762
2.024
1.842
2.15
1.95
2.022
1.839
I dati riportati nelle precedenti tabelle mostrano un perfetto accordo ad ulteriore convalida
delle analisi svolte agli elementi finiti.
132
Nelle Figure di seguito vengono gli andamenti del fattore di concentrazione delle tensioni
per i tre spessori considerati in funzione dellangolo che descrive il fronte della fessura. In assenza
di carico assiale il valore massimo del SIF nel punto pi profondo del difetto (punto A) mentre in
presenza di carico rimane pressoch costante. Nelle analisi successive considereremo solo il fattore
di concentrazione per =90, considerando la direzione radiale quella pi probabile per
uneventuale propagazione del difetto con lincremento del carico di trazione.
Figura 4.34
Figura 4.35
133
J Integral [KJ/m2]
With Axial Load
7.1275E-03
1.2979E-02
2.6518E-02
3.6902E-02
Tube round
Ovality 5%
td = 2.11
Tabella 4.14
Come si evince dalla Tabella 4.14 unovalizzazione del 5% produce un aumento dell82%
sul valore del J-Integral rispetto al tubo perfettamente circolare nel caso di presenza del carico
assiame di compressione, mentre laumento si riduce al 39% nel caso di assenza del carico assiale.
Considerando che il massimo valore ammesso sullovalizzazione del tubo dal codice ASME
dell1%, possiamo ritenere che il contributo di questa imperfezione geometrica alla propagazione
di un difetto non sia cos rilevante sui tubi del generatore IRIS. Come gi evidenziato nellanalisi
strutturale in assenza di difetti, le componenti di tensione generate dal solo gradiente di temperatura
(responsabili dello stato di trazione sulla porzione interna del tubo) non erano affatto influenzate
dalla non perfetta circolarit del tubo.
134
Posizionando una fessura superficiale semiellittica in prossimit del giunto saldato intendiamo
verificare il contributo di tali effetti al problema della fessurazione. La conformazione geometrica
del giunto saldato presa a riferimento quella proposta da Ansaldo Camozzi per i generatori di
IRIS (Figura 4.36).
Figura 4.36
Header
Tube
Figura 4.37
Figura 4.38
Crack location
Stress distribution on inner surface at Tube-to-Header connection
J Integral [KJ/m ]
Near Tube-to-Header
connection
td = 2.11
t = 1.54
td = 2.11
t = 1.54
7.1275E-03
2.7291E-03
2.5441E-02
4.6741E-02
2.6518E-02
1.7631E-02
5.5956E-02
1.3134E-01
Tabella 4.15
In Tabella 4.15 vengono messi a confronto i valori sul J-Integral della fessura posizionata a
sufficiente distanza dagli attacchi e della stessa in prossimit della giunzione tra i due materiali. Per
il tubo con lo spessore di progetto (td = 2.11 mm) il valore del J subisce un incremento di un fattore
3.5 (con carico assiale ) e 2.1 (senza carico assiale). Per il tubo con uno spessore inferiore a quello
di progetto (t = 1.54 mm) il valore del J subisce un incremento di un fattore 2.1 (con carico assiale)
e 2.75 (senza carico assiale).
td = 2.11
t = 1.54
136
Dalla Tabella 4.15 si osserva anche una controtendenza del comportamento del J-Integral
alla riduzione di spessore: i valori tendono ad aumentare con la riduzione di spessore. Il J aumenta
di un fattore 1.8 nel caso di presenza del carico assiale e di un fattore 2.3 nel caso di assenza di
carico.
Figura 4.39
La Figura 4.39 illustra il comportamento dellInconel 690 in aria e in acqua. Per il provino
A il comportamento alla fessurazione in aria praticamente indipendente dalla temperatura
dellambiente in cui stata svolta la prova: J IC = 447 KJ/m2 e T = 448 (24-338C). La prova
condotta in acqua ad elevata temperatura (338C) non sembra avere alcun effetto sulla tenacit del
materiale, i valori di JIC e T sono prossimi a quelli ricavati in aria ( J IC = 414 KJ/m2 e T = 407). Per
il provino B la tenacit a frattura risulta leggermente inferiore: J IC = 358 KJ/m2 e T = 242, pur
mantenendo un eccellente resistenza alla fessurazione. Gli eccellenti alti valori di tenacit
137
dellInconel 690 in aria o in acqua ad alta temperatura dimostrano come i problemi di propagazione
instabile di fessure non sembrano interessare affatto questa lega.
Fenomeni di Stress Corrosion Cracking possono sensibilmente abbassare i valori di
tenacit a frattura (Figura 4.40). Come si raffigurato, un provino caricato a KIC si rompe
immediatamente mentre se il K inferiore ad un determinato valore KISCC non si avr mai la
propagazione di un difetto. Durante laccrescimento della fessura per Stress Corrosion il carico
esterno pu rimanere costante. In questo caso allaumentare della cricca, il fattore di
intensificazione degli sforzi cresce e raggiunto il valore critico si ha la rottura finale.
In Tabella 4.16 vengono comparati i valori soglia di KISCC per lInconel 690 e 600 a due
diverse concentrazioni di soda caustica.
Figura 4.40
Tabella 4.16
138
Le analisi condotte hanno evidenziato un buon accordo tra i modelli numerici e quelli
teorici portando alla convalida della procedura adottata nella modellazione agli elementi
finiti e del programma MSC.Marc nellambito della Meccanica della Frattura.
E stata eseguita anche unanalisi in presenza di una fessura semiellittica assiale ma i valori
del J-Integral sono inferiori a quelli relativi al caso di difetto circonferenziale (Jass=
1.743E-6 MPam, Jcirc=7.127E-6 MPam per t=2.11 mm in presenza di carico assiale). La
componente circonferenziale di tensione responsabile del Modo I di rottura inferiore a
quella assiale in ogni punto della sezione.
Lo stato di trazione su una porzione della sezione del tubo , in ogni caso, generata dalle
componenti secondarie di tensione dovute al gradiente termico attraverso lo spessore. I
carichi termici sul tubo risultano pertanto rilevanti ai fini del fenomeno di IDSCC che in
linea di principio non pu essere escluso a priori.
Nelle condizioni di esercizio, la deformazione plastica lungo lapice della fessura risulta
confinata in una piccola regione (~m). I valori del J-Integral calcolati con lanalisi elastoplastica sono pressoch coincidenti con quelli ricavati da unanalisi puramente elastica.
Tra tutte le configurazioni analizzate, i fattori di concentrazione delle tensioni ricavati nel
punto pi profondo del difetto sono molto pi piccoli rispetto ai valori di tenacit a frattura
dellInconel 690TT:
-
SIF [MPam1/2]
td = 2.11
t = 1.54
td = 2.11
t = 1.54
1.231
0.762
2.326
3.153
2.375
1.937
3.45
5.286
139