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Delibera di Consiglio camerale n.

2/CC

OGGETTO

dd. 27 febbraio 2015

Accorpamento delle circoscrizioni territoriali delle Camere di Commercio di Trieste


e Gorizia Art. 1, comma 5, della legge 580/93, cos come modificata dal D. Lgs.
n. 23 del 2010.
PRESENTI

PAOLETTI comm. Antonio


PEDICCHIO ing. Vittorio
BARRO SAVONUZZI sig.
Michele
BERNARDINELLO NEMEZ
comm. Luisa
BOSIO cav. Franco
CATTARUZZA dott.ssa
Michela
CINTI rag. Claudio

Presidente settore piccole imprese


commercio
Vice Presidente Vicario settore industria

ASSENTI

X
X

settore artigianato
tutela interessi consumatori e utenti
settore servizi alle imprese
settore dei trasporti e spedizioni

X
X
X
X

organizzazioni sindacali dei lavoratori

CIVIDIN dott. Donatello

settore delle piccole imprese industria

COSTA sig. Domenico

settore delle cooperative

COSULICH sig.ra Sandra

settore artigianato

DERUVO sig. Francesco

settore turismo

FARINA dott. Luca Davide

settore industria

settore commercio

OLIVA sig. Andrea

settore commercio

ROMANELLI dott. Manlio

settore commercio

ROVIS sig. Paolo

settore artigianato

SAMER sig Enrico

settore dei trasporti e spedizioni

STANISSA dott. Walter


STERPIN RIGUTTI dott.
Franco
TENZE sig. Nicola

settore agricoltura

settore servizi alle imprese

VECCHIET dott. Gianfranco


VERGA FALZACAPPA sig.
Antonio

settore credito e assicurazioni

CICCHITTI dott. Nicola

Presidente Collegio dei Revisori dei Conti

BASSAN dott. Joram

Componente Revisori dei Conti

CHINETTI rag. Ave

Componente Revisori dei Conti

In attesa nomina

X
X

settore servizi alle imprese

settore servizi alle imprese

Il Presidente ricorda i contenuti della deliberazione n. 14/CC del 29.07.2014


di oggetto Riordino del sistema camerale. Definizione iniziative con la quale il

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Consiglio, motivatamente, ha dato mandato al Presidente di sollecitare in sede di


Unioncamere regionale lassunzione di un indirizzo politico di accorpamento
passando dalle quattro C.C.I.A.A. attuali a due C.C.I.A.A. regionali, attraverso un
riordino delle attuali circoscrizioni territoriali definendone i confini in base alle
caratteristiche e peculiarit del territorio regionale e delle sue imprese.
Ribadisce le motivazioni, evidenziate nel preambolo della deliberazione di
cui sopra, che gi allora suggerivano tale orientamento:
il sistema camerale gi dal 2012 ha avviato autonomamente un
percorso di autoriforma nella consapevolezza di dover aumentare
lefficienza e lefficacia dellazione delle Camere di Commercio affinch
le stesse diventino sempre pi centrali sul territorio come enti pubblici
esponenziali di rappresentanza delle imprese a servizio dello sviluppo
delle stesse in diversi settori di attivit;
lAssemblea di Unioncamere nazionale del 29 aprile 2014 ha ribadito la
improcrastinabile necessit di autoriformare il sistema per raggiungere
gli obiettivi gi definiti nel 2012;
in tale contesto lAssemblea stessa ha delineato alcuni indirizzi specifici
di comportamento da perseguire per raggiungere una programmazione,
in particolare:
-

razionalizzare e ridurre i costi di gestione, attraverso una


ridefinizione delle circoscrizioni, attraverso possibili accorpamenti
tra strutture camerali con lobiettivo di erogare maggiori risorse
promozionali per e sul territorio di riferimento;

lart. 28 del decreto-legge n. 90/2014 convertito, con modificazioni,


dalla Legge n. 114/2014, ha previsto il taglio delle entrate provenienti
dal diritto annuale del 35% nel 2015, del 40% nel 2016 e del 50% nel
2017. Il Ministero dello Sviluppo Economico con nota circolare del 26
giugno 2014 ha invitato le Camere di Commercio ad adottare misure
atte a ridurre limpatto negativo del taglio del diritto annuale
richiamando la necessit, gi a legislazione vigente, di utilizzare tutte
le soluzioni previste dalla legge n. 580/1993, come modificata dal
decreto legislativo n. 23 del 2010, per una riduzione dei costi strutturali
che consenta di riaprire spazi per unadeguata attivit promozionale. Si
fa riferimento in particolare alle previsioni di ricorso allo svolgimento di
funzioni associate tra Camere diverse, ai sensi dellart. 2 , commi 2,
oltre che ai sensi del comma 3 , allutilizzo congiunto di un medesimo
Segretario Generale per pi Camere, ai sensi dellart. 20 comma 2, e
anche ad eventuali progetti volontari di accorpamento ai sensi dellart.
1, comma 5, della medesima legge 580.
A seguito di tale normativa Unioncamere nazionale, con nota del 7
luglio 2014, ha diramato delle linee guida nazionali di
accompagnamento del processo di riorganizzazione sul territorio della
rete delle C.C.I.A.A. sollecitando un autonomo processo decisionale
che porti ad una razionalizzazione della rete territoriale camerale

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adottando logiche di accorpamento volontarie ai sensi dellart. 1,


comma 5 della Legge 580/93. Nella nota si specifica che il disegno di
accorpamento dovrebbe fondarsi su taluni precisi criteri tra cui:
-

laffinit/complementariet geo-economica di territori; il rispetto dei


principi di sostenibilit economica alla luce della riduzione del diritto
annuo; il rispetto della contiguit territoriale; il richiamo alla
dimensione identitaria, culturale e storico-geografica dei territori
potrebbe ulteriormente rafforzare le motivazioni che sorreggono gli
accorpamenti.

Sottolinea che gi nella Giunta camerale del 14 aprile 2014 era stato
deliberato di avviare uno studio di convergenza operativa tra le Camere della
regione ed in particolare, per omogeneit economico/sociale con la C.C.I.A.A. di
Gorizia.
Evidenzia come levoluzione normativa inerente il riordino del sistema
camerale sia pienamente in atto, e trovi incardinamento nel disegno di legge
delega di riforma della pubblica amministrazione attualmente al vaglio del Senato
della Repubblica, allesame delle specifiche Commissioni. Larticolo, inerente il
sistema delle Camere di Commercio, nella pi recente formulazione, cos come
proposta dal relatore della norma, prevede, nello specifico, alla lettera b) del
comma 1) la ridefinizione delle circoscrizioni territoriali, con riduzione del numero
dalle attuali 105 a non pi di 60 mediante accorpamento sulla base di una soglia
dimensionale minima di 80.000 imprese e unit locali iscritte o annotate nel
registro delle imprese, salvaguardando la presenza di almeno una camera di
commercio in ogni regione e tenendo conto delle specificit geo-economiche dei
territori, nonch definizione delle condizioni in presenza delle quali possono
essere istituite le Unioni Regionali.
Sottolinea come in tale contesto, sia giuridico che politico, si sia sviluppata
lipotesi di accorpamento tra la C.C.I.A.A. di Trieste e di Gorizia che, gi dal 1
febbraio, recependo il suggerimento del MISE condividono uno stesso Segretario.
La fusione ha, prioritariamente, motivazioni di ordine politico soprattutto alla
luce della comune specificit geo-economica dei territori uniti nella Venezia
Giulia: nel nuovo scenario socio economico internazionale, che coniuga e
contempera simultaneamente particolare e generale fare massa critica per
costruire, strategicamente, una struttura camerale di idonee e adeguate
dimensioni per sviluppare in maniera ancora pi incisiva una territorialit
omogenea per storia, cultura, collocazione geografica e morfologica
territoriale e imprenditoriale.
Inoltre, la fusione, concorre al raggiungimento dellobiettivo di
razionalizzazione dei costi di gestione della realt camerale attraverso
precise economie di scala che ottimizzano le possibilit di fornire adeguate
risorse alle esigenze delle imprese insediate nei territori e massimizzano
lefficacia degli interventi di sostegno alla promozione delleconomia locale
progettati e realizzati con i peculiari e unici istituti agevolativi in essere. La

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salvaguardia dell'operativit di tali strumenti a vantaggio dei territori di loro storica,


istitutiva ex lege, pertinenza costituisce comunque un obiettivo della fusione.
Il Presidente illustra le linee del documento che connota le specificit geoeconomiche dei territori di Trieste e Gorizia, identifica il ruolo svolto in tale
contesto dalle due C.C.I.A.A. e motiva laccorpamento delle stesse. Documento
che costituisce, in allegato, parte integrante della presente deliberazione.
Evidenzia come anche la C.C.I.A.A. di Gorizia, abbia gi manifestato la
volont di accorparsi con Trieste con provvedimento n. 15/CONS. del 19
dicembre 2014.
Il Presidente invita il Segretario Generale dott. Medeot, a specificare i termini
normativi che sorreggono laccorpamento. Il Segretario Generale ricorda che da
un punto di vista normativo, la fusione tra le C.C.I.A.A. gi disciplinata dalla
normativa vigente in quanto lart. 1 comma 5 della legge 29 dicembre 1993 n. 580
come modificata dal D.Lgs. del 15/02/2010 n. 23 prevede che i Consigli di due o
pi camere di commercio possono proporre, con delibera adottata a maggioranza
dei due terzi dei componenti, laccorpamento delle rispettive circoscrizioni
territoriali. Con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, previa intesa con la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province
autonome di Trento e di Bolzano, istituita la camera di commercio derivante
dallaccorpamento delle circoscrizioni territoriali. Con lo stesso decreto sono
disciplinati i criteri e le modalit per la successione nei rapporti giuridici esistenti.
Una volta che i due Consigli di Trieste e di Gorizia avranno deliberato
laccorpamento, le due delibere dovranno essere trasmesse al Ministero dello
Sviluppo Economico per il relativo iter, che prevede anche lacquisizione del
parere della Conferenza Stato Regioni.
E opportuno, prosegue il dott. Medeot, che la delibera consiliare indichi
alcuni elementi come il nome che intende assumere la nuova struttura e
lubicazione della sede.
A tal proposito il Presidente Antonio Paoletti propone che la nuova struttura
assuma il nome di Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
(C.C.I.A.A.) Venezia Giulia ed abbia come sede legale Trieste, Piazza della Borsa
n. 14 e sede secondaria Gorizia, Via F. Crispi n. 10.
Il Presidente ricorda che a seguito delle proposte di accorpamento deliberate
dai Consigli delle due Camere di Commercio si proceduto, congiuntamente con
Gorizia, a redigere un piano economico finanziario (denominato negli schemi
piano industriale) relativo allaccorpamento accompagnato da una relazione
illustrativa. Il Piano e la Relazione, in allegato, costituiscono parte integrante della
presente deliberazione.

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Su invito del Presidente Antonio Paoletti, il dott. Medeot procede


allillustrazione dei contenuti del piano economico finanziario e della relazione
illustrativa, evidenziando la sostenibilit economica dellaccorpamento.
Il Presidente ricorda che verr garantita la tutela della rappresentanza dei
diversi territori nello Statuto del nuovo Ente Camerale. Lo stesso, compatibilmente
con le norme vigenti ed in ossequio con quelle di materia garantir la
rappresentanza delle attivit economiche della minoranza slovena in seno agli
organi camerali.
Il Presidente specifica che verr garantita la continuit operativa degli
strumenti agevolativi della C.C.I.A.A. di Gorizia, Zona Franca e Fondo Gorizia, a
esclusivo vantaggio del territorio della provincia di Gorizia.

Il Consiglio camerale
udita la relazione del Presidente e del Segretario Generale e gli interventi in
corso di riunione;
visto il D.L. 90/2014, in particolare larticolo 28;
vista la circolare del MISE del 26 giugno 2014;
visto larticolo 1 comma 5 della legge n. 580/1993 s.m.i.;
considerata la necessit di rispondere allesigenza di ridurre limpatto
negativo del taglio del diritto annuale previsto dal citato D.L. 90/2014;
considerata la valutazione di Unioncamere nazionale che sollecita gli Enti
camerali a mettere in campo un autonomo processo decisionale che porti ad
una razionalizzazione della rete territoriale camerale, adottando logiche di
accorpamento delle circoscrizioni provinciali e perseguendo economie di
scala tra gli attuali territori;
ritenuto logico e coerente rinvenire nella Camera di Commercio di Gorizia,
per le motivazioni illustrate in premessa e nel documento che connota la
specificit geo-economica dei due territori e il ruolo delle due C.C.I.A.A.,
l'Ente camerale pi vicino a quello triestino e con il quale ci sono le maggiori
sinergie per lo sviluppo dei due territori, al fine di un accorpamento tra i due
Enti;
vista la volont di procedere all'accorpamento, espressa dai due Consigli
camerali di Trieste e Gorizia, con provvedimenti rispettivamente n. 14/CC
del 29.07.2014 per Trieste e n. 15/CONS. del 19.12.2014 per Gorizia;
esaminati i contenuti dei documenti allegati alla presente deliberazione;
a voto unanime palesemente espresso;
delibera
1.

di proporre, ai sensi e per gli effetti della norma citata in premessa,


laccorpamento della Camera di Commercio di Trieste con la consorella di

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dd. 27 febbraio 2015

Gorizia, sulla base del documento che connota la specificit geo-economica


dei due territori e il ruolo delle due C.C.I.A.A. nonch del Piano economicofinanziario e della Relazione illustrativa, documenti che formano parte
integrante del presente provvedimento;
2.

di definire che la nuova struttura assuma il nome di Camera di Commercio


Industria Artigianato e Agricoltura (C.C.I.A.A.) Venezia Giulia ed abbia come
sede legale Trieste, Piazza della Borsa n. 14 e sede secondaria Gorizia, Via
F. Crispi n. 10;

3.

di garantire la continuit operativa degli strumenti agevolativi della C.C.I.A.A.


di Gorizia, Zona Franca e Fondo Gorizia, a esclusivo vantaggio del territorio
della provincia di Gorizia;

4.

di garantire nello Statuto del nuovo Ente camerale la tutela della


rappresentanza dei diversi territori nonch - compatibilmente con le norme
vigenti ed in ossequio con quelle di materia la rappresentanza delle attivit
economiche della minoranza slovena in seno agli Organi camerali;

5.

di trasmettere la presente deliberazione al Ministero dello Sviluppo


economico ai sensi dell'art. 1 comma 5 della legge n. 580/1993 s.m.i.;

6.

di pubblicare il presente provvedimento all'albo on line camerale, ai sensi di


legge.
IL PRESIDENTE
comm. Antonio PAOLETTI
IL SEGRETARIO GENERALE
dott. Pierluigi MEDEOT

Atto sottoscritto con firma digitale (artt. 20, 21, 22, 23 e 24 del D.Lgs. n. 82 del
07/03/2005 e ss.mm.ii)

All.

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