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editoriale
Un partito politico una macchina per fabbricare una passione
collettiva. Un partito politico un'organizzazione costruita in modo da
esercitare una pressione collettiva sul pensiero di ognuno degli esseri
umani che ne fanno parte. Il fine ultimo e, in ultima analisi, l'unico
fine di un partito politico la sua propria crescita, e questo senza
alcun limite.
Per via di questa tripla caratteristica, ogni partito politico totalitario
in nuce e nelle aspirazioni. Se non lo nei fatti, questo accade solo
perch gli altri, quelli che lo circondano, non lo sono di meno.[...]
Fuori dal Parlamento esistono riviste di opinione. Attorno ad esse si
creano, in modo del tutto naturale, altrettanti circoli. Ma questi circoli
dovrebbero essere mantenuti in stato di fluidit. la fluidit che
distingue dal partito un circolo costruito sullaffinit e gli impedisce
di avere influenza nociva. Quando si frequenta in amicizia chi dirige
una data rivista e chi vi scrive spesso, quando vi si scrive a propria
volta, si sa che si in contatto con il circolo creatosi attorno a quella
rivista. Ma non si sa se si fa parte di questo circolo, non esiste una
divisione netta tra interno ed esterno. Pi distanti, ci sono coloro i
quali leggono la rivista e conoscono una o due delle persone che vi
scrivono. Poi i lettori regolari che ne traggono ispirazione. Pi distanti
ancora, i lettori occasionali.
Ma nessuno potrebbe arrivare a pensare o a dire: In quanto legato a
questa rivista, penso che.
Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici, 1950
expo
1 Ubu un personaggio di un fumetto francese diffuso negli anni '70 caratterizzato dall'essere
grottesco, ridicolo e violento.
expo:narr Azione
I milanesi e la polvere
La primavera quella stagione in cui si apre il cielo
Sbocciano i fiori sbocciano gli amori
Le aiuole e i parchetti si tingono del rosa dellazzurro del giallo delle coppiette e dei neonati
boccioli
Tornano i migratori dal sud e appena prima che sorgano le primi luci dellalba li si pu
sentire cantare
La loro voce una breccia nel silenzio delle strade orfane dei rumori delle automobili
Le giornate allungandosi si rinvigoriscono e si scaldano, per poi esplodere in tramonti
bronzei e infuocati
Intanto
Nella greycity si stanno facendo le pulizie di primavera
Grandi lavori
La stazione della metro di Lanza chiusa tre mesi per lavori, le strade e i marciapiedi rimessi
a nuovo, le fermate del passante ferroviario riverniciate e ripulite
Le macchine delle forze dellordine pattugliano i quartieri e i malviventi e gli zingari non si
fanno vedere e anzi pare ci sia stato un incredibile aumento nelle richieste di iscrizione ai
monasteri benedettini
I musei sono aperti dalla mattina alla sera e macinano ingressi, tanto che quello di Storia
Naturale sta per acquisire unaltra sede negli Emirati Arabi
Addirittura il comune ha mandato squadre di specialisti in ogni zona che grazie a innovative
tecniche ipnotico/motivazionali non solo insegnano ai cani a raccogliere i loro rifiuti organici
ma anche a mingere seduti sugli appositi servizi igienici
Il vento profuma laria della primavera milanese
Pare che Pisapia stia mantenendo le sue promesse
Ha aperto la Darsena e concluso le tanto acclamate piste ciclabili
La rivoluzione arancione
Per il periodo che va da Maggio a Novembre tutto dovr essere lindo e pulito
Stanno lucidando i vetri e lavando i cessi, stanno spazzando per terra, stirando le camicie e
andando a svuotare la spazzatura
Tutto perfetto
Lunico problema ancora non risolto dallamministrazione comunale pare sia la polvere
Dopo aver spazzato per terra si sono dimenticati di raccoglierla e se n andata dappertutto
In questi giorni ho dovuto frequentare quel gioioso luogo che la motorizzazione
La strada che conduce a questo splendido edificio la stessa che arriva alle strutture che
ospiteranno la Grande Esposizione
Essendo il mio unico attuale mezzo di locomozione, in questi giorni primaverili mi muovo in
bici
Ed ecco a voi dove andata a posarsi tutta la polvere di Milano
finita tutta sulle vie che portano a Rho
Non si respira
Non si pu respirare
Laria otturata dalla polvere che un po cade dai camion di movimento terra un po viene
sollevata dallasfalto un po esce dai tubi di scarico
Non si respira e non si pu respirare
Ma non solo
La polvere cos concentrata che d fastidio anche agli occhi
Non puoi tenerli completamente aperti
Devi per forza metterti addosso un paio di occhiali
Questo il profumo del progresso?
Cosa vorr dirmi il signor Expo?
expo:narr Azione
expo:metropoli
expo:metropoli
so
stanzialmente questo tipo di
controllo. Tra circolazione e
controllo non c' pi diffe
renza, tra merce e polizia
non c' pi differenza, tra
economia e politica non c'
differenza.
2 Definiti da Giorgio Agamben qualunque cosa abbia in qualche modo la capacit di catturare,
orientare, determinare, intercettare, modellare, controllare e assicurare i gesti, le condotte, le
opinioni e i discorsi degli esseri viventi.
expo:metropoli
pi con le penne.
Se questo l'ordine, c' poco
da criticare un muro o una
struttura d'acciaio: o ci scri
vi sopra, o lo abbatti.
Tutte le forme di lotta di que
sti anni hanno prodotto delle
grandi esperienze dell'abita
re. Le occupazioni delle
piazze centrali, da Tahrir alle
acampadas,
erano
es
senzialmente luoghi pubblici
fatti case. Quelle forme di
occupazione
bloccano:
bloccando si abita il territo
rio, e si sperimenta una
rottura temporale della pro
duttivit che la metropoli
impone. La rottura di quel
tempo ti permette di abitare
lo spazio: scacciando i due
garanti dell'ordine, la polizia
e la merce, liberi e torni a
vivere un territorio.
territori:metropoli
True et mes,
nonluoghi e luoghinon
Cos un nonluogo? Secondo
l'ideatore del concetto, Marc
Aug,
possiamo
definirlo
come
uno
spazio
intercambiabile dove l'essere
umano
resta
anonimo.
L'antropologo francese ne ri
cava
la
definizione
per
contrasto rispetto ai luoghi
antropologici, cio quelli che
hanno la prerogativa di esse
re identitari, relazionali e sto
rici. Se uno spazio non porta
con s queste caratteristiche
connesse all'esperienza uma
na, allora potr definirsi
nonluogo.
Negli ultimi trentanni questi
spazi, non caratterizzanti per
propria natura, hanno para
dossalmente dato identit a
zone
e
quartieri
interi,
prendendo il controllo delle
metropoli. Supermercati, ne
gozi allingrosso e mobilifici
hanno divorato la periferia,
diventando gli unici veri
organi funzionanti di territori
che, nel momento in cui sono
nati, generati dalla citt in
espansione,
sono
morti,
perch privi di una reale
pulsione
allesistenza
da
parte degli abitanti. Quartieri
dormitorio dove percorrere
safari domenicali. A fianco di
questi nonluoghi si pro
dotta una moltiplicazione di
zone amorfe non contemplate
da Aug che si sono formate
selvaggiamente, strappando
spazio e carne alla citt uffi
ciale.
Dagli anni 70 ad oggi, tra
alti e bassi, lItalia sempre
stata in testa, in Europa, per
il consumo pro capite di so
stanze stupefacenti, tra le
quali quella che sembrava
ormai la grande esclusa,
leroina;
consumatori
e
venditori
hanno
caratte
rizzato pesantemente le zone
in cui si andavano ammas
sando, facendo abbassare il
prezzo delle propriet circo
stanti o portando pi polizia
nei paraggi e creando la no
mea di zone libere, franche,
rispetto al resto della citt.
Proprio leroina ha sempre
portato coloro che ne fanno
uso a riunirsi, a caratterizza
re con la propria presenza
determinati spazi cittadini
che a distanza di anni ri
mangono
ancora
indele
bilmente segnati, come se la
loro presenza fosse ancora
ben rimarcabile. Basta citare
il Banhof Zoo, immortalato
da Christiane F. in Noi, i ra
gazzi dello zoo di Berlino,
dove ragazzi e ragazze si
vendevano
per
potersi
comprare
le
dosi
dagli
spacciatori nella met degli
anni '70, ma anche il ghetto
nero di Brooklyn, a New
York, dove nel 1969 ci furono
900 morti di overdose tra cui
una discreta percentuale di
giovani sotto i 14 anni l'eroi
na era tanto diffusa da esse
re
associata
a
una
pestilenza, cos come nella
civilissima Svizzera, dove alla
fine degli anni 80 nella
Platzspitz a Zurigo, la vendita
e il consumo di eroina erano
tollerati dalle autorit.
stupido. Vieni ammirato,
nonostante le droghe, se fai
qualcosa di speciale, magari
se sei un musicista o un
pittore. Ma se sei un consu
matore di droghe e non hai di
questi talenti, vieni reputato
inutile per la societ. Anzi,
sei visto come l'antisociet
per eccellenza1.
Storicamente il consumo si
va a concentrare in determi
nate zone urbane, non ne
cessariamente pi povere del
resto della citt. La diffe
renziazione avviene non pri
ma dellarrivo dei buchi,
come venivano apostrofati, e
non ne orienta la preferenza,
bens a posteriori. I consu
matori compulsivi di droga
spesso cadono in una logica
mortifera: vivono esclusiva
mente in funzione della so
stanza. Essi popolano zone
neutre della citt e le aliena
no totalmente dal resto
dellabitato; questo perch la
societ occidentale non in
grado di assorbire una
tendenza cos deviante ri
spetto al suo corso, proprio
perch proviene dallinterno.
Non possibile bandire una
crociata contro il nemico
esterno di turno, le di
pendenze sono nate in seno
alla nostra comunit e ne
sono un prodotto; seguono la
stessa sorte che, secondo
Focault, spettava ai malati di
mente nel medioevo: lesilio,
lallontanamento per evitare
il contagio si ottiene re
stringendoli in un ghetto
che, seppur privo di muri,
altrettanto efficace di quelli
che si costruivano in pas
sato.
Perch si vede sorgere d'un
tratto la sagoma della nave
dei folli, e il suo equipaggio
insensato che invade i pae
saggi pi familiari? Perch,
dalla
vecchia
alleanza
dell'acqua con la follia, nata
un giorno, e proprio quel
giorno,
questa
barca?2
La moderna nave
dei folli nelle
piazzette,
nei
1 Intervista alla vera Christiane F. di "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino", disponibile su Vice.com
2 M. Focault, Storia della follia nell'et classica, BUR, 2011 (1967)
territori:metropoli
ne rappresenti lantitesi ma
l'ordine sociale non pu
accettare la presenza di
identit cos dirompenti al
suo interno: per i devianti c
il carcere, per i folli linterna
mento. Secondo il pensiero
dominante il criminale sce
glie di infrangere la legge, il
folle non ha colpa della sua
condizione, il tossico un
debole che decide di autodi
struggersi. Non pu essere,
dunque, antitesi e diventa
nonsoggetto: esattamente
questa nonpresenza che
crea i luoghinon.
Bardamou
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3 E. Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione, il Mulino, 1997 (1959)
expo:alimentazione
Li convinceremo. Ai pi duri offriremo un contratto di fornitura per Eataly, buono e sano, a condizio
ne che il loro radicchio sia venduto a non meno di 1.000 chilometri. Non siamo mica qui a sostenere
la sovranit alimentare.
Peraltro, un paio di slogan potenti ce li abbiamo gi. Just eat! aka in fondo che te frega della storia di
una mela. O di una fetta di cotto? Hai lavorato? Puoi permettertela? E allora... semplicemente,
mangia!. E stai zitto, che non si parla con la bocca piena! Figuriamoci con la pancia, piena!
E al prossimo che si lamenta, passiamo alle cattive: ricovero coatto in un ristorante All you can Eat
scontato 30 percento a suo carico. L trovi i pi stressati sacerdoti moderni ai fornelli, il rituale
potenzialmente infinito e il sacchettino per il vomito compreso. Tanto, credevi che quel che hai
trangugiato avesse qualche tipo di valore? Chess. Economico? Nutritivo?
Noi siamo meri attori logistici. Amministriamo quote di fame fra i continenti, ma sempre d'accordo
con la tua domanda. Tu sei il nostro padrone. Perci ti abbiamo portato un regalo.
Foody, una mascotte sorridente tutta da mordere. Lei porta in se tutte le stagioni. Viene da
tutto il mondo e quindi da nessuna parte. Non ha storia. Perch quel che conta solo che
il sapore sia quello giusto.
Quello atteso. Quello imparato. Quello costruito.
ceccomo
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expo:lavoro
Bussole
Noi.
Vediamo
proliferare
intorno a noi e tocchiamo con
mano tutta una serie di situa
zioni di fronte alle quali non
sappiamo orientarci. Il lavoro
a tempo determinato, il preca
riato, il lavoro gratuito, gli sta
ge non retribuiti, gli attacchi
feroci ai garantiti, sono i
pezzi di una realt multiforme
e complessa. In questa notte
di scighera, sta a noi acuire la
vista in cerca di una stella.
No Expo. Expo si fa laborato
rio di sperimentazione di nuo
ve politiche sul lavoro che
hanno da una parte lo scopo
di anticipare le legislazioni che
riguarderanno tutto il paese
[] dallaltra quello di garanti
re un evento in cui la redistri
buzione della ricchezza
assente o riservata solo a chi
sta in cima alla piramide.
Attraverso deroghe al patto di
stabilit e accordi con i sinda
cati confederali, viene sancito,
con Expo, lo stravolgimento
del lavoro a tempo determi
nato.
Permettendone
la
somministrazione
incontrollata e il rinnovo del
100% del personale utilizzabile
tra un contratto e laltro, si
abbassa la percentuale di as
sunzione dopo il periodo di
apprendistato, si determinano
condizioni di stage che poco
hanno a che fare con lambito
formativo e che invece ri
guardano
direttamente
lo
sfruttamento lavorativo.
Ciliegina sulla torta di Expo
lesercito di volontari ottenuto
grazie ai suddetti accordi che
permettono
ad
aziende e datori di
lavoro di servirsi
del lavoro gratui
to. [] Quel che
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expo:lavoro
nozioni,
sovraffollandolo.
Occupare pomeriggi per lo
studio, occupare mattine per
lo studio, occupare sere per lo
studio. Perch? Perch farlo?
La risposta il lavoro. Du
rante gli incontri di orienta
mento
alluniversit
ti
raccontano, che la chiave, il
lavoro. Alessandra, 26 anni,
ex studentessa della Bocconi,
ti spiega tranchant che il
massimo a cui si pu aspirare
nella vita avere una carrie
ra. Apprezziamo lonest. Poi
c la riforma della Buona
Scuola di Renzi che fondata
sul lavoro, sull'alternanza
scuolalavoro, sugli stage non
retribuiti e sullinsegnamento
di materie come marketing ed
economia.
Una neolaureata ad un
colloquio per Expo. una
storia che trovate sul sito del
collettivo Clash City Workers.
La nostra uscita da l con
alcune certezze: a) il grande
evento di fama internazionale
non , innanzitutto, un evento
che porta lavoro, in quanto
guardando le trasformazioni
degli ultimi secoli, parlava di
un potere che non agisce pi
sui corpi ma si muove dentro
ai corpi. Perch una grande
opportunit. Parlava cio di
un potere biopolitico, che
prende il controllo dellindivi
duo e lo guida allinterno del
territorio in cui vive. Perch
cos posso vedere Expo senza
pagare. Un territorio in cui
non riusciamo ad orientarci,
appunto. Boh, ma uscire dal
liceo con un' esperienza di vo
lontariato a Expo fa scena.
Mal di lavoro4 sinterroga sulla
capacit
del
capitalismo
odierno di costruire nuove
modalit di gestione della
sudditanza, nella misura in
cui si globalizza. Beh, fa
curriculum. Un lavoro non
pagato, ma che produce
ugualmente valore, non co
munque un lavoro? Perch mi
va. Ecco, il potere biopolitico
proprio in questo: la
gestione del corpo
umano, la sua uti
litizzazione e il suo
controllo.
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Tecnologia:Lavoro
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1 M. M. Mapelli, Per una genealogia del virtuale. Dallo specchio a Facebook, Mimesis, 2011
2 Per approfondire Dinamiche psicologiche: narcisismo, esibizionismo, pornografia emotiva su ippolita.net
3 F. La Cecla, Surrogati di presenza. Media e vita quotidiana, Mondadori, 2006
4 S. Boni, Culture e Poteri, Eluthera, 2011
Tecnologia:Lavoro
E non c solo questo. Per utilizzare il dispositivo, necessario attrezzarsi di uno smartphone
o tablet, eccetera... Cos possiamo immaginarci mentre, sorridenti e allegri, passeggiamo di
ritorno verso casa stringendo tra le mani il sacchetto che contiene il nostro nuovo iPhone, il
tanto sognato attrezzo che ci permetter di lavorare gratis per Zuckerberg, finalmente! E se
guardassimo pi a monte, probabilmente la visione sarebbe ancora pi inquietante. Un insie
me che ingloba le reti antisuicidio nelle fabbriche della Foxconn e la vita da schiavi dei mi
natori sudamericani, passando per le violenze di un capetto in un centro della grande
distribuzione. Per quanto si tenti di occultarlo col culto di Jobs o le squallide coreografie in
apertura del nuovo store, ne esce un quadro di insieme, che ci si trovi a monte o a valle, a dir
poco disgustoso. Limmagine di un capitalismo che " tornato a fare schifo"5, per dirla coi Wu
Ming.
Insomma dietro il fascino di interfacce aggiornate, grandi effe su sfondo blu e mele morsicate ,
c un preciso rapporto di sfruttamento. Un rapporto sociale che assume la forma della rete e
si cela dietro essa , bandiera di un capitalismo odierno in grado, nella misura in cui si globa
lizza, di costruire nuove modalit di gestione della sudditanza e di ripensare il lavoro. Possia
mo pensarlo come un neofeudalesimo in salsa digitale6, in cui la fortuna di una ristretta
oligarchia di hungry e foolish multimilionari, si regge da una parte sullo sfruttamento
schiavistico di lavoratori del sud del mondo (e non solo), dallaltra sul nostro quotidiano lavoro
intellettuale ed emotivo. Gi acquisire consapevolezza di questo sarebbe una conquista. E no,
la soluzione non smettere di comprare smartphone o di utilizzare i social. Il francescanesimo
interessante, ma il culo ce lo salviamo solo tutti insieme e non sar leremitismo digitale a
salvare il mondo. Ne siamo dentro fino al collo.
Per pu esistere un modo altro per utilizzare questi strumenti e dispositivi. Fare leva sulle
contraddizioni e agire sulla liberazione che essi producono, per combattere le pratiche as
soggettanti. Costruire una consapevolezza dei meccanismi di sfruttamento, a partire dalle no
stre esperienze personali. Se fossimo consapevoli dei rapporti che stanno dietro lapp pi
amata, potremmo ragionare sulla quotidiana espropriazione del nostro tempo e della nostra
vita. Disvelare quellenorme sofferenza che si intravede nello scrutare i volti dentro il vagone di
una metropolitana. Quando occhi stanchi si scostano a intervalli regolari dallo
smartphone e poi tornano a posarsi sullo schermo. Sono cinque secondi dattenzio
ne esatti per ogni post, per valutarne limportanza. Sono pezzi di vita da riconqui
stare.
fid_jones
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e
x
p
o
:
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La libert per ciascuno dev'essere libert per tutti. Solo in una societ
di eguali posso essere libero. Ci non significa [...] che le mie
condizioni di libert vadano posposte a quelle di tutti.1
dentro:ilmovimento
Squat, centri sociali, collettivi studenteschi e non, comuni; ecco la collettivit,
la condivisione, il senso del comune per la nostra liberazione. Da cosa ci libe
riamo, mi chiedi? Dalle convenzioni, da ci che questa societ ci impone, per
non diventare degli automi, ma divenire poesia. Quindi rifiutiamo.
Per esempio, ci ritroviamo "nella morte della scuola, nel rifiuto del lavoro" in
quanto ci proposta una posizione di subordinazione a qualcuno, a un'auto
rit, in un sistema meritocratico di indottrinamento. Indottrinamento statico.
Apprendimento seduto, produzione seduta e produzione forzata, nonsponta
nea. L'esperienza apprendimento. L'esperienza dinamica. L'apprendi
mento seduto diventa mero sovraffollamento di nozioni in una mente. Nozioni
che, quindi, abbiamo. L'esperienza essere. L'indottrinamento avere.
Ma non perdiamoci, avviciniamoci. Avviciniamoci a queste realt, a queste
grandi famiglie del rifiuto collettivo. Ascoltiamo i discorsi sulla libert colletti
va.
Ascoltiamo i discorsi sulla liberazione della donna dai canoni estetici presta
biliti e proposti dalla societ odierna. /Correndo, entra una compagna, stretta
in un vestito succinto e si scusa per il ritardo/. Ascoltiamo, ascoltiamo le teo
rie sul poliamore. /Un compagno si mangia le mani osservando come un
altro ci prova con la "sua" ragazza/. Ma quante interruzioni, quante distra
zioni! Ascoltiamo bene cosa dice quel compagno sullo scardinare le ge
rarchie. /E prestiamo attenzione, che lui uno dei grandi/.
Allontaniamoci un po' per andare a pescare dell'autonomia, la nostra
autonomia.
Questa realt comune dentro la nostra societ e rifiutandone i
suoi costumi, ne propone altri. Ma il nuovo canone convenziona
le riproposto in un'ottica di comportamento spontaneo e
disinibito, seppur a sua volta prestabilito.
Infatti, "la costruzione di una normalit altra, anche se
deviante, non ci fa uscire da questa impasse"2.
Ci ritroviamo, quindi, in una societ panopticon,
controllati da migliaia di dispositivi di potere che si
ripropongono da s all'interno delle comunit che li
rifiutano.
Dunque, come creare le condizioni per una co
munit altra? Una ferita altra?
Nadie
Ruoli e potere
dentro:
Questo articolo liberamente secondo limportanza che ognu notare la mancanza di tali privi
ispirato a Give up activism, no acquista per il fatto di avere legi. Al contrario, quando la si
disponibile su libcom.org.
qualche qualit specifica, valo tuazione gioca a nostro favore o
rizzata dalle persone che parte ci fa godere di alcuni vantaggi,
La presa di coscienza il primo cipano a un determinato difficilmente
riusciamo
a
passo per superare i residui progetto, inserito in un mo empatizzare con chi non gode di
culturali che ci portiamo, nostro mento storico, e ubicato in uno questi privilegi.
malgrado, addosso. Per provare specifico contesto geografico.
a liberarci della piccola domina Ognuna pu avere un ruolo di La divisione del lavoro la base
zione che abbiamo dentro e potere acquisito grazie al rico della societ moderna. Nasce da
perpetuiamo. Abbiamo bisogno noscimento di particolari quali un propagandato dualismo irre
di farci forza mutuamente se vo t, come la parlantina, la visione conciliabile tra lavoro mentale e
gliamo cambiare in profondit e strategica o la capacit orga manuale, che porta alla creazio
rendere possibili rapporti pi nizzativa. Esistono poi altri ruoli ne degli esperti, coloro i quali
autentici. Almeno tra di noi.
di potere derivanti direttamente detengono una conoscenza spe
dalla provenienza etnica, di cifica, e nei quali dobbiamo ne
In ogni gruppo si forma una classe o dalla costruzione di ge cessariamente riporre la nostra
struttura, esplicita o meno. Pre nere. Altri ancora si acquisisco fiducia.
tendere e affermare di non no grazie all'anzianit di un Gli esperti mitizzano le qualit
averne equivale semplicemente individuo in un contesto.
che posseggono, non condivido
a negare la questione del funzio Potremmo quindi parlare di una no il loro sapere e cos relegano
namento interno. Se lobiettivo certa incoscienza nellutilizzo del gli altri in una posizione
degli ambienti antiautoritari potere: tutti i ranghi comporta subordinata,
rafforzando
quello di creare uno spazio no privilegi, ossia un sistema di unorganizzazione sociale ge
senza regole formali, occorre benefici di cui quasi sempre ci rarchica.
prendere in considerazione le approfittiamo senza esserne La militante si crede un'esperta
norme e ruoli impliciti ereditati.
consapevoli. Quando non ci del
cambiamento
sociale.
La fede nella spontaneit, nel sentiamo a nostro agio in Pensarci come militanti significa
naturale corso degli eventi, qualche situazione, tendiamo a situarci su un piano privilegiato
contribuisce alla riproduzione di
quelle relazioni di dominio
L'INIZIATIVA: la capacit
L'INFORMAZIONE: uno
TIPO DI
di agire, di mantenere e
degli strumenti
AUTORIT /
apprese dai principali agenti di
portare
avanti
le
proprie
imprescindibili per
STRATEGIE PER
socializzazione: la famiglia, i me
idee.
prendere iniziativa.
SUPERARLA
dia, la scuola, etc.
Siamo una piccola personifica
POSIZIONE DI
Una o poche persone
Una o poche persone
zione della cultura, e ci condi
AUTORIT:
hanno questa capacit nel hanno accesso a tutte le
la
situazione
del
collettivo.
Animano
il
informazioni, senza di loro
ziona i nostri caratteri e la
leader
gruppo, gli danno energia. non si pu agire.
Quando non ci sono, il
percezione che abbiamo del
collettivo sembra inerte.
mondo. Ognuno, in modo
DA DENTRO:
Mettersi un po' in dispar
Trasmettere queste
distinto e in funzione della sua
quello che pu
te, non accollarsi ogni re
informazioni al resto del
fare il leader
sponsabilit, non nascon collettivo, affinch siano
educazione, si costruito in
dere le proprie pecche, es accessibili a tutti.
base a valori razzisti, etero
sere pi tollerante, fidarsi
dei compagni.
normativi e competitivi, perch
DA FUORI:
questo il contesto dominante
Acquisire fiducia in se
Appropriarsi delle
quello che
stessi, prendersi dei
informazioni per non dare
nelle societ occidentali.
possono fare gli
rischi, non lasciarsi
eccessivo potere ai
altri
trascinare dall'energia dei
referenti.
Il capitalismo non solo un mo
leader.
dello economico, ma soprattutto
un modello di relazioni sociali
INSIEME:
Creare, rendere visibili e
Creare un contesto di
soluzioni collettive fiducia dove si accettano i
dinamici gli strumenti
che quindi condiziona il modo in
possibili
collettivi: tabelle, taccuini,
tentativi e i fallimenti.
cui ci rapportiamo luno
Identificare le incombenze agende, dossier.
e
designare
chi
deve
allaltro.
svolgerle.
I ruoli di potere si esprimono
ilmovimento
tanto
importante sapere quando e
come colpire con la massima
effettivit,
quanto
sapere
quando non colpire. Spesso as
sumiamo
lattitudine
del
dobbiamo fare qualcosa subito!,
In un collettivo autogestito non ci sono vittime e carnefici. Essendo tutti responsabili di una situa
zione di potere, possiamo impegnare noi stessi per cambiare la situazione. Ci richiede lo sforzo di tutti
senza eccezioni, altrimenti rischiamo di sviluppare conflitti interni mortiferi per l'attivit del gruppo.
LA COMPETENZA: le
conoscenze tecniche
necessarie per prendere
iniziativa.
LA PAROLA: la capacit di
esprimersi, di farsi avanti.
LA COORDINAZIONE: la
visione globale del processo
collettivo e delle sue
priorit.
Imparare a prendere la
parola, reagire quando
viene tolta, parlare nelle
assemblee quando c'
silenzio.
Formalizzare e
generalizzare gli scambi di
conoscenze. Per esempio,
per ogni questione tecnica
affiancare un novizio a
qualcuno competente.
dentro:
ilmovimento
dentro:
ilmovimento
Forte gerarchizzazione
La scarsa elaborazione teorica
probabilmente il motivo
principale per cui il movi
mento naviga in acque cos
torbide: non creando una vera
e propria alternativa struttu
rale al modello istituzionale, il
blocco sociale studentesco
andato incontro a un inevita
bile declino per quanto ri
guarda la caratura delle
proteste, e a una conseguente
potere,
equivale
a
dire
picchiamelo s forte in culo,
per per favore dammi un po
di vaselina.
Dalla limitata e banale
discussione contingente
scaturita quindi la crisi politi
ca del movimento; a questo
scopo si pensi alle ondate stu
dentesche del 68 del 77: esse
avevano una forte portata ri
voluzionaria, proprio in que
sto risiedeva la loro forza
collante e propositiva.
La
seconda
problematica
emersa riguarda invece la
struttura stessa del movi
mento e, pi nello specifico,
dei collettivi. Essi troppe volte
vengono percepiti come esclu
sivi, non inclusivi e fortemente
gerarchizzati:
queste
due
tendenze evidenziate portano a
un ulteriore allontanamento
dalla massa studentesca,
che non riesce a sentirsi
coinvolta nella lotta e a parte
cipare al collettivo della pro
pria scuola.
Spesso il militante, parte del
collettivo, si pone in una posi
zione di superiorit rispetto
allo studente medio, credendo
che la sua vita, in quanto de
dita alla politica, assuma pi
valore; ci allontana dunque
molti
ipotetici
compagni
dall'idea di partecipare al
gruppo, depotenziando e iso
lando il movimento.
In ultima istanza, quindi evi
dente come il movimento stu
dentesco
non
riesca
a
instaurare un dialogo inclusi
vo e costruttivo con la massa
studentesca, e ripercorra le
stesse dinamiche di potere
proposte dal sistema che,
almeno
in
via
teorica,
combatte.
benja/fum
psiconautica
L'amore in sintesi
Cosa rimane di noi quando sia
mo sotto l'effetto di una sostanza
psicotropa?
In che termini l'amore provato
sotto effetto di una sostanza
empatogena1 reale? Si tratta di
un'esperienza che ha effettiva
mente luogo, quindi materiale,
di questa terra, oppure di
un'immagine
spettacolare
dell'amore vero, di un trucco, un
trabocchetto serotoninico, che
dura il tempo di un trip e poi
svanisce nel nulla?
Penso che l'esperienza estatica
indotta (da una qualsiasi prati
ca, dalla meditazione all'as
sunzione di piante o sostanze
chimiche al fine di modificare il
proprio stato di coscienza) rea
le nella misura in cui le azioni
compiute sotto effetto della so
stanza, o della pratica in que
stione, si oggettivano nel mondo
che per la gran parte degli altri
esseri umani considerato
quello reale.
Qualsiasi azione nel momento in
cui viene compiuta e si tra
sforma in atto poetico di tra
sformazione,
diviene
reale,
perch diviene manifesta anche
a chi sotto stato di veglia quoti
diana, nello stato che noi defini
remmo di lucidit o veglia.
Non ho trovato parole migliori
per definire l'estasi:
Il sentimento metafisico dell'esi
stenza di natura estatica, e
ogni metafisica affonda le sue
radici in una forma particolare
di estasi. A torto si ammette solo
la variante religiosa. Esiste
infatti una molteplicit di forme
che, dipendendo da una forma
zione spirituale specifica o dal
temperamento,
non
portano necessaria
mente alla tra
scendenza.
Perch non do
26
1 Empatogeni: sostanze psichedeliche, perlopi appartenenti alla categoria delle fenetilamine di cui
l'MDMA fa parte, generatrici di empatia.
psiconautica
rebbe
sensato
perdere
un'importante risorsa di cono
scenza e azione e una potente
molla a costituirsi in comunit?
L'estasi e l'entusiasmo, in
quanto forme d'amore, se veico
late nelle nostre forme di vita
tramite induttori chimici esterni,
avrebbero ancora il senso pro
fondo che mantengono? Oppure
si tratterebbe di un sentimento
illusorio?
Premettendo che non si tratta di
scoprire nessuna chiave di
volta, ma di sperimentare insie
me nuove forme di vitainco
mune, mi chiedo se tutte queste
domande troveranno una rispo
sta che non sia l'effettivo uso
collettivo delle sostanze stesse. Il
punto soppesare il rischio che
comporta l'assunzione, e la
capacit del gruppo di sussu
mere l'uso della sostanza po
nendosi obiettivi sempre altri
che non l'uso stesso. Ma in
quanto a questo non penso ci
sia un rischio reale: ci che lega
una comunit qualcosa di ben
diverso e pi completo di una
sostanza chimica.
La MDMA apre dei canali sco
nosciuti a tutti gli oppiacei e agli
allucinogeni. L'amore intensit:
la MDMA ha l'effetto di svelare
l'intensit, non di crearla. Se
siamo gi innamorati di una
persona, sotto effetto della so
stanza non lo siamo di pi:
semplicemente ce ne accorgiamo.
Cos stato per tre persone che
ho conosciuto e delle quali mi
sono innamorato: era l, dentro
di me, che esondava, e tutti i
dispositivi del mondo non sa
rebbero riusciti ad arginarlo. La
MDMA mi ha co
stretto a guardare in
faccia l'amore in
tutta la sua folle
contraddizione.
27
psiconautica
Bibliografia :
N. Saunders, E come ecstasy, Feltrinelli, 1995
S. Shulgin, Phikal & Thikal, disponibile online
Filmografia:
Ann e Sasha Shulgin Dirty Pictures
inviaggio
29
territori:universita'
Lo spirito del 33
Premessa: Il fascismo non
esiste pi
movimento identitario na
zionalista xenofobo tradizio
nalista, che si rif a
personaggi del fascismo sto
rico, che riprende formule
comunicative del fascismo
storico, costituito a partire
da organizzazioni di destra
derivate da partiti politici
derivanti da un partito neo
fascista costruito intorno al
defunto partito fascista, che
ospita ex appartenenti a
formazioni militanti di estre
ma destra, che pratica entri
smo
nelle
istituzioni
appoggiandosi a partiti po
pulisti di destra, che pro
muove la costruzione di una
rete
internazionale
di
strutture affini che operano
secondo le stesse modalit:
intimamente fasciste per tra
dizione
composizione
e
obbiettivi ma senza laggetti
vo fascista nel nome.
Se non si intende questo per
fascismo allora vero, il fa
scismo non esiste pi. Se
per definire unorganizzazio
ne o una persona fascista
richiesto che si dichiari
pubblicamente tale o si vesta
come
un
gerarca
da
ventennio allora effettiva
mente non ci sono pi fasci
sti. Se poi laspirazione a un
capo carismatico che guidi
la nazione fuori dalla crisi
ristabilendo lordine e ri
portandola ai fasti che meri
ta,
lostilit
per
le
minoranze, il desiderio di
quiete e di lontananza dai
obiettivi;
la
maggioranza
esprime questo rifiuto con
radicalit e convinzione, ri
velandolo come espressione
di pi profondi sentimenti.
Consideriamo a titolo di
esempio loccasione pi re
cente. Lo scorso 16 gennaio
per impedire unassemblea
non autorizzata alla Statale
di Milano, il Comitato Pro
vinciale per lOrdine Pubbli
co e la Sicurezza2 su
richiesta del Rettore decret
la chiusura durata tre
giorni della sede di via Fe
sta del Perdono senza pre
avviso, corredandola di un
presidio di almeno 15 ca
mionette tra polizia e cara
binieri; davanti ai cancelli,
tutta la digos di Milano e
alcuni ragazzi rimasti chiusi
fuori.
Uno
strumento
parziale ma comodo come la
pagina Facebook Spotted:
Unimi3 (che raccoglie circa
31 000 utenti tra le varie fa
colt dellateneo) raccoglie le
reazioni degli studenti, quasi
tutte
improntate
alla
condanna dei facinorosi
che hanno costretto la pre
fettura ad una scelta forte
ma giustificata dal pericolo
che ledificio venisse deva
stato e gli iscritti messi a ri
schio. Silvia riassume con
chiarezza toni e contenuti di
questa posizione: Non ave
vate nessun diritto di fare la
vostra patetica assemblea da
4 soldi, avete rotto con i vo
stri patetismi e pretese. Io in
universit ci vado per stu
diare, andate a casa vostra a
30
1 Termine sostituibile con antagonisti, centri sociali, notav, compagni organizzati, blecbloc,
no global, zecche o qualsivoglia a seconda delle preferenze politiche e senso dellumorismo.
2 Formato da prefetto, questore, sindaco, presidente della provincia e comandanti delle forze dellordine.
territori:universita'
manifestare ZECCHE!. In
altri commenti i mancati
partecipanti
allassemblea
vengono definiti coglioni
ignoranti, beceri, laidi,
lerci
sovversivi,
intellettuali da mcdonalds,
infoiati, animali sguaiati,
gente che ha scambiato
luniversit per un comizio
permanente: in generale
prevale lidea che chi voleva
coinvolgere luniversit in
uniniziativa di politica dal
basso abbia compiuto un
atto ingiustificabile e contra
rio agli interessi dei suoi
iscritti, che la decisione della
prefettura sia necessaria a
proteggerli e che comunque
occuparsi di politica in modo
attivo sia incompatibile con
lo studio. La questione
sembra essere pi ampia
dellevento in s; dopo un po
a essere discussa non pi
tanto la chiusura delluni
versit ma la concezione del
rapporto tra individuo e so
ciet4. Come spesso accade
in questi confronti tanto
online che dal vivo le posi
zioni si polarizzano e tutto si
sviluppa
con
precisione
tanto prevedibile da dare un
senso di distanza dalla
realt: i pochi tentativi di co
struire un dialogo utile ai
partecipanti falliscono5, e
questi danno sfogo alle pro
prie frustrazioni e insoffe
renze (il medium virtuale
spinge ai suoi estremi questa
modalit: insultare qualcuno
3 Tutte le citazioni provengono dalle pagine Spotted: Unimi e Letterati Disperati rispettando la
grafia originale.
4 Questione che si ripropone intatta ad ogni incontro tra politica e Universit, tale che le citazioni
riportate potrebbero riferirsi a conversazioni vecchie di decenni. Chiaramente essa non che
laggiornamento di un problema pi ampio, che ridotto al nocciolo potrebbe esprimersi con
qual il limite dellobbedienza? o qual il motivo dellobbedienza, o anche fin dove pu
arrivare il principio di delega prima di risultare nocivo?.
5 impressionante come persone con almeno 13 anni di formazione alle spalle e inserite in un
contesto che si suppone stimolante non riescano ad interagire con dinamiche diverse da quelle
della rissa verbale; cosa che forse meriterebbe una trattazione a parte e che forse costituisce il
vero fulcro di questo articolo.
31
territori:universita'
decisamente la prima a
prevalere qui; i toni violenti
vengono dalla convinzione di
sapere come stanno le cose,
e che alcuni testardi rifiuti
no di riconoscerlo. Dunque
ci si esprime con la massima
forza per rendere pi evi
dente la verit: e ci si espri
me
con
una
sincerit
pressoch totale. Quando gli
studenti si esprimono come
hanno sempre fatto i di
fensori dell'ordine costituito
da Cicerone a Feltri perch
ne condividono la visione del
mondo6.
Ieri con un sasso hanno
rotto una vetrata, La libert
di espressione non que
sta...BESTIE scrive Silvia
nei giorni della chiusura
delluniversit.
Un
compendio perfetto: la voce
non verificata (la notizia non
risulta da nessuna parte),
laccusa data per certa e
arbitrariamente rivolta ai
sovversivi,
il
richiamo
formale ai valori della socie
t occidentale e infine la de
umanizzazione del nemico.
Un nemico estraneo per
cultura e pratiche alla vita
sana del corpo studentesco;
concetto che risulta pro
duttivo allanalisi se conside
riamo che il primo appello
di un movimento fascista o
prematuramente fascista
contro gli intrusi7. In un
saggio di ventanni fa Eco so
stiene che l UrFascismo
sia un insieme dai confini
sfumati cui partecipano di
versi aspetti non necessaria
32
mente
coerenti
e
compresenti, ognuno dei
quali per denotativo in
senso fascista. Ci non si
gnifica che un movimento
che possieda uno o pi di
questi aspetti sia il movi
mento fascista (quello stori
co, dal 22 al 45) ma
piuttosto un movimento fa
scista, avendo in s delle ca
ratteristiche
che
connotavano il fascismo sto
normalmente
afascista
(indifferente al fascismo) e
dunque istintivamente fasci
sta quando viene messa in
territori:universita'
tradimento.
Schierarsi sulla base dei
propri studi mediati dalle
proprie convinzioni sba
gliato; tradire lo spirito
delluniversit. Di pi, agli
studi non viene riconosciuta
funzione formativa, che si
identifica unicamente con la
sanzione ufficiale del termi
ne del corso (la laurea): nelle
parole di Rachele leggo un
rispetto solo formale della
cultura, e chi non ha ri
spetto di quello che fa
prende
come
unoffesa
personale vedere altri dargli
tanto valore da basarvici
una
semplificazione che impedi
sce lo sviluppo del suo po
tenziale,
ed
elevare
a
ideologia tutto questo asso
miglia molto ad un pensiero
fascista (cfr. tutte le teorie su
una comunit armoniosa ro
vinata dallazione sovversiva
di elementi estranei).
Pu essere utile infine os
servare questa tendenza dal
punto di vista del nostro
modo di rapportarci con la
diversit:
alla
veemente
esclusione del "politico" si
accompagna
infatti
fre
quentemente il riconosci
mento del suo diritto di
condurre come meglio crede
la propria vita fino a che
questo non vada a collidere
con le vite degli altri. Mentre
l'idea di un caff senza
caffeina o di una birra senza
33
8 Per non parlare della possibilit che lesperienza si acquisisca con lazione organizzata.
9 Slavoj iek, Il diritto di non essere molestati, in Distanza di Sicurezza, Manifesto libri, 2005
strumenti:empirici
Ambiente e identit,
povert e disabilit
Nella letteratura sulle neuro
scienze cognitive compare
sempre pi di frequente
l'espressione ''povert come
disabilit''.
Disabilit certamente una
parola che pu risultare irri
tante. Oltre al danno, la
beffa: sono a stomaco vuoto
da abbastanza tempo per
non essere dellumore di
sentirmi dare della ritardata.
Perch penso invece che do
vremmo andare oltre allirri
tazione e al rifiuto e
addirittura rivendicarci que
sta interpretazione della po
vert?
La tesi sostenuta da chi ha
introdotto questa espressio
ne che condizioni socio
economiche
svantaggiate,
declinate nelle diverse possi
bili implicazioni nella vita di
una persona1, siano preditti
ve di un probabile sottosvi
luppo di alcuni sistemi
cognitivi
fondamentali,
con uno scarto partico
larmente marcato in quelli
prefrontaleesecutivo, peri
silviano sinistro e medio
temporale.
Il sistema prefrontaleesecu
tivo raggruppa le cosiddette
funzioni esecutive, fra i
quali la gestione di processi
cognitivi quali il ragiona
mento, il problem solving e
la memoria di lavoro.
Quello perisilviano sinistro
un sistema complesso e tra
sversale, che comprende le
funzioni
sottostanti
agli
aspetti sintattici e fonologici
del linguaggio.
34
Il sistema mediotemporale,
infine,
responsabile
dell'interiorizzazione di un
contenuto informativo imme
diatamente successiva allo
stimolo corrispondente, e
della capacit di consultare
e utilizzare questo contenuto
per affrontare una situazio
ne analoga successivamente;
per capire meglio questa abi
lit, la si pu immaginare
come
contrapposta
all'apprendimento per mera
intensificazione della rispo
sta come effetto dell'esercizio
ripetuto.
Questo sembra suggerire
che chi siamo anche de
terminato dalle condizioni
socioeconomiche della no
stra infanzia nel loro equiva
lente
biofisico2
e
che
lintelligenza di una persona
dipende
da
quanto
lambiente le renda possibile
compiere il proprio po
tenziale genetico3.
Le condizioni socioeconomi
che sembrano essere infatti
il fattore con maggior peso
nel successo accademico e
nel livello delle prestazioni
cognitive che vi sottostanno.
Ricordo non molto nitida
mente le sere che passavo a
casa del mio amico Brad a
respirare
combustioni
psicoattive.
Ci troviamo nell'area nord
est della provincia milanese.
Brad pi grande di me di
un paio danni, originario
di un comune vicino a Napo
li noto per le vicende malavi
1 Fra le altre: alimentazione scarsa e/o di scarsa qualit, povert di stimoli cognitivi (per esempio
l'accesso a libri), carenze affettive e/o sociali, stress tossico (vedi box omonimo).
2 M. J. Farah, K. G. Noble, H. Hurt, Poverty, privilege and brain development: empirical findings and
ethical implications, University of Pennsylvania, 2005
strumenti:empirici
partita.
Concitatamente,
Brad
le
spieg a voce come costruire
Stress tossico
la nota struttura piramidale.
Fenomeno per cui le persone che durante
E chiaramente pi facile a
l'infanzia hanno vissuto diversi eventi traumatici
vedersi che a dirsi, infatti
e/o tensione perpetua nel quotidiano hanno un
Brad la invitava ripetuta
livello di cortisolo sempre alto; il cortisolo
mente
a
notare
questo
l'ormone dello stress, e lo produciamo
pattern nelle carte che lui
naturalmente durante la giornata con picchi al
disponeva come esempio.
mattino, alla sera e in corrispondenza ad attivit
Infine, non trovando pi
psicofisiche che richiedono sforzo (per esempio
parole per esprimere quella
un allenamento fisico o un esame).La
che per lui era unovviet gi
sovraproduzione di cortisolo durante l'infanzia
ridotta ai minimi termini,
corrisponde tendenzialmente a un ingrossamento
Brad esort Angelina a pro
anomalo dell'amigdala che si traduce in
vare ad applicare ci che le
personalit impulsive ed eccessivamente emotive
aveva appena mostrato.
e al sottosviluppo di alcune aree del sistema
Lei posizion la prima carta
esecutivo.
al centro del tavolo.
Visibilmente sotto pressione
e strizzando gli occhi per
spremere le meningi, mosse
lentamente il braccio per
portare la seconda carta in
posizione.
Avrebbe dovuto metterla qui. Ma sbagli, mettendola qui.
In un misto di incredulit e
ilarit, Brad esclam: Ma
allora si scem!
(continua)
3 U. Lindenberger del Max Planck Institut for Education Research in Berlin (citato in How
Hereditary Can Intelligence Be? Studies Show Nurture at Least as Important as Nature,
disponbiile online su spiegel.de)
35
strumenti:empirici
Nurture o nature?
Epigenetica
Nasciamo uguali? Se no, quanto diversi e perch? Qual
il rapporto tra genetica ed identit? Nasciamo diversi
perch nasciamo con un corredo genetico diverso;
quello che l'epigenetica introduce che genotipo e
fenotipo (vi ricordate i fiori rossi con genotipo Rr, con
genitori puri bianchi (rr) e rossi (RR) di Mendel?) non
sono unicamente associati per tutti i geni: a parit di
DNA,la manifestazione in parte modulata
dall'esperienza. In altri termini, ci che emerso che
esiste una misura in cui la nurture riscrive la decodifica
della nature.
Inoltre, parte della memoria cellulare che permette
questa sorta di interpretazione del DNA ereditaria,
cio contiene informazioni relative all'esperienza delle
generazioni precedenti.
Si parlato di questo momento come dell' "et della
pietra" di questo campo di studi, ma ci che gi noto
che esistono ripercussioni di questo fenomeno su
apprendimento e memoria, e soprattutto che queste si
posizionano armonicamente rispetto al comportamento
delineato in questo articolo.
strumenti:empirici
strumenti:empirici
espressione comportamenta
le.
Insomma, la si pu vedere
come una questione di livelli,
ma ci che importante
che sono completamente so
vrapponibili.
Nel caso di Angelina un valo
re molto basso dell'ascissa
nella funzione ''nurture/abi
lit'' corrisponde a un valore
proporzionalmente basso di
prestazione;
possiamo
convenzionare questo valore
sotto lo 0, se poniamo le
esperienze formative sul se
miasse positivo, lassenza di
queste esperienze pari a 0, e
possibile
un
ambiente che non sia una
porzione di societ?
Non un caso se la maggior
parte degli studi che indaga
no
la
correlazione
tra
ambiente e comportamento
utilizzano indici relativi allo
stato socioeconomico per
ricostruire le condizioni di
vita della popolazione stati
stica presa in esame.
In linea di massima infatti la
risposta alla domanda no,
e questo solleva la questione
de-genere
Fare l'amore
con la precariet
Quando capisci che la ragazza con cui stai uscendo diventata la tua fidanzata? Quando
smetti di masturbarti pensando a lei!
Il sapere popolare mi ha sempre affascinato, in particolare quando si cristallizza in forme
come questa: rudi e oneste. Analizzare queste forme , tra l'altro, un buon modo per
rendersi conto delle miserie che nascono dei paradossi intrinseci alla condizione umana.
Un buon punto di accesso per analizzare la questione del lieto fine.
Qualche giorno fa correvo sulla bici per la citt, quando tutto a un tratto mi sono dovuto
fermare. Su una pensilina del bus un manifesto pubblicitario di un film recitava: tutti
meritiamo un lieto fine.
Ti senti identificato? Pensi che almeno tu lo meriti veramente? Insomma, dopo tante
burrasche, non ti piacerebbe attraccare in un porto sicuro e confortevole, al riparo da
uragani e piogge torrenziali? A me piacerebbe, e molte volte ne ho sentito il bisogno. Quando
ho visto quel manifesto, questi sono stati i pensieri che hanno inconsciamente fatto
irruzione nella mia testa.
Poi, qualche millesimo di secondo pi tardi, il primo cortocircuito: il messaggio veniva da
una pubblicit, progettata proprio al fine di ricercare l'identificazione rapida attraverso il
recupero di un pensiero diffuso1.
Viviamo di storie, e perci ho sempre considerato molto utile lo schema narrativo canonico
proposto da Greimas. Ogni testo secondo il semiologo lituano termina con una sanzione
conclusiva, un premio, un riconoscimento, per dirne una, la mano della principessa.
Il lieto fine come punto finale di una battaglia, come e vissero felici e contenti, come sanzione
ultima e risolutoria viene quindi interpretato se passato al tornasole dello schema.
Il problema che l'unica sanzione terminale possibile delle nostre vite, anche se storificate,
rimane la morte; mentre nelle storie, nelle relazioni sentimentali ci sembra corrispondere
all'esaurirsi della complicit, l'assopimento della passione, lappagamento: smettere di
masturbarsi pensando a lui.
Da quando abbiamo smesso di credere a una narrazione dominante la giudaicocristiana
passiamo le nostre giornate in un continuo negoziare, praticando e ridefinendo allo stesso
tempo rituali civili, commerciali e intimi. E ci non ci crea grossi problemi.
Eppure, in fondo, non siamo disposti a disfarci di questa sicurezza. Anzi, pi alte e forti
sono le onde che si infrangono sulle nostre esistenze, pi forte cresce il desiderio di lieto
fine. Quasi banale sembra citare la precariet, principale fattore di ansia oggigiorno.
Ne La scimmia nuda Desmond Morris descriveva la nostra tendenza sociobiologica
duplice e contraddittoria: la ricerca del nuovosconosciuto e la riaffermazione del vecchio
conosciuto. l'instabilit che ci fa saldi ormai negli sradicamenti quotidiani, e non c modo
di fuggire dallimmanenza del presente prossimo.
Rivendico che ogni istante della mia vita non vada sprecato, rivendico la mia attualit, non
sacrificandola in nome di una potenziale serenit futura.
La serenit in natura non esiste, un invenzione narrativa delluomo.
Il lieto fine, per tautologia, chiude la narrazione, il film, la storia; significherebbe che oltre
non c' nulla, resta il bianco di una pagina, il buio di uno schermo, il vuoto di un mondo
scomparso. Tutto ci che ci ha portato fino a l, che valeva la pena di essere letto,visto o
vissuto riguarda lo sviluppo, non la conclusione.
La chiusura segna la fine della diegesi, della narrazione, di quel mondo possibile e
immaginabile. Non c' pi niente da dire, n da fare. Si muore, insomma.
la diegesi che ci interessa, non la pagina bianca dopo l'ultimo punto.
ceccomo, kid A, creek
1 Sempre meno diffusa nella propaganda mainstream invece una morale apologetica della
monogamia o della fedelt. Ma la riaffermazione del lieto fine non significa sottendere questi
valori attraverso un espediente narrativo?
39
VoxPopuli
Tia Sangermano: Eroe della giornata,
bamba banca e mazzate le sue parole d'ordine."Se non do
fuoco alla banca sono un coglione" e poi si scusa, dimostrandosi disposto
a pulire. Sfuggevole e polimorfo, cercavamo un teorico di riferimento e l'abbiamo trovato.
Voto: 10 e lode