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LA LUCE
DEL RISORTO
ILLUMINI
LA NOSTRA VITA
ARIO
SOMMARIO
II punto - a Dio, carissimo Dante
4-5
La nostra Pasqua
6-7
Redazione
n. 2 marzo 2015
Periodico quadrimestrale
Sped. in abb. postale
Comma 20 lett. C art. 2 Legge 662/96
Reg. Trib. Torino n. 2202 del 19/11/71
8-9
10-11
Mario Carissoni
12-13
16-17
19
Ho visto un Angelo!
20-21
Ecuador
22-23
24-25
Patrizia Pellegrino
Briciole di carit
26-27
Redazione
28-29
Redazione
30-31
Redazione
Speranza
Madre Teresa di Calcutta
32
Il punto
a Dio,
carissimo
Dante
Spiritualit
In tutte le difficolt,
portando quotidianamente
tutte queste croci,
San Giuseppe Cottolengo
continu in maniera
sublime ed affidarsi
alla Divina Provvidenza,
segno questo della sua
grande fede e sigillo
della sua santit.
Spiritualit
Spiritualit
La nostra Pasqua
Spiritualit
Anche la gente avverte tutta questa novit di vita.
I cuori, infatti, si aprono alla
gioia fragorosa e alla speranza,
dopo la tristezza, il silenzio e la
solitudine dellinverno.
Ed ecco giungere la Pasqua.
La Pasqua non un avvenimento
che si esaurisce nello spazio di
una giornata. La Pasqua deve
durare come continua la vita:
leco di Pasqua deve accompagnare tutti i nostri giorni. Perch
ci deve sempre parlare di risurrezione.
Cristo Ges morto ed risorto.
Noi uomini siamo legati alla
Passione e Morte redentrice del
Signore, perch anche noi dobbiamo soffrire e morire. Noi
uomini, siamo pure legati alla
Risurrezione gloriosa del Si-
La Redazione
Spiritualit
Qui
serviamo
il mondo
Spiritualit
...condividere
con
i nostri fratelli le gioie
le fatiche, le sofferenze,
gli interrogativi.
Racconto
Giorni lontani di
unantica Primavera
10
Racconto
Mario Carissoni
11
Testimonianza
GLI OCCHI
DELLE MAMME
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Testimonianza
mani mentre iniettano un farmaco
in vena o premono ripetutamente
sul piccolo torace per il massaggio
cardiaco. La mamma sta sempre in
silenzio: non parla e non chiede,
quasi a non disturbare la sacralit
delle mie azioni.
Quando riesco a salvare il piccolo,
la mia gioia tutta interiore; vorrei
abbracciare quella mamma che si
fidata ciecamente, ma la cultura
locale lo impedisce. In quei momenti di gioia solenne, mi devo
aspettare un timido sorriso accompagnato da uno sguardo pieno di
affetto. Raramente dalle sue labbra
affiora la parola grazie, ma
avverto la riconoscenza in tutte le
sua membra, mentre le consegno il
piccolo e lo deposito tra le sue
braccia accoglienti.
Quando non ce la faccio in questa
mia battaglia per la vita, gli occhi
della mamma dapprima vagano
sperduti, fissando quindi il mio
volto e poi quello del bimbo: non
riesce a capire come possa essere
accaduto quanto in cuor suo gi
percepiva! Non sono io il dottore
bianco, lonnipotente? Non pu
quindi essere vera levidenza. Il
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Ricordi
Sul filo della memoria
GRANAIO
DELLA MEMORIA,
l Cottolengo di Biella, nel corridoio dingresso del reparto Madonna del Rosario, ha allestita
unesposizione impostata su un
percorso fotografico e improntato
su figure di suore residenti nella
propria struttura dal titolo emblematico: Testimonianza di fede e
di amore. Inaugurata domenica 16
dicembre 2014 e si protrarr per
tutta la durata dellAnno della Vita
Consacrata, in altre parole sino al 2
febbraio 2016. Tempi e spazi estesi e tali da consentirne possibilit
di visita a molti, cottolenghini e
non. Scopo e fine dellesposizione
dare visibilit e offrire i messaggi
di fede e di amore che queste sorelle nutrono nel loro cuore in questi
ultimi anni della loro esistenza
umana. Le loro vite sono state
donate e questo continuo dono si
esprime oggi in volti e messaggi di
sapienza offerta a tutti, anziani e
giovani, come piccoli semi di spiritualit e fiducia. Incontrarle nelle
immagini e accoglierne le parole
certo motivo di arricchimento spirituale. La notizia in ambito locale
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UN TESTAMENTO
SPIRITUALE
PER CHI VERR DOPO
Lidea di sviluppare un percorso
fotografico sulle Vite Consacrate nata due anni fa, in occasione dellallora proposto Anno
della Fede (2012-2013) da parte
di Papa Benedetto XVI e significativamente si realizza oggi allinaugurazione dellanno che
Papa Francesco ha dedicato alla
Vita consacrata. Lintento stato
quello di dare visibilit a suore
anziane, che per la loro condizione di salute vivono invece in una
realt generalmente sconosciuta e
lontana dalla normale vita sociale,
come anche avviene per le persone che sono residenti in strutture
Ricordi
Nella mia vita ho cercato di amare. Ama
e dona lamore e lamore cresce.
Dona amore e ne riceverai tanto.
persone, possono portare frutti di speranza, di fede, di forza nella sofferenza e di senso della vita, con i valori umani e spirituali che ne conseguono. Questi semi sono stati raccolti, durante un lungo percorso, mediante incontri, dialoghi e interviste, realizzate dalla volontaria
Anna Rosa, e mediante immagini di volti, sguardi e gesti, dal fotografo Sergio Ramella, con la sua intuizione estetica, accompagnata dalla
sensibilit che gli propria. Nella realizzazione del percorso fotografico si cercato, nella misura del possibile, di abbinare le immagini
dei volti e delle persone con i messaggi di vita effettivamente detti da
loro. Lintento non quello di illustrare la vita consacrata, ma di proporre figure di persone consacrate anziane, che, con il loro bagaglio
di esperienza umana, di quotidiana fedelt e di sapienza di fede, possono dare coraggio a chi si trova, come loro, nella situazione di anzianit e sul finire della propria esistenza.
un messaggio rivolto anche ai giovani, perch colgano che cosa alla
fine rimane di ci che si fatto e vissuto, che cosa rende compiuta una
vita. Una parola e un volto sono un messaggio per tutti. Questo spiega perch le figure sono state fotografate singolarmente e non nella
loro vita di gruppo. Sono tanti piccoli testamenti spirituali personali, consegnati alle generazioni che le seguono, come piccole perle di
un dono che arricchisce la vita.
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Testimonianza
FRATEL
LUIGI BORDINO
BEATO!
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Testimonianza
vita professionale alla cui base
sono sacrificio e amore al prossimo. La Messa (per diversi anni
serv quella cos detta della levata, alle 5.15) e la Comunione
quotidiana erano i momenti privilegiati della sua vita spirituale,
la centrale, per cos dire, che
riforniva le sue energie di bene.
Lo troviamo, appena aveva un
ritaglio di tempo, davanti al Santissimo Sacramento in profondo
raccoglimento, le mani giunte e
lo sguardo al Tabernacolo.
I primi contatti con lui, per lo
pi nella sacrestia della chiesa
principale della Piccola Casa,
quelli in cui ebbi modo di conoscere pi a fondo la sua personalit religiosa, risalgono al 1948.
Fratel Bordino fresco di professione religiosa, io suddiacono.
Con passo misurato non correva mai, perch era sempre puntuale Fratel Luigi, saliva i gradini della scaletta ed entrava in
sacrestia; si segnava adagio con
lacqua santa, genufletteva ben
eretto e sostava in breve adorazione. Indossata la cotta, attendeva linizio delle funzioni,
sempre in devoto silenzio
Lo ricordo fedelissimo alla preghiera comune in chiesa, la voce
chiara e possente nel guidare le
recita del Pater e del Rosario, la
sua puntuale precisione nellesecuzione delle sacre cerimonie.
Questi ed altri particolari, osservati per tanti anni, possono a
prima vista, sembrare comuni,
ma era il modo in cui egli li
compiva che aveva qualcosa di
speciale.
Penso che Fratel Luigi sia stato
un religioso che ha vissuto le
realt ordinarie della sua vita
spirituale in modo straordinario.
Oltre alle note particolari che, a
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Notizie Cottolenghine
10-20 gennaio 2015
India
Ordinazione presbiterale
di don Vincent e don Shijo
La Piccola Casa dice il suo Deo gratias per le recenti ordinazioni di due
nuovi sacerdoti cottolenghini, Don Vincent Xavier Lourdusamy il 10 gennaio
in Tamil Nadu e Don Shijo Solomon il 20 gennaio in Kerala
nelle rispettive parrocchie.
Deo Gratias!
Foto di
gruppo dopo
lordinazione
di Shijo
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Imposizione
delle mani
durante il rito
dellordinazione
di Shijo
Notizie Cottolenghine
I Fratelli di Chaaria
LA PROVVIDENZA
HA TANTE STRADE
I Fratelli in India
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Racconto
Ho visto un Angelo...
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Racconto
che non mi veda.. Ma quella persona viene proprio verso di me e
mi si ferma davanti. quasi buio,
ma stranamente, la vedo bene in
faccia. un bel giovane che mi
fissa con occhi luminosi; vestito
con abiti leggeri, non da montagna
e non sembra per nulla affaticato
dalla salita che deve aver fatto.
Mi aiuti, per favore, sono impigliato nei sassi
Coraggio, alzati e seguimi La
sua voce dolce melodiosa e stranamente, mi riempie di sicurezza.
Ma non posso: i sassi mi bloccano la gamba!
Su, prova ancora e abbi fiducia!
Lo guardo perplesso e incredulo.
Provo ancora una volta a muovere
la gamba viene via subito, senza
fatica n dolore.
Ma ma un miracolo! Prima
non riuscivo neanche
Non parlare, affrettati che
tardi!
Mi alzo, ancora tutto indolenzito e
sporco, ma riesco a camminare
bene. Mi avvio subito dietro quel
giovane che sta gi andando avanti in fretta. Per, lo sto guardando,
pi che camminare, sembra che
sfiori appena il sentiero. Infatti
non fa alcuna fatica, neanche sui
sassi. Allora mi affretto e lo raggiungo.
Senti: scusami, non ti ho neanche
chiesto il nome: chi sei? Come mai
sei ancora qui in alta montagna a
questora?
Lo capirai da solo pi tardi; adesso affrettiamoci perch viene notte
e ti stanno gi cercando.
La situazione appare sempre pi
inverosimile! Non oso pi parlare
e lo seguo in silenzio. Lui cammina veloce, ma anchio non so
come, riesco a stargli dietro pur
non vedendo il sentiero perch
ormai buio. In breve tempo giungiamo in fondo alla montagna,
Senti: scusami,
non ti ho
neanche chiesto
il nome: chi sei?
Mi sarebbe tanto piaciuto conoscerlo meglio; invece Ma ora devo affrettarmi per non fare notte
fuori casa. Prendo deciso il sentiero che ora conosco bene anche se
buio e cammino. Ma la gamba
imprigionata dalle pietre, riprende
a farmi male e sento di nuovo vari
dolori per il corpo. Devo subito rallentare il passo per non cadere.
Tuttavia, fatti pochi passi, sento
delle voci sommesse che si avvicinano. Tendo lorecchio per sentire
meglio e mi rendo conto che sono i
compagni che vengono in cerca di
me. Ma che cosa ti successo?
Ad un certo punto, non ti abbiamo
pi visto; ma non ci siamo preoccupati, sapendo che conosci bene
la montagna e sei pi in gamba di
noi. Per adesso ci stavamo preoc-
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Testimonianza
Ecuador
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Fundacion sanitaria
del Cottolengo
Testimonianza
Fundacion sanitaria del Cottolengo, dove avremmo prestato servizio nei giorni a seguire. Questa
struttura, fondata nel 2012, insieme un ospedale e una casa di riposo dove venivano accolti particolarmente anziani e malati terminali;
sono per presenti anche ospiti giovani che hanno subto incidenti
stradali o portatori di malattie
gravi.
Nella fondazione ci sono circa cinquantacinque ospiti, in camere
distribuite in padiglioni differenti
secondo il loro stato di salute.
Disponibile per tutti la fisioterapia
e la terapia occupazionale praticata
nel salone multimediale. I dipendenti lavoratori sono in tutto 33,
distribuiti tra cuochi, medici, infermieri, fisioterapisti, addetti alle
pulizie, lavanderia, sorveglianza
ecc Per maggiori informazioni
abbiamo creato un sito web:
https://sites.google.com/site/missioneecuador
La cosa che ci ha colpito nella
struttura il modo di com trattato lospite e il legame che c tra
pazienti e personale; molto diverso
da un classico ospedale italiano,
qui sembra di essere in una grande
famiglia, sicuramente anche per il
numero dei pazienti, ma la cura che
gli operatori hanno per i malati
qualcosa di speciale, che viene dal
cuore.
Molte volte ci siamo trovati spiazzati; per esempio quando abbiamo
conosciuto il passato di alcuni
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Spiritualit
LE VIE
DEL SACRO
Pasqua, Ges risorto
D
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Spiritualit
Patrizia Pellegrino
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Volontariato
BRICIOLE DI CARIT
La porta socchiusa
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Giulio, un autentico
cottolenghino - Pisa
In un bel giorno del lontano 1958,
una suora vincenziana, riconoscibile
a quel tempo per la bianca cornetta (grande copricapo dalle bianche
ali svolazzanti), si present allingresso del Cottolengo pisano, con
un ragazzino di 12 anni: Giulio. Do po un breve incontro con Suor Teodora, la direttrice del tempo, la suora
vincenziana si accomiat e Giulio
rimase, per iniziare la nuova vita di
figlio del Cottolengo.
A quel tempo parte degli ospiti era
costituita da ragazzini e Giulio non
tard a fare comunella con loro,
sbizzarrendosi nei giochi propri di
quellet. Nellampio giardino cerano lo scivolo, una piccola giostra,
laltalena; tutte attrezzature costruite
da Fratel Gioacchino per rendere pi
lieta lesistenza dei piccoli cottolenghini. Gli anni passavano e, abbandonati i giochi propri dellinfanzia,
Giulio non tard a manifestare una
certa attitudine a svolgere semplici
Volontariato
attivit occupazionali nel campo
delleducazione artistica: famosi i
suoi grandi puzzle. Importantissimo poi il suo servizio in lavanderia per tanti anni, quale braccio
destro di suor Rosamaria. Impar a
servire la Messa, accolito inappuntabile tuttora sempre presente per il
servizio allaltare. Ma soprattutto
Giulio ama il Cottolengo, che ritiene
essere a buon diritto, la sua casa. Se
vede una lampadina inutilmente
accesa tempestivamente la spegne;
se secondo lui il servizio svolto da
un volontario non ottimale, lo redarguisce perch, giustamente,
desidera che nella sua casa tutto funzioni a dovere! Caro Giulio, gli anni
della nostra giovent sono un ricordo sempre pi lontano, i nostri capelli (i pochi rimasti) sempre pi
bianchi, gli acciacchi aumentano,
molti nostri amici sono ormai in
Paradiso e ci aspettano; affidiamoci
alla loro intercessione e alla misericordia di Dio. Grazie Giulio!
Fr. Pietro - Pisa - 2014
Concludo con la
consapevolezza
Siamo arrivati al termine del nostro
percorso qui al Cottolengo. Una conclusione in termini contrattuali, ma
non per quanto riguarda il ricordo
che conserver per i numerosi nonni
adottati e per quel filo invisibile che
in qualche modo ci terr legati per
sempre. Ho vissuto unesperienza
meravigliosa che mi ha insegnato la
vita reale, quella fatta di regole e di
amore. Desidero ringraziare tutti: in
primis gli ospiti, che, in questo cammino, sono stati i migliori insegnanti
(talvolta anche severi); i colleghi,
i quali hanno contribuito a rendere
questo tempo ricco di vitalit e gioia;
alle OSA di Santa Teresina dalle
quali sono stata sostenuta e che,
anche attraverso qualche piccolo
conflitto, mi hanno consentito di
ampliare gli orizzonti mentali sulla
relazione daiuto, anche su me stessa. Grazie infine ai religiosi: mi han no mostrato nel quotidiano il Verbo.
Cos concludo con la consapevolezza che quanto appreso solo linizio
di una lunga strada e con laugurio ai
miei nonni che possano sempre
donare la pace, come hanno fatto con
me, alle persone con cui entreranno
in contatto. Con tutto il cuore,
Ho imparato
ad essere
Circa un anno fa, alla ricerca di un
lavoro, feci domanda di servizio
civile al Cottolengo, ignaro di quali
sarebbero state le sfide che avrei
affrontato. Adesso sono giunto, assieme ai miei preziosi compagni, al
termine di questa esperienza di
vita e sono qui a fare i conti su ci
che ha significato. La pubblicit con
cui si sponsorizza il servizio civile
dice: unesperienza che ti cambia
la vita. un motto che coglie nel
segno. I cambiamenti avvengono
quotidianamente durante il percorso, senza volerlo, ed riduttivo
limitarsi soltanto ad un avvenimento. Sono fiero di aver svolto il servizio al Cottolengo: qui ho imparato
ad essere al servizio per gli altri
donando una delle risorse pi preziose, il tempo.
Via via, ci rendiamo conto che non
siamo noi a dare, ma pi vero che
riceviamo, affetto, attenzioni che
non si possono comprare Di certo
mi rester impressa la citazione
della cara Osvalda, che dai primi
giorni mi ha soprannominato il
bello portando alla nausea il personale di Santa Teresina. Ringrazio
con tutto me stesso i miei compagni, le operatrici tutte, le suore ed i
preti, per avermi aiutato a crescere
durante questo cammino.
Carlo
Sara
27
Volontariato
Ogni figlio della Piccola Casa racconta con la sua gioia di vivere
che lAmore gratuito ricevuto dal Padre e dai fratelli pu far risorgere
luomo da qualsiasi abisso e trasfigurarlo a tal punto da trasformare
le sue ceneri in un fuoco ardente di Amore.
A volte ci sono realt che pur
parlando poco di s hanno
molto da dire con la prassi pi
che con le Parole.
La Piccola Casa della Divina
Provvidenza fondata da San
Giuseppe Benedetto Cottolengo rientra tra queste realt che
28
Volontariato
La Redazione
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PARROCCHIA
S.G.B. COTTOLENGO
NOTIZIARIO
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SPERANZA
O signore risorto, fa che ti apra
quando bussi alla mia porta.
Donami gioia vera per testimoniare
al mondo che sei morto e risorto
per sconfiggere il male.
Fa che ti veda e ti serva nel fratello
sofferente, malato, abbandonato,
perseguitato
Aiutami a riconoscerti
in ogni avvenimento
della vita e donami un
cuore sensibile
alle necessit del mondo.
O Ges risorto, riempi
il mio cuore di piccole
opere di carit, quelle
che si concretizzano
in un sorriso, in un atto di
pazienza e di accettazione,
in un dono di benevolenza e
di compassione, in un atteggiamento
di perdono cordiale, in un aiuto
materiale secondo le mie
possibilit.
Madre Teresa di Calcutta