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Il Sistema Informativo

---***--La contabilit analitica


Parte I
Principi di base

Rovereto, Febbraio 2007


Alessandro Capodaglio

Capodaglio e Associati

Sommario

Parte I
Il sistema informativo aziendale
Contabilit generale e contabilit analitica
Definizione e scopi della contabilit analitica
Definizione di costo
Classificazione funzionale dei costi
Configurazione dei costi degli oggetti di riferimento
Le forme della contabilit analitica

Parte II
Un caso pratico di contabilit analitica

Parte III
Contabilit di magazzino e budget

Capodaglio e Associati

Il sistema informativo aziendale

Strumento di comunicazione
tra direzione e organizzazione

Strumento di motivazione nei


confronti dellorganizzazione

Sistema delle
informazioni contabili

Strumenti di valutazione dei


risultati prodotti
dallorganizzazione

Capodaglio e Associati

Il sistema informativo aziendale


Fenomeni
esterni

Informazioni
esterne

Fatti amm.vi
aziendali

Documenti
originari
(fonti esterne)

INFORMAZIONI
UTILIZZATE

Rilevazioni
elementari

Elaborazioni
Contabilit
Contabilit
generale

SISTEMA INFORMATIVO
AZIENDALE

Contabilit
Contabilit
analitica

Statistica
aziendale

Sintesi periodiche
Contabili
Bilancio di es.
Capodaglio e Associati

Analitiche
Risultati di
dettaglio

Statistiche
Analisi
cons./
prev..
cons./prev
4

La contabilit direzionale
Piani a medio e lungo
periodo

Contabilit generale

Contabilit analitica

Altre contabilit

Budget (piani operativi)

Capodaglio e Associati

La contabilit generale
CO.GE. come sistema di scritture per:
OBIETTIVO PRIMARIO: Determinare il reddito di esercizio ed il
connesso capitale di funzionamento
OBIETTIVO SECONDARIO: Controllare i movimenti finanziari
della gestione
Mediante la tecnica dei quozienti di bilancio e dei flussi finanziari
fornisce indicazione sugli andamenti degli affari.

Capodaglio e Associati

La contabilit generale
Limiti:
Si riferisce alla gestione globale dellimpresa, mentre lassunzione
delle decisioni richiede informazioni di dettaglio
Riguarda lo svolgimento della gestione passata, mentre le
operazioni devono essere decise sulla base delle conoscenze e delle
ipotesi riferite al futuro

Capodaglio e Associati

Le contabilit speciali

Speciali perch perseguono scopi diversi soddisfano le necessit


informative aziendali non esaurite dalla contabilit generale
Contabilit industriale o analitica o dei costi;
Contabilit di magazzino
Contabilit del personale
Contabilit delle immobilizzazioni
Sistema informativo integrato: i dati tipici di una contabilit
vengono automaticamente impiegati dallinsieme delle rilevazioni
contabili legate a sistema

Capodaglio e Associati

Co.Ge. E Co.A.
COGE
Fornisce informazioni di carattere

COA
Fornisce informazioni di dettaglio dei

generale e globale sull'azienda:

fenomeni aziendali:

- reddito;

- costi

- capitale di funzionamento;

- ricavi;

- controllo dei movimenti finanziari

- risultati di singole operazioni o di

della gestione.

aggregati ridotti di operazioni.

Sono prevalentemente le classi di

Sono in via esclusiva gli organi

Destinatari dei

interesse esterne all'azienda

interni di gestione aziendali.

risultati

(clienti, fornitori, fisco, etc).

prevalentemente strumento di

strumento di informazione.

gestione.

Scopo

Normalmente la partita doppia che


Forme di

consente la rilevazione sotto un

svolgimento

duplice aspetto (finanziario ed


economico).

Variano a seconda
dell'organizzazione contabile e dei
risultati ai quali si vuole giungere.
Effettua rilevazioni in via:

Riferimento
temporale dei dati

- preventiva: per ottenere


Rileva dati in via consuntiva.

informazioni per le scelte;


- consuntiva: per verificare la
congruit dei risultati ottenuti.

Capodaglio e Associati

Co.Ge. E Co.A.
COGE
Fatti aziendali esterni che

COA
Fatti che sono suscettibili di analisi

Estensione

comportano di norma variazioni

sotto ogni aspetto, con particolare

spaziale dei dati

numerarie e che sono in grado di

riferimento ai costi, ai ricavi e ai

influire sul reddito.

risultati parziali.

Momento della
rilevazione

Momento della manifestazione


numeraria (espressione esterna dei
costi e dei ricavi).

Momento del consumo dei fattori di


produzione o dell'ottenimento dei
risultati (momento tecnico economico).

Di norma costi e ricavi sono rilevati


secondo il criterio causale o per
Tipo di analisi

natura (con riferimento alle cause

Costi e ricavi sono di norma rilevati

delle operazioni

immediate che fanno sorgere i costi

per destinazione, con riferimento

aziendali

o i ricavi) o, al massimo, per

alla causa specifica dell'operazione.

destinazione per grandi aree


aziendali.
Non prevista come obbligo legale,
Obbligatoriet

Trattasi di rilevazioni previste come quindi pu assumere forme


diversissime in relazione ai vari

obbligatorie.

scopi per cui viene composta.


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10

Co.Ge. E Co.A.
COGE
Si riferisce alla situazione generale
Grado di analisi

dell'impresa perch deve fornire


informazioni chiare, corrette e
veritiere ai terzi.
Richiede la massima precisione

Grado di
precisione

possibile in relazione alla natura dei


valori (certezza di quelli economici;
congruit per quelli stimati o
congetturati).

Tempestivit

E' relativa.
origine numeraria (salvo le
rettifiche di fine anno).

Conclusioni

interessata alle singole parti


perch deve fornire informazioni per
operare agli organi interi.
Richiede una minore precisione,
ossia la massima precisione
conveniente in ordine agli svantaggi
e ai vantaggi che comporta.
Deve essere la massima possibile.

Utilizza nella maggior parte quelli di


Valori

COA

Esaurisce il suo compito nel fornire i


dati per il bilancio.

Pu utilizzare valori diversi (es. di


sostituzione, standard).
Fa parte del pi ampio sistema
informativo per la direzione
(management accounting ).

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Contabilit analitica
definizione
definizione

Complesso di rilevazioni sistematiche, a periodicit infrannuale,


volte alla determinazione di costi, ricavi e risultati analitici della
produzione aziendale (con formazione del risultato economico di
breve periodo)
Analitica: i valori sono riferiti a singoli oggetti della produzione
aziendale, siano essi singoli fattori di produzione, singole operazioni,
singole attivit, singoli centri di costo, singoli processi, singoli
prodotti

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12

Contabilit analitica
scopi
scopi

Determinazioni di convenienza economica generali o parziali


Programmare lattivit aziendale
Controllare lo svolgimento dellattivit per verificare se viene effettuata
secondo le linee del programma
Valutare i risultati economici riferiti a particolari operazioni o attivit

Fissazione del prezzo di vendita

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13

Contabilit analitica
scopi
scopi

Formulazione di giudizi di efficienza, produttivit, rendimento


Efficienza: rapporto fra quantit di fattori impiegati e quantit di fattori
che si sarebbero dovuti impiegare o che si sono impiegati in passato
Produttivit: rapporto tra quantit di prodotti ottenuti e quantit di
fattori impiegati e il suo andamento dal confronto con rapporti
prestabiliti o passati
Rendimento: rapporto fra prodotti ottenuti e prodotti che si sarebbero
dovuti ottenere o che si sono ottenuti in passato con una data quantit
di fattori

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14

Contabilit analitica
scopi
scopi

Formulazione di giudizi di redditivit:


Redditivit: rapporto fra il reddito ed il capitale investito; di frequente
calcolata rispetto ai ricavi di vendita che rappresentano un valore
dimmediata disponibilit

Programmazione

Valutazione delle rimanenze desercizio

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15

La definizione di costo
Oneri, espressi in moneta, che lazienda sostiene per acquisire i
fattori produttivi e, quindi, per ottenere il prodotto
I costi devono essere attribuiti a singole entit facenti parte del
complessivo

sistema

aziendale,

denominate

OGGETTI

DI

RIFERIMENTO.
Il concetto di costo non pu ritenersi esaustivo qualora non venga
specificato anche loggetto di riferimento cui tale costo si riferisce.

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Gli oggetti di riferimento

Fattori della produzione

Singoli prodotti

Volumi di produzione

Lotti o combinazioni di prodotti

Ripartizioni dellattivit aziendale (reparti, centri operativi)

Entit contabili (centri di costo)


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Gli oggetti di riferimento

Procedimento di imputazione dei costi agli oggetti di riferimento


Analisi dei costi elementari: costi dei singoli fattori di produzione
impiegati nellazienda, rappresentano il dato di partenza
Imputazione alloggetto di riferimento del risultato di successive
aggregazioni e ripartizioni dei costi elementari

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18

La classificazione dei costi


Ai fini del calcolo del costo relativo ad un oggetto di riferimento
occorre classificare i costi a seconda della loro riferibilit ad esso
-

Secondo

natura:

sulla

base

delle

caratteristiche

fisiche

ed

economiche dei fattori impiegati


-

Secondo le modalit di attribuzione alloggetto

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Costi speciali e comuni

Riferibilit alloggetto secondo natura


COSTI SPECIALI: attribuibili unicamente a quelloggetto di
riferimento in quanto sostenuti specificamente per esso
COSTI COMUNI: relativi a fattori che concorrono, direttamente o
indirettamente, allo svolgimento di coordinazioni produttive
differenti, assunte come distinti oggetti dimputazione dei costi

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20

Costi diretti e indiretti

Riferibilit alloggetto secondo le modalit di attribuzione


COSTI DIRETTI: vengono identificati nella loro misura e sono
quindi attribuibili immediatamente alloggetto di riferimento (ad
es. il costo delle materie prime, il costo del lavoro di
fabbricazione, etc.)
COSTI INDIRETTI (overhead): costi che non possibile, o
economicamente conveniente, imputare direttamente alloggetto
di riferimento e, per questo, devono essere attribuiti per via
mediata

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21

Limputazione dei costi indiretti

I criteri di imputazione dei costi indiretti ai prodotti mirano ad


individuare un elemento misurabile che funga da parametro per la
ripartizione di tali costi (detto base di imputazione).

Non potendo instaurare un rapporto di proporzionalit tra il


prodotto ed il costo da ripartire, lo scopo si raggiunge attraverso due
relazioni:
Fattore della produzione base di imputazione
Base di imputazione Oggetto di riferimento (prodotto)

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22

Le basi di imputazione

basi tecniche (basate sui volumi dei fattori produttivi):


volume delle materie impiegate
numero di ore di lavoro diretto impiegate
numero di ore-macchina
numero di chilowatt/ora consumati

basi di costo (valorizzazione dei consumi di fattori produttivi):


costo speciale delle materie
costo della manodopera diretta
costo primo

basi di risultato (basate sui risultati delle produzioni attuate):


volume della produzione ottenuta
valore della produzione ottenuta
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23

Il coefficiente di imputazione

Elemento conosciuto riferibile sia alloggetto prescelto sia al periodo


amministrativo

Si presume un rapporto di proporzionalit fra la grandezza di tale


elemento (che viene chiamato base) e lentit del costo da imputare

dato dal rapporto fra il costo indiretto relativo allintero periodo


amministrativo e la base riferita al medesimo periodo

Il prodotto fra il coefficiente e la base relativa alloggetto di


riferimento determina la quota di costi indiretti imputabili alloggetto
stesso

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24

Il coefficiente di imputazione
Ai fini di una corretta selezione della base di imputazione,
necessario verificare la rispondenza di questa sotto uno dei seguenti
due aspetti:
- criterio tecnico obiettivo o funzionale: verifica lesistenza di
una relazione tra la base dimputazione ed i fattori produttivi
sottostanti ai costi indiretti. La relazione pu essere di:
causalit: la base causa di sostenimento dei costi indiretti,
ovvero sussiste una relazione di causa-effetto tra la base ed i costi indiretti
uso: dato un certo costo indiretto, la base deve essere un
indice di un maggiore o minore uso fatto dei fattori indiretti
beneficio: la base indice del beneficio che loggetto di
riferimento trae dal fattore indiretto

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25

Il coefficiente di imputazione
criterio graduato soggettivo o commerciale: verifica lesistenza
di un differente tipo di relazione, detta capacit
capacit contributiva: possibilit di coprire i costi indiretti attraverso
il prezzo di vendita, che pu essere quindi assunto come base di
ripartizione

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26

Il metodo della base unica aziendale

Individua un unico elemento quale base di ripartizione di tutti i costi


indiretti

A seconda della base di imputazione prescelta, varia lattribuzione


dei costi indiretti ai vari oggetti di costo

Alto grado di soggettivit

La scelta della base di imputazione effettuata in relazione


allimportanza del fattore prescelto

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27

Il metodo della base unica aziendale


caso
caso pratico
pratico

Unazienda ha compiuto tre lavorazioni A, B, C i cui dati sono:


PROD. A
4.000

PROD. B
8.000

PROD. C
12.000

2.000

3.500

4.500

Ore macchina (h)

1.000

2.500

4.000

Prodotti ottenuti (n)

1.000

1.800

2.500

Prezzo di vendita ()

69

65

68

Materie prime impiegate (kg)


Costo medio unitario delle materie prime
impiegate ()
Numero ore lavoro diretto (h)
Costo medio unitario del lavoro diretto ()

ammortamenti

I costi indiretti da ripartire sono:

10.000

manutenzioni e riparazioni

5.000

energia

8.000

manodopera indiretta

12.000

direzione e uffici tecnici

15.000

mensa operai

3.000

materiali indiretti

5.000

magazzini e ufficio controllo quantit

15.000

vigilanza dei reparti e dei magazzini

6.000

assicurazione stabili per materie

1.000

assicurazione stabili per macchianari


Capodaglio e Associati

800
80.800

28

Il metodo della base unica aziendale


caso
caso pratico
pratico

1. Volume delle materie impiegate


Si determina il quantitativo totale delle
materie prime impiegate

Si divide il totale dei costi indiretti per il


volume

totale

delle

materie

coefficiente

di

imputazione

Kg

4.000

Kg

8.000

Kg

12.000

Totale

Kg

24.000

80.800

impiegate,

3,366667

24.000

ottenendo il coefficiente di imputazione

Il

viene

3,366667 X

4.000 =

13.467

moltiplicato per i consumi delle materie

3,366667 X

8.000 =

26.933

delle singole lavorazioni e si ottiene la quota

3,366667 X

12.000 =

40.400

di costi indiretti industriali a carico delle


stesse

Totale

Capodaglio e Associati

80.800

29

Il metodo della base unica aziendale


caso
caso pratico
pratico

2. Numero di ore di lavoro diretto impiegate


Totale numero di ore di lavoro nelle tre
produzioni

2.000

3.500

4.500

Totale

Si divide il totale dei costi indiretti per il

80.800

numero di ore di lavoro diretto, ottenendo il

coefficiente

di

imputazione

8,080000

10.000

coefficiente di imputazione

Il

10.000

viene

8,080000 X

2.000 =

16.160

moltiplicato per le ore di lavoro diretto

8,080000 X

3.500 =

28.280

impiegato nelle singole lavorazioni e si

8,080000 X

4.500 =

36.360

ottiene la quota di costi indiretti industriali


a carico delle stesse

Totale

Capodaglio e Associati

80.800

30

Il metodo della base unica aziendale


caso
caso pratico
pratico

3. Numero di ore macchina


Totale numero di ore macchina

Si divide il totale dei costi indiretti per il


numero

di

ore

macchina,

ottenendo

coefficiente

di

imputazione

1.000

2.500

4.000

Totale

7.500

80.800

il

10,773333

7.500

coefficiente di imputazione

Il

viene

10,773333 X

1.000 =

10.773

moltiplicato per le ore di lavoro diretto

10,773333 X

2.500 =

26.933

impiegato nelle singole lavorazioni e si

10,773333 X

4.000 =

43.093

ottiene la quota di costi indiretti industriali


a carico delle stesse

Totale

Capodaglio e Associati

80.800

31

Il metodo della base unica aziendale


caso
caso pratico
pratico

Confronto secondo le diverse basi uniche


PROD. A
13.467

PROD. B
26.933

PROD. C
40.400

Numero di ore di lavoro diretto impiegate

16.160

28.280

36.360

Numero di ore macchina

10.773

26.933

43.093

Volume delle materie impiegate

MINIMO

MASSIMO

VAR. %

10.773

16.160

50,00

26.933

28.280

5,00

36.360

43.093

18,52

Capodaglio e Associati

32

Il metodo della base multipla aziendale

Raggruppa i costi da ripartire in classi omogenee ed adotta una


diversa base per ciascuna classe

Due soluzioni estreme:


ogni costo originario o elementare costituisce il gruppo e, quindi, per
ogni costo elementare si ricerca la base di imputazione pi opportuna
si formano pochi gruppi di costi comuni industriali in relazione alle pi
importanti o significative basi di imputazione (la quantit o i costi delle
materie prime, il numero di ore di lavoro o il costo della manodopera, il
numero di ore macchina )

Capodaglio e Associati

33

Il metodo della base multipla aziendale


caso
caso pratico
pratico

I dati sono i medesimi del caso precedente


1. Formazione dei gruppi di
costi

legati

presunto

dallo
rapporto

stesso
di

proporzionalit con la base

A) Costi indiretti legati al costo delle materie prime


Materiali indiretti
Magazzini e uffici controllo qualit

5.000
15.000

Vigilanza dei reparti e dei magazzini (3/4)

4.500

Assicurazione per stabili materie

1.000
25.500

B) Costi indiretti legati al numero di ore di lavoro


Manodopera indiretta

12.000

Direzione e uffici tecnici

15.000

Mensa operai

3.000
30.000

C) Costi indiretti legati al numero di ore di lavoro delle macchin


Ammortamenti
10.000
Manutenzioni e riparazioni

5.000

Energia

8.000

Vigilanza dei reparti e dei magazzini (1/4)

1.500

Assicurazione stabili per macchinari

800
25.300

Totale costi indiretti


Capodaglio e Associati

80.800
34

Il metodo della base unica aziendale


caso
caso pratico
pratico

2. Ripartizione del primo gruppo di costi indiretti


Kg

/Kg

Si determina il costo totale delle materie

4.000

24.000

prime

8.000

40.000

12.000

5,3

63.600
127.600

Totale

Si divide il totale dei costi indiretti della

25.500

prima classe per il costo totale delle materie

127.600

impiegate,

ottenendo

il

coefficiente

0,199843

di

imputazione
Il

coefficiente

di

imputazione

viene

0,199843 X

24.000 =

4.796

moltiplicato per i consumi delle materie

0,199843 X

40.000 =

7.994

delle singole lavorazioni e si ottiene la quota

0,199843 X

63.600 =

12.710

di costi indiretti industriali a carico delle


stesse

Totale

Capodaglio e Associati

25.500

35

Il metodo della base unica aziendale


caso
caso pratico
pratico

3. Ripartizione del secondo gruppo di costi indiretti


Si determina il numero di ore di lavoro

Si divide il totale dei costi indiretti della


ottenendo

il

coefficiente

h.

2.000

h.

3.500

h.

4.500

Totale

h.

10.000

30.000

seconda classe per il totale delle ore di


lavoro,

3,00

10.000

di

imputazione
Il

coefficiente

di

imputazione

viene A

moltiplicato per le ore di lavoro delle singole B


lavorazioni e si ottiene la quota di costi
indiretti industriali a carico delle stesse

C
Totale

Capodaglio e Associati

3,000000 X

2.000 =

6.000

3,000000 X

3.500 =

10.500

3,000000 X

4.500 =

13.500
30.000

36

Il metodo della base unica aziendale


caso
caso pratico
pratico

4. Ripartizione del terzo gruppo di costi indiretti


Si determina il numero di ore macchina

Si divide il totale dei costi indiretti della


seconda

classe

macchina,

per

ottenendo

il
il

totale

delle

h.

1.000

h.

2.500

h.

4.000

Totale

h.

7.500

25.300

ore

coefficiente

3,37333

7.500

di

imputazione
Il

coefficiente

moltiplicato

per

di
le

viene A

imputazione
ore

macchina

delle B

singole lavorazioni e si ottiene la quota di


costi indiretti industriali a carico delle
stesse

C
Totale

Capodaglio e Associati

3,373330 X

1.000 =

3.373

3,373330 X

2.500 =

8.433

3,373330 X

4.000 =

13.493
25.300

37

Il metodo della base unica aziendale


caso
caso pratico
pratico

5. Determinazione dalla quota di costi indiretti delle tre lavorazioni

Voce di costo

Quota di costi indire tti industriali (le gati alle


mate rie )
Quota di costi indire tti industriali (le gati alla
manodope ra)
Quota di costi indire tti industriali (le gati alle
macchine )
QUOTA COSTI INDIRETTI INDUSTRIALI

4.796,24

7.993,73

12.710,03

6.000,00

10.500,00

13.500,00

3.373,33

8.433,33

13.493,33

14.169,57

26.927,06

39.703,37

Capodaglio e Associati

38

Confronto tra basi


A
Quota costi indire tti con base unica (volume
mate rie impie gate )
Quota costi indire tti con base unica (nume ro
ore di lavoro dire tto)
Quota costi indire tti con base unica (nume ro
ore macchina)
Quota costi indire tti con base multipla

Capodaglio e Associati

13.467

26.933

40.400

16.160

28.280

36.360

10.773

26.933

43.093

14.170

26.927

39.703

39

Costi fissi e variabili

Secondo la variabilit rispetto al livello produttivo


COSTI FISSI: non variano nellambito di un certo intervallo di
volume della produzione; sono considerati costi di struttura o di
capacit, nel senso che fino a quando non si supera la struttura
o la capacit esistenti non sono soggetti a variazioni.
COSTI VARIABILI: variano con il variare, anche minimo della
quantit di produzione (variano cio in funzione delle unit
prodotte)

Capodaglio e Associati

40

Costi fissi e variabili


COSTI VARIABILI:
costi proporzionali: variano in assoluta proporzionalit al
variare del volume produttivo
costi pi che proporzionali o progressivi: crescono in misura
pi che proporzionale al crescere della produzione
costi meno che proporzionali o degressivi: crescono in misura
meno che proporzionale al crescere della produzione

Capodaglio e Associati

41

La classificazione funzionale dei costi

Prevede una distinzione dei costi a seconda della fase di gestione cui
sono riferibili:
costi tecnici o industriali: comprendono tutti gli oneri che si
sostengono fino a quando il prodotto ottenuto

costo commerciali o di vendita: sono connessi con la fase di


collocamento dei prodotti sul mercato, dal momento in cui sono
tecnicamente compiuti e introdotti in magazzino, fino a quando sono
ultimati i rapporti con i clienti (vi si comprendono anche i costi delle
operazioni post-vendita, connesse con gli interventi di garanzia)

costi amministrativi: sono connessi con la gestione dellazienda in


generale (funzionamento degli uffici, etc.)
Capodaglio e Associati

42

Le configurazioni di costo

Con costo di prodotto si intende unaggregazione di costi


elementari

di

fattori

produttivi

consumati

utilizzati

per

lottenimento dei prodotti

Non tutti i valori dei fattori produttivi che vengono impiegati per
lottenimento di un prodotto o di una produzione vengono per
accolti nella formazione del costo: esistono diverse configurazioni
di costo, stratificazioni successive di costi elementari atte a fornire
evidenza della composizione del costo di un dato oggetto a un
prefissato stadio del processo produttivo sia tecnico sia economico

Capodaglio e Associati

43

Le configurazioni di costo

CONFIGURAZIONE

COMPLETA:

raggruppa

tutti

gli

elementi

omogenei, nel senso dellappartenenza ad una fase

CONFIGURAZIONE PARZIALE: si limita ai componenti primi, che


saranno

quelli

specifici

oppure

quelli

diretti,

seconda

dellimpostazione prescelta (prevale la seconda), nellambito della


medesima fase

Capodaglio e Associati

44

Le configurazioni di costo
costi diretti di materie
+ costi diretti di lavoro
+ altri eventuali costi diretti industriali
________________________________________________
= costo primo industriale
+ quota di costi indiretti industriali
________________________________________________
= costo pieno industriale
+ costi diretti commerciali
+ quota di costi indiretti commerciali
________________________________________________
= costo industriale commerciale
+ costi diretti amministrativi
+ quota di costi indiretti amministrativi e altri costi generali aziendali
___________________________________________________________________________
= costo complessivo
+ costi figurativi
________________________________________________
= costo economico tecnico
Capodaglio e Associati

45

Le configurazioni di costo

Costo primo industriale: comprende tutti i costi della fase industriale direttamente
riferibili alloggetto di calcolo del costo. la configurazione caratterizzata dal pi alto
grado di oggettivit.

Costo pieno industriale: dato dalla somma dei costi diretti e della quota di costi
indiretti industriali

Costo complessivo: rappresentato dal costo di tutti i fattori produttivi onerosi


utilizzati nella produzione tecnica ed economica, sia diretti sia indiretti.

Costo economico tecnico: la figura pi completa di costo, in quanto si riferisce


al consumo di tutti i fattori, compresi quelli non onerosi, ottenuti dallazienda senza il
sostenimento di un costo.

Capodaglio e Associati

46

I costi figurativi

I costi figurativi si riferiscono a fattori della produzione in uso


gratuito da parte dellazienda, ovvero di altri fattori il cui costo,
essendo stato completamente imputato ad esercizi precedenti, non
compare pi in contabilit generale. In tutte le configurazioni di
costo possibile introdurre costi figurativi.
interesse di computo sul capitale proprio investito
compenso per lopera del proprietario e dei suoi familiari o dei soci o altre
persone che prestano il loro lavoro senza ricevere una retribuzione
compresa fra i costi desercizio
fitti figurativi di locali o noleggi figurativi di altri mezzi di propriet del
titolare o dei soci ed utilizzati nellimpresa senza corrispettivo
fitti o ammortamenti figurativi di fabbricati o di altri beni strumentali
completamente ammortizzati ma che continuano ad essere utilizzati
nellazienda
Capodaglio e Associati

47

Le forme della contabilit analitica

La contabilit analitica si avvale di una serie di rilevazioni e giunge a


effettuare delle sintesi complessive, ma parziali rispetto al risultato
economico dellesercizio, o periodiche

Il sistema di rilevazioni relativo alla contabilit analitica pu essere


legato funzionalmente o pu essere separato da quello di contabilit
generale. Nel primo caso si parla di sistema unico, nel secondo di
sistema duplice

Capodaglio e Associati

48

Il sistema unico contabile

La contabilit analitica incorporata nella contabilit generale

legato alla logica patrimoniale

Unico in quanto consiste in un solo sistema contabile nel quale si


inseriscono i conti della contabilit analitica

Contabile perch le rilevazioni sono svolte con limpiego del conto,


nella forma tipica della partita doppia

Capodaglio e Associati

49

Il sistema duplice misto

Duplice in quanto la contabilit generale e quella industriale sono


svolte distintamente

Misto perch la metodologia usata nelle due contabilit diversa:


la contabilit generale tenuta con la tipica forma contabile della
partita doppia, mentre la contabilit analitica svolta in forme
libere, mediante limpiego di schede, prospetti e tabulati

La contabilit analitica si d carico di rilevare anche i fatti interni di


gestione di natura non numeraria, ma senza utilizzare lo strumento
contabile bilanciante

Capodaglio e Associati

50

Il sistema duplice misto

Vantaggi: adattabilit a ogni modalit di svolgimento e ad ogni scopo


di calcolo dei costi, in quanto non vincolata alla forma bilanciante
del conto

Difetti: mancanza di collegamenti con la contabilit generale e


mancanza di collegamenti allinterno delle scritture contabili

Capodaglio e Associati

51

Il sistema duplice contabile

Duplice in quanto prevede due sistemi di scritture con


funzionamento autonomo anche se presentano punti di
collegamento e di confronto

Contabile in quanto i due sistemi di scritture usano lo strumento


delle scritture in partita doppia

Vantaggi: possibile effettuare la verifica continua con i dati della


contabilit generale, effettuare il controllo aritmetico proprio della
partita doppia

Svantaggi: maggiore complessit e rigidit della rilevazione

Capodaglio e Associati

52

La periodicit della contabilit analitica

la contabilit generale potrebbe non fornire gli elementi di costo


necessari per configurare le sintesi proprie della contabilit
analitica, per il fatto che la periodicit con la quale si sostengono
molti costi dimpresa non coincide con quella secondo la quale si
compongono le sintesi nella contabilit analitica

Numerosi elementi di costo, per poter essere inseriti nelle sintesi in


oggetto, devono essere stimati, con la conseguenza che, ove si voglia
mantenere uno stretto collegamento tra contabilit generale e
contabilit analitica, necessario rilevare ratei o risconti

importante la riconciliazione tra le due contabilit in quanto la


generale il pregio di basarsi sulle variazioni numerarie, unici valori
incontrovertibili
Capodaglio e Associati

53

Il Sistema Informativo
---***--La contabilit analitica
Parte II
Esercitazione

Rovereto, Febbraio 2007


Alessandro Capodaglio

Capodaglio e Associati

La ripresa dei saldi in Co.A.


La prima operazione da compiere la ripresa dei saldi di contabilit
generale nel sistema di contabilit analitica; ci avviene mediante
lutilizzo dei seguenti conti:

Conti di riferimento: omologhi a quelli economici di reddito del piano


della contabilit generale, sono definiti a specchio in quanto, essendo
utilizzati per la ripresa dei valori di contabilit generale e per la quadratura,
accolgono le variazioni negative in avere e quelle positive in dare

Componenti elementari: conti intitolati ai fattori della produzione, che


aggregano tutti i costi riferibili a ciascuno di essi

Conti produzione: conti accesi alle varie produzioni.

Capodaglio e Associati

La ripresa dei saldi in Co.A


CO.A.

CO.GE.

CONTO
ECONOMICO

CONTI DI RIFERIMENTO

C/ELEMENTARI

Capodaglio e Associati

C/PRODUZIONE

DIFF. DI INCORP.
COMP. NON INCORP.
COMP. SUPPL.
INCORP.

Il conto economico di Co.Ge.


CONTO ECONOM ICO DI CONTABILITA' GENERALE
DARE

AVERE

Rim. Iniziali materie

200 Ricavi di vendita

Rim. Iniziali prodotti finiti

300

Rim. Iniziali prodotti in corso

150

Costi di acquisto

1.700

Costi di lavoro

1.000

Costi diversi

400

Ammortamenti

180

Oneri finanziari

40

Oneri tributari

60

Oneri straordinari

35

3.450

Il riferimento ad unimpresa industriale organizzata in due linee di


produzione (A e B)

Capodaglio e Associati

La ripresa dei saldi in Co.A.

Ripresa delle rimanenze iniziali di materie


DARE
Magazzino materie

AVERE

200

Rimanenze iniziali materie c/rif.

200

Rimanenze iniziali materie c/rif.

Magazzino materie

200

200

Capodaglio e Associati

La ripresa dei saldi in Co.A.


Il valore ripreso in contabilit analitica pu anche essere diverso da quello
presente in contabilit generale: in questo caso si generano delle differenze di
incorporazione.

Es In Co.Ge. le rimanenze iniziali valutate al LI.FO. sono 540

In Co.A. le rimanenze iniziali valutate al CMP sono 810


Differenza di incorporazione: 810 540 = 270
DARE
Magazzino materie e scorte

AVERE

810

Rimanenze iniziali materie c/rif.

540

Differenze di incorporazione su materie

270

Capodaglio e Associati

La ripresa dei saldi in Co.A.

Ripresa delle rimanenze iniziali di prodotti finiti: tali rimanenze


sono relative esclusivamente al prodotto A

DARE
Magazzino prodotti finiti A

300

Rimanenze iniziali prodotti finiti c/rif.

Magazzino prodotti finiti A

AVERE

300

Rimanenze iniziali prodotti finiti c/rif.

300

300

Capodaglio e Associati

La ripresa dei saldi in Co.A.

Ripresa degli acquisti di materie

DARE
Magazzino materie

AVERE

1.700

Acquisti c/rif.

1.700

Acquisti c/rif.

Magazzino materie

200

1.700

1.700

Capodaglio e Associati

La ripresa dei saldi in Co.A.


Il conto Magazzino Materie
In contabilit analitica le materie devono essere caricate al momento in cui
arrivano in azienda, mentre in contabilit generale la registrazione viene
fatta al momento della ricezione della fattura.
Durante lesercizio si possono generare degli sfasamenti, gestiti tramite un
conto

transitorio

acceso

differenze

varie

(non

sono

diff.

di

incorporazione perch hanno carattere procedurale)


DARE
Magazzino materie

AVERE

XXX

Acquisti in attesa di fattura

XXX

DARE
Acquisti in attesa di fattura

AVERE

XXX

Acquisti c/rif.

XXX
Capodaglio e Associati

La ripresa dei saldi in Co.A.

Ripresa delle rimanenze iniziali di prodotti in corso: limporto


presente in contabilit generale viene imputato alle singole produzioni.
DARE
Produzione A

80

Produzione B

60

Produzioni interne

10

Rimanenze iniziali prod. In corso c/rif.


Produzione A

AVERE

150
Produzioni interne

80

10

R.I. Prod. In corso c/rif.


150

Produzione B
60

Capodaglio e Associati

10

La ripresa dei saldi in Co.A.

Ripresa dei costi di lavoro

DARE
Costi del lavoro

AVERE

1.000

Costi del lavoro c/rif.

1.000

Costi del lavoro c/rif.

Costi del lavoro

1.000

1.000

Capodaglio e Associati

11

La ripresa dei saldi in Co.A.


Nel caso in cui la contabilit analitica sia tenuta con periodicit infrannuale,
si presenta la necessit di registrare dei ratei passivi, dovuti al fatto che in
contabilit generale si registrano durante lanno le mensilit e i contributi,
mentre il contabilit analitica richiesto il costo omnicomprensivo delle ore
lavorate.
DARE
Costi di lavoro

AVERE

110

Costi di lavoro c/rif.

70

Costi di lavoro c/conguaglio

40

Il conto di conguaglio alla fine dellanno dovrebbe dare saldo 0 (zero)

Capodaglio e Associati

12

La ripresa dei saldi in Co.A.

Ripresa dei costi di fornitura e servizi vari (acqua, energia,


manutenzioni e riparazioni da terzi)
DARE
Costi diversi

AVERE

400

Costi diversi c/rif.

400

Costi diversi c/rif.

Costi diversi

400

400

Capodaglio e Associati

13

La ripresa dei saldi in Co.A.


Possono generarsi delle differenze relative alla diversa periodicit delle
rilevazioni di contabilit generale ed analitica. Ad es. le assicurazioni
vengono pagate (e registrate in Co.Ge.) in anticipo. Qualora la CO.A. sia
trimestrale si deve assumere una quota normalizzata del costo, pari ad
dellimporto complessivo.
DARE
Assicurazioni c/rif.

AVERE
1.200

Assicurazioni

300

Assicurazioni c/conguaglio

900

Il conto conguaglio ha natura di risconto attivo.


Al II trimestre si effettua in Co.A. la seguente registrazione
DARE
Assicurazioni

AVERE

300

Assicurazioni c/conguaglio

300
Capodaglio e Associati

14

La ripresa dei saldi in Co.A.

Ripresa degli ammortamenti: in Co.A. calcoliamo la quota sulla base dei


costi correnti o aggiornando i costi storici con indici particolari, arrivando ad
una quota di ammortamento di 230
DARE
Ammortamento

AVERE

230

Ammortamento c/rif.

180

Differenze di incorporazione

50

Ammortamento
230

Ammortamento c/rif.
Diff. di corporazione

180
50

Capodaglio e Associati

15

La ripresa dei saldi in Co.A.

Ripresa degli oneri finanziari e tributari


DARE
Oneri finanziari

40

Oneri tributari

60

AVERE

Oneri tributari c/rif.

60

Oneri finanziari c/rif.

40

Oneri finanziari

Oneri finanziari c/rif.

40

40
Oneri tributari
60

Oneri tributari c/rif.


60

Capodaglio e Associati

16

La ripresa dei saldi in Co.A.

Rilevazione degli oneri straordinari: vengono rilevati solo per garantire la


quadratura con la contabilit generale. Essendo elementi straordinari non
devono rientrare nel calcolo del costo di prodotto
DARE
Componenti non incorporati

AVERE

35

Oneri straordinari c/rif.

35

Oneri straordinari c/rif.

Componenti non incorporati

35

35

Capodaglio e Associati

17

Rilevazione oneri figurativi

Rilevazione degli interessi di computo sul capitale proprio investito: non


una differenza di valutazione ma un componente aggiuntivo (non si usa
quindi un conto riferimento)
DARE
Oneri finanziari

AVERE

80

Componenti supplementari incorporati

80

Componenti supplementari incorporati

Oneri finanziari

80

80

Capodaglio e Associati

18

Consumi di materie dirette

Per questa operazione vengono utilizzate le bolle di scarico di magazzino

DARE
Produzione A

900

Produzione B

450

Produzioni interne

50

Magazzino materie

1400

Produzione A

Produzioni interne
10

80
900

AVERE

Produzione B
60

50

Magazzino materie
200

450

1.400

1.700

Capodaglio e Associati

19

I centri di costo
Esistono dei costi per i quali risulta molto difficile rinvenire una
base che consenta linstaurazione di rapporti di proporzionalit col
prodotto (metodi della base unica e multipla aziendale)
Occorre quindi rilevare oggetti di riferimento intermedi rispetto a
quello finale (prodotto), che vengono chiamati centri di costo.
Centri di costo: suddivisioni dellattivit aziendale per singole
operazioni o gruppi di operazioni omogenee sotto un certo titolo.
Possono corrispondere ad un reparto o ad una struttura operativa,
come pure essere semplici unit contabili. Al loro interno si fanno
affluire

direttamente

(mediante

misurazione)

indirettamente

(usando basi attendibili e non arbitrarie) i componenti elementari.

Capodaglio e Associati

20

I centri di costo
Si distinguono tre tipologie di centri:

Centri diretti o principali: in essi si procede alla diretta formazione


dei prodotti

Centri indiretti ausiliari: prestano servizi per uno o pi reparti


diretti, senza concorrere immediatamente a formare i prodotti

Centri indiretti comuni: svolgono prevalentemente unattivit di


cui beneficiano sia i reparti diretti sia quelli ausiliari

Capodaglio e Associati

21

Ulteriori tipologie di centri

Quando il centro di costo corrisponde a ununit organizzativa


aziendale (reparto o ufficio), che ha a capo un responsabile, si parla
di centri di responsabilit

I centri ai quali si attribuiscono sia ricavi che costi si denominano


centri di profitto (lo sono le ASA e le SBU)

Qualora il centro faccia riferimento ad unit operative delle quali si


vuole determinare la redditivit degli investimenti effettuati, si parla
di centri di investimento

Capodaglio e Associati

22

Piano funzionale dei centri di costo


CENTRI AUSILIARI
DI FABBRICAZIONE
AREA PRODUTTIVA
CENTRI
PRODUTTIVI

AREA
COMMERCIALE

AREA
AMMINISTRATIVA

Capodaglio e Associati

AREA RICERCA E
SVILUPPO

23

Il foglio di distribuzione dei costi per centri

VOCI DI COSTO

TOTALI

Rep.
Carpenteria

CENTRI PRINCIPALI
Rep.
Rep.
Meccanica

Montaggio

CENTRI AUSILIARI
Costi comuni
di fabbr.

Man. e Rip.

Trasp.

CENTRI COM UNI


Amm.ne e Sp.Gen.

Consumo materie
Costi lavoro
Costi forniture e servizi vari
Ammortamenti
Oneri finanziari
Oneri tributari

Nella colonna di sinistra le voci di costo sono per natura, mentre nella parte
destra abbiamo i conti per destinazione.

Capodaglio e Associati

24

Il foglio di distribuzione dei costi per centri

I criteri per la ripartizione dei costi nei vari centri (fino al I totale) si
basano su dati di fatto (costi diretti di centro), in parte su basi
possibilmente in linea col criterio tecnico obiettivo (costi indiretti di
centro).

I centri di costo sono comunque dei conti, ed in quanto tali vengono


caricati e scaricati in partita doppia.

Lelaborazione dei costi nei centri deve procedere da quelli pi


esterni (destra) a quelli pi interni (sinistra)

Capodaglio e Associati

25

Attribuzione dei costi elementari


Lattribuzione dei costi elementari, finora raccolti nei rispettivi conti di COA, ai
vari centri viene effettuata con le seguenti scritture (si riporta solo la prima a
titolo di esempio):
DARE
Reparto carpenteria

70

Reparto meccanica

100

Reparto montaggio

30

Costi comuni di fabbricazione

10

Manutenzioni e riparazioni

35

Trasporti

10

Amministrazione e spese generali

Magazzino materie

AVERE

260

Capodaglio e Associati

26

Attribuzione dei costi elementari


Reparto carpenteria
70

325

Reparto montaggio
30
Reparto meccanica
100

370

580

Amm.ne e spese gen.


5

35

125

10

115

Manutenzioni e riparazioni

Costo comuni di fabbr.

Trasporti
10

390

Magazzino materie
200

1.400

1.700

260

165

Capodaglio e Associati

27

Il foglio di distribuzione dei costi per centri


CENTRI PRINCIPALI
VOCI DI COSTO

TOTALI

Rep.
Carpenteria

Rep.
Meccanica

CENTRI AUSILIARI

Rep.
Montaggio

Costi comuni
di fabbr.

Man. e Rip.

Trasp.

CENTRI COMUNI
Amm.ne e Sp.Gen.

Consumo materie
Costi lavoro
Costi forniture e servizi vari
Ammortamenti
Oneri finanziari
Oneri tributari

260
1.000
400
230
120
60

70
140
60
35
20

100
260
90
100
30

30
250
50
30
10

10
60
20
5
20

35
40
30
15
5

10
50
70
25
10

5
200
80
20
25
60

I TOTALE

2.070

325

580

370

115

125

165

390

Capodaglio e Associati

28

Le retrocessioni

Prima di procedere allelaborazione dei costi tra i centri necessario fare


preliminarmente alcuni assestamenti che procedono in senso inverso (da
sinistra verso destra), detti retrocessioni.
Parte dei costi di manutenzione e riparazione vengono imputati ai centri
trasporti e amministrazione a seguito di servizi svolti a favore di questi ultimi
DARE
Trasporti

15

Amministrazione e spese generali

35

AVERE

Manutenzioni e riparazioni

20

Trasporti

30

Trasporti
165
15

Manutenzioni e riparazioni
30

125

20

Amm.ne e spese gen.


390
35

Capodaglio e Associati

29

Il foglio di distribuzione dei costi per centri


CENTRI PRINCIPALI
VOCI DI COSTO

TOTALI

Rep.
Carpenteria

Rep.
Meccanica

CENTRI AUSILIARI

Rep.
Montaggio

Costi comuni
di fabbr.

Man. e Rip.

Trasp.

CENTRI COMUNI
Amm.ne e Sp.Gen.

Consumo materie
Costi lavoro
Costi forniture e servizi vari
Ammortamenti
Oneri finanziari
Oneri tributari

260
1.000
400
230
120
60

70
140
60
35
20

100
260
90
100
30

30
250
50
30
10

10
60
20
5
20

35
40
30
15
5

10
50
70
25
10

5
200
80
20
25
60

I TOTALE

2.070

325

580

370

115

125

165

390

20

30
15

30
5

105

150

425

Retrocessioni
II TOTALE

2.070

325

580

370

Capodaglio e Associati

115

30

I ribaltamenti

Imputazione dei costi di man. e rip.: i costi di manutenzione e riparazione


vengono imputati ai centri principali per via indiretta, sulla base del valore
degli impianti in dotazione ai centri.
DARE
Reparto carpenteria

30

Reparto meccanica

65

Reparto montaggio

10

Manutenzioni e riparazioni

105

Reparto carpenteria
325

AVERE

Reparto montaggio
370

30
Reparto meccanica
580

65

10
Manutenzioni e riparazioni
125

20
105

Capodaglio e Associati

31

Il foglio di distribuzione dei costi per centri


CENTRI PRINCIPALI
VOCI DI COSTO

TOTALI

Rep.
Carpenteria

Rep.
Meccanica

CENTRI AUSILIARI

Rep.
Montaggio

Costi comuni
di fabbr.

Man. e Rip.

Trasp.

CENTRI COMUNI
Amm.ne e Sp.Gen.

Consumo materie
Costi lavoro
Costi forniture e servizi vari
Ammortamenti
Oneri finanziari
Oneri tributari

260
1.000
400
230
120
60

70
140
60
35
20

100
260
90
100
30

30
250
50
30
10

10
60
20
5
20

35
40
30
15
5

10
50
70
25
10

5
200
80
20
25
60

I TOTALE

2.070

325

580

370

115

125

165

390

20

30
15

30
5

105

150

425

150

425

Retrocessioni

II TOTALE

2.070

Imputazine costi Man. E Rip.


III TOTALE

2.070

325

580

370

30

65

10

355

645

380

Capodaglio e Associati

115
115

105
-

32

I ribaltamenti

Imputazione dei costi comuni di fabbr.: i costi comuni di fabbricazione


vengono imputati ai centri principali per via indiretta, sulla base delle ore di
lavoro nei centri.
DARE
Reparto carpenteria

25

Reparto meccanica

46

Reparto montaggio

44

AVERE

Costi comuni di fabbricazione

115

Reparto carpenteria

Reparto montaggio
370

325
30

Reparto meccanica

10

Costo comuni di fabbr.

44

25

115

580

115

65
46
Capodaglio e Associati

33

Il foglio di distribuzione dei costi per centri


CENTRI PRINCIPALI
VOCI DI COSTO

TOTALI

Rep.
Carpenteria

Rep.
Meccanica

CENTRI AUSILIARI

Rep.
Montaggio

Costi comuni
di fabbr.

Man. e Rip.

Trasp.

CENTRI COMUNI
Amm.ne e Sp.Gen.

Consumo materie
Costi lavoro
Costi forniture e servizi vari
Ammortamenti
Oneri finanziari
Oneri tributari

260
1.000
400
230
120
60

70
140
60
35
20

100
260
90
100
30

30
250
50
30
10

10
60
20
5
20

35
40
30
15
5

10
50
70
25
10

5
200
80
20
25
60

I TOTALE

2.070

325

580

370

115

125

165

390

20

30
15

30
5

105

150

425

150

425

150

425

Retrocessioni
II TOTALE

2.070

Imputazine costi Man. E Rip.


III TOTALE

2.070

Imputazione costi comuni di


fabbricazione
IV TOTALE

2.070

325

580

370

30

65

10

355

645

380

25

46

380

691

44 424

Capodaglio e Associati

115
115

105

115
-

34

Imputazione al conto produzione

Imputazione dei costi di lavorazione alle produzioni: tali costi vengono


imputati secondo due basi, in quanto nei centri carpenteria e montaggio
prevale il lavoro umano, mentre in quello meccanica prevale il lavoro
macchina.

DARE

AVERE

Reparto carpenteria

380

Reparto meccanica

691

Reparto montaggio

424

Produzione A

990

Produzione B

420

Produzioni interne

85

Capodaglio e Associati

35

Imputazione al conto produzione


Reparto carpenteria
325
30

Reparto montaggio

380
Reparto meccanica

25
580

691

370

424

10
44

65
46
Produzione A

Produzioni interne

80
900
990

Produzione B

10
50

60

85

450
420

In dare dei conti produzione abbiamo il costo di produzione nella


configurazione del costo pieno industriale
Capodaglio e Associati

36

Il foglio di distribuzione dei costi per centri


CENTRI PRINCIPALI
VOCI DI COSTO

TOTALI

Rep.
Carpenteria

Rep.
Meccanica

CENTRI AUSILIARI

Rep.
Montaggio

Costi comuni
di fabbr.

Man. e Rip.

Trasp.

CENTRI COMUNI
Amm.ne e Sp.Gen.

Consumo materie
Costi lavoro
Costi forniture e servizi vari
Ammortamenti
Oneri finanziari
Oneri tributari

260
1.000
400
230
120
60

70
140
60
35
20

100
260
90
100
30

30
250
50
30
10

10
60
20
5
20

35
40
30
15
5

10
50
70
25
10

5
200
80
20
25
60

I TOTALE

2.070

325

580

370

115

125

165

390

20

30
15

30
5

105

150

425

150

425

150

425

Retrocessioni

II TOTALE

2.070

325

580

370

30

65

10

355

645

380

25

46

2.070

380

691

424

1.495 -

380 -

691 -

424

Imputazine costi Man. E Rip.


III TOTALE

2.070

Imputazione costi comuni di


fabbricazione
IV TOTALE
Imputazione costi di lavorazione alle
produzioni

44 -

Capodaglio e Associati

115
115

105

115
-

37

Carico prodotti finiti in magazzino

Loperazione di passaggio dei prodotti finiti dalla fase di produzione allo stoccaggio in
magazzino viene rilevata contabilmente come segue. Il saldo dei conti produzione
rappresenta ora la rimanenza di prodotti in corso di lavorazione, valutati al costo
pieno industriale ( la rimanenza contabile di prodotti in corso).
DARE
Magazzino prodotti finiti A

1.850

Magazzino prodotti finiti B

900

AVERE

Produzione A

1.850

Produzione B

900

Produzione A
80
900
990

Magazzino prodotti finiti A


300

1.850
Produzione B
60

1.850
900

Magazzino prodotti finiti B


900

450
420
Capodaglio e Associati

38

Le produzioni equivalenti
Il saldo dei conti produzione rappresenta il valore delle rimanenze di
prodotti in corso di lavorazione; la relativa quantit deve essere
stabilita tenendo conto del grado di ultimazione del processo
produttivo. In generale si considera il prodotto in corso come
equivalente ad una frazione del prodotto finito proporzionale alle fasi
di processo produttivo ultimate.
Analogo ragionamento si pone nel caso in cui gli articoli caricati a
magazzino siano accomunati da materie prime e cicli di produzione
analoghi ma ognuno caratterizzato da pesi, tempi di lavorazione e
scarti differenti.

Capodaglio e Associati

39

Le produzioni equivalenti

Il

metodo

delle

produzioni

equivalenti

viene

utilizzato

per

determinare nel modo pi razionale possibile quale sia il costo pieno


industriale di ogni singolo prodotto finito ottenuto.
Definizione di ununit di misura base della produzione;
Traduzione dei differenti prodotti nellunit di misura scelta
utilizzando opportuni coefficienti di equivalenza;

Capodaglio e Associati

40

Le produzioni equivalenti
Un caso pratico

Prodotti finiti
Prodotto A: confezione da 1 kg.
Prodotto B: confezione da 0,5 kg.
Prodotto C: confezione da 0,25 kg.
Fattori della produzione
- Acquisti di materie prime

70

- Costo della lavorazione (personale + macchinari)

30

Capodaglio e Associati

41

Le produzioni equivalenti
Un caso pratico

La differenza di costo della materia prima si ipotizza legato esclusivamente


alla diversa percentuale di scarti rispetto al prodotto intero
Prod. A (1 kg.)

5% di scarto

Prod. B (0,5 kg.)

10% di scarto

Prod. C (0,25 kg.)

20% di scarto

COEFFICIENTE EQUIVALENZA MATERIA PRIMA

% sfridi

coef. rispetto a

coef. rispetto a

prodotto intero

prodotto A

prodotto A

5%

1,05

prodotto B

10%

1,1

1,048

prodotto C

20%

1,2

1,143

Capodaglio e Associati

42

Le produzioni equivalenti
Un caso pratico

Per quanto riguarda il ciclo di lavorazione, si ipotizzano i seguenti tempi:

per unit di prodotto A:

2 minuti;

per unit di prodotto B:

8 minuti;

unit di prodotto C:

12 minuti.

I singoli coefficienti di equivalenza, posto come base il prodotto A, saranno i


seguenti:
min/forma
2

coefficiente

prodotto B

prodotto C

12

COEFFICIENTE EQUIVALENZA LAVORAZIONE


prodotto A

Capodaglio e Associati

43

Le produzioni equivalenti
Un caso pratico

Per determinare il coefficiente di equivalenza complessivo, occorre determinare la


media ponderata rispetto allincidenza relativa dei costi di produzione (70%
materia prima e 30% costo della lavorazione). I coefficienti sono quindi i seguenti:

coeff.
materia
prima
70%

coeff.

coeff.

l avorazione

compl essivo

prodotto A

prodotto B

1,048

1,93

prodotto C

1,143

2,6

COEFFICIENTE EQUIVALENZA COM PLESSIVO


incidenza costi di produzione

Capodaglio e Associati

30%

44

Le produzioni equivalenti
Un caso pratico

Ipotizzando che i volumi di produzione effettiva nel periodo di riferimento siano:


prodotto A 10 kg, prodotto B 20 kg., prodotto C 15 kg., possibile ottenere i
seguenti volumi di produzione equivalente:

prodotto A

vol ume
effettivo
(kg)
10

vol ume
equival ente
(kg)
10

prodotto B

20

1,93

38,67

prodotto C

15

2,6

39

TOTALE

45

VOLUM E DI PRODUZIONE EQUIVALENTE

coeff.
equival enza

87,67

per un totale di produzione equivalente di kg.87,67.

Capodaglio e Associati

45

Le produzioni equivalenti
Un caso pratico

Il costo di 1 kg. di produzione equivalente , quindi, di 1,14 (100/87,67), per


cui la produzione equivalente di periodo a valore ed il costo unitario per singolo
kg. effettivo di produzione sono determinati come segue:

VALORE DELLA PRODUZIONE EFFETTIVA


prodotto A
prodotto B
prodotto C

volume
equivalente
(kg)
10
38,67
39

TOTALE

valore prod.
equivalente

costo unitario
effettivo /kg.

11,41
44,11
44,49

1,14
2,21
2,97

100

Capodaglio e Associati

46

Le produzioni equivalenti
Un caso pratico

Si rilevano pertanto i seguenti scarichi dal conto produzione ai rispettivi conti


magazzino:

prodotto A

vol ume
scaricato
(kg
effettivi)
8

prodotto B

15

33,08

prodotto C

10

29,66

SCARICO PRODOTTI

TOTALE

val ore scaricato


9,13

71,86

Capodaglio e Associati

47

Carico prodotti finiti in magazzino

Il valore della produzione interna deve essere capitalizzato in contabilit


generale (qualora il valore determinato dalla contabilit analitica sia ritenuto
congruo sulla base della prevedibile utilizzazione economica del bene
prodotto). Il passaggio alla Co.Ge. avviene con la seguente scrittura:
DARE
Produzioni interne c/rif.

145

Produzioni interne

145

Produzioni interne
10

AVERE

Prod. interne c/rif.

145

145

50
85

Capodaglio e Associati

48

Imputazione a Ricavi e Margini

Si rileva il costo industriale dei prodotti venduti, trasferendo il valore dei


conti di produzione (magazzino prodotti finiti) ai conti esercizio.
DARE
Ricavi e margini prodotto A

1800

Ricavi e margini prodotto B

850

AVERE

Magazzino prodotti finiti A

1800

Magazzino prodotti finiti B

850

Ricavi e margini prod. A

Magazzino prod. fin. A

1800
Ricavi e margini prod. B

300

1800
Magazzino prod. fin. B

1.850
850

900

Capodaglio e Associati

850

49

Imputazione a Ricavi e Margini

I conti Ricavi e Margini sono c/esercizio, cio conti di risultati


anteriori al c/economico generale.

Il saldo dei conti Magazzino rappresenta la rimanenza contabile di


prodotti finiti, da confrontarsi con linventario.

Capodaglio e Associati

50

Contabilizzazione dei ricavi di vendita

Allinterno dei conti Ricavi e Margini al costo del venduto si contrappongono


subito i ricavi di vendita. Il saldo dei conti Ricavi e Margini rappresenta
lutile lordo industriale
DARE
Ricavi di vendita c/rif.

AVERE

3.450

Ricavi e margini prodotto A

2.500

Ricavi e margini prodotto B

950

Ricavi e margini prod. A


1800

2.500

Ricavi di vendita c/rif.


Ricavi e margini prod. B
850

Capodaglio e Associati

3.450

950

51

Imputazione costi commerciali

I costi relativi a trasporti in partenza vengono imputati ai conti Ricavi e


Margini. Il saldo dei conti Ricavi e Margini rappresenta lutile lordo
industriale - commerciale
DARE

AVERE

Centro trasporti

150

Ricavi e margini prodotto A

90

Ricavi e margini prodotto B

60

Ricavi e margini prod. A


1800

2.500

Trasporti
Ricavi e margini prod. B

90
850

165

30

15

150

950

60

Capodaglio e Associati

52

Il foglio di distribuzione dei costi per centri


CENTRI PRINCIPALI
VOCI DI COSTO

TOTALI

Rep.
Carpenteria

Rep.
Meccanica

CENTRI AUSILIARI

Rep.
Montaggio

Costi comuni
di fabbr.

Man. e Rip.

Trasp.

CENTRI COMUNI
Amm.ne e Sp.Gen.

Consumo materie
Costi lavoro
Costi forniture e servizi vari
Ammortamenti
Oneri finanziari
Oneri tributari

260
1.000
400
230
120
60

70
140
60
35
20

100
260
90
100
30

30
250
50
30
10

10
60
20
5
20

35
40
30
15
5

10
50
70
25
10

5
200
80
20
25
60

I TOTALE

2.070

325

580

370

115

125

165

390

20

30
15

30
5

105

150

425

150

425

150

425

Retrocessioni

II TOTALE

2.070

325

580

370

30

65

10

355

645

380

25

46

2.070

380

691

424

380 -

691 -

424

Imputazine costi Man. E Rip.


III TOTALE

2.070

Imputazione costi comuni di


fabbricazione
IV TOTALE
Imputazione costi di lavorazione alle
produzioni

1.495 -

Imputazione costi trasporto di vendita

150

44 -

115
115

105

115
-

Capodaglio e Associati

150

53

Imputazione costi amministrativi

Per limputazione dei costi amministrativi si usa di solito un criterio graduato


soggettivo. Nel caso specifico si usano coefficienti prestabiliti (standard).
Limporto dellimputazione dei costi non coincide con quello totale del centro.
Il saldo dei conti Ricavi e Margini fornisce lutile netto (esclusi gli elementi
straordinari).
DARE

AVERE

Amministrazione e spese generali

443

Ricavi e margini prodotto A

300

Ricavi e margini prodotto B

143

Ricavi e margini prod. A


1800

2.500

Amm.ne e spese gen.


Ricavi e margini prod. B

90

850

300

60

950

390

443

35
- 18

143
Capodaglio e Associati

54

Il foglio di distribuzione dei costi per centri


CENTRI PRINCIPALI
VOCI DI COSTO

TOTALI

Rep.
Carpenteria

Rep.
Meccanica

CENTRI AUSILIARI

Rep.
Montaggio

Costi comuni
di fabbr.

Man. e Rip.

Trasp.

CENTRI COMUNI
Amm.ne e Sp.Gen.

Consumo materie
Costi lavoro
Costi forniture e servizi vari
Ammortamenti
Oneri finanziari
Oneri tributari

260
1.000
400
230
120
60

70
140
60
35
20

100
260
90
100
30

30
250
50
30
10

10
60
20
5
20

35
40
30
15
5

10
50
70
25
10

5
200
80
20
25
60

I TOTALE

2.070

325

580

370

115

125

165

390

20

30
15

30
5

105

150

425

150

425

150

425

Retrocessioni

II TOTALE

2.070

325

580

370

30

65

10

355

645

380

25

46

2.070

380

691

424

380 -

691 -

424

Imputazine costi Man. E Rip.


III TOTALE

2.070

Imputazione costi comuni di


fabbricazione
IV TOTALE
Imputazione costi di lavorazione alle
produzioni

1.495 -

Imputazione costi trasporto di vendita

150

Imputazione costi amm.ne e spese


generali

443

V TOTALE

18

44 -

115
115

105

115
-

Capodaglio e Associati

150

443

18

55

I sovrassorbimenti

La differenza negativa rilevata nel conto Amministrazione, detta


sovrassorbimento, legata al fatto che la produzione ha assorbito
pi costi di quelli rilevati. Le ragioni possono essere molteplici:
Fermi i costi possono esserci stati maggiori ricavi rispetto a quanto
previsti, per cui essendo i costi imputati in base ad essi, ne sono stati
attribuiti pi di quelli effettivi (nel caso, ad A sono stati imputati costi per
il 12% dei ricavi di vendita, a B per il 15%).
Ferme le vendite, pu esserci stata una diminuzione dei costi in oggetto.
Pu aversi una combinazione delle ipotesi precedenti.

Capodaglio e Associati

56

I sovrassorbimenti

Le soluzioni per la destinazione contabile del sovrassorbimento sono:


Correggere limputazione dei costi di amministrazione;
Mantenere lo scostamento in modo da poter effettuare opportune analisi.

Qualora

la

contabilit

analitica

sia

tenuta

con

periodicit

infrannuale, il sovrassorbimento viene lasciato in essere in quanto


pu essere compensato da altri di segno opposto.

Capodaglio e Associati

57

I sovrassorbimenti

Il sovrassorbimento viene rilevato in un conto acceso a variazioni dai valori


prestabiliti

DARE
Amministrazione e spese generali

AVERE

18

Sovrassorbimento

18

Sovrassorbimento

Amm.ne e spese gen.


390

18

443

35
18

Capodaglio e Associati

58

Il foglio di distribuzione dei costi per centri


CENTRI PRINCIPALI
VOCI DI COSTO

TOTALI

Rep.
Carpenteria

Rep.
Meccanica

CENTRI AUSILIARI

Rep.
Montaggio

Costi comuni
di fabbr.

Man. e Rip.

Trasp.

CENTRI COMUNI
Amm.ne e Sp.Gen.

Consumo materie
Costi lavoro
Costi forniture e servizi vari
Ammortamenti
Oneri finanziari
Oneri tributari

260
1.000
400
230
120
60

70
140
60
35
20

100
260
90
100
30

30
250
50
30
10

10
60
20
5
20

35
40
30
15
5

10
50
70
25
10

5
200
80
20
25
60

I TOTALE

2.070

325

580

370

115

125

165

390

20

30
15

30
5

105

150

425

150

425

150

425

Retrocessioni

II TOTALE

2.070

325

580

370

30

65

10

355

645

380

25

46

2.070

380

691

424

380 -

691 -

424

Imputazine costi Man. E Rip.


III TOTALE

2.070

Imputazione costi comuni di


fabbricazione
IV TOTALE
Imputazione costi di lavorazione alle
produzioni

1.495 -

Imputazione costi trasporto di vendita

150

Imputazione costi amm.ne e spese


generali

443

V TOTALE

18

Giro del sovrassorbimento a variazione


dai costi prestabiliti
VI TOTALE

44 -

115
115

105

115
-

150

443

18

18
-

18
-

Capodaglio e Associati

59

I costi standard

Valori idonei a rappresentare i costi tipici di oggetti variamente


definiti.

Possono essere riferiti a tutte le classi di costi o solo ad alcune di


esse: il sistema dei costi standard opera convenientemente solo nel
caso in cui gli standard siano riferiti a tutti i costi dimpresa.

Il vantaggio nel loro utilizzo non si ricollega tanto alla possibilit di


rilevare gli scarti o deviazioni tra i costi standard e i costi effettivi,
quanto ai miglioramenti che possono derivare dalle azioni correttive
decise e poste in essere in seguito alla percezione delle cause delle
variazioni rilevate.
Capodaglio e Associati

60

I costi standard

Costo medio: media del costi consuntivi di periodi precedenti (pu riflettere
inefficienze interne dimpresa)

Costo minimo: livello minimo raggiunto dai costi in passato, riflette una
situazione favorevole dimpresa (non consente analisi di efficienza e non
informa sulle circostanze che hanno portato al valore minimo)

Costo previsto: costo medio rettificato per tenere conto delle variazioni future
attese (stessi problemi del costo medio + errori in fase di previsione)

Costi normali, convenienti, ideale: sono configurati dopo aver studiato i


processi dimpresa e lambiente nel quale essa opera.

I costi standard

partono da questo studio e cercano di configurare il livello di efficienza


raggiungibile. Normali se si fa riferimento a condizioni regolari di
svolgimento dei processi; convenienti se i livelli cui si fa riferimento sono
ottenibili mediante opportune azioni rivolte al miglioramento sostanziale dei
processi; ideali se si fa riferimento alle condizioni migliori raggiungibili.

Capodaglio e Associati

61

I costi standard
Scostamento netto totale (Consuntivo - Standard)
-

Scostamento di volume dimpiego di fattori (scostamento di quantit)

Scostamento di prezzo o di tariffa

Scostamento di volume di produzione e di vendita

Scostamento di mix di prodotti

Scostamento di deviazione (si sostituisce un fattore a quello previsto a


standard)

Capodaglio e Associati

62

La rilevazione delle rimanenze finali di


materie prime

Linventario fisico delle materie prime fornisce un valore di 210 mentre la


situazione contabile :
Magazzino materie

Risulta quindi una differenza di 30 tra il


valore contabile e quello effettivo delle

200

1.400

1.700

260

In contabilit generale andr rilevato il

1.900

1.660

valore effettivo delle rimanenze mentre la

rimanenze.

differenza viene contabilizzata in un


conto

acceso

alle

differenze

dinventario
DARE
Rimanenze finali c/riferimento

210

Differenze dinventario

30

Magazzino materie

AVERE

240
Capodaglio e Associati

63

La rilevazione delle rimanenze finali di


prodotti finiti

Lipotesi che linventario coincida con i saldi contabili

DARE
Rim. Finali prodotti finiti c/rif.

AVERE

400

Magazzino prodotti finiti A

350

Magazzino prodotti finiti B

50
Magazzino prod. fin. A

Rim.Fin. Prodotti finiti c/rif.


400

300

1800

1.850

350

Magazzino prod. fin. B


900

850
50

Capodaglio e Associati

64

La rilevazione delle rimanenze finali di


prodotti in corso

Lipotesi che linventario coincida con i saldi contabili

DARE
Rim. Finali prodotti in corso c/rif.

AVERE

150

Produzione A

120

Produzione B

30

Produzione B

Rim.Fin. Prod. in corso c/rif


150

Produzione A

60

900
30

80

1.850

450

900

120

420

990

Capodaglio e Associati

65

Il conto riepilogo risultati

I risultati analitici delle due produzioni (saldi dei conti ricavi e margini)
vengono imputati al conto Riepilogo risultati, insieme alle differenze positive
e negative rilevate
DARE
Riepilogo Risultati

AVERE

168

Ricavi e margini produzione B

103

Differenze dinventario

30

Componenti straordinari non incorporati

35

Ricavi e margini produzione A

310

Differenze di incorporazione

50

Componenti supplementari incorporati

80

Sovrassorbimenti

18

Riepilogo risultati

458
Capodaglio e Associati

66

Il conto riepilogo risultati


RIEPILOGO RISULTATI

103
30

Utile netto

80

35

18

168

458

290
458

310
50

458

Rimangono aperti e devono essere chiusi i conti riferimento e il


conto riepilogo risultati; la scrittura che ne scaturisce non altro
che il Conto Economico di contabilit analitica.
Capodaglio e Associati

67

Chiusura generale dei conti


DARE

AVERE

Rimanenze iniziali materie c/rif.

200

Rimanenze iniziali prodotti in corso c/rif.

150

Rimanenze iniziali prodotti finiti c/rif.

300

Acquisti c/rif.

1.700

Costi lavoro c/rif.

1.000

Costi forniture e servizi vari c/rif.

400

Ammortamenti c/rif.

180

Oneri finanziari e tributari c/rif.

100

Oneri straordinari c/rif.

35

Riepilogo risultati (rilevazione utile netto)


Ricavi di vendita c/rif.

290
3.450

Produzione interne c/rif.

145

Rimanenze finali c/rif.

760
Capodaglio e Associati

68

Il conto economico a bandiera


DESCRIZIONE

TOTALE

PROD. A

PROD.B

3.450

2.500

950

(2.650)

(1.800)

(850)

= Utile lordo industriale

800

700

100

- Costi di distribuzione

(150)

(90)

(60)

650

610

40

(443)

(300)

(143)

207

310

-103

Ricavi di vendita
- Costo industriale del venduto

= Utile lordo industriale mercantile


- Costi di amm.ne e generali az.li
= Risultati netti
Sovrassorbimento

18
225

Differenza dinventario

(30)
195

Differenza dincorporazione

50

Componenti straordinari non incorporati

(35)
210

Interessi di computo sul capitale proprio investito

80

Utile netto di COGE

290

Capodaglio e Associati

69

Il conto economico di Co.Ge.


CONTO ECONOM ICO DI CONTABILITA' GENERALE
DARE

AVERE
200 Ricavi di vendita

Rim. Iniziali materie


Rimanenze finali materie

Variazione rimanenze materie


Costi di acquisto

Costi di lavoro
Costi diversi

210 Produzioni interne capitalizzate

10 Rim. Iniziali prodotti finiti


1.700 Rimanenze finali prodotti finiti
1.000 Var. rimanenze prodotti finiti
400 Rimanenze iniziali prodotti in corso

Ammortamenti

180 Rimanenze finali prodotti in corso

Oneri finanziari
Oneri tributari

40 Var. rimanenze prodotti in corso


60

Oneri straordinari

35

TOTALE DARE
Utile dell'esercizio

3.450

3.405 TOTALE AVERE

145
-

300
400

100
150
150
-

3.695

290

Capodaglio e Associati

70

MODULO XV
Il Sistema Informativo
---***--La contabilit di magazzino
Parte III

Rovereto, Febbraio 2007


Alessandro Capodaglio

IL MODELLO DEI CICLI


OPERATIVI

Il modello dei cicli operativi


Modello di riferimento che consente di ordinare la raccolta delle
informazioni si concretizza nellaggregazione delle operazioni aziendali
in quattro cicli operativi fondamentali:
Acquisti di beni e servizi
Vendite di beni e servizi
Trasformazione fisico tecnica
Monetario (o di tesoreria)

Il modello dei cicli operativi


CICLO (o processo):
processo) Insieme di attivit tra loro legate da relazioni di
sequenzialit logico-temporali, poste in essere per raggiungere un unico
obiettivo economico.
Ad es.
- Ciclo acquisti: insieme di operazioni finalizzate allacquisizione di beni funzionali alla
produzione economica;
- Ciclo vendite: insieme di operazioni finalizzate alla cessione di beni e servizi che sono
il risultato dellattivit di produzione economica aziendale;

Il modello dei cicli operativi


CICLO ACQUISTI
DETERMINAZIONE
FABBISOGNO

SELEZIONE
FORNITORE

TRATTATIVA
/ACCORDO

RICE VIMENTO
MATERIALI

RILEVAZIONE
DEBITO

ADDEBITO
BANCA

PAGAMENTO

FISICO-TECNICA

SELEZ.
INVESTIMENTI

ACCORDO

ACCORDO

ACCENSIONE

ESBORSO

RIMBORSO

INCASSO PER
DISINVEST.

LAVORAZIONI

CICLO MONETARIO

SELEZ. FONTI
FINANZIAMENTO

(O DI TESORERIA)

CICLO DI TRASFORMAZIONE

PRELIEVO

VERSAMENTO

POLITICHE
VENDITA

OFFERTE A
CLIENTI

TRATTATIVA
/ACCORDO

CONSEGNA
PRODOTTI

RILEVAZIONE
CREDITO

INCASSO

ACCREDITO
BANCA

CICLO VENDITE
5

IL CICLO MAGAZZINO

Il ciclo magazzino
Attivit aventi per oggetto la gestione fisica dei prodotti rientranti nei
processi di acquisto, trasformazione, e cessione di beni da parte di
unazienda.
Si compone delle seguenti attivit:
- Logistica
- Amministrazione
- Rettifiche

Il ciclo magazzino Processi fondamentali

Processi fondamentali
Logistica

Amministrazione

Rettifiche

Ricevimento beni

Gestione delle distinte base

Gestione cali e variazioni fisiche

Disposizione nellarea di giacenza

Contabilit di magazzino

Svalutazione

Trasferimenti interni

Inventario fisico

Eliminazione

beni

obsoleti

difettosi
Versamento e spedizione

Contabilit industriale

Beni viaggianti

Determinazione valori di realizzo

Logistica
Insieme correlato delle attivit aventi lo scopo di gestire e coordinare il
trasferimento materiale dei beni acquisiti dai fornitori allinterno
dellazienda,

dei

semilavorati

nellambito

delle

unit

degli

stabilimenti, dei prodotti finiti ai clienti.


-Trasporto di beni
-Stoccaggio
-Localizzazione spaziale
-Coordinamento con i reparti produttivi

Ricevimento dei beni


-I beni giungono presso lazienda accompagnati da un documento di
trasporto (DDT) o da una fattura immediata.
-Controllo quali-quantitativo per verificare che i beni consegnati
corrispondano a quelli indicati nella copia dellordine di acquisto;
-Emissione di un documento di ricevimento relativo alla merce
verificata e invio agli uffici/reparti interessati.

10

Disposizione nellarea di giacenza


-La merce ricevuta viene smistata per tipologia nelle varie aree
-Emissione della bolla di carico
Attivit ausiliarie alla gestione delle scorte:
- Mappatura delle aree di giacenza;
- Protezione e regolamento daccesso alle aree;
- Individuazione delle merci a lento rigiro e obsolete;
- Identificazione dei beni di propriet di terzi;
- Identificazione dei beni viaggianti.

11

Trasferimenti interni
La merce stoccata viene immessa progressivamente nel ciclo di
produzione
I beni subiscono quindi una serie di trasferimenti interni allazienda
fino a quando, giunti al termine del processo produttivo (ed ottenuti i
prodotti finiti), saranno depositati nellarea di spedizione.
Ogni movimento deve essere debitamente autorizzato.

12

Trasferimenti interni
Documentazione:

-Bolle di prelievo:
prelievo autorizzazione al passaggio delle materie prime ai
reparti di produzione
-Bolle di trasferimento interno: autorizzazione al passaggio dei
prodotti tra le fasi della lavorazione e al magazzino prodotti finiti
-Bolle di scarico:
scarico autorizzano luscita dei beni destinati alla vendita dal
magazzino prodotti finiti ai magazzini spedizioni

13

Versamento e spedizione
Movimentazione dei prodotti finiti ottenuti dai reparti produttivi allarea
stoccaggio.
Successivamente, la merce viene prelevata dal magazzino prodotti finiti
e inviata al reparto spedizione.
Il personale di spedizione opera sulla base di una lista o ordine di
prelievo che trova giustificazione in ordini di vendita approvati

14

Amministrazione
Comprende le seguenti attivit:
-Gestione della distinta base
-Contabilit di magazzino
-Inventario fisico
-Contabilit industriale
-Determinazione del valore di realizzo

15

Gestione delle distinte base


Distinta base: prospetto di dettaglio quali-quantitativo che riporta, in
forma analitica, tutti i componenti (materie prime, accessori, ecc.)
necessari per la produzione di determinati prodotti, le modalit di
realizzazione dei medesimi, nonch le istruzioni per la lavorazione.
Pu contenere indicazione delle quantit di materie prime oppure
anche i valori di costo standard.

16

Gestione delle distinte base


Distinta base di progettazione: distinta delle parti e dei materiali
contenente dati relativi al progetto del prodotto
Distinta base di produzione: tiene traccia di tutti i passaggi che il
prodotto percorre fino alla sua realizzazione.
Distinta base di pianificazione: raggruppamento di componenti
utilizzato per agevolare lelaborazione del piano generale di produzione
o la pianificazione dei materiali.

17

Contabilit di magazzino
Sistema

complementare

quello,

ad

esso

sovraordinato,

della

contabilit generale, linsieme delle rilevazioni aventi quale oggetto le


movimentazioni autorizzate e documentate di tutte le merci presenti in
azienda.
Ha lo scopo di determinare, sia a quantit sia a valore, il volume totale
delle giacenze a disposizione di unazienda e di fornire uno strumenti di
vigilanza amministrativa sullo stesso.

18

Contabilit di magazzino
Pu essere tenuta mediante:
-Libro giornale, ove annotare cronologicamente tutti i movimenti
- Schede di magazzino: per ogni categoria di beni gestita,

registra i

movimenti effettuati in base alle quantit ed alle loro valorizzazioni


-Schede di lavorazione a fronte di prodotti particolari realizzati su
preciso ordine del cliente (commesse)

19

Contabilit di magazzino
Gli attributi oggetto di rilevazione della contabilit di magazzino sono:

20

Contabilit di magazzino
Esistono due metodi per la registrazione dei movimenti di magazzino:
-Annotazione di tutte le bolle di carico/scarico relative ai magazzini
(ricevimento, deposito materiali, reparti di produzione, prodotti finiti,
spedizioni)
-Registrazione del DDT in entrata e della bolla di versamento dei
prodotti finiti, determinando induttivamente, secondo le quantit
indicate in distinta base, lentit dei materiali che devono essere
scaricati nel momento in cui si ottiene il prodotto finito.

21

Contabilit di magazzino
La contabilit di magazzino permette anche di:
-Controllare la lenta movimentazione delle merci;
-Sorvegliare landamento delle scorte;
-Emettere

in

forma

automatizzata

richieste

di

acquisto

per

materiale/merci il cui livello sia sceso sotto una soglia preventivamente


definita minima (soglia di sicurezza);
-Registrare sfridi e scarti di produzione

22

Inventario fisico
Ha come scopo la verifica delle quantit di beni fisicamente presenti in
azienda a una determinata data al fine di procedere al controllo
periodico delle consistenze e di ottenere dati utili alla loro successiva
valorizzazione.
Si distingue in:
-Inventario fisico completo
-Inventario fisico parziale a rotazione

23

Inventario fisico
Le determinazioni inventariali ricavate in forma deduttiva dai valori
contabili soffrono di imprecisioni e approssimazioni che necessitano di
periodici interventi integrativi e di verifica per accertare cali naturali,
sfridi, ammanchi ed errori di registrazione.
Linventario fisico ha come scopo la verifica delle quantit di beni
fisicamente presenti in azienda a una determinata data al fine di
procedere al controllo periodico delle consistenze e di ottenere dati utili
alla loro successiva valorizzazione.

24

Inventario fisico
Possono essere:
-Inventari fisici completi
-Inventari fisici parziali a rotazione
La complessit delle verifiche fisiche non rende economicamente
opportuno procedere alla frequente esecuzione di tali accertamenti per
tutti i reparti. Si effettuano quindi inventari a rotazione secondo un
prestabilito programma periodico.

25

Inventario fisico

La consistenza delle scorte alla data di chiusura dellesercizio


avviene sulla base di dati contabili assestati in rapporto ai risultati
dellultimo inventario fisico, integrati con i movimenti di carico e
scarico verificatisi nel corso del periodo di riferimento

26

Determinazione dei valori di realizzo

Con periodicit almeno annuale deve essere confrontato il valore di


costo delle giacenze fisiche con il rispettivo valore di mercato al fine di
stabilire se e in quale misura procedere ad una loro svalutazione
allatto della valutazione delle scorte nel bilancio desercizio.

27

Rettifiche
I beni il cui valore si dimostra essere, a seguito di particolari
circostanze,

sensibilmente

inferiore

quello

determinato

dalla

contabilit aziendale, debbono subire un processo di adeguata


svalutazione ottenuta mediante laccensione e/o la movimentazione di
un apposito mastro acceso al fondo svalutazione magazzino.
-Cali e variazioni fisiche
-Beni obsoleti e difettosi

28

Rettifiche
Gestione cali e variazioni fisiche
Alcuni materiali hanno natura merceologica tale per cui, al passare del
tempo,

le

loro

caratteristiche

fisiche

subiscono

delle

naturali

modificazioni.
Si verifica in particolare per alcune tipologie di merce, quali prodotti
alimentari sottoposti a stagionatura e svariati tipi di materiali chimici
in forma liquida o gassosa.

29

Rettifiche
Eliminazione beni obsoleti e difettosi
Sono obsoleti quei beni che, pur integri e privi di difetti qualitativi, sono
difficilmente collocabili sul mercato per le seguenti ragioni:
-Tecnologia superata
-Modifiche intervenute nelle preferenze dei consumatori
-Eliminazione dei prodotti dalla gamma offerta per esigenze di
rinnovamento

30

LA VALUTAZIONE DELLE
RIMANENZE

31

La valutazione delle materie


La contabilit di magazzino pu essere tenuta
-A sole quantit, con il semplice riferimento alle unit fisiche;
-A quantit e a valori, quanto, a fianco delle unit fisiche, si indicano
anche i valori.
La contabilit di magazzino, che fa parte con la contabilit analitica
delle contabilit speciali, rappresenta un supporto per la stessa
contabilit analitica e, a volte, pu essere integrata in questultima.

32

La valutazione dei carichi


La valorizzazione delle operazioni di carico pu avvenire:
-A costi effettivi, desunti dalle fatture;
-A costi correnti, desunti dai listini prezzi aziendali
-A costi standard, quanto la contabilit di magazzino si basa sui costi
standard.

33

La valutazione dei carichi


Se si impiegano i costi effettivi, i calcoli dei costi di produzione sono
influenzati dalle particolari condizioni alle quali sono avvenuti i singoli
acquisti. Si scaricano cos sul costo di prodotto i risultati delle politiche
di approvvigionamento adottate.

34

La valutazione dei scarichi


La valorizzazione delle operazioni di scarico pu avvenire:
-A costi effettivi:
effettivi al costo effettivamente sostenuto per la partita di
materiale (criterio dellidentificazione delle partite).
Il metodo non utilizzato in quanto sarebbe necessario tenere separate
nel magazzino le varie partite di un medesimo articolo e perch i
risultati non sono ritenuti validi dal punto di vista economico (il costo
di una materia diverso a seconda del mucchio dal quale prelevata).

35

La valutazione dei scarichi


-A costo medio ponderato:
ponderato media aritmetica ponderata dei costi
sostenuti per lacquisizione dei materiali che si trovano in magazzino.
La media pu essere calcolata con riferimento:
-a periodi di tempo passati stabiliti (ultimo anno, ultimo semestre)
-al periodo (annuale, semestrale, trimestrale, mensile) in corso, dopo
ogni acquisto di materiale.

36

La valutazione dei scarichi


-A costo medio semplice:
semplice media aritmetica semplice dei costi di
acquisto, quanto il quantitativo di ogni lotto dacquisto praticamente
costante.
Non pu essere applicato quando gli acquisti sono fatti per quantit
molto variabili e i prezzi variano in relazione alla quantit.

37

La valutazione dei scarichi


-Metodo FIFO:
FIFO i materiali vengono impiegati nello stesso ordine con il
quale sono stati caricati. La valutazione degli scarichi , quindi, fatta
sulla base delle partite pi remote, fino allesaurimento delle medesime.
Nel calcolo dei costi, con questo metodo si ignorano le variazioni di
prezzo verificatesi nei periodi pi recenti.

38

La valutazione dei scarichi


-Metodo LIFO:
LIFO i materiali vengono impiegati nellordine inverso a quello
di entrata, ovvero vengono utilizzati per primi i materiali presi in carico
per ultimi.
il metodo pi utilizzato per la valutazione delle rimanenze, che
risultano

valorizzate

ai

prezzi

pi

remoti,

con

conseguente

compressione dellutile nei periodi a prezzi crescenti.

39

La valutazione delle rimanenze


La valorizzazione dei movimenti di magazzino consente anche di
ottenere in ogni momento il valore attribuibile alle rimanenze esistenti
in quel momento.
Il valore delle rimanenze varia in ragione del criterio seguito per la
valorizzazione dei movimenti, con conseguenze:
-Sui risultati economici dellesercizio
-Sulla situazione patrimoniale aziendale
-Sulle decisioni operative

40

La valutazione delle rimanenze


Caso
I valori relativi alla materia A di unimpresa industriale sono i seguenti:
-Giacenza iniziale

n.pezzi 0

-1 carico

n.pezzi 6.000 a 2,00 il pezzo

-2 carico

n.pezzi 3.000 a 3,00 il pezzo

-3 carico

n.pezzi 2.000 a 2,50 il pezzo

-Scarico (alla lavorazione)

n.pezzi 6.500

41

La valutazione delle rimanenze

42

La valutazione delle rimanenze

43

La valutazione delle rimanenze

44

La valutazione delle rimanenze

45

MODULO XV
Il Sistema Informativo
---***--I budget
Parte III

Rovereto, Febbraio 2007


Alessandro Capodaglio

La PIANIFICAZIONE
dIMPRESA

La Pianificazione dimpresa

-stabilisce quali obiettivi si vogliono raggiungere in un certo periodo di


tempo;
-predispone i mezzi per raggiungere tali obiettivi.

La Pianificazione strategica

Esame dei possibili comportamenti alternativi dimpresa al fine di


innovare, anticipare e provocare i cambiamenti.
Fasi:
Analisi della situazione di partenza (ambiente, settore, impresa);
Individuazione dei punti di forza e di debolezza;
Definizione degli obiettivi (globali e intermedi) di lungo periodo;
Formulazione delle strategie;
Redazione del piano;
Approvazione del piano.
4

Il CONTROLLO di GESTIONE

Il CONTROLLO di GESTIONE
Fasi:
Formulazione degli obiettivi e dei programmi di breve periodo, al
fine di:
Verificare in anticipo se la gestione si sviluppa secondo le linee
direttrici del piano strategico;
Indicare agli organi aziendali le azioni da intraprendere nel futuro
immediato;

Analisi degli scostamenti, al fine di:


Verificare il grado di realizzazione dei programmi e obiettivi del
piano alla luce dei risultati gi conseguiti;
Verifica della validit del piano, che potrebbe dimostrarsi non
adeguato o irraggiungibile.

Definizione di provvedimenti correttivi nel caso in cui vengano


rilevati scostamenti significativi.
6

Il CONTROLLO di GESTIONE
Documenti contabili del controllo di gestione:
Contabilit generale e bilancio di verifica;
Contabilit analitica;
Budget.

Il BUDGET

Il BUDGET
Caratteristiche:
Globalit: abbraccia tutta lazienda (aree funzionali, livelli
organizzativi, prodotti e processi) e, per questo prende in
considerazione i profili economici, patrimoniali e finanziari della
gestione aziendale.
Articolazione per centri di responsabilit;
Articolazione in periodi infrannuali;
Traduzione del programma in termini economico finanziari;
9

Il BUDGET
Funzioni:
Guida lazione dei manager verificandone la compatibilit con gli
obiettivi del piano strategico;
Fornisce parametri economico finanziari con cui confrontare i
risultati di gestione effettivamente ottenuti;

10

Il BUDGET
Documenti:
Budget economico;
Budget patrimoniale;
Budget finanziario:
Budget delle fonti e degli impieghi
Budget di cassa o di tesoreria

11

Lanalisi degli SCOSTAMENTI

Si basa sulle informazioni contenute allinterno del budget economico,


prendendo in considerazione per anche le conseguenze che possono
interessare lintera struttura aziendale, come rappresentata nel budget
patrimoniale, e riscontrando la fattibilit degli obiettivi in esso
esplicitati allinterno del budget finanziario di cassa.

12

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi prestabiliti
mediante
confronto tra valori di budget e valori consuntivi e determinazione
degli scostamenti globali
scomposizione

degli

scostamenti

globali

in

scostamenti

elementari
individuazione delle cause degli scostamenti elementari e delle
relative responsabilit

13

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


definizione dei provvedimenti correttivi da prendere in caso di
disfunzioni gestionali.
correzione tempestiva di eventuali disfunzioni, in modo che gli
obiettivi di fondo possano essere raggiunti;
risalto di eventuali nuovi fatti manifestatisi che possono mettere in
dubbio la validit del budget iniziale;
confronto tra aspetti economici e aspetti finanziari.
controllo per centri di responsabilit, al fine di responsabilizzare
maggiormente le persone;

14

Lanalisi degli SCOSTAMENTI

al fine di consentire il controllo, necessario che vi sia omogeneit tra


i dati, sia nella loro rappresentazione sia nei valori accolti nei
rendiconti periodici;

15

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


Ricavi di vendita
Vendita di un solo prodotto

16

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


-Vendita di un solo prodotto
- Scostamento di volume

- Scostamento di prezzo

17

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


Ricavi di vendita
Vendita di pi prodotti: si introduce il concetto di mix di prodotti
venduti, ovvero il modo in cui composto il volume totale di vendita,
suddiviso tra i diversi modelli secondo certe percentuali, basati, in
particolare, sulla differente redditivit di essi.

-Scostamento di volume lordo

18

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


ulteriormente scomponibile in:
scostamento di volume netto: dato dalla differenza tra
Volume di budget a mix di budget valorizzato al prezzo standard
unitario
Volume effettivo a mix di budget valorizzato al prezzo standard
unitario

19

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


Scostamento di mix: dato dalla differenza tra
Volume effettivo a mix di budget valorizzato al prezzo standard
unitario
Volume effettivo a mix effettivo valorizzato al prezzo standard
unitario

20

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


Scostamento di prezzo

21

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


Scostamento complessivo

22

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


Analisi degli scostamenti dei costi variabili
Il costo da inserire a budget (cosiddetto costo programmato) cos
determinato

Il costo effettivo della risorsa, invece, viene determinato come:

Che per analogia pu essere anche visto come:

23

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


Fattori da cui dipende il costo di una risorsa:
volume di output;
efficienza nellimpiego di input;
prezzo unitario dellinput.
Per ogni fattore possibile individuare uno scostamento elementare:
scostamento di volume: corrisponde ai maggiori o minori costi sostenuti
solo perch la quantit di produzione realizzata non coincide con quella
prevista a budget;
scostamento di efficienza: evidenzia quando, per ottenere una certa unit
di produzione, si impiegano pi o meno risorse di quelle contemplate
negli standard;
scostamento di prezzo: si manifesta quando il prezzo unitario di
acquisizione delle risorse differisce dal prezzo stabilito a budget.
24

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


Materie prime
scostamento di volume:

scostamento di efficienza:

scostamento di prezzo:

25

Lanalisi degli SCOSTAMENTI


Manodopera diretta
scostamento di volume:

scostamento di efficienza:

scostamento di prezzo:

26

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