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A cura di
P. Buzi
D. Picchi
M. Zecchi
Published by
Archaeopress
Publishers of British Archaeological Reports
Gordon House
276 Banbury Road
Oxford OX2 7ED
England
bar@archaeopress.com
www.archaeopress.com
BAR S2264
Aegyptiaca et Coptica: Studi in onore di Sergio Pernigotti
The current BAR catalogue with details of all titles in print, prices and means of payment is available
free from Hadrian Books or may be downloaded from www.archaeopress.com
INDICE
iii
15
Marilina Betr, Tra Bologna e Pisa. Una lettera inedita del cardinale Mezzofanti
a Ippolito Rosellini
21
27
Paola Buzi, Giovanni Luigi Mingarelli e il primo tentennare per vie nuove: gli studi copti
a Bologna nella seconda met del XVIII secolo e la nuova stagione dei caratteri tipografici copti
33
59
Giuseppina Capriotti Vittozzi, Note su Bes. Le sculture del Museo Egizio di Firenze
e del Metropolitan Museum of Art
69
Emanuele M. Ciampini, Un inno ad Arensnufi a File e la natura del dio nel contesto dellisola
85
103
117
Loretta Del Francia Barocas, I santi cavalieri nella pittura monastica copta
125
153
Didier Devauchelle, Ghislaine Widmer, Des stles et des femmes dans le Delta oriental.
A propos de quelques stles demotiques funeraires
157
171
173
185
197
207
Andrea Manzo, Iconografia, religione e ideologia a Kerma, Alta Nubia, 2000-1400 a.C.
211
227
237
253
Patrizia Piacentini, Zawiet el-Mayetin negli Archivi Varille dellUniversit degli Studi di Milano
(e altri ricordi)
267
279
Rosanna Pirelli, Limpegno italiano nel Fayyum tra archeologia, salvaguardia e sviluppo
307
315
Silvia Strassi,
327
Gnter Vittmann, A proposito di alcuni testi e monumenti del Terzo Periodo Intermedio e dellEpoca Tarda
341
355
367
Indice
377
NOTE SU BES
LE SCULTURE DEL METROPOLITAN MUSEUM
OF ART E DEL MUSEO EGIZIO DI FIRENZE *
1. Introduzione
Unampia bibliografia2 pu essere raccolta a proposito di
questa enigmatica figura, da un lato ben riconoscibile,
dallaltro sfuggente a semplici catalogazioni. Se un
personaggio dai mostruosi tratti besoidi3 si affaccia
dalla documentazione magica egiziana fin dal Medio
Regno, le attestazioni si vanno moltiplicando fino ad
avere una diffusione amplissima dal I millennio,
diffusione che va ben oltre la Terra del Nilo
coinvolgendo le sponde del Mediterraneo. In questo
moltiplicarsi delle testimonianze, si vanno specializzando
alcuni tipi iconografici che permettono agli studiosi di
orientarsi al fine di datare gli oggetti, restando tuttavia, il
pi delle volte, allinterno di ampi archi temporali, a
meno che i contesti di provenienza possano fornire dati
pi precisi. Le attestazioni iconografiche sono tanto
ampie quanto varie,4 e vanno da minuscoli oggetti da
toletta e amuleti da indossare, fino a decorazioni di
mobilio, pitture e rilievi templari, sculture anche di
proporzioni colossali.
Abstract
The deity usually identified with Bes can be called with
other names and figures similar to Bes can actually be
identified with other gods. The personality of this
peculiar deity is complex and, above all in the Late
Period, he is a sort of mask, hiding or revealing other
divine forms. The popularity of the god in Mediterranean
area is linked to the issue of his identity. In this
respect, in the regions where he is present, as for
example in the Phoenician-Punic world, there is no
certain attestation of his name. The figure of Bes spread
well beyond Egypt, both alone or as a double image,
particularly with architectonic functions in the temple
precincts. This study presents two interesting sculptures,
one of the Metropolitan Museum of Art of New York and
the other of the Museo Egizio in Florence. Very likely
they were part of two couples of gods. If the figure was
used as an architectonic support, the deity, besides his
traditional role of protector of childhood and of the
feminine world, was also a sign of divine manifestation
and a supporter of the sky.
*
Ringrazio M.C. Guidotti, direttrice del Museo Egizio di Firenze e C.
Roehrig, curatrice nel Department of Egyptian Art del Metropolitan
Museum of Art, per lamichevole sostegno alle mie ricerche. Sono grata
alla direzione dei due musei per aver gentilmente concesso le foto delle
rispettive sculture. Grazie inoltre a P. Buzi e a F. Contardi per aver
agevolato la ricerca bibliografica, e a C. Moro per aver offerto
indicazioni.
Quando questo studio stava per essere consegnato per la stampa, sono
venuta a conoscenza della pubblicazione recentissima di un lavoro di K.
Parlasca (Parlasca 2010) che tuttavia non ho potuto prendere in
considerazione.
1
A proposito della realizzazione del Dizionario Enciclopedico della
Civilt Fenicia e Punica diretto da P. Xella nellambito della commessa
Mediterraneo fenicio nellIstituto di Studi sulle Civilt Italiche e del
Mediterraneo Antico (ISCIMA CNR).
69
a. Un combattente, un protettore
c. Danzatore e bevitore
b. Un nano, un bambino
17
Ad es. British Museum, inv. 11211; Dasen 1993, tav. 12.2. Anche tra
le terrecotte greco-romane si pu trovare il nano con il ricciolo
dellinfanzia: ad es. Breccia 1934, 39 n. 209, Tav. LXXXVII, 454;
Fischer 1994, 219 n. 410, tav. 41. Per altri casi: Capriotti Vittozzi 2003,
148 nota 65.
18
Koenig 1992.
19
Meeks 1992, 424.
20
Koenig 1981, 69-72; Sauneron 1970, 23 (4.9) dove si cita lhomme
dun million [de coudes qu]i a sept visages sur un seul [cou] ; avec une
face de Bs... ; Meeks 1992, 427-428; Berlandini 1995, 22-25 con
bibliografia precedente.
21
Erman, Grapow 1982, I 475; Meeks 1980, 122 n. 77.1312; Malaise
1990, 691-692.
22
Kkosy 1981; Malaise 1990, 692. Sulletimologia del nome,
recentemente intervenuto Takcs 2002.
23
Si veda ad es. la presenza nel tempio di Hathor a File: Daumas 1968.
24
Capriotti Vittozzi 2006b; Capriotti Vittozzi 2008a.
25
Malaise 1990, 683.
26
Bult 1991.
7
Bult 1991; Bresciani 1992; Frankfurter 1998, 125-126; Capriotti
Vittozzi 2003, con bibliografia precedente.
8
Malaise 1990, 692.
9
Per i vari nomi, si veda Malaise 1990, 682-684.
10
Erman, Grapow 1982, III, 10, 17; Meeks 1981, 236 n. 78.2543.
11
Berlandini 1998.
12
Meeks 1992.
13
Volokhine 1994, 88 nota 43.
14
Malaise 1990; Bult 1991; Meeks 1992; Volokhine 1994; Dasen
1993; Quaegebeur 1999; Capriotti Vittozzi 2003; Malaise 2004;
Capriotti Vittozzi 2006a.
15
Ad es. Capriotti 1999a, 28-30.
16
Capriotti Vittozzi 2003 con bibliografia precedente.
70
2. Quale identit?
Lappartenenza di Bes ad un ambito liminale,
fanciullo/non fanciullo addirittura prematuro per D.
Meeks lo colloca allinterno del ciclo solare di
prenascita/nascita/morte/preparazione della rinascita che
tanto spesso nellEpoca Tarda viene espresso dal nesso
tra il fanciullo solare e Osiris il quale presenta egli
stesso un aspetto infantile che trova la sua ragione nel
percorso di rinascita giornaliera del sole e nel
rinnovellarsi annuale della piena: al riguardo, si prenda in
considerazione, ad esempio, lo pseudo obelisco ligneo al
Louvre, contenente un feto umano, un tempo
accompagnato da una figura di Osiris,32 oppure le
figurazioni della porta di Adriano a File, dove nel disco
sullorizzonte stanno insieme Osiris e il fanciullo solare,33
o il culto di Osiris nel tempio di Opet presso quello di
Khonsu a Karnak.34 La mostruosa figura besoide
potrebbe appartenere dunque a un non ancora che
promessa di nuova vita, come la prima luce dellalba.35
Questa immagine difforme cela dunque dellaltro e al
contempo rappresenta il segno di una misteriosa
presenza: siamo di fronte, in conclusione, ad un
personaggio dallidentit incerta e/o molteplice, o almeno
27
37
Volokhine 1994.
28
Meeks 1991.
29
Ryhiner 1977; Meeks 1991, 10-11.
30
Berlandini 1993; Bortolani 2008.
31
Dunand 1997; Rutherford 2003, 180; Bortolani 2008, 110.
32
Al riguardo: Meeks 1992, 428-429, con altri dati interessanti
riguardanti Abido.
33
Desroches-Noblecourt 1999, 66; Capriotti Vittozzi 2009, 63.
34
Degardin 1985; Capriotti Vittozzi 2009, 70-71.
35
Malaise 2004, 271.
71
42
Roger Fund, 1929 (29.2.3). Hill 2007, 195-196 fig. 86, 210. Si veda
anche
la
scheda
presente
nel
sito
del
museo:
[http://www.metmuseum.org/works_of_art/collection_database/]
43
Pap. Schott-Reinhardt: Kropp 1930, tav. iii; ripreso da Pernigotti
2004 a proposito di un ostrakon da Bakchias.
44
Per la storia degli studi e il significato di questa figura: Kaper 2003,
91-104.
45
Sauneron 1970,15 e 27 nota bb, fig. 3; Malaise 1990, 719, 721;
Berlandini 1993, 32.
46
Malaise 1990, 721.
47
E 11554.
48
Su questo, si veda Kkosy 2002 e successivamente Kaper 2003, 93,
nota 55 con bibliografia precedente.
49
Kkosy 2002, 277; Erman, Grapow 1982, I, 474 e 476.
50
Meeks 1971, 54-55; Kkosy 1981; Kkosy 1990, 176; Frankfurter
1998, 128-131; Zaki 2008, 222-223. Sulla figura di Bes fuori dallEgitto
nella tarda antichit, si veda Mastrocinque 2005.
51
Louvre inv. n. N 437; alt. 92 cm; largh. 62 cm; prof. 28.5 cm. Lauer,
Picard 1955, 9, fig. 5; Boreux 1932, 168, tav. XIX; Tran Tam Tinh
1986, I, 99 n.16b; II, 76; Romano 1989, 840-842, cat. n. 292.
52
Kkosy 2002, 279.
53
Hawass 2000.
54
Inv. n. 60; Sist 1996, 94-95; Capriotti Vittozzi 2006a, 64.
55
Fitzwilliam Museum, GR.1.1818; Vassilika 1998, 106-107 n. 51;
Willems, Clarysse 2000, 290, n. 224; Capriotti Vittozzi 2006a, 64-65.
56
Per la discussione sul tipo: Capriotti Vittozzi 2006a. Al riguardo, si
veda anche una pregevole statuetta a Berlino SM 22200 (loggetto
visibile in Velzquez Brieva 2005, Fig. 28).
57
Quibell 1907, 12-15.
58
Derchain 1981; Fischer 1998.
72
70
Sulluso del frontone arrotondato, si veda Gilbert 1942 e Pensabene
1993, 133-135.
71
Arnold 1999, 301.
72
Porter, Moss 1972, II, 256, pianta XXV, colonne b-d, incastonate
negli intercolumni; Jquier 1924, Tav. V, 4 (riferibile alla colonna d in
Porter, Moss 1972).
73
Daumas 1968.
74
Museum of Fine Arts 1990.605. Ward 1996; Uehlinger 1997, 116,
fig. 27; Velzquez Brieva 2007, 50, Tav. XV.3.
75
Fakhry 1942-1950, II, 29, Fig. 12.
76
Per Bes sul bocciolo, si veda Doetsch-Amberger 1991 e Malaise
2004, 272. Per unaltra applicazione insolita dellimmagine di un busto
divino sorgente dal fiore di loto (in questo caso Osiris-Api), si veda
Grenier 1990, 16-17, con bibliografia precedente.
77
Ward 1996.
59
73
86
78
74
94
97
Inv. n. 448, alt. 75 cm. Per la presenza della vetrina non stato
possibile verificare le altre misure.
75
98
Non stato possibile verificare con precisione la faccia che,
nellattuale collocazione museale, rivolta verso il muro: tuttavia essa
appare pi appiattita.
99
Guidotti 1983.
100
Fakhry 1982, 74, Tav. 31a.
101
Meeks 1992, 424 e 427. Su Bes bifronte, si veda anche Jesi 1963.
102
SM 22200.
103
E 11138.
104
EA 1178.
105
Inv. n. 304; Sist 1996, 93.
106
Capriotti Vittozzi 2006a.
107
Capriotti Vittozzi 1999b.
108
Per un quadro dei dati e del dibattito: Merlo 1994; Uehlinger 1997,
142-149; Aufrre 1998, 26; Oggiano 2005, 128-136.
109
Garbati 2009.
110
Garbati 2008, 85-88.
111
Garbati 2008, 48-49. Su questo punto, si veda anche Peri 2009.
112
Garbati 2009.
113
Garbati 2008, 48-49; Garbati 2009.
114
Susini 1965-1966; Capriotti Vittozzi 1999a 149-150; Capriotti
Vittozzi 2008b.
115
Hawass 2000.
76
Bibliografia
Agus P. 1983. Il Bes di Bitia. Rivista di Studi Fenici 11,
41-47.
Arnold D. 1999. Temples of the Last Pharaohs. New
York-Oxford, Oxford University Press.
7. Conclusioni
116
Hermary 2007.
Oggi al Museo di Istanbul: Mus. Arch. 3317. Sul personaggio:
Tassignon 2009. Su Bes a Cipro, si veda anche Wilson 1975.
118
Sulla relazione tra Eracle e la figura di Bes: Bisi 1980; TzavellasBonnet 1985.
119
Xella 2006.
120
Oggiano 2005. Ringrazio lautrice per avermi permesso di leggere il
dattiloscritto.
117
121
77
Berlandini J. 1998. Bs en aurige dans le char du dieusauveur. In W. Clarysse (ed.), Egyptian Religion: The
Last Thousand Years. Studies Dedicated to the Memory
of Jan Quaegebeur I (Orientalia Lovaniensia Analecta
84), 31-35. Leuven, Peeters.
Fakhry A. 1942-1950. Egyptian Deserts. Bahria Oasis III. Cairo, Government Press Bulaq.
80
81
FIGURE
Fig. 1: Bes in un graffito a Qarat el-Faragi (da Fakhry 1942-1950, II, 29 fig. 12)
Fig. 2: Boston, Museum of Fine Arts, 1990.605 (da Ward 1996, tav. II)
82
Figg. 3-4: Due esempi di decorazione di letti votivi (immagini riprodotte da Stadelmann1985, 266 Abb. 1-2)
Figg. 5-6: New York, Metropolitan Museum of Art, Roger Fund 23.2.35: testa di Bes. Bes Capital, Rogers Fund, 1923.
Courtesy of the Metropolitan Museum of Art)
83
Fig. 7: Firenze, Museo Egizio, inv. 448 (per gentile concessione del Museo Egizio di Firenze)
Fig. 8: Pithos da Kuntillet Ajrud: le figure besoidi (da Oggiano 2005, 129)
84